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LEZIONE 38

SESSIONE 0

Ken Robinson
SESSIONE 1

Sir Ken Robinson (1950-2020) è stato un educatore e autore britannico


noto per le sue idee innovative e rivoluzionarie sull'educazione e la
pedagogia. Le sue opinioni hanno influenzato molti nel ripensare il
sistema educativo tradizionale.

Secondo Ken Robinson il nostro sistema scolastico è ormai incapace di


rispondere ai bisogni della società di oggi. Questo appoggia infatti le
proprie radici nella cultura dell’illuminismo e della prima rivoluzione
industriale: la scuola è stata pensata sul modello di una catena di
montaggio, dove all’interno di uno spazio chiuso e ordinato si trovano
degli individui a cui vengono affidati dei compiti precisi, con regole e
tempi ben definiti.
Inoltre, esattamente come in una fabbrica, chi commette errori viene
punito. L’errore non è accettabile perché rappresenta una battuta
d’arresto nel processo produttivo. Ciò evidentemente annulla ogni
possibilità di agire e pensare secondo modalità impreviste. Da qui tutta
una serie di ostacoli che impediscono lo sviluppo del cosiddetto pensiero
divergente. Questo determina un atteggiamento diffuso di mortificazione
dei talenti, oltre ad un’importante occasione di crescita emotiva persa.

Provocatoriamente Robinson dice che lo scopo della scuola è quello di


creare professori universitari, quindi abilità di tipo accademico. Gli
studenti sembrano dover essere incanalati, soprattutto a partire dalla
scuola media, verso un tipo di apprendimento che ammette soltanto
pochi tipi di intelligenze, quelle più legate al linguaggio verbale e al
linguaggio matematico.
Secondo Robinson però la scuola non può più permettersi di prevedere
una crescita standardizzata e conformizzata, se non vuole continuare ad
apparire obsoleta e anacronistica, oltre che inefficace.
E’ necessario che la scuola cambi i suoi paradigmi, ovvero sviluppi
anziché uccidere la creatività, intesa come «processo che genera idee
originali che hanno un valore».

Robinson distingue tra pensiero divergente e creatività: il pensiero


divergente è una capacità essenziale per la creatività, ma nello specifico
per pensiero divergente si deve intendere «l’abilità di vedere molteplici
risposte ad una medesima domanda». Tutti abbiamo questa capacità
innata che però viene assopita e spenta man mano che il bambino
frequenta la scuola.
A scuola «si insegna che c’è una solo risposta ad una stessa domanda e
si trova alla fine del libro!» Secondo lo studioso, ciò non dipende dalle
cattive intenzioni di un insegnante, questa idea è connaturata nel DNA
stesso del sistema scolastico. In classe il docente si rende perfettamente
conto di ritrovarsi con “talenti” diversi, ma molto spesso non riesce a fare
altro se non proporre lo stesso menu per l’intero gruppo classe.

Bisogna uscire da questo modello che divide accademico e non


accademico, astratto – concreto, quindi sapere e saper fare (Gentile) e
mille altre dicotomie, e iniziare a vedere le persone nella loro unicità e
specificità (personalizzazione dell’insegnamento).
Dobbiamo, inoltre, tener conto anche del contesto sociale, politico e
culturale in cui le persone agiscono e operano. In contesti difficili, infatti, il
talento ha difficoltà ad essere intercettato.
La personalizzazione dell'insegnamento è un approccio educativo che si
concentra sull'adattare l'esperienza di apprendimento in base alle
esigenze, ai ritmi e alle abilità individuali degli studenti. Questo modello
mira a creare un ambiente educativo più flessibile e adattabile, tenendo
conto delle differenze individuali tra gli studenti anziché adottare un
approccio "taglia unica per tutti". Ecco alcuni punti chiave della
personalizzazione dell'insegnamento:

Flessibilità nell'insegnamento: Questo approccio permette agli insegnanti


di utilizzare diverse metodologie, risorse e strumenti educativi per
soddisfare le esigenze specifiche degli studenti. Ciò può includere lezioni
individuali o di gruppo, l'utilizzo di tecnologie educative o la modifica del
contenuto del corso per adattarlo alle preferenze di apprendimento degli
studenti.
Adattamento al ritmo di apprendimento: Gli studenti imparano a ritmi
diversi. La personalizzazione dell'insegnamento consente agli educatori di
adattare il materiale didattico e le attività per garantire che gli studenti
possano apprendere in base al proprio ritmo, evitando di far sentire alcuni
studenti sopraffatti o annoiati.
Da notare come la scuola presuppone che ciò che gli studenti abbiano in
comune più di tutto sia l’età senza considerare che lo sviluppo di capacità
diverse può avvenire in tempi diversi per ciascuno. Avrebbe più senso
infatti per Robinson raggruppare gli studenti per argomenti e materie
piuttosto che per età.

Focus sull'interesse e sulle passioni degli studenti: La personalizzazione


dell'insegnamento tiene conto degli interessi degli studenti, consentendo
loro di esplorare argomenti che li motivano. Questo può aumentare
l'engagement e l'entusiasmo degli studenti nell'apprendimento.
Valutazione personalizzata: Si tratta di valutare gli studenti in base ai loro
progressi individuali anziché basarsi su standard uniformi. Ciò può
includere la valutazione continua, la valutazione formativa e strumenti di
valutazione più flessibili che riflettano le diverse abilità e conoscenze degli
studenti.
Questo è un punto importantissimo: la standardizzazione serve al sistema
scolastico più che alla crescita e la formazione di un individuo.

Inclusione: La personalizzazione dell'insegnamento può contribuire a


fornire un'educazione più inclusiva, adattando le strategie educative per
supportare gli studenti con esigenze speciali o diverse capacità di
apprendimento.
Robinson ha suggerito che per coinvolgere e avere successo, l'istruzione
deve svilupparsi su tre fronti.
In primo luogo, deve promuovere la diversità offrendo un ampio
curriculum e incoraggiare l'individualizzazione del processo di
apprendimento.
-In secondo luogo, dovrebbe promuovere la curiosità attraverso un
insegnamento creativo, che dipende da una formazione e uno sviluppo
degli insegnanti di alta qualità.
-Infine, dovrebbe concentrarsi sul risveglio della creatività attraverso
processi didattici alternativi che pongano meno enfasi sui test
standardizzati, dando così la responsabilità di definire il corso
dell'istruzione alle singole scuole e agli insegnanti.
Egli ritiene che gran parte dell'attuale sistema educativo dell’occidente
incoraggi il conformismo, la conformità e la standardizzazione piuttosto
che approcci creativi all'apprendimento. Robinson ha sottolineato che
possiamo avere successo solo se riconosciamo che l'istruzione è un
sistema organico, non meccanico: un'amministrazione scolastica di
successo è una questione di creare un clima favorevole piuttosto che di
"comando e controllo".
Robinson riteneva che il pensiero divergente fosse fondamentale per
liberare il potenziale creativo degli studenti e che avrebbe dovuto essere
incoraggiato e sviluppato nelle scuole. Credeva che la creatività fosse
altrettanto importante quanto la conoscenza accademica e che il pensiero
divergente avrebbe dovuto essere parte integrante del processo
educativo, incoraggiando gli studenti a pensare fuori dagli schemi, a
esplorare diverse prospettive e a trovare soluzioni innovative ai problemi.

Inoltre, Robinson ha sottolineato che il pensiero divergente non dovrebbe


essere solo un aspetto dell'educazione artistica, ma dovrebbe essere
integrato in tutte le discipline. Questo approccio avrebbe potuto aiutare
gli studenti a sviluppare capacità critiche, problem-solving e creatività in
ogni area di studio, preparandoli meglio per affrontare sfide complesse
nel mondo reale.

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