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Webinar

RUOLO DELLA DUTTILITA’ E DEI NODI


NEGLI EDIFICI IN CEMENTO ARMATO,
TECNICHE D’INTERVENTO E RINFORZO
DI SOLAI

Resistenza dei nodi


nei telai di calcestruzzo armato

Prof. Ing. Roberto Scotta e.mail: roberto.scotta@unipd.it


Università di Padova
Dipart. Ingegneria Civile Edile e Ambientale
I nodi nelle strutture in c.a.

Il termine nodo si riferisce a


zone in cui concorrono più
elementi strutturali.
Fino a non molti anni fa, si
pensava che i nodi si
trovassero comunque in
condizioni favorevoli rispetto
agli altri elementi, per la
resistenza assicurata e
stimabile mediante schemi di
funzionamento a tirante-
puntone.
Questa assunzione è stata
però recentemente messa in
dubbio ed il comportamento
dei nodi per azioni cicliche è
tuttora oggetto di studio.

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 2


Schemi tirante-puntone validi solo per azioni statiche (trazione esterna)

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 3


Schemi tirante-puntone validi solo per azioni statiche (trazione interna)

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Schemi tirante-puntone validi solo per azioni statiche (nodi a croce)

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Schemi tirante-puntone validi solo per azioni statiche (nodi a «T»)

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Nodi a T

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I nodi nelle strutture in c.a.

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Classificazione dei nodi nei telai in c.a.
Si distinguono:
- nodi interamente confinati, così definiti quando in ognuna delle quattro facce
verticali si innesta una trave. Il confinamento si considera realizzato quando, su
ogni faccia del nodo, la sezione della trave copre per almeno i 3/4 la larghezza
del pilastro e, su entrambe le coppie di facce opposte del nodo, le sezioni delle
travi si ricoprono per almeno i 3/4 dell’altezza;
- nodi non interamente confinati: tutti i nodi non interamente confinati.

Non
Interamente Interamente
Confinati Confinati

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Meccanismi resistenti nel nodo trave-pilastro
Il comportamento di un nodo è caratterizzato da una complessa interazione dei
meccanismi di taglio, aderenza e confinamento, che si sviluppano in una zona
piuttosto limitata.
Le forze laterali comportano la nascita di momenti di segno opposto sulle facce
opposte del nodo.
Di conseguenza, la regione del nodo è soggetta a forze di taglio, sia orizzontali che
verticali, di grandezza molto maggiore che non nelle travi e nei pilastri (lc/db volte
quello nei pilastri, lb/dc volte quello nelle travi).

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Collasso dei nodi in c.a.

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Meccanismi resistenti nel nodo trave-pilastro

Dall’equilibrio del nodo, si vede che questo è soggetto a due tipi di azioni:
• compressione di contatto del cls in due angoli opposti
• tensioni tangenziali lungo il perimetro trasmesse per aderenza dalle armature
delle travi e delle colonne

Il meccanismo resistente è formato


da una diagonale compressa di
calcestruzzo, delimitata all’incirca
dagli assi neutri delle sezioni
terminali degli elementi concorrenti
(d), e da un campo di compressioni
diagonali (meccanismo a traliccio)
consistente in staffe orizzontali,
barre passanti delle colonne (f) ed
elementi inclinati di cls compresso
fra le fessure da taglio (e).

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Meccanismi resistenti nel nodo trave-pilastro

Park & Paulay, 1992

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Meccanismi resistenti nel nodo trave-pilastro
Il principale elemento del meccanismo resistente è la diagonale compressa che
porta la maggior parte del taglio. Il resto è trasmesso per aderenza dalle barre al
calcestruzzo del nucleo.
Le principali fessure si sviluppano lungo il puntone diagonale.
Il meccanismo a puntone diagonale si attua quando in corrispondenza delle sezioni
trasversali terminali delle travi si sviluppano solamente fessure flessionali di piccola
ampiezza (dovute ad una precedente inversione del momento di piccola intensità)
che vengono successivamente chiuse.

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Comportamento per sollecitazioni cicliche

Il meccanismo resistente del nodo dipende quindi dalle tensioni di aderenza lungo il
perimetro capaci di instaurare un meccanismo a traliccio e da una diagonale
compressa.
Entrambi questi meccanismi sono piuttosto fragili, perciò i nodi mostrano una
ridotta capacità dissipativa e una rapida riduzione di resistenza.
Il contributo della diagonale compressa è significativo nel primo ciclo in fase
inelastica, ma degrada nei cicli successivi.

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Meccanismi resistenti nel nodo trave-pilastro
Il meccanismo a traliccio equivalente si attua quando in corrispondenza delle sezioni
trasversali terminali delle travi si sviluppano fessure flessionali di notevole ampiezza
(corrispondenti ad un apprezzabile allungamento permanente delle barre di armatura dovuto
ad una precedente inversione del momento di grande intensità) che non possono chiudersi in
una fase successiva.
Le forze orizzontali di compressione dovute ai momenti flettenti sono assorbite principalmente
dalle armature e non si sviluppa alcun puntone inclinato. In aggiunta a questo, lo
schiacciamento plastico delle barre su entrambi i lati produce elevate tensioni di aderenza
concentrate nella zona mediana.
Poiché, nelle sollecitazioni
cicliche, l’aderenza degrada
rapidamente, si ha una drastica
riduzione del contributo della
diagonale compressa al
trasferimento del taglio e pertanto
un aumento del contributo affidato
al meccanismo a traliccio.

Questo avviene in maggior misura nei


pilastri poco caricati assialmente,
perché la compressione rallenta il
degrado del meccanismo di aderenza.

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Resistenza ultima dei nodi

La crisi di un nodo trave-pilastro consegue


all'incapacità di uno dei sub-meccanismi d), e),
f), di sostenere il carico che gli compete.

Ne consegue che si possono individuare


tre diverse cause di collasso del nodo:
1. rottura della diagonale compressa;
2. rottura del nodo dovuta alla trazione diagonale generata dal taglio;
3. rottura dovuta a degrado dell'aderenza e perdita di ancoraggio delle
barre longitudinali delle travi; con notevoli rotazioni all'interfaccia trave-
pilastro e conseguente perdita di rigidezza del telaio.
Per evitare che le modalità di crisi sopra descritte si manifestino prematuramente
rispetto alla crisi per superamento della capacità rotazionale delle travi che
convergono nel nodo, che è il meccanismo di collasso ideale, occorre verificare:
• la resistenza al taglio del nucleo del nodo, sia in direzione orizzontale che
verticale;
• l'ancoraggio delle barre longitudinali, sia delle travi che dei pilastri, passanti o
ancorate nel nodo.

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Armatura dei nodi
Di conseguenza nei nodi occorre adottare speciali accorgimenti
per ritardare il degrado dell’aderenza.
La presenza di sforzo assiale nei pilastri e di barre intermedie
(che si presuppone rimangano in campo elastico)
contribuiscono a migliorare il confinamento e quindi il
comportamento del nodo.
Le barre intermedie dei pilastri, che intercettano le fessure
diagonali che si creano nel nodo, migliorano inoltre la
trasmissione del taglio per attrito lungo le superficie delle
fessure.

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Confronti sperimentali

P. Riva e altri – Prove sperimentali Università di Bergamo

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Confronti sperimentali

P. Riva e altri – Prove sperimentali Università di Bergamo

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Confronti sperimentali

P. Riva e altri – Prove sperimentali Università di Bergamo

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Comportamento sperimentale dei nodi

Nodo interno Nodo interno con


armato come EC8 confinamento ridotto

Nodo esterno con Nodo esterno con


armatura inclinata armatura standard

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Forze di taglio nei nodi trave-pilastro
Il massimo taglio agente in direzione orizzontale nel nodo, secondo i criteri di
gerarchia delle resistenze, si può ricavare dall'equilibrio del nodo nella situazione più
sfavorevole in cui le armature longitudinali delle travi si assumono snervate:
Vc

ipotesi semplificative: Vc
Cb=Tb sui lati opposti del nodo Vjb Cb Tb
Vb Vb
Equilibrio alla rotazione del nodo Vc
lc − zb
2 Tb Cb

Vc
VC ⋅ lc = 2Tb zb + Vb hc
Vc
momento taglio
flettente

Vc (lc-zb)/2
Vc
Il taglio nel nodo vale:
lc hc Tb zb Vb Vb Tb zb
Vjb = Cb + Tb − Vc = − 1 Vc − Vb
zb zb Vc
Vc (lc-zb)/2

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Forze di taglio nei nodi trave-pilastro

Nell’ottica del capacity design:

In assenza di più accurate valutazioni, la forza di taglio agente nel nucleo di


calcestruzzo del nodo può essere calcolata, per ciascuna direzione dell’azione
sismica, come:

per nodi interni

per nodi esterni

in cui γRd è il fattore di sovraresistenza, As1 ed As2 sono rispettivamente l’area


dell’armatura superiore ed inferiore della trave, VC è la forza di taglio nel pilastro al
di sopra del nodo, derivante dall’analisi in condizioni sismiche.

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Verifiche nei nodi di edifici nuovi

Secondo NTC 18 negli edifici di nuova progettazione devono essere rispettate le


seguenti prescrizioni:

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Verifiche nei nodi di edifici nuovi

Ma nessuno ci impedisce di calcolare la forza di taglio sui nodi come quella che
nasce nella combinazione SLV, tenendo conto della gerarchia delle resistenze:

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COSTRUZIONI IN CALCESTRUZZO ARMATO

Si fa riferimento alle indicazioni del cap. 4, adottando nelle


verifiche il momento resistente in campo sostanzialmente
COMPORTAMENTO NON DISSIPATIVO elastico

Per i nodi trave pilastro vanno adottate regole delle strutture


dissipative CD B.

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Verifiche nei nodi di edifici nuovi

Secondo NTC 18 negli edifici di nuova progettazione devono essere rispettate le


seguenti prescrizioni:
VERIFICA DEL PUNTONE DIAGONALE

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Verifiche nei nodi di edifici nuovi

Secondo NTC 18 negli edifici di nuova progettazione devono essere rispettate le


seguenti prescrizioni:
VERIFICA DELLA TRAZIONE DIAGONALE

Resistenza affidata interamente


alle staffe orizzontali, senza
tenere conto della resistenza a
trazione del calcestruzzo.

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Verifiche di resistenza dei nodi in edifici nuovi

Negli edifici di nuova progettazione la verifica di resistenza del nodo deve


essere effettuata no solo per le strutture in CD”A” e in CD”B”, ma anche per
quelle non dissipative
Verifica a compressione del puntone diagonale di calcestruzzo:
la compressione diagonale indotta dal meccanismo a traliccio non deve eccedere la
resistenza a compressione del calcestruzzo. In assenza di modelli più accurati, il
requisito può ritenersi soddisfatto se:
νd
Vjbd ≤ η ⋅ fcd ⋅ bj ⋅ hjc ⋅ 1 −
η
in cui:
νd=Nd/Ac fcd è la forza assiale adimensionalizzata nel pilastro sopra al nodo
bj è la larghezza effettiva del nodo pari a:
- se bc > bw: bj = min{bc; (bw+0,5hc)
- se bc < bw: bj = min{bw; (bc+0,5hc)}
hjc distanza tra le giaciture più esterne di armature del pilastro

αj un coefficiente che vale 0,6 per nodi interni e 0,48 per


nodi esterni

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 30


Verifiche di resistenza dei nodi in edifici nuovi

Negli edifici di nuova progettazione la verifica di resistenza del nodo deve


essere effettuata no solo per le strutture in CD”A” e in CD”B”, ma anche per
quelle non dissipative
Verifica a compressione del puntone diagonale di calcestruzzo:
la compressione diagonale indotta dal meccanismo a traliccio non deve eccedere la
resistenza a compressione del calcestruzzo. In assenza di modelli più accurati, il
requisito può ritenersi soddisfatto se:
νd
Vjbd ≤ η ⋅ fcd ⋅ bj ⋅ hjc ⋅ 1 −
η

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 31


Verifiche di resistenza dei nodi in edifici nuovi

Verifica a trazione del diagonale teso:


Per evitare che la massima trazione diagonale del calcestruzzo ecceda la fctd deve
essere previsto un adeguato confinamento. In assenza di modelli più accurati, si
possono disporre nel nodo staffe orizzontali di diametro non inferiore a 6 mm, in
modo che:

in cui:
Ash è l’area totale della sezione delle staffe
hjw è la distanza tra le giaciture di armature superiori e inferiori della trave
In alternativa l’integrità del nodo a seguito della fessurazione diagonale può essere
garantita integralmente dalle staffe orizzontali se:

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Verifiche di resistenza dei nodi in edifici nuovi

Come si ricava la formula di Verifica a trazione del diagonale teso:

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Verifiche nei nodi di edifici nuovi

Estratti dalla Circolare esplicativa NTC 18 per edifici di nuova progettazione

In contrasto con NTC! Ma coerente


con la teoria di base del problema

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Verifiche nei nodi di edifici nuovi

Estratti dalla Circolare esplicativa NTC 18 per edifici di nuova progettazione

bj è la larghezza effettiva del nodo pari a:


- se bc > bw: bj = min{bc; (bw+0,5hc)
- se bc < bw: bj = min{bw; (bc+0,5hc)}

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 35


Verifiche nei nodi di edifici nuovi

Estratti dalla Circolare esplicativa NTC 18 per edifici di nuova progettazione

Incremento di resistenza a
compressione del cls per effetto del
confinamento

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 36


Prescrizioni costruttive nei nodi di edifici nuovi
Armature alle estremità delle travi (§7.4.6.2.1 NTC)

kb = 6 per NTC18

αbL ~ 0,04 ÷ 0,06.

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Prescrizioni costruttive nei nodi di edifici nuovi
Dettagli per ancoraggio barre nei nodi esterni (§5.6.2 EC8-1-1)

kb = 5 per EC8 0.6 !


e solo in CD”A”

Nell’EC8: Per i pilastri sismoresistenti primari, almeno una barra verticale intermedia deve essere presente
lungo i lati del nodo, tra le armature d’angolo del pilastro.

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 38


Prescrizioni costruttive nei nodi di edifici nuovi

Staffatura nei nodi

Possibile il raddoppio della spaziatura


staffe nei nodi interamente confinati
(ma non di dimezzare l’area della staffatura)

Staffatura nella zona dissipativa dei pilastri

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Prescrizioni costruttive nei nodi di edifici nuovi

Staffatura nei nodi

Prescrizione su armature verticali nel


nodo (valide per ogni lato del pilastro)

Prescrizioni aggiuntive EC8-1-1

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Prescrizioni costruttive nei nodi di edifici nuovi

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 41


Prescrizioni costruttive nei nodi di edifici nuovi

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 42


Esempio progettuale nuovo edificio

Tavole

Relazione di calcolo

Estratti normativi

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Modelli contenuti nelle normative studiate

5
Prescrizioni da seguire

8
Dimensionamento nodo trave-colonna

TRAVE COLONNA NODO

LIMITAZIONI
DI ARMATURA

PRESCRIZIONI
GEOMETRICHE
PRESCRIZIONI
GEOMETRICHE

7
TRAVE

LIMITAZIONI
DI ARMATURA

PRESCRIZIONI
GEOMETRICHE
COLONNA

PRESCRIZIONI
GEOMETRICHE
NODO
Limitazioni armatura trave

LIMITE
SUPERIORE

𝜌𝜌

ℎ𝑐𝑐
𝜌𝜌𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐

COLONNA TRAVE

9
Limitazioni armatura trave

LIMITE
SUPERIORE

𝒉𝒉𝒄𝒄 = 𝟒𝟒𝟒𝟒 𝒄𝒄𝒄𝒄 𝒉𝒉𝒄𝒄 = 𝟒𝟒𝟒𝟒 𝒄𝒄𝒄𝒄 𝒉𝒉𝒄𝒄 = 𝟒𝟒𝟒𝟒 𝒄𝒄𝒄𝒄

CDA 14 𝑚𝑚𝑚𝑚 ≤ 𝝓𝝓𝒍𝒍 ≤ 𝟏𝟏𝟏𝟏 𝒎𝒎𝒎𝒎 CDB 14 𝑚𝑚𝑚𝑚 ≤ 𝝓𝝓𝒍𝒍 ≤ 𝟐𝟐𝟐𝟐 𝒎𝒎𝒎𝒎 14 𝑚𝑚𝑚𝑚 ≤ 𝝓𝝓𝒍𝒍 ≤ 𝟐𝟐𝟐𝟐 𝒎𝒎𝒎𝒎

9
Casi studio

Caso di studio 1: Travi in altezza – colonne a sezione quadrata Dimensioni in sezione di trave e colonna

• T. 30x40 con C. 30x30 – C. 40x40 – C. 50x50 – C. 60x60


• T. 30x50 con C. 30x30 – C. 40x40 – C. 50x50 – C. 60x60
• T. 30x60 con C. 30x30 – C. 40x40 – C. 50x50 – C. 60x60 Influenzano il confinamento del nodo

Caso di studio 2: Trave in altezza – colonne a sezione rettangolare

• T. 30x60 con C. 30x30 – C. 30x40 – C. 30x50 – C. 30x60

NODO CONFINATO NODO NON CONFINATO


Caso di studio 3: Trave in spessore – colonne a sezione quadrata
3 3
• T. 50x25 con C. 30x30 – C. 40x40 – C. 50x50 – C. 60x60 𝑏𝑏𝑏𝑏 ≥ ⋅ 𝑏𝑏 𝑏𝑏𝑏𝑏 < ⋅ 𝑏𝑏
4 𝑐𝑐 4 𝑐𝑐

10
Variabili del problema
0,15
1. Sforzo normale 𝝂𝝂 0,3
adimensionalizzato
0,45
CASO DI STUDIO
NTC - CDA
0,5
2. Rapporto tra 𝝆𝝆𝒄𝒄𝒄𝒄𝒄𝒄𝒄𝒄
percentuali di 0,75
/𝝆𝝆
armatura 1
RISULTATI NTC - CDB
𝝆𝝆 𝜌𝜌𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐
0,05

3. Percentuale di 0,0075 ACI


armatura tesa 0,01
𝜌𝜌𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐𝑐
0,00125 ⋅ 𝜌𝜌
𝜌𝜌
0,015
0,0175
0,02

11
Risultati ottenuti

Combinando:
CASI STUDIO e
VARIABILI

Oltre 3000
simulazioni

GRAFICI AD
TABELLARE
ISTOGRAMMA
Fattibilità del nodo
Informazioni dettagliate

12
Conclusioni

Francesco Vettori mat. 1175302


Modelli di capacità per la verifica di nodi
4 dicembre 2019 15
trave-colonna di edifici in c.a.: approcci
Metodo: tabellare

13
NODI DI EDIFICI ESISTENTI

C.8.7.2 – Commentario alle NTC

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 58


Comportamento sismico di nodi di edifici esistenti

Il danneggiamento dei nodi a L è stato governato dal


comportamento flessionale dell’elemento colonna: il
basso valore di azione assiale e la bassa percentuale
di armatura nella colonna hanno contribuito, insieme
ad un fenomeno di scorrimento delle barre
longitudinali, a sviluppare una elevata flessibilità del
sistema. A tale scorrimento è corrisposto, in fase di
compressione delle barre sulla parte interna della
colonna, un’azione di punzonamento sulla faccia
superiore del nodo, con progressivo danneggiamento
e definitiva espulsione del copriferro.

G. M. Calvi, G. Magenes e S. Pampanin, Studio Sperimentale sulla Risposta Sismica di Edifici a Telaio in Cemento Armato
Progettati per Soli Carichi da Gravità, X Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Potenza-Matera 9-13/9/2001

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 59


Comportamento sismico di nodi di edifici esistenti

Un fenomeno di punzonamento della barra longitudinale


della trave, ancorata nel nodo con semplice uncino
terminale, si è accompagnato alla fessurazione a taglio del
pannello nodale, dando luogo ad un meccanismo di tipo
ibrido caratterizzato dalla formazione e progressiva
espulsione di un cuneo di calcestruzzo (Fig. 7). Dopo una
fase di prima fessurazione, i nodi non hanno mostrato
alcuna riserva di resistenza, dando luogo ad un repentino
degrado. La disposizione delle armature nel nodo non
consente infatti di instaurare meccanismi di trasferimento
delle forze alternativi o ausiliari (Fig. 8).

G. M. Calvi, G. Magenes e S. Pampanin, Studio Sperimentale sulla Risposta Sismica di Edifici a Telaio in Cemento Armato
Progettati per Soli Carichi da Gravità, X Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Potenza-Matera 9-13/9/2001

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 60


Comportamento sismico di nodi di edifici esistenti

I nodi interni (a croce) hanno offerto risorse plastiche


notevoli pur in assenza di particolari costruttivi specifici (Fig.
9). La gerarchia delle resistenze della connessione mostrava
come la prima fessurazione del nodo e la plasticizzazione
del pilastro fossero eventi piuttosto ravvicinati.
Il danneggiamento della colonna ha dunque costituito una
sorta di fusibile strutturale per il nodo, che non ha sofferto il
minimo danneggiamento. La soluzione di ancoraggio delle
barre longitudinali della trave tramite uncini di estremità ha
confermato una maggiore efficacia; il marcato “pinching” nei
cicli di isteresi di entrambe le tipologie (C2 e C4) è dovuto
allo scorrimento delle barre nella colonna.

G. M. Calvi, G. Magenes e S. Pampanin, Studio Sperimentale sulla Risposta Sismica di Edifici a Telaio in Cemento Armato
Progettati per Soli Carichi da Gravità, X Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Potenza-Matera 9-13/9/2001

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 61


Comportamento sismico di nodi di edifici esistenti
Il repentino degrado a taglio osservato nei nodi esterni a T (meccanismo a cuneo) dopo una fase di prima
fessurazione, per effetto ciclico combinato dell’azione di compressione diagonale del meccanismo a
puntone e della forza di compressione concentrata all’estremità dell’uncino di ancoraggio della barra nella
trave, può dar luogo ad effetti particolarmente indesiderati sia a livello locale che al livello globale.
Nei modelli disponibili in letteratura che descrivono il degrado a taglio in nodi trave-colonna si riconosce
l’elevata vulnerabilità di nodi esterni privi di staffatura.
In figura è proposta a titolo indicativo (dato il numero limitato di prove sperimentali condotte) una possibile
curva di degrado adatta a rappresentare il comportamento di nodi senza staffatura con caratteristiche simili
ai sottosistemi studiati. Indicando con pt lo sforzo principale di trazione nel nodo e con fc la resistenza a
compressione del calcestruzzo, tale curva presenta le seguenti caratteristiche:

• σ1=0.2 fc½ può essere considerato un limite


superiore per la prima fessurazione diagonale;
• all’inversione delle forze può innescarsi una
seconda fessurazione secondo la diagonale
opposta per valori più bassi di trazione
principale
• dopo la prima fessurazione si prevede un
degrado repentino, senza la possibilità di
alternative risorse per un comportamento con
incrudimento.

G. M. Calvi, G. Magenes e S. Pampanin, Studio Sperimentale sulla Risposta Sismica di Edifici a Telaio in Cemento Armato
Progettati per Soli Carichi da Gravità, X Congresso Nazionale “L’ingegneria Sismica in Italia”, Potenza-Matera 9-13/9/2001

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 62


Comportamento sismico di nodi di edifici esistenti

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 63


Verifiche di resistenza dei nodi di edifici esistenti
Secondo NTC18 (circolare esplicativa):
La verifica di resistenza deve essere eseguita solo per i nodi non interamente
confinati.
Vn =
Deve essere verificata sia
( As1 + As 2 ) af ydtrazione
la resistenza
− VC
diagonale che quella a
compressione diagonale:

Nota: queste formule limitano le tensioni principali di trazione e compressione nel nodo,
nell’ipotesi di totale assenza di armatura di confinamento dello stesso.
Sono pertanto molto cautelative perché massimizzano la sollecitazione Vj e
minimizzano la resistenza del nodo.

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 64


Tecniche di rinforzo di nodi non confinati

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 65


Rinforzo con camicie in HPFRC (C. Beschi, A. Meda, P. Riva)
Il rinforzo consiste nell’applicazione di una camicia in HPFRC dello spessore di 40
mm a dei nodi esistenti realizzati senza staffatura.

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 66


Rinforzo con camicie in HPFRC

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 67


Rinforzo con camicie in HPFRC (C. Beschi, A. Meda, P. Riva)
Campioni non rinforzati Campioni rinforzati

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 68


Rinforzo con camicie in HPFRC (C. Beschi, A. Meda, P. Riva)
Campioni non rinforzati Campioni rinforzati

L’applicazione di una camicia in HPFRC:


• Evita il danneggiamento del pannello nodale
• Produce un significativo degrado di rigidezza,
ma riduce l’effetto di pinching
• Aumenta capacità di deformazione dal 3 al 6%
• Aumenta dissipazione energetica di circa 30%

Consigliato l’uso di pioli di ancoraggio e reti per


evitare il distacco della camicia

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 69


Tecniche di rinforzo di nodi non confinati

D.P.C., Reluis, «Linee guida per riparazione e rafforzamento di


elementi strutturali, tamponature e partizioni», a cura di M. Dolce
e G. Manfredi.

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 70


Tecniche di rinforzo di nodi non confinati

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 71


Rinforzo con camicie in HPFRC

Calcolo della resistenza per il nodo rinforzato in HPFRC

Rinforzo locale in HPFRC di nodi perimetrali non confinati di telai in c.a. Tecnica per il rinforzo locale per il miglioramento
sismico mediante HPFRC, Paolo Riva, Consuelo Beschi, Alberto Meda, Zila Rinaldi, Ingenio, Luglio 2017
[7] Model Code for Concrete Structures 2010, fib Federation Internationale du Beton, Ottobre 2013
[8] CNR-DT 204/2006,Istruzioni per la Progettazione, l’Esecuzione ed il Controllo di Strutture di Calcestruzzo Fibrorinforzato,
ROMA – CNR 18 Giugno 2007
[11] Beschi, C., Meda, A., Riva, P. (2010), Column and joint retrofitting with high performance fiber reinforced concrete
jacketing, Journal of Earthquake Engineering, 15:7, 989-1014, November 2010

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 72


Rinforzo con camicie in HPFRC

Calcolo della resistenza per il nodo rinforzato in HPFRC

fyd * Ash
nel caso di rinforzo con
armature aggiunta pari a Ash

Rinforzo locale in HPFRC di nodi perimetrali non confinati di telai in c.a. Tecnica per il rinforzo locale per il miglioramento
sismico mediante HPFRC, Paolo Riva, Consuelo Beschi, Alberto Meda, Zila Rinaldi, Ingenio, Luglio 2017
[7] Model Code for Concrete Structures 2010, fib Federation Internationale du Beton, Ottobre 2013
[8] CNR-DT 204/2006,Istruzioni per la Progettazione, l’Esecuzione ed il Controllo di Strutture di Calcestruzzo Fibrorinforzato,
ROMA – CNR 18 Giugno 2007
[11] Beschi, C., Meda, A., Riva, P. (2010), Column and joint retrofitting with high performance fiber reinforced concrete
jacketing, Journal of Earthquake Engineering, 15:7, 989-1014, November 2010

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 73


Rinforzo con camicie in HPFRC

Calcolo della resistenza per il nodo rinforzato in HPFRC

Rinforzo locale in HPFRC di nodi perimetrali non confinati di telai in c.a. Tecnica per il rinforzo locale per il miglioramento
sismico mediante HPFRC, Paolo Riva, Consuelo Beschi, Alberto Meda, Zila Rinaldi, Ingenio, Luglio 2017
[7] Model Code for Concrete Structures 2010, fib Federation Internationale du Beton, Ottobre 2013
[8] CNR-DT 204/2006,Istruzioni per la Progettazione, l’Esecuzione ed il Controllo di Strutture di Calcestruzzo Fibrorinforzato,
ROMA – CNR 18 Giugno 2007
[11] Beschi, C., Meda, A., Riva, P. (2010), Column and joint retrofitting with high performance fiber reinforced concrete
jacketing, Journal of Earthquake Engineering, 15:7, 989-1014, November 2010

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 74


FINE
Grazie per l’attenzione

Prof. Ing. Roberto Scotta e.mail: roberto.scotta@unipd.it


Università di Padova
Dipart. Ingegneria Civile Edile e Ambientale

Scotta R. – Resistenza dei nodi nei telai di calcestruzzo armato 75

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