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Quadri fessurativi: gli elementi che influiscono sul

comportamento degli edifici in muratura

Cagelli Marco, Ingegnere Edile - Frumento Sara Ingegnere Civile

Prosegue il ciclo di articoli sulla lettura del quadro fessurativo ed in questo è trattata la tecnologia
costruttiva della muratura. Muratura è un unico sostantivo per definire una moltitudine di
tecnologie, funzione del sito di costruzione e della regola dell’arte ed in questo articolo ne
ripercorriamo criticità ed analisi del quadro fessurativo insito nella tecnologia ma anche provocato
da fattori esterni territoriali, come le frane.

Meccanismi locali e globali dell’apparecchiatura muraria


Vi sono aspetti che influenzano la formazione di quadri fessurativi e che possono essere facilmente
individuabili anche da un occhio inesperto e che rappresentiamo basandoci su quanto indicato dalle NTC2018

Per quanto concerne il fabbricato murario è necessario valutare due tipologie di meccanismo, propedeutico
alla lettura del quadro fessurativo e quindi all’individuazione dell’intervento:

• Locale: corrisponde alla risposta del singolo elemento murario che attraverso la sua instabilità non
consente alla struttura complessiva di offrire una capacità prestazionale di insieme, ovvero limitando
il cosiddetto comportamento scatolare favorendo meccanismi fragili dei singoli elementi.
Il calcolo dei meccanismi locali segue l’approccio cinematico dell’analisi limite dell’equilibrio, che si
basa sulla scelta del meccanismo di collasso e la valutazione dell’azione orizzontale che attiva tale
cinematismo: ovvero si procede trasformando una parte della costruzione in una catena cinematica
(sistema labile), attraverso l’individuazione di corpi rigidi, definiti da piani di frattura ipotizzabili per
la scarsa resistenza a trazione della muratura, in grado di ruotare o scorrere tra loro, e valutando
quindi il moltiplicatore orizzontale dei carichi α0 che comporta l’attivazione del meccanismo.

La verifica allo stato limite ultimo è espressa a seconda che il cinematismo sia al livello del piano di
campagna o in quota. Le formule precedentemente citate richiedono il calcolo dell’accelerazione
spettrale a*0 ottenuta mediante la formula:

n+m
 0  Pi
a0* = i =1

M *  FC

Le altre ipotesi di calcolo sono la resistenza nulla a trazione della muratura e l’assenza di scorrimento
tra i blocchi.

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Verifica Coefficiente α Descrizione
*
a
a g (PVR )  S  u= 0
1
a*0  a (PVR )  S
u
g cinematismo al livello del piano di
q campagna
q

a *0
Se (T1 )  (Z)  γ  u= 1
a *0  Se (T1 )   (Z)  γ
q cinematismo in quota
q

Esplicitando il valore della accelerazione corrispondente allo stato limite considerato e rapportandola
all’accelerazione prescritta, è possibile quantificare convenzionalmente la sicurezza mediante il
coefficiente proposto αu ed ottenere implicitamente la verifica per rapporti superiori all’unità.

Figura 1 - Fasi costruttive di un edificio sensibile in muratura

• Globale: questo tipo di comportamento chiama in causa la costruzione nel suo complesso,
sottintendendo che i meccanismi locali sono inibiti e pertanto la costruzione risponde in modo
unitario (Figura 1).

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Aspetti che influenzano la risposta di un edificio in muratura
I meccanismi possono essere o di taglio o di presso flessione (rocking). Nel primo caso è possibile eseguire
un’ulteriore distinzione tra taglio- scorrimento e taglio per fessurazione diagonale. I due si differenziano in
base alla direzione preferenziale assunta dalla fessura, orizzontale e diagonale rispettivamente. Solitamente,
le lesioni orizzontali sono favorite sia dalla presenza di giunti orizzontali di malta riempiti di qualità
meccaniche scadenti o comunque inferiori, se raffrontate alla qualità dei conci che costituiscono la muratura
portante, sia all’entità del carico verticale che, nel caso in cui sia più basso, può favorire tale meccanismo.

Figura 2 – Quadro fessurativo a Rocchetta – Fraz. Amatrice (foto S.Frumento)

Il meccanismo di taglio per fessurazione diagonale corrisponde ad una fessurazione tipica per la muratura e
si realizza quando è raggiunta la resistenza a trazione del materiale composito. L’andamento della lesione
può essere o “a scaletta”, ovvero interessare quasi esclusivamente i giunti orizzontali e verticali di malta (caso
di muratura con conci lapidei molto resistenti rispetto alla malta), o di tipo misto, ovvero coinvolgere tutti gli
elementi costituenti la muratura (caso di malta molto resistente).

Infine, il cosiddetto meccanismo di rocking (o ribaltamento) è favorito sia dalla snellezza del pannello murario
sia dal limitato confinamento offerto dai carichi verticali agenti su di esso. Osservando gli angoli
corrispondenti alla base del pannello si avrà che uno, corrispondente al centro di rotazione, sarà interessato
dal fenomeno di schiacciamento della muratura (crushing), mentre l’altro sarà oggetto di fessure orizzontali
caratterizzate da notevoli aperture verticali (Galasco, Frumento, 2017).

Riportiamo qui di seguito una serie di immagini descrittive che esplicano gli aspetti che possono influenzare
la risposta di un fabbricato in muratura, ma anche la lettura del quadro fessurativo. La modalità di osservare
la muratura priva di intonaco è propedeutica alle fessure che si potrebbero riscontare qualora tale
operazione edile non venga eseguita.

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Stratigrafia e fasi costruttive subite dalle mura storiche del Comune di Varazze (SV)

Accrescimenti di paramenti murati e rimedi “casalinghi” di ringrosso

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Tessitura muraria in pietra con conci di grosse dimensioni atti a regolarizzare e ammorsare la muratura nel proprio
spessore, al fine di limitare la separazione del paramento murario nel proprio spessore. Sulla sinistra un dettaglio di
addossamento del fabbricato su quello adiacente, caratterizzato da un mancato ammorsamento. Soluzione
ricorrente negli aggregati urbani del centro storico: “edifici a schiera”

In questo edificio è stata riscontrata la mancanza di una parete trasversale portante al piano terra, che invece è
presente ai piani successivi. Il quadro fessurativo non evidenziava difetti, pertanto prima di procedere ad un
intervento di rinforzo mediante portale metallico, è stata svolta un’endoscopia a soffitto per valutare o meno la
presenza di un elemento esistente di sostegno. Dall’indagine è stata riscontrata una serie di archi in muratura di
mattoni pieni atti a sorreggere le pareti in falso ai piani superiori.
L’assenza di pareti trasversali al piano terra era dettata dall’esigenza di avere uno spazio di elevate dimensioni atto
ad ospitare un elevato affollamento al suo interno.

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Serie di scrostamenti in corrispondenza del giunto fisiologico che si è creato tra il corpo originario in muratura
(1936) e l’ampliamento in c.a. del 1980. Al fine di rendere comunicanti i due fabbricati è stato realizzato un varco
nella muratura portante

Riscontrata la presenza del giunto strutturale tra la parte


in muratura (1936) e la parte in c.a. (1980). Lo
scrostamento si presenta da sinistra a destra:
- paramento murario dove è stato effettuato lo
scrostamento T-S4 (S= 52 cm);
- 5 mm di giunto di polistirolo;
- tamponamento in tavelle;
pilastro in c.a. avente base pari a 40 cm (pilastro n.9 del
progetto 1980).

Scrostamento corrispondente altimetrico a T-S4


realizzato sempre in blocchi di calcestruzzo gettati in
opera (S= 43 cm circa).

Scrostamento fatto all’intradosso dell’architrave che


porta dal corridoio del corpo muratura alla parte in c.a.
Si tratta di un’apertura ricavata nel 1980 per rendere
comunicanti internamente i due fabbricati. Lo spessore
murario è pari a 53 mm. L’architrave è realizzato
mediante due profili a “C” accoppiati mediante bulloni
b= 18 mm. Il profilo a “C” ha base pari a 8 cm ed
un’altezza di 23 cm. L’altezza della fascia è pari a 1.02 m.
Sul profilo è stata eseguita una prova di durezza.

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Scrostamento eseguito al piano terra nel locale adibito a palestra. Sulla parete perimetrale sono state riscontrate
fessurazioni diffuse ed un avanzato stato di umidità.
Il muro perimetrale non interseca il muro di spinta interno (S= 27 cm), ma quest’ultimo risulta semplicemente
accostato. Pertanto, durante azione sismica potrebbe verificarsi il ribaltamento fuori piano.

Topografia e Geologia: quanto il contesto territoriale influenza il comportamento


strutturale
La posizione dell’immobile sul territorio è rilevante e al capitolo 7 delle NTC2018 si prevedono quattro
tipologie:

Ognuna di queste tipologie può influenzare il quadro fessurativo.

«Relativamente alla sola morfologia, da valutare nei dintorni del fabbricato, la condizione di Cresta costituisce
elemento di particolare vulnerabilità per possibili amplificazioni locali dell’eccitazione sismica. Fondazioni in
Pendio forte o su piani di posa differenziati possono essere causa di cedimenti del terreno o delle fondazioni;
a maggior ragione quando si accoppiano a dissesti in atto. Per questo motivo sono evidenziate le scale di
grigio nelle relative caselle, dove il colore più scuro rispecchia un livello di rischio potenziale maggiore.

Per i dissesti di fondazione si richiede di valutare se la loro evidenza sia riconducibile in tutto o in parte
all’azione del sisma o se sia invece da ritenersi conseguenza di fatti preesistenti all’evento. Queste valutazioni
incidono sul fattore di rischio geotecnico, che quindi deve essere tenuto in considerazione, ma solo
compatibilmente con il carattere speditivo del rilevamento.

Generalmente nelle attività di gestione tecnica dell’emergenza post-sismica è contemplata anche l’attività di
analisi e controllo sui fenomeni franosi; quindi può accadere che già all’atto del sopralluogo la squadra di
rilevatori disponga di informazioni su eventuali dissesti dell’area in cui è ubicato il fabbricato oggetto del
sopralluogo. Naturalmente può anche verificarsi il caso contrario, nel quale l’individuazione di un dissesto del
terreno possa derivare dalla normale verifica di agibilità sugli edifici.

Con riferimento al danno alle fondazioni, si ricorda che in generale, nei limiti di quanto consentito dal
sopralluogo speditivo, l’attenzione va rivolta sia alle strutture di fondazione vere e proprie, sia ai collegamenti
struttura-fondazione. Per le opere di fondazione, inoltre, è da verificare l’eventuale sussistenza non solo di
cedimenti fondali ma anche di spostamenti lungo il piano orizzontale. Frequenti sono i casi di edifici dotati di
fondazioni puntuali non collegate tra di loro o collegate da esili travi. Per quanto riguarda gli eventuali
collegamenti struttura-fondazione (spesso non ispezionabili) va verificata la presenza di sintomi che possano
indicare un loro danneggiamento o una loro deformazione permanente» (Manuale per la compilazione della

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scheda di 1° livello di rilevamento danno, pronto intervento e agibilità per edifici ordinari nell’emergenza
post-sismica (AeDES)).

Incidenza delle frane sui fabbricati murari


Durante i sopralluoghi in centro Italia successivi all’ultimo evento del 17 gennaio 2017 sul territorio del
teramano si verificarono diversi casi di frane che hanno interessato anche immobili. In tali casi si sono potuti
evidenziare quadri fessurativi peculiari del fenomeno. Il primo caso visionato evidenzia patologi tipich da
scorrimento.

Figura 3 – Torricella Sicura, fronte di frana (foto M.Cagelli)

Figura 4 - Torricella Sicura, effetti a valle su apparati murari di Figura 5 - Torricella Sicura, effettia monte su apparati murari
immobile agricolo di edificio agricolo

Ulteriore caso visionato riguarda interventi non progettati correttamente di realizzazione del piano di
fondazione, come nel seguente caso.

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Figura 6 – Rottura a taglio a livello di fondazione

Figura 7 - L'evidente fenomeno di rototraslazione

Anche in tal caso l’inadeguata progettazione dell’ancoraggio fra terreno, fondazione e apparato murario.

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Ulteriore caso visionato, sempre sul territorio di Torricella Sicura, riguarda il caso di un’abitazione con
sviluppo delle murature principali parallelamente ad un pendio e con piano terra caratterizzato da volte in
murature. L’edificio evidenziava un quadro fessurativo complesso, sia all’interno che all’esterno, di cui si
riportano alcune immagini.

Figura 8 - il complesso quadro fessurativo della facciata perpendicolare al lieve pendio

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Figura 9 -Disassamento verticale della pavimentazione Figura 10 – Traslazione nel piano della pavimentazione

Nel caso in cui dovessero individuarsi casi di fessurazione possibilmente connessi ad aspetti geotecnici, senza
poter ricorrere a analisi approfondite si evidenzia che esistono database regionali in cui vengono riportate le
indagini geologiche svolte a favore degli Enti Pubblici (Città metropolitana, province, regioni, comune…….).
Con tali dati in genere è possibile comprendere se vi siano frane note, la stratigrafia dei terreni in zone
limitrofe all’intervento e quindi poter sviluppare in modo rapido ma con cognizione di causa il ragionamento
connesso all’edificio.

Si riportano per esempio i link al sito di Regione Lombardia:


https://www.cartografia.servizirl.it/viewer31/index.jsp?config=config_caspita.json.In questo portale si
possono ricavare gli esiti delle prove svolte in diversi cantieri. Si riporta qui di seguito uno stralcio
esemplificativo di consultazione.

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Al seguente link https://www.cartografia.servizirl.it/cargviewer/ si possono ricavare ulteriori informazioni
utili senza approfondimenti specifici ma che sono utili per valutare eventuali cedimenti.

Con tali dati in genere è possibile comprendere se vi siano frane note, la stratigrafia dei terreni in zone
limitrofe all’intervento e quindi poter sviluppare in modo rapido ma con cognizione di causa il ragionamento
connesso all’edificio.

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Ipotesi di sviluppo di un metodo valutativo numerico speditivo
Tramite alcune attività in loco per fornire agli Enti pubblici una indicazione di urgenza di intervento,
l’associazione Ingegneri Prevenzione Emergenza di Milano sta analizzando una proposta di classificazione
dell’edificio in termini numerici in modo da poter indirizzare meglio i tecnici anche non qualificati ad un
giudizio sullo stabile. L’impianto della valutazione è derivato dalle schede Aedes e dalla tipologia suggerita
da FEMA per gli edifici soggetti a sisma.

Questi valori unitamente a quanto di seguito riportato può fornire un quadro al tecnico per comprendere se
sia possibile un suo giudizio, ovvero serva un approfondimento di indagine.

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