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Influenza dei Fenomeni Attritivi nella Risposta Strutturale di Colonne in c.a.

Rinforzate con Incamiciatura in Acciaio: Confronto numerico-sperimentale e


Predizione Analitica della Capacit
Giuseppe Campione, Liborio Cavaleri, Fabio Di Trapani, Marco Filippo Ferrotto, Giuseppe Macaluso, Maurizio
Papia
Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale, Aerospaziale, dei Materiali, Universit degli Studi di Palermo, Viale delle
Scienze, 90128, Palermo.

Keywords: Pilastri, Steel Jacketing, Confinamento, Pressoflessione, OpenSees, Attrito


ABSTRACT
Lincamiciatura metallica di pilastri in c.a. mediante angolari e calastrelli (steel jacketing) una tecnica
comunemente adottata, per migliorare la capacit resistente e deformativa di edifici esistenti. Nel caso in cui gli
angolari non siano direttamente posti in contatto con le zone nodali (in corrispondenza di travi e solai), la
definizione del modello computazionale della sezione trasversale deve essere gestita con cautela poich differente
il regime di trasferimento degli sforzi che si instaura. Nel caso di applicazione di uno strato intermedio di malta fra
acciaio e calcestruzzo, leffettiva capacit di carico degli angolari funzione della pressione di laterale
confinamento, della la coesione e del coefficiente di attrito fra i materiali. Lattribuzione di tali parametri meccanici
non immediata e la definizione del modello computazionale richiede accorgimenti specifici. Il presente studio
dedicato allimplementazione di un modello numerico per le sezioni in c.a. rinforzate, includente gli effetti
dellinterazione attritiva di interfaccia. Il modello calibrato e validato attraverso il confronto con i risultati di una
campagna sperimentale su campioni di colonne rinforzate soggette a compressione e pressoflessione. Sulla base dei
risultati viene infine proposta una procedura analitica semplificata per la definizione dei domini di resistenza delle
sezioni rinforzate, fornendo i parametri di taratura del legame stress-block per il calcestruzzo.

INTRODUZIONE

Il rinforzo di pilastri in c.a. mediante luso di


angolari e calastrelli metallici (steel jacketing)
ampiamente utilizzato per migliorare la capacit
resistente e deformativa di edifici esistenti
specialmente quando questi sono carenti di
dettagli sismici o si trovino in condizioni critiche
anche nei confronti dei carichi verticali.
Diversi autori (Braga et al. 2006, Montuori e
Piluso 2009, Nagaprasad et al. 2009) hanno
condotto studi teorico-sperimentali sulla capacit
di tali sistemi di rinforzo nel caso in cui gli
angolari siano direttamente connessi in
corrispondenza delle intersezioni con le travi e i
solai
(Fig.1a). Spesso in tali condizioni
lintervento risulta di difficile esecuzione, in
quanto richiede la realizzazione di una perfetta
connessione tra gli elementi. Si preferisce talvolta
realizzare interventi in cui gli angolari non si
trovino a diretto contatto alle estremit (Fig.1b),
accoppiandoli alle colonne con lausilio di malte

cementizie a ritiro compensato, per migliorare


laderenza tra le superfici. In queste condizioni la
valutazione della capacit diviene pi complessa
e la formulazione di modelli numerici o analitici
risulta affetta da maggiori incertezze.
Per tale motivo, il contributo in termini di
incremento di capacit portante in compressione e
flessione associato agli angolari viene spesso
trascurato nei modelli computazionali, cos come
anche suggerito da diverse normative tecniche
(EC8, NTC 2008), in cui lincremento di
resistenza attribuito al solo effetto dato dal
confinamento.
Nonostante ci, ulteriori studi (Adam et al.
2007, Adam et al. 2009, Calderon et al. 2009,
Badalamenti et al. 2010, Campione et al. 2015),
hanno dimostrato che anche nel caso in cui non
sia garantito il perfetto contatto alle estremit, gli
angolari sono ugualmente nella condizione di
assorbire carico e fornire un contributo
flessionale. In questi casi il carico verticale
assorbito dagli angolari funzione della pressione

laterale di confinamento ma risulta condizionato


dai parametri che regolano laderenza (coesione e
coefficiente di attrito) tra lacciaio degli angolari
e la malta di interfaccia, parametri non sempre di
facile previsione. Ai fini della definizione di un
modello computazionale (numerico o analitico)
necessario tenere in considerazione tale
interazione.
Sulla base di una campagna di indagini
sperimentali su campioni di colonne in c.a.
rinforzate e non rinforzate, il presente lavoro mira
alla definizione di un modello sezionale
specifico, proponendo la definizione di una legge
costitutiva equivalente da attribuire agli angolari
ed in grado di incorporare gli effetti attritivi nella
valutazione della capacit. La definizione dei
parametri di governo (dipendenti dai valori della
coesione e del coefficiente di attrito) derivata
attraverso il confronto numerico-sperimentale.
Viene inoltre proposta una formulazione
analitica del modello sezionale valutando la
taratura di un legame di tipo stress-block per il
calcestruzzo, in funzione della duttilit e del
fattore di incremento della resistenza ottenuto per
effetto del confinamento.

a)

b)
Figura 1. Esempi di applicazione del sistema di rinforzo. a)
angolari direttamente connessi; b) angolari non
direttamente connessi.

PROVE SPERIMENTALI

I test sperimentali sono stati condotti su


campioni di colonne realizzati con calcestruzzi
aventi due differenti classi di resistenza.
Le caratteristiche meccaniche dei calcestruzzi
sono
state
precedentemente
valutate
sperimentalmente per attribuire i valori non
confinati di resistenza e deformazione.
Una prima tipologia di calcestruzzo (Tipo A,
bassa resistenza) ha esibito una resistenza media
fc di 12.65 MPa ed una corrispondente
deformazione di picco c=0.004, mentre il
calcestruzzo Tipo B (media resistenza) una
resistenza media fc di 24.00 MPa con c=0.0025.
La scelta di calcestruzzi con caratteristiche
meccaniche medio-basse giustificata dalla
necessit di simulare realisticamente le possibili
effettive condizioni di esercizio degli edifici
necessitanti di tali interventi. Lacciaio utilizzato
per le armature interne di tipo B450C (fy=450
MPa) mentre per il rinforzo esterno stato
impiegato un acciaio di tipo S275 (fy=275 MPa).
I campioni (Fig. 2) sono caratterizzati da un passo
variabile delle staffe interne in modo da
concentrare le deformazioni della colonna nella
zona centrale, proteggendo le sezioni di estremit.

Le deformazioni sono state misurate attraverso


lausilio di due sistemi di comparatori
millesimali, 4 di lunghezza pari allaltezza interna
della colonna (htc) disposti in corrispondenza dei
quattro spigoli e 4 di lunghezza pari a 25 cm,
disposti nella zona centrale (hic), per la quale
risulta maggiore il passo delle staffe ed attesa
un maggiore concentrazione di deformazione.

Figura 3. Schemi di prova: a) compressione centrata; b)


pressoflessione ad eccentricit costante.

Figura 2. Dettagli dei campioni: a) Disposizione armatura


interna; b, c) Sistema di rinforzo.

Il rinforzo stato disposto sulle colonne


utilizzando una malta a ritiro compensato per una
migliore
distribuzione
degli
effetti
di
confinamento, mentre i calastrelli sono stati
saldati agli angolari a passo costante senza
preriscaldamento, in modo da generare una
pressione di confinamento passiva allaumentare
del livello di deformazione della colonna.
Sono stati eseguiti due tipi di test per i
campioni: prove di compressione centrata (Fig.
3a) e prove di pressoflessione retta lungo le due
direzioni principali di inerzia della sezione (Fig.
3b). Per questa ultima tipologia di prove il carico
stato applicato tramite uno speciale dispositivo
snodabile posizionato in corrispondenza dellasse
centrale
della
macchina
e
disposto
eccentricamente rispetto allasse della colonna, in
modo da generare una eccentricit costante.
Rispettivamente sono state eseguite prove con
eccentricit pari a 55 mm per il lato della sezione
di 220 mm (direzione X) ed eccentricit pari a 65
mm per il lato di 300 mm (direzione Y). Tutte le
prove eseguite sono di tipo monotonico a
controllo di spostamento, al fine di ottenere la
risposta dellintero percorso carico-deformazione.

La matrice dei test eseguiti riportata in


Tabella 1 mentre i risultati delle prove di
compressione e pressoflessione sono riportati in
Tabella 2 in termini di carichi e deformazioni di
picco (P0, 0) ed ultimi (Pu, u).
Dai grafici delle prove di compressione e di
pressoflessione (Fig.4) possibile riscontrare un
significativo contributo offerto dal sistema di
rinforzo in termini di incremento della capacit
portante e deformativa. E in particolar modo
significativo osservare che le prove di
pressoflessione
hanno
evidenziato
un
considerevole
incremento
della
capacit
flessionale ultima pur essendo gli angolari
sconnessi dalle estremit dei campioni e di
conseguenza capaci di fornire tale resistenza per
via delladerenza di interfaccia.
Tabella 1. Caratteristiche dei campioni e dei test.
Campioni Tipologia
CLS
CA1
CA2
CAEX1
CAEY1
RCA1
RCA2
RCA3
RCAEX1
RCAEY1
CB1
CB2
CBEX1
CBEY1
RCB1
RCBEX1
RCBEY1

(A)
fc=12.65
MPa

(B)
fc=24.00
MPa

Sistema di
Rinforzo SJ

Carico
eccentrico

No
No
No
No
Si
Si
Si
Si
Si
No
No
No
No
Si
Si
Si

55 mm
65 mm
55 mm
65 mm
55 mm
65 mm
55 mm
65 mm

Tabella 2. Risultati dei test.


Campioni

P0 [kN]

CA1
CA2
CAEX1
CAEY1
RCA1
RCA2
RCA3
RCAEX1
RCAEY1
CB1
CB2
CBEX1
CBEY1
RCB1
RCBEX1
RCBEY1

1142.00
1195.00
610.00
711.91
1864.63
1882.12
1880.45
1047.63
1205,34
2055.00
1845.00
976.00
1139.04
2439.50
1370.32
1476.04

0
0.0040
0.0044
0.0046
0.0054
0.0324
0.0248
0.0336
0.0162
0.0178
0.0028
0.0029
0.0038
0.0035
0.0102
0.0212
0.0073

Pu[kN]
971.00
1015.00
399.30
604.24
1650.61
1748.83
1750.45
801.24
981.60
1746.00
1568.00
747.88
966.78
2073.85
1300.31
1400.94

0.0076
0.0077
0.0114
0.0075
0.0355
0.0309
0.0412
0.0436
0.0403
0.0095
0.0072
0.0164
0.0122
0.0217
0.0294
0.0208

confinamento. Tutti gli elementi impiegati sono


del tipo nonlinear beam-column con
formulazione basata sulle forze.
Un modello leggermente diverso stato
utilizzato per le prove di carico eccentrico. In
questo caso, le estremit dei campioni sono state
modellate
attraverso
collegamenti
rigidi
(segmenti 1-7-6 e 2-8-5) per introdurre la
condizione di carico eccentrico.

Figura 4. Risultati dei test di compressione e di


pressoflessione.

3.1

SIMULAZIONE NUMERICA DELLE


PROVE E DETERMINAZIONE DEL
LEGAME EQUIVALENTE PER GLI
ANGOLARI

Figura 5. Simulazione numerica dei test: a) Schema del


modello numerico; b) definizione della sezione a fibre.

Entrambe le simulazioni sono state eseguite


applicando uno spostamento monotonico ai nodi
2 e 5, rispettivamente per le prove di
compressione e di pressoflessione.

Definizione del modello numerico

stata condotta una simulazione numerica


delle prove mediante lausilio del software
OpenSees, riproducendo le condizioni reali dei
campioni durante i test.
Per le prove di compressione centrata (Fig. 5)
risultato sufficiente modellare la sola lunghezza
interna della colonna (htc). Leffetto della
variazione di interasse fra le staffe tra la zona
centrale e le zone di estremit stato considerato
definendo diversi segmenti (1-3, 4-2 e 3-4), ed
attribuendo a questi i legami costitutivi che
riproducono le rispettive condizioni di

3.2

Modellazione a fibre della sezione


trasversale

Per la sezione trasversale tipo (Fig. 5b) sono


stati assegnati legami monoassiali per le fibre di
calcestruzzo, per lacciaio delle armature interne
e per lacciaio degli angolari.
Per il calcestruzzo stato utilizzato il modello
Concrete02 (parabolico con tension-softening
lineare), definendo i valori della tensione e della
deformazione al picco di resistenza e ultimi (Tab.
3). La resistenza del calcestruzzo confinato e i
rispettivi limiti deformativi sono stati computati

attraverso il modello di Montuori e Piluso (2009),


valutando successivamente la pressione laterale di
confinamento in funzione del rapporto
geometrico di armatura trasversale secondo
Mander et al. (1988). I valori non confinati
impiegati di resistenza e deformazione del
calcestruzzo
sono
quelli
valutati
sperimentalmente.
Per le armature interne stato adottato un
legame elasto-plastico con incrudimento Steel02,
caratterizzato da una tensione di snervamento pari
a 450 MPa e modulo di Young 210000 MPa. E
stato assunto inoltre un rapporto di incrudimento
b=0.01. La possibilit di escludere effetti legati
allinstabilizzazione delle barre longitudinali
garantita dalla presenza dei calastrelli, che
riducono sensibilmente la lunghezza libera di
inflessione tra due staffe consecutive.

simulazioni numeriche nelle condizioni limite e i


risultati sperimentali riportato in Fig. 6.
Come atteso le due ipotesi limite fatte
costituiscono le condizioni di frontiera rispetto
alla risposta sperimentale, che assume valori
intermedi. Ci conferma ulteriormente il fatto che
gli angolari forniscono un contributo non
trascurabile alla risposta complessiva, assorbendo
un livello di tensione (inferiore alla loro capacit
effettiva) che viene trasferito tramite le superfici
di contatto grazie allo sviluppo di fenomeni di
attrito e di coesione. In considerazione di ci, la
definizione di una specifica legge tensionedeformazione deve necessariamente tenere conto
di questi aspetti nella sua formulazione.

Tabella 3. Resistenze e limiti deformativi del calcestruzzo.


Segmenti
3-4
1-3/2-4
Segmenti
3-4
1-3/2-4

CALCESTRUZZO TIPO A
fcc
fcu
cc
(MPa)
(MPa)
19.5
18.0
0.020
23.0
21.0
0.024
CALCESTRUZZO TIPO B
fcc
fcu
cc
(MPa)
(MPa)
28.8
24.5
0.0065
38.0
34.5
0.013

ccu
0.048
0.038
ccu

Figura 6. Confronto dei risultati sperimentali con le curve


numeriche delle condizioni limite.

0.024
0.021

3.4
Per lacciaio degli angolari stato utilizzato un
legame di tipo elastico-perfettamente plastico
(Fig. 5.b), utilizzando i valori nominali per la
tensione di snervamento e per il modulo elastico
solo nella condizione di perfetta aderenza. Per
simulare invece le condizioni delle prove
sperimentali, e quindi della condizione di lavoro
caratterizzata da fenomeni attritivi, questi sono
stati sostituiti impiegando valori fittizi definiti in
base ai criteri descritti nel paragrafo successivo.
3.3

Test numerici preliminari

Prima della definizione di una legge specifica


per gli angolari la simulazione numerica delle
prove di compressione stata condotta sotto due
ipotesi limite. Nel primo caso, oltre agli effetti del
confinamento, si considerata la perfetta
aderenza degli angolari e quindi un loro
contributo al 100% (valori nominali di resistenza
e deformazione). Nel secondo caso stato
considerato
esclusivamente
leffetto
del
confinamento e nessun contributo resistente da
parte degli angolari. Il confronto tra le

Modello proposto per il legame tensionedeformazione degli angolari

Sulla base delle osservazioni numericosperimentali fatte, la definizione del modello


costitutivo proposto per gli angolari si fonda sulle
seguenti due ipotesi: a) la malta di interfaccia tra
fornisce una resistenza coesiva c0 lungo le
superfici di contatto; b) l'azione di attrito dipende
dalla pressione laterale di confinamento fle,
esercitata
dai
calastrelli
per
effetto
dellespansione del nucleo di calcestruzzo ed
modulata del coefficiente di attrito fra le
superfici. Uno schema meccanico di esplicativo
riportato in Fig. 7. In conseguenza di ci, la
massima tensione tangenziale che pu essere
assorbita nellinterfaccia non pu superare il
valore di max, calcolabile in analogia alla legge di
Coulomb:

max c0 f le,max

(1)

in cui fle,max la massima pressione laterale di


confinamento, valutata secondo il modello
proposto da Montuori e Piluso (2009) per le
sezioni rinforzate con incamiciatura metallica.

Oltre tale valore, si verifica lo scorrimento fra le


superfici di contatto e gli angolari non sono pi in
grado di assorbire ulteriori incrementi di carico.
La massima capacit di carico degli angolari
( PA* ) pu valutarsi dellequilibrio degli angolari
lungo la direzione della superficie di contatto:

PA* 2 na L1 l0 c0 f le,max

(2)

dove na il numero degli angolari (uguale a 4 per


sezioni quadrate e rettangolari), mentre L1 ed l0
rappresentano rispettivamente, la loro altezza
della sezione traversale e lunghezza di sviluppo.

Figura 7. Schema di trasferimento degli sforzi tangenziali


nellinterfaccia.

Al

raggiungimento

del

carico

PA* ,

la

corrispondente massima tensione normale f ya*


che agisce sulla sezione trasversale degli angolari
per via del trasferimento di sforzi tangenziali
vale:

*
ya

PA*

Aa

(3)

essendo Aa l'area totale della sezione trasversale


degli angolari.
Il comportamento meccanico degli angolari
dunque descritto da un legame equivalente di tipo
elastico-perfettamente plastico che consente di
mantenere le condizioni di perfetta aderenza tra le
fibre, ma conferisce a queste una capacit ridotta
rispetto a quella che si avrebbe in condizioni di
diretta connessione delle estremit.
Per la completa definizione del legame
tensione-deformazione necessario definire il
modulo di elasticit longitudinale equivalente che
caratterizza la pendenza del ramo lineare del
legame fino al punto in cui avviene lo
scorrimento e per il quale si attinge la tensione
f ya* . Si osserva sperimentalmente che tale
condizione si innesca in corrispondenza di un
valore di deformazione prossimo a quello della

deformazione di picco c 0 del calcestruzzo non


confinato. Come riscontrabile dalle curve
sperimentali forza-deformazione (Fig. 8), il
cambiamento di pendenza, per il quale si pu
ipotizzare il passaggio dal ramo lineare elastico al
ramo perfettamente plastico del legame
equivalente degli angolari, avviene proprio in
corrispondenza di tale valore.
Il modulo elastico equivalente vale pertanto:

E
*
s

f ya*

c0

(4)

Nel processo di calibrazione del legame,


l'attribuzione contemporanea di entrambi i valori
della coesione (c0) e dellattrito () non
semplice in assenza di dati sperimentali diretti e
pu dipendere da fattori differenti. Per questo
motivo, stata scelta la strategia di fissare in
modo attendibile il valore della coesione c0 pari a
0.10 MPa sulla base delle determinazioni
sperimentali e numeriche riportate da Baltay e
Gjelsvik (1990).
Il coefficiente di attrito stato invece
determinato effettuando unanalisi parametrica in
cui le prove di compressione sono state simulate
variando il valore di e determinando di volta in
volta la specifica legge carico-deformazione per
gli angolari. Si operato dunque un confronto
con i risultati sperimentali.
I risultati numerici (Fig. 8) hanno evidenziato
come la capacit di assorbire carico da parte degli
angolari vari notevolmente con il coefficiente
dattrito. Per entrambe le tipologie di calcestruzzo
la migliore corrispondenza tra il modello
numerico e le curve sperimentali stata
riscontrata per un valore del coefficiente dattrito
pari a 0.4. Tale risultato appare coerente con le
determinazioni numerico-sperimentali riportate in
altri studi (e.g. Adam et al., 2007) in cui era stato
riscontrato per tale tipologia di sistemi di rinforzo
che il coefficiente dattrito potesse variare nel
range 0.2-0.6. Unulteriore conferma proviene
dallosservazione del valore suggerito da
Badalamenti et al. (2010) pari a 0.5. In tale studio
gli autori trascurano tuttavia gli effetti legati alla
coesione e pertanto il valore pi basso qui
riscontrato appare coerente e probabilmente
maggiormente realistico.

Figura 8. Analisi parametrica e confronto sperimentale per


la determinazione del coefficiente dattrito (calcestruzzi
tipo A e B).

3.5

Validazione sperimentale del modello in


regime di pressoflessione

La validazione del modello stata effettuata


testando la risposta numerica dei campioni
sottoposti alle condizioni di carico eccentrico,
descritte nella sezione 3.1.
I valori adottati per la coesione e per lattrito
sono dunque quelli precedentemente valutati in
regime di compressione (=0.4, c0=0.10 MPa). I
confronti numerico/sperimentali sono stati
effettuati per le condizioni di carico eccentrico
lungo X (ex= 55 mm) ed Y (ey= 65 mm). I
risultati sono riportati in Fig. 9. Come pu notarsi
si evince una buona corrispondenza tra le
previsioni numeriche ottenute attraverso il
modello proposto ed i risultati sperimentali per
entrambe le tipologie di calcestruzzo .
I
risultati
avvalorano
ulteriormente
lattendibilit dei valori adottati per la coesione e
il coefficiente dattrito.

della sezione trasversale, specializzandole per la


definizione analitica dei domini di resistenza
specifici.
Per ragioni di praticit possibile, con
approssimazione minima, assumere un legame
elastico-perfettamente plastico per le armature
longitudinali interne ed un legame di tipo stressblock per il calcestruzzo, eseguendo per
questultimo una opportuna taratura dei parametri
che modulano la resistenza () e la deformazione
().
4.1

Taratura dei parametri e per il legame


Stress-Block

Assunta una legge tensione-deformazione per


il calcestruzzo, possibile determinare il legame
stress-block equivalente tramite la taratura dei
parametri e che consentono di ottenerne
larea equivalente.
Ai fini della scrittura delle equazioni di
equilibrio risulta in particolar modo significativa
la valutazione del prodotto (piuttosto che )
e del valore di . Le espressioni generiche di
questi ultimi, fornite da Karthik e Mander (2011)
sono di seguito riportate:
ccu

f c ( ) d

f cc ccu

ccu

COSTRUZIONE ANALITICA DEI


DOMINI DI RESISTENZA

La formulazione proposta per il legame


equivalente degli angolari pu sfruttarsi per la
scrittura di equazioni di equilibrio semplificate

ccu

ccu

f c ( ) d

(5)

Assumendo come per il caso numerico un


legame costitutivo per il calcestruzzo f c ( ) di
tipo parabola-lineare (Kent-Park, 1971), questo
esprimibile come:
2
f cc 2

cc cc
f c ( )

cc
f cc 1 0.15
ccu cc

Figura 9. Confronti numerico-sperimentali per i test di


pressoflessione.

f c ( ) d

se 0 cc

(6)

se cc ccu

Normalizzando le Eqq. (6) rispetto alla


resistenza del calcestruzzo confinato fcc e
definendo la variabile di deformazione
normalizzata rispetto al valore di deformazione al
picco di resistenza del calcestruzzo confinato
~ / cc , il legame pu riscriversi in forma
adimensionale nel modo seguente:

2~ ~ 2
se 0 ~ 1

sc (~ )
(7)
~ 1

se 1 ~
1

0
.
15

essendo sc (~) la tensione normalizzata ed


avendo posto ccu cc , parametro che
identifica la duttilit del legame e che compare in
maniera esplicita allinterno delle espressioni.
Tenuto conto delle posizioni fatte le Eqq. (5) si
riscrivono nella forma seguente:

sc (~) d~

sc (~) ~ d~

sc (~) d~

(8)

4.2

Queste ultime vengono a dipendere dalla


duttilit ( ) ed intrinsecamente dal fattore di
incremento della resistenza K f cc f c , che
condiziona anche la deformazione di picco come
segue (Mander et al., 1988):

cc c 0 1 5 K 1

I grafici mostrano che il prodotto non


dipende dal fattore di incremento della resistenza
K ma risulta essere influenzato solo dalla duttilit
del sistema. Nello specifico si ottiene un
incremento di allaumentare di ,
incremento via via minore per valori pi elevati
di duttilit.
Per quanto riguarda i valori di
interessante notare come landamento sia
fortemente variabile in funzione del parametro K
per livelli bassi di duttilit, mentre
caratterizzato da un andamento pressoch
costante in corrispondenza di valori elevati di .

(9)

Al fine di valutare la sensibilit dei parametri


e stata condotta unanalisi parametrica
delle Eqq. (8) al variare del parametro K e per
fissati valori di . I risultati sono rappresentati in
Fig. 10.

Definizione analitica del dominio di


resistenza

Con riferimento alla geometria indicata in


Fig.11 ed ai limiti tensionali e deformativi
descritti dai legami costitutivi precedentemente
specificati, le generiche equazioni di equilibrio
alla traslazione e alla rotazione rispetto
allarmatura inferiore si scrivono come segue:

Nu b xc f cc As s A'a a
As s Aa a

xc

M u b xc f cc d

A'a a d t L1 / 4 A' s s d

(10)

(11)

d
Aa a t L1 / 4 N u

2
In cui xc la distanza dellasse neutro dal
bordo di calcestruzzo maggiormente compresso
della sezione, s e a sono le tensioni sulle
armature e sugli angolari superiori, s e a

Figura 10. Andamento dei parametri di stress-block al


variare di K, per assegnata duttilit del legame costitutivo
del calcestruzzo

quelle rispettive inferiori. A'a e Aa sono le aree


degli angolari disposti superiormente e
inferiormente e A' s e As quelle delle armature
interne superiori e inferiori.
Nelle equazioni precedenti si assume che la
risposta tensionale e deformativa degli angolari
concentrata nel loro baricentro, collocato alla
distanza L1 / 4 dal bordo esterno della sezione
dellangolare.
Gli altri simboli presenti sono facilmente
desumibili dalla geometria indicata in Fig.11.

Il campo di validit di ciascuna delle


precedenti condizioni, che specializzano le
equazioni di equilibrio, varia a partire dal valore
di asse neutro indicato a quello successivo. A
queste si aggiungono le condizioni estreme di
compressione centrata e trazione centrata per le
quali le equazioni di equilibrio assumono la
seguenti espressioni:
Figura 11. Equilibrio ultimo della sezione rinforzata in
regime di pressoflessione.

Le equazioni di equilibrio possono essere


particolarizzate per i seguenti casi limite, in cui
risulta nota la posizione dellasse neutro:
1. Snervamento angolari superiori:

a ya a f ya ; xc1

ccu L1
(12)
ccu ya 4

2. Snervamento armatura superiore:

s ys s f ys ; xc 2

ccu

ccu ys

(13)

3. Snervamento armatura inferiore:

s ys s f ys

xc 3

ccu
d
ccu ys

xc 4

ccu
z
ccu ya

(14)

(15)

5. Deformazione nulla armatura inferiore:

s 0 s 0

xc 5 d

(16)

6. Deformazione nulla angolare inferiore:

a 0 a 0

xc 6 z

(18)

xc

N u 2 Aa f ya 2 As f ys

xc

(19)

In Fig.12 mostrato il confronto tra i risultati


sperimentali
ottenuti
dalle
prove
di
pressoflessione (rappresentate ciascuna da un
punto) e i domini di resistenza ottenuti attraverso
la formulazione analitica proposta.
I parametri di stress-block associati in
funzione delle caratteristiche specifiche di
confinamento dei campioni sono riportati in
Tab.4.
Tabella 4. Parametri di confinamento e di calibrazione dello
stress-block.

4. Snervamento angolari inferiori

a ya a f ya ;

Nu b h f cc 2 Aa f ya
2 As f ys

(17)

essendo z (h t L1 / 4) .
Nelle precedenti espressioni a e a
rappresentano le generiche deformazioni degli
angolari superiori ed inferiori mentre s e s
quelle delle armature interne superiori e inferiori,
caratterizzate dalla deformazione di snervamento
ys e dalla rispettiva tensione f ys .
Deve altres specificarsi che in corrispondenza
della condizione 6, il segno dei termini che nelle
Eqq. (10-11) contengono la tensione sugli acciai
inferiori ( s ) deve essere invertito.

Calcestruzzo
Tipo A
Tipo B

1.54
1.20

2.4
3.7

0.811
0.842

0.863
0.960

Figura 12. Dominio di resistenza per cls tipo A e tipo B.


Confronti tra soluzione analitica, modellazione a fibre e
risultati sperimentali.

La soluzione analitica inoltre confrontata con


quella numerica ottenuta mediante modellazione
a fibre della sezione.
I grafici mostrano unottima approssimazione
dei risultati sperimentali, ottenibile sia per via
numerica che analitica. Si riscontra una tendenza
di sovrastima della capacit ottenuta tramite le
espressioni analitiche rispetto al modello
numerico. Tuttavia le coppie di valori N,M
ottenute sperimentalmente si collocano, nella
maggior parte dei casi, tra le due superfici di
frontiera dei domini numerici e analitici e
pertanto pu ritenersi che il livello di
approssimazione
raggiunto
renda
sufficientemente attendibile la predizione della
capacit conseguibile.
Risulta infine importante sottolineare che il
caso di rottura bilanciata, in cui avviene lo
snervamento in trazione dellarmatura tesa ( xc 3 ),
non rappresentativo della massima capacit
flessionale della sezione. Questultima si
raggiunge allinterno del range xc 2 xc3 in
corrispondenza di un valore di sforzo normale
pari a circa N u ,max 3 .

CONCLUSIONI

Il sistema di rinforzo di colonne in c.a.


mediante incamiciatura in acciaio una tecnica
ampiamente utilizzata nel campo del recupero di
edifici esistenti per i quali risulta necessario
incrementarne la capacit portante e deformativa.
In diversi casi pratici gli angolari non sono
direttamente connessi alle estremit delle
colonne, tuttavia essi risultano ugualmente nella
condizione di assorbire carico per effetto della
coesione e dellattrito fra le superfici di
interfaccia.
La possibilit di modellare tale interazione
allinterno dei modelli computazionali di
fondamentale importanza per ottenere stime
affidabili della capacit sia nel caso di
modellazione numerica che analitica.
Sulla base di ci, questo studio ha previsto un
confronto numerico-sperimentale orientato alla
definizione e validazione di un legame costitutivo
equivalente da attribuire agli angolari nei modelli
sezionali.
Considerando i risultati ottenuti possono trarsi
le seguenti conclusioni:
1) La trasmissione di sforzi tangenziali che si
verifica nello strato di interfaccia
governata da fenomeni di attrito che
possono essere descritte in analogia alla
legge di Coulomb;
2) Impostando un valore iniziale c0=0.10
MPa per la coesione, la migliore
corrispondenza numerico-sperimentale
stata ottenuta impiegando un coefficiente
di attrito pari a 0.4;
3) Il valore del coefficiente di attrito,
determinato per mezzo di prove di
compressione centrata, ha dimostrato di
essere un riferimento affidabile anche nel
caso di carichi eccentrici;
4) Luso della specifica legge costitutiva
determinata per gli angolari risulta
efficace anche nel caso analitico,
raggiungendo notevoli livelli di precisione
anche mediante formulazioni semplificate,
seppur opportunamente tarate (es. stressblock);
5) Le procedure proposte costituiscono un
approccio semplice e pratico per
incrementare laccuratezza dei risultati
ottenibili tramite modelli a fibre ed
analitici per la valutazione della capacit
di tali sistemi;

6) Ulteriori studi, potrebbero essere eseguiti


sperimentalmente nella direzione di
ottenere un allargamento del set dei dati
sperimentali di confronto ed anche una
pi precisa caratterizzazione dei fenomeni
di attrito tra le interfacce dei materiali.
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