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Commissione Strutture
10 aprile 2016: data importante per i Tecnici che operano sul territorio
della Regione Lombardia
Sono entrati in vigore dettami normativi che disciplinano le procedure per la
progettazione in relazione alla classificazione sismica del territorio regionale:
• D.G.R. 2129/2014 “Aggiornamento delle zone sismiche in Regione
Lombardia” ;
• L.R. 33/2015 “Disposizioni in materia di opere o di costruzioni e
relativa vigilanza in zone sismiche”;
• D.G.R. X-5001/2016 “Approvazione delle linee di indirizzo e
coordinamento per l’esercizio delle funzioni trasferite ai comuni in
materia sismica”.
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DGR 2489
C RO IL -S T R PA R E R E
ALCUNE «FAQ»
"Dovrei realizzare una nuova autorimessa esterna ad un solo piano ricadente in zona sismica 3"
In questo caso dovrei presentare il modulo 2 e la seguente documentazione presente nell'allegato E:
6,7,9,10,11 e 12.
Però nei moduli 2 e nel modulo 9 sono richiesti i dati del Geologo incaricato, ma come indicato nel Cap. 6.2.2
NTC 14/01/2008 " Nel caso di costruzioni o di interventi di modesta rilevanza, che ricadono in zone ben
conosciute dal punto di vista geotecnico, la progettazione può essere basata sull'esperienza e sulle
conoscenze disponibili, ferma restando la piena responsabilità del progettista su ipotesi e scelte progettuali".
In questa situazione il geologo non sarebbe una figura obbligatoria per cui come devo compilare quella parte
del modulo?
1) Relativamente al contenuto minimo della documentazione per la denuncia dei cementi armati di una
nuova costruzione (in zona 4) di cui all’Allegato E si fa specifico riferimento alla necessità di allegare anche le
dichiarazioni delle varie figure professionali che sono intervenute nelle varie fasi progettuali.
Tali documenti presuppongono la compilazione obbligatoria dei moduli n. 4,6,7,9,10,11 oppure possono
essere sostituiti con delle autodichiarazioni dei vari progettisti attestanti il rispetto dei punti da “a” ad “h” di cui
all’Allegato E?
2) Relativamente alla relazione geologica-geotecnica è indispensabile che questa venga redatta
obbligatoriamente da un geologo oppure nel caso di costruzioni o di interventi di modesta rilevanza può essere
redatta anche da un Ingegnere strutturista regolarmente iscritto all’Ordine e con una lunga esperienza?
Per le dichiarazioni previste, è obbligatorio l'uso della modulistica
contenuta nella DGR.
È consigliato l'uso della procedura telematica che provvede
automaticamente al controllo di completezza, regolarità e coerenza della
pratica. La relazione geologica deve essere sottoscritta necessariamente dal
geologo. Tale relazione è sempre obbligatoria nel caso in cui si eseguano
interventi di cui al capitolo 6 delle ntc2008, oppure interventi che abbiano
influenza sulle fondazioni. La relazione geotecnica (obbligatoria sotto le
stesse condizioni) può essere sottoscritta da un geologo o da un ingegnere.
Nel caso si ricada nelle ipotesi indicate all'ultimo capoverso del 6.2.2
(interventi modesti e zone conosciute dal punto di vista geotecnico) la
relazione geotecnica (e solo quella) può essere basata su esperienze e
conoscenze del tecnico che la sottoscrive
MANTOVA, 16/06/2016 – LR 33-2015 E DGR X/5001-2016 – Ing. Pierpaolo Cicchiello 56/70
II PARTE – «FAQ» 3 (14)
Stiamo eseguendo il progetto di un’opera strategica nel territorio della Provincia di Lodi, nel Comune di
xxxxxxxx per la precisione, ossia Comune riclassificato in zona sismica 3.
Trattasi di una denuncia effettuata prima dell'entrata in vigore delle nuove regole.
Pertanto, in base alla L33, art. 15, comma 1, la pratica segue l'iter previsto dalla
normativa precedente. Per i procedimenti in corso alla data del 10 aprile si
continuano ad applicare le procedure previste prima dell'entrata in vigore della DGR
X/5001. Se, inoltre, il comune non ha cambiato la classificazione sismica, non è
necessario provvedere al deposito dei moduli 3 e 4.
Procedimento in corso: quelli per cui, prima della data del 10 aprile 2016, sia
stato depositato il progetto esecutivo delle strutture a norma di legge (art. 15,
comma 2, LR 33/2015).
Il caso particolare che può presentarsi è quello per cui il progetto depositato sia
oggetto di varianti subentrate dopo la data del 10 aprile. Se le varianti non sono
del tipo "sostanziale" il deposito può ancora avvenire con le vecchie procedure; nel
caso invece in cui le varianti siano di tipo sostanziale, andrebbe scelto di effettuare il
deposito (zona 4) con la nuova modulistica, assoggettando così l'intervento al
controllo a campione di cui all'allegato H.
MANTOVA, 16/06/2016 – LR 33-2015 E DGR X/5001-2016 – Ing. Pierpaolo Cicchiello 59/70
II PARTE – «FAQ» 6 (12.a)
Modulo 8.
Nell'ultimo riquadro si chiede di dichiarare per le strutture in muratura che:
"Ai sensi del comma 1 lettera a dell’art.90 D.P.R. 380/2001 e s.m. e i., dalle informazioni in suo possesso
l’immobile di cui al presente intervento NON è stato oggetto in passato di altri lavori di sopraelevazione."
Il comma 1 lettera a dell’art.90 D.P.R. 380/2001 e s.m. e i. a me risulta recitare:
1. E' consentita, nel rispetto degli strumenti urbanistici vigenti:
a) la sopraelevazione di un piano negli edifici in muratura, purché nel complesso la costruzione risponda alle
prescrizioni di cui al presente capo;
a mio parere non sembra esclusa la possibilità di soprelevare più volte, purché nel rispetto degli strumenti
urbanistici e delle prescrizioni del Capo IV del DPR 380 riguardante la staticità dell'edificio.
Modulo 12.
Al punto 3.4 viene richiesto il Livello di Conoscenza raggiunto ed il Fattore di Confidenza adottato. Tanto vale
anche per il rilievo geometrico. A mio parere per la geometria si deve ottenere sempre un LC3 con FC=1 perché
imposto dalla norma (ved. Tab. C8A.1.1).
La norma consente sempre di scegliere il livello di conoscenza che più si adatta alla
struttura da verificare, e con la responsabilità del progettista.
In alcuni casi (vedi anche Decreto Protezione Civile 21/10/2003) di fabbricati
complessi o in presenza di sottosuoli tipo S1 e S2, è suggerito un livello di
conoscenza LC2 o LC3.
Ciò premesso, il livello di conoscenza più basso (LC1) prevede (testuale dalla
Circolare, C8A.1.A, per il caso ad esempio degli edifici in muratura) "si intende
raggiunto quando siano stati effettuati il rilievo geometrico, verifiche in situ limitate
sui dettagli costruttivi ed indagini in situ limitate sulle proprietà dei materiali; il
corrispondente fattore di confidenza è FC=1.35".
Pertanto, il parere proposto nel quesito non può essere accettato, nel senso che il
rilievo geometrico deve sempre essere fatto, ma questo non comporta l'adozione di
un livello di conoscenza LC3.
Un cliente ha acquistato tre edifici all'asta provenienti da un fallimento in un comune rimasto in zona sismica 4.
Di tali edifici 2 erano completati e mancava la posa delle sole finiture esterne ed interne , mentre il terzo edificio
ha la struttura in muratura portante completa, ma mancano tutte le finiture e la proprietà vorrebbe fare un
piccolo ampliamento demolendo un muro perimetrale.
Successivamente all''acquisto la proprietà ha dovuto fare un permesso di costruire in sanatoria in quanto gli
edifici erano difformi rispetto alla pratica edilizia depositata in comune.
Dagli accessi agli atti del comune risulta una denuncia del 2009 in cui sono state depositate le sole fondazioni.
Il cliente mi chiede adesso la possibilità di collaudare l'opera, il che mi risulta difficile in quanto non siamo in
possesso nemmeno dei disegni esecutivi che l'impresa ha utilizzato durante i lavori.
Stiamo provando a contattare il professionista che ha svolto la progettazione e la DL ma il tutto risulta
complesso.
Vorrei capire la via giusta di procedere.
1- Considero gli edifici completati come esistenti e non potendo reperire nulla a riguardo dei disegni strutturali e
dei materiali utilizzati , non faccio il collaudo ma una relazione di idoneità statica limitandomi alla verifica degli
elementi costruttivi e non considerando le forze sismiche?
2- Nel caso in cui riuscissi a trovare il vecchio progettista e i disegni costruttivi, procedo alla verifica di
rispondenza dei disegni ( non depositati) e procedo con un collaudo allegando i disegni?
3- Considero l'edificio non completato come esistente ( in quanto finita la struttura) e quindi procedo con le
verifiche per l'ampliamento secondo capitolo 8 delle NTC ?
4- Considero l'edificio non completato come nuova costruzione e rifaccio le verifiche nella nuova configurazione
strutturale, il che comporterà sicuramente un adeguamento delle strutture per rispondere alle forze sismiche".
Premessa.
Il caso di edifici con la "struttura" completata, ma privi del deposito della relazione a
strutture ultimate (per c.a. e acciaio) o privi del certificato di collaudo statico ai sensi
del DM del 1987 (murature), può generalmente essere risolto secondo quanto
riportato nella Circolare esplicativa al punto C8.1:
«Qualora la costruzione non sia totalmente completata dovrebbe essere verificato il
deposito dei documenti richiamati; se invece è possibile dimostrare che la
"costruzione" è completata (da intendersi non "in corso" o "sospesa"), la verifica del
deposito può essere non necessaria».
Nel primo caso, per c.a. e acciaio si procede con il collaudo sulla base della relazione
a strutture ultimate depositata, e per la muratura il problema non si pone perché il
collaudo è già presente.
Nel secondo caso, invece, cioè in assenza della documentazione indicata, ma in
presenza di una costruzione completata è sempre possibile (secondo interpretazione
normativa richiamata nel documento CROIL "Gli obblighi di attestazione dell'idoneità
statica") procedere alla redazione di un documento "alternativo" al certificato di
collaudo (es. certificazione di idoneità statica) che attesti la rispondenza della
parte strutturale alle norme tecniche in vigore nel momento dell'inizio della sua
costruzione.
Ciò premesso, nel caso in esame sembra che le costruzioni non siano dotate della
documentazione a strutture ultimate, ma siano comunque "completate".
Pertanto, possono essere trattate come costruzioni esistenti, ai sensi del capitolo
8, per le quali si può procedere direttamente (secondo l'interpretazione di cui in
premessa) alla redazione del certificato di idoneità statica, redatto in base alle norme
vigenti al momento dell'inizio della costruzione.
Nel quesito però, viene anche citato un permesso di costruire in sanatoria: in tal
caso, se le opere abusivamente realizzate riguardavano anche la parte strutturale,
nel conseguimento del permesso di costruire in sanatoria la committenza avrebbe già
dovuto dimostrare la "doppia conformità", allegando una relazione in cui si
verificasse la piena corrispondenza della struttura alle norme vigenti nel momento
della domanda di permesso.
Nel caso del piccolo ampliamento, questo necessita della verifica di adeguamento
dell'intero fabbricato, se l'ampliamento è strutturalmente "connesso" al corpo
esistente e (contemporaneamente) se modifica significativamente la risposta
complessiva.
Nel caso di verifica di adeguamento, poco importa se la costruzione possa definirsi
esistente oppure no, perché in entrambi i casi la verifica viene fatta con le norme
attuali.