Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
DI PAVIA
Facolt di Ingegneria
Pag. |2
Sommario
1.
2.
3.
4.
Durabilit ................................................................................................................................... 11
4.1. Condizioni ambientali e Classi di esposizione........................................................................ 12
5.
6.
7.
7.1.2
7.1.3
7.1.4
7.1.5
Balcone......................................................................................................................... 21
7.1.6
7.1.7
7.1.8
Pianerottolo .................................................................................................................. 23
7.1.9
Scale ............................................................................................................................. 24
7.2.2.
7.2.3.
Pag. |3
8.
Predimensionamento.................................................................................................................. 37
8.1. Solaio ................................................................................................................................... 37
8.1.1.
8.1.2.
8.1.3.
9.
8.4.1.
8.4.2.
8.4.3.
9.1.2.
9.1.3.
Platea ............................................................................................................................ 66
Casi di carico................................................................................................................ 67
10. Verifiche allo stato limite ultimo e progettazione degli elementi strutturali ............................. 87
10.1.
Travi................................................................................................................................. 87
10.1.1.
10.1.2.
10.1.3.
Verifica agli
10.2.
Pilastri .............................................................................................................................. 97
Pag. |4
10.2.1.
Armatura longitudinale............................................................................................. 97
10.2.2.
10.3.
10.3.1.
10.3.2.
11.2.
Verifiche agli SLE per Fessurazione e alle Tensioni desercizio .............................. 120
12.1.1.
12.1.2.
12.1.3.
12.1.4.
12.1.5.
12.2.
12.2.1.
12.2.2.
Pag. |5
1. Normativa e Bibliografia
Per il seguente progetto sono state rispettate le seguenti voci da normativa:
Circolare 2 febbraio 2009 - Nuove norme tecniche per le costruzioni D.M 14-01-2008;
CNR-DT 207/2008;
Linee guida per la messa in opera del calcestruzzo strutturale e per la valutazione delle
caratteristiche meccaniche del calcestruzzo indurito mediante prove non distruttive
Consiglio Superiore di Lavori Pubblici.
Pag. |6
2. Descrizione dellOpera
Questo elaborato vuole trattare lanalisi strutturale di un edificio residenziale situato nel comune di
Pavia. Ledificio sorge in aggiunta al complesso residenziale di Via Ponte Vecchio, in
corrispondenza del civico 40.
La progettazione del complesso ha previsto anche unopera urbanistica di ampliamento della via
preesistente a collegamento del nuovo edificio. Laltitudine dellappezzamento di terreno viene
registrata a 77 m s.l.m.
Ledificio si sviluppa per 3 piani fuori terra e un piano interrato, con interpiano pari a 3,20
al
lordo dello spessore di solaio; ha pianta di dimensioni: 29,20 9,50 , per unaltezza
complessiva al piano di copertura pari a 9,85 .
Lintera struttura costruita in cemento armato e la struttura portante definita da un telaio
tridimensionale composto da elementi orizzontali: travi principali e travi secondarie; e da elementi
verticali: in grande prevalenza pilastri.
Lingresso principale, situato al pian terreno, conduce al vano scala e il vano ascensore: il primo
formato da pareti in cemento armato, con gradini ad incastro parete-parete; il secondo anch'esso
composto da pareti in cemento armato ed posto allinterno del vano scala per poter ospitare
lascensore e la necessaria strumentazione.
Limpalcato tipo realizzato con un solaio Plastbau Metal della ditta Poliespanso.
Il solaio ordito in direzione longitudinale al lato minore delledificio ad eccezione del solaio in
corrispondenza del vano scala e ascensore.
Pag. |7
Pag. |8
Pag. |9
P a g . | 10
P a g . | 11
3.Vita nominale
Dalle Nuove Norme Tecniche delle Costruzioni (2.4.1 NTC2008), la vita nominale di unopera
strutturale
intesa come il numero di anni nei quali la struttura, purch soggetta alla
manutenzione ordinaria, deve potere essere usata per lo scopo al quale destinata. La vita nominale
dei diversi tipi di opere quella riportata nella Tabella 2.4.I.
4.Durabilit
Secondo le Nuove Norme Tecniche delle Costruzioni (11.2.11 NTC2008), per garantire la
durabilit si devono adottare i provvedimenti atti a limitare gli effetti di degrado indotti dallattacco
chimico - fisico e derivante dalla corrosione delle armature e dai cicli di gelo e disgelo. A tal fine in
fase di progetto la prescrizione, valutate opportunamente le condizioni ambientali del sito ove
sorger la costruzione o quelle di impiego, deve fissare le caratteristiche del calcestruzzo da
impiegare (composizione e resistenza meccanica), i valori del copriferro e le regole di maturazione.
Al fine di ottenere la prestazione richiesta in funzione delle condizioni ambientali, nonch per la
definizione della relativa classe, si potr fare utile riferimento alle indicazioni contenute nelle Linee
Guida sul calcestruzzo strutturale edite dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei
Lavori Pubblici ovvero alle norme UNI EN 206-1:2006 ed UNI 11104:2004. Basandosi su tali
direttive stata scelta opportunamente una classe di calcestruzzo che potesse essere adeguata a
resistere alle escursioni termiche stagionali caratterizzanti la localit in cui verr posta lopera, ma
anche allerosione chimico fisica legata ai fenomeni meteorologici che colpiscono quellarea alla
relativa altitudine sul livello del mare.
P a g . | 12
P a g . | 13
5.Software Usati
I programmi usati per la modellazione di questo progetto e la stesura della relazione tecnica sono
stati:
Modellazione strutturale: Sap2000 v14;
Modellazione grafica: AutoCad 2011;
Calcoli analitici e verifiche: Microsoft Excel 2010;
Stesura della relazione tecnica: Microsoft Word 2010.
P a g . | 14
40 /
32 /
0,83
si
0,85
32
1,5
18,13 /
0,6
19,20 /
Tensione ammissibile nel calcestruzzo sotto combinazione dei carichi quasi permanente
[7.2(3) Appendice Nazionale EC2 - 4.11.2.2.5.1 NTC]
0,3
14,40 /
3,02 /
0,45
0,7
2,12 /
1,0
1,8
1,5
1,41 /
22000
8
10
33000 /
si
P a g . | 15
6.2. Acciaio
Tipo
NTC]
450
1,15
391,3 /
200000 /
6.3. Il copriferro
Con riferimento al 4.1.6.1.3 delle NTC2008 e al C4.1.6.1.3 della Circolare Ministeriale, al fine
della protezione delle armature dalla corrosione il valore minimo del copriferro deve rispettare
quanto indicato in Tabella C4.1.IV, nella quale sono distinte le tre condizioni ambientali di Tabella
4.1.IV delle NTC2008. A tali valori di tabella vanno aggiunte le tolleranze di posa, pari a 10 mm o
minore, secondo indicazioni di norme di comprovata validit. I valori della Tabella C4.1.IV si
riferiscono a costruzioni con vita nominale di 50 anni, come in questo caso.
Il valore del copriferro proposto dalla normativa per la classe di calcestruzzo utilizzato pari a
35
P a g . | 16
Definito il peso su superficie si procede ad una distribuzione uniforme sulle travi di bordo, ricavato
linterpiano netto cio:
Moltiplicando linterpiano netto al peso areale del muro otteniamo il carico non strutturale che
agisce sulle travi di bordo che verr ragguagliato del 20% per tener conto delle probabili aperture
nei tamponamenti:
,
20%
P a g . | 17
Nelle Norme Tecniche delle Costruzioni 2008 [ 3.1.3.1] concesso, a condizione che il solaio
permetta una sufficiente redistribuzione trasversale dei carichi, di considerare il peso delle
partizioni interne alla stregua di un sovraccarico ragguagliato uniformemente ripartito sul solaio,
il cui valore viene dato in funzione del peso per metro lineare della parete stessa.
P a g . | 18
compreso
si
tra
assume
4,0
un
nel calcolo.
P a g . | 19
Come si evince dallanalisi dei carichi, il peso a metro lineare della tramezza supera i limiti dei
carichi ragguagliati proposti dalle NTC2008 e la stessa propone di considerare direttamente in
fase di progettazione delleffettivo peso a metro lineare e il loro relativo posizionamento sul solaio.
Tuttavia volendo evitare una siffatta procedura, che obbligherebbe ad una verifica del solaio per
ogni possibile variazione della disposizione architettonica in pianta delle partizioni interne, si
procede comunque prendendo in conto, il peso proprio dei muri divisori, sotto forma di
sovraccarico uniformemente distribuito sul solaio stesso. La determinazione di tale sovraccarico
viene effettuata ipotizzando la medesima ricorrenza in pianta di
2,5
EN1991-1-1). Conseguentemente:
3,49
P a g . | 20
In questo caso si opta per ricondursi ad un sovraccarico distribuito su una superficie, e per fare ci
si calcola innanzitutto la forza concentrata
moltiplicandolo per la lunghezza effettiva dello stesso. Dopodich si divisa la forza ricavata
sullarea del balcone ottenendo cos
P a g . | 21
7.1.5 Balcone
Il peso del balcone grava interamente sulle travi di bordo delledificio e a questo va sommato anche
il peso del parapetto del balcone.
Dallanalisi dei carichi si ricava che il carico distribuito su superficie derivante dai pesi propri del
balcone e del parapetto sono:
P a g . | 22
P a g . | 23
Figura 7-7 - Particolare costruttivo solaio di copertura Plastbau Metal, pi parapetto perimetrale
7.1.8 Pianerottolo
P a g . | 24
7.1.9 Scale
Lanalisi dei carichi strutturali e non-strutturali sulla rampa di scale stata eseguita su un metro
della stessa:
P a g . | 25
Nota la larghezza del pianerottolo coincidente a quello della rampa di scale si assumono i seguenti
carichi distribuiti:
P a g . | 26
NTC2008
7.2.1.
Nelle Norme Tecniche delle Costruzioni, i carichi variabili sono assegnati in funzione del tipo di
utilizzo fatto della struttura [3.1.4]
7.2.2.
Il sovraccarico dovuto alla pressione della neve descritto nella normativa [NTC08 3.4] ed
espresso secondo la seguente espressione:
Dove
, per
P a g . | 27
7.2.2.1.
Essendo laltitudine
7.2.2.2.
P a g . | 28
7.2.2.3.
Il coefficiente desposizione
topografia Normale si intendono le aree in cui non presente una significativa rimozione di neve
sulla costruzione prodotta dal vento, a causa del terreno, altre costruzioni o alberi. [NTC08 3.4.3]
Il coefficiente termico
termico della struttura. In assenza di uno specifico e documentato studio deve essere utilizzato
.
7.2.3.
Questo carico variabile fa riferimento al NTC08 3.3 e alle relative indicazioni contenute nella
Circolare esplicativa CNR-DT 207/2008.
La pressione del vento secondo normativa risulta essere cos descritta:
7.2.3.1.
P a g . | 29
7.2.3.2.
Il coefficiente
[NTC08 3.3.7] funzione della Categoria di esposizione del sito che a sua volta
dipende della Zona di riferimento, della Classe di rugosit del terreno [Tabella 3.3.III - Classi di
rugosit del terreno], dallaltitudine della zona
ln
ln
ln
ln
P a g . | 30
Figura 7-12. Zone caratterizzate da diversi valori della velocit di riferimento secondo NTC08
sono assegnati nel NTC08 Tab. 3.3.II, in funzione della categoria di esposizione del
P a g . | 31
Il coefficiente topografico
3.4.1]
7.2.3.3.
Coefficiente di forma
Questo tipo di coefficiente dipende intrinsecamente dalla regolarit in pianta della struttura soggetta
allazione del vento. In particolare i criteri per calcolarlo sono espressi nel CNR-DT 207/2008
Appendice G.2 ed in particolar modo vengono considerati un fattore di forma sopravento, per
convenzione di segno positivo, e sottovento, assunto negativo convenzionalmente. Questi
coefficienti vengono espressi in funzione del rapporto
(compresa di tetto o eventuali parapetti) mentre
del vento.
Noto il rapporto sopra descritto, la circolare esplicativa propone queste soluzioni:
Figura 7-14. Parametri caratteristici di edifici a pianta regolare secondo il CNR-DT 207/2008
P a g . | 32
Detto questo si sono definite le due direzioni del vento maggiormente incidenti
coefficiente
P a g . | 33
P a g . | 34
7.2.3.4.
Trovati tutti i coefficienti si pu procedere con il calcolo della pressione del vento nelle due
direzioni.
Secondo il Consiglio Nazionale Delle Ricerche per gli edifici bassi, ossia con altezza minore o
uguale della dimensione in pianta ortogonale al flusso del vento
costante e pari alla quota di sommit delledificio
, laltezza di riferimento
P a g . | 35
P a g . | 36
7.2.3.5.
Ricavata la pressione del vento lungo tutta laltezza delledificio e in tutte le direzioni efficaci,
prestabilite moltiplicandole per opportune lunghezze di influenza
del vento modellata come un carico orizzontale linearmente distribuito, sia in direzione
che .
P a g . | 37
8. Predimensionamento
Prima di procedere con il vero e proprio dimensionamento degli elementi portanti, si scelto di
procedere con un predimensionamento sommario degli elementi strutturali che compongono
lopera. Questo predimensionamento rispetta i criteri canonici sfruttando metodi conservativi ma
non eccedendo eccessivamente con le dimensioni delle sezioni geometriche.
8.1. Solaio
8.1.1.
Solaio interpiano
Il solaio interpiano stato scelto seguendo la procedura on-line suggerita dalla casa produttrice
Poliespanso, seguendo un criterio di predimensionamento in funzione della luce maggiore del
solaio e di tutti i carichi agenti sul solaio escludendone il peso proprio. Per prima cosa si sono scelti
i pesi permanenti non-strutturali e quelli variabili agenti sul solaio e sommati in SLE combinazione
rara
Dove:
1 il coefficiente delle parti permanenti non strutturali negli stati limite desercizio;
E si assunto
600
P a g . | 38
La luce netta del solaio stata assunta come prescritto dal fornitore seguendo una riduzione del 5%:
1,05
ipotesi iniziali di progetto fatte, cio progettazione con travi in spessore di solaio, risulta essere una
soluzione ottimale.
P a g . | 39
8.1.2.
Solaio Copertura
Nel carico
Assumendo
600
P a g . | 40
Si seguito lo stesso ragionamento fatto per la scelta del solaio interpiano e di conseguenza si
scelto un solaio 17 5
(altezza della sezione in C.A.).
8.1.3.
Schede tecniche
Si riportano di seguito le tabelle dei ferri dei solai cos come quanto espresso dalla casa produttrice.
P a g . | 41
8.2. Travi
Le travi sono state predimensionate su fogli di calcolo di Microsoft Excel. Le travi hanno il compito
di irrigidire la struttura rendendola monolitica, oltre a portare il loro stesso peso vengono caricate da
altre forze (permanenti o variabili) che le classifica in:
Avendo scelto come tipologia di travi quelle in spessore di solaio, si tenuto in considerazione
laltezza del solaio strutturale, che
27
P a g . | 42
cercando di definire la base della trave noti i momenti massimi in valore assoluto (cio quelli
allincastro) ricavati dagli opportuni schemi statici considerati caso per caso. Si sono scelti gli
schemi statici rappresentativi delle condizioni di vincolo delle travi in esame e dopodich, note le
sollecitazioni agenti, si proceduto alla stima della geometria analitica delle travi.
Gli schemi statici considerati sono i seguenti:
24
12
8
Mentre il momento positivo si localizza a 38
dallappoggio e vale
14,2
P a g . | 43
secondo il metodo dellanalisi lineare e con riferimento alle combinazione delle azioni agli stati
limite ultimi definite dalla normativa, cio
Per la scelta opportuna dei coefficienti si fa riferimento al NTC08 2.5.3 Tab. 2.6.I:
Tabella 8-2. Coefficienti parziali per le azioni o per leffetto delle azioni nelle verifiche SLU
Noti i momenti massimi in valore assoluto ricavati dagli schemi statici, opportunamente scelti per la
trave in esame, si proceduto al predimensionamento canonico.
Il predimensionamento analitico canonico prevede di seguire lipotesi di rottura del campo 3, che
corrisponde ad un comportamento ottimale della sezione. Si ipotizza quindi un asse neutro
adimensionalizzato che garantisca che la sezione abbia un comportamento ricadente nel campo 3:
:
0,35
3,5
3,5 1,96
0,641
Dopodich viene ricavata la geometria analitica della sezione dallequazione adimensionalizzata del
momento agente , per il caso statico preso in esame, assumendo
fatta in precedenza
|
0,2
P a g . | 44
35
Assumendo il copriferro
si ricava
Per non eccedere nel campo conservativo della geometria della trave si scelto di procedere
introducendo un processo a iterate interrotto nel momento in cui la base minima
. Questo
procedimento ha permesso, oltre a tenere in conto del peso proprio distribuito della trave, di
ottenere una geometria della sezione minima non eccessivamente conservativa.
Il carico agente sulle travi, caratterizzanti il piano tipo del telaio, stato cos strutturato:
Trave di Bordo
,
;
,
,
,
Trave Interna
,
;
;
,
,
.
,
Trave di Bordo
,
,
,
;
;
,
,
Trave Interna
,
,
P a g . | 45
,
,
,
,
.
,
Le orditure dei solai hanno determinato percentuali di competenza differenti, ripartendo l80% del
carico agente alle travi principali e il 20% alle travi secondarie.
Nella tabelle sottostanti vengono riportati i calcoli eseguiti e le geometrie assunte per i vari casi
presi in esame. Inoltre, quando stato possibile, le dimensioni sono state scelte affinch
rispettassero un rapporto di circa 1:2 tra laltezza e la base della trave.
P a g . | 46
P a g . | 47
P a g . | 48
P a g . | 49
8.3. Pilastri
Per il predimensionamento dei pilastri si scelta una procedura collegata al metodo adottato per le
travi, sfruttando le azioni di taglio dei vari schemi statici approssimati al comportamento statico
della trave continua:
Dal primo schema statico si evince che il valore massimo del taglio localizzato sugli estremi e
vale:
fatte queste considerazioni, si sono predimensionati i pilastri stimando il carico agente sugli stessi e
assumendo come
Dove
vale 1,05 5% ed incrementa il carico per tener conto del peso proprio del pilastro
P a g . | 50
0,75
P a g . | 51
P a g . | 52
P a g . | 53
P a g . | 54
Le dimensioni assunte sono state scelte in modo da ottenere delle travi che non sbordassero
eccessivamente dai pilastri, cos da scongiurare eventuali fenomeni di instabilit locale. stato
verificato per ogni nodo trave - pilastro che
. 2.
P a g . | 55
8.4. Fondazioni
8.4.1.
Travi di fondazione
Come opere di fondazione per la struttura intelaiata si sono scelte delle travi rovesce aventi sezione
a T. La geometria viene ricavata in funzione dei carichi agenti sulla struttura di fondazione
combinati agli stati limite ultimi: quelli provenienti dalla sovrastruttura, estratti dal programma di
calcolo SAP2000, e il peso proprio della fondazione stessa.
Si ipotizzato un terreno avente
0,3
La lunghezza della trave rovescia stata valutata dal nodo del primo pilastro al nodo dellultimo
pilastro appartenente alla medesima trave; questa viene fatta sporgere di 5 a sinistra del primo
pilastro, assumendo
assumendo come
5
Il predimensionamento stato eseguito in funzione del carico assiale
totale, ipotizzando in
prima battuta le dimensioni della trave di fondazione e poi iterando le dimensioni finch si giunti a
convergenza.
Da cui:
stato considerato lingombro della platea di fondazione in corrispondenza del vano scala e
ascensore identificando in totale 13 travi rovesce.
P a g . | 56
P a g . | 57
8.4.2.
Plinti di fondazione
Bench come opere di fondazione siano state scelte le travi rovesce, a scopo illustrativo, vengono
predimensionati anche i plinti di fondazione. I plinti sono elementi in c.a. a forma parallelepipeda di
base quadrata.
Il predimensionamento dei plinti funzione del carico assiale trasmesso dalla sovrastruttura,
estratto dal programma di calcolo SAP2000, ipotizzando in prima battuta le dimensioni del plinto
per poter considerarne il peso proprio, combinato allSLU, e poi iterando finch si giunti a
convergenza. Quindi si assunto come
geometrica:
2,00
2.
P a g . | 58
8.4.3.
Platea di fondazione
Localizzata al disotto del vano scala e del vano ascensore, la fondazione a platea un monolite che
ha il compito di sorreggere tutti i carichi provenienti dal corpo scala e ascensore, ma anche di
scaricarli a terra. La sua geometria regolare con base
spessore
1,00 .
6,80 , larghezza
6,00
P a g . | 59
9. Modellazione SAP2000
Dopo aver analizzato i carichi e aver definito la geometria degli elementi strutturali, con il
predimensionamento, si procede con la definizione del modello tridimensionale del telaio strutturale
con SAP2000 v14.
Il telaio stato definito costruendo una griglia di riferimento che posiziona nel piano
tutte le
coordinate dei nodi strutturali in cui convergono le travi e i pilastri, facendo riferimento alle
distanze tra gli interassi di tutti gli elementi strutturali, mentre lungo lasse
piani grazie allaltezza interpiano.
vengono definiti i
P a g . | 60
Gli elementi monodimensionali, travi e pilastri, sono stati distribuiti seguendo la griglia di
riferimento, dopo averne definito le caratteristiche geometriche previste dal predimensionamento, e
facendo in modo che gli assi locali siano concordi. Le travi seguono landamento delle orditure
illustrate nel capitolo relativo alla descrizione dellopera.
Sfruttando il comando
(7.2.6 NTC2008).
infinitamente rigidi nel loro piano e flessibili fuori da esso. Per simularne leffetto irrigidente, si
sono introdotti dei vincoli interni a diaframma (Constraints Diaphragm): definiti per ogni nodo di
ogni piano, permettono di ottenere nodi vincolati che si muovono allunisono e piani che quindi si
muovono in maniera indipendente tra loro (quindi non formanti un unico blocco).
Le pareti del vano scala e del vano ascensore sono stati modellati con degli elementi frame
aggiungendo dei setti rigidi per garantire la continuit con tutti gli elementi ad essi connessi.
Negli spigoli del vano ascensore sono state introdotte delle cerniere rotazionali che permettessero i
momenti attorno allasse locale 2
2.
P a g . | 61
dopodich queste sono state poste alle estremit inferiori dei pilastri, sostituendo gli incastri ideali
del modello precedente, e formando un reticolo di base ad una profondit di 1,20
dal piano
interrato.
La platea stata definita da un piastra di spessore equivalente allaltezza delle travi rovesce, e
modellata mediante shell thick (che basa la sua soluzione sulla teoria Reissner Mindlin).
Il muro contro-terra del piano interrato stato modellato mediante delle shell a comportamento
menbranale.
P a g . | 62
P a g . | 63
9.1.1.
Travi rovesce
di
Definita la rigidezza del terreno, si sono introdotte nel modello le molle a rigidezza equivalente,
suddividendo le travi in
rigidezza determinata:
P a g . | 64
Nelle tabelle seguenti si riportano i calcoli eseguiti per la valutazione dellinterazione suolostruttura.
P a g . | 65
9.1.2.
Plinti di fondazione
0,3
0,4
la molla di rigidezza
P a g . | 66
9.1.3.
Platea
Per la platea di fondazione la modellazione della rigidezza del terreno stata eseguita in maniera
analoga a quanto visto per le travi rovesce. La platea stata discretizzata secondo la griglia di
riferimento del piano di fondazione su SAP2000. Calcolata larea totale della platea sono state
distribuite le molle, suddividendo la rigidezza totale del terreno per le 63 molle individuate nella
platea in seguito alla discretizzazione.
Si riporta di seguito il tabulato Excel con i calcoli svolti per lassegnazione della rigidezza alle
molle.
P a g . | 67
le sollecitazioni pi gravose che interesseranno gli elementi strutturali durante la loro vita di
progetto.
Il modello viene caricato con campate alternate per massimizzare il momento sugli elementi trave.
Seguendo questa configurazione, detta a scacchiera, si pu notare come lalternarsi dei carichi
produca squilibri della sollecitazione flettente ai nodi trave-pilastro e che tali squilibri di
sollecitazione vengano compensati dal momento agente sui pilastri. Lo sforzo verticale in un
pilastro notevolmente importante per il suo corretto dimensionamento, rendendo necessario
caricare il modello su ogni trave per massimizzare i carichi verticali.
9.2.1.
Casi di carico
Nel programma ad elementi finiti, SAP2000, prima di caricare il modello necessario definire i
casi di carico:
Carichi permanenti
distinguono in:
-
Carichi variabili , modellati con un sistema di forze lineari verticali (carichi di esercizio e
carico neve) e con un sistema di forze orizzontali linearmente distribuite (carico vento). I
carichi variabili sono assegnati agli elementi principali e secondari seguendo lanalisi dei
carichi proposta precedentemente. Facendo riferimento allo schema a scacchiera proposto in
figura 9-3 e seguenti ,sono stati definiti i seguenti casi di carico:
-
Carichi desercizio:
,
Carico Neve:
agente soltanto sulle travi di copertura anchesso distribuito sulle travi primarie e
secondarie seguendo uno schema di carico a scacchiera:
P a g . | 68
Carico Vento:
questa sollecitazione segue landamento delle direzioni del piano
, suddiviso in
Figure 9-8. Disposizione dei carichi a scacchiera Travi interrato, piano primo e copertura
Figure 9-9. Disposizione dei carichi a scacchiera Travi piano terra e secondo
P a g . | 69
Tutti i carichi assegnati al modello sono riportati nel seguente elaborato di Excel:
P a g . | 70
P a g . | 71
P a g . | 72
9.3.1.
Lanalisi delle sollecitazioni gravitazionali viene condotta secondo il metodo dellanalisi lineare
elastica con riferimento alle combinazioni delle azioni per gli stati limite ultimi,
(5.1.3-EC2 e
NTC2.5.3).
. 2.5.1
2008
Per la scelta opportuna dei coefficienti si fa riferimento al 2.5.3 delle NTC2008 Tab. 2.6.I.
Dalla normativa viene prescritto di valutare le tensioni nel conglomerato cementizio e nellarmatura
quali prodotte sia dalla combinazione caratteristica (rara) sia da quella quasi permanente delle
azioni, da confrontarsi con valori massimi consentiti, definiti in funzione della combinazione di
azione desiderata. Mentre la combinazione frequente stata utilizzata per verificare lo stato
fessurativo per via indiretta, come prescritto dalla normativa.
combinazione caratteristica (rara):
. 6.14
. 2.5.2
combinazione frequente:
. 6.14
. 2.5.3
. 6.14
. 2.5.4
P a g . | 73
Tabella 9-11. Coefficienti parziali per le azioni o per leffetto delle azioni nelle verifiche SLU [NTC08 2.5.3 Tab. 2.6.I]
Le combinazioni di carico son state implementate nel modello rispettando i coefficienti proposti
dalla normativa e caricando il telaio opportunamente; stato sfruttato il metodo a scacchiera per
massimizzare, nelle campate delle travi, il momento ai nodi trave pilastro e i carichi assiali lungo i
pilastri interessati.
Le combinazioni SLU sono riportate nelle tabelle 9
linviluppo delle stesse, tabella 9
13, 9
14, 9
15 e terminando con
16.
21, 9
22, 9
17, 9
20.
23 con linviluppo
24.
Le combinazioni SLE quasi permanenti, e il loro relativo inviluppo, si trovano nelle ultime due
tabelle 9
25, 9
26.
P a g . | 74
P a g . | 75
P a g . | 76
P a g . | 77
P a g . | 78
P a g . | 79
P a g . | 80
P a g . | 81
P a g . | 82
P a g . | 83
P a g . | 84
P a g . | 85
P a g . | 86
P a g . | 87
Dove:
10.1. Travi
10.1.1.
Progettazione e verifica
Per il calcolo dellarmatura longitudinale nelle travi si procede rispettando le seguenti ipotesi:
);
0,588
P a g . | 88
0,9
0,26
0,0013
dove:
, il valore medio della resistenza a trazione assiale;
mentre larea dellarmatura tesa o compressa, sempre nel rispetto delle prescrizione del
paragrafo sopra citato, non deve eccedere al 4% dellarea del calcestruzzo
0,04
10.1.2.
Verifica a flessione
Per effettuare la verifica a flessione si devono studiare i campi di rottura delle sezioni considerate,
questo in quanto bisogna collocare la sezione studiata volta per volta nel campo corretto per poter
verificare a regola il momento reagente della sezione. Si procede seguendo un rapido algoritmo di
calcolo:
2 :
Dove:
500
250000
il coefficiente di riempimento;
;
0,1667 , asse neutro adimensionalizzato;
P a g . | 89
min
; 1
1
2 :
Dove:
1500
il coefficiente di riempimento;
1500
min
; 1
rottura in campo 3
rottura in campo 2
rottura in campo 2
Passo 5: localizzato il campo di rottura si procede, come nella tabella di calcolo Excel, per
iterate
e facendo andare a
Quando il risultato della sottrazione il valore zero, si appena trovato il valore dellasse
neutro nel campo di rottura descritto sopra, che indica inoltre , il coefficiente di baricentro,
per ogni campo.
della sezione :
Dove
-
500
2000
cos calcolato
3
1
2000
1500
0,40
P a g . | 90
Di seguito si riporta il tabulato Excel per il dimensionamento e verifica allo stato limite ultimo delle
armature flessionali secondo le procedure appena descritte.
P a g . | 91
P a g . | 92
P a g . | 93
10.1.3.
Verifica agli
per taglio
Basandosi sulle prescrizioni del NTC08, e rispettando i parametri previsti dall Eurocodice2, si
procede calcolando il taglio resistente
riportate al paragrafo 4.1.2.1.3.2 delle Nuove Norme Tecniche delle Costruzioni e iterando sul
diametro della staffatura e sul numero dei bracci.
Si sono seguiti i seguenti passaggi:
Larmatura trasversale, costituite da staffe, presente nelle travi complessivamente non deve
essere inferiore a:
,
1,5
[NTC08 4.1.6.1.1];
1000
Dove:
-
min
08 4.1.18 :
0,9
Mentre
cot
sin
08 4.1.19 :
,
Dove:
cot
0,9
cot
cot
1 cot
P a g . | 94
langolo compreso tra larmatura a taglio e lasse della trave perpendicolare alla forza di
taglio;
cot
2,5;
0,5
in corrispondenza della
cot
1
2,5
Dove
-
0,5 e
Se 1
2,5
min
Se
2,5
2,5
Se
P a g . | 95
90.
Seguono le tabelle Excel in cui sono state riportate le verifiche allo
dellazione di taglio
P a g . | 96
P a g . | 97
10.2. Pilastri
Nel paragrafo 4.1.6.1.2 delle Norme Tecniche per le costruzioni si fa riferimento allarmatura
necessaria per i pilastri:
; 0,003
0,04
10.2.1.
Armatura longitudinale
Per le verifiche a
per
le due sezioni tipo considerate, dove lungo le ascisse giacciono le resistenze assiali
e lungo le
Sezione A: 30 30
Sezione B: 35 35
e tramite un foglio Excel si sono costruiti per punti tutti i limiti della resistenza a presso-flessione
retta secondo i criteri descritti nellEC2.
I campi di rottura presi in considerazione sono stati: Campo 0; Campo1; Campo 2a; Campo 2b;
Campo 3; Campo 4; Campo 5a; Campo 5b; Campo 5c.
I coefficienti di riempimento,
, e i coefficienti di baricentro,
500
1500
0,8
250000
1
1500
P a g . | 98
125
500
2000
1500000
2000
1500
0,40
Dopo aver ottenuto le spezzate che definiscono i domini di rottura si scelto di approssimarle ad
una curva descritta dalle seguenti equazioni:
P a g . | 99
P a g . | 100
P a g . | 101
In tutte e due le sezioni tipo, le sollecitazioni cadono allinterno del dominio di resistenza. Visto
questo si procede alla verifica a presso flessione deviata.
P a g . | 102
prescrizioni date dalle nuove norme tecniche per le costruzioni. Queste, basandosi sullo studio del
dominio di resistenza tridimensionale
soggetta a
Studiando tale dominio nel piano, si potuto osservare che al variare dellesponente
variava il
grado di curvatura dellellisse. La scelta di tale coefficiente non arbitraria, ma esistono vari metodi
proposti dalla normativa e dalla scienza che permettono di valutarne laccuratezza.
Il primo metodo che si voluto affrontare quello di
, che suggerisce di
lo sforzo adimensionalizzato.
Mentre i coefficienti sono valori opportunamente tabellati e calcolati nelle tabelle che seguono.
Il secondo metodo segue le prescrizioni dellEC2 2004 che suggerisce vari valori di
del rapporto
al variare
dove
,
con interpolazione
lineare.
Gli altri metodi proposti sono quello di
parametro proposto dal
coefficiente pari a 1.
P a g . | 103
P a g . | 104
P a g . | 105
10.2.2.
Verifica a taglio
Facendo riferimento alle travi verificate precedentemente a taglio, i pilastri seguono il medesimo
procedimento.
Larmatura trasversale e il passo sono cos definiti:
1000
1,5
[NTC08 4.1.6.1.1].
In accordo alle indicazioni riportate al 4.1.2.1.3.2 delle NTC2008, la resistenza a taglio dei due
materiali cos espressa:
4.1.18 :
cot
0,9
sin
4.1.19 :
cot
cot
cot
1 cot
Dove:
langolo compreso tra larmatura a taglio e lasse della trave perpendicolare alla forza di
taglio;
cot
2,5;
0,5
P a g . | 106
Dove:
-
min
1
2,5
Dove
-
0,5 e
Se 1
2,5
min
Se
2,5
2,5
Se
Di seguito si riportano i tabulati in Excel per lo svolgimento delle verifiche a taglio dei pilastri.
P a g . | 107
Tabella 10-13. Dati per il calcolo della resistenza a taglio nei pilastri
P a g . | 108
P a g . | 109
fondazione. Tale fenomeno genera sforzi di taglio importanti nella soletta, tali da determinare la
rottura per taglio.
Gli elementi che generalmente sono soggetti al punzonamento sono:
In questa trattazione viene affrontata la verifica al punzonamento delle travi, essendo queste in
spessore di solaio.
10.3.1.
Normativa italiana
altezza utile
dellelemento a comportamento a piastra. Nel caso in cui si disponga una apposita armatura, le
NTC prescrivono che lintero sforzo allo stato limite ultimo sia affidato allarmatura.
Nessuna indicazione viene fornita per il calcolo della resistenza a taglio-punzonamento e della
posizione del pilastro allinterno della struttura.
Per questa verifica si fa pertanto affidamento alla sezione 6.4 dellEurocodice 2.
10.3.2.
Normativa Europea
In conformit a quanto espresso sullEC2 6.4 , si esegue la verifica a punzonamento per le travi.
Ai fini della verifica al punzonamento si valutano:
;
2, dove con:
P a g . | 110
16
,e
solaio;
Con
Perimetro di controllo
Per definizione:
Perimetro di controllo lungo il bordo del pilastro:
2
2
2
2
2
P a g . | 111
Con
-
pilastro considerato;
e
essendo
0,3
0,5
0,45
1,00
0,60
0,1
0,5
0,80
1,00
16
che rappresenta il
dove
0,7 1
250
Affinch la verifica al punzonamento lungo il contorno del pilastro sia soddisfatta deve
verificarsi che
maniere: aumentare le dimensioni del pilastro, oppure lo spessore del solaio o dotare la
sommit del pilastro di un capitello.
P a g . | 112
Passo 2: Verifica al punzonamento lungo il perimetro di verifica posto a distanza 2
. Il
200
100
Dove
-
0,18
Se verificata la condizione
0,75
1,5
sin
In cui:
-
secondo la relazione
-
250
0,25
1,5
Per definire il passo in
0,75
,
,
sin
della prima e dellultima serie di armature, tenendo presenti le prescrizioni dell EC2 9.4.3:
P a g . | 113
0,75
armature consecutive:
Distanza
0,30
0,50
pilastro:
Distanza
perimetro di verifica
lungo il quale
1,5
equazione:
-
Pilastro dangolo:
Pilastro di bordo:
2
Pilastro interno:
2
, la distanza
pilastro :
La distanza minima tra la prima e lultima serie di armature vale:
P a g . | 114
pu assumere fornisce il
Noto il passo,
, allinterno di
ogni serie. Avendo supposto delle cuciture verticali, larea di ogni singola cucitura deve
soddisfare la seguente relazione [EC2 - Espressione 9.11]:
1,5 sin
cos
0,8
Dove
Per cui larea di una cucitura verticale deve soddisfare la seguente relazione:
0,8
,
1,5 sin
cos
Pilastro dangolo:
2
Pilastro di bordo:
2
Pilastro interno:
2
P a g . | 115
Dove
Dai calcoli effettuati risulta soddisfatta sia la verifica a punzonamento lungo il perimetro del
pilastro che lungo il perimetro di verifica. Non stata perci prevista alcuna armatura aggiuntiva.
Di seguito si riportano i tabulati Excel relativi alla verifica a punzonamento.
P a g . | 116
P a g . | 117
0,0015
500
,
,
In cui:
rappresenta la snellezza della sezione di altezza
e di luce ;
un coefficiente correttivo che dipende dallo schema strutturale adottato, i suoi valori
sono riportati nella Tabella C.4.1.I della Circolare esplicativa NTC08;
P a g . | 118
Tabella 11-1. Valori di K e snellezze limite per elementi inflessi in c.a. in assenza di compressione assiale (Tabella C4.1.I)
0,9
Di seguito vengono elencate le tabelle in cui si riporta la deformabilit delle travi in oggetto.
P a g . | 119
P a g . | 120
Combinazione Frequente
Combinazione Quasi-Permanente
;
0,2
Per quanto concerne le condizioni ambientali e la sensibilit delle armature alla corrosione si fa
riferimento a quanto esplicitato al Cap. 4, della presente relazione, e alle tabelle descritte nella
normativa [NTC2008 4.1.2.2.4.3 Tabella 4.1.III e 4.1.2.2.4.5 Tabella 4.1.IV]:
Nello specifico:
Calcolo del momento statico rispetto alla fibra superiore della sezione:
seguendo questi
P a g . | 121
Posizione dellasse neutro della sezione interamente reagente rispetto alla fibra superiore:
2
Posizione dellasse neutro della sezione interamente reagente rispetto alla fibra inferiore:
3
si procede con il calcolo del momento di prima fessurazione
3
Determinato il momento dinerzia
:
max
Dove
la
sezione viene parzializzata. Avvenuta questa parzializzazione il Cls soggetto a trazione non
contribuisce nella resistenza quindi si costretti a ricalcolare lasse neutro della sezione
parzializzata tenendo conto anche della variazione del modulo elastico del Cls soggetto a trazione,
Calcolo dellasse neutro della sezione parzializzata, ponendo lannullamento del momento
statico e tenendo in conto i vari coefficienti di omogeneizzazione:
15 e 0,5
2
2
Da cui la soluzione corretta :
Con
4
1
P a g . | 122
Definito lasse neutro della sezione parzializzata, il suo momento statico risulter:
Dove:
1,2
Definiti i due momenti dinerzia possibile descrivere la tensione nellarmatura tesa come:
-
Dove
rappresenta lampiezza media delle fessure, calcolata come prodotto tra la deformazione
P a g . | 123
In cui la deformazione media delle barre [Circolare esplicativa NTC08 Espressione 4.1.16]
descritta come:
1
0,6
Dove:
. In cui
,
,
:
min 2,5
In cui:
-
Dove
;
-
P a g . | 124
3,4;
0,425.
I calcoli sono stati allegati sotto forma di foglio Excel accorpando le due verifiche proposte sia per
la combinazione di carico frequente che per la combinazione di carico quasi permanente.
Tabella 11-6. Dati utilizzati per la verifica a tensioni ammissibili e fessurazione delle travi.
P a g . | 125
P a g . | 126
P a g . | 127
P a g . | 128
P a g . | 129
P a g . | 130
P a g . | 131
Conformemente alle prescrizioni normative [EC2 9.2.1.3], il tracciato delle armature deve essere
determinato in maniera tale da garantire in ogni sezione la resistenza ad azione flettente sollecitante,
quale determinabile attraverso una traslazione del diagramma inviluppo del momento flettente, nella
direzione pi sfavorevole, pari a:
Per il solaio, essendo sprovvisto di armature trasversali, di una quantit pari allaltezza utile
della sezione
/2 ;
Per le travi, essendo provviste di armatura a taglio, di una quantit pari a cot
cot
2.
12.1.2.
Lunghezza di ancoraggio
12.1.2.1.
[8.4.3 - EC2]:
Dove:
Assunto:
P a g . | 132
12.1.2.2.
1 mentre
Assumendo:
0,7 se
[8.4.4 EC2]:
5
, rappresentante la distanza libera tra singole
20
; ; d
barre, con d diametro massimo dellaggregato
2,
35
pilastri;
1 0,15 c 3
0,7
per ancoraggio diverso dal dritto
1
0,7
in presenza di armatura trasversale, mentre in assenza di armatura
1
trasversale assunto pari a 1.
Assumendo:
1
0,05
,
P a g . | 133
0,25
12.1.3.
, 10 , 100
1 0,15 c 3
[ 8.7.3 EC2]:
0,7
per ancoraggio diverso dal dritto
1
0,7
in presenza di armatura trasversale non saldata mentre in assenza di
1
armatura trasversale assunto pari a 1.
Assunto:
1
0,05
,
0,3
, 15 , 200
P a g . | 134
12.1.4.
Il diametro minimo di piegatura di una barra deve essere tale da evitare fessure nella barra dovute
alla piegatura e rottura del calcestruzzo allinterno della piegatura. (prospetto 8.1N EC2)
12.1.5.
La distanza tra le barre, o interferro, deve essere tale da consentire la messa in opera e la
compattazione del calcestruzzo soddisfacenti per lo sviluppo di unaderenza. Si raccomanda che la
distanza libera (orizzontale e verticale) tra singole barre parallele o strati orizzontali di barre
volte il diametro della barra,
o 20
possono essere reperiti nella relativa appendice nazionale. I valori raccomandati sono 1 e 5
Le nuove norme tecniche per le costruzioni non forniscono una formula per il calcolo delle
lunghezze di ancoraggio ma ne indicano solo il valore minimo che, in assenza di uncini, deve essere
pari ad almeno 20 volte il diametro dei ferri e comunque non inferiore ai 150
(4.1.2.1.8
NTC2008).
Per il calcolo della lunghezza di ancoraggio e sovrapposizione si agito nel seguente modo:
Calcolo della forza necessaria per evitare lo sfilamento della singola barra.
Con
2 0,7
P a g . | 135
dove
-
0,7
vale:
con
12.2.2.
1,00 e
Per quanto concerne il diametro di piegatura delle barre e la distanza minima tra le stesse, sia la
normativa europea che quella italiana propongono soluzioni equivalenti.
Tabella 12-1. Dati per il calcolo della lunghezza di sovrapposizione e di ancoraggio secondo le due normative.
P a g . | 136
Tabella 12-4. Dettagli tecnici per i pilastri e per le travi secondo NTC2008
P a g . | 137
P a g . | 138