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Istituto Ferraris- Brunelleschi - Scuola Polo-

Formazione
Ambito Territoriale di Firenze

Gestione classi difficili


Corso di formazione
neoimmessi in ruolo 2016-2017

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Laboratorio: Gestione classi difficili. Formatore Prof. Domenico Morello
Istituto Ferraris- Brunelleschi - Scuola Polo-
Formazione
Ambito Territoriale di Firenze

Il ruolo dell’insegnante all’interno della classe

Tecniche , strategie, comportamenti da adottare al fine di promuovere negli


allievi atteggiamenti positivi

Proposte educativo-didattiche

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Sempre più spesso i docenti si trovano a
dover svolgere il proprio ruolo in classi
molto numerose, multietniche e
multiproblematiche che, a volte, rendono
difficile la gestione degli apprendimenti,
delle regole e delle relazioni. Tutto ciò
comporta necessariamente delle ricadute
sul clima della classe.
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Abilità dell’insegnante:
Una delle abilità alla base della professione
del docente è la gestione della classe, vale
a dire la messa in opera di
competenze relazionali, affettive,
organizzative che permettono sia agli alunni
di lavorare in modo sereno e proficuo sia
all'insegnante di gestire in modo ottimale il
suo lavoro.

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Cos’è la gestione della classe?

Include tutte le strategie che l’insegnante mette in atto


per promuovere l’interesse e la partecipazione
dell’allievo nei confronti delle attività di classe e per
stabilire un produttivo ambiente di lavoro.
Per gestire correttamente la classe il docente dovrebbe
mirare alla conduzione dei rapporti interpersonali e di
gruppo volti a promuovere negli alunni un atteggiamento
positivo verso la proposta educativa ed in generale verso
l’apprendimento
NON SOLO..
Gestire la classe non significa solamente

•Mantenere la disciplina
•Riprendere il singolo allievo per i suoi atteggiamenti
inopportuni;
• ammonire il comportamento maleducato;
•rimproverare i ragazzi che chiacchierano;
• richiamare chi si muove in aula senza permesso;
•condannare l’atto irresponsabile;
• punire l’alunno offensivo;
•richiamare l’intera classe per ristabilire l’ordine;
• la convocazione dei genitori o l’intervento del Dirigente
scolastico.
MA… Gestire la classe significa:

•Effettuare scelte educative e didattiche ( ambiente,


contesto, materiali, modalità di comunicazione..)
•Saper motivare gli alunni e promuoverne
l’interesse
• Saper coinvolgere gli alunni all’interno dell’attività
svolta
• Saper riconoscere lo stile comunicativo e
cognitivo degli allievi ed adottare le strategie di
insegnamento più adeguate
Il Docente deve:

•dare rispetto per ricevere rispetto


• mostrarsi come un punto di riferimento
•chiamare per nome
•comunicare di avere interesse per gli studenti
come persone
• trasmettere fiducia
• dimostrare professionalità
Il Docente deve:
•Coinvolgere gli studenti in ciò che si intende fare
• Capire i loro interessi a riguardo.
•Proporre esempi concreti alla realtà che li portino a
trovare procedimenti a loro idonei.
• Valutare anche gli errori come una risorsa perché il
docente potrà fornire loro il correttivo adatto
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Ruolo:

Il ruolo dell’insegnante è quello di


facilitare l’apprendimento guidando,
graduando, scomponendo le
difficoltà.

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Come deve essere:

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Il docente deve:
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Ambiente ed atmosfera: come dovrebbero essere

Per vivere un'esperienza di lavoro gratificante in


qualunque classe e scuola, l'insegnante deve poter
disporre di un'atmosfera calma e di un ambiente cognitivo
e relazionale adatto per apprendere.

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Ambiente ed atmosfera: come sono


Spesso le classi sono l'esatto contrario, e tuttavia in esse
si deve pur sempre lavorare con un minimo di efficacia. In
una scuola difficile niente può essere dato per scontato,
anche se l'insegnante ha maturato una grande
esperienza. È spesso indispensabile padroneggiare
specifiche strategie di "sopravvivenza" e di gestione della
classe.

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NON ESISTE CLASSE/LEZIONE
PERFETTA
IN OGNI CLASSE ESISTONO
SITUAZIONI E MOMENTI BELLI E
DIFFICILI
IL DOCENTE DEVE IMPARARE A
«CAVALCARE L’ONDA» IN UNO
SFORZO CONTINUO.
L’INSEGNANTE CHE HA INSTAURATO
UNA BUONA RELAZIONE CON LA CLASSE
HA IL 31% IN MENO
DI PROBLEMI DISCIPLINARI
(regole violate, aCeggiamenF di sfida, ecc.)
“Il concetto di gestione della classe include
tutte le cose che l’insegnante mette in atto
per promuovere l’interesse e la
partecipazione dell’allievo nei confronti delle
attività di classe e per stabilire un produttivo
ambiente di lavoro” (Sanford, Emmer,
Clemens)
Lo spazio classe è vissuto dagli
studenti come luogo di
appartenenza e di sperimentazione
del sé nel rapporto con i pari e gli
adulti.
La classe si configura come un fondamentale
spazio di crescita in cui lo studente
sperimenta le proprie competenze e sviluppa
la propria identità, in un continuo scambio
con i pari e gli insegnanti, nel quale i
processi emotivi e relazionali assumono un
ruolo centrale.
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Nella gestione della classe concorrono due variabili:


1.le caratteristiche degli alunni: ci sono classi di alunni tranquilli, laboriosi
ed educati, con una solida famiglia alle spalle che tiene in primaria
considerazione il fattore "educazione"; vi sono altre classi, invece, che
sembrano agglomerati di alunni problematici, vivaci, poco rispettosi
dell'ambiente e delle persone (immaginiamo, ad esempio, le classi che
si formano nei quartieri degradati delle grandi città). E' ovvio che le
strategie e i comportamenti degli insegnanti cambieranno a seconda
che si abbia a che fare con l'uno o l'altro modello di classe .

2.l'insegnante, in riferimento alla sua personalità, alla sua autostima, al


suo senso di autoefficacia, all'autorevolezza con cui si rapporta alle
classi e ai singoli alunni.

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IERI
gestire la classe significava saper tenere la disciplina

OGGI
significa saper conoscere i propri studenti ed essere in grado di
offrire loro una motivazione
IL DOCENTE
IERI…….Ristabiliva l’ordine

OGGI …Propone delle attività in modo’’ attraente”;


Chiarisce la validità dell’offerta formativa;
Indica la strada per il successo scolastico.
Il Docente deve:

•Conoscere ciò che accade intorno a lui nella classe in modo


da essere dentro le dinamiche
• Presentarsi in modo positivo in modo da trasmettere energia
•Adeguare il proprio comportamento sapendo che l’intervento
sul singolo può avere un effetto globale, il cosiddetto “effetto
onda”
Quali stili di apprendimento deve usare?
VISIVO VERBALE

L’insegnante dovrebbe stimolare gli studenti a:


• prendere appunti
•rileggerli
•trascrivere ciò che si ritiene importante memorizzare
• ricevere spiegazioni scritte, a volte anche sotto dettatura
•accompagnare lo scritto con grafici, dati numerici,
diagrammi etc
VISIVO NON VERBALE

L’insegnante dovrebbe stimolare gli studenti a:


• usare disegni, mappe,immagini,grafici
• selezionare gli indici testuali dei capitoli
•usare il colore
• creare immagini mentali personalizzate di ciò che si è
compreso e si intende memorizzare
CINESTESICO

L’insegnante dovrebbe stimolare gli studenti a:


• simulare ciò che si deve studiare
• suddividere le parti da studiare in modo da proporre
apprendimenti in luoghi e tempi differenti (es. in piedi o seduti,
davanti ad uno specchio etc.)
• creare differenti strutture mentali come mappe, grafici,
diagrammi
UDITIVO

L’insegnante dovrebbe stimolare gli studenti a:


• prestare una maggiore attenzione in classe durante le
spiegazioni
•richiedere eventuali ulteriori spiegazioni orali agli
insegnanti
•registrare le lezioni
•sfruttare il recupero delle conoscenze pregresse
• fornire/richiedere peer tutoring
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Quali sono i
comportamenti
disturbanti?

È sempre in
confli7o con i Si distrae
compagni sempre

Non si
Non ascolta la
concentra
lezione

Parla con gli Non porta a


amici termine il
lavoro

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Cosa bisogna fare per aumentare l’attenzione e


la concentrazione?
•Attività che non impiegano molto tempo
•Fornire sempre istruzioni chiare per eseguire le attività
•Fornire strategie
•Interagire frequentemente con l’alunno
•Far interagire frequentemente gli alunni fra loro

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Quali sono le cause che ne influenzano il


comportamento?

Esistono diverse cause che possono influenzare negativamente un corretto


comportamento in classe.
Possono essere di tipo:
• personale, soggetti senza problematiche particolari ma con una situazione
emotiva fragile;
•Famigliare, nelle famiglie è sempre più ridotto il tempo e lo spazio per la cura
educativa dei figli;
•Sociale, ristrettezza economica dei nuclei famigliari, gli allievi si portano dietro
la cultura degli ambienti che frequentano
•Scolastiche , la scuola deve fare lo sforzo di comprendere i problemi cercando
di rispondere adeguatamente ad una condotta indisciplinata

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Cosa bisogna fare per gestire il comportamento


impulsivo?

•Definire sempre regole chiare

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UNA BUONA GESTIONE DELLA CLASSE SI FONDA SULL’ABILITA’ NEL


COMUNICARE IN MODO CHIARO E PRECISO.

OCCORRE DARE CONSEGNE IN MODO CHE GLI ALLIEVI POSSANO METTERLE IN


PRATICA SENZA EQUIVOCI: TALVOLTA CIO’ NON ACCADE E LA RESPONSABILITA’
VIENE SCARICATA SUGLI ALUNNI:
“ SONO MALEDUCATI, NON VOGLIONO IMPEGNARSI, NON STANNO ATTENTI”

LA PRIMA COSA CHE DOBBIAMO FARE E DUNQUE CHIEDERCI COM’E’ LA


CONSEGNA CHE ABBIAMO DATO: PIU’ LE COMUNICAZIONI LASCIANO LIBERTA’
INTERPRETATIVA MENO SONO EFFICACI, PERCHE’ GLI ALUNNI VI TROVANO MARGINI
DI LIBERTA’ E DI DISIMPEGNO

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Lavorare in piedi
LAVORARE IN PIEDI FRA I BANCHI , SERVE AD ACCORGERSI
SUBITO SE UN ALLIEVO HA DIFFICOLTA’ A SVOLGERE UN
COMPITO, SE HA BISOGNO DI ULTERIORI INDICAZIONI: LA
VELOCITA’ DELL’INTERVENTO AIUTA A CREARE UN CLIMA DI
CLASSE POSITIVO

I COMPORTAMENTI INADEGUATI DAL PUNTO DI VISTA


DISCIPLINARE SONO MESSI IN ATTO PER LO PIU’, LONTANO
DALL’INSEGNANTE: LA SOLA PRESENZA DEL DOCENTE , SPESSO ,
E’ SUFFICIENTE A PREVENIRE COMPORTAMENTI INDISCIPLINATI.;
LO STARE IN PIEDI PERMETTE AL DOCENTE DI GOVERNARE LA
SITUAZIONE SIA SUL PIANO COMPORTAMENTALE CHE DIDATTICO.

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LA VOCE HA UN RUOLO IMPORTANTE:

E’ LO STRUMENTO PIU’ USATO IN OGNI CONTESTO EDUCATIVO.


PERMETTE DI GESTIRE LA CLASSE IN MODO OTTIMALE.
CI ACCORGIAMO DELLA SUA IMPORTANZA QUANDO ASCOLTIAMO
I COLLEGHI CHE PARLANO DURANTE LE RIUNIONI, OPPURE
DURANTE I CORSI DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALI.

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COME USARE LA VOCE IN CLASSE:

BISOGNEREBBE PARLARE CON TONI SICURI: LA VOCE DEVE COMUNICARE CON


CHIAREZZA I DESIDERI DEL DOCENTE, I SUOI COMANDI, LE SUE ASPETTATIVE
SENZA ESITAZIONI;

PARLARE RISPETTANDO GLI ALTRI: PARLARE A VOCE ALTA NON SIGNIFICA NON
RISPETTARE O PREVARICARE LE IDEE DEGLI ALUNNI. QUESTI ASPETTI
SCATURISCONO DAL SARCASMO, DALL’IRONIA, DALLA CANZONATURA;

PARLARE CON VOCE ALTA SENZA URLARE: TUTTI ASCOLTANO MEGLIO UN TONO
DI VOCE FORTE , CHIARP; IN OGNI ANGOLO DELL’AULA LA PAROLA DEL
DOCENTE DEVE ARRIVARE CON LIMPIDEZZA SOLLECITANDO L’ATTENZIONE.

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Quali strategie bisogna attuare per


intervenire di fronte a situazioni difficili ?

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L’insegnamento oggi è spesso sinonimo di fatica e disaggio.
Promuovere la motivazione, mantenere la disciplina e stimolare
apprendimenti soddisfacienti in una classe sembra essere più difficile.

Ieri per un docente gestire la classe significava saper tenere la


disciplina.
Oggi per un docente saper gestire una classe significa conoscere i
propri studenti, essere in grado di offrire loro una motivazione, attivare
processi di apprendimento efficaci e di crescita.
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Quale strategia?

• comunicare con l’alunno in modo chiaro e pacato ma al


contempo fermo, senza mai interrompere la relazione con lui;
• mostrare un reale interesse a comprenderlo e sostenerlo anche
quando assume atteggiamenti o comportamenti provocatori;
• decidere regole chiare che dovranno essere seguite a scuola;
• essere sempre chiari e leali, anche laddove è necessario un
rimprovero.

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Per comprendere il tipo di strategia sulla quale si
basa l’empowerment ricordiamo una delle scene
chiave di un film del 1989:
l’Attimo fuggente di Peter Weir
https://www.youtube.com/watch?v=siOVluurLYQ
La fiducia in se stessi non
assicura il successo, ma la
mancanza di fiducia origina
sicuramente il fallimento Albert
Bandura “ Il senso di
autoefficacia” (1995)

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