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Capitolo I

Le fonti

Per indagare i rapporti tra mistica e musica si può far ricorso a vari tipi di fonti. Emergerà la
complessità dei mezzi culturali che si intrecciano per formare il quadro completo delle relazioni tra
musica e Mistica.
Le fonti mistiche
Sa per la tradizione ebraica che per quella cristiana le fondamenta di rapporti tra musica e letteratura
Mistica nelle sue varie forme sono da ricercare nel testo biblico stesso. nella Bibbia il dialogo di
Mosè con Dio sul monte Sinai e accompagnato da un crescendo di suono del Corno o dello shofar.
Nell'apocalisse invece le visioni di San Giovanni sono visioni di immagini, parole e musiche. In
queste visioni musicali la teofania è accompagnata da suoni strumentali e le intelligenze angeliche
cantano. A partire da questi passi scritturali lo studioso si trova di fronte a una gran partita di fonti
che conviene brevemente circoscrivere.
Il Talmud
Il parziale isolamento dell'ebraismo nei primi secoli della sua storia e gli scarsi contatti spesso
polemici con la Grecia antica e la cultura ellenistica ha portato l'ebraismo ad uno sviluppo
autonomo almeno i primi secoli del Cristianesimo.
I grandi testi della cultura ebraica sono la Bibbia ebraica che comprende Torah, Neviim, Ketuvim, la
Mishnah e la Ghemarà che insieme costituiscono il Talmud.
Nella Torah ci sono numerosi passi in cui si parla di musica canto e danza in una accezione
positiva. solo nei Profeti a volte si mette in guardia dall'uso regolato della musica e degli strumenti
simile a quello che ne facevano i pagani.
Difficile se non impossibile ricavare un quadro coerente di ciò che viene espresso nel Talmud a
proposito della musica.
Molte indicazioni si possono trarre anche per ciò che riguarda un approccio mistico al tema del
canto, degli strumenti e della musica in generale. Un'idea spesso ricorrente che il canto vada
associato alla preghiera.
Il Sefer Yetzirah da qui!
Tra i pochi testi di carattere mistico può essere ricordato il Sefer Yetzirah, si tratta di uno scritto di
difficile lettura per il suo contenuto altamente esoterico ed è ritenuto uno dei testi più importanti
della Mistica ebraica. Dedicato alle speculazioni teologiche e cosmogoniche riguarda la creazione
del mondo. In questo piccolo trattato non si parla direttamente di musica ma vengono poste le
fondamenta di una dottrina secondo cui la combinazione delle lettere dell'alfabeto ebraico è
considerato una forma di musica; Dio crea il mondo con la parola e la parola pronunciata è un canto
che si dispiega Dall'alto dei cieli. L’impronunciabilità del tetragramma divino risiede nel fatto che si
tratta di quattro consonanti che rendono il nome indicibile perché non vocalizzato, si può così
comprendere perché il canto sia strettamente collegato all'opera della creazione mostrando in tal
modo l'origine Divina del linguaggio che ha di per sé una ineliminabile necessaria valenza sonora e
musicale.
Ma qual è il rapporto tra parola creatrice e suono punto? Ci si chiede se la parola creatrice sia una
parola con suoni molteplici, con un suono omnicomprensivo o con dei suoni eterni. in ciò il
pensiero Cristiano si avvicina a quello induista.
Letteratura mistica speculativa e narrativa
A differenza dell' ebraismo i filosofi greci risultano fondamentali per l'elaborazione del pensiero
Cristiano ed hanno evidenziato due prospettive importanti per la relazione tra poesia e musica: la
prima concepisce la musica come elemento che coinvolge mente e corpo mentre, la seconda, mette
la musica in relazione alla struttura del cosmo. Ne discende che la struttura del mondo è di origine
musicale; da questo punto di vista è importante il mito di Er.
Le agiografie
Bisogna considerare un'altra fonte per lo studio della musica Mistica Cristiana cioè le agiografie
scritte da terzi che hanno conosciuto personalmente il futuro Santo o che lo hanno conosciuto
indirettamente. Sono scritte in vista del riconoscimento ufficiale dello statuto di beato di santo da
parte della Chiesa.
Chi vuole studiare la musica nei suoi rapporti con la Mistica può andare alla ricerca degli elementi
musicali spesso collegati alle esperienze mistiche presenti nella letteratura agiografica. Questo
genere letterario e scarsamente sviluppato in ambito ebraico.
La letteratura visionaria
Si tratta di libri che appaiono nel XII secolo e sono integralmente dedicate la trascrizione di visioni
divine. In queste visioni la musica occupa un posto rilevante perché gli angeli cantano intorno al
trono e l'angelo che appare all'individuo spesso canta con la funzione di trasmettere un messaggio.
Esse costituiscono delle fonti privilegiate in quanto riservano spesso un ampio spazio alle visioni e
rivelazioni musicali.
La tradizione cristiana considera con favore letteratura visionaria anche se chi le scrive dovrà
sempre cercare l'approvazione, se non l'appoggio, delle autorità ecclesiastiche per poter descrivere
le visioni. La grande maggioranza dei racconti narra di apparizioni accompagnate da musica
sublime ma esistono anche musiche falsamente belle perché inganno acustico del diavolo che vuole
sedurre attraverso la sua cacofonia.
Il XIII secolo: lo Zohar
Apparso intorno al 1275 per più di un secolo suscita uno scarso interesse. Era ad appannaggio degli
intellettuali e solo successivamente alla cacciata dalla Spagna il testo si diffuse tra i diversi gruppi
ebraici creando adepti di questa nuova tendenza religiosa. Si tratta di un di scritti e trattati che
differiscono notevolmente gli uni dagli altri; la maggior parte delle sezioni ha l'aspetto di commenti
e interpretazione della Bibbia. Lo Zohar mostra particolare interesse al tema della musica.
Si direbbe che la natura del canto affascini i mistici e solleciti le loro riflessioni in quanto
linguaggio simile a quello verbale ma per alcuni aspetti diverso. Essi spesso lo prendono come
esempio di un linguaggio che ci può condurre in una sfera di meditazione lontana dalla realtà
quotidiana.
La Kabbalah ebraica e cristiana
Kabbalah letteralmente significa ciò che si riceve o anche tradizione. In genere si fa risalire allo
Zohar l'origine della Kabbalah anche se lo stesso Zohar si richiama a dottrine molto più antiche.
Con il termine Kabbalah si designa il generale il misticismo ebraico: dopo la cacciata della Spagna
l'antica dottrina della Kabbalah viene identificarsi con il pensiero di Isaac Luria e con essa diventò
la dottrina quasi ufficiale dell'ebraismo.
Il nucleo della dottrina consiste nell'interpretazione della storia universale della dalla creazione del
mondo all'opera rigenerativa finale dell'uomo: la storia del mondo si condensa in tre tempi
essenziali lo tzimtzùm che rappresenta il momento primordiale della creazione; la realtà divina
originaria che riempiva tutto con la luce dovette contrarsi per fare spazio al mondo. La diffusione
dell'energia creatrice avviene attraverso stadi di materializzazione progressiva durante i quali la luce
fu in parte riflessa ed in parte trasmessa verso i mondi nel processo della loro creazione.
I vasi che simbolicamente rappresentano questo processo creatore si ruppero (sheviràh) producendo
frammenti che si sparsero in tutto il creato. Da qui nacque il male con il quale si e si mescolarono.
La rottura dei vasi mescolò il male al bene in modo che nulla al mondo fosse privo dei due opposti.
Al centro del pensiero di Luria è il concetto di contrazione di Dio. Dio per garantire la possibilità
dell'esistenza del mondo ha dovuto far sì che ci fosse un luogo privo della sua presenza
(contraendosi), un luogo dal quale gli si è ritirato; per questo motivo l'ebreo deve tendere alla
raccolta di tutte le scintille di luce derivanti dalla rottura dei vasi dando luogo alla sua redenzione
finale. Tale azione si identifica nell'osservanza delle norme tradizionali. Ritrovare l'unità originaria
è anche una delle aspirazioni del cristiano e i Kabbalisti cristiani utilizzano il termine Kabbalah in
modo simile all'uso ebraico riferendosi alla tradizione.
Il rappresentante principale della Kabbalah Cristiana è Francesco Zorzi che nel suo De harmonia
(1525) spazia della prospettiva melodica della lingua ebraica all'importanza della sonorità delle
parole.
Il chassidismo

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