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4) AZIONE
5) VENDITA
6) PROFITTO
BRAND SALIENCY= Brand Saliency • il grado in cui il tuo marchio viene pensato o notato. I
marchi forti hanno un'elevata Brand Saliency e i marchi deboli hanno poca o nessuna. Senza la
rilevanza del marchio, le persone non sceglierebbero il tuo marchio nel momento della veritˆ.
Al momento della scelta, i marchi vengono recuperati in base alla salienza della memoria e
dell'attenzione:
Salienza della memoria: la rete mentale che un marchio ha nella mente di una persona cos“
come la disponibilitˆ mentale del marchio (le persone avranno in mente il tuo marchio al momento
della scelta?).
Salienza dell'attenzione: la capacitˆ del marchio di catturare l'attenzione delle persone nel
momento della scelta.
In un tipico ciclo decisionale, le decisioni di routine basate su reti mentali sono occasionalmente
interrotte da segnali o stimoli che richiedono la nostra attenzione. I marchi devono agire a
entrambi i livelli, raûorzando le strutture della memoria positiva per aiutare la salienza della
memoria e catturando l'attenzione, ad es. attraverso l'uso di asset distintivi del marchio o
attraverso approcci pi• dissonanti progettati per sÞdare le persone e costringerle verso un livello
di elaborazione pi• cognitivo per favorire la salienza dell'attenzione.
Una parte integrante di questo • creare risorse iconiche coerenti e costantemente utilizzate, facili
da ricordare che nel tempo creeranno familiaritˆ con il marchio e lo porteranno in primo piano
quando un consumatore acquista quella categoria. Le risorse iconiche distintive sono quelle che
sono memorabili attraverso ricchi segnali sensoriali e semantici. Esempi includono: logo, slogan,
jingle, colore, packaging, situazioni iconiche.
" BENEFICI ESPERIENZIALI - valore aggiunto sia cognitivo che sensoriale, • il valore aggiunto
dato dallÕesperienza del vissuto.
1) LÕESSENZA DELLA MARCA (brand essence) -> la brand essence • lÕelemento base che
muove la marca, ci˜ che la crea, si esprime visivamente con i valori, con il playoû che •
lÕelemento cardine. rappresenta il cerchio pi• interno della brand identity, esprime la promessa
di fondo fatta ai consumatori. Rißette ci˜ che la marca vuole rappresentare per il mercato e
che dovrebbe ispirare in modo coerente e stabile nel tempo ogni sua manifestazione
espressiva
2) CORE IDENTITY -> sono tutti gli elementi collegati alla brand essence che ne spiegano il
signiÞcato, rappresenta la mission. é costituita dalle connotazioni di marca pi• signiÞcative.
QuestÕultime rißettono la mission e la strategia di mercato dellÕimpresa e sono destinate a
restare immutate anche se la marca si estende in nuovi mercati o attraverso nuovi prodotti;
3) EXTENDED IDENTITY -> attivitˆ ed elementi che non cÕentrano con la marca ma che ne
aiutano il sostentamento e la percezione e ad ad identiÞcare il ruolo della marca nel mercato,
sono attributi raûorzativi fuori dal core.comprende quegli attributi aggiuntivi che pur non
rientrando nel nucleo centrale dellÕidentitˆ di marca contribuiscono a speciÞcarne il signiÞcato.
Generalmente, tali elementi possono mutare nel tempo e sono estendibili solo a determinati
prodotti e non a tutta la gamma di prodotti venduti attraverso il brand.
" MARCA SIMBOLO - iconograÞa della marca, quale simbolo riesce a esprimere?
BRAND IDENTITY:
La brand identity • lÕidentitˆ del brand, risultato di numerosi elementi che devono rappresentare ci˜
che lÕimpresa (oppure organizzazione, associazione, personaggio pubblico, ente, ecc.) intende
comunicare ai consumatori. Difatti la brand identity • lÕimmagine desiderata, che si distingue
dalla brand image che consiste nellÕidentitˆ percepita dai consumatori. Tra gli elementi che
deÞniscono lÕidentitˆ di marca • imprescindibile lÕidentitˆ verbale ed • assolutamente importante
anche quella visuale, ma sono coinvolte Ð o possono esserlo Ð anche caratteristiche di tipo sonoro,
olfattivo, tattile, gustativo, con il coinvolgimento quindi dei diversi sensi di senso.
IL PRISMA DI KAPFERER
Jean-Noel Kapferer, uno dei massimi esperti in materia di branding, ha formulato il Òprisma della
brand identityÓ per riassumere i sei elementi principali che la costituiscono. con il suo modello
prisma, considera lÕidentitˆ di un brand analoga a quella di una persona, e suggerisce di
avvicinarsi ad una marca considerandola proprio come un individuo in carne ed ossa.
A tal proposito ha elaborato un modello rappresentato da un prisma: sei facce per sei aree di cui
tener conto per rappresentare un brand.
1. caratteristiche Þsiche: gli elementi oggettivi e visibili della marca, cio• cosa offre; gli elementi
che evocano un aspetto Þsico o prestazione
2. relazione: il valore aggiunto della marca; la marca spesso fornisce lÕopportunitˆ di uno scambio
intangibile fra persone, stabilendo fra esse un legame pi• o meno esplicito.
3. rißesso: il tipo di target che viene associato alla marca; la marca rißette una certa immagine del
suo segmento-target, non si tratta quindi del target ma del modo nel quale esso viene identiÞcato
tra gli altri, come viene percepito il brand.
5. universo culturale: i valori di cui il brand si fa portavoce; i prodotti derivano da un ben deÞnito
tipo di cultura di cui essi sono lÕespressione, una marca pu˜ evocare quindi un paese dÕorigine, o il
know how e la tecnologia
26/04/2022
LA BRAND IMAGE:
La brand image • lÕimmagine della marca cos“ come
viene recepita dai consumatori; esprime cio• una
sintesi delle opinioni che il pubblico ha di unÕimpresa e
dei suoi brand o prodotti. LÕimmagine di marca
riassume posizionamento, personalitˆ e reputazione
della marca stessa.
La brand image deriva da un processo di
sedimentazione delle relazioni fra pubblico e impresa.
Molti sono i fattori che intervengono nellÕaffermare
lÕimmagine di marca: la qualitˆ dei prodotti e servizi, la
pubblicitˆ, la tipologia distributiva, il giudizio espresso
da opinion leader e inßuencer, le informazioni diffuse
attraverso i media, ecc. brand image • rappresentata
come un sistema mobile, muta in base alla soggettivitˆ e in virt• di quelle che sono le attivitˆ e le
azioni del brand. In base a come noi comunichiamo i nostri prodotti nelle varie nicchie, potrebbe
cambiare la percezione che i nostri clienti/stakeholders hanno su di noi.
MARKETING MIXÑ> come I prodotti vengono proposti agli stakeholders.
LA BRAND EQUITY:
La brand equity, o valore della marca, esprime la forza
di una marca sul mercato. Pu˜ essere deÞnita sia da
un punto di vista Þnanziario, e in tal caso si pone
lÕaccento sul valore del brand in quanto asset del
patrimonio aziendale (come brevetti e marchi); oppure
da un punto di vista pi• orientato al marketing, e in tal
caso pu˜ essere deÞnita come il patrimonio
dÕimmagine che una marca • riuscita a costruirsi
nel tempo, frutto dellÕaggregazione di
atteggiamenti e comportamenti dei consumatori,
dei canali distributivi e dei diversi inßuencer del
processo dÕacquisto che rafforzano i proÞtti futuri e il cash ßow di lungo periodo. Secondo
Aakers, la brand equity • il risultato della sommatoria delle caratteristiche dellÕimmagine di marca +
tutto il resto che la marca possiede (fedeltˆ del consumatore = brand loyalty).
1- RICONOSCIMENTO
la marca acquisire notorietˆ e legittimazione
nellÕoccupare un territorio
2- APPROPRIAZIONE
la marca • sempre pi• prossima al pubblico e
le sue caratteristiche confortano le attese del
pubblico
3- ADESIONE
lÕidentiÞcazione • completata, la marca •
simbolo di un atteggiamento e ha valore per il
pubblico.
La matrice BCG • costruita impostando su un asse il tasso annuale di crescita del mercato (di
unÕASA) e sull'altro la quota relativa di mercato detenuta dallÕimpresa.
La quota di mercato • il rapporto tra il fatturato dellÕimpresa e il fatturato realizzato
complessivamente dalle imprese che rientrano nel settore di riferimento.
Rapportando questo indicatore alla quota di mercato del concorrente principale si ottiene la quota
di mercato relativa dellÕimpresa.
Star (crescita)
E' presente un alto tasso di crescita del mercato e unÕalta quota di mercato.
In questo caso lÕimpresa • molto competitiva sul mercato con i suoi prodotti.ti che dovranno
fronteggiare gli attacchi dei concorrenti. Sono i prodotti, o servizi da curare in modo particolare e
per i quali occorrerˆ uno sviluppo programmato.
Dog (declino)
E' presente un basso tasso di sviluppo del mercato e una bassa quota di mercato.
Queste attivitˆ sono interpretate usualmente come ÒintralcioÓ per lÕimpresa: esse, infatti, non
assicurano i proÞtti soddisfacenti o addirittura generano delle perdite.Se un prodotto/servizio entra
nel quadrante in questione diviene opportuno valutare le seguenti alternative: disinvestire o
cercare di rivitalizzarlo.
La BCG trova il suo limite nel fatto che alla quota di mercato e al tasso di crescita sono attribuiti il
ruolo di indicatori esclusivi del vantaggio competitivo dellÕazienda, mentre oggi si usano pi•
indicatori per il calcolo delle posizioni di competitivitˆ e dellÕattrattivitˆ.
03/05/2022
GLI ARCHETIPI DELLA MARCA:
Carl Gustav Jung, nel libro ÒGli archetipi dellÕinconscio collettivoÓ fu il primo a dare una deÞnizione
delle immagini archetipiche, ovvero quei modelli
che vengono condivisi dal genere umano in
toto:
¥ RIBELLE Ñ> LÕanticonformista che infrange le regole. I brand ribelli si divertono a sentirsi un poÕ
cattivelli, ribelli contro lo status qo. Possono non essere ammirati ma sono soddisfatti di esser
temuti.
¥ LÕUOMO COMUNE Ñ> Sono brand concreti, che desiderano semplicemente essere in contatto
con gli altri. Sono amichevoli e possono esserti utili. Appartenenza a un gruppo.
¥ BURLONE Ñ> Il brand che fa leva ullÕumorismo. Esprime energia e divertimento. I brand burloni
esprimono irriverenza e spontaneitˆ, sanno andare oltre il mondo consueto di fare le cose.
¥ AMANTE Ñ> Trova e dˆ amore. I brand amanti sono romantici, lussuosi e di alta qualitˆ. Ce ne
si innamora facilmenteÉ
- IdentiÞcazione
- Posizionamento
- Brand identiÞcation system
- Formulazione piano marketing
- Gestione del brand Architecture/ Portfolio
BRAND ARCHITECTURE:
La Brand Architecture • la strategia che consente di organizzare i diversi marchi, prodotti e servizi
che fanno capo ad unÕazienda. EÕ lÕorganizzazione dei diversi business, che questa offre. EÕ lo
strumento mediante la quale sono deÞniti i ruoli gerarchici e lÕorganizzazione dei diversi brand. é la
struttura concettuale dei ruoli delle gerarchie e dei pesi del brand portfolio.
11/05/2022
RUOLO ASSUNTI DEL BRAND NEL BRAND PORTFOLIO (Aaker):
¥ Marca strategica
¥ Energizzatore di marca
¥ Marca silver Bullet
¥ Marca fiancheggiatrice
¥ Marca Cash cow
Un brand giˆ esistente e consolidato pu˜ dar vita a nuove forme di branding tramite una
progettazione di brand extension. Utilizzo degli Identity elements che compongono lÕimage identity
in nuovi contesti prodotto/mercato.
MonolithicÑ>
EndorsementÑ>
BrandedÑ>
Line extension
Quando lo stesso marchio viene utilizzato per lanciare un prodotto in un modo diverso, il prodotto
sarˆ una leggera variazione rispetto a quelli esistenti.
IL CO-BRANDING:
Il co-branding • una brand extension fatta da un sodalizio di due marchi (Strategia di marketing,
che consiste nell'associare a un prodotto due o pi• brand).
Si pu˜ dire che la strategia rappresenta la destinazione e la modalitˆ con la quale si vuole
raggiungere un punto, la tattica invece, descrive le azioni speciÞche che bisogna compiere lungo
la strada.
" Sinergia di tipo tattico Ñ> una marca della invitata o secondaria.
Valenza tattica : breve periodo, poco investimento, con una funzionalitˆ legata a un obiettivo
abbastanza basico
CO-BRANDING:
" Prodotto supporto > il brand ospite funge da supporto (es. McdonaldÕs e Joe Bastianich)
" Prodotto additivo > • dove cÕ• un prodotto prevalente e lÕinserimento Þsicamente di un pezzo
del prodotto ospite (es. Burger King con la Nduja o grana padano)
" Prodotto di fusione > i brand si fondono e danno vita a un nuovo prodotto
TIPOLOGIE DI TCC:
" Comunicazione primaria > implicita tramite
prodotti e comportamento / Implicita la
comunicazione che avviene nell'interazione
consumatore/ prodotti e comportamento.
" Comunicazione Istituzionale -> rivolta a tutti gli stakeholders per creare consenso e
accettazione.
" Comunicazione organizzativa -> rivolta allÕinterno per divulgare cultura, valori, consenso tra i
membri del gruppo.
1) COMUNICAZIONE ISTITUZIONALE:
La comunicazione Þnale dovrˆ essere sviluppata su questi elementi che sono le sponsorizzazione
che lÕazienda fa nei confronti delle istituzione e del benessere pubblico.
- pubblicitˆ istituzionale
- pubblic aûairs/ corporate aûairs (tutte le attivitˆ che vengono fatte in sinergia della
comunicazione istituzionale per dar peso alla comunicazione)
- etica dÕimpresa. ( certiÞcati che garantiscono la qualitˆ del prodotto, lÕapproccio alla
gestione dÕimpresa, certiÞcati che garantiscono le applicazioni legislative su determinate
attivitˆ. Tutte quelle attivitˆ che garantiscono la qualitˆ morale dellÕimpresa.)
customer loyality
premium price.
experience goods
commodities
CONTENUTI:
- Anche quando speciÞca e puntualizza su un tema speciÞco della vita dÕimpresa, il focus rimane
sempre evocativo.
2) COMUNICAZIONE DI MARKETING:
- target di relazione
- medium
- contenuti di comunicazione.
3) COMUNICAZIONE ORGANIZZATIVA:
- strategica (vision dirigenza)
- pubblicazione andamenti
" Percezione
- non comportamentale
- comportamentale
- valutativa
- relazionale.
STRATEGIA PUBBLICITARIA:
- COSTI -> costruire percezioni di marca per diminuire promozioni e sforzi sul PV