Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Profondità di ragionamento
Intuizione
Capacità di analisi e di sintesi
Buona base di cultura generale
Pensiero creativo
Capacità di commentare le proposte creative
Saper leggere la comunicazione
CAPACITA’ NEL FARE
Capacità di utilizzo e gestione degli strumenti di lavoro del proprio reparto
Ottima conoscenza di internet e di Microsoft office
Doti di organizzazione e ordine
Senso di urgenza
Capacità di lavorare per priorità
Abilità nel risolvere i problemi
Tempestività e accuratezza
Saper fare la differenza
LIVELLO PROFESSIONALE
Conoscenza e utilizzo appropriato degli strumenti, delle tecniche professionali e della
terminologia dei vari reparti dell’agenzia e della rete esterna:
- Cliente
- Fornitori
- Centro dei media
- Concessionarie di pubblicità
- Agenzie specializzate: web agency. Sociale media agency…
CAPACITA’ DI LAVORARE CON GLI ALTRI
Comunicare
Ascoltare
Insegnare e trasmettere conoscenza e informazioni
Non trasmettere ansia
Fare squadra
Leadership e carisma
Dominare senza essere protagonista
Capacità di improvvisare in situazioni difficili
Ampliare e mantenere i propri contatti
ATTITUDINE SUL LAVORO
Umiltà
Passione
Personalità
Capacità di imparare
Impegno e voglia di crescere
Disponibilità
Senso di responsabilità e appartenenza.
REPARTO CREATIVO
Settore di un’agenzia di pubblicità che ha il compito di ideare la campagna pubblicitaria e
tradurla in immagini e testi.
Creativo è la persona che ha l’incarico di trovare “l’idea geniale”.
Coppia creativa è formata da art director e copywriter, si occupano della parte creativa
della campagna all’interno dell’agenzia di pubblicità.
Art director: figura professionale che si occupa della parte visiva dell’annuncio,
scegliendo immagini e grafica, in sinergia con il copywriter.
Copywriter: figura professionale che si occupa della parte testuale delle campagne
pubblicitarie. Anche lui sempre in coppia con l’art director.
Le coppie creative all’interno delle agenzie di pubblicità rispondono al direttore
creativo che ha il compito di coordinare, guidare, giudicare e supervisionare il loro
lavoro.
È la figura professionale responsabile del contenuto, del tono, dell’aspetto e qualità di ogni
materiale pubblicitario prodotto.
Ricopre un ruolo estremamente importante in agenzia, secondo solo al ruolo di direttore
generale.
REPARTO PLANNING
Reparto di planning è il settore di un’agenzia di pubblicità che si occupa di pianificazione
strategica.
Strategic planner è la figura professionale che in agenzia ha il compito di tracciare lo
sviluppo strategico della comunicazione: obbiettivi, strategia e tattica.
REPARTO PRODUZIONE
Settore di un’agenzia di pubblicità che coordina tutti gli aspetti tecnici necessari per la
realizzazione di una campagna pubblicitaria.
Producer: figura professionale che coordina professionisti e fornitori per la produzione di
materiali audiovisivi di una campagna di comunicazione.
Art buyer: figura professionale che ricerca materiali utili a concretizzare le idee creative
e a dar vita alla campagna pubblicitaria.
REPARTO AMMINISTRAZIONE
Settore di un’agenzia di pubblicità che si occupa di curare l’aspetto amministrativo e
finanziario.
REPARTO MEDIA
Settore di un’agenzia di pubblicità che si occupa di pianificazione, prenotazione e controllo
degli spazi sui vari mezzi.
Media buyer è la figura professionale che si occupa di acquistare gli spazi sui mezzi e
di gestire i rapporti con la concessionaria di pubblicità.
Negli ultimi anni il reparto media si trova solitamente all’esterno dell’agenzia.
Il reparto media ha il compito di definire il piano media ovvero analizza:
- Le audience dei vari mezzi (TV, Stampa, Radio, Affissione, New Media);
- Le audience dei vari veicoli (testate, canali TV, canali radio, tipologie di affissione,
etc.);
- Gli investimenti.
Definisce:
- Chi si vuole raggiungere
- Quante volte
- In quale arco di tempo
Il piano ci permette quindi di conoscere le variabili di:
copertura di un mezzo
percentuale di target raggiunta da quel mezzo;
frequenza: indica quante volte il target individuato ha la possibilità di entrare in
contatto con il messaggio;
GRP (Gross Rating Point): è l’unità di misura della pressione pubblicitaria. Per
conoscere questo valore è sufficiente dividere il numero totale dei contatti lordi per
l’entità del target.
LE PROFESSIONI DIGITALI
La realtà professionale attuale è molto più articolata e complessa: i nuovi media hanno
reso necessario un adeguamento delle competenze e della formazione.
Nascono agenzie di comunicazione digitale con diverse figure professionali specializzate.
Le aziende inseriscono nuove figure professionali al loro interno e creano delle strutture
interne di professionisti specializzati (es. Red Bull Media House).
Alcune figure professionali per la gestione di Social Media (Social Media Agency):
Community manager: figura professionale il cui compito è far crescere la reputazione di
un brand in rete coinvolgendo la comunità attraverso il dialogo.
Social media manager: figura professionale che gestisce i profili social, pianifica le attività
da svolgere e coordina lo svolgimento del lavoro.
Social media Analyst: figura professionale che si occupa di tenere sotto controllo le
performance generali delle piattaforme social e di fornire report al team.
- Come bussola per l’azienda per costruire una presenza coerente e produttiva.
- Per trovare il senso di una campagna pubblicitaria.
- Per accendere l’idea creativa di cui abbiamo bisogno.
IL BRIEF: documento che contiene informazioni utili per la creazione di una campagna di
comunicazione o di un progetto grafico.
Documento di riferimento che contiene le coordinate entro le quali dovranno muoversi i
creativi per l’ideazione di una campagna pubblicitaria.
Non esiste una regola su come deve essere fatto.
In ogni caso un brief esaustivo è un documento che fornisce le seguenti informazioni:
Cliente
Oggetto della comunicazione
Scenario sul mercato di interesse con riferimenti alla concorrenza
Focus sul prodotto con punti di forza e di debolezza
Target di riferimento
Obiettivo di comunicazione
Asse strategico: Consumer benefits (la promessa), Reason why (ragioni che danno
credibilità alla promessa), Brand Character (personalità della marca) oppure Il
Fisco, il Carattere e lo Stile.
Tono di comunicazione
Imperativi creativi/must
Mezzi di comunicazione
Budget
Timing di lavoro
PIANO DI COMUNICAZIONE
1. Fase di analisi
2. Fase strategica
3. Fase creativa/tattica
Fase di analisi
Analisi situazione generale
Lo scenario di riferimento/trend di sviluppo (Istituti di ricerca, fonti autorevoli:
Censis, Istat, Nielsen, Ansa, Doxa, Assocom…)
Il brand (c’è o si parte dalla costruzione del brand? Se c’è qual è la sua
immagine/reputazione)
La comunicazione (Quale? Dove? Risultati?)
Consumatore (laboratori di osservazioni, interviste, insight)
Concorrenza e individuazione di un benchmark (mappe percettive)
Sintesi SWOT (Forze/debolezze, opportunità/minacce)
Aspetti più specifici sul digitale:
- Presenza sui motori di ricerca
- Andamento dei profili social
- Mappatura dei luoghi di conversazione
- Individuazione degli opinion leader/social influencer
Fase strategica: obbiettivi
L’elemento chiave della strategia di comunicazione sono gli obbiettivi della comunicazione.
Per riuscire ad essere efficaci è preferibile individuare un solo obbiettivo di comunicazione
altrimenti stilare una lista di priorità.
Gli obbiettivi di comunicazione più comuni sono:
1. Stimolo della domanda primaria
2. Aumentare la brand awarness
3. Migliorare l’immagine di marca
4. Lanciare un nuovo prodotto o servizio
Domande da porsi:
- Cosa dobbiamo comunicare?
- Quale è la promessa?
- Quali sono le ragioni che danno credibilità alla promessa?
- Quale è l’insight?
- Quale è il concept?
Insight: saper interpretare le informazioni che si possiedono e di mettere in campo una
strategia utile alla risoluzione di un problema tramite un’intuizione.
Concept: breve frase che riassume il senso del messaggio pubblicitario e ne sintetizza
l’idea creativa. Fornisce un ancoraggio concettuale tra strategia e creatività.
FASE CREATIVA/TATTICA
L’ultima fase è quella operativa attraverso la quale vanno definite e realizzate le azioni
per portare l’azienda a dialogare con i suoi pubblici di riferimento. Nelle diverse attività
vanno considerati alcuni aspetti importanti:
Pianificazione editoriale: creare un calendario delle attività
Sviluppo creatività/pubblicazione contenuti/community management: sfruttare al
meglio i canali di comunicazione, sui social seguire le dinamiche del
“marketing funnel”, sviluppare una call-to-action, generare engagement.
Analisi insight/ottimizzare e manutenzione: ROI e social media report.
Con il marketing funnel si definisce il sistema utilizzato per descrivere il processo che
avviene dalla visita di un potenziale cliente alla vendita. È il «viaggio» del consumatore,
dalla conoscenza di un brand/prodotto/servizio all’acquisto.
La figura a forma d’imbuto fa capire visivamente la naturale restrizione dai visitatori iniziali
agli acquirenti finali e, quindi, che solo una parte di quei visitatori diventeranno clienti
effettivi giungendo alla meta, intesa come atto d’acquisto.
4 momenti cardine. Tipologie di obbiettivi e relative domande
Awareness: far conoscere la marca, il prodotto o il servizio ai visitatori. Come faccio
conoscere il prodotto?
Interest: presentare gli aspetti distintivi del prodotto o servizio, creare interazioni. Come
comunico le caratteristiche del prodotto?
Desire: ottenere una conversione in termini di contatto. Come convinco l’utente a
compiere il passo finale?
Action: finalizzazione del risultato, la vendita. Come posso ottenere la vendita? Come
posso fidelizzare il cliente? Come lo converto in Ambassador?
Creare engagement significa creare legami forti, fare Community. Non dipende dal
numero di fan o follower che un brand riesce ad avere.
Occorre creare contenuti di valore rilevanti e coinvolgenti: fedeltà, passaparola,
autorevolezza del brand.
L’engagement misura il successo del messaggio condiviso con il pubblico che non
dipende dal numero delle persone raggiunte, ma dalla qualità, quindi dal livello di
coinvolgimento di ogni singolo utente a interagire con i singoli contenuti.
Come si fa ad aumentare il coinvolgimento?
Principalmente con i contenuti non sempre autoreferenziali. Il vero soggetto non è il
brand ma i fan, i clienti. I contenuti devono essere interessanti, utili per il pubblico.
Comunicare per l’arricchimento dell’utente.
Effetto macchia: mostra anche i difetti (Amazon mette in evidenza i commenti + utili no i
migliori).
VALUTAZIONE DEIRISULTATI
Misurare due valori:
Impatto: misura gli obiettivi strumentali ovvero i comportamenti del consumatore si sono
modificati? Sono indagini qualitative, che avvengono solitamente tramite intervista,
realizzate al termine della campagna, su campione rappresentativo del gruppo
destinatario.
Efficacia: la campagna è stata efficace se la vendita del prodotto o del servizio è
aumentata. Sono indagini quantitative che vengono fatte o tramite tracking study
(sondaggi molto accurati) social media (blog, fanpage…)
LINGUAGGIO CROMATICO
I colori caldi trasmettono: delicatezza, leggerezza, ottimismo, passione, dinamicità,
creatività, lusso, eleganza.
I colori freddi trasmettono: mistero, spiritualità, sensualità, bellezza, calma, notte, natura,
equilibrio.
LINGUAGGIO VERBALE
Il linguaggio verbale nella pubblicità deve essere coinvolgente, fantasioso e capace di
stupire e rimanere impresso nella memoria del destinatario.
La pubblicità è un messaggio breve ideato per essere eclatante e memorabile.
La sua figura è spesso retorica, ma la sua forma è poetica e musicale.
Le caratteristiche principali sono:
Frasi brevi e incisive (less is more)
Parole nuove (neologismi, termini stranieri, modi di dire)
Rime, ritmo, assonanze
Linguaggi figurativi e metaforici
Uso dei doppi sensi o giochi di parole
Stravolgimenti linguistici
Richiami letterari
Uso di comparativi e superlativi
Storytelling
Uso di hashtag per coinvolgere attivamente le persone
Linguaggio gestuale
L’uso intenzionale della comunicazione non verbale è capace di suscitare nel pubblico
precise reazioni inconsce.
Il linguaggio del corpo rende più efficace lo scambio comunicativo e deve essere in linea
con gli obiettivi comunicativi che si vogliono raggiungere attraverso l’immagine
pubblicitaria.
Ci sono linguaggi gestuali che producono reazioni positive nell’osservatore, facendo uso
aperto ed espansivo della mimica facciale e della gestualità; se si desidera ottenere
l’opposto, si opterà per un atteggiamento chiuso e distaccato.
Gli occhi sono uno dei principali centri d’attenzione su cui si concentra il sistema visivo.
Negli annunci pubblicitari che mostrano il volto in primo piano, è affidato soprattutto a loro
il compito di attirare lo sguardo e suscitare interesse nell’osservatore. Le pupille dilatate
sono indice di sensazioni positive per questo spesso sono ingrandite.
Testa e collo. Piegando la testa di lato esponiamo al nostro interlocutore una zona molto
vulnerabile del corpo: la carotide. In questo modo esprimiamo senso di fiducia, sensualità.
Mani e braccia. Esistono due tipi di movimenti delle mani: quelli aperti come il mostrare la
mano aperta che suscita schiettezza, fiducia, il contrario la mano chiusa. Le mani ai
fianchi, invece, abbinate a un orientamento frontale, servono a proiettare autorità e a
sottolineare la propria determinazione. Le braccia incrociate indicano una postura
difensiva.
E se i valori tangibili sono diventati sempre più simili fra i prodotti, per sfuggire a questa
omogeneizzazione, l’unica soluzione è affidarsi agli intagible assets: l’immagine, la
reputazione e l’affetto che una marca è in grado di generare.
La forza del brand si misura non solo su attributi funzionali (hard) ma soprattutto su
attributi emozionali (soft).
L’esigenza contemporanea è quella di connotare la marca con dimensioni più astratte, con
dimensioni immateriali.
Cambia il modo di fare comunicazione anche per la stessa impresa che non fa più leva
sulla vendita e ma su una dimensione nuova, di attenzione alle esigenze dei consumatori
e alle cause sociali (cause related marketing).
Si passa dalla Brand Identity alla Brand Reputation ovvero dalla identità comunicata e
scelta dall’azienda secondo un approccio «broadcasting» alla reputazione del brand sulla
base di relazioni sociali nelle quali è coinvolta.
Tre asset fondamentali per costruire una relazione tra marca e consumatore:
1. Instaurare un dialogo continuo con i consumatori.
2. Porsi sempre sullo stesso piano del consumatore.
3. Fare continua ricerca.
Riflessioni sull’audience
- l’età è meno utile per definire un ruolo sociale (l’importanza dell’età effettiva);
- Il sesso descrive sempre meno (movimento egalitario verso donne e omosessuali);
- Il ciclo di vita perde significato;
- Il reddito non è più una variabile di consumo e di comportamento (lusso
democratico)
I nuovi trend di consumo
- La convenienza
- La salute
- La sensorialità
- L’individualismo
- Bisogno di networking
ADVERTISING CIVILE
Stiamo assistendo sempre più all’apertura di nuovi scenari, nuovi bisogni da
soddisfare. La crisi economica mondiale, il coronavirus, l’invasione Russa dell’Ucraina
hanno gettato i consumatori in un clima di pessimismo cronico.
Ogni marketer deve affrontare consumatori delusi e disillusi. In una situazione del genere
serve un marketing diverso che aiuti a sconfiggere il radicato pregiudizio grazie al quale la
comunicazione viene percepita come qualcosa di dannoso, che "fa male".
Occorre ridare credibilità alla comunicazione stessa.
oggi assistiamo sempre più all’importanza del coinvolgimento sociale ed emotivo delle
aziende della comunicazione pubblicitaria.
L’advertising civile è la pubblicità che nasce dal basso, che non si basa più sui bisogni
creati dal marketing ma sui veri bisogni della gente.
Societing: approccio aziendale che mette al centro degli interessi la società e non più il
mercato, nel rispetto di responsabilità civili ed etiche.
Gli elementi fondanti del Societing
1. Riconoscimento di nuove forme di socialità
2. Valore simbolico della merce
3. Evoluzione delle transazioni in relazioni
4. Ruolo di partner e committente del consumatore
5. Fine del marketing di massa e centralità dell’assunzione di responsabilità sociali ed
etiche della marca/impresa