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Frank Lloyd Wright - Paradossi Strutturali

Introduzione
Frank Lloyd Wright (1867 – 1959). È stato un architetto americano che caratterizzò la forma dei primi 50 anni del
1900. È allievo di Sullivan (aveva messo appunto una propria filosofia all’architettura).

Guggenheim Museum 1943


Il permesso di costruzione viene concesso nel 1957, nonostante il progetto violasse alcune norme di NY. Wright è
già anziano (76-88 anni), infatti dopo 16-17 anni costruzione, all’inaugurazione dell’opera, Wright è 6 mesi che è
morto (come anche il committente). Il committente è Solomon R. Guggenheim.

Tre anni prima della fine del progetto


Nel 1956 Il time pubblica una lettera e invita Wright a ripensare il progetto. Chi firmarono la lettera erano artisti e
pittori dell’avanguardia artistica di quel momento. Questo perché le opere sarebbero state esposte con un
illuminazione naturalmente dall’alto e inclinate.

Lo spazio
Wright definisce la sua opera come un’onda lunga che non si infrange mai, una
grossa aspirale. Qualcosa di continuo  ispirato dall’artista giapponese (onda).
Infatti Wright il maggiore collezionista americano di statue giapponesi. La cultura
giapponese (e stampe giapponesi) sono argomenti che affascinano molto Wright.

Il progetto
L’opera è situata nel centro di Manhattan quasi senza toccarlo. È stato creato un piano a sbalzo rispetto alla strada.
L’involucro quindi appare estraneo alla città (pungo nello stomaco), come una forma che non dialogo con tessuto
circostante. Nel tessuto ortogonale di Manhattan non vi sono
regole (tranne quelle riguardanti l’altezza  ombra), quindi
rispetto a questo caos, il Guggenheim si propone come una
forma di perfezione geometrica.
Si tratta di un museo d’arte e diventa il campo di una
battaglia fra architettura e arte, e in seconda battura fra
architettura e edilizia di NY. Infatti l’architetto si esprime
dicendo: l’architettura è la madre delle altre arti, quindi non
può sopprimere le arti derivanti. Aggiunge anche che a NY
non c’è architettura.

I protagonisti
Solomon R. Guggenheim, Hilla Rebay, Frank Lloyd
Wright.
Hilla Rebay: baronessa tedesca interessata alla pittura
(soprattutto per Kandinskij). Nel 27 si trasferisce negli stati
uniti. Qui conosce la moglie di Solomon Guggenheim Irene
Rothschild. Infatti apre una galleria e inizia a fare la
consulente a Solomon per l’acquisto di nuovi dipinti (Kandinskij e altri. A NY si sta creando una sorta di rivalità
per la promozione di musei. Guggenheim e Rothschild sono rivali ai Rockefeller  due aspetti molto importanti
per l’America. Nel 1943 Hilla contatta Wright da lui ignorato. In seguito verrà contattato da suo marito
Guggenheim  White allora comincia a interessarsi. La prima idea era di escludere la costruzione
di un museo tradizionale, ma una sorta di casa dell’arte. Guggenheim mette a disposizione 1'000'000
$ che comprendeva anche la futura parcella  si sta quindi progettando senza un luogo preciso.

La figura di Wright e Moses


A NY non aveva costruito, infatti c’era Robert Moses (1888-1991)  colui che ridisegnerà la città.
Figura di riferimento dell’edilizia di NY, soprattutto per le opere pubbliche. Soprannominato il
grande costruttore d’America. Wright chiede a Moses dove potesse costruire  L’idea è di costruire
all’esterno della città per guadagni economici  Infatti in città vi erano molti dazi di passaggio, che
durante il Weekend diminuivano. Costruendo fuori città, poteva creare così un nuovo flusso con nuove entrate. La
posizione viene inseguito scartato così Guggenheim può confrontarsi con i rivali Rockefeller.
I primi progetti di Wright
Si tratta di un progetto che mostra già le caratteristiche definitive (staccato dal suolo),
con una sorta di vassoi sovrapposti con la luce proveniente dall’alto. Un corpo
laterale per i servizi e uno spazio vuoto al centro.
Nel 1944
Mediante una rampa costante e un disegno di un’aspirale,
Wright cambia il progetto.
Da questa rampa costante vi saranno 2 opzioni: Zigurat (a
piramide) o Tarugiz (vedi immagine)  si scegli la più complessa.
L’aspirale che sale nello spazio ha due profili (uno interno e uno esterno). Interno è
come se fosse un cono con il vertice verso l’alto e il peso della costruzione aumenta dal
basso verso l’alto e spostato sempre più esterno. Il profilo esterno che si iscrive in un cono con il vertice verso il
basso.
La visita viene fatta dall’altro verso il basso.

L’aspirale lavora come un'unica trave che corre senza giunti. I bordi interni  alti 60 cm (realizzati piegando il
bordo della rampa) e dall’altra parte c’è la parete dove si appoggiano le opere. Questo tema di paradosso statico
viene spiegato da Wright come una molla. Quest’aspirale coincide esattamente con la struttura portante
dell’edificio  e quindi con la forma e lo spazio vuoto della costruzione. Forma, struttura e spazio sono
collegati. Questo genera una serie di problemi, perché la commessione edilizia di NY rifiuterà l’edificio. Wright
in risposta si esprime dicendo che NY è solo capace di costruire “trave e pilastro”.
Il tema del paradosso strutturale può esistere grazie alla tecnica del cls. Anche il tema della modellazione.
Struttura e forma viaggiano insieme (non sono separati) grazie al CLS.

Il problema
Nessuno vuole costruire il Guggenheim, non si trovano quini imprese e manodopera istruita a questo tipo di
costruzione. Perché:
Si tratta di una struttura in continuo divenire (sezioni che cambiano in ogni momento,
altezze, misure, raggi, …)  difficoltà senza computer. Quindi ha ragione Wright a dire
che a NY non c’era architettura, perché nessuno vuole costruirlo.  esatto contrario delle
strutture trilitiche (trave e pilastro). George Cohen lo farà  è un costruttore.
Per stabilizzare la struttura, inserisce delle sorte di vele che attraversano tutta la struttura
allargandosi mentre sale. Purtroppo questo creano delle piccole stanzette che cambiano la
percezione dello spazio.
La copertura pensata come quella della Johnson Administration, ma realizzata senza vetri
tubolari. In seguito la modifica un po’.
Per Wright, l’edificio è un Archeseum, ovvero un museo dell’architettura.

Alcuni precedenti dell’aspirale.


La rampa non nasce da una riflessione da quelle costruite da L.C, ma nasce proprio dalla dorma dell’aspirale 
Provata in un negozio nel 1948 a San Francisco, fatta da un giro solo. Altro esempio è un planetario 1924-25.

Wright, Taliesin West - 1938-49


Si tratta il proprio studio dove per accedere si deve percorrere un percorso ad aspirale. Si
tratta di un aspirale spezzata attorno ad una vasca d’acqua e un sasso  analogia  come
il sasso usato per indicare centro nel mondo nella Grecia classica. Si tratta di un percorso
nello spazio e nel tempo. Il sasso ha delle incisioni preistoriche  viaggio attorno alla
storia. Questo viene riprodotto all’interno del Guggenheim. Infatti la spirale finisce su una vasca d’acqua. Si tratta
anche di uno spazio vuoto (come in Mies). La sua praticità disegna lo spazio interno e quello vuoto centrale.
Wright - Casa sulla Cascata - 1934-37
Si tratta dell’edificio che segna la rinascita di Wright.
Infatti si tratta di una risposta alla cultura americana,
che fino a quel momento 1932 l’aveva messo da parte.
Nel 1932 al MoMa di NY c’era una grande mostra
“The International Style”  La mostra espone la Ville
Savoye, Bauhaus, Casa Tugendhat. Promuove quindi
l’architettura europea. Si propone uno stile
internazionale, con radici in Europa, in un momento di
crisi (del ‘29). A Wright è riservato un posto marginale
(come per Sullivan nella fiera Colombiana), ma viene
trattato come una persona che non ha più nulla da
mostrare. La risposta è la Casa sulla Cascata 
BAAM.
Mediante questa prospettiva molto giapponese ci mostra: un edificio che non è bianco (come quelli europei) e
mostra la sua architettura americana agli europei. Si tratta di una costruzione fondandosi sulla natura con un
materiale artificiale  corpo a corpo fra natura e tecnica, il tutto restato a
vista.

Wright - Johnson Administration Building 1936-39, 1943-50


La prima data riguarda il corpo più basso, la seconda data è la torre. Si tratta
di un grande edificio (open space  già utilizzato da Wright). Architettura
punteggiato da pilastri dendriformi  e scandiscono tutti gli spazi interni
che non si notano esternamente. Si nota solo la striscia in fondo di finestre.
La statica dei pilastri: Sono pilastri in CLS
che invertono il problema della colonna greca, cioè si aprono dal basso verso l’alto.
Sono collegati tramite una cerniera di bronzo. La prova di carico viene eseguita con
Wrght sotto il pilastro che è caricato con 8 t.
I lucernari sono composte da tubolari di vetro  Vetro Pyrex. Essi filtrano la luce.
Secondo l’architetto, queste finestre donano un aspetto
particolare alla luce  non è diffusa, non entra in modo diretto.
Il problema riguarda le infiltrazioni.
La torre rappresenta una serie di piani paralleli a sbalzo rispetto
ad un montante centrale. I piani hanno dei profili differenti. Uno
vassoio è quadrangolare con spigoli arrotondati, l’altro è
circolare. Johnson era contrario a queti vetri (già sperimentati
del primo edificio amministrativo) e Wright risponde che si
userà comunque la tecnica più sviluppata, anche per costruire il
Guggenheim.
Wright vuole utilizzare quindi questi tipi di vetro pyrex anche per il Guggenheium
 la fondazione non permetterà mai la costruzione di queste finestre (in un museo non si deve rischiare di avere
acqua all’interno).

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