Fondatore Eugenio Scalfari Direttore Maurizio Molinari

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o da foreste gestite in maniera sostenibile Lunedì 24 luglio 2023 Oggi con Affari&Finanza Anno 30 N° 29 - In Italia € 1,70

Elezioni a madrid
Mappamondi

Spagna, flop sovranista

I conservatori del Pp sono il primo partito, ma il crollo dell’estrema destra di Vox impedisce a Feijóo di formare il governo
Colpita Odessa
Lukashenko:
“Wagner pronta
Tengono i socialisti del premier Sánchez e la sinistra di Sumar. Decisivi gli indipendentisti. C’è il rischio di nuove elezioni a blitz in Polonia”
Migranti, Meloni lancia il “Processo di Roma”. È gelo con la Francia
Il commento madrid — La realtà ha sovvertito
tutti i pronostici in queste cruciali Emergenza clima
elezioni legislative spagnole. Il Par-
Un sollievo tito Popolare di Alberto Núñez Fei-

per l’Europa
jóo, dato per sicuro trionfatore alle
urne, è riuscito solo ad aggiudicarsi
la palma di partito più votato (con
Rodi in fiamme
ma restano i rischi
136 seggi), ma neppure la scomoda
alleanza con Vox, l’estrema destra
di Santiago Abascal (33 deputati,
fuga dall’inferno dal nostro inviato
Daniele Raineri ● a pagina 18
un tonfo clamoroso rispetto ai 52 ot-
tenuti nel 2019), gli consente di po-
di Andrea Bonanni ter aspirare a ottenere l’investitura
per la presidenza del governo.
Dalla nostra
L a spallata della destra
per conquistare la Spagna
dal nostro inviato
Alessandro Oppes
marcia nasca
è fallita. L’azzardo di Sánchez,
che ha voluto il voto anticipato
e con gli articoli di De Cicco
Lombardi, Pucciarelli e Tito un nuovo Israele
dopo la batosta alle ● da pagina 2 a pagina 7
amministrative potrebbe
essere riuscito. I risultati delle di David Grossman
elezioni spagnole dipingono Il ritorno a Bologna
una situazione di grande
incertezza. La coalizione
di sinistra e quella di destra Zaki: “Ora
N egli ultimi giorni e
nelle ultime notti,
durante la marcia verso
sostanzialmente si Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90

Gerusalemme, ci sono stati

equivalgono e nessuna
raggiunge la maggioranza
giustizia molti momenti emozionanti.
Uno di questi è stato sabato
dei voti.
● a pagina 27
per Regeni” mattina.
● a pagina 21
con un articolo di Tercatin
L’intervista

Manuel Vilas Via della Seta

“Hanno pesato addio dell’Italia
i diritti civili” con l’aiuto Usa
dal nostro corrispondente
di Laura Lucchini di Caferri e Capelli Paolo Mastrolilli ● a pagina 10
● a pagina 13
● a pagina 5

Cinema

CON ITALO VAI

k Grecia Gli incendi che da sette giorni stanno devastando l’isola di Rodi
A POMPEI
di Dusi e Giannoli ● alle pagine 22 e 23
OGNI GIORNO L’editoriale
TUTTI I GIORNI
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Grazie alle connessioni con
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l’occasione virtuosa della politica: una zona franca, priva di
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pagina
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2 Primo piano Il voto in Spagna Lunedì, 24 luglio 2023

Le elezioni spagnole I risultati

Partito Partito

Popolari primi, crolla Vox Seggi

% elezioni
popolare (PP)

136
32,9%

la destra non governerà

Rischio nuove elezioni
Feijòo ottiene 136 seggi, ma con i 33 dei post franchisti non ha la maggioranza: “Lavorerò per evitare lo stallo”
Con 122 eletti Sánchez va meglio del previsto. Decisivi i separatisti catalani. Ma ogni trattativa è in salita
dal nostro inviato
MADRID — La realtà ha sovvertito
tutti i pronostici in queste cruciali
elezioni legislative spagnole. Il Par-
tito Popolare di Alberto Núñez Fei-
jóo, dato per sicuro trionfatore alle
urne, è riuscito solo ad aggiudicar-
si la palma di partito più votato
(con 136 seggi), ma neppure la sco-
moda alleanza con Vox, l’estrema
destra di Santiago Abascal (33 de-
putati, un tonfo clamoroso rispet-
to ai 52 ottenuti nel 2019), gli con-
rale la somma dei potenziali allea-
ti di Sánchez è arrivata a superare
la fatidica quota 176, ma la maggio-
ranza si è allontanata verso la con-
clusione dello scrutinio. Con tutti i
se e i ma che cominceranno a esse-
re chiariti con i negoziati tra i parti-
ti che prenderanno il via già a parti-
re da domani.
E la grande incognita è l’atteg-
giamento che terrà l’ala dura degli
indipendentisti catalani, il partito
Junts guidato dall’ex presidente
Carles Puigdemont dall’autoesilio
belga, dove il Tribunale generale
120
dell’Ue gli ha recentemente ritira- re il Psoe (è arrivato a paragonarlo 28%
to l’immunità da parlamentare eu- al Pp, almeno per l’atteggiamento
ropeo riaprendo la possibilità per i tenuto nei confronti della Catalo-
giudici spagnoli di richiederne l’e- gna), ma resta da vedere se non esi-
stradizione. Junts è calato, otte- stono margini per un’eventuale
nendo solo 7 seggi (così come gli in- astensione. In caso contrario, si Elezioni Elezioni
dipendentisti di sinistra, Esquerra creerà una situazione di stallo poli- 23/07/2023 10/11/2019
Republicana, che hanno visto qua- tico simile a quella che la Spagna
si dimezzati i loro consensi – 7 seg- ha già vissuto in più occasioni ne-
gi anche loro – a beneficio dei so- gli ultimi anni, prima tra il 2015 e il
cialisti, grandi trionfatori in Cata- 2016, poi nel 2019: in entrambe le In piazza
logna) ma quei voti risulterebbero occasioni si è resa necessaria una I sostenitori del
decisivi per dare l’investitura a ripetizione del voto nel giro di ap- Partito popolare
Sánchez. Puigdemont ha già detto pena sei mesi. attendono
di non essere disponibile a sostene- — A.Op. ©RIPRODUZIONE RISERVATA i risultati delle
elezioni davanti
al quartier
generale di
Madrid

sente di poter aspirare a ottenere

l’investitura per la presidenza del
governo: la maggioranza assoluta
è di 176 seggi, e le destre non sono
in grado di poter siglare patti se
non con un paio di rappresentanti Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90

di formazioni minori. Uno scena-

rio completamente diverso da
quello che si augurava Feijóo, sicu-
ro di poter superare i 150 seggi e
convinto di concludere la serata
elettorale da nuovo presidente in
pectore. Nel breve discorso a tarda
notte davanti ai simpatizzanti riu-
niti sotto la sede del partito, Feijóo
ha comunque affermato che inten-
de presentarsi in Parlamento per
cercare l’investitura: «Che nessu-
no abbia la tentazione di bloccare
la Spagna», ha detto
Il Psoe del premier Pedro Sán-
chez non solo resiste, ma avanza
per seggi (122 contro i 120 di quat-
tro anni fa) e numero di voti, oltre
il 32 per cento, che a spoglio molto
avanzato delle schede, lo poneva Il personaggio
in una posizione di sostanziale pa-
rità rispetto al Pp. Un risultato che
va molto al di là delle più rosee
aspettative e che i militanti sociali-
sti, raccolti davanti alla sede del
partito nella calle Ferraz di Ma-
di Anna Lombardi Il fattore Puigdemont president, appunto, della Generali-
tat de Catalunya, il Parlamento lo-
cale.
drid, hanno accolto con cori di giu-
bilo per lo scampato pericolo di un
disastro elettorale pronosticato da
tutti.
Rischia di essere Junts, il partito
indipendentista del l’ex presiden-
te catalano Carles Puigdemont, 61
anni, l’ago della bilancia di queste
Da spina nel fianco Il tentativo di forzare la mano al
governo centrale nel 2017, però,
non funziona. Ed è alla base delle
sue successive altalenanti vicen-
Ma neppure al termine dello
scrutinio, e con il riparto definiti-
vo dei seggi nelle circoscrizioni
elezioni. E la prospettiva non allet-
ta davvero nessuno visto che il fi-
glio di pasticcieri di Amer – ed ex
ad ago della bilancia de. Eletto al Parlamento Europeo
nel maggio 2019, ha perso l’immu-
nità parlamentare nel 2021, una
più contese, sottoposto ai meccani- giornalista, già direttore dell’Agen- misura poi sospesa, revocata, ma
smi del complicatissimo sistema cia Catalana de Notícies – oggi par- di recente riattivata perché, per la
elettorale spagnolo, sarà possibile lamentare europeo vive in Belgio unilateralmente indipendente do- sua carriera politica: all’università Corte di Giustizia della Ue, l’immu-
capire se Sánchez sarà in grado di (nell’evocativa Waterloo), è stato po il referendum dell’ottobre ha studiato filologia catalana e pu- nità era inutile: può spostarsi fra
rieditare un governo progressista finora considerato “nemico nume- 2017. La mossa che lo ha portato al- re la carriera giornalistica è sem- gli Stati membri dell’Unione sen-
per i prossimi quattro anni. Ai 31 ro uno del governo centrale” e co- la destituzione da parte del gover- pre stata circoscritta alla realtà za essere consegnato alla Spagna,
seggi ottenuti dal nuovo movimen- munque solo pochi giorni fa ha no centrale all’epoca guidato dal della sua comunità autonoma, si- visto che il mandato d’arresto eu-
to di sinistra Sumar, guidato dalla equiparato il Psoe del premier spa- Popolare Mariano Rajoy. A cui ha tuata all’estremo nord della Peni- ropeo è formalmente sospeso.
ministra del Lavoro Yolanda Díaz, gnolo uscente Pedro Sánchez al fatto seguito la fuga in Belgio, e un sola iberica, tra Pirenei e Mediter- Ecco, se davvero gli equilibri
il leader socialista può confidare Partito Popolare del rivale Alberto suo primo arresto nel 2018, men- raneo. del governo spagnolo sono nelle
di poter aggiungere quelli delle Núñez Feijóo. Almeno per ciò che tre si trovava in Germania. Nel 2011 è stato pure sindaco di sue mani, le sue richieste potreb-
forze nazionaliste basche e catala- lo riguarda più da vicino: le politi- Le istanze indipendentiste, d’al- Girona, considerata appunto, la bero essere molto difficili da dige-
ne e dei nazionalisti della Galizia. che adottate nei confronti di quel- tronde, hanno fatto da sempre par- “capitale” della regione: e poi, nel rire: «Sánchez non sarà premier in
Nel corso della lunga notte eletto- la Catalogna da lui proclamata te della sua storia, oltre che della 2016 succede ad Arturo Mas come cambio di nulla» ©RIPRODUZIONE RISERVATA
 .
Lunedì, 24 luglio 2023 Primo piano Il voto in Spagna pagina 3
Coalizione I leader dei principali partiti politici
di sinistra
(Sumar)
Estrema
destra (Vox)
Partito Socialista
(Psoe)* 31
12,2%
33 122
12,4% 31,7% Sinistra
indipenden-
tista (Erc)

7
1,9%

Alberto Nuñez Pedro Santiago Yolanda

Indipen-
dentisti di
Feijóo Sánchez Abascal Díaz
Puigdemont
89 (Junts)
20,8% 52 7
15,1%
1,6% PP Psoe Vox Sumar
35 Decisivi per
la formazione Leader del Partito Popolare Il premier uscente socialista, Ministra del Lavoro e la
12,8% A capo dell’ultradestra

176 13 3,6%
del governo da un anno. Anche se è con-
siderato moderato, Núñez
Feijóo ha appoggiato le
in carica dal 2018, ha
indetto le elezioni con
qualche mese di anticipo
spagnola, alleata
di Fratelli d’Italia della
premier Giorgia Meloni.
numero tre del governo di
Sánchez, Díaz ha lanciato
alcuni mesi fa il movimento

Maggioranza
10 6,8%
31 Altri
alleanze del suo partito con
l’estrema destra di Vox per
sulla fine della legislatura,
dopo la sconfitta subita
Nato come scissione
dal Pp nel 2013, Vox è
Sumar: una nuova
coalizione che riunisce
assoluta 12,9%
14 governare in diverse regioni
e comuni dopo le elezioni
dal suo governo
alle amministrative
diventato nel 2019 la terza
forza politica
una decina di formazioni,
tra cui Podemos, situate a
3,7% comunali di maggio di maggio del Congresso sinistra del Partito socialista
:  

Il leader socialista

MADRID — Uno specialista nell’ar-

te della sopravvivenza, capace di
tenere testa ai nemici esterni co-
Sánchez rimonta Due anni dopo, la battuta d’ar-
resto. Prima fallisce il tentativo di
formare un governo che avrebbe

e ferma l’onda nera

me agli avversari interni al suo mandato all’opposizione il Pp (so-
stesso partito, che più di una vol- prattutto per l’incompatibilità
ta hanno cercato di fargli lo sgam- tra i due potenziali alleati, Pode-
betto. Una capacità di cui Pedro mos e Ciudadanos), poi, a ottobre
Sánchez è ben cosciente, tanto del 2016, è costretto a dimettersi
da teorizzarla, già quattro anni dalla segreteria del Psoe per le

con il suo manuale

fa, nel libro autobiografico Ma- pressioni dei “baroni” del partito,
nuale di resistenza. Un testo che, favorevoli ad astenersi sull’inve-
anche in queste settimane, molti stitura del popolare Rajoy alla
hanno ricordato per mettere sul- presidenza del governo dopo die-
l’avviso chi dava ormai per politi- Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90

ci mesi di stallo politico. Lui ave-

camente morto il leader sociali-
sta, in netto svantaggio in tutti i
sondaggi. Ma già la sua scelta di
convocare a sorpresa elezioni an-
ticipate dopo il magro risultato
delle amministrative del 28 mag-
gio — coraggiosa o suicida secon-
do i punti di vista — era frutto di
un freddo ragionamento che, alla
fine, ha pagato. «Il blocco della de-
stra ha fallito», ha detto ieri notte
osannato dai suoi sostenitori.
«Siamo molti di più noi che voglia-
mo che la Spagna continui ad
avanzare».
Sánchez era convinto che fosse
troppo rischioso attendere no-
vembre, conclusione naturale
della legislatura, perché il Partito
Popolare, rinfrancato dal succes-
so alle comunali e regionali,
avrebbe fatto di tutto per logorar-
lo con un crescendo di
attacchi. Ma soprattutto
era preoccupato dall’ec-
cessiva frammentazio-
ne del blocco politico al-
la sua sinistra, e dalla cri-
si nei rapporti con Pode-
mos, suo principale al-
leato di governo. L’ur-
genza della formazione
delle liste ha costretto il
partito fondato da Pablo
Iglesias a mettere da par-
te le polemiche e a unir-
si al nuovo movimento
Sumar guidato da Yolan-
da Díaz, la vicepremier e
ministra del Lavoro che
è stata capace di creare
una ragionevole amalgama tra i ri-
voli del progressismo alla sinistra
del Psoe. La vera mossa vincente,
che esalta nuovamente le capaci-
tà tattiche del premier.
Quando si affacciò per la prima
di resistenza politica
dal nostro inviato Alessandro Oppes
volta alla politica nazionale — do-
po un’esperienza da consigliere
comunale di Madrid e con una for-
mazione da economista — Sán-
chez ebbe l’impressione di non es-
sere preso troppo sul serio. Anzi,
si sentì, “un intruso”, perché
estraneo alle regole dell’appara-
to socialista, una corazzata con
144 anni di storia. Sembrava la
sua debolezza, è stata la sua for-
k Pedro Sánchez
51 anni, è il premier spagnolo
lo scorso mese di maggio ha
convocato elezioni anticipate
dopo una sconfitta elettorale
alle amministrative
Il premier si era dimesso za. Nel 2014, quando Alfredo
Pérez Rubalcaba lascia la guida
per evitare di essere del Psoe dopo la sconfitta alle Eu-
logorato. Dietro nei ropee, si presenta alle primarie e
le vince contro ogni pronostico.
sondaggi, risale con Fino a poche settimane prima,
per la maggioranza degli iscritti,
il nuovo alleato Sumar era un perfetto sconosciuto. Ma è
“La destra è sconfitta” l’unico che riesce a dare una spe-
ranza di rinascita a una formazio-
ne in grave crisi.
Punto di svista Ellekappa
va garantito «mai con il Pp» e
mantiene la parola. Anche que-
sta, una rarità in politica. Lascia
anche il seggio da deputato. Ma si
rimette subito al lavoro: percorre
palmo a palmo tutto il Paese per
«sentire la voce di chi non è stato
ascoltato». Gli iscritti, che a mag-
gioranza non ne volevano sapere
di accordi con il Pp. Infatti, appe-
na otto mesi dopo essere stato de-
fenestrato, recupera la segreteria
sconfiggendo alle primarie la can-
didata dell’apparato, Susana
Díaz.
La conquista della Moncloa av-
viene un anno più tardi, a giugno
2018, con una modalità anche
questa inedita in Spagna: una mo-
zione di censura al governo Ra-
joy, travolto dagli scandali di cor-
ruzione. L’anno successivo ci vor-
ranno due elezioni, ad aprile e no-
vembre, per dare vita al primo go-
verno di coalizione della Spagna
democratica: il patto è sancito da
un abbraccio tra Sánchez e il lea-
der di Podemos, Pablo Iglesias. È
l’inizio di una coabitazione diffici-
le, ma punteggiata di successi
che hanno dato un senso alla legi-
slatura di governo progressista:
dalla riforma del mercato del la-
voro alle leggi sull’eutanasia e i di-
ritti delle persone trans, le norme
contro il cambiamento climatico,
la legge sulla memoria democrati-
ca che consentirà di riesumare le
vittime della Guerra civile. Un
percorso accidentato per le due
peggiori crisi degli ultimi decen-
ni, la pandemia e la guerra in
Ucraina, dalle quali l’esecutivo di
Sánchez è riuscito a uscire limi-
tando al massimo i danni e risolle-
vando l’economia del Paese.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
4 Primo piano Il voto in Spagna
Feijóo “il vincente”
frenato nelle urne
dalla fredda alleanza
con gli ultras di Vox
Il leader del Pp ha fama di imbattibile, ma l’aggressività non gli è bastata
Ha pagato il matrimonio di convenienza con i post franchisti di Abascal
dal nostro inviato
Alessandro Oppes
MADRID — Alberto Núñez Feijóo,
questa volta, ha visto smentita la
sua fama di politico perennemente
vincente. Prima del grande salto,
appena un anno fa, alla politica na-
zionale, aveva governato per 13 an-
ni la Galizia: quattro elezioni, quat-
tro maggioranze assolute. L’assal-
to alla Moncloa si prospettava più
complesso, e così è stato contro
ogni pronostico, nonostante Feijóo
abbia utilizzato tutte le armi a di-
sposizione, quelle lecite e anche
quelle un po’ dubbie. Perché il pre-
sidente del Partito Popolare ha con-
dotto contro Pedro Sánchez una
campagna elettorale tutta a base
di colpi bassi, mezze verità e gros-
se menzogne.
A gettare ombre sulla sua strate-
gia, i suoi dati farlocchi sull’econo-
mia o le insinuazioni sui comporta-
menti del premier socialista siano
stati puntualmente sbugiardati
dalla stampa e contestati dallo stes-
so interessato.
L’obiettivo unico era «derogare
il sanchismo», secondo la formula
ripetuta in modo ossessivo, nelle
piazze come sui “plató” televisivi.
In questo modo, ha contraddetto
la sua reputazione consolidata di
politico “moderato” (da giovane vo-
tò per Felipe González, allora pre-
mier socialista, perché Manuel Fra-
ga, l’ex ministro di Franco di cui lui
stesso diventò vice alla guida della
Galizia, gli sembrava «troppo di de-
stra») e ha assunto un piglio aggres-
sivo. Ma Sánchez si è dimostrato
più vivo che mai. A fargli da sugge-
ritore, in questo cambio di strate-
gia, uno spregiudicato personag-
gio che la Spagna conosce da de-
cenni: il giornalista Miguel Ángel
Rodríguez, che fu portavoce del
primo governo Aznar e ora è capo
di gabinetto di Ayuso, presidente
della Comunità di Madrid e figura
di leader populista alla cui costru-
zione ha contribuito in modo deter-
minante.
Se avesse raccolto i consensi suf-
ficienti a formare una maggioran-
za assoluta, il leader del Pp si sareb-
be comunque trovato a dover gesti-
re una situazione molto complica-
ta per costruire un rapporto di col-
laborazione con gli ultras di Vox.
Lui stesso ha ammesso che «un go-
I popolari
verno di coalizione con Vox non è
la scelta migliore per la Spagna»
(dopo aver sparato a zero contro le
“alleanze”, mai esistite, del Psoe
con gli indipendentisti baschi e ca-
talani di EH Bildu ed Erc: due parti-
ti che hanno approvato singole ini-
ziative legislative del governo ma
che si astennero sull’investitura di
Sánchez). Feijóo sostiene di non
condividere quasi nulla del pro-
gramma elettorale del partito di
Santiago Abascal: dalle posizioni
sulla violenza machista al negazio-
nismo sul cambiamento climatico
alla linea, iper-centralista, sull’or-
ganizzazione territoriale dello Sta-
l Alberto Núñez Feijóo
64 anni è l’attuale leader del Partito
Popolare spagnolo
di Anna Lombardi
Donald Trump fa scuola anche in
Spagna. È stata una sfida elettorale
all’insegna delle fake news quella
conclusasi ieri con il centrodestra
che le ha cavalcate formulando ripe-
tute e gravi accuse di brogli nei con-
fronti degli avversari. Ampiamente
amplificate dai leader del Partito Po-
polare e di Vox, alcune ricalcavano
infatti proprio le affermazioni infon-
date diffuse dall’ex presidente Usa
alla vigilia della sua sconfitta eletto-
rale del 2020. Nel mirino, soprattut-
to la legittimità del risultato: a causa
di quel voto per corrispondenza
che, nel pieno dell’estate, è stato
scelto da oltre due milioni e mezzo
di spagnoli. Uno strumento, hanno
sostenuto i suoi nemici, che il pro-
gressista Pedro Sánchez intendeva
sfruttare per «rubare le elezioni ed
evitare un’umiliante sconfitta». A so-
stegno di tale tesi, per settimane so-
no circolati sui social falsi video con
presunti scrutatori intenti a riempi-
re con schede segnate un’urna: im-
magini poi rimosse da Facebook
che le ha riconosciute come contraf-
Lunedì, 24 luglio 2023
to. È d’accordo, invece, sull’impe-
gno a frenare l’indipendentismo,
ma i metodi spicci prefigurati da
Abascal sembrano poco compatibi-
li con le regole di uno Stato demo-
cratico. Lo stesso leader di Vox, del
resto, non ha risparmiato frecciate
velenose al presidente del Pp, accu-
sato quantomeno di essere inaffi-
dabile.
Difficile capire quanto ci fosse di
tattica e quanto di reali convinzio-
ni nelle dichiarazioni dei due po-
tenziali alleati. L’unico fatto certo
è che, dopo le amministrative del
28 maggio, nelle regioni e città do-
ve occorrevano i voti di Vox per
dar vita a una maggioranza, il Pp li
ha accolti, accettando la presenza
del partito ultras nelle giunte. E co-
minciando a rimettere in discussio-
ne i propri programmi e principi
per agevolare l’accordo con la for-
mazione post franchista. Una vira-
ta di 180 gradi per il politico “mode-
rato e centrista” che criticava il suo
Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
predecessore Casado per essersi
avvicinato troppo a Vox. Feijóo ha
ricordato che quando, nel 2009, di-
ventò il vice nella Xunta della Gali-
zia, il padre lo mise sull’avviso: «Ri-
cordati che, quanto più salirai, tan-
to più dolorosa sarà la caduta». Ora
pensava di aver toccato la vetta,
ma la realtà della politica spagnola
ha gelato le sue aspettative.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
VINCENT WEST/REUTERS
Il caso
Il modello Trump fa cilecca
Anche in Spagna le fake news
non condizionano il voto
fatte, mentre Twitter e TikTok non Feijóo ha accusato pagne di disinformazione» tra le
hanno intrapreso nessuna azione. possibili minacce alla sicurezza del-
Le insinuazioni, sono andate anche il premier Sanchèz lo Stato, inserendole nella Strategia
oltre. Nel mirino è finito praticamen- di voler truccare di Sicurezza Nazionale. Allora il ti-
te l’intero sistema postale giacché more era soprattutto per le interfe-
nel corso di un comizio il leader del le elezioni renze straniere, anche se, come nel
Pp Alberto Núñez Feijóo si è addirit- resto del mondo, da anni anche in
tura rivolto ai postini: «Restate indi- e di altre malefatte Spagna i colpi bassi all’avversario
pendenti anche rispetto ai vostri ca- Ma è sempre stato politico sono all’ordine del giorno.
pi, lavorate al massimo, mattina, po- Núñez Feijóo, nel corso della cam-
meriggio e notte», ha detto. Salvo smentito dai fatti pagna ne ha sparate tante. Menzo-
poi affermare, poco dopo, che stava gne spesso pur prontamente sma-
solo tentando di incoraggiare quei scherate, ma che sui social hanno co-
lavoratori perché «travolti da una munue continuato a circolare. Co-
sfida logisticamente imponente». me quando, ad esempio, ha accusa-
E pazienza se già a fine 2021 San- to Sanchez di essere stato «consiglie-
chez aveva messo proprio le «cam- re di una cassa di risparmio e averla
.
Lunedì, 24 luglio 2023 Primo piano Il voto in Spagna
L’intervista allo scrittore spagnolo
Manuel Vilas
“I sovranisti puniti
per il loro attacco
alle libertà civili”
Manuel Vilas, 63 anni, è uno dei
maggiori autori spagnoli viventi,
ha all’attivo numerosi saggi e
romanzi, tra cui l’acclamato In
tutto c’è stata bellezza e il più
recente I baci, entrambi pubblicati
da Guanda.
Che dato esce da queste
elezioni?
«Ci sono due modelli di Paese
contrastanti e non c’è possibilità di
consenso tra questi due blocchi. La
Spagna, dalla transizione
democratica, era sempre stata un
Paese dove si trovava un consenso
sui temi importanti. Ora non più.
C’è un ostilità che va aldilà della
politica e ha carattere quasi
primitivo. Un Paese senza
consenso è un Paese complicato.
Perché rende impossibile la
convivenza. Come intellettuale mi
preoccupa la convivenza di tutte le
possibili ideologie. Il problema è
l’irruzione sullo scenario di una
ideologia irragionevole come
quella a cui assistiamo ora».
Pedro Sánchez aveva un asso
Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
nella manica?
L’attesa «Ne aveva più di uno. L’aumento
I sostenitori del salario minimo è stato
di Vox importantissimo. È un successo
aspettano memorabile che va attribuito al
i risultati del suo governo. La nuova legge del
voto davanti al lavoro e gli accordi tra sindacati e
quartier imprese: questi sono altri meriti
generale del inconfutabili del suo governo. A
partito a Madrid Sánchez si deve riconoscere,
inoltre, di aver cicatrizzato la ferita
Catalana, ha sedato lo scontro. Tra
gli insuccessi bisogna senza
dubbio ricordare la legge del “si è
si” (la legge sul consenso sessuale,
ndr). Ci sono voluti mesi per
fatta fallire. Ha provocato la banca-
rotta di Caja Madrid». Peccato che
nel consiglio di amministrazione di
quella banca Sánchez non c’è mai
stato. Quando era consigliere comu-
correggere questo passo falso. La
legge dell’indulto è stata inoltre
molto criticata. E anche la
diminuzione delle pene per il reato
di appropriazione indebita. Ma
nale faceva semmai parte dell’as- Sánchez è uno che riesce a
semblea generale, organo di 323 sopravvivere, è una persona che ha
membri privo di potere decisionale. qualcosa di speciale. Lui stesso ha
Di più: a far fallire Caja Madrid furo- scritto un libro che si chiama
no proprio i presidenti imposti dal Manuale di sopravvivenza».
Pp: Miguel Blesa prima e Rodrigo Ra- In che misura il suo
to (ex vicepremier di José Aznar) atteggiamento con gli
poi. Dello stesso Sánchez ha pure so- indipendentisti lo ha favorito
stenuto che «controlla il potere giu- o danneggiato?
diziario». Peccato che in realtà dal «Uno dei suoi successi è stato
2013 il Consiglio generale del potere portare gli indipendentisti a fare
giudiziario è controllato da una mag- politica. Ha costretto i baschi di
gioranza assoluta conservatrice, Bildu, eredi dell’Eta, a fare politica.
eletta ai tempi del governo Rajoy. Il Il problema della destra è che
mandato è scaduto da cinque anni, l’unico partito che possa negoziare
ma da allora il Pp si oppone a ogni e parlare con gli indipendentisti in
tentativo di rinnovo. Altre afferma- Spagna è il Psoe. La destra se ne
zioni rivelatesi false, riguardavano lava le mani e anzi punta il dito
invece meriti di cui il centrodestra contro questi negoziati. Ma la
si è appropriato indebitamente: «Il realtà è che è nell’interesse della
Pp ha votato a favore dell’incremen- nostra società che ci sia un leader
to delle pensioni in base all’inflazio-
ne» ha sostenuto ancora Núñez Fei-
jóo. Macché: aveva votato contro.
Ma Trump insegna: mentire, non
sempre paga... ©RIPRODUZIONE RISERVATA
k Santiago Abascal
Il leader del partito di estrema
destra Vox che ha perso 19
seggi rispetto alle elezioni
politiche del 2019
politico che possa trovare accordi
con il nazionalismo e con i
separatisti».
L’estrema destra di Vox esce
molto indebolita...
di Laura Lucchini
«L’insuccesso ha a che vedere con
le libertà civili. Fondamentalmente
per aver messo in dubbio diritti
che nel Paese sono consolidati. Qui
Vox ha sbagliato. Rimane però la
terza forza politica e il suo
“successo” continua ad essere su
temi come l’immigrazione o anche
l’atteggiamento verso
l’indipendentismo catalano».
Lo scenario dell’estrema
destra al potere è sfumato...
«Scenario orribile. Il programma
delle destre era quello
dell’abolizione di tutte le libertà
conquistate con la lotta da tutte le
spagnole e gli spagnoli.
Conosciamo i governi del Pp: sono
stati governi conservatori, di
destra però non hanno messo in
discussione diritti come quello
dell’aborto o dell’eutanasia o dei
k Manuel Vilas
63 anni è uno dei maggiori autori
spagnoli
f
Il problema della
destra è che la
sinistra è l’unica forza
politica in grado di
dialogare con le forze
indipendentiste
Il dato che emerge
è che ci sono due
modelli di Paese
contrastanti e non c’è
possibilità di consenso
g
tra questi blocchi
pagina 5
matrimoni omosessuali. Sono
diritti ormai consolidati nei Paesi
civilizzati. Vox li minaccia.
L’’ipotesi della loro entrata nel
governo proiettava il pericolo di
una regressione tale che avrebbe
portato le persone nelle strade. Se
fosse toccato a loro governare
avrebbero comunque dovuto fare
enormi passi indietro. Un po’ come
Giorgia Meloni, che prima era
antieuropeista e ora non lo è più».
Il rischio c’è stato.
«Il Pp e il Psoe avrebbero potuto
mettersi d’accordo al fine di
evitare che crescesse l’estrema
destra. Bisogna ricordare un dato
molto importante. La Spagna non
aveva estrema destra. Dopo 40
anni di fascismo, il Paese si sentiva
vaccinato. L’estrema destra è
emersa in Spagna come
conseguenza della dichiarazione
unilaterale di indipendenza della
Catalogna. Tale dichiarazione per
mano di Puigdemont nel 2017,
senza accordo con Madrid, è il
trigger che ha reso possibile che
emergesse come partito. Prima di
ciò Vox non aveva alcun deputato,
era poco più di un’associazione
culturale. Vox è drammaticamente
la risposta politica al
secessionismo catalano».
Com’è possibile che un
governo alla guida di un Paese
che va bene, con bassa
disoccupazione, economia
stabile, anche dopo il Covid, sia
dovuto andare a elezioni
anticipate con il rischio di perdere
il potere?
«Io credo che uno dei problemi sia
che a molte persone piacciono le
politiche di Pedro Sánchez ma non
lui. C’è un che di narcisismo e
altezzosità nel suo personaggio
che lo rende a tratti antipatico. È
un uomo che non ha saputo
comunicarsi bene. I suoi successi
vengono riflessi in modo distorto
attraverso la sua personalità
presuntuosa e io credo che non
piaccia alla gente. Non è umile. Si
nota quando mente. Vive nel culto
di sé».
Il Pp guadagna punti ma non
può festeggiare del tutto.
«Ha pagato le bugie. Gli sbagli sui
dati economici. E sicuramente ha
pagato la vicinanza con Vox
nonostante gli sforzi per marcare
le distanze. Il centro-sinistra
insoddisfatto del Psoe ha
comunque votato a sinistra per il
rischio dell’estrema destra».
Puigdemont sarà il kingmaker?
«I deputati di Junts saranno una
spina nel fianco di Sánchez. Il
fantasma di Puigdemont torna con
tinte di antipolitica perché non
vuole scendere a patti ma
nemmeno sedersi con il Psoe».
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pagina
.
6 Primo piano Il voto in Spagna
La maggioranza Ursula
tira un sospiro di sollievo
“Estremisti ai margini”
Clima da scampato pericolo all’ombra della Commissione. Il voto di Madrid spacca il Ppe
e indebolisce la linea dell’ala Weber, quella che punta a un’alleanza con le destre nel 2024
bruxelles — Un sospiro di sollie-
vo da una parte. Una grande delu-
sione dall’altra. Nelle Istituzioni eu-
ropee il voto in Spagna divide. Buo-
na parte della Commissione, a co-
minciare da Ursula von der Leyen,
si gode una sorta di scampato peri-
colo. I suoi avversari, e in particola-
re quella parte di Partito popolare
europeo che più ha seguito il suo
presidente Manfred Weber, ne
escono invece ammaccati.
Quella dei popolari viene consi-
derata una vittoria di Pirro, alla
stregua di un pareggio. Ma soprat-
tutto la debacle politica ed elettora-
le della destra di Vox conforta i
“piani alti” di Bruxelles. Il partito
di Santiago Abascal non solo arre-
tra nei consensi ma soprattutto
non sarà determinante per la for-
mazione di un nuovo governo gui-
dato dai popolari. Un esecutivo di
destra, insomma, non potrà nasce-
re. Il segno che l’“onda nera” non è
inarrestabile in Europa.
La scommessa compiuta dal te-
desco Weber e dagli italiani di cen-
trodestra è quindi persa e inevita-
bilmente avrà delle conseguenze.
In primo luogo perché il presiden-
te del Ppe subisce il secondo pesan-
tissimo smacco nel giro di dieci
giorni. Il primo lo ha subito al Parla-
mento europeo che ha fatto cadere
la presunta alleanza con i Conser-
vatori nel voto sul Green Deal. E
ora le urne iberiche.
Anche perché molti esponenti
dei popolari, soprattutto del nord
Europa, avevano accettato molto
malvolentieri lo slittamento a de-
stra. Gli scandinavi, gli irlandesi, i
polacchi avevano già avanzato le lo-
ro rimostranze. Ora lo faranno an-
cora di più. Le elezioni in Spagna
vengono dunque giudicate, nelle
prime riflessioni riservate, la prova
che il patto con la destra conserva-
trice “meloniana” non è vincente.
E in modo particolare perché non
può modificare gli equilibri su cui
poggiano le Istituzioni dell’Unione
europea.
Una sensazione che punta an-
che a disinnescare l’apertura com-
piuta proprio ieri — prima che le ur-
ne spagnole si chiudessero — dal
leader tedesco della Cdu, Friedri-
ch Merz, che ipotizzava una colla-
borazione con i neonazisti dell’Afd
almeno a livello locale. Una dispo-
nibilità che ha creato sconcerto a
Bruxelles e a Berlino. E che ora ri-
schia di essere completamente in
controdenza rispetto alle dinami-
che indotte dalla Spagna.
L’Europa
dal nostro corrispondente Claudio Tito
In secondo luogo, la battuta di ar-
resto di Vox, apre prospettive nuo-
ve nell’ultimo anno di legislatura
europea. La cosiddetta “maggio-
ranza Ursula” riceve una dose di ce-
mento per sostenere il suo edificio.
Non si tratta solo dei rapporti di for-
za nel Parlamento europeo che co-
munque difficilmente offriranno
in occasione delle prossime elezio-
ni di giugno 2024 uno schema di-
verso da quello attuale. Ma è la geo-
grafia delle Cancellerie, fondamen-
tale per indicare il/la nuovo/a pre-
sidente della Commissione, che fre-
na le ambizioni della destra. La
paura dei sostenitori della “mag-
gioranza Ursula” si concentrava
sulla possibilità che dopo l’Italia, la
Svezia e la Finlandia anche la Spa-
gna potesse essere governata con i
voti essenziali dell’estrema destra.
Il patto di ferro tra Francia e Ger-
mania viene in questo modo corro-
borato dal paese iberico. Almeno
per ora.
Da tenere poi presente che in au-
tunno si terranno altre due elezio-
ni fondamentali: in Polonia e in
Olanda. A Varsavia lo scontro tra
popolari e destra è davvero al ful-
micotone. I rappresentanti polac-
chi del Ppe non ne vogliono sapere
della destra populista di Moraviec-
ky e si battono affiché il Ppe non
perda la sua bussola originaria che
lo manteneva costantemente al
centro.
In Olanda si giocherà un partita
analoga in cui la nuova alleanza tra
Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
Lunedì, 24 luglio 2023
Verdi e Socialisti, guidata dall’at-
tuale vicepresidente della Commis-
sione, Frans Timmermans, conten-
derà la leadership ai populisti del
Partito dei Contadini pronto a co-
struire una coalizione con l’estre-
ma destra.
C’è poi un ultimo aspetto che ha
confortato i vertici dei Palazzi euro-
pei. La Spagna sta gestendo il seme-
stre di presidenza dell’Ue. Passare
in corsa da un esecutivo decisa-
mente europeista ad uno chiara-
mente euroscettico avrebbe crea-
to non pochi problemi. I risultati
spagnoli molto confusi danno al-
meno la garanzia che la transizio-
ne non sarà breve. Senza escludere
che il socialista Sanchez rimanga
al suo posto di primo ministro.
Roma — Nicola Procaccini,
eurodeputato di FdI, è copresidente
dell’Ecr, il raggruppamento in
Parlamento europeo della destra che,
tra gli altri, ospita gli spagnoli di Vox.
I risultati dicono che Vox non ha
sfondato: è deluso?
«No perché il punto principale non è
il risultato preso singolarmente da
Vox».
Quello non conta?
«Qui il fatto interessante, storico, è
l’eventuale apporto che Vox può dare
a un esecutivo con il Partito Popolare.
Rappresenterebbe l’inizio di una
stagione politica nuova per la
Spagna, loro sono ciò che era Fratelli
d’Italia alcuni anni fa».
Vox può aver fatto qualche
errore in campagna elettorale? Ha
alzato troppo i toni?
«No, l’agenda tra noi e loro è
sovrapponibile, il programma
elettorale è simile a quello che
presentammo in Italia l’anno scorso.
Poi quando vai al governo
ovviamente non puoi dettare
l’agenda, né da senior partner come
lo siamo noi né da junior partner
come potrebbe accadere a loro. Di
.
Lunedì, 24 luglio 2023
La stretta
di mano
La presidente
della
commissione Ue
Ursula von der
Leyen con la
premier italiana
Giorgia Meloni
Intervista all’eurodeputato di Fratelli d’Italia
Procaccini “Vox è come FdI
Anche se oggi cede voti al Pp
ne ha già orientato la linea”
certo le Europee del 2024 sono un
passaggio fondamentale per i partiti.
Sono elezioni proporzionali, dove
ognuno deve spingere sulla propria
identità, per un governo appena nato
sarebbero una grande prova di
solidità nel momento più delicato».
Pensa che per il Pp l’alleanza con
Vox sia l’unica possibilità?
«Mi sorprenderebbe il contrario,
insieme stanno già governando città
e regioni superando alcune
conflittualità. Sarebbe la
certificazione di un modello già
esistente».
Vedendo le parole d’ordine del
Pp in campagna elettorale, sembra
Primo piano Il voto in Spagna
E la disfatta di Abascal
gela la madrina Meloni
L’ottimismo del Pd
ROMA — «I nazionalisti hanno
fatto flop, altro che onda di de-
stra», esultano al Nazareno. Le
elezioni spagnole sono state un
disastro, per la destra di Giorgia
Meloni. La premier ha atteso i ri-
sultati fino a notte, ma già dalla
sera aveva intuito che il film
non avrebbe avuto l’happy en-
ding. Da quando tutti i sondaggi
ufficiosi, rivelati verso le 8 di se-
ra, mostravano concordi un da-
to: che Vox sarebbe andata ma-
le. Cioè anziché crescere, avreb-
be strappato meno del 2019 in
termini percentuali. Con una
sforbiciata pesante al gruppo
parlamentare: una ventina di
deputati in meno. Stime che poi
lo spoglio a mano a mano ha
confermato. L’ultima speranza
era che pur ridimensionandosi
come bottino elettorale, i nazio-
nalisti gemelli di FdI avrebbero
Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
ANSA
di Matteo Pucciarelli
quasi che Vox in questi anni abbia
Deputato Ue creato una sorta di egemonia
Nicola culturale nella destra spagnola: i
Procaccini, popolari si sono spostati molto a
deputato destra.
europeo di FdI «Assolutamente vero ed è anche il
è anche motivo per cui Vox perde dei voti. Un
copresidente esempio tipico di questo processo è
del gruppo dei rappresentato dalla regione di
conservatori Madrid dove governa Isabel Ayuso, e
europei lo fa senza Vox perché è talmente
caratterizzata a destra che non ha
bisogno di altri apporti».
Mentre voi sperate, c’è invece un
bel pezzo di Europa che trema
all’idea di vedere Vox al governo,
evocando scenari preoccupanti.
Le reazioni in Italia
Lo scambio di messaggi
della premier
con il leader di Vox
per il quale si era spesa
in campagna elettorale
I dem: l’onda della
destra si è fermata
di Lorenzo De Cicco
l La segretaria dem
Elly Schlein, segretaria del
Pd, ha “tifato” per il premier
uscente Pedro Sanchez
«Si tratta di quel pezzo di Europa che
chiama Vox “estrema destra”, come
hanno fatto con noi. Poi però succede
di vincere le elezioni e si scopre che
non accadono cataclismi e disgrazie,
come evocato soprattutto da un
pezzo di mondo dell’informazione.
Le dico anche perché lo fanno: sanno
che il centrodestra unito vince e
allora il gioco è demonizzarne una
parte».
Con pochi seggi di scarto per la
destra, viste anche le Europee non
lontane, le converrebbe quasi
tornare al voto?
«Pure se fosse una maggioranza
risicata Pp e Vox assieme sono solidi.
Discorso diverso per Sanchez, che
dovrebbe andarsi a prendere i voti
indipendentisti oltre a quelli di
Sumar. Per usare un parametro di
riferimento molto utilizzato, credo
che i mercati siano più spaventati da
una vittoria di misura di Sanchez».
Dopo aver contestato questo
parametro, ora evocate i mercati?
«Lo dicevo solo per spiegare che è più
stabile e rassicurante un’alleanza a
due formata da Pp e Vox».
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pagina 7
fatto centro, andando al gover-
no coi popolari. Ma anche que-
sta ipotesi, nel volgere della not-
te, è diventata sempre meno
probabile. Smentendo perfino
gli exit poll. Dunque la nottata
della presidente del Consiglio,
dopo la conferenza sui migranti
alla Farnesina, è stata tutta un
compulsare il cellulare, pare an-
che con qualche scambio con
Santiago Abascal, il leader di
Vox. Ma da “Santi”, come lo chia-
ma lei, non sono arrivate buone
nuove.
Anche Antonio Tajani ieri se-
ra era al telefono, a messaggia-
re e cercare di capire che piega
avrebbe preso il voto. Il partito
popolare, vicinissimo a FI e tra
gli assi portanti del Ppe a Bruxel-
les, ha recuperato un mucchio
di seggi, ma non abbastanza. Il
vice-premier e segretario di FI
ieri sera difatti, a urne quasi
chiuse, si mostrava prudente:
«Vediamo, gli exit poll sono mol-
to diversi fra loro…». E alla fine i
numeri veri hanno validato
quelli meno ottimistici. Il risul-
tato spagnolo dunque è uno
scossone al tentativo italiano di
replicare in Europa l’asse tra po-
polari e nazionalisti: con tappa
prima a Madrid e poi nel cuore
delle istituzioni europee, fra un
anno, dopo il voto del giugno
2024.
L’amaro in bocca resta soprat-
tutto alla presidente del Consi-
glio, che molto si era spesa per
la causa di Vox. Con tanto di co-
mizio bis in favore di “Santi”,
che ricalcava quello virale del-
l’ottobre 2021 col tormentone
Yo soy Giorgia, soy una madre,
soy cristiana. Il 13 luglio Meloni
era stata più istituzionale, vi-
deo-collegata a Valencia con la
bandiera dell’Italia piazzata die-
tro. Un simbolo: era già in char-
ge, a Roma, augurando al colle-
ga Abascal di trovarsi nella stes-
sa posizione a Madrid, da vi-
ce-presidente, qualche settima-
na dopo: «Serve un governo di
patrioti anche alla Spagna», l’au-
gurio. E lui ricambiava: «Speria-
mo di essere presto con te nelle
istituzioni europee per difende-
re un’Europa unita e rispettosa
degli Stati nazionali».
Reazioni opposte, ieri notte,
nel Pd. Schlein pure si era spesa
per la causa spagnola. Per San-
chez, sempre in video-collega-
mento, come altri leader sociali-
sti, dal cancelliere tedesco Olaf
Scholz all’olandese Frans Tim-
mermans. Ma tutto all’opposto
di Meloni, cioè parlando in ita-
liano, toni pacati, sorriso, per
far passare un messaggio: «Fate-
velo dire dall’Italia, sappiamo
cosa vuol dire quando l’estrema
destra va al governo». E si augu-
rava la vittoria di «Pedro», per-
ché «è importante per il futuro
di tutta l’Ue». «E una cosa a que-
sto punto dello spoglio la possia-
mo dire con certezza — com-
mentava ieri verso le 23 Peppe
Provenzano, il responsabile
Esteri di Schlein — l’ondata di
destra non c’è stata».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
8 Primo piano Il fronte dei porti
La conferenza internazionale
Migranti, parte il fondo
dei Paesi donatori
Ma il “processo di Roma”
è una strada in salita
Alla Farnesina i capi di Stato e di governo degli Stati di primo approdo. Francia
e Germania assenti. Meloni: “Cooperiamo con l’Africa”. Le resistenze della Tunisia
di Tommaso Ciriaco
roma — In salita. Con un orizzonte
«pluriannuale», dunque assai lun-
go. E con un gigantesco ostacolo: Li-
bia e Tunisia forzano la mano per ot-
tenere più risorse e sostengono di
non voler cooperare per gestire i mi-
granti che transitano dai propri ter-
ritori. Eppure, Giorgia Meloni deve
mostrarsi soddisfatta, al termine
della conferenza internazionale sul-
le migrazioni che l’Italia ospita alla
Farnesina. Venti Paesi presenti, ma
non la Francia: esclusa dagli inviti.
Parte così il “Processo di Roma” –
evoluzione dell’originario Piano
Mattei” – che avrà come seconda tap-
pa una conferenza dei donatori ad
ottobre per varare un fondo per la
cooperazione in Africa, sostenuto
soprattutto dai Paesi del Golfo.
Sembra passato un secolo dalla
campagna elettorale che ha portato
la destra al potere. Niente più porti
chiusi, guerra alle ong e blocchi na-
vali. La realtà si è incaricata di smen-
tire gli slogan, gli sbarchi sono cre-
sciuti vertiginosamente da quando
Meloni siede a Palazzo Chigi. Ora,
dunque, la premier assicura «guer-
ra ai trafficanti», ma poi si concen-
tra sugli «aiuti allo sviluppo». E spie-
ga che non sarà la forza a stroncare i
flussi, ma la crescita: «L’unico mo-
dello è lavorare su partenariati stra-
tegici per rafforzare il benessere, co-
sì da gestire meglio le migrazioni il-
legali e favorire quelle legali».
L’idea, a cui lavora da tempo il mi-
nistro degli Esteri Antonio Tajani, è
raccogliere risorse da investire in
Africa. Ma è trattando con gli interlo-
cutori che si incontrano i problemi
più rilevanti. Il presidente tunisino
Saied, incontrato da Meloni per la
quarta volta in due mesi, continua a
tirare la corda, nega le riforme che
servono a sbloccare i prestiti del
Fmi e dell’Unione europea, giura - al
pari della delegazione libica - che
non permetterà corridoi o strutture
di accoglienza dei migranti in pa-
tria. Alza il prezzo. E nel frattempo
respinge ai confini chi fugge da po-
vertà e conflitti. «Se intendo legare
gli aiuti al rispetto dei diritti umani
da parte di Tunisi? Forse è una do-
manda che dovrebbe fare all’Ue – re-
plica la leader - visto che è un accor-
do firmato tra Ue e Tunisia. E co-
munque, è un Paese in estrema diffi-
coltà e lasciarlo al suo destino può
avere conseguenze molto gravi».
Sono dossier scivolosi, anche per-
ché incrociano un altro nodo: come
comportarsi con i richiedenti asilo?
Meloni sostiene che sia un «dovere»
accoglierli. E farlo «potenziando il
sostegno economico a chi si trova a
gestire un numero maggiore di rifu-
Lunedì, 24 luglio 2023
giati». Cita la Polonia, per il flusso di cesi: non sono Paese di primo appro-
I punti ucraini. Ma è chiaro che parla pro- do, è la tesi. Manca anche la Spagna,
prio alla destra del premier Mora- pure invitata . Chiedono di assistere
1
viecki, suo alleato, che si oppone al- ai lavori le diplomazie di Stati Uniti,
l’approccio solidale verso l’Italia. Regno Unito e Germania. Ci sono i
Di certo, Roma sostiene di avere vertici della Commissione e del Con-
un portafoglio per la cooperazione siglio Ue, Ursula von der Leyen e
che può arrivare fino a un miliardo. Charles Michel, e anche i premier di
Fondi a Tunisi Intende coinvolgere di più Sace. Nel Etiopia, Niger ed Egitto. La Turchia
Saied non frattempo, Mohamed bin Zayed Al manda il ministro degli Esteri. Quan-
accetta le Nahyan, a capo degli Emirati Arabi to alle condizioni in cui la stampa
riforme chieste Uniti, promette cento milioni. Ed è può lavorare all’evento voluto da Pa-
dal Fmi per proprio osservando i presenti, gli as- lazzo Chigi: porte chiuse per i croni-
ottenere prestiti senti e chi non è stato invitato che si sti al passaggio dei leader, per quel-
che evitino il intuiscono sponsor e avversari del- la che sta diventando una pessima
default. Senza, l’attivismo italiano. Mancano i fran- abitudine.
saltano anche le
risorse Ue. Ma il
leader punta al Vertice e
denaro dei Paesi contro-vertice
del Golfo o dei A destra la foto
cinesi di gruppo della
conferenza sui
migranti
2 organizzata dal
Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
governo
Meloni. A
sinistra il
contro-vertice
Diritti umani dei rifugiati
Legare l’aiuto ai andato in scena
Paesi africani al sempre ieri a
rispetto dei Roma. Sopra il
diritti umani? ministro Tajani
Nella Conferenza col presidente
non si scioglie tunisino Saied
questo nodo.
Occhi puntati su
Tunisia e Libia,
dopo i brutali Il contro-summit
respingimenti
degli ultimi
La delusione dei rifugiati
giorni.
ROMA — Dovrebbero essere i veri pro-
tagonisti del vertice internazionale
3 alla Farnesina sulle migrazioni ma
poiché i governi non hanno interes-
se ad ascoltare la loro voce, i rifugia-
ti africani si sono fatti un proprio
controvertice. Per dire, anzi per urla-
“Così la Ue paga i dittatori
Diritto d’asilo
Meloni insiste
sulla necessità di
re, che il “modello Tunisia” di gestio-
ne dei flussi, molto simile al già falli-
mentare “modello Libia”, non è la so-
e favorisce i trafficanti”
dirottare risorse luzione. «Perché non fermerà le par-
aggiuntive tenze dall’Africa», «perché non tute-
verso i Paesi che la i diritti umani», e, infine, «perché premessa, di fermare il transito dei Refugees in Libya e la piattafor-
garantiscono il denaro dell’Europa finirà nelle ma- migranti, che è già di per sé una limi- Nello spazio ma civica Mediterranea Saving Hu-
l’accoglienza ni sporche di pochi, come già acca- tazione della nostra libertà: così fa- occupato di mans hanno organizzato il contro-
dei profughi. Ma duto a Tripoli». cendo spingeranno sempre più per- vertice, che non va pesato dal nume-
in Europa c’è il Tra la Farnesina e l’auditorium sone ad affidarsi ai trafficanti. L’Ita- Spin Time ro dei partecipanti (una cinquanti-
nodo della dello Spin Time Labs, spazio sociale lia e l’Ue hanno di recente stanziato Labs riuniti na, tra cui rifugiati egiziani, sudane-
Polonia, che occupato al quartiere Esquilino do- per la Tunisia più di 100 milioni di egiziani, si, gambiani, egiziani, eritrei), ma
frena l’aiuto a ve è stato organizzato il controverti- euro, che non finiranno alla gente dalle parole che dicono. «Dare soldi
Roma ce, ieri c’erano anni luce di distanza. ma ad aziende private e a politici
sudanesi, in cambio del contenimento dei mi-
«Quelli che i Paesi europei stanno fir- corrotti. Come è successo in Libia, gambiani, granti e dei respingimenti è disuma-
mando con gli stati del Nord Africa dove la missione indipendente ha eritrei no», interviene don Mattia Ferrari,
non sono veri accordi di sviluppo», scoperto che i fondi Ue finanziano “Gli accordi cappellano di Mediterranea. «Pro-
sostiene David Yambio, sudsudane- le milizie responsabili di abusi e vio- prio mentre si siglano questi accor-
se di 25 anni arrivato lo scorso anno lazione dei diritti umani. Il sostegno non di, le milizie tunisine deportano e in-
in Italia su un barcone e portavoce economico dovrebbe andare ai Pae- fermeranno trappolano i migranti in zone deser-
del movimento Refugees in Libya. «I si di origine dei migranti, per rende- le partenze” tiche e alcuni di loro sono già morti
memorandum prevedono, come re possibile una vita dignitosa lì». di sete. Lo ha denunciato anche Pa-
.
Lunedì, 24 luglio 2023 Primo piano Il fronte dei porti pagina 9
Il retroscena

Parigi e Berlino: un dispetto

l’esclusione dal vertice
È di nuovo gelo con l’Eliseo
dalla nostra corrispondente
Anais Ginori
Francia e Germania irritate to di Renew Sandro Gozi. «La man-
cata partecipazione di esponenti di
per il mancato invito nonostante siano governo francese e il mancato invi-

parigi — «Con Emmanuel Macron

c’è una buona relazione. La politica
estera non è come giocare a fare di-
spetti nel cortile di scuola». Poco
più di un mese fa, Giorgia Meloni ri-
spondeva così a un cronista france-
se che l’aveva interrogata durante
la sua visita a Parigi, primo bilatera-
le dopo mesi di tensioni. «Macron è
per lei un amico, un alleato o un av-
versario?», aveva chiesto il giornali-
sta della popolare trasmissione Le
Quotidien. La premier aveva glissa-
to, insistendo su un approccio istitu-
zionale e “adulto” nella relazione
con la Francia.
La clamorosa esclusione della se-
conda potenza europea, assente ie-
ri tra gli invitati della conferenza
sul “Processo di Roma”, non è forse
un dispetto ma ci assomiglia molto.
L’irritazione a Parigi è palpabile, an-
che se non filtra nessuna reazione
ufficiale. Si tenta di salvare le appa-
renze ma la normalizzazione dei
rapporti tra i due leader, ostentata
ANGELO CARCONI/ANSA
a giugno, si rivela già fragile. Ma-
cron e Meloni avevano parlato di
«convergenze» sull’accordo da tro-
vare con la Tunisia e sul lavoro di
coordinamento per rafforzare i con-
trolli alle frontiere esterne dell’Ue.
L’attivismo di Meloni con Kais Sa-
ied ha invece scavalcato Parigi, in
in testa ai Paesi di prima destinazione
dei migranti in arrivo dall’Africa
j I due leader
A sinistra il
presidente
francese
Emmanuel
Macron, a destra
il cancelliere
tedesco Olaf
Scholz. Nessuno
dei due è stato
invitato alla
conferenza sui
migrandi di Roma
premier Paolo Gentiloni e la cancel- tà più equa fra Stati membri di pri-
liera Angela Merkel. Durante la pre- mo ingresso e paesi di destinazione
sidenza francese di turno dell’Ue dei migranti era stato letto a Parigi
nel 2022, Macron aveva puntato sul- come un segnale di buona volontà,
la riforma del Patto Asilo e Immigra- già tradito nei fatti.
zione. E l’adesione del governo Me- «Meloni utilizza un approccio
loni al nuovo testo europeo che sta- ideologico e settario su un’iniziati-
bilisce una divisione di responsabili- va giusta», commenta l’eurodeputa-
Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
to della Germania — prosegue Gozi
— denotano un metodo poco prag-
matico che indebolisce la conferen-
za stessa». Tornare a una competi-
zione tra paesi dell’Ue sul dossier
dell’immigrazione appare velleita-
rio. A meno che a prevalere non sia-
no già interessi nazionali in vista
della campagna per le europee. La
coppia tra Meloni e von der Leyen,
in cerca di un nuovo mandato, vie-
ne letta anche dentro ai giochi sulla
futura governance dell’Ue che scat-
teranno nella primavera 2024. Il so-
spetto a Parigi è anche che il gover-
no Meloni voglia approfittare della
perdita di influenza della Francia in
alcuni paesi della sponda sud del
Mediterraneo. Ai dissidi continui
con l’Algeria, si sono sono aggiunte
le tensioni col Marocco e ora con la
Tunisia. E nel continente africano,
dopo la débâcle della missione mili-
tare nel Sahel, Macron è confronta-
to alla concorrenza economica del-
la Cina e a un sentimento popolare
anti-francese sobillato dalla Russia.

Meloni scavalca
Macron sul dossier
Tunisia malgrado
le promesse
di una convergenza

uno dei paesi su cui storicamente la

pa Francesco all’Angelus, dopo che
venerdì lo abbiamo incontrato e gli
abbiamo fatto vedere le foto degli
uomini e delle donne abbandonati
nel deserto della Tunisia».
Il Paese governato dal controver-
so presidente Kais Saied è al centro
del dibattito, sia per il recente me-
morandum firmato anche dalla pre-
mier italiana sia per la consistenza
delle partenze (il 50 per cento circa
degli 83 mila sbarchi sulle coste ita-
liane nel 2023). «In Tunisia non c’è
più democrazia né libertà», raccon-
ta Majdi Karbai, parlamentare tunisi-
no costretto a fuggire in Italia dalla
persecuzione giudiziaria causata
dalle sue critiche al presidente. «Ci
sono arresti arbitrari di giornalisti,
di attivisti, di chi ha sognato la rivo-
luzione. Non si può neanche manife-
stare. Ecco perché la gente scappa.
Quello di Saied è un regime dispoti-
co, e nonostante ciò l’Europa gli dà
aiuti per mantenerlo solido ed ester-
nalizzare così il controllo delle sue
frontiere. Questa è una forma di neo-
colonialismo». — fa.to.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Francia esercita la sua influenza.
«Non c’è stato alcun coordinamen-
to», lamenta una fonte diplomatica
francese.
Lo smacco del mancato invito al
vertice di Roma si è aggiunto come
una conferma. Nelle ultime settima-
ne Meloni ha preferito fare coppia
col premier olandese Mark Rutte, la-
sciando da parte Francia e Germa-
nia, i due paesi che più subiscono
l’impatto dei “movimenti seconda-
ri” dei migranti che entrano nel-
l’Ue. Le ragioni legate al formato de-
ciso dalla Farnesina — ovvero invita-
re solo paesi di transito, origine o
primo approdo — sembrano più un
pretesto che una realtà. La Francia
è, insieme alla Germania, uno dei
paesi di prima destinazione dei mi-
granti che sbarcano in Italia, e già
registra negli ultimi mesi nuovi re-
cord delle domande di asilo.
«Sull’immigrazione il buon lavo-
ro tra Francia e Italia deve continua-
re», aveva auspicato Macron dopo
l’incontro con Meloni. Il leader fran-
cese da anni tenta di promuovere
una “politica mediterranea” del-
l’Ue. Nel 2018 aveva organizzato nel-
la Ville Lumière una conferenza sul-
l’immigrazione simile a quella avve-
nuta ieri a Roma, invitando l’allora
pagina
.
10
Firmato nel
2019 con la Cina,
il memorandum
di adesione alla “Belt
and Road Initiative”
ha portato pochi
risultati concreti
Ma non è mai
stato gradito
oltre Atlantico
dal nostro corrispondente
Paolo Mastrolilli
New York — La decisione è presa,
nella sostanza. L’Italia non rinnove-
rà il Memorandum of understan-
ding (MOU) che la lega alla nuova
Via della Seta cinese, quando sca-
drà alla fine dell’anno. La presiden-
tessa del Consiglio Giorgia Meloni
ne discuterà con il presidente John
Biden durante la visita di giovedì al-
la Casa Bianca, e gli addetti ai lavori
avvertono che «nulla è deciso fino a
quando non è deciso». Così però
tico sull’Anti-Coercion Instrument
non fanno altro che confermare co-
(ACI), che secondo il vice presiden-
me l’uscita sia ormai una strada se-
te esecutivo Dombrovskis «lancia
gnata. La premier sta già ricevendo
un chiaro segnale ai nostri partner
importanti garanzie da parte dell’U-
globali che rigettiamo ogni forma
nione Europea, per completare
di coercizione economica da parte
16,4 mld
Le esportazioni
Dall’Italia alla Cina nel 2022:
aumento del 5% sul 2020
57,5 mld
Le importazioni
Dalla Cina all’Italia nel 2022:
più 49,1% rispetto al 2020
questo percorso senza troppi dan-
ni per il nostro paese, e dal leader
americano cercherà soprattutto di
capire quali sono i margini per lavo-
rare alle alternative, oltre natural-
mente alla speranza di ricevere
qualche forma di supporto.
La riflessione era in corso da tem-
po, e già durante l’ultimo vertice
del Fondo monetario internaziona-
le, il ministro dell’Economia Gian-
carlo Giorgetti aveva chiarito di
non aver condiviso il passo dell’allo-
ra premier Giuseppe Conte, adope-
randosi per svuotarlo di qualsiasi
contenuto, anche durante il gover-
no Draghi. La pratica però ha subi-
to un’accelerazione al vertice Nato
di Vilnius, quando Meloni ha con-
fermato a Biden la sua determinata
scelta atlantista, dall’Ucraina alla
Cina. Il presidente allora ha confer-
mato l’invito alla Casa Bianca, che
era noto da giorni ai collaboratori
più stretti, con l’intesa che la pre-
mier lo avrebbe annunciato duran-
te la sua conferenza stampa.
Nel frattempo a Bruxelles erano
avvenuti sviluppi che hanno aiuta-
to la scelta di Roma, offrendo un’im-
portante copertura. All’inizio di giu-
gno le autorità dell’Unione Euro-
pea hanno raggiunto l’accordo poli-
tutti questi quotidiani, riviste e libri sono frutto del lavoro esclusivo del sito eurekaddl.skin per favore lasci perdere i ladri parassiti che rubano soltanto e venga a sostenerci scaricando da noi, la aspettiamo!
Primo piano La competizione globale Lunedì, 24 luglio 2023
L’accordo
La Belt and
Road Initiative
è un accordo
di tipo politico
e commerciale
firmato nel 2019
La scelta dell’Italia
Addio Via della seta la coercizione ha comunque luogo,
l’ACI fornisce una struttura per con-
vincere il paese terzo a cessare le
misure, attraverso dialogo e impe-
con l’aiuto degli Usa
gno. Se tuttavia l’impegno fallisce,
dà anche all’Ue accesso a un’ampia
gamma di possibili contromisure
contro un paese coercitivo. Queste
includono l’imposizione di tariffe,
restrizioni al commercio di servizi,
Giovedì alla Casa Bianca Meloni annuncerà la decisione a Biden e all’accesso agli investimenti este-
ri diretti o agli appalti pubblici».
In cambio otterrà protezione contro le ritorsioni commerciali cinesi Dunque se la Cina decidesse di pu-
nire l’Italia per l’uscita dalla Via del-
la Seta, l’intera Unione dovrebbe di-
di paesi terzi». I diplomatici lo vedo- gredito con Italia, e paese aggresso- fenderla con ritorsioni potenzial-
no quasi come l’equivalente econo- re con Cina, per capire cosa signifi- mente molto pesanti. In più Roma
mico dell’Articolo V della Nato, che chi. «L’ACI - secondo Bruxelles - è in- avrebbe ottenuto la garanzia che se
obbliga i paesi a difendere un altro nanzitutto concepito per fungere Pechino cacciasse le nostre impre-
membro aggredito militarmente. da deterrente contro qualsiasi po- se, gli alleati europei non cerche-
Basta sostituire la parola paese ag- tenziale coercizione economica. Se rebbero di rimpiazzarle, e quindi
non ci sarebbero concorrenti tede-
schi, francesi o spagnoli pronti ad
ENTE NAZIONALE PER L’AVIAZIONE CIVILE
ENAC, con sede in Roma, viale Castro Pretorio n. 118,
Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
ha indetto una gara mediante procedura aperta ai
sensi del d.lgs. n. 36/2023 per l’appalto del servizio
Le tappe
Accordo con Conte
approfittare delle nostre disgrazie.
Forte di questi impegni che do-
vrebbero essere ratificati in autun-
in outsourcing delle attività di payroll, adempimenti
SUHYLGHQ]LDOLHVFDOLHUHODWLYDDWWLYLW¢GLFRQVXOHQ]D
poi il gelo di Draghi no, ossia prima della scadenza del
Valore totale stimato: 1.039.685,00 euro, IVA esclusa. nostro MOU con la Cina, Meloni an-
Durata: 36 mesi, rinnovabili di 24 mesi. La gara ver- drà giovedì alla Casa Bianca più for-
rà aggiudicata con il criterio dell’offerta economica-
mente più vantaggiosa. Termine di ricevimento delle te e protetta. Dagli Usa si attende
I dieci “patti”
offerte: ore 15:00 del 11.08.2023. Responsabile del
procedimento: Rossella Russo. Invio del bando alla
GUUE in data 07.07.2023, pubblicazione sulla GURI
5^ Serie Speciale n. 81 del 17.07.2023, sui siti inter-
net di cui al DM del MIT del 02.12.2016, sul sito www.
enac.gov.it e sul sito www.acquistinretepa.it.
1 Marzo 2019, il primo
governo Conte firma
10 patti commerciali
e 19 istituzionali con la Cina.
garanzie simili, e magari qualche
supporto economico, ma vuole so-
prattutto capire alla fonte quali so-
no i margini per tenere aperte le re-
lazioni commerciali con la Repub-
Il Direttore della Direzione Risorse
Strumentali e Centrale degli Acquisti Scopo è aumentare gli scambi blica popolare, pur non rinnovan-
Dott. Andrea Giannobile
commerciali inserendo l’Italia do la Via della Seta. Nei giorni scor-
nella nuova Via della Seta si l’ambasciatore all’Osce Mike Car-
Regione siciliana penter, da anni molto vicino a Bi-
PRESIDENZA den, ha detto a Repubblica che «la
Dipartimento della Protezione Civile posizione del mio governo non è
Area 5 Gare e Contratti “decoupling”, ma guardare in mo-
ESITO DI GARA do strategico a come de-risk le rela-
Si rende noto che a seguito della procedura aperta esperita da questo Dipartimento, per
zioni economiche con Pechino, in
l’intervento denominato per l’appalto Servizi d’ingegneria ed architettura per la progettazione
SUHOLPLQDUH GH¿QLWLYD HG HVHFXWLYD H &6( LQ IDVH GL SURJHWWD]LRQH 6HUYL]L GL JHRORJLD particolare la catena di approvvi-
LQHUHQWH OD SURJHWWD]LRQH SUHOLPLQDUH GH¿QLWLYD 'LUH]LRQH ODYRUL H &6( LQ IDVH HVHFXWLYD gionamento». Quindi ha aggiunto:
UHODWLYLDOO¶LQWHUYHQWR2&'3&&RG6,B$*B³/DYRULGLPHVVDLQVLFXUH]]D «Non vuol dire che tutti gli investi-
HFRQVROLGDPHQWRGHOTXDUWLHUH3LHWUH&DGXWHDVHJXLWRGLGLVVHVWRLGURJHRORJLFR9LD0RQWL menti cinesi vanno fermati col ve-
±5DSLVDUGD±/HRSDUGL±HWF´ nel Comune di Palma di Montechiaro - &83)+
 &,* '% è rimasta aggiudicataria la società RTP ITALSIGIS ENGINEERING k L’intesa nel 2019 to, ma spero che i partner italiani
S.R.L., P. IVA 06436280827, (MANDATARIA), Dott. Geologo Giuseppe Abbate, Codice Fiscale Luigi Di Maio (ministro dello ed europei si impegnino con noi
BBTGPP68C14G510U e Ing. Carmelo Nasello, Codice Fiscale NSLCML96H03G511O Sviluppo) firma con He Lifeng per andare avanti con questo spiri-
(MANDANTE), che ha ottenuto un punteggio di 81,265 ed ha offerto un ribasso d’asta del 32,284 to».
sull’importo di € 402.566,45. Le risultanze per estratto saranno pubblicate sulla sulla G.U.U.E. e
sulla GURS parte II e saranno disponibili sul sito internet https://www.regione.sicilia.it/istituzioni/ Tradotto dal linguaggio diploma-
Le polemiche
regione/strutture-regionali/presidenza-regione/dipartimento-protezione-civile e sulla piattaforma
SITAS e-procurement https://eprocurement.lavoripubblici.sicilia.it/gare/it/homepage.wp.
Il Dirigente del Servizio
(arch. Antonino Terrana)
2 Gli Usa (era Trump),
ma anche Francia e
Germania, criticano
l’Italia. Il premier Draghi sarà
tico vuol dire che Roma, come Wa-
shington, può continuare i com-
merci con Pechino, a patto di sce-
glierli in maniera più strategica. I di-
plomatici cinesi in Italia già si la-
AZIENDA SERVIZI ALLA PERSONA CIRCONDARIO IMOLESE gelido con la Cina: per 5 volte mentano e reagiranno senza dub-
ESTRATTO BANDO DI GARA eserciterà golden power per bio in maniera negativa, ma gli
STAZIONE APPALTANTE: AZIENDA SERVIZI ALLA PERSONA CIRCONDARIO IMOLESE Via fermare loro acquisizioni esperti del settore notano che in
Matteotti 77 40024 Castel San Pietro Terme (Bo) – Codice NUTS ITD55 – Servizio Provveditorato realtà anche sul piano puramente
Tel. 0542 655911 Fax 0542 627734 e-mail nadia.gurioli@aspcircondarioimolese.bo.it
URL: www.aspcircondarioimolese.bo.it economico, gli scambi con gli Usa
Il no della destra
DESCRIZIONE DELL’APPALTO: Servizio lavanolo e lavaggio a minori impatti ambientali
conformi al DM 7/02/2023. Appalto riservato ex art. 112 D. Lgs 50/16.
Durata anni quattro. Importo a base d’asta € 666.000,00 oltre ad Iva.
TIPO DI PROCEDURA: Procedura aperta
CRITERIO DI AGGIUDICAZIONE: Offerta economicamente più vantaggiosa
3 Da sempre critica
con l’apertura alla
Cina, a tre giorni
dal voto di settembre Meloni
valgono per il nostro paese più di
quelli con la Repubblica popolare.
Quindi non avremmo neanche una
convenienza pratica, a rifiutarci di
appoggiare il nostro alleato storico
TERMINE PRESENTAZIONE OFFERTE: ore 10.00 del 24/07/2023
La documentazione di gara è disponibile al Link https://sol.nuovocircondarioimolese.it/ spiega che non rinnoverà nella risposta alla sfida epocale lan-
ASPPortaleAppalti/it/homepage.wp. l’accordo con Pechino ciata dalle autocrazie contro le de-
Può inoltre essere richiesta all’indirizzo mail sopra indicato. nel caso diventi premier mocrazie.
La Responsabile del Procedimento Dr. Nadia Gurioli
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.

Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90

tutti questi quotidiani, riviste e libri sono frutto del lavoro esclusivo del sito eurekaddl.skin per favore lasci perdere i ladri parassiti che rubano soltanto e venga a sostenerci scaricando da noi, la aspettiamo!
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Lunedì, 24 luglio 2023
di Francesca Caferri
Bologna — Chissà se lo riconosce-
rà, quella via Senzanome dove abita-
va e dove, dopo averlo tanto agogna-
to, tornerà non appena possibile in
questi giorni. Perché il Patrick Geor-
ge Zaki che ha lasciato Bologna il 6
febbraio del 2020 per essere arresta-
to al Cairo poche ore dopo non è lo
stesso che ha fatto ritorno ieri sera,
quando una folla di giornalisti, ami-
ci, attivisti lo hanno aspettato all’in-
gresso del rettorato dell’Università
cittadina, la sua Alma Mater.
Lo si è capito subito, ieri,
quando è sceso dall’aereo
per abbracciare Rita Mon-
ticelli, la professoressa
che tanto ha fatto per lui,
e il rettore dell’università,
Giovanni Molari. Abito
scuro, cravatta rossa:
un’immagine ben diversa
da quella dello studente
scanzonato che ci erava-
mo abituati a vedere nelle
foto prima della liberazio-
ne. «Grazie. Questo è il
giorno più importante del-
la mia vita», ha detto ai
cronisti che lo aspettava-
no a Malpensa. Per poi da-
re appuntamento a tutti a
Bologna: è qui che il ricer-
catore ha mostrato per la
prima volta il suo nuovo
volto. Non più quello del
brillante studente di belle
speranze, ma quello del-
l’attivista pienamente con-
sapevole del suo ruolo.
«Non posso ignorare che
sono qui lo stesso giorno
in cui si è svolto a Roma il
vertice sull’immigrazione — ha det-
to nella sala del rettorato dell’Uni-
versità —. Io sono qui come un difen-
sore dei diritti umani, questo non fi-
nisce con il perdono presidenziale.
Il mio impegno in difesa dei diritti
umani ricomincia oggi. Non sono
una persona che si chiude la porta
dietro le spalle e dimentica chi è ri-
masto dentro: non posso non parla-
re di Ahmed Douma, di Alaa Abdel
Fatah, di tutti i prigionieri politici
che ci sono in Egitto». E ancora:
«Spero che l’Italia e l’Ue ricordino
che hanno la responsabilità di ri-
spondere a quelle che sono le cause
delle migrazioni». Per poi conclude-
re, in italiano: «Giustizia per Giulio
Regeni. Bologna è la città dei dirit-
ti».
Parole più dirette di qualunque co-
sa avesse scritto prima di finire in
cella. Ventidue mesi di carcere e un
di Eleonora Capelli
Bologna — Sul palco di piazza
Maggiore, Patrick Zaki si è ripreso
la sua libertà. Ieri sera il sindaco
Matteo Lepore l’ha presentato co-
sì alla città festante: «Ecco a voi Za-
ki and his friends!». Tutte le perso-
ne riunite in piazza, lo hanno ac-
colto con un boato. Tra loro anche
la segretaria del Pd Elly Schlein,
che ha detto: «Da cittadina ho avu-
to il piacere di venire ad ascoltarlo
con l’emozione di vederlo nella
stessa piazza dove tante volte sia-
mo stati a chiedere la sua liberazio-
ne».
Il sindaco Matteo Lepore e il ret-
tore Giovanni Molari erano con
lui, per soddisfare il più grande de-
siderio di Zaki: essere di nuovo al
centro di quella Bologna cui sente
di appartenere. «I bolognesi sono
coloro che hanno scelto di vivere
tutti questi quotidiani, riviste e libri sono frutto del lavoro esclusivo del sito eurekaddl.skin per favore lasci perdere i ladri parassiti che rubano soltanto e venga a sostenerci scaricando da noi, la aspettiamo!
Primo piano Il ritorno di Patrick
Zaki, la gioia e l’impegno
“È il mio giorno più bello
Ora giustizia per Regeni”
Il ricercatore in Italia dopo la grazia. “Sarò un difensore dei diritti umani”
Ringrazia Meloni e dice: non dimentico chi è rimasto in carcere in Egitto
Nell’ateneo
Sopra il rettore
consegna
il diploma di
laurea a Patrick
Zaki. A destra
e sotto la festa
di Bologna per
il suo ritorno
L’abbraccio in piazza di Bologna
“Ci hai insegnato a resistere”
qui — ha detto Lepore — noi siamo
stati in questa piazza fin dal primo
momento, per chiedere la libertà
di Zaki, fin da quando non lo cono-
sceva nessuno. Credere in una co-
munità può cambiare il mondo,
questa volta è successo. Siamo la
città della libertà». Ci sarà una
grande festa il 30 luglio, per il mo-
mento Zaki è riuscito a coronare il
suo sogno: ricevere gli abbracci e
gli applausi della città che l’ha sem-
pre sentito come un figlio da difen-
dere, un nipote che ha fatto stare
“tanto in pensiero” come dicevano
ieri le signore sotto i portici per ma-
nifestare la loro preoccupazione. I
bolognesi hanno un Dna, che signi-
MASSIMO GENNARI/EIKON
Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
MASSIMO GENNARI/EIKON
La festa in città
Il rettore Molari fica «Da non abbandonare», ha det-
to l’artista Alessandro Bergonzoni,
gli consegna il diploma «questa è una cosa che l’Universi-
di laurea. Tra i tanti tà di Bologna ha fatto a differenza
di altre, che non hanno la forza e la
che lo salutano anche volontà di salvare queste persone.
Oggi Patrick è sano e salvo e verrà
la segretaria del Pd anche a guardare il calcio allo sta-
Schlein: “Un’emozione dio. Questa sollevazione è toccan-
te». Il rettore Giovanni Molari era
vederti qui” sinceramente emozionato: «Ci hai
insegnato a resistere, bentornato
tra noi, mantieni sempre la tua in-
dipendenza».
Zaki è arrivato in una città in cui
il suo volto è ovunque, anche sotto
le Due torri, il monumento simbo-
lo. Le sagome con la sua figura, nel
pagina 13
anno e mezzo da libero, ma sotto co-
stante sorveglianza, del resto non
sono passati invano. In cella Zaki ha
passato buona parte del suo tempo
discutendo con Ahmed Douma,
una delle menti più aguzze della ri-
voluzione del 2011 che sognava di
cambiare l’Egitto e che ha invece,
scacciando l’eterno Hosni Muba-
rak, finito con l’aprire la strada al
pugno di ferro di Abdel Fatah al Sisi.
Da dieci anni dietro le sbarre, con
poche interruzioni, Douma è stato
uno dei protagonisti di piazza Ta-
hir: così come lo è stato Alaa Abdel
Fatah, il blogger anch’egli incarcera-
to che Zaki non ha mai in-
contrato nei suoi mesi da
prigioniero, ma a cui ha di
giorno in giorno sempre
più guardato come fonte
di ispirazione. Con il suo
avvocato Mohamed Al Ba-
qer, una delle più impor-
tanti voci in difesa dei di-
ritti umani che ci siano in
Egitto oggi, il ricercatore
ha trascorso le ultime ore
di detenzione. «Stare con
lui è stata l’unica cosa bel-
la di questa esperienza»,
ci ha detto giovedì al tele-
fono, appena uscito dal
commissariato di New
Mansoura.
Ma non basta: nei mesi del
carcere intorno a Zaki si è
cementata la rete di alcu-
ne delle più attive menti
della società civile egizia-
na che prima lo considera-
vano un giovane apprendi-
sta, ma oggi lo trattano co-
me uno di loro: Ghasser
Abdel Razek, a lungo pre-
sidente dell’Eipr, l’ong
con cui Patrick collaborava prima
dell’arresto e Hossam Baghat, che
la guida ora.
A tutto questo oggi appartiene Pa-
trick Zaki: tutto questo ha portato
nelle due valige con cui è arrivato a
Malpensa. Questo è quello che c’è
dietro alla sua scelta di dire no al vo-
lo di Stato per tornare in Italia. Zaki
ieri ha nuovamente ringraziato il go-
verno italiano: la premier Meloni,
da parte sua, al margine della confe-
renza sull’immigrazione ha espres-
so ancora una volta la sua gratitudi-
ne all’Egitto, sottolineando che con-
tinuerà ad occuparsi di Giulio Rege-
ni. A Bologna intanto Zaki sorrideva
mentre la gente lo fermava in stra-
da. Lo studente pieno di curiosità
che divorava libri e teneva sempre
la mano alzata a lezione è diventato
grande.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
disegno realizzato da Gianluca Co-
stantini, hanno riempito le biblio-
teche, i teatri, una è anche nello
studio del rettore. «Non ne posso
più di disegnare la sua faccia, vo-
glio vederlo passeggiare per Bolo-
gna — ha detto ieri Costantini — è
meraviglioso che sia qui con noi,
sono state le persone a fare la diffe-
renza». La “sollevazione” per la li-
bertà di Patrick ha coinvolto pro-
prio tutti, anche Riccardo Noury
di Amnesty International ha detto
che è stata la coralità dell’impegno
bolognese l’ingrediente in più. Ieri
il coro e stato anche concreto: un
centinaio di persone fuori dal ret-
torato a urlare Zaki, Zaki, migliaia
in piazza. La pergamena che Pa-
trick ha impugnato è quella della
sua laurea in “Letterature moder-
ne, comparate, e postcoloniali”,
ma nel suo caso averla tra le mani
è stato ancora più difficile che otte-
nere la lode. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
14
Roma — La loro storia è da sempre
un intreccio di politica, salotti e la-
voro: quest’ultimo volgarmente
definito, in alcuni casi con sottote-
sto, come «occuparsi di affari reci-
proci». E a intuirne l’intreccio ol-
tre dieci anni fa, quindi ben prima
delle cronache di questi giorni, è
stato il missino e «nobile dandy fa-
scista» Tomaso Staiti di Cuddia.
Acerrimo avversario della corren-
te dei siculi sbarcati a Milano «Li-
gresti-La Russa», cresciuti tra i ne-
ri dell’Etna, in una intervista al si-
to della casa editrice cattolica-evo-
liana Effedieffe nel 2010 descrive-
va così l’arrivo di Daniela Garnero
in Santanchè nell’area della de-
stra-destra milanese: «Lei e Igna-
zio la Russa hanno siglato un pat-
to politico-mondano-commercia-
le. Ignazio le ha aperto le porte
della Provincia, lei quelle dei salot-
ti».
Un patto, un legame fatto di va-
canze insieme, amici comuni, Mi-
lano festaiola e Parlamento. Un le-
game che stona con la fredda pre-
sa di distanza dalle vicende che
stanno coinvolgendo la mini-
stra-imprenditrice con indagini
sulle sue società, dipendenti che
denunciano irregolarità e soldi da
raccattare e in fretta per evitare
fallimenti e bancarotte: «Mai lavo-
rato per le società di Santanchè»,
ha detto il presidente del Senato.
Non proprio così, come ha dovuto
ammettere la stessa ministra in
Senato nell’arringa difensiva che
non le ha evitato la mozione di sfi-
ducia che sarà discussa mercole-
dì su proposta dei 5 stelle: «Lo stu-
dio legale La Russa ha curato una
diffida a uno dei miei soci in Visi-
bilia», ha detta la ministra. Non
proprio così ancora una volta: La
Russa da avvocato ha firmato al-
tre due diffide inviate a Milanoto-
day per conto di Visibilia e del fon-
do di Dubai Negma che ha presta-
to soldi alle società della ministra.
E in una assemblea dei revisori di
Visibilia a verbale è scritto che
per un consulto è stato chiamato
«l’avvocato La Russa».
Il presidente del Senato è stato
visto in un ristorante con Santan-
chè prima dell’intervento in Sena-
to e poi ci sono altre vicende che
riportano all’intreccio La Rus-
sa-Santanchè sul lato degli affari:
l’acquisto e la rivendita in un’ora
con guadagno da un milione di eu-
Nordio vuole un civilista meloniano garante dei detenuti
D’Ettore è ordinario
di diritto privato
a Firenze: non si è mai
occupato di carcerati
di Liana Milella
roma — Tutti uomini, innanzitutto.
Per Nordio le donne non esistono. E
non le prevede neppure nel futuro
vertice dell’ufficio del Garante delle
persone private della libertà. Dove
sono tuttora, nella misura di due su
tre posti, Emilia Rossi e Daniela De
Robert. Ma dove scompariranno, no-
nostante le precise indicazioni del-
l’Onu che considera tassativa la pari-
tà di genere. Ignorando anche la can-
didatura di Rita Bernardini, che cer-
to di carceri ha ampia esperienza,
Ignazio e Daniela
la destra dei Larussanchè
tra amicizia, feste e affari
“Un patto indissolubile”
ro della villa del sociologo France-
sco Alberoni da parte della mo-
glie del presidente del Senato,
Laura De Cicco, e del compagno e
socio in affari della Santanchè, Di-
mitri Kunz. A proposito di Albero-
ni, chi lo ha introdotto alla corte
di La Russa anni fa? Ma lei, la Gar-
nero Santanchè.
Daniela e Ignazio, una coppia
politica che a Milano fa vita comu-
ne da decenni. Sua assistente nei
primi anni Novanta, La Russa nel
1995 la fa entrare in An. Diventa
GIUSEPPE LAMI/ANSA
ma in via Arenula le contestano del-
le vecchie condanne penali. Nelle
mani del capo dello Stato — che ha vi-
sto a metà settimana — il Guardasi-
gilli ha messo tre nomi al maschile
che porterà al Consiglio dei mini-
stri. Mentre all’attuale Garante Mau-
ro Palma, che per sette anni è sem-
pre stato là dove l’emergenza ne ri-
chiedeva la presenza, ha inviato lo
“sfratto” attraverso il suo capo di ga-
binetto Alberto Rizzo, e non di per-
sona. Troppa l’indipendenza e la vi-
sibilità che si è conquistato Palma.
Ma non è certo questione di for-
ma la scelta del nuovo Garante. Ben-
sì questione tutta politica. Visto che
ancora una volta Fratelli d’Italia gio-
ca la carta dell’appartenenza. Per-
ché a conquistare il posto di Garan-
te sarebbe Felice Maurizio D’Ettore,
ex deputato forzista passato per Co-
raggio Italia e approdato in corner a
Politica
La storia
La coppia politica quindi consulente di un’assesso-
ra a Milano, Serena Manzin, e nel
a Milano fa vita comune ‘99 viene eletta consigliera provin-
da decenni ciale. Nel 2001 il grande salto a Ro-
ma alla Camera e l’ingresso nel
I pareri legali di lui Pdl quando a guidare le creatura
nata dalla fusione tra An e Forza
e il sodalizio con Verdini Italia sono la triade Sandro Bondi,
La Russa e Denis Verdini: quest’ul-
timo grande amico e tessitore di
relazioni per entrambi. La Russa e
di Rosario Di Raimondo (Milano) Santanchè vanno a trovarlo insie-
e Antonio Fraschilla (Roma) me in carcere e ancora oggi han-
no un filo diretto con lui. Scrive
Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
FABIO CIMAGLIA/ANSA
Il caso
FdI giusto prima delle politiche. Or-
D’Ettore dinario di diritto privato a Firenze, a
Felice Maurizio compulsare gli archivi non pare sia
D’Ettore, ex
deputato FI,
un appassionato del dibattito sulle
patrie galere. Al suo fianco Nordio
ora a FdI, sarà il vedrebbe il civilista palermitano Ma-
nuovo Garante rio Serio, professore di diritto priva-
to comparato, ex laico del Csm per
Forza Italia nel quadriennio
Serio 1998-2002, protagonista di una re-
Nell’ufficio del cente e durissima battaglia per la
Garante pm palermitana Alessia Sinatra mo-
siederà anche lestata sessualmente dall’ex procu-
il civilista Mario ratore di Firenze Giuseppe Creazzo
Serio (e condannata alla censura nono-
stante l’appassionata difesa di Se-
rio).
Esposito Ma eccoci al terzo nome, Carmine
Con D’Ettore Antonio Esposito, ex presidente del
anche Carmine tribunale di sorveglianza di Perugia
Antonio e poi di Napoli, dove lo troviamo co-
Esposito, 80 me consigliere comunale a Bruscia-
anni, vicino a FdI no nelle file dei meloniani. Età avan-
Lunedì, 24 luglio 2023
nella sua autobiografia «Sono una
donna, sono una santa» l’odierna
ministra: «Sono entrata in politi-
ca grazie a La Russa, che ritengo
uno dei miei pochissimi amici. In-
sieme a Denis Verdini».
La Russa nel 2003 fa fare l’asses-
sore al Turismo a Daniela nel Co-
mune di Ragalna, sull’Etna, dove
il presidente del Senato ha una ca-
sa di famiglia e allora villeggiava
spesso lì prima dei lussi della Sar-
degna e delle tante case compra-
te nel borgo di Zoagli in Liguria an-
che dal Comune e a buon prezzo.
Venti anni fa l’allora assessora di
Ragalna sognava comunque già
in grande e annunciava un proget-
to faraonico: quello di costruire al-
le pendici del vulcano un resort
«a metà fra Hollywood e il safari
in Kenya». Non se ne farà nulla,
per fortuna. Ma pochi anni dopo
La Russa spinge per premiarla e
farla eleggere vice presidente del-
la Camera: non ci riuscirà, ma gra-
zie ai buoni uffici di Ignazio diven-
terà sottosegretaria dell’ultimo
governo Berlusconi.
A parte una parentesi con La De-
stra di Francesco Storace, che la
separa per un po’ da La Russa, la
“Santa” torna nel partito di Gior-
gia Meloni e grazie all’asse con Ma-
rio Mantovani, l’amico di mamma
Rosa Berlusconi, si prende il parti-
to a Milano con i buoni uffici pro-
prio di Ignazio, che con lei si fa ve-
dere ovunque, anche in piccoli
eventi in provincia. Sull’altra
sponda l’ala di Carlo Fidanza, che
oggi osserva con un certo sorrisi-
no di piacere le disavventure del
tandem.
Ma anche durante la parentesi
con La Destra, La Russa e Santan-
chè sono spesso insieme, dalla To-
scana a Cortina, dove vanno a scia-
re con mogli e compagni. Sempre
insieme, legati, fino ai giorni no-
stri. Lo scorso settembre sui diva-
netti di A’Riccione Terrazza 12 a
Milano Santanchè attende l’esito
del voto insieme a Mantovani e al
figlio più grande del presidente
del Senato, Geronimo La Russa:
oggi alls guida dell’Aci, un ente
che collabora con il ministero del
Turismo per la programmazione
dei fondi europei 2023-2030. Per
dire i casi della vita e gli intrecci
dei “Larussanchè”, come ormai li
chiamano a Milano.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
zata la sua, siamo sugli ottant’anni,
che potrebbe essere un problema vi-
sto il lavoro “sul campo” del Garan-
te. Un ufficio che non si occupa solo
delle carceri, ma anche dei migran-
ti, con verifiche sui Cpr, sugli ho-
tspot, sui rimpatri forzati, nonché
dei servizi psichiatrici. Chi ha segui-
ta l’attività di Mauro Palma negli ulti-
mi anni ne ha potuto vedere gli spo-
stamenti continui, le visite program-
mate, ma anche quelle a sorpresa.
Tra queste ben quattro ad Alfredo
Cospito, sia a Bancali che ad Opera a
Milano. Un attivismo che deve aver
disturbato il Guardasigilli Nordio
nonché il sottosegretario alle carce-
ri Andrea Delmastro Delle Vedove.
Decisi entrambi a cambiare musica
in un ufficio che conta un organico
di 40 persone e detta la linea sul car-
cere. Adesso è ora di dire basta al
troppo protagonismo garantista.
.
Lunedì, 24 luglio 2023
Salario minimo, 48 ore per trattare
Il Pd: “Nessun rinvio al buio”
di Giovanna Casadio
Roma — Conto alla rovescia sul sala-
rio minimo. Sono 48 ore decisive: do-
mani, martedì, ricomincia la batta-
glia in commissione Lavoro della Ca-
mera. E oggi le opposizioni decido-
no cosa fare dopo l’apertura della
premier Giorgia Meloni: è stata fissa-
ta una riunione dei capigruppo a
Montecitorio. Ma la strada, su cui
per ora sembrano tutti uniti - dal Pd
ai 5Stelle a +Europa, Verdi-Sinistra fi-
no ad Azione - è che se il dialogo fio-
risce, niente di meglio per portare a
casa i 9 euro all’ora di salario mini-
mo legale. Però dice il Dem Arturo
Scotto – e sono parole vidimate da El-
ly Schlein – «nessun rinvio al buio a
settembre, la destra ritiri l’emenda-
mento che sopprime la legge sui 9
euro voluta da tutte le opposizioni
Roma — Il governo Meloni vuole so-
stituire il Ragioniere generale del-
lo Stato. Biagio Mazzotta, nomina-
to nel 2019 dal governo Conte I e
poi confermato da tutti gli esecuti-
vi successivi, dal Conte II, da Dra-
ghi e da Meloni il 19 gennaio scor-
so, non viene più considerato fun-
zionale alla politica economica di
questo governo.
Uno dei tanti «burocrati capaci
di dire solo no», secondo la defini-
zione data in un’intervista dal mini-
stro Guido Crosetto subito dopo
Natale, a ridosso del caos parla-
mentare sulla prima manovra, de-
stinataria di 44 correzioni della Ra-
gioneria. Mazzotta verrebbe sosti-
tuito da Daria Perrotta, prima don-
na Ragioniera d’Italia, apprezzatis-
sima dal ministro dell’Economia
Giancarlo Giorgetti e attuale capo
Una fedelissima
di Giorgetti al posto
di Mazzotta che
potrebbe cercare una
sponda al Quirinale
del legislativo del Mef.
Il piano di Palazzo Chigi è di ac-
compagnare Mazzotta all’uscita -
presumibilmente con una promo-
zione di prestigio - prima dell’ini-
zio della sessione di bilancio, ovve-
ro prima dell’approvazione della
Nadef, la Nota di aggiornamento
del Documento di economia e fi-
nanza del 27 settembre che defini-
sce la cornice della legge di bilan-
cio da inviare a Bruxelles e in Parla-
mento entro metà ottobre.
La premier vuole una manovra
elettorale espansiva che guardi al
cruciale appuntamento delle ele-
zioni europee dei primi di giugno
2024. E in questa chiave punta su
un colpo a sorpresa, in stile “bonus
80 euro” del governo Renzi arriva-
to alla vigilia delle Europee 2014.
Un aiuto concreto e sostanzioso al-
le famiglie, da erogare in primave-
ra a ridosso delle urne. Nella con-
riparte la battaglia alla Camera
(eccetto Renzi): siamo disposti a fa-
re Ferragosto in aula».
Per la maggioranza, che dovrebbe
a sua volta riunirsi tra oggi e doma-
ni, i nodi sono più difficili da scio-
gliere. Perché la fuga in avanti, an-
nunciata da Meloni a Repubblica,
mostra le divisioni e le crepe. La Le-
ga con il sottosegretario al Lavoro,
Claudio Durigon non è contraria al
salario minimo: «Siamo favorevoli
dove non c’è contrattazione». Nes-
sun pregiudizio neppure da quella
parte di Fratelli d’Italia che viene
dalla destra sociale. Però la contra-
rietà di Forza Italia è alzo zero e il vi-
cepremier Antonio Tajani ha defini-
to il salario minimo una «misura da
Urss». Se davvero la destra intende
mettere mano al dossier, rimuoven-
do il macigno di quell’emendamen-
to che semplicemente sopprime la
legge – è scritto: articolo 1. «soppri-
Una manovra senza veti
Meloni pensa a sostituire
il Ragioniere dello Stato
Le tappe
L’autunno caldo
Nadef e manovra
Il 27 settembre il
1
governo presenta la
Nadef, la Nota di
aggiornamento al
documento di
economia e finanza:
la cornice della legge di
bilancio attesa in Parlamento
entro il 20 ottobre
Condono tombale
Il vicepremier Matteo
2
Salvini vorrebbe
inserire in manovra
uno stralcio di tutte le
cartelle fino a 30 mila
euro, se non totale
almeno parziale. In questo
modo vanificherebbe la
Rottamazione quater in corso
Sciopero generale
Il leader della Cgil
3
Maurizio Landini l’ha
già annunciato per
l’autunno contro le
politiche sociali ed
economiche del
governo Meloni. E contro la
legge di bilancio che però
ancora non c’è: di qui le
critiche della maggioranza
Politica
L’opposizione:
“Via l’emendamento
che affossa la paga
oraria a 9 euro”
L’apertura della premier
mette in difficoltà
la maggioranza
Il retroscena
Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
di Valentina Conte
k Al governo
Il ministro dell’Economia
Giancarlo Giorgetti
vinzione, diffusa tra alcuni econo-
misti di destra, che le misure che
spingono l’economia si ripagano
da sole alimentando il Pil, senza bi-
sogno di cercare impossibili coper-
ture. Un criterio che la Ragioneria
ha sempre respinto, rimandando a
verifiche a consuntivo di poste dal
gettito incerto, come la stessa lotta
all’evasione i cui proventi supposti
non possono essere mai usati ex an-
te.
Un Ragioniere diverso da Maz-
zotta, nell’idea del governo, fluidifi-
cherebbe questa operazione: me-
no tensioni sulle norme, più sinto-
nia sulle misure, “bollini” meno
problematici sulle coperture. Da-
ria Perrotta, in questo senso, forni-
rebbe molte più garanzie: giovane,
classe 1977, creativa. Non è però
una mossa semplice. E non è nep-
pure detto che il blitz riesca. Un
cambio in corsa del “guardiano”
merlo» - è più probabile che sia Pa-
lazzo Chigi a gestire il confronto
con il sottosegretario Giovanbatti-
sta Fazzolari, insieme alla ministra
del Lavoro Marina Calderone.
Il salario minimo diventa così un
test politico. Non solo per la destra,
anche per le opposizioni. La posizio-
ne dei 5Stelle è infatti di chiusura al-
le avances di Meloni. Vittoria Baldi-
no, vice capogruppo grillina a Mon-
tecitorio, denuncia: «Dal governo ar-
riva un clamoroso bluff, quello della
presunta apertura, a parole, di un ta-
volo con le opposizioni sul salario
minimo, mentre con l’altra mano,
coi fatti affossano la legge in Parla-
mento. E la discordanza tra parole e
fatti sta nel marketing politico di
mezza estate: oltre il 60% tra gli elet-
tori di destra sono favorevoli al sala-
rio minimo». Carlo Calenda, leader
di Azione, ha invece dichiarato di es-
k Al ministero
Il Ragioniere capo
dello Stato Biagio Mazzotta
dei conti, appena riconfermato -
tra l’altro in un momento delicatis-
simo come il passaggio tra due go-
vernatori di Bankitalia tra ottobre
e novembre, da Ignazio Visco a Fa-
bio Panetta - sarebbe una prima as-
soluta. Ma il ragionamento che
prende corpo a Palazzo Chigi è
che, come osservava Crosetto, «se
non si mandano via questi signor
no, l’Italia non riparte».
D’altro canto, i rapporti con Maz-
zotta sono stati freddi sin dall’ini-
zio. Escluso da ogni riunione sulla
legge di Bilancio nell’autunno scor-
so. Accusato di aver sbagliato le re-
lazioni tecniche sul Superbonus e
aver avallato una misura che costa
45 miliardi in più: un errore da due
punti di Pil che ipoteca le promes-
se di Meloni. Quasi esautorato sul
Pnrr, con il Servizio centrale della
Ragioneria trasformato dal mini-
stro Fitto in “Ispettorato” a «sup-
pagina 15
sere fiducioso sulla possibilità di un
confronto con Meloni. Ma a sua vol-
ta non pensa che possa slittare: deve
essere convocato prima delle ferie.
Le ipotesi e gli scenari sono i più va-
ri. C’è chi scommette su una destra
che martedì, in commissione, po-
trebbe decidere di rinviare tutto al-
l’aula del 28 luglio. Qui comincia
un’altra partita, dagli esiti aperti. Il
Pd comunque, così come i 5Stelle,
non voterebbe un rinvio a settem-
bre. Chi invece è convinto che la trat-
tativa sarà subito sul calendario
d’aula. Rincara Andrea Orlando, l’ex
ministro Dem del Lavoro: «Il salario
minimo è stato introdotto spesso da
partiti conservatori in Europa. Le
reazioni del centrodestra sono in-
comprensibili. Mi auguro che dopo
le parole di Meloni ci sia una coeren-
te condotta della maggioranza».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
porto dell’autorità politica delega-
ta». Bocciato per il caos di Natale
sugli emendamenti alla manovra e
accusato di assenteismo. Poi giusti-
ficato dal ministro Giorgetti: «Han-
no lavorato tanto, sono tutti stan-
chi». I suoi “no” - in realtà bocciatu-
re di prassi per mancate coperture
- hanno di recente fermato un pez-
zo di delega fiscale: superbollo, flat
tax incrementale per i dipendenti,
detassazione di tredicesime e pre-
mi di produttività.
«Non mi risultano lamentele, cri-
tiche o contestazioni formali o in-
formali sul mio operato», dice Maz-
zotta in queste ore a chi lo conosce
bene. Ma c’è amarezza per il «clima
di freddezza» degli ultimi tempi. E
anche un po’ di sorpresa visto che
la sua conferma dal governo Melo-
ni è arrivata «dopo la bufera sul Su-
Palazzo Chigi
punta su un colpo
a sorpresa, in stile
“bonus 80 euro”
del governo Renzi
perbonus», esploso a causa della
reiterata cessione dei crediti a cui
già il governo Draghi aveva posto
un freno. Il Ragioniere a questo
punto potrebbe anche appellarsi
al Colle, manifestare le sue preoc-
cupazioni al presidente della Re-
pubblica Sergio Mattarella, il suo
essere «tagliato fuori» dalle decisio-
ni importanti.
Ricordando che i criteri di valida-
zione della Ragioneria non hanno
colore politico, sono improntati al
«massimo rigore» nei confronti di
tutti i governi. I rilievi alla manovra
del governo Conte II erano racchiu-
si in 38 pagine con 58 correzioni,
contro le 44 modifiche chieste al
governo Meloni in 18 pagine. Il go-
verno Draghi si vide recapitare 60
cambi, di cui 36 misure bocciate
per mancata copertura. Dati che a
Palazzo Chigi però non bastano.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
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Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
pagina
.
18
Attacco russo a Odessa
missili sulla cattedrale
Lukashenko va da Putin
“Wagner vuole Varsavia”
dal nostro inviato
Daniele Raineri
kramatorsk — Dei diciannove mis-
sili lanciati dai russi contro Odessa
e contro il sud dell’Ucraina uno ha
colpito la navata destra della catte-
drale della Trasfigurazione, la pri-
ma chiesa di Odessa, considerata
un tesoro storico e spirituale della
città. Il bilancio è di un morto e 15 fe-
riti.
La testata esplosiva ha fatto salta-
re con la sua onda d’urto una cupo-
la, ha sbriciolato i muri di separazio-
ne, sfondato le vetrate colorate, cur-
vato i muri, incrinato la facciata a
destra e appiccato un incendio a
un angolo opposto – poche ore pri-
ma della Messa domenicale. Altri
missili hanno colpito e danneggia-
to venti edifici protetti dall’Unesco
nel centro di Odessa, un reticolo di
palazzi in stile liberty che scende
Sentirsi
finalmente
meglio
Come attivare
l’intestino e ridurre il
gonfiore addominale
/RUHVVLOSRFRHVHUFL]LRILVLFR
RXQDGLHWDSRYHUDGLILEUHVSHVVR
SRUWDQR D XQD ULGRWWD DWWLYLWj
l bilancio è di un morto
e 15 feriti, colpiti edifici
protetti dall’Unesco
Primo faccia a faccia
(e bagno di folla) tra i
leader di Mosca e Minsk
dopo il fallito golpe
con dolcezza verso il mare e che si
pensava fosse al riparo dagli attac-
chi della Russia. Non è un luogo
strategico, non ha alcun valore mili-
tare, è un luogo di bellezza che pri-
ma della guerra nel Donbass attira-
va, fra gli altri, un numero enorme
di visitatori russi. Per la maggior
parte di questi mesi di invasione la
Disturbi intestinali
cronici: un problema
per molti!
Un prodotto come Kijimea Colon Irritabile PRO può
portare a un miglioramento
©1RQ VR SL FRVD PDQ
JLDUHª©+RUHJRODUPHQWHOD
GLDUUHDª ©,O PDO GL SDQFLD
IDRUPDLSDUWHGHOODPLDYLWD
TXRWLGLDQDª3RWUHEEHWUDWWDUVL
Mondo
vita in quelle strade a pavé è prose-
guita quasi come se la guerra ri-
guardasse gli altri e se non fosse sta-
to per il coprifuoco e per la mancan-
za di energia elettrica – soltanto
quest’inverno – l’illusione sarebbe
stata perfetta.
La cattedrale della Trasfigurazio-
ne è un luogo simbolo: distrutta
per ordine di Stalin nel 1936 duran-
te la campagna di Stato contro la re-
ligione, fu ricostruita nel 1993, sol-
tanto due anni dopo l’indipenden-
za ucraina – come gesto di riscatto
dopo decenni di dominio sovietico
e moscovita.
Ieri molti abitanti di Odessa si so-
no ritrovati davanti e dentro al luo-
go sacro per raccogliere i detriti e
pulire i pavimenti e il piazzale, spin-
ti dall’impulso collettivo che a vol-
te si accende in una città colpita. I
preti ortodossi hanno celebrato la
Messa all’aperto – ed è stata una sce-
na singolare, considerato che ap-
Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
FURQLFL TXDOL FUDPSL DGGR
PLQDOL GRORUL H IODWXOHQ]D
VSHVVR DVVRFLDWL D GLDUUHD
HRFRLSD]LRQH8QSURGRWWR
SXz HVVHUH G¶DLXWR D WXWWL
Lunedì, 24 luglio 2023
i I danni
Una foto aerea
della cattedrale
ortodossa della
Trasfigurazione
mostra i danni al
tetto
dell’edificio
causati da un
attacco di
Mosca
partengono al ramo ortodosso che missile che ieri notte ha centrato la
si riconosce nella Chiesa di Mosca e cattedrale. Il governo italiano con
che molti ucraini considerano in una nota ufficiale si è offerto di aiu-
odore di tradimento. In generale, il tare nei lavori di restaurazione.
mito della Russia di Putin protettri- Nessun accenno all’attacco da
ce della civiltà cristiana e di Mosca parte di Putin che ha incontrato Lu-
come la Terza Roma, creato e gon- kashenko a San Pietroburgo a un
fiato dalla propaganda russa anche mese dal tentato golpe. Davanti al-
in Occidente, non si concilia con il le telecamere il leader bielorusso
INFORMAZIONE PUBBLICITARIA
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LQWHLQDOH GDQQHJJLDWD VLD
VSHVVR OD FDXVD GL GLXUEL
LQWHLQDOL FURQLFL $QFKH L
GDQQL SL SLFFROL OH FRVLG
LQWHLQDOH /D FRQVHJXHQ]D GHOOD FRVLGGHWWD VLQGURPH FRORUR FKH QH VRQR DIIHWWL GHWWH PLFUROHVLRQL VRQR
LO WUDVSRUWR GHO FLER DWWUDYHUVR GHOO¶LQWHLQRLUULWDELOH4XHD .LMLPHD&RORQ,UULWDELOH352 LQIDWWL VXIILFLHQWL SHUFKp
O¶LQWHLQR ULFKLHGH PROWR SL
WHPSR OD GLJHLRQH UDOOHQWD H
FLzSRUWDDHYDFXD]LRQLLUUHJRODUL
H LWLFKH]]D$ FLz VSHVVR VL
DFFRPSDJQDDQFKHXQRVJUDGH
YROH JRQILRUH DGGRPLQDOH &RQ
.LMLPHD 5HJXODULV IDL ULSDUWLUH
O¶LQWHLQRHULGXFLFRVuLOJRQILRUH
DGGRPLQDOH .LMLPHD 5HJXODULV
FRQWLHQHILEUHGLRULJLQHYHJHWDOH
FKH VL JRQILDQR QHOO¶LQWHLQR
H QH DOOXQJDQR GHOLFDWDPHQWH
L PXVFROL 3XRL DFTXLDUH
.LMLPHD5HJXODULVVHQ]DULFHWWDLQ
IDUPDFLD
Per la Vostra farmacia:
Kijimea
Regularis
(PARAF 975791981)
www.kijimea.it
È un dispositivo medico CE 0481. Leggere attenta-
mente le avvertenze o le istruzioni per l’uso. Auto-
rizzazione ministeriale del 23/02/2022. • Immagine
a scopo illustrativo.
FRPSRUWD GLXUEL LQWHLQDOL
Agente
patogeno
I bifidobatteri di Kijimea Colon Irritabile PRO
aderiscono miratamente alla barriera intestinale
danneggiata come un cerotto. I disturbi
intestinali vengono così alleviati efficacemente.
È un dispositivo medico CE 0481. Leggere attentamente le avvertenze o le istruzioni per l’uso. Autorizzazione ministeriale del 09/03/2022. • Immagini a scopo illustrativo.
LQIDUPDFLD DJHQWL SDWRJHQL H VRDQ]H
QRFLYH SHQHWULQR DWWUDYHUVR
ODEDUULHUDLQWHLQDOH'LFRQ
B. bifidum
VHJXHQ]DVLKDXQ¶LUULWD]LRQH
HI-MIMBb75
GHOVLHPDQHUYRVRHQWHULFR
VHJXLWDGDGLDUUHDULFRUUHQWH
VSHVVR DFFRPSDJQDWD GD
GRORULDGGRPLQDOLIODWXOHQ]D
HWDOYROWDFRLSD]LRQH
$ SDUWLUH GD TXHL SUH
VXSSRL q DWR VYLOXSSDWR
.LMLPHD&RORQ,UULWDELOH352
Kijimea Colon Irritabile PRO
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+,  0,0%E FRQWHQXWL
LQ .LMLPHD &RORQ ,UULWDELOH 3 Per diarrea, costipazione, dolori addominali e flatulenza

352 DGHULVFRQR DOOH DUHH
GDQQHJJLDWH GHOOD EDUULHUD Per la Vostra farmacia:
LQWHLQDOH FRPH XQ FHURWWR
Barriera VXXQDIHULWD/¶LGHDDOGLVRWWR Kijimea Colon
intestinale GL TXHR FHURWWR OD EDUULHUD Irritabile PRO
LQWHLQDOH SXz ULJHQHUDUVL H (PARAF 978476101)
L GLXUEL LQWHLQDOL SRVVRQR
DWWHQXDUVL .LMLPHD 352
SXzTXLQGLDLXWDUHLQFDVRGL
GLDUUHD GRORUL DGGRPLQDOL
IODWXOHQ]DHLWLFKH]]D www.kijimea.it
.
Lunedì, 24 luglio 2023
ha lanciato la provocazione: «Mer-
cenari Wagner pronti a fare un’in-
cursione in Polonia».
Da una settimana i raid aerei dei
russi arrivano su Odessa tutte le
notti, con missili e con droni, e han-
no devastato anche le infrastruttu-
re portuali che servono allo stoccag-
gio e all’esportazione del grano. In
teoria questo accanimento è comin-
ciato una settimana fa, quando gli
ucraini hanno attaccato con due
droni navali il ponte di Kerch, ed è
stato annunciato dal Cremlino co-
me una rappresaglia. Ma è possibi-
le che si tratti di un’operazione spe-
cifica per devastare l’export di gra-
no ucraino pensata da tempo e che
sarebbe arrivata anche senza attac-
co ucraino al ponte di Kerch, per-
ché c’erano molte indiscrezioni sul
fatto che Mosca non avrebbe rinno-
vato l’accordo sul grano e senza la
presenza delle navi da carico stra-
niere i russi sono liberi di bombar-
dare. I danni sono così gravi che an-
che se l’accordo fosse rinnovato og-
gi ci vorrebbero molti mesi di lavori
per far ripartire i carichi di grano
verso i mercati esteri. Oltre ai bom-
bardamenti, la Marina militare rus-
sa minaccia di trattare le navi che si
avvicinano alla costa ucraina come
potenziali vettori militari – quindi
navi che portano armi – e quindi di
sparare.
I pianificatori delle forze armate
russe che dirigono i bombardamen-
ti e scelgono i bersagli si devono an-
che essere accorti che Odessa e il
sud dell’Ucraina non sono difesi be-
ne come la capitale Kiev e che ci so-
no molti meno abbattimenti di dro-
ni e missili. Il sud è più vulnerabile.
Martedì 18 luglio su trentuno mis-
sili la difesa aerea ucraina ne ha ab-
battuti quindici. Mercoledì 20 ne
ha abbattuti cinque su diciannove.
Di solito a Kiev ne passa uno ogni
trenta, a volte nemmeno quello.
Forse l’Ucraina meridionale non ha
la stessa esperienza in fatto di ab-
battimenti, forse è sfavorita dalla
geografia – i missili che partono dal
mare e i droni che partono dalla Cri-
mea ci mettono molto meno tempo
a piombare sui bersagli, in qualche
caso pochi minuti invece che un’o-
ra.
I russi hanno visto l’opportunità
e hanno cominciato a insistere con-
tro Odessa, con una sequenza di at-
tacchi che va avanti senza interru-
zioni da sei giorni.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Mondo
Nessuna breccia
nelle difese russe
l’errore degli ucraini
e degli Alleati
di Gianluca Di Feo
rima del D-Day,
gli Alleati spesero
P mesi per inventa-
re strumenti in
grado di scardina-
re le fortificazioni
tedesche. Crearo-
no i “Crocodile” e gli “Avre“: tank
britannici modello Churchill con
lanciafiamme per espugnare i bun-
ker e super-mortai per sbriciolare
gli ostacoli in cemento. E i “Crab”:
carri americani Sherman modifica-
ti per aprire un passaggio nei campi
minati, grazie a flagelli meccanici
REUTERS
che letteralmente frustavano il ter-
reno con catene d’acciaio.
Nelle spiagge dello sbarco questi
veicoli corazzati sembravano pro-
prio enormi granchi, impegnati a
stritolare i capisaldi del Terzo Rei-
ch. Il generale Percy Hobart aveva
allestito un’intera divisione con cen-
tinaia di queste macchine, così inso-
lite da venire chiamate “le follie di
Hobart”: erano gli attrezzi che servi-
vano a scassinare il Vallo Atlantico
realizzato dal feldmaresciallo Rom-
mel per tenere l’Europa sotto il do-
minio nazista. E nonostante questo
dispendio di tecnologie, ci vollero
84 giorni per sconfiggere le armate
germaniche in Normandia.
Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
Esattamente 79 anni dopo, lo
scorso 6 giugno, le brigate ucraine
hanno cominciato la grande con-
troffensiva senza premurarsi di ave-
re qualcosa di simile. Hanno dimen-
ticato la lezione di storia militare
più antica: per espugnare una for-
tezza bisogna aprire una breccia,
compito affidato ai genieri d’assal-
to o — nella tradizione italiana — al
genio guastatori. Ricordate la terri-
bile scena iniziale di Salvate il solda-
to Ryan? In mezzo alle raffiche e al-
la carneficina, una squadra di que-
sti specialisti creava un passaggio
nel muro di filo spinato ed elimina-
va il nido di mitragliatrici: il varco
che permetteva ai fanti americani
di uscire dal mattatoio di Omaha
Beach. Invece i generali di Kiev han-
no scatenato l’attacco della linea di-
fensiva più agguerrita dell’era mo-
derna privi di reparti e di mezzi per
superare le barriere russe. I gigante-
schi Leopard 2 sono stati immobiliz-
zati dalle mine, i cingolati Bradley
donati dagli Usa hanno terminato
la corsa davanti al tiro incrociato
delle postazioni nemiche e non c’e-
ra nessuno che si occupasse di crea-
re un varco. Non c’erano neppure i
tank muniti di gru per rimorchiare i
blindati danneggiati: decine di pro-
digi della tecnologia occidentale re-
stano da settimane abbandonati
nei prati, sotto il fuoco dei cannoni
di Mosca.
I comandanti ucraini infatti han-
no completamente ignorato l’im-
portanza dei genieri d’assalto, che
nel cuore dei combattimenti getta-
no ponti sui torrenti, aprono varchi
nei campi minati, fanno saltare in
Danni al patrimonio Unesco aria i fortini, portano via i mezzi col-
I missili di Mosca hanno colpito la navata destra della piti prima che l’artiglieria li distrug-
cattedrale della Trasfigurazione, la prima chiesa di ga. Kiev non ha schierato nessuno
Odessa, e altri edifici del centro protetti dall’Unesco di questi sistemi, spingendo le co-
lonne corazzate verso le trappole
pagina 19
Lo scenario
piazzate dagli invasori lungo tutta
la linea fortificata che blocca la mar-
cia verso la Crimea. I risultati si ve-
dono: la controffensiva non avanza
da 48 giorni. Per avere un termine
di paragone, la prima battaglia di El
Alamein è durata 19 giorni; la secon-
da 26; quella delle Ardenne si è con-
clusa in 42 e l’enorme scontro di
Kursk tra tedeschi e sovietici si è
chiuso dopo 52 giorni: quasi lo stes-
so tempo perso dagli ucraini senza
intaccare le muraglie issate dal
Cremlino.
Forse l’alto comando ucraino
non aveva alternative: l’addestra-
mento di un geniere d’assalto richie-
Hanno de molto più dei tre mesi di corso
dimenticato che hanno formato le nuove brigate
di Kiev. Sono soldati speciali che de-
la lezione vono avere competenze da ingegne-
di storia ri in esplosivi, meccanica, geologia
militare più unite a un senso tattico tale da per-
mettergli di individuare le soluzio-
antica: per ni nel caos delle sparatorie. «Aprire
espugnare una breccia è la più difficile delle
una fortezza operazioni combinate — ha scritto il
generale australiano Mike Ryan
bisogna commentando la situazione della
aprire controffensiva — . Non soltanto tut-
varchi, te le unità sul campo devono muo-
versi insieme in una serie di azioni
compito strettamente coordinate, ma devo-
affidato no anche ingannare il nemico e im-
ai genieri pedirgli di capire dove e quando col-
piranno. E fare tutto ciò sotto il fuo-
co». In più questi reparti hanno biso-
gno di veicoli “pioniere” speciali:
La colpa tank con gru che sollevano 30 ton-
è anche della nellate, altri con vomeri e rulli d’ac-
ciaio che spazzano via le mine o che
Nato, che lanciano razzi particolari — chiama-
non ha ti le vipere — per aprire un passag-
fornito gio nei campi cosparsi di ordigni.
La colpa è anche della Nato, che
a Kiev non si è preoccupata di fornirli. Ma
dispositivi gli eserciti occidentali sono molto
speciali che gelosi di queste dotazioni. L’Italia,
spazzano via ad esempio, ha mandato in pensio-
ne da vent’anni tutti i carri armati
le mine o che Leopard 1, tranne le versioni che
lanciano trainano, sminano, gettano ponti:
razzi per tutti questi è stato appena finan-
ziato un ulteriore programma di
per aprire modernizzazione. E solo dopo il ver-
passaggi tice di Vilnius, Germania e Svezia
hanno donato una manciata di
“tank pioniere” all’Ucraina, imme-
diatamente trasferiti in prima linea.
Ma la lezione che arriva dal campo
di battaglia è drammatica e tutti i
comandi atlantici stanno riveden-
do le tattiche. Nei due decenni di
missioni di pace, ai genieri guastato-
ri era stato affidato il compito di eli-
minare gli Ied, gli ordigni artigiana-
li dei miliziani jihadisti: ora si recu-
perano dai magazzini i veicoli par-
cheggiati alla fine della Guerra Fred-
da, aggiornandone l’uso con le infor-
mazioni raccolte dai droni. Quello
che è stato provato nelle esercitazio-
ni condotte in Sardegna a maggio
dalla task force d’intervento rapido
della Nato e dal Comando di Vertice
Interforze italiano: l’attività dei gua-
statori è tornata al centro della ma-
novra d’assalto. Chissà che nelle
prossime settimane questo non av-
venga pure nella pianura tra il Dni-
pro e il Mar d’Azov. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
.

Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
.
Lunedì, 24 luglio 2023
Migliaia in piazza a Gerusalemme
per bloccare la riforma della giustizia
di Rossella Tercatin
gerusalemme — Nelle ore più tese
per Israele, mentre il Paese conti-
nua a spaccarsi sul tema della rifor-
ma della giustizia, un piccolo segna-
le di speranza arriva dal Muro del
Pianto, dove ieri per la prima volta
centinaia di attivisti contro la rifor-
ma hanno pregato insieme a sup-
porters del governo di Benjamin Ne-
tanyahu, lanciando un raro appello
condiviso al compromesso. Per il ca-
lendario ebraico, questi sono i gior-
ni in cui si ricorda la distruzione del
Tempio di Gerusalemme duemila
anni fa proprio a causa di quello
che la tradizione descrive come con-
flitto interno alla società. Un ostaco-
lo con cui si confronta anche l’Israe-
le del XXI secolo, da mesi attraversa-
to da una spaccatura senza prece-
denti sul tema della riforma, priori-
tà numero uno del suo governo di ul-
tradestra e che viene descritta dai
suoi tantissimi critici come un attac-
co mortale alla democrazia.
Così la giornata di oggi si prean-
nuncia decisiva. Dopo un dibatti-
to-maratona alla Knesset lungo ol-
tre 24 ore di fila per discutere circa
140 dei 27mila emendamenti pre-
sentati dalle opposizioni, è in pro-
gramma il voto finale alla Knesset
per la prima misura parte della rifor-
egli ultimi giorni
N
e nelle ultime
notti, durante la
marcia verso
Gerusalemme, ci
sono stati molti
momenti
emozionanti. Uno di questi è stato
sabato mattina, quando un’enorme
onda umana, sventolante migliaia
di bandiere bianche e blu, si è
lentamente srotolata dalla cima
della collina nella zona di Shoresh e
ha incontrato migliaia di persone in
attesa al ponte di Hemed. I due
serpentoni si sono mescolati, sono
state offerte bottiglie d’acqua e fette
di anguria, ghiaccioli e grappoli
d’uva. Si percepiva generosità e
buona volontà e un profondo
sentimento di condivisione. Si
percepiva la rara comprensione che
ognuno di noi è “composto” dai
molti che erano lì e hanno
proseguito la strada insieme fino al
Castel, con una temperatura di 37
gradi e con un senso di elevazione
spirituale, niente di meno.
Il popolo di Israele ha conosciuto
divisioni e spaccature. Sadducei e
farisei, chassidim e mitnaggedim.
Ma ciò che sta accadendo in Israele
negli ultimi mesi va al di là di tutto
questo. Qui sta succedendo
qualcosa per la quale non ci sono
ancora parole per descriverla. Per
questo fa tanta paura. Forse, in
futuro, tutto ciò si rivelerà l’inizio
di un processo che sgretolerà, o
forse risolverà, i nodi fossilizzati e
pericolosi della società. Nel
frattempo, però, fa affiorare
menzogne e segreti, offese storiche
represse, mancanza di
compassione, torti reciproci
diventati dolorosamente
intollerabili, e un senso di
corrisposto malcontento.
ma, l’abolizione del cosiddetto “cri-
terio di ragionevolezza” che consen-
te alle corti di annullare decisioni
delle autorità nazionali e locali rite-
nute inadeguate. Con il tentativo, fi-
no all’ultimo minuto, di trovare un
compromesso per evitare quella
che molti considerano una vera e
Gli israeliani contrari alla riforma pregano al Muro del Pianto insieme ai sostenitori di Netanyahu
È stato Netanyahu
a lacerare Israele
ma dalla nostra marcia
nascerà un futuro migliore
Ciò che sta avvenendo ci mostra
anche quali elaborati meccanismi
di autoinganno, di illusione, di
lavaggio del cervello abbiamo
subito per evitare, nel corso di 75
anni, che tutto questo esplodesse.
Ci mostra come abbiamo imparato
a nascondere tali meccanismi,
soprattutto a noi stessi, a
mascherarli, ad addomesticarli.
Ad addomesticare noi stessi.
Come suona vuoto oggi il mantra
“unità”, che ci è stato propinato per
decenni.
Quanto suona falsa la parola
“coesione”, quando una parte della
popolazione quasi cancella le
angosce, le ansie, le prospettive e i
desideri dell’altra.
Ci ritroviamo sguarniti di fronte a
queste dissonanze e a queste
menzogne scaraventate di colpo
nella nostra realtà indifesa.
Il terreno ci scivola sotto i piedi.
Una grande paura ci lambisce
tutt’intorno.
Ecco, per esempio: finora non ci
siamo mai detti in maniera tanto
schietta che per la nostra esistenza
Mondo
lo scontro
Oggi il Parlamento vota propria catastrofe. Negli scorsi gior-
ni infatti, oltre diecimila riservisti,
la norma più contestata inclusi centinaia di piloti e membri
Il premier operato di unità di élite hanno annunciato
di essere pronti a non presentarsi
al cuore: “Sta bene” più in servizio per protestare con-
tro la riforma, con il rischio di com-
promettere la capacità operativa
L’intervento
Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
di David Grossman
qui in Israele, un’esistenza che, con
tutti i suoi difetti, è anche
meravigliosa, agognata, unica,
dobbiamo ringraziare solo poche
centinaia di piloti.
Questa consapevolezza fa paura.
Questo fatto, semplice e concreto,
fa paura.
E invece di occuparci unicamente
della questione della legittimità
della decisione dei piloti militari
riservisti di non continuare a
prestare servizio, faremmo meglio
a rivolgere lo sguardo altrove per
un momento: al fatto di dover
ammettere a noi stessi che la
nostra potenza militare – in altre
parole la nostra esistenza –
dipende in gran parte da quelle
k Il lungo corteo centinaia di piloti, e quindi
A piedi da Tel Av a Gerusalemme dovremmo affrettarci e cercare di
arrivare ad accordi di pace con i
nostri vicini-nemici. Per non dover
David Grossman più affrontare la sfida di una nuova
Scrittore e guerra. Ora si scopre (ma alcuni di
saggista, è uno noi lo sapevano da anni) che è
dei più importanti questo il supremo interesse per la
intellettuali sicurezza di Israele.
israeliani Come una comprensione fulminea
pagina 21
dell’Idf — uno scenario senza prece-
denti, che suscita grandissima pre-
occupazione tra i vertici militari e
rappresenta il grattacapo più gran-
de per Netanyahu, più ancora delle
decine, se non centinaia di migliaia
di israeliani che da sei mesi manife-
stano ogni settimana.
Ieri è stata ancora una giornata te-
sissima con decine di migliaia di
israeliani in piazza a Gerusalemme
contro il progetto legislativo, dove i
manifestanti hanno anche montato
decine di tende per creare un presi-
dio permanente, mentre i sostenito-
ri della riforma hanno sfilato a Ka-
plan Street a Tel Aviv, proprio nel
luogo che negli scorsi mesi è diven-
tato il simbolo delle proteste antigo-
vernative. Il tutto mentre Netanya-
hu da sabato notte si trovava in
ospedale allo Sheba di Tel Hasho-
mer dove gli è stato impiantato un
pacemaker e che a sera inoltrata
non era stato ancora dimesso. Pro-
prio in ospedale è andato a trovarlo
il presidente israeliano Isaac Her-
zog di ritorno dagli Stati Uniti. Nel-
l’estremo tentativo di trovare un
compromesso per salvare il Paese,
dopo il fallimento di un altro tentati-
vo di mediazione portato avanti dal-
l’Histadrut, il principale sindacato
israeliano, bocciato da governo e
gran parte delle opposizioni.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
rimasta spenta per anni, si
chiarisce la responsabilità, anzi, la
colpa, di chi, autonominandosi
impresario della storia ebraica, ha
causato il più grande disastro dello
stato di Israele – gli insediamenti.
Questa è una settimana decisiva
per il destino di Israele come Stato
democratico. Centinaia di migliaia
di israeliani sono usciti di casa in
condizioni impossibili per
protestare e avvertire, ma anche
per ritrovarsi, anche se per poco,
in un ambiente sensato, in
un’atmosfera benevola. Un
bisogno che non va preso alla
leggera. Un bisogno che per
decenni ci è stato sottratto. La
realtà di Israele è diventata
violenta, rozza, inquinata.
L’appropriazione indebita di un
cambio di regime da parte di
Rothman, Levin, Ben-Gvir e
Netanyahu non è, alla fin fine, che
la “firma dell’artista” ai margini di
un quadro generale. Quanto è
grande la sete di ritrovarci, anche
se solo per due o tre giorni, in un
clima morale diverso. In una realtà
limpida. In un afflato di speranza.
Com’è stato rinfrescante vedere
quell’onda umana scendere
lentamente dalla cima della
collina. Un’onda umana composta
da centinaia di migliaia di
israeliani appartenenti a comunità
e partiti diversi, di tutte le età.
Persone che, loro, o i loro padri e
madri, hanno fondato il Paese e
non accetterebbero mai e poi mai
di rinunciare al sogno senza il
quale, se venisse distorto e
rovinato, le loro vite
semplicemente non avrebbero
senso.
Traduzione di Alessandra Shomroni
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
22 Cronaca Lunedì, 24 luglio 2023

L’emergenza in grecia

Rodi, la fuga dall’inferno

degli 8 mila turisti italiani
La Farnesina: non andate
di Viola Giannoli
«Abbiamo passato la notte a fuggire
dal fuoco, ci siamo spostati cercan-
do di anticipare gli ordini di evacua-
zione, ci hanno accolto in una casa
in cui c’erano già altri turisti, poi ci
siamo mossi ancora, abbiamo visto
le luci di un resort nell’isola spenta
dai black out, abbiamo dormito per
terra, arrivavano bus dell’esercito
carichi di persone impaurite e spae-
sate, alle 2 di notte siamo ripartiti
per una strada secondaria, lontana
dagli incendi, verso un hotel vicino
all’aeroporto che è pieno di sfollati,
molti hanno perso tutto tra le fiam-
me». La fuga di Massimo Alberti,
uno dei 7-8mila turisti italiani a Ro-
di, è la fuga dei 30mila evacuati, uo-
mini, donne, bambini, tremila dei
quali salvati sulle spiagge, prelevati
direttamente dalle navi.
Rodi brucia da una settimana. La
quarta isola più grande della Grecia
è ora il teatro «della più grande ope-
razione di evacuazione del Paese»,
“Siamo scappati ha detto una portavoce della polizia i Fiamme
greca. Le temperature hanno tocca- senza fine
di notte con i bambini” to i 44 gradi, il vento ha fatto il resto. Gli aerei
In arrivo solo aerei vuoti L’isola «è distrutta, un disastro am-
bientale senza precedenti», ha spie-
cisterna
in azione per
per evacuare l’isola gato in tv Efthìmios Lekkas, prof spe- arginare le
cializzato in catastrofi naturali. Do- fiamme a Rodi
dici località del centro e della costa che brucia da
orientale, tra cui i villaggi di Lindos, sette giorni.
Kalathos e Pefki, sono stati svuotati. I pompieri
Intere abitazioni ridotte in cenere, e scavano anche
così pure tre alberghi. fossati
La Protezione civile greca ha orga- tagliafuoco
nizzato a fatica centri di accoglien- Nell’isola
za e raccolta distribuendo l’indi- dichiarato
spensabile: acqua, panini, assisten- lo stato
k L’esodo anche via mare za medica. Gli sfollati sono stati ospi- d’emergenza
DAMIANIDIS LEFTERIS / STR/EPA
I turisti messi in salvo sulle spiagge tati in alberghi, palazzetti, scuole,
con le barche e i traghetti palestre, traghetti al largo di Rodi. Si Le compagnie aeree e le agenzie Titanico lo sforzo dei pompieri
è dormito dove capitava: nelle hall, turistiche hanno annullato tutti i greci per domare le fiamme ancora
a terra, in strada. Nei video pubblica- tour di questi giorni sull’isola. I voli alte. Tanto che in tutta la Grecia, ha
ti sui social si vedono colonne di turi- atterrano vuoti e ripartono pieni. fatto sapere il portavoce Ue per la ge-
sti in marcia con le valigie in mano, «Per chi prevedeva di partire per Ro- stione delle crisi, Balazs Ulivari, «è
diretti in spiaggia o all’aeroporto, di è consigliabile considerare una in corso un’importante operazione
verso la salvezza. Molti senza docu- destinazione alternativa nelle vici- antincendio europea». E sull’isola è
menti perché nella fuga non sono nanze e comunque tenere conto del- stato proclamato lo stato di emer-
riusciti a recuperare nemmeno quel- le difficoltà di trasporto», ha dispo- genza. Fino al gennaio 2024.
li. Ma si parte lo stesso, via di lì. sto la Farnesina. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Signasol: per una

pelle visibilmente
bella e soda Fastidi alla schiena? Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90

Spesso è una questione di nervi!

I ricercatori hanno sviluppato un complesso nutritivo unico
Ogni donna sogna una pelle li-
Siete costantemente Una compressa al
scia e senza imperfezioni. Con alle prese con fastidi giorno, ben tollerata
l’avanzare dell’età, la produzione alla schiena? Non sie- Sono soprattutto le per-
di collagene nell’organismo ten- te gli unici. Ma quello sone più anziane, che de-
de tuttavia a diminuire progres- che molti non sanno è vono già assumere tante
sivamente, facendo perdere alla che spesso la causa è PHGLFLQH D EHQH¿FLDUH
pelle elasticità e compattezza da ricercare nei nervi. I di Mavosten: essendo un
con la conseguente insorgenza di ricercatori hanno sco- integratore alimentare,
rughe ed inestetismi della celluli- perto che per la salute non pesa ulteriormente
te. La soluzione? Signasol è una
bevanda specificamente formu-
dei nervi sono essen- sull’organismo. Inoltre, i
lata per reintegrare le riserve di ziali dei micronutrienti 15 micronutrienti micronutrienti che contie-
collagene. Gli speciali peptidi al speciali, contenuti ora speciali ne supportano l’importante
collagene contenuti in Signasol in un nuovo complesso Questo avanzato lavoro dei nervi nel nostro
sono in grado di rimpolpare la nutritivo unico nel suo complesso nutritivo di corpo, senza interazioni
pelle dall’interno, restituendole la genere (Mavosten, in Mavosten contiene l’acido né effetti collaterali noti.
sua naturale elasticità. Signasol farmacia). alfa-lipoico e la colina, che Il nostro consiglio: Pren-
contiene inoltre vitamine e mi- S contribuisce al normale dete Mavosten una volta
nerali essenziali: ad esempio, la Fastidi alla schiena o al collo? Spesso la causa è da Il sistema nervoso: metabolismo dei lipidi. Ciò al giorno. Per una regola-
vitamina C contribuisce alla nor-
ricercare nei nervi la centrale direttiva di è essenziale per il man- re sensibilità dalla schiena
male formazione del collagene. S stimoli e segnali tenimento della funzione ¿QRDOODSXQWDGHLSLHGL
Rame, zinco e biotina contribui-
scono invece al mantenimento Nel corpo umano si tro- dello strato protettivo ricco
di tessuti connettivi normali e di vano miliardi di neuroni, il GL JUDVVL DWWRUQR DOOH ¿EUH Per la farmacia:
una pelle normale. Per una pelle cui compito principale è la nervose (guaina mielinica).
visibilmente bella e soda, chiedi
Signasol in farmacia!
trasmissione di stimoli e se- Infatti, solo con una guai-
gnali nel corpo. I nervi han- QDPLHOLQLFDLQWDWWDOD¿EUD
Mavosten
(PARAF 975519240)
no bisogno di micronutrienti nervosa è protetta e può
Per la farmacia: VSHFL¿FL SHU SRWHU VYROJHUH trasmettere correttamente
questo compito, ma con l’a- stimoli e segnali. Inoltre,
Signasol vanzare dell’età essi diven- Mavosten contiene anche
(PARAF 973866357)
WDQR SL GLI¿FLOL GD DVVLPL il calcio, che contribuisce
lare tramite l’alimentazione. alla normale neurotra-
Gli scienziati sono riusciti a smissione. In aggiunta,
combinare in una compres- WLDPLQDULERÀDYLQDHUDPH
sa speciale un complesso di contribuiscono, tra le loro
www.signasol.it 15 micronutrienti essenziali altre funzioni, al normale
per nervi sani (Mavosten, in funzionamento del sistema www.mavosten.it
Integratore alimentare. Gli integratori non vanno farmacia). nervoso.
intesi come sostituti di una dieta equilibrata e
variata e di uno stile di vita sano. •  Immagine a
scopo illustrativo Integratore alimentare. Gli integratori non vanno intesi come sostituti di una dieta equilibrata e variata e di uno stile di vita sano. • Immagini a scopo illustrativo
.
Lunedì, 24 luglio 2023
L’allarme dell’Organizzazione meteorologica mondiale
Poli ai minimi, mari bollenti
Nell’anno nero del clima
la Terra brucia i suoi record
I ghiacci del Polo mai
così sottili, l’Atlantico
di 1-2 gradi più rovente
E nel golfo di Taranto
l’acqua tocca i 30°
di Elena Dusi
Se fosse una gara sportiva il pensie-
ro andrebbe subito al doping. Mai
tanti primati infatti sono caduti tutti
insieme. Il record del giorno più cal-
do, del mese più caldo, del mare più
caldo e dell’Antartide più povero di
ghiaccio inanellati tra giugno e lu-
glio non sono una performance da
tutti. Meglio del clima quest’anno,
Emilia-Romagna ha fatto solo Michael Phelps. E se la
Nasa vede giusto, anche luglio e l’in-
Bonaccini chiede tero 2023 navigano ad ampie brac-
ciate per diventare il mese e l’anno
lo stato d’emergenza più caldi di sempre.
Si dirà che il calcolo delle medie è
sempre arbitrario. Che le misurazio-
ni del clima sono imprecise per natu-
ra. Antonio Navarra concorda: il pre-
sidente del Centro Euromediterra-
neo sui cambiamenti climatici
(Cmcc), professore all’università di
Bologna, ammette che «non è con i
record che si pesa la questione del
clima». Il problema è piuttosto che
«i primati di oggi rispettano con pre-
k Il governatore cisione le previsioni di ieri su quelli
Stefano Bonaccini, 56 anni che sarebbero stati gli effetti dei gas
serra». Con poco spazio ormai lascia-
Dopo la nuova ondata di to ai dubbi, «il pianeta si sta spostan-
maltempo di sabato, l’Emilia do verso un nuovo equilibrio».
Romagna è «al lavoro sulla Il nuovo equilibrio sta tutto in una
conta dei danni» e «sulla frase dell’Organizzazione meteoro-
richiesta di stato d’emergenza logica mondiale (Wmo), l’agenzia
nazionale». Lo ha detto il dell’Onu che ha il compito di certifi-
governatore Stefano care i primati del clima: «Il pianeta
Bonaccini che oggi farà un ha appena vissuto la settimana più
sopralluogo nelle aree colpite. calda, secondo i dati preliminari,
che segue il giugno più caldo, con
Gasparri: un provocatore, si dimetta
“Troppa afa, siete senza futuro”
Polemiche sul ministro tedesco
Il tweet è di alcuni giorni fa. Firmato dal ministro della Sanità
tedesco Karl Lauterbach in vacanza in Italia. Evidentemente
assediato dal caldo rovente il 13 luglio scorso lancia un tweet
in cui fotografa uno scenario prossimo venturo: «Se le cose
continuano così queste destinazioni di vacanza non avranno
più futuro. Il cambiamento climatico
sta distruggendo l’Europa meridiona-
le». Tutto vero, ma la polemica è imme-
diata. Il ministro Lauterbach viene ac-
cusato — sui social — di “terrorismo cli-
matico” preludio di danni al nostro tu-
rismo. Intanto Lauterbach lancia altri
tweet dalle sue vacanze italiane, sugge-
rendo, ad esempio, che le chiese, luo-
ghi di antica frescura, restino aperte
«durante le ondate di calore». La Cei
ha prontamente risposto: «Tutte le
chiese sono aperte durante il giorno in
ogni periodo dell’anno». Ieri poi la re- k Karl Lauterbach a Roma
plica della ministra Santanché: «Rin-
graziamo il ministro per aver scelto l’Italia, il nostro piano stra-
tegico per il turismo riguarda anche il cambiamento climati-
co». Secco il commento di Gasparri: «Credo che Karl Lauterba-
ch sia un ignorante, un provocatore, uno da biasimare. La Ger-
mania è storia e cultura. Lauterbach invece è un poveraccio».
Cronaca pagina 23
temperature superficiali dei mari
Tutti i primati senza precedenti e un’estensione
del ghiaccio antartico mai così ridot-
ta». Ed El Niño è per il momento solo
in fasce. Man mano che si sviluppe-
rà, scrive l’Wmo, «si prevede che ca-
dranno altri record, con impatti che
si estenderanno anche al 2024».
Non è un caso che il precedente
primato della giornata più calda del
pianeta — calcolata facendo la me-
dia dei valori misurati da tutte le sta-
zioni — appartenesse al 16 agosto
2016, in pieno Niño: 16,94°. Quest’an-
no il record è stato superato tre vol-
te il 3, il 5 e il 7 luglio, con un massi-
mo di 17,24. Nel frattempo il mare,
per ragioni che non sono del tutto
Il giorno più caldo La settimana Il mese di giugno chiare, questa primavera si è riscal-
dato all’improvviso. Tra maggio e lu-
Superati i 17 gradi Tre giorni da record Verso 1,5 gradi glio nell’emisfero nord l’Atlantico è
Il 4 luglio la La settimana fra il 3 e il A giugno la stato più caldo di 1-2 gradi quasi
temperatura media del 9 luglio può essere temperatura media del ovunque, con punte di 5 gradi vici-
pianeta ha superato considerata la più pianeta ha raggiunto no all’Irlanda. Gli oceanografi le
per la prima volta i 17 calda di sempre con il massimo scarto chiamano “ondate di calore marino”
gradi (17,08°). Il 7 luglio tre giorni da record: rispetto alla media e il Cmcc nei giorni scorsi ne ha mi-
è arrivato a 17,24° il 3, il 5 e il 7 luglio 1850-1900: +1,45° surata una nel Mediterraneo, con un
picco di 30 gradi nel Golfo di Taran-
to.
I conti non tornano nemmeno dal-
Gli oceani l’altra parte del mondo, dove ci si tro-
va in pieno inverno. La banchisa an-
Cinque gradi in più tartica a giugno aveva raggiunto la
La temperatura media sua estensione minima, se si consi-
degli oceani da maggio dera la media tra 1981 e 2010. All’ap-
a luglio ha toccato +5 pello mancano 2,6 milioni di chilo-
gradi rispetto alla metri quadrati: quasi 9 volte l’Italia.
media 1985-1993 Con valori così Gavin Schmidt, di-
Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
rettore dell’Istituto Goddard per gli
studi spaziali della Nasa, prevede
che il mese in corso diventerà il lu-
L’Antartide glio più caldo da un secolo a questa
parte. Il problema è che anche giu-
Banchisa ristretta gno si era appena fregiato di questa
A giugno la banchisa medaglia. Secondo il servizio euro-
antartica ha la sua peo Copernicus il mese scorso le
estensione minima: temperature hanno superato di mez-
-17%, pari a 2,6 milioni zo grado la media degli ultimi tren-
di chilometri quadrati t’anni. Nemmeno per trovare il pri-
mato precedente bisogna tornare
troppo indietro nel tempo: era il
2019. E se, come prevede Schmidt,
Il Presidente di GEDI Gruppo Editoriale John El- I colleghi dell’Economia partecipano commos- sarà tutto il 2023 a diventare l’anno
kann e l’Amministratore Delegato Maurizio Sca- si al dolore di Davide Carlucci per la perdita del più caldo dalla rivoluzione industria-
padre
navino partecipano al cordoglio di Davide Car- le, si tratterà di un altro record in-
Vito
franto a velocità olimpionica, visto
lucci e della famiglia per la scomparsa del padre
e lo abbracciano con affetto.
Vito Carlucci Roma, 24 luglio 2023
che il primo in classifica al momen-
to è il 2022.
Roma, 24 luglio 2023
Gli amici della Cronaca Nazionale abbracciano Non è solo il numero dei record a
Alessandro Bianco e Corrado Corradi sono vici-
con affetto Davide, nel dolore per la scompar- colpire, ma anche la velocità con cui
sa del padre
ni a Davide per la scomparsa del caro padre
si susseguono. Segno che il cambia-
Vito mento climatico sta accelerando?
Vito Carlucci Roma, 24 luglio 2023 «Non darei questa interpretazione»
ed esprimono le più sentite condoglianze a frena Navarra. «Anche se è vero che
tutta la famiglia. Vito Carlucci i record, come gli eventi meteorolo-
Caro Davide ti siamo vicini e ti abbracciamo in
Roma, 24 luglio 2023
questo triste momento.
gici estremi, stanno diventando più
La Redazione di Milano frequenti». Anche questo è parte
Maurizio Molinari, i vicedirettori, gli amici dell’uf- Milano, 24 luglio 2023 del nuovo equilibrio. E a differenza
ficio centrale e del desk digitale sono vicini a di Phelps, il ruolo del doping qui è
Davide e alla sua famiglia per la scomparsa del Caro Francesco ti siamo vicini nel dolore per la chiaro. «I gas serra caricano l’atmo-
scomparsa di
padre sfera di energia» spiega Navarra.
Chicca «Se anche ci fermassimo ora, è pro-
Vito Carlucci Franco Purini e Laura Thermes
Roma, 24 luglio 2023 Roma, 24 luglio 2023
babile che il riscaldamento prose-
gua ancora di qualche decimo di gra-
Ezio Mauro è vicino a Davide Carlucci nel dolo- 24 luglio 2005 24 luglio 2023 do, prima di arrestarsi».
re per la scomparsa del padre Forse varrebbe la pena di usare il termine “musica ©RIPRODUZIONE RISERVATA
mediterranea” in senso stretto solo per quei fenome-
Vito ni musicali che hanno le loro radici nel contatto e
Roma, 24 luglio 2023
nella contaminazione fra realtà culturali che proven-
gono effettivamente da parti differenti del Mediterra-
È morto Vito Carlucci
neo geografico.
La redazione di Repubblica Bari abbraccia Davi- (Tullia Magrini, “Where Does Mediterranean Music
Begin?”, Zagabria 1999)
È morto Vito Carlucci, padre del
de e la famiglia per la scomparsa dell’amato pa-
A nostro collega Davide. Il funerale si
dre celebrerà oggi alle 11 nella
Tullia
Vito Carlucci da Loris.
Cattedrale di Acquaviva delle
Bari, 24 luglio 2023 Bologna, 24 luglio 2023 Fonti. A Davide l’abbraccio di tutta
la redazione di Repubblica.
.

Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
.
Lunedì, 24 luglio 2023
Assassini spietati come
“Golden State Killer”
e “Il camaleonte” sono
stati identificati dopo
anni grazie a questa
avvocata in pensione
Ecco il suo metodo
i Biologa
La neozelandese
Barbara
Rae-Venter,
75 anni, è autrice
del saggio “I know
who you are”
edito quest’anno
da Ballantine
Laura Kempton ha avuto giustizia
solo pochi giorni fa, a 42 anni dalla
sua morte, grazie alla genealogia
forense, il metodo ideato dalla
biologa Barbara Rae-Venter che ha
permesso di risolvere centinaia di
cold cases. In quest’ultima
investigazione, il Dna raccolto da un
mozzicone lasciato nel 1981
dall’assassino nell’appartamento di
Laura Kempton, caricato dagli
inquirenti su un sito di genealogia ha
portato a individuare due parenti del
killer ignoto, che oggi, a indagini
concluse, si conferma essere stato
Ronney James Lee, deceduto nel
2005. Rae-Venter, neozelandese e
autrice di I know who you are
(Ballantine, 2023), è diventata per
puro caso l’incubo dei serial killer
impuniti, che oggi possono essere
traditi in ogni momento da qualche
lontano parente che decida di inviare
il proprio Dna a un sito genealogico.
Come inizia la sua rivoluzione
criminologica, dottoressa?
«Nel 2015 andai in pensione come
avvocato esperto in brevetti biotech e
iniziai a lavorare da volontaria per
l’associazione DNAadoption, una
nonprofit che aiuta gli adottati a
rintracciare i genitori biologici. Un
giorno, il 3 marzo, lo sceriffo della
contea di San Bernardino chiese il
nostro aiuto. Una trentenne, Lisa
Jensen, di cui si sapeva solo che era
Cronaca pagina 25
I punti
Il successo
nell’incrocio dei dati
h I siti di alberi genealogici
Siti come GEDmatch e
FamilyTreeDNA permettono
di inviare il proprio Dna e di
ricevere una genealogia
grazie al Dna inviato da altri
iscritti (26 milioni negli Usa)
h Il sistema di Rae-Venter
È quello di inviare il Dna di un
assassino ignoto ai siti di
genealogia, creando un falso
profilo con un nome fittizio,
così da ricevere una lista con i
nomi dei parenti di secondo
e terzo grado
Intervista a Laura Kempton
La regina dei cold case dell’omicidio dei coniugi Lyman e
“Con Dna e genealogie
Charlene Smith, massacrati in casa
con un ceppo di legno dal Golden
State Killer, aveva scelto di
raccogliere due tamponi vaginali di
Charlene Smith. Mentre era prassi
ora acciuffo i serial killer”
dei coroner raccogliere un solo
campione. La contea di Ventura
aveva conservato per 37 anni una
delle due provette etichettate dal
dottor Speth. Era proprio in fondo al
frigorifero, ancora sigillata.
In quel momento il destino del
dei suoi crimini. E questo aveva, nel di Giuliano Aluffi enorme, era: “E ora come facciamo Golden State Killer era segnato».
tempo, esaurito la quantità di Dna senza più il Dna?”» Cosa fece allora?
analizzabile. Paul Holes, il detective Bella domanda. «Inviai quel Dna al sito
che seguiva il caso, sapendo del mio «Per fortuna nel 1980 era accaduto FamilyTreeDNA perché ne facesse
approccio innovativo mi chiese aiuto qualcosa di rarissimo. Il dottor Peter un profilo genetico, e lo caricai sui
nell’ottobre 2017. Il primo problema, Speth, analizzando la scena database dei siti genalogici
FamilyTreeDNA e GEDmatch.
Creando un utente fittizio, per
I casi risolti STAZIONE UNICA APPALTANTE DELLA PROVINCIA DI PIACENZA
per conto del Comune di Bobbio (PC)
trovare i nomi dei cugini del killer e
rende noto che ha indetto procedura aperta per l’affidamento dei risalire alla sua identità. GEDmatch
lavori per il progetto denominato “PNRR - MISSIONE 4: ISTRUZIONE E mi rivelò anche che il Golden State
RICERCA - COMPONENTE 1 - INVESTIMENTO 3.3 “PIANO DI MESSA IN
DeAngelo SICUREZZA DELL’EDILIZIA SCOLASTICA” – FINANZIATO DALL’UNIONE Killer doveva avere gli occhi azzurri
EUROPEA - NEXT GENERATION EU. POLO SCOLASTICO ALTA VAL
Joseph James TREBBIA. CUP G33C23000040008, CIG 9976259D5A”. Importo a base di e origini italoamericane. All’inizio
DeAngelo, il gara al netto di IVA: € 2.023.343,24, di cui € 29.915,34 per oneri sicurezza
non soggetti a ribasso. Criterio aggiudicazione: minor prezzo con trovammo solo parenti molto
Golden State Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
esclusione automatica delle offerte anomale. Presentazione offerte lontani e fu difficile procedere. La
tramite SATER entro le ore 10:00 del 16/08/2023. La documentazione
Killer. La di gara è disponibile su www.provincia.pc.it e su SATER. svolta venne nel 2018, quando
polizia aveva La Responsabile della fase di affidamento dott.ssa Giuliana Cordani caricammo il suo profilo sul sito
il suo Dna ma
solo nel 2018, CITTÀ METROPOLITANA DI VENEZIA
Stazione Unica Appaltante
grazie all’aiuto Sede: via Forte Marghera n. 191-30174 Mestre (VE)
di Rae-Venter, Si comunica che il risultato integrale della procedura
di gara per conto del Comune di Cavallino-Treporti (VE)
“Mando online
è stato
identificato
SHUOŒDIųGDPHQWRGHLODYRULGHQRPLQDWLŔ$PSOLDPHQWR
dell’area sud del cimitero comunale di Treporti” nel le informazioni
stata rapita a 2 anni da un maniaco e
rilasciata a 5 anni, voleva sapere il suo
vero nome e rintracciare i genitori.
Con l’analisi genealogica trovammo il
nome della madre di Lisa: Denise
Beaudin. Ma Denise era sparita: si
sapeva solo che l’ultimo suo
compagno era un certo Bob Evans».
Bob Evans, ovvero “Gordon
Jensen”. Colui che si fingeva padre
di Lisa ma era in realtà il suo
rapitore.
«Già: Evans/Jensen, morto come Bob
Evans in carcere nel 2010, che in
realtà poi scoprimmo — sempre
grazie ai siti di genealogia e al Dna
conservato dalla sua autopsia —
essere realmente Terry Peder
Rasmussen, ovvero il Chameleon
killer per i suoi tanti alias. Il suo
modus operandi era orribile:
seduceva giovani madri single, per
poi ucciderle e rapire le bambine.
Come fece con Lisa».
Qual è stata per lei la cosa più
disturbante di quest’indagine?
«Quando ho identificato Rasmussen,
la polizia ha recuperato due sue foto
scolastiche: in una aveva 15 anni,
nell’altra 16. Un detective mi disse:
“Ha iniziato a uccidere allora: nella
foto a 16 anni ha già gli occhi morti”».
Ma veniamo al suo successo più
clamoroso: lei ha dato un nome al
fantomatico Golden State Killer,
che oggi è dietro le sbarre.
«Essendo un serial killer notissimo,
erano state fatte molte indagini
genetiche sul Dna trovato sulle scene
&RPXQHGL&DYDOOLQR7UHSRUWL9(&,*$ª
e arrestato consultabile all’indirizzo internet https://cittametropo-
litana.ve.it/trasparenza/bandi_sua.html e all’indirizzo
genetiche del killer
https://cmvenezia.pro-q.it.
Il dirigente dott. Stefano Pozzer
ignoto come se fossi
Rasmussen ESTRATTO BANDO DI GARA
Terry Peder Oggetto: Servizio di stoccaggio delle biomasse le-
in cerca di parenti
Rasmussen, “il
camaleonte”,
gnose destinate alla centrale Sulcis
Tipo di appalto: SERVIZI PROVINCIA DI PISA E così grazie ai siti
Tipo di procedura e criterio di aggiudicazione: Il SETTORE VIABILITÀ, TRASPORTI
morto nel 2010 prezzo non è il solo criterio di aggiudicazione e tutti i
criteri sono indicati solo nei documenti di gara
E PROTEZIONE CIVILE risalgo all’omicida”
e autore di più Gara n°: ppr_47883
AVVISO DI APPALTO AGGIUDICATO
di 6 omicidi Luogo di prestazione: ITALIA – Sulcis A seguito di procedura aperta, con DD.
Termine per la ricezione delle domande di parteci- n. 955 del 3/07/2023 è stato aggiudicato
attribuiti solo pazione: 03/08/2023 l’appalto del Servizio di sgombero neve
dopo il 2015 Testo integrale del bando: il testo integrale del ban-
e trattamento antighiaccio e taglio piante MyHeritage: lì trovammo una
do è stato pubblicato sul Supplemento alla Gazzetta
quando Ufficiale della Unione Europea (GU/S) del 30/06/2023 pericolanti lungo le strade regionali e pro- cugina di secondo grado del killer».
Rae-Ventersi si n° 2023/S 124-393538. vinciali biennio 2023-2024 Area 2 Est CIG Come inchiodaste DeAngelo?
occupò di una
Il bando è inoltre disponibile sulla Gazzetta Ufficiale 9542280A8E - Codice NUTS ITI17 Importo «Una prima lista di sospetti, ottenuta
della Repubblica Italiana – V Serie Speciale - Contratti stimato complessivo € 279.909,84 all’Im-
sua vittima Pubblici n. 78 del 10/07/2023.
presa Maestrini Silvano & Mirco snc con lavorando sugli alberi genealogici
Riferimento: Enel Produzione S.p.A. – Fuels and Lo-
gistics Services Italy - Viale Regina Margherita, 125 sede legale in Bientina (PI), Via del Monte ricostruiti unendo le informazioni
- 00198 Roma - info.logistica@enel.com Ovest n.73 che ha offerto un ribasso pari dal sito a quelle dell’anagrafe,
Lee Società: Enel Produzione S.p.A. - Viale Regina Mar- al 1,87% Unica offerta pervenuta. Avviso comprendeva i nomi di nove uomini,
gherita, 125 - 00198 ROMA - (C.F. 05617841001e P.I.
Ronney James 15844561009)
di indizione pubblicato sulla GU/S S248-
tra cui DeAngelo. Io mi fissai subito
714948 del 23/12/2022 e sulla GURI V se-
Lee, morto nel rie speciale n.151 del 28/12/2022. R.U.P. su di lui: era italoamericano, aveva gli
Enel Produzione S.p.A.
2005, è stato Fuels and Logistics Services Italy *HRP(GL3DUGLQL,QYLRDOO¶8I¿FLR3XEEOL occhi chiari, ed era stato cacciato
riconosciuto Un procuratore cazioni dell’UE in data 10/07/2023. dalla polizia perché colto a rubare da
Fabrizio Scaramuzza
il 20 luglio Il dirigente - Ing. Cristiano Ristori
un negozio una mazzetta e uno spray
scorso autore repellente per cani: due oggetti utili a
dell’omicidio
nel 1981
ADSP DEL MARE DI SICILIA OCCIDENTALE chi si intrufolava di notte nelle case
altrui. La polizia raccolse il suo Dna
di Laura Avviso di gara dalla maniglia della sua auto, e poi da
Kempton Questa Autorità ha indetto la procedura “per l’individuazione un tovagliolo gettato nella
nel New dell’impresa da autorizzare, a norma dell’art. 17 comma 2 della legge spazzatura. Il Golden State Killer era
Hampshire proprio lui. Fu arrestato qualche
84/94 (di seguito Legge), alla fornitura di lavoro portuale temporaneo
giorno dopo, colto totalmente di
nella circoscrizione di competenza dell’Autorità di Sistema Portuale del sorpresa. Ormai, dopo quarant’anni
Mare di Sicilia Occidentale”. Le offerte dovranno pervenire entro le ore di impunità, si sentiva al sicuro».
12,00 del 24/08/2023. Per ulteriori informazioni: https://portpalermo. Come reagì alle manette?
acquistitelematici.it/tender/1738 «“Ma… aspettate, ho l’arrosto nel
IL RUP forno”. E loro risposero: “Non si
(Ing. Luciano Caddemi) preoccupi, signor DeAngelo: ci
pensiamo noi”». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
26
Altrimenti
Gustare
il silenzio
di Enzo Bianchi
A bbiamo già sottolineato altre
volte come le vacanze
potrebbero essere una grazia,
una buona occasione per “dare
tempo al tempo”, per “fare niente”
e anche per praticare il silenzio.
Se le vacanze sono occasione di
alterità, possibilità di comportarsi
altrimenti rispetto alla routine dei
giorni, allora anche la ricerca di
tempi e luoghi silenziosi ha senso:
si tratta di tralasciare sia di
ascoltare sia di dire le troppe
parole che riempiono
abitualmente le nostre giornate.
Così scopriamo che il silenzio è
dentro di noi! Sappiamo che ci sono
silenzi negativi che sono portatori
di tristezza, sofferenza e cattiva
solitudine, ma resta vero che il
silenzio è una dimensione
essenziale del nostro vivere,
necessario per la qualità umana
della nostra relazione con gli altri.
C’è un tempo per parlare e uno per
fare silenzio ammoniva già
Qohelet, e la sapienza orientale
sentenzia: “Chi è sapiente sa quel
che dice, chi è stupido dice quello
che crede di sapere!”.
E perché fare silenzio?
Innanzitutto per far parlare il
silenzio: la parola deve sgorgare da
un silenzio che la pensa, la
discerne, la dice consegnandola ad
altri. Solo se la parola proviene dal
silenzio è percepita come carica di
autorevolezza. Attraverso la
pratica del silenzio noi impariamo
ad ascoltarlo e a dominare la nostra
parola: la rendiamo parola ospitale,
dialogica, mite, sottraendola
all’aggressività di quando è
generata solo dalle nostre pulsioni
e dai nostri sentimenti. Sono questi
ultimi, infatti, che possono
generare la parola violenta. Chi
sperimenta il silenzio si accorge
ben presto che questo gli consente
di accedere a nuovi modi di
pensare ed è spunto a nuovi modi
di esprimersi.
Le vacanze sono impoverite se non
conoscono tempi di silenzio: al
mattino, quando si cammina sulla
riva del mare prima che sia affollata
di bagnanti o si trova un sentiero in
montagna da percorrere pensando
e contemplando la natura; oppure
alla sera, al tramonto, quando si
cercano luoghi silenziosi dai quali
guardare il sole declinare e la luce
arrossarsi nel tramonto. Pochi
sanno fare silenzio nella notte o
all’alba “svegliando l’aurora”, come
dice il salmo, ma chi ne fa
l’esperienza conosce la ricchezza
del silenzio nelle ore notturne o
mattutine, che apportano una
chiaroveggenza non ottenibile
nelle altre ore. Questi tempi di
silenzio permettono alle idee che si
celano nel profondo di emergere e
prendere corpo. Sì, come insegna la
spiritualità cristiana sono le ore
della vigilanza in cui si riescono a
vedere, a volte, realtà invisibili, si
coglie la melodia segreta
dell’universo, la voce del proprio
intimo, cioè della coscienza.
Purtroppo in molti abbiamo paura
del silenzio: preferiamo il rumore,
la maledetta musica di sottofondo,
in modo da non ascoltare con
attenzione. E come possiamo poi
essere capaci di ascolto dell’altro?
Gustare il silenzio è la via per
ritrovare il gusto degli altri e
comprendere che il bene non fa
rumore e il rumore non fa il bene!
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Commenti Lunedì, 24 luglio 2023
Il conflitto in Ucraina
L’arma della fame
di Gianni Vernetti
L’ accordo sul grano siglato il 22 luglio dello scorso
anno sotto l’egida delle Nazioni Unite è stato
definitivamente affossato da Vladimir Putin che ha
nelle ultime quattro notti il più esteso attacco
missilistico sulle infrastrutture portuali e sui magazzini
alimentari di Odessa, provocando la distruzione di oltre
annunciato la fine della partecipazione della Russia al 60 mila tonnellate di grano e in più ha dichiarato di
programma implementato negli ultimi dodici mesi da ritenere obiettivi militari legittimi le navi mercantili che
Ucraina e Turchia. Le proteste del segretario generale tentassero di forzare il blocco navale nel Mar Nero.
Antonio Guterres sono cadute nel vuoto nonostante gli La fine del programma comporta dunque il ritiro di ogni
indubbi successi ottenuti dalla “Black Sea Initiative”: 33 garanzia di sicurezza per la navigazione delle navi
k L’autore milioni di tonnellate di grano partite dai porti ucraini di mercantili, la chiusura del corridoio umanitario
Enzo Bianchi Odessa, Chornomorske e Yuzhny/Pivdennyi verso le marittimo e la cessazione delle attività del Centro di
80 anni aree del mondo in maggiore difficolta alimentare: coordinamento di Istanbul, nato per monitorare
saggista Afghanistan, corno d’Africa, Yemen, ma anche Egitto, l’attuazione dell’accordo.
e monaco laico Libia e diversi paesi europei. La scelta di Mosca rappresenta un’azione di guerra
ha fondato La scelta della Russia rappresenta un colpo rilevante alla asimmetrica che alimenta la crisi alimentare globale, e
la Comunità sicurezza alimentare, già fortemente compromessa da che utilizza il rischio di nuove carestie come arma di
monastica cambiamenti climatici, guerre e costi in aumento ricatto nei confronti dell’Occidente, oggi impegnato nel
di Bose dell’energia. sostengo militare alla guerra di liberazione dell’Ucraina.
in Piemonte Prima del conflitto, l’Ucraina era in grado di esportare Non è la prima volta che la Russia usa la fame come arma
alimenti sufficienti a sfamare oltre 400 milioni di di guerra. Già nel 1932 la carestia provocata
persone: ogni mese dai porti del Mar Nero partivano 5 artificialmente dall’Unione Sovietica di Stalin per
milioni di tonnellate di grano e olio di semi di girasole in vendicarsi nei confronti degli agricoltori e della società
particolare verso il sud del pianeta. ucraina, che resistevano ai progetti di collettivizzazione
Per completare l’opera, il regime russo ha ordinato poi e pianificazione centralizzata dell’agricoltura, provocò
la morte fra i 4 e i 6 milioni di
cittadini ucraini. L’Holomodor (in
ucraino letteralmente “morte per
fame”) è stato riconosciuto come
un genocidio dal Parlamento
Europeo, dal Congresso Usa e da
molti parlamenti nazionali europei,
compresa l’Italia.
Oggi la comunità internazionale si
trova di fronte al rischio di un
“Holomodor globale” provocato dal
regime di Mosca, che impedisce
con la forza la legittima
esportazione di una risorsa
alimentare, il grano ucraino, che
non le appartiene.
Come ha giustamente osservato la
ministra degli Esteri tedesca
Annalena Baerbock: “Ogni bomba
che cade a Odessa colpisce anche i
più poveri del mondo”.
Ed è forse da qui che si dovrebbe
Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
partire: garantire la sicurezza, la
stabilità e la libertà di navigazione
nel Mar Nero è nell’interesse di
tutti, ma in particolare di quel
“Global South”, che oggi rischia di
pagare il prezzo più alto a causa del
blocco russo del grano ucraino.
L’attacco al grano sta rendendo,
poi, sempre più vuota la ricorrente
narrazione russa e cinese che tende
spesso a denunciare l’indifferenza
di un Occidente incurante dei
problemi del sud del mondo.
k Odessa Un magazzino di grano ucraino distrutto dagli Andrebbe dunque pensata in tempi rapidi la
attacchi missilistici russi dei giorni scorsi promozione di una nuova Coalizione Globale per il
grano del Mar Nero che potrebbe essere richiesta da un
voto dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e
f implementata dalle forze navali di una coalizione ampia
di paesi che potrebbero promuovere il pattugliamento
La scelta di Mosca rappresenta militare per garantire il passaggio dei mercantili ucraini.
La Turchia ha già dichiarato la sua disponibilità a
un’azione di guerra asimmetrica scortare le navi ucraine e si potrebbero aggiungere altri
che alimenta la crisi alimentare paesi che si affacciano sul Mar Nero, come la Bulgaria e
la Romania, insieme alle forze navali di alcuni paesi
e che usa il ricatto della carestia significativi del sud globale, come l’Egitto, il Brasile e il
g Sudafrica.
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.
Lunedì, 24 luglio 2023
Dove porta il Grande Dubbio
L a chiacchiera sul clima è probabilmente la più antica
del mondo, così universale e comune da
rappresentare — in teoria — l’occasione virtuosa della
politica: una zona franca, priva di ideologismi, senza
carichi pendenti della storia, divisioni e contrapposizioni.
La crisi climatica è infatti un’esperienza sensoriale
immediata e banale, in cui ognuno diventa metro di se
stesso e giudice del quadro generale, e il concorso degli
esperti aggiunge spiegazioni e previsioni, dati, confronti,
variabili, costruendo un contesto attorno a ciò che
l’individuo percepisce da solo. Si può discutere sul livello
di gravità della crisi, naturalmente, sull’opportunità e la
convenienza delle diverse misure di contrasto,
sull’integralismo che trasforma l’ambientalismo in una
nuova fede, annullando la politica. Ma l’emergenza
climatica non è una visione di parte, a cui si chiede di
aderire, bensì una condizione oggettiva, che non si può
ignorare: salvo uscire senza l’ombrello sotto un
nubifragio, per negare ad ogni costo che stia piovendo. E
invece proprio qui, sulla questione ambientale, sta
prendendo forma l’ultima gigantesca frattura del Paese,
una spaccatura politica, sociale, economica e culturale,
che nei prossimi mesi trasformerà il triangolo tra la
natura, il clima e gli esseri viventi in un campo di
battaglia, con lampi di regressione antimoderna rispetto
agli obblighi della generazione dei padri rispetto al futuro
dei figli.
È bastato il voto del parlamento europeo sulla Nature
Restoration Law (che punta al recupero entro il 2030 del
20 per cento delle aree terrestri e marine degradate) per
far capire a tutti che il Green Deal con il suo obiettivo di
raggiungere la neutralità climatica per il 2050 sta
diventando il nuovo totem dello scetticismo universale,
raccogliendo contro di sé tutte le obiezioni
antiscientifiche, tutte le diffidenze nei confronti delle
prescrizioni di Bruxelles, tutti i pregiudizi antieuropei,
tutte le moderne credenze che sostituiscono la realtà e
che abbiamo già visto coalizzarsi per fare fronte contro i
vaccini negli anni del Covid. Ursula von der Leyen,
presidente della Commissione Ue, aveva parlato di
Un sollievo per l’Ue ma restano i rischi
L a spallata della destra per conquistare la Spagna
è fallita. L’azzardo di Sánchez, che ha voluto il
voto anticipato dopo la batosta alle amministrative
potrebbe essere riuscito. I risultati delle elezioni
spagnole dipingono una situazione di grande
incertezza. La coalizione di sinistra e quella di
destra sostanzialmente si equivalgono e nessuna
raggiunge la maggioranza dei voti. L’ago della
bilancia saranno dunque probabilmente, ancora
una volta, i partiti autonomisti baschi e catalani
che già sostenevano il governo uscente. Lo faranno
ancora? Tutto si giocherà su una risicatissima
manciata di seggi parlamentari che, comunque,
non garantiranno a nessuno una solida
maggioranza.
Ma questa incertezza è in frutto di una
radicalizzazione della politica che in Spagna, come
nel resto d’Europa, rende difficilmente proponibile
una coalizione tra popolari e socialisti, sul modello
di quelle che per oltre mezzo secolo hanno
garantito la governabilità e la stabilità di quasi tutti
i paesi europei. Se infatti il Pp di Feijóo e il Psoe di
Sanchez decidessero di coalizzarsi, avrebbero una
larghissima maggioranza in Parlamento. E la
Spagna non si troverebbe in ostaggio di piccole
formazioni politiche in grado di ricattare il governo
costringendolo a scelte azzardate.
Se veramente i politici spagnoli volessero dare
ascolto ai loro elettori, questo è infatti il segnale
arrivato ieri dalle urne. Il Partido popular
riconquista i voti che, travolto dagli scandali, aveva
perso nelle precedenti elezioni. Ma lo fa a discapito
dell’estrema destra di Vox, il partito gemellato con
FdI di Giorgia Meloni, che quasi dimezza i propri
Commenti
L’editoriale
di Ezio Mauro
appuntamento storico per l’Europa, paragonabile allo
sbarco dell’uomo sulla luna, senza considerare che anche
quello sbarco, oggi, troverebbe i suoi avversari. Perché la
resistenza culturale che rischia di diventare movimento
transnazionale contro il Green Deal è in realtà l’ultima
manifestazione di un fenomeno che attraversa tutte le
democrazie occidentali, e che potremmo chiamare il
Grande Dubbio. Un meccanismo che indebolisce ogni
livello di governance perché disabilita la capacità delle
democrazie di fare sistema, esercitando il comando e
capitalizzando il consenso, naturalmente nella
distinzione tra maggioranza e opposizione. Non si riesce
più a coalizzare l’opinione pubblica attorno all’interesse
generale della comunità, sia questa europea, nazionale,
addirittura regionale o cittadina. E tutto ciò accade
perché il grande oggetto smarrito di questi anni è il bene
comune.
A nessun soggetto politico e istituzionale è riconosciuta
l’autorità di definire l’orizzonte generale verso cui
muoversi, di indicare le scelte, di battezzare la fase. È
come se il potere si fosse spogliato di quella potestà
metafisica che gli riconosceva la capacità di dare un
nome alle cose, dunque di interpretarle, di
rappresentarle e di risolverle davanti al popolo: un
autentico retaggio di antica maestà, cancellato dalla
ribellione nei confronti dell’élite, che è la vera anima
trasversale dei populismi di varia natura. Questo
ribellismo del ceto medio espropriato, del nuovo
proletariato scartato, della piccola borghesia precipitata
e retrocessa è il nucleo di consenso e di successo per le
forze che investono nell’antipolitica, finché vincendo non
portano il populismo al governo diventando classe
dirigente dissimulata, col rischio di essere assorbiti nei
fatti dall’élite agli occhi dei loro stessi sostenitori. Per
questa ragione il populismo è costretto a muoversi sul filo
scomodo del rasoio antipolitico, in equilibrio sulla sua
doppia natura, con un piede dentro il sistema e uno fuori.
La responsabilità del governo impone infatti degli
obblighi, e delle scelte. Dopo aver eccitato il risentimento
dei cittadini contro le istituzioni, i centri decisionali,
Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
Le elezioni spagnole
di Andrea Bonanni
suffragi. I socialisti di Sanchez tengono e anzi
aumentano i consensi che avevano. I loro alleati di
estrema sinistra, una coalizione di quindici sigle,
ottengono un risultato probabilmente inferiore a
quello che Podemos aveva avuto, da solo, nel 2018.
Il nuovo panorama politico spagnolo vede un
rafforzamento del centro, dei due maggiori partiti
saldamente europeisti, e un indebolimento delle
forze più estreme, clamoroso nel caso dei
neofascisti di Vox. Ma i segnali che arrivano dalla
politica sembrano non tenerne conto.
A Bruxelles si tira un sospiro di sollievo. Se il
Partido Popular di Feijóo fosse stato in grado di
formare una maggioranza con l’estrema destra di
Vox, le posizioni violentemente anti-europeiste e
contrarie a tutti i diritti civili dei neofascisti
spagnoli, amici di Giorgia Meloni, avrebbero potuto
condizionare pesantemente la linea dell’esecutivo
proprio nel semestre in cui Madrid esercita la
presidenza di turno della Ue. E il fatto che i
nazional-sovranisti di Abascal siano comunque
stati ridimensionati dal voto avrebbe avuto
relativamente poca importanza, una volta che i
loro deputati fossero risultati essenziali per la
tenuta del governo.
Ma il sollievo europeo è moderato dal fatto che
Sanchez, per cercare di formare una maggioranza,
avrà comunque bisogno di raggranellare fino
all’ultimo voto di indipendentisti e autonomisti
baschi e catalani. Se pure riuscirà nell’impresa, il
suo non sarà certo un esecutivo particolarmente
forte. Il rischio di una crisi politica per la defezione
di questo o quel partitino rimane. Come rimane il
fatto che un futuro governo di sinistra sarà
pagina 27
l’organizzazione del sapere, i poteri forti, le comunità
scientifiche, quando governa il populismo deve
fronteggiare quella stessa diffidenza che ha suscitato e
alimentato, e che si deposita nel Paese con un sentimento
diffuso di confisca. È la sensazione dell’esproprio di un
pezzo di realtà, di un’esclusiva-privativa del meccanismo
decisionale, l’esercizio di un monopolio della
conoscenza, a esclusivo beneficio dei soggetti garantiti.
Un abuso di posizione dominante. Si tratta di ceti
attaccati dalla crisi che si sentono esclusi, marginalizzati
o anche soltanto ingiustamente penalizzati, e hanno
ormai rinunciato a ogni vincolo di solidarietà e di
comunità, rifugiandosi in una concezione individuale
della cittadinanza limitata alla categoria, al gruppo,
all’interesse: e intanto hanno accumulato una pesante
cambiale di rancore privato inesigibile in pubblico, un
credito impolitico che non riusciranno mai a riscuotere.
Figli della crisi, non accettano soprattutto la decretazione
dell’emergenza, da quella sanitaria a quella climatica.
Nell’emergenza non vedono l’interesse generale da
tutelare, ma gli interessi particolari da regolamentare. In
sostanza, rifiutano le misure disciplinari che
necessariamente nascono da una situazione di allarme,
per garantire la libertà collettiva del sistema. Ma l’unica
libertà che oggi sembra avere ancora un senso è quella
egoista del singolo, deciso a respingere vincoli sociali
legati a ragioni generali che non riconosce più. Anzi, dopo
aver denunciato le nuove regole come costrizioni, fa
infine un passo in più, l’ultimo: cancella la realtà che
impone di far fronte al pericolo, e nega che il problema
climatico esista, come ieri negava il vaccino, o addirittura
il virus.
Se si accetta di entrare in questa realtà parallela ogni cosa
si ricompone, in una deforme coerenza col Grande
Dubbio da cui tutto è incominciato: il potere inganna, la
politica è succube, i media sono complici, il sistema è il
complotto. Manca l’ultimo centimetro, che è la
dichiarazione di rifiuto della democrazia come suprema
truffa: ma basta aspettare, ci siamo vicini.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
probabilmente costretto a fare concessioni a baschi
e catalani che risulteranno impopolari per la
maggioranza dell’opinione pubblica spagnola. Una
maggioranza fragile alla guida della quarta
potenza europea non è comunque una prospettiva
particolarmente allettante.
Ma questa della polarizzazione politica è, appunto,
la tendenza che si respira oggi in Europa. Proprio
ieri, in Germania, il segretario della Cdu bavarese,
Merz, ha aperto alla possibilità di coalizioni locali
con i neonazisti di Afd. La sua posizione si sposa
con quella di un altro esponente Cdu, il segretario
del Partito popolare europeo Mafred Weber, che in
più di una occasione ha schierato il Ppe a fianco
dell’estrema destra rinnegando l’alleanza con
socialisti, liberali e verdi che ha portato all’elezione
di Ursula von der Leyen alla guida della coalizione.
Questa voglia dei democratici cristiani di guardare
a destra e di considerarsi alternativi ai
socialdemocratici è forse il dato più significativo
dei nuovi equilibri politici europei. Ed è una
tendenza che non prelude a niente di buono per
l’Europa, nata e rafforzata proprio dalla
coesistenza e dalla compatibilità delle due
maggiori forze politiche del continente. Ieri, in
Spagna, la svolta conservatrice sembra essere
fallita per un pugno di voti. Domani, in Europa,
potrebbe fallire ancora di stretta misura, se i
sondaggi pre-elettorali saranno confermati dalle
urne. Ma fino a quando le grandi forze storiche
della democrazia europea non ritroveranno la
voglia e la capacità di dialogare tra loro, il futuro,
per tutti, sarà un po’ più incerto.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
28 Lunedì, 24 luglio 2023

Cultura
La carezza
di Francesco Merlo

Nelle lettere
le paure italiane
di Tony Blair

T ony Blair aveva una gran paura

che i giornali inglesi scrivessero
che «si stava accucciando»
(snuggling up) a Berlusconi, già
prima del bunga bunga. E, tuttavia,
con il conforto dell’ambasciatore a
Roma Sir John Shepherd l’allora
primo ministro decise di «turarsi il
naso»: holding our noses and staying
alert to the risks. «È stato un
vantaggio per noi lavorare a stretto
contatto con Aznar ed essere visti.
Sarà un nostro vantaggio lavorare
con Berlusconi, ma non essere visti».
E invece, pur di sfruttare
«l’orientamento euroscettico del
governo italiano», Tony Blair si
espose alle famose foto in Sardegna
con Silvio in bandana, dalle quali —
la storia
ma questo si vedeva e si sapeva — mal
si difese usando la moglie come
scudo: «Stai tu in mezzo, basta una
foto accucciati e la stampa
britannica ci uccide». Tra le poche
ma sapide rivelazioni che ci
riguardano, nelle “lettere di Tony
Blair” che i giornali inglesi hanno
pubblicato mercoledì, c’è dunque la
conferma che Berlusconi non è mai
Il Santa Lucia
stato così europeista come il buon
Tajani ancora ci racconta. E c’è,
come dettaglio d’epoca, quel
«turandoci il naso, holding our
l Santa Lucia col-
lega le isole pon- affondato
noses», che consegna all’archivio
nazionale britannico la pratica che
I tine alla terrafer-
ma. Molto più di

senza misteri
politicamente meglio riassume una nave e di
l’Italia. Anche Blair come Montanelli, una rotta, per
dunque. Quando l’allora sindaco di chi abita circon-
Milano Gabriele Albertini decise di dato dal Mediterraneo una sorta Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90

dedicargli la statua, Piero Ostellino e di cordone ombelicale, un riferi-

Umberto Veronesi proposero allo
scultore Vito Tongiani un Montanelli
sollevato sulle punte dei piedi,
leggermente curvo in avanti, con il
pollice e l’indice della mano destra a
stringersi il naso. È infatti difficile
trovare, pur nella ricchezza del
linguaggio politico italiano con le
sue convergenze parallele, un’altra
frasetta così piena ed evocativa
come «turarsi il naso». È l’immagine
che, come un lampo, meglio
racconta e spiega la doppiezza, il
carattere nazionale che ci unisce.
Tutti gli italiani si turano il naso per
realismo, per disincanto, per
sopportare la puzza del meno peggio
e dunque alla fine la puzza di sé
stessi: «mi vengono in mente idee
che non condivido» è la vignetta di
Altan, «ma è sempre vero anche il
contrario» è l’aforisma di Longanesi.
Turarsi il naso è il nostro
sdoppiamento, l’esserci senza starci
dell’italiano antiitaliano. Montanelli
si turò il naso nel ’48 e nel ’76
votando Dc e di nuovo, negli ultimi
anni, contro Berlusconi, votando
centrosinistra. Era di destra, ma
stava con la sinistra, mentre Lucio
Colletti era di sinistra ma, turandosi
il naso, stava con la destra. Ed ecco
che ora dall’archivio britannico salta
fuori un premier inglese che si
turava il naso per frequentare
l’infrequentabile italiano con il quale
«Schröder rifiutava di firmare
documenti comuni e Chirac cenava
con lui ma con il cucchiaio lungo».
Dice il proverbio: «Se devi cenare con
il diavolo assicurati di avere un
cucchiaio abbastanza lungo».
Perché? «Perché raccogli il cibo ma il
cucchiaio più lungo del braccio ti
impedisce di portarlo alla bocca».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
mento certo: posta, viveri, medici-
ne, partenze e ritorni di amici,
amori e familiari. Salpata da Pon-
za alle 8 di mattina del 24 luglio
1943, viene intercettata e colpita
da una squadriglia di otto aerei
del 47mo stormo di aerosiluranti
inglesi decollati dalla base tunisi-
na di Protville. L’attacco è repenti-
no, efficace nel colpire l’obietti-
vo: due siluri si muovono verso il
piroscafo, uno lo prende in pieno.
Il Santa Lucia spaccato in due
tronconi va a fondo in meno di un
minuto: 65 morti, 5 superstiti, il
comandante Simeone morirà
due giorni dopo. Una storia tra le
tante nei mari contesi della Se-
conda guerra mondiale. Ma il San-
ta Lucia cola a picco poche ore
prima del 25 luglio, quando il fa-
scismo inizia la sua parabola fina-
le. Dall’isola di Ventotene in mol-
ti seguono gli ultimi attimi di vita
della nave, la tragedia che si con-
suma mentre le operazioni di soc-
corso cercano di porre rimedio al-
l’irreparabile. Un volume ha rico-
struito il perimetro della vicenda
partendo dalle tante domande
che hanno circondato negli anni
e nei decenni successivi il profilo
del Santa Lucia (Luciano Zani, Si-
lurate! 25 luglio 1943. L’affonda-
mento del postale Santa Lucia, All
Around).
Perché è stato silurato? Cosa si
nasconde dietro la scelta del raid
dei Beaufighter, piccoli aerei sen-
za radar con due siluri in pancia?
Le ipotesi hanno rincorso tracce
di leggende impossibili con un
alone di mistero che si è trascina-
to nel tempo. Quel giorno un con-
finato importante, un nome del-
l’opposizione al regime era pre-
Il 24 luglio di ottant’anni fa il piroscafo diretto alle isole
pontine fu silurato dagli inglesi che preparavano lo sbarco
sente a bordo? O addirittura si è
ipotizzato che Benito Mussolini
fosse tra i passeggeri, in incogni-
to. Una segnalazione d’intelligen-
ce dal Golfo di Napoli avrebbe av-
vertito gli inglesi e sostenuto così
le ragioni del raid. Nelle pagine
del volume l’autore ricostruisce
la vicenda con la forza delle argo-
mentazioni storiche in modo che
progressivamente i misteri strati-
ficati scompaiano, «le leggende
per la mancata elaborazione del
lutto» vengano messe da parte. In
primo piano i nomi, i volti e le sto-
rie delle vittime, dimenticati nel
caos generale di quella estate, nel-
la crisi irreversibile della catena
dei comandi. Persino le famiglie
dei caduti non vengono informa-
te della tragedia che le ha colpite.
Una storia collettiva composta di
percorsi individuali: 16 sono di
equipaggio, 7 al cannoncino di
prua, 43 sono passeggeri coinvol-
ti.
La strategia inglese nel prepa-
rare lo sbarco di Salerno (9 set-
tembre 1943) prevede di bonifica-
re il tratto di mare interessato.
Non ci devono essere imbarcazio-
ni che possano intralciare o con-
dizionare l’esito dell’operazione
alleata. Le navi mercantili affon-
date sono nell’ordine delle mille
di Umberto Gentiloni
e quattrocento. La guerra totale
non ammette eccezioni. Nessuna
trama segreta, né mistero nasco-
sto o insoluto. Solo le logiche e le
casualità del conflitto nella sua fa-
se decisiva. Le memorie aiutano a
collocare gli eventi nello spazio e
nel tempo. Tra i tanti Altiero Spi-
nelli confinato sull’isola di Vento-
Non ci fu una trama
segreta. Solo le
logiche e le casualità
del conflitto nella sua
fase decisiva
tene: «Vedemmo il siluro staccar-
si dall’aereo, entrare nell’acqua e
comprendemmo che era passato
accanto alla nave tedesca senza
averla toccata. Il pilota inglese,
avendo un secondo siluro, iniziò
la ripetizione della manovra. Ma
nel frattempo da dietro lo stesso
promontorio dal quale era venu-
to poco prima il caccia spuntò il
Santa Lucia».
L’epilogo si avvicina, impieto-
so. Camilla Ravera dallo stesso os-
servatorio scruta l’orizzonte: «Gli
aerei si allontanano, il mare si ri-
chiude sul battello e riappare, cal-
mo e azzurrissimo. Il nostro piro-
scafo, spaccato in due, è sparito…
L’unico filo che ci legava al conti-
nente e al nostro mondo di affetti
e ansietà s’era spezzato». E si po-
trebbe continuare con tracce di
memorie. Pietro Nenni teme di es-
sere arrestato per aver consegna-
to lettere compromettenti a un
marinaio del Santa Lucia, uno dei
quattro superstiti. Il quadro stori-
co si completa con fonti, docu-
menti e ricordi. John Steinbeck
ha raccontato la Ventotene Mis-
sion con una chiave utile a com-
prendere la sorte delle vittime
nelle strategie militari che si scon-
trano nel Mediterraneo: un cac-
ciatorpediniere statunitense si
.
Lunedì, 24 luglio 2023
Letteratura
Coleridge, salvato
manoscritto anti-schiavitù
pagina 29
Una celebre poesia contro la schiavitù dello scrittore Samuel Taylor Coleridge
(1772-1834), con autografo scritto a mano nel 1792, è stata acquistata
dall’Università di Leeds che l’ha ritenuta importante per gli spunti significativi
sulla campagna per l’abolizione della schiavitù. Scritta 15 anni prima che la
tratta degli schiavi fosse abolita dal parlamento britannico, la poesia fa luce
sulle terribili condizioni delle barche che portavano gli africani nelle Americhe.

Breve racconto d’estate

Sul treno per Foggia

con i giovani
“lanzichenecchi”
di Alain Elkann

In edicola on pensavo che si potesse la al mio vicino che o taceva ascoltando mu-
ancora adoperare la paro- sica o si intrometteva con il medesimo lin-

stacca dalla flotta che si muove
verso Salerno, l’obiettivo è quello
di togliere Ventotene ai tedeschi
e neutralizzare il radiofaro. Una
partita a scacchi tra isole e scogli:
Ventotene da avamposto tedesco
a sentinella angloamericana. La li-
nea Gustav passa così tra le isole,
Viaggiate
con il nuovo
N la “lanzichenecchi” eppu-
re mi sbagliavo. Qualche
giorno fa, dovendo anda-
re da Roma a Foggia, sono
salito su una carrozza di
prima classe di un treno Italo. Il mio posto
guaggio nella conversazione degli altri ra-
gazzi.
A un certo punto, poco dopo Benevento,
mentre erano sempre seduti o quasi sdraia-
ti ai loro posti, ammassando nei vari cestini
per la carta straccia lattine di Coca Cola o tè
Robinson assegnato era accanto al finestrino e vicino
a me sedeva un ragazzo che avrà avuto 16 o
freddo, uno di loro ha detto: «Non è che dob-
biamo stare soli di sera: andiamo a cercare
17 anni. T-shirt bianca con una scritta colo- ragazze nei night».
rata, pantaloncini corti neri, scarpe da gin- Un altro ragazzo più piccolo di statura e
Chi ha detto che abbiamo visto nastica di marca Nike, capelli biondi taglia- con il viso leggermente coperto di acne gio-
già tutto? La Patagonia con ti corti, uno zainetto verde. E l’iPhone con vanile ha detto: «Macché night! Credetemi,
Chatwin, New York con Sex and cuffia per ascoltare musica. Intorno a noi, ho esperienza. Bisogna beccare le ragazze
the City oppure Londra durante nelle file dietro e in quelle davanti, sedeva- in spiaggia e poi la sera portarle fuori e pro-
i funerali di Elisabetta II. I luoghi no altri ragazzi della stessa età, vestiti più o varci. La spiaggia è il posto più figo e sicuro
sono sempre unici per chi li meno allo stesso modo: tutti con un iPhone per beccare».
attraversa, come ci racconta in mano. Alcuni avevano in testa il classico Quella conversazione sulle donne da tro-
Gabriele Romagnoli che con cappello di tela con visiera da giocatore di vare era andata avanti mentre io avevo fini-
una riflessione sulla presunta baseball di colori diversi, to di scrivere sul mio qua-
k Ormeggiato fine della letteratura di viaggio prevalentemente neri, e derno ed ero immerso
Il piroscafo apre il numero di Robinson, in avevano tutti o le braccia nella lettura di Proust.
passeggeri edicola tutta la settimana, o le gambe o il collo con Per loro chi era Loro erano totalmente in-
Santa Lucia
a Casamicciola
intitolato “Viaggio al termine
del viaggio”. E via dalla pazza
tatuaggi piuttosto gran-
di. Nessuno portava l’oro-
costui? Un signore differenti a me, alla mia
persona, come se fossi
Terme nel 1932 folla in cerca di solitudine è logio. con i capelli bianchi, un’entità trasparente,
Sotto, l’idea di viaggio della scrittrice Io indossavo, malgra- un altro mondo.
il comandante tedesca Judith Schalansky, che do il caldo, un vestito un marziano venuto Io mi sono domandato
del piroscafo
Cosimo Simeone
alle mete dimenticate ha
dedicato più di un libro. A Tonia
molto stazzonato di lino
blu e una camicia legge-
da un altro mondo se era il caso di iniziare a
parlare col mio vicino,
capitano Mastrobuoni che l’ha Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90

ra. Avevo una cartella di ma non l’ho fatto. Lui era

Ponza considerata strategica da-
gli alleati resta in mano tedesca.
In questo tornante della guerra si
colloca la fine tragica del postale
Santa Lucia per dirla con le paro-
le di Luciano Zani «non un bersa-
glio predefinito, né risulta che il
suo affondamento fosse stato pro-
grammato dagli Inglesi».
Il piroscafo viene colpito e af-
fondato come accaduto con mol-
te altre navi italiane in navigazio-
ne nel Tirreno: operazioni con-
dotte per sconfiggere l’Italia e far-
la uscire dal conflitto come indi-
cato nei piani di guerra inglesi.
Uno dei tanti episodi «come moni-
to — è l’auspicio dell’autore — per
le generazioni future sull’assurdi-
tà delle coincidenze della guer-
ra».
di lungo corso intervistata prima della sua cuoio marrone dalla qua- la maggioranza, uno nes-
partenza per Hiddensee, le ho estratto i giornali: il Financial Times suno centomila, io ero inesistente: qualcu-
meravigliosa isola del Mar del weekend, New York Times e Robinson, il no che usava carta e penna, che leggeva
Baltico ed ex colonia di artisti e supplemento culturale di Repubblica. Sta- giornali in inglese e poi un libro in francese
dissidenti negli anni della Ddr, vo anche finendo di leggere il secondo volu- con la giacca e i pantaloni lunghi.
ha rivelato: «Per me viaggiare ha me della Recherche du temps perdu di Prou- Per loro chi era costui?
a che fare con la sensazione di st e in particolare il capitolo “Sodoma e Go- Un signore con i capelli bianchi, una sor-
diventare estranei a se stessi». morra”. Ho estratto anche un quaderno su ta di marziano che veniva da un altro mon-
Non solo viaggi, però. Su cui scrivo il diario con la mia penna stilogra- do e che non li interessava. Pensavano ai fat-
Robinson come sempre fica. ti loro, parlavano forte, dicevano parolac-
troverete le pagine dedicate ai Mentre facevo quello, i ragazzi parlavano ce, si muovevano in continuazione, ma nes-
libri su TikTok: protagonista ad alta voce come fossero i padroni del va- suno degli altri passeggeri diceva nulla.
questa settimana lo scrittore gone, assolutamente incuranti di chi stava Avevano paura di quei ragazzi tatuati
fantasy TJ Klune che nel suo attorno. Parlavano di calcio, di giocatori, di che venivano dal nord, lo si capiva dall’ac-
nuovo romanzo ci consegna una partite, di squadre, usando parolacce e un cento, o erano abituati a quel genere di
rivisitazione queer del linguaggio privo di inibizioni. comportamento?
Pinocchio di Collodi. Infine, Intanto il treno, era arrivato a Caserta. Arrivando a Foggia, mi sono alzato, ho
l’autore da riscoprire a grande Non sapevo che per andare da Roma a Fog- preso la mia cartella. Nessuno mi ha saluta-
richiesta è Guido Gozzano nel gia si dovesse passare da Caserta e poi da to, forse perché non mi vedevano e io non li
ritratto di Bruno Quaranta. Benevento. Pensavo di aver sbagliato treno, ho salutati perché mi avevano dato fastidio
ma invece è così. Non ho mai rivolto la paro- quei giovani “lanzichenecchi” senza nome.

Ministero delle
Infrastrutture e dei
Trasporti
pagina
.
30
Tre serate per la storia
della giovane
scomparsa nel 1993
i cui resti furono trovati
dopo oltre sedici anni
Le lacrime della madre
durante le riprese
La foto
Un mistero italiano
Elisa Claps aveva 16 anni
quando scomparve a Potenza.
Per il suo omicidio verrà
condannato Daniele Restivo
La storia fu seguita fin dall’inizio
da Chi l’ha visto? perché l’omicidio
di Elisa Claps, nata a Potenza il 21
gennaio 1977, uccisa a sedici anni,
al principio fu un caso di scompar-
sa. Anche se la famiglia, primo fra
tutti il fratello Gildo, capì subito
che non era possibile; la sorella
non si sarebbe mai allontanata. Eli-
sa scompare il 12 settembre 1993, e
se ne perdono le tracce per oltre se-
dici anni, fino a quando i resti furo-
no trovati nel sottotetto della chie-
sa della Santissima Trinità di Po-
tenza il 17 marzo 2010. Le indagini
successive appurarono che la mor-
te avvenne lo stesso giorno della
scomparsa per mano di Danilo Re-
stivo: aveva appuntamento con lui
la mattina in cui sparì. Restivo fu
giudicato colpevole an-
che dell’uccisione, nel
2002, a Bournemouth, in
Inghilterra, di una vicina
di casa, Heather Barnett.
La sua ossessione e la sua
“firma”: tagliava con le
forbici una ciocca di ca-
pelli alle donne.
Per Elisa - Il caso Claps,
la serie in tre serate diret-
ta da Marco Pontecorvo
che andrà in onda il 24 ot-
tobre su Rai 1, ricostrui-
sce la vicenda. «La cosa
più difficile è stata trova-
re la cifra giusta, la parte
crime viaggia parallela-
mente con una storia intima» rac-
conta il regista, «ci siamo entrati
in punta di piedi, in casi come que-
sto ci vuole il massimo rispetto. Af-
frontando una storia vera ti poni
tanti scrupoli in più. Nonostante
con Gildo e la madre Filomena sia
nata un’amicizia, ci sia profonda
stima reciproca e anche affetto, ho
capito i loro dubbi e i timori. Han-
no letto le sceneggiature ma fin-
ché non hanno visto il girato aveva-
no paura che qualcosa potesse
sfuggire di mano. Invece sono ri-
masti molto soddisfatti: restituia-
mo la verità».
Basata sul libro Blood on the al-
tar/Sangue sull’altare del giornali-
Spettacoli
Marco Pontecorvo firma la regia di “Per Elisa”, su Rai 1 dal 24 ottobre
Il caso Elisa Claps
“Una serie sull’incubo
della verità negata”
sta inglese Tobias Jones, la serie
(prodotta da Fast Film e l’inglese
Cosmopolitan Pictures, in collabo-
razione con Rai Fiction e il patroci-
nio del Comune e della Provincia
di Potenza) è scritta da Terry Cafol-
la con Valerio D’Annunzio e An-
drea Valagussa. Pontecorvo ha tro-
vato nella debuttante Ludovica
Ciaschetti «la stessa luce che ave-
va Elisa, una ragazza che si affac-
cia alla vita», Gianmarco Saurino
interpreta Gildo Claps, Anna Fer-
ruzzo la madre Filomena, Vincen-
zo Ferrera è Antonio, il papà di Eli-
sa. Francesco Acquaroli ha il ruolo
di Maurizio Restivo, il padre del-
l’assassino, Giulio Della Monica è
Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
di Silvia Fumarola
Sul set
A sinistra Marco
Pontecorvo
sul set; a destra,
Vincenzo
Ferrera e
Gianmarco
Saurino; in alto,
Ludovica
Ciaschetti
Danilo Restivo. Nel cast Carlo De
Ruggieri, Antonio Petrocelli, Rosa
Diletta Rossi, Giacomo Giorgio,
Vincent Riotta e Bianca Nappi.
«Sono tutti molto bravi» dice
Pontecorvo, «la serie rende omag-
gio alla perseveranza di Gildo e Fi-
lomena che sono riusciti ad avere
giustizia dopo essersi scontrati
con un muro di gomma. Ci sono
state storture, depistaggi. Il caso
Claps ha portato al cambiamento
della legge sulla denuncia di scom-
parsa. C’è stato un bellissimo rap-
porto con Gianmarco Saurino, che
interpreta Gildo: si perde dentro
l’ossessione di Elisa, allontana le
persone. Poi riesce a instradare
l’associazione Penelope, l’assisten-
za legale per i parenti degli scom-
parsi. Il racconto ha diversi livelli,
è riduttivo pensarlo solo come una
storia di cronaca». Non deve esse-
re stato facile svelare la parte inti-
ma. «Quella di Elisa è una vicenda
che tantissimi conoscono» conti-
nua il regista, «ma la famiglia ave-
va perplessità e paura, Gildo ha let-
to le sceneggiature, Filomena ha vi-
sto gli episodi: si sono ritrovati e ci
hanno ringraziato perché è un la-
voro misurato, rispettoso». Deve
essere stata dura per la signora Fi-
lomena rivedere Elisa, interpreta-
ta da un’attrice, sullo schermo.
«Ludovica è stupenda, ha una luce
Lunedì, 24 luglio 2023
f
È anche un omaggio
alla perseveranza
della madre e del
fratello: sono riusciti
ad avere giustizia
dopo essersi scontrati
con un muro di gomma
g
interiore, la stessa freschezza, in-
genuità e bontà che aveva Elisa,
per come me l’avevano descritta,
sognava di collaborare con Medici
senza frontiere. Abbiamo girato a
Potenza. La prima visita di Filome-
na sul set ci ha toccato profonda-
mente, è andata a trovare Anna
Ferruzzo, che la interpreta, e die-
tro di lei è passata Ludovica per
prendere una cosa sul tavolino. Fi-
lomena l’ha vista vestita col ma-
glioncino bianco, identico a quello
della figlia: si sono messi tutti a
piangere. Lei è uscita dicendo: “Mi
è servito, è stato un passaggio ca-
tartico”. Dopo aver visto gli episo-
di, ha spiegato: “Per noi è tutto bel-
lo e durissimo, la parte più difficile
da vedere è stata l’inizio della pri-
ma puntata, quando c’e-
ra Elisa e tutto era da co-
struire. Ci hanno tolto la
gioia”».
Il viaggio verso la veri-
tà è un precipitare nell’in-
cubo che stravolge le vi-
te. «Raccontiamo i sogni
e gli ideali di Gildo che a
un certo punto si infran-
gono, voleva fare l’avvo-
cato, credeva nella giusti-
zia. Poi tutto si concentra
nella ricerca della sorel-
la, perde la fiducia, col
tempo le cose si raddriz-
zano. Altro aspetto inte-
ressante è stato entrare
nel nucleo familiare di Restivo, sve-
liamo quello che ha rotto gli equili-
bri e raccontiamo Potenza stessa.
La città una volta si schiera con i
Claps, un’altra li abbandona, una
volta ancora li ritrova». Pontecor-
vo dice che è una storia potente e
che «la fiction, anche quella della
tv generalista, che parla a tutti, si
sta evolvendo grazie alle piattafor-
me: si influenzano reciprocamen-
te. Il gusto degli spettatori è cam-
biato, come la nostra capacità di
proporre un linguaggio nuovo. Ab-
bracciamo la fiducia, il pubblico
capisce sempre più di quello che
pensiamo: non va tutto spiegato,
ma suggerito». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Lunedì, 24 luglio 2023 pagina 31
Tv Il ritorno di Flavio Insinna con Techeteche Show
Dal 25 agosto, per tre settimane, Flavio Insinna torna su Rai 1 in prima
serata: condurrà Techeteche Show, il ritratto di tre big dello spettacolo
(Gianni Morandi, Claudio Baglioni, Fiorello) attraverso un viaggio nei loro
luoghi del cuore e una selezione di repertori delle Teche Rai.

La lettera del regista al Centro sperimentale

ari ragazzi che

state occupando Cari studenti del Csc no pubblica, magari anche ben
provvisti (specie se si appartiene

C il Centro Speri-
mentale. Lo fate
a difesa della sua
indipendenza e
delle scelte che
in piena autonomia dovrà prende-
re il suo gruppo direttivo, e voi
con lui. Per conservarne il presti-
gio, la libertà di sperimentazione
e ricerca, tutte cose che mal si ac-
coppiano col dipendere da que-
sto o quel governo, benevolo o
ostile che sia. Persino Mussolini,
che lo creò, si rese conto che per
renderlo prestigioso toccava ri-
spettarlo.
Il vostro sciopero tocca un pro-
blema gravissimo e cruciale, in-
spiegabilmente sottovalutato — o
forse no, dato che questo status
quo sembra convenire a tutti
è giusto lottare
e mi ribello con voi
di Marco Tullio Giordana
quanti. Il problema è questo: che
tutta l’attività culturale del no-
stro Paese — cinema e teatro so-
prattutto, ma anche giornali, tele-
visioni e informazione in genera-
le — dipendono dall’ossigeno go-
vernativo come pazienti altrimen-
ti terminali, o diagnosticati come
k Autore
Marco Tullio Giordana, 72 anni
tali. Ci si è convinti di non poter
guadagnare da soli la nostra so-
pravvivenza e non poter far altro
che tendere mestamente la mano
in attesa della carità. Una filosofia
che ha ridotto il nostro spettaco-
lo, la nostra informazione, la no-
stra arte, a essere schiavi della ma-
Persino Mussolini
si rese conto che per
renderlo prestigioso
toccava rispettarlo
alle stesse nomenklature che go-
vernano), più spesso trattati da
miserabili scocciatori e parassiti.
È qualcosa alla quale mi viene
istintivo ribellarmi, proprio come
fate voi.
Penso che la vostra lotta sia im-
portante ed esemplare, un sopras-
salto d’orgoglio nella generale ras-
segnazione. Dimostrando così di
essere degni eredi della tradizio-
ne del Centro, del magistero dei
suoi insegnanti, delle carriere di
un’infinità di suoi dotatissimi al-
lievi. Mi auguro che tutto il cine-
ma italiano — e non solo, dato che
il Centro è sempre stato fucina di
talenti venuti dal mondo intero —
sia al vostro fianco, nessuno esclu-
so. Con profonda amicizia e solida-
rietà. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

Festival

A Giffoni
il successo
di Castellitto
il centenario

Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90

k Nel film Sergio Castellitto

Standing ovation e applausi in sa-
la al Giffoni Film Festival per Il
più bel secolo della mia vita, esor-
dio alla regia di Alessandro Barda-
ni, con la coppia inedita compo-
sta da Sergio Castellitto e Valerio
Lundini. In sala dal 7 settembre
(la canzone portante è di Brunori
Sas, La vita com’è), è la storia del-
l’incontro tra un ragazzo e un an-
ziano; tra i temi del film, ha spie-
gato il regista, il bisogno di rac-
contarsi a tutte le età e soprattut-
to la cosiddetta “legge dei 100 an-
ni” che impedisce a un figlio di ri-
salire alle proprie origini fino al
compimento del centesimo anno
di età.
«Valerio è una sorpresa formi-
dabile — ha detto Castellitto, irri-
conoscibile nel ruolo — è stato bel-
lo mischiare la sua personalità
non da attore tradizionale a quel-
la di un attore più “certificato” co-
me me». «Questo film è la prima
cosa che faccio non scritta da me
— ha aggiunto Lundini — avevo vi-
sto lo spettacolo da cui è tratto,
conoscevo Bardani, e poi Sergio
non mi è sembrato uno scappato
di casa. È sempre meglio lavorare
con qualcuno più bravo di te, mi
dispiace che questa volta a lui
non sia successo». «Un film riusci-
to — ha proseguito Castellitto — sa
essere credibile utilizzando la fa-
vola, uno degli strumenti narrati-
vi tra i più complessi. Se qualcuno
cerca incongruenze sbaglia, per-
ché l’intento era proprio di unire
il reale e il surreale. È una comme-
dia umana divertente eppure par-
la di morte, dell’attesa della mor-
te». ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
32
mondiali di nuoto a fukuoka
Italia, alta velocità
la staffetta d’argento
prenota Parigi
dalla nostra inviata
Alessandra Retico
Fukuoka — Michael Phelps stringe
la mano a questa ciurma pittore-
sca, from Mediterranean sea: «Non
ce la laveremo più». L’orma dell’Ita-
lia rimane anche nell’acqua di Fu-
kuoka: argento della staffetta
4x100 stile libero di Alessandro Mi-
ressi, Manuel Frigo, Lorenzo Zazze-
ri, Thomas Ceccon in 3’10”49. Il
quartetto azzurro che per la prima
volta salì sul podio olimpico a To-
kyo 2020 (argento) e che ha prose-
guito la sua traversata spudorata
tra le potenze del nuoto (vicecam-
pioni mondiali a Budapest 2022 e
campioni d’Europa a Roma la scor-
sa estate), conferma facce e voglie,
anche cambiando formazione e or-
dine di partenza, anche tagliando
barbe dal mattino alla sera (Cec-
con), anche sopravvivendo a shock
anafilattici (Zazzeri). Soprattutto:
vola a Parigi 2024. «Un argento che
vale oro», dicono insieme, e dire
che l’oro sembrava quasi possibile
non fosse stato per un Chalmers
che lo porta all’Australia (in 3’10”16)
superando negli ultimi 15 metri un
ispiratissimo Thomas, il polivalen-
te del nuoto nazionale, campione
in carica dei 100 dorso e record-
man, che si ributta in acqua dopo la
semifinale dei 50 farfalla (3° crono)
per chiudere per la prima volta in
ultima frazione e pure col miglior
tempo (47”03 con passaggio ai 50
in 22”26). Secondi al mondo e primi
dalla nostra inviata
FUKUOKA — L’enfant terrible. «È sta-
to davvero folle». Di più: di una bel-
lezza insopportabile. La caduta de-
gli dei, a Fukuoka. Léon Marchand,
21 anni, cancella senza pudori l’ulti-
mo segno nel cloro di Michael
Phelps. Record del mondo nei 400
misti in 4’02’’50 per il francese di To-
losa che da due stagioni si allena
guarda caso con l’ex coach della leg-
genda americana, Bob Bowman, a
Phoenix, in Arizona. Il leone strapaz-
za il 4’03’’84 che lo squalo di Baltimo-
ra aveva scritto a Pechino 2008 per il
primo dei suoi 8 ori in Cina (primato,
superando di un titolo Mark Spitz).
Sembrava invalicabile, quel limite
che era l’ultimo ancora in possesso
di Phelps. Che nella specialità è sta-
to il re del cronometro da molto pri-
ma, dal 2002, per poi migliorare di 4
volte se stesso fino a quella che sem-
brava una colonna d’Ercole. Nean-
che i costumoni, l’anno successivo,
avevano neanche osato avvicinarla.
Sport
Miressi, Frigo, Zazzeri e Ceccon
bissano il secondo posto del 2022
e staccano il pass per le Olimpiadi
“Vale l’oro che abbiamo sfiorato”
in Europa, il bronzo va agli america-
ni senza Dressel, campioni uscenti
(in 3’10”81). La Gran Bretagna che
sognava persino un record è squali-
ficata in batteria per un cambio irre-
golare (-0.4) tra Matthew Richards
e Jacob Whittle Ai nastri di parten-
za, e a quelli di un tocco ai piani al-
ti, l’Italia continua a esserci.
Miressi apre le danze (in 47”54):
24 anni, torinese, accoglierà Bene-
detta Pilato da settembre nella sua
piscina sotto la Mole insieme al tec-
nico Antonio Satta. E chissà se an-
che per questo, sembra in forma
k Oro e primato Léon Marchand, 21
anni, 400 misti, premiato da Michael
Phelps, e Ariarne Titmus, 22, 400 sl
Finali dalle 13
Oggi 100 rana M
Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
(Martinenghi),
50 farfalla M
(Ceccon); 200
misti F (ev.
Franceschi).
I record dei ragazzi terribili
Marchand cancella Phelps
Titmus minaccia Pellegrini
Fino a Léon, nato nell’acqua da
due nuotatori (Xavier Marchand e
Céline Bonnet), che l’anno scorso a
Budapest lo aveva annusato per 44
centesimi prendendosi l’oro mondia-
le. «È la cosa più spaventosa che ab-
bia mai fatto», dice uscendo dalla va-
sca con la sua faccia da fumetto, den-
ti larghi, naso a patata. Phelps, 38 an-
ni, vede dal vivo come fluttua il futu-
ro nel commento streaming per Pea-
cock. Giacca rosa chiaro, camicia
bianca, capelli raccolti con un codi-
no alto sulla testa, è proprio lui a pre-
miare Marchand. Gli prende il brac-
cio e lo alza, verso un cielo che in pi-
scina non c’è, eppure tutti lo vedono
Lunedì, 24 luglio 2023
smagliante: «Sono focalizzato su
questo Mondiale e felice di essere
tornato ai miei livelli. Ci ho creduto
fino alla fine, siamo stati tutti e 4
bravissimi, Zazza non si deve incol-
pare». Parla di Zazzeri, fiorentino,
28 anni, rimasto fermo 5 mesi per
uno shock anafilattico, forse dovu-
to a un miele sardo, che gli ha pro-
vocato problemi al cuore. Ha ripre-
so ad allenarsi solo il 19 gennaio. È
appassionato di arte e pittura («Un
quadro per questo argento? Cupo
con in fondo una luce»), alla fine di-
pinge una frazione, la terza, che va-
le (48”13): «Mi dispiace per il mio
crono, se fossi stato meglio forse
avremmo vinto. Abbiamo dato pro-
va della nostra forza a chi non ci cre-
deva. Sono fiero di noi. Ci ha fatto i
complimenti Phelps, ci ha stretto la
mano, non ce la laveremo più, pec-
cato non avere i cellulari per un sel-
fie». La fotografia delle facce stordi-
te sul podio, rimarrà. Prima di lui,
Frigo, l’altro baffo della nazionale,
26 anni, padovano di Cittadella
(47”79): «Siamo stati bravi, era una
staffetta un po’ complicata rispetto
agli altri anni. Spiace perdere per
poco l’oro, ma siamo contenti lo
stesso». Ceccon, 22 anni il polivalen-
te veneto, è entrato in modalità ga-
ra: «Mi sono tolto la barba e depila-
to. Ci sono. Ho fatto il mio persona-
le lanciato, abbiamo spinto forte,
anche il cambio di formazione fun-
ziona ed eravamo lì, Chalmers l’ho
visto ma io ero stanco e lui troppo
forte». Ricominciamo?
©RIPRODUZIONE RISERVATA
I protagonisti
Il francese sui 400 benissimo. Leon: «Phelps è il più
grande nuotatore di tutti i tempi,
misti toglie allo Squalo aver battuto il suo record è piuttosto
l’ultimo primato dopo impressionante. L’ho conosciuto sta-
mattina e sul podio mi ha detto che
15 anni. L’australiana era felice per me e che il crono era
stupefacente, ma che potrei fare me-
va sotto i 3’56” sui 400 glio migliorando lo stile libero». Mi-
e punta Fede sui 200 chael conferma: «L’ho detto a Bob al-
l’inizio dell’anno: questo ragazzo ha
le potenzialità di andare sotto i 4 mi-
nuti. La sua forza? Le partenze, le su-
bacquee e le virate, ha imparato da
me e Thorpe». Dall’Olimpo, non ma-
le, per il francese che tra un anno sa-
rà la lumière dei Giochi in casa. «Il
bello deve ancora venire». Deve esse-
.
Lunedì, 24 luglio 2023
Mondiale donne Italia al via alle 8 con l’Argentina
Il Mondiale di calcio femminile dell’Italia comincia alle 8 (Rai1),
contro l’Argentina all’Eden Park di Auckland. Nella prima partita
del girone G, la Svezia prossimo avversario delle azzurre
(sabato ore 9.30) ha vinto a fatica 2-1 rimontando il Sudafrica.
pagina 33
Scherma Mondiali, Errigo qualificata dopo il parto
Si è qualificata per il tabellone principale del fioretto ai Mondiali
di Milano Arianna Errigo, da marzo madre dei gemelli Stefano e
Mirea. “Dopo un cesareo gemellare e con due bambini a casa non
è semplice, ma voglio provare a vincere una medaglia”.

Formula 1 in Ungheria

Il cannibale Verstappen
“E posso fare anche meglio”
Ferrari, il Gp dei pasticci
BUDAPEST — Dice bene il giovane trà risarcirmi», ha ghignato l’olan-
Lando Norris, ambizioso pilota in- dal nostro inviato dese.
glese della McLaren, ancora una Massimo Calandri Per forza che poi uno tifa per i
volta secondo al traguardo: «Vince- più deboli. E chi c’è oggi di più de-
rò il giorno in cui Max deciderà di bole della Ferrari? Arrivata in Un-
non correre». Perché contro Ver- gheria carica di buoni propositi, do-
stappen non è mica giusto: lui fa un po la delusione di Silverstone, è in-
altro sport. È un alieno, al volante cappata in un’altra giornata da di-
di un’astronave menticare: Le-
in cui anche i clerc 7°, Sainz 8°.
meccanici sono Quanti pasticci.
marziani. Come Dei piloti, nelle
si fa non dicia- qualifiche del sa-
mo a battere, bato. Dei mecca-
ma anche solo a nici, al momen-
impegnarlo, to di cambiare
uno così? Gli le gomme di
esperti giurava- Charles. Ancora
no che l’Hunga- del monegasco,
roring fosse la pi- penalizzato di 5
sta giusta — len- secondi dopo
ta, tortuosa — l’arrivo per esse-
per metterlo in re andato trop-
difficoltà. Saba- po veloce in pit
to pomeriggio la lane: gli è costa-
pole del suo to una posizio-
odiato rivale, Ha- ne. Di tutto il
milton, che in k Da sinistra Lando Norris, Max Verstappen e Sergio Perez: il podio di Budapest team, nella ge-
passato qui ave- stione del (mo-
va vinto in 8 occasioni, aveva fatto Ordine d’arrivo desto) potenziale attuale delle
sognare gli irriducibili che tifano Gp d’UNGHERIA La settima SF-23. Ieri persino la radio del box
per l’impresa impossibile. «All’ini-Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90

vittoria era guasta. Se l’obiettivo è vincere il

re un calcolo, per lui che studia infor-
matica all’Università: ha in program-
ma ancora i 200 farfalla (argento a
Budapest), 200 rana e 200 misti
(campione in carica), anche se tra
queste due ultime gare avrà soltanto
20’ di pausa.
Senza pausa la giornata spettaco-
lare, ed è solo la prima. Record an-
che per le australiane (O’Callaghan,
Jack, Harris, McKeon) nella staffetta
4x100 stile libero. Ma soprattutto è
Ariarne Titmus a impressionare: a
22 anni, oro e record del mondo nei
400 stile in 3’55’’38. La prima donna
sotto il 3’56’’, ma anche le sconfitte
entrano tra le più veloci al mondo:
argento a Katie Ledecky e bronzo a
sorpresa alla neozelandese Erika
Fairweather. A prendere una lezio-
ne è la 16enne canadese Summer
McIntosh da primato quattro mesi
fa ai danni proprio di Titmus: è quar-
ta. Tanto per scaldare le acque:
Ariarne punta a Federica Pellegrini,
al record nei 200 che resiste dal
2009. Gli dei vacillano, a Fukuoka.
— a.r. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
zio sarà di sicuro battaglia, e chissà
che…». Poveri illusi. Alla prima cur- consecutiva mondiale degli altri — lasciamo per-
dere Max e la Red Bull, non ne vale
va era davanti, chi l’ha visto più? di Max vale la pena — , cominciamo a essere
Gli avversari mettevano le gomme anche messi male: in classifica costruttori
nuove, Max con quelle vecchie an- 1 M. Verstappen 1h38’08’’634 Mercedes e Aston Martin sono da-
dava più veloce. Giro record e pun-
(Paesi Bassi) Red Bull il record vanti, la McLaren si fa sotto. Le-
ticino premio, perché non è mai sa- 2 L. Norris (Regno Unito) +33’’731 della Red clerc ripete: «Noi miglioriamo, i no-
McLaren
zio: 33”7 di vantaggio al traguardo Bull: 12 volte stri avversari di più. Non abbiamo
sull’incolpevole Lando, primo de- 3 S. Perez (Messico) +37.603 di fila, la macchina per fare sorpassi, e co-
gli ultimi. Settima vittoria consecu- Red Bull se speciali». Però non dite che il ra-
tiva, come Ascari e Schumacher, no- 4 L. Hamilton (Regno Unito) +39.134
superata gazzo sia rassegnato, per favore:
na nelle prime 11 gare della stagio- Mercedes la McLaren «Voglio dare il 200%, come tutta la
ne: nelle altre due è finito secondo, 5 O. Piastri (Australia) +1.02.572 del 1988 squadra. Prima o poi verrà il nostro
lasciando un po’ di gloria al compa- McLaren momento. Certo, la situazione è fru-
k Moschettieri gno di squadra Perez. Il terzo mon- 6 G. Russell (Regno Unito)
+1:05.825
strante». Sainz sconsolato: «Fati-
In alto da sinistra diale di fila già in cassaforte, anche Mercedes chiamo troppo». Frederic Vasseur,
Lorenzo Zazzeri, se siamo solo a metà stagione. team principal delle Rosse, mugu-
28 anni, Thomas Così la Red Bull si è presa il prima-
7 C. Leclerc (Monaco) +1:10.317
gna: «Venerdì nelle qualifiche sia-
Ferrari
Ceccon, 22, to di vittorie consecutive, 12. Era mo andati bene, e dati alla mano il
Manuel Frigo, della McLaren, resisteva da 35 anni. 8 Ferrari
C. Sainz Jr. (Spagna) +1:11.073 nostro passo in gara non era poi co-
26, e Alessandro Nella classifica costruttori hanno sì lontano da quello di Hamilton. Pe-
Miressi, 24, con più del doppio dei punti della Mer- 9 F. Alonso (Spagna) +1:15.709 rò noi puoi permetterti tanti sba-
Aston Martin
la medaglia cedes, seconda. Al box, i meccanici gli». Gli avversari, invece. «Non vo-
d’argento del team austriaco (con base a Mil- 10 L. Stroll (Canada) a 1 giro glio pensare a loro, preferisco con-
conquistata ieri ton Keynes) hanno impiegato un se- Aston Martin centrami sul nostro lavoro: sto chie-
nella 4x100. Oro condo e 9 decimi, meno di uno star- dendo il massimo in tutti i settori e
all’Australia, nuto, per cambiare tutti e quattro a ciascuna persona». Il prossimo
bronzo agli Stati gli pneumatici: altro primato. Ba- classifica piloti weekend belga di Spa, prima della
Uniti sta, ci arrendiamo. Invece, Verstap- 1 M. Verstappen Red Bull 281 pausa estiva, ha il sapore di un ulti-
pen ha pure la sfrontatezza di rilan- 2 S. Perez Red Bull 171 mo appello.
ciare goloso: «Le ultime due stagio- ©RIPRODUZIONE RISERVATA
3 F. Alonso Aston Martin 139
ni sono state incredibili, speriamo
di continuare per molto tempo. Ma 4 L. Hamilton Mercedes 133
dobbiamo spingere ancora, miglio- 5 G. Russell Mercedes 90
rarci». Non gli sono bastati gli ag- 6 C. Sainz Jr. Ferrari 87
giornamenti tecnici che il team au- FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA
striaco ha portato sul tracciato ma- 7 C. Leclerc Ferrari 80 Esito di gara - CIG 96398886DE9
3URFHGXUD DSHUWD SHU O¶DI¿GDPHQWR LQ UHJLPH GL
giaro. Vuole sempre di più, anche 3$57(1$5,$72 38%%/,&2 35,9$72 GHOOD FRQFHVVLRQH
se — bontà sua — confessa: «Giorna- DL VHQVL GHOO¶DUW FRPPD  GHO '/JV Q  GHO 
GHOOD SURJHWWD]LRQH UHDOL]]D]LRQH H FRQGX]LRQH GHJOL
te così belle sono rare. Tutto perfet- classifica costruttori LPSLDQWL GL FOLPDWL]]D]LRQH HOHWWULFL VSHFLDOL H DQWLQFHQGLR
to, me la sono goduta: mi piace re- 1 Red Bull 452 k Penalizzato FRPSUHQVLYL GL LQWHUYHQWL GL HI¿FLHQWDPHQWR HQHUJHWLFR VX
HGL¿FL IDFHQWL SDUWH GHO SDWULPRQLR GHO &RPXQH GL 0LODQR
stare da solo, e insistere. Aumenta- Charles Leclerc, &83*'&,*'(±,'
2 Mercedes 233
re il vantaggio. Al volante, ho sorri- 7° dopo una $JJLXGLFD]LRQHRIIHUWDHFRQRPLFDPHQWHSLYDQWDJJLRVD
$JJLXGLFDWDULR(GLVRQ1H[W*RYHUQPHQW6UO
so per tutta la gara». 3 Aston Martin 184 penalità di 5’’: ,PSRUWR ¼  ROWUH ,9$ GL FXL ¼ 
Quel goffo di Norris sul podio ha 4 Ferrari 167 sotto, la gioia di
RIIHUWLHG¼SHURQHULGHOODVLFXUH]]DQRQVRJJHWWL
DULEDVVR
fatto cadere il trofeo di Max, rom- Lando Norris, Il Direttore Amministrazione Finanza e Controllo
5 McLaren 87 secondo dott. Claudio Migliorini
pendolo: «La McLaren è ricca, po-
pagina
.
34
dal nostro inviato
Cosimo Cito
parigi — Nell’ora più luminosa del
mondo, tra queste due file ininter-
rotte di alberi, nel finale che tutti
vorrebbero avere, almeno un gior-
no, per una cosa qualunque della
propria vita, Jonas Vingegaard ha
trovato le parole, non troppe, ma
giuste: «Quello che voglio di più è
essere un buon padre». La piccola
Frida compirà 3 anni l’8 settembre.
Quel giorno suo padre sarà di nuo-
vo sul Tourmalet, un posto che co-
nosce alla perfezione e dove questo
Tour aveva rischiato di chiudersi
con un attacco di squadra della
squadra più forte del mondo, la
sua. Pogacar gli aveva resistito e
per fortuna. Sarà sul Tourmalet per-
ché Vingegaard, a sorpresa, ha scel-
to di non sparire come un anno fa,
quando dopo il Tour si chiuse in un
lungo silenzio. Sarà alla Vuelta, sta-
volta come gregario di Primoz Ro-
glic, o magari viceversa. Se l’accop-
piata Giro-Tour è diventata impossi-
bile, quella Tour-Vuelta sta assu-
mendo un grande valore, visto il ca-
st che ci sarà, da Evenepoel al 20en-
ne spagnolo Ayuso, l’Alcaraz del ci-
clismo.
La Jumbo-Visma, dice Richard
Plugge, il suo capo, non ha segreti,
ospita spesso nei suoi ritiri i giorna-
listi, non si nasconde mai. Ad esse-
re più forte è la forza del lavoro e de-
gli investimenti. E poi c’è una clau-
sola nel contratto di molti dei nu-
merosissimi sponsor minori e mini-
mi: al terzo corridore scoperto do-
tour de france, ultima tappa
Il tiranno Vingegaard
sarà ancora più ricco
con i soldi dell’Arabia
A Parigi la passerella
del danese che sarà
al via anche alla Vuelta
“Il mio obiettivo? Essere
solo un buon padre”
k Giulio Ciccone in maglia a pois
pato si esce. Dall’anno prossimo do-
vrebbero arrivare nuovi capitali dal-
l’Arabia Saudita, già finanziatrice
della Jayco-AlUla e desiderosa di
entrare potentemente nel derby
della penisola con Bahrain e UAE.
Sport
k A Meeus l’ultima tappa
St.Quentin-en-Yvelines-Parigi (115
km): 1) Meeus (Bel); 2) Philipsen (Bel).
Classifica finale: 1) Vingegaard
(Dan); 2) Pogacar (Slo) a 7’29”; 3) A.
Yates (Gbr) a 10’56”.
Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
Si rischia un nuovo dominio di anni
in stile Sky, economico prima che
tecnico. E questo vuol dire altri in-
vestimenti e avanguardia assicura-
ta su tutte le novità tecniche e in fat-
to di preparazione, alimentazione,
Lunedì, 24 luglio 2023
studio.
L’ultima tappa l’ha vinta il belga
Jordi Meeus e così, su 21 frazioni, ci
sono stati 17 diversi vincitori di 11
paesi, a un passo dal record (12). Era
l’ultimo giorno di sempre per Poga-
car con l’amata maglia bianca dei
giovani (75 giorni in carriera, tutto
questo Tour), «dall’anno prossimo
sarò tra i grandi». Sul terzo gradino
del podio Adam Yates. Suo fratello
gemello Simon, col quale aveva
combattuto per la prima tappa a Bil-
bao, gli è arrivato alle spalle, quar-
to. Anche questa è stata una storia,
la prima di mille. Come la maglia a
pois di Giulio Ciccone, «un onore,
l’ho strappata agli uomini di classi-
fica che l’avevano sempre vinta ne-
gli ultimi anni».
Le prossime tre tappe del Tour,
le prime del 2024, si correranno in
Italia, dal 29 giugno al 1° luglio: Fi-
renze-Rimini, Cesenatico-Bologna
e Piacenza-Torino, dedicate a Barta-
li, Pantani, Coppi, un investimento
di 6 milioni, un indotto stimato di
30. Il Tour 2023 intanto scivola via
nella sera di Parigi, con le pizze di ri-
to per tutti i team, persino la maglia
gialla ne ha addentata una. Vinge-
gaard ha detto «ci rivediamo l’anno
prossimo», lui, la Francia, il Tour,
Pogacar. Finché è stata una storia,
per due settimane e tre giorni, è sta-
ta tra le più intense e combattute
mai viste qui o altrove. Per la prose-
cuzione dovremo aspettare undici
mesi e una settimana. Qualcosa ci
inventeremo. Nel frattempo, au re-
voir. O, sarebbe bello poter dire, à
tout à l’heure, caro vecchio Tour.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
.
Lunedì, 24 luglio 2023 Sport pagina 35
Arrivi
Yann Sommer,
34 anni, sta per è sempre
lasciare il Bayern domenica
e firmare per di Gabriele Romagnoli
l’Inter. A destra
Anatolij Trubin,
21 anni, dello
Shakhtar
La redenzione
di Trautmann
e la morale del tifo
C hi o che cosa decide se un
calciatore sia degno di una
maglia? La società che lo
ingaggia? I tifosi che
supportano la squadra? Il
buonsenso, la morale, la legge?
A Milano non vogliono
Cuadrado perché, da juventino,
ha tenuto comportamenti
mercato scorretti verso giocatori
dell’Inter. A Reggio Emilia si
contesta l’arrivo di Portanova,
condannato per stupro in

Inter, la tournée a porta vuota primo grado (ma gli ultrà fanno
i garantisti e invitano ad
aspettare il terzo, definitivo,
giudizio). Mentre riflettevo su
queste due vicende

trovare il numero 1 è un’impresa contemporanee ho trovato nel

Sommer molto vicino
il Bayern chiede tempo
Trubin costa caro
Idea Keylor Navas
di Giulio Cardone
e Franco Vanni
I bravi portieri in Europa sono mer-
ce rara. E sempre più cara. Ne sa
qualcosa l’Inter, ancora in cerca del
titolare e di un vice: è partita per la
tournée in Giappone con il nuovo ar-
rivato Raffaele Di Gennaro, destina-
to a fare il terzo, e il ventunenne Fi-
lip Stankovic. Sull’aereo, con suo
stesso stupore, è salito anche il di-
ciottenne Alessandro Calligaris,
cercando di trattenere Turati, torna-
to dopo un anno di prestito al Sas-
suolo, che accoglierà Cragno. La La-
zio prova a piazzare Maximiano in
Spagna e punta ad Audero, che pia-
ce anche all’Inter, per cui la Samp
chiede 8 milioni. E mentre il Bolo-
gna cerca un’alternativa a Skorup-
ski, l’Empoli deve rimpiazzare Vica-
rio, passato al Tottenham per 19 mi-
lioni a giugno, prima che i prezzi de-
gli uomini coi guanti impazzissero.
Le trattative
Mbappé
L’Al Hilal offre
200 milioni
al Psg e 400
catalogo di una piattaforma
televisiva un film di quattro
anni fa: The keeper. Racconta la
storia di Bert Trautmann.
Tedesco, nato nel 1923, si
Quando il costo dei cartellini vora al Tolosa, che con i rossoneri arruola volontario durante la
schizza in alto, gli stipendi vanno di condivide la proprietà, e una senten- seconda guerra mondiale.
conseguenza. De Gea, ex United, da za Uefa impone: niente scambi fra Paracadutista coraggioso,
svincolato chiede 10 milioni netti a società della stesso gruppo, nemme- riceve la famigerata croce di
stagione. Troppi? Sì, fin quando no di tecnici, preparatori e scout. Il ferro. Nel 1945 viene catturato e
qualcuno glieli darà. E non è impos- francese, a contratto fino al 2026, sa- condotto in un campo di
sibile che succeda. Perché i portieri rà allenato da Tony Roberts, ex Wol- prigionia inglese. Il film ne
forti vanno coccolati. Il Milan ha fat- verhampton. E avrà modo di conso- edulcora la figura. Ovviamente
to di tutto per accontentare Mai- larsi, con un cospicuo ritocco all’in- ha “eseguito gli ordini”. Gli si
gnan, che chiedeva come preparato- gaggio rispetto ai 2,8 milioni che attribuisce un rimorso. Il
re dei portieri Eric Allibert. L’opera- guadagna oggi. Il dialogo è avviato. cattivo pare l’ufficiale
zione non è stata possibile perché la- ©RIPRODUZIONE RISERVATA britannico che disprezza gli
aggressori della propria gente.
Trautmann, giocando con gli
altri detenuti, si rivela un
ottimo portiere di calcio.
L’allenatore locale lo preleva
per risollevare le sorti della
squadra del paese. La guerra
finisce, ma lui resta. Un
Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90

osservatore del City lo porta a

pronto a incontrare CR7, in campo
contro i nerazzurri giovedì con
l’Al-Nassr, e Neymar, avversario del
1º agosto. La ragione è semplice: il
Bayern, a sua volta a corto di portie-
ri, pretende che lo svizzero Yann
Sommer, obiettivo del trio di merca-
to interista Marotta/Ausilio/Baccin,
prima di salutare la Baviera faccia il
tour di amichevoli. Fra una settima-
na si potrà chiudere l’affare.
Onana è passato al Manchester
United per 52,5 milioni più 5 di bo-
nus. Una cifra da centravanti. Quota-
zioni simili hanno anche gli altri più
forti nel ruolo. Per meno di 50 milio-
ni è difficile spostare uno fra Mai-
gnan, Donnarumma, Courtois, Dio-
go Costa o Ramsdale, fra i trascinato-
ri dell’Arsenal nella scorsa stagione.
Stupisce anche di più che per l’ucrai-
no Anatolij Trubin, che non ha anco-
ra 22 anni, lo Shakhtar Donetsk chie-
da 30 milioni. Abbastanza per spin-
gere l’Inter, che lo vuole come suc-
cessore di Sommer, ad aspettare nel-
la speranza che il prezzo si abbassi.
Il giocatore non vede l’ora di trasfe-
rirsi e lo comunica con like ed emoti-
con sui social. Ma l’accordo fra i club
è da trovare. E i nerazzurri studiano
anche Keylor Navas del Psg.
Nel calcio di una volta i portieri si
muovevano poco, in campo e sul
mercato. Nella Serie A che sta per
iniziare, invece, sono almeno sei i
club che avranno un uomo nuovo in
porta. Dell’Inter si è detto. La Fioren-
tina è a caccia di un numero uno.
L’Atalanta dovrebbe puntare su Car-
nesecchi, corteggiato dalla Juve in
caso di partenza di Szczesny, e si
prepara a salutare Musso, e che a
avrà quindi bisogno di un altro por-
tiere, dopo il passaggio di Sportiello
al Milan. Sembra il testo di una can-
a stagione al Manchester, annunciato come
giocatore nuovo titolare. In ventimila
manifestano contro la
dirigenza. Niente da fare:
Zakharyan Trautmann debutta, tra fischi e
Il russo della insulti. Si dimostra però un
Dinamo Mosca talento. Il rumore delle proteste
(20 anni) costa si affievolisce e scema. Nel 1956,
15 mln, la Lazio a guerra più lontana, è l’eroe
ne offre 10 della vittoria in FA Cup. Gioca la
finale con il collo spezzato. Si
ritira otto anni più tardi,
Lukaku davanti a 60 mila spettatori che
Il belga k Leo Messi, 36 anni, a Miami ha debuttato con gol decisivo al 94’ su punizione lo applaudono. Muore a 89
aspetta la Juve anni. Sul comodino non ha la
ma l’Al Hilal La fotografia croce di ferro, ma la medaglia
continua a dell’Ordine dell’impero
pressarlo britannico, conferita per aver
migliorato le relazioni con la
Scamacca
Tutti pazzi per Messi Germania.
È stata una redenzione sua o
una resa altrui? È stato giusto o
Origi dal Milan
al West Ham
libera l’azzurro
da LeBron a Serena soltanto opportuno? Che cosa
lo ha graziato: il perdono
popolare, il tempo o l’abilità tra
seguito da
Inter e Roma in alto gli smartphone i pali? E adesso, ove mai si
trattasse di responsabilità
paragonabili: se Cuadrado a
Shomurodov ottobre avrà fatto due assist e
Dalla Roma di Maurizio Crosetti un gol sarà diventato un
al Cagliari in beniamino? Se Portanova
prestito con
diritto di
riscatto
P otremmo forse chiamarla la democrazia della passione. Leo Messi ingi-
nocchiato in un momento della sua prima partita americana, quella
con un meraviglioso gol al 94’ su punizione, ovvero la sua normalità, con Se-
diventerà una colonna gli
uomini allo stadio
dimenticheranno le donne in
rena Williams e LeBron James che lì a due passi gli scattano foto con lo piazza contro la sua presenza?
smartphone. Due leggende dello sport che immortalano una divinità, e con Se è evidente che non si possa
Bonucci quel gesto diventano tifosi come tutti, nell’estasi dello scatto magari sfoca- avere reazione uguale per casi
Il capitano to, o mosso, o tagliato male, che però significa “io c’ero, io l’ho visto, ecco la così diversi, per capire che tipo
azzurro prova”. Potenza incomparabile del calcio e del suo artista più sommo, ma di tifoso e di persona sei fatti
escluso dalla anche riproduzione dell’immagine come sublimazione dell’esistenza: lo una domanda. Chi tra questi
Juve può finire facciamo tutti ogni giorno, ma quei due sono Williams e James! Quei due so- saresti disposto ad avere nella
alla Fiorentina no 23 Slam e 4 titoli Nba, quei due sono la storia. E lì vicino c’era pure Kim tua squadra: Cuadrado?
Kardashian, e poco più in là David Beckham, che quando Messi ha segnato Portanova? Trautmann?
si è messo a danzare e baciare moglie e figlia, mentre Serena è rimasta a boc- Davanti a chi e cosa schieri la
ca spalancata, attonita. Con buona pace di Cristiano Ronaldo e della sua tua barriera morale?
a cura di Giulio Cardone campagna d’Arabia, niente è come Leo Messi. È lui l’America, anche per chi ©RIPRODUZIONE RISERVATA

zone di Annalisa. Il Frosinone sta la abita. È lui la terra da scoprire come nuova ogni giorno. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
36 Lunedì, 24 luglio 2023

Automotori
Bmw

Generazione Serie 5
Elettrica subito e ovunque
Via alla svolta energetica
Presentato il nuovo modello della best seller del gruppo di Monaco che già nel 2024
punta ad una gamma di 15 vetture a batteria. La rivoluzione tecnologica e la strategia

di Paolo Odinzov
Dingolfing – Elettrica subito e
ovunque: ecco la prima sorpresa
della nuova Bmw Serie 5. L’ottava
generazione di quella che da sem-
pre è una delle vetture più rappre-
sentative della Casa tedesca, verrà
venduta globalmente nella versio-
ne i5 con la spina e zero emissioni.
Tutte le altre varianti, benzina e die-
sel, saranno distribuite nei vari pae-
si del mondo a seconda delle richie-
ste ed esigenze locali.
Si tratta di un cambio radicale negli
usi e costumi del modello, che mo-
stra quanto e come a Monaco siano
intenzionati ad accelerare nella lo-
ro strategia di crescita, puntando
ad avere in gamma 15 vetture elettri-
che già nel 2024 e a raccogliere en-
tro il 2030 la metà delle vendite tota-
li con automobili a batteria. Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90

La svolta nel caso della best seller

bavarese non si ferma comunque
qui. L’altra rivoluzione evidente ri-
spetto al precedente modello ri-
guarda il design. Cresciuta di 10 cen-
timetri nella lunghezza, per un tota-
le di 5,06 metri, e con un passo re-
cord nella categoria di 2,99 metri
(+2 cm), sfoggia adesso una linea
più pulita e dinamica. Questo, sen-
za però rinunciare a tocchi d’effetto
sulla carrozzeria: come la mascheri-
na a doppio rene messa in evidenza
dalla cornice retroilluminata Iconic
Glow.
Anche nell’abitacolo cambia tutto.
Il salotto di bordo, confezionato
con materiali ecosostenibili e senza
fare uso di pelli animali, rivela un to-
no minimalista ed essenziale. Molti
comandi fisici sono stati eliminati e
quasi tutte le funzioni possono esse-
re gestite tramite il Bmw Curved Di-
splay e il controller sul tunnel cen-
trale. A richiesta si può poi avere la
Interaction Bar in cristallo touch
sensitive che si estende, passando
per la plancia, da una portiera all’al-
tra e che permette, tanto a dirne
una, di variare la posizione dei sedi-
li.
Un’astronave? No, ma poco ci man-
ca perché la nuova Serie 5 va oltre
pure sul fronte della digitalizzazio-
ne. Impiega l’interfaccia iDrive co-
mandata dall’ultimo software Bmw
OS 8.5, porta a un livello superiore i
comandi vocali e gestuali e incorpo-
ra all’interno perfino una AirConso-
le con cui giocare ai videogame
quando l’auto è ferma. Senza conta-
re un pacchetto di Adas comprensi-
vo dell’Active Lane Change Assi-
stant con attivazione oculare: il vei-
colo suggerisce un cambio di corsia
che può essere effettuato automati-
camente dalla vettura guardando
nello specchietto retrovisore se la si-
tuazione del traffico lo consente.
Al tutto si unisce una meccanica ba-
sata su un telaio caratterizzato da
un’ottimale distribuzione dei pesi
tra i due assi (50:50) che sfrutta com-
ponenti direttamente derivate dal-
le competizioni: ad esempio lo ster-
zo sportivo con assistenza parame-
trica e le sospensioni adattive.
Vediamo ora le varie propulsioni
previste per la nuova Serie 5 (in ven-
dita in Italia da ottobre con un listi-
no che parte da 66.800 euro). Co-
minciando proprio dai powertrain
destinati alla i5, le varianti eDri-
ve40 e M60 xDrive impiegano siste-
mi a trazione posteriore e integrale
da 250 e 442 kW (340 e 601 Cv). Con
il più potente in grado di bruciare i
100 in 3,8 secondi e raggiungere i
230 km/h autolimitati di velocità
massima. Ad alimentarli provvede
una batteria da 81,2 kWh, per un’au-
tonomia fino a 482 e 516 km, che
può essere ricaricata dal 10 all’80%

Scenari dal Giappone

MILANO – Elettrico? Sì, ci sarà e se-

guirà il flusso delle regole che l’Ue
gradualmente sta imponendo, ma
Suzuki è molto attenta alle esigen-
ze dei clienti. Così, l’azienda giappo-
nese investirà anche su biocarbu-
ranti, idrogeno, batterie e start-up
tecnologiche in modo da declinare
in tutti i suoi aspetti la mobilità
green del futuro. È questa la “visio-
ne” al 2030 di Suzuki. Una visione a
tutto tondo che riguarda non solo
le auto, ma anche le due ruote e la
nautica.
Massimo Nalli, presidente della
filiale italiana di Suzuki, ha spiega-
to che quella dell’elettrico non è
una rivoluzione, non parte dal bas-
so, ma è una richiesta. E quindi biso-
gna lavorare per cercare soluzioni
e accompagnare i clienti a fare nuo-
ve scelte consapevoli.
La mobilità green secondo Suzuki
Tutte le soluzioni a zero emissioni
Quindi la domanda è: come si
muoverà Suzuki di fronte all’appun-
tamento con il 2035? La risposta
l’ha indicata il presidente Toshihi-
ro Suzuki, nel documento di Sustai-
nability Report 2022: “Dobbiamo fa-
re proposte con una visione olistica
dell’intero ambiente che circonda i
nostri prodotti”, quindi anche del-
l’infrastruttura correlata. Alcune
case hanno l’obiettivo di avere tutti
modelli elettrici entro il 2030. “Tut-
tavia - spiega il presidente - la mag-
gior parte dei clienti Suzuki sono
consumatori ordinari e l’esistenza
della nostra attività ci impone di ri-
Nel 2030 l’80% dei manere in sintonia con le loro esi-
genze. E per questo, invece di corre-
modelli sarà a batteria re troppo avanti e concentrarci
senza dimenticare esclusivamente sull’avanzamento
delle tecnologie, dobbiamo prima
biofuel e idrogeno considerare di quali tipi di veicoli i
nostri clienti avranno effettivamen-
te bisogno nei prossimi anni”.
di Barbara Crimaudo Ecco perché Hamamatsu non ab-
bandonerà per ora le motorizzazio-
ni endotermiche, come dimostra-
no i cinque punti cardine del suo
piano al 2030.
L’elettrificazione fa comunque
la parte del leone. L’azienda sta in-
vestendo importanti risorse nella ri-
cerca e nello sviluppo di veicoli elet-
trificati. Nel 2030, in Europa saran-
no messi sul mercato cinque model-
li a batteria, tra crossover e compat-
te del segmento B. E l’obiettivo è ar-
rivare alla fine del decennio, con
veicoli per l’80% a batteria e il re-
stante ibridi. Il primo sarà il prototi-
po eVX presentato al Salone di Nuo-
va Delhi e che arriverà entro mag-
gio 2025.
Nello stesso tempo, però, Suzuki
continuerà a lavorare sui biocarbu-
ranti insieme a vari enti di ricerca
in progetti che coinvolgono anche
Subaru, Toyota e Daihatsu.
Il terzo punto riguarda l’idroge-
no, mentre grande attenzione è da-
ta alle batterie e al loro impiego al
termine del ciclo di vita. Grazie a
una joint venture con Denso e To-
shiba, l’azienda ha aperto il primo
.
Lunedì, 24 luglio 2023
k Il listino e la vendita
Il lancio in Italia della
nuova generazione della
Bmw Serie 5 è previsto per
il prossimo ottobre.
Il listino partirà da un
prezzo di 66.800 euro
in 30 minuti utilizzando colonnine
DC da 205 kW.
Riguardo invece alle versioni termi-
che, in attesa che la gamma si com-
pleti la prossima primavera inclu-
dendo tra le altre motorizzazioni an-
che delle unità ibride plug-in, la
nuova Serie 5 potrà contare fin da
subito su un 2.0 turbo-benzina mild
hybrid 48V da 208 Cv per la 520i e
su un 2.0 turbodiesel da 197 Cv, sem-
pre mild hybrid 48V, destinato alla
520d e la 520d xDrive.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
impianto per la produzione di accu-
mulatori in India, cui ne seguirà un
altro nel 2026.
Chiude il cerchio della visione
Suzuki la serie di investimenti nel-
le start-up tecnologiche, per svilup-
pare guida autonoma, consegne ro-
I numeri
516 km
L’autonomia elettrica
Sulle varianti i5 elettriche
eDrive40 e M60 xDrive della
nuova Bmw Serie 5,
l’autonomia massima
raggiunge i 516 chilometri
30 min
Il tempo di ricarica
Ad alimentare le versioni
elettriche provvede una
batteria da 81,2 kWh che può
essere ricaricata dal 10
all’80% in 30 minuti
utilizzando colonnine DC da
205 kW
5,06 m
La lunghezza
Rispetto alla versione
precedente la nuova Serie 5 è
cresciuta di 10 centimetri nella
lunghezza, per un totale di
5,06 metri, e con un passo
record nella categoria di 2,99
metri (+2 cm)
Suzuki eVX
Il concept
della prima
auto elettrica
Suzuki
botizzate, auto volanti e, addirittu-
ra, viaggi spaziali. In una frase, tut-
ta la mobilità green e sostenibile
del futuro. Ma senza salti troppo in
avanti e con grande attenzione alle
esigenze dei clienti.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Verso il ritorno
del Salone di Ginevra
Ecco come sarà
L’annuncio degli
organizzatori. Le date
(26 febbraio - 3 marzo)
i nuovi stand in
formato ridotto e il
ruolo dell’innovazione
tecnologica
di Margherita Scursatone
Roma — Dopo quattro anni di assen-
za, nel 2024 potrebbe ritornare il Sa-
lone Internazionale dell’Automobi-
le di Ginevra (GIMS). L’evento do-
vrebbe svolgersi dal 26 febbraio al 3
marzo presso la sede storica del Pa-
lexpo.
Il condizionale è d’obbligo, visto
che dopo l’annullamento dell’edi-
zione 2020 a tre giorni dall’apertu-
ra a causa dell’emergenza Covid,
anche quelle programmate negli
anni successivi sono poi state an-
nunciate ma puntualmente annul-
late. Sul sito del salone è indicato
che l’evento si aprirà il 26 febbraio:
prime due giornate dedicate alla
stampa e addetti ai lavori per poi
aprire al pubblico dal 28 al 3 marzo.
Gli organizzatori promettono un’e-
sperienza “immersiva” per i visita-
tori che si articolerà in quattro di-
Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
verse aree tematiche: innovazione,
design, sostenibilità e alte presta-
zioni.
L’annuncio della rinascita di Gi-
nevra è arrivato in occasione dell’e-
lezione di Alexandre de Senarciens
come nuovo presidente del Consi-
glio della Fondazione che organiz-
za il Salone e che dal primo luglio
ha sostituito Maurice Turrettini. È
stato proprio de Senarciens a riba-
dire che «il Salone di Ginevra che
rappresenta una vetrina ecceziona-
le per presentare le innovazioni tec-
nologiche del settore vede lo staff
del GIMS concentrato nell’organiz-
zazione di due rassegne, la prima a
Doha quest’autunno e l’altra a Gine-
vra».
Per rendere attraente e conve-
niente la partecipazione dei co-
struttori gli organizzatori pensano
a un nuovo formato più snello ed es-
senziale per ridurre i costi.
Per ribadire la concretezza del
progetto ed evitare speculazioni
che si possa trattare dell’ennesimo
annuncio cui non seguiranno i fatti
di fronte a costi troppo elevati «gli
spazi espositivi del Palexpo sono
stati affittati e anche già pagati», ha
spiegato Sandro Mesquita, ammini-
stratore delegato del GIMS in un’in-
tervista al quindicinale tedesco Au-
tomobilwoche.
Inoltre, anche le dimensioni de-
gli stand sono state ridotte per con-
tenere l’investimento delle case
che negli anni passati erano costret-
te a spendere svariati milioni di eu-
ro.
Una delle ragioni che aveva por-
tato progressivamente ad una disaf-
fezione verso i saloni – e in partico-
lare quello ospitato nella carissima
Svizzera - erano stati proprio gli in-
vestimenti troppo elevati rispetto
IL caso
k Salone di Ginevra L’ultima edizione del 2019
Il commento
La seduzione
del passato
di Valerio Berruti
N emmeno il futuro è più
quello di una volta. Anche in
un settore, come quello
dell’automotive, che proprio del
futuro dovrebbe fare il suo punto
di forza. Per dirla più
semplicemente, la sensazione è
che piace più ciò che c’era prima
rispetto a quello che potrà
esserci domani.
Qualche esempio? I modelli si
chiamano sempre con lo stesso
nome. Dalla Mini alle Renault 4 e
5, dalla 600 alla Topolino.
Questione di marketing ma
anche di seduzione legata a un
passato, indubbiamente migliore
di adesso. E così piace riproporre
quelle auto con lo stesso nome
ma sostanzialmente diverse in
tutto e per tutto.
Cambiare è faticoso. Bisogna
pensare e realizzare davvero
qualcosa di migliore. Allora
meglio riproporre (con qualche
variazione) “l’usato sicuro”.
Cosa che sta accadendo anche
con i Saloni dell’auto. Format
vecchi, troppo costosi e di poco
interesse che complici la
pandemia di Covid e la
digitalizzazione sembravano
destinati all’estinzione. E, invece,
eccoli qui pronti a ripartire.
Magari in città diverse e con
spazi ridotti (come accaduto con
il Salone di Francoforte
traslocato a Monaco). Persino
Ginevra è pronta a riaprire gli
stand nello storico Palexpo che
dal 1905 al 2020 ha raccontato la
storia dell’automobile. O almeno
così hanno annunciato gli
organizzatori. L’appuntamento è
come sempre a marzo. Edizione
numero 100. Perché cambiare?
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina 37
al ritorno che se ne ricavava. Per
questa ragione, ha spiegato Mezqui-
ta «stiamo offrendo agli espositori
spazi preconfigurati, in modo che
non debbano costruire il proprio
stand, che chiamiamo plug & play».
Gli stand sono più piccoli e dal desi-
gn meno elaborato rispetto a quelli
visti in passato. «Gli espositori devo-
no solo scegliere il colore dello
stand e portare il proprio marchio,
ma resta sempre la possibilità di ar-
redare e allestire lo spazio secondo
le proprie esigenze», ha aggiunto
l’ad.
Altro capitolo molto oneroso so-
no stati i costi di permanenza a Gi-
nevra che durante il periodo del sa-
lone subivano impennate fuori con-
trollo. «Abbiamo firmato accor-
di-quadro a prezzi ragionevoli con
L’ad Mezquita:
“Offriamo spazi
preconfigurati
chiamati plug & play”
16 hotel di tutte le categorie. Non ci
saranno supplementi dell’ultimo
minuto», ha rassicurato Mesquita.
Tenutosi per la prima volta nel
1905, il Salone di Ginevra è stato il
palcoscenico dell’evoluzione e del-
lo sviluppo dell’industria automobi-
listica internazionale. Riconosciu-
to come il più internazionale delle
kermesse automobilistiche e an-
che il più neutrale, visto che la Sviz-
zera non ha costruttori nazionali,
negli ultimi 20 anni era diventato
anche la seconda casa per i carroz-
zieri italiani, orfani del salone di To-
rino.
Come ricorda Walter de Silva «a
Ginevra si andava ad ammirare bel-
le vetture ma altrettanto importan-
ti erano gli incontri con le persone
e il ritrovarsi nel tempo. Un salone
dove hanno sempre avuto visibilità
anche le piccole realtà, dalle scuole
di design al debutto di nuovi mar-
chi».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
pagina
.
38 L’ultima Lunedì, 24 luglio 2023

Prima scelta Chocolat

Nel film di Lasse Hallström,
di Silvia Fumarola
su Cielo alle 21.15, Juliette
Binoche seduce un
Don’t worry darling L’ultima notte del regime Il giocatore paesino della Francia con

Styles e Pugh Sky cinema uno - 21.15
nel paradiso Gli anni 50 raccontati da Olivia
Wilde, tra balletti acquatici stile
Rai Storia - 19.20 La 7 - 21.15 le sue delizie di cioccolato.
Il sindaco non approva, il
fascinoso zingaro Johnny
Nella notte tra il 24 e il 25 luglio del
1943, a Palazzo Venezia va in scena
Il film di John Dahl racconta il
mondo sotterraneo del poker
Depp tifa per lei.

artificiale Esther Williams, villette, coppie

da spot, nascondono l’incubo.
Alice (Florence Pugh) e Jack
(Harry Styles) vivono in una
comunità californiana dove si
lavora al progetto segreto Victory.
Nessuno sa di cosa si tratti, ma
sembrano felici. Frank (Chris
Pine) manovra tutto, ma dietro la
perfezione stucchevole, con gli
uomini che decidono e le mogli
che si dividono tra casa, shopping
e parrucchiere, la vita è un horror.
Quando Margaret (Kiki Layne),
una delle mogli perfette si
suicida, Alice capisce il pericolo.
l’ultimo atto del regime fascista. Per
l’Italia è il terzo anno di guerra, il
Paese è in crisi. I gerarchi fascisti,
high-stakes, ovvero i tornei in cui
i costi di partecipazione sono
molto elevati. Matt Damon,
riuniti nel Gran Consiglio per studente di Giurisprudenza,
discutere della disastrosa talentuoso giocatore di poker,
situazione militare, negano la durante un torneo clandestino —
fiducia a Mussolini. Con 19 voti su organizzato dal mafioso russo
28, approvano l’ordine del giorno John Malkovich — perde in una
presentato da Dino Grandi che sola mano trentamila dollari.
invita il re a riprendere il comando Promette alla fidanzata (Gretchen
delle Forze armate. Vittorio Mol), di lasciare il poker e di
Emanuele III revoca a Mussolini concentrarsi solo sugli studi, ma
l’incarico di capo del governo e lo fa quando l’amico d’infanzia
arrestare. Nuovi risvolti nei Edward Norton, indebitato, esce
documenti inediti rinvenuti tra le di prigione, decide di aiutarlo e si
carte del gerarca Luigi Federzoni. rimette al tavolo da gioco.

Cruciverba Orizzontali Verticali Accadde oggi

di Stefano Bartezzaghi 1. Celati fra gli scrittori (iniz.). 1. Pezzo comico. di Luigi Gaetani
3. Il poltrone degli zoologi. 2. Vagli da passare.
9. Il plutonio del chimico. 3. Una “cintura” francese.
11. Antico e antiquato.
13. Elkann scrittore.
4. Formica del socialismo.
5. Caratteristica non basica.
I ndiana Jones è un personaggio
immaginario, ma c’è stata una figura
storica che gli somigliava parecchio. Si
15. Non guida più la fondazione 6. Che si lascia guidare senza chiamava Hiram Bingham, docente di
Pd. resistenze.
7. Un accertamento
storia a Yale, esploratore e cacciatore di
17. Zaki non lo vuole.
femminile. tesori americano. Il 24 luglio 1911, guidato
18. Ente tabacchi italiani
(sigla). 8. La famiglia dell’olivo e del da contadini locali, salì a 2400 metri sulle
19. Lo si commette frassino. Ande peruviane alla ricerca della “città
trasgredendo. 9. Ci fanno volare. perduta” degli Inca, che da
21. Dovrebbe aver ragione. 10. Un individuo qualsiasi. sempre gli esploratori
23. Lambisce Vercelli. 12. Disordinato e confuso. avevano immaginato
24. Nessuna, in frasi negative. 14. Vivono dei propri talenti. ricoperta d’oro. Non trovò il
25. Fu una società telefonica 16. L’Unità divenuta poi prezioso metallo, ma scoprì
(sigla). Azienda (sigla). le rovine della cittadella di
26. Si dice per spiegare. 20. Area verde nel deserto. “montagna vecchia”: in
27. Farmacopea Ufficiale 21. Il presidente Ciampi (iniz.). quechua, Machu Picchu.
(sigla). 22. Il padre che non si sa. Dopo le sue avventure in
28. Proprio qui. 25. Si dice per esortare. America Latina Bingham si
arruolò nella Grande guerra
e diventò un provetto pilota. Il giorno in cui
La coda dell’occhio aveva scoperto Machu Picchu, una
ragazzina compiva 14 anni. Si chiamava
di Michele Smargiassi
Amelia Mary Earhart (nata il 24 luglio 1897),
amava anche lei l’avventura ed era
È arrivato il destinata a diventare un’aviatrice. Quando,
nuovo raccolto di molti anni dopo, fu la prima donna a
Copia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90

sorvolare l’Atlantico in solitaria, uno dei

noci di cocco al primi telegrammi di congratulazioni le
mercato centrale arrivò proprio da Hiram Bingham.
di Marikina City, ©RIPRODUZIONE RISERVATA

nella
conurbazione Sudoku 6 7 4
di Manila,
5 1
Filippine. Volano Come si gioca
in aria le palle di Completare
1 6 3 2 5
fibra dura, è un il diagramma 6 9 2 3
gioco di ritmo, in modo che
ciascuna riga, 2 3 8 9 7 5 1
precisione da colonna e 7 1 4 8
lanciatore, abilità riquadro 3x3
9 4 1 6 8
da catcher. Il contenga una
sola volta tutti i 7 5
camion si svuota numeri da 1 a 9.
in pochi minuti. Livello: medio
4 2 6
EPA/ROLEX DELA PENA

Meteo La prima cosa bella

di Gabriele Romagnoli
Sole Oggi Domani Oggi Min Max Domani

L
Nuvoloso Ancona 25 36 133 27 35 140 a prima cosa bella di lunedì 24 luglio 2023 è il
Variabile Aosta 19 26 120 17 28 121 meccanismo su cui si basa la serie Netflix Night
Coperto Bari 25 43 126 26 43 128 Agent (e, prima, il film I tre giorni del Condor): le
Pioggia Bologna 21 36 159 23 34 151 conseguenze dell’accertata solitudine.
Rovesci Cagliari 28 39 129 29 32 127
Grandine Campobasso 21 37 114 23 33 114
Temporali Catanzaro 24 40 112 24 41 125
Continua sul sito, anche in versione audio con la
Nebbia Firenze 21 36 152 25 33 146
voce dell’autore: larep.it/pcb
Neve Genova 23 29 136 24 28 127
L’Aquila 21 36 113 24 34 111
Mare Milano 21 30 197 20 30 202
Napoli
Le soluzioni di ieri
Calmo 25 38 166 25 36 160
Mosso Palermo 29 39 122 33 40 124 2 1 5 3 9 7 4 8 6
4 3 8 2 1 6 7 9 5
Agitato Perugia 20 36 136 22 34 121
7 6 9 8 4 5 1 3 2
Potenza 20 36 104 22 35 110
Vento 6 5 4 9 2 8 3 1 7
Roma 24 39 138 26 36 147
8 7 2 5 3 1 9 6 4
Calmo Torino 20 28 188 19 29 175
3 9 1 7 6 4 5 2 8
Moderato Trento 18 29 151 19 31 148
9 4 3 6 7 2 8 5 1
Forte Dati Trieste 23 33 165 25 30 159 5 2 7 1 8 9 6 4 3
Molto forte Venezia 24 31 152 23 29 137 1 8 6 4 5 3 2 7 9
.
Lunedì, 24 luglio 2023 Televisione pagina 39
PROGRAMMI TV

Rai 1 Rai 2 Rai 3 Canale 5 Italia 1 Rete 4 La Sette

6.30 Tgunomattina 6.30 Piloti - Serie Tv 6.00 RaiNews24 6.00 Prima pagina Tg5. 7.45 Milly, un giorno 6.45 Controcorrente (r) 6.00 Meteo - Oroscopo
Estate 7.00 I casi della 8.00 Agorà Estate All’interno: 7.55 dopo l’altro 7.40 Kojak - Serie Tv - Traffico
7.30 TG1 L.I.S. giovane Miss 10.10 Elisir - A gentile Traffico; Meteo.it 8.15 Mila E Shiro - 8.45 Agenzia Rockford 6.40 Anticamera con
7.35 Coppa del Mondo Fisher - Serie Tv richiesta 8.00 Tg5 - Mattina Due Cuori Nella - Serie Tv vista
femminile: Italia - 8.30 Tg 2 11.10 Doc Martin - Serie 8.45 Morning News Pallavollo 9.55 Detective in corsia 6.50 Meteo - Oroscopo
Argentina 8.45 Radio2 Happy Tv 10.55 Tg5 - Mattina 8.40 Dr. House - - Serie Tv - Traffico
8.45 TG1 Family Estate 12.00 TG3 11.00 Forum Medical division 10.55 Carabinieri 7.00 Omnibus news
10.10 Rai Parlamento 10.10 Tg 2 Dossier 12.15 Quante storie 13.00 Tg5. All’interno: - Serie Tv 11.55 Tg4 Telegiornale 7.30 Tg La7
Telegiornale 11.05 Tg2 - Flash 13.15 Passato e presente Meteo.it 10.30 C.S.I. New York - 12.20 Meteo.it 7.55 Omnibus Meteo
10.15 Unomattina 11.10 Tg Sport 14.00 TG Regione 13.45 Beautiful Serie Tv 12.25 Il Segreto 8.00 Omnibus -
Estate 11.20 Crociere di nozze: 14.20 TG3 14.10 Terra Amara - 12.25 Studio Aperto 13.00 La signora del
Dibattito
12.00 Camper in viaggio Loira 14.50 Piazza Affari Serie Tv - «215 - I 13.05 Sport Mediaset West - Serie Tv
9.40 Coffee Break
12.25 Camper 13.00 Tg2 - Giorno 15.00 TG3 - L.I.S. Parte» 13.55 Backstage Radio 14.00 Lo sportello di
13.30 Telegiornale 13.30 Mondiali di Nuoto 15.05 Rai Parlamento 14.45 La promessa Norba Cornetto Forum 11.00 L’aria che tira
14.05 Cerimonia di 14.50 I Wildenstein - Telegiornale 15.45 My Home My Battiti Live 15.25 Anteprima Diario Estate
apertura del Serie Tv 15.10 Alla scoperta del Destiny - Serie Tv 14.05 The Simpson del Giorno 13.30 Tg La7
Summit sulla 18.00 Tg Parlamento ramo d’oro 16.45 Un altro domani 14.50 I Griffin 15.30 Tg4 Diario Del 14.15 Eden - Un Pianeta
sicurezza 18.10 Tg2 - L.I.S. 15.55 Di là dal fiume e 17.45 Un altro domani 15.20 Magnum P.I. - Giorno da Salvare
alimentare 18.15 Tg 2 tra gli alberi 18.45 Caduta libera. Serie Tv 16.55 Film: Il Volto 17.15 The Royal
16.30 Anteprima Estate 18.35 TG Sport Sera 16.50 Overland All’interno: 17.10 Person of Interest Dell’Assassino. Collection
in Diretta 18.55 Meteo 2 17.50 Geo Magazine 19.40 Tg5 - - Serie Tv All’interno: 18.10 Padre Brown -
17.00 TG1 19.00 Hawaii Five-0 19.00 TG3 Anticipazione 18.10 Backstage Radio 17.50 Tgcom24 Serie Tv
17.10 Estate in diretta - Serie Tv - 19.30 TG Regione 19.55 Tg5 Prima Pagina Norba Cornetto Breaking News; 20.00 Tg La7
18.45 Reazione a catena «Scomparsa» 20.00 Blob 20.00 Tg5 Battiti Live 17.52 Meteo.it 20.35 In Onda Estate
20.00 Telegiornale 19.40 N.C.I.S. - Serie Tv 20.20 Via Dei Matti n. 0 20.40 Paperissima 18.30 Studio Aperto 19.00 Tg4 Telegiornale 21.15 Film: Il giocatore
20.30 TecheTecheTè - «La veglia» 20.50 Un posto al sole Sprint 19.00 Studio Aperto Mag 19.45 Tg4 L’Ultima Ora - Rounders -
21.25 Il giovane 20.30 Tg2 - 20.30 21.20 Report Estate 21.20 Temptation Island 19.30 C.S.I. Miami - 19.48 Meteo.it di John Dahl,
Montalbano 21.00 Tg2 Post 23.15 Il fattore umano 1.00 Tg5 Notte Serie Tv 19.50 Tempesta
23.30 Cose nostre. 21.20 Che Todd ci aiuti 24.00 Tg 3 Linea Notte 1.35 Paperissima 20.25 N.C.I.S. - Serie Tv d’amore con Matt Damon,
Long playing All’interno: 23.55 - Serie Tv - «Chi Estate Sprint 21.15 Le Iene 20.30 Controcorrente John Malkovich,
Tg 1 Sera sbaglia paga» 0.30 Meteo 3 2.20 Vivere Presentano: Inside 21.20 Zona bianca Edward Norton
di Ernesto Assante
0.40 RaiNews24. 22.05 Che Todd ci aiuti - 0.35 O anche no 2.50 Sacrificio d’amore 0.50 Film: Final 0.50 Training Day - 23.30 Film: Nomad -
“Who’s Next” All’interno: Che
tempo fa
1.15 Sottovoce
Serie Tv - «È solo
apparenza»
22.50 Che Todd ci aiuti
1.30 Sorgente di vita
2.05 Rai News 24:
Rassegna Stampa
4.15 Sacrificio d’amore Destination 5 - di
Steven Quale,
con Nicholas
Serie Tv
2.30 Tg4 - L’Ultima Ora
Notte
The Warrior - di
Sergey Bodrov,
Sergei Bodrov,
per capire 1.45 RaiNews24 - Serie Tv - «Che il
podcast ci aiuti»
23.35 Chiamata
D’Agosto, David
Koechner, Tony
Todd. All’interno:
2.55 Film: Ricomincio
da zero - di Lello
Pontecorvo, con
Talgat Temenov,
Ivan Passer, con
Kuno Becker, Jay
il vero rock d’emergenza 1.40 Tgcom24 Fortunato Cecilia Hernandez, Jason
Scott Lee

Se aveste mai bisogno di

spiegare a qualcuno cos’è il
rock, non perdete tempo con
testi, tesi e teorie. Prendete
questo disco, preferibilmente
in vinile, e lasciatelo andare.
Basta ascoltare Who’s Next
per capire cos’è il rock, il suo
segreto, la sua forza, la
capacità, ancora fortissima, di
cambiare il modo in cui si
ascoltano, si comprendono, si
vivono l’arte e la musica.
Album perfetto, realizzato da
Townshend e compagni nel
‘71, figlio di un progetto più
ampio di opera rock mai
compiuto, Lifehouse,
visionario al punto di
immaginare 50 anni fa una
società iperconnessa e
ipercontrollata simile a quella
in cui viviamo. Who’s Next è
intelligenza e energia,
ribellione e spiritualità,
Sky
Cinema
11.25 Gli spietati - di Clint
Eastwood Sky Cinema
Collection
12.15 Il nome del figlio - di
Francesca Archibugi Sky
Cinema Comedy
12.40 Il cacciatore e la regina
di ghiaccio - di Cedric
Nicolas-Troyan Sky
Cinema Family
12.50 Nope - di Jordan Peele
Sky Cinema Uno
13.20 Marry Me - Sposami - di
Kat Coiro Sky Cinema
Romance
13.25 Conan the Barbarian
- di Marcus Nispel Sky
Cinema Action
13.40 Balla coi lupi (ext. vers.)
- di Kevin Costner Sky
Cinema Collection
13.50 Achille Tarallo - di Antonio
Capuano Sky Cinema
Comedy
14.35 Cool dog - Rin tin tin a new
york - di Danny Lerner Sky
Cinema Family
15.05 Il maledetto United - di
Tom Hooper Sky Cinema
Uno
15.15 Brooklyn - di John
Crowley Sky Cinema
Romance
satellite digitale terrestre
Rai Storia Rai 4
19.20 L’ultima notte del 16.50 Tribes and Empires: Le
Regime. I verbali inediti profezie di Novoland
di Luigi Federzoni 17.30 Il Commissario Rex
19.50 R.A.M. 19.10 Criminal Minds -
15.20 36 Quai des Orfèvres - di 19.25 Dead Drop - Caccia al 22.40 Una lunga domenica di
O. Marchal Sky Cin Action traditore - di R. Ellis passioni - di Jean-Pierre 20.05 Italia: viaggio nella Suspect Behavior
15.45 Il medico della mutua - di Frazier Sky Cinema Jeunet Sky Cinema bellezza 19.55 Criminal Minds: Beyond
Luigi Zampa Sky Cinema Action Romance 20.10 Il giorno e la storia Borders
Comedy 19.25 Ghost Movie 2 - Questa 22.45 Un boss in salotto - di 20.30 Passato e Presente
16.05 Dolcissime - di Francesco volta è guerra - di Michael Luca Miniero Sky Cinema 20.35 Criminal Minds
Ghiaccio Sky Cin Family Tiddes Sky Cinema Comedy 21.10 Cronache dall’antichità 21.20 Fire Country
16.40 Per un pugno di dollari - di Comedy 22.55 The Last Son - di Tim 22.05 Storia delle nostre città 22.50 Film: L’urlo di Chen
Sergio Leone Sky Cinema 19.30 Madagascar - di Eric Sutton Sky Cinema 22.50 5000 anni e + La lunga terrorizza anche
Collection Darnell, Tom McGrath Sky Collection storia dell’umanità l’occidente - di Bruce
16.45 Black Adam - di J. Collet- Cinema Family 23.20 21 - di Robert Luketic Sky 23.50 Storia in breve Lee, con Bruce Lee
Serra Sky Cinema Uno 21.00 From Paris with Love - di Cinema Uno
17.10 Casablanca - di Michael Pierre Morel Sky Cinema 0.15 Quella sporca dozzina
Curtiz Sky Cinema - di Robert Aldrich Sky
Romance
Action
21.00 Il cosmo sul comò - di Cinema Action
Rai 5 TV8
17.15 Spy Game - di Tony ScottCopia di 9da0c9625c73dab6737b2ead03f34f90
Marcello Cesena Sky 0.20 Paddington - di Paul King
Sky Cinema Action Cinema Comedy Sky Cinema Family 14.00 Africa’s Wild Horizon 6.00 TG24 mezz’ora
17.25 Noi E La Giulia - di 21.00 Viaggio al centro della 0.30 Signori si nasce - di Mario 14.55 Nuovi territori selvaggi 6.55 TG24 Preview
Edoardo Leo Sky Cinema terra - di Eric Brevig Sky Mattoli, Mario Mattòli Sky 7.00 Sky Tg24 Mattina
d’Europa 8.00 Quattro matrimoni
Comedy Cinema Family Cinema Comedy
15.50 I Miserabili
17.35 Wonder - di Stephen 21.00 Matrimoni e altri disastri 0.35 Jonah Hex - di Jimmy 9.15 Tg News SkyTG24
Chbosky Sky Cinema - di Nina Di Majo Sky Hayward Sky Cinema 17.10 Delius, Britten, Dvorak 9.30 Imprevisto d’amore
Family Cinema Romance Collection 18.35 Rai 5 Classic 11.00 Tg News SkyTG24
18.25 The Hateful Eight - di 21.15 Django - di Sergio 1.25 What Women Want - 19.20 Rai News - Giorno
11.15 Alessandro Borghese - 4
Quentins Tarantino Sky Corbucci Sky Cinema Quello che le donne ristoranti
19.25 Tina Modotti, Maestra 12.30 Bruno Barbieri - 4 Hotel
Cinema Collection Collection vogliono - di Nancy
18.55 Grazie ragazzi - di 21.15 Don’t Worry Darling - di Meyers Sky Cinema Uno della fotografia 13.45 Inganni di famiglia
Riccardo Milani Sky Olivia Wilde Sky Cin Uno 1.55 Roald & Beatrix - Un 20.20 Prossima fermata, 15.30 Una luna di miele da sogno
22.40 Lucy - di Luc Besson Sky incontro magico - di D. 17.15 Alessandro Borghese - 4
Cinema Uno America ristoranti
19.00 City of Angels - La città Cinema Action Kerr Sky Cinema Family
degli angeli - di Brad 22.40 Viaggio nell’isola 2.05 Restiamo amici - di 21.15 Film: DOC - Sqizo - con 18.30 Amichevoli: Napoli - Spal
Silberling Sky Cinema misteriosa - di Brad Antonello Grimaldi Sky Regia di Duccio Fabbri. 20.30 Bruno Barbieri - 4 Hotel
Romance Peyton Sky Cin Family Cinema Comedy Con Louis Wolfson, Paul 21.45 Gomorra - La serie
23.45 La ragazza dei Parioli
Auster 0.45 Il Forteto
22.25 Sciarada - Il circolo 1.45 Delitti
Sport delle parole 3.45 Lady Killer

Podcast 12.00 Pallavolo: Finale Nations 17.45 Nuoto: 2a g. Mondiali Movie Cielo
League Maschile Sky di Nuoto Sky Sport
Notizie e storie Sport Football Football 21.10 Film: La strage del 10.45 Cuochi d’Italia
12.30 Pallanuoto: 4° Quarto 18.00 Ciclismo: Tour de France MasterChef Italia
da ascoltare Mondiali F Sky Sport Eurosport settimo Cavalleggeri
- di Sidney Salkow, con
11.45
13.45 MasterChef Italia
Arena 18.30 Atletica leggera: Dolomiti 16.15 Fratelli in affari
World Series Trail Running Dale Robertson
k La copertina 13.00 Motociclismo: GP
Flanders Mondiale Eurosport 2 23.00 Film: Invito a una
17.15
18.00
Buying & Selling
Fratelli in affari: una casa è
Who’s Next degli Who uscì nel 1971 Motocross Eurosport 2 19.00 Surf: Rio de Janeiro World
sparatoria - con Yul per sempre
13.00 Nuoto: 2a g. Mondiali di League Championship Love it or List it - Prendere o
Nuoto Sky Sport Uno Tour Eurosport 2 Brynner, Janice Rule 18.45
lasciare
fantascienza e realismo in Banca ‘Ndrangheta 13.45 Ciclismo: Clermont- 19.00 Automobilismo: GP 0.40 Film: 15 Minuti - Follia
19.45 Affari al buio
canzoni che celebrano la Ferrand - Clermont- Ungheria F1 Sky Sport omicida a New York - di 20.15 Affari di famiglia
Autori vari Ferrand. 124 km Tour de Arena John Herzfeld, con 21.15 Chocolat
potenza del rock mettendo al France F Eurosport 19.45 Pallanuoto: 2° Quarto
Mondiali F Sky Sport Robert De Niro 23.30 Love Jessica
centro del suono la chitarra e 14.00 Motociclismo: GP
Football
Flanders Mondiale
allargandone il campo con Le inchieste puntano sulla Motocross Eurosport 2 20.00 Equitazione: Riesenbeck.
intelligenti esperimenti finanza come autostrada dei 14.00 Automobilismo: Estonia Salto ostacoli Global D-Max Nove
World Rally Championship Champions Tour
elettronici, esaltandone il soldi dei clan. Un giro d’affari Sky Sport Football
Eurosport 13.20 Missione restauro 13.25 Summer Crime - Amore e altri
20.00 Ciclismo: Clermont- 15.10 Swords: pesca in alto mare delitti
contenuto ideale, raffinato, da 130 miliardi l’anno che, da 14.30 Wrestling: AEW Dynamite
Ferrand - Mauriac. 148 15.15 Il delitto della porta accanto
Sky Sport Arena 17.10 Predatori di gemme
attraverso l’energia della solo, risanerebbe i conti dello 14.50 Pallavolo: Finale Nations
km Tour de France F 18.55 Nudi e crudi 17.15 Le ultime 24 ore - Caccia al
musica. Townshend, Daltrey, Stato. Su Repubblica e One League Maschile Sky
Eurosport 2 21.25 Life Below Zero killer
20.00 Wrestling: AEW Rampage 23.15 WWE Raw 18.05 Little Big Italy
Moon e Entwistle modellano Podcast. Sport Uno Sky Sport Arena
15.00 Ciclismo: Clermont- 1.00 Cacciatori di fantasmi 19.20 Cash or Trash - Chi offre di
un universo sonoro senza 20.45 Nuoto: 2a g. Mondiali Sky 2.40 Cacciatori di fantasmi più?
Ferrand - Mauriac. 148 Sport Arena
spigoli che porta l’ascoltatore km Tour de France F 3.25 Mountain Monsters 21.35 Only Fun - Comico Show
21.00 Nuoto: 24/07/23 Studio
Eurosport 5.00 Marchio di fabbrica 23.25 I migliori Fratelli di Crozza
in un altrove reale, fisico. Nel Il caso Unabomber Mondiali Nuoto Sky Sport
15.00 Arrampicata: Briancon. Football
disco, due classici della storia Lead M/F Coppa del 22.00 Atletica leggera: Dolomiti
Marco Maisano Mondo Eurosport 2 World Series Trail Running Real Time Le News per le serie TV
del rock, Baba O’Riley con il 16.15 Rugby: Italia - Spagna Eurosport 2
quale gli Who attraversano la Test Match F Sky Sport 22.30 Ciclismo: Tour de France 17.05 Abito da sposa cercasi
Arena Eurosport
“terra desolata degli Il racconto di uno casi di 16.30 Automobilismo: 22.30 Automobilismo: 17.40 Abito da sposa cercasi
adolescenti” e Won’t get fooled cronaca nera più misteriosi: Ungheria Porsche Super Ungheria Porsche Super 18.15 Abito da sposa cercasi
again, con l’urlo di Roger quello di Unabomber. Cup Eurosport 2 Cup Eurosport 2 18.50 Abito da sposa cercasi
16.30 Pallanuoto: 1° Quarto 22.30 Pallavolo: Finale Nations
Daltrey che ancora scuote Che dal 1994 al 2006 ha Mondiali F Sky Sport League M Sky Sport 19.25 Casa a prima vista
cuori e anime insoddisfatte: terrorizzato le province di Football Arena 20.30 Casa a prima vista
16.30 Tennis: 1a g. ATP 250 23.30 Motociclismo: Mailla 21.30 Barbie Dreamhouse
da ascoltare almeno una volta Pordenone, Udine, Venezia Umago Sky Sport Uno Grand Prix Eurosport 2
17.30 Motociclismo: Mailla 23.30 Nuoto: 2a g. Mondiali di Challenge
a settimana. ©RIPRODUZIONE RISERVATA e Treviso. Su One Podcast.
Grand Prix Eurosport 2 Nuoto Sky Sport Uno 22.50 Vite al limite
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