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La chiralit Per il prossimo Carnevale della Fisica #23, ospitato da Annarita Ruberto nel suo blog Scientificando, si propone

il seguente post sulla chiralit. Il termine chiralit deriva dal greco (=mano) ed utilizzato per indicare la propriet appartenente a tutti i corpi aventi unimmagine speculare non sovrapponibile a s. Esso fu introdotto da Sir L. Thompson, Lord Kelvin (1824-1907) in questi termini: I call any geometrical figure, or group of points, chiral, and say that it has chirality, if its image in a plane mirror, ideally realized, cannot be brought to coincide with itself. Dalla definizione si deduce subito che la sua etimologia deriva proprio dalla propriet della mano che non sovrapponibile alla sua immagine.

Lidea di chiralit stata presa in considerazione da discipline quali la matematica, la chimica e la fisica e in esse contestualizzata...ma non solo in esse! http://www.youtube.com/watch?v=tk-SNvCPLCE&feature=related
(Un video di introduzione alla chiralit)

In matematica, gli oggetti chirali sono tutti quelli non sovrapponibili, mediante traslazioni e rotazioni, alla propria immagine riflessa. Per esempio, figure geometriche come il cerchio e il quadrato non sono chirali, mentre i triangoli scaleni s. Per utilizzare i termini complessi della matematica, la riflessione prende il nome di enantiomorfismo, quindi due oggetti che si ottengono luno dallaltro per riflessione si chiamano enantiomorfi. Gli oggetti chirali, insieme alla loro immagine riflessa, formano le cosiddette coppie enantiomorfe.

Un poliedro detto chirale se non equivalente alla sua immagine riflessa. Pi precisamente, un poliedro chirale se tutte le sue simmetrie sono rotatorie: non ha cio simmetrie che invertono l'orientazione. Pi concretamente, un poliedro chirale si comporta come una mano: si presenta in due forme (una "sinistra" e una "destra") che sono una lo specchio dell'altra.

Il cubo camuso, poliedro archimedeo

In chimica, una molecola viene detta chirale quando due sue forme speculari non sono sovrapponibili nello spazio tridimensionale. In caso contrario la molecola si dir achirale. Nel 1848 il chimico e biologo francese Louis Pasteur (1822-1895), dopo aver osservato al microscopio un sale dellacido tartarico, si rese conto del fatto che esso formava due tipologie di cristallo, ciascuna delle quali era limmagine speculare dellaltro. Pasteur ha accuratamente separato queste due tipologie di cristallo, le ha sciolte in acqua e, facendo passare un raggio di luce attraverso la soluzione, scopr che la luce polarizzata veniva ruotata in modo differente da ciascuno dei due cristalli: uno produceva una rotazione oraria, laltro una rotazione antioraria.

In seguito a ci, Pasteur si convinse della chiralit della materia e afferm che la vita quale ci si manifesta funzione dellasimmetria delluniverso e delle conseguenze di questo fatto. Successivamente, il chimico formul lipotesi secondo la quale lunivers est dissymetrique. Quindi la maggior parte degli oggetti in natura chirale, ovvero ha la propriet di non coincidere con la propria immagine speculare. Malgrado la natura prevalentemente chirale delluniverso, non esiste unimmagine privilegiata rispetto ad unaltra. Esempi di enantiomeri sono le proteine e il DNA. Le proteine sono formate da catene di 20 amminoacidi dei quali 19 sono chirali e soltanto la glicina achirale.

http://www.youtube.com/watch?v=3WZZXPOsPNI In fisica, un sistema detto chirale se, sottoposto ad una trasformazione di parit, viene trasformato nel sistema avente chiralit opposta. Una trasformazione quindi chirale se trasforma un sistema con una chiralit definita in un altro avente la stessa chiralit. Nello studio dei fenomeni naturali, si sempre tentato di invocare il principio della simmetria, ma ci si accorti del fatto che per una comprensione totale della natura, era di fondamentale la rottura della simmetria, piuttosto che la simmetria stessa. Infatti, la fisica ricca di esempi di tal genere: la materia in quantit maggiore dellantimateria, mentre i neutrini sono sinistrorsi. http://youtu.be/lO50ocnHmGg Fino al 1957 si pensava che la natura fosse chirale a livello microscopico, ovvero che le quattro forze fondamentali della natura conservassero la parit. Invece stato scoperto che la forza nucleare debole, responsabile del decadimento beta dei nuclei atomici, non conserva la parit! Il fisico Chien-Shiung Wu dimostr che le particelle beta che vengono emesse dai nuclei radioattivi possiedono una asimmetria chirale ben definita, ovvero gli elettroni sinistrorsi sono in numero molto maggiore di quelli destrorsi. Le particelle elementari sono, a riposo, achirali. Esse presentano una struttura sferica, ma diventano achirali appena sono in rotazione lungo il loro asse di spin. Allontanandoci dallambito puramente scientifico, anche il nostro sistema affettivo un sistema chiralico destrorso o sinistrorso, in quanto riguarda affetti contrapposti che integrano le espressioni positive con quelle negative. La disciplina che si occupa degli affetti prende il nome di timologia e la sua base ontologica proprio la chiralit affettiva. Questultima permette allessere umano di costruire una propria prospettiva psicomentale che contribuisca alla costituzione della propria personalit allinterno di un determinato contesto sociale. Infatti, la presenza dellasimmetria affettiva permette allessere umano di contrastare le esperienze negative vissute, superando il senso di incapacit ed inadeguatezza spesso provati di fronte a situazioni che creano forti instabilit emotive. Tommaso Paolone ha scritto una poesia, riportata di seguito, avente come titolo proprio il termine Chiralit.
Chiralit
Specchio la coscienza in un attimo di cielo Gli alibi raggelano i germogli neofiti Nuvole di incubi marini cariche di sensi di colpa stanno per piovere Mi sovrastano Mi assottiglio per non bagnarmi con gocce amare ma le lacrime aguzze come bugie peggiorano il mio volto graffiato dallattesa ed io allora aspetto per pagare le illusioni e conoscere la riscossa dei rimpianti

Chiudiamo questo intervento con una riflessione di Luca Etxebarria proprio sulla chiralit: "Ma come ci si pu capire in un linguaggio di riflessi, di proiezioni e ombre? Lo specchio , tra le altre cose, lo spazio in cui uno conosce le proprie necessit e i propri desideri. Ma uno specchio genera distorsioni, deforma, illumina e nasconde, ingrandisce o rimpicciolisce. Pu addirittura, se si rompe, frammentare e scomporre limmagine, dissolverla, distruggere lideale d'unit e di equilibrio. Mettere a fuoco la realt contraddittoria del proprio desiderio. Le relazioni, tutte le relazioni, racchiudono immagini speculari".

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Erasmo Modica www.matematica.blogscuola.it

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