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LEZIONE DEL 20-21 OTTOBRE 2021

Scritture di Acquisto, Vendita e Iva

Nelle operazioni di acquisto e di vendita si distinguono:


a) la fase di liquidazione: si rileva la nascita della posizione debitoria /creditoria nei confronti del
fornitore/cliente per i beni/servizi acquistati/venduti;
b) la fase di regolamento: si rileva la diminuzione dello svantaggio/ del vantaggio (pagamento del
debito/riscossione del credito) che può avvenire in diverse modalità e tempi, ossia o nella stessa data o in data
diversa da quella di liquidazione.

Esempio:

In data 20. 10. X acquistate merci per €10.000. il regolamento avviene nella stessa data per € 1.000 in contanti,
per € 4.000 a mezzo banca e per la restante parte a dilazione.

FASE DI LIQUIDAZIONE: si rileva la nascita della posizione debitoria nei confronti del fornitore dei
beni/servizi acquisiti
L’analisi del fatto amministrativo è la seguente:
Aspetto Finanziario:
DEBITI V/FORNITORI: CF V.N.A.P. ∆ N.A.P. U/A € 10.000
Aspetto Economico:
MERCI C/ACQUISTO: CE DI REDDITO V.E.N. COSTO DI ESERCIZIO ∆ E.N. /D. € 10.000

20.10.X
… … MERCI C/ACQUISTI a DEBITI VS/FORNITORI 10.000
per acquisto merci

FASE DI REGOLAMENTO: si rileva la diminuzione della posizione debitoria nei confronti del fornitore dei
beni/servizi acquisiti:
L’analisi del fatto amministrativo è la seguente:
Aspetto Finanziario:
DEBITI V/FORNITORI: CF V.N.A.P. ∆ N.A.A. E/D € 10.000
CASSA: CF V.N.C.A. ∆N.C.P. U/A € 1.000;
BANCA C/C: CF V.N.A.A. ∆ N.A.P. U/A € 4.000
DEBITI V/FORNITORI: CF V.N.A.P. ∆ N.A.P. U/A € 5.000
Aspetto Economico: inesistente
d.d.
… … DEBITI V/FORNITORI a DIVERSI 10.000
CASSA 1.000
BANCA C/C 4.000
DEBITI V/FORNITORI 5.000

Nel libro mastro:


Merci c/acquisti Debiti v/fornitori
10.000 10.000 10.000
5.000

Banca X c/c Cassa


….. 4.000 …… 1.000

In alternativa senza considerare la dilazione:

d.d.
… … DEBITI V/FORNITORI a DIVERSI 5.000
CASSA 1.000
BANCA C/C 4.000

Nelle operazioni di vendita si distinguono:


a) la fase di liquidazione: si rileva la nascita della posizione creditoria nei confronti del cliente per i
beni/servizi/venduti;
b) la fase di regolamento: si rileva la diminuzione del vantaggio (riscossione del credito) che può
avvenire in diverse modalità e tempi, ossia o nella stessa data o in data diversa da quella di
liquidazione.
Esempio:

In data 20. 10. X vendute merci per € 20.000. il regolamento avviene nella stessa data per € 2.000 in contanti,
per € 8.000 a mezzo banca, per € 6.000 tramite effetti a 30 gg e il resto a dilazione
FASE DI LIQUIDAZIONE
Aspetto Finanziario:
CREDITI VS/ CLIENTI: CF V.N.A.A. ∆ N.A.A. E/D € 20.000
Aspetto Economico:
MERCI C/VENDITE: CE DI REDDITO V.E.P. RICAVO DI ESERCIZIO ∆ E.P/A. € 20.000

07.10.X
… … CREDITI VS/CLIENTI a MERCI C/VENDITE 20.000
per vendite merci

FASE DI REGOLAMENTO:
Aspetto Finanziario:
CREDITI VS/CLIENTI : CF V.N.A.A. ∆ N.A.P. U/A € 10.000
CASSA: CF V.N.C.A. ∆N.C.A. E/D € 2.000;
BANCA C/C: CF V.N.A.A. ∆ N.A.A. E/D € 8.000
EFFETTI ATTIVI: CF V.N.A.A. ∆ N.A.A. E/D € 6.000
CREDITI VS/ CLIENTI: CF V.N.A.A. ∆ N.A.A. E/D € 4.000
Aspetto Economico: inesistente

d.d.
… … DIVERSI a CREDITI VS/CLIENTI 20.000
CASSA 2.000
BANCA C/C 8.000
EFFETTI ATTIVI 6.000
CREDITI VS/CLIENTI 4.000
per riscossione crediti
Nel libro mastro:
Merci c/vendite Crediti v/clienti
20.000 20.000 20.000
4.000

Banca X c/c Cassa


….. ……
8.000 2.000

Effetti attivi
6.000

In alternativa senza considerare la dilazione:

d.d.
… … DIVERSI a CREDITI VS/CLIENTI 16.000
CASSA 2.000
BANCA C/C 8.000
EFFETTI ATTIVI 6.000
per riscossione crediti

Crediti v/clienti
20.000 16.000
L’IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO (IVA)

Le tasse sono somme di denaro versate allo Stato o ad altro Ente impositore in cambio di servizi specifici.
Mentre, le imposte, sono dei tributi imposti dallo Stato che non corrispondono ad alcuna prestazione specifica
svolta dallo Stato stesso, per il versamento di quella somma. L'imposta, quindi, è un tipo di tributo che ha la
particolarità di essere un prelievo coattivo da parte di un Ente impositore che non risulta però connesso a
nessuna prestazione specifica da parte dell'Ente stesso, che sia esso lo Stato, la Regione, il Comune di residenza
o altro e, normalmente, connesse alla propria capacità contributiva (ma non sempre).
Le imposte generano il cosiddetto gettito fiscale, utile per finanziare i pubblici esercizi indivisibili, e sono
costituite da 3 elementi essenziali:
presupposto: ovvero la causa che genera la nascita del tributo;
base imponibile: che rappresenta la cifra in base alla quale viene calcolata l'imposta;
aliquota: che è la percentuale da applicare alla base imponibile;

Le imposte sono:
1) dirette: sono legate strettamente alla capacità contributiva del cittadino e che usano come parametro
fondamentale per la loro base imponibile il reddito o il patrimonio. Semplificando il concetto, colpiscono
direttamente il denaro o il patrimonio che un contribuente guadagna, o possiede, in un determinato periodo di
tempo. Le principali imposte dirette sono: IRPEF, IRAP, IMU, IRES;
2) indirette: non colpiscono direttamente i guadagni percepiti dal contribuente nel periodo di tempo (anno
fiscale), non incidendo sulla sua capacità contributiva, ma vanno a colpire la ricchezza solo nel momento in
cui questa viene spesa, consumata o trasferita. Questo tipo di imposta, normalmente, causa una differenza tra
il prezzo netto di vendita e quello reale che viene pagato dal consumatore. Sono imposte indirette: l'IVA, le
Accise, l'imposta di registro e l'imposta di bollo.

L'Imposta sul Valore Aggiunto (IVA) è un’imposta che viene applicata sui beni e sui servizi, cioè sulla
ricchezza prodotta attraverso gli atti di scambio e, in genere, si applica nelle operazioni sia di acquisto sia di
vendita. L'IVA è un'imposta generale sui consumi, il cui calcolo si basa solo sull'incremento di valore che un
bene o un servizio acquista a ogni passaggio economico (valore aggiunto), a partire dalla produzione fino ad
arrivare al consumo finale del bene o del servizio stesso. Nel valore aggiunto sono comprese eventuali accise,
ossia tasse sulla produzione o fornitura che il venditore rigira al consumatore finale.
In particolare quando si acquista un bene/servizio si versa al fornitore, l’importo non solo del costo del
bene/servizio acquisito ma anche quello relativo all’imposta sul valore aggiunto. Allo stesso modo, quando si
vendono dei beni/servizi è richiesto ai clienti l’importo non solo del prezzo del bene/servizio ceduto ma anche
quello relativo all’imposta sul valore aggiunto. L’importo, dunque, non costituisce né un costo né un ricavo
bensì un credito (IVA a credito) nel primo caso e un debito (IVA a debito) nel secondo verso lo Stato da parte
dell’azienda che lo preleva.
Lo strumento tramite il quale si opera la rivalsa è la fattura che deve essere emessa dal soggetto che effettua
la cessione del bene/prestazione del servizio. Nel caso di acquisto di beni/servizi l’azienda riceve la fattura
emessa dal fornitore; nel caso della cessione di beni /prestazione di servizi, invece, l’azienda emette la
fattura.
Sussiste l’obbligo della fatturazione delle operazioni effettuate e l’annotazione delle fatture deve avvenire
in appositi registri così come l’effettuazione delle liquidazioni periodiche e dei relativi eventuali versamenti.
L’ammontare complessivo delle operazioni attive (cessione di beni o prestazione di servizi effettuate, registrate
o soggette a registrazione dal contribuente con riferimento a un anno solare) contribuisce a formare il volume
di affari IVA.

L’importo sul quale si calcola l’IV.A. è detto base imponibile che, generalmente, è rappresentata dal
corrispettivo della cessione dei beni e delle prestazioni dei servizi, dedotti gli sconti commerciali e incluse le
spese accessorie sostenute dal fornitore, gli oneri e i debiti attribuite all’acquirente. L’onere grava sul
consumatore finale che diventa soggetto passivo, in quanto non può avvalersi dell’istituto della rivalsa (imposta
sui consumi).
Per l’applicazione dell’IVA devono sussistere tre presupposti:
1. presupposto soggettivo: le operazioni devono essere svolte nell’esercizio di imprese, arti e professioni;
2. presupposto oggettivo le operazioni devono consistere in cessioni di beni e prestazioni di servizi;
3. presupposto territoriale le operazioni devono essere realizzate nel territorio dello Stato

Il venire meno anche di uno solo dei suddetti tre presupposti fa sì che le operazioni escano dal campo di
applicazione dell’IVA (operazioni escluse o fuori campo o non soggette IVA).

L’imposta è calcolata in base ad una percentuale, detta aliquota, applicata sulla base imponibile, che può
essere:
1. ordinaria, attualmente pari al 22%;
2. ridotta al 10% (applicata ai servizi turistici quali alberghi, bar, ristoranti e altri prodotti turistici, a
determinati prodotti alimentari e particolari operazioni di recupero edilizio); ridotta al 5% (applicata
alle prestazioni di carattere socio-sanitario e assistenziali);
3. ultraridotta, pari al 4%, applicata alle vendite di generi di prima necessità (alimentari, stampa
quotidiana o periodica, ecc.).

L’IVA è un’imposta:
a) indiretta sui consumi: colpisce la ricchezza nel momento in cui essa si realizza attraverso lo scambio
b) proporzionale: le percentuali che si applicano restano costanti al variare dell’importo sul quale si applicano
e differenziate, in quanto variano a seconda il carattere di necessità del bene/servizio oggetto della transazione.
c) neutra: l’importo è indipendente dal numero di passaggi intermedi necessari
d) trasparente: è possibile determinare l’ammontare dell’imposta gravante sul bene in quanto essa è sempre
distinta dal prezzo.
L’onere fiscale complessivo, infine, è distribuito tra tutti gli operatori che partecipano al processo produttivo-
distributivo che incassano l’IVA sulle fatture che emettono e la versano su quelle che ricevono, liquidando
successivamente all’Erario la differenza (meccanismo di detrazione di imposta da imposta).
Mediante un sistema di detrazione e rivalsa, l'imposta grava sul consumatore finale, invece per il soggetto
passivo d'imposta – ad esempio l'imprenditore o il professionista – l'IVA resta neutrale. Infatti il soggetto
passivo d'imposta, cioè colui che cede beni o servizi, detrae l'imposta pagata sugli acquisti di beni e servizi
effettuati nell'esercizio d'impresa, arte o professione, dall'imposta addebitata (a titolo di rivalsa) agli acquirenti
dei beni o dei servizi prestati.
Nell'applicazione dell'imposta sul valore aggiunto occorre quindi distinguere il contribuente di fatto (il
consumatore finale), che pur non essendo soggetto passivo dell'imposta ne sopporta l'onere economico e il
contribuente di diritto (di norma un imprenditore o un professionista) su cui gravano gli obblighi del soggetto
passivo d'imposta, sebbene per lui l'imposta resti neutrale.

Categorie di operazioni ai fini IVA

1) operazioni imponibili, ossia quelle soggette al pagamento dell’IVA. Esse comportano il sorgere del debito
d’imposta, sono soggette alla fatturazione e alla registrazione sui libri IVA, concorrono a formare il volume di
affari dell’IVA, devono essere inserite nella dichiarazione annuale e consentono la detraibilità dell’IVA pagata
a monte su acquisti e spese;
2) operazioni non imponibili, ossia quelle non soggette a IVA per espressa disposizione di legge, quali le
cessioni all’esportazione, le operazioni assimilate e le operazioni internazionali o connesse agli scambi
internazionali. Esse non comportano il sorgere del debito d’imposta, sono soggette alla fatturazione e alla
registrazione sui libri IVA, concorrono a formare il volume di affari dell’IVA, devono essere inserite nella
dichiarazione annuale e consentono la detraibilità dell’IVA pagata a monte su acquisti e spese;
3) operazioni esenti, ossia quelle non assoggettate ad IVA per motivi di ordine sociale, culturale, politico ed
economico. Esse non comportano il sorgere del debito d’imposta, sono soggette alla fatturazione e alla
registrazione sui libri IVA, concorrono a formare il volume di affari dell’IVA, devono essere inserite nella
dichiarazione annuale e non consentono la detraibilità dell’IVA pagata a monte su acquisti e spese.

Esempio
Un commerciante acquista materia prima per un valore di 1.000 euro, per cui pagherà 1.220 euro, essendo
l'IVA pari a 220 euro (22%). Supponiamo che, a seguito di una serie di lavorazioni effettuate su di essa, il
valore del prodotto lavorato sia di 1.200 euro. Al momento della vendita il consumatore finale pagherà al
commerciante una somma di 1.464 euro (1.200 + 22% di IVA ovvero 264 euro= 1.464). La somma che il
commerciante deve versare allo Stato è di 264 – 220 = 44 euro (IVA che il commerciante ha ricevuto dal
consumatore finale al netto di quella versata per acquistare la materia prima).
Allo stesso modo:
Valore Aggiunto= valore finale- valore iniziale= 1200-1000=200
IVA= 22% VA= 22% 200=44

In questo senso il commerciante è soggetto passivo d'imposta e può detrarre l'imposta pagata sugli acquisti (i
220 euro pagati all'acquisto della materia prima) dall'imposta addebitata sulle vendite (i 264 euro versati dal
consumatore finale al commerciante). Inoltre, il commerciante è neutrale rispetto all'IVA: ha ricevuto dal
consumatore finale 264 euro, ne ha versati 220 all'acquisto della materia prima e 44 allo Stato (quindi in termini
di IVA non ha ricavato né perso nulla).

Il consumatore finale, invece, che non rivende la merce, né ne aumenta il valore, ma la utilizza per i suoi scopi,
sopporta il peso dell'IVA versata allo Stato, ossia non detrae nulla.

In contabilità per la registrazione in partita doppia dell’IVA avviene movimentando:

a) per rilevare l’IVA sugli acquisti:


1) il conto IVA ns/credito: CF acceso a VNAA ∆NAA
2) il conto Debiti vs/ Fornitori: CF acceso a VNAP ∆NAP

b) per rilevare l’IVA sulle vendite


1) il conto IVA ns/debito CF acceso a VNAP ∆NAP
2) il conto Crediti vs/ Clienti: CF acceso a VNAA ∆NAA

Esempio:

In data 20/10/ X acquistate merci per €10.000+ IVA e venduti prodotti per € 20.000 + IVA.

Per l’acquisto:
Aspetto Finanziario:
DEBITI V/FORNITORI: CF V.N.A.P. ∆ N.A.P. U/A € 12.200
IVA NS/CREDITO: CF VNAA ∆NAA E/D €2.200
Aspetto Economico:
MERCI C/ACQUISTO: CE DI REDDITO V.E.N. COSTO DI ESERCIZIO ∆ E.N. /D. € 10.000
20.10.X
… … DIVERSI a DEBITI VS/FORNITORI 12.200
MERCI C/ACQUISTI 10.000
IVA N/S CREDITO 2.200
per acquisto merci

Nel libro mastro:


Merci c/acquisti Debiti v/fornitori IVA n/s Credito
10.000 12.200
2.200

Per la vendita:
Aspetto Finanziario:
CREDITI VS/ CLIENTI: CF V.N.A.A. ∆ N.A.A. E/D € 24.400
IVA NS/DEBITO: CF VNAP ∆NAP U/A €4.400

Aspetto Economico:
PRODOTTI C/VENDITE: CE DI REDDITO V.E.P. RICAVO DI ESERCIZIO ∆ E.P/A. € 20.000

20.10.X
… … CREDITI VS/CLIENTI a DIVERSI 24.400
PRODOTTI C/VENDITE 20.000
IVA N/S DEBITO 4.400
per vendite merci

Nel libro mastro:

Merci c/vendite Crediti v/clienti IVA n/s Debito


20.000 24.400
4.400

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