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Guido Pegna,

Paola Grosso
Pesare l’aria
(Pervenuto il 20.06.01, approvato il 31.05.02)
Dipartimento di
Fisica dell’Università
di Cagliari e INFM ABSTRACT
A direct simple method for measuring the specific gravity of air is described. The method is based on a
new idea for measuring the pressure of air, compressed into a plastic bottle by means of a common bicy-
cle pump.

Introduzione È noto quanto importante sia stato ciò che avvenne intorno alla metà del
1600, quando si capì che l’aria pesa, e che il vuoto è mancanza di aria. Abbiamo
constatato che ancora oggi nel senso comune dei bambini vi è l’idea che l’aria e
il vuoto siano la stessa cosa1, ed è per loro difficile immaginare che l’aria pesa. È
quindi interessante cercare di far vedere ciò in modo semplice ed evidente.
Esistono in letteratura molti lavori su questo argomento. Proponiamo qui due
metodi, di costo quasi nullo e di realizzazione molto semplice per “pesare l’aria”.

L’idea L’idea è di pesare una bottiglia di plastica prima e dopo avervi pompato dentro
dell’aria. Naturalmente per ricavare il valore della densità dell’aria è importante sa-
pere quanta ne abbiamo immesso nella bottiglia. Sarebbe necessario o misurare il
volume di aria prima della compressione con la pompa, o misurare la pressione del-
l’aria nella bottiglia, o infine, dopo la pesata, raccogliere l’aria che stava nella bot-
tiglia in un cilindro di acqua per misurarne il volume alla pressione atmosferica. La
prima possibilità è di difficile realizzazione; la terza richiede di trafficare con secchi,
mani e braccia nell’acqua, bottiglie piene di acqua capovolte nel secchio. Resta la
seconda possibilità, praticabile se si trova il modo di fare un manometro semplice,
leggero, che non richieda di fare buchi nella bottiglia e di collegare tubi, guarni-
zioni, giunti. Tale manometro può essere fatto facilmente con una siringa chiusa,
e lo chiameremo “manometro a siringa”2: esso verrà descritto nel prossimo para-
grafo. Dalla conoscenza della pressione interna, dal volume della bottiglia e dalle
pesate prima e dopo l’immissione dell’aria si deduce la densità dell’aria. Si assume
come nota la legge di Boyle. Descriveremo due differenti tecniche, a seconda della
bilancia di cui si dispone.

I materiali Le bottiglie di plastica sono oggetti tecnologici interessanti: resistono alla


pressione, chiudono perfettamente, sono leggerissime e trasparenti. Quest’ultima
caratteristica suggerisce un modo per misurare la pressione al loro interno. L’idea
consiste nel mettere dentro la bottiglia un corpo chiuso, pieno di aria e deforma-
bile, del quale si possa misurare il volume. Questi corpi esistono, e sono le sirin-
ghe di plastica.
Si acquistano due siringhe da 10 cm3. Tagliando con le forbici il collarino al-
l’estremità della parte cilindrica esse passano giuste nel collo delle bottiglie. Si po-
siziona il pistone alla tacca dei 10 cm3. Poi con un ferro caldo si chiude, fonden-
do la plastica, il beccuccio terminale nel quale normalmente viene innestato
l’ago. Abbiamo così costruito il manometro a siringa. I tappi con le valvole si pre-
parano molto facilmente. Si acquistano due valvole per camera d’aria di biciclet-
ta e si montano sui tappi delle bottiglie, interponendo all’interno una rondella di
gomma ritagliata da una vecchia camera d’aria e stringendo bene il dado.
I costi: le valvole per bicicletta 0,5 euro ciascuna; le siringhe 0,25 euro ciascu-
na; la pompa da bicicletta 2 euro. Le bottiglie sono gratis, dopo che si è bevuta
l’acqua. Per la preparazione pochi minuti di lavoro, senza particolari attrezzi.

NOTE DI LABORATORIO
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Metodo Quasi tutte le scuole sono dotate di bilance analitiche robuste; non occorre
con la bilancia che siano di grande classe. Esse apprezzano normalmente almeno il centesimo di
a due piattelli grammo. Occorrono due bottiglie da 1⁄2 litro di acqua minerale gassata, vuote,
bene asciutte all’interno, senza etichetta e ben ripulite della colla che teneva l’e-
tichetta3.
Si mette il manometro a siringa dentro la bottiglia che verrà “pompata”. Nel-
l’altra si potrà introdurre una siringa non preparata, per equilibrare le masse.
Si pongono ora le due bottiglie con i rispettivi tappi con valvola sui piattelli
della bilancia e la si equilibra aggiungendo pezzetti di alluminio da cucina den-
tro la bottiglia più leggera.
Si può già far vedere in modo qualitativo che l’aria pesa. Con la pompa da bi-
cicletta si immette aria in una delle bottiglie. Quattro o cinque pompate sono suf-
ficienti. Posta di nuovo la bottiglia sul piattello, si fa constatare subito che la sua
massa è aumentata.
Ora si può procedere ad una misura. Si pompa aria nella bottiglia con dentro
il manometro fino a quando si vede il pistone, che man mano avanza nella si-
ringa, fermarsi alla tacca dei 5 cm3. Questo accade evidentemente quando abbia-
mo immesso nella bottiglia da 1⁄2 litro un altro mezzo litro di aria a pressione
atmosferica, così che la sua pressione interna assoluta è ora di 2 atmosfere. Pos-
siamo immettere un litro di aria, pompando fino a portare il pistone sulla tacca
dei 3,3 cm3. La bilancia indicherà ogni volta la massa dell’aria immessa e sarà pos-
sibile sapere così nel modo più diretto la sua densità alla temperatura del labora-
torio. Riportiamo in tabella alcuni valori
per l’aria secca a 760 mm Hg. Temperatura Densità dell’aria
È meglio sorvegliare i ragazzi quando (ºC) (g/dm3)
lavorano con la pompa. Le bottiglie resi- 0 1,29
stono fino alla pressione di circa 6 atmo-
15 1,23
sfere, poi possono rompersi. Abbiamo tut-
20 1,20
tavia constatato che è il fondo delle
25 1,18
bottiglie che cede, fratturandosi in modo
non pericoloso. Tabella 1.

Qualche misura. Questi i risultati di singole pesate effettuate alla temperatura del laboratorio
Discussione di 20ºC, approssimate al cg essendo da 10 mg le più piccole masse campione di-
sponibili, dove si tiene provvisoriamente conto solamente dell’incertezza dovuta
alla sensibilità della bilancia e non degli eventuali errori sui volumi.
I valori così determinati sono più alti di quelli della tabella, sebbene il primo
dei due differisca solo dell’1,6% dal valore della tabella. In realtà esistono diver-
se cause di errori più alti, di effetto contrastante e difficilmente valutabili. In or-
dine di importanza decrescente:
a) il volume interno della bottiglia è in realtà di 525 cm3, e ciò introduce già un
errore in eccesso nel valore della densità;
b) l’aria del laboratorio è aria umida, e ciò causa un errore per difetto essendo la
densità dell’aria umida minore di quella dell’aria secca a parità di altre condi-
zioni;
c) a causa dell’attrito del pi- Posizione Volume del- Massa Densità
stone nella siringa, la pres- del pistone l’aria aggiunta misurata calcolata
sione dentro la bottiglia è (cm3) (dm3) (g) (g/dm3)
leggermente maggiore di 5 0,5 0,61 ± 0,01 1,22±0,02
quella indicata dalla sirin-
3,3 1 1,28 ± 0,01 1,280±0,001
ga di una quantità difficil-
mente valutabile; Tabella 2.

NOTE DI LABORATORIO
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d) la pressione atmosferica alla quale si è operato non era conosciuta, altra causa di
errore non valutabile nella nostra situazione, ma eventualmente prevedibile di-
sponendo in laboratorio di un barometro. Riteniamo tuttavia che, in rapporto
alla semplicità di esecuzione e all’evidenza dell’effetto mostrato, l’esperimento
sia interessante e utile. Da notare che non è necessaria alcuna correzione per la
spinta di Archimede, e che quindi per il momento si può non accennarne nelle
spiegazioni che daremo ai più giovani senza peccare di imprecisione.

Metodo con Si usa in questo caso una bottiglia di plastica da 1,5 o da 2 litri con tappo mu-
una bilancia nito di valvola. Disponendo di una bilancia pesalettere, meccanica od elettroni-
pesalettere o con ca, con fondo scala di 80 o di 100 grammi che apprezzi almeno il decimo di gram-
il dinamometro mo, le misure sono facili ed immediatamente evidenti. Le misure riportate in se-
guito sono state eseguite con un semplice dinamometro costruito ad hoc, tarato
con un peso campione4. La costante del dinamometro è di 0,76 div/g, ottenuta
come media di 10 pesate di un peso campione di 5 g con dinamometro carico. Per
questo metodo si deve parlare di peso e di peso specifico. La pressione interna vie-
ne indicata ancora con il manometro a siringa. L’aumento del peso, con quattro
atmosfere di pressione interna, è talmente appariscente che questo metodo si pre-
sta anche per dimostrazioni solamente qualitative ma molto spettacolari.
Riportiamo in Tabella 3 i risultati di una serie di misure nelle quali si è usata
una bottiglia da 1,5 litri nella quale sono stati immessi, in tre pompate successive,
i volumi indicati. Malgrado intervengano ancora le altre cause di errore prece-
dentemente discusse, i valori trovati sono coerenti con quelli riportati in Tabella 1.
Questo esperimento ha fatto uso, come unico oggetto non autocostruito, di
un pesetto da 5 g. I materiali usati sono comuni e di costo trascurabile.
Un’ultima annotazione: in ambedue i metodi descritti non occorrono corre-
zioni per la spinta di Archimede, dato che si eseguono confronti fra volumi co-
stanti.
Posiz. del Pressione Aria Lettura Diff. Diff. Peso
pistone del interna immessa scala lettura peso specifico
manometro assoluta in bottiglia dinamom. dinamom.
(tacca cm3) (Atm) (dm3) (div) (div) (g) (g/dm3)

10 1 0 5.3±0,1 0 0 0
5 2 1,5 6,7±0,1 1,4±0,2 1,84±0,2 1,2±0,1
3,3 3 3,0 8,0±0,1 2,7±0,2 3,55±0,2 1,18±0,06
2,5 4 4,5 9,4±0,1 4,1±0,2 5,40±0,2 1,20±0,04
Tabella 3.

Note 1 Questo fenomeno è stato studiato da tempo, e deriva dalla indeterminazione semantica della
parola “vuoto”, fatto che ha deviato la riflessione dell’uomo per lungo tempo: “mi ha vuotato il
frigorifero”, “in questo momento ho un vuoto di memoria”.
2 Quando fu scritta questa nota, uno degli autori (G.P.) era convinto che l’idea del “manometro
a siringa” fosse sua. Solo in seguito constatò che così non era, e naturalmente si sentì come de-
fraudato. Essa appare come una aggiunta quasi incidentale nelle ultime quattro righe di: F. Villa,
“Determinazione della densità dell’aria”, LFnS, XXXIII, 1, 35 (2000).
3 La colla è di quel tipo più sgradevole che sembra una bava appiccicosa. Essa si scioglie bene in
acquaragia o in essenza di trementina.
4 Per la molla si è usato del filo di acciaio inossidabile di 0,6 mm di diametro che si trova in ven-
dita nei “bricocenter”. Essa è fatta avvolgendo 40 spire strette su un tubo di 16 mm di diametro.
La scala è arbitraria ma l’indice, di cartoncino leggero, è munito di nonio, per mezzo del quale si
apprezzano spostamenti di 1/10 di divisione, corrispondenti a variazioni di 0,12 grammi sul peso
di una sessantina di grammi della bottiglia. Le scale del nonio sono ritagliate da una fotocopia ri-
dotta, su cartoncino, della figura di un libro. La bottiglia è semplicemente appesa alla molla e non
ci sono attriti di alcun genere.

NOTE DI LABORATORIO

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