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Corso di Laurea

Triennale in Chimica
Scuola di
Università degli
Studi di Torino 2018-2019 Scienze della
Natura

CHIMICA GENERALE ED INORGANICA


con LABORATORIO

Esercitazioni pratiche in laboratorio

Prof. Stefano Livraghi


Queste dispense sono il risultato del lavoro delle
tante persone che si sono avvicendate nella
gestione di questo corso di laboratorio.
In particolare la Dott.ssa Elena Ghibaudi e il Dott.
Enzo Laurenti cui va uno speciale ringraziamento.

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Indice delle dispense
Operazioni generali di laboratorio
A) Attrezzatura di base di un laboratorio chimico ..................................pag. 4
La vetreria
Pulizia della vetreria
B) Misura della quantità della materia .................................................pag. 5
Pesata
Volumetria
B) Altre comuni operazioni di laboratorio .............................................pag. 7
Agitazione
Cristallizzazione
Filtrazione
Lavaggio dei precipitati
Decantazione
Essiccamento
Riscaldamento
Manipolazione di reagenti chimici

Norme di sicurezza
A) Norme elementari ........................................................................pag.15
B) Norme di utilizzo del laboratorio e del reagentario ............................ “ 16
C) Quaderno di laboratorio ................................................................. “ 18
D) Regolamento del laboratorio .......................................................... “ 18
Condizioni indispensabili per accedere al laboratorio ...................... “ 19

Esperienze di laboratorio
Equilibri acido-base, pH, idrolisi ..........................................................pag.21
Reazioni di ossidoriduzione ................................................................ “ 24
Ciclo del rame .................................................................................. “ 26
Equilibri di solubilità (effetto del pH e dello ione comune) ...................... “ 28

Appendice A
Schede di Sicurezza ..........................................................................pag.33
Frasi di rischio e di sicurezza (Frasi R S e Frasi H P) .............................. “ 37

Appendice B
Elenco sostanze presenti nel reagentario .............................................pag.44

Appendice C
Prodotti di solubilità di alcuni composti inorganici ..................................pag. 45

Appendice D
Tavola dei pesi atomici ......................................................................pag.46

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Operazioni generali di laboratorio

A) Attrezzatura di base di un laboratorio chimico

La vetreria
Nella figura che segue è elencata (non in scala) la più comune vetreria di
laboratorio.

Cilindro Matraccio Pipetta Rerigerante Imbuto


Buretta
graduato tarato graduata a bolle gocciolatore

Pallone a
Pallone a Pallone Crogiolo
Becker fondo Imbuto
fondo piatto a tre colli filtrante
tondo

Imbuto Beuta da Becco Reticella da


Beuta Treppiede
Buchner filtrazione Bunsen fuoco

Crogiolo
Vetrino Capsula in Mortaio con Pinze in Ancoretta
in
d‟orologio porcellana pestello ottone magnetica
porcellana

Pulizia della vetreria


La maggior parte della vetreria di laboratorio può essere pulita semplicemente
lavandola con una soluzione di sapone, sciacquandola con acqua del rubinetto e
poi risciacquandola con un po‟ di acqua distillata. Una superficie di vetro pulita
viene bagnata dall‟acqua in modo uniforme, senza raccogliersi in piccole gocce.
Osservando ciò si ha un ottimo test per controllare la pulizia della vetreria.
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Per pulire la vetreria, utilizzare lo scovolino, facendo attenzione che quest‟ultimo
sia in buono stato, senza punte di metallo sporgenti: il metallo graffia il fondo
delle provette, favorendone la rottura quando vengono riscaldate. Qualora sulle
pareti delle bottiglie e dei recipienti sia depositato uno strato di sostanze
difficilmente rimovibile si sono usare diversi metodi più drastici, ma solo dopo
aver avuto l‟approvazione del docente: si può bagnare la superficie con acido
nitrico concentrato e sciacquare con acqua; oppure, come sostanze detergenti
più energiche, si possono impiegare due reagenti fortemente ossidanti: l‟acqua
regia (ottenuta mescolando una parte di acido nitrico concentrato e tre di acido
cloridrico concentrato), che va però utilizzata appena preparata e sotto cappa
aspirante e la miscela cromica (ottenuta sciogliendo bicromato di potassio in
acido solforico concentrato) la quale però agisce lentamente. Come detergente
con forte potere sgrassante (ottimo per pulire le burette) si può impiegare infine
la potassa alcolica, ottenuta sciogliendo qualche pastiglia di idrossido di potassio
in alcol etilico assoluto.

B) Misura della quantità di materia


Pesata
Serve a misurare la massa di sostanza che si vuole utilizzare. La pesata viene
effettuata utilizzando la bilancia. L‟accuratezza della pesata è minore se si utilizza
la bilancia tecnica, maggiore se si utilizza la bilancia analitica. La bilancia
analitica viene utilizzata per pesare quantità di sostanza variabili da diversi
grammi a pochi milligrammi. La bilancia tecnica si utilizza quando si vogliano
pesare quantità considerevoli di sostanza (dai grammi alle centinaia di grammi).

Volumetria
Con questo termine si indica, genericamente, la determinazione di un volume;
nella pratica corrente si applica alle sostanze liquide (il dosaggio dei gas viene
effettuato misurando il volume di liquido spostato). Può essere effettuata
mediante l‟uso di contenitori ed apparecchiature tarate, che differiscono per
capacità ed accuratezza (cilindri, matracci, pipette, burette) e che consentono il
prelievo di volumi variabili di liquido oppure permettono il dosaggio di un unico
volume fisso.
Gli strumenti più comuni sono:
Cilindro graduato: Viene utilizzato per misurazioni grossolane, nelle quali è
tollerabile una approssimazione del 5-10%.
Per dosaggi più accurati si deve ricorrere all‟uso degli apparecchi che seguono, le
cui calibrazioni sono riferite all‟acqua alla temperatura di 20°C per tenere conto
anche della dilatazione del vetro e della espansione dei liquidi col calore.

Matracci tarati: Contenitori a volume fisso, indicato da una tacca sul collo del
recipiente, che è provvisto di tappo ermetico, vengono impiegati per la
preparazione di soluzioni a titolo noto.
Si utilizzano nel seguente modo:
- Versare il liquido nel matraccio fino all‟inizio del collo, per mezzo di un imbuto il
cui gambo non oltrepassi la tacca di calibrazione. E‟ infatti importante, per una
corretta determinazione del volume, che non ci siano gocce di liquido al di
sopra della tacca.
- A causa della tensione superficiale, il liquido aderisce alla parete del recipiente;

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di conseguenza la superficie limite non è piana, ma curva (menisco); il
fenomeno è tanto più evidente quanto più piccolo è il diametro del collo del
matraccio. Per l‟acqua e le soluzioni acquose, il menisco è concavo.
- Portare a volume con una pipetta finchè il fondo del menisco non risulta
tangente alla tacca di calibrazione.
- Tappare il matraccio ed agitare.

Buretta: Tubo graduato fornito di un rubinetto per l‟erogazione del liquido. La


calibrazione varia a seconda del diametro e quindi della capacità (ad es. 0,1 ml
per una buretta da 50 ml), con inizio della numerazione all‟estremità opposta al
rubinetto. Serve per dispensare volumi variabili (ma esatti) di liquido.
Generalmente, sulla parete interna del tubo è tracciata una linea verticale scura
su fondo bianco, che serve ad agevolare la lettura in corrispondenza del menisco
del liquido.
Si utilizza nel seguente modo:
- Assicurarsi che il rubinetto sia serrato correttamente.
- Fissare la buretta alla pinza di sostegno a circa 2/3 della lunghezza del tubo
graduato.
- Versare lentamente il liquido, arrivando quasi fino all‟orlo.
- Eliminare le eventuali bolle d‟aria aderenti alle pareti picchiettando
delicatamente fino a farle risalire in superficie.
- E‟ consigliabile usare entrambe le mani per azionare il rubinetto: una lo
impugna e l‟altra fa ruotare la chiavetta; in questo modo si esercita meno
tensione sul vetro, evitandone la rottura, ed è più agevole graduare l‟apertura
del rubinetto.
- L‟esecuzione della lettura va effettuata posizionando lo sguardo all‟altezza del
menisco. Nel caso di liquidi trasparenti, la lettura del volume viene fatta in
corrispondenza del menisco inferiore; in caso contrario, ci si deve riferire al
menisco superiore. Se sulla buretta è presente una linea verticale scura ed il
liquido è trasparente, la lettura può essere condotta in modo molto accurato,
riferendosi al punto di incontro delle due frecce e modificando la linea di
osservazione fino ad ottenere una figura simmetrica rispetto alla verticale.
- La determinazione del volume di liquido erogato va sempre effettuata per
differenza fra la lettura finale e iniziale; è quindi essenziale che la buretta sia
riempita di liquido fino all‟estremità inferiore del gocciolatore: Sistemato un
bicchiere sotto la buretta, si apre rapidamente e completamente il rubinetto
(chiavetta verticale) lasciando defluire il liquido fino a riempire tutto il tratto
sotto il rubinetto.
- Azzerare la buretta, spillando o rabboccando.
- L‟erogazione del liquido va effettuata lentamente per consentire lo scolamento
di quello che bagna le pareti.
- Terminato l‟uso, dopo aver svuotato e lavato la buretta, fissarla nuovamente
alla pinza di sostegno capovolta e col rubinetto aperto, in modo da agevolarne
l‟asciugatura.

Pipette: Tubi sottili di varia foggia e capacità predisposti per il prelievo e


l‟erogazione di volumi fissi o variabili. Nel primo caso sono graduabili con una o
due tacche di calibrazione. Nel secondo caso hanno una graduazione continua.

Tipo Caratteristiche della pipetta


1 tacca Volume fisso Va svuotata completamente
2 tacche Volume fisso da tacca a tacca Maggiore accuratezza
La numerazione inizia dall‟estremità
graduata Volume variabile
superiore, minore accuratezza

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Vengono riempite per aspirazione, cioè applicando una leggera depressione
all‟estremità superiore. Questa operazione si effettua con un aspirapipette (vedi
figura sottostante), che può essere un‟ampolla di gomma, provvista di
un‟imboccatura per la pipetta e di tre valvole a sfera per la immissione e
l‟emissione dell‟aria, oppure un cilindro, che ha ad una estremità l‟imboccatura
per la pipetta e di lato una rotella girevole ed un pulsante.

L‟ampolla si utilizza nel seguente modo:


- inserire la pipetta nell‟imboccatura sotto la valvola C
- svuotare dall‟aria l‟ampolla schiacciando la sfera di gomma e premendo la
valvola superiore A
- aspirare il liquido nella pipetta premendo la valvola C
- erogare il liquido premendo la valvola laterale E
Il cilindro invece si usa così:
- inserire la pipetta nell‟imboccatura e stringere avvitando la ghiera
- aspirare il liquido facendo ruotare la rotella
- erogare il liquido premendo il pulsante
La pipetta va sempre manovrata verticalmente; in questo modo si evitano
sgocciolamenti dovuti ad ingresso di aria dall‟estremità inferiore.

C) Altre comuni operazioni di laboratorio


Agitazione
L‟agitazione viene utilizzata per:
- accelerare la dissoluzione di un solido o il miscelamento di liquidi
- favorire il contatto fra reagenti
- rendere più uniforme la temperatura durante il riscaldamento in modo da
evitare surriscaldamento locali.

A seconda delle situazioni viene effettuata in modi differenti:


Agitazione manuale: viene adottata per piccoli volumi in recipienti aperti
(provette, becker) e la si effettua utilizzando una bacchetta di vetro (agitatore).
Questa, una volta impiegata, non va depositata sul piano del banco, ma su un
pezzo di carta da filtro o sul bordo del becker.
Agitazione meccanica: un‟ancoretta magnetica in teflon posta nella soluzione da
agitare, ruotando sotto l‟effetto di un campo magnetico creato da una piastra
alimentata elettricamente, garantisce l‟agitazione. Spesso tali piastre consentono
anche il riscaldamento della soluzione (ciò che può favorire la dissoluzione del
soluto).

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Cristallizzazione
E‟ la precipitazione, in forma solida, di un soluto dalla sua soluzione. Si verifica
solo quando viene superato l‟equilibrio termodinamico nel sistema bifasico
“solido-soluzione satura”. La dipendenza della solubilità, cioè della
concentrazione molare della soluzione satura, dalla temperatura viene sfruttata
sia per sciogliere una sostanza solida che per recuperarla allo stato cristallino.
L‟abbinamento di due passaggi, dissoluzione-precipitazione, condotti a due
temperature diverse può inoltre consentire l‟isolamento allo stato puro di una
sostanza da una miscela. Va però sottolineato che il recupero del componente
che interessa non può mai essere totale e che il buon esito della purificazione
dipende anche dalla scelta del solvente più idoneo.
La temperatura non è però l‟unico parametro su cui operare per realizzare la
condizione di saturazione. E‟ infatti possibile ricorrere, a seconda dei casi, ad
altre due alternative:
- l‟allontanamento del solvente in eccesso mediante evaporazione.
- l‟aggiunta di un altro liquido, nel quale il soluto sia poco solubile.
Note operative:
- la formazione del precipitato può non verificarsi immediatamente anche se si è
in condizioni di sovrasaturazione (cioè se la soluzione presenta una
concentrazione del soluto superiore al valore di equilibrio termodinamico a
quella temperatura), per cui il sistema dovrebbe spontaneamente evolvere a
bifasico (solido + soluzione satura). La spiegazione è di natura cinetica: è
infatti necessario del tempo per lo sviluppo dei cosiddetti germi di
cristallizzazione, cristalli microscopici in grado di promuovere (per successivo
accrescimento) la precipitazione vera e propria. Questa viene quindi agevolata,
favorendo la formazione dei germi con ultrasuoni o, più semplicemente,
sfregando con la bacchetta di vetro le pareti del recipiente.
- per la separazione del precipitato dalla soluzione satura (le acque madri)
vedere sotto (Filtrazione).

Filtrazione
Questa operazione consente di separare la fase solida (precipitato) da quella
liquida (filtrato) in un sistema eterogeneo mediante percolazione attraverso un
diaframma poroso (filtro) permeabile solamente al liquido. Il materiale poroso di
impiego più generale è la carta da filtro (disponibile in differenti gradazioni per
uso qualitativo e quantitativo) anche se per alcune applicazioni si ricorre ai setti
in vetro sinterizzato o in ceramica.
Esistono due differenti procedure di filtrazione su carta:
- per gravità, quando il solido è in quantità piccola rispetto al liquido. In questo
caso si usa un filtro conico liscio (o preferibilmente a pieghe) da inserire in un
imbuto di vetro (vedi figura). L‟imbuto viene sospeso con un anello sopra il
recipiente di raccolta del filtrato.
Note operative:
Poiché di solito in questo caso è la fase liquida che interessa maggiormente, è
meglio, per sveltire l‟operazione, lasciare decantare la miscela. versare poi nel
filtro, aiutandosi con una bacchetta di vetro, quasi tutto il liquido e, da ultimo,
anche il solido. Per recuperare tutta la fase liquida, lavare con dell‟altro
solvente il recipiente, il filtro ed il solido separato. Il vantaggio derivante
dall‟utilizzo del filtro a pieghe rispetto a quello liscio è legato alla maggiore
superficie filtrante del primo rispetto al secondo, che consente una filtrazione
più rapida.

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- per aspirazione sotto vuoto se, come nel caso di una cristallizzazione, la
quantità di solido è elevata. In questa situazione è più funzionale operare con
un imbuto Büchner o con un crogiolo filtrante (vedi figura sottostante),
entrambi sono provvisti di un piano forato come supporto per un disco di carta
da filtro.
L‟imbuto va fissato con una guarnizione di gomma, per assicurare la tenuta
ermetica, ad una beuta da vuoto di capacità adeguata, che deve essere posta
sull‟apposito sostegno, onde evitare che si rovesci durante l‟operazione di
filtrazione, mentre il beccuccio laterale della beuta viene collegato con un tubo
di gomma da vuoto alla pompa ad acqua. L‟aspirazione sotto vuoto consente di
filtrare con maggior rapidità.
Note operative:
- far aderire il disco di carta da filtro al piatto forato dell‟imbuto bagnandolo con
un po‟ di fase liquida.
- versare, aiutandosi con una bacchetta di vetro, la miscela nell‟imbuto, senza
riempirlo, e lasciarla decantare; in questo modo il solido si deposita per gravità
sul filtro formando uno strato uniforme.

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- aprire il rubinetto dell‟acqua. Il flusso d‟acqua crea una depressione che
provoca l‟aspirazione del liquido, che viene raccolto nella beuta.
- Al termine dell‟operazione, staccare il tubo di gomma della pompa dalla beuta
di filtrazione e successivamente chiudere il rubinetto dell‟acqua.
N.B. Non chiudere mai il rubinetto prima di avere staccato il tubo di gomma
dalla beuta da filtrazione: si rischierebbe di provocare un riflusso di acqua
corrente nella beuta!
- Recuperare il precipitato.

Lavaggio dei precipitati


Per lavare un precipitato occorre dirigere un flusso di acqua distillata dalla
bottiglia di lavaggio intorno al bordo superiore della carta da filtro, aspettare che
il liquido filtri e ripetere più volte il procedimento. Ricordare che il lavaggio è più
efficace se viene eseguito più volte con piccole quantità di acqua che una sola
volta con una grande quantità di acqua.

Decantazione Se il precipitato è abbastanza denso, si può lasciare in riposo la


soluzione fino a quando tutto il precipitato non si è depositato. Il liquido limpido
viene quindi „decantato‟, lasciando il precipitato nel recipiente di partenza. Il
precipitato può essere lavato aggiungendo acqua, lasciando sedimentare il solido
e ripetendo la decantazione.

Essiccamento Con questo termine s‟intende l‟allontanamento del solvente


residuo trattenuto da un solido o da un liquido. Qui verrà presa in esame
esclusivamente l‟eliminazione dell‟acqua per essiccare solidi, perchè questa è
indubbiamente la situazione più frequente, sebbene alcune delle tecniche
proposte siano applicabili anche ad altri solventi.
Il procedimento più semplice consiste nel facilitare la vaporizzazione dell‟acqua
operando a temperatura più elevata oppure a pressione ridotta. La scelta fra i
due metodi è dettata dalla stabilità termica del composto, il quale deve
possedere una tensione di vapore molto bassa. In caso contrario, si deve
ricorrere all‟impiego di sostanze che abbiano per l‟acqua un‟affinità elevatissima:
gli essiccanti. Queste sostanze, solide anch‟esse, possono essere:
1) forme anidrificate di sali il cui reticolo cristallino più stabile ha un numero
definito di molecole d‟acqua (acqua di cristallizzazione). Qualche esempio:
Na2SO4 → Na2SO4 · 10H2O
CaCl2 → CaCl2 · 6 H2O
2) sostanze che reagiscono con l‟acqua con formazione di un nuovo composto più
stabile. E‟ il caso dell‟anidride fosforica (P4O10) che dà luogo ad acido fosforico
(H3PO4).

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3) setacci molecolari, una famiglia di silicati caratterizzati da canali reticolari di
dimensioni e forma tale da trattenere selettivamente le molecole d‟acqua che vi
penetrano. L‟eliminazione residua dell‟acqua dei solidi, impiegando agenti
essiccanti, viene condotta in un recipiente apposito, l‟essicatore (vedi figura
sottostante), un vaso provvisto di coperchio a tenuta. Sul fondo si stende uno
strato di essiccante, mentre il composto distribuito su di un vetro di orologio,
viene sistemato su di un piano forato di porcellana.

Essiccatore

4) gel di silice: silice idrata essiccata marcata con un sale di cobalto che ne rileva
l‟umidità. Nel recipiente chiuso, l‟essiccante assorbe dapprima il vapor d‟acqua
presente nell‟aria, che diviene più secca, favorendo l‟evaporazione dell‟acqua
ancora presente nel solido. Nella tabella seguente sono riportate le varie
alternative inerenti all‟essicamento di composti solidi.

Solido Metodo di essiccamento


alta stabilità termica in stufa
poco volatile
bassa stabilità termica a pressione ridotta
molto volatile in essicatore

Riscaldamento
Può essere effettuato con modalità differenti, a seconda delle necessità:
Bagnomaria: è una vasca in cui viene termostatata dell‟acqua, nella quale si
immerge il recipiente da riscaldare. Il riscaldamento è efficace e veloce, però si
possono raggiungere solo temperature relativamente basse (al di sotto dei
70°C); inoltre non è possibile ottenere contemporaneamente l‟agitazione
magnetica.

Becco Bunsen: è un bruciatore alimentato a gas di città o gas metano, provvisto


di regolazioni per l‟aria e per il gas (con valvola di sicurezza collegata ad una
termocoppia) ed eventualmente di una fiammella spia. Il gas entra nel bruciatore
da un ugello posto alla base dell‟apparecchio, a valle della valvola di sicurezza, e
l‟erogazione è regolata da un rubinetto. Il flusso di gas provoca l‟aspirazione
dell‟aria attraverso una presa a forma di manicotto forato o di imbuto rovesciato,
sistemata immediatamente sopra l‟ugello di alimentazione e coassiale al tubo di
miscelamento. La quantità d‟aria aspirata viene regolata ruotando il manicotto o
una ghiera di vite. Produce una fiamma di forma conica, all‟interno della quale si
distinguono una zona interna blu pallido (zona riducente) ed una più esterna
viola pallido (zona ossidante). Se gli oggetti vengono posti dentro il cono più
interno della fiamma, il riscaldamento non è molto efficace. La parte più calda
della fiamma si trova appena al di sopra del cono riducente (vedi figura

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sottostante). Gli oggetti in pyrex possono essere posti a contatto diretto della
fiamma; tuttavia, per evitare pericolosi surriscaldamenti locali, i recipienti, di
vetro o di porcellana, vengono di solito appoggiati su un diffusore (reticella
metallica) sostenuto da un treppiedi.

Uscita fiamma

Termocoppia
Regolazione
aria

Valvola di
sicurezza

Ingresso gas
Regolazione
gas
Becco bunsen

Fiamma molto
Zona ossidante luminosa
Fiamma staccata
(viola pallido)
dalla base

Zona più calda

Zona riducente
(blu pallido)

Regolazione Aria chiusa Troppo gas Poco gas


corretta

Soffieria: utilizza aria compressa come comburente e permette di ottenere una


fiamma più calda e concentrata rispetto al becco Bunsen (vedi figura
sottostante). Per l‟utilizzo di quest‟ultima occorre rivolgersi al tecnico di
laboratorio.

Manipolazione di reagenti chimici


Nelle figure che seguono sono illustrate alcune procedure corrette per il prelievo
dei reagenti dai recipienti del reagentario ed alcune modalità per la
manipolazione di liquidi e solidi.
Ecco alcune norme generali:
- è vietato portare le bottiglie del reagentario al proprio banco;
- non prelevare quantità di reagenti superiori al necessario;

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- fare molta attenzione a preservare la purezza delle sostanze del reagentario e
quindi NON rimettere mai nei contenitori del reagentario le sostanze non
utilizzate;
- non contaminare i tappi delle bottiglie appoggiandoli rivolti verso il basso;
- non introdurre pipette o contagocce nelle bottiglie;
- se si rovescia un reagente, pulire subito con accuratezza.

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Norme di sicurezza
Tutti coloro che operano in un laboratorio chimico, devono osservare delle
opportune norme di sicurezza, per la propria e altrui incolumità fisica. E‟ quindi
indispensabile conoscere perfettamente tutto ciò che riguarda il lavoro da
compiere (apparecchiature, operazioni da eseguire, ecc.), le precauzioni da
osservare e le regole di corretto comportamento per prevenire ogni infortunio.
Per quanto riguarda le sostanze chimiche, molte possono essere causa di danni
anche gravi. Bisogna quindi essere a conoscenza della pericolosità delle sostanze
utilizzate e prodotte in laboratorio e delle modalità che devono essere adottate
nel manipolarle.
Tutte queste informazioni sono contenute nelle schede di sicurezza messe a
disposizione degli utenti del laboratorio (vedere appendice A). In ogni caso, a
titolo precauzionale, è opportuno considerare pericolosa ogni sostanza di cui non
si conoscano perfettamente le proprietà e rivolgersi ai docenti per chiarimenti.

A) Norme elementari
Gli incidenti più gravi in laboratorio sono incendi ed esplosioni, mentre gli
infortuni più comuni per le persone sono ustioni e tagli, nonché i danni che sono
conseguenza dell‟utilizzo improprio di sostanze chimiche pericolose. Ecco alcune
fondamentali norme di prevenzione degli infortuni:
- In laboratorio bisogna sempre indossare il camice.
- Gli occhi sono una parte molto delicata, che bisogna proteggere in modo
particolare. E‟ quindi indispensabile essere provvisti di occhiali di sicurezza
(anche se si utilizzano abitualmente occhiali da vista o lenti a contatto perché
entrambi non garantiscono una protezione sufficiente), che devono essere
portati per tutto il tempo durante il quale si permane in laboratorio. Se gli occhi
vengono accidentalmente a contatto con qualunque sostanza bisogna lavarli
immediatamente con abbondante acqua corrente e sciacquarli per diversi
minuti. Particolarmente pericolose sono tutte le basi forti.
- E‟ assolutamente proibito effettuare esperimenti non autorizzati
- In caso di incidente, per quanto lieve esso sia, informare subito il docente che
deciderà alle misure del caso
- Quando si diluisce l‟acido solforico, bisogna versare lentamente l‟acido
nell‟acqua, agitando continuamente la soluzione. Non aggiungere mai
l’acqua all’acido: la miscelazione è un processo fortemente esotermico che
potrebbe far schizzare l‟acido con acqua bollente

- Qualora venisse rovesciato dell‟acido o della base, operare come segue:


a) acido sui vestiti: utilizzare una soluzione di bicarbonato di sodio;
b) base sui vestiti: utilizzare prima dell‟acido acetico diluito e poi dell‟idrossido
di ammonio diluito;

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c) acido o base sul bancone: lavare con una grande quantità di acqua; se si
tratta di grandi quantità, utilizzare l‟adsorbente Chemizorb, che si trova in
bidoncini rossi posizionati in vari punti del laboratorio;
d) liquidi corrosivi sulla pelle: sciacquare con una grande quantità di acqua e
consultare il docente
- Prestare attenzione al vetro caldo: il vetro si raffredda molto lentamente e può
essere molto caldo pur senza sembrarlo
- Quando si riscaldano provette, bisogna evitare di rivolgere la loro imboccatura
verso i vicini di banco o verso se stessi: possono infatti formarsi delle bolle di
vapore che spruzzano violentemente il liquido fuori dalla provetta

- Per introdurre un tubo di vetro o un termometro o la coda di un imbuto in un


tappo di gomma occorre prima lubrificare entrambe le parti con un po‟ d‟acqua
(o dell‟olio di vaselina); per inserire il tubo, bisogna prenderlo vicino
all‟estremità da introdurre con uno straccio (o con carta da laboratorio) ed
introdurlo con un movimento di torsione.

- Non assaggiare mai le sostanze chimiche. Qualora delle sostanze venissero


accidentalmente ingerite, avvisare immediatamente il docente.
- Per annusare l‟odore di una sostanza o di una soluzione, specialmente se è
calda, non avvicinare mai il volto al recipiente, bensì con la mano avvicinare
una parte dei vapori verso il naso.

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- Le reazioni che comportano lo sviluppo di gas, fumi o vapori pericolosi vanno
tassativamente eseguite sotto cappa aspirante (che deve essere accesa).
- Tutte le manipolazioni di solventi organici devono essere compiute lontano
da ogni fiamma, sotto cappa aspirante e indossando guanti di protezione.
- Il travaso di acidi e basi forti deve sempre essere eseguito indossando guanti
di protezione.
- Non compiere mai prelievi di liquidi o soluzioni mediante pipette aspirando
con la bocca. Occorre usare gli idonei aspirapipette.
- In laboratorio è tassativamente vietato fumare.
- Fare molta attenzione alle fiamme libere, in particolare per quanto riguarda
i capelli (che vanno tenuti stretti attorno al capo) e il camice. Prima di
maneggiare sostanze infiammabile e volatili, come i solventi organici, bisogna
spegnere le fiamme libere vicine.
- Per evitare ustioni, bisogna prestare sempre attenzione agli apparecchi di
riscaldamento (piastre riscaldanti, bagni, ecc.). Manipolare i recipienti di vetro
riscaldati con le opportune pinze o afferrarli almeno con degli stracci. Non
deporre sui banchi oggetti di vetro riscaldati
- Non versare materiale infiammabile nei cestini per i rifiuti
- Non toccare con le mani bagnate apparecchi elettrici

B) Norme di utilizzo del laboratorio e del reagentario


1) Per una buona riuscita di ogni esperimento è indispensabile operare nella
massima pulizia. Alla fine di ogni esperienza bisogna lavare ed asciugare
accuratamente la vetreria impiegata e, al termine di ogni giornata di
laboratorio, bisogna pulire il bancone. La pulizia delle cappe e dei banchi
comuni verrà effettuata a turno. Prestare attenzione alla fine di ogni giornata
di laboratorio a riporre nel proprio armadietto tutta l‟attrezzatura della propria
dotazione personale, di cui si è responsabili (in caso di rottura o
smarrimento di materiale ricevuto in dotazione, lo studente deve provvedere
alla sua sostituzione).
2) I rifiuti delle operazioni di laboratorio vengono raccolti in maniera
differenziata:
- le soluzioni contenenti metalli pesanti vengono raccolte in appositi
contenitori
- analogamente si procede per i solventi organici
- le soluzioni contenenti metalli leggeri, quali sodio, potassio, calcio,
magnesio (che non sono dannosi per l‟ambiente) possono essere gettate
nello scarico del lavandino, in flusso di acqua corrente
- tutti i residui solidi e cartacei vanno gettati negli appositi cestini
3) I reagenti ed il materiale del dispensario possono essere distribuiti
esclusivamente dal tecnico di laboratorio e dal docente. Per prelevarli e
trasportarli, si devono utilizzare all‟occorrenza becker o provette pulite, vetri
da orologio o piccoli pezzi quadrati di carta con i bordi piegati verso l‟alto.
4) Prima di effettuare qualsiasi prelievo di un reagente, leggere attentamente
l‟etichetta del contenitore con le relative norme di sicurezza.
5) Usare sempre piccole quantità di reagente e non superare mai quelle indicate
nelle ricette.
6) I reagenti non utilizzati non devono mai essere rimessi nei recipienti da cui
sono stati prelevati. In caso di dubbio, rivolgersi al docente o al tecnico di
laboratorio.

Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19 17


7) E‟ assolutamente vietato introdurre pipette o contagocce nelle
bottiglie dei reagenti, in modo da evitare qualsiasi contaminazione. Versare
la quantità che occorre in un becker o in un altro contenitore adatto e da esso
fare il prelievo con la pipetta o il contagocce.
8) Fare attenzione a non sporcare o contaminare i tappi dei recipienti dei
reagenti, che devono essere appoggiati sul bancone rivolti verso l‟alto.
9) I recipienti di vetro non pirex non devono mai essere scaldati. Quando si
scalda una provetta fare attenzione a non superare con la fiamma il livello del
liquido. Ogni riscaldamento deve avvenire gradualmente, applicando la
fiamma in maniera intermittente. Non appoggiare mai recipienti direttamente
sul bancone, poiché la differenza di temperatura potrebbe romperli.

C) Quaderno di laboratorio
Al momento del suo ingresso in laboratorio, ciascuno studente deve essere
dotato di un quaderno di laboratorio.
Su tale quaderno lo studente dovrà, prima di ogni esperienza di laboratorio,
annotare le frasi di rischio e di sicurezza relative alle sostanze con le quali viene
a contatto, nonché i dispositivi di sicurezza necessari al corretto svolgimento
delle diverse operazioni di laboratorio (informazioni presenti nelle schede di
sicurezza di ogni sostanza, vedere appendice A).
Il quaderno sarà ovviamente anche utile per annotare calcoli ed osservazioni
relative alle varie esperienze di laboratorio e al termine di ogni giornata dovrà
essere obbligatoriamente vistato da uno dei docenti prima che lo studente lasci
il laboratorio.

D) Regolamento del laboratorio


Riportiamo qui copia del Regolamento di Laboratorio e delle condizioni
indispensabili per accedere al laboratorio stesso:
SCUOLA DI SCIENZE DELLA NATURA - Corso di Laurea in Chimica e Tecnologie
Chimiche
Regolamento del Laboratorio didattico di Chimica Generale ed Inorganica
L'Università declina ogni responsabilità per furti o eventuali danni a cose di
proprietà dello studente. Gli studenti sono assicurati con copertura R.C. per
eventuali danni a cose ed a persone quando svolgono attività didattico-
scientifica, eccetto nei casi di comportamento doloso, e godono, per legge, di una
copertura infortuni derivante dal DPR 30.06.1965 n. 1124 (T.U. delle disposizioni
per l'assicurazione obbligatoria contro infortuni sul lavoro e sulle malattie
professionali INAIL).
Il DL 626/94 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro comporta la RESPONSABILITA'
CIVILE E PENALE DIRETTA di ogni utilizzatore e/o operatore. Si invita a tenere
ben presente questa indicazione.
Gli studenti sono collegialmente responsabili dei danni provocati al materiale di
uso comune, fatto salvi i casi di palese responsabilità individuale.
E' obbligatorio indossare il camice, occhiali di protezione e guanti protettivi a
norma, durante il periodo di lavoro. Dispositivi di protezione individuale di uso
saltuario, e non strettamente personale, sono disponibili nei luoghi di lavoro.
E' obbligatorio conoscere i rischi e le norme di sicurezza relativi ai reattivi
utilizzati. Tali informazioni sono da riportare sul quaderno di laboratorio,

18 Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19


relativamente ad ogni esperienza, prima di procedere a qualsiasi operazione, e
potranno essere dedotti dalle schede di sicurezza, in forma cartacea, messe a
disposizione dei frequentatori. I fogli compilati devono essere vistati dal docente
prima dell'esperienza le cui fasi saranno annotate dallo studente.
E' severamente vietato asportare sostanze chimiche di alcun genere dal
laboratorio.
Ogni studente è personalmente responsabile del posto di lavoro assegnato e di
quanto in esso contenuto, della pulizia e dell'ordine del medesimo e
collegialmente responsabile delle dotazioni comuni.
Gli studenti, in caso di dubbio, devono segnalare anomalie e richiedere
spiegazioni ai docenti del laboratorio.

Condizioni indispensabili per accedere al laboratorio


Si ricorda agli studenti che, per avere accesso al laboratorio, devono adeguarsi
alle seguenti disposizioni:
- indossare camice ed occhiali di sicurezza (il cui acquisto è a carico dello
studente)
- aver seguito la lezione introduttiva al laboratorio tenuta dal docente del corso,
nel corso della quale verranno illustrati i rischi relativi alle operazioni di
laboratorio e verrà mostrata la localizzazione dei dispositivi di sicurezza
presenti nel laboratorio stesso e la loro modalità d‟uso
- aver letto attentamente le dispense relative alle esperienze che verranno svolte
in laboratorio - aver preso visione del regolamento di laboratorio
- aver debitamente compilato e firmato i moduli, relativi alla sicurezza in
laboratorio, che verranno distribuiti dal docente, al quale vanno riconsegnati
- essere dotati di un quaderno di laboratorio, sul quale dovranno essere indicati
obbligatoriamente i rischi connessi con le singole esperienze che verranno
svolte e le norme di sicurezza relative. Questa operazione dovrà essere svolta
prima di iniziare ciascuna esperienza ed il quaderno dovrà essere vistato
giornalmente dal docente prima di uscire dal laboratorio
- non saranno ammessi all‟esame coloro che, dopo le consegne al termine del
laboratorio, non avranno provveduto a sostituire il materiale eventualmente
rotto o danneggiato

Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19 19


Le esperienze di laboratorio
Equilibri acido-base, pH, idrolisi
Preparazione di soluzioni 0,5 M di HCl, CH3COOH, NaOH e NH3
Costruzione di una scala colorimetrica di pH utilizzando gli indicatori
Metilarancio e Blu di bromotimolo
Preparazione di una soluzione 0,1 M di NaCl
Preparazione di una soluzione 0,1 M di cloruro di ammonio (NH4Cl)
Preparazione di una soluzione 0,1 M di carbonato sodico (Na2CO3)
Preparazione di un tampone acido acetico/acetato di sodio 0,1 M e 0,001 M
Preparazione di una soluzione tampone NH4OH /NH4Cl 0,1 M e 0,001 M

Reazioni di ossidoriduzione
Ossidabilità di metalli (Zn, Fe, Cu) e valutazione dei loro potenziali
Potenziali redox dei non metalli (ossidazione I- e Br-)
Costruzione di una pila Daniell (esperienza da svolgersi a gruppi)

Ciclo del rame


Reazioni di conversione del rame metallico nei suoi composti

Equilibri di solubilità (effetto del pH e dello ione comune)


Preparazione di una soluzione di PbCl2 satura e verifica dell‟effetto
dell‟aggiunta di NaCl
Preparazione di una soluzione di Pb(NO3)2 0,25 M e verifica dell‟effetto
dell‟aggiunta di NaBr 0,25 M
Precipitazione e ridiscioglimento del precipitato (effetto del pH sulla solubilità)
Separazione e identificazione di cationi mediante precipitazione selettiva per
superamento del prodotto di solubilità

N.B.: Tranne alcune eccezioni (elencate nella scheda di ciascuna esperienza)


ciascuna esperienza di laboratorio è individuale: ogni studente deve effettuare
singolarmente i vari passaggi e le varie manipolazioni richieste.
Tuttavia i partecipanti ad ogni turno di laboratorio sono suddivisi in gruppi
(indicati da lettere dell‟alfabeto) con queste caratteristiche:
1) ogni gruppo è formato da 4-6 studenti aventi postazioni vicine (se possibile
dello stesso bancone);
2) i calcoli preliminari alle varie esperienze si possono (anzi si devono)
effettuare e discutere in gruppo per ridurre al minimo i possibili errori;
3) quando occorre preparare una soluzione di un reagente, uno studente (a
turno) si incarica di prepararla per tutto il gruppo
4) al termine di ciascuna esperienza ogni gruppo consegna una sola scheda di
valutazione per ogni esperienza, tale scheda sarà considerata valida per tutti
gli studenti del gruppo.

20 Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19


Equilibri acido-base, pH, idrolisi

Reagenti: HCl, CH3COOH, NaOH, NH3, NaCl, NH4Cl, Na2CO3, CH3COONa,


indicatori (metilarancio,blu di bromotimolo e Fenolftaleina)
Rischi connessi a quest’esperienza: manipolazione di acidi e basi forti
Precauzioni: indossare i guanti, operare sotto cappa quando si adoperino
soluzioni ammoniacali
Finalità: scopo di quest’esperienza è quello di apprendere a preparare
soluzioni a molarità nota, per diluizione di soluzioni più concentrate o
per pesata di quantità precise di soluto; verificare le proprietà
acido/base di varie sostanze; preparare e verificare le proprietà di
soluzioni tampone.

A) Preparazione di una soluzione 0,5 M di HCl


In un matraccio tarato, preparare 50 ml di una soluzione 0,5 M di HCl a partire
dall‟acido concentrato, dopo aver calcolato la molarita di quest‟ultimo sulla base
dei dati riportati in fondo alle dispense (Appendice B). Calcolare il pH della
soluzione e, successivamente, misurarlo utilizzando le apposite cartine indicatrici
(chiedendo ai docenti). Annotare il risultato della misura. Conservare la soluzione
per le esperienze successive.
ATTENZIONE: Le cartine indicatrici non vanno utilizzate immergendole
direttamente nella soluzione! Occorre depositare sulla cartina stessa una goccia
della soluzione, aiutandosi con una bacchetta di vetro.

B) Preparazione di una soluzione 0,5 M di CH3COOH


In un matraccio tarato, preparare 50 ml di una soluzione 0,5 M di CH3COOH a
partire dall‟acido acetico glaciale, dopo aver calcolato la molarita di quest‟ultimo
sulla base dei dati riportati in fondo alle dispense (Appendice B). Calcolare il pH
della soluzione (Ka=1,76⋅10-5) e, successivamente, misurarlo utilizzando le
apposite cartine indicatrici (chiedendo ai docenti). Annotare il risultato della
misura. Conservare la soluzione per le esperienze successive.

C) Preparazione di una soluzione 0,5 M di NaOH


In un matraccio tarato, preparare 50 ml di una soluzione 0,5 M di NaOH (è un
solido e va pesato sulla bilancia tecnica). Calcolare il pH della soluzione e,
successivamente, misurarlo utilizzando le apposite cartine indicatrici (chiedendo
ai docenti). Annotare il risultato della misura. Conservare la soluzione per le
esperienze successive.

D) Preparazione di una soluzione 0,5 M di NH4OH


In un matraccio tarato, preparare 50 ml di una soluzione 0,5 M di NH 4OH a
partire da ammoniaca concentrata, dopo aver calcolato la molarita di
quest‟ultima sulla base dei dati riportati in fondo alle dispense (Appendice B).
Calcolare il pH della soluzione (Kb=1,79⋅10-5) e, successivamente, misurarlo
utilizzando le apposite cartine indicatrici (chiedendo ai docenti). Annotare il
risultato della misura. Conservare la soluzione per le esperienze successive.

Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19 21


E) Costruzione di una scala colorimetrica di pH utilizzando gli indicatori
metilarancio e blu di bromotimolo.
A partire dalla soluzione di HCl 0,5 M preparare (per diluizioni successive) 10 ml
di: HCl 0,1 M, 0,01 M, 0,001 M, 1x10-4 M, 1x10-5 M. Calcolare il pH di ciascuna
soluzione. Suddividere il contenuto di ciascuna provetta in due parti. Alla prima
serie di 5 provette addizionare una goccia di indicatore metilarancio. Alla seconda
serie di 5 provette addizionare una goccia di indicatore blu di bromotimolo.
Agitare ciascuna soluzione con una bacchetta di vetro ed annotare il colore.
Disporre le provette in modo da costruire una scala cromatica in funzione del pH.

F) Preparazione di una soluzione 0,1 M di NaCl (usare un becker o una beuta)


Preparare 50 ml di una soluzione 0,1 M di NaCl. Calcolare il pH della soluzione e,
successivamente, misurarlo utilizzando le apposite cartine indicatrici (chiedendo
ai docenti). Annotare il risultato della misura. Addizionare alla soluzione una
goccia di indicatore blu di bromotimolo ed annotare il colore osservato. Misurare
il pH al pH-metro.

G) Preparazione di una soluzione 0,1 M di cloruro di ammonio (NH4Cl) (usare un


becker o una beuta)
Preparare 50 ml di una soluzione 0,1 M di NH4Cl. Calcolare il pH della soluzione
(Kb=1,79⋅10-5) e, successivamente, misurarlo utilizzando le apposite cartine
indicatrici (chiedendo ai docenti). Annotare il risultato della misura. Addizionare
alla soluzione una goccia di indicatore metilarancio ed annotare il colore
osservato.

H) Preparazione di una soluzione 0,1 M di carbonato sodico (Na2CO3) (usare un


becker o una beuta)
Preparare 50 ml di una soluzione 0,1 M di Na2CO3. Calcolare il pH della soluzione
(k1 = 4,16 x 10-7 e k2 = 4,84 x 10-11) e, successivamente, misurarlo utilizzando
le apposite cartine indicatrici. Annotare il risultato della misura. Addizionare alla
soluzione una goccia di indicatore fenolftaleina ed annotare il colore osservato.

I) Preparazione di un tampone acido acetico/acetato di sodio 0,1 M e 0,001 M.


(Esperienza da fare a gruppi)
Preparare 100 ml di una soluzione tampone acido acetico/acetato di sodio 0,1 M,
addizionando 50 ml di soluzione di acido acetico 0,1 M (che si prepara per
diluizione della soluzione 0,5 M preparata in precedenza) con 50 ml di soluzione
0,1 M di acetato di sodio (preparata sciogliendo l‟acetato in acqua deionizzata).
Calcolare il pH della soluzione (Ka=1,76⋅10-5) e, successivamente, misurarlo
utilizzando le apposite cartine indicatrici. A partire da questa soluzione preparare,
per diluizione, 100 ml di soluzione tampone 0,001 M. Calcolare il pH della
soluzione e, successivamente, misurarlo utilizzando le apposite cartine indicatrici
ed il pH-metro. Annotare il risultato della misura. A 25 ml di soluzione tampone
0,1 M addizionare 1 ml di HCl 0,1 M. Come varia il pH? A 25 ml di soluzione
tampone 0,001 M addizionare 1 ml di HCl 0,1 M. Come varia il pH? A 25 ml di
soluzione tampone 0,1 M addizionare 1 ml di NaOH 0,1 M. Come varia il pH? A
25 ml di soluzione tampone 0,001 M addizionare 1 ml di NaOH 0,1 M. Come varia
il pH? Annotare quanto osservato.

L) Preparazione di una soluzione tampone NH4OH/NH4Cl 0,1 M e 0,001 M.


(Esperienza da fare a gruppi)
Preparare 100 ml di una soluzione tampone NH4OH/NH4Cl 0,1 M addizionando 50
ml di sol 0,1 M di ammoniaca (che si prepara per diluizione della soluzione 0,5 M

22 Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19


preparata in precedenza) con 50 ml di soluzione 0,1 M di cloruro d‟ammonio
(preparata sciogliendo il sale in acqua deionizzata). Calcolare il pH della soluzione
(Kb=1,79⋅10-5) e, successivamente, misurarlo utilizzando le apposite cartine
indicatrici. A partire da questa soluzione preparare, per diluizione, 100 ml di
soluzione tampone 0,001 M. Calcolare il pH della soluzione e, successivamente,
misurarlo utilizzando le apposite cartine indicatrici ed il pH-metro. Annotare il
risultato della misura. A 25 ml di soluzione tampone 0,1 M addizionare 1 ml di
HCl 0,1 M. Come varia il pH? A 25 ml di soluzione tampone 0,001 M addizionare
1 ml di HCl 0,1 M. Come varia il pH? A 25 ml di soluzione tampone 0,1 M
addizionare 1 ml di NaOH 0,1 M. Come varia il pH? A 25 ml di soluzione tampone
0,001 M addizionare 1 ml di NaOH 0,1 M. Come varia il pH? Annotare quanto
osservato.

Tabella degli intrvalli di viraggio degli indicatori necessari per l‟esperienza


“Equilibri acido-base, pH, idrolisi”
Colore
Intervallo Colore
forma
Indicatore KHIn di viraggio forma
acida
(pH) basica (In-)
(HIn)

Blu bromotimolo 7,9 · 10-8 6,0 - 7,7 giallo blu

Metilarancio 3,4 · 10-4 3,1 - 4,4 rosso giallo

Fenolftaleina 7,9 · 10-10 8,3 - 10,0 incolore rosso

Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19 23


Reazioni di ossidoriduzione
Reagenti: Zn, Cu, Fe, Zn(NO3)2, Fe(NO3)3, KBr, KI, acqua di cloro, acqua
di bromo, soluzione di iodio, HCl, HNO3,CH2Cl2.
Rischi connessi a quest’esperienza: manipolazione di acidi e basi forti,
sviluppo di gas tossici, manipolazione di sostanze potenzialmente
tossiche per contatto
Precauzioni: indossare i guanti, svolgere sotto cappa le reazioni
suscettibili di sviluppare gas tossici
Finalità: scopo di quest’esperienza è verificare sperimentalmente le
proprietà redox di vari elementi e porle in relazione fra loro

A) Ossidabilità di metalli (Zn, Fe, Cu) e valutazione dei loro potenziali


1) Introdurre in tre beckerini da 10 ml, rispettivamente, una laminetta di zinco,
una punta di spatola di ferro in polvere ed una laminetta di rame. Operando
sotto cappa, tentare un attacco acido su questi sistemi metallici allo scopo di
portare il metallo in soluzione come catione. Iniziare aggiungendo HCl
concentrato sui tre campioni e registrare quanto osservato.
2) Attaccare in un secondo tempo con HNO3 concentrato i metalli che non fossero
passati in soluzione. Registrare quanto osservato.
Le reazioni coinvolte sono:

3 Cu(s) + 8 HNO3(aq) → 3 Cu(NO3)2(aq) + 2 NO(g) + 4 H2O(l)


3 Cu + 8 H+ + 2 NO3- → 3 Cu2+ + 2 NO + 4 H2O
Cu(s) + 4 HNO3(aq) → Cu(NO3)2(aq) + 2 NO2(g)  + 2 H2O(l)
Cu + 4 H+ + 2 NO3- → Cu2+ + 2 NO2 + 2 H2O
(è di colore rosso-bruno)
3) Porre una punta di spatola di ferro in polvere in 3 ml di soluzione 0,1 M di
nitrato di zinco (Zn(NO3)2) ed una piccola lamina di Zn in 3 ml di una soluzione
0,1 M di nitrato di ferro (Fe(NO3)3). Interpretare quanto osservato (attenzione
la reazione potrebbe richiedere un po‟ di tempo).
Sulla base di queste esperienze, determinare la posizione della coppia H+/H2
rispetto ai metalli utilizzati e costruire una scala ordinata dei loro potenziali.

B) Potenziali redox dei non metalli (ossidazione di I- e Br-)


1) In due provette, mettere rispettivamente 3 ml di soluzione 0,1 M di bromuro
di potassio (KBr) e 3 ml di soluzione 0,1 M di ioduro di potassio (KI); ad
entrambe aggiungere 10-15 gocce di acqua di cloro (disponibile nel
reagentario).
L’acqua di cloro è una soluzione satura di cloro in acqua e ha proprietà
ossidanti (Cl2 + H2O → HCl + HClO). L’agente ossidante è il Cl2 stesso. Data la
sua instabilità, l’acqua di cloro viene preparata poco prima dell’uso, facendo
gocciolare acido cloridrico su permanganato di potassio. Dall’ossidazione di Cl-
si sviluppa Cl2 gassoso, che viene fatto gorgogliare in acqua, producendo una
soluzione satura.
2) Operando sotto cappa ed indossando i guanti di protezione, aggiungere ad
entrambe le provette 1-2 ml di diclorometano (CH2Cl2). Tappare le provette

24 Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19


con un tappo in gomma e agitare bene. Fare stratificare il solvente. Si osserva
una colorazione. Quale? Interpretare quanto osservato ed annotarlo.
Il CH2Cl2 è un solvente organico apolare che ha la funzione di estrarre i
prodotti di ossidazione di I- e Br-.
Conservare il contenuto delle provette per confrontarlo con il risultato
dell‟esperienza seguente.
3) Ripetere l‟esperienza aggiungendo 5-10 gocce di acqua di bromo (disponibile
nel reagentario) a 3 ml di soluzione 0,1 M di KI e qualche goccia di soluzione
di iodio (disponibile nel reagentario) a 3 ml di soluzione 0,1 M di KBr.
L’acqua di bromo è una soluzione satura di bromo in acqua (Br2 + H2O) e ha
proprietà ossidanti. L’agente ossidante è il Br2 stesso. E’ molto più stabile
dell’acqua di cloro e la si prepara per dissoluzione del bromo (che è liquido) in
acqua.
4) Operando sotto cappa ed indossando i guanti di protezione, aggiungere ad
entrambe le provette 1 ml diclorometano (CH2Cl2). Tappare le provette con un
tappo in gomma e agitare bene. Fare stratificare il solvente. Si osserva una
colorazione. Quale? Interpretare quanto osservato ed annotarlo.

Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19 25


Ciclo del Rame (da fare a coppie)
Reagenti: Cu, Zn, HCl, HNO3, NaOH, H2SO4
Attrezzatura speciale: termometro, piastra riscaldante, centrifuga
Rischi connessi a quest’esperienza: utilizzo della piastra
riscaldante, manipolazione di acidi e basi forti
Precauzioni: indossare i guanti, manipolare gli oggetti riscaldati ad
alta temperatura utilizzando le apposite pinze
Finalità: scopo di quest’esperienza è manipolare i metalli
imparando a trasformarli in sequenza nei loro composti con una
resa di reazione accettabile.

A) Conversione del rame metallico in rame(II)


Pesare circa 0,3 g di rame (annotandosi la massa di rame pesato!) e
porlo in un becker da 200ml. Aggiungere circa 10 ml di acido nitrico 6 M
(da preparare) agendo sotto cappa. Coprire il becker con una lastra di
vetro e osservare la reazione lasciando reagire sino a che tutto il rame
non si è sciolto. (ATTENZIONE: Il gas liberato dalla reazione è tossico,
quindi effettuare tutta l’operazione sotto cappa).

B) Precipitazione dell’idrossido di rame(II)


Porre il becker contenente la soluzione di rame(II) in un bagno di
ghiaccio e lasciare raffreddare la soluzione. Sempre operando nel bagno
di ghiaccio addizionare con molta cautela goccia a goccia, 20 ml di una
soluzione di idrossido di sodio 12 M (da preparare). Durante l‟aggiunta
mescolare la soluzione con una bachetta di vetro. Dopo aver aggiunto
15 ml di soluzione di NaOH testare il pH della soluzione risultante con
una cartina indicatrice. Se il pH non è nettamente basico aggiungere
altra soluzione finchè non si raggiunge tale pH.

C) Conversione dell’idrossido di rame(II) in ossido di rame(II)


Aggiungere alla soluzione contenente il precipitato di idrossido di
rame(II) circa 40 mL di acqua distillata. Mantenendo la soluzione in
agitazione (con l‟ancoretta magnetica) portarla ad ebollizione sulla
piastra riscaldante e mantenere in ebollizione molto moderata finchè
tutto il precipitato è convertito in una sostanza di colore bruno-nero.
Scaldare fino a che il volume non si è ridotto a circa 40 ml. Porre il
liquido col precipitato in 3-4 provette da centrifuga e centrifugare per 1
minuto. Rimuovere il surnatante e lavare il precipitato con acqua
distillata e ricentrifugare ed eliminare l‟acqua.

D) Dissoluzione dell’ossido di rame(II) e riduzione a rame metallico


Aggiungere al precipitato di ossido di rame(II) circa 10 ml di acido
solforico 6 M (da preparare). Eventualmente aggiungerne altro goccia a
goccia fino a completa dissoluzione dell‟ossido. L‟ossido reagisce
secondo la seguente reazione:
CuO + H2SO4  CuSO4 + H2O
Portare il pH della soluzione a 6 aggiungendo NaOH 6 M (da preparare)
goccia a goccia.

26 Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19


Porre a reagire (sotto cappa) nel becker contenente la soluzione di
rame(II) un eccesso di Zn metallico (fino a due volte la quantità
stechiometrica). Coprire il becker con un vetro e osservare la reazione.
Lasciare reagire per tutta la notte. Il giorno dopo se la reazione non è
completa (da cosa ce ne accorgiamo?) aggiungere una punta di spatola
di Zn in polvere fino a reazione completa.
Una volta terminate la reazione il rame metallico si troverà sul fondo del
becker. Decantare la soluzione facendo attenzione a non perdere il
solido. Lavare il rame una prima volta con una soluzione di HCl 6 M (a
cosa serve questo passaggio?) e poi tre volte con acqua distillata. Ad
ogni lavaggio agitare, lasciar depositare il solido e decantare. Durante
queste operazioni prestare attenzione a non perdere parte del solido.
Trasferire tutto il rame in un crogiolo (di cui si è fatta la tara
precedentemente) e porre in stufa ad essiccare per una notte. Pesare il
solido secco e calcolare la resa percentuale del processo. Scrivere tutte
le reazioni dei singoli passaggi del ciclo del rame.

Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19 27


Equilibri di solubilità (effetto del pH e dello ione comune)
Reagenti: PbCl2, NaCl, Pb(NO3)2, NaBr, CuSO4, NaHCO3, AgNO3, Fe(NO3)3,
Al(NO3)3, BaCl2, Ni(NO3)2, NaOH, NH4OH, HCl, H2SO4, KSCN,
dimetilgliossima.
Attrezzatura speciale: agitatore magnetico con ancoretta
Rischi connessi a quest’esperienza: manipolazione di acidi e basi forti,
manipolazione di composti potenzialmente tossici per contatto con la
pelle
Precauzioni: indossare i guanti
Finalità: scopo di quest’esperienza è verificare sperimentalmente le
proprietà degli equilibri chimici (in fase omogenea ed eterogenea) ed i
fattori che li influenzano

A) Preparazione di una soluzione di PbCl2 satura e verifica dell’effetto


dell’aggiunta di NaCl (Esperienza da fare di gruppo)
1) In una beuta da 50 o 100 ml porre 40 ml di H2O (misurati con il cilindro
graduato) quindi aggiungere del cloruro di piombo(II), a poco a poco, agitando
su agitatore magnetico, sino ad ottenere una soluzione satura. Lasciare
agitare per qualche minuto e poi filtrare la soluzione su filtro di carta piano.
2) Rimettere il filtrato ad agitare e aggiungere una punta di spatola di NaCl
(solido), se la quantità di NaCl è sufficiente si osserva la precipitazione di un
sale, in caso contrario aggiungere altro NaCl. Quale sale precipita?

B) Preparazione di una soluzione di Pb(NO3)2 0,25 M e verifica dell’effetto


dell’aggiunta di NaBr 0,25 M (Esperienza da fare di gruppo)
1) Preparare le seguenti due soluzioni: 75 ml di nitrato di piombo(II) 0,25 M e
125 ml di NaBr 0,25 M (per favorire la dissoluzione dei sali, utilizzare
l‟agitatore magnetico).
2) In un becker mescolare 50 ml della soluzione di nitrato di piombo(II) e 100 ml
della soluzione di NaBr (N.B.: non buttare via il resto delle soluzioni, servono
per il punto successivo). Si ottiene una soluzione satura di bromuro di piombo
e si osserva la precipitazione di un sale: quale? Filtrare la soluzione con
l‟imbuto Büchner in modo da separare i cristalli dalla soluzione: fare il vuoto
nella beuta da filtrazione (accuratamente lavata) con la pompa ad acqua
(vedi figura sottostante e pagine precedenti), porre un dischetto di carta da
filtro sul setto poroso dell‟imbuto, ritagliandolo nelle dimensioni opportune, e
porre la beuta da vuoto sull‟apposito sostegno.

28 Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19


Filtrare i cristalli alla pompa, pressandoli con un pezzetto di carta da filtro per
eliminare l‟eccesso di soluzione acquosa (vedi figura sottostante). Conservare
il filtrato.
3) Preparare le seguenti due soluzioni:
a) A 50 ml di filtrato si aggiungano i 25 ml rimanenti di soluzione di nitrato di
piombo 0,25 M
b) Ad altri 50 ml di filtrato si aggiungano i 25 ml rimanenti di soluzione di
bromuro di sodio 0,25 M.
In entrambi i casi si ha precipitazione di un sale, quale?.
N.B.: se non si ottiene immediata precipitazione, lasciare le soluzioni a riposo
anche una notte e proseguire con l’esperienza successiva. Il giorno dopo
grattare con una bacchetta di vetro sulle pareti del becker.

C) Precipitazione e ridiscioglimento del precipitato (effetto del pH sulla solubilità)


(singolarmente)
1) A 10 ml di una soluzione di solfato di rame 0,1 M aggiungere 10 ml di una
soluzione di idrogenocarbonato di sodio 0,1 M (mescolare in una provetta). Ad
avvenuta precipitazione di una polvere verde-azzurra, filtrare su filtro di carta
piano e riporre il precipitato in un piccolo becker.
2) Far gocciolare sul precipitato alcune gocce di acido cloridrico concentrato, fino
a completa dissoluzione. Trasferire la souzione in una provetta e aggiungere
poi goccia a goccia una soluzione acquosa di NH3 1 M alla soluzione così
ottenuta. Cosa si osserva?

D) Separazione e identificazione di cationi mediante precipitazione selettiva per


superamento del prodotto di solubilità
Questa esperienza è piuttosto complessa, leggetela attentamente e fate
attenzione a non gettare via troppo presto soluzioni e/o precipitati che
potrebbero servire in seguito. Per facilitarvi le operazioni controllate lo schema
riportato a pag 25.
1) Con un cilindro graduato prelevare dal reagentario 10 ml della soluzione
contenente quantità equimolari di Ag+, Al3+, Ba2+, Fe3+ e Ni2+, travasarla in un
becker da 50 ml e aggiungere goccia a goccia HCl 0.1 M (da preparare). Si
dovrebbe osservare la formazione di un precipitato bianco-lattiginoso, di quale
composto si tratta? Per aiutarvi nella scelta esaminate la lista dei Kps riportata
in appendice.
2) Continuare ad aggiungere HCl sino a quando non si osserva più la formazione
di altro precipitato, quindi lasciare riposare la soluzione per qualche minuto e
filtrarla su filtro di carta. Prelevare il filtrato e addizionarvi ammoniaca
concentrata (sotto cappa) sino a completa formazione di un precipitato rosso-
bruno, di quale tipo di composto si dovrebbe trattare? Di quali metalli? Filtrare
il precipitato su filtro di carta, conservare il filtrato per il punto 5) e il
precipitato per il proseguimento immediato dell‟esperienza.
3) Staccare con la spatola il precipitato dal filtro di carta, trasferirlo in una beuta
da 25 ml e aggiungere 4 ml di NaOH 0.5 M (da preparare). Quindi filtrare la
soluzione su filtro di carta conservando sia il filtrato che il precipitato.
Aggiungere al filtrato HCl 0,1 M goccia a goccia ed osservare cosa accade.
Quale metallo era contenuto nel filtrato?

Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19 29


4) Trasferire il precipitato del punto 3) in un piccolo becker e aggiungere HCl 0.5
M goccia a goccia sino a dissoluzione. Prelevare una parte della soluzione così
ottenuta, aggiungervi qualche goccia di tiocianato di potassio (KSCN) 0.1 M
(presente nel reagentario) ed osservare cosa accade.
Trasferire poi un‟altra porzione di soluzione (1-2 ml) in un altro piccolo becker,
e misurare il pH con la cartina indicatrice. Aggiungere quindi NaOH (0.1 o 0.5
M) goccia a goccia. É importante fermarsi non appena si vede un precipitato
rosso permanente (basta che si intorbidisca appena la soluzione ma non si
deve sciogliere sotto agitazione); misurare nuovamente il pH della soluzione.
Quale metallo era contenuto nel precipitato, qual è il composto rosso-bruno e
perché precipita a questo pH?
5) Al filtrato ottenuto al termine del punto 2) aggiungere H2SO4 concentrato
goccia a goccia. Anche qui terminare l‟aggiunta quando è chiaramante visibile
un precipitato bianco. Di quale composto si tratta? Filtrare il precipitato su
filtro di carta.
6) Verificare che il pH del filtrato del punto 5) sia compreso tra 9 e 10 (non deve
essere maggiore di 10) e aggiungere qualche goccia di soluzione di
dimetilgliossima presente nel reagentario. Se non fosse sufficientemente
basico, basificare con NH3 concentrata. che cosa si osserva?
La dimetilgliossima è un reagente utilizzato per la determinazione del Ni(II)
perché con questo catione forma un complesso rosso-rosa tramite il seguente
equilibrio:
H
O O
CH3
H3C N H3C N
N
OH
2 + Ni2+ Ni +2H+
OH
H3C N N N CH3
H3C
O O
H
Dimetilgliossima complesso rosso-rosa

Schema complessivo dell‟esperienza D (inserire nelle caselle bianche le


sostanze e/o i cationi che sono stati separati nei vari passaggi
dell‟esperienza):

30 Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19


Soluzione di partenza:
Ag+, Al3+, Ba2+,
Fe3+, Ni2+

HCl 0,1 M

precipitato
filtrazione

filtrato

NH3 conc. HCl 0,1 M

filtrato
precipitato
filtrazione NaOH filtrazione

filtrato Precipitato + HCl

H2SO4 conc. KSCN

precipitato
filtrazione

filtrato

dimetilgliossima

Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19 31


Appendice A Schede di Sicurezza
Esempio: Solfato di rame

32 Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19


Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19 33
34 Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19
Frasi di rischio e di sicurezza (Frasi R S e H P)
Le sigle “R” e “S” sempre presenti sulle etichette dei prodotti chimici utilizzati in laboratorio rappresentano
rispettivamente una definizione dei rischi specifici connessi con l‟impiego della sostanza chimica considerata ed i
consigli di prudenza con le precauzioni da adottare durante l‟impiego.

ELENCO DELLE FRASI DI RISCHIO R


R1 Esplosivo allo stato secco.
R2 Rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione.
R3 Elevato rischio di esplosione per urto, sfregamento, fuoco o altre sorgenti d'ignizione.
R4 Forma composti metallici esplosivi molto sensibili.
R5 Pericolo di esplosione per riscaldamento.
R6 Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria.
R7 Può provocare un incendio.
R8 Può provocare l'accensione di materie combustibili.
R9 Esplosivo in miscela con materie combustibili.
R10 Infiammabile.
R11 Facilmente infiammabile.
R12 Estremamente infiammabile.
R14 Reagisce violentemente con l'acqua.
R15 A contatto con l'acqua libera gas estremamente infiammabili.
R16 Pericolo di esplosione se mescolato con sostanze comburenti.
R17 Spontaneamente infiammabile all'aria.
R18 Durante l'uso può formare con aria miscele esplosive/infiammabili.
R19 Può formare perossidi esplosivi.
R20 Nocivo per inalazione.
R21 Nocivo a contatto con la pelle.
R22 Nocivo per ingestione.
R23 Tossico per inalazione.
R24 Tossico a contatto con la pelle.
R25 Tossico per ingestione.
R26 Molto tossico per inalazione.
R27 Molto tossico a contatto con la pelle.
R28 Molto tossico per ingestione.
R29 A contatto con l'acqua libera gas tossici.
R30 Può divenire facilmente infiammabile durante l'uso.
R31 A contatto con acidi libera gas tossico.
R32 A contatto con acidi libera gas altamente tossico.
R33 Pericolo di effetti cumulativi.
R34 Provoca ustioni.
R35 Provoca gravi ustioni.
R36 Irritante per gli occhi.
R37 Irritante per le vie respiratorie.
R38 Irritante per la pelle.
R39 Pericolo di effetti irreversibili molto gravi.
R40 Possibilità di effetti cancerogeni - Prove insufficienti.
R41 Rischio di gravi lesioni oculari.
R42 Può provocare sensibilizzazione per inalazione.
R43 Può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle.
R44 Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato.
R45 Può provocare il cancro.
R46 Può provocare alterazioni genetiche ereditarie.
R48 Pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata.
R49 Può provocare il cancro per inalazione.
R50 Altamente tossico per gli organismi acquatici.
R51 Tossico per gli organismi acquatici.
R52 Nocivo per gli organismi acquatici.
R53 Può provocare a lungo termine effettivi negativi per l'ambiente acquatico.
R54 Tossico per la flora.
R55 Tossico per la fauna.
R56 Tossico per gli organismi del terreno.
R57 Tossico per le api.
R58 Può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente.
R59 Pericoloso per lo strato di ozono.
R60 Può ridurre la fertilità.
R61 Può danneggiare i bambini non ancora nati.
R62 Possibile rischio di ridotta fertilità.
R63 Possibile rischio di danni ai bambini non ancora nati.
R64 Possibile rischio per i bambini allattati al seno.
R65 Può causare danni polmonari se ingerito.
R66 L‟esposizione ripetuta può provocare secchezza e screpolatura della pelle.
R67 L‟inalazione dei vapori può provocare sonnolenza e vertigini.
R68 Possibilità di effetti irreversibili.

Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19 35


COMBINAZIONI DELLE FRASI DI RISCHIO R
R14/15 Reagisce violentemente con l'acqua liberando gas estremamente infiammabili.
R15/21 A contatto con l'acqua libera gas tossici estremamente infiammabili.
R20/21 Nocivo per inalazione e contatto con la pelle.
R20/22 Nocivo per inalazione e ingestione.
R20/21/22 Nocivo per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione.
R21/22 Nocivo a contatto con la pelle e per ingestione.
R23/24 Tossico per inalazione e contatto con la pelle.
R23/25 Tossico per inalazione e ingestione.
R23/24/25 Tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione.
R24/25 Tossico a contatto con la pelle e per ingestione.
R26/27 Molto tossico per inalazione e contatto con la pelle.
R26/28 Molto tossico per inalazione e per ingestione.
R26/27/28 Molto tossico per inalazione, contatto con la pelle e per ingestione.
R27/28 Molto tossico a contatto con la pelle e per ingestione.
R36/37 Irritante per gli occhi e le vie respiratorie.
R36/38 Irritante per gli occhi e la pelle.
R36/37/38 Irritante per gli occhi, le vie respiratorie e la pelle.
R37/38 Irritante per le vie respiratorie e la pelle.
R39/23 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione.
R39/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle.
R39/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione.
R39/23/24 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a contatto con la pelle.
R39/23/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed ingestione.
R39/24/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per ingestione.
R39/23/24/25 Tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, a contatto con la pelle e per
ingestione.
R39/26 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione.
R39/27 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per a contatto con la pelle.
R39/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per ingestione.
R39/26/27 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione e a contatto con la pelle.
R39/26/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione ed ingestione.
R39/27/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi a contatto con la pelle e per ingestione.
R39/26/27/28 Molto tossico: pericolo di effetti irreversibili molto gravi per inalazione, a contatto con la pelle e
per ingestione.
R40/20 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione.
R40/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle.
R40/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per ingestione.
R40/20/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione e a contatto con la pelle.
R40/20/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione ed ingestione.
R40/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle e per ingestione.
R40/20/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione.
R42/43 Può provocare sensibilizzazione per inalazione e contatto con la pelle.
R48/20 Nocivo: pericolo di gravi danni per la salute in caso di esposizione prolungata per inalazione.
R48/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata contatto con la pelle.
R48/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per ingestione.
R48/20/21 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e a
contatto con la pelle.
R48/20/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e
ingestione.
R48/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle e
per ingestione.
R48/20/21/22 Nocivo: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione, a
contatto con la pelle e per ingestione.
R48/23 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione.
R48/24 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle.
R48/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per ingestione.
R48/23/24 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione e a
contatto con la pelle.
R48/23/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione ed
ingestione.
R48/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata a contatto con la pelle e
per ingestione.
R48/23/24/25 Tossico: pericolo di gravi danni alla salute in caso di esposizione prolungata per inalazione, a
contatto con la pelle e per ingestione.
R50/53 Altamente tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per
l'ambiente acquatico.
R51/53 Tossico per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente
acquatico.
R52/53 Nocivo per gli organismi acquatici, può provocare a lungo termine effetti negativi per l'ambiente
acquatico.
R68/20 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione
R68/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle.
R68/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per ingestione.

36 Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19


R68/20/21 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione e a contatto con la pelle.
R68/20/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione e ingestione.
R68/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili a contatto con la pelle e per ingestione.
R68/20/21/22 Nocivo: possibilità di effetti irreversibili per inalazione, a contatto con la pelle e per ingestione.

ELENCO DEI CONSIGLI DI PRUDENZA S


S 1 Conservare sotto chiave.
S 2 Conservare fuori della portata dei bambini.
S 3 Conservare in luogo fresco.
S 4 Conservare lontano da locali di abitazione.
S 5 Conservare sotto (liquido appropriato da indicarsi da parte del fabbricante).
S 6 Conservare sotto (gas inerte da indicarsi da parte del fabbricante).
S 7 Conservare il recipiente ben chiuso.
S 8 Conservare al riparo dall'umidità.
S 9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato.
S 12 Non chiudere ermeticamente il recipiente.
S 13 Conservare lontano da alimenti o mangimi e da bevande.
S 14 Conservare lontano da (sostanze incompatibili da precisare da parte del produttore).
S 15 Conservare lontano dal calore.
S 16 Conservare lontano da fiamme e scintille - Non fumare.
S 17 Tenere lontano da sostanze combustibili.
S 18 Manipolare ed aprire il recipiente con cautela.
S 20 Non mangiare nè bere durante l'impiego.
S 21 Non fumare durante l'impiego.
S 22 Non respirare le polveri.
S 23 Non respirare i gas/fumi/vapori/aerosol [termine(i) appropriato(i) da precisare da parte del produttore].
S 24 Evitare il contatto con la pelle.
S 25 Evitare il contatto con gli occhi.
S 26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e consultare il
medico.
S 27 Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati.
S 28 In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente ed abbondantemente (con prodotti idonei da
indicarsi da parte del fabbricante).
S 29 Non gettare i residui nelle fognature.
S 30 Non versare acqua sul prodotto.
S 33 Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche.
S 35 Non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con le dovute precauzioni.
S 36 Usare indumenti protettivi adatti.
S 37 Usare guanti adatti.
S 38 In caso di ventilazione insufficiente, usare un apparecchio respiratorio adatto.
S 39 Proteggersi gli occhi/la faccia.
S 40 Per pulire il pavimento e gli oggetti contaminati da questo prodotto, usare... (da precisare da parte del
produttore).
S 41 In caso di incendio e/o esplosione non respirare i fumi.
S 42 Durante le fumigazioni/polimerizzazioni usare un apparecchio respiratorio adatto [termine(i) appropriato(i)
da precisare da parte del produttore].
S 43 In caso di incendio usare... (mezzi estinguenti idonei da indicarsi da parte del fabbricante. Se l'acqua
aumenta il rischio precisare "Non usare acqua").
S 45 In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile, mostrargli
l'etichetta).
S 46 In caso d'ingestione consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l'etichetta.
S 47 Conservare a temperatura non superiore a... °C (da precisare da parte del fabbricante).
S 48 Mantenere umido con... (mezzo appropriato da precisare da parte del fabbricante).
S 49 Conservare soltanto nel recipiente originale.
S 50 Non mescolare con... (da specificare da parte del fabbricante).
S 51 Usare soltanto in luogo ben ventilato.
S 52 Non utilizzare su grandi superfici in locali abitati.
S 53 Evitare l'esposizione - procurarsi speciali istruzioni prima dell'uso.
S 56 Smaltire questo materiale e relativi contenitori in un punto di raccolta rifiuti pericolosi o speciali
autorizzato.
S 57 Usare contenitori adeguati per evitare l'inquinamento ambientale.
S 59 Richiedere informazioni al produttore/fornitore per il recupero/riciclaggio.
S 60 Questo materiale e il suo contenitore devono essere smaltiti come rifiuti pericolosi.
S 61 Non disperdere nell'ambiente. Riferirsi alle istruzioni speciali schede informative in materia di sicurezza.
S 62 Non provocare il vomito: consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o l'etichetta.
S 63 In caso di incidente per inalazione, allontanare l‟infortunato dalla zona contaminata e mantenerlo a riposo
S 64 In caso di ingestione sciacquare la bocca con acqua (solamente se l‟infortunato è cosciente).

COMBINAZIONI DEI CONSIGLI DI PRUDENZA S


S 1/2 Conservare sotto chiave e fuori della portata dei bambini.
S 3/7 Tenere il recipiente ben chiuso in luogo fresco.
S 3/9/14 Conservare in luogo fresco e ben ventilato lontano da... (materiali incompatibili da precisare da parte
del fabbricante).

Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19 37


S 3/9/14/49 Conservare soltanto nel contenitore originale in luogo fresco e ben ventilato lontano da...
(materiali incompatibili da precisare da parte del fabbricante).
S 3/9/49 Conservare soltanto nel contenitore originale in luogo fresco e ben ventilato.
S 3/14 Conservare in luogo fresco lontano da... (materiali incompatibili da precisare da parte del fabbricante).
S 7/8 Conservare il recipiente ben chiuso e al riparo dall'umidità.
S 7/9 Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben ventilato.
S 7/47 Tenere il recipiente ben chiuso e a temperatura non superiore a... °C (da precisare da parte del
fabbricante).
S 20/21 Non mangiare, nè bere, nè fumare durante l'impiego.
S 24/25 Evitare il contatto con gli occhi e con la pelle.
S 29/56 Non gettare i residui nelle fognature.
S 36/37 Usare indumenti protettivi e guanti adatti.
S 36/37/39 Usare indumenti protettivi e guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia.
S 36/39 Usare indumenti protettivi adatti e proteggersi gli occhi/la faccia.
S 37/39 Usare guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia.
S 47/49 Conservare soltanto nel contenitore originale a temperatura non superiore a...°C (da precisare da parte
del fabbricante).
S 47/49 Conservare soltanto nel contenitore originale a temperatura non superiore a...°C (da precisare da parte
del fabbricante).

Il Regolamento (CE) n. 1272/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2008, pubblicato
sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea il 31 dicembre 2008, riguarda la classificazione, l'etichettatura e
l'imballaggio delle sostanze e delle miscele; modifica e abroga le direttive 67/548/CEE e 1999/45/CE e reca
modifica al regolamento (CE) n. 1907/2006.
Le Frasi R vengono sostituite dalle Frasi H (Hazard statements, "indicazioni di pericolo"), e le Frasi S dalle
Frasi P (Precautionary statements, "consigli di prudenza"). Vengono inoltre introdotti nuovi pittogrammi di
pericolo.

Indicazione di pericolo (Frasi H)

H200 – Esplosivo instabile.


H201 – Esplosivo; pericolo di esplosione di massa.
H202 – Esplosivo; grave pericolo di proiezione.
H203 – Esplosivo; pericolo di incendio, di spostamento d'aria o di proiezione.
H204 – Pericolo di incendio o di proiezione.
H205 – Pericolo di esplosione di massa in caso d'incendio.
H220 – Gas altamente infiammabile.
H221 – Gas infiammabile.
H222 – Aerosol altamente infiammabile.
H223 – Aerosol infiammabile.
H224 – Liquido e vapori altamente infiammabili.
H225 – Liquido e vapori facilmente infiammabili.
H226 – Liquido e vapori infiammabili.
H228 – Solido infiammabile.
H240 – Rischio di esplosione per riscaldamento.
H241 – Rischio d'incendio o di esplosione per riscaldamento.
H242 – Rischio d'incendio per riscaldamento.
H250 – Spontaneamente infiammabile all'aria.
H251 – Autoriscaldante; puň infiammarsi.
H252 – Autoriscaldante in grandi quantitŕ; puň infiammarsi.
H260 – A contatto con l'acqua libera gas infiammabili che possono infiammarsi spontaneamente.
H261 – A contatto con l'acqua libera gas infiammabili.
H270 – Puó provocare o aggravare un incendio; comburente.
H271 – Puó provocare un incendio o un'esplosione; molto comburente.
H272 – Puó aggravare un incendio; comburente.
H280 – Contiene gas sotto pressione; puó esplodere se riscaldato.
H281 – Contiene gas refrigerato; puó provocare ustioni o lesioni criogeniche.
H290 – Puó essere corrosivo per i metalli.
H300 – Letale se ingerito.
H301 – Tossico se ingerito.
H302 – Nocivo se ingerito.
H304 – Puó essere letale in caso di ingestione e di penetrazione nelle vie respiratorie.
H310 – Letale per contatto con la pelle.
H311 – Tossico per contatto con la pelle.
H312 – Nocivo per contatto con la pelle.
H314 – Provoca gravi ustioni cutanee e gravi lesioni oculari.
H315 – Provoca irritazione cutanea.
H317 – Puó provocare una reazione allergica cutanea.
H318 – Provoca gravi lesioni oculari.
H319 – Provoca grave irritazione oculare.
H330 – Letale se inalato.
H331 – Tossico se inalato.
H332 – Nocivo se inalato.
H334 – Puó provocare sintomi allergici o asmatici o difficoltŕ respiratorie se inalato.

38 Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19


H335 – Puó irritare le vie respiratorie.
H336 – Puó provocare sonnolenza o vertigini.
H340 – Puó provocare alterazioni genetiche .
H341 – Sospettato di provocare alterazioni genetiche .
H350 – Puó provocare il cancro.
H351 – Sospettato di provocare il cancro .
H360 – Puó nuocere alla fertilitŕ o al feto .
H361 – Sospettato di nuocere alla fertilitŕ o al feto .
H362 – Puó essere nocivo per i lattanti allattati al seno.
H370 – Provoca danni agli organi .
H371 – Puó provocare danni agli organi .>.
H372 – Provoca danni agli organi in caso di esposizione prolungata o ripetuta esposizione comporta il
medesimo pericolo>.
H373 – Puó provocare danni agli organi in caso di esposizione prolungata o ripetuta di esposizione comporta il
medesimo pericolo>.
H400 – Molto tossico per gli organismi acquatici.
H410 – Molto tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.
H411 – Tossico per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.
H412 – Nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.
H413 – Puó essere nocivo per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata.
EUH 001 – Esplosivo allo stato secco.
EUH 006 – Esplosivo a contatto o senza contatto con l'aria.
EUH 014 – Reagisce violentemente con l'acqua.
EUH 018 – Durante l'uso puó formarsi una miscela vapore-aria esplosiva/infiammabile.
EUH 019 – Puó formare perossidi esplosivi.
EUH 044 – Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confinato.
EUH 029 – A contatto con l'acqua libera un gas tossico.
EUH 031 – A contatto con acidi libera gas tossici.
EUH 032 – A contatto con acidi libera gas molto tossici.
EUH 066 – L'esposizione ripetuta puň provocare secchezza o screpolature della pelle.
EUH 070 – Tossico per contatto oculare.
EUH 071 – Corrosivo per le vie respiratorie.
EUH 059 – Pericoloso per lo strato di ozono.
EUH 201 – Contiene piombo. Non utilizzare su oggetti che possono essere masticati o succhiati dai bambini.
EUH 201A – Attenzione! Contiene piombo.
EUH 202 – Cianoacrilato. Pericolo. Incolla la pelle e gli occhi in pochi secondi. Tenere fuori dalla portata dei
bambini.
EUH 203 – Contiene cromo (VI). Puó provocare una reazione allergica.
EUH 204 – Contiene isocianati. Puó provocare una reazione allergica.
EUH 205 – Contiene componenti epossidici. Puó provocare una reazione allergica.
EUH 206 – Attenzione! Non utilizzare in combinazione con altri prodotti. Possono liberarsi gas pericolosi
(cloro).
EUH 207 – Attenzione! Contiene cadmi o. Durante l'uso si sviluppano fumi pericolosi. Leggere le informazioni
fornite dal fabbricante. Rispettare le disposizioni di sicurezza.
EUH 208 – Contiene . Puó provocare una reazione allergica.
EUH 209 – Puó diventare facilmente infiammabile durante l'uso.
EUH 209A – Puó diventare infiammabile durante l'uso.
EUH 210 – Scheda dati di sicurezza disponibile su richiesta.
EUH 401 – Per evitare rischi per la salute umana e per l'ambiente, seguire le istruzioni per l'uso.

Consiglio di prudenza (Frasi P)

P101 – In caso di consultazione di un medico, tenere a disposizione il contenitore o l'etichetta del prodotto.
P102 – Tenere fuori dalla portata dei bambini..
P103 – Leggere l'etichetta prima dell'uso.
P201 – Procurarsi istruzioni specifiche prima dell'uso.
P202 – Non manipolare prima di avere letto e compreso tutte le avvertenze.
P210 – Tenere lontano da fonti di calore/scintille/fiamme libere/superfici riscaldate. – Non fumare.
P211 – Non vaporizzare su una fiamma libera o altra fonte di accensione.
P220 – Tenere/conservare lontano da indumenti/……/ materiali combustibili.
P221 – Prendere ogni precauzione per evitare di miscelare con sostanze combustibili….
P222 – Evitare il contatto con l'aria.
P223 – Evitare qualsiasi contatto con l'acqua: pericolo di reazione violenta e di infiammazione spontanea.
P230 – Mantenere umido con….
P231 – Manipolare in atmosfera di gas inerte.
P232 – Proteggere dall'umiditá.
P233 – Tenere il recipiente ben chiuso.
P234 – Conservare soltanto nel contenitore originale.
P235 – Conservare in luogo fresco.
P240 – Mettere a terra/massa il contenitore e il dispositivo ricevente.
P241 – Utilizzare impianti elettrici/di ventilazione/d'illuminazione/…/ a prova di esplosione.
P242 – Utilizzare solo utensili antiscintillamento.
P243 – Prendere precauzioni contro le scariche elettrostatiche.
P244 – Mantenere le valvole di riduzione libere da grasso e olio.

Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19 39


P250 – Evitare le abrasioni /gli urti/…./gli attriti.
P251 – Recipiente sotto pressione: non perforare né bruciare, neppure dopo l'uso.
P260 – Non respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli aerosol.
P261 – Evitare di respirare la polvere/i fumi/i gas/la nebbia/i vapori/gli aerosol.
P262 – Evitare il contatto con gli occhi, la pelle o gli indumenti.
P263 – Evitare il contatto durante la gravidanza/l'allattamento.
P264 – Lavare accuratamente … dopo l'uso.
P270 – Non mangiare, né bere, né fumare durante l'uso.
P271 – Utilizzare soltanto all'aperto o in luogo ben ventilato.
P272 – Gli indumenti da lavoro contaminati non devono essere portati fuori dal luogo di lavoro.
P273 – Non disperdere nell'ambiente.
P280 – Indossare guanti/indumenti protettivi/Proteggere gli occhi/il viso.
P281 – Utilizzare il dispositivo di protezione individuale richiesto.
P282 – Utilizzare guanti termici/schermo facciale/Proteggere gli occhi.
P283 – Indossare indumenti completamente ignifughi o in tessuti ritardanti di fiamma.
P284 – Utilizzare un apparecchio respiratorio.
P285 – In caso di ventilazione insufficiente utilizzare un apparecchio respiratorio.
P231 + P232 – Manipolare in atmosfera di gas inerte. Tenere al riparo dall'umiditá.
P235 + P410 – Tenere in luogo fresco. Proteggere dai raggi solari.
P301 – IN CASO DI INGESTIONE:
P302 – IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE:
P303 – IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE (o con i capelli):
P304 – IN CASO DI INALAZIONE:
P305 – IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI:
P306 – IN CASO DI CONTATTO CON GLI INDUMENTI:
P307 – IN CASO di esposizione:
P308 – IN CASO di esposizione o di possibile esposizione:
P309 – IN CASO di esposizione o di malessere:
P310 – Contattare immediatamente un CENTRO ANTIVELENI o un medico.
P311 – Contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico.
P312 – In caso di malessere, contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico.
P313 – Consultare un medico.
P314 – In caso di malessere, consultare un medico.
P315 – Consultare immediatamente un medico.
P320 – Trattamento specifico urgente (vedere……. su questa etichetta).
P321 – Trattamento specifico (vedere …….su questa etichetta).
P322 – Misure specifiche (vedere …su questa etichetta).
P330 – Sciacquare la bocca.
P331 – NON provocare il vomito.
P332 – In caso di irritazione della pelle:
P333 – In caso di irritazione o eruzione della pelle:
P334 – Immergere in acqua fredda/avvolgere con un bendaggio umido.
P335 – Rimuovere le particelle depositate sulla pelle.
P336 – Sgelare le parti congelate usando acqua tiepida. Non sfregare la parte interessata.
P337 – Se l'irritazione degli occhi persiste:
P338 – Togliere le eventuali lenti a contatto se é agevole farlo. Continuare a sciacquare.
P340 – Trasportare l'infortunato all'aria aperta e mantenerlo a riposo in posizione che favorisca la respirazione.
P341 – Se la respirazione é difficile, trasportare l'infortunato all'aria aperta e mantenerlo a riposo in posizione
che favorisca la respirazione.
P342 – In caso di sintomi respiratori:
P350 – Lavare delicatamente e abbondantemente con acqua e sapone.
P351 – Sciacquare accuratamente per parecchi minuti.
P352 – Lavare abbondantemente con acqua e sapone.
P353 – Sciacquare la pelle/fare una doccia.
P360 – Sciacquare immediatamente e abbondantemente gli indumenti contaminati e la pelle prima di togliersi
gli indumenti.
P361 – Togliersi di dosso immediatamente tutti gli indumenti contaminati.
P362 – Togliersi di dosso gli indumenti contaminati e lavarli prima di indossarli nuovamente.
P363 – Lavare gli indumenti contaminati prima di indossarli nuovamente.
P370 – In caso di incendio:
P371 – In caso di incendio grave e di quantitá rilevanti:
P372 – Rischio di esplosione in caso di incendio.
P373 – NON utilizzare mezzi estinguenti se l'incendio raggiunge materiali esplosivi.
P374 – Utilizzare i mezzi estinguenti con le precauzioni abituali a distanza ragionevole.
P375 – Rischio di esplosione. Utilizzare i mezzi estinguenti a grande distanza.
P376 – Bloccare la perdita se non c'é pericolo.
P377 – In caso d'incendio dovuto a perdita di gas, non estinguere a meno che non sia possibile bloccare la
perdita senza pericolo.
P378 – Estinguere con…
P380 – Evacuare la zona.
P381 – Eliminare ogni fonte di accensione se non c'é pericolo.
P390 – Assorbire la fuoriuscita per evitare danni materiali.
P391 – Raccogliere il materiale fuoriuscito.
P301 + P310 – IN CASO DI INGESTIONE: contattare immediatamente un CENTRO ANTIVELENI o un medico.

40 Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19


P301 + P312 – IN CASO DI INGESTIONE accompagnata da malessere: contattare un CENTRO ANTIVELENI o
un medico.
P301 + P330 + P331 – IN CASO DI INGESTIONE: sciacquare la bocca. NON provocare il vomito.
P302 + P334 – IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE: immergere in acqua fredda/avvolgere con un
bendaggio umido.
P302 + P350 – IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE: lavare delicatamente e abbondantemente con acqua e
sapone.
P302 + P352 – IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE: lavare abbondantemente con acqua e sapone.
P303 + P361 + P353 – IN CASO DI CONTATTO CON LA PELLE (o con i capelli): togliersi di dosso
immediatamente tutti gli indumenti contaminati. Sciacquare la pelle/fare una doccia.
P304 + P340 – IN CASO DI INALAZIONE: trasportare l'infortunato all'aria aperta e mantenerlo a riposo in
posizione che favorisca la respirazione.
P304 + P341 – IN CASO DI INALAZIONE: se la respirazione č difficile, trasportare l'infortunato all'aria aperta e
mantenerlo a riposo in posizione che favorisca la respirazione.
P305 + P351 + P338 – IN CASO DI CONTATTO CON GLI OCCHI: sciacquare accuratamente per parecchi
minuti. Togliere le eventuali lenti a contatto se é agevole farlo. Continuare a sciacquare.
P306 + P360 – IN CASO DI CONTATTO CON GLI INDUMENTI: sciacquare immediatamente e
abbondantemente gli indumenti contaminati e la pelle prima di togliersi gli indumenti.
P307 + P311 – IN CASO di esposizione, contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico.
P308 + P313 – IN CASO di esposizione o di possibile esposizione, consultare un medico.
P309 + P311 – IN CASO di esposizione o di malessere, contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico.
P332 + P313 – In caso di irritazione della pelle: consultare un medico.
P333 + P313 – In caso di irritazione o eruzione della pelle: consultare un medico.
P335 + P334 – Rimuovere le particelle depositate sulla pelle. Immergere in acqua fredda/avvolgere con un
bendaggio umido.
P337 + P313 – Se l'irritazione degli occhi persiste, consultare un medico..
P342 + P311 – In caso di sintomi respiratori: contattare un CENTRO ANTIVELENI o un medico.
P370 + P376 – In caso di incendio: bloccare la perdita se non c'é pericolo.
P370 + P378 – In caso di incendio: estinguere con….
P370 + P380 – Evacuare la zona in caso di incendio.
P370 + P380 + P375 – In caso di incendio: evacuare la zona. Rischio di esplosione. Utilizzare i mezzi
estinguenti a grande distanza.
P371 + P380 + P375 – In caso di incendio grave e di grandi quantitŕ: evacuare la zona. Rischio di esplosione.
Utilizzare i mezzi estinguenti a grande distanza.
P401 – Conservare …
P402 – Conservare in luogo asciutto.
P403 – Conservare in luogo ben ventilato.
P404 – Conservare in un recipiente chiuso.
P405 – Conservare sotto chiave.
P406 – Conservare in recipiente resistente alla corrosione/… provvisto di rivestimento interno resistente.
P407 – Mantenere uno spazio libero tra gli scaffali/i pallet.
P410 – Proteggere dai raggi solari.
P411 – Conservare a temperature non superiori a … oC/…oF.
P412 – Non esporre a temperature superiori a 50 oC/122oF.
P413 – Conservare le rinfuse di peso superiore a …kg/…lb a temperature non superiori a … oC/ …oF.
P420 – Conservare lontano da altri materiali.
P422 – Conservare sotto…
P402 + P404 – Conservare in luogo asciutto e in recipiente chiuso.
P403 + P233 – Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben ventilato.
P403 + P235 – Conservare in luogo fresco e ben ventilato.
P410 + P403 – Proteggere dai raggi solari. Conservare in luogo ben ventilato.
P410 + P412 – Proteggere dai raggi solari. Non esporre a temperature superiori a 50 oC/122oF.
P411 + P235 – Conservare in luogo fresco a temperature non superiori a …. oC/…oF.
P501 – Smaltire il prodotto/recipiente in …

Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19 41


Appendice B
Elenco sostanze presenti nel reagentario

Reagenti solidi (a disposizione sui banconi vicino all’ingresso):

NaOH Fe(NO3)3 Fe FeSO4


NaCl Cu(NO3)2 Cu CuSO4
NaBr Zn(NO3)2 Zn ZnSO4
Na2CO3 Pb(NO3)2 KCl Na2S
CH3COONa PbCl2 KBr
NaNO3 NH4Cl KI
Attenzione: quando occorre fare una soluzione a concentrazione nota di un sale,
controllare le masse molari sulle confezioni dei prodotti perché può essere
presente dell‟acqua di idratazione.

Reagenti liquidi (a disposizione nella prima cappa o sui banconi):


Acido acetico glaciale d =1,05 g/ml al 100 % in peso
Acido cloridrico concentrato d =1,189 g/ml al 37,9 % in peso
Acido nitrico concentrato d =1,386 g/ml al 62,44 % in peso
Acido solforico concentrato d =1,845 g/ml al 96 % in peso
Ammoniaca concentrata d =0,892 g/ml al 30% in peso

Acqua di bromo Soluzione satura (a 25°C 3,4 g Br2 su 100 g di soluzione)


Acqua di cloro Soluzione satura (a 25°C 0,64 g Cl2 su 100 g di soluzione)
Soluzione di iodio Soluzione 0,1N di iodio in soluzione al 2% di ioduro potassico
(12,7 g di I2 e 20 g KI per litro)

Soluzione 0,1 M di AgNO3


Soluzione 0,2 M di Na2S
Soluzione 0,1 M di KSCN
Soluzione 0,4 M di K2Cr2O7
Diclorometano (CH2Cl2)/Cloroformio (CHCl3)
Soluzione di dimetilgliossima

42 Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19


Appendice C
Prodotti di solubilità di alcuni composti inorganici

Solfati
Idrossidi Ag2SO4 1.2x10-5
Fe(OH)3 1.0x10-36 BaSO4 1.0x10-10
Al(OH)3 5.0x10-33
Cu(OH)2 1.6x10-19 Solfuri
-16
Ni(OH)2 1.6x10 Ag2S 1.0x10-50
AgOH 1.5x10-8 CuS 3.5x10-42
Ba(OH)2 5.0x10-3 Fe2S3 1.0x10-33
NiS 1.0x10-27

Cloruri Bromuri
AgCl 1.2x10-10 AgBr 4.0x10-13
PbCl2 1.6x10-5 PbBr2 4.6x10-6

Laboratorio di Chimica Generale e Inorganica - 2018/19 43


Appendice D
Tavola dei pesi atomici
Elemento Numero Peso Elemento Numero Peso
Simbolo Simbolo
chimico atomico atomico chimico atomico atomico
Actinium Ac 89 227,0278 Neodymium Nd 60 144,24
Aluminum Al 13 26,9815 Neon Ne 10 20,183
Antimony Sb 51 121,75 Nickel Ni 28 58,69
Argon Ar 18 39,948 Niobium Nb 41 92,906
Arsenic As 33 74,9216 Nitrogen N 7 14,0067
Astatine At 85 210* Osmium Os 76 190,2
Barium Ba 56 137,33 Oxygen O 8 15,9994
Beryllium Be 4 9,01218 Palladium Pd 46 106,4
Bismuth Bi 83 208,9803 Phosphorus P 15 30,97376
Boron B 5 10,811 Platinum Pt 78 195,09
Bromine Br 35 79,904 Polonium Po 84 210**
Cadmium Cd 48 112,41 Potassium K 19 39,0983
Calcium Ca 20 40,08 Praseodymium Pr 59 140,907
Carbon C 6 12,011 Promethium Pm 61 147**
Cerium Ce 58 140,12 Protactinium Pa 91 231,04*
Cesium Cs 55 132,905 Radium Ra 88 226,03*
Chlorine Cl 17 35,453 Radon Rn 86 222*
Chromium Cr 24 51,996 Rhenium Re 75 186,21
Cobalt Co 27 58,9332 Rhodium Rh 45 102,905
Copper Cu 29 63,546 Rubidium Rb 37 85,47
Dysprosium Dy 66 162,50* Ruthenium Ru 44 101,07
Erbium Er 68 167,26 Samarium Sm 62 150,35
Europium Eu 63 151,96 Scandium Sc 21 44,956
Fluorine F 9 18,99840 Selenium Se 34 78,96
Francium Fr 87 223* Silicon Si 14 28,086
Gadolinium Gd 64 157,25 Silver Ag 47 107,868
Gallium Ga 31 69,72 Sodium Na 11 22,9898
Germanium Ge 32 72,59 Strontium Sr 38 87,62
Gold Au 79 196,967 Sulfur S 16 32,064
Hafnium Hf 72 178,49 Tantalum Ta 73 180,948
Helium He 2 4,00260 Technetium Tc 43 99**
Holmium Ho 67 164,930 Tellurium Te 52 127,60
Hydrogen H 1 1,00797 Terbium Tb 65 158,9324
Indium In 49 114,82 Thallium Tl 81 204,37
Iodine I 53 126,9045 Thorium Th 90 232,038
Iridium Ir 77 192,22 Thulium Tm 69 168,934
Iron Fe 26 55,847 Tin Sn 50 118,69
Krypton Kr 36 83,80 Titanium Ti 22 47,90
Lanthanum La 57 138,91 Tungsten W 74 183,85
Lead Pb 82 207,2 Uranium U 92 238,03
Lithium Li 3 6,941 Vanadium V 23 50,9415
Lutetium Lu 71 174,97 Xenon Xe 54 131,30
Magnesium Mg 12 24,305 Ytterbium Yb 70 173,04
Manganese Mn 25 54,9380 Yttrium Y 39 88,905
Mercury Hg 80 200,59 Zinc Zn 30 65,39
Molybdenum Mo 42 95,94 Zirconium Zr 40 91,22
N.B. : per gli elementi radioattivi è stato indicato il peso atomico dell‟elemento più stabile (*) o
meglio conosciuto (**).

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