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COLTIVAZIONE BATTERICA

Abstract
Coltivazione batterica, con 3 terreni di coltura. L’obiettivo è permettere la crescita batterica controllata
all’interno di un laboratorio e vedere a occhio nudo quanti batteri si trovano sugli oggetti che tocchiamo
quotidianamente a scuola, attraverso la preparazione del terreno di coltura, la contaminazione batterica delle
capsule di Petri con l’ausilio delle anse sterili e infine l’attesa di qualche giorno per vedere i risultati della
coltura.

Introduzione
In questa esperienza sono stati usati 3 terreni di coltura batterica, uno per gli streptococchi, uno per gli lb-
agar e uno per i lactobacilli (precisazione: i terreni di coltura non sono solo per i batteri indicati ma
favorevoli per questi, ciò non esclude che possano crescere altre forme batteriche). Preparando il terreno di
coltura, sciogliendo la polvere in acqua bollente fino a far diventare limpido il brodo, mettendo la giusta
quantità nella capsula di Petri e attendendo la solidificazione del terreno. Successivamente con le anse
sterili, strusciandole sulle varie superfici da noi scelte precedentemente e successivamente strofinandole con
tecnica sul terreno solidificato nelle capsule di Petri. Attendere poi per vedere il risultato.

Principio del metodo


L’esperimento può essere diviso in 3 momenti fondamentali:
1. La preparazione del terreno di coltura, bollendo la polvere (molto simile a un dado da cucina in polvere
per odore e consistenza) fino a rendere limpido il brodo.
2. La preparazione delle capsule di Petri, inserendo il brodo all’interno e aspettare che solidifichi, e scrivere
sul fondo un titolo riconoscitivo dell’esperimenti
3. Raccoglimenti dei ceppi batterici da varie superfici e contaminazione, con le anse sterili a cerchio delle
capsule

Materiali
- 5 capsule di Petri
- Spruzzetta con acqua
- Paletta
- Bilancia con sensibilità 0,000g
- 3 terreni di coltura (streptococchi-lb agar-lactobacilli)
- Beuta
- Cilindro graduato
- 5 anse sterili
- Piastra
- Agitatore magnetico
- Pennarello indelebile
- Bacchetta di vetro
Procedimento
1-Preparazione del brodo di coltura
Preparazione del brodo per le capsule
Il primo passaggio effettuato è stato quello di scegliere un terreno
di coltura (noi abbiamo scelto quello per gli streptococchi)

In base al terreno di coltura scelto fare un’equazione per sapere


quanti grammi di polvere servono per 100ml di acqua (le
indicazioni sono sull’etichetta del contenitore).
Nel nostro caso l’equazione era:
48,25g:950ml=Xg:100ml
Quindi con i calcoli a noi servivano:
Xg= 5,0789g
Pesare la giusta quantità sulla bilancia.

Misurare 100ml di acqua e inserirla nel terreno di coltura


all’interno della beuta.
Far sciogliere il terreno di coltura nell’acqua, mettendo la beuta
sulla piastra a circa 200 gradi centigradi per portarla ad
ebollizione, aiutandosi con una bacchetta di vetro per sciogliere i
grumi.

Per velocizzare il processo di scioglimento aggiungere un agitatore


magnetico (chiamato anche ancoretta), che ci renderà il brodo
limpido e pronto più velocemente.
L’ancoretta verrà rimossa successivamente con l’ausilio di una
bacchetta magnetica.

(nella foto si intravede all’interno della beuta)

Una volta raggiunta l’ebollizione e la trasparenza raggiunta si


spenge la piastra e si sposta sul bancone.
Deve esser molto chiaro e limpido.
2-Preparazione delle capsule di Petri

Cilindro piatto di vetro o plastica, è un comunissimo strumento di lavoro in molti campi e laboratori di
microbiologia e biologia, per la crescita di colture cellulari e batteriche, perché permette di osservare a
occhio nudo colonie batteriche, e il suo tappo fa sì che attraverso esso passi l’aria ma non i microrganismi.

Innanzitutto, prendiamo 5 capsule di Petri e con il pennarello


indelebile sul fondo scriviamo un titolo riconoscitivo (nel nostro caso
“STREPTOCOCCO SELMI n”, dove n andava da 1 a 5 in base al
numero della superficie attribuita).

Successivamente all’interno di ogni capsula di Petri, mettere una più


simile possibile quantità di liquido e attendere che si solidifichi,
inizialmente avrà una consistenza gelatinosa ma successivamente si
solidificherà, all’incirca il processo richiede dai 5 ai 15 minuti in
base anche al tipo di terreno di coltura si ha.
3-Raccoglimenti dei ceppi batterici e contaminazione artificiale delle capsule
Scegliere delle superfici per analizzarne l’intensità batterica,
strofinarci l’ansa a cerchio per il raccoglimento dei batteri e
successivamente strusciarla sul campo solidificato seguendo il
seguente schema:

Avendo 5 capsule abbiamo scelto 5 superfici diverse:


1. Telefono

2. Mano
3. Macchinetta

4. Moneta

5. Maniglia della porta di classe


Infine mettere tutto nell’incubatrice a 30 gradi costanti e lasciar
proliferare per una settimana. Questo passaggio è fondamentale per la
crescita dei batteri mesofili che, come i lieviti, vivono bene intorno ad
una temperatura di circa 30 gradi centigradi, per questo motivo
vengono messi nell’incubatrice, per mantenere la temperatura.

Risultati e conclusioni
Alla fine dell’esperienza all’interno delle capsule di Petri si sono formate varie colonie di batteri visibili
anche ad occhio nudo.
Bibliografia e sitografia
Non ho usato alcun sito Internet, ho consultato gli appunti presi durante l’esperienza e le foto fatte
personalmente in classe.

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