Sei sulla pagina 1di 2

La scuola di Parigi

In Europa si sviluppa una nuova tendenza che si manifesta presso le emittenti radiofoniche
nazionali. Nel 1951 nasce il G.R.M.C  Groupe de Recherches de Musique Concrete che
successivamente diventerà il G.R.M  Groupe de Recherches Musicales
Presso gli studi della ORTF (Office de Radiodiffusion Télévision Francaise), verso la fine degli
anni Quaranta,lavorava Pierre Schaeffer. Nasce la musica concreta basata sull’idea che
qualunque suono o rumore può essere trattato musicalmente, così vedremo un nuovo
approccio alla creazione e all’ascolto. Per Schaeffer comporre significa partire dal suono stesso
nella sua concretezza. La strumentazione iniziale al GRM è composta da:
-banchi di mixaggio
-registratori Shellac
-riproduttori Shellac
-riverberi meccanici
-filtri
-microfoni
Questa strumentazione permetteva la trasposizione dei suoni, il loop dei suoni, l’estrazione di
campioni di suono e il filtraggio di frequenze.
Nel 1948 verranno pubblicati i suoi Cinq études des bruits, brevi composizioni il cui materiale
sonoro è costituito da rumori di treni o di pentole.
Étude aux chemins de fer - treni
Étude aux tourniquets - piani dei giocattoli e strumenti a percussione
Étude violette - piano sounds recorded for Schaeffer by Boulez
Étude noire - piano sounds recorded for Schaeffer by Boulez
Étude pathétique - padelle, barche sul canale, canto, discorso, armonica, pianoforte
Si apre così la strada all’usanza usata ancora oggi dove vengono mescolati suoni provenienti da
fonti diverse e integrarle in un discorso comune.
Quasi contemporaneamente alle sperimentazioni parigine, nella città di Colonia, presso gli studi
di WDR (Westdeutscher Rundfunk) l’elettronica è considerata come il mezzo per controllare
ogni singolo dettaglio del suono e della forma musicale. Vengono utilizzati nuovi materiali. In
seguito si modella la forma musicale del brano seguendo principi matematici. Si inizia a parlare
non più di comporre con il suono ma di comporre il suono. Questo approccio è denominato
musica elettronico, in aperto contrasto con la musica concreta di Schaeffer. Anche il supporto
cambia, non avremo più il disco ma delle bobine di nastro magnetico che potrà essere tagliato e
riassemblato a piacere. Un terzo centro che avrà un ruolo di primo piano durante gli anni
Cinquanta e Sessanta sarà lo Studio di fonologia della RAI di Milano. Qui, grazie al lavoro dei
fondatori Luciano Berio e Bruno Maderna e in seguito di Luigi Nono vengono realizzati alcuni
fra i brani più importanti dell’intero repertorio elettroacustico. L’approccio all’elettronica dei
compositori italiani è lontano da ogni forma di dogmatismo: mescolano idee e tecniche
maturate sia nello studio parigino sia in quello di Colonia, e non sono interessati tanto alle
implicazioni filosofiche delle tecniche e dei materiali utilizzati, quanto soprattutto alla
percezione. Non importa se un suono sia stato registrato dalla realtà o creato attraverso
complesse procedure di sintesi: ciò che realmente conta è la validità del risultato musicale. Si fa
perciò un uso totalmente libero di tecniche e materiali che i compositori assemblano basandosi
principalmente su criteri percettivi. Sarà questo da ora l’approccio creativo che avrà più fortuna
infatti oggi non esiste più una distinzione tra musica concreta ed elettronica, ma si parla in
generale di musica elettroacustica.

Potrebbero piacerti anche