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Le Origini della Civilta’ islamica tra storia e archeologia

Aila Santi

Lezione 1
Forchetta Cronologica del corso: dall’Egira (622) alla Rivoluzione Abbaside (750)
Area Geografica d’interesse: Territori centrali del califfato, ovvero il Hijaz (la regione
dell’odierna Arabia Saudita comprendente Mecca e Medina, le due citta’ sante dell’Islam); la
Mesopotamia (corrispondente all’odierno Iraq) e il Bilad al-Sham, ovvero la regione storica
della “Grande Siria” da non confondersi con l’attuale entita’ nazionale siriana. Comprendeva
attuale Siria, Libano, Giordania e territori Israelo-Palestinesi.
Sebbene l’impero califfale si estendesse per migliaia di chilometri, dal Marocco al Pakistan
comprendendo la Spagna e la Sicilia – i territori sopra indicati costituirono per i secoli formativi
il vero e proprio baricentro della civilta’ islamica.

Inquadramento storico: Muhammad ibn ‘Abd Allah (meglio noto in italiano come
“Maometto”), il Profeta dell’Islam, nacque a Mecca, nell’attuale Arabia Saudita, intorno al 570
d.C. dal clan dei Banu Hashim: un ramo decaduto della prestigiosa e nobile tribu’ meccana dei
Quraysh.
Orfano di padre e indigente, intorno ai 25 anni sposa la ricca imprenditrice commerciale
Khadija bint Khuwaylid. Per conto della moglie, Muhammad lavora come agente commerciale
per circa vent’anni. Nel 610, all’eta’ di circa 50 anni, durante uno dei suoi ritiri di preghiera in
una grotta del monte Jabal an-Nur, nei pressi di Mecca, Muhammad riceve la prima visita
dell’Arcangelo Gabriele. Per conto di Dio, l’arcangelo lo chiama ad essere il “Sigillo dei
profeti”, ovvero il messaggero preposto alla consegna dell’ultimo segmento del messaggio di
Dio per l’umanita’, cominciato con Adamo e protrattosi attraverso la predicazione dei profeti
dell’antico testamento (Gesu’ compreso!).
La prima visita dell’arcangelo a Muhammad coincide anche con l’inizio della rivelazione
coranica. Come approfondiremo nel corso delle prossime lezioni, infatti, il Corano non fu
scritto da Muhammad ma a questi rivelato dall’arcangelo nel corso di circa 20 anni.
Da questo momento in poi, Muhammad dedica completamente la sua vita all’ottemperamento
della missione profetica. Inizia a predicare la nuova religione, l’Islam, a Mecca, dove viene
ferocemente osteggiato dall’aristocrazia meccana, che all’epoca professava un culto pagano
politeista. L’astio dei Quraysh verso il Profeta e i primi convertiti all’Islam e’ tale che questi
sono costretti a lasciare la citta’ e rifugiarsi nella citta’ oasi di Yathrib, a nord di Mecca, in cui
il Profeta godeva dell’appoggio di un nutrito numero di neoconvertiti.
E’ l’anno 622 e questa e’ la cosiddetta Egira (dall’arabo “hijra” ‫) ھجرة‬, letteralmente,
“emigrazione”. L’egira segna l’inizio dell’era islamica: l’anno 622 del calendario gregoriano
corrisponde infatti all’anno zero del calendario islamico (attualmente ci troviamo nell’anno
Hijri 1444 – N.B. il calendario islamico e’ un calendario lunare, per cui i mesi hanno durata
piu’ breve rispetto all’anno solare. Per questo motivo, per calcolare l’anno hijri non e’
sufficiente sottrarre 622 dall’anno considerato nel calendario gregoriano!).
Da questo momento in poi, Yathrib diviene nota come Madinat an-Nabi, letteralmente, “la citta’
del Profeta,” piu’ brevemente, Madina o Medina.
A Medina si sviluppa dunque la prima comunita’ islamica.

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Tuttavia, i Quraysh a Mecca continuano a percepire il Profeta e i suoi seguaci come una
minaccia: inizia dunque un conflitto sanguinoso che si protrae per circa 7 anni. La guerra si
articola in 3 episodi principali: la battaglia di Badr, nel 624, che vede la prima grande vittoria
delle truppe musulmane. Questo evento e’ d’importanza sostanziale per l’affermazione del
potere politico e del prestigio di Muhammad, soprattutto agli occhi delle tribu’ ebraiche del
medinese, e comporta una grande spinta galvanizzante per i musulmani. Tuttavia l’anno dopo,
nel 625, le truppe musulmane vanno incontro a una rovinosa sconfitta sul monte Uhud, nei
pressi di Medina. Alcuni importanti compagni del Profeta vengono uccisi e lo stesso
Muhammad viene gravemente ferito. Pare che le truppe qurayshite si siano ritirate verso Mecca
proprio nell’errata convinzione che il Profeta fosse ormai morto, mancando di sferrare il colpo
finale a Medina e farla definitivamente capitolare. Nel 627, i Quraysh si lanciano all’assedio
di Medina guidati da Abu Sufyan. I musulmani, su consiglio di Salman al-Farisi, il primo
convertito persiano all’Islam e da molti studiosi considerato una figura paradigmatica piu’ che
storica, scavano un lungo fossato che sbarra l’ingresso alle truppe meccane. Questo episodio
divine noto nella tradizione come la “battaglia del fossato”. I Quraysh non riescono a rompere
le difese di Medina e si ritirano sconfitti.
Nel corso degli anni successivi Muhammad consolida il suo potere tramite una serie di alleanze
cruciali con importanti tribu’ del Hijaz e, forte del loro sostegno, nel 630 entra trionfante a
Mecca. Dopo la conquista e la volontaria conversione dei Quraysh, Muhammad distrugge gli
idoli pagani conservati nella Ka’ba, ridedicando l’edificio all’originale culto monoteista.

La Ka’ba

La Ka’ba e’ un tempio pre-islamico nella citta’ di Mecca. Si tratta di un edificio cuboide in


pietra, delle misure di 12.75 ×10.5 ×13.5 m. E’ tradizionalmente ricoperto da un tessuto nero
finemente ricamato chiamato kiswa. L‘interno della Ka’ba, inaccessibile, e’ diviso da un fila
di tre colonne di legno. Prima della conquista islamica di Mecca, la Ka’ba era il centro del culto
politeista allora praticato in tutta la regione del Hijaz e oltre. In essa venivano conservati gli
idoli del pantheon arabico preislamico e le spoglie dei bottini di guerra. Secondo il Corano, la
Ka’ba, nota anche come bayt allah (let. “Casa di Dio”), fu in realta’ costruita da Abramo e suo
figlio Ismaele per diretto ordine divino e solo in seguito, col passare dei secoli, la sua origine
fu dimenticata.
La Pietra Nera (al-hajar al-aswad) è una roccia nera incastonata a ca. 1,10 m. di altezza
nell’angolo est della Ka‘ba. Si crede sia l’ultimo lacerto della cosiddetta “Casa Antica” (al-
bayt al-‘atiq), fatta calare da Dio dal Paradiso sulla Terra e andata interamente distrutta dal
Diluvio Universale. Fu messa in salvo da Noè all’interno di una caverna nei pressi di Mecca e
da lì sarebbe stata recuperata da Abramo nel momento in cui questi, con l’aiuto del figlio
Ismaele, avrebbe dato inizio ai lavori della nuova Ka‘ba. Secondo la tradizione il giovane
Muhammad, prima di essere chiamato alla missione profetica, partecipo’ alla sua
ricollocazione nella sua posizione attuale durante dei lavori di ricostruzione della Ka’ba.
La distruzione degli idoli da parte di Muhammad e la dedicazione della Ka’ba al culto
monoteista sono azioni di un’importanza sostanziale: in questo modo, la centralita’ di Mecca e
il rituale secolare del pellegrinaggio vengono mantenuti e integrati nella nuova religione. Le
origini architettoniche e il significato del nome “Ka’ba” non sono chiare. Il parallelo piu’ vicino
dal punto di vista architettonico e’ la Kaba-ye Zardusht a Naqsh-i Rustam, in Iran. Questo e’
un edificio di periodo achemenide (V sec. a.C.), probabilmente dedicato al culto del fuoco.

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La posizione geografica della Ka’ba determina la qibla, ovvero la direzione in cui i musulmani
sono tenuti a volgersi durante la preghiera. La necessita’ di saper determinare la qibla in
qualunque luogo e’ di importanza assoluta, ed e’ una delle ragioni alla base dello straordinario
sviluppo delle scienze astronomiche e matematiche nell’Islam.
E’ importante sapere che tutte le moschee del mondo sono orientate verso Mecca (vedremo in
che modo e quali dispositivi vennero adottati per evidenziare la direzione della preghiera). Fin
da tempi molto antichi vennero ideati piccoli astrolabi o bussole “trova Mecca”.

Nel 632 Muhammad muore a Medina tra le braccia della moglie Aysha. Non lascia alcuna
indicazione esplicita o precisa per quanto riguarda la sua successione alla guida della comunita’
islamica.
Un concilio ristretto di compagni del Profeta si riunisce sotto il portico dei Banu Sa’ida ed
elegge Abu Bakr come primo califfo: questo episodio della storia islamica e’ noto come
“Saqifa”, dalla parola araba che indicava il portico dove avvenne la riunione del concilio.

Califfo
La parola deriva dalla radice araba khalafa (‫ )خ ل ف‬traducibile come “succedere” o “deputare”.
La questione califfale nell’Islam e’ estremamente complessa. L’accezione del termine, cosi’
come la concezione del potere del califfo e le sue funzioni, cambieranno significativamente nel
corso della storia islamica. Questo soprattutto perche’ il termine presenta un’ambiguita’ di
fondo e puo’ essere interpretato in due modi principali: Khalifat Allah, traducibile come
“Deputato di Dio”. Se si sceglie questa accezione, allora il califfato assume i connotati di una
regalita’ divinamente ispirata. Sara’ questo il caso delle prime dinastia califfali, gli Omayyadi
e gli Abbasidi: questa concezione, come si vedra’, si rispecchiera’ nelle manifestazioni
artistiche e monumentali del primo periodo islamico. La seconda interpretazione storicamente
attestata del termine e’ Khalifat Rasul Allah, ovvero “successore del messaggero di Dio” (cioe’
Muhammad). In questo caso, il califfo e’ riconosciuto come successore di Muhammad non
nella sua missione profetica (come si e’ visto, uno dei “dogmi” dell’Islam e’ che Muhammad
e’ il sigillo della profezia, e non ci saranno piu’ profeti dopo di lui), bensi come guida politica
della Umma, la comunita’ islamica. Questa visione del califfato prevarra’ a partire dal medio
periodo Abbaside.
Per quanto riguarda i primi califfi della storia islamica (cosiddetti “califfi benguidati”), le fonti
archeologiche attestano l’uso della titolatura amir al-mum’inin, ovvero “Comandante dei
Credenti”: un titolo che sottolinea il ruolo militare e politico dei primi successori di Muhammad.

Gli anni tra il 632 e il 661 – Periodo dei cosiddetti “Califfi Benguidati” (al-Khulafāʾ ar-
Rāshidūn)
Eletti da un concilio (shura) o scelti sulla base della volonta’ del loro predecessore
1. Abu Bakr (632-634)
2. Umar (634-644)
3. Uthman (644-656)
4. Ali (656-661)

Durante il califfato di Abu Bakr e Umar, l’Islam consolida il suo potere nella Penisola Arabica
e l’esercito musulmano conquista, da una parte, Siria, Egitto e Palestina, sconfiggendo le

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armate dell’imperatore bizantino Eraclio, dall’altra, l’Iraq e l’Iran, sancendo la fine della
dinastia Sasanide. Questi territori costituiranno il cuore del nuovo “impero islamico”.
Il califfo Uthman viene ucciso nella sua casa a Medina da un gruppo di ribelli, dopo di lui viene
eletto califfo Ali b. Abi Talib, cugino e genero del Profeta – sposo’ la figlia di questi, Fatima.
Ali trasferisce la capitale da Medina a Kufa, in Iraq. Il suo califfato e’ caratterizzato dallo
scoppio della prima fitna (let. “sedizione”): la prima guerra civile che fratturo’ la comunita’
islamica.

656-661 Prima fitna (guerra civile)


I musulmani si dividono su chi abbia il diritto legittimo di sedere sul “trono califfale”. Ali e’
accusato da Mu’awiya – membro della nobile famiglia mecana dei Quraysh e figlio di Abu
Sufyan, il generale che guido’ l’assedio di Medina nella battaglia del fossato – di essere il
sobillatore degli assassini del califfo ‘Uthman.
La comunita’ islamica si divide in due fazioni: da una parte il cosiddetto “Partito” di Ali – in
arabo shīʿatu ʿAlī, da cui il termine “Sciiti” – dall’altro i sistenitori di Mu’awiya, i moderni
“Sunniti” (da sunna, “ortodossia”). Questi costituiscono attualmente la corrente maggioritaria
dell’Islam.
Per gli Sciiti, la guida della comunità islamica dovesse essere riservata alla discendenza del
Profeta attraverso Fatima e Ali.
Lo scontro tra Ali e Mu’awiya culmina nel 657 nella battaglia di Siffin. Sebbene sia Ali a
vincere la battaglia, considerata ordalica, Mu’awiya richiede che la questione sia risolta
attraverso un arbitrato. Ali accetta e l’arbitrato riconosce Ali colpevole dell’assassinio di
‘Uthman e dunque inadeguato a rivestire il ruolo di capo della Umma. Le truppe siriane
acclamano Mu’awiya come nuovo califfo nel 659.
Ali denuncia la condotta degli arbitri come contraria al Corano e inizia a organizzare
un’offensiva contro Damasco. Tuttavia, nel 661, viene ucciso da un ribelle fanatico mentre e’
in preghiera nella moschea di Kufa.
L’assassinio di Ali sancisce l’affermazione della dinastia Omayyade, la prima dinastia califfale.

Per approfondire:
- Lo Iacono, Claudio Storia del mondo islamico (VII-XVI secolo) 1. Il Vicino Oriente,
Einaudi, Torino 2003
- Bausani, Alessandro L’ Islam. Una religione, un’etica, una prassi politica, Garzanti,
Milano 1999
- Kennedy, Hugh Il Califfato, Da Adamo all’ISIS, Carocci, Roma 2020

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