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Bellerofonte Castaldi e i suoi capricci

Panoramica sul personaggio e


sulla sua più rilevante pubblicazione

Matilde Oppizzi

Elaborato realizzato in adempimento dei requisiti per il completamento del corso


Fondamenti di archivistica musicale tenuto dalla Prof.ssa Silvia Del Zoppo presso
l’Istituto Superiori di Studi Musicali “F. Vittadini” - a.a. 2021-2022

Bellerofonte Castaldi fu uno dei compositori più pittoreschi del suo tempo1.
La sua innata curiosità, la personalità e ervescente e anche un certo agio di
cui poteva godere hanno fatto sì che le sue opere si distinguessero per
innovazione e ra natezza, senza riguardo per le mode del tempo.

1 NIGEL FORTUNE, DAVID DOLATA, Castaldi, Bellerofonte, New Grove Dictionary


of Music and Musicians II, vol. 3, pp. 247-8, Oxford University Press, 2011
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Bellerofonte Castaldi, cenni biogra ci


La maggior parte delle informazioni biogra che su Bellerofonte Castaldi è
tratta dal suo stesso poema autobiogra co e dalla sua corrispondenza
personale contenuti in Rimasuglio di Rime Berniesche e in Rime Burlesche,
Parte Seconda e Terza.
Personaggio caravaggesco, Bellerofonte Castaldi (Collegara, Modena,
1580 - Modena, 27 Settembre 1649) fu un virtuoso della tiorba, del liuto e
della chitarra, cantante, compositore, pittore e avventuriero. Nato da una
famiglia agiata, ebbe n in giovane età la possibilità di condurre una vita
relativamente spensierata, dedicandosi da dilettante alle arti e all’avventura.
Castaldi stesso racconta che il padre Francesco, spirito bizzarro, stufo di
riceve la posta di un omonimo di Modena, decise di dare ai gli degli
inusuali nomi tratti dalla mitologia, per risparmiare loro questo fastidio2. Il
vasto interesse per le arti tutte, che condivideva con i fratelli, fu tanto
incoraggiato dal padre, quanto dallo spirito del tempo. Viaggiò in Germania
e attraverso l’Italia tutta, soggiornando anche per lunghi periodi a Genova,
Roma, Napoli e in Sicilia. La sua indole indipendente e anticonformista lo
portò sempre a esporre apertamente il proprio pensiero, criticando - anche
attraverso i suoi scritti satirici - l’ordine costituito, l’ipocrisia della Chiesa e
delle persone di potere; arrivò anche ad architettare e ad assistere
all’esecuzione dell’assassino del fratello. In un episodio collegato, ricevette
un colpo di archibugio al piede che lo storpiò per il resto della vita. Tutto
questo comportò, a più riprese, condanne, imprigionamenti ed esilii3.
A Roma conobbe e frequentò Girolamo Frescobaldi e Giovanni Girolamo
Kapsberger, il più proli co e rilevante compositore per tiorba; entrò nelle
grazie del Cardinal Alessandro d’Este, che non solo fu suo mentore, ma gli
venne in soccorso nelle svariate occasioni in cui Castaldi si mise in pericolo.
Nonostante i numerosi viaggi, passò la maggior parte della propria esistenza
tra Modena e Venezia, insieme a una piccola cerchia di amici artisti, poeti,
pittori, musicisti, tra i quali spiccano Claudio Monteverdi, Giovanni
Giacomo Gastoldi, Alessandro Piccinini e il liutaio Vendelio Venere.
Castaldi portò avanti le proprie attività musicali nei brevi momenti di
relativa tranquillità non interrotti dai tumultuosi eventi che hanno

2CLAUDIO MUTINI, CESARE ORSELLI, Castaldi, Bellerofonte, Dizionario Biogra co


degli Italiani Online, https://www.treccani.it/enciclopedia/bellerofonte-
castaldi_(Dizionario-Biogra co)
3DAVID WEST DOLATA, Bellerofonte Castaldi (1580 - 1649) of Modena: Musician,
Poet, and Adventurer, pp. 91, Acta Musicologica, vol. 79, fasc. 1, International
Musicological Society, 2007
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costellato la sua vita; le sue composizioni furono pubblicate in un intervallo
di soli due anni: nel 1622 a Modena fu dato alle stampe dallo stesso autore
Capricci a 2 stromenti cioè tiorba e tiorbino e per sonar solo varie sorti di
balli e fantasticarie, mentre l'anno successivo l'amico ed editore veneziano
Alessandro Vincenti pubblicò Primo mazzetto di ori musicalmente colti dal
giardino bellerofonteo; esistono poi tredici altre canzoni contenute in un
manoscritto modenese.
Nel 1643, la residenza della famiglia a Collegara fu saccheggiata e data
alle amme durante una guerra di con ne tra lo Stato della Chiesa e
Modena, lasciando il compositore quasi del tutto squattrinato. Trascorse gli
ultimi anni a Modena, dove chiese e ottenne l'autorizzazione ad aprire una
scuola di musica4. Sopravvissuto ai fratelli e alla maggior parte dei suoi
amici, Bellerofonte Castaldi morì il 27 Settembre 1649, all'età di 69 anni.

Le opere
Lo spirito spiccatamente ribelle e lo status di dilettante permisero a
Castaldi l'impagabile libertà di comporre per proprio gusto, senza riguardo
per le mode del tempo e senza dover accontentare le richieste di alcuno:
probabilmente per questo motivo non ci sono giunte opere mastodontiche,
ma solo musica che l'autore poteva eseguire in piccoli contesti. Questa
libertà fu tuttavia ciò che impedì alla sua musica di ottenere l'attenzione e
quindi la di usione che meritava. Della produzione musicale di Bellerofonte
Castaldi sono giunti a noi solo i Capricci a 2 stromenti, Primo mazzetto e
tredici canzoni, contenute in un manoscritto di Modena, probabilmente
collezione privata di un musicista professionista del tempo5, 6, 7 pubblicò
inoltre De le rime burlesche seconda parte SETNOFORELLEB TABEDUL
in Modena tra vitelli e campagne e la festa puzza (1636) e parte terza
(1638); Rimansuglio di rime berniesche raccolte da B. Castaldi con licentia
toltasi (1645); una raccolta di sonetti, a noi non pervenuta8.

4 MUTINI, ORSELLI, Dizionario Biogra co


5 MIRKO CAFFAGNI, The Modena tiorba continuo manuscript, pp.25-42 , Journal of
the Lute Society ofAmerica, xii, 1979
6VICTOR COHELO, The Manuscript Sources of Seventeenth-Century Italian Lute
Music, pp. 96 - 101, Routledge, 1975
7 DAVID WEST DOLATA, The sonatas and dance music in the Capricci a due
stromenti (1622) of Bellerofonte Castaldi (1580 - 1649), pp. 2 - 3, tesi di
dottorato, Case Western Reserve University, 1998
8 DOLATA, tesi PhD, pp. 14
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Capricci a 2 stromenti cioè tiorba e tiorbino e per sonar solo varie


sorti di balli e fantasticarie

Particolare attenzione merita Capricci a 2 stromenti, pubblicato nel 1622


da Castaldi stesso, con incisioni di sua fattura, tra cui due autoritratti.
Questa raccolta contiene so sticate composizioni, tra le più tecnicamente
complesse, ma anche ra nate per tiorba sola e per tiorba e tiorbino. Si
tratta di un'edizione di lusso, pubblicata per un pubblico ristretto e
selezionato. È Castaldi stesso a spiegare che fu incoraggiato dagli amici a
mandare alle stampe le sue composizioni, ma fu più probabilmente
in uenzato dalla sua frequentazione con Frescobaldi, Kapsberger e Piccinini
e altri illustri musicisti9. Sappiamo molto poco delle circostanze della
pubblicazione, della distribuzione e tanto meno di come e dove ebbe luogo la
stampa: David Dolata ipotizza che, data l'amicizia che legava Castaldi
all'editore veneziano Vincenti, sia possibile che quest'ultimo abbia permesso
al compositore di utilizzare i propri macchinari per stampare, tra l'altro in
una tiratura di non più di una dozzina di copie. Di queste, tre sono giunte
ai giorni nostri10.
La maggior parte dei Capricci dev'essere stata composta a Roma, dove
Castaldi aveva vissuto brevemente prima di far ritorno a Modena nel 1621.
Proprio per il fatto di essere stato l'arte ce della stampa, Castaldi potè
controllare meticolosamente ogni dettaglio dell'impaginazione: i Capricci
risultano così molto superiori da questo punto di vista rispetto ad altre
edizioni coeve. Castaldi ri utò di cedere alle consuetudini dell'epoca, in
favore di e cienza e comodità di fruizione del lettore, con pochissime
voltate a metà brano (solo cinque in 72 pagne).
A livello visivo, i Capricci sono un tripudio iconogra co: quattro pagine
intere e innumerevoli disegni, gure allegoriche e iniziali miniate, tutti per
mano di Castaldi stesso, costellano quest'opera: nell'Introduzione il
compositore racconta infatti di essersi dedicato all'incisione per distrarsi dal
dolore al piede e che mai se ne era occupato prima, in un tipico esempio di
sprezzatura castiglionesca.
Nel testo introduttivo, ne Gl'Avertimenti, Castaldi scrive in modo chiaro
che non sono necessarie indicazioni su come pizzicare le corde o eseguire i

9DAVID WEST DOLATA, Visual and Poetic Allegory in Bellerofonte Castaldi's


Extraordinary "Capricci a due stromenti”, Early Music, vol. 33, no. 3, p. 373,
Oxford University Press, 2005
10 ibid, p. 374
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trilli poiché il materiale musicale è così tecnicamente avanzato che chiunque
si dovesse cimentare nello studio delle sue composizioni certamente saprà
già come a rontarle: la sua opera non è didattica, anzi si tratta di una
collezione di musica virtuosistica intesa per quei pochi dotati della tecnica
adatta a suonarla11.
Notato in intavolatura italiana, la maggior parte delle composizioni per
tiorba sola sono danze, ma spiccano alcune fantasie dai titoli curiosi: Un
bocconcino di fantasia, Capriccio Hermafrodito, Tempestamento detto
chiacchierino, Capriccio detto svegliatoio. I Capricci per tiorba e tiorbino
sono un singolare esempio di musica scritta per quest'ultimo strumento, una
versione più piccola della tiorba che suona un'ottava sopra di essa.
Altra rarità o erta dai Capricci, diverse composizioni per tiorba sola sono
disposte su due righi: uno - in intavolatura - per la tiorba e l'altro - un
pentagramma in chiave di basso - riporta la linea del continuo. Forse
ispirato da Kapsberger, Bellerofonte Castaldi rende solista lo strumento
ideato appositamente per la pratica del basso continuo.

Stato dell’arte
Se la ricerca che concerne la tiorba come strumento solistico è assai
circoscritta, quella che riguarda Bellerofonte Castaldi è assolutamente
commisurata. Due testi, distanti tra loro quasi un secolo, raccontano la vita
di Castaldi basandosi quasi esclusivamente sui versi autobiogra ci e sulla
corrispondenza privata del compositore. Il primo, scritto nel 1880 da Luigi
Valdrighi12, 13, ripercorre la vita di Castaldi basandosi quasi esclusivamente
su Rimasugli. Il secondo è stato pubblicato invece nel 1958 da Gino

11 Gl'avvertimenti, d'accentar la corda; di punti per metter le dita approposito e


per l'insiL di strisci di trilli; di forte, e piano; d'ugualianza, e velocita nel battere i
gruppi Arpeschi; d'accordar lo stromento conforme a la mostra, et altre non si
danno, perche chi havra giuditio per sonar sicuro questa intavolatura, l'havra
ancora per cosi fatti rimansugli. Fra quali se col beato destino onnipotente e parole
simili in quelle poche canzonnette che ci sono, l'autor che vive e crede da
Christiano o endesse le caste orecchie del pio legitore, o cantore lo prega a non si
scandalizzare, che questo l'ha fatto perche cosi comporta l'uso del chiacchiarar
Poetico. In Modena presso I'Autor Medisimo con licenza de Superiori.

LUIGI F. VALDRIGHI, Di Bellerofonte Castaldi e per incidenza di altri musicisti


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modenesi dei secoli XVI e XVII: annotazioni biobibliogra che, pp. 89-115, Atti e
memorie delle RR. Deputazione di storia patria per le provincie dell'Emilia, 1880
13 Luigi Valdrighi (1827 - 1899), storico e musicologo modenese
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Roncaglia14, 15 e o re qualche cenno biogra co, sempre traendo spunto da


Rimasugli, e commenta vita e opere del compositore. La prima svolta
nell’ambito della ricerca bellerofontea avviene con la pubblicazione delle tesi
di laurea di Paolo Perfre 16, implementando i precedenti lavori con una
minuziosa ricerca d’archivio a Modena e nelle zone circostanti. In ne, il più
completo e articolato studio sulla vita e le opere di Bellerofonte Castaldi è
pubblicato nella tesi di dottorato di David Dolata17, difesa il 28/5/1998:
Dolata compone una esaustiva bibliogra a, un’attenta analisi delle
composizioni e la loro trascrizione. Nel 2005 pubblica un articolo dedicato
alle allegorie visive e poetiche nei Capricci18. Del 2007 è pubblicato, sempre
da Dolata, l’articolo comprendente la ad oggi più dettagliata e aggiornata
biogra a di Bellerofonte Castaldi19.

14 GINO RONCAGLIA, Di Bellerofonte Castaldi (con un documento inedito), pp. 117


- 123, Atti e memorie della Depuazione di storia patria per le antiche provincie
modenesi, 1958
15 Gino Roncaglia (1883 - 1968), storico e musicologo modenese
16PAOLO PERGEFFI, Bellerofonte Castaldi: le Rime, tesi di laurea, Università di
Bologna, 1982
17 DOLATA, tesi PhD
18 DOLATA, Visual and poetic
19 DOLATA, Bellerofonte Castaldi: Musician, Poet, and Adventurer
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Bibliogra a e sitogra a
MIRKO CAFFAGNI, The Modena tiorba continuo manuscript, Journal of the Lute
Society of America, 1979

VICTOR COHELO, The Manuscript Sources of Seventeenth-Century Italian Lute


Music, Routledge, 1975

DAVID WEST DOLATA, The sonatas and dance music in the Capricci a due
stromenti (1622) of Bellerofonte Castaldi (1580 - 1649), tesi di dottorato, Case
Western Reserve University, 1998

DAVID WEST DOLATA, Visual and Poetic Allegory in Bellerofonte Castaldi's


Extraordinary "Capricci a due stromenti”, Early Music, vol. 33, no. 3, Oxford
University Press, 2005

DAVID WEST DOLATA, Bellerofonte Castaldi (1580 - 1649) of Modena: Musician,


Poet, and Adventurer, pp. 85 -111, Acta Musicologica, vol. 79, fasc. 1, International
Musicological Society, 2007

NIGEL FORTUNE, DAVID DOLATA, Castaldi, Bellerofonte, New Grove Dictionary of


Music and Musicians II, vol. 3, Oxford University Press, 2011

CLAUDIO MUTINI, CESARE ORSELLI, Castaldi, Bellerofonte, Dizionario Biogra co


degli Italiani Online, https://www.treccani.it/enciclopedia/bellerofonte-
castaldi_(Dizionario-Biogra co)

PAOLO PERGEFFI, Bellerofonte Castaldi: le Rime, tesi di laurea, Università di


Bologna, 1982

GINO RONCAGLIA, Di Bellerofonte Castaldi (con un documento inedito), Atti e


memorie della Depuazione di storia patria per le antiche provincie modenesi, 1958

LUIGI F. VALDRIGHI, Di Bellerofonte Castaldi e per incidenza di altri musicisti


modenesi dei secoli XVI e XVII: annotazioni biobibliogra che, Atti e memorie delle
RR. Deputazione di storia patria per le provincie dell'Emilia, 1880

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