Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
Elenco argomenti:
1. Luigi Ghirri
2. Vincenzo Castella
4. Mitch Epstein
LUIGI GHIRRI
1.1 – LUIGI GHIRRI
Luigi Ghirri
I suoi scritti sono tuttora un documento fondamentale per la lettura della fotografia. (si
consiglia la lettura di «Lezioni di fotografia», Quodlibet ed.)
1.2 – LUIGI GHIRRI
Identikit (1976-1979)
Il fotografo Luigi Ghirri, nel suo lavoro Identikit, costruisce un ritratto di sé.
Verso la fine dell’anno va a vivere con Paola Borgonzoni in un appartamento del centro storico
di Modena. Fotografando in luce naturale i propri oggetti, i dischi, i libri della sua libreria,
realizza una dichiarazione di identità ma al tempo stesso un diario intimista di quei giorni e di
quel luogo.
1.3 – LUIGI GHIRRI
Identikit (1976-1979)
La serie Identikit è un viaggio attraverso la propria stanza, tra i suoi oggetti, i libri, qualche
cassettiera, che diventa viaggio dentro di sé, organizzazione della memoria.
Luigi Ghirri fa spesso riferimento a Borges per declinare il suo modus operandi concettuale.
1.5 – LUIGI GHIRRI
Luigi Ghirri fa spesso riferimento a Borges, per declinare il suo modus operandi concettuale.
«Borges racconta di un pittore che volendo dipingere il mondo, comincia a fare quadri con
laghi, monti, barche, animali, volti, oggetti. Alla fine della vita, mettendo insieme tutti questi
quadri e disegni si accorge che questo immenso mosaico costituiva il suo volto. L’idea di
partenza del mio progetto-opera fotografica può paragonarsi a questo racconto. L’intenzione
cioè di trovare una cifra, una struttura per ogni singola immagine, ma che nell’insieme ne
determini un’altra. Un sottile filo che leghi autobiografia ed esterno.»
(Luigi Ghirri, L’opera aperta, 1984)
1.6 – LUIGI GHIRRI
Nel 1990 Luigi Ghirri era andato a visitare con lo scrittore Giorgio Messori i luoghi dove il
pittore Giorgio Morandi aveva vissuto e lavorato: le due case di Bologna, in cui abitava con la
madre e le sorelle, e di Grizzana, dove trascorreva i mesi estivi.
Le foto di Ghirri ci permettono di entrare non solo nello spazio fisico del luogo, ma anche
nello spazio mentale dell’artista, seguendone l’avventura spirituale, evocata attraverso gli
spazi e i luoghi che ne hanno accompagnato l’esistenza.
1.8 – LUIGI GHIRRI
Luigi Ghirri ha lavorato con importanti testate come LOTUS, Domus e l'Arca ma è maggiormente
noto per la sua collaborazione con l'architetto Rossi con cui esistevano molte affinità.
1.11 – LUIGI GHIRRI
Rossi fu uno dei più grandi rinnovatori ideologici e plastici dell’architettura contemporanea,
con la sua poesia metafisica e il culto verso la geometria e la memoria.
Argomento 2
VINCENZO CASTELLA
2.1 – VINCENZO CASTELLA
Vincenzo Castella
Dopo studi di Antropologia Culturale, inizia la sua attività fotografica dal 1975.
2.2 – VINCENZO CASTELLA
Vincenzo Castella
Dagli anni ‘90, approfondisce la sua ricerca sulle città e il loro cambiamento partendo dalla
convinzione che le città abbiano ormai intrapreso un percorso di sviluppo autonomo dal piano
urbanistico e dalla volontà dell’uomo.
Le sue fotografie sulle metropoli tentano di contribuire alla comprensione di quello che sta
accadendo nelle città che crescono e cambiano il loro assetto in base alle regole di
omogeneizzazione ed omologazione impostesi a seguito della competitività e dello sviluppo
globale tra le città del mondo.
La sua ricerca è basata sull’indagine dei concetti di distanza e dislocazione, a cui si aggiunge
una particolare attenzione nei confronti delle possibilità identitarie dei materiali
della fotografia.
2.3 – VINCENZO CASTELLA
SITI si presenta come una sorta di atlante urbano che raccoglie in modo sistematico la ricerca
sviluppata dall’autore negli ultimi quindici anni: una campionatura plurale e insieme
omogenea che ritrae città del Nord Europa e del Mediterraneo: Colonia, Amsterdam, Berlino,
Milano ma pure Marsiglia, Ramallah, Gerusalemme, Atene.
2.4 – VINCENZO CASTELLA
L’inquadratura è quasi sempre dall’alto, esclude il cielo per concentrarsi sulle linee e sulle
forme, lo sguardo parte da lontano e lentamente scopre i dettagli dell’immagine e la densità
del paesaggio.
La luce si diffonde in modo uniforme e definisce la nitidezza dei particolari, il colore non
prevarica mai.
Le immagini raccontano i luoghi e la loro complessità: uno studio etnografico fissato per il
tempo dello scatto, una ricerca che parte dalle selezione e dalla “presa di posizione” perfetta
dell’obiettivo della macchina fotografica.
2.6 – VINCENZO CASTELLA
Una ricerca geografica e scientifica che ritrae i tratti comuni di un vivere domestico in luoghi
e spazi che fanno parte di un immaginario che percorre tutta realtà umana; corridoi, porte,
finestre, specchi, elementi di una quotidianità individuale portata a realtà oggettiva condivisa.
2.9 – VINCENZO CASTELLA
Geografia Privata è un lavoro che non cerca di rimandare ad un passato sentimentale fatto di
vicende epico-familiari ma ad una biologia universale del vivere quotidiano.
2.10 – VINCENZO CASTELLA
Il focus del lavoro sono gli oggetti che appartengono alla struttura della casa: pavimenti,
muri, colori, porte, maniglie.
Tutte corrispondono a un’esperienza legata alla totalità delle persone.
Chi guarda il lavoro riconosce dettagli comuni: il pavimento è quello di una casa di famiglia,
un oggetto uguale a uno posseduto.
Argomento 3
La scuola di Düsseldorf
Nel 1976 i coniugi Becher istituiscono la Classe di Fotografia alla Accademia di Belle Arti di
Düsseldorf, dove formeranno diverse generazioni di fotografi.
Seguendo il metodo documentario dei Becher, gli allievi della Scuola di Düsseldorf hanno
considerevolmente ampliato la visione fotografica contemporanea inoltrandosi nei territori
della sperimentazione multimediale e dell’arte digitale.
3.2 – FOTOGRAFIA TEDESCA: THOMAS DEMAND e CANDIDA HÖFER
Candida Höfer
Candida Höfer (Eberswalde 1944) è un’ artista tedesca, formata da Bernd e Hilla Becher.
Il suo lavoro è noto per la perfezione tecnica e l’approccio strettamente concettuale.
3.3 – FOTOGRAFIA TEDESCA: THOMAS DEMAND e CANDIDA HÖFER
Candida Höfer
Insieme a Thomas Ruff è stata una dei primi allievi del Becher ad utilizzare il colore.
3.4 – FOTOGRAFIA TEDESCA: THOMAS DEMAND e CANDIDA HÖFER
Candida Höfer
Si specializza in fotografie di grande formato di interni vuoti e spazi sociali che catturano la
“psicologia dell’architettura sociale”.
Le sue fotografie sono scattate con una classica e diritta angolazione frontale o al contrario
cercando una diagonale nella composizione.
3.5 – FOTOGRAFIA TEDESCA: THOMAS DEMAND e CANDIDA HÖFER
Candida Höfer
3.6 – FOTOGRAFIA TEDESCA: THOMAS DEMAND e CANDIDA HÖFER
Candida Höfer
3.7 – FOTOGRAFIA TEDESCA: THOMAS DEMAND e CANDIDA HÖFER
Candida Höfer
3.8 – FOTOGRAFIA TEDESCA: THOMAS DEMAND e CANDIDA HÖFER
Thomas Demand
Thomas Demand (Monaco di Baviera, 1964) è noto per le sue fotografie di modelli in tre
dimensioni fatte in modo da sembrare vere immagini di stanze o altri ambienti.
3.9 – FOTOGRAFIA TEDESCA: THOMAS DEMAND e CANDIDA HÖFER
Thomas Demand
In Staircase (1995) non ci sono persone e la trama di ogni materiale (come cemento o
metallo) sembra strana.
Demand ha costruito un modello a grandezza naturale di una scala in cartone colorato, basato
su un ricordo d'infanzia della sua scuola; lo ha poi fotografato usando l'illuminazione e le
angolazioni della telecamera che quasi ci inducono a credere che stiamo guardando l’oggetto
reale.
3.10 – FOTOGRAFIA TEDESCA: THOMAS DEMAND e CANDIDA HÖFER
Thomas Demand
Thomas Demand crea con grande realismo e attenzione modelli e architetture in carta e
cartone che, una volta fotografati in scala 1:1, vengono distrutti.
Demand si interessa a scene in cui hanno avuto luogo eventi politici o di cronaca mai del
tutto chiariti e attorno ai quali, nella memoria collettiva, è rimasto un alone di mistero.
3.11 – FOTOGRAFIA TEDESCA: THOMAS DEMAND e CANDIDA HÖFER
Thomas Demand
La serie Presidency è stata commissionata all’artista dal New York Times Magazine, che ha
pubblicato l’immagine frontale della scrivania dello Studio Ovale sulla copertina del
novembre 2008, immediatamente dopo le elezioni presidenziali. Ma l’immagine creata
dall’artista non permette di definire l’identità del presidente: la poltrona di pelle è ancora
occupata da George W. Bush, oppure a sedervi è ormai Barack Obama? Pur non sapendolo,
tuttavia, la stanza vuota è simbolo di gesta politiche e ideologiche di immensa portata. Si
pone così la questione di quale sia il collegamento tra lo Studio Ovale e il potere che incarna.
3.12 – FOTOGRAFIA TEDESCA: THOMAS DEMAND e CANDIDA HÖFER
Thomas Demand
Embassy (2007) è una serie fotografica dedicata alla sede dell’ambasciata nigeriana a Roma,
coinvolta in un affair attorno al furto di timbri ufficiali e documenti poi usati
dall’amministrazione di George W. Bush come prove del presunto possesso di armi di
distruzione di massa da parte di Saddam Hussein.
Argomento 4
MITCH EPSTEIN
4.1 – MITCH EPSTEIN
Mitch Epstein
Mitch Epstein (nato nel 1952, Holyoke, Massachusetts) è un fotografo che ha contribuito ad
affermare la fotografia a colori fine-art negli anni '70.
4.2 – MITCH EPSTEIN
Family Business (2003) è un progetto multimediale sul padre di Epstein e la fine del negozio di
mobili di famiglia e dell'attività immobiliare. Con fotografie, video, materiale d'archivio,
interviste, storyboard e un saggio personale, Epstein racconta la vita di William Epstein, che
rispecchia il successo e la rovina di Holyoke, Massachusetts, una fiorente città industriale del
nord-est. Attraverso la storia del padre dell'artista, Family Business si interroga su come il
sogno americano sia andato storto.
4.3 – MITCH EPSTEIN
John Peter Berger (Londra 1926- Parigi 2017) è stato un critico d'arte, scrittore e pittore.
Dal 1984 Waplington visitò regolarmente suo nonno nella suburbia inglese vicino a
Nottingham dove iniziò a fotografare qualsiasi cosa. Gli amici e la sua famiglia divennero i suoi
soggetti principali.
Continuò con questo lavoro a fasi alterne per i successivi 15 anni, pubblicando tra gli altri nel
1991 Living room.
5.3 – NICK WAPLINGTON (JOHN BERGER)