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Guida all’uso
LIGHTROOM
A COSA SERVE ADOBE PHOTOSHOP LIGHTROOM?
Domanda legittima visto che Adobe Photoshop consente di fare “qualsiasi cosa”.
Negli ultimi anni, con il diffondersi grafi a realizzare molti più scatti: lad- esaminare grandi quantità di immagini
delle fotocamere digitali, il mondo della dove prima si facevano 2 o 3 foto, oggi che arrivano quotidianamente, per poi
fotografia ha vissuto un cambiamento se ne scattano almeno 10. In secondo selezionare quelle più adatte ai vari sco-
epocale, una rivoluzione che non si è luogo, la consapevolezza da parte del pi.
fermata alla semplice sostituzione del- mercato dell’annullamento dei tempi di Oggi la fase di photo editing è parte
l’attrezzatura, ma, come tutte le rivolu- sviluppo ha imposto tempi di consegna integrante del flusso di lavoro di ogni
zioni che si rispettino, ha trasformato nel sempre più serrati: ora i clienti si aspet- fotografo, il quale realizza spesso centi-
profondo l’intero sistema fotografico, dal tano di vedere e avere le immagini subi- naia di immagini e in post-produzione si
modo di scattare al modo di gestire le to o quasi. In sintesi il fotografo di oggi ritrova a doverle confrontare, seleziona-
immagini, dalla vendita delle foto alla si ritrova a gestire almeno il triplo del- re, gestire e archiviare ancora prima di
loro fruizione. In pratica oggi i fotografi le foto rispetto a prima, pur disponen- doverle ritoccare, quando necessario,
continuano a fare i fotografi, ma den- do di molto meno tempo… e in più con appositi software.
tro e fuori di loro tutto è cambiato. deve anche occuparsi della post-produ- Photoshop Lightroom non serve
Ecco perché, tra le tante novità, si è zione, elaborando le immagini digital- dunque a fare fotoritocco (questo lo fa
anche affermata la tendenza da parte di mente! già egregiamente Photoshop) ma ha lo
diverse software house a sviluppare Con Photoshop Lightroom non si è scopo di fornire ai fotografi uno strumen-
programmi dedicati ai fotografi. Tutta- di fronte ad un “Adobe Photoshop killer”, to completo per la gestione veloce del
via viene legittimo chiedersi a cosa pos- come qualcuno ha sospettato in prima flusso di lavoro, consentendo, attraverso
sano servire altri software dal momento istanza, quanto piuttosto ad un software un’omogenea interfaccia a pieno scher-
che con Photoshop si può fare pratica- bene integrato con il fratello maggiore e mo, lo svolgimento di tutte le quotidiane
mente “qualsiasi cosa”. Bene, la risposta che tuttavia nasce per svolgere un ruolo operazioni dedicate alla selezione, ar-
a questa domanda va ricercata non tan- complementare rispetto a esso. Se in- chiviazione, correzione, ottimizzazione,
to nella semplice diffusione delle foto- fatti Photoshop è un software dedicato condivisione, stampa e pubblicazione
camere digitali, quanto piuttosto nelle all’image editing, e cioè al fotoritocco, sul web.
conseguenze che la diffusione delle con Photoshop Lightroom si è di fronte a Si tratta in pratica di un’autentica
fotocamere digitali ha portato con sé, un prodotto pensato per il photo edi- “camera chiara” dove eseguire tutto
soprattutto per quanto riguarda il meto- ting, che non è la stessa cosa. Il mestie- quello che serve prima ancora di do-
do e il flusso di lavoro. Tra i tanti aspetti re del photo editor esiste infatti da ben ver aprire Photoshop.
coinvolti in questa rivoluzione basta fo- prima della diffusione della fotografia
calizzarsi su uno soltanto: l’eliminazione digitale ed è il lavoro di chi, ad esempio,
del rullino. Innanzitutto ha indotto i foto- all’interno di una redazione si occupa di
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Lightroom si è posto nel progettare il questo progetto in qualità di beta tester,
Breve Storia di un grande software è stato quello di semplificare scaricando e utilizzando gratuitamente
progetto collettivo: la complessità del flusso di lavoro la versione non ancora terminata del
fotografico professionale rendendolo il software per provarla e fornire feedback
da Shadowland a Adobe più possibile pratico, fluido, facile, flessi- su tutte le possibili implementazioni.
bile e veloce. E’ proprio sulla base delle specifi-
Photoshop Lightroom 1.2 Fino al 10 gennaio del 2006, giorno che richieste da un numero così signifi-
in cui è avvenuto il lancio pubblico della cativo di fotografi che la Adobe ha dato
Il software Adobe Photoshop Li- versione Beta del software, questo pro- alla luce, il 19 febbraio 2007, ad Pho-
ghtroom rappresenta l’atteso risultato getto è stato sviluppato con il nome in toshop Lightroom 1.0: un software, per
finale di un progetto nato intorno alla codice di Shadowland. la prima volta, davvero - ed esclusiva-
metà del 2002 per volontà di Mark Insieme a Mark Hamburg, a questo mente - “fotografico”.
Hamburg, il quale già allora, analizzan- progetto hanno collaborato nel tempo A giugno 2007 è uscito un prezioso
do le grandi trasformazioni che il modo grandi nomi del digital imaging: Thomas aggiornamento gratuito, con significative
della fotografia stava vivendo, si era reso Knoll, Andrei Herasimchuk, Sandy Alves,
conto che stava nascendo sempre più Jeff Schewe, Troy, Melissa Gaul, George
forte tra i fotografi la necessità di un Jardine, Katrin Eismann, Bruce Fraser,
software che consentisse di gestire ve- Seth Resnik, Martin Evening. Inoltre
locemente grandi quantità di immagini. diversi milioni di fotografi da ogni par- Un modo nuovo
Per questa ragione lo scopo primario te del mondo, dopo il lancio della Beta
che il team di sviluppo di Photoshop pubblica, hanno potuto prendere parte a di lavorare.
Un modo tradizionale di
pensare.
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implementazioni che hanno determinato
un rilevante miglioramento nelle perfor-
mance, l’inserimento di molte nuove A chi si rivolge questa Guida A chi rivolgere ulteriori
funzioni, una totale integrazione con la
Adobe Creative Suite 3, un cambiamento Questa Guida non intende essere dubbi su Lightroom?
significativo nella gestione della libreria e esaustiva, ma ha lo scopo princi-
pale di offrire ai fotografi profes- Per tutte le informazioni tecni-
del database. A settembre 2007 è uscito
sionisti una panoramica su che e commerciali consultare
l’aggiornamento alla versione 1.2 che ha la pagina:
Adobe Photoshop Lightroom
principalmente potenziato le performan- 1.2 utile sia per coloro che non http://www.adobe.com/products/
ce in relazione alla scrittura dei dati XMP. hanno mai provato ad utilizzare photoshoplightroom/
questo software sia per coloro
che, già da qualche tempo, lo Per ricevere assistenza tecnica
hanno scelto come elemento es- consultare la pagina:
senziale del proprio flusso di la- www.adobe.com/go/support/
voro quotidiano.
Per parlare direttamente con il
In questa Guida alcune informa- servizio clienti ufficiale Adobe
zioni ricorrono volutamente in comporre il numero:
modo ridondante risultando 800 833 6687
utili sia a coloro che la leggeran-
no integralmente, sia anche e
soprattutto a tutti coloro che,
sommersi dal lavoro, avranno a
malapena il tempo di consultarla
velocemente, attraverso le im-
magini e i titoli principali, alla
ricerca della soluzione immediata
al loro problema.
Un altro scopo di questa guida è
anche quello di fornire spunti
stimolanti per sfruttare al meglio
le potenzialità di questo straordi-
nario software.
Una velocità produt- La praticità di poter Una qualità di ela- La libertà di un appli-
tiva del tutto nuova gestire diversi formati borazione dei file cativo che ha requisi-
dovuta alla comodità di file (RAW, JPG, “garantita Adobe” ti minimi di sistema
di un’unica inter- T I F F, P S D, D N G ) e quindi analoga a davvero bassi e che
faccia full screen a n c h e s i m u l t a n e a- quella di Adobe Pho- non fa alcuna discri-
(a schermo pieno) mente con i medesimi toshop, ma con una minazione di piatta-
che consente di strumenti e cursori. marcia in più data forma, offrendo con
gestire il flusso di dall’editing non l’acquisto del software
lavoro fotografico in distruttivo. Grazie a sia l’installer per Mac
modo estremamente questo i file originali sia quello per Win-
logico e fluido. non vengono mai dows.
alterati e la versione
modificata occupa
pochissima memoria
su disco.
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INTRODUZIONE ALL’USO DI LIGHTROOM
CARATTERISTICHE ESSENZIALI DEL FLUSSO DI LAVORO
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Requisiti minimi di Concetti di base per L’interfaccia come una
procedura guidata
sistema lavorare con Lightroom
Adobe Photoshop Lightroom è con-
I paragrafi che seguono sono un’in- cepito in un’unica interfaccia che con-
troduzione ad alcune delle caratteristi- sente di affrontare il flusso di lavoro
Requisiti minimi di sistema che più peculiari di questo software. fotografico in modo organico, intuitivo
Alcuni di questi argomenti saranno e sequenziale, senza interruzioni, come
I requisiti minimi sotto elencati
forniscono buone performance su poi meglio sviluppati nei successivi capi- se si stesse seguendo una procedura
flussi di lavoro incentrati su im- toli di approfondimento. guidata.
magini con risoluzione intorno ai
5-6 Megapixel. Per file di gran- Inoltre, l’interfaccia full screen (a
dezza superiore è sicuramente pieno schermo), consente sempre una
consigliabile utilizzare computer visualizzazione comoda e accurata delle
più potenti dotati di più RAM.
immagini, vere protagoniste di questo
software.
Per muoversi agilmente attraverso
Photoshop Lightroom c’è un’unica sem-
MACINTOSH plice regola da seguire: “leggere” e uti-
lizzare l’interfaccia muovendosi da sini-
Sistema operativo: stra verso destra e dall’alto verso il
Mac OS X 10.4 o superiore.
basso.
Processore: In alto a destra si trova il Module
PowerPC G4, G5 con una veloci- Picker dal quale si accede di volta in
tà minima di 1 GHz, oppure pro-
cessore Intel. volta ad ognuno dei 5 Moduli disponibili:
Library, Develop, Slideshow, Print e
Ram: Web.
768 Megabyte (almeno 1 Giga-
byte consigliato). Questi Moduli scandiscono il flusso
di lavoro all’interno di Photoshop Li-
Hard disk: ghtroom in 5 fasi sequenziali e ben di-
almeno 1 GB di spazio libero (si
stinte, accompagnando il fotografo at-
consiglia più spazio).
traverso l’intera post-produzione fotogra-
Risoluzione: fica. Selezionando uno di questi 5 pul-
almeno 1024x768 (si consiglia santi si accede alle funzioni specifiche di
una risoluzione superiore).
ogni Modulo, disponibili attraverso la
Barra dei Menu posta in alto, i Pannelli
laterali disposti in colonna sulla destra e
sula sinistra dell’interfaccia, la Barra de-
WINDOWS
gli Strumenti collocata in basso.
Sistema operativo: I Pannelli sono l’elemento più im-
Microsoft Windows XP con Service portante dell’interfaccia perché offrono a
Pack 2 (SP2) o Windows Vista
Home Premium, Business, Ultima- portata di clic tutte le principali funziona-
te o Enterprise Edition lità specifiche di ogni Modulo. Nei Pan-
nelli di sinistra si trovano generalmente
Processore:
Intel Pentium 4 (o compatibile). i comandi che aiutano ad impostare il
proprio lavoro e a sgrossarlo veloce-
Ram: mente. I Pannelli di destra invece forni-
768 MB (1 GB consigliato).
scono tutte le funzioni per intervenire
Hard disk: sulle immagini in modo manuale ed ac-
almeno 1 GB di spazio libero (si curato, con il massimo controllo.
consiglia più spazio). In generale, il ricorso alla Barra dei
Risoluzione: menu è limitato esclusivamente alle
almeno 1024x768 (si consiglia operazioni meno frequenti, perché l’in-
una risoluzione superiore). terfaccia è strutturata ampiamente intor-
no al concetto del drag & drop (fai clic e
trascina).
In ogni Modulo è sempre disponibile
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in basso il Filmstrip che mostra, come salva le immagini elaborate in uno speci- che la risposta di un’immagine agli inter-
su un nastro di pellicola, le miniature del fico formato adatto all’uso cui sono de- venti di post-produzione è strettamente
gruppo di immagini preso in considera- stinate. correlata al formato con il quale è stata
zione, consentendo di monitorarle velo- Nel primo Modulo, chiamato Libra- salvata e il RAW è l’unico formato a ga-
cemente passando dall’una all’altra sen- ry, il fotografo può visualizzare le imma- rantire il più alto livello qualitativo. Tutta-
za interrompere il flusso di lavoro. gini, organizzarle, selezionarle, confron- via poter usare i medesimi comandi su
Di Modulo in Modulo l’interfaccia tarle, catalogarle, archiviarle ed eseguire file di formati diversi offre un’indubbia
mantiene sempre la stessa coerenza. ricerche accurate. praticità che semplifica il flusso di lavoro
Dal momento che Photoshop Lightroom Nel secondo Modulo Develop il accorciando sensibilmente i tempi pro-
presenta i comandi nell’ordine ideale in fotografo può effettuare tutti i principali duttivi. In questo modo la lavorazione
cui le regolazioni andrebbero eseguite, è interventi di regolazione per ottimizzare delle immagini è davvero fluida e non
in questo modo che si consiglia di l’aspetto delle proprie immagini (lumino- viene mai interrotta dalla necessità di
esplorarle ed utilizzarle. Per questa ra- sità, colore, nitidezza, ritaglio...). utilizzare diversi applicativi, plug-in o
gione, diversamente da quanto avviene I l t e r z o M o d u l o , c h i a m a t o S l i- specifiche finestre di dialogo.
in Photoshop, la posizione dei Pannelli e deshow, serve a creare e personalizzare
degli altri elementi dell’interfaccia non è presentazioni animate con foto in dissol-
alterabile. venza e sfondo musicale.
Inoltre è importante ricordare che Dal Modulo Print è possibile prepa- Il concetto di Catalog e l’editing
l’interfaccia di Photoshop Lightroom rare le immagini per la stampa grazie a
si adatta automaticamente alle carat- diverse opzioni per l’impaginazione e la
non distruttivo
teristiche del nostro archivio, del tipo gestione del colore. Una delle caratteristiche più peculia-
di file che si sta elaborando, dei file L’ultimo Modulo, Web, permette di ri di Photoshop Lightroom è rappresen-
selezionati o del Modulo nel quale ci realizzare velocemente accattivanti gal- tata dal modo in cui vengono salvate le
si trova. Per via di questa caratteristica lerie fotografiche da pubblicare su Inter- modifiche alle immagini.
alcune funzioni, pulsanti o voci di menu net. In pratica all'interno del software le
vengono automaticamente nascoste o immagini originali e le modifiche ap-
appaiono disattivate, in alcune condizio- plicate vengono sempre tenute sepa-
ni. Ad esempio, nel Modulo Library, la rate. In questo modo i file originali pos-
Barra dei Menu mostra il menu Metada-
Photoshop Lightroom supporta sono risiedere ovunque, anche su diver-
ta, che scompare non appena si sele- il secondo monitor? si supporti di memoria, mentre le corre-
ziona un altro Modulo. Oppure, all’inter- zioni vengono salvate automaticamente,
no del Modulo Develop, se è selezionata Al momento il doppio monitor sotto forma di semplici istruzioni, all’in-
può essere utilizzato per visualiz-
una sola immagine, in fondo ai Pannelli terno del database di Photoshop Li-
zare lo slideshow su un monitor
di destra compare il pulsante Previous, mentre si lavora sull’altro con ghtroom chiamato Catalog.
che si sostituisce automaticamente con Lightroom. Grazie a questo sistema qualunque
E’ anche possibile trascinare i intervento sulle foto è sempre rever-
il tasto Sync non appena vengono sele-
Pannelli di destra sul secondo
zionate due o più immagini. E’ quindi monitor, ma è di scarsa utilità sibile e l’editing non causa alcuna
importante ricordare che a causa di data l’alta ottimizzazione dell’in- perdita progressiva dei dati dell’im-
questa caratteristica, in questa Guida, terfaccia. magine perché non altera in alcun
potrebbero essere menzionati menu o modo i file originali.
funzioni temporaneamente non attivi a Inoltre i cursori delle diverse regola-
causa delle caratteristiche specifiche del zioni rimangono sempre esattamente
proprio archivio e dei propri file. come sono stati posizionati, anche dopo
che il programma è stato chiuso e riav-
Nessuna discriminazione di
viato, permettendo di ritornare in qua-
formato di file lunque momento sui propri passi.
All’interno di Photoshop Lightroom
Il flusso di lavoro attraverso i 5 tutte le funzioni disponibili possono es-
sere utilizzate indistintamente su imma-
Moduli
gini in formato RAW, JPG, PSD o TIFF. Editing su un unico livello
Il flusso di lavoro in Photoshop Li- Questo implica che anche regolazioni
ghtroom inizia sempre con l’importazio- Adobe Photoshop Lightroom è pro-
come il bilanciamento del bianco, legate
gettato per svolgere tutte le principali
ne delle immagini nella Library del soft- per loro natura al formato RAW, possono
regolazioni e modifiche alle immagini in
ware. Prosegue poi attraverso i 5 Moduli essere applicate anche su file in formato
un non-layered editing (modifica su un
che guidano il fotografo attraverso i di- JPG, PSD o TIFF, perfino simultanea-
unico livello). Per questa ragione non
versi step della post-produzione. Termi- mente! Naturalmente va tenuto conto
consente di elaborare le immagini su
na infine con l’esportazione dei file che
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livelli né su singoli canali né di utiliz- fondite da chi opera nel settore delle RGB. Questo spazio offre il vantaggio di
zare maschere, selezioni o filtri. Se si immagini. incorporare la maggior parte dei colori
importa quindi un file in formato PSD o Fortunatamente in Photoshop Li- che i sensori delle fotocamere sono in
TIFF a livelli Photoshop Lightroom lo ghtroom si è trovato il modo di semplifi- grado di catturare, evitando eventuali
gestisce come se fosse ad un unico care la gestione del colore automatiz- perdite di sfumature.
livello. zando, con buon senso, la maggior par- Nei Moduli Slideshow e Web viene
te delle scelte “critiche” normalmente automaticamente assegnato alle imma-
delegate all’utente. In linea di massima il gini il profilo sRGB in modo che i colori
grande vantaggio di questo approccio delle foto possano avere un buon aspet-
Salvataggio istantaneo deriva dal fatto che il fotografo deve to sulla maggior parte dei monitor.
preoccuparsi della gestione del colore e Nel Modulo Print invece è possibile
Come tutti i software che sfruttano la scegliere le impostazioni che preferisce convertire i colori delle immagini attra-
logica del Catalog (generalmente chia- solo quando le foto sono pronte per verso funzioni dedicate alla gestione del
mato Libreria) anche Photoshop Li- l’output. Il fattore più rassicurante risiede colore.
ghtroom salva in modo immediato qua- nel fatto che, all’interno di Photoshop Durante l’esportaizione dei file trami-
lunque modifica venga eseguita sui file. Lightroom, è molto difficile compiere te il comando Export si può scegliere di
Questo significa che non occorre mai errori legati alla gestione del colore, convertire le immagini in AdobeRGB
preoccuparsi di salvare il proprio lavoro, perché è il software stesso a guidare (1998), in sRGB o in ProPhoto RGB.
provvede lui a farlo automaticamente. l’utente verso le scelte più adatte o ad Quando si utilizza il comando dal
Qualora avvenga un’interruzione di cor- automatizzare le scelte più opportune. menu Photo > Edit in per esportare le
rente tale da spegnere improvvisamente In generale non occorre preoccu- immagini da Photoshop Lightroom diret-
il computer tutte le modifiche risultereb- parsi delle impostazioni colore fino a tamente in Photoshop o in un altro soft-
bero salvate fino all’ultima. quando non si esportano i file. ware, lo spazio colore può essere modi-
In generale, occorre tenere presente ficato dal menu Preferences > External
che Adobe Photoshop Lightroom impor- Editing.
ta tutte le immagini in RGB, in Scala di
Gestione del colore Grigio, o in Metodo LAB sia a 8 bit sia
Avere cura della gestione del colore a 16 bit, ma è fondamentale ricordare
durante ogni processo di creazione, che le gestisce sempre e comunque
come immagini in RGB. Alcune impor-
Dove si trova il menu Prefe-
lavorazione o stampa delle proprie im-
magini è essenziale per ottenere una tanti eccezioni legate a tipi di immagini rences di Lightroom?
soddisfacente coerenza cromatica tra le non compatibili, come ad esempio i file
in CMYK, sono trattate nel capitolo se- Su Windows menu Edit > Prefe-
diverse periferiche (fotocamera, monitor, rences.
stampante, ecc). guente. Su Macintosh menu Adobe Adobe
Innanzitutto, per osservare corret- Le anteprime delle immagini ven- Photoshop Lightroom > Preferen-
gono conservate nel database nel soft- ces.
tamente i colori delle immagini ed evita-
re che appaiano incongruenze tra la ware nello spazio colore Adobe RGB
visualizzazione a monitor e la stampa è 1998, a prescindere dal formato dei file
indispensabile utilizzare monitor di originali e dal profilo colore in essi in-
buona qualità accuratamente calibrati. corporato. Questo è quindi lo spazio
In secondo luogo occorre tenere pre- utilizzato di default quando si stampa in
sente che un’immagine digitale do- draft mode printing dal Modulo Print.
vrebbe sempre incorporare un profilo I file in formato TIFFF, .JPEG, e i
PSD) vengono visualizzati all’interno di
colore. In questa sede non approfondi-
remo questo argomento, che richiede- Photoshop Lightroom nel profilo colore
rebbe semmai una Guida dedicata, ma incorporato. Anche l’istogramma e i va-
si invita ad approfondirlo attraverso vali- lori cromatici si fondano su questo profi-
de fonti di studio quali il manuale utente lo. Se l’immagine non ha un profilo in-
di Photoshop e lo splendido sito di uno corporato Photoshop Lightroom assegna
dei massimi esperti sull’argomento, automaticamente il profilo sRGB e i colo-
Mauro Boscarol, www.boscarol.com. ri delle immagini potrebbero assumere
In generale la gestione del colore un aspetto diverso.
non è né qualcosa di costoso, né di par- Per tutti i file in formato RAW il
ticolarmente difficile, tuttavia le proble- Modulo Develop utilizza uno spazio co-
matiche e la teoria ad essa legate sono lore molto ampio basato sui valori cro-
complesse e a volte scarsamente appro- matici dello spazio colore ProPhoto
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molto più veloce utilizzando l’opzione
Come ottimizzare le Import photos at their current location.
Scrittura automatica dei dati
XMP
performance di Pertanto se le immagini non sono anco-
ra state trasferite nella loro posizione Per incrementare le performance del
Photoshop Lightroom definitiva e ad esempio, risiedono anco- programma disattivare dal menu: File >
ra nella memory card, è preferibile che Catalog Settings > Metadata > Auto-
vengano trasferite sul computer e poi matically write changes into XMP ed
Diversi fattori influiscono sulla velo-
importate all’interno di Adobe Photos- eseguire semmai l’esportazione dei dati
cità di un programma.
hop Lightroom. XMP manualmente, solo quando neces-
Quelli che seguono sono alcuni
sario. Questo argomento sarà meglio
suggerimenti per ottimizzare al massimo
approfondito nel prossimo capitolo.
le performance di Photoshop Lightroom.
Importazione
Il processo di importazione risulta
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LA LOGICA DEI CATALOGS
LA GESTIONE DEI FILE ATTRAVERSO L’IMPORTAZIONE E L’ESPORTAZIONE
ESPORTARE LE IMMAGINI
• Il comando Export
• Esportare il solo codice XMP
• Esportare un Catalog
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Pro e contro del
Cosa implica la conversione delle Library di Photoshop Lightroom 1.0 ai
sistema dei Catalogs
Catalogs della versione 1.1 o 1.2?
Il principale lato negativo causato Fino alla versione 1.0 di Photoshop Lightroom il termine Library non faceva rife-
dal sistema dei Catalogs è l’attesa per rimento solo al Modulo omonimo, ma anche al database nel quale questo soft-
l’inevitabile importazione delle immagini ware memorizzava tutti gli interventi sulle immagini.
L'aggiornamento di Photoshop Lightroom alla versione 1.1 (o successive) conver-
che si esegue ogni volta che un nuovo te le Libraries (.Irdb) in Catalogs (.Ircat). Prima della conversione è necessario
gruppo di file deve essere visualizzato e tenere presente che i Catalogs di Adobe Photoshop Lightroom 1.1 o 1.2 non
elaborato con Photoshop Lightroom. possono più essere aperti con la versione 1.0.
Fortunatamente però, i vantaggi che
derivano da questo nuovo approccio
all’archiviazione e alla post-produzione
fotografica ripagano ampiamente il tem-
po di attesa dedicato a questa operazio- Perché l’editing in Adobe Photoshop è distruttivo e come si può evitare?
ne.
Tutti i programmi che, come Photoshop, lavorano con immagini digitali costi-
Uno dei vantaggi più rilevanti cui si è tuite da pixel, utilizzano generalmente un approccio cosiddetto distruttivo.
già accennato consiste nell’editing non Ogni regolazione, infatti, modifica in modo permanente i pixel stessi
distruttivo. In pratica gli interventi ese- del file che, perdendo alcune informazioni, causano un degrado progressivo
e irreversibile alla qualità dell’immagine; questo si traduce in genere in una
guiti sui file all’interno di Photoshop Li- perdita di dettagli, nitidezza, sfumature...
ghtroom non vanno mai ad alterare le In Adobe Photoshop, quando si interviene sul livello stesso dell’immagine, le
immagini originali, ma vengono memo- modifiche possono essere annullate solo tornando indietro nel Pannello Storia.
Non appena l’immagine viene salvata e chiusa qualunque intervento diventa
rizzati nel database chiamato Catalog.
permanente e l’immagine perde definitivamente alcune delle sue caratteristi-
Questo aspetto è essenziale sia per la che originali.
qualità del risultato sia per la modularità Per ovviare a questo problema, già dalle precedenti versioni di Photoshop sono
e reversibilità delle proprie regolazioni. state sviluppate funzioni atte a separare i pixel dalle modifiche loro applicate.
Alcune di queste funzioni sono: le regolazioni di livello, le maschere, gli
Photoshop Lightroom, infatti, consente di oggetti avanzati, i nuovi filtri avanzati di Adobe Photoshop CS3...
effettuare infinite correzioni all’immagine
che vengono applicate, in un unico pas-
saggio e in modo irreversibile, soltanto
in fase di esportazione, con la creazione
di una copia dell'originale.
Quali operazioni di Photoshop Lightroom intervengono direttamente sui
Tutte le operazioni eseguite all’inter-
no di Photoshop Lightroom vengono file originali?
memorizzate nel database del pro-
E’ importante tenere presente che le operazioni segnalate di seguito intervengo-
gramma in modo automatico. Questo
no direttamente sui file originali.
significa che non occorre mai salvare il
file. Tra l’altro, anche a seguito di una Folders
chiusura inaspettata del sistema operati- Se si sposta un Folder o si spostano uno o più file in esso contenuti tali modifiche
vengono fisicamente eseguite anche sulle cartelle all’interno dell’hard disk.
vo o di una interruzione di corrente, tutte
le correzioni svolte vengono memorizza- Renaming
te nel database fino all’ultima operazio- Se attraverso Photoshop Lightroom si modifica il nome delle immagini o dei Fol-
ders che le contengono, vengono fisicamente rinominati anche i file e le cartelle
ne. originali.
A fronte di questo è però importante
tenere conto che, come ogni tipo di file, Edit in Adobe Photoshop
Se si aprono i file da Photoshop Lightroom direttamente in Photoshop utilizzando
anche il database di Photoshop Li-
l’opzione Photo > Edit in Adobe Photoshop > Edit Original disponibile per il
ghtroom potrebbe danneggiarsi. E’ per comando dal menu Photo > Edit in Adobe Photoshop il JPG dell’immagine ori-
questo che è sicuramente saggio ese- ginale viene sovrascritto;
guire con regolarità backup del databa-
XMP
se, come consigliato dalla finestra di I dati XMP vengono scritti direttamente sui metadati dell’immagine in tutti i file
dialogo che compare periodicamente che non sono in formato RAW. Quindi in tutti i file DNG, TIF, JPG, PSD.
all’avvio del software.
Delete from Disk
Sempre grazie alla logica dei Cata- Quando si cancella un file da Photoshop Lightroom scegliendo l’opzione Delete i
logs, non si corre mai il rischio di so- file originali vengono fisicamente cancellati e quindi spostati nel cestino del com-
vrascrivere o danneggiare i file origi- puter.
nali, avendo la possibilità di creare mol-
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Testi e immagini: © Marianna Santoni - www.mariannasantoni.biz
teplici versioni della stessa immagine
senza gravare sull’hard disk (come ad
esempio attraverso le Virtual Copies). In Quando e perché eseguire il backup?
pratica le correzioni e le diverse versioni
Il backup è la procedura che si esegue per creare una copia di riserva nel
vengono memorizzate nel Catalog e, per caso in cui i dati originali si danneggino, vadano persi o vengano accidental-
quanto lunghe ed elaborate possano mente cancellati.
essere, occupano solo pochi kilobyte: Dal momento che qualunque tipo di file o supporto di memoria può danneg-
giarsi è di fondamentale importanza eseguire regolarmente dei Backup.
un peso minimo se paragonato al salva- In Photoshop Lightroom questa operazione può essere svolta in diversi modi.
taggio di un’intera immagine.
Inoltre, sempre grazie ai Catalogs, è Backup delle immagini
Per un fotografo professionista è del tutto irragionevole correre il rischio che i
stato finalmente possibile realizzare con
propri lavori vadano persi ed è pertanto fondamentale prevedere nel proprio
Adobe Photoshop Lightroom un deside- flusso di lavoro un momento destinato alla creazione dei Backup.
rio comune a molti utenti di Adobe Pho- Con Photoshop Lightroom il backup delle immagini può essere eseguito conte-
toshop: la possibilità di conservare nel stualmente all’importazione dei file anche su hard disk esterni o server utilizzan-
do il comando Backup To disponibile nella finestra Import per le opzioni Copy
Pannello History un registro virtualmen- e Move del menu File Handling. Naturalmente questa opzione allunga sensibil-
te illimitato ed eterno di tutte le opera- mente i tempi di importazione delle immagini.
zioni svolte sull’immagine. La Storia di
Backup del database
Photoshop Lightroom, infatti, non solo è
Eseguire regolarmente il backup del database di Photoshop Lightroom è di fon-
in grado di “ricordare” un numero vir- damentale importanza. Qualora andasse perso o si danneggiasse andrebbero
tualmente illimitato di stadi, ma li con- perdute tutte le operazioni svolte sulle immagini all’interno di Photoshop Li-
serva “per sempre” in memoria, perfino ghtroom.
Si consiglia quindi di eseguire regolarmente il Backup di questo database atti-
dopo che l’applicativo è stato chiuso. Lo vando la funzione dal menu File > Catalog Settings > General > Back up
stesso vale anche per gli Snapshots catalog. A intervalli regolari, in base all’arco temporale scelto, appare una
(istantanee). finestra di dialogo che chiede di avviare il backup. Come impostazione predefi-
nita i backup vengono salvati nella cartella Immagini > Lightroom > Backups.
Infine, il database di Photoshop Li- Tuttavia è più prudente salvarli in un supporto di memoria diverso da quello nel
ghtroom tiene in memoria le anteprime quale è archiviato il database principale.
di tutte le immagini importate nel tem-
Backup di Presets, Templates, Sets...
po (che possono comunque essere ri-
Anche tutte le impostazioni preconfigurate o personalizzate nel tempo, come
mosse manualmente) consentendo di ogni altro tipo di file, potrebbero danneggiarsi o peggio andare perse.
visualizzarle anche se sono fisicamen- E’ quindi saggio eseguire backup manualmente anche di questi file localizzati in:
te archiviate in un supporto di memo- • Mac: utente/Libreria/Application Support/Adobe/Adobe Lightroom;
• Windows: C:\Documents and setting\utente\Dati applicazioni\Adobe\Li-
ria momentaneamente non disponibile ghtroom.
(come ad esempio hard disk esterni o
DVD) e perfino se le immagini originali
sono state cancellate o sono andate
perse. E’ proprio grazie a questa caratte-
ristica che Photoshop Lightroom è in
grado di generare anteprime di stampa Il database di Adobe Photoshop Lightroom può risiedere su un server per
di migliaia di immagini praticamente in
essere accessibile da diversi computer?
tempo reale.
Attualmente Photoshop Lightroom 1.2 è concepito per un flusso di lavoro indivi-
duale e il suo database chiamato Catalog (.Ircat) non è progettato per funziona-
re su un server. E’ invece possibile che i file immagine originali, cui il database fa
riferimento, risiedano su un server.
Il database con tutte le correzioni deve comunque essere locaalizzato su un hard
disk (interno o esterno, ma collegato fisicamente al computer dove è installato
Photoshop Lightroom).
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Compatibilità di for-
E’ possibile che file con i giusti requisiti non vengano importati all’inter-
mati e tipologie di file
no della Library?
Può verificarsi una situazione simile nei seguenti casi:
File compatibili con la versione 1.2 • Si sta importando un’immagine già precedentemente inserita all’in-
terno della Library. Ogni file può essere importato una sola volta e, in casi
Adobe Photoshop Lightroom con- come questo, una finestra di dialogo segnala che il file è già presente all’interno
sente l’importazione e la gestione di tutti della Library permettendo di visualizzarlo. Qualora si desideri importarlo co-
munque è necessario rinominarlo.
i principali formati per le immagini foto-
grafiche: JPG, TIFF, PSD, DNG e, at- • Si sta importando una cartella che contiene scatti salvati simultaneamen-
tualmente, oltre 150 diversi tipi di formati te in formato RAW e JPG. In questi casi, come impostazione predefinita, vie-
ne importato soltanto il file in formato RAW. Se si desidera invece importare an-
RAW (la lista aggiornata è disponibile che il file JPG oltre al RAW è necessario attivare l’opzione dal menu Preferences
alla pagina: > Import > Treat JPG files next to raw files as separate photos.
http://www.adobe.com/products/Adobe
Photoshop/cameraraw.html).
I file possono essere in RGB, in
Scala di Grigio, o in Metodo LAB sia a
8 bit sia a 16 bit, ma Photoshop Li-
ghtroom gestisce le regolazioni sempre Quanto spazio occupa il database di Photoshop Lightroom?
e comunque in RGB. Come si può “alleggerire”?
Se si importa un PSD a livelli è ne-
cessario che questo sia stato salvato Dal momento che le istruzioni memorizzate nel database di Photoshop Li-
attivando l'opzione Massimizza Compati- ghtroom sono estremamente contenute le sue dimensioni sono principalmente
determinate dalle anteprime dei file presenti al suo interno.
bilità. In caso contrario il file non viene Queste anteprime sono in JPG e la loro risoluzione e compressione può essere
importato. personalizzata attraverso il comando dal menu File > Catalog Settings >
File Handling > Preview Cache. Tanto più sono grandi le anteprime salvate
in memoria tanto più il database cresce. Tuttavia, grazie a queste anteprime,
Adobe Photoshop Lightroom non deve ogni volta attingere ai file originali per
visualizzare le immagini e le regolazioni ad esse applicate e quindi si riduce al
minimo il tempo di attesa per la visualizzazione di ogni modifica. Quando ap-
File non compatibili con la versio- pare il messaggio Working, Photoshop Lightroom sta generando l’anteprima ad
ne 1.2 una dimensione che non era stata precedentemente salvata nel suo archivio.
Non sono supportati: La dimensione ottimale di queste anteprime va trovata in un giusto compromes-
- Tutti i formati di file non espressa- so tra:
mente specificati sopra (che vengono • la capienza del supporto di memoria che conserva i Catalogs;
• la velocità del proprio computer;
automaticamente ignorati in fase di im- • il genere di utilizzo delle immagini importate;
portazione) come i file in formato EPS, • il grado di urgenza insita nel proprio flusso di lavoro.
GIF... ecc;
Ad esempio, se si è soliti consegnare un servizio fotografico nell’arco
• Tutti i file con metodo di colore di una settimana e, successivamente le foto rimangono nella Library solo per
CMYK; un eventuale consultazione, è consigliabile impostare le opzioni Preview Cache
• I file PSD a livelli salvati senza nel seguente modo:
• Standard Preview Size: 1024;
l’opzione Massimizza Compatibilità;
• Preview Quality: Medium;
• Tutte le immagini con un lato su- • Automatically Discard 1:1 Previews: After One Week.
periore ai 10.000 pixel;
• Tutti i file video, anche quelli ac- Se invece si ha poco spazio su disco è importante che il database rimanga
il più leggero possibile, impostando le opzioni nel seguente modo:
quisiti con fotocamere digitali. • File Management > Standard Preview Size: 1024;
• Preview Quality: Low;
• Automatically Discard 1:1 Previews: After One Day.
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Importare le immagini
Come si evita l’esecuzione automatica della finestra di importazione di
nella Library
Photoshop Lightroom?
Per poter visualizzare ed elaborare Ogni volta che si accende una periferica come ad esempio uno scanner o viene
le immagini all’interno di Photoshop Li- inserita una memory card su un lettore collegato al computer, Photoshop Li-
ghtroom la prima operazione da compie- ghtroom lancia automaticamente la finestra di importazione.
Il comando per modificare questa funzione si trova nel menu Preferences >
re è l’importazione. Import > Show import dialog when a memory card is detected.
Le immagini possono essere impor-
tate da diversi supporti: Nei sistemi operativi Windows è anche necessario fare clic con il tasto destro del
mouse sull’icona dell‘Adobe Photo Downloader, posta nella barra dell’orologio,
• Dall’hard disk del proprio compu-
e selezionare dal menu a comparsa l’opzione Disable.
ter;
• Da un server;
• Da qualsiasi supporto di memo-
ria esterno (hard disk esterno, chiave
USB) collegato via USB o FireWire;
Qual è il modo più semplice e veloce per importare tutto il proprio archi-
• Da una qualunque memory card; vio fotografico all’interno di Adobe Photoshop Lightroom?
• Da CD o DVD;
• Direttamente da fotocamera an- Il modo più pratico per importare archivi costituiti da centinaia di migliaia di file
è quello di importare la cartella madre contenente tutte le sottocartelle. Photos-
che mentre si sta scattando o da qual- hop Lightroom riconosce automaticamente tutta la ramificazione e importa si-
siasi periferica collegata tramite la tecno- multaneamente tutti i file compatibili che rintraccia all’interno di tutte le sottocar-
logia Twain. telle, senza alcuna necessità di importarli cartella per cartella o di creare ad
esempio divisioni per tipologie di file.
Per quanto concerne l’importazione, Tuttavia, va tenuto conto che un’operazione di questo tipo richiede molto tempo
una problematica conosciuta per Pho- e una notevole performance da parte del computer, per cui è bene valutare ac-
toshop Lightroom 1.2 è l’incapacità di curatamente i requisiti della propria macchina ed eventualmente importare le
immagini in diversi step.
gestire file in formato RAW direttamente
da alcune fotocamere Canon su Win-
dows XP. In caso di problemi di questo
tipo è bene consultare il supporto tecni-
co Canon. Come si possono importare immagini scattate in doppio formato RAW e
JPG?
Quando si importano immagini salvate in fase di scatto nel doppio formato
Il comando Import RAW e JPG Photoshop Lightroom identifica questi file come un duplicato e ignora
il JPG importando solo il RAW. In questo caso l’attivazione o meno della funzio-
Per eseguire l’importazione basta ne Ignore Suspected Duplicates disponibile nella finestra Import non modifica il
fare clic sul pulsante Import oppure comportamento del software.
trascinare la cartella contenente le im- A partire dalla versione 1.1 di Photoshop Lightroom è stata inserita una nuova
magini dalla Scrivania del computer al- opzione nel menu Preferences > Import > Treat JPG files next to raw
l’interno del Modulo Libray. La cartella files as separate photos. Se viene attivata i file in formato JPG vengono im-
portati insieme ai file in formato RAW.
selezionata può anche essere ramificata
in sottocartelle, queste saranno a loro
volta incluse nell’operazione. Se sono
presenti altri tipi di file non compatibili ne in cui si trovano i file originali (siano direttamente da una card senza averle
con Photoshop Lightroom, il software li essi all’interno dell’hard disk o di una prima trasferite sull’hard disk. Tuttavia le
ignora automaticamente. Facendo clic memoria esterna). Questa opzione non performance del software traggono no-
sul pulsante Choose si accede alla fine- crea duplicati, ma solo una sorta di col- tevole vantaggio se si esegue l’importa-
stra di dialogo Import Photos. legamento ai file originali ed è pensata zione dei file dopo averli già trasferiti
Grazie alle opzioni relative al menu per chi deve lavorare su immagini che nella loro posizione definitiva.
File Handling si può scegliere la modali- sono già state archiviate su uno specifi- • Move photos to a new location
tà di importazione più adatta al proprio co supporto di memoria. and import: sposta i file in una nuova
metodo di lavoro. • Copy photos to a new location posizione, cancellandoli quindi dal loro
Di seguito le opzioni disponibili: and import: copia i file in una nuova supporto di memoria originale, e con-
• Import photos at their current posizione e contemporaneamente ne temporaneamente li importa.
location: crea un semplice collegamen- esegue l’importazione. Questa modalità • Copy photos as Digital Negative
to tra Photoshop Lightroom e la posizio- è generalmente consigliata quando si (DNG) and Import: crea una copia in
importano immagini da un CD, DVD o formato DNG di tutti i file RAW che si
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importano salvandoli nella cartella indi-
cata. Se, in fase di importazione compa-
re il messaggio di errore An error occur-
red while converting file image.raw è
molto probabile che le immagini che si
stanno importando siano localizzate su
un volume bloccato (locked) o protetto
da scrittura (read only).
Se si sceglie una di queste ultime
tre opzioni (Copy/Move) si può anche:
• Specificare la nuova cartella nella
quale copiare i file utilizzando il coman-
do Copy to (copia in);
• Effettuare un Backup di sicurezza
delle immagini (Backup to);
• Rinominare le foto (File Naming).
Don’t re-import suspected dupli-
cates: questa opzione evita che venga-
no importate due volte foto identiche.
Photoshop Lightroom verifica le caratte-
ristiche delle foto durante l’importazione
e, se qualcuna è già presente nel data-
base, la scarta. Da notare che, nel caso
non venga spuntata questa opzione,
Photoshop Lightroom esegue comunque
un controllo sui nomi delle foto e, in ca-
so di duplicati sospetti, chiede se si de-
sidera sovrascrivere i file con lo stesso
nome oppure no. E’ bene tenere presen-
te che un file con le stesse caratteri-
stiche e lo stesso nome di un’immagi-
ne già importata non può essere im-
portato due volte. E’ però possibile
importare una stessa immagine che è
stata rinominata così come una foto di-
versa che ha lo stesso nome di un’altra.
Eject card after importing: questa
opzione consente di espellere automati-
camente, al temine dell’importazione, la Cosa sono i dati IPTC?
card dalla quale si stanno importando le
immagini, senza alcuna necessità di I dati IPTC costituiscono un metodo per archiviare informazioni testuali in un file
tornare sul proprio Desktop/Scrivania. immagine. Questi metadati aggiuntivi sono di norma compilati dall’autore del-
l’immagine.
Le opzioni relative a Information to
Apply offrono l’opportunità di applicare
già in fase di importazione alcuni Presets
relativi all’aspetto delle immagini, ai dati sana abitudine di farlo fin da subito. viene applicato un leggero contrasto che
IPTC e alle parole chiave che si intendo- Dal menu Develop Settings è pos- rende le immagini più brillanti e realisti-
no associare ai file. Ognuna di queste sibile applicare a tutte le immagini, già in che.
informazioni e regolazioni può essere fase di importazione, uno dei Presets Dal menu Metadata è possibile as-
successivamente modificata, integrata o disponibili all’interno del Modulo Deve- segnare gruppi di dati IPTC. Per snellire
rimossa all’interno del Modulo Library lop. Per fare in modo che tutte le im- le normali operazioni di routine può es-
(Pannelli Keywording e Metadata) e del magini vengano importate senza subi- sere molto utile creare dei Presets di
Modulo Develop (Pannello Presets). Tut- re alcuna modifica automatica da par- metadati selezionando la voce New e
tavia, soprattutto per quanto riguarda i te di Photoshop Lightroom occorre compilando le informazioni assegnate
metadati e le parole chiave, potrebbe selezionare il Preset General - Zeroed, più frequentemente, come ad esempio
risultare davvero molto utile acquisire la in caso contrario ai file in formato RAW quelle relative al copyright e ai recapiti
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del fotografo.
Infine è possibile attribuire specifi-
che parole chiave (Keywords) al gruppo
di foto che si stanno importando, in
modo da poterle ritrovare più veloce-
mente all’interno del proprio archivio.
Ogni parola chiave o insieme di parole
chiave deve essere separato da una
virgola.
L’opzione Render standard-sized
previews crea, già in fase di importazio-
ne, un’anteprima ad alta risoluzione
delle immagini che ne velocizza la visua-
lizzazione all’interno di Adobe Photos-
hop Lightroom e permette di visualizzar-
le anche quando il supporto di memoria
nel quale sono archiviati gli originali è
temporaneamente scollegato. Questa
anteprima in formato JPG viene conser-
vata in memoria all’interno del database
nella cartella Immagini > Lightroom. Il
peso e le dimensioni di queste antepri-
me sono personalizzabili dal menu File
> Catalog Settings > File Handling >
Preview Cache.
L’opzione Show Preview mostra le
miniature delle immagini che si intendo-
no importare consentendo l'eventuale
esclusioni di quelle da scartare, prima Importazione dalla fotocamera sociate istantaneamente al file rendendo
che inizi l'importazione. facile e snella un’operazione che invece,
in fase di scatto
svolta successivamente, può richiedere
Se la propria fotocamera può essere molto tempo e scrupolosità, oltre che
messa in connessione diretta con un esporre il lavoro a possibili errori.
computer, Photoshop Lightroom può Per utilizzare questa procedura è
Importazione di nuove immagini in
importare le foto simultaneamente e innanzitutto necessario configurare la
un Folder preesistente automaticamente mentre vengono propria fotocamera affinché possa
A volte, dopo che una cartella di catturate. essere collegata al computer in mo-
immagini è stata importata all’interno di Questa funzione può essere molto dalità FTP. Per questo si rimanda al
Photoshop Lightroom, può capitare di utile perché consente di visualizzare manuale d’uso della propria fotocamera.
aggiungere nuove immagini in quella istantaneamente le immagini in un moni- In generale è bene tenera conto che le
stessa cartella o di effettuare modifiche tor e di esaminarle accuratamente ad connessioni via cavo FireWire (IEE 1394)
ad alcuni dei file importati utilizzando alta risoluzione, se necessario anche o USB 2.0 permettono di scattare ed
applicazioni diverse. In casi come questi insieme al committente o ai propri colla- eseguire il download su un computer ad
per aggiornare rapidamente tali modifi- boratori. Inoltre questa funzione può una velocità molto simile a quella delle
che anche all’interno del software si può essere molto comoda per assegnare memory card. Alcune fotocamere offrono
fare clic con il tasto destro (CTRL + clic subito parole chiave ai file in tutti quei anche la libertà di una connessione wi-
su Mac) sul nome del Folder e scegliere casi nei quali il flusso di lavoro è com- reless (senza fili) tra fotocamera e com-
la funzione Synchronize Folder. Con plesso e impone un rigore particolare. puter (entro un centro raggio di metri),
questo comando vengono importate Un esempio di questo tipo sono i servizi ma attualmente il trasferimento è signifi-
tutte le immagini mancanti e vengono fotografici per consistenti quantità di cativamente più lento delle connessioni
aggiornate le immagini modificate. Se si prodotti, come quelli per cataloghi o ad via cavo.
desidera importare le nuove immagini esempio foto di archivio per casting di Una volta eseguita tale configura-
così come sono, senza verificarne le modelle. In casi come questi, Photoshop zione si può impostare Lightroom come
anteprime o specificare informazioni Lightroom risulta molto utile perché il segue in modo da importare le immagi-
come quelle relative alle keywords o al nome o il codice del prodotto, piuttosto ni, in tempo reale, direttamente all’inter-
copyright, basta disattivare l’opzione che il nome della modella o altre infor- no della Library:
Show Import Dialog Before Importing. mazioni importanti possono essere as-
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1 - Specificare una cartella del
computer nella quale eseguire il
download delle immagini. Questa con-
figurazione può essere fatta sulla foto-
camera (attraverso i menu interni) o at-
traverso il software fornito per scattare in
tethered mode (consultare il manuale di
istruzioni della propria fotocamera);
2 - Configurare Photoshop Li-
ghtroom in modo da importare auto-
maticamente ogni immagine che arri-
va nella cartella specificata chiamata
Watched Folder. Questa funzione di
Adobe Photoshop Lightroom si attiva
attraverso il menu File > Auto Import >
Enable Auto Import. Le opzioni di im-
portazione si personalizzano dal menu
File > Auto Import > Auto Import Set-
tings. Dalla finestra di dialogo dedicata è
possibile specificare di volta in volta il
Watched Folder. Photoshop Lightroom
provvede automaticamente a spostare i
file dalla cartella nella quale la fotocame-
ra scarica le immagini in una nuova de-
stinazione e li importa nella Library. Le
altre opzioni disponibili nella finestra di
dialogo sono analoghe a quelle presenti
nella finestra Import Photos.
[16]
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Esportare le immagini
elaborate Quali software della famiglia Adobe assicurano massima compatibilità
con la versione 1.2 di Adobe Photoshop Lightroom?
E’ durante la fase di esportazione
che tutte le correzioni effettuate sulle Sia Lightroom sia Camera RAW condividono la stessa tecnologia proprio per
foto vengono definitivamente applicate garantire la massima coerenza di risultati e compatibilità tra le applicazioni
Adobe che supportano il RAW processing. Per questa ragione, se si desidera
ad una copia dei file originali. Se si mo- avere la massima compatibilità con il Modulo Develop della versione 1.2 di
dificano le immagini all’interno di Pho- Photoshop Lightroom è necessario aggiornare il plug-in Camera RAW alla ver-
toshop Lightroom, ma non si esegue sione 4.2.
Al momento i software Adobe che lo supportano sono: Photoshop CS3, Pho-
alcun tipo di esportazione, gli originali
toshop Elements 4.01 per Mac, Photoshop Elements 5.0 e Premiere Elements
rimangono a tutti gli effetti inalterati e 3.0 per Windows.
se vengono aperti utilizzando un qua-
lunque altro software questi appaiono
come in origine, ovvero privi di modifi-
che (a meno di aver esportato i dati
XMP). In quali casi le modifiche eseguite con Adobe Photoshop Lightroom po-
L’esportazione può avvenire in trebbero non essere visualizzate in Bridge o in Adobe Photoshop?
vari modi, a seconda dell’utilizzo cui
le immagini sono destinate: In generale, in tutti i flussi di lavoro che prevedono l’utilizzo sia di Lightroom sia
• Tramite il comando dal menu File di Camera RAW è necessario verificare che le Preferenze di Camera RAW siano
impostate nel seguente modo: Salva Impostazioni immagine in > File col-
> Export (vd. paragrafo seguente) si può laterali “.xmp”. Se alcuni file importati in Photoshop Lightroom vengono suc-
effettuare una sorta di “Salva con Nome” cessivamente editati in Camera RAW, Lightroom non aggiorna automaticamente
avanzato in batch che permette il sal- l’anteprima delle nuove versioni. Per farlo basta utilizzare la funzione del menu
Metadata > Read Metadata from Files disponibile all’interno del modulo Library.
vataggio di uno o più file simultanea-
mente nei formati JPG, PSD, TIFF o Se in Bridge (o negli altri programmi compatibili con il plug-in Camera RAW) le
DNG, consentendo di specificarne la immagini appaiono prive di modifiche malgrado siano state elabo-
localizzazione, il nome, la dimensione in rate in Photoshop Lightroom verificare se:
• E’ stata eseguita correttamente l’esportazione dei dati XMP;
pixel, la risoluzione, lo spazio colore, il • La versione di Camera RAW che si sta utilizzando è stata aggiornata alla ver-
Watermark del copyright e alcune speci- sione 3.7 o successiva.
fiche sulla gestione dei metadati e delle
Se in Adobe Bridge o negli altri programmi compatibili con Camera RAW solo
parole chiave; alcune modifiche eseguite in Photoshop Lightroom non vengono vi-
• Si può creare un file PDF, con sualizzate correttamente è possibile che:
una o più immagini impaginate, dai • La versione di Camera RAW che si sta utilizzando non contempla tutte le fun-
zioni disponibili all’interno di Photoshop Lightroom. Ad esempio in Adobe Pho-
Moduli Slideshow (pulsante Export) e toshop CS2 non sono disponibili funzioni nuove come Recovery, Fill Light, Spot
Print (pulsante Print > Salva come PDF, Removal Tool, Red Eye Tool, Vibrance...;
funzione questa disponibile con i sistemi • La versione del software utilizzato per aprire i file elaborati in Photoshop Li-
ghtroom è in una lingua diversa. Ad esempio, in alcuni computer potrebbe esse-
operativi Apple o con il software Acrobat
re installata la licenza in lingua inglese di Photoshop Lightroom e una in lingua
Professional); italiana di Bridge. In questi casi alcune informazioni assegnate ai file (come ad
• Si possono mandare direttamen- esempio il colore delle etichette) non possono essere visualizzate correttamente
te in stampa i file impaginati all’interno perché il metadato viene scritto sul file in una lingua e viene poi letto in un’altra.
L’informazione nel file tuttavia rimane memorizzata, per cui può essere visualiz-
del Modulo Print tramite il pulsante zata con le versioni nella stessa lingua o eseguendo le ricerche utilizzando termi-
Print); ni inglesi. Ad esempio, per ritrovare con Bridge in lingua italiana tutte le imma-
• Si può esportare, o caricare diret- gini alle quali con Photoshop Lightroom si è assegnata l’etichetta rossa si può
effettuare una ricerca dal menu Modifica > Trova > Criteri > Etichetta > Con-
tamente su Internet, una photogallery tiene > Red.
per il web in HTML o animata in Flash
tramite i pulsanti Export e Upload dispo-
nibili nel Modulo Web;
applicare correzioni avanzate, filtri, lavo- XMP in modo da poter ad esempio
• Si possono masterizzare le foto
rare con livelli multipli, con le maschere, trasferire i file originali integri corredati
direttamente su CD o DVD tramite il
su singoli canali o con funzioni comun- delle modifiche applicate;
comando dal menu File > Export > After
que non disponibili in Photoshop Li- • Si può esportare un Catalog in
Export: Burn the exported images to a
ghtroom. Il comando dal menu per pas- modo da integrare tra loro due o più
disc;
sare a Photoshop è Photo > Edit in database di correzioni eseguite con di-
• Si possono aprire una o più im-
Adobe Photoshop ed è disponibile solo versi computer.
magini direttamente in Adobe Photos-
all’interno dei moduli Library e Develop; Infine si può tenere conto che gli
hop quando si ha la necessità di esegui-
• Si può esportare solo il codice utenti Mac possono anche esportare le
re operazioni accurate di fotoritocco,
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immagini trascinandole dalla Grid della
Library direttamente sulla propria Scriva-
nia, ma in questo modo si ottiene una
copia del file prima delle correzioni ese-
guite in Lightroom.
Nelle prossime pagine sono illustrati
alcuni dei metodi di esportazione sopra
menzionati. Tutte le altre procedure sono
spiegate nei successivi capitoli dedicati
ai singoli Moduli.
Il comando Export
Il comando Export è disponibile sia
come pulsante all’interno del Modulo
Library sia dal menu Edit > Export Pho-
tos.
Questa tipologia di esportazione
può essere considerata a tutti gli effetti
una sorta di “Salva con Nome avanzato
in batch” che permette di eseguire, si-
multaneamente su uno o più file, tutta
una serie di operazioni relative al nome,
al ridimensionamento, allo spazio colo-
re, alla masterizzazione, ecc.
In pratica questo comando lascia
intatti gli originali e crea una copia delle
singole immagini alle quali va ad appli-
care, in una sola fase, tutti gli interventi
che sono stati eseguiti all’interno di Pho-
toshop Lightroom sia sui metadati (stel-
le, etichette colorate, bandiere, parole
chiave, ecc) sia sui pixel (regolazioni del
Modulo Develop).
Dalla finestra di dialogo è possibile
specificare diverse opzioni.
Come si ritagliano le immagini ad una certa dimensione?
Preset: offre alcuni gruppi di impo- Nella finestra di dialogo dell’esportazione c’è l’opzione Constrain Maximum
stazioni predefinite per un’esportazione Size che permette di ridimensionare le immagini automaticamente du-
veloce e di routine dei file. E’ possibile rante l’esportazione.
I valori numerici che si inseriscono nei campi Width/Height ricampionano, alla
salvare nuovi Presets di esportazione
dimensione specificata il lato più lungo della foto, sia esso orizzontale o vertica-
personalizzati in base alle proprie esi- le.
genze utilizzando il comando Save Cur- Se ad esempio si devono esportare alcune immagini da stampare in formato
rent Settings as New Preset. 10x15 cm è sufficiente specificare:
• Units: Centimeters;
Export Location: consente di speci- • Width: 15;
ficare la posizione, e l’eventuale sotto- • Height: 15.
cartella, nella quale si intendono salvare In questo modo, anche se la cartella esportata contiene scatti sia orizzontali sia
verticali, tutti vengono ridimensionati alla stessa grandezza e il lato più corto
i file. viene adattato proporzionalmente.
File Naming: permette di rinominare
i file in modo articolato e accurato.
Per modificare invece il rapporto di proporzione tra l’altezza e la lar-
File Settings: offre opzioni relative al
ghezza dell’immagine si deve utilizzare lo strumento Crop Overlay disponibile
formato di salvataggio e all’eventuale all’interno del Modulo Develop.
tipo di compressione.
Image Settings: si utilizza per attri-
buire lo spazio colore, la profondità di
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bit, la risoluzione ed eventualmente an-
che per ridimensionare le immagini (vd.
box nella pagina precedente). L’opzione
Add Copyright Watermark scrive diretta-
mente sul bordo dell’immagine le infor-
mazioni contenute nel metadato Copy-
right.
Metadata: l’opzione Minimize Em-
bedded Metadata esporta i file cancel-
lando tutti i metadati ad eccezione del
Copyright. La funzione Write Keywords
as Lightroom Hierarchy, esporta le paro-
le chiave associate alle immagini sepa-
rando con il carattere pipe (|) keywords
della stesso gruppo.
Post-processing: permette di lan-
ciare automaticamente altri applicativi in
modo da applicare un’azione in batch a
tutte le immagini che si stanno espor-
tando. Ad esempio si possono lanciare
droplet di Adobe Photoshop oppure
masterizzare le foto direttamente su CD
o DVD tramite il comando Burn the ex-
ported images to a disc.
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database. In questo modo i file originali,
lasciati integri, preservano la massima
qualità e modularità per qualunque
Dove vengono scritti i dati XMP?
eventuale ulteriore modifica.
Nei file in formato JPG, PSD, TIFF i dati XMP vengono scritti direttamente nei
Questo tipo di esportazione può metadati incorporati nel file originale.
essere eseguita di volta in volta, su una
o più foto selezionate, oppure, automati- Per tutti i formati RAW proprietari (CR2, NEF, ORF, RAF, ecc) queste informazioni
vengono salvate nel leggero file collaterale XMP che viene automaticamente
camente su tutte le immagini del proprio inserito all’interno della stessa cartella del file originale e prende lo stesso no-
archivio. me. Se questo file XMP viene rimosso o rinominato il file RAW apparirà privo di
Per eseguire l’esportazione dei modifiche, ovvero, così come è stato scattato.
dati XMP manualmente: Se si desidera incorporare il file XMP ai file in formato RAW basta conver-
1 - selezionare uno o più file dal tire il file RAW originale in formato DNG.
Modulo Library;
2 - esportare i dati XMP sui singoli
file attraverso il comando dal menu Me-
tadata > Save Metadata to File oppure
utilizzando la comoda scorciatoia da Che fine hanno fatto i Photo Binder?
tastiera CTRL + S su Windows (Coman-
La procedura di esportazione relativa ai Photo Binder, presente nella Beta 4.1 di
do + S su Mac) Questa funzione è di- Photoshop Lightroom, non è più disponibile ed è stata sostituita dalla modalità di
sponibile sia nel Modulo Library sia nel esportazione illustrata sopra.
menu contestuale dell’immagine facen-
do clic sull’anteprima con il tasto destro
(CTRL + clic su Mac).
La procedura appena descritta va
ripetuta ogni volta che si desidera ag-
Si possono avere diversi Catalog?
giornare i dati XMP dei singoli file con le
Per integrare diversi Catalog tra loro si utilizza il comando dal menu File >
modifiche effettuate all’interno di Pho- Export as Catalog Questa funzione si utilizza quando capita ad esempio di
toshop Lightroom. lavorare su diversi computer allo stesso progetto. L’intera procedura è spiegata
Se si desidera eseguire l’esporta- più avanti in questo capitolo.
zione dei dati XMP sempre e in auto- Per creare diversi Catalog da caricare nella Library uno alla volta si utilizza
matico su tutte le immagini elaborate si il comando dal menu File > New Catalog. La finestra di dialogo che appare
può attivare l’opzione disponibile dal consente di stabilire dove si vuole archiviare il nuovo Catalog e il nome che gli si
menu File > Catalog Settings > Meta- vuole assegnare. Una volta creato il nuovo Catalog si può caricarlo nella Library
dal menu File > Open Catalog. Facendo clic sul pulsante Relaunch della fine-
data > Automatically write changes stra di dialogo successiva Photoshop Lightroom viene automaticamente chiuso e
into XMP. Tuttavia l’attivazione di questa riaperto con la Library aggiornata. Per riaprire velocemente un Catalog già aper-
preferenza riduce le performance del to è disponibile il comando dal menu File > Open Recent. che consente di ese-
programma. guire molto più rapidamente l’operazione illustrata sopra.
E’ importante sottolineare che que-
sto tipo di esportazione memorizza tutte
sono essere aperti direttamente con il
le modifiche effettuate ad eccezione di
plug-in Adobe Camera RAW, conservan-
Collections, Snapshots, History, Virtual
do tutte le modifiche compatibili esegui-
Copies, Collections, Quick Collection e
te in Photoshop Lightroom, e questi pos-
Stack. Inoltre la compatibilità delle re-
sono essere ulteriormente modificati
golazioni memorizzate nei file è sem-
attraverso i comandi offerti da Camera
pre vincolata alle funzioni disponibili
RAW.
nella versione di Camera RAW utilizza-
ta per la loro apertura. Ad esempio
Photoshop CS2 è in grado di visualizzare
stelle, etichette colorate e tutte le regola-
zioni del Modulo Develop ad eccezione
delle regolazioni non disponibili nella
versione 3.7 di Camera Raw come ad
esempio Recovery e Fill Light.
Dalla versione 4.0 di Camera RAW,
lanciata con la Creative Suite CS3, perfi-
no file in formato JPG, PSD e TIFF pos-
[20]
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Esportare un Catalog
[21]
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IL MODULO LIBRARY
ORGANIZZARE, SELEZIONARE E ARCHIVIARE LE IMMAGINI
[22]
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SCORCIATOIE DA TASTIERA: PER INIZIARE... Adattare l’area di lavoro
Attualmente le scorciatoie da tastiera di
per VISUALIZZARE le foto
Photoshop Lightroom non sono personaliz- in diverse modalità
zabili. I brevi paragrafi che seguono illu-
Molti tasti di questo software supportano il
long press behavior: tenendoli premuti
strano sinteticamente come svolgere
Come in tutti i programmi Adobe
prolungatamente si attiva la funzione loro con Photoshop Lightroom le principali
associata per poi disattivarsi non appena si l’interfaccia è ridimensionabile libera-
operazioni generali che ogni fotografo
rilascia il pulsante. Nella modalità di visua- mente consentendo una ridistribuzione
lizzazione provvisoria è comunque possibile esegue quotidianamente nel proprio
lavorare usando il mouse normalmente.
delle aree occupate dai vari elementi tale
flusso di lavoro.
da conformarsi perfettamente all’utilizzo
Molti di questi argomenti sono ulte-
COMANDO* Pe r s e l e z i o n a r e i l che si fa del software nelle varie fasi del-
modulo Library. riormente approfonditi nella sezione
la post-produzione.
+ ALT +1 seguente di questo stesso capitolo de-
dicata ai Pannelli del Modulo Library.
COMANDO* Pe r s e l e z i o n a r e i l
modulo Develop.
+ ALT + 2
(OPPURE D) Miniature
COMANDO* Pe r s e l e z i o n a r e i l
modulo Slideshow.
+ ALT + 3 Come si può inserire il proprio
COMANDO* Pe r s e l e z i o n a r e i l marchio sull’interfaccia di
modulo Print.
+ ALT + 4 Photoshop Lightroom?
Photoshop Lightroom è persona-
COMANDO* Pe r s e l e z i o n a r e i l
lizzabile al punto che ogni foto-
modulo Web.
+ ALT + 5 grafo può sostituire il nome del
software personalizzandolo con il
proprio nome o marchio. Il
G Per passare alla mo- comando per farlo si trova nel
dalità Grid del modu- menu Edit > Identity Plate Setup
lo Library. su Windows (Lightroom > Identity
Plate Setup su Mac).
Così come in Adobe
TAB Photoshop questo tasto
Dalla finestra di dialogo che
compare è anche possibile per-
nasconde i Pannelli. sonalizzare i pulsanti dell’in-
terfaccia determinandone font,
Nasconde simultanea-
TAB + SHIFT mente sia i Pannelli sia
dimensione e colori. Si consiglia
Per visualizzare e scorrere veloce-
tuttavia di privilegiare sempre
il Filmstrip. tinte neutre per non viziare la mente molte immagini simultaneamente
percezione cromatica delle im- si può utilizzare il Filmstrip disponibile in
Nasconde la Barra degli
T Strumenti.
magini.
ogni Modulo o la modalità di visualizza-
Per applicare le modifiche all’in-
terfaccia occorre selezionare l‘op- zione Grid (griglia) disponibile dal Mo-
F Alterna le tre modalità
di visualizzazione:
zione Enable Identity Plate. dulo Library.
schermo standard,
Per variare la dimensione delle
schermo intero, scher- miniature:
mo intero senza menu.
• Nel Filmstrip occorre spostarsi con
il cursore lungo il bordo del “rullino” e
COMANDO* E’ la scorciatoia della
funzione Metadata > trascinare verso l’alto;
+S Save Metadata to File.
Serve a salvare i dati
• Nella modalità Grid si utilizza inve-
XMP direttamente sul ce l’apposito cursore Thumbnails posto
file. sulla Barra degli Strumenti.
Da qualunque Modulo, attraverso la
scorciatoia da tastiera G si passa velo-
*Il tasto Comando su Mac equivale al tasto cemente alla Library in modalità Grid.
CTRL su Windows.
[23]
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Foto grandi, una alla volta Su sfondo nero, bianco o grigio nocromatico riducendo la distrazione
arrecata dall’interfaccia. Questa funzione
è disponibile in tutte le modalità di visua-
lizzazione su uno o più file selezionati.
Attraverso il comando dal menu
Preferences > Interface > Lights Out si
può sostituire lo sfondo nero con altri
toni in scala di grigio e intervenire sul-
l’opacità.
A pieno schermo
[24]
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ORDINARE gli scatti Personalizzare la successione Raggruppare scatti simili
e la sequenza degli scatti
Raddrizzare le foto
[25]
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La modalità Survey View (ispezione)
CONFRONTARE diverse mette invece a confronto due o più im-
Selezionare
foto simultaneamente magini simultaneamente per averne un e CLASSIFICARE le foto
punto di vista globale.
Facendo clic sulla X posta in basso
a destra è possibile escludere alcuni
Confrontare più immagini tra loro
scatti dalla visualizzazione.
[26]
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> Set Rating (assegna una classifica con toia da tastiera 6), foto in location Verde
le stelle); - Green - (scorciatoia da tastiera 8), ri-
VISUALIZZARE i file
> Set Flag (assegna bandiera); storante Blu - Blue - (scorciatoia da ta- IN MODO SELETTIVO
> Color Label (assegna etichetta colora- stiera 9), foto di gruppo Viola - Purple -
ta). (per il colore viola non è attualmente
attraverso i filtri
Inoltre altri criteri molto validi per disponibile una scorciatoia da tastiera).
organizzare e ritrovare facilmente le pro- Oppure i colori possono anche essere
prie immagini sono costituiti dall’asse- molto utili per dividere le tipologie di
gnazione di Keywords (parole chiave) e soggetto, in modo da essere facilitati ad
dati IPTC. esempio nel ritrovare velocemente certi
La funzione Filters (filtri) serve a
scatti o aggiornare il proprio portfolio. In
visualizzare solo le immagini che ri-
questo senso, ad esempio, può essere
spondono a certi requisiti nascondendo
Bandiere utile pensare di assegnare un colore ai
temporaneamente le altre. Facendo clic
ritratti, un altro agli still life, un altro an-
Le bandiere sono adatte ad una sui pulsanti disponibili è possibile isolare
cora ai paesaggi e così via...
scelta generale di primo livello. le foto in base alla tipologia di bandiere,
Pick (scorciatoia da tastiera P) as- stelle e/o colori assegnata ai file durante
segna una bandiera bianca, adatta per la fase di selezione e classificazione.
le immagini che sono valide. Facendo clic sull’icona che riproduce un
Rejected (scorciatoia da tastiera X) interruttore, posta all’estremità destra è
assegna una bandiera nera, simbolo Applicare le possibile disabilitare temporaneamente il
adatto per gli scatti che vanno eliminati. filtro lasciandone però immutate le im-
Unflagged (scorciatoia da tastiera
IMPOSTAZIONI con un clic postazioni. Dalla versione 1.1 di Photos-
U) si utilizza per rimuovere una delle due hop Lightroom è stato anche aggiunto
bandiere dall’immagine. un nuovo pulsante che permette di vi-
sualizzare con un solo clic tutte le Virtual
Copies (copie virtuali) presenti in un
Stelle certo gruppo di immagini. L’ultimo pa-
rametro sulla destra, Master Photos,
Le stelle rappresentano uno stru-
(immagini principali) permette invece di
mento più accurato di classificazione
visualizzare solo la versione mastro di
qualitativa delle immagini. In generale
una serie di Virtual Copies.
più alto è il numero delle stelle che si
Altre tipologie di filtri possono esse-
associano ad una foto migliore è l’im-
re applicate anche attraverso il Pannello
magine. I numeri della tastiera da 1 a 5
Keyword Tags e il Pannello Metadata
consentono di assegnarle con estrema
Browser che consentono di visualizzare
praticità. Oppure si può fare clic su uno Questa funzione è stata introdotta velocemente tutte le immagini contenen-
dei 5 puntini presenti sotto l’anteprima nella versione 1.1 di Adobe Photoshop ti una certa parola chiave o un certo
dell’immagine. Per togliere qualunque Lightroom grazie all’inserimento del metadato.
classificazione da una o più immagini nuovo Painter Tool disponibile nella
basta selezionarle e digitare il tasto zero Barra degli Strumenti. Facendo clic sul-
della tastiera. l’icona della bomboletta spray appare
un menu pop-up Paint dal quale è pos-
sibile determinare le impostazioni si in-
Etichette colorate tendono “spruzzare” sulle immagini.
Con il Painter Tool è possibile applicare
Le etichette colorate sono un livello
parole chiave (Keywords), etichette colo-
di classificazione ancora più scrupoloso
rate (Label), bandiere (Flag), classifiche
che si fonda principalmente su un con-
con le stelle (Rating), metadati (Metada-
cetto di classificazione tipologica.
ta), Presets del Modulo Develop (Set-
Ognuno può assegnare ai vari colori la
tings), e perfino ruotare le immagini (Ro-
valenza che preferisce, in base alla tipo-
tation).
logia del proprio flusso di lavoro. Ad
Per applicare velocemente queste
esempio, chi si occupa di fotografia di
impostazioni su diverse immagini in po-
matrimonio, può assegnare un colore ad
co tempo basta fare clic e trascinare lo
ogni fase della giornata: casa della spo-
strumento sopra le miniature, proprio
sa Rosso - Red - (scorciatoia da tastiera
come se si trattasse di uno spray.
5), cerimonia Giallo - Yellow - (scorcia-
[27]
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RITROVARE uno o più file Attivare o SELEZIONARE CANCELLARE
all’interno dell’archivio una o più immagini una o più immagini
[28]
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L’anteprima del Navigator offre inol-
I Pannelli del Il Pannello NAVIGATOR
tre una previsualizzazione per:
Modulo Library • L’effetto dei Presets sull’immagine nel
Modulo Develop;
• L’anteprima di alcune funzioni, stru-
menti e regolazioni come ad esempio il
White Balance Selector (strumento bi-
Caratteristiche generali dei Pan- lanciamento del bianco), il Crop Overlay
nelli Tool (strumento taglierina) e i vari stadi
Per espandere o contrarre i Pan- dei Pannelli Snapshots e History nel Mo-
nelli si fa clic sulla barra che contiene il dulo Develop;
nome del Pannello. • L’anteprima della miniatura del
Per nascondere alcuni Pannelli dal- Filmstrip sopra la quale si trova il curso-
l’interfaccia si fa clic con il tasto destro re.
(CTRL + clic su Mac) sul nome del Pan-
nello e si scelgono i Pannelli da nascon-
dere sul menu pop-up.
Per visualizzare un solo Pannello Il Pannello LIBRARY
alla volta in modo che tutti gli altri si Il Pannello Navigator posto in alto a
chiudano automaticamente e simulta- sinistra è molto simile al Navigatore di
neamente: fare clic sopra il nome del Photoshop anche se presenta caratteri-
Pannello (una sola volta) tenendo pre- stiche più evolute. Questo pannello è
muto il tasto ALT. Questa modalità è mol- disponibile anche nel Modulo Develop.
to utile per evitare di affollare l’interfac- Negli altri tre Moduli invece prende il suo
cia. Ripetendo l’operazione la visualizza- posto il Pannello Preview.
zione ritorna come di default. La stessa I piccoli pulsanti in alto a destra
funzione è comunque disponibile dal consentono di visualizzare l’immagine
menu contestuale di ciascun Pannello con diversi rapporti di ingrandimento
scegliendo l’opzione Solo Mode. predefiniti:
All’interno dei Pannelli (siano essi • Fit (adatta allo schermo) visualizza Il pannello Library è una sorta di
Folders, Collections, Keyword Tags, Pre- l’immagine nella sua interezza adattan- riepilogo generale dal quale è possibile
sets, Snapshots, ecc) posso essere done la dimensione in rapporto allo spa- monitorare lo stato attuale dell’archivio.
creati o eliminati diversi elementi (come i zio disponibile nell’area del contenuto All Photographs (tutte le foto):
singoli Folder o Template) utilizzando i (vd. immagine a pag. 4); permette di accedere a tutte le foto im-
pulsanti +/–. Inoltre tutti, ad eccezione • Fill (adatta all’area del contenuto) portate nella Library.
di quelli relativi agli Snapshots e alla permette all’anteprima di riempire com- Quick Collection (collezione Velo-
History, possono essere organizzati in pletamente l’area disponibile per la vi- ce): permette di creare e visualizzare
modo gerarchico trascinando gli uni sualizzazione dell’immagine; velocemente una raccolta temporanea di
dentro gli altri. I Templates (dei Moduli • 1:1 visualizza la foto al 100%. Se ne immagini concepita per un utilizzo prov-
Slideshow, Print e Web) vengono invece consiglia l’utilizzo per una verifica imme- visorio. E’ il caso ad esempio di quando
aggiunti o rimossi utilizzando i pulsanti diata e precisa di nitidezza, punto di si devono produrre alcune ristampe di
Add e Remove. messa a fuoco, rumore digitale, artefatti, immagini facenti parte di progetti diversi:
aberrazioni cromatiche, ecc; il gruppo di foto che viene creato in que-
• 3:1 visualizza l’immagine al 300% per ste situazioni ha un’utilità momentanea
interventi particolarmente mirati e accu- perché, una volta stampate, non hanno
rati; ragione di rimanere in memoria come
Nel piccolo menu contestuale sono di- criterio organizzativo.
sponibili altre 8 modalità diverse di I file possono essere aggiunti alla
visualizzazione. I rapporti di ingrandi- Quick Collection in diversi modi:
mento sono calcolati in multipli pari (es.: • Per trascinamento;
100%, 50%, 25%) per evitare gli artefatti • Utilizzando la scorciatoia da tastie-
visivi derivanti dall’uso di decimali in fase ra “B”;
di zoom. • Facendo clic sul pallino posto in
Facendo clic sull’immagine si alter- alto a destra sulle miniature delle imma-
nano le modalità di visualizzazione Fit o gini.
Fill con l’ultima modalità utilizzata. Non si possono creare simultanea-
[29]
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mente diverse Quick Collection: data la Il Pannello Find (trova) permette di Il Pannello Folders visualizza sol-
sua valenza provvisoria può esisterne eseguire una ricerca avanzata sull’intera tanto le cartelle delle immagini importa-
soltanto una alla volta. Non appena svol- Library utilizzando i metadati contenuti te, quindi, all’interno dell’hard disk po-
ta la sua funzione la si può svuotare nelle immagini. La ricerca può essere trebbero essere presenti altre che non
cancellandone i file (le immagini rimar- eseguita digitando nel campo Text una o sono mai state importate nella Library.
ranno comunque nei Folder e nelle più informazioni testuali oppure attivan- Inoltre può avvenire che Photoshop Li-
eventuali Collections). Se necessario, do l’opzione Date che consente di sele- ghtroom mostri l’anteprima di file che
può essere trasformata in una normale zionare le foto trascinando i cursori lun- non risiedono più su alcun supporto di
Collection selezionando le immagini in go la linea temporale, in modo da re- memoria. In questo caso sulle miniature
essa contenute e trascinandole sopra il stringere il lasso di tempo cui la data di compare un piccolo punto interrogativo
nome di una Collection. creazione delle immagini si riferisce. e il programma non trovando il file origi-
Previous Import (ultima importazio- nale, non consente di eseguire regola-
ne): visualizza l’ultimo gruppo di foto zioni di sviluppo su questo tipo di im-
importate. magini, sebbene ne conservi in memoria
Already in Library (già nella Libra- l’anteprima e le correzioni. Visualizzando
ry): mostra i file che erano già presenti Il Pannello FOLDERS questo tipo di file all’interno del Modulo
nella Library quando si è cercato di im- Develop compare il messaggio The file
portarli nuovamente durante l’ultima could not be opened.
importazione. E’ bene ricordare che Uno stesso file con lo stesso nome
Photoshop Lightroom non consente di non può essere presente in più Folders
importare più volte uno stesso file. e dunque non può essere importato più
Previous Export as Catalog (pre- di una volta.
cedente importazione come Catalog): Ogni qualvolta si esegue uno spo-
mostra le ultime immagini importate co- stamento di file o cartelle il Pannello Fol-
me Catalog. ders e il supporto di memoria che con-
Missing Files (file mancanti): mostra tiene le immagini si sincronizzano auto-
tutti i file nella Library dei quali si è perso maticamente, sia che le modifiche ven-
il collegamento all’originale. Solitamente gano eseguite all’interno del programma
si tratta di immagini che sono state can- sia che vengano eseguite dal desktop
cellate fuori dall’interfaccia di Photoshop del computer. In pratica, se in Photoshop
Lightroom utilizzando il sistema operati- Lightroom viene trascinato un Folder
vo (delle quali Photoshop Lightroom all’interno di un altro, verrà effettuato
continua a tenere in memoria l’antepri- uno spostamento fisico anche nel sup-
ma e le modifiche applicate ad esse) porto di memoria dove risiedono le im-
oppure di immagini presenti su un hard magini. Se invece effettua lo spostamen-
disk esterno momentaneamente scolle- to di una cartella direttamente su que-
gato. st'ultimo (ove modificabile) la sua posi-
zione viene automaticamente aggiornata
allorché si fa clic sul suo nome all’inter-
no della Library. I file contenuti nelle
cartelle rosse non sono modificabili fino
Il Pannello FIND a quando non vengono localizzati.
Attraverso Photoshop Lightroom i
Folders possono essere:
Il Pannello Folders (cartelle) è una • Rinominate con un doppio clic
rappresentazione fedele della posi- sul nome;
zione esatta che le immagini importa- • Riorganizzate in una gerarchia
te nella Library occupano all’interno logica di contenuti trascinando le une
del supporto di memoria nel quale all’interno delle altre;
sono archiviate, sia esso l’hard disk del • Aggiunte, creandone di nuove,
computer, un hard disk esterno, un CD, facendo clic sul pulsante “+”;
un DVD o altro (ad esclusione dei ser- • Cancellate, facendo clic sul pul-
ver). Facendo clic sul nome di una car- sante “–“. In questo modo le immagini
tella appaiono tutte le foto contenute in vengono rimosse dalla Library, ma la
essa e all’interno delle relative sottocar- cartella e i file originali rimangono sul
telle. supporto di memoria.
[30]
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Un Folder appare di colore rosso Il Pannello COLLECTIONS Se si rimuove un’intera Collection o i file
quando Photoshop Lightroom non è in in essa contenuti le immagini rimangono
grado di localizzarla. Questo può verifi- comunque all’interno del Folder di origi-
carsi se una cartella viene spostata nel ne.
cestino dal desktop del computer oppu- Anche le Collections così come i
re quando il supporto di memoria che Folders possono essere create o elimi-
archivia gli originali è scollegato. Non nate attraverso i tasti +/– e possono
appena un supporto, come un hard disk essere organizzate in modo gerarchico
esterno, viene nuovamente collegato al trascinandole le une sopra le altre.
computer, il programma localizza le car-
telle in modo automatico. Questa opera-
zione si può anche avviare manualmente
facendo doppio clic sul nome di una
Cosa accade se si modifica
cartella rossa. un’immagine che è presente
In alternativa, la localizzazione può
nella Quick Collection o in di-
essere eseguita nei seguenti modi:
• Fare clic con il tasto destro (CTRL verse Collections?
+ clic su Mac) sul nome della cartella e
Quando si esegue una qualun-
scegliere l’opzione Locate Missing Fol- que modifica (parole chiave, bi-
der; lanciamento del bianco...) su un
Questo Pannello consente di creare
• Fare clic sul piccolo punto interro- file presente in diverse Collections
raccolte virtuali di immagini, chiamate o nella Quick Collection questo
gativo che compare sulla sua miniatura.
Collections (collezioni) che, diversamen- file risulta automaticamete modi-
In questo caso Photoshop Lightroom ficato ovunque esso si trovi all’in-
te dai Folders, offrono un’organizzazio-
mostra la posizione nella quale si trova- terno della Library.
ne trasversale delle foto. In questo Se si desidera però avere una
vano le immagini al momento dell’impor-
modo una stessa immagine può essere stessa foto interpretata in vari
tazione e offre l’opportunità di localizzar- modi in diverse collezioni (ad
presente in diverse Collections senza
le manualmente. esempio a colori in una Collection
venire fisicamente duplicata o spostata e in bianco e nero in un’altra) si
Quando un Folder appare di colore
dalla sua posizione originale. può utilizzare la funzione Virtual
grigio nessuna immagine è presente al Copies.
I nomi o la gerarchia delle Collec-
suo interno.
tions viene memorizzata solo all’interno
All’interno di un Folder non è possi-
del database di Photoshop Lightroom
bile personalizzare l’ordine delle imma-
senza modificare la posizione o il nome
gini trascinandole. Per farlo è necessario
delle cartelle che contengono i file origi-
creare una Collection.
nali.
Creare una Collection può tornare
utile quando si devono raggruppare tra Il Pannello KEYWORD TAGS
loro foto appartenenti a diversi progetti.
Quante foto ci sono in un Fol- Ad esempio le Collections sono un otti-
mo sistema per tenere sempre aggiorna-
der?
to il proprio portfolio: un fotografo può
Il numero posto sulla destra del infatti crearne diverse in base ai generi
nome dei Folder indica il numero fotografici nell’ambito dei quali lavora
delle foto in esso contenute. Se le (ritratto, paesaggio, still life, reportage,
immagini sono state raggruppate
in Stacks il contatore considera ecc) e di volta in volta può trascinarvi le
una singola foto e affianco al immagini migliori (ad esempio classifica-
numero appare il simbolo del + te con 4 o 5 stelline) relative ad un de-
che lo segnala. Non appena si
terminato genere, evitando di occupare
espande lo Stack il contatore
ricalcola il numero effettivo degli spazio sull’hard disk con superflue du-
scatti. plicazioni. Oppure può essere utile crea-
re una Collection quando si vuole per-
sonalizzare l’ordine delle immagini o
quando si vogliono creare slideshow o Il Pannello Keywords (parole chiave)
photogallery. visualizza in ordine alfabetico tutte le
Per aggiungere una o più foto ad parole chiave che nel tempo sono state
una Collection basta selezionarle e tra- associate alle immagini, sia in fase di
scinarle sopra il nome di quest’ultima. importazione sia direttamente dal Pan-
[31]
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nello Keywording. Il Pannello METADATA BROWSER • Lens: il tipo di ottica utilizzata per
Anche in questo caso è possibile lo scatto. Spesso, quando un fotografo
creare una struttura gerarchica trasci- cerca una certa immagine, può non ri-
nando le parole chiave le une sulle altre cordare dove o quando ha realizzato la
in modo da creare un’organizzazione foto, ma è facile che abbia bene in men-
logica e fruibile. Ad esempio, per un te se si tratta di uno scatto eseguito con
fotografo naturalista, anziché affollare il un grandangolo o con un teleobiettivo.
primo livello con parole chiave relative a • File Type: il tipo di file, a scelta tra
diverse specie di fiori sarà più utile inse- quelli importati (e importabili): JPG,
rirle all’interno di una chiamata “fiori” RAW, DNG, PSD, TIFF.
collocata all’interno di un’altra chiamata • Aperture: l’apertura del diafram-
“natura” la quale magari potrebbe ospi- ma utilizzata per realizzare la foto.
tare anche un altro sottogruppo di paro- • Shutter Speed: il tempo di posa
le chiave chiamato “animali”. impostato sulla fotocamera al momento
Per assegnare una parola chiave ad dello scatto.
una o più immagini basta selezionarle e • ISO Speed Rating: il valore ISO.
trascinarle su quest’ultima. • Date: la data di creazione delle
Facendo clic su una delle parole immagini, con il richiamo all’anno, al
chiave vengono visualizzate automati- mese e al giorno.
camente tutte le immagini dell’intera • Location: il luogo nel quale sono
Library cui questa è stata associata. Fa- state scattate le foto. Questo parametro
cendo clic su una o più immagini all’in- prende in considerazione sia l’informa-
terno della Library vengono segnalati zione presente nel dato IPTC Location
con un segno di spunta tutti i Keyword sia le coordinate GPS (qualora la foto-
Tags associati alle immagini selezionate. camera ne sia dotata) che vengono as-
Con il segno “–”, invece, vengono se- segnate automaticamente in fase di
gnalate tutte le parole associate solo ad scatto.
alcune delle immagini selezionate in • Creator: l’autore delle foto. Que-
quel momento. sto parametro prende in considerazione
Anche i Keyword Tags come i Fol- il metadato Creator, che viene assegnato
ders e le Collections possono essere direttamente dalla fotocamera opportu-
creati o eliminati attraverso i tasti +/–. namente configurata (consultare il ma-
Rimuovendo o rinominando una parola nuale d’uso) o compilato manualmente
chiave, questa sarà automaticamente in post-produzione anche dal Pannello
rimossa o rinominata nei metadati di Metadata. Particolarmente utile per le
tutte le immagini. agenzie e gli studi nei quali collaborano
diversi fotografi.
• Label: l’etichetta colorata asse-
Questo Pannello consente di ese- gnata ai file in fase di selezione.
guire ricerche veloci sull’intera Library
sfruttando principalmente i metadati
che la fotocamera inserisce nei file al
momento dello scatto. In questo modo,
Nel Pannello Metadata Brow-
anche coloro che non sono soliti utilizza- ser si possono selezionare di-
re criteri avanzati e scrupolosi di catalo-
versi parametri simultanea-
gazione, come le parole chiave e i dati
IPTC, possono comunque eseguire ri- mente?
cerche avanzate sfruttando i metadati
Per selezionare diversi parametri
già incorporati. simultaneamente, ad esempio per
Da questo pannello è possibile ese- cercare tutte le foto scattate con
guire ricerche in base a: una certa fotocamera in un de-
terminato arco di tempo, basta
• Camera: il tipo di fotocamera con
selezionare un parametro e poi
la quale è stata realizzata la foto. Questo selezionare i successivi facendo
parametro, può risultare molto utile an- clic tenendo premuto premuto il
che per avere un riscontro fedele ed tasto CTRL (Comando su Mac).
oggettivo dell’effettivo utilizzo di certe
attrezzature rispetto ad altre.
[32]
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Il Pannello HISTOGRAM già buone, dall’altro di intervenire su associate ad una o più immagini sele-
problematiche legate alla luminosità e al zionate e permette l’inserimento, la can-
colore già al momento della scelta, in cellazione o la sostituzione manuale di
modo da visualizzale correttamente e, una o più parole chiave separandole con
volendo, sondarne già in fase di selezio- una virgola. Questo tipo di modifiche
ne gli eventuali margini di correzione. aggiorna automaticamente l’elenco di-
Può capitare ad esempio che proprio la sponibile nel Pannello Keyword Tags.
foto dove il soggetto ha un’espressione Quando si selezionano più immagini un
migliore sia venuta più scura delle altre, asterisco appare affianco alle parole
per cui può essere utile poter valutare da chiave che sono associate solo ad alcu-
subito, già in fase di selezione, se il re- ne di queste. Mentre si digita una parola
cupero dell’esposizione di quello scatto chiave appare un menu contestuale che
darà comunque un risultato soddisfa- visualizza le parole chiave con la stessa
Questo Pannello visualizza in modo cente. radice già presenti nel database del pro-
dinamico l’istogramma dell’immagine Queste regolazioni, essendo in tutto gramma.
selezionata e alcuni dei più significativi e per tutto analoghe a quelle presenti Anche in questo caso è possibile
dati EXIF relativi allo scatto. nel Modulo Develop, sono trattate e ap- creare e salvare comodi Keyword Set
profondite nel capitolo dedicato a que- (gruppi di parole chiave) che rimangono
sto Modulo. poi sempre disponibili per essere nuo-
vamente associati a servizi fotografici
Il Pannello QUICK DEVELOP della stessa tipologia.
[33]
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Il Pannello METADATA
Cosa sono i metadati?
I metadati sono informazioni sul
file e contengono informazioni
come la dimensione del file, lo
spazio colore, le impostazione
della fotocamera al momento
dello scatto, il copyright, il softwa-
re con il quale è stato manipolato
e molto altro ancora.
Alcuni di questi dati vengono
salvati sul file già al momento
dello scatto dalla fotocamera
stessa.
Adobe Photoshop Lightroom con-
sente di sfruttare i metadati dei
file per:
• Eseguire ricerche avanzate at-
traverso il Pannello Metadata
Browser;
• Visualizzare, modificare o ag-
giungere metadati attraverso il
Pannello Metadata;
• Registrare tutti gli interventi
eseguiti nel Modulo Develop,
tramite l'esportazione delle istru-
zioni XMP.
[34]
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La Barra degli
Come si proteggono le
Barra degli STRUMENTI
immagini con il copyright?
Le funzioni relative alla Barra degli
Come ha avuto più volte modo di
ribadire lo stesso Roberto Tome- Strumenti sono state trattate nella sezio-
sani, Presidente dell’Associazione ne iniziale di questo capitolo dal titolo
Nazionale Fotografi Professionisti “PER INIZIARE...” (vd. pag. 23).
Tau Visual, non occorre effettuare
alcun deposito di immagini, né
essere iscritti in elenchi, albi o
associazioni. In effetti, il solo esse-
re autori di un'immagine fa già
godere del diritto d’autore, che
è previsto per legge. Tuttavia è
sempre buona norma salvare nei
metadati dell’immagine il proprio
nome accompagnato dall’anno
di produzione dell’immagine e
dal simbolo del copyright.
[35]
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IL MODULO DEVELOP
“SVILUPPARE” LE FOTO IN UNA “CAMERA CHIARA”
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SCORCIATOIE DA TASTIERA: I Pannelli del Il Pannello NAVIGATOR
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Il Pannello PRESETS rizzare una o più immagini con una serie
di effetti o regolazioni ottenibili usando i
Pannelli di destra.
I Presets sono ideali per snellire
flussi di lavoro con centinaia di immagi-
ni. In molti casi, se l’immagine non pre-
senta particolari problematiche, il suo
“sviluppo” può tranquillamente conside-
rarsi concluso con la semplice assegna-
zione di uno dei Presets. In altre situa-
zioni più complesse si può scegliere di
considerare i Presets come una comoda
base dalla quale partire per andare poi
ad intervenire manualmente sull’imma-
gine, regolazione dopo regolazione,
grazie ai Pannelli posti sulla destra. Per
questa ragione tutti i Presets disponibili
Come si annullano rapida-
nel Modulo Develop possono essere mente le regolazioni svolte su
applicati, anche in fase di importazione
una o più immagini?
con il comando Develop Settings dispo-
nibile sulla finestra di dialogo Import Per annullare tutte le rego-
I Presets (gruppi di impostazioni Photos. lazioni applicate alle imma-
A tale scopo può essere molto utile gini e tornare alle impostazioni
preconfigurate) servono a salvare gruppi p r e d e f i n i t e d i P h o t o s h o p L i-
di impostazioni in modo da poterli appli- creare alcuni Presets per le curve di con- ghtroom selezionare il pulsante
care ad altre immagini. trasto o di viraggio usate più frequente- Reset.
Alcuni Presets predefiniti (Lightroom mente, per il bianco e nero, o per la ca-
Per tornare all’immagine
Presets) sono già disponibili con l’instal- librazione della fotocamera. In qualun- originale così come è stata ge-
lazione del programma ed offrono di per que momento è comunque possibile nerata dalla fotocamera e senza
riportare l’immagine al suo aspetto ori- alcun tipo di regolazione selezio-
sé risultati soddisfacenti. E’ possibile
nare Lightroom Presets > Ge-
eliminarli o aggiungerne altri personaliz- ginale selezionando Lightroom Presets
neral - Zeroed.
zati facendo clic sui pulsanti “+” e “-” in > General - Zeroed.
alto a destra del pannello. Come impo- Per annullare solo alcuni tipi
di regolazioni premere il tasto
stazione predefinita ogni nuovo Preset ALT e fare clic sopra il nome del
viene aggiunto al gruppo User Presets, gruppo di regolazioni, ad esem-
in ordine alfabetico, ma è anche possibi- pio su Tone, che diventa Reset
le creare nuovi gruppi tematici di Preset
Dove vengono salvati i Pre- Tone.
personalizzati in modo da ritrovarli più sets e come si possono con- Per annullare i singoli cursori fare
velocemente (vd. figura in alto). Ogni doppio clic sul nome della
nuovo Preset rimane nella lista fino a
dividere tra diversi computer regolazione o sul cursore.
quando non viene rimosso manualmen- o con altri utenti? Per annullare l’ultima operazione
te utilizzando il pulsante “-”. L’organizza- utilizzare la scorciatoia da tastiera
zione dei Presets e dei Templates in Per installare Presets su altri com- CTRL + Z (Comando + Z su
puter o condividerli con altri utenti Mac).
gruppi è stata introdotta nella versione di occorre spostare manualmente il
Photoshop Lightroom 1.1 e offre il van- file relativo (identificato dall'esten- Per risalire ad un certo stadio di
taggio di poter accede rapidamente alle sione .lrtemplate) nella cartella lavorazione utilizzare il Pannello
predefinita. History del modulo Develop.
proprie impostazioni personali senza Per localizzare la posizione dei
affollare inutilmente l’interfaccia con Pre- Presets nel proprio computer ba- Per disattivare tempora-
sets dei quali temporaneamente non si sta fare clic con il tasto destro su neamente gruppi di impo-
Windows (CTRL su Mac) sul nome stazioni utilizzare l’icona che
ha bisogno.
del Preset all’interno del relativo rappresenta un interruttore di-
Muovendo il cursore sopra i nomi Modulo e scegliere l’opzione sponibile in alto a sinistra sulla
dei Presets la miniatura del Pannello Show in Explorer su Windows maggior parte dei Pannelli.
Navigator si aggiorna, mostrando un’an- (Show in Finder su Mac).
teprima dell’effetto.
Paragonabili per certi versi alle pelli-
cole usate nella fotografia analogica, i
Presets consentono in pratica di caratte-
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Lightroom Presets
In questa pagina il risultato di alcuni dei Lightroom
Presets preconfigurati nel programma applicati ad una
stessa immagine.
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Il Pannello SNAPSHOTS Il Pannello HISTORY
Come si creano diverse ver-
sioni di una stessa foto?
Per creare diverse versioni della
stessa immagine, variando ad
esempio, i colori, il taglio o il
contrasto, si possono creare Sna-
pshots o Virtual Copies.
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l’immagine durante le diverse sessioni di Il Pannello HISTOGRAM Il Pannello BASIC
lavoro. In effetti, la History rimane
sempre in memoria, anche dopo che il
programma è stato riavviato.
La Storia è “infinita”...
gli Undo no!
Photoshop Lightroom consente
virtualmente una quantità infinita
di Undo (CTRL + Z su Windows / L’istogramma è un grafico che rap-
Comando + Z su Mac). E’ bene
presenta la distribuzione dei toni nel-
però ricordare che questi, a diffe-
renza della History, non sono più l’immagine correntemente selezionata.
disponibili dopo che il program- A sinistra ci sono le ombre, al centro i
ma è stato chiuso e riavviato. mezzitoni, a destra le luci. Se una foto
non presenta un istogramma “pieno”
(che sfrutta cioè tutta la gamma dai neri
ai bianchi), l’immagine potrebbe risultare
sottoesposta, sovraesposta oppure priva
Come si evita che il Pannello di bianchi puliti e neri profondi. Natural-
History si affolli oltre misura? mente l’aspetto dell’istogramma è sem-
pre fortemente legato ai toni e ai colori
Proprio perché la History, oltre ad propri degli elementi rappresentati nel- Nel Pannello Basic (base) si trovano
essere eterna, è anche virtual- l’immagine, per cui ad esempio, un raggruppati tutti i cursori destinati alle
mente infinita, va considerato il
sfondo completamente nero oppure regolazioni complessive di toni e colori.
fatto che, nel caso di post-produ-
zioni complesse, potrebbe affol- bianco condiziona sensibilmente il modo Se un’immagine non presenta parti-
larsi oltre misura risultando diffici- in cui va interpretato. colari problematiche questo Pannello è
le da consultare. Per questa ra- Il Pannello Histogram offre un isto- spesso sufficiente ad ottimizzarne al
gione può essere strategico utiliz-
zare gli Snapshots. Ogni volta che gramma di ultima generazione dinamico meglio l’aspetto generale senza alcuna
si arriva ad un certo stadio di e interattivo: appena viene effettuata una necessità di ricorrere ad ulteriori regola-
lavorazione dell’immagine si può qualunque regolazione si aggiorna in zioni.
creare uno Snapshot in modo da
conservare quella fase di lavoro tempo reale. Inoltre può perfino essere La prima opzione Treatment (trat-
e, volendo, cancellare la History manipolato manualmente: muovendo il tamento) consente di stabilire da subito
(Clear) per ripartire da capo. cursore sopra l’istogramma appare infat- se si intende trattare l’immagine come
ti una segnalazione relativa alle quattro una foto a colori (Color) o in bianco e
aree tonali cui corrispondono i comandi nero (Grayscale). A seconda della mo-
delle regolazioni del gruppo Tone. Basta dalità selezionata vengono attivati Pan-
fare clic e trascinare il cursore verso nelli e regolazioni specifiche.
destra o sinistra per modificare la distri-
buzione dei toni dell’immagine in modo
assolutamente visivo!
I due triangoli posti negli angoli in
alto visualizzano sull’immagine l’avver-
timento delle alte luci e delle ombre pro-
fonde (vd. pag 43).
Sotto l’istogramma sono sempre
disponibili alcuni dei dati EXIF più signifi-
cativi relativi allo scatto.
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WB - Bilanciamento del Bianco scegliendo Auto o una delle diverse TONE - Interventi tonali
temperature colore (associate alle diver-
se fonti di luce) disponibili dal menu a
comparsa dedicato. Infine è possibile
inserire il valore numerico dei gradi
Kelvin nella casella oppure intervenire
sulla regolazione delle dominanti attra-
verso i cursori osservando l’immagine
nelle sue mutazioni. L’opportunità di
In prima posizione si trovano i co- usare gli strumenti del bilanciamento del
mandi per il White Balance (bilancia- bianco anche su formati di file diversi dal
mento del bianco) che può essere ese- RAW (come ad esempio i file JPG) è
guito in vari modi a seconda delle carat- molto utile anche se va tenuto conto del Il secondo gruppo di cursori chia-
teristiche dell’immagine. Ben in vista c’è fatto che l’efficacia delle regolazioni è mato Tone offre il massimo controllo
lo strumento White Balance Selector limitata per i vincoli intrinseci che li carat- sulla regolazione della gamma, della
(selettore del bilanciamento del bianco) terizzano. luminosità e del contrasto, consentendo
che si attiva come un normale pulsante.
di ottenere un istogramma “pieno” e un
Spostandosi sull’immagine e facendo
equilibrio ottimale nella distribuzione dei
clic su un pixel appartenente ad un ele-
toni. I comandi Exposure (esposizione)
mento di colore neutro (preferibilmente Perché a volte i cursori del e Blacks (neri), già presenti nelle prece-
grigio chiaro) la foto viene automatica- bilanciamento del bianco denti versioni di Camera RAW con i nomi
mente bilanciata. Passando con il mou-
di Exposure (esposizione) e Shadows
se sull’immagine si può vedere sul Pan- non visualizzano i gradi (ombre), regolano rispettivamente il pun-
nello Navigator un’anteprima del risul- Kelvin? to di bianco e di nero dell’immagine. I
tato. La visione ingrandita dei singoli
valori numerici indicano l’equivalente in
pixel offerta da questo strumento per- I cursori del bilanciamento del stop fotografici (+1 corrisponde esatta-
mette di selezionare con precisione il bianco funzionano in modo di-
verso a seconda che l’immagine mente a +1 stop impostato in fase di
pixel più adatto. In alcuni casi infatti, se
selezionata sia o meno un file in scatto).
la foto è stata scattata con valori ISO formato RAW. I cursori Recovery (recupero) e Fill
elevati o l’unico elemento sul quale fare Per tutti i file di formato diverso
dal RAW, come ad esempio i JPG, Light (luce di schiarita) sono una novità
clic è un’area piuttosto scura questa
i cursori forniscono valori generici lanciata fin dalle Beta di Photoshop Li-
potrebbe presentare del disturbo digita- (da -100 a +100) e il menu a ghtroom, ma risultano familiari agli utenti
le. Grazie a questo ingrandimento è comparsa offre soltanto tre op-
che già utilizzano il comando ombre/luci
possibile evitare quei pixel cangianti di zioni (As Shot, Auto e Custom).
di Adobe Photoshop. Queste regolazioni
colorazione verde, rosso o blu intenso il
consentono in pratica il ripristino mirato
cui colore è influenzato dal disturbo di
solo delle alte luci e delle ombre profon-
croma (causato da sottoesposizioni o da
de, senza alterare la luminosità di tutti gli
ISO elevati) e non da una dominate uni-
altri toni dell’immagine. I cursori permet-
forme provocata da una specifica fonte
tono infatti di riequilibrare i contrasti del-
di luce.
l’immagine controllando le tonalità ta-
gliate (luci bruciate e ombre troppo
compatte) segnalate dell’avvertimento
luci e ombre.
Naturalmente, la capacità di ripristi-
no di questi cursori è fortemente vincola-
ta dall’ampiezza tonale del sensore con
cui è stata scattata la foto e dal formato
di salvataggio con il quale la foto è stata
salvata, tuttavia dai molti test che ho
personalmente eseguito ho riscontrato
che la qualità dell’intervento di questi
cursori è così elevata da poterne trarre
giovamento nella quasi totalità delle im-
magini. Infatti, soprattutto nel caso di
immagini sovraesposte, l’uso del curso-
Dal menu a comparsa si può inoltre
re Recovery può essere una valida alter-
bilanciare il bianco automaticamente
[42]
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nativa alla diffusa consuetudine di inibire
il cursore esposizione (evitando di bru-
ciare le luci), per poi schiarire i mezzitoni
dell’immagine con la regolazione Bright-
ness.
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PRESENCE - Vivacità alle immagini
Perché Photoshop Lightroom
non visualizza correttamente
le impostazioni selezionate
sulla fotocamera in fase di
scatto?
I tre cursori della sezione Presence In generale i RAW Converter si
(presenza) intervengono sulla profondità possono dividere in due grandi
e la saturazione dell’immagine resti- categorie:
• I software prodotti dalle
tuendole un rinnovato vigore.
case produttrici delle foto-
La prima regolazione Clarity (chia- camere (Digital Photo Professio-
rezza) è progettata per conferire mor- nal della Canon, Nikon Campture,
dente alle immagini rendendone i detta- Capture One Pro della Phase
One...)
gli più limpidi e “croccanti”. Si tratta di • I programmi trasversali
una funzione decisamente innovativa, prodotti da software houses
molto utile per conferire un certo volume (Adobe Camera RAW, Adobe
Photoshop Lightroom, Pixmantec
e profondità agli elementi della foto. Per RawShooter, Apple Aperture...).
utilizzare questa regolazione al meglio si
consiglia di muovere il cursore alternan- I software appartenenti alla prima
tipologia hanno il grande pregio
do la visualizzazione dell’immagine da
di riconoscere tutte le impostazio-
Fit a 1:1. ni assegnate in fase di scatto sulla
Il cursore Vibrance (brillantezza), fotocamera, consentendo un flus-
ereditato dal software RawShooter, ac- so di lavoro facile e veloce. Di
contro però sono generalmente
quisito da Adobe nel 2005, consente di poveri di funzioni e possono apri-
ridare vivacità ai colori saturando l’im- re un numero limitato di formati
magine in un modo molto simile al con- RAW, spesso ristretto a quelli pro-
dotti dalle proprie fotocamere.
cetto di saturazione esperito nella foto- I software RAW Converter appar-
grafia analogica. tenenti alla seconda tipologia
In pratica mentre il comando Satu- hanno invece una valenza più
trasversale consentendo di lavo-
ration satura in modo lineare tutti i colori
rare in modo più fluido, gestendo
indipendentemente dal loro stato natura- simultaneamente anche file pro-
le di saturazione, il comando Vibrance dotti da diverse fotocamere. Que-
riempie di vita i colori dando brio e sti tuttavia non sono in grado di
riconoscere le impostazioni asse-
energia - in perfetto stile Stock Photo - gnate alla fotocamera in fase di
limitando però gli artefatti e senza esa- scatto (temperatura colore, con-
sperare gli incarnati. trasto, nitidezza, saturazione e
tonalità colore, stili...).
[44]
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Il Pannello TONE CURVE
Perché aprendo lo stesso file
RAW con Photoshop Lightroom
e con un altro software si ot-
tengono due immagini diver-
se?
Quando si parla di RAW bisogna
sempre tenere presente che que-
sto tipo di file “non si apre”, come
qualunque altro formato, ma “si
costruisce” al momento dell’aper-
tura.
Per questa ragione va concepito
come un’immagine latente che
deve ancora essere “sviluppata”.
Un po’ come avviene in camera
oscura con una pellicola impres-
sionata.
Quindi, così come nella fotogra-
fia analogica, al variare degli
acidi, varia il risultato sull’imma-
gine, così per i file RAW al variare
del software che li apre varia
l’immagine che ne risulta. Se si
prova ad aprire lo stesso file in
formato RAW con 10 RAW Con- Il Pannello Tone Curve dedicato alle
verter diversi si ottengono 10 “storiche” Curve sfoggia un’interfaccia
immagini diverse.
del tutto nuova, particolarmente intuitiva
e pratica da usare.
Molti fotografi “freschi di pellicola”,
non si trovano ancora del tutto a proprio
agio con comandi “astratti e matematici”
come le curve. Per questa ragione, in
Photoshop Lightroom, le curve sono
state ripensate in chiave parametrica
offrendo un approccio molto più intuiti-
vo.
Una delle novità più consistenti è
rappresentata dalla possibilità di mani-
polare la curva usufruendo di punti di
ancoraggio precostituiti che ne circo-
scrivono e influenzano il comportamen-
to. Passando il cursore sopra la curva
appare un avvertimento che mostra la
sezione modificata e la forma che assu-
me in base alla tonalità sulla quale si va
ad agire. Grazie a queste “briglie invi-
sibili” che dividono la curva in quattro
sezioni, anche i fotografi meno esperti
possono intervenire sui mezzitoni del-
l’immagine senza correre il rischio di
danneggiarla con curve troppo esaspe-
rate.
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Selezionando lo strumento Targeted I Pannelli
Adjustment Tool, posto in alto a sinistra
HSL / COLOR / GRAYSCALE
(vd. figura nella pagina precedente) e
spostandosi con il cursore sopra l’im-
magine è inoltre possibile: HSL - Affinamenti veloci dei colori
• Visualizzare sulla curva la segna-
lazione del punto tonale esatto cui ap-
partiene quell’area della foto;
• Fare clic direttamente sull’imma-
gine e, trascinando il cursore in alto o in
basso, plasmare la curva in modo da
schiarire o scurire le diverse aree tonali
dell’immagine.
Infine, per quei fotografi che proprio Infine, come in Camera RAW, anche
non amano le curve, sono disponibili 4 in Photoshop Lightroom sono disponibili
cursori che dividono la gamma in 4 re- due curve di contrasto predefinite
gioni (Region): Highlights (luci), Lights (Point Curve: Medium Contrast / Strong
(colori chiari), Darks (colori scuri), Contrast) che possono però essere ap-
Shadows (ombre). plicate anche alla curva che si è appena
Grazie a queste implementazioni le personalizzata.
Curve possono continuare a svolgere la
loro classica funzione ma in una veste
ancora più semplice da utilizzare, per-
mettendo di eseguire le regolazioni ne-
cessarie concentrandosi sull’immagine,
senza preoccuparsi della forma che la
curva dovrà assumere: sarà Photoshop
Lightroom a crearla automaticamente.
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COLOR - Interventi mirati sui colori GRAYSCALE - Conversioni accurate dal
colore al bianco e nero
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Il Pannello SPLIT TONING Il Pannello DETAIL
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fotocamera utilizzata, va comunque l’intensità del contrasto sull’immagine. Il Pannello LENS CORRECTIONS
considerato che tale fenomeno si mani- Il cursore Radius (raggio) stabilisce
festa principalmente in foto sottoesposte lo spessore in pixel dell’effetto di contra-
e in immagini scattate con valori ISO sto sulle aree di bordo. A differenza della
elevati. Maschera di Contrasto disponibile in
I cursori presenti in questo pannello Photoshop, il massimo raggio applicabi-
consentono di rimuovere il disturbo af- le è di soli 3 pixel. Ancora una volta i
frontando in modo separato i due feno- cursori sono progettati per un utilizzo
meni che lo caratterizzano: la grana, esclusivamente fotografico e, in effetti,
riconducibile alla luminanza (Luminan- raramente occorre un raggio superiore a
ce) e il problema del rumore di croma 1. In effetti, nella maggior parte dei casi,
(Color) che si manifesta attraverso pic- se si aumenta troppo il raggio, l'immagi-
cole macchie rosse, verdi e blu partico- ne inizia a mostrare vistosi artefatti.
larmente vistose nelle aree più scure Il cursore Detail (dettagli) agisce
dell’immagine. L’icona con il punto soltanto lungo i bordi ad alto contrasto e
Il Pannello Lens Corrections (corre-
esclamativo che compare in alto a sini- sulle texture. I maggiori beneficiari di
zioni lente) è simile a quello presente da
stra segnala che si sta visualizzando questa regolazione sono soggetti come i
diverse versioni nel plug-in Camera RAW.
l’immagine ad un grado di zoom non paesaggi e le architetture.
adatto a queste regolazioni. Un clic su Il cursore Masking (mascheratura)
questa icona e la visualizzazione del- limita l’effetto dello sharpening alle sole
l’immagine passa automaticamente al aree di bordo, lasciando morbidi e sfu- CHROMATIC ABERRATION - Ridurre le
100%. mati tutti gli altri dettagli dell’immagine. aberrazioni cromatiche
Questa funzione può risultare davvero
preziosa sulla maggior parte dei ritratti e
non solo.
Infatti, premendo il tasto ALT mentre
SHARPENING - Enfatizzare i dettagli
si regolano i cursori si può monitorare
con estrema precisione l’effetto reale e il
tipo di intervento applicato all’immagine.
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I cursori Red/Cyan (rosso/ciano) e LENS VIGNETTING - Controllo della vi- Il Pannello
Blue/Yellow (blu/giallo) servono a cor-
gnettatura CAMERA CALIBRATION
reggere il problema manualmente. Le
opzioni offerte dal menu Defringe (eli-
mina margine) aiutano invece ad inter-
venire in casi particolari. L’opzione Hi-
ghlight Edges riesce ad intervenire sugli
artefatti di colore magenta che spesso
compaiono lungo i bordi di aree ecces-
sivamente luminose. L’opzione All Ed-
ges estende invece all’intera immagine
la correzione dell’aberrazione cromatica
che, normalmente, esclude l’area centra-
le del fotogramma. Inoltre può essere
utilizzata con successo anche in tutti
quei casi in cui l’aberrazione è davvero
forte e l’intervento con i cursori non offre
risultati pienamente soddisfacenti.
[50]
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La Barra degli
STRUMENTI
del Modulo Develop
Modalità di VISUALIZZAZIONE e
confronto PRIMA/DOPO
[51]
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TAGLIARE e RADDRIZZARE fotografica rendendo disponibile in over- Correggere gli OCCHI ROSSI
lay, durante il ritaglio, il noto schema
compositivo della “regola dei terzi”.
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Rimuovere le IMPERFEZIONI SINCRONIZZARE le
regolazioni su più immagini
[53]
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Sync, occorre premere il tasto CTRL
(Comando su Mac) e fare clic sul pul-
sante Auto Sync che prende il posto del
Come si personalizzano le im-
comando Sync. postazioni predefinite di
Photoshop Lightroom?
[54]
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In Photoshop si possono quindi
Integrazione tra eseguire tutte le operazioni di fotoritocco
Integrazione tra
Photoshop Lightroom e necessarie per poi scegliere Salva dal Photoshop Lightroom e
menu File. Se si è scelta una delle prime
Photoshop due opzioni la copia dell’immagine viene
Camera RAW
Photoshop Lightroom è molto ben automaticamente importata all’interno
vd. pag. 17.
integrato con il suo fratello maggiore della Library e rinominata con il suffisso
Photoshop. Selezionando il menu Photo -Edit. Tale suffisso può essere persona-
> Edit in Adobe Photoshop (disponibi- lizzato dal menu Preferences > External
le solo nei Moduli Develop e Library) si Editing > Edit Externally File Naming.
può esportare l’immagine all’interno di Se necessario, si possono aprire in
Photoshop per eseguire ad esempio Adobe Photoshop due o più immagini
operazioni di fotoritocco avanzato. La simultaneamente selezionandole dal
finestra di dialogo che si apre offre 3 Filmstrip o in modalità Grid.
scelte:
• Edit a Copy with Lightroom
Adjustments apre all’interno di Photos- I colori di una stessa immagi-
hop una copia della foto originale cui
sono stati applicati gli interventi eseguiti ne appaiono diversi in Pho-
in Photoshop Lightroom. Questo file vie- toshop Lightroom rispetto a
ne salvato nella stessa cartella nella
Photoshop. Da cosa dipende?
quale si trova l’originale.
• Edit a Copy crea una copia iden- Se i colori di una stessa immagine
tica all’originale (con il suo profilo colo- appaiono diversi tra Lightroom e
re) priva delle modifiche eseguite in Pho- Photoshop:
• Tenere presente quanto spiega-
toshop Lightroom e la localizza all’inter- to in questa Guida sulla gestione
no della stessa cartella (non attivo se il del colore in Lightroom (vd. capi-
file originale è in formato RAW). tolo “Introduzione all’uso di Li-
ghtroom” a pag. 4).
• Edit Original apre il file originale
• Verificare le Impostazioni Colore
(con il suo profilo colore), privo delle di Photoshop.
modifiche eseguite in Photoshop Li-
ghtroom, e va a sovrascriverlo con le
modifiche che si eseguono in Adobe
Photoshop (non attivo se il file originale
è in formato RAW). Come si passa un’immagine
da Photoshop Lightroom ad un
programma di terze parti?
Per aprire un’immagine da Pho-
toshop Lightroom direttamente in
un altro programma basta impo-
stare l’opzione disponibile dal
menu: da Preferences > External
Editing > Additional External Edi-
tor.
[55]
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IL MODULO SLIDESHOW
CREARE VELOCEMENTE PRESENTAZIONI ACCATTIVANTI
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SCORCIATOIE DA TASTIERA: I Pannelli del I Pannelli PREVIEW e
TEMPLATE BROWSER
Attualmente le scorciatoie da tastiera di Modulo Slideshow
Photoshop Lightroom non sono personaliz-
zabili.
Molti tasti di questo software supportano il
long press behavior: tenendoli premuti
prolungatamente si attiva la funzione loro I Pannelli posti sulla sinistra del
associata per poi disattivarsi non appena si Modulo Slideshow sono destinati all’ap-
rilascia il pulsante. Nella modalità di visua-
lizzazione provvisoria è comunque possibile
plicazione di layout predefiniti (Template)
lavorare usando il mouse normalmente. o al salvataggio di nuovi Template per-
sonalizzati.
INVIO Avvia il Play. I Pannelli posti invece sulla destra
offrono controlli manuali per modificare
l’impaginazione, aggiungere testi, infor-
SPAZIO Mette in Pause. mazioni sugli scatti, scegliere la musica
e i tempi di dissolvenza delle immagini.
ESC Termina lo Slideshow. Sotto l’anteprima centrale sono pre-
senti i controlli essenziali per visualizzare
la presentazione e alcuni strumenti di
base per la rotazione e l’inserimento di
COMANDO* Equivale al comando
testi.
Export.
+J L’anteprima centrale è completa-
mente interattiva e consente di spostare
COMANDO* Per aggiungere in- i diversi elementi trascinandoli.
formazioni testuali
+T sulle slide.
[57]
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Il Pannello OPTIONS Il Pannello LAYOUT Il Pannello OVERLAYS
[58]
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gina. Il Pannello BACKDROP Il Pannello PLAYBACK
L’opzione Rating Stars fa comparire
sullo Slideshow le stelle associate alle
singole immagini e consente di determi-
narne colore, opacità e dimensione.
Le opzioni Text Overlays e Shadow
consentono di formattare e inserire
un’ombra sul testo applicato alla presen-
tazione con lo strumento ABC disponibi-
le sulla Barra degli Strumenti.
[59]
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IL MODULO PRINT
STAMPARE SEMPLICEMENTE
[60]
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SCORCIATOIE DA TASTIERA: I Pannelli del I Pannelli PREVIEW e
Modulo Print TEMPLATE BROWSER
Attualmente le scorciatoie da tastiera di
Photoshop Lightroom non sono personaliz-
zabili.
Molti tasti di questo software supportano il
long press behavior: tenendoli premuti Così come nel Modulo Slideshow
prolungatamente si attiva la funzione loro
associata per poi disattivarsi non appena si
anche nel Modulo Print i Pannelli posti
rilascia il pulsante. Nella modalità di visua- sulla sinistra sono destinati all’applica-
lizzazione provvisoria è comunque possibile zione di layout predefiniti (Template) o al
lavorare usando il mouse normalmente.
salvataggio di nuovi Template persona-
lizzati.
COMANDO* Equivale al comando
Print. I Pannelli posti invece sulla destra
+P
offrono controlli manuali per modificare il
layout, aggiungere testi, informazioni
COMANDO* Equivale al comando
Page Setup. sugli scatti, scegliere il dispositivo di
+ SHIFT + output e le opzioni legate alla gestione
P del colore.
Le frecce poste sulla sinistra sotto
COMANDO* Mostra le Guides.
l’anteprima centrale offrono invece una
+ SHIFT + rapida vista d’insieme delle stampe. La
scritta Page 1 of ... segnala il numero
H
totale di pagine che andranno in stampa
in base al numero di file selezionati e al
COMANDO* Mostra le Cells.
Template Browser impostato.
+ SHIFT + L’anteprima centrale è completa-
T mente interattiva. Per personalizzare
l’impaginazione basta infatti fare clic sui
bordi della cella trascinandoli. Per cen-
trare un’immagine nello spazio di ritaglio
*Il tasto CTRL su Windows equivale al tasto
basta invece fare clic direttamente sul-
Comando su Mac.
l’immagine, il cursore si trasforma in una
mano, come quando si preme la barra
spaziatrice in Adobe Photoshop.
Una volta pronta l’anteprima si pos-
sono impostare le opzioni della stam-
I Pannelli Preview e Template Brow-
Come si esportano i fogli pante dal menu Print Setting o avviare
ser funzionano in modo analogo a quelli
la stampa con il pulsante Print.
impaginati in modo da Gli utenti Mac o coloro che hanno
già descritti nel Modulo Slideshow.
Così come negli altri Moduli, anche
stamparli con dispositivi non installato sul proprio computer Acrobat
qui i Templates a disposizione sono vari
Professional possono anche esportare i
collegati al proprio compu- fogli di stampa in formato PDF per poter
e personalizzabili. Le performance del
programma sono ancora una volta en-
ter? stampare le immagini anche con altri
comiabili: selezionando migliaia di file
dispositivi.
simultaneamente Photoshop Lightroom
Coloro che hanno installato sul è in grado di generare, in tempo reale,
proprio computer Acrobat Profes- un’anteprima di stampa di centinaia o
sional e tutti gli utenti Mac posso-
no esportare i fogli di stampa in Come si determina il forma- migliaia di immagini!
formato PDF per poter stampare
le immagini anche con altri dispo- to di pagina?
sitivi, ad esempio inviandoli ad un
service esterno. Per impostare il formato di pagina
Gli utenti Mac possono inoltre e molte altre opzioni di stampa si
esportare i propri fogli di stampa utilizza il pulsante Page Setup
anche in altri formati (ad esempio posto in basso sulla destra, sotto
.JPG) utilizzando la seguente pro- l’anteprima.
cedura : Print > Preview > Archi-
vio > Registra col nome.
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Il Pannello IMAGE SETTINGS Il Pannello LAYOUT Il Pannello OVERLAYS
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Il Pannello PRINT JOB
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IL MODULO WEB
CREARE ELEGANTI FOTOGALLERY DA PUBBLICARE SU INTERNET
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SCORCIATOIE DA TASTIERA: I Pannelli del Il Pannello GALLERY STYLE
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Il Pannello SITE INFO
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Il Pannello APPEARANCE
APPEARANCE
relativo ai Templates in HTML
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Il Pannello IMAGE INFO Il Pannello OUTPUT SETTINGS Il Pannello UPLOAD SETTINGS
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Ringraziamenti
Siete stati tutti estremamente pazienti nell'attendere questa Guida.
Grazie.
Mi piacerebbe poter dire che ho dovuto lavorarci duramente per tutto questo tempo, ma in realtà il tempo per portare a termi-
ne questo progetto è stato davvero poco, ritagliato a fatica e con perseveranza tra mille altri impegni che tuttavia mi hanno
consentito di realizzare una Guida migliore.
Proprio per questo vorrei ringraziare tutti i colleghi fotografi che ho incontrato nel mio frequente peregrinare per l'Italia.
Condividendo con me i loro dubbi sull'utilizzo di Lightroom mi hanno stimolato a esplorare con motivazione le problematiche
più ricorrenti e a trovare un modo per spiegarle. Malgrado le valanghe di e-mail e gli squilli agli orari più improbabili ammetto
che senza i vostri dubbi e curiosità, questa guida sarebbe stata peggiore.
Vorrei ringraziare Daria Lazzari, Segment Marketing Manager di Adobe Italia, per la sua idea sulla necessità di realizzare
una Guida in italiano su Lightroom e per le sue costanti e-mail e “bonarie minacce”.
Senza di lei questa Guida non sarebbe mai stata finita!
Ringrazio la mia “apprendista guretta” Ilaria Santoni che con il suo supporto così fashion e riflessivo ha portato nel mio studio,
durante questo anno, una deliziosa ventata di allegria, freschezza e poesia.
Ringrazio Alessandro Bernardi di Adapta per la sua esperienza e preparazione e per il suo immancabile e scrupoloso aiuto
nella revisione di tutti i contenuti di questa Guida... sempre e comunque con un sorriso tutto partenopeo e assolutamente indele-
bile... a tutte le ore e di fronte a qualunque sfida.
Ringrazio Stefano Garilli per la sua sorprendente intelligenza, per la sua persistenza, per il suo umorismo. Malgrado i suoi
inimmaginabili impegni è riuscito ad avere il tempo per credere in questo progetto e contribuire a renderlo migliore.
Sono infinitamente grata a Davide Vasta, il mio mentore, per il suo supporto, il suo inestinguibile ottimismo e la sua inestimabile
sopportazione. La premura e la pazienza e che ha posto a tutti i dettagli di questo progetto sono state tanto confortanti quanto
inestimabili.
Infine dedico questo progetto a Lorenzo e a Micaela (in ordine di apparizione nella mia vita) perché sono venuti, e restano,
prima di tutto il resto.
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