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I TEST PSICOLOGICI
I test psicologici nascono dall’interesse per le differenze individuali. La prima scala di misura
dell’intelligenza Binet-Simon (1905), fu ad opera di Galton, Fechner, Cattel e Spearman.
Le procedure che si seguono per la costruzione di un test dipendono dallo scopo che il test si
prefigge (misurazione di tratti di personalità, test di abilità o atteggiamento).
test strumentali
test test di
individuali gruppo
d. modo utilizzato per la somministrazione
e. test verbali e test non verbali se le istruzioni e le risposte vengono date attraverso l’uso
di una lingua nel primo caso, oppure attraverso gesti e diagrammi e grafici nel secondo.
f. Test di velocità o efficienza.
g. Test nomotetici e idiografici i primi costruiti per poter stabilire leggi comuni a tutti i
soggetti e la psicometria si occupa di essi. I secondi si preoccupano di cogliere ciò che è
unico, ciò che il soggetto non condivide con nessun altro.
I TEST DI INTELLIGENZA
Un test di intelligenza è costituito da un insieme di compiti la cui risoluzione richiede al
soggetto una capacità di ragionamento primaria o un’abilità cognitiva generale, che viene
misurata dal numero di compiti eseguiti correttamente.
Si può distinguere tra intelligenza fluida e cristallizzata la prima rappresenta la capacità di
ragionamento di base, e gli item dei test che intendono misurarla dovranno costituire compiti
insoliti o totalmente noti, per escludere l’influenza sui risultati di differenze individuali dovute
all’apprendimento. La seconda è costituita da aspetti legati alla cultura, e gli item dei test
dovrebbero rispecchiare abilità culturali particolarmente acquisite.
La scelta delle alternative o distrattori è importante, perché non si possono scegliere alternative
troppo diverse o improbabili rispetto alla risposta esatta per non facilitare la risposta al soggetto.
I TEST DI PERSONALITA’
a. L’intervista metodo più tradizionale, ma troppo legato alla soggettività
dell’intervistatore dal punto di vista psicometrico. In genere i risultati non sono ripetibili in
situazioni e intervistatori diversi. Tuttavia si possono cogliere aspetti di personalità che non
emergerebbero da test più standardizzati, ma il problema della non ripetibilità non
consente di considerarli veri e propri strumenti di misura.
b. Le scale di valutazione scale di 5 o 7 punti che gli esperti utilizzano per classificare
caratteristiche di personalità predefinite. Gli svantaggi del test consistono nel dover
effettuare osservazioni per lunghi periodi e situazioni diverse; inoltre potrebbe verificarsi
l’effetto alone se un soggetto viene classificato con un punteggio elevato in una scala
tende ad esserlo anche nelle altre.
c. Griglie di repertori costruite sulla base dei costrutti personali di Kelly, hanno lo scopo di
valutare rapporti interpersonali mediante la valutazione incrociata di elementi, di solito
persone, e costrutti, strutture concettuali come sincero, bugiardo, amato, odiato. Essendo
una specie di intervista formalizzata, dal punto di vista psicometrico ne ha gli stessi limiti.
d. Questionari di personalità consistono in un insieme di item sotto forma di affermazioni
riguardanti comportamenti o sentimenti, a cui il soggetto deve rispondere dichiarando il
suo assenso o meno. Non esistono quindi risposte giuste o sbagliate, o item facili o difficili.
Il problema in questo caso consiste nel dimostrare che misurano realmente la personalità.
Gli item tipici sono:
Dicotomici vero-falso / si-no. Il limite di tali item consiste nel dare poco spazio
alle eventuali graduazioni che il soggetto vorrebbe dare.
Tricotomici sulla base del limite precedente, è stato aggiunto un terzo item della
scala: non so negli item si-no, incerto per gli item vero-falso. Tuttavia il vantaggio è
solo apparente poiché tale categoria intermedia è scarsamente informativa.
Item con scale di valutazione che prevedono 5 o 7 punti, (es. da mai a molto
spesso, molto poco, sempre). Il vantaggio è che offrono una vasta gamma di
graduazioni, ma il problema è costituito da quello che viene chiamato stile di
risposta, molto spesso i soggetti scelgono risposte intermedie.
Il contenuto degli item riguarda generalmente descrizioni di reazioni, desideri, interessi,
atteggiamenti, convinzioni. Un problema a cui si ricorre spesso è quello della desiderabilità sociale.
e. Test proiettivi sono più utili per lo studio individuale ma sono criticati a causa della loro
non dimostrata validità e attendibilità. Un test proiettivo è costituito da un insieme di
stimoli che i soggetto è invitato a descrivere. Essi si fondano sulla convinzione che le
descrizioni dei soggetti di fronte a uno stimolo incerti riflettano qualcosa del loro pensieri e
sentimenti nascosti. Il più famoso è il test di Rorschach, basato su un insieme di 10 tavole,
a colori e non, che contengono ciascuna una macchia di inchiostro simmetrica. Il soggetto
deve interpretare la macchia descrivendo che cosa gli sembra.
Un altro famoso test è il TAT (thematic Apperception test), basato su figure umane in
situazioni ambigue, e il soggetto è invitato a descrivere la situazione attribuendo ai
personaggi sentimenti o comportamenti, che si suppone siano proiettati dal soggetto
stesso.
Ci sono tre possibili fonti di errore a cui si può ricorrere quando misuriamo la personalità:
1. Non equivalenza dei costrutti misurati nelle diverse aree culturali. Comportamenti possono
essere completamente diversi in culture lontane.
2. Problemi di somministrazione del test: le risposte in chiave di desiderabilità sociale
possono essere molto differenti.
3. Traduzione degli item: una traduzione può essere poco accurata o inappropriata al gruppo
culturale.