Definire la personalità
• Definizione ‘operativa’ La personalità rappresenta le
caratteristiche della persona che sono responsabili di modelli
coerenti di sentire (e.g., affect), pensare (e.g., cognition) e
comportarsi (e.g., behavior) (Pervin & John, 1997, con modifiche)
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Definire la personalità
(Pervin & John, 1997)
Definire la personalità
• 1) struttura riguarda gli aspetti più stabili e durevoli della
personalità (i mattoni) e ad essi ci si riferisce di solito con termini
quali: risposta, abitudine, tratto (e.g., indica la coerenza della
risposta individuale in svariate situazioni: socievole, onesto,
divertente) e tipo (e.g., costellazione di molti tratti differenti:
introverso vs. estroverso)
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Definire la personalità
• Organizzazione gerarchica di un «tratto» di personalità
esempio di struttura (Pervin & John, 1997, p. 233)
Definire la personalità
• 3) crescita e sviluppo si occupa dello sviluppo e dell’unicità
individuale. Le cause che determinano la personalità («normale» e
«non normale») sono generalmente divise in genetiche e ambientali
(e.g., classe sociale, famiglia), le quali, che interagiscono tra loro,
hanno dato vita ad ampio ed irrisolto dibattito. I geni ci rendono simili
in quanto uomini e differenti in quanto individui
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• Una delle classificazioni più adottate e più chiare (e.g., Pedrabissi &
Santinello, 1997) suddivide la famiglia dei «test» in 2 rami:
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Nota
Note pratiche e
deontologiche
per l’uso dei
test
Fonte: Catalogo
GIUNTIOS
Nota
Accesso
ai test
(qualifica
richiesta)
Fonte: Catalogo
GIUNTIOS
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• Con Estroversione (E) s’intende uno degli estremi del tratto Estroversione-
Introversione, caratterizzato dalla disposizione alla socievolezza, alla gioia,
all’impulsività e all’attrazione/propensione verso il rischio.
• Con Introversione (I), invece, una disposizione alla calma, alla riservatezza,
alla riflessività e all’evitamento del rischio.
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• Forma ridotta: 48
• IVE: 54
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• Il test può essere quindi acquistato da: coloro che rientrano nella categoria
C; psicologi (iscritti all’albo B, all’albo A e non iscritti all’albo ma in possesso
di laurea del vecchio ordinamento), e medici con specializzazione in
geriatria, neurologia, pediatria, medicina fisica e riabilitazione,
neuropsichiatria infantile, psichiatria, psicologia clinica, psicoterapia
• COSTI
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16 PF
• ll test (Sexteen Personality Factor Questionnaire) è il risultato delle ricerche
sul concetto di «tratto» condotte da Raymond Bernard Cattell (1905 –
1998), adottando quello che lui definì il metodo multivariato (vs.
bivariato e clinico) e, dal punto di vista del trattamento dei dati, dell’analisi
fattoriale [come fatto da Eysenck] (Pervin & John, 1997, p. 250)
16 PF
• ll tratto viene definito da Cattell come «predisposizione», quindi presunzione che
il comportamento segua configurazioni regolari nel tempo e nelle situazioni
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16 PF
• Come «scoprire» i tratti originari sottesi a diversi tipi di situazioni?
• Quali dati possono essere utilizzati per questa utile indagine?
• Riprendendo la classificazione dei dati LOTS (Eventi di vita o dati-L, Dati osservati o
dati-O, Dati sperimentali o dati-T e Auto-descrizioni o dati-S), Cattell ha ipotizzato
che se la personalità costituiva davvero un costrutto fondamentale, si
sarebbe potuta rintracciare per mezzo di ogni tipologia di dato
• Tuttavia, operò principalmente su Eventi di vita (descritti sia dal soggetto, sia da
compagni e osservatori) e Auto-descrizioni, desunte dalla somministrazione di
questionari, e arrivò, grazie all’applicazione dell’analisi fattoriale, ad individuare item
che andavano nella stessa direzione (ossia i cui punteggi erano correlati tra loro)
• L’esito più importante di questo enorme lavoro, che ha implicato l’analisi delle
correlazioni tra le risposte date a migliaia di item, è noto come il questionario
«Sixteen Personality Factor» o 16 PF, che coglie 16 tratti originari
• Questi tratti non esauriscono la struttura della personalità ipotizzata da Cattell (che
era arrivato a ben 21 tratti, anche grazie all’impiego di Test oggettivi, meno sensibili
alla desiderabilità sociale), ma costituiscono un’ottima «tavola» per la
classificazione in psicologia, come la tavola degli elementi per la chimica.
16 PF
• Descrittori (bipolari) dei 16 fattori di Cattell (Pervin & John, 1997; Manuale
del test 16 PF – 5)
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16 PF
• Descrittori (bipolari) dei 5 fattori globali del 16 PF – 5, che si ottengo dalla
combinazione dei 16 fattori primari secondo regole prestabilite (Manuale del test)
• Estroversione (EX)
• Ansietà (AX)
• Durezza (TM) 16 Fattori
• Indipendenza (IN)
• Autocontrollo (SC)
16 PF – 5 (1994)
• BASI CONCETTUALI DEL TEST
• Come già detto, le fonti dei dati considerati da Cattell e collaboratori per lo
sviluppo del test sono: valutazioni di osservatori (Life-Data), che condussero
all’identificazione di 12 tratti (A – N) e dati desunti da questionari (Questionnaire-
Data), da cui si ottennero i quattro fattori Q (Q1 – Q4). Tutto venne infine tradotto
in item per il formato questionario, e quindi in dati sottoponibili ad analisi fattoriale
• Il test fu pubblicato nel 1949 e quindi subì 4 revisioni (1956, 1962, 1969, 1993).
• Gli item furono sempre selezionati e perfezionati tenendo conto di: forte
«saturazione» sul fattore di appartenenza; bassa o nulla bifattorialità
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16 PF – 5 (1994)
• Il coefficiente Alpha di Cronbach oscilla tra .64 e .85 per i 16 fattori
16 PF – 5 (1994)
• Il 16 PF – 5 (Cattell, Cattell, & Cattell, 1994) rappresenta l’evoluzione del tentativo
di Cattell di identificare le componenti fondamentali (primarie, globali) della
personalità attraverso l’analisi fattoriale di tutti gli aggettivi che, nella lingua
inglese, vengono utilizzati per descrivere il comportamento umano (lessico)
• Il test è costituito da 185 item, che colgono sia i 5 fattori primari/globali, sia
un indice di «Gestione dell’immagine» (Impression Management, IM), che
valuta l’incidenza del bias di desiderabilità sociale (Pauhlus, 1991)
• Il test è destinato a persone con età pari o superiore a 16 anni. Per i minori di 16
anni è disponibile un’apposita versione del test, lo High School Personality
Questionnaire (HSPQ)
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16 PF – 5 (1994)
• Il grado minimo di abilità di lettura richiesto corrisponde al completamento
delle scuole elementari (scolarizzazione primaria di primo livello)
• La correzione del test può essere facilmente eseguita a mano, tramite una serie
di griglie di correzione
• Lo scoring può essere eseguito sia manualmente, sia al computer (con apposito
software)
• Per arricchire l’interpretazione dei risultati sono disponibili dei rapporti narrativi
computerizzati e alcune pubblicazioni in lingua inglese
• La taratura italiana del test è stata condotta da Sirigatti e Stefanile per O.S. Giunti
nel 2001 (N.B. il Manuale ufficiale del test è la fonte principale qui utilizzata)
• SOMMINISTRAZIONE
16 PF – 5 (1994)
• NOTA BENE
• Il test può essere quindi acquistato da: coloro che rientrano nella categoria C;
psicologi (iscritti all’albo B, all’albo A e non iscritti all’albo ma in possesso di laurea
del vecchio ordinamento), e medici con specializzazione in geriatria, neurologia,
pediatria, medicina fisica e riabilitazione, neuropsichiatria infantile, psichiatria,
psicologia clinica, psicoterapia
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16 PF – 5 (1994)
• Il somministratore deve chiarire, sommariamente, gli obiettivi del test,
sottolineando l’utilità di fornire risposte oneste e in un tempo contenuto
• L’uso del test, come di altri simili, in studi longitudinali (o a misure ripetute) va
effettuato con attenzione. Infatti, se da un lato è possibile che i tratti di
personalità siano relativamente stabili, alcune variabili potrebbero produrre un lieve
fluttuazione dei punteggi (es. maturazione, apprendimento, stato psicologico del
momento). Si suggerisce di considerare intervalli temporali di circa 6 mesi
• MODALITA’ DI RISPOSTA
• Con l’eccezione degli item del Fattore B (capacità di ragionamento, raggruppate alla
fine del test), la risposta intermedia è sempre indicata con un punto interrogativo
(‘?’)
• TEMPO DI SOMMINISTRAZIONE
• Non sussiste limite di tempo, anche se gli esaminandi devono essere incoraggiati a
lavorare con rapidità (in media, come già detto, sono necessari 35-50 minuti)
16 PF – 5 (1994)
• Il test può essere anche somministrato al computer, tramite il software ufficiale
della Giunti O.S. i risultati della somministrazione carta e matita e computerizzata
sono risultati equivalenti tra loro.
• SOMMINISTRAZIONE
• I materiali per il testing sono costituiti dal questionario e dal foglio di risposta,
utile sia per lo scoring manuale sia per quello al computer (lettore ottico).
• Nella prima pagina del fascicolo del test si trovano le istruzioni. Può essere
indicato leggerle ad altra voce, mentre i partecipanti leggono, e rispondere
tempestivamente ad eventuali domande
• Le risposte vanno indicate sul foglio di risposta e non sul questionario, solo
nelle modalità previste ed avendo cura di non tracciare segni inutili o confondenti
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16 PF – 5 (1994)
• SCORING
• Norme per sesso (dell’esaminato) tengono conto del genere per la scelta dei
punteggi normativi
16 PF – 5 (1994)
• CORREGGERE IL TEST
• Le prime 3 griglie (N.B. lucidi trasparenti) servono per il calcolo dei punteggi dei
5 fattori primari della personalità (EX = Estroversione, AX = Ansietà, TM =
Durezza, IN = Indipendenza, SC = Autocontrollo), e dei 15 fattori da A a C-Q4;
la 4° per i punteggi di Ragionamento (Fattore B) e per l’indice IM
• Riportare il totale nella colonna del punteggio grezzo per quel fattore
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16 PF – 5 (1994)
• Distribuzione/Corrispondenza degli item nei fattori (Manuale del test)
16 PF – 5 (1994)
• TRASFORMARE I PUNTEGGI GREZZI IN PUNTI STEN
• Le istruzioni per il calcolo sono riportate sul retro del foglio di profilo, oppure
prevedono l’impiego di alcune semplici equazioni
• Sul retro del foglio di profilo, riportare, per ciascun fattore primario il punteggio sten
ottenuto nella colonna di sinistra
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16 PF – 5 (1994)
• Iniziando dal fattore A, seguire verso destra la linea tratteggiata e quindi
moltiplicare il punteggio del fattore A per ogni decimale che si incontra
• Effettuare, per ciascuna colonna, la somma dei punteggi riportati nei riquadri e, ove
previsto, aggiungere anche il valore «Costante». A volte il totale dovrà essere
riportato in una casella a sfondo bianco, a volte in una a sfondo scuro/ombreggiato
• I punteggi sten dei 16 fattori primari e dei 5 fattori globali devono essere riportati
nell’apposita colonna del foglio di profilo. Ove necessario, arrotondare
all’intero più vicino
16 PF – 5 (1994)
• Negli spazi dell’apposito schema a puntini si contrassegnino i valori in sten
corrispondenti ad ogni fattore, che è sempre rappresentato e descritto in
modo «bipolare» (bassa presenza vs. altra presenza del contenuto del
fattore)
• Generalmente, i punteggi sten compresi tra 4 (-1 DS) e 7 (+1 DS) devono
intendersi come medi: da 3.5 a 5.5 = medio basso; da 5.5 a 7.5 = medio
alto
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16 PF – 5 (1994)
• Lo psicologo che utilizza i metodi quantitativi e i test strutturati è sempre ben
consapevole dei limiti insiti nella quantificazione e misurazione di variabili
psicologiche
• Dal momento che le scale del 16 PF – 5 sono costituite da 10-15 item ciascuna, non
possono che essere delle stime del punteggio vero nel fattore X dell’individuo K
• Quindi, nel 68% dei casi, il punteggio vero di un esaminato è pari al punteggio
ottenuto + o – 1. Se il punteggio grezzo fosse ‘8’, il punteggio vero oscillerebbe tra
‘7’ e ‘9’
• Per un intervallo di fiducia del 95%, l’ESM passa a 2 punti sten, per cui il punteggio
vero corrispondente ad un grezzo di 8 oscillerebbe, nel 68% dei casi, tra 6 e 10
• Questo per dire che lo psicologo accorto non dovrà mai sopravvalutare le
differenze in punti sten, specie quando ci si collochi agli estremi della
distribuzione
16 PF – 5 (1994)
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16 PF – 5 (1994)
16 PF – 5 (1994)
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16 PF – 5 (1994)
16 PF – 5 (1994)
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16 PF – 5 (1994)
• VALUTAZIONE DEGLI INDICI DELLO STILE DI RISPOSTA
16 PF – 5 (1994)
• La Scala di Infrequenza (INF) è costituita da 32 item. Punteggi elevati (grezzi
maggiori o uguali a 10, pari o sopra il 95° percentile) indicano che l’esaminato ha
fornito risposte che si discostano troppo da quelle attese in base al campione
normativo. Può identificare risposte date a caso o indecisione
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16 PF – 5 (1994)
• Può comunque essere utile osservare alcuni dati di tendenza generale
• Numero dei punteggi estremi. Se sono pochi, il numero delle risposte non
definite (‘?’) potrebbe essere eccessivo; se sono pari o maggiori a 9 (su 16), oppure
pari o inferiori a 2, l’esaminando potrebbe appartenere a popolazioni molto
particolari, che necessitano di approfondimenti
• Inter-correlazione tra i fattori primari. Sono attese, per via del modello
fattoriale «obliquo» sottostante», ma possono dar luogo a configurazioni nuove e
interessanti
16 PF – 5 (1994)
• APPLICAZIONI
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Big Five
• Se i tratti (originari) sono i mattoni di base della personalità, come è
possibile che i diversi studiosi siano arrivati a conclusioni diverse circa il
loro numero e contenuto?
• Tuttavia, da qualche tempo va imponendosi il modello noto come Big Five, che
teorizza l’esistenza di 5 grandi fattori; su questi fattori sembrano convergere:
• i dati dell’analisi fattoriale condotta sui termini per mezzo dei quali si
descrive la personalità («ipotesi psico-lessicale», in realtà mutuata
dall’ipotesi della «sedimentazione linguistica» di Cattell),
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Big Five
• I Big Five e gli altri principali modelli fattoriali della personalità (Caprara et al.,
2008)
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Big Five
• I Big Five e le scale esemplificative (Pervin & John, 1997, p. 267)
Big Five
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Big Five
• I Big Five sono nati per cogliere i tratti della personalità che le persone
considerano come i più importanti della propria vita
• In modo interessante, il riferimento ai Big Five può essere utilizzato sia per l’auto-
che per l’etero- valutazione
• Il BFQ, ora nella sua versione BFQ-2, fu concepito sulla base dell’esperienza di
McCrae e Costa dal gruppo di ricerca italiano di Caprara e collaboratori (1993)
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BFQ-2 (2008)
• Distribuzione degli item positivi e negativi nelle dimensioni principali e nella scala
Lie del BFQ-2 (Caprara et al., 2008)
BFQ-2 (2008)
• Le proprietà psicometriche del BFQ sono state esaminate su campioni di 10.000
soggetti in condizione neutrale e oltre 6.000 in condizioni «valutative», come
la selezione del personale
• Il BFQ-2 vuole proporsi come un miglioramento del BFQ. Il suo sviluppo ha seguito
tre fasi:
• eliminazione (13), spostamento (4) e modifica (18) di alcuni item del BFQ
che avevano dato problemi di consistenza interna o esterna;
• messa a punto di una batteria di 174 item, dei quali 67 sono nuovi, 89
derivano dal BFQ e 18 rappresentano una modifica degli originali BFQ;
• diversamente dal BFQ, entro il quale gli item positivi e negativi erano perfettamente
bilanciati (4+4), nel BFQ-2 prevalgono gli item negativi (non bilanciato); in
conclusione, gli item del BFQ-2 sono 120 (33 nuovi, 15 modificati, 72 del BFQ,
che ne aveva 108), in aggiunta ai quali va contemplata una scala Lie di 14 item,
con un totale di 134 item.
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BFQ-2 (2008)
• PROPRIETA’ PSICOMETRICHE
• Per l’esame delle proprietà psicometriche e strutturali del test sono stati
considerati 5 gruppi distinti di soggetti, di ampiezza variabile tra 387 e 1447 unità
• L’attendibilità delle scale per la misura delle dieci sottodimensioni, delle cinque
dimensioni principali e della scala Lie (con le sue due sotto-dimensioni) è stata
valutata, con successo, mediante il coefficiente alpha di Cronbach, ed è risultata
oscillare tra .70 e .90
• In base agli esiti dell’analisi della varianza, risulta che, in generale, i maschi
riportano punteggi più alti delle femmine nei fattori Energia, Stabilità Emotiva e
nella Scala Lie; le femmine nei fattori Coscienziosità e Apertura Mentale
BFQ-2 (2008)
• RELAZIONI CON ALTRI «SISTEMI» O STRUMENTI PER LA VALUTAZIONE
DELLA PERSONALITA’
• Tra i principali strumenti messi in relazione col test ricordiamo: EPQ di Eysenck,
STAI e STAXI di Spielberger, WAIS-R di Wechsler
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BFQ-2 (2008)
• SOMMINISTRAZIONE E SCORING
• Il BFQ-2 può essere somministrato sia in versione carta e matita, sia online
(Internet testing di Giunti O.S.), sia individualmente sia in gruppo
• Le istruzioni sono stampate sul frontespizio del questionario e possono venir lette ad
alta voce ai soggetti, aggiungendo eventuali chiarimenti
• E’ importante che le risposte siano spontanee e sincere; non vi sono risposte giuste o
sbagliate poiché non esiste un profilo desiderabile o indesiderabile in assoluto
• I partecipanti devono rispondere a tutti gli item, che sono su scala tipo-Likert a 5
punti (da 1 = Assolutamente falso per me a 5 = Assolutamente vero per me) e anche
riportare correttamente alcuni loro dati anagrafici sul «Foglio di risposta»
• L’operatore può inserire le risposte sulla griglia del sistema Internet-Test. Il punteggio
grezzo di ognuna delle 10 sottodimensioni equivale alla somma dei punteggi
ottenuti negli item che la compongono (attenzione alle ricodifiche!); per i 5
fattori, invece, alla media dei punteggi grezzi delle sue 2 componenti
BFQ-2 (2008)
• NOTA BENE
• Il test può essere quindi acquistato da: coloro che rientrano nella categoria C;
psicologi (iscritti all’albo B, all’albo A e non iscritti all’albo ma in possesso di laurea
del vecchio ordinamento), e medici con specializzazione in geriatria, neurologia,
pediatria, medicina fisica e riabilitazione, neuropsichiatria infantile, psichiatria,
psicologia clinica, psicoterapia
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BFQ-2 (2008)
• NORME
• Le Tabelle A13 – A18 presentano M e DS dei punteggi grezzi dei campioni totali di
soggetti in situazione normale o di valutazione
BFQ-2 (2008)
Esempio
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BFQ-2 (2008)
Esempio
BFQ-2 (2008)
• IDENTIFICAZIONE DI PROFILI FALSATI O DISTORTI
• E’ noto che i test di personalità siano soggetti a molti tipi di distorsione, soprattutto
la desiderabilità sociale e i profili più falsati ricorrono nelle situazioni in cui il
questionario è utilizzato con finalità valutative
• Nel caso del BFQ-2, come di altri strumenti, può essere utile avvisare i soggetti
che il test è in grado di evidenziare profili falsati e distorti in base
all’analisi di alcune delle risposte date
• Come già anticipato, il test comprende una scala Lie, ulteriormente scomponibile in
due sottoscale – Lie moralistic e Lie egoistic – sviluppate per cogliere due
distinte tendenze alla distorsione (auto-inganno), il bias moralistico o del
«santo» e il bias egoistico o del «supereroe» (Paulhus e John, 1998.
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Materiale ad esclusivo fine didattico e a 11/03/2020
circolazione controllata. Insegnamento di
"Test 2: Strutturati", PSE - IUSVE, a.a.
2019/2020 - Prof. A. Bobbio
BFQ-2 (2008)
• In generale, per la scala Lie complessiva e per le due prese separatamente:
BFQ-2 (2008)
• AMBITI DI APPLICAZIONE
• Psicologia clinica
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Tratti, 16, 5?
• Il concetto di tratto – 16, 5 o 3 fattori – ci propone un modello conoscitivo
esauriente della personalità?
• Quasi tutti i teorici della personalità ritengono che oltre ai tratti vi sia
molto altro, ad es.: il modello di sé della persona, l’identità, gli stili cognitivi,
l’inconscio o il non consapevole
• Pochi studi hanno cercato di capire come i Big Five si combinino negli
individui per dare luogo ai vari tipi di personalità (differenze
individuali)
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