Sei sulla pagina 1di 13

Polarità, Aprile 1988, Vol. 2, No.

1, 175-190
Il Minicopione: una griglia per l’osservazione del processo terapeutico
Maria Luisa De Luca, Lucia Fruttero,
Luana Sevirio, IRPIR
Il minicopione viene presentato nei suoi concetti fondamentali, rielaborato e sintetizzato in una ‘griglia’ utile per
l’osservazione e la supervisione del processo terapeutico. La griglia viene commentata in dettaglio per favorirne
l’utilizzazione. Come esempio applicativo un brano di terapia viene osservato e commentato usando la griglia di
osservazione.
Uno dei contributi più interessanti negli ultimi anni all’interno dell’ Analisi Transazionale è stato il concetto di Minicopione
introdotto da T. Kahler (1974, 1977) che ha permesso una concettualizzazione e un intervento sul copione di vita in termini
di sequenze comportamentali osservabili e ha fornito indicazioni specifiche e “mirate” per l’intervento terapeutico sul
copione.
Abbiamo trovato utile il modello del minicopione non solo nell’intervento terapeutico ma anche come strumento prezioso
per la supervisione e ne abbiamo applicato alla specifica situazione terapeutica i concetti-base relativi al dialogo interno e
all’interazione interpersonale tra terapeuta e cliente. In questo articolo presentiamo una “griglia” di osservazione
dell’interazione tra terapeuta e cliente utilizzabile per cogliere le dinamiche intrapsichiche ed interpersonali in atto nella
situazione terapeutica. Nella Prima Parte vengono presentati brevemente i concetti più importanti riportati nella “griglia di
osservazione”. Nella Seconda Parte viene presentata la griglia in dettaglio, in modo da favorirne l’utilizzazione. Nella
Terza Parte viene presentata la trascrizione di un brano di terapia analizzato e commentato utilizzando la griglia di
osservazione. Vogliamo sottolineare che tutto l’insieme di questo lavoro nasce da una nostra rielaborazione del materiale
originale presentato da T. Kahler e che per alcuni aspetti ci differenzieremo da questo.
Prima Parte - Concetti generali
Le persone possono entrare in sentimenti e pensieri negativi o possono invece provare sentimenti spontanei e pensieri di
accettazione e di conferma verso sé e verso gli altri. T. Kahler (1974 e 1977) osservò che dai gesti, dalle parole, dai toni di
voce e dalla posizione del corpo si potevano identificare delle sequenze di comportamento che potevano durare anche solo
pochi secondi e che erano implicati nei processi che definì di comportamento ok e non-ok. Nelle sue osservazioni identificò
un numero limitato di comportamenti che le persone esibiscono prima di andare in un comportamento nonok, e trovò che
questi indicavano il processo usato per entrare nel proprio copione di vita e rinforzarlo. Le sue osservazioni portavano a due
affermazioni fondamentali: 1) ogni persona è responsabile di ciò che sente (sentimenti ok e non-ok) nella misura in cui ha
vari livelli di interesse nelle carezze positive o negative; 2) in tutte le relazioni vengono emessi costanti inviti a sentimenti
ok e non-ok.
In quale modo è differente la realtà emozionale di ciascuno, per cui le persone hanno diversi livelli di interesse nelle carezze
positive e negative? Come aiutare le persone a determinare un comportamento per sentirsi ok? Come aiutarle a rimanere in
questo processo e a bloccare sentimenti non-ok?
Per rispondere a questi quesiti T. Kahler, introdusse il concetto di batteria positiva (+) e negativa (-).
La batteria, a nostro parere, può essere definita come il precipitato delle esperienze emotive della persona.
Nell’esperienza dei primi anni di vita la batteria è un contenitore-registratore
delle esperienze emotive: il bambino attraverso le interazioni con il
genitore riceve carezze che gli permettono la creazione di una ‘immagine di
sé. Se riceverà riconoscimenti prevalentemente positivi, avrà caricata la sua
batteria + e registrerà nel proprio Genitore messaggi di conferma verso sé;
se viceversa vivrà in un ambiente che invia riconoscimenti prevalentemente
negativi egli caricherà la sua batteria - e registrerà nel suo Genitore messaggi
di disconferma verso sé. Quando il bambino sarà cresciuto e i messaggi
dei genitori saranno integrati nel suo Genitore sarà in grado di attivare da
solo le sue batterie. Egli apprenderà quale tipo di batteria far funzionare per
176 M. Luisa De Luca, Lucia Fruttero, Luana Sevirio
ricevere la quantità di carezze necessarie per la sua sopravvivenza. Se ad esempio la sua esperienza è stata caratterizzata da
un 70% di carezze negative e un 30% di carezze positive tenderà a riattivare le sue batterie con la stessa modalità (- +) e
intensità (-70 +30). A questo punto quello che un’altra persona fa può essere solo un invito ad una particolare risposta. Nel
linguaggio dell’Analisi Transazionale, il significato che verrà attribuito allo stimolo e il tipo di transazione che la persona
intraprenderà deriveranno dalla valutazione che il Piccolo Professore farà dello stato delle sue batterie e dal bisogno di
carezze.
Nella figura 1 è indicato dai rettangoli la riserva di carezze, cioè lo stato di carica delle batterie + e - che si collocano su un
continuum che va da un massimo di carica - ad un massimo di carica +.
Nella stessa figura sono indicati tutti i concetti base del minicopione ok
e non-ok legati al continuum della riserva delle carezze. Sul continuum del
minicopione si collocano quattro posizioni di base del minicopione ok (+4,
+3, +2, +1) e del minicopione non-ok (-4, -3, -2, -1). Ognuna delle quattro
posizioni è caratterizzata da una posizione esistenziale e dal dialogo interno
tra gli stati dell’Io caratteristici
per ogni posizione indicati
in sigla nella parte bassa
della fig. 1.
Le quattro posizioni + e -
vengono rappresentate classicamente
con il triangolo del
minicopione (fig. 2).
Esaminiamo le posizioni
del minicopione ok e non-ok
illustrate nella griglia di osservazione
(Tabella 1).
Le caratteristiche più importanti
del minicopione ok e
non-ok sono riassunte nella
griglia di osservazione da noi
presentata e che ora descriviamo
brevemente.
Le quattro posizioni sono
rappresentate in modo tale da poter seguire l’evoluzione del processo lungo il continuum del minicopione ok e non-ok.
Inoltre, è possibile osservare le posizioni assunte dal cliente e dal terapeuta e analizzare e valutare le scelte più opportune
per il terapeuta.
La griglia è divisa verticalmente in due sezioni: una di osservazione del cliente e una di osservazione del terapeuta.
Iniziando da sinistra si hanno gli elementi per identificare in che posizione (-1, -2, -3, -4) si trovi il cliente. A destra, nella
prima colonna, abbiamo gli elementi per identificare il tipo di risposta che il terapeuta può dare, in funzione delle diverse
posizioni assunte dal cliente, per invitarlo rispettivamente al minicopione ok e non-ok.
Nei vari dialoghi interni tra G e B i messaggi o nastri che partono da G possono essere riferiti sia all’interno, cioè rivolti al
B (G influenzante) (1) sia all’esterno, cioè rivolto all’altro (G attivo). La risposta che viene da B può essere rivolta al
proprio G (dialogo interno) oppure può essere manifestata all’altro nell’interazione.
La dinamica del minicopione non-ok inizia quando la persona si pone nella posizione esistenziale “io sono ok se...
“(Posizione -1). Si attiva un dialogo interno tra GA- (Genitore Affettivo negativo) e BA- (Bambino Adattato negativo) che
si manifesta in cinque tipi di sequenze di comportamenti osservabili, caratterizzati da gesti, posture, toni di voce tipici di
ognuna. I cinque tipi di comportamento, definiti di “Spinta” (Drivers) sono:
Compiacimi, Dacci Dentro, Sii Forte, Sii Perfetto, Spicciati. Per esempio, se la sequenza interna è: “io sono ok se ci dò
dentro” la persona che è in questa posizione si riconoscerà ok finché attuerà il comportamento di Spinta e si aspetterà dagli
altri che ci “Diano Dentro” altrimenti avrà nei loro riguardi pensieri e sentimenti non ok. Rispetto all’analisi dei Giochi (2)
la persona nella posizione -1 getterà l’Esca e se l’altro ha interesse a ricaricare la sua batteria non-ok abboccherà all’Esca e
proseguirà il Gioco (Trucco). Se l’altro non accetta l’Esca il BAha due possibilità: uscire dalla sua posizione “io sono ok
se...” oppure proseguire lungo il continuum del minicopione non-ok e andare nella posizione -2: “io non sono ok, tu sei ok”.
La persona che passa in questa posizione va in contatto con sentimenti arcaici e attua comportamenti legati alle ingiunzioni.
Secondo i Goulding le ingiunzioni che si riscontrano più frequentemente sono le seguenti: Non Esistere, Non Essere
Importante, Non Farcela, Non Sentire, Non Sentire quello che senti, Non Pensare, Non Appartenere, Non Crescere, Non
Essere un Bambino, Non Essere Intimo. In questa posizione la persona si biasima e prova sentimenti negativi. A livello di
Gioco si può trovare nelle fasi della Reazione, del Cambio, dello Scontro. Alcune persone rimangono in contatto con questi
sentimenti e comportamenti arcaici per un periodo di tempo e poi tornano nella posizione -1 del minicopione non-ok, altri
invece proseguono sul continuum e passano nella posizione -3: “io sono ok, tu non sei ok” (Bambino Vendicativo) e
proiettano sugli altri la responsabilità del loro ‘star male’, in questo modo tentano di trovare conforto e sollievo.
A livello di Gioco la persona si può trovare nelle fasi di Reazione, di Cambio o di Risultato; è nello stato dell’Io del BV
(Bambino Vendicativo) ed esprime rabbia, ostilità o sentimenti di trionfo. Anche in questa posizione l’individuo non è in
contatto con sentimenti genuini e con comportamenti autonomi, ma con ricatti e pertanto dopo un periodo più o meno lungo
si accorge che gli altri se ne vanno e che la sua rabbia e ostilità non lo liberano dai suoi o altrui limiti. A questo punto può
decidere di tornare all’ ‘Entrata’ (Capers, Goodman, 1983) del minicopione non-ok o passare nella posizione -4: “io non
sono ok, tu non sei ok”, dove sperimenta sentimenti di angoscia, senso di non essere voluto e amato. Il dolore dell’esistere
viene espresso attraverso la disperazione, la depressione, la malattia mentale, con la violenza. In questa posizione la persona
si sente senza via di uscita. In casi estremi la persona può essere suicida o omicida.
Specularmente a ciascuna posizione sul continuum del minicopione
Griglia del Minicopione 179
non-ok ( da -1 a -4) corrispondono le quattro posizioni ok ( da +1 a +4)
(Tab. 1 in appendice).
La persona è nella posizione +1 del minicopione ok quando attiva un dialogo interno tra GC+ e BA+ e A dove GC+ dà
imperativi protettivi al B e riconosce i suoi diritti. Ad ogni comportamento di Spinta corrisponde un appropriato permesso,
esempio: riconosce al B il diritto di compiacere se stesso rispettando gli altri, di fare errori etc.
La persona nella posizione +2 aumenta la consapevolezza di sé, delle sue capacità e dei suoi limiti. Il dialogo interno è tra
GA+ e BN dove GA+ dà i ‘via libera’ che sono in antitesi alle ingiunzioni: Esisti, Senti, Pensa, ect.
La persona nella posizione +3 si esprime con assertività e/o spontaneità; riconosce il diritto di sentire e di esprimere i propri
sentimenti in modo costruttivo e riconosce lo stesso diritto agli altri. Il dialogo interno è tra GC+ e BA+ / BN, dove GC+
stimola all’assertività. La persona nella posizione +4 si esprime dal suo BN ed esprime la sua gioia di vivere, riconosce le
proprie capacità e i propri limiti ed è benevolmente aperto ai limiti dell’altro.
Come si può osservare nella griglia le posizioni del minicopione ok non vengono rappresentate come quelle del minicopione
non-ok ma vengono puntualizzate le mosse che il terapeuta fa per invitare il cliente a stare o a entrare nel minicopione ok o
non-ok, questo allo scopo di facilitare l’osservazione.
Seconda Parte: come usare la griglia di osservazione
A questo punto si è in grado di decifrare e dare significato agli elementi
presentati nella griglia e si è nella posizione di chi osservi un plastico con
strade e incroci e le automobiline ferme. Accendendo l’apparato si vedono le
automobiline in movimento e si scoprono i collegamenti tra le strade. Proviamo
quindi a descrivere un ‘percorso articolato’ dentro la griglia e a dare
un’idea del ‘movimento’, il processo, che con essa si può rappresentare: il
processo terapeutico. Dopo aver fatto questo, e avendo quindi il ‘plastico’ in
mente, si potrà usare direttamente la griglia riassuntiva , o ‘griglietta’, (Figura
1) che sintetizza i vari percorsi.
Immaginiamo quindi di “Entrare” osservando il cliente in:
Posizione 1. Dalla griglia è possibile sapere quali sono le caratteristiche
del cliente che è in questa posizione. E’ importante notare che il cliente può
mostrare sia i comportamenti di GA- (Genitore attivo) diretto al BA-
180 M. Luisa De Luca, Lucia Fruttero, Luana Sevirio
dell’altro sia i comportamenti di BA- che ascolta i nastri del proprio GA-(Genitore influenzante). In ogni caso la mossa
d’inizio è comunque il messaggio di Spinta nel GA-.
Questa posizione di “Ingresso” è anche quella alla quale è preferibile bloccare il processo non-ok; non ci sono sentimenti e
la persona è facilmente consapevole della sequenza interna tra GA- e BA- caratterizzata dal messaggio:
“Sei ok se....”.
Davanti al cliente in posizione -1 il terapeuta può operare due scelte (vedi la parte destra della griglia relativa alla posizione
-1) a seconda di quale sequenza interna starà attivando in quel momento dentro di sé: 1) invitare al minicopione ok; 2)
invitare al minicopione non-ok. Nel primo caso il terapeuta attiva una sequenza interna (che è quella che vuole attivare nel
cliente) tra GC+ (attivo), A e BA+ e può rivolgersi al cliente essenzialmente come GC+ (attivo), “Protettore”, o come A e
rivolgersi così all’A del cliente o al suo BA+ per invitarlo ad uscire dalla posizione -1 ed andare alla posizione +1 tramite
“imperativi protettivi” (al BA+) e specificazioni e informazioni (all’A).
Nel secondo caso il terapeuta stesso è nella posizione -1 descritta per il cliente e come Genitore (GA-) attivo inviterà il
cliente ad una posizione complementare alla sua o gli risponderà da una posizione complementare. In quest’ultimo caso si
potrebbe avviare una Sequenza di Salvataggio che può essere la prima mossa di un Gioco (vedi l’ultima colonna a destra
nella griglia).
Guardando ora la ‘griglietta’ (Figura 1) si può vedere la posizione 1 riassunta nelle sigle: posizione +1 caratterizzata dai
Permessi (P), dalla Posizione Esistenziale ‘Io sono ok, Tu sei ok’ (++), da un dialogo interno o interpersonale tra GA+ e A o
BA+ e da una minima intensità di carezze coinvolte; nella posizione -1 sono indicati gli elementi relativi e inoltre il simbolo
--s (Sequenza di Salvataggio) che indica la possibilità di avvio di un Gioco a partire dalla Sequenza di Salvataggio- .
Posizione 2. Il cliente può presentarsi in questa posizione sin dall’inizio
dell’interazione con il terapeuta o esserci arrivato dopo aver interagito con il
terapeuta dalla posizione -1. Questo può avvenire sia perché il terapeuta
non ha colto che il cliente era in posizione-1 e quindi il cliente ha continuato
ad andare per la sua strada, passando dalla posizione di Spinta all’Ingiunzione,
sia perché il terapeuta ha risposto anch’egli da una posizione -1,
rafforzando così il cliente nel suo giro non-ok. Un’ultima possibilità è che il
terapeuta, consapevole della posizione -1 del cliente e rimanendo egli stesso
in posizione ok, scelga di focalizzare l’attenzione del cliente, o di lasciarlo
arrivare, alla posizione -2 perché ritiene che sia più importante, più
Griglia del Minicopione 181
produttivo o più adeguato alla fase di terapia lavorare a livello -2 anziché -1.
Osservando la griglia è possibile sapere quali sono le caratteristiche della
posizione -2. Va notato in particolare che la sequenza attivata è ora tra
GC- e BA-. Nella parte destra della griglia sono indicate due possibilità di
azione del terapeuta: 1) se sta attivando dentro di sé una sequenza simile a
quella del cliente ( GC- -- BA- ) lo inviterà a restare nel minicopione nonok
che, a livello di Gioco, corrisponde ad una Sequenza di Persecuzione (fasi
di Reazione e Cambio del Gioco); 2) il terapeuta può invece invitare il
cliente ad una posizione ok ( +2) invitandolo dapprima ad uscire dal minicopione
negativo ed entrare nella posizione +1, con l’obiettivo di arrivare
poi alla posizione +2 in cui invece che le Ingiunzioni vengono dati i “Via
Libera”, cioè i permessi di disobbedire all’Ingiunzione (dal GA+ del terapeuta
al BN del cliente) tramite diversi tipi di intervento quali quelli del Reparenting
(3) o della Ridecisione.
Posizione 3. Il cliente si presenta, o è arrivato tramite il passaggio dalla posizione -1 alla posizione -2, nella posizione -3
cioè nella posizione del Bambino Vendicativo o ‘Posizione Proiettiva’ alla quale il terapeuta può rispondere invitandolo a
rimanere nel minicopione non-ok rispondendo egli stesso dalla posizione -3 che, a livello di Gioco, può corrispondere allo
‘Scontro’ oppure dalle posizioni -1 o -2. In questo caso il cliente risponderà o ‘risalendo’ alle posizioni precedenti o
continuando la discesa fino alla posizione -4. Il terapeuta invitando al minicopione ok stimolerà il cliente ad entrarvi dalla
posizione +1 passando alla +2, con l’obiettivo di arrivare alla posizione +3, dove l’intervento terapeutico è a due fasi: dal
suo GC+ invia gli “Esisti” al BA+ del cliente in modo da incoraggiare l’espressione e l’autoaffermazione da una posizione
‘Io sono ok, Tu sei ok’ piuttosto che dalla posizione ‘Io sono ok, Tu non sei ok’. Questo è il passo preliminare per arrivare
all’affermazione del BN (4).
Posizione 4. Alla fine del continuum del minicopione non-ok il cliente si presenta nella posizione -4, descritta nella griglia,
cioè il Risultato Finale del Minicopione e che corrisponde alla fase di Risultato del Gioco. Il terapeuta può rispondere da
una delle posizioni del minicopione nonok oppure può invitare il cliente al minicopione ok, passando dalle posizioni +1, +2,
+3 fino ad arrivare alla posizione +4, dove gli “Evviva” sono rivolti al BN del cliente. Il livello di intensità delle carezze è
maggiore che nelle altre posizioni, infatti lo scambio può essere (oltre che dal GA+) anche tra il BN del terapeuta e il BN
del cliente.
182 M. Luisa De Luca, Lucia Fruttero, Luana Sevirio
Parte Terza - Un esempio
Presentiamo ora la trascrizione di un brano di terapia tratto da un workshop di terapia di gruppo secondo il modello della
ridecisione condotto da John McNeel. Il brano è stato osservato al videoregistratore e analizzato secondo la griglia di
osservazione del minicopione (Figura 3). A fianco della trascrizione del brano vi sono brevi commenti che evidenziano le
posizioni del terapeuta e del cliente secondo il continuum del minicopione. Il cliente, Mario, è seduto proteso in avanti con
le spalle incassate e le mani appoggiate alle tempie.
(Posizione -1 : Dacci Dentro, Spicciati)
M: Prima di cominciare... hemm... vorrei una rassicurazione di non farmi mettere fretta. Ho questa fantasia (pausa). Il
lavoro dove voglio andare sta nel contratto che ho fatto ieri. E’ dove mi trovo in questo momento. ho molte difficoltà ad
osservarmi, mostrare la rabbia con chi ce l’ho veramente e a non farmi calpestare i piedi, e ad applicare le mie idee e ... mi
blocco dal fare questo. (Pausa)
Posizione -2: Io non sono ok)
J: Cosa senti?
M: Un pochino spaventato e un pochino arrabbiato per questo.
J: Ti piace aver fiducia in te...
M: Sì.
J: ...E sentirti bene.
M: Sì.
J: Chi ti ha portato via la fiducia?
M: Nella mia famiglia non mi hanno mai dato fiducia. Mio padre viveva
lontano e non mi ha insegnato come aver fiducia. E io mi sentivo l’ultima
persona della famiglia
Posizione -2: Non essere Importante...
dovevo fare molto per essere accettato.
Posizione -1: Io sono ok se....
J: Allora se lavori abbastanza..... ho il senso che questo è il modo in cui tu ti avvicini alla terapia qualche volta: che se ci dai
dentro abbastanza...
(pausa)
Sto facendo una cosa interessante con te adesso nella mia testa, sto cercando un modo facile per me e per te per arrivare al
tuo contratto . In modo che non ripetiamo il tuo copione facendo terapia.
(Il terapeuta invita il cliente alla posizione +1 rivolgendosi all’A di Mario.
Griglia del Minicopione 183
Inoltre, parlando con un ritmo lento e calmo implicitamente dà al BA+ di Mario il permesso di prendersi il suo tempo.
M: (Annuisce, sorridendo si siede indietro rilassato, si accarezza la nuca).
J: (Sorride al cliente). (Pausa). Certo, non è che io ho paura di darci dentro. É quasi come se sentissi che c’è un copione di
come io dovrei lavorare. E quello che sento nel tuo contratto è il desiderio da parte tua di avere alcune cose meravigliose
che non hai avuto quando eri piccolo, e questo è molto importante. Tu sei molto importante (pausa).
Il terapeuta invita il cliente alla posizione +2 dando il permesso di essere importante dal suo GA+ al BN di Mario.
J: Piangi facilmente?
M: Non facilmente.
J: Non pensavo adesso (Pausa). Ti ricordi alcune volte in cui hai pianto con sollievo?
M: Da piccolo mai.
J: Come adulto?
M: Qualche volta in terapia.
J: Quali sono stati i momenti più belli che hai avuto in terapia ? So che tu ne hai fatta molta.
Il terapeuta invita alla posizione +2 stimolando il cliente a recuperare la parte positiva delle sue esperienze).
M: Aver fiducia nella mia terapeuta, un pò affidarmi a lei...
J: Che cosa meravigliosa!
M:... Avere carezze da lei (si commuove)
Il cliente è nella posizione +2, nel suo BN
J: Come va la tua terapia?
M: Bene.
J: Sono contento. E sono contento che stai meglio. L’ultima volta che ti ho visto avevi così tanto lavoro da fare! e sono
contento che lo stai facendo. M: (Annuisce).
J: E ti sento diverso.
M: Sì, sono diverso.
J: Ti vedo diverso nel modo in cui fai contatto con le persone e ti ho osservato abbastanza da quando sono quì. Ti ho
guardato durante gli intervalli. Sei molto più legato alle altre persone. Che cosa meravigliosa hai fatto per te!
M: Si. (Pausa).
184 M. Luisa De Luca, Lucia Fruttero, Luana Sevirio
J: Cosa senti?
M: Mi sento commosso e contento per quello che hai detto. Contento che ti ricordi di me.
J: Sei diventato così dolce! (Pausa). Sto seduto quà e sto apprezzando quanto hai lavorato, e te lo voglio dire chiaramente
quanto ti vedo diverso!
M: (Annuisce e sorride, fa un sospiro profondo).
J: La tua faccia sta imparando come sorridere (Pausa). Il ragazzo che ho incontrato tre anni fa non sapeva un granché su
come sorridere (Pausa). La tua faccia sta imparando , è come se tutta la tua faccia ride, i tuoi occhi ridono, è incredibile!
(Pausa).
M: (Sorride)
Posizione +2: Il terapeuta dal suo GA+ attivo si rivolge al BN di Mario in un’esperienza di parenting.
J: E quello che so dall’esperienza è che tu non perderai mai quello che hai ottenuto per te (Pausa). Sai che non è più
possibile ritornare indietro ed essere la persona che eri tre anni fa? Anche se ci provi?
M: (Ride, ridono anche i membri del gruppo) Qualche volta ci provo! (ride, muove le spalle su e giù).
J: Lo so! (Pausa) Ma non dura più per molto tempo!
M: Sì. (Stira le braccia in alto e sorride).
( Il cliente e il terapeuta si alzano contemporaneamente e si abbracciano; il gruppo applaude).
É interessante notare come già dalla posizione fisica è possibile riconoscere che il cliente è nella posizione -1 e come da
questa passi velocemente alla posizione -2.
Il terapeuta risponde invitando il cliente alla posizione +1 con informazioni all’A e Permessi al BA+, per poi invitarlo alla
posizione +2. Stimola il cliente a riconoscere le sue esperienze positive e dà “Via Libera” rivolgendosi direttamente (come
GA+ attivo) al BN del cliente. Il passaggio dalla posizione +2 da parte del cliente è segnato dal cambiamento a livello non
verbale: il respiro profondo, il sorriso aperto, la postura rilassata.
Note
(1) La descrizione del G influenzante e del G attivo viene fatta da M. McClure Goulding, 1983.
(2) Per la descrizione dei Giochi vedi E. Berne, 1964.
(3) La definizione che dà T. Kahler ( 1974, pag. 38) del processo di reparenting è: “Reparenting col minicopione
positivo, vuol dire ascoltare (...) qualcuno (ok) amato o rispettato. Ciò
Griglia del Minicopione 185 consentirà di scoprire le opzioni del nuovo minicopione ok, il che significa per forza estinguere
il proprio copione di vita (non ok)”.
(4) La definizione di questa posizione è cambiata nel tempo: nell’articolo del 1974 T. Kahler definisce l’intervento
nella posizione -3 come teso al passaggio dal BV a comportamenti di BL, mentre nell’articolo del 1977 l’intervento è
focalizzato sul BA+. Secondo noi l’intervento nella posizione -3 è a due fasi: una centrata sul passaggio da BV a BA+ e
l’altra sul passaggio tra BA+ e BN.
Bibliografia
Berne, E.(1964). Games people play. New York: Grove Press.
Capers, H., Goodman, L. (1983). The survival process: clarification of the miniscript. Transactional
Analysis Journal, 13, 142-148.
Goulding McClure, M.(1983). I due Genitori. In P. Scilligo (ed.) Gestalt e Analisi Transazionale.
Vol II. Roma: LAS.
Kahler, T., Capers, H. (1974). The miniscript. Transactional Analysis Journal, 4, 26-43.
Kahler, T.(1977). The miniscript.in. In G. Barnes (ed.) Transactional Analysis after E. Berne.
New York: Harper’s College Press.
APPENDICE
Tab. 1 - Griglia di osservazione delle sequenze di minicopione
Il MINICOPIONE permette di capire dove si trovi una persona dal punto di vista esistenziale in qualsiasi transazione, qual’è
il giro interno che la persona attiva (cosa ha nelle batterie interne), e come attiva le sue batterie nelle transazioni con gli altri
(come avvengono le transazioni tra due persone).
COME USARE LA GRIGLIA:
 Punteggiare la relazione tra Cliente e Terapeuta. Parti dal I° input significativo del Cliente nella relazione con il
Terapeuta.
 Nella parte sinistra si trova la griglia per osservare il Cliente con le indicazioni delle caratteristiche utili ad identificare
in quale posizione si trovi (1, 2, 3, 4).
 Nella parte destra si trova la griglia di osservazione del Terapeuta con le indicazioni utili a riconoscere se i Terapeuta
invita il Cliente al Minicopione OK+ oppure al Minicopione OK- e se entri in sequenze di gioco.
186 M. Luisa De Luca, Lucia Fruttero, Luana Sevirio

Potrebbero piacerti anche