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VALUTAZIONE E MISURAZIONE

1. Concetti di base e aspetti teorici:

L’unità didattica inquadra gli aspetti di carattere più generale e teorico relativi alla valutazione
e alla misurazione dell’apprendimento linguistico; illustra i principali fattori coinvolti
nell’argomento, definisce le distinzioni terminologiche fondame ntali e prepara alla discussione
dettagliata dei singoli aspetti svolta nelle unità didattiche successive.

-La valutazione: si intende l’analisi dei dati ottenuti attraverso le verifiche e la loro
interpretrazione alla luce della storia personale dell’esaminato
-La verifica: come l’osservazione sistematica, locale e continua dei processi e dei risultati
dell’apprendimento degli studenti. Informale: è facilitata dall’utlizzo di griglie di osservazione
che presentino un repetorio prestabilito di parametri da tener sotto controllo. Formale:
l’insieme di principi e tecniche di controllo volti alla valutazione dell’apprendimento della L2 e
alla misurazione delle competenze.
-Il test è uno strumento elaborato per dimostrare un dato comportamento che dimostra il
grado di competenza raggiunta in una L2 ada in individuo.
-Cosa deve misurare un test: un test linguistico deve rilevare e misurare la competenza di un
candidato nel saper usare operativamente la lingua obbiettivo. Sapere una lingua infatti non
significa solo conoscerne il sistema grammaticale ed essere in grado di descrivirne le regole,
significa saper usare quella lingua nei modi e agli scopi per cui i parlanti nativi la usano.
Perttanto, il test deve misurare una competenza operativa.

-Contesto: prima di somministrare un test linguistico, ogni insegnante dovrebbe considerate


attentamente il contesto didttico in cui un tale intervento si inserisce e metterne a fuoco gli
obiettivi: aspetti della competenza linguistica che vengono priviliegiati; la manera in cui viene
presentanta la grammatica (esplicita o implicita); quali parti del programma si vuole verificare,
ecc.

2. Caratteristiche di un buon test:


• Validità: riguarda l’ambito dell’interpretrazione dei risultati. La misura in cui i dati
ricavati da un test saranno significativi, appropriati e utili al suo scopo darà il grado di
validità del test stesso.
• Rappresentitivià e appropriatezza: riguarda ai quesiti (requisitos) presentati ai
candidati, sia la dimensione (se si adoperano testi troppo brevi o con numero ridotto di
domande) che sia il contenuto (testi vari, autentici, rappresentativi della lingue e
cultura in questione, ecc.)
• Affidabilità: riguarda il punteggio attribuito da un test a un candidato. Questa
dovrebbe essere effettuata senza errori.
• Fattibilità: una procedura valutativa deve inoltre essere agevole e fattibile. La
praticabilità di un test dipende pertanto soprattuto dalle condizioni della struttura in
cui lo si svolge: materiali, tempo, sforzi che l’organnizazzione della prova richiede, ecc.
• Capacità di discriminare: deve essere in grado di individuare frfa i candidati delle
capacità differenziate, altrimenti non sarà né affidabile, né valido, né adeguato.

3. Tipologia di test linguistici


La tipologia di test è basata sugli:
• Obiettivi:
⎯ Test di profitto: sono legati a un programma didattico specifico e vengono
somministrati nell’intento di verificare se l’input linguistico e il materiale
presentato durante il programma svolto siano stati appresi.
⎯ Test di competenza generale:hanno l’obiettivo di misurare la competenza
linguistica e comunicativa di un candidato, basato su quanto questi “sa fare”
nella L2.
⎯ Test di attitudine:indicano la probabilità di successo nell’apprendimento di una
lingua che si propone da imparare. Questo tipo di test no ha però riscosso
molto sucesso.
• Funzione:
⎯ Test diagnostici, usati per individuare ed eventualmente misurare la presenza
o l’assenza di copmetenze specifiche (este tipo de test son los de competencia
general y profitto)
⎯ Test prognostici: (son los attitudine) sono classificati così perché hanno lo
scopo di fare previsioni.
• Modalità di correzione: un test è considerato soggettivo o oggettivo a seconda della
modalità di correzione che viene richiesta:
⎯ Oggettivo: la valutazione è oggettiva nel caso in cui il valutatore non abbia la
possibilità di esprimere un’opinione personale, per il fatto che le domande
hanno un’unica risposta giusta (risposta chiusa).
⎯ Soggettivo: nel caso in cui il valutatore esprima un giudizio sulla qualità di una
prestazione (prove aperte).

Ovviamente, una valutazione corretta dovrebbe avere la maggiore


oggettività possibile. Per ridurre la sogg. Possiamo procedere nel modo
seguente:
a) Specificando il contenuto della valutazione; b) scegliendo i contenuti e
assegnando i voti; c) somministrando le prove con procedure standard; d)
fornendo chiavi di correzione precise per le prove; e) richiedendo giudizi
multipli; f) avviando un’opportuna formazione dei valutatori relativa alle
linee guida della valutazione, ecc.

4. Contenuti e struttura dei test:


La classificazione si basa:
• Alla modalità di osservazione del comportamento linguistico:
⎯ Diretta: che richiedono al candidato una prestazione (actuación)
determinata in un’abilità specifica. Es.: intervista.
⎯ Indiretta: hanno lo scopo di misurare le abilità che sottostanno alle
capacità che si vogliono misurare. Es.: domande di compresnione a scelta
multipla.
• Interpretazione dei risultati:
⎯ (basati sull’esecuzione) Ai test definiti diretti sono collegate delle
procedure di verifica mirate soprattuto a indentificare e valutare la qualità
della prestazione secondo criteri che fanno riferimento alla prestazione;
⎯ (basati sulla norma) Ai test indiretti si possono collegare delle procedure
che mirano a individuare la qualità della prestazione attraverso il
frazionamiento della prestazione stessa in compoenenti e, quindi, con un
preciso riferimento alle norme che governano il sistema linguistico.
• Abilità coinvolte:
⎯ Test a punti discreti: partano in genera da una concezione della
c.comunicativa come frazionabile e sono volti a valutare separatamente i
vari componenti della lingua. Tecniche: scelta multipla, vero/falso, ecc.
⎯ Test integrati: cercano di unire insieme quanti più aspetti e abilità sia
possibile, e li verificano globalmente. Ricorrono a un input ampio piuttosto
che a enunciati o frasi isolate. Tecniche: composizione, prendere appunti,
ecc.
⎯ Test pragmatici: hanno l’obiettivo di verificare la competenza d’uso.
Questi fanno parte delle prove integrate. Le prove pragmatiche sono
identificabili con qualsivoglia procedura che induca il candidato ad
analizzare una qualsiasi sequenza di elementi per metterli in relazione con
il contesto extralinguistico attraverso associazioni pragmatiche. Due
requisiti: la prova deve metter il candidato a confronto con sequenze
linguistiche autentiche; uso di strumenti linguistici adeguati al contesto
(allo scopo, destinatario, contenuto da trasmettere, ecc.)

5. Formato di un test: prove di riconoscimento e prove di produzione:


• Prove di riconoscimento: riguarda alla capacità di comprendere il parlato o
scritto della L2, cioè, prove indirette.
Tecniche: domande con risposte a scelta multipla, vero/falso, ecc.
• Prove di produzione: sono prove in cui, ricevute le consegne, si deve portare a
termine un compito producendo risposte di carattere linguistico. Sono di
maggiore difficoltpa rispetto a quelle ricettive, perché nella produzione del
mesaggio entrano in gioco fattori che richiedono senza dubbio un maggior
impegno da parte del candidato. Tecniche: le risposte a un questionario, la
composizione guidata, composizione libera, ecc.

6. Il formato di un test: prove integrate:


Oltre alle prove che prendono in considerazione le capacità ricettive o produttive, si è visto
che esistono prove integrate che richiedono la messa in atto simultanea di diverse
capacità:
• Il cloze: presentazione di un testo scritto in cui sono cancellate alcune parole
secondo vari criteri: il candidato deve sapere qual’è la parola mancata. Questo
li fa necessariamente entrate nel contesto in modo attivo, per tanto,
competenza lingusitica globale. Tipos: cloze classico, cloze mirato, ecc.
• Il dettato:richiede la trascrizione delle sequenze verbali che vengono dettate.
Tipos: parziale, devi completare il testo con gli elementi mancanti inbase a
quanto si ascolta; dicto-comp, dopo aver ascoltato una o più volte il testo,
deve trascriverlo basandosi su quanto ha compreso e sulla memoria;
• Il riassunto; frutto della attività cognitiva e linguistica. Comprendere un testo,
individuarne i nuclei informativi, essere in grado di stabilire tra questi una
gerarchia, quindi oridinali secondo i criteri richiesti dalla tipologia testuale e
infine essere capace di produrre un testo che rispetti le convenzioni
lingusitiche della L2 e che sintetizzi in maniera pertinenti i contenuti del testo
di partenza.
• Il dialogo aperto: completamento di un dialogo cui sono state eliminate intere
frasi. Richiede infatti la competenza testuale dello studente: per completare il
testo egli deve basarsi sulla coerenza globale del discorso e deve tener conto
dei meccanismi di coesione già presenti nella parte del testo che gli è già nota.

7. Oltre la valutazione:
Dalla valutazione alla certificazione
Una certificacione di competenza di una L2 è un’attestazione ufficiale di alto prstigio
glotoddidattico. Lo scopo di una certificazione è di garantire a un eventuale datore di lavoro
che cosa e quanto una persona è in grado di fare utilizzando la lingua obiettivo. A tale scopo, il
Consiglio d’Europa propone sei livelli di riferimento.
Dalla valutazione alla autovalutazione
La valutazione può diventare però autovalutazione se il giudizio sulla propria competenza
viene espresso dallo stesso apprendente: l’idea di autonomia è negli ltimi tempi diventata una
delle linee guida dell’insegnamento. L’apprendente è un individuo autonomo, capace di
operare le sue scelte, che prende parte attiva al suo processo di apprendimento e che si
costruisce la sua rete di conozcenze in base alle sue esigenze a alle sue preferenze.

Per favorire l’apprendimento autonomo, l’insegnante può sviluppare nell’apprendente la


consapevolezza delle conoscenze di cui dispone all’inzio, abituarlo a darsi degli obiettivi validi,
insegnarli a scegliere il materiale e ad autovalutarsi.

Il criterio essenziale per abituare lo studente ad autovalutarsi è la trasparenza delle prove.


Questa prevede: a) chiarezza delle consegne; b) familiarità con le tecniche adottate; c)
esplicitazione dei criteri di guidizio; d) discussione dei risultati.

Prima ancora del processo valutativo stesso, la trasparenza comporta l’esplicitazione degli
obiettivi dell’insegnamento e dei mezzi per raggiungerli.

Un sistema atto a incrementare l’autonomia del discente nel suo processo di appren dimento e
a favorire l’autoevalutazione è Il Portfolio Europeo delle Lingue: qui deve registrare e
documentare i propri progressi nella competenza plurilingue. Con questo, gli apprendenti
dovrebbero infatti aggiornare regolarmente l’autoevalutazione della propria competenza in
ogni lingua.

-Certificazione: acreditazione officiale di alto prestigio didattico che descrive il livello di


competenza ling-comu dell’usuario (che cosa e quanto posso fare l’usuario con la lingua). Sono
independenti da precisi percosi didattici (A1-C2)

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