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PROGETTAZIONE CONSULENZA CERTIFICAZIONE
Indice
DM 37/08 ...................................................................................................... 4
Come puoi verificare che una ditta sia abilitata a svolgere quel particolare
lavoro? ........................................................................................................ 6
Progetto dell’Impianto................................................................................... 7
pag. 2
PROGETTAZIONE CONSULENZA CERTIFICAZIONE
Quali controlli è necessario effettuare? .....................................................26
A vista ........................................................................................................53
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PROGETTAZIONE CONSULENZA CERTIFICAZIONE
DM 37/08
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controllo accessi, identificazione targhe, impianti per la gestione
elettronica del flusso documentale, dematerializzazione e gestione
degli archivi, data center, server farm, impianti a controllo numerico
o di automazione , impianti per linee per telegrafia, telefonia e
radiotelegrafia, radiotelefonia, impianti a fibra ottica, ponti radio, reti
locali e geografiche, reti wireless per la trasmissione dati.
3. impianti di riscaldamento, di climatizzazione, di condizionamento e
di refrigerazione di qualsiasi natura o specie, comprese le opere di
evacuazione dei prodotti della combustione e delle condense, e di
ventilazione ed aerazione dei locali. Questo significa che il progetto
deve comprendere obbligatoriamente anche tutte le tubazioni
connesse all’evacuazione dei fumi di combustione e per la
ventilazione e dell’aerazione dei locali, non solamente le tubazioni
di distribuzione del calore.
4. impianti idrici e sanitari di qualsiasi natura o specie, ovvero tutti gli
impianti idrici e sanitaria di qualunque natura, si parla quindi di
distribuzione dell’acqua sia calda che fredda, che dell’espulsione
delle acque grigie o nere;
5. impianti per la distribuzione e l'utilizzazione di gas di qualsiasi tipo,
comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e
ventilazione ed aerazione dei locali. Questo deve avvenire dal punto
di consegna del gas fino agli apparecchi utilizzatori, la loro
installazione ed i loro collegamenti, l’aerazione e la ventilazione dei
locali in cui è installato l’impianto e gli scarichi all’esterno dei
prodotti della combustione.
6. impianti di sollevamento di persone o di cose per mezzo di
ascensori, di montacarichi, di scale mobili e simili;
7. impianti di protezione antincendio.
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Quali sono le imprese che possono eseguire queste installazioni?
Come puoi verificare che una ditta sia abilitata a svolgere quel
particolare lavoro?
Per capire se una impresa sia o meno abilitata a svolgere quel particolare
tipo di lavoro basta essere in possesso (e quindi farsi dare) una loro
visura camerale aggiornata. In questa visura camerale basta verificare sia
presente la lettera corrispondente alla tipologia di intervento che gli si
intende fare eseguire.
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all'esercizio delle attività se l'imprenditore individuale o il legale
rappresentante ovvero il responsabile tecnico da essi preposto con atto
formale, è in possesso dei requisiti professionali che vengono esplicitati
nel DM 37/08 nell’Articolo 4.
Progetto dell’Impianto
Il progetto dell’impianto è sempre obbligatorio sia per una nuova
installazione che per una trasformazione di un impianto esistente. Può
essere fatto da un tecnico progettista libero professionista oppure dal
responsabile tecnico dell’azienda (Solo gli impianti di sollevamento sono
esclusi da questo obbligo). Il progetto va sempre allegato alla
dichiarazione di conformità.
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3. relativi agli immobili adibiti ad attività produttive, al commercio, al
terziario e ad altri usi, quando le utenze sono alimentate a tensione
superiore a 1000 V, inclusa la parte in bassa tensione, o quando le
utenze sono alimentate in bassa tensione aventi potenza impegnata
superiore a 6 kW o qualora la superficie superi i 200 mq;
4. impianti elettrici relativi ad unità immobiliari provviste, anche solo
parzialmente, di ambienti soggetti a normativa specifica del CEI, in
caso di locali adibiti ad uso medico (anche estetisti) o per i quali
sussista pericolo di esplosione o a maggior rischio di incendio,
nonché per gli impianti di protezione da scariche atmosferiche in
edifici di volume superiore a 200 mc. Per esempio Veterinari,
farmacia, centri estetici, centrali termiche, ecc…
5. Impianti lettera b), relativi agli impianti elettronici in genere quando
coesistono con impianti elettrici con obbligo di progettazione;
6. Impianti lettera c), dotati di canne fumarie collettive ramificate,
nonché impianti di climatizzazione per tutte le utilizzazioni aventi
una potenzialità frigorifera pari o superiore a 40.000 frigorie/ora, in
questo caso risultano comprese nel progetto anche le opere di
evacuazione dei prodotti della combustione e delle condense, e di
ventilazione ed aerazione dei locali. Questo cosa significa? Se gli
impianti non hanno una canna fumaria collettiva ramificata non
esiste l’obbligo di progetto da parte del libero professionista. Dal
momento però che il progetto è da allegare all’interno della
relazione legge 10 in caso di intervento sull’impianto la prassi è
quella di affidare l’incarico del progetto ugualmente allo stesso
libero professionista che presenterà anche la relazione di calcolo.
7. Impianti lettera e), relativi alla distribuzione e l'utilizzazione di gas
combustibili con portata termica superiore a 50 kW o dotati di
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canne fumarie collettive ramificate, o impianti relativi a gas medicali
per uso ospedaliero e simili, compreso lo stoccaggio. In pratica se
ci sono più apparecchi la cui somma supera i 50 kW di portata
termica è obbligatorio il progetto di un libero professionista.
8. Impianti, lettera g), se sono inseriti in un'attività soggetta al rilascio
del certificato prevenzione incendi e, comunque, quando gli idranti
sono in numero pari o superiore a 4 o gli apparecchi di rilevamento
sono in numero pari o superiore a 10.
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Il progetto è depositato presso lo sportello unico per l’edilizia del comune
in cui viene realizzato l’impianto.
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In caso di rifacimento parziale di impianti, il progetto, la dichiarazione di
conformità e l'attestazione di collaudo ove previsto, si riferiscono alla sola
parte degli impianti oggetto dell'opera di rifacimento, ma tengono conto
della sicurezza e funzionalità dell'intero impianto. Nella dichiarazione di
cui al comma 1 e nel progetto di cui all'articolo 5, è espressamente
indicata la compatibilità tecnica con le condizioni preesistenti
dell'impianto.
Dichiarazione di Rispondenza
Nel caso in cui la dichiarazione di conformità non sia stata prodotta o non
sia più reperibile, tale atto è sostituito - per gli impianti eseguiti prima
dell'entrata in vigore del presente decreto – da una dichiarazione di
rispondenza, resa da un professionista iscritto all'albo professionale per le
specifiche competenze tecniche richieste, che ha esercitato la
professione, per almeno cinque anni, nel settore impiantistico a cui si
riferisce la dichiarazione, sotto personale responsabilità, in esito a
sopralluogo ed accertamenti, ovvero, per gli impianti non ricadenti nel
campo di applicazione del decreto, da un soggetto che ricopre, da almeno
5 anni, il ruolo di responsabile tecnico di un'impresa abilitata, operante nel
settore impiantistico a cui si riferisce la dichiarazione.
Il fatto che possa fare questa dichiarazione di rispondenza (DI.RI) una ditta
installatrice oppure un libero professionista varia sulla base dei limiti che ti
abbiamo già indicato sul fatto che sia necessario un progetto firmato da
un libero professionista oppure no.
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Allo stesso modo la Dichiarazione di Rispondenza NON PUO’ ESSERE
EMESSA per gli impianti successivi alla data di emanazione di questo
decreto ministeriale. La norma quindi non prende in esame che la ditta
possa non rilasciare la dichiarazione di conformità a seguito di una
installazione dopo questa data.
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Se vengono violati gli altri articoli di questo Decreto, possono essere
applicate delle sanzioni dai 1.000€ ai 10.000€. Per esempio nel caso in cui:
1. La ditta che non esegue gli impianti conformi alla regola dell’arte;
2. La ditta che non deposita la dichiarazione di conformità entro i 30
giorni dalla fine dei lavori;
3. Il committente che non affida i lavori ad un libero professionista
quando è obbligatorio;
4. Il committente che non affida lo svolgimento dei lavori ad una ditta
abilitata;
5. Il tecnico professionista che non progetta secondo la regola
dell’arte;
6. Il tecnico che rilascia l’abitabilità senza avere acquisito le
dichiarazioni di conformità con tutti gli allegati obbligatori;
7. Il Titolare della Scia o del permesso di costruire che la presenta
senza allegare contestualmente il progetto degli impianti che
intende realizzare;
8. L’impresa installatrice che non affigge il cartello di cantiere con tutti
i dati obbligatori;
9. In tutti gli altri casi vi sia un contrasto con quanto riportato nel
decreto ministeriale 37/08.
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Il Sottoscritto: è colui che si assume la responsabilità di ciò che viene
inserito nella dichiarazione di conformità e quindi della conformità alla
regola dell’arte dell’impianto che ha realizzato. I dati riportati in questa
parte della dichiarazione di conformità devono essere gli stessi che sono
contenuti all’interno della visura camerale dell’impresa, per cui il modulo
deve contenere i dati dell’azienda (settore, indirizzo della sede legale,
ecc…) e numero di iscrizione al registro delle imprese o all’albo provinciale
delle imprese artigiane, o entrambe.
In sostanza deve essere indicato rispetto a quale lettera del decreto è stato
effettuato l’intervento per capire di quale tipo di impianto stiamo parlando.
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colui che lo ha commissionato). Infine va indicata la destinazione d’uso
dell’edificio in cui è stata svolta l’installazione. Nel caso siano presenti più
destinazioni d’uso all’interno dello stesso edificio si fa riferimento alla
destinazione d’uso prevalente oppure alla destinazione della parte
dell’edificio su cui si è effettivamente intervenuti.
In questo punto devono essere indicati i dati della persona che ha redatto
il progetto, che è sempre obbligatorio. Se chi ha redatto il progetto è il
titolare o il responsabile tecnico dell’impresa è necessario inserire il Nome,
il Cognome e la qualifica. Se chi ha redatto il progetto è un libero
professionista iscritto all’ordine è necessario inserire Nome, Cognome,
Titolo, Albo di appartenenza e numero di iscrizione all’Albo.
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In questo punto si dichiara che i materiali utilizzati in ciascun punto
dell’impianto che è stato installato è consono al luogo di installazione.
Questo significa che i materiali utilizzato per esempio all’esterno
dell’abitazione sono adatti ad essere utilizzati all’esterno, quelli utilizzati
all’interno sono adatti per essere utilizzati all’interno e quelli usati, per
esempio, in traccia o interrati, sono adatti a quel tipo di installazione. Per
esempio vi sono particolari ambienti che sono soggetti a pericoli di
incendio od esplosioni che necessitano dell’uso di particolari materiali.
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Di questo elenco di “Allegati Obbligatori” vi sono solamente due punti
che possono non essere flaggati dall’impresa, ovvero quando quel tipo di
documenti non possa esistere a tutti gli effetti:
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6. Lo schema dell’impianto realizzato: Per schema dell’impianto
realizzato si intende la descrizione dell’opera come eseguita (si fa
semplice rinvio al progetto quando non sono state apportate
varianti in corso d’opera). Nel caso di trasformazione, ampliamento
e manutenzione straordinaria, l’intervento deve essere inquadrato,
se possibile, nello schema dell’impianto preesistente.
7. Se l’intervento è una modifica o trasformazione di un impianto
precedentemente installato, allora la cosa migliore è fare riferimento
alla vecchia dichiarazione di conformità specificando la parte dello
stesso su cui si è intervenuti. Questo rende ancora più chiaro su
quale parte dell’impianto si è effettivamente intervenuti e quale era
la situazione di contesto in cui si è interventi, in modo che siano
chiare le responsabilità in una possibile futura contestazione. Nel
caso in cui la dichiarazione di conformità non sia disponibile
sull’impianto in cui si interviene il consiglio è quello di fare eseguire
una dichiarazione di rispondenza prima di intervenire con la
modifica p trasformazione.
8. Copia del certificato di riconoscimento dei requisiti tecnico-
professionali: può essere rappresentata dalla semplice visura
camerale dell’azienda
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che è stata svolta durante l’intervento. Un allegato facoltativo molto
interessante da allegare è una relazione fotografica dove si possono
inserire immagine sulle lavorazioni svolte e sulle tracce effettuate in
cantiere, che mostrino esattamente il tipo di lavorazioni che sono state
svolte, la posa delle tubazioni ed i materiali utilizzate.
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1. iscrizione all’albo professionale per le specifiche competenze
tecniche richieste, avendo esercitato la professione, per almeno 5
anni, nel settore impiantistico a cui si riferisce la Dichiarazione di
Rispondenza;
2. per gli impianti per i quali, secondo il DM 37/08 non sia necessario
un libero professionista abilitato, un soggetto che ricopre, da
almeno 5 anni, il ruolo di responsabile tecnico di un’impresa
abilitata di, operante nel settore impiantistico a cui si riferisce la
Dichiarazione di Rispondenza
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UNI 10738:2012
Per gli impianti a gas è in vigore la norma UNI 10738:2012:
Questa norma non può essere applicata nel caso in cui sia applicabile la
Regola tecnica di prevenzione incendi di cui al D.M. 12/04/96
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4. Idoneità della ventilazione dei locali
5. Idoneità dell’aerazione dei locali
6. Corretto funzionamento degli apparecchi
7. Corretto funzionamento dei sistemi di evacuazione dei prodotti
della combustione
8. Corretto funzionamento dei sistemi di evacuazione della condensa
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2. Di avere verificato con esito positivo che l’intervento effettuato è
tecnicamente compatibile con le condizioni preesistenti
dell’impianto
3. Certifica anche l’impianto che ha trovato e su cui non ha operato.
Nella relazione tipologica dei materiali inserirà solamente quelli
effettivamente installati, ma la sua è una Dichiarazione sulla
sicurezza dell’Impianto installato nel suo complesso.
Impianto interno:
Apparecchi di utilizzazione:
Locali di installazione
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Idoneità della ventilazione e dell’aerazione
Sistemazione di evacuazione dei prodotti della combustione:
Materiali
Modalità di installazione
Compatibilità con i locali di installazione
Stato di conservazione
Materiali
Modalità di installazione
Corretta evacuazione della condensa
Questi controlli che sono stati elencati sono in parte visivi ed in parte
strumentali, quelli visivi saranno quelli sulle tubazioni ed i relativi
accessori installati a vista, la sezione libera per la ventilazione e
l’aerazione dei locali, predisposizioni edili e meccaniche per
l’evacuazione dei prodotti della combustione ed i sistemi di scarico della
condensa; quelli strumentali invece fanno riferimento alla tenuta
dell’impianto interno (secondo la norma UNI 11137, il corretto afflusso
dell’aria comburente, l’assenza di reflusso dei prodotti della combustione
in ambiente e il tiraggio dei sistemi di evacuazione dei prodotti della
combustione funzionanti a tiraggio naturale (secondo la norma UNI
10845)
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Se non risulta possibile rilevare le portate termiche effettive si può fare
riferimento alle portate termiche nominali riportate nella norma oppure è
possibile non indicarle nella Dichiarazione di rispondenza.
Questi sono tutti i controlli che sono previsti dalla norma UNI 10738:2012
e che comportano anche delle analisi di tipo strumentale. Ovviamente
non tutti i professionisti possono avere gli strumenti necessari per
eseguire le verifiche strumentali. Si ritiene che se si possono fare tutti i
controlli indicati sia la cosa migliore, ma che per una Dichiarazione di
Rispondenza i documenti sufficienti affinché svolga la sua funzione siano
le seguenti.
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professionale al fine di considerare l’impianto sicuro. Nel caso venga
chiesta una asseverazione per la sicurezza dell’impianto installato in data
antecedente al 1990, questi sono i punti da verificare.
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1. Verifica ad alta pressione nel caso ti tubazioni multistrato e di raccordi
a pressare. Queste verifiche vanno eseguite con valori che sono
definiti dal fabbricante del sistema ed indicate nel libretto di istruzioni.
E’ sempre necessario seguire le indicazioni che vengono riportate dal
fornitore del sistema.
2. Verifica di tenuta dell’impianto che deve essere eseguita prima di
mettere in servizio l’impianto interno e, se sono presenti impianti
sottotraccia, prima di coprire le tubazioni stesse
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2. il valore di dispersione risulta idoneo al funzionamento.
Per fare questo tipo di prova è necessario avere uno strumento certificato
che sia in grado di dare un risultato numerico. Se sei un professionista e
non disponi di questo strumento puoi noleggiarlo o chiedere la
collaborazione di un idraulico che ne è in possesso.
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questa prova, falla ed esegui la prova in pressione per testare l’impianto.
Se non disponi della strumentazione è sufficiente, per la correttezza della
Dichiarazione di Rispondenza, verificare che la pressione rilevata dal
manometro installato in uscita dal generatore di calore non diminuisca in
maniera rilevante durante il periodo del rilievo (0.1 bar durante un’ora
circa di rilievo).
Per quello che riguarda l’impianto idrico sanitario vale quanto già detto
per l’impianto di riscaldamento. La norma UNI 9182:2014 dà delle
indicazioni sulla prova di pressione da eseguire sugli impianti di
adduzione dell’acqua stabilendo le pressioni a cui devono essere
eseguite le prove di collaudo.
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Per quello che riguarda l’impianto scarichi vale quanto già detto per
l’impianto di riscaldamento. E’ possibile fare delle prove di pressione
seguendo delle apposite normative a seconda delle tubazioni sulle quali
vengono effettuate le prove. Per la compilazione della dichiarazione di
rispondenza è sufficiente verificare il funzionamento della rete di scarico.
Per farlo è necessario azionare ogni scarico presente all’interno dell’unità
per la quale si sta redigendo la dichiarazione di rispondenza e verificare
che funzionino in maniera corretta.
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2. redigi la Dichiarazione di Rispondenza per la sezione di impianto
adeguata e pertanto certificabile;
3. progetta ai sensi dell’art. 5 del D.M. 37/08 gli interventi di
adeguamento della sezione non conforme;
4. realizza gli interventi di adeguamento per mezzo di imprese abilitate ai
sensi dell’art 3 del D.M. 37/08;
5. acquisisci la Dichiarazione di Conformità redatta dall’impresa
esecutrice delle opere completa degli allegati obbligatori per la parte
oggetto di adeguamento;
6. riunisci in un fascicolo la Dichiarazione di Rispondenza e la
Dichiarazione di Conformità da consegnare alla committenza.
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DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA DELL’IMPIANTO
OGGETTO:
in qualità di
professionista iscritto al n.
all’ordine/collegio di
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DICHIARA
Dichiara inoltre:
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che l’impianto risulta rispondente agli standard imposti dalle normative vigenti
all’epoca della sua realizzazione.
DECLINA
ALLEGATI:
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IL TECNICO
Timbro e firma
Firma
Data
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DICHIARAZIONE DI RISPONDENZA
Cognome e
Il sottoscritto (generalità e dati anagrafici del dichiarante) Nome
nato a il
C.F. P. IVA
in qualità di:
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numero di iscrizione
con
sede in (località, comune, provincia, via)
VISTO
cognome e nome
dell’utente
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con controllo
cottura di fiamma: sì no fuochi n.
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PROGETTAZIONE CONSULENZA CERTIFICAZIONE
con controllo
riscaldamento di fiamma: sì no tipo portata kW
con controllo
altro (4) di fiamma: sì no tipo portata kW
DICHIARA
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DICHIARA
In fede
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(1) Per impianti con obbligo di progetto (ricadenti nel campo dell’articolo
5 comma 2 del DM 37/08).
(2) Per impianti senza obbligo di progetto (non ricadenti nel campo
dell’articolo 5 comma 2 del DM 37/08).
(3) Per impianti ricadenti in attività soggette ai controlli dei Vigili del
Fuoco.
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c) Elettroventilatore
d) Aerazione di tipo diretto
Come puoi vedere non è contemplato l’utilizzo di cappe con filtri che non
abbiano una espulsione comunicante con l’esterno. Alcuni comuni la
considerano comunque a norma al fine del rilascio dell’abitabilità, per cui
ti consiglio di verificare anche questa possibilità che non è contemplata
dalla norma 7129:2015.
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3. volumetria del locale di installazione non minore di 20 m3. Ai fini del
calcolo della volumetria del locale di installazione si considera anche il
locale adiacente e comunicante senza interposizione di porte, purché
detto locale non sia adibito a camera da letto, non sia sede di
installazione di apparecchi a gas (di tipo A e/o B) e non sia un locale
classificato con pericolo di incendio;
4. presenza nel locale di installazione di porte, finestre e/o portafinestra,
apribili, e installate su pareti perimetrali rivolte verso l'esterno.
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saldate o filettate e la guaina deve almeno avere una estremità
sfociante all’esterno o in locale aerato o aerabile.
2. posa della tubazione di adduzione gas sotto traccia. Al punto 4.5.5 la
norma UNI 7129:2015 consente la posa delle tubazioni sotto traccia
nelle strutture in muratura, purché:
a. Le tubazioni inserite sotto traccia devono essere posate,
parallele agli spigoli, ad una distanza non maggiore di 200 mm
dagli spigoli stessi. I tratti terminali per l'allacciamento degli
apparecchi devono avere la minore lunghezza possibile al di
fuori dei 200 mm dagli spigoli. Nella posa sotto pavimento, le
luci delle porte non costituiscono discontinuità della parete
b. Nel caso di posa sottotraccia entro la fascia di 200 mm, ubicata
nella zona più bassa di una parete, è preferibile collocare la
tubazione nella metà superiore di tale fascia
c. Nel caso non sia possibile rispettare le distanze, per esempio se
ci sono cucina ad isola, la tubazione deve risultare sempre
ortogonale alle pareti ed il tracciato
d. deve essere segnalato con elaborati grafici o simili (per esempio
foto)
e. L'intera tubazione sotto traccia deve essere annegata
direttamente in malta di cemento, costituita da una miscela
composta da una parte di cemento e tre di sabbia
f. Nel caso in cui le pareti contengano cavità (per esempio mattoni
forati) è necessario che le tubazioni del gas siano inserite in una
guaina, avente diametro interno non minore di 10 mm rispetto al
diametro esterno della tubazione, che impedisca eventuali
filtrazioni di gas nelle cavità. In presenza di guaina di protezione
la malta di cemento può essere ridotta fino a 15 mm.
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PROGETTAZIONE CONSULENZA CERTIFICAZIONE
g. La realizzazione della traccia per la posa delle tubazioni a
pavimento può essere evitata sempre che le stesse siano
poggiate direttamente sulla caldana del solaio e ricoperte con
almeno 20 mm di malta di cemento anche in presenza di
eventuali rivestimenti protettivi
h. La realizzazione della traccia per la posa delle tubazioni a
pavimento può essere evitata sempre che le stesse siano
poggiate direttamente sulla caldana del solaio e ricoperte con
almeno 20 mm di malta di cemento anche in presenza di
eventuali rivestimenti protettivi.
i. Le giunzioni, ad eccezione delle saldature, possono essere
poste a vista, ad eccezione dei raccordi delle tubazioni
multistrato metallo-plastiche), sotto traccia, o inserite in
apposite scatole ispezionabili a tenuta nella parte murata e con
coperchio non a tenuta verso l’ambiente
j. Non è consentito collocare giunzioni filettate e meccaniche
all’interno di locali non aerati e non aerabili, se non annegati
nella malta
k. Non è consentito posare le tubazioni del gas direttamente sotto
traccia nel lato esterno dei muri perimetrali dell’edificio e delle
sue pertinenze
l. Non è consentito posare le tubazioni del gas sotto traccia nei
locali costituenti le parti comuni dell’edificio.
m. Non è consentito posare le tubazioni del gas sotto traccia in
diagonale
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PROGETTAZIONE CONSULENZA CERTIFICAZIONE
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PROGETTAZIONE CONSULENZA CERTIFICAZIONE
Dove è possibile installare una tubazione gas?
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PROGETTAZIONE CONSULENZA CERTIFICAZIONE
Non è consentito, per gas aventi densità relativa maggiore di 0,8,
installare tubazioni in locali con pavimento al di sotto del piano di
campagna;
Non è consentita la posa delle tubazioni di polietilene all'interno del
perimetro del corpo dell'edificio;
Non è consentito l'attraversamento di pareti/solai/intercapedini con
tubi flessibili destinati al collegamento degli apparecchi.
Non è ammesso installare a vista tubazioni di polietilene e di
multistrato metallo-plastico (sia all'esterno che all'interno dell'edificio).
A vista
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PROGETTAZIONE CONSULENZA CERTIFICAZIONE
Le tubazioni multistrato metallo-plastico e le tubazioni di polietilene non
possono essere installate a vista (né all'esterno, né all'interno).
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PROGETTAZIONE CONSULENZA CERTIFICAZIONE
sono in materiale metallo – plastico la posa deve fare si che il prodotto
sia sempre protetto dai raggi UV. La superficie di chiusura, anche se
grigliata, deve essere di tipo rimovibile per permettere, all'occorrenza,
ispezioni e manutenzioni.
Per i gas di densità relativa all'aria maggiore di 0,8 la canaletta non può
scendere al di sotto del piano campagna. La canaletta può essere una
metodologia di posa utilizzata anche all’interno delle unità immobiliari.
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PROGETTAZIONE CONSULENZA CERTIFICAZIONE
non deve compromettere l’eventuale compartimentazione
antincendio;
nel caso siano alloggiate più tubazioni di gas queste non possono
avere una distanza tra loro inferiore di 20 mm;
le dimensioni dell’alloggiamento devono consentire gli interventi di
manutenzione
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PROGETTAZIONE CONSULENZA CERTIFICAZIONE
In prossimità dell'entrata o dell'uscita dal terreno, deve essere previsto
un sistema di sfiato del cunicolo, al fine di evitare accumuli di gas, come
per esempio un pozzetto di ispezione.
Nel caso in cui sotto il cunicolo siano presenti locali adibiti a box,
autorimessa, o altri con pericolo incendio, l'uso del polietilene per la
tubazione gas è consentito se nell'alloggiamento, la tubazione sia
ricoperta di sabbia e tra la parte superiore della soletta sottostante e la
generatrice inferiore della tubazione, vi sia uno spessore non
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PROGETTAZIONE CONSULENZA CERTIFICAZIONE
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PROGETTAZIONE CONSULENZA CERTIFICAZIONE
prevista per l'intero tratto interrato se la tubazione del gas e le altre
canalizzazioni sono ad una distanza minore di 1000 mm. Nel caso di
sovrappasso e sottopasso la guaina si deve estendere per non meno di
1000 mm da entrambe le parti.
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PROGETTAZIONE CONSULENZA CERTIFICAZIONE
è necessario nel caso di tubazioni con guaina che sfiata direttamente
all'esterno. I raccordi per sistemi multistrato interrati, se posti all'interno
di un pozzetto ispezionabile devono essere opportunamente protetti
contro le corrosioni. Le tubazioni di polietilene devono essere mantenute
all'esterno dei muri perimetrali dell'edificio da servire e devono essere
collegate alle tubazioni metalliche, prima della loro fuoriuscita dal terreno
ad eccezione del collegamento al contatore. In questo caso il tratto di
tubazione di polietilene in uscita dal terreno deve essere protetto, lungo
tutto il percorso, contro gli agenti atmosferici.
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PROGETTAZIONE CONSULENZA CERTIFICAZIONE
Le tubazioni inserite sotto traccia devono essere posate, parallele agli
spigoli, ad una distanza non maggiore di 200 mm dagli spigoli stessi.
tratti terminali per l'allacciamento degli apparecchi (per esempio:
scaldaacqua, caldaia), devono avere la minore lunghezza possibile al di
fuori dei 200 mm dagli spigoli. Nella posa sotto pavimento, le luci delle
porte non costituiscono discontinuità della parete.
Nel caso in cui non sia possibile rispettare queste distanze (per esempio
isola di cottura), la tubazione deve risultare sempre ortogonale alle pareti
ed il tracciato deve essere segnalato con elaborati grafici o simili (per
esempio foto).
Nel caso in cui le pareti contengano cavità (per esempio mattoni forati) è
necessario che le tubazioni del gas siano inserite in una guaina, avente
diametro interno non minore di 10 mm rispetto al diametro esterno della
tubazione, che impedisca eventuali infiltrazioni di gas nelle cavità stesse.
Per i locali non aerati e per quelli non aerabili, non è consentito collocare
giunzioni filettate e meccaniche se non allegati nella malta.
Molto Importante:
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PROGETTAZIONE CONSULENZA CERTIFICAZIONE
Non è consentito posare le tubazioni del gas direttamente sotto
traccia, anche se con guaina, nel lato esterno dei muri perimetrali
dell'edificio e delle sue pertinenze.
o Pertinenza: ogni cosa che sia destinata in modo durevole al
servizio o all’ornamento di un’altra cosa
o Spazio esterno: spazio esterno al volume del corpo dell’edificio
definito dalle pareti perimetrali esterne. Si considerano spazio
esterno anche ambienti non confinanti come per esempio i
balconi/logge aperte, lastrici solari e similari.
Non è consentita la posa delle tubazioni sotto traccia, compreso sotto
pavimento, nei locali costituenti le parti comuni dell'edificio.
Non è consentita la posa sottotraccia della tubazione in diagonale ed
obliqua.
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PROGETTAZIONE CONSULENZA CERTIFICAZIONE
È vietato l'uso di fibre di canapa, anche se impregnate del composto di
tenuta, su filettature di tubazioni convoglianti GPL o miscele GPL-aria
raccordi adatti sia per brasatura capillare dolce sia per la brasatura
forte
raccordi adatti solo alla brasatura forte
raccordi meccanici a compressione
raccordi a pressare conformi alla UNI 11065
raccordi misti per la giunzione tubo di rame con tubo di acciaio ed
anche per il collegamento di rubinetti, di raccordi portagomma, ecc.
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PROGETTAZIONE CONSULENZA CERTIFICAZIONE
raccordi di polietilene con saldatura per elettrofusione
raccordi di polietilene con saldatura per fusione a mezzo di elementi
riscaldati
raccordi meccanici
raccordi con giunzioni miste polietilene – metallo
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PROGETTAZIONE CONSULENZA CERTIFICAZIONE
1. Sostituzione di generatori di calore individuali che già scaricavano a
parete. E’ necessario che il nuovo generatore di calore sia almeno una
caldaia a camera stagna che abbia un rendimento maggiore di 90+ 2
log Pn
2. sostituzione di generatori di calore individuali che scaricavano in
canna collettiva ramificata (C.C.R.). E’ necessario che il nuovo
generatore di calore sia almeno caldaia a casa a camera stagna che
abbia un rendimento maggiore di 90+ 2 log Pn
3. incompatibilità con norme di tutela degli edifici oggetto
dell'intervento, adottate a livello nazionale, regionale o comunale. Il
D.Lgs. 42/04 “Codice dei beni culturali e del paesaggio” tutela gli
edifici storici, nonché gli immobili e le aree sottoposti a tutela dai piani
paesaggistici. Gli immobili ed aree di interesse paesaggistico, tutelati
dalla legge, non possono essere sottoposti a modificazioni che
rechino pregiudizio ai valori paesaggistici. .). E’ necessario che il
nuovo generatore di calore sia almeno una caldaia a condensazione
ecologica i cui prodotti della combustione hanno emissioni di NOx
non superiori a 70 mg/kWh (classe 5a)
4. il progettista attesta e assevera l'impossibilità tecnica a realizzare lo
sbocco sopra il colmo del tetto...). E’ necessario che il nuovo
generatore di calore sia almeno una caldaia a condensazione
ecologica i cui prodotti della combustione hanno emissioni di NOx
non superiori a 70 mg/kWh (classe 5a)
5. ristrutturazioni di impianti termici individuali già esistenti, siti in stabili
plurifamiliari, qualora nella versione iniziale non dispongano già di
camini, canne fumarie o sistemi di evacuazione dei prodotti della
combustione con sbocco sopra il tetto dell'edificio, funzionali e idonei
o comunque adeguabili all’applicazione di apparecchi a
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PROGETTAZIONE CONSULENZA CERTIFICAZIONE
condensazione. E’ necessario che il nuovo generatore di calore sia
almeno una caldaia a condensazione ecologica i cui prodotti della
combustione hanno emissioni di NOx non superiori a 70 mg/kWh
(classe 5a)
6. installazione di uno o più generatori ibridi compatti, composti almeno
da una caldaia a condensazione a gas e da una pompa di calore e
dotati di specifica certificazione di prodotto
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