La vecchia disciplina antincendio dettata dal dpr 37/1998 disponeva che tutte le attività soggette a visita e
controllo da parte dei Vigili del Fuoco fossero trattate alla stessa maniera. Inoltre tutte dovevano ottenere
il famoso Certi cato di Prevenzione Incendi (CPI) per poter essere avviate.
Le attività soggette ai controlli di prevenzione incendi erano elencate in maniera puntuale nel dm
16 febbraio 1982.
Dal 2011 è entrato in vigore il nuovo regolamento di prevenzione incendi, emanato con il dpr 151/2011,
che sempli ca gli adempimenti e prevede procedure di erenziate in funzione della complessità delle
attività. Il nuovo regolamento, recependo quanto previsto dalla legge 122/2010 in materia di snellimento
dell’attività amministrativa, individua le attività soggette alla disciplina della prevenzione incendi,
operando una sostanziale semplificazione relativamente agli adempimenti da parte dei soggetti
interessati.
Viene introdotto per la prima volta il principio di proporzionalità di derivazione comunitaria, secondo il
quale si può valutare la legittimità di un atto che imponga un obbligo o una sanzione in relazione alla sua
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1. nella categoria A ricadono le attività provviste di regola tecnica e con limitato livello di complessità
(consistenza attività, a ollamento, quantitativo materiali presente). Rientrano in tale categoria, ad
esempio:alberghi tra 25 e 50 posti letto, autorimesse tra 300 m² e 1.000 m², impianti termici tra 116
kW e 350 kW, strutture sanitarie tra 25 e 50 posti
letto, ecc.
attività della stessa tipologia della categoria A, ma con maggior livello di complessità
3. nella categoria C ricadono le attività con elevato livello di complessità, indipendentemente dalla
presenza di una regola tecnica. Rientrano in questa categoria, ade esempio: centrali termoelettriche,
teatri e studi televisivi con più di 100 persone presenti, strutture sanitarie e alberghi con oltre 100
posti, aziende e u ci con oltre 800 persone presenti
Attività di categoria A
Le attività di categoria A non devono richiedere l’esame del progetto ai Vigili del Fuoco, ma è su ciente
presentare la SCIA (segnalazione certi cata di inizio attività), che costituisce già atto autorizzatovo ai ni
antincendi.
Le attività ricadenti nella categoria A non richiedono l’esame del progetto (parere di conformità del
Comando provinciale dei Vigili del Fuoco). Non è necessario chiedere il parere preventivo prima di
realizzare i lavori, né attendere il certi cato di prevenzione incendi prima di dare inizio all’attività.
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Una volta niti i lavori, per iniziare l’attività basta presentare al SUAP (sportello unico delle attività
produttive) la SCIA con allegato progetto.
Accertata la completezza dell’istanza, il Comando dei VVF o il SUAP rilasciano immediatamente la ricevuta
e l’attività si intende autorizzata.
Tuttavia, entro i successivi 60 giorni, il Comando e ettua controlli attraverso visite tecniche che possono
essere eseguite a campione o in base a programmi settoriali per categoria di attività.
Attività di categoria B
Per le attività della categoria B occorre chiedere al Comando il parere di conformità sul progetto.
Il Comando entro 30 giorni può chiedere documentazione integrativa e entro 60 giorni dal ricevimento
della documentazione completa si pronuncia sulla conformità.
A lavori ultimati, come per la categoria A, l’istanza per l’inizio dell’attività viene presentata tramite SCIA e
quindi l’attività può iniziare subito.
Attività di categoria C
Per le attività in categoria C è richiesto il parere di conformità dei VV.F. relativamente al progetto.
Il Comando entro 30 giorni può chiedere documentazione integrativa e entro 60 giorni dal ricevimento
della documentazione completa si pronuncia sulla conformità.
L’attività può iniziare subito dopo la presentazione della SCIA, tuttavia, i VV.F. procederanno in ogni caso al
controllo dell’attività. Solo in caso di esito positivo del controllo, il Comando rilascerà il CPI (Certi cato di
prevenzione incendi).
La SCIA antincendio presentata ai sensi dell’art. 4 del D.P.R. 151/2011 non è da confondere con la SCIA
edilizia! Per le attività di categoria B e C permane invece l’obbligo di richiedere la valutazione del progetto,
ottenuta la quale il titolare dovrà procedere necessariamente alla presentazione della SCIA antincendio,
che come detto costituisce atto autorizzativo ai ni antincendi. Per le sole attività di categoria C, a seguito
di presentazione della SCIA antincendio, il Comando dei Vigili del Fuoco procederà sistematicamente ad
e ettuare i sopralluoghi di controllo che, in caso di esito positivo, produrranno come atto nale il rilascio
de
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Ricordiamo brevemente che la SCIA edilizia rappresenta il titolo abilitativo necessario per iniziare
un’attività edilizia: consente di eseguire i lavori, senza attendere l’esame della documentazione da parte
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del Comune. Ovviamente devono essere soddisfatte tutte le condizioni e i requisiti previsti dalla normativa
vigente, che vengono asseverate da un tecnico abilitato.
La SCIA antincendio, invece, rappresenta la richiesta formale che il titolare dell’attività inoltra al comando
dei Vigili del Fuoco o al SUAP per poter iniziare l’attività soggetta a prevenzione incendi. La SCIA
antincendio va presentata sempre, ossia ogni volta in cui viene avviata una nuova attività soggetta a
prevenzione incendi oppure quando un’attività esistente viene modi cata.
La SCIA antincendio deve essere presentata dopo l’ultimazione dei lavori e prima dell’inizio dell’attività,
indipendentemente dalla categoria in cui rientra.
I contenuti dell’istanza di presentazione della SCIA Vigili del Fuoco sono contenuti nel dm 7 agosto 2012.
asseverazione SCIA rma del tecnico abilitato che attesta la conformità delle opere realizzate alla
normativa antincendio. Nei casi di attività di categorie B e C, deve attestare anche la conformità al
progetto presentato e approvato copia della ricevuta di approvazione del progetto antincendio
certificazioni SCIA di resistenza al fuoco degli elementi costruttivi a rma del professionista
antincendio
dichiarazioni di rispondenza dei prodotti dei prodotti impiegati alle prestazioni di sicurezza
antincendio richieste, a rma del professionista antincendio
dichiarazione di conformità al dm 37/2008 di tutti gli impianti realizzati ricadenti nel decreto, rilasciata
dall’impresa installatrice
dichiarazione di conformità di tutti gli impianti realizzati non ricadenti nel DM 37 2008, rilasciata
dall’impresa installatrice e utilizzando il Mod. PIN 2.4-2012: DICH-IMP
dichiarazione di rispondenza di tutti gli impianti realizzati non ricadenti nel DM 37 2008 oppure
realizzati senza progetto, rilasciata dal Professionista Antincendio e utilizzando il Mod. PIN 2.5-2012:
CERT-IMP
All’atto della presentazione della SCIA, il comando dei VV.F. e ettua una veri ca formale dei documenti
presentati.
In caso di esito positivo del controllo viene rilasciata ricevuta scia che costituisce titolo autorizzativo
all’esercizio dell’attività. Dalla data di presentazione decorrono i 60 gg entro cui il comando può e ettuare
una visita (a campione per le attività rientranti nella categoria A e B).
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Il nuovo regolamento introduce anche altre sempli cazioni: per quanto riguarda i rinnovi, alla scadenza
del CPI, che ora è ssata in 5 anni o 10 anni in alcuni casi, non è più necessario richiederne il rinnovo, ma
esso è sostituito dall’Attestazuione di rinnovo periodico di conformità, reso sotto forma di
autodichiarazione attestante l’assenza di variazioni alle condizioni di sicurezza antincendio.
Inoltre, tra le altre sempli cazioni, si segnala la possibilità di richiedere il cosiddetto NOF (nulla osta di
fattibilità), che costituisce un esame preliminare per progetti complessi, prima di richiedere la
valutazione del progetto vero e proprio. E’ anche possibile richiedere veri che in corso d’opera, ovvero
sopralluoghi da parte dei Vigili del Fuoco durante la fase dei lavori per avere un parere tecnico su quanto
già realizzato e prima della presentazione della SCIA.
DM 7 agosto 2012
Il 7 agosto 2012 in attuazione di quanto previsto dall’articolo 2, comma 7, del dpr 151/2011 stabilisce le
modalità di presentazione delle istanze e la documentazione tecnica da presentare.
Inoltre, vengono cambiate le previsioni del dm 4 maggio 1998, circa la domanda di sopralluogo ai ni del
rilascio del CPI e la conseguente DIA.
le attività ricadenti nella categoria C sono sempre oggetto di sopralluogo entro 60 gg dalla
presentazione della SCIA.
Il decreto prevede inoltre la descrizione della modalità di presentazione delle domande per:
istanza di nulla osta di fattibilità, che deve prevedere l’indicazione degli aspetti di prevenzione incendi
oggetto dell’istanza
istanza di verifiche in corso d’opera, contenente l’indicazione degli aspetti di prevenzione incendi
oggetto dell’istanza di veri ca in corso d’opera e, per le attività ricadenti nelle categorie B e C, i
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voltura con cui chi subentra indicherà semplicemente la non variazione delle condizioni di sicurezza
antincendio rispetto a quanto precedentemente segnalato al Comando
PIN 2.5-2012 – Cert. Imp.: Certi cazione di rispondenza e di corretto funzionamento dell’impianto
PIN 2.6-2012 Dichiarazione non aggravio rischio: Dichiarazione di non aggravio del rischio incendio
PIN 2 gpl- 2012 S.C.I.A.: Segnalazione Certi cata di Inizio Attività per depositi di gpl
PIN 6-2012 Richiesta Veri ca in corso d’opera: Istanza di Veri ca in corso d’opera.
VOLTURA
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La domanda di parere di conformità sui progetti è sostituita dall’istanza di valutazione dei progetti da
sottoporre al Comando per le sole attività di categoria B e C.
I documenti da presentare sono i medesimi ma vengono inoltre richieste informazioni generali sull’attività
principale e sulle eventuali attività secondarie soggette a controllo di prevenzione incendi e le indicazioni
del tipo di intervento in progetto.
generalità e domicilio del richiedente o, nel caso di ente o società, del suo legale rappresentante
speci cazione della attività soggetta principale e delle eventuali attività soggette secondarie, oggetto
dell’istanza di valutazione del progetto
informazioni generali sull’attività principale e sulle eventuali attività secondarie soggette a controllo di
prevenzione incendi e indicazioni del tipo di intervento in progetto
Il Decreto del 7 agosto 2012, all’articolo 1 fornisce una precisa de nizione di tecnico abilitato e
professionista antincendio.
Il tecnico abilitato è un “professionista iscritto in albo professionale, che opera nell’ambito delle proprie
competenze“. In parole povere è l’ingegnere, l’architetto, il geometra o perito iscritto al proprio albo
professionale.
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all’articolo 16 del decreto legislativo 8 marzo 2006, n. 139“. In pratica è un professionista già iscritto al
proprio albo professionale ma che ha superato gli esami previsti dal Decreto legislativo 139 del 2006 (ex
legge 818/84). Questi corsi permettono forniscono al tecnico di apporre la propria rma su una serie di
atti previsti dalla legislazione antincendio che il semplice ingegnere non può porre.
Nella pratica le due gure si distinguono dal fatto che il tecnico abilitato può produrre solo parte della
documentazione da allegare alla SCIA, mentre le altre certificazioni a corredo della SCIA sono prodotte
dal professionista antincendio.
Esempi pratici
Di seguito riprendiamo alcuni esempi elaborati dal Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, dopo l’entrata in
vigore del nuovo regolamento.
Gianni può compiere tutti i lavori necessari alla realizzazione dell’autorimessa senza dover richiedere
pareri preventivi ai Vigili del Fuoco. Dopo aver realizzato la costruzione, per dare inizio all’attività, è
su ciente che invii al SUAP – Sportello Unico per le Attività Produttive (o ai Vigili del Fuoco tramite
procedura online) il progetto dell’opera e una Segnalazione Certi cata di Inizio Attività (SCIA) con allegata
la documentazione che attesti la conformità dell’attività realizzata alle prescrizioni vigenti in materia di
sicurezza antincendio.
Una volta presentata la documentazione, Gianni ottiene la ricevuta dal SUAP e può immediatamente
cominciare la sua attività. I Vigili del Fuoco e ettuano controlli a campione entro 60 giorni e rilasciano,
dietro richiesta, una copia del verbale della visita tecnica.
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Attività di categoria A
Sono attività di categoria A i piccoli alberghi tra i 25 e i 50 posti letto, aziende e u ci che hanno tra le 300 e
le 500 persone presenti, autorimesse tra i 300 m² e i 1.000 m², edi ci destinati ad uso civile con altezza
antincendio tra i 24 m e i 32 m, gli impianti di produzione di calore con potenzialità tra 116 kW e 350 kW,
strutture sanitarie tra i 25 e i 50 posti letto, teatri e studi per le riprese cinematogra che e televisive no a
25 persone presenti.
Maria è un’imprenditrice che vuole aprire un ampio locale per la vendita al dettaglio di circa 1.000 m².
L’attività da avviare presenta una media complessità tecnico-gestionale ed è necessario che il Comando
provinciale competente dei Vigili del Fuoco valuti il progetto e si pronunci sulla sua adeguatezza alle
norme e alle regole tecniche.
Il SUAP – Sportello Unico per le Attività Produttive a cui Maria si è rivolta per ottenere il permesso di
costruire invierà ai Vigili del Fuoco il progetto del locale: entro 60 giorni il Comando darà il parere
sull’eventuale adeguatezza dell’opera alle norme antincendio.
Dopo aver terminato la costruzione del locale, per avviare l’attività è su ciente che Maria invii al SUAP una
Segnalazione Certi cata di Inizio Attività (SCIA) con allegata la documentazione che attesti la conformità
dell’attività realizzata alle prescrizioni vigenti in materia di sicurezza antincendio. Al momento della
consegna della documentazione, Maria ottiene dal SUAP una ricevuta che le consente di esercitare
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immediatamente la sua attività. I Vigili del Fuoco e ettuano, entro 60 giorni, controlli a campione e
rilasciano, dietro richiesta, una copia del verbale della visita tecnica.
Sono attività di categoria B gli alberghi tra i 50 e i 100 posti letto, i campeggi, le strutture sanitarie tra 50 e
100 posti letto, i locali per la vendita al dettaglio o all’ingrosso di super ci comprese tra i 600 e i 1.500 m²,
le aziende e gli u ci che hanno tra 500 e 800 persone, le autorimesse tra 1.000 e 3.000 m², gli edi ci
destinati ad uso civile con altezza antincendio tra i 32 e i 54 m.
Paolo ha intenzione di costruire una grande casa di riposo che riesca a ospitare e assistere no a 110
anziani contemporaneamente. L’attività che ha in mente è molto complessa e, secondo le nuove norme
per la prevenzione incendi, presenta alti rischi. Per ottenere il permesso di costruire l’edi cio, Paolo deve
ricevere il parere positivo dei Vigili del Fuoco sul progetto: il SUAP a cui Paolo si rivolge provvede a
richiedere ai Vigili il parere preventivo di conformità del progetto, che viene rilasciato entro 60 giorni.
Terminati i lavori, Paolo invia al SUAP una Segnalazione Certi cata di Inizio Attività (SCIA) con allegata la
documentazione che attesti la conformità dell’attività realizzata alle prescrizioni vigenti in materia di
sicurezza antincendio. Al momento della consegna della documentazione, la ricevuta ottenuta dallo
Sportello Unico per le Attività Produttive – SUAP consente a Paolo di aprire la casa di cura
immediatamente. I Vigili del Fuoco, entro 60 giorni, faranno visita a Paolo per controllare che la sua casa di
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cura rispetti tutte le norme antincendio e, in caso positivo, gli rilasciano il Certi cato di Prevenzione
Incendi (CPI).
Sono attività di categoria C le centrali termoelettriche, i teatri e gli studi televisivi con più di 100 persone
presenti, le strutture sanitarie e gli alberghi con oltre 100 posti, le aziende e gli u ci con oltre 800 persone
presenti, gli edi ci con altezza antincendio di oltre 54 metri, le stazioni ferroviarie e metropolitane.
Di seguito l’elenco completo delle attività previste dall’Allegato 1 del dpr 151/2011.
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incendi
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geometrica complessiva
superiore o uguale a 3 m3.
7 1 C Centrali di produzione di –
idrocarburi liquidi e gassosi e
di stoccaggio sotterraneo di
gas naturale, piattaforme sse
e strutture sse assimilabili, di
perforazione e/o produzione
di idrocarburi di cui al decreto
del Presidente della
Repubblica 24 maggio 1979, n.
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25 1 C Fabbriche di ammiferi; –
depositi di ammiferi con
quantitativi in massa superiori
a 500 kg.
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di carbonella, di sughero e di
altri prodotti a ni con
quantitativi in massa superiori
a 50.000 kg con esclusione dei
depositi all’aperto con
distanze di sicurezza esterne
superiori a 100 m.
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potenza complessiva
superiore a 25 kW.
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59 1 C Autorimesse adibite al –
ricovero di mezzi utilizzati per
il trasporto di materie ssili
speciali e di materie
radioattive (art. 5 della legge
31 dicembre 1962, n. 1860,
sostituito dall’art. 2 del
decreto del Presidente della
Repubblica 30 dicembre 1965,
n. 1704; art. 21 del D. Lgs 17
marzo 1995 n°230)
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Strutture turistico-ricettive
nell’aria aperta (campeggi,
villaggi-turistici, ecc.) con
capacità ricettiva superiore a
400 persone.
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78 1 C Aerostazioni, stazioni –
ferroviarie, stazioni marittime,
con super cie coperta
accessibile al pubblico
superiore a 5000 m2;
metropolitane in tutto o in
parte sotterranee.
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