Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
di Unificazione 2 0 1 3 3 M i l a n o - Italia
CF 80037830157
LICENZA D’USO
UNI riconosce al cliente di questo prodotto scaricato on-line dal webstore UNI (d’ora in avanti denominati
solo “prodotto”) i diritti non esclusivi e non trasferibili di cui al dettaglio seguente, in conseguenza del
pagamento degli importi dovuti.
Il cliente ha accettato di essere vincolato ai termini fissati in questa licenza circa l'installazione e la
realizzazione di copie o qualsiasi altro utilizzo del prodotto.
La licenza d'uso non riconosce al cliente la proprietà del prodotto, ma esclusivamente un diritto d'uso
secondo i termini fissati in questa licenza.
UNI può modificare in qualsiasi momento le condizioni di licenza d'uso.
COPYRIGHT
Il cliente ha riconosciuto che:
• il prodotto è di proprietà di UNI in quanto titolare del copyright -così come indicato all'interno del
prodotto- e che tali diritti sono tutelati dalle leggi nazionali e dai trattati internazionali sulla tutela del
copyright
• tutti i diritti, titoli e interessi nel e sul prodotto sono e saranno di UNI, compresi i diritti di proprietà
intellettuale.
RESPONSABILITA’ UNI
Né UNI né un suo dirigente, dipendente o distributore può essere considerato responsabile per ogni
eventuale danno che possa derivare, nascere o essere in qualche modo correlato con il possesso o l'uso del
prodotto da parte del cliente. Tali responsabilità sono a carico del cliente.
TUTELA LEGALE
Il cliente assicura a UNI la fornitura di tutte le informazioni necessarie affinché sia garantito il pieno rispetto
dei termini di questo accordo da parte di terzi. Nel caso in cui l'azione di terzi possa mettere in discussione il
rispetto dei termini di questo accordo, il cliente si impegna a collaborare con UNI al fine di garantirne
l'osservanza.
UNI si riserva di intraprendere qualsiasi azione legale nei confronti del cliente a salvaguardia dei propri diritti
in qualsiasi giurisdizione presso la quale vi sia stata una violazione del presente accordo.
L'accordo è regolato dalla normativa vigente in Italia e il tribunale competente per qualsiasi controversia è
quello di Milano.
Licenza d'uso acquistata da: ALBERTO CORTI/TTL TECNO TEMPRANOVA , LOMBARDA SRL Ordine UNIstore N. 2004-379536/Documento scaricato il: 2004-04-29
Licenza d'uso interno su postazione singola. Riproduzione vietata. É proibito qualsiasi utilizzo in rete (LAN, internet, etc)
OTTOBRE 2001
RELAZIONI NAZIONALI
RELAZIONI INTERNAZIONALI
PREMESSA
La presente norma è stata elaborata dall’UNSIDER, ente federato
all’UNI.
La Commissione Centrale Tecnica ha dato la sua approvazione il
23 marzo 2000.
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.
INDICE
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1
3 DEFINIZIONI 1
4 INDICAZIONI A DISEGNO 2
5 CLASSIFICAZIONI 3
prospetto 1 Classe di spessore di indurimento efficace ......................................................................................... 3
prospetto 2 Classi di durezza superficiale ................................................................................................................... 4
8 METODI DI PROVA 7
prospetto 4 Metodi di determinazione della durezza superficiale........................................................................ 8
9 DEFORMAZIONI 8
10 CARATTERISTICHE VISIVE 9
12 DOCUMENTAZIONE DI CONTROLLO 10
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
UNI 3137 Esame microscopico dei materiali ferrosi - Prelievo dei saggi e del-
le provette, preparazione ed attacco delle provette (reattivi di at-
tacco)
UNI 3138 Esame microscopico dei materiali ferrosi - Prelievo dei saggi e del-
le provette, preparazione ed attacco delle provette (reagenti di at-
tacco)
UNI 4847 Misura dello spessore di strati superficiali induriti su elementi di
acciaio
UNI 7847 Prodotti finiti laminati a caldo in barre e rotoli di acciaio non legato
o legato speciale per tempra superficiale - Qualità, prescrizioni e
prove
UNI 8551 Prodotti finiti fucinati o stampati, allo stato bonificato o normalizza-
to di acciaio, non legato o legato, speciale, destinati a tempra su-
perficiale - Qualità, prescrizioni e prove
UNI 8930 Prove non distruttive - Controllo magnetoscopico con particelle
magnetiche - Tecniche di magnetizzazione, parametri relativi e ca-
ratterizzazione delle apparecchiature magnetoscopiche
UNI EN 571-1 Prove non distruttive - Esame con liquidi penetranti - Principi ge-
nerali
UNI EN 10052 Vocabolario del trattamento termico dei prodotti ferrosi
UNI EN 10109-1 Materiali metallici - Prova di durezza - Prova Rockwell (scale A, B,
C, D, E, F, G, H, K) e prova Rockwell superficiale (scale 15N, 30N,
45N, 15T, 30T e 45T)
UNI EN 10204 Prodotti metallici - Tipi di documenti di controllo
UNI EN ISO 6507-1 Materiali metallici - Prova di durezza Vickers - Metodo di prova
3 DEFINIZIONI
Ai fini della presente norma valgono le definizioni della UNI EN 10052 e le definizioni se-
guenti.
3.2.1 spessori di indurimento efficace (durezza limite): Per pezzi temprati superficialmente e sotto-
posti a rinvenimento di distensione (<180 °C) è la distanza tra la superficie esterna dello strato
indurito e la superficie interna in cui la durezza assume un valore convenzionale HV9,81N (de-
nominata durezza limite) calcolato in funzione della durezza minima superficiale richiesta.
Durezza limite (in HV) = Durezza minima in superficie × 0,80
Nei casi in cui la durezza a nucleo supera la durezza limite, si assume un valore convenziona-
le (in HV) pari a:
Durezza a cuore + 100
Se tale valore supera quello della durezza superficiale prescritta, si deve utilizzare un metodo
diverso da concordare tra le parti. Essendo la durezza superficiale generalmente espressa in
HRC per le relative corrispondenze in HV vedere il prospetto A.1. Per le modalità di prova ve-
dere UNI 4847.
3.2.2 spessore di indurimento totale: Per pezzi temprati superficialmente e sottoposti a rinveni-
mento di distensione (<180 °C) è la distanza tra la superficie esterna dello strato indurito
e la superficie interna in cui il gradiente di durezza HV9,81N si annulla.
3.3.1 zona di transizione: Normalmente lo strato indurito è costituito da una zona più esterna
prevalentemente martensitica e da una zona di transizione, compresa tra questa e il ma-
teriale base, con durezza variabile in funzione dello stato del materiale trattato.
3.3.2 zona di sovrapposizione: È la zona (detta anche zona morta) in cui si sovrappone la fine con
l'inizio del trattamento superficiale eseguito in progressione non discontinua (per esempio su-
perficie esterna di un anello). In tale zona si ottengono valori di durezze inferiori e struttura va-
riabile rispetto alle zone indurite.
4 INDICAZIONI A DISEGNO
4.1 L’indicazione del trattamento di tempra superficiale deve essere effettuata indicando:
- il tipo di materiale trattato (acciaio o ghisa);
- il riferimento della norma di prodotto;
- la designazione simbolica o numerica del materiale prevista dalla norma di prodotto;
- il riferimento della presente norma;
- il simbolo della classe di spessore di indurimento efficace (vedere 5.1);
- la classe di durezza superficiale (vedere 5.2);
- la classe di durezza a cuore (vedere 7.4).
Esempio di indicazione dell’acciaio UNI 8551:C43 temprato e disteso secondo UNI 10932
con spessore di indurimento efficace (1,0 + 1,0) mm avente classe di durezza superficia-
le HRC = 52 e classe di durezza a cuore HV30 = 215 ÷ 250.
Acciaio UNI 8551:C43 - UNI 10932 Tps 10 HRC 52 HV30 = 215 ÷ 250
4.2 Devono essere indicate a disegno le superfici da indurire con l’eventuale andamento dello
stesso indurimento (per esempio ruote dentate) e le relative quote dimensionali.
4.3 Sul disegno deve essere indicato il punto dove eseguire il rilievo della durezza superficiale
e dello spessore di indurimento efficace, e l’eventuale zona di sovrapposizione di inizio e
fine riscaldamento (punto morto).
5 CLASSIFICAZIONI
85 HR15N +3 HR15N
88 HR15N +2 HR15N
90 HR15N +2 HR15N
Tps 10 - Tps 150 50 HRC
51 HRC
52 HRC
53 HRC
54 HRC
55 HRC
56 HRC
57 HRC
+4 HRC
58 HRC
59 HRC
60 HRC
61 HRC
62 HRC
63 HRC
64 HRC
65 HRC
prospetto 3 Correlazione tra modulo di dentatura e simboli delle classi di spessore di indurimento efficace
Nota Per gli ingranaggi conici, il modulo di dentatura da considerare è pari al modulo normale del prospetto
3 moltiplicato per 0,85.
7.1 Microstruttura
Lo strato temprato deve essere costituito prevalentemente da martensite con assenza di
ferrite libera.
È tollerata una leggera decarburazione superficiale parziale la cui entità deve essere comun-
que tale da garantire la durezza superficiale minima richiesta e l’assenza di ferrite libera.
La zona di transizione costituita da martensite, bainite, troostite e ferrite, deve essere la
più limitata possibile anche se la sua entità dipende oltre che dai parametri di trattamento
(potenza erogata, frequenza, ecc.) anche dalla temprabilità del materiale e dal tipo di trat-
tamento preliminare eseguito.
8 METODI DI PROVA
Simboli delle classi di spessore di indurimento efficace Metodo di determinazione della durezza superficiale e carico
Tps 2 - Tps 5 HV5 - HR15N
Tps 10 e oltre HRC
Nel caso di prescrizioni della durezza superficiale in scala diversa deve essere adottato il
metodo e la scala suddetta eventualmente ricorrendo a scale di conversione da scegliere
d’accordo all'ordine tra le parti (vedere appendice A).
Le modalità di rilievo della durezza superficiale sono quelle specificate nella UNI 1955 per
il Metodo Vickers e nella UNI EN 10109-1 per il Metodo Rockwell.
8.4 Microstruttura
Sulla stessa sezione ricavata come al punto precedente, se richiesto all'ordine, si può pro-
cedere alla determinazione della microstruttura procedendo in accordo alla UNI 3137.
L’osservazione microscopica, eseguita a 500 X, deve rilevare la presenza in superficie di
martensite con assenza di ferrite.
9 DEFORMAZIONI
I manufatti temprati superficialmente subiscono deformazioni che dipendono oltre che
dalle modalità operative, anche dall’estensione dell’indurimento, dalla sua profondità, dal
suo profilo e dalle caratteristiche del pezzo trattato (forma, dimensioni, trattamenti prelimi-
nari subiti, ecc.).
Non è pertanto possibile fissare dei limiti se non in base a esperienze specifiche prece-
dentemente effettuate secondo accordi all'ordine tra committente e fornitore.
Può essere eseguita l’operazione di raddrizzamento se concordato all'ordine, in questo
caso deve essere eseguito un ulteriore rinvenimento di distensione.
10 CARATTERISTICHE VISIVE
Generalmente le superfici temprate risultano essere ossidate. A causa del mezzo di tem-
pra a base acquosa utilizzato i pezzi tendono ad ossidare ulteriormente; il fornitore deve
quindi provvedere alla protezione dei pezzi immergendoli, dopo trattamento, in opportune
soluzioni passivanti preventivamente concordate all'ordine o spruzzando le soluzioni stes-
se sui pezzi.
12 DOCUMENTAZIONE DI CONTROLLO
Per i manufatti sottoposti a trattamento di tempra superficiale deve essere rilasciato il do-
cumento tra quelli previsti dalla UNI EN 10204 concordato tra le parti interessate all’atto
dell’ordine e cioè uno dei seguenti documenti:
- attestato di conformità (2.1);
- attestato di controllo (2.2);
- attestato di controllo specifico (2.3);
- certificato di collaudo (3.1.A, 3.1.B o 3.1.C);
- verbale di collaudo (3.2).
UNI
Ente Nazionale Italiano La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,
di Unificazione dell’Industria e dei Ministeri.
Via Battistotti Sassi, 11B Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 Nº 633 e successivi aggiornamenti.
20133 Milano, Italia