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Riuti
NORMA ITALIANA
UNI 10802
CLASSIFICAZIONE ICS
13.030.01; 13.030.10;13.030.20
SOMMARIO
La norma specica un procedimento di campionamento manuale di riuti liquidi, granulari, pastosi e fanghi in relazione al loro diverso stato sico e giacitura. Specica inoltre i procedimenti di preparazione ed analisi degli eluati.
RELAZIONI NAZIONALI
La presente norma la revisione della UNI 10802:2002. La presente norma, unitamente alla UNI EN 13370:2004, alla UNI EN 12506:2004 ed alla UNI EN 12457-2:2004, sostituisce la UNI 10802:2002.
RELAZIONI INTERNAZIONALI
UNI Ente Nazionale Italiano di Unicazione Via Battistotti Sassi, 11B 20133 Milano, Italia
UNI - Milano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento pu essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microlm o altro, senza il consenso scritto dellUNI.
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Pagina I
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PREMESSA
La presente norma stata elaborata dalla Commissione "Ambiente" dellUNI, nellambito del Gruppo di lavoro "Suolo e riuti". La Commissione Centrale Tecnica dellUNI ha dato la sua approvazione il 22 luglio 2004. Rispetto alledizione precedente sono state modicate le appendici A e B, in quanto i rispettivi contenuti sono trattati nella UNI EN 12457-2 (appendice A), e nelle UNI EN 13370 e UNI EN 12506 (appendice B) e conseguentemente sono stati aggiornati i riferimenti normativi. Sono state riviste anche alcune denizioni per allinearle alle rispettive denizioni europee. Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubblicazione di nuove edizioni o di aggiornamenti. importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di essere in possesso dellultima edizione e degli eventuali aggiornamenti. Si invitano inoltre gli utilizzatori a vericare lesistenza di norme UNI corrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti interessate e di conciliare ogni aspetto conittuale, per rappresentare il reale stato dellarte della materia ed il necessario grado di consenso. Chiunque ritenesse, a seguito dellapplicazione di questa norma, di poter fornire suggerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dellarte in evoluzione pregato di inviare i propri contributi allUNI, Ente Nazionale Italiano di Unicazione, che li terr in considerazione, per leventuale revisione della norma stessa.
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UNI
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INDICE
1 2 3 3.1
figura 1
1 1
DEFINIZIONI 2 Generalit...................................................................................................................................................... 2 Esempio di procedura di campionamento ............................................................................................ 3 Definizioni...................................................................................................................................................... 4 PREPARAZIONE DEL PIANO DI CAMPIONAMENTO 9 Selezione degli analiti .......................................................................................................................... 10 Procedimento di campionamento ................................................................................................. 10 Campionamento casuale ........................................................................................................................ 12 Campionamento casuale stratificato ................................................................................................... 12 Campionamento sistematico ................................................................................................................. 13 Campionamento sistematico casuale ................................................................................................. 14 Determinazione del numero di incrementi/unit da prelevare da un lotto per migliorare laccuratezza ..................................................................................................................... 14 Determinazione della massa minima da campionare per migliorare laccuratezza ............................................................................................................................................ 16 Varianza totale e precisione............................................................................................................. 18 Controllo di qualit................................................................................................................................. 19 INDICAZIONI GENERALI 19 Raccomandazioni per il campionatore ....................................................................................... 19 Raccomandazioni sulla manipolazione di solidi e liquidi che reagiscono con lambiente ................................................................................................................................................. 20 Trattamento, conservazione, imballaggio e trasporto dei campioni ........................... 21 Selezione di contenitori di utilizzo generale per vari tipi di rifiuti ............................................... 22
Selezione di contenitori, per composti organici e inorganici, per vari tipi di rifiuti e condizioni di campionamento ................................................................................................................ 22 Esempio di modulo di descrizione del campione ............................................................................ 24 Esempio di modulo di catena di custodia .......................................................................................... 25 Esempio di modulo di richiesta analisi ............................................................................................... 26 Esempio di modulo per le analisi di campo ...................................................................................... 27
6 6.1
prospetto 6
6.2
prospetto figura figura figura figura figura prospetto figura figura figura figura 7 6 7 8 9 10 8 11 12 13 14
DESCRIZIONE DELLE APPARECCHIATURE PER IL CAMPIONAMENTO PI UTILIZZATE 27 Indicazioni generali ............................................................................................................................... 27 Applicazione dei pi comuni campionatori di rifiuti......................................................................... 28 Campionatori per liquidi...................................................................................................................... 29 Bottiglie zavorrate e campionatori di fondo....................................................................................... 29 Bottiglia zavorrata ...................................................................................................................................... 30 Barattolo zavorrato .................................................................................................................................... 31 Gabbia zavorrata per bottiglia ............................................................................................................... 32 Cilindro a valvola........................................................................................................................................ 33 Campionatori di fondo con valvola a molla e con valvola a peso morto ................................. 34 Campionatore a tubo ................................................................................................................................ 35 Campionatore a tubo (Coliwasa) .......................................................................................................... 35 Campionatore generico a tubo singolo e a tubo con valvola ...................................................... 36 Campionatore a bicchiere ....................................................................................................................... 37 Campionatore a pompa ........................................................................................................................... 38
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6.3
figura prospetto figura figura prospetto figura figura prospetto 15 9 16 17 10 18 19 11
Campionatori per solidi....................................................................................................................... 39 Succhiello ..................................................................................................................................................... 39 Sonde campionatrici ................................................................................................................................. 40 Perforatore a tubo ..................................................................................................................................... 40 Perforatore a tubi concentrici ................................................................................................................ 41 Palette ........................................................................................................................................................... 42 Sessola ......................................................................................................................................................... 42 Palette a tubo e a colonna ..................................................................................................................... 43 Dimensioni della sessola in funzione della granulometria del materiale da campionare.. 43 CAMPIONAMENTO DI RIFIUTI LIQUIDI 43 44 45 45 46 47 48 49 49
7
prospetto 12
Precauzioni particolari ........................................................................................................................ Fusti o botti ............................................................................................................................................... Piccoli contenitori................................................................................................................................... Serbatoi....................................................................................................................................................... Tubazioni in flusso ................................................................................................................................ Vasche o fosse ....................................................................................................................................... CAMPIONAMENTO DI RIFIUTI LIQUEFATTIBILI PER RISCALDAMENTO
Precauzioni particolari ........................................................................................................................ 50 Fusti e piccoli contenitori ................................................................................................................... 50 Tubazioni in flusso ................................................................................................................................ 51 CAMPIONAMENTO DI FANGHI LIQUIDI
Differenti modalit di campionamento di fanghi liquidi .................................................................
Precauzioni particolari ........................................................................................................................ Fusti, botti e piccoli contenitori ....................................................................................................... Vasche o fosse ....................................................................................................................................... CAMPIONAMENTO DI FANGHI PALABILI O SOSTANZE PASTOSE
Differenti modalit di campionamento di fanghi palabili e sostanze pastose .......................
51 52 52 52 53 54 54 54 55 55 56 56 56 57 58 58 59 59 59 60 60 60 61
Precauzioni particolari ........................................................................................................................ Materiali statici ........................................................................................................................................ Materiali in movimento........................................................................................................................ CAMPIONAMENTO DI POLVERI E GRANULATI Precauzioni particolari ........................................................................................................................ Piccoli contenitori, fusti, sacchi, tini, "big-bags" .................................................................... Ammassi, silos o tramogge .............................................................................................................. Materiali in movimento (nastri trasportatori, scivoli, cascate, coclee, viti senza fine) ................................................................................................................................................ CAMPIONAMENTO DI MATERIALI GROSSOLANI
prospetto 17
Precauzioni particolari ........................................................................................................................ Sacchi, fusti, tini, "big-bags" ............................................................................................................ Ammassi, silos, tramogge................................................................................................................. Materiali in movimento (nastri trasportatori, scivoli, cascate)........................................ CAMPIONAMENTO DI MATERIALE IN PEZZI MASSIVI
Differenti possibilit di campionamento di materiale in pezzi massivi .....................................
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Precauzioni particolari ......................................................................................................................... 61 Apparecchiatura ..................................................................................................................................... 61 Selezione dei pezzi da campionare ............................................................................................. 61 Operazioni preliminari al campionamento ................................................................................ 61 Indicazioni generali per il campionamento ............................................................................... 61 PREPARAZIONE DEL CAMPIONE PER LA DETERMINAZIONE DI PARAMETRI CHIMICO-FISICI 61 Generalit................................................................................................................................................... 61
Schema di procedura di preparazione del campione da rifiuti solidi (da campione grezzo)........................................................................................................................................................... 63 Schema di procedura di preparazione del campione da rifiuti solidi (da incremento o sotto-lotto) ................................................................................................................................................... 64
14.5
figura figura figura figura 22 23 24 25
14.6
prospetto figura figura figura 19 26 27 28
Quantit minima di campione derivante da riduzione dimensionale ......................... 64 Essiccamento........................................................................................................................................... 65 Riduzione granulometrica ................................................................................................................. 65 Apparecchiature per riduzione granulometrica ................................................................................ 67 Miscelazione ed omogeneizzazione............................................................................................ 68 Derivatore manuale ................................................................................................................................... 68 Derivatore meccanico .............................................................................................................................. 69 Esempio di miscelazione a striscia ...................................................................................................... 69 Esempio di miscelatore meccanico ..................................................................................................... 70 Riduzione dimensionale e ripartizione........................................................................................ 70
Riduzione per divisione in aliquote: spessore del parallelepipedo in relazione alla pezzatura ...................................................................................................................................................... 72 Ripartitori meccanici ................................................................................................................................. 72 Divisione in aliquote .................................................................................................................................. 73 Ripartizione mediante pala ..................................................................................................................... 73
14.7
prospetto prospetto 20 21
14.8
prospetto 22
Esempi di procedure di preparazione del campione .......................................................... 74 Massa del campione primario per la determinazione del contenuto di acqua ...................... 75 PROVE DI ELUIZIONE (PROVA DI CONFORMIT) PER RIFIUTI GRANULARI E MONOLITICI DI FORMA REGOLARE E IRREGOLARE
APPENDICE (normativa)
figura
A
A.1
77 Esempio di apparato di lisciviazione ................................................................................................... 77 PROCEDIMENTO PER LA DETERMINAZIONE DI ANALITI NEGLI ELUATI 78
APPENDICE (normativa) APPENDICE (normativa) C.1 C.2 C.3 C.4 APPENDICE (normativa) D.1 D.2 D.3
79
Generalit................................................................................................................................................... 79 Metodo del variogramma ................................................................................................................... 79 Metodo della varianza degli incrementi ..................................................................................... 81 Metodo della varianza di sotto-lotto ............................................................................................. 81 D METODI PER LA STIMA DELLA VARIANZA DELLERRORE FONDAMENTALE 83 Generalit................................................................................................................................................... 83 Metodo sperimentale completo ...................................................................................................... 83 Metodo semplificato per materiali costituiti da due componenti ................................... 83
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prospetto D.1
Metodo sperimentale completo (metodo alternativo) ........................................................ 84 E PROCEDIMENTO PER DETERMINARE SE IL RIFIUTO SI TROVA NELLO STATO LIQUIDO 87 Principio ...................................................................................................................................................... 87 Apparecchiatura ..................................................................................................................................... 87 Apparecchiatura di prova ........................................................................................................................ 87 Procedimento........................................................................................................................................... 87 SCHEDE DI CAMPIONAMENTO 88
E.1
F
F.1 F.2 F.3 F.4 F.5 F.6 F.7 F.8 F.9
Scheda di campionamento n 1 ........................................................................................................... 88 Scheda di campionamento n 2 ........................................................................................................... 89 Scheda di campionamento n 3 ........................................................................................................... 90 Scheda di campionamento n 4 ........................................................................................................... 91 Scheda di campionamento n 5 ........................................................................................................... 92 Scheda di campionamento n 6 ........................................................................................................... 93 Scheda di campionamento n 7 ........................................................................................................... 93 Scheda di campionamento n 8 ........................................................................................................... 94 Scheda di campionamento n 9 ........................................................................................................... 94 Scheda di campionamento n 10 ........................................................................................................ 95 Scheda di campionamento n 11 ........................................................................................................ 95 Scheda di campionamento n 12 ........................................................................................................ 96 Scheda di campionamento n 13 ........................................................................................................ 96 Scheda di campionamento n 14 ........................................................................................................ 97 Scheda di campionamento n 15 ........................................................................................................ 97 Scheda di campionamento n 16 ........................................................................................................ 98 Scheda di campionamento n 17 ........................................................................................................ 98 Scheda di campionamento n 18 ........................................................................................................ 99 Scheda di campionamento n 19 ........................................................................................................ 99 Scheda di campionamento n 20 ...................................................................................................... 100 Scheda di campionamento n 21 ...................................................................................................... 100 Scheda di campionamento n 22 ...................................................................................................... 100 Scheda di campionamento n 23 ...................................................................................................... 101 Scheda di campionamento n 24 ...................................................................................................... 101 Scheda di campionamento n 25 ...................................................................................................... 102 Scheda di campionamento n 26 ...................................................................................................... 102 Scheda di campionamento n 27 ...................................................................................................... 103 Scheda di campionamento n 28 ...................................................................................................... 104 Scheda di campionamento n 29 ...................................................................................................... 104 Scheda di campionamento n 30 ...................................................................................................... 105 Scheda di campionamento n 31 ...................................................................................................... 105 Scheda di campionamento n 32 ...................................................................................................... 106 Scheda di campionamento n 33 ...................................................................................................... 106 Scheda di campionamento n 34 ...................................................................................................... 107 Scheda di campionamento n 35 ...................................................................................................... 107 Scheda di campionamento n 36 ...................................................................................................... 107 Scheda di campionamento n 37 ...................................................................................................... 108 Scheda di campionamento n 38 ...................................................................................................... 108
prospetto F.10 prospetto F.11 prospetto F.12 prospetto F.13 prospetto F.14 prospetto F.15 prospetto F.16 prospetto F.17 prospetto F.18 prospetto F.19 prospetto F.20 prospetto F.21 prospetto F.22 prospetto F.23 prospetto F.24 prospetto F.25 prospetto F.26 prospetto F.27 prospetto F.28 prospetto F.29 prospetto F.30 prospetto F.31 prospetto F.32 prospetto F.33 prospetto F.34 prospetto F.35 prospetto F.36 prospetto F.37 prospetto F.38
APPENDICE (informativa)
BIBLIOGRAFIA
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AVVERTENZA: Gli utilizzatori della presente norma devono essere a conoscenza delle normali pratiche di laboratorio e di manipolazione delle apparecchiature previste nella presente norma. La presente norma non tratta i problemi relativi alla sicurezza degli operatori eventualmente connessi al suo utilizzo. pertanto responsabilit dellutilizzatore adottare le precauzioni operative appropriate per la salute e la sicurezza secondo quanto previsto dalla legislazione vigente.
RIFERIMENTI NORMATIVI
Campionamento manuale di idrocarburi alogenati liquidi Caratterizzazione dei riuti - Lisciviazione - Prova di conformit per la lisciviazione di riuti granulari e fanghi - Prova a singolo stadio, con un rapporto liquido/solido di 2 l/kg, per materiali con elevato contenuto di solidi e con particelle di dimensioni minori di 4 mm (con o senza riduzione delle dimensioni) UNI EN 12457-2 Caratterizzazione dei riuti - Lisciviazione - Prova di conformit per la lisciviazione di riuti granulari e fanghi - Prova a singolo stadio, con un rapporto liquido/solido di 10 l/kg, per materiali con particelle di dimensioni minori di 4 mm (con o senza riduzione delle dimensioni) UNI EN 12457-3 Caratterizzazione dei riuti - Lisciviazione - Prova di conformit per la lisciviazione di riuti granulari e fanghi - Prova a doppio stadio, con rapporti liquido/solido di 2 l/kg e 8 l/kg, per materiali con elevato contenuto di solidi e con particelle di dimensioni minori di 4 mm (con o senza riduzione delle dimensioni) UNI EN 12457-4 Caratterizzazione dei riuti - Lisciviazione - Prova di conformit per la lisciviazione di riuti granulari e fanghi - Prova a singolo stadio, con un rapporto liquido/solido di 10 l/kg, per materiali con particelle di dimensioni minori di 10 mm (con o senza riduzione delle dimensioni) UNI EN 12506 Caratterizzazione dei riuti - Analisi degli eluati - Determinazione di pH, As, Ba, Cd, Cl-, Co, Cr, Cr(VI), Cu, Mo, Ni, 2NO2 , Pb, S totale, SO4 , V e Zn UNI EN 13370 Caratterizzazione dei riuti - Analisi degli eluati - Determinazione di ammonio, AOX, conducibilit, Hg, indice fenolo, TOC, CN- facilmente liberabile, FUNI EN 24180 Imballaggi di trasporto completi e pieni - Regole generali per la denizione dei programmi di prova per lattitudine alluso (parte 1 e 2) UNI EN ISO 3170 Prodotti petroliferi liquidi - Campionamento manuale UNI EN ISO 5555 Oli e grassi animali e vegetali - Campionamento UNI EN ISO 15528 Pitture, vernici e materie prime per pitture e vernici - Campionamento UNI ISO 3534-1 Statistica - Vocabolario e simboli - Probabilit e termini statistici generali UNI CEI EN ISO/IEC 17025 Requisiti generali per la competenza dei laboratori di prova e di taratura UNI 9815 UNI EN 12457-1
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ISO 11648-2
Iron ores - Experimental methods for checking the precision of sampling, sample preparation and measurement Iron ores - Experimental methods for checking the bias of sampling Oilseed residues - Sampling Chemical products for industrial use - Sampling techniques - Solid chemical products in the form of particles varying from powders to coarse lumps Statistical aspects of sampling from bulk materials - Sampling of particulate materials
3 3.1
DEFINIZIONI Generalit
Al solo scopo di rendere pi chiara la connessione tra i diversi termini deniti di seguito, nella gura 1 illustrato un esempio di procedura di campionamento.
Nota
Per la terminologia utilizzata si fatto riferimento alla UNI ISO 3534-1; tuttavia nella pratica del campionamento dei riuti sono utilizzati termini particolari le cui denizioni possono non coincidere totalmente con quelle riportate nella UNI ISO 3534-1. Nel caso di un campionamento casuale, il materiale da campionare identicato da documenti ufciali o comunque denito sulla base di considerazioni non necessariamente connesse alla provenienza, origine e giacitura, pu essere costituito da uno o pi lotti che, nel caso illustrato, corrispondono a singole popolazioni. Le operazioni di campionamento iniziano con il prelievo di campioni da ogni singolo lotto da parte di un operatore, direttamente o per mezzo di un particolare attrezzo (campionatore). Queste singole prese di campione costituiscono gli incrementi (nel caso di materiale non confezionato) o unit (nel caso di materiale confezionato) che andranno a costituire un campione primario. Sono denibili diversi tipi di incrementi (incremento, incremento dinamico, campione spot) a seconda dello stato sico del riuto e delleffettiva possibilit di accedere al punto di campionamento prescelto che spesso costringe ad operare sotto determinate costrizioni siche. Sono anche denibili particolari tipi di campione (geometrico, direzionale, verticale, carota) che possono di per s costituire un campione primario per giaciture e stati sici particolari. Il campione primario prender il nome di campione grezzo o campione composito a seconda che gli incrementi che lo costituiscono siano tenuti separati o aggregati. Dal campione composito possibile ottenere un campione secondario mediante riduzione dimensionale dello stesso. Dal campione secondario, o direttamente dal campione primario, si ottiene il campione di laboratorio dal quale, per ulteriore riduzione, possono essere ottenuti diversi campioni danalisi. In presenza di merce confezionata, il campione di laboratorio si ottiene generalmente come sottocampione del campione primario. Nel caso di un campionamento straticato, si presuppone che ogni singolo lotto della consegna non rappresenti una singola popolazione, ma pi popolazioni variamente distribuite nella massa da campionare: il lotto cio suddiviso in varie partite. Si suppone anche che la singola partita, identicata sulla base di determinate caratteristiche, possa essere composta da settori (strati) caratterizzati dallomogeneit di una o pi caratteristiche della popolazione. Per lottenimento del campione di analisi si procede come indicato nella gura 1, operando su ogni singolo strato identicato. Non detto che loperazione di campionamento debba necessariamente portare ad un campione rappresentativo della popolazione, sia essa identicata a livello di lotto o partita.
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Esistono casi in cui le operazioni di campionamento sono appositamente e volutamente condotte in condizioni tali da soddisfare particolari livelli di riferimento merceologici (campione sequenziale) o di legge (campione duplicato e campione di arbitraggio) o allo scopo di compiere indagini solo su parte degli strati costituenti una popolazione (campione selettivo e campione combinato) o ancora per minimizzare i costi di un campionamento rappresentativo (campione di comodo).
gura 1
Lotti
Incrementi
Unit
Campione primario
Campione grezzo
Sottocampionamento
Campione di laboratorio
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UNI
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3.2
3.2.1 3.2.2 3.2.3
Nota
Denizioni
accuratezza (accuracy): Grado di concordanza tra un risultato di prova e il valore di riferimento accettato. [UNI ISO 3534-1].
analita (analyte): Specie chimica che si intende riconoscere o quanticare in un campione. campionamento casuale (random sampling): Prelievo di incrementi da un lotto in maniera casuale. La casualit del prelievo degli incrementi su base spaziale nel caso di campionamento statico e temporale o di massa nel caso di campionamento dinamico. Se il lotto viene diviso in modo casuale in strati (o partite) ed allinterno di ogni strato si esegue un campionamento casuale di incrementi, si parla di campionamento casuale straticato.
3.2.4
Nota
3.2.5
3.2.6
campionamento meccanico (mechanical sampling): Prelievo di incrementi da un lotto effettuato attraverso prelevatori meccanici per il cui funzionamento lintervento umano non necessario o limitato.
3.2.7
campionamento sistematico (systematic sampling): Prelievo di incrementi da un lotto condotto utilizzando la stessa distanza spaziale tra gli incrementi o gli stessi intervalli di tempo o massa.
Nota
La sistematicit del prelievo degli incrementi su base spaziale nel caso di campionamento statico e temporale o di massa nel caso di campionamento dinamico.
3.2.8 3.2.9
campionamento statico (static sampling): Prelievo di incrementi da un lotto di giacitura denita e che non subisce modicazioni nel tempo.
Se lindividuazione degli strati effettuata con metodo sistematico e si effettuano prelievi di incrementi con campionamento casuale allinterno di ogni strato, si parla di campionamento sistematico casuale. Se lindividuazione degli strati effettuata con metodo sistematico e si effettuano prelievi di incrementi con campionamento sistematico allinterno di ogni strato, si parla di campionamento sistematico straticato.
campione casuale (random sample): Campione ottenuto da un campionamento casuale, selezionato in modo che ogni singola parte della popolazione abbia la stessa probabilit (o una probabilit nota) di essere rappresentata.
Nota
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3.2.13
3.2.14
campione composito o campione aggregato (composite sample, aggregate sample): Campione primario ottenuto combinando diversi incrementi proporzionalmente alla quantit relativa che essi rappresentano in un lotto.
campione di analisi o campione di prova (analytical sample): Campione, preparato dal campione di laboratorio, dal quale sono prelevate porzioni di prova per le prove o per le analisi.
3.2.18
Nota 1
campione di laboratorio (laboratory sample): Campione o sottocampione/i inviato/i al laboratorio o ricevuto/i dal laboratorio. Quando il campione di laboratorio ulteriormente preparato (ridotto) mediante ripartizione, miscelazione, macinazione o mediante combinazione di tali operazioni, il risultato il campione di prova. Quando non richiesta alcuna preparazione, il campione di laboratorio il campione di prova. Una porzione di prova rimossa dal campione di prova per le prestazioni della prova o per lanalisi. Il campione di laboratorio il campione nale dal punto di vista della raccolta dei campioni, ma il campione iniziale dal punto di vista del laboratorio. Possono essere preparati diversi campioni di laboratorio e inviati a laboratori diversi o allo stesso laboratorio per ni diversi. Quando inviato allo stesso laboratorio, il gruppo generalmente considerato come un unico campione di laboratorio ed documentato come singolo campione.
Nota 2
3.2.19 3.2.20
campione direzionale (directional sample): Particolare tipo di campione geometrico nel quale
il prelievo effettuato lungo un solo asse del lotto.
campione duplicato o replicato (replicate/duplicate sample): Campioni presi in condizioni paragonabili, per esempio prendendo da un lotto incrementi adiacenti (nel tempo o nello spazio), o ottenuto mediante divisione.
Nota
Si ritiene che questi campioni abbiano caratteristiche molto simili tra loro e siano generalmente utilizzati per indagini di controllo o conferma.
3.2.21
Viene generalmente prelevato da materiali in fase solida oppure pastosi. Nel campionamento di specici lotti e giaciture il campione geometrico pu costituire il campione primario.
3.2.22 3.2.23
Nota
campione primario (primary sample, bulk sample, lot sample, batch sample): Insieme di uno o
pi incrementi o unit prelevati da un lotto o pi correttamente da una popolazione. Incrementi ed unit possono essere combinati (campione composito) o tenuti separati (campione grezzo).
3.2.24
campione rappresentativo (representative sample): Campione risultante da un piano di campionamento concepito per far s che esso rietta le caratteristiche di interesse della popolazione in misura adeguata alle nalit del campionamento stesso.
Nota
Pu essere ottenuto da un campionamento casuale o da un campionamento sistematico in dipendenza dello scopo del campionamento o delle caratteristiche della popolazione.
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3.2.25 3.2.26
campione selettivo (selective sample): Campione deliberatamente scelto utilizzando un piano di campionamento che porta alla selezione di materiali con determinate caratteristiche e/o solo materiale con altre caratteristiche attinenti.
3.2.27
campione sequenziale (sequential sample): Unit o incrementi presi uno per volta o in gruppi
successivi predeterminati (in numero anche preventivamente ssato) no a che il risultato cumulativo della misurazione di una loro caratteristica, confrontato con limiti predeterminati, permetta di decidere se accettare o rigettare la popolazione o continuare il campionamento.
3.2.28 3.2.29
campione spot (spot sample): Incremento, o pi spesso incremento dinamico, assunto come campione rappresentativo dellambiente da cui stato prelevato o di un suo intorno.
campione straticato (stratied sample): Campione ottenuto da un campionamento straticato in modo che ogni singolo strato della popolazione abbia la stessa probabilit (o una probabilit nota) di essere rappresentato.
3.2.30
Nota
3.2.31
Nota
3.2.32
Nota
carota (core sample): Campione prelevato da un lotto o da una sua parte in maniera da conservare lintegrit sica dello stesso. La carota si preleva da materiali in fase solida e corrisponde al campione verticale per un liquido. Da materiali solidi possibile effettuare loperazione di prelievo sia verticalmente (campione verticale) che in senso obliquo rispetto alla verticale (campione direzionale). Nel campionamento di specici lotti e giaciture la carota pu costituire il campione primario.
3.2.33
Nota
3.2.34
3.2.35
dimensione del campione (sample size): Quantit di materiale sufciente per compiere tutte
le ulteriori operazioni alle quali il campione stesso destinato (riduzione, preparazione di un campione di laboratorio, ecc.).
3.2.36
divisione del campione (sample division): Processo per scegliere uno o pi sottocampioni
da un campione di materiale sfuso con mezzi quali palate, divisione meccanica o separazione in quattro o pi parti [UNI ISO 3534-1].
3.2.37
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3.2.38
errore di campionamento (sampling error): Parte dellerrore di stima che dovuta al fatto che
viene osservato solo un campione di dimensione inferiore alla dimensione della popolazione [UNI ISO 3534-1].
fango (sludge): Miscela di liquido e solidi separati da vari tipi di liquidi come risultato di processi naturali o articiali.
fango palabile (spadable sludge): Fango che pu essere movimentato con una comune pala
o badile.
3.2.42 3.2.43
Nota
incremento o prelievo elementare (increment): Porzione di materiale raccolta da un campionatore in una singola operazione. Il termine si riferisce usualmente a materiali non confezionati.
incremento dinamico (specimen): Incremento prelevato da un sistema dinamico. lisciviante, agente lisciviante (leachant): Soluzione acquosa utilizzata in una prova di lisciviazione.
lotto (lot): Quantit di materiale che viene assunta essere una singola popolazione ai ni
del campionamento.
macinatura (milling/grinding): Riduzione della granulometria di un campione ottenuta meccanicamente attraverso frizione, impatto o taglio.
materiale grossolano (coarse or lumpy material): Materiali solidi con una pezzatura non maggiore di 100 mm.
materiale massivo (massive pieces): Materiali che si presentano in pezzi di dimensioni maggiori di 10 cm o sotto forma di una massa continua.
3.2.51
Nota
partita (batch): Quantit di materiale della quale noto o assunto che sia prodotta in condizioni uniformi. Lotto e partita sono qualche volta considerati sinonimi. La distinzione fatta rispetto alla conoscenza delle modalit di produzione fa s che un lotto possa contenere una o pi partite.
3.2.52 3.2.53
pezzatura (maximum grain size): Dimensione della luce di maglia dello staccio attraverso cui
passa almeno il 95% in massa del materiale.
piano di campionamento (sampling plan): Insieme delle operazioni (solitamente predeterminate) per la localizzazione, il prelievo, il trasporto ed il trattamento di un campione da una popolazione.
Nota
Il piano di campionamento dipende dagli obiettivi del campionamento stesso, per esempio se il campione prelevato per la caratterizzazione analitica del materiale o se viene richiesta solo una prova di controllo. In pratica concepito per raccogliere informazioni sulle caratteristiche del materiale ottimizzando costi e tempi.
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3.2.54 3.2.55
Nota 1
popolazione (population): Totalit degli elementi presi in considerazione [UNI ISO 3534-1]. precisione (precision): Grado di concordanza tra risultati di prova indipendenti ottenuti nelle
condizioni stabilite. La precisione dipende solo dalla distribuzione degli errori casuali e non in relazione al valore vero o al valore di specica. La misura della precisione solitamente espressa in termini di imprecisione e viene calcolata come scarto tipo dei risultati di prova. Una precisione minore rispecchiata da uno scarto tipo pi grande. "Risultati di prova indipendenti" signica risultati ottenuti in modo da non essere inuenzati da un risultato precedente sullo stesso oggetto di prova o su uno similare. Le misure quantitative della precisione dipendono in modo critico dalle condizioni stipulate. Le condizioni di ripetibilit e di riproducibilit sono degli insiemi particolari di condizioni estreme stabilite. [UNI ISO 3534-1]
Nota 2
Nota 3
prova di lisciviazione (leaching test): Prova di laboratorio per la determinazione del rilascio
di materia da un riuto in acqua o in una soluzione acquosa.
punto di campionamento (sampling point): Punto della popolazione dove sono localizzati
lunit o lincremento da prelevare.
3.2.59 3.2.60
Nota
risultato di prova (test result): Valore di una caratteristica ottenuto eseguendo un metodo di
prova prescritto. Il metodo di prova deve specicare lesecuzione di una o di un dato numero di osservazioni individuali e che la loro media o unaltra funzione appropriata (come la mediana o lo scarto tipo) siano riportati come risultato di prova. Pu anche richiedere che siano applicate delle correzioni normalizzate, come la correzione dei volumi dei gas, per riportarle alle temperature e pressioni normalizzate. In tal modo un risultato di prova pu essere un risultato calcolato a partire da pi valori osservati. Nel caso semplice, il risultato di prova il valore osservato stesso. [UNI ISO 3534-1]
3.2.61 3.2.62
sedimento di fondo (bottom sediment): Strato di materiale solido presente sul fondo di serbatoi di stoccaggio di liquidi.
segmento (segment): Ciascuna delle singole e solitamente ampie porzioni di materiale alloggiato in spazi determinati (imballaggi, barili, ecc.) o accumulato in un certo tempo (per esempio scaricato da nastri trasportatori) o ottenibile come incremento con un campionatore.
3.2.63
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3.2.64
porzione di campione ottenuta per selezione o divisione; oppure unit di un lotto presa come parte di campione; oppure unit risultante da un campionamento multistadio.
Il termine usato indifferentemente quale sinonimo di unit o nel senso di "campione di campione".
3.2.65
Nota
3.2.66 3.2.67
strato (stratum): Parte di una popolazione che si distingue in questa per una o pi caratteristiche.
valore vero (di una grandezza) [value, true (of a quantity)]: Valore che caratterizza una grandezza perfettamente denita, nelle condizioni che esistono quando quella grandezza viene considerata.
3.2.68 3.2.69
valore vero convenzionale (di una grandezza) [value, conventional true (of a quantity)]: Valore
di una grandezza che, per un determinato scopo, pu essere sostituito al valore vero.
valore di riferimento accettato (value, accepted reference): Valore che serve come riferimento
concordato per un confronto, e che risulta in: a) un valore teorico o prestabilito, basato su principi scientici; b) un valore assegnato o certicato, basato sui lavori sperimentali di una organizzazione nazionale o internazionale; c) un valore di concordato o certicato, basato sul lavoro sperimentale in collaborazione con il patrocinio di un gruppo scientico o tecnico; d) quando a), b) e c) non sono applicabili, la speranza matematica della grandezza (misurabile), cio la media di una specica popolazione di misurazioni.
3.2.70
unit (unit, item, portion, individual): Ciascuna delle porzioni discrete identicabili di materiale
suscettibili ad essere rimosse da una popolazione come campione o come porzione di campione e che possono essere individualmente considerate, esaminate, provate o combinate.
Nota
Il termine si riferisce a materiali confezionati ed lequivalente di incremento per materiali non confezionati.
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i)
sistemi di prelievo, conservazione, etichettatura, imballaggio e trasporto dei campioni (vedere punti 5 e 6); j) controllo di qualit (vedere punto 4.6); k) responsabile del campionamento e suo mandato (vedere punto 5.1); l) piano di sicurezza. Il piano di sicurezza deve essere redatto in ottemperanza alla legislazione vigente in materia di identicazione e prevenzione dei rischi nei luoghi di lavoro. Indicazioni del tutto generali vengono di volta in volta fornite nel testo della presente norma, ma non sono da considerarsi esaustive. Di seguito vengono trattati alcuni punti essenziali relativi alla stesura del piano di campionamento.
4.1
4.2
Procedimento di campionamento
Esistono diversi procedimenti di campionamento, applicabili a seconda degli obiettivi dell'indagine. Di seguito viene data una descrizione schematica dei procedimenti pi utilizzati.
4.2.1
Campionamento casuale
La caratteristica principale del campionamento casuale l'utilizzo di numeri casuali per la localizzazione dei punti di prelievo degli incrementi. Il grande vantaggio dei campionamenti di questo tipo che necessitano di assunzioni e conoscenze pregresse molto generiche. Questo rende ampiamente utilizzato il campionamento casuale. Tutte le caratteristiche del lotto campionato sono riesse nel campione primario e la sola importante assunzione che ogni elemento della popolazione abbia la stessa probabilit di essere campionato e che questa condizione si raggiunga con una scelta casuale. Il campionamento casuale dipende in misura minore, rispetto ad altri tipi di campionamento, da giudizi soggettivi e dalle capacit professionali del campionatore. Considerata lesperienza molto vasta che si acquisita nellapplicazione del campionamento casuale, gli statistici hanno una notevole familiarit e condenza con tale tecnica. Non detto che il campionamento casuale sia in ogni circostanza il migliore in assoluto, ma la rappresentativit dei suoi risultati non pu essere messa in discussione. Un aspetto negativo del campionamento casuale che fornisce solo stime relative a quantit piuttosto semplici, come medie e varianze o loro rapporti, e risulta invece pi difcile stimare quantit pi complesse come strutture tridimensionali, importanti nel caso sia presente una straticazione. A ci si pu parzialmente porre rimedio ricorrendo a procedure che utilizzino il campionamento casuale in modo da rilevare eventuali strutture tridimensionali (campionamento sistematico casuale).
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Un secondo aspetto negativo riguarda i costi di campionamento, mediamente pi elevati (rispetto alla precisione raggiunta) di altri tipi di campionamento: non possibile infatti introdurre punti predeniti di prelievo di incrementi; punti di prelievo preesistenti (per i quali, per esempio, esistono informazioni pregresse) non possono essere utilizzati, rappresentando questi incrementi non casualmente selezionati. La scelta casuale dei punti di prelievo degli incrementi da un lotto non tuttavia di banale importanza e richiede l'utilizzo di apposite tavole di numeri casuali. In pratica si pu procedere come segue: a) inscrivere il lotto in un quadrato di lato m (o, se questo di forma irregolare, in una serie di quadrati identici casualmente distribuiti sul lotto); b) porre un sistema di coordinate ortogonali: un'origine, corrispondente con il vertice inferiore sinistro del quadrato, due assi perpendicolari tra di loro corrispondenti ai due lati del quadrato che si incontrano allorigine; c) ricavare due numeri casuali (a, b) compresi tra i valori m/100 ed m, dove m la lunghezza del lato del quadrato (per esempio tramite un generatore automatico di numeri o per estrazione manuale di gettoni numerati da 1 a 100); d) individuare il punto sul riferimento cartesiano calcolandone le coordinate: x = x0 + a y = y0 + b e) se il punto (x, y ) cos individuato accessibile, lo si seleziona come punto di prelievo di un incremento, altrimenti si ripete la procedura da c); f) ripetere le operazioni da c) a e) no a raggiungere la numerosit prescelta (vedere punto 4.3); g) ripetere le operazioni da a) ad f) per ognuno dei quadrati casualmente posizionati sul lotto. In pratica possibile utilizzare delle mappe con punti selezionati casualmente prima del campionamento. Esistono due principali classi di campionamento casuale che vengono di seguito illustrate.
4.2.1.1
Campionamento casuale
Il campionamento casuale consiste nella selezione dei punti di prelievo degli incrementi dal lotto nel suo insieme, senza alcuna preventiva suddivisione dello stesso. Il punto qualicante di tale procedura che ogni punto viene selezionato in modo del tutto indipendente dagli altri. Questo implica che non possibile in alcun modo tenere conto dell'informazione pregressa eventualmente disponibile e quindi, in generale, comporta il prelievo di un numero pi elevato di campioni per raggiungere la precisione voluta. Questo metodo particolarmente indicato quando si suppone che il lotto in esame sia piuttosto omogeneo rispetto alla propriet di interesse e si vuole utilizzare il metodo meno soggetto alle capacit professionali. Una congurazione tipica illustrata nella gura 2.
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gura
Campionamento casuale
Legenda 1 Confine area di campionamento 2 Posizione selezionata del campione
4.2.1.2
4.2.2
Campionamento sistematico
Il campionamento sistematico comporta il prelievo di incrementi da un lotto ad intervalli ssi di spazio, massa o tempo. Al livello pi semplice, e nel caso di campionamento di tipo statico, si suddivide il lotto in una griglia regolare (o pi griglie uguali disposte regolarmente sul lotto, nel caso questo non abbia forma regolare) solitamente triangolare o quadrata. I campioni vengono prelevati ai nodi di tale griglia. Una congurazione tipica illustrata nella gura 4.
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Per poter utilizzare le formule della statistica relativa al campionamento, che presuppongono che i dati provengano da un campione estratto casualmente dalla popolazione di interesse, necessario introdurre un elemento di casualit nel prelievo. A questo ne conveniente posizionare la griglia regolare sul lotto in modo casuale (per esempio scegliendo l'origine delle coordinate e l'orientamento dell'asse delle ascisse mediante la selezione casuale di due punti, applicando il metodo descritto nel punto 4.2.1). La regolarit delle distanze tra i punti di misurazione (o delle masse o degli intervalli di tempo) fa s che il lotto sia campionato interamente ed in modo molto uniforme; tale caratteristica risulta importante qualora l'obiettivo del campionamento sia l'individuazione di gradienti di concentrazione. Esistono due tipi principali di campionamento sistematico che vengono di seguito descritti.
gura 4
Campionamento sistematico
Legenda 1 Confine area di campionamento 2 Posizione selezionata del campione
4.2.2.1
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gura
4.2.2.2
4.3
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Se per la stima della varianza di campionamento stato utilizzato il metodo del variogramma (vedere punto C.2), n si ottiene dalla risoluzione dellequazione per il calcolo della varianza di campionamento e da una serie di semplicazioni che qui tralasciamo. In particolare:
ss
la varianza di campionamento.
Lequazione valida per un campionamento sistematico straticato. Nel caso di campionamento casuale straticato il coefciente numerico del termine contenente B risulta pari a 4/3. Se il secondo termine sotto radice (quello contenente B ) risulta trascurabile rispetto al primo (quello contenente A ), lequazione si riduce a:
Am v n = ----------2 miss
Se per la stima della varianza di campionamento stato utilizzato il metodo della varianza degli incrementi (vedere punto C.3), si applica la formula seguente, ricavata da quanto esposto nellappendice C:
s ti s pm n = -------------------2 ss
dove: n il numero degli incrementi;
ss
s ti s pm
2
Se per la stima della varianza di campionamento stato utilizzato il metodo della varianza di sotto-lotto (vedere punto C.4), si applica la seguente formula, ricavata da quanto esposto nellappendice C:
s tw s pm n = ---------------------2 ss
dove: n il numero degli incrementi;
ss
s tw s pm
2
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I metodi della varianza degli incrementi e della varianza di sotto-lotto possono essere utilizzati solo se la massa degli incrementi da prelevare nella realt vicina a quella utilizzata per la stima della varianza di campionamento con i relativi metodi descritti nellappendice C. Nel caso di campionamenti in base al tempo per i quali sono diversi gli intervalli di campionamento degli incrementi rispetto a quelli utilizzati per la stima della varianza di campionamento con i relativi metodi descritti nellappendice C, il metodo della varianza di sotto-lotto pu risultare poco accurato. Se per la stima della varianza di campionamento si intende ricorrere a dati pregressi o stimati da fonti di letteratura, verr applicata la formula che meglio si adatta ai dati disponibili. In ogni caso la scelta operata deve essere giusticata nel piano di campionamento.
4.4
4.4.1
Ga m i = --------------3,6 v c
dove: G il usso di massa del materiale (tonnellate allora); a lapertura minima del campionatore (metri); vc la velocit del campionatore (del nastro trasportatore) (metri al secondo).
a deve essere almeno uguale a 3 volte la pezzatura del materiale e vc non deve essere maggiore di 0,6 m/s. Se a maggiore di 3 volte la pezzatura del materiale, vc pu avere un valore pi elevato ma mai maggiore di 1,5 m/s. Nel caso di campionamento manuale di materiali particolati, la massa minima m i degli incrementi viene calcolata con la formula seguente: m i = 2,7 10-5 rd 3
dove: d la pezzatura del materiale (millimetri); r la massa volumica apparente del materiale "bulk density" (tonnellate al metro cubo).
4.4.2
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Se stato utilizzato il metodo sperimentale completo (vedere punto D.2), si utilizza la formula seguente:
Af d m g = ----------2 sf
dove:
sf
la varianza dellerrore fondamentale; la pendenza della curva di regressione lineare s t contro la massa del campione grezzo (kilogrammi al millimetro cubo); la pezzatura del materiale campionato (millimetri); la massa minima del campione grezzo (kilogrammi).
2
Af d mg
Se stato utilizzato il metodo semplicato per materiali costituiti da due componenti (punto D.3), si applica la formula seguente:
3 2
sf la varianza dellerrore fondamentale. Se per la stima della varianza dellerrore fondamentale stato utilizzato il metodo sperimentale completo alternativo (vedere punto D.4), si possiede una stima della massa minima del campione grezzo in funzione del valore della varianza dellerrore fondamentale (e, viceversa, una stima della varianza dellerrore fondamentale in relazione ad ogni massa di campione grezzo). Quindi, dalla curva di interpolazione delle coppie di valori massa minima del campione grezzo-varianza dellerrore fondamentale, possibile stimare la massa minima del campione grezzo per ogni valore di varianza dellerrore fondamentale.
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4.5
st = ss + sp + sm
dove:
ss
2 sp 2 sm
la varianza di misura della caratteristica di interesse. Nel caso di una distribuzione gaussiana di un numero elevato di dati sperimentali, ed un intervallo di condenza del 95%, la precisione totale Pt pari a 1,96 volte lo scarto tipo totale s t, che si approssima a 2 volte:
P t = 2st =
ss + sp + sm
Se dal campione primario si ottiene un campione secondario e da questo un campione di laboratorio, e cos via, la varianza totale (e/o ognuno dei termini che la compongono) pu essere espressa come somma delle varianze totali (o di campionamento, preparazione ed analisi) relative ad ogni singolo passaggio delloperazione di campionamento, riduzione ed analisi del campione. La valutazione dei singoli termini costituenti la varianza totale per ogni singolo passaggio delloperazione di campionamento, riduzione e analisi del campione, permette di individuare le fonti di errore pi signicative e di progettare meglio il piano di campionamento. La precisione pu essere aumentata riducendo i singoli termini di varianza attraverso: - leffettuazione di determinazioni analitiche su campioni di analisi ottenuti in n replicati dal campione di laboratorio o direttamente dal campione primario. La varianza totale 2 s t diventa:
2 st
2 ss
2 sp
sm + -----n
leffettuazione di determinazioni analitiche su campioni di analisi ottenuti in n replicati da k sotto-lotti costituiti da un ugual numero di incrementi prelevati del lotto. La varian2 za totale s t diventa:
sm 2 s p + -----n 2 2 s t = s s + -----------------k
leffettuazione di determinazioni analitiche su campioni di analisi ottenuti da ognuno 2 degli n incrementi prelevati dal lotto. La varianza totale s t diventa:
sp sm 2 2 s t = s s + ---- + -----n n
Esiste una relazione che indica un numero di incrementi da prelevarsi da ogni sotto-lotto in maniera da raggiungere una data precisione totale Pt = 2s t. Per un campionamento statico questa risulta:
si n SL = ----------------------------------------------------------u 2 2 2 us t 1 ---- s w s pm m
dove: nSL il numero di incrementi presi da ciascun sotto-lotto; u il numero di sotto-lotti campionati;
m si
2
il numero di sotto-lotti ricavati dal lotto; la varianza primaria degli incrementi (per la sua stima vedere punto C.3);
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st
la varianza totale; la varianza di preparazione e misura (per la sua stima vedere punto C.3);
2 s pm 2 sw
la varianza primaria di sotto-lotto (per la sua stima vedere punto C.4). Nel caso del campionamento dinamico m uguale ad u, la precedente espressione diventa:
si n SL = ------------------------2 2 ms t s pm
Se il numero di incrementi calcolato con una delle due espressioni risulta eccessivo nella pratica, ma si vuole ottenere la stessa precisione totale, si pu procedere come segue: - incrementare il numero di sotto-lotti campionati u o, nel caso di campionamento continuo, il numero m di sotto-lotti del lotto; - stabilire il massimo numero di incrementi praticamente campionabili da ogni sotto-lotto nSL e ricalcolare dalle espressioni precedenti i valori di u o m per la precisione totale desiderata.
4.6
Controllo di qualit
Le operazioni di prelievo, preparazione ed analisi del riuto devono essere opportunamente controllate seguendo una procedura di controllo qualit che preveda: - prelievo di una certa percentuale di campioni in replicato; - effettuazione di un certo numero di determinazioni analitiche in replicato sullo stesso campione; - predisposizione di un certo numero di bianchi di prelievo, preparazione e misura dei campioni; - analisi, dove esistenti, di materiali di riferimento. Alcune di queste operazioni possono gi essere previste in altre parti del piano di campionamento (per esempio determinazione della precisione totale del numero e massa minima degli incrementi e del campione grezzo). Per queste operazioni fare riferimento alla UNI CEI EN ISO/IEC 17025.
5 5.1
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assicurarsi che tutte le procedure descritte nel piano di campionamento (per esempio riguardo lutilizzo, la pulizia delle apparecchiature per il campionamento e le modalit di campionamento) siano effettivamente applicabili nella realt stante la particolare giacitura, granulometria e stato sico dei riuti da campionare, che queste siano applicate e/o non comportino contaminazione o alterazione dei campioni o pregiudichino la sicurezza degli operatori; - assicurarsi che siano poste in atto le disposizioni di legge relative alla sicurezza sui luoghi di lavoro; - assicurarsi che i campioni siano protetti da pioggia, polvere o altro materiale e sigillati immediatamente dopo il campionamento; - assicurarsi che gli imballaggi dei campioni siano integri e che i contenitori rimangano ermetici nel tempo. Nel caso che parte delle procedure previste dal piano di campionamento non siano applicabili, il responsabile della squadra di campionamento deve provvedere ad intraprendere (documentandole) le variazioni che ritiene opportune, nei limiti che sono deniti dal piano di campionamento e previo avviso (se previsto) al diretto superiore o ad altra persona individuata dal piano di campionamento. Per le decisioni che esulano dalla discrezionalit ad esso afdata, far riferimento al diretto superiore o ad altra persona individuata nel piano di campionamento.
5.2
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5.3
5.3.1
5.3.2
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prospetto
1a
Tipo di contenitore
Bottiglia di plastica rigida con tappo a vite o fermaglio1) Bottiglia di vetro con tappo di plastica e battente di PTFE1) Bottiglia di plastica colorata con tappo di plastica e battente di PTFE Bottiglia di vetro colorato con tappo di plastica e battente di PTFE Sacchetti di polietilene pesante con chiusura3)
1) 2) 3) ++ + -
+2)
+2)
++
preferibile utilizzare contenitori con bocca larga. Nel caso i contenitori debbano essere riposti in frigorifero o congelati, occorre lasciare uno spazio interno sufciente al ne di evitarne la rottura. Da utilizzarsi solo in casi eccezionali in quanto rappresentano il contenitore meno appropriato. Giudizio molto positivo. Giudizio positivo. Giudizio negativo.
prospetto
1b
Selezione di contenitori, per composti organici e inorganici, per vari tipi di riuti e condizioni di campionamento
Analisi di composti inorganici Riuti privi di alcali caustici o HF Riuti con alcali caustici o HF + Analisi di composti organici Riuti fotosensibili
Tipo di contenitore
Bottiglia di plastica rigida con tappo a vite o fermaglio1) Bottiglia o bottiglione di vetro con tappo di plastica e battente di PTFE1) Bottiglia di plastica colorata con tappo di plastica e battente di PTFE Bottiglia di vetro colorato con tappo di plastica e battente di PTFE Sacchetti di polietilene pesante con chiusura2)
1) 2) + -
preferibile utilizzare contenitori con bocca larga. Da utilizzarsi solo in casi eccezionali in quanto rappresentano il contenitore meno appropriato. Giudizio positivo. Giudizio negativo.
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5.3.3
5.3.4
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Ogni campione o gruppo omogeneo di campioni deve essere accompagnato da una scheda di campionamento che riporti ogni informazione utile alla sua identicazione, origine, modalit di campionamento e quanto altro di possibile utilit per la caratterizzazione analitica dello stesso. Devono essere redatti almeno i seguenti quattro documenti di accompagnamento del campione: - modulo di descrizione del campione; - modulo di catena di custodia; - modulo di richiesta analisi; - modulo per le analisi di campo. I prospetti da 2 a 5, riportano un esempio per ognuno dei suddetti moduli di accompagnamento con le indizioni delle informazioni minime richieste. I moduli devono essere compilati in ogni loro parte (quando una particolare informazione non risulta applicabile riportare N.A.) a meno che il piano di campionamento non preveda giusticate semplicazioni o approfondimenti mirati.
prospetto 2
Sigla del campione (riferimenti alletichettatura) Produttore e proprietario del riuto (nome della ditta, indirizzo completo e ragione sociale, persone responsabili e recapiti telefonici) Data e ora del campionamento (giorno-mese-anno) Luogo del prelievo (indirizzo completo e localit) Riuto da campionare Tipo di riuto (specicare se pericoloso) Condizioni di giacitura del riuto Volume stimato del riuto (l o m3, specicare) Stato sico apparente (solido, liquido, semiliquido, pastoso) Colore Odore Presenza di fasi discrete Granulometria minima, media e massima stimata Metodo di campionamento Metodo e tempi di campionamento e riduzione del campione (riferito alla presente norma) Tipo di contenitore campionato (per esempio fusto, cisterna) e suo stato apparente (per esempio perdite, presenza di ruggine, assenza di tappi e chiusini, presenza di eventuali etichettature) Modalit di selezione del/dei contenitore/i Problemi incontrati nel corso del campionamento (per esempio sviluppo di gas, riscaldamento, cambiamenti di colore o consistenza, reazioni evidenti con gli agenti ambientali) Quantit di campione raccolto (kg e/o l) Parametri analizzati in campo (riferimento allapposito modulo) Eventuali stabilizzanti aggiunti (tipo e quantit) Modalit di imballaggio e trasporto Laboratorio di destinazione Modalit di conservazione dei campioni prima dellanalisi (modalit e tempo massimo) Identicazione ed indirizzo del laboratorio che eseguir le analisi e persona di riferimento Elenco delle prove e misurazioni richieste (riferimento allapposito modulo) o nalit della caratterizzazione analitica Identicazione del campionatore Nome, cognome e rma del responsabile del campionamento ed organizzazione di appartenenza
Nota - Alcune delle informazioni richieste dalla presente scheda sono contenute ed esplicitamente richieste nel piano di campionamento.
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prospetto
Replicato
Natura del campione Riuto liquido Riuto solido Fango Altro (specicare)
Scopo
Note
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prospetto
Replicato
Natura del campione Riuto liquido Riuto solido Fango Altro (specicare)
Stabilizzazione:
Contenitore:
Conservazione:
ambiente +4 C -20 C
Note
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prospetto
Data:
Parametro
Metodo utilizzato
Osservazioni
6 6.1
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Caratteristiche essenziali di ogni apparecchiatura di campionamento sono le seguenti: - essere adatti allo scopo; - non essere di utilizzo pericoloso; - essere in grado di prelevare campioni signicativi dal punto di campionamento prescelto; - essere facilmente pulibile e condizionabile; - essere di utilizzo semplice; - essere resistente alluso continuo; - essere semplice da realizzare, qualora non commercialmente disponibile. Nel prospetto 6 vengono riportate alcune indicazioni generali sullapplicabilit di alcune tra le pi comuni apparecchiature per il campionamento. La scelta delle dimensioni siche di ogni singola apparecchiatura pu variare considerevolmente e deve essere indicata nel piano di campionamento. Per lappropriato uso di questi sistemi di campionamento bene consultare le relative norme di riferimento citate nei singoli prospetti o le istruzioni del fornitore.
prospetto 6
Apparecchiatura generica
Solidi secchi Solidi secchi in polvere ne grossolani + + + + + + + + + +5) +4) +4) +4) +4)
Campionatori per a bicchiere con manico telescopico liquidi (Bailers) (Dipper, Pond) bottiglia zavorrata (weighted bottle) campionatore di fondo (bottom sampler) a tubo (Coliwasa) a tubo Pompe Sifoni Sonde succhiello (Auger) carotatore perforatore (drill) a tubo (sampling tube) perforatore (drill) a tubi concentrici (thief) Palette (Scoop) sessola a tubo o colonna (Trier) cazzuola (Trowel) spatola
1) 2) 3) 4) 5) 6)
+1) +2) + + + + + + -
+ + + + + + + + -
+ + + + + + +
Per profondit < di 3,5-4 m. Non adatto per liquidi viscosi. Non preleva carote indisturbate. Non adatto per contenitori profondi. Con granulati molto secchi pu risultare difcile trattenere il campione. Se macinato prima del campionamento.
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6.2
6.2.1
Bottiglia zavorrata da 1 a 2 vetro o plastica, (weighted bottle sampler) o maggiore ottone, rame Barattolo zavorrato (simple weighted sample can) 0,5
acciaio inossidabile, Disponibili in materiale ottone, rame antiscintilla (per esempio ottone, rame)
Gabbia zavorrata per bot- da 0,5 a 1 acciaio inossidabile, Adatta ad ospitare bottiottone, rame glie di varia capacit e tiglia materiale (weighted cage for sample bottle) Cilindro a valvola (sinker sampler) Campionatore di fondo (bottom sampler) da 0,5 a 1 acciaio inossidabile, Disponibili in materiale ottone, rame antiscintilla (per esempio ottone, rame) da 0,5 a 1 acciaio inossidabile, Esistono modelli similari ottone, rame che differiscono per il sistema di rilascio della valvola di fondo
10
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gura
Bottiglia zavorrata
Legenda 1 2 3 4 Tappo di sughero Bottiglia di 1000 ml Foglio di piombo di 3 mm di spessore Fori di scarico 10 mm
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gura
Barattolo zavorrato
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gura
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gura
Cilindro a valvola
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gura
10
6.2.2
UNI 10802:2004
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prospetto
Campionatore a tubo
Denominazione Lunghezza (termine inglese) (m) Campionatore a tubo (coliwasa)*) Campionatore a tubo (slick-stick) Campionatore a tubo generico
*)
Capacit (l)
Materiale
Peculiarit/limitazioni
Figura 11
1,5
da 1 a 2 PVC, vetro
da 1 a 2 PVC trasparente Adatto al campionamento di liquidi straticati da 0,5 a 1 vetro, PTFE, acciaio inossidabile 12 UNI EN ISO 3170 UNI EN ISO 15528 UNI EN ISO 5555
gura
11
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gura
12
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6.2.3
Campionatore a bicchiere
Legenda 1 2 3 4 Morsetto regolabile Manico forato Bicchiere di polipropilene da 250 ml Asta telescopica di alluminio (da 250 cm a 450 cm)
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6.2.4
Pompe e sifoni
Per il campionamento di riuti liquidi non volatili si pu ricorrere ad una pompa a vuoto munita di polmone (vedere gura 14). In alcuni casi lutilizzo di un sifone pu risultare ugualmente utile.
gura 14
Campionatore a pompa
Legenda 1 2 3 4 5 6 7 Pompa aria Ingresso aria Campione sollevato attraverso il tubo centrale Spazio di raccolta in continuo del campione Rilascio del campione Aria Campione
Dimensioni in mm
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6.3
Succhiello
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6.3.1
Sonde campionatrici
Questi campionatori (vedere prospetto 9) sono costituiti da tubi concentrici, solitamente metallici, che possono essere muniti di una punta adatta a favorirne linserimento nel materiale da campionare. Ruotando i due tubi concentrici possibile aprire e chiudere il campionatore semplicemente sovrapponendo o oscurando la/e fessura/e ricavata/e nel corpo dei due tubi. Il campionamento avviene inserendo il campionatore chiuso alla profondit voluta, aprendolo ed attendendo che il campione uisca nel campionatore (eventualmente scuotendolo leggermente), ruotando il tubo interno in maniera da chiudere il campionatore e ritraendolo dalla massa del campione. Solitamente il campionatore viene inserito diagonalmente, dallalto verso il basso, dirigendolo verso il centro del contenitore. Il campione viene estratto aprendo il campionatore o slando il tubo interno. solitamente possibile campionare materiale grossolano di diametro massimo pari ad 1/3 della sezione del campionatore. Alcuni campionatori (per esempio il succhiello) sono costituiti da alette ritorte e devono essere opportunamente ruotati per poter essere inseriti nel materiale da campionare (in questo caso non possibile ottenere un campione indisturbato).
prospetto 9
Sonde campionatrici
Denominazione Lunghezza (termine inglese) (m) Succhiello (auger) 0,1-0,3 Capacit (l) da 4 a 8 Materiale Peculiarit/limitazioni Figura 15 Norma di riferimento ISO 8213
metallo (acciaio Utilizzato per campioinossidabile) nare suoli; impossibile raccogliere campioni indisturbati vetro, alluminio, acciaio inossidabile, PTFE
Perforatore (drill) a tubo (sampling tube) Perforatore (drill) a tubi concentrici (thief)
0,6-1
da 2 a 4
16
0,6-1
17
gura
16
Perforatore a tubo
Dimensioni in mm
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gura
17
Dimensioni in mm
6.3.2
Pompe
Per il campionamento di riuti solidi secchi in polvere ne o grossolani si pu ricorrere ad una pompa a vuoto munita di polmone (vedere gura 14).
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6.3.3
Palette (scoops)
Questo tipo di campionatori (vedere prospetto 10) che comprende sessole, spatole, palette da giardiniere, ecc., viene utilizzato per il campionamento di solidi in polvere o granulati da sacchi e contenitori di dimensioni limitate in altezza. Un campionatore particolare il cosiddetto "trier" che costituito da un tubo (solitamente metallico) tagliato a met della sezione per quasi tutta la sua lunghezza e dotato di una punta. adatto al campionamento di solidi con una granulometria massima pari alla met della sua sezione, pu anche essere utilizzato per riuti pastosi no a profondit di circa 60 cm. Esistono modelli di "trier" (solitamente di PVC) di lunghezza no a 2 m ed oltre (il termine inglese "waste pile sampler") che possono essere utilizzati per campionare solidi da mucchi e pile di sezione trasversale maggiore di 1 m. La scelta del materiale (acciaio al carbonio, acciaio inossidabile o polipropilene) deve essere effettuata in base alle caratteristiche ed allaggressivit del riuto da campionare. Da un punto di vista della minimizzazione dellerrore di campionamento, sono preferibili strumenti con spalle laterali alte che limitino le perdite della parte pi grossolana del campione. In ogni caso la dimensione della paletta dipende dalla granulometria del materiale da campionare (vedere prospetto 11 e gura 18).
prospetto 10
Palette
Denominazione Lunghezza (termine inglese) (m) Sessola (scoop) A tubo (trier) Sezione (cm) Materiale acciaio inossidabile, polipropilene Peculiarit/limitazioni Figura 18 19 ISO 5500 ISO 8213 UNI EN ISO 15528 Norma di riferimento
da 1,3 a 2,5 acciaio inossida- Adatto per profonbile, PVC dit massime di circa 60 cm da 5 a 8 acciaio inossida- Adatto per profondit bile, PVC >1m acciaio, acciaio Non adatta per solidi inossidabile secchi o contenenti materiali di pezzatura sensibilmente diversa acciaio inossida- Adatta al campionabile, polipropilene mento di riuti pastosi
da 1,2 a 1,8
19
gura
18
Sessola
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gura
19
Dimensioni in mm
prospetto
11
Dimensioni della sessola in funzione della granulometria del materiale da campionare (vedere gura 18)
Granulometria (mm) a 100 50 20 10 250 150 80 60 b 110 75 45 35 Dimensioni interne (mm) (vedere gura 18) c 250 150 80 60 d 220 130 70 50 e 100 65 35 25 7 000 1 700 300 125 Capacit (l)
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Le procedure di campionamento descritte, adatte per i liquidi mobili, sono in genere appropriate anche per i liquidi viscosi. A causa per della difcolt di miscelamento di questi ultimi, per una completa caratterizzazione potrebbe essere necessario un numero maggiore di incrementi. Ci dovr essere preso in considerazione in sede di stesura del piano di campionamento. Nel caso dei liquidi viscosi, se il prelievo viene eseguito per mezzo di un campionatore a tubo, questo dovr essere munito di valvola di fondo. I tempi necessari per scolare il liquido che aderisce allesterno del dispositivo di prelievo e per trasferire il liquido alla bottiglia di raccolta aumentano in proporzione alla viscosit del liquido stesso. A seconda della giacitura e del tipo di campione da prelevare la presente norma considera le possibilit elencate nel prospetto 12. Nel caso di campionamento da piccoli contenitori (capacit minore di 20 l) procedere come indicato per il campionamento da fusti o botti, considerando per l'opportunit di prendere il contenuto di un intero contenitore come campione primario. Per questioni pratiche, i serbatoi vengono suddivisi in poco profondi (no a 2 m di profondit) e profondi (oltre i 2 m).
prospetto 12
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7.1
Precauzioni particolari
Se si sospetta la presenza di sostanze inammabili, instabili agli agenti atmosferici, alla temperatura o alla luce, procedere tenendo in considerazione quanto riportato nel punto 5.2. Considerare sempre la possibile presenza di vapori esplosivi, o di sovrappressioni nei contenitori o tubature da campionare e porre ogni attenzione al ne di evitare che gli operatori vengano colpiti da schizzi di liquido.
7.2
7.2.1
Fusti o botti
Apparecchiatura
Pinze o giratubi, cunei di legno, cavi di messa a terra, campionatore a tubo di materiale trasparente di lunghezza adeguata all'altezza del contenitore e sezione adeguata alla viscosit del campione (vedere punto 6.2.2), imbuto, bottiglia trasparente a bocca larga (vedere punto 5.3.2).
7.2.2
7.2.3
7.2.4
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7.2.5
7.3
7.3.1
Piccoli contenitori
Apparecchiatura
Pinze o giratubi, cavi di messa a terra, cunei di legno, tubo di campionamento di materiale trasparente, di lunghezza adeguata all'altezza del contenitore e sezione adeguata alla viscosit del campione (vedere punto 6.2.2), imbuto, bottiglia trasparente a bocca larga (vedere punto 5.3.2).
7.3.2
7.3.3
7.3.4
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7.3.5
7.4
7.4.1
Serbatoi
Apparecchiatura
Pinze, giratubi o altri utensili, cavi di messa a terra, tubo di campionamento di materiale trasparente, di lunghezza adeguata allaltezza del serbatoio e sezione adeguata alla viscosit del campione o bottiglia zavorrata o altro campionatore adatto allo scopo (vedere punti 6.2.1 e 6.2.2), imbuto, bottiglia trasparente a bocca larga (vedere punto 5.3.2).
7.4.2
7.4.3
7.4.3.1
7.4.3.2
7.4.3.3
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Se il serbatoio diviso in compartimenti, deve essere eseguito un campionamento per ogni compartimento. I serbatoi di maggiori dimensioni possono avere pi di un punto di accesso; in tal caso, il procedimento di campionamento adottato potr essere ripetuto per ciascuno di essi, secondo quanto previsto dal piano di campionamento. Se un serbatoio orizzontale in pendenza, considerare la possibilit di sedimentazione nel punto pi basso ed eventualmente procedere al prelievo di un campione di fondo.
7.4.4 7.4.4.1
7.4.4.2
7.5
7.5.1
Tubazioni in usso
Apparecchiatura
Pinze, giratubi o altri utensili equivalenti, imbuto, bottiglia trasparente a bocca larga (vedere punto 5.3.2).
7.5.2
7.5.3
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Quando la tubazione non ha estremit aperte ed di diametro troppo piccolo per linstallazione di una valvola, derivare lintero usso per un tempo pressato e procedere al prelievo del/dei campione/i cos come stabilito dal piano di campionamento, secondo il procedimento descritto nel prospetto F.15. Un esempio di campionamento in usso da tubazioni riportato nella UNI 9815.
7.6
7.6.1
Vasche o fosse
Apparecchiatura
Bottiglia zavorrata e/o campionatore a bicchiere con asta telescopica di lunghezza sufciente (vedere dal punto 6.2.1 al punto 6.2.3), imbuto, bottiglia trasparente a bocca larga (vedere punto 5.3.2).
7.6.2
7.6.3
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8.1
Precauzioni particolari
Se si sospetta la presenza di sostanze inammabili, instabili agli agenti atmosferici, alla temperatura o alla luce, procedere tenendo in considerazione quanto riportato nel punto 5.2. Considerare sempre la possibile presenza di vapori esplosivi, o di sovrappressioni nei contenitori o nelle tubature da campionare e porre attenzione al ne di evitare che gli operatori vengano colpiti da schizzi di liquido. Non riscaldare materiali non conosciuti o non perfettamente identicati.
8.2
8.2.1
8.2.2
8.2.3
8.2.4
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Procedere al prelievo del/dei campione/i cos come stabilito dal piano di campionamento e secondo la/e procedura/e appropriata/e per i liquidi mobili in fusti o piccoli contenitori (vedere prospetti da F.1 a F.5).
8.3
8.3.1
Tubazioni in usso
Apparecchiatura
Imbuto, bottiglia trasparente a bocca larga (vedere punto 5.3.2), dispositivo di riscaldamento.
8.3.2
8.3.3
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A seconda della giacitura e del tipo di campione da prelevare, nel prospetto 14 sono indicate le differenti modalit di campionamento.
prospetto 14
Serbatoi poco profondi campione primario per liquidi omogenei (2 m) campione primario per liquidi omogenei Serbatoi profondi (>2 m) Vasche o fosse campione primario per liquidi omogenei campione primario per liquidi straticati campione selettivo sul perimetro campione selettivo dal centro Tubazioni in usso campione primario
9.1
Precauzioni particolari
Se si sospetta la presenza di sostanze inammabili, instabili agli agenti atmosferici, alla temperatura o alla luce, procedere tenendo in considerazione quanto riportato nel punto 5.2. Considerare sempre la possibile presenza di vapori esplosivi, o di sovrappressioni nei contenitori o tubature da campionare e porre ogni attenzione al ne di evitare che gli operatori vengano colpiti da schizzi di liquido.
9.2
9.2.1
9.2.2
9.2.3
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Se il contenitore di metallo occorre prevenire i rischi derivanti dallaccumulo di cariche elettrostatiche mediante opportuna messa a terra. Rimuovere lentamente il tappo. Se il tappo bloccato, valutare la possibilit di campionare un altro contenitore oppure rimuovere completamente il coperchio. Se si sospetta la presenza di liquidi volatili ed il contenitore sigillato, considerare la presenza di un'eventuale sovrappressione interna. Annotare ogni circostanza anomala o signicativa rispetto al piano di campionamento.
9.2.4
9.2.5
9.3
9.3.1
Vasche o fosse
Apparecchiatura
Bottiglia zavorrata o campionatore a bicchiere munito di asta telescopica di lunghezza sufciente (vedere punti 6.2.1 e 6.2.3), imbuto, bottiglia trasparente a bocca larga (vedere punto 5.3.2).
9.3.2
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9.3.3
10
10.1
Precauzioni particolari
Se si sospetta la presenza di sostanze inammabili, instabili agli agenti atmosferici, alla temperatura o alla luce, procedere tenendo in considerazione quanto riportato nel punto 5.2. Considerare sempre la possibile presenza di vapori esplosivi, o di sovrappressioni nei contenitori. In nessun caso tentare di prelevare campioni da nastri trasportatori o macchinari in movimento. Tutti i macchinari devono venire fermati durante le attivit di campionamento.
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10.2
10.2.1
Materiali statici
Apparecchiatura
Pinze o giratubi, cunei di legno, cavi di messa a terra, paletta (vedere punto 6.3.3), sonda campionatrice o campionatore a tubo di lunghezza adeguata all'altezza del contenitore e sezione adeguata alla viscosit del campione (vedere punti 6.2.2 e 6.3.1), estrusore, coltello, lo da taglio, barattolo a bocca larga (vedere punto 5.3.2).
10.2.2
10.2.3
10.2.4
10.3
10.3.1
Materiali in movimento
Apparecchiatura
Paletta (vedere punto 6.3.3), sonda campionatrice o tubo di campionamento di sezione adeguata alla viscosit del campione (vedere punti 6.2.2 e 6.3.1), estrusore, coltello, lo da taglio, barattolo a bocca larga (vedere punto 5.3.2).
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10.3.2
11
Materiali in movimento selettivo su sezione trasversale selettivo su sezione trasversale selettivo su sezione trasversale
11.1
Precauzioni particolari
Se si sospetta la presenza di sostanze inammabili, instabili agli agenti atmosferici, alla temperatura o alla luce, procedere tenendo in considerazione quanto riportato nel punto 5.2. Considerare sempre la possibile presenza di vapori esplosivi, o di sovrappressioni nei contenitori. In nessun caso tentare di prelevare campioni da nastri trasportatori o macchinari in movimento. Tutti i macchinari devono essere fermati durante le operazioni di campionamento.
11.2
11.2.1
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11.2.2
11.2.3
11.2.4
11.3
11.3.1
11.3.2
11.3.3
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Qualora siano disponibili numerosi punti di accesso (per esempio lungo il perimetro di un ammasso), potr essere accettabile il prelievo di un campione composito costituito da pi incrementi selettivi, prelevati dal bordo dellammasso, mediante una comune paletta, e/o dal centro dellammasso, per mezzo di una paletta ssata su di unasta sufcientemente lunga o di una sonda campionatrice. In tali casi, per lottenimento di un campione rappresentativo riveste unimportanza fondamentale il processo di riduzione dimensionale e di omogeneizzazione dei diversi incrementi prelevati (vedere anche punto 14). Nel caso di silos o tramogge, lottenimento di un campione rappresentativo a volte ostacolato a causa di problemi di accessibilit e di sicurezza. In ogni caso, durante le operazioni di svuotamento possibile prelevare un campione primario raccogliendo diversi incrementi come per i materiali in movimento (vedere prospetti da F.27 a F.32). Altrimenti procedere al prelievo del/dei campione/i cos come stabilito dal piano di campionamento e secondo la/e procedura/e appropriata/e (vedere prospetti F.25 o F.26).
11.4
11.4.1
Materiali in movimento (nastri trasportatori, scivoli, cascate, coclee, viti senza ne)
Apparecchiatura
Paletta o sessola di dimensione adeguata (vedere punto 6.3.3), imbuto o tramoggia, barattolo a bocca larga (vedere punto 5.3.2).
11.4.2
12
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prospetto
17
Ammassi, silos, tramogge selettivo direzionale Materiali in movimento selettivo su sezione trasversale selettivo su sezione trasversale selettivo su sezione trasversale
12.1
Precauzioni particolari
Se si sospetta la presenza di sostanze inammabili, instabili agli agenti atmosferici, alla temperatura o alla luce, procedere tenendo in considerazione quanto riportato nel punto 5.2. Considerare sempre la possibile presenza di vapori esplosivi, o di sovrappressioni nei contenitori. In nessun caso tentare di prelevare campioni da nastri trasportatori o macchinari in movimento. Tutti i macchinari devono venire fermati durante le attivit di campionamento.
12.2
12.2.1
12.2.2
12.2.3
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Se il contenitore di metallo occorre prevenire i rischi derivanti dallaccumulo di cariche elettrostatiche mediante opportuna messa a terra. Rimuovere lentamente il tappo dei fusti con una pinza o un giratubi. Se il tappo bloccato, valutare la possibilit di campionare un altro contenitore oppure rimuovere completamente il coperchio. Annotare ogni circostanza anomala o signicativa rispetto al piano di campionamento.
12.2.4
12.3
12.3.1
12.3.2
12.3.3
12.4
13
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prospetto
18
13.1
Precauzioni particolari
Se si sospetta la presenza di sostanze inammabili, instabili agli agenti atmosferici, alla temperatura o alla luce, procedere tenendo in considerazione quanto riportato nel punto 5.2.
13.2
Apparecchiatura
Pala, paletta (vedere punto 6.3.3), segaccio, coltello, lama o altro utensile adatto a staccare una parte o frammento del materiale, imbuto o tramoggia, barattolo a bocca larga (vedere punto 5.3.3) o sacco di polietilene.
13.3
13.4
13.5
14 14.1
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In particolare, le pi comuni operazioni sono: a) riduzione granulometrica (applicata quasi esclusivamente ai riuti solidi); b) miscelazione ed omogeneizzazione; c) riduzione dimensionale. Come regola generale la riduzione di granulometria deve sempre precedere la riduzione dimensionale e la ripartizione. I riuti possono presentarsi in diversi stati sici, i pi comuni dei quali sono: - liquido monofasico; - liquido polifasico; - liquido in presenza di solidi; - pastoso; - solido.
14.1.1
Campioni liquidi
La riduzione dimensionale di campioni liquidi non presenta particolari problemi in quanto si pu ragionevolmente presumere che un liquido monofasico sia omogeneo per tutte le sostanze in esso disciolte, indipendentemente dal volume del campione di analisi. Solitamente necessaria la sola agitazione del campione prima del prelievo. Se si ha a che fare con un liquido polifasico non omogeneizzabile per agitazione, occorre procedere alla separazione sica delle singole fasi e registrarne il peso relativo rispetto al campione di laboratorio tal quale. Le determinazioni analitiche saranno quindi effettuate su ognuna delle fasi separate (dalle quali possibile effettuare prelievi dopo sola agitazione). I risultati analitici, in dipendenza delle richieste del cliente o dello scopo della caratterizzazione, potranno essere riferiti alle singole fasi (di ognuna delle quali deve essere specicata la percentuale in peso relativa nel campione di laboratorio), o al campione originale, ricostruendo matematicamente il risultato. Nel caso di campioni liquidi contenenti una fase solida, si deve preventivamente separarla per ltrazione o centrifugazione e quindi procedere separatamente alla caratterizzazione analitica del liquido (che pu essere monofasico o polifasico) e del solido. Anche in questo caso, i risultati possono essere riferiti alle singole fasi separate o al campione originale.
14.1.2
Riuti pastosi
Se possibile, compatibilmente con le determinazioni analitiche da effettuare, i riuti pastosi devono essere essiccati no allottenimento di un materiale solido liberamente uente (non coesivo) e quindi trattati come campioni solidi. Se questa operazione non risulta possibile e se il riuto pastoso costituito da particelle solide molto ni omogeneamente disperse e/o attribuibile alla stato sico "liquido" secondo quanto riportato nellappendice E, lo si pu trattare come un liquido, curando in modo particolare la fase di omogeneizzazione per agitazione prima del prelievo dei campioni di analisi destinati alle determinazioni analitiche (il campione richieder un trattamento di digestione per solubilizzarlo prima delle analisi). In generale ai campioni pastosi possibile applicare alcune tecniche di miscelazione e riduzione dimensionale per riuti solidi (divisione in aliquote, miscelazione e ripartizione a striscia, miscelazione meccanica tramite betoniera o altro miscelatore meccanico e, a volte, la ripartizione mediante pala), eventualmente contenendo il campione (se non si autosostiene) in recipienti adatti. In generale la riduzione granulometrica risulta problematica per riuti pastosi: risultano applicabili solo poche tecniche manuali (per esempio mortaio).
14.1.3
Riuti solidi
Le metodologie di riduzione granulometrica di miscelazione e di riduzione dimensionale riportate nel presente punto, sono applicabili di regola ai soli riuti solidi non coesivi. Le metodologie riportate, tuttavia, sono derivate da quelle applicate ai cosiddetti "bulk materials" (relativamente a quelli solidi), vale a dire materiali non discreti nei quali le singole fasi non risultano facilmente distinguibili.
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In presenza di materiali solidi che presentano elevata disomogeneit o nei quali le singole fasi sono chiaramente distinguibili (per esempio diverso colore, densit, granulometria), si deve procedere ad una loro preliminare separazione e ad un loro trattamento e caratterizzazione separati, cos come descritto per i liquidi polifasici. Uno schema generale di procedura di preparazione del campione (applicabile a riuti solidi), fornito nella gura 20a e 20b.
gura 20a
Schema di procedura di preparazione del campione da riuti solidi (da campione grezzo)
Campione grezzo
Riduzione granulometrica
Miscelazione
Miscelazione
Riduzione dimensionale
Pesata
Riduzione dimensionale
Essiccamento in aria
Essiccamento se necessario
Pesata
Riduzione granulometrica
Riduzione granulometrica
Miscelazione
Miscelazione
Riduzione dimensionale
Riduzione dimensionale
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gura
20b
Schema di procedura di preparazione del campione da riuti solidi (da incremento o sotto-lotto)
Incremento o sottocampione
Incremento o sottocampione
Incremento o sottocampione
Incremento o sottocampione
Determinazione dellumidit
Determinazione dellumidit
Riduzione granulometrica
Riduzione granulometrica
Miscelazione
Miscelazione
Riduzione dimensionale
Riduzione dimensionale
Campione composito
Riduzione granulometrica
Miscelazione
Riduzione dimensionale
Riduzione granulometrica
Miscelazione
Riduzione dimensionale
14.2
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14.3
Essiccamento
I campioni destinati a determinazioni analitiche diverse dal contenuto di acqua devono essere essiccati allaria o in stufa prima di ogni operazione, al ne di minimizzare perdite per adesione alle superci dei materiali delle apparecchiature utilizzate per la riduzione granulometrica o dimensionale e, nel contempo, ridurre le possibilit di contaminazione per dissoluzione di parti delle apparecchiature stesse. La scelta del metodo di essiccamento deve tenere in considerazione possibili perdite per volatilizzazione e alterazione del campione per riscaldamento o esposizione alla radiazione luminosa. Lessiccamento allaria condotto, compatibilmente con il materiale da essiccare, a temperatura non maggiore di 40 C, stendendo il materiale in maniera da formare uno strato di spessore non maggiore di due volte la sua pezzatura e rimescolandolo di tanto in tanto. Nel caso di essiccamento in stufa non deve essere superata la temperatura di 105 C.
14.4
Riduzione granulometrica
Le pi comuni apparecchiature utilizzate per questa operazione (vedere gura 21) comprendono: - frantoi a mascella (jaw crusher); - frantoi a rulli (roll crusher); - mulini a piatti (plate mill); - mulini a martelli (hammer mill); - mulini ad anelli (ring mill); - mulini a palle (ball mill). Le parti delle apparecchiature che vengono in contatto con il materiale da frantumare devono essere costituite da materiale resistente allabrasione durante il trattamento del campione. Le ultime tre apparecchiature sono particolarmente indicate per loperazione nale di macinatura. Loperazione di riduzione dimensionale di campioni di massa limitata destinati alla determinazione di parametri chimici, pu anche essere eseguita utilizzando un mortaio di agata o di porcellana. Le apparecchiature che frantumano principalmente per impatto (mulino a martelli) o per compressione (frantoi) sono da preferirsi a quelle che lavorano per attrito sotto pressione (mulino a piatti). I mulini a martelli sono in genere quelli pi versatili e pi ampiamente utilizzabili; risultano tuttavia sensibili alla presenza di materiali metallici o comunque di durezza notevole, che tendono ad usurarli rapidamente. In alcuni casi (se il campione non presenta propriet magnetiche) possibile posizionare un separatore magnetico prima dellingresso dellapparecchiatura al ne di separare i materiali ferrosi. Ovviamente il campione ridotto dimensionalmente deve poi essere ricostituito, o macinando separatamente i materiali ferrosi, o analizzandoli a parte e combinando matematicamente i risultati. In presenza di materiali plastici o brosi possono essere utilizzati dispositivi particolari che prevedono il congelamento in azoto liquido prima delle operazioni di riduzione granulometrica. I mulini a martelli (e in genere tutti i polverizzatori ad alta velocit) tendono a produrre polvere che viene trasportata dal vortice daria che generano durante il funzionamento. Se non possibile evitare la formazione di pulviscolo (riducendo la quantit di aria in entrata), questo deve essere recuperato con lutilizzo di manichette di tela o facendo ricircolare laria in uscita nelle bocchette di aspirazione dellapparecchiatura. La polvere recuperata deve essere riunita al campione nale. Ogni apparecchiatura accetta materiale con una pezzatura denita, per cui, allinizio delloperazione di riduzione granulometrica a volte necessario spezzare manualmente le parti pi voluminose.
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Alcune apparecchiature (mulini a martelli ad alta velocit, mulini ad anelli, a pale e a piatti) tendono a scaldarsi durante il funzionamento; in caso di trattamento di materiale termosensibile o contenente composti volatili, bene ricorrere ad altri tipi di apparecchiature o ridurre al minimo il tempo di permanenza del materiale al loro interno. Ovviamente tali apparecchiature risultano poco adatte per la preparazione di campioni destinati alla determinazione del contenuto di acqua. Prima di riutilizzare lapparecchiatura per un nuovo campione occorre permetterne il completo raffreddamento.
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gura
21
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14.5
Miscelazione ed omogeneizzazione
Prima di procedere alla riduzione dimensionale, derivazione o ripartizione, necessario miscelare accuratamente il campione. La procedura di miscelazione deve essere scelta sulla base delle caratteristiche siche del materiale: si deve infatti tenere presente che non esiste una procedura universalmente applicabile e che alcune procedure di miscelazione (per esempio mediante apparecchi meccanici rotanti, quali betoniere, o conatura) possono a volte portare alleffetto opposto di quello desiderato, favorendo la separazione di materiali di granulometria o di densit maggiori. Se il campione destinato alla misura del contenuto di acqua, la miscelazione deve essere effettuata nel minor tempo possibile. Possono essere utilizzati i seguenti metodi: a) passare per almeno tre volte il campione in un derivatore manuale (gura 22) o in un ripartitore meccanico (vedere gura 23), ricomponendo ogni volta il campione; b) miscelazione a striscia (strip mixing, gura 24): - su un foglio di polietilene preparare, con laiuto di una sessola (punto 6, prospetto 11), una striscia di materiale tale che la sua lunghezza sia almeno 10 volte la sua larghezza, - suddividere la striscia in almeno 20 sezioni trasversali, - prelevare casualmente ed in successione ognuna delle 20 sezioni trasversali e riposizionarle in modo da ricomporre una nuova striscia di materiale identica alla precedente, nella quale ognuna delle 20 sezioni originali formino 20 strati sovrapposti della nuova striscia, - ripetere le operazioni precedenti per altre due volte; c) utilizzo di miscelatori meccanici (gura 25).
gura 22
Derivatore manuale
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gura
23
Derivatore meccanico
Legenda 1 2 3 4 5 Dispositivo di chiusura 6 Condotti che scaricano nell'imbuto interno 7 Imbuto esterno 8 Raccoglitore 9 Imbuto interno 10 Spazi che scaricano nell'imbuto esterno Tramoggia Base del cono Punta del cono Condotti collegati alla base del cono
gura
24
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gura
25
14.6
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eventualmente ripetere le operazioni precedenti no alla raccolta della massa minima di campione grezzo nel caso di riduzione dimensionale (punto 4.4) e/o del numero minimo di aliquote (20) nel caso di ripartizione del campione. Unapparecchiatura manuale che permette la suddivisione del campione in due parti di uguale massa (una delle quali solitamente scartata) il derivatore (rife, gura 22). Questo alimentato attraverso un piatto la cui inclinazione non deve eccedere i 30 verso la verticale ed provvisto di uno o due contenitori di raccolta posizionati in maniera da limitare perdite di materiale polverulento. Le fenditure di derivazione devono avere una luce di almeno il doppio della pezzatura del materiale da trattare e il numero deve essere di almeno 8 per ognuna delle due posizioni di derivazione (fenditure adiacenti alimentano contenitori opposti). La riduzione dimensionale o la ripartizione del campione pu essere eseguita manualmente utilizzando una delle quattro seguenti procedure: a) divisione in aliquote (gura 27): - miscelare il campione e stenderlo uniformemente su un telo di polietilene in modo da formare un parallelepipedo di altezza uniforme, congruentemente con quanto riportato nel prospetto 19, - ricavare una rete di almeno 20 maglie uguali (rapporto tra i lati non maggiore di 5:4) in maniera tale che sia assicurata allinterno della maglia la massa minima (vedere punto 4.4), - prelevare da ogni maglia un incremento di massa maggiore o uguale alla massa minima, utilizzando una sessola di dimensioni appropriate (vedere punto 6.3, e prospetto 11). Loperazione si esegue inserendo verticalmente una lastra (metallica o di materiale plastico a seconda del tipo di determinazioni analitiche da effettuarsi sul campione), di ampiezza superiore a quella della bocca della sessola, no a toccare il foglio di polietilene su cui poggia il campione; si inserisce la sessola nel medesimo modo davanti alla lastra e la si manovra portandola prima in posizione orizzontale e quindi muovendola orizzontalmente no a toccare la lastra con la bocca. Si rimuove inne la sessola mantenedo la lastra premuta contro la sua bocca, avendo cura di raccogliere tutto il materiale campionato, - se la massa totale degli incrementi (vale a dire del campione grezzo) minore di quella minima stabilita come descritto nel punto 4.4, ripetere un intero ciclo di raccolta di incrementi e cos via no al superamento della massa minima; b) derivazione (rifing, gura 22): - miscelare il materiale ed introdurlo nel piatto di alimentazione, - spargere uniformemente il materiale allinterno del piatto, - alimentare il derivatore in maniera da non intasare la luce delle fenditure, - tenere una delle due porzioni di campione, scegliendola casualmente, - se necessario procedere ripetendo le operazioni precedenti ma raccogliendo il materiale dal contenitore opposto; c) ripartizione a striscia (strip slitting, gura 24): - su un foglio di polietilene preparare, con laiuto di una sessola (vedere punto 6.3 e prospetto 11), una striscia di materiale tale che la sua lunghezza sia almeno 10 volte la sua larghezza, - suddividere la striscia in almeno 20 sezioni trasversali, - isolare casualmente da ognuna di queste sezioni una sezione trasversale di materiale di massa almeno uguale alla massa minima (vedere punto 4.4) utilizzando due lastre (metalliche o di plastica a seconda del tipo di caratterizzazione che il campione deve subire) unite nella parte superiore con distanziatori (gura 24), - raccogliere con una paletta tutto il materiale delimitato dalle lastre, - ripetere loperazione precedente per almeno 20 volte; d) ripartizione mediante pala (fractional shovelling, gura 28): - miscelare il campione e posizionarlo su un foglio di polietilene in modo da formare una pila a forma di cono smussato, - prelevare con una sessola di dimensioni appropriate (vedere punto 6.3 e prospetto 11) un incremento dalla base della pila e posizionarlo in vicinanza della pila principale,
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lavorando attorno alla base della pila, ripetere loperazione precedente no a formare tante nuove pile quante sono le parti in cui si vuole ripartire il campione o a seconda di quanto si vuole ridurre il campione, - alimentare a turno ogni nuova pila con un minimo di 20 palettate (assicurando la massa minima del campione grezzo), - selezionare casualmente la pila o le pile che si vogliono tenere e scartare le rimanenti. La ripartizione mediante pala pu essere utilizzata per materiali di pezzatura no a 45 mm.
prospetto 19
Riduzione per divisione in aliquote: spessore del parallelepipedo in relazione alla pezzatura
Pezzatura (mm) 11,2 16,0 22,4 31,5 45,0 Vedere 4.4 Massa minima degli incrementi Spessore del parallelepipedo (mm) da 30 a 35 da 40 a 50 da 55 a 65 da 80 a 90 da 110 a 120
gura
26
Ripartitori meccanici
Legenda 1 2 3 4 5 Tramoggia di alimentazione Uscita Alimentatore vibrante Contenitore asportabile Piatto girevole
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gura
27
Divisione in aliquote
gura
28
14.7
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prospetto
20
Contaminanti potenziali derivati dalle apparecchiature per la riduzione granulometrica del campione
Apparecchiatura staccio Materiale ottone brasato o saldato Contaminanti potenziali Cu, Pb, Sn, Zn
acciaio inossidabile austenitico bra- Ag, Pb, Fe, Ni, Cr sato o saldato frantoio a mascella1) frantoio a rulli
1) 1)
Fe, Mn Fe, Mn carburo di tungsteno acciaio inossidabile ferritico metallo monel agata Co, Ti, W, C Cr, Fe, Ni Cr, Ni, Cu Si Fe, Co, Cr, Cu, Mo, Mn, Ni, V
mulino a piatti
1) 2) 1) 2)
mulino a martello
Mn, Fe, C
1) Lentit della contaminazione proporzionale alla durezza del materiale trattato. 2) Lentit della contaminazione proporzionale alla durata del trattamento.
Potenziali cause di contaminazione trasversale sono rappresentate da depositi di materiale che aderiscono alle apparecchiature (o si accumulano allinterno di queste), derivanti da lavorazioni precedenti o dallambiente esterno. Prima di procedere ad ogni operazione occorre effettuare una accurata pulizia delle apparecchiature (dopo averle disinserite dalla rete elettrica) seguendo quanto indicato nel prospetto 21.
prospetto 21
Procedimento di pulizia delle pi comuni apparecchiature per la riduzione granulometrica del campione
Apparecchiatura frantoio a mascella frantoio a rulli1) mulino ad anelli o a palle1) mulino a piatti1) mulino a martelli
1) 1)
Procedimento Pulire con aria compressa ltrata tra un campione e laltro. Rimuovere il materiale che ristagna tra i piatti o nelle cavit dellapparecchiatura Rimuovere e pulire accuratamente i rulli con aria compressa. Nel caso pulire i rulli con un panno umido ed asciugarli accuratamente. Pulire le parti che vengono a contatto con il riuto con aria compressa ltrata e/o con un panno umido. Pulire con aria compressa ltrata e/o con un panno umido. Pulire linterno e la porta di accesso con aria compressa ltrata.
1) Precondizionare lapparecchiatura prima dellutilizzo mediante macinatura di una parte di campione che poi viene scartata.
14.8
14.8.1
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prospetto
22
I campioni primari di pezzatura no a 10 mm non richiedono la riduzione dimensionale. I campioni primari di pezzatura maggiore che non siano troppo coesivi o umidi devono essere macinati sotto i 10 mm, minimizzando la perdita di acqua in questa fase (vedere punto 14.4). I campioni primari di pezzatura maggiore di 10 mm che sono troppo coesivi o umidi devono essere preventivamente pesati ed essiccati allaria (vedere punto 14.3) no allottenimento di un materiale che uisce liberamente. Sono quindi ripesati ed inne macinati sotto i 10 mm. Nel calcolo del contenuto di acqua si deve tenere conto di entrambe le fasi di essiccamento. consigliabile sottoporre a questultima procedura anche i campioni primari di pezzatura maggiore di 22,4 mm. Ovviamente occorre prendere ogni precauzione afnch i campioni non perdino acqua per evaporazione durante la loro conservazione, omogeneizzazione, riduzione granulometrica e dimensionale (punti 5.3, 14.4, 14.5 e 14.6). Il prospetto 22 fornisce le indicazioni necessarie per lesecuzione pratica delle procedure di essiccamento. In caso di preparazione del campione che preveda loperazione di riduzione dimensionale di campioni particolarmente umidi, risulta pi adatto lo schema illustrato nella gura 20b.
14.8.2
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14.8.3
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APPENDICE (normativa)
A PROVE DI ELUIZIONE (PROVA DI CONFORMIT) PER RIFIUTI GRANULARI E MONOLITICI DI FORMA REGOLARE E IRREGOLARE
Le prove di conformit sono riportate nella UNI EN 12457 (parti da 1 a 4). Ai ni della presente appendice si applica la prova di conformit prevista dalla UNI EN 12457-2. Per uno schema esemplicativo di un apparato di lisciviazione, vedere gura A.1.
gura
A.1
Dimensioni in mm
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APPENDICE (normativa)
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Generalit
La presente appendice descrive alcuni metodi per la stima della varianza di campionamento utile per la determinazione del numero di incrementi/unit da prelevare da un lotto. Il processo di campionamento, preparazione del campione ed analisi di un riuto, soggetto ad errore (errore sperimentale) dato dalla somma degli errori dei singoli passaggi del processo stesso e che si manifesta come una variabilit del risultato nale delloperazione e ne produce lincertezza. Se si trascura lerrore associato alla caratterizzazione analitica del campioni, si pu denire lerrore totale di campionamento TE, come somma di un certo numero di componenti, in particolare, nellipotesi che gli eventi sottoelencati siano indipendenti.
C.2
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c) ricavare i quadrati delle differenze fra i valori analitici relativi a due incrementi cominciando con un intervallo tra un incremento e laltro uguale a 1 (quindi, tra 2 e 1; 3 e 2; 4 e 3 ...; 20 e 19), per un totale di 19 valori; d) calcolare la somma di tali quadrati e dividerla per 2 volte il numero totale dei valori ottenuti (2 19 = 38); e) ripetere loperazione di cui in c), scegliendo un intervallo uguale a 2 (differenze tra gli incrementi 3 e 1; 4 e 2; 5 e 3 ...; 20 e 18), per un totale di 18 valori; f) ripetere loperazione di cui in d) (questa volta il divisore uguale a 2 18 = 36); g) continuare per intervalli pari a 3, 4, ecc., no allintervallo massimo applicabile a 20 incrementi (vale a dire 19); h) porre in diagramma le somme dei quadrati delle differenze in funzione del relativo intervallo (il risultato il cosiddetto "variogramma"); i) interpolare linearmente solo i primi punti del variogramma ed in particolare quelli che giacciono su una retta; j) dai dati di regressione lineare ricavare i valori di intercetta A e di pendenza B. Il comma i) rappresenta la maggiore debolezza del metodo descritto perch i valori di pendenza e di intercetta ottenuti possono essere signicativamente diversi a seconda del numero di punti del variogramma e, quindi, del numero di incrementi prelevati. Nonostante ci questo metodo viene considerato pi rigoroso degli altri disponibili.
Nota
Nella pratica possibile stabilire per ogni numerosit di punti da sottoporre a regressione lineare il valore minimo del coefciente di regressione lineare (R 2) per un certo intervallo di condenza (per esempio 95%). Dai coefcienti A e B si ricava la varianza del campionamento s s :
2
A Bm 2 s s = --- + ---------n 6 n2
dove: A lintercetta del variogramma (componente casuale della varianza); B la pendenza del variogramma (tonnellate-1, per un campionamento statico o minuti-1, per un campionamento dinamico); n il numero di incrementi; m la massa totale del lotto (tonnellate) o tempo totale di campionamento (minuti). Lequazione valida per un campionamento sistematico straticato (o sistematico in generale). Nel caso di campionamento casuale straticato (o casuale in generale) il denominatore del secondo termine uguale a 3 n 2. Nel caso di campionamento sistematico straticato possibile isolare la componente di 2 varianza del singolo incremento (varianza di composizione, s c ) da quella tra incrementi 2 (varianza di distribuzione, s d ).
sc sd 2 s s = ------ + ---mg n mg la massa totale degli incrementi (massa del campione grezzo in kilogrammi); n il numero di incrementi. cos possibile stabilire se aumentare la massa degli incrementi o il numero di questi per diminuire la varianza totale. Alla ne della procedura sempre conveniente, dove possibile, vericare le ipotesi iniziali, vale a dire che gli errori associati al campionamento, trattamento del campione ed analisi 2 siano effettivamente trascurabili. La varianza di preparazione ed analisi s pm pu essere ricavata contestualmente processando in duplicato i 20 incrementi prelevati e sottraendola inne dalla varianza di campionamento (vedere punto C.2). La varianza di campionamento riferibile esclusivamente alla propriet che stata presa in considerazione (quella determinata analiticamente) e non estrapolabile a nessunaltra propriet del lotto se non attraverso congetture che devono essere almeno supportate da esperienze pregresse o da dati di letteratura (per esempio lesistenza di correlazioni tra la concentrazione di elementi chimici diversi in un certo riuto).
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C.3
n=i
(x i X )
dove: n il numero degli incrementi, xi il valore della propriet desiderata in un singolo incremento, X la media dei valori della propriet desiderata nei singoli incrementi; 2 si calcola la varianza della preparazione ed analisi del campione s pm :
Ri 2 2 s pm = -------- d * 2
dove:
Ri d *2
-
la media degli scarti tra i due replicati dello stesso incremento, il fattore di stima della varianza da scarti ottenuti da dati replicati (per un numero n di incrementi uguale o maggiore di 20 pu essere assunto pari a 1,14); 2 calcolare la varianza di campionamento s s sottraendo alla varianza totale degli incrementi 2 quella di preparazione e misura s pm , attraverso la formula:
2 ss
s ti s pm si = -------------------- = ---n n
si
C.4
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s tw s pm sw 2 s s = ---------------------- = ----n n
dove: n il numero degli incrementi utilizzati per comporre il campione primario,
sw s pm
2
la varianza primaria di sotto-lotto, la varianza di preparazione e misura calcolata come descritto nel punto C.3.
La varianza totale di sotto-lotto dipende dalle dimensioni dei sotto-lotti (dalla massa degli incrementi nel caso di campionamento statico o dallintervallo di tempo tra la raccolta di un incremento e laltro, nel caso di campionamento dinamico). Questo metodo, quindi, pu essere utilizzato solo per piani di campionamento simili a quello utilizzato per il suo calcolo.
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Generalit
Nella presente appendice vengono descritti tre diversi metodi per la stima della varianza dellerrore fondamentale (vedere appendice C), utile per la determinazione della massa minima da campionare.
D.2
n=i
(x i X )
dove: n il numero degli incrementi, xi il valore della propriet desiderata in un singolo incremento (inclusi i replicati), X la media dei valori della propriet desiderata nei singoli incrementi; d) ripetere loperazione di cui in a), prelevando campioni grezzi di massa uguale a 1/25, 1/50, 1/75 e 1/100 di quella del campione grezzo che si intende campionare nella realt e ripetere la procedura di cui in b) e c); e) dalla pendenza della curva di regressione lineare delle 5 serie di dati sperimentali ri2 cavare la varianza dellerrore fondamentale s f attraverso la relazione:
Af d 2 s f = ----------mg
dove:
Af d mg
la pendenza della curva di regressione lineare s ti rispetto alla massa del campione grezzo (kilogrammi al millimetrocubo), la pezzatura del materiale campionato (millimetri), la massa minima del campione grezzo (kilogrammi).
La varianza dellerrore fondamentale dipende fortemente dalla pezzatura del materiale: una riduzione di questa di circa 8 volte pu portare ad una riduzione della massa minima di qualche centinaio di volte.
D.3
3 2
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dove: c la percentuale in massa del componente di interesse nel materiale da campionare, r1 la densit (tonnellate al metro cubo) delle particelle del componente di interesse, r2 la densit (tonnellate al metro cubo) delle particelle del componente non di interesse; il fattore di liberazione, che quantica il grado di liberazione dalla struttura del materiale da campionare del componente di interesse, ottenibile attraverso riduzione granulometrica. Il suo valore ricavabile da: L = (d L/d )1/2 dove: dL la pezzatura alla quale i componenti del materiale da campionare sono liberati completamente dal materiale stesso, d la pezzatura del materiale da campionare; quando la liberazione completa L = 1; il fattore di forma delle particelle (usualmente 0,5); il rapporto di pezzatura uguale a dm/d, dove d la pezzatura e dm la luce minima della maglia attraverso la quale passa non pi del 5% del materiale; la pezzatura del materiale da campionare (millimetri); la percentuale in massa del componente di interesse nel materiale da campionare; la massa minima del campione grezzo (kilogrammi).
f g d c mg
prospetto D.1
Il rapporto di pezzatura g pu, in prima approssimazione, essere ricavato dal prospetto D.1. Valore del rapporto di pezzatura (g ) in funzione del rapporto d /dm
d /dm
>4 tra 4 e 2 <2 1
g
0,25 0,50 0,75 1,00
La stima di f risulta il punto pi problematico di questo metodo e, in alcuni casi, lo pu rendere difcilmente applicabile. Non si pu garantire che la stima della varianza dellerrore fondamentale ottenuta con questo metodo sia sempre corretta: il suo migliore utilizzo la stima preliminare della varianza dellerrore fondamentale quando non sono disponibili informazioni pregresse.
D.4
D.4.1
Dalla frazione granulometrica pi grossolana di un campione primario di massa (in grammi) m (arbitraria), si seleziona (manualmente o applicando un qualunque metodo di separazione) un numero J di particelle di materiale (circa 50).
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Essiccare (per quanto possibile, vedere punto 14) il materiale selezionato e determinare la massa secca mJ di ogni singola particella (in grammi). Macinare ogni particella no ad ottenere una polvere ne dalla quale, dopo omogeneizzazione (vedere punto 14), verranno ricavati i J campioni di analisi. Determinare la concentrazione xJ (milligrammi al grammo) della/e propriet di interesse in ognuno dei J campioni di analisi. Calcolare la massa totale mt (in grammi) delle particelle selezionate, sommando le masse mJ delle singole particelle. Calcolare la concentrazione media pesata xt della propriet di interesse attraverso la relazione:
J
x t = -------------------------------mt
dove: xJ la concentrazione della propriet di interesse in ognuno dei campioni di analisi (milligrammi al grammo); mt la massa totale delle particelle selezionate (grammi); mJ la massa delle singole particelle (grammi).
J=1
(x J mJ)
D.4.7
Hs = J = 1 -----------------------------------------------2 x t mt
dove: xJ la concentrazione della propriet di interesse in ognuno dei campioni di analisi (milligrammi al grammo); xt la concentrazione media pesata della propriet di interesse (milligrammi al grammo); mt la massa totale delle particelle selezionate (grammi); mJ la massa delle singole particelle (grammi).
[(x J x t)
mJ ]
D.4.8
Stimare la quantit mA/m, dove: m la massa del campione primario dal quale sono state selezionate le particelle (grammi); mA la massa della porzione di campione primario (grammi) avente granulometria compresa tra d /2 e d, dove d la pezzatura del campione primario (millimetri). Calcolare lindice di eterogeneit H del materiale dalla relazione:
D.4.9
mA H = H s ------m
dove: m la massa del campione primario dal quale sono state selezionate le particelle (grammi); mA la massa della porzione di campione primario avente granulometria compresa tra d /2 e d, dove d la pezzatura del campione primario (grammi).
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D.4.10
H 2 s r = ---- ; s r = m
H ---m
dove: m la massa del campione primario dal quale sono state selezionate le particelle (grammi); H lindice di eterogeneit (grammi).
D.4.11
sf = sr x t
dove: sr lo scarto tipo relativo; xt la concentrazione media pesata della propriet di interesse (milligrammi al grammo). I valori di sr e xt hanno la stessa unit di misura e s f rappresenta una misura dello scarto tipo dellerrore fondamentale (il cui quadrato quindi una stima della varianza dellerrore fondamentale). Ripetendo lintera procedura per valori diversi di massa del campione primario, coprendo 2 in questo modo un certo intervallo di massa, possibile esprimere la varianza relativa s r in funzione della massa del campione primario, in maniera da potere stabilire il valore di 2 massa necessario per il raggiungimento del valore desiderato di s f .
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E.2
gura E.1
Apparecchiatura
Lapparecchiatura di prova illustrata nella gura E.1. Apparecchiatura di prova
Legenda 1 Tappo di gomma Dimensioni in mm
E.3
Procedimento
Chiudere lorizio del cilindro con un tappo di gomma. Riempire il cilindro completamente con il riuto. Rimuovere il tappo di gomma. Il riuto considerato liquido se uisce completamente no al livello della parte superiore dellorizio in un periodo di tempo non maggiore di 8 h.
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APPENDICE (normativa)
F SCHEDE DI CAMPIONAMENTO
La presente appendice fornisce indicazioni pratiche applicative relative allattrezzatura e alla procedura di campionamento per varie tipologie di riuto in funzione del loro stato sico, della giacitura e del tipo di campione da prelevare.
prospetto
F.1
Scheda di campionamento n 1
Riuti liquidi. Riuti liquefattibili. Fusti o botti. Piccoli contenitori. Serbatoi poco profondi. Superciale. Campionatore a bicchiere o mestolo (vedere punto 6.2.3). Imbuto. Bottiglia di vetro chiaro a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Prelevare il campione utilizzando un campionatore a bicchiere o un mestolo di opportuna capacit, inserendolo nel fusto in maniera che il bordo superiore sia al livello del liquido. Lasciare uire il liquido nel campionatore avendo cura di prelevare solo lo strato superciale del liquido. Rimuovere il campionatore prima che sia completamente pieno lasciando scolare il liquido che vi aderisce esternamente. Esaminare il contenuto del mestolo per la presenza di fasi discrete riconoscibili; nel caso trasferire il contenuto in una bottiglia di vetro chiaro per agevolare l'operazione. Prendere nota di quanto visibile e, se identicabile, della sua natura supposta e quantit relativa. Trasferire il campione in un contenitore di materiale e capacit opportune (vedere punto 5.3). Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Se sono presenti sostanze volatili, utilizzare il primo incremento prelevato per risciacquare la/e bottiglia/e di raccolta. In questo ultimo caso svuotare completamente il mestolo e la bottiglia di raccolta prima di procedere al campionamento, scartando il liquido risultante. Se non richiesto il campionamento ma solo un'analisi visiva della presenza di qualche contaminante specico, versare il liquido nel contenitore da cui stato prelevato. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare le apposite schede (vedere punto 5.3).
Procedimento di campionamento
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prospetto
F.2
Scheda di campionamento n 2
Riuti liquidi. Riuti liquefattibili. Fusti o botti. Piccoli contenitori. Serbatoi poco profondi. Di fondo. Campionatore a tubo (vedere punto 6.2.2) di sezione adeguata alla viscosit del liquido da campionare e lunghezza adeguata all'altezza del contenitore. Imbuto (se le bottiglie di raccolta presentano un collo di apertura inferiore al tubo di campionamento prescelto). Bottiglia di vetro chiaro a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Abbassare verticalmente il campionatore a tubo no al fondo del contenitore tenendolo chiuso all'estremit superiore. Aprire il tubo e muoverlo sul fondo in senso orizzontale, in maniera che esso attraversi aperto lo strato che si vuole campionare prima di riempirsi completamente. Chiudere l'estremit superiore del tubo di campionamento ed estrarlo dal contenitore lasciando scolare il liquido che vi aderisce esternamente. Se si usa un campionatore munito di valvola di fondo, procedere in maniera similare affondandolo nel contenitore con la valvola chiusa, aprendolo per campionare lo strato di fondo, richiudendolo e ritraendolo. Esaminare il contenuto del campionatore per la presenza di fasi discrete riconoscibili; nel caso, trasferire il contenuto in una bottiglia di vetro chiaro per agevolare l'operazione. Prendere nota di quanto visibile e, se identicabile, della sua natura supposta e quantit relativa. Trasferire il campione in una bottiglia di capacit e materiale opportuni (vedere punto 5.3), nel caso, servirsi dellimbuto. Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Se sono presenti liquidi volatili utilizzare il primo incremento prelevato per risciacquare la/e bottiglia/e di raccolta. In questo ultimo caso svuotare completamente il tubo di campionamento e la bottiglia di raccolta prima di procedere al campionamento, scartando il liquido risultante. Se richiesto il campionamento separato di ogni singola fase identicabile visivamente, riempire a pi riprese diverse bottiglie con incrementi delle singole fasi, manovrando opportunamente sull'apertura superiore del tubo o sulla valvola di fondo. Se non richiesto il campionamento ma solo unanalisi visiva della presenza di qualche contaminante specico, versare il liquido nel contenitore da cui stato prelevato. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo (vedere punto 5.3).
Procedimento di campionamento
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prospetto
F.3
Scheda di campionamento n 3
Riuti liquidi. Riuti liquefattibili. Fanghi liquidi. Fusti o botti. Piccoli contenitori. Serbatoi poco profondi. Primario (liquidi omogenei). Campionatore a tubo di sezione adeguata alla viscosit del liquido da campionare e lunghezza adeguata all'altezza del contenitore (vedere punto 6.2.2). Imbuto (se le bottiglie di raccolta presentano un collo di apertura inferiore al tubo di campionamento prescelto). Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Il campione primario deve essere prelevato prima di ogni altro campione (per esempio superciale o di fondo). Abbassare verticalmente il campionatore no al fondo del contenitore tenendone aperta l'estremit superiore ad una velocit tale da impedire che il livello di liquido che uisce all'interno del tubo scenda al disotto del livello del liquido stesso nel contenitore. Chiudere l'estremit superiore del campionatore ed estrarlo dal contenitore lasciando scolare il liquido che vi aderisce esternamente. Trasferire interamente il campione in una bottiglia di capacit e materiale opportuni (vedere punto 5.3) inserendo l'estremit inferiore del tubo nella stessa e lasciandolo uire completamente dopo avere liberato l'apertura superiore; nel caso, servirsi dellimbuto. Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Se si usa un campionatore munito di valvola di fondo, procedere in maniera similare affondandolo nel contenitore con la valvola aperta e ritraendolo dopo chiusura della stessa. Non aspirare in nessun caso il campione con la bocca. Se sono presenti liquidi volatili utilizzare il primo incremento prelevato per risciacquare la/e bottiglia/e di raccolta cos da saturarne l'atmosfera interna. In questultimo caso svuotare completamente il campionatore e la bottiglia di raccolta prima di procedere al campionamento, scartando il liquido risultante. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo (vedere punto 5.3).
Stato sico
Giacitura
Procedimento di campionamento
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prospetto
F.4
Scheda di campionamento n 4
Riuti liquidi. Riuti liquefattibili. Fanghi liquidi. Fusti o botti. Piccoli contenitori. Serbatoi poco profondi. Primario (liquidi straticati). Campionatore a tubo di sezione adeguata alla viscosit del liquido da campionare e lunghezza adeguata all'altezza del contenitore (vedere punto 6.2.2). Imbuto (se le bottiglie di raccolta presentano un collo di apertura inferiore al tubo di campionamento prescelto). Bottiglia di vetro chiaro a bocca larga graduata. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Il campione primario deve essere prelevato prima di ogni altro campione (per esempio superciale o di fondo). Se possibile, omogeneizzare il campione prima del prelievo miscelando il liquido nel contenitore e procedere come indicato nella scheda n 3. Se l'omogeneizzazione non possibile, permessa o comunque difcoltosa o pericolosa, procedere come sotto indicato. Se lomogeneit e/o il numero delle fasi presenti non sono note, procedere come indicato nella scheda n 3 e trasferire il campione in una bottiglia trasparente. Chiudere la bottiglia, rovesciarla pi volte per miscelare il contenuto e lasciare straticare per 2 min. Registrare l'altezza relativa di ogni singolo strato e calcolarne l'altezza effettiva nel contenitore con la seguente formula: (S1 h1)/St, dove S1 la supercie interna della bottiglia; h1 l'altezza dello strato considerato; St la supercie interna del tubo di campionamento. Prelevare un incremento dal centro di ogni strato abbassando verticalmente il tubo di campionamento no al centro dello strato, tenendone chiusa l'estremit superiore. Aprire l'estremit superiore del campionatore e lasciarvi uire il liquido allinterno. Richiudere l'estremit superiore del tubo di campionamento. Estrarre il campionatore dal contenitore lasciando scolare il liquido che vi aderisce esternamente. Se si usa un campionatore munito di valvola di fondo, procedere in maniera similare affondandolo nel contenitore con la valvola chiusa e ritraendolo dopo apertura, riempimento del campionatore e richiusura della stessa. Trasferire interamente il campione in una bottiglia di capacit e materiale opportuni (vedere punto 5.3) inserendo l'estremit inferiore del campionatore nella stessa e lasciandolo uire completamente dopo avere liberato l'apertura superiore; nel caso, servirsi dellimbuto. Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione per ogni singolo strato, tenendo separati i campioni relativi ai vari strati. La ricostruzione del campione primario sar effettuata dopo le determinazioni analitiche in base alle altezze ricostruite dei singoli strati. Non aspirare in nessun caso il campione con la bocca. Se sono presenti liquidi volatili utilizzare il primo incremento prelevato per risciacquare la/e bottiglia/e di raccolta cos da saturarne l'atmosfera interna. In questultimo caso svuotare completamente il tubo di campionamento e la bottiglia di raccolta prima di procedere al campionamento scartando il liquido risultante. Siglare ed etichettare le bottiglie secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo (vedere punto 5.3).
Stato sico
Giacitura
Procedimento di campionamento
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prospetto
F.5
Scheda di campionamento n 5
Riuti liquidi. Riuti liquefattibili. Fusti o botti. Piccoli contenitori. Serbatoi poco profondi. Selettivo (liquidi straticati). Campionatore a tubo di sezione adeguata alla viscosit del liquido da campionare e lunghezza adeguata all'altezza del contenitore (vedere punto 6.2.2). Imbuto (se le bottiglie di raccolta presentano un collo di apertura inferiore al tubo di campionamento prescelto). Bottiglia di vetro chiaro a bocca larga graduata. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Prelevare gli incrementi specicati dal piano di campionamento, procedendo dall'alto verso il basso, come di seguito riportato. Abbassare verticalmente il campionatore no alla profondit desiderata tenendone chiusa l'estremit superiore. Aprire l'estremit superiore del tubo di campionamento e lasciarvi uire il liquido internamente. Richiudere l'estremit superiore del tubo di campionamento. Estrarre il tubo dal contenitore lasciando scolare il liquido che vi aderisce esternamente. Se si usa un campionatore munito di valvola di fondo, procedere in maniera similare immergendolo no al fondo del contenitore con la valvola chiusa e ritraendolo dopo apertura, riempimento del campionatore e richiusura della stessa. Trasferire interamente il campione in una bottiglia di capacit e materiale opportuni (vedere punto 5.3) inserendo l'estremit inferiore del tubo nella stessa e lasciandolo uire completamente dopo avere liberato l'apertura superiore; nel caso, servirsi dellimbuto. Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione per ogni singola profondit. Tenere separati i campioni relativi ai vari strati. Se sono presenti liquidi volatili utilizzare il primo incremento prelevato per risciacquare la/e bottiglia/e di raccolta. In questultimo caso svuotare completamente il tubo di campionamento e la bottiglia di raccolta prima di procedere al campionamento, scartando il liquido risultante. Siglare ed etichettare le bottiglie secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo (vedere punto 5.3).
Procedimento di campionamento
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F.6
Scheda di campionamento n 6
Riuti liquidi. Fanghi liquidi. Piccoli contenitori. Primario per liquidi omogenei (per travaso). Imbuto. Bottiglia di vetro chiaro a collo largo. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Agitare il contenitore per omogeneizzarne il contenuto. Rimuovere con cautela il tappo del contenitore facendo attenzione alleventuale presenza di sovrappressione. Inclinare il contenitore e trasferire parte del contenuto in una bottiglia di materiale e di capacit opportuni (vedere punto 5.3); nel caso, servirsi dellimbuto. Esaminare il contenuto della bottiglia per la verica delleffettiva omogeneit del campione; nel caso trasferire il contenuto in una bottiglia di vetro chiaro per agevolare loperazione. Prendere nota di quanto visibile e, se identicabile, della sua natura supposta e quantit relativa. Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Ripetere le operazioni per ognuno dei rimanenti contenitori selezionati miscelando i vari incrementi per ottenere un campione composito. Se non richiesto il campionamento, ma solo unanalisi visiva della presenza di qualche contaminante specico, versare il liquido nel contenitore da cui stato prelevato. Se sono presenti sostanze volatili, utilizzare un primo incremento per risciacquare la bottiglia di raccolta. In questultimo caso svuotare completamente la bottiglia di raccolta prima di procedere al campionamento, scartando il liquido risultante. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo (vedere punto 5.3).
prospetto
F.7
Scheda di campionamento n 7
Riuti liquidi. Serbatoi profondi. Superciale. Bottiglia zavorrata o simile (vedere punto 6.2.1). Imbuto. Bottiglia di vetro chiaro a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Calare la bottiglia no a che il bordo superiore sia a livello del liquido. Lasciare uire il liquido nella bottiglia e recuperarla prima che sia completamente piena. Lasciare scolare il liquido che vi aderisce esternamente. Esaminare il contenuto della bottiglia per la presenza di fasi discrete riconoscibili; nel caso, trasferire il contenuto in una bottiglia di vetro chiaro per agevolare loperazione. Prendere nota di quanto visibile e, se identicabile, della sua natura supposta e quantit relativa. Trasferire il campione in una bottiglia di capacit e materiale opportuni o togliere la bottiglia dalla gabbia ed asciugarla esternamente (vedere punto 5.3); nel caso, servirsi dellimbuto. Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Se non richiesto il campionamento, ma solo unanalisi visiva della presenza di qualche contaminante specico, versare il liquido nel serbatoio da cui stato prelevato. Se sono presenti sostanze volatili, utilizzare un primo incremento per risciacquare la bottiglia di raccolta. In questultimo caso svuotare completamente la bottiglia di raccolta prima di procedere al campionamento, scartando il liquido risultante. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo (vedere punto 5.3).
Procedimento di campionamento
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prospetto
F.8
Scheda di campionamento n 8
Riuti liquidi. Serbatoi profondi. Di fondo. Campionatore di fondo (vedere punto 6.2.2). Imbuto. Bottiglia di vetro chiaro a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Calare il campionatore di fondo chiuso no a che si posa, in posizione verticale, sul fondo del serbatoio. Aprire il campionatore e lasciare che il liquido uisca al suo interno. Quando cessata la risalita delle bolle daria, recuperare il campionatore, lasciando scolare il liquido che vi aderisce esternamente. Trasferire il contenuto del campionatore (compreso ogni eventuale materiale solido) in una bottiglia di capacit e materiale opportuni (vedere punto 5.3); nel caso, servirsi dellimbuto. Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Se non richiesto il campionamento, ma solo unanalisi visiva della presenza di qualche contaminante specico, versare il liquido nel serbatoio da cui stato prelevato. Se sono presenti sostanze volatili, utilizzare un primo incremento per risciacquare la bottiglia di raccolta. In questultimo caso svuotare completamente la bottiglia di raccolta prima di procedere al campionamento, scartando il liquido risultante. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo (vedere punto 5.3).
Procedimento di campionamento
prospetto
F.9
Scheda di campionamento n 9
Riuti liquidi. Serbatoi profondi. Di fondo da valvola di fondo. Imbuto. Bottiglia di vetro chiaro a collo largo. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Aprire la valvola molto lentamente, in modo da permettere luscita di un piccolo usso di liquido. Raccogliere la quantit di liquido prevista dal piano di campionamento in una bottiglia di raccolta, di capacit e materiale opportuni (vedere punto 5.3); nel caso, servirsi di un imbuto. Se sono presenti sostanze volatili, utilizzare un primo incremento per risciacquare la bottiglia di raccolta. In questultimo caso svuotare completamente la bottiglia di raccolta prima di procedere al campionamento, scartando il liquido risultante. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo (vedere punto 5.3).
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prospetto F.10
Scheda di campionamento n 10
Riuti liquidi. Fanghi liquidi. Serbatoi profondi. Primario (liquidi omogenei). Bottiglia zavorrata o simile (vedere punto 6.2.2). Imbuto. Bottiglia di vetro chiaro a collo largo. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Se il contenuto del serbatoio omogeneo oppure stato miscelato, prelevare campioni selettivi nelle parti superiore, centrale e inferiore del serbatoio, come di seguito indicato. Calare la bottiglia di campionamento chiusa no alla profondit specicata nel piano di campionamento. Aprire la bottiglia e lasciare che il liquido uisca al suo interno. Quando cessata la risalita delle bolle daria, recuperare la bottiglia, lasciando scolare il liquido che vi aderisce esternamente. Trasferire il contenuto in una bottiglia di raccolta di capacit e materiale opportuni (vedere punto 5.3), oppure rimuovere la bottiglia dalla gabbia ed asciugarla esternamente. Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione per ogni singolo strato. Unire nella stessa bottiglia di raccolta gli incrementi relativi ai vari strati. Se sono presenti sostanze volatili, utilizzare un primo incremento per risciacquare la bottiglia di raccolta. In questultimo caso svuotare completamente la bottiglia di raccolta prima di procedere al campionamento, scartando il liquido risultante. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo (vedere punto 5.3).
Procedimento di campionamento
prospetto F.11
Scheda di campionamento n 11
Riuti liquidi. Fanghi liquidi. Serbatoi profondi. Primario (liquidi straticati). Bottiglia zavorrata o simile (vedere punto 6.2.1). Imbuto. Bottiglia di vetro chiaro a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Prelevare incrementi a profondit equidistanziate (misurate dalla supercie), attraverso tutta la colonna di liquido, procedendo dallalto verso il basso, come di seguito indicato. Il numero di detti incrementi non deve essere minore di 5. Calare la bottiglia di campionamento chiusa no alla profondit specicata. Fare aprire la bottiglia e lasciare che il liquido uisca al suo interno. Quando cessata la risalita delle bolle daria, recuperare la bottiglia, lasciando scolare il liquido che vi aderisce esternamente. Estrarre la bottiglia di campionamento ed asciugarla, oppure trasferire il contenuto in una seconda bottiglia di raccolta di capacit e materiali opportuni. Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione per ogni singolo strato. Se sono presenti sostanze volatili, utilizzare un primo incremento per risciacquare la bottiglia di raccolta. In questultimo caso svuotare completamente la bottiglia di raccolta prima di procedere al campionamento, scartando il liquido risultante. Tenere separati i campioni relativi ai vari strati. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo (vedere punto 5.3).
Procedimento di campionamento
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prospetto F.12
Scheda di campionamento n 12
Riuti liquidi. Serbatoi profondi. Selettivo (liquidi straticati). Bottiglia zavorrata o simile (vedere punto 6.2.1). Imbuto. Bottiglia di vetro chiaro a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Prelevare gli incrementi specicati dal piano di campionamento, procedendo dallalto verso il basso, come di seguito indicato. Calare la bottiglia di campionamento chiusa no alla profondit specicata. Fare aprire la bottiglia e lasciare che il liquido uisca al suo interno. Quando cessata la risalita delle bolle daria, recuperare la bottiglia, lasciando scolare il liquido che vi aderisce esternamente ed asciugarla. Estrarre la bottiglia di campionamento, oppure trasferire il contenuto in una seconda bottiglia di raccolta di capacit e materiali opportuni. Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Se sono presenti sostanze volatili, utilizzare un primo incremento per risciacquare la bottiglia di raccolta. In questultimo caso svuotare completamente la bottiglia di raccolta prima di procedere al campionamento, scartando il liquido risultante. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo (vedere punto 5.3).
Procedimento di campionamento
prospetto F.13
Scheda di campionamento n 13
Riuti liquidi. Riuti liquefattibili. Fanghi liquidi. Tubazione in usso. Integrato da estremit libera. Imbuto. Bottiglia trasparente a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Posizionare la bottiglia di materiale e capacit adeguati (vedere punto 5.3), con limbuto nel usso di liquido allestremit libera della tubazione, in maniera intermittente ad intervalli regolari e per il periodo di tempo specicato dal piano di campionamento. Ripetere loperazione sopra riportata no alla raccolta della quantit richiesta di campione per ogni singolo strato. Se sono presenti sostanze volatili, utilizzare un primo incremento per risciacquare la bottiglia di raccolta. In questultimo caso svuotare completamente la bottiglia di raccolta prima di procedere al campionamento, scartando il liquido risultante. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite in 5.3 e compilare la documentazione di prelievo (vedere punto 5.3).
Stato sico
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prospetto F.14
Scheda di campionamento n 14
Riuti liquidi. Riuti liquefattibili. Tubazione in usso. Selettivo da valvola. Pinze, giratubi o altri utensili equivalenti. Imbuto. Bottiglia trasparente a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Aprire la valvola molto lentamente, in modo da permettere luscita di un piccolo usso di liquido. Regolare il usso in modo che sia continuo e costante e tale da creare sufciente turbolenza, allinterno della tubazione, per assicurare il miscelamento del usso di liquido. Spurgare la linea di prelievo, scartando alcuni litri di liquido, immediatamente prima del campionamento. Posizionare la bottiglia, di capacit e materiale opportuni (vedere punto 5.3), con limbuto nel usso di liquido davanti/ sotto alla valvola, no a raccogliere la quantit di liquido prevista dal piano di campionamento. Se sono presenti sostanze volatili, utilizzare un primo incremento per risciacquare la bottiglia di raccolta. In questultimo caso svuotare completamente la bottiglia di raccolta prima di procedere al campionamento, scartando il liquido risultante. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo (vedere punto 5.3).
Procedimento di campionamento
prospetto F.15
Scheda di campionamento n 15
Riuti liquidi. Riuti liquefattibili. Tubazione in usso Selettivo per derivazione della portata. Imbuto. Bottiglia trasparente a bocca larga. Eventualmente: pinze, giratubi o altri utensili; valvole, giunti e tubi in metallo. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Derivare lintero usso di liquido; a questo scopo potrebbe essere necessario realizzare unapposita linea di prelievo con valvole, giunti e tubi in metallo. Spurgare la linea di prelievo, scartando alcuni litri di liquido, immediatamente prima del campionamento. Raccogliere lintero usso, per il periodo di tempo pressato dal piano di campionamento, in una bottiglia di capacit e materiale opportuni (vedere punto 5.3). Se sono presenti sostanze volatili, utilizzare un primo incremento per risciacquare la bottiglia di raccolta. In questultimo caso svuotare completamente la bottiglia di raccolta prima di procedere al campionamento, scartando il liquido risultante. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo (vedere punto 5.3).
Procedimento di campionamento
UNI 10802:2004
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prospetto F.16
Scheda di campionamento n 16
Riuti liquidi. Fanghi liquidi. Vasche o fosse. Selettivo sul perimetro. Bottiglia zavorrata o simile (vedere punto 6.2.1). Imbuto. Bottiglia di vetro chiaro a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Prelevare gli incrementi specicati dal piano di campionamento, procedendo dallalto verso il basso, come di seguito indicato. Calare la bottiglia di campionamento chiusa no alla profondit specicata. Fare aprire la bottiglia e lasciare che il liquido uisca al suo interno. Quando cessata la risalita delle bolle daria, recuperare la bottiglia, lasciando scolare il liquido che vi aderisce esternamente. Estrarre la bottiglia di campionamento ed asciugarla, oppure trasferire il contenuto in una seconda bottiglia di raccolta di capacit e materiale opportuni (vedere punto 5.3). Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione per ogni singolo strato. Se sono presenti sostanze volatili, utilizzare un primo incremento per risciacquare la bottiglia di raccolta. In questultimo caso svuotare completamente la bottiglia di raccolta prima di procedere al campionamento, scartando il liquido risultante. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo (vedere punto 5.3).
Procedimento di campionamento
prospetto F.17
Scheda di campionamento n 17
Riuti liquidi. Fanghi liquidi. Vasche o fosse. Selettivo dal centro. Campionatore a bicchiere (vedere punto 6.2.3). Imbuto. Bottiglia di vetro chiaro a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Fissare il bicchiere in posizione in cima allasta telescopica. Immergere lasta con il bicchiere capovolto no alla profondit specicata dal piano di campionamento e quindi rovesciarlo riportando limboccatura verso lalto. Estrarre il "becker" e trasferire il contenuto in una bottiglia di raccolta di capacit e materiale opportuni (vedere punto 5.3). Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione per ogni singolo strato. Se sono presenti sostanze volatili, utilizzare un primo incremento per risciacquare la bottiglia di raccolta. In questultimo caso svuotare completamente la bottiglia di raccolta prima di procedere al campionamento, scartando il liquido risultante. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo (vedere punto 5.3).
Procedimento di campionamento
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prospetto F.18
Scheda di campionamento n 18
Fanghi palabili. Sostanze pastose. Materiali statici. Selettivo. Paletta o mestolo (vedere punto 6.3.3). Campionatore a tubo o sonda campionatrice di sezione adeguata alla viscosit del materiale da campionare (vedere punti 6.2.2 e 6.3.1). Estrusore. Contenitore a bocca larga (vedere punto 5.3). Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Prelevare il campione utilizzando una paletta o mestolo (vedere punto 6.3) e immergendolo nella massa del materiale nel punto previsto dal piano di campionamento (vedere punto 4). Se il punto previsto non raggiungibile direttamente (per esempio si trova al di sotto della supercie della massa), utilizzare un campionatore a tubo o una sonda campionatrice (vedere punti 6.2 e 6.3), immergendolo attraverso la massa no a raggiungere il punto prescritto. Estrudere il materiale prelevato dal tubo in modo da ottenere una carota, dalla quale pu essere tagliata la sezione che interessa. Trasferire il campione in un contenitore di capacit e materiale opportuni (vedere punto 5.3). Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo (vedere punto 5.3).
Procedimento di campionamento
prospetto F.19
Scheda di campionamento n 19
Fanghi palabili. Sostanze pastose. Materiali statici. Direzionale. Campionatore a tubo o sonda campionatrice di sezione adeguata alla viscosit del materiale da campionare (vedere punti 6.2.2 e 6.3.1). Estrusore. Contenitore a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Prelevare il campione utilizzando un campionatore a tubo o una sonda campionatrice (vedere punti 6.2 e 6.3) e immergerlo attraverso la massa nella direzione specicata dal piano di campionamento, no ad attraversare tutta la massa. Estrudere il materiale prelevato dal tubo e trasferirlo per intero in un contenitore di materiale e capacit opportuni (vedere punto 5.3). Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo.
Procedimento di campionamento
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prospetto F.20
Scheda di campionamento n 20
Fanghi palabili. Sostanze pastose. Materiali statici. Geometrico. Coltello o lo da taglio. Contenitore a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Utilizzando il coltello o il lo, ritagliare la forma geometrica e la quantit di materiale specicata dal piano di campionamento. Trasferire il campione in un contenitore di capacit e materiale opportuni (vedere punto 5.3). Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo.
prospetto F.21
Scheda di campionamento n 21
Fanghi palabili. Sostanze pastose. Materiali in movimento. Selettivo. Paletta (vedere punto 6.3.3). Coltello o lo da taglio. Contenitore a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Fare fermare i macchinari. Procedere al prelievo del campione solo quando gli eventuali nastri trasportatori o altri meccanismi sono giunti a completo arresto. Utilizzando una paletta, oppure un coltello o un lo, prelevare o ritagliare dalla massa la quantit di materiale specicata dal piano di campionamento. Trasferire il campione in un contenitore di materiale e capacit opportuni (vedere punto 5.3). Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo.
Procedimento di campionamento
prospetto F.22
Scheda di campionamento n 22
Fanghi palabili. Sostanze pastose. Materiali in movimento. Su sezione trasversale. Coltello o lo da taglio. Contenitore a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Fare fermare i macchinari. Procedere al prelievo del campione solo quando gli eventuali nastri trasportatori o altri meccanismi sono giunti a completo arresto. Utilizzando un coltello o un lo, prelevare una sezione della lunghezza specicata dal piano di campionamento, avendo cura di operare i tagli in direzione ortogonale allasse maggiore della barra estrusa o del nastro continuo di materiale. Trasferire il campione in un contenitore di materiale e di capacit opportuni (vedere punto 5.3). Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo.
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prospetto F.23
Scheda di campionamento n 23
Polveri o granulati. Materiali grossolani. Piccoli contenitori, fusti, tini, sacchi, "big-bags". Selettivo. Paletta (vedere punto 6.3.3). Imbuto o tramoggia. Contenitore a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Prelevare il campione utilizzando una paletta, immergendola nella massa del materiale nel punto previsto dal piano di campionamento. Estrarre la paletta e livellare il materiale, eliminando quello in eccesso, in modo che non superi laltezza dei bordi. Trasferire il campione in un contenitore di materiale e di capacit opportuni (vedere punto 5.3), eventualmente servendosi di un imbuto o di una tramoggia. Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo.
Procedimento di campionamento
prospetto F.24
Scheda di campionamento n 24
Polveri o granulati. Piccoli contenitori, fusti, tini, sacchi, "big-bags". Direzionale. Sonda campionatrice (vedere punto 6.3.1) di sezione adeguata alle dimensioni delle particelle del materiale da campionare. Imbuto o tramoggia. Contenitore a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Prelevare il campione utilizzando una sonda campionatrice (vedere punto 6.3), immergendola attraverso la massa nella direzione specicata dal piano di campionamento, no ad attraversare tutta la massa. Estrarre tutto il materiale prelevato dal tubo e trasferirlo per intero in un contenitore di materiale e di capacit opportuni (vedere punto 5.3), eventualmente servendosi di un imbuto o di una tramoggia. Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo.
Procedimento di campionamento
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prospetto F.25
Scheda di campionamento n 25
Polveri o granulati. Ammassi, silos, tramogge. Selettivo. Paletta o succhiello (vedere punti 6.3 e 6.3.3). Asta telescopica di prolunga. Imbuto o tramoggia. Contenitore a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Prelevare il campione utilizzando una paletta o un succhiello, immergendoli nella massa del materiale nel punto previsto dal piano di campionamento, eventualmente ssandoli ad unasta telescopica di prolunga. Estrarre la paletta o il succhiello e livellare il materiale, eliminando quello in eccesso, in modo che non superi laltezza dei bordi. Trasferire il campione in un contenitore di materiale e di capacit opportuni (vedere punto 5.3), eventualmente servendosi di un imbuto o tramoggia. Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo.
Procedimento di campionamento
prospetto F.26
Scheda di campionamento n 26
Polveri e granulati. Ammassi, silos, tramogge. Direzionale. Sonda campionatrice (vedere punto 6.3.1) di sezione adeguata alle dimensioni delle particelle del materiale da campionare. Imbuto o tramoggia. Contenitore a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Prelevare il campione utilizzando una sonda campionatrice o un succhiello (vedere punto 6.3), immergendoli attraverso la massa nella direzione specicata dal piano di campionamento. Estrarre tutto il materiale prelevato dalla sonda e trasferirlo per intero in un contenitore di materiale e capacit opportuni (vedere punto 5.3), eventualmente servendosi di un imbuto o di una tramoggia. Man mano che il dispositivo attraversa la massa del materiale, prelevare una serie di incrementi no a che si attraversata tutta la massa. Eventualmente utilizzare aste di prolunga. Unire gli incrementi a formare un unico campione composito. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo.
Procedimento di campionamento
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prospetto F.27
Scheda di campionamento n 27
Polveri e granulati. Materiali grossolani. Materiali in movimento: cascate. Selettivo. Paletta (vedere punto 6.3.3). Imbuto o tramoggia. Contenitore a bocca larga (vedere punto 5.3). Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Prelevare il campione utilizzando una paletta (vedere punto 6.3) di dimensione adeguata a contenere la quantit di campione richiesta. Inserire la paletta capovolta nel usso di materiale, nel punto previsto dal piano di campionamento. Girare la paletta con la parte concava verso lalto e raccogliere il campione. Rimuovere rapidamente la paletta muovendola nella stessa direzione di inserimento. Alternativamente, utilizzare una paletta munita di coperchio che possa essere tolto quando la paletta nella posizione richiesta e possa poi essere rimesso al suo posto quando stata raccolta una quantit sufciente di campione. Estrarre la paletta e livellare il materiale, eliminando quello in eccesso, in modo che non superi laltezza dei bordi. Trasferire il campione in un barattolo di materiale e di capacit opportuni (vedere punto 5.3), eventualmente servendosi di un imbuto o tramoggia. Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo.
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prospetto F.28
Scheda di campionamento n 28
Polveri e granulati. Materiali grossolani. Materiali in movimento: cascate. Su sezione trasversale. Paletta (vedere punto 6.3.3). Imbuto o tramoggia. Contenitore a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. La precisa procedura di campionamento da adottare dipende dalla dimensione relativa del usso di materiale e della paletta impiegata per il prelievo. Qui di seguito vengono presi in considerazione diversi casi, per denire i quali si utilizza la seguente notazione: W = larghezza del usso di materiale; D = profondit del usso di materiale; w = larghezza della paletta impiegata per il prelievo; d = lunghezza della paletta. Caso 1) W e D entrambi piccoli; w maggiore di W ; d maggiore di D. (Cio le dimensioni della paletta sono superiori alla sezione del usso di materiale). Posizionare rapidamente la paletta nel usso di materiale, in modo da raccoglierne tutta la sezione trasversale. Quando stata raccolta una quantit sufciente di materiale, ritirare rapidamente la paletta, muovendola allindietro nella direzione di inserimento. Caso 2) W grande, D piccolo; d maggiore di D, w almeno 6 volte il diametro delle particelle pi grandi. (Cio un usso largo e stretto e una paletta grande rispetto al diametro delle particelle). Muovere la paletta attraverso la sezione maggiore (W ) del usso, ad una velocit uniforme, in modo da raccogliere una quantit sufciente di materiale. Caso 3) W e D entrambi grandi; w e d entrambi minori di W e D. (Cio la sezione del usso maggiore delle dimensioni della paletta). In questa situazione, il prelievo di un campione direzionale sconsigliato. In alternativa, se possibile, prelevare una serie di campioni selettivi dallammasso statico a monte o a valle della movimentazione e combinare poi i campioni selettivi in un unico campione composito, secondo la procedura denita nella scheda 25. Trasferire il campione in un contenitore di materiale e di capacit opportuni (vedere punto 5.3), eventualmente servendosi di un imbuto o di una tramoggia. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo.
Procedimento di campionamento
prospetto F.29
Scheda di campionamento n 29
Polveri o granulati. Materiali grossolani. Materiali in movimento: nastri trasportatori. Selettivo. Paletta (vedere punto 6.3.3). Imbuto o tramoggia. Contenitore a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Arrestare i macchinari. Prelevare il campione utilizzando una paletta di dimensione adeguata, immergendola nel materiale nel punto previsto dal piano di campionamento. Estrarre la paletta e livellare il materiale, eliminando quello in eccesso, in modo che non superi laltezza dei bordi. Trasferire il campione in un contenitore di materiale e di capacit opportuni (vedere punto 5.3), eventualmente servendosi di un imbuto o di una tramoggia. Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo.
Procedimento di campionamento
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prospetto F.30
Scheda di campionamento n 30
Polveri o granulati. Materiali grossolani. Materiali in movimento: nastri trasportatori. Su sezione trasversale. Paletta (vedere punto 6.3.3). Telaio rettangolare, in legno o metallo, di dimensione adeguata a quella del nastro trasportatore. Imbuto o tramoggia. Contenitore a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Arrestare i macchinari. Prelevare unintera sezione trasversale del materiale operando come segue: 1) posizionare il telaio rettangolare sul nastro trasportatore in maniera che ne attraversi perpendicolarmente tutta la sezione; 2) raccogliere con la paletta tutto il materiale compreso tra i lati del telaio. Trasferire il campione in un contenitore di materiale e di capacit opportuni (vedere punto 5.3), eventualmente servendosi di un imbuto o di una tramoggia. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo.
Procedimento di campionamento
prospetto F.31
Scheda di campionamento n 31
Polveri o granulati. Materiali grossolani. Materiali in movimento: coclee o viti senza ne. Selettivo. Sistema di aspirazione a vuoto (vedere punto 6.3.2). Imbuto o tramoggia. Contenitore a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Arrestare i macchinari. Prelevare il campione utilizzando un sistema di aspirazione inserito attraverso un portello di accesso in posizione adeguata. Trasferire il campione in un contenitore di materiale e di capacit opportuni (vedere punto 5.3), eventualmente servendosi di un imbuto o di una tramoggia. Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo.
Procedimento di campionamento
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prospetto F.32
Scheda di campionamento n 32
Polveri e granulati. Materiali grossolani. Materiali in movimento: coclee o viti senza ne. Su sezione trasversale. Paletta (vedere punto 6.3.3). Imbuto o tramoggia. Contenitore a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Realizzare una paratoia rimovibile nella base del trasportatore, che sia larga abbastanza da permettere allintera sezione trasversale del materiale trasportato di cadere allesterno, una volta che la sezione sia stata rimossa. Allesterno della paratoia rimovibile, ssare uno scivolo di lunghezza tale che gli addetti al campionamento non possano raggiungere i meccanismi interni del trasportatore, neppure inlandovi lintero braccio. Con i macchinari in funzione rimuovere rapidamente la paratoia, in modo che unintera sezione trasversale del materiale cada attraverso lo scivolo. Riposizionare rapidamente la paratoia. Raccogliere il campione con una paletta e trasferirlo in un contenitore di materiale e di capacit opportuni (vedere punto 5.3), eventualmente servendosi di un imbuto o di una tramoggia. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo.
Procedimento di campionamento
Nota - Questa procedura di campionamento richiede operazioni di modica meccanica dei trasportatori, operazioni che vanno eseguite da personale esperto e a macchinari fermi, considerando quanto previsto dalla legge riguardo alla sicurezza sui luoghi di lavoro.
prospetto F.33
Scheda di campionamento n 33
Materiali grossolani. Fusti, tini, sacchi, "big-bags". Direzionale. Un utensile con bordo tagliente (lama, sega, lo, coltello, ecc.). Imbuto o tramoggia. Contenitore a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Con cautela, svuotare il contenitore su di una supercie pulita. Selezionare uno o pi pezzi del materiale da campionare, secondo le indicazioni del piano di campionamento. Usando un utensile opportuno, praticare un taglio nel materiale da campionare, nel modo e nella direzione specicate dal piano di campionamento. Rimuovere e scartare tutto il materiale da un lato del taglio. Praticare un secondo taglio parallelo al primo. Prelevare tutto il materiale compreso tra i due tagli e trasferirlo per intero in un contenitore di materiale e di capacit opportuni (vedere punto 5.3), eventualmente servendosi di un imbuto o di una tramoggia. Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo.
Procedimento di campionamento
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prospetto F.34
Scheda di campionamento n 34
Materiali grossolani. Ammassi, silos, tramogge. Selettivo. Pala o paletta (vedere punto 6.3.3). Imbuto o tramoggia. Contenitore a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Prelevare il campione utilizzando un dispositivo adeguato e di dimensioni proporzionali alla pezzatura del materiale, secondo le indicazioni e nel punto previsto dal piano di campionamento, immergendolo nella massa del materiale. Estrarre lattrezzo di prelievo e trasferire il campione in un contenitore di materiale e di capacit opportuni (vedere punto 5.3), eventualmente servendosi di un imbuto o di una tramoggia. Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo.
Procedimento di campionamento
prospetto F.35
Scheda di campionamento n 35
Materiali grossolani. Ammassi, silos, tramogge. Direzionale. Pala o paletta (vedere punto 6.3.3). Imbuto o tramoggia. Contenitore a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Seguendo la procedura indicata nella scheda n 34, prelevare una serie di campioni selettivi, nella direzione e tra le posizioni indicate dal piano di campionamento. Unire i diversi campioni selettivi a formare un unico campione direzionale. Trasferire il campione in un contenitore di materiale e di capacit opportuni (vedere punto 5.3), eventualmente servendosi di un imbuto o di una tramoggia. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo.
Procedimento di campionamento
prospetto F.36
Scheda di campionamento n 36
Materiali massivi.
Selettivo. Martello, scalpello, sega, trapano o altro utensile adatto a staccare frammenti del materiale. Contenitore a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Prelevare un pezzo massivo e, utilizzando un utensile adeguato, staccare una serie di piccoli frammenti, nel punto specicato dal piano di campionamento. Se non possibile staccare frammenti del materiale, utilizzare una sega o un trapano (o utensile simile) e raccogliere i trucioli come campione. Trasferire il campione in un contenitore di materiale e di capacit opportuni (vedere punto 5.3), eventualmente servendosi di un imbuto o di una tramoggia Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo.
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prospetto F.37
Scheda di campionamento n 37
Materiali massivi.
Direzionale. Martello, scalpello, sega, trapano o altro utensile adatto a staccare frammenti del materiale. Contenitore a bocca larga. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Utilizzando martello e scalpello (per materiali fragili), spezzare il pezzo massivo in due met, lungo la direzione specicata dal piano di campionamento. Utilizzando ancora lo scalpello, staccare frammenti dalla supercie appena esposta dei due pezzi ottenuti, lungo la direzione specicata dal piano di campionamento. Se il pezzo di grandi dimensioni, scavare un canale nella direzione e di dimensioni specicate dal piano di campionamento, su una delle sue superci. Se non possibile staccare frammenti del materiale, utilizzare una sega o un trapano (o un utensile simile) e raccogliere i trucioli come campione. Trasferire il campione in un contenitore di materiale e di capacit opportuni (vedere punto 5.3), eventualmente servendosi di un imbuto o di una tramoggia. Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo.
prospetto F.38
Scheda di campionamento n 38
Materiali massivi.
Geometrico. Martello, scalpello, sega, trapano o altro utensile adatto a staccare frammenti del materiale. Contenitore a bocca larga o sacco di polietilene. Prendere visione delle nozioni di base contenute nel paragrafo specico per il tipo di riuto e la sua giacitura. Utilizzando martello e scalpello (per materiali fragili) o una sega, ritagliare la forma geometrica e la quantit di materiale specicata dal piano di campionamento. Trasferire il campione in un contenitore di materiale e di capacit opportuni (vedere punto 5.3), eventualmente servendosi di un imbuto o di una tramoggia. Ripetere le operazioni sopra riportate no alla raccolta della quantit richiesta di campione. Siglare ed etichettare la bottiglia secondo le indicazioni fornite nel punto 5.3 e compilare la documentazione di prelievo.
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APPENDICE (informativa)
G BIBLIOGRAFIA
La presente appendice riporta un elenco (non esaustivo) di norme UNI e ISO esistenti alla data di pubblicazione della presente norma relative a procedure di campionamento speciche per differenti materiali. UNI 4157 Edilizia - Bitumi da spalmatura per impermeabilizzazioni - Campionamento e limiti di accettazione UNI 4628 Terre e sabbie per fonderia - Campionamento e metodi di prova UNI 4901 Elastomeri - Materie prime ed ingredienti - Lattice naturale e sintetico - Campionamento UNI 6631 Analisi chimica dei minerali di manganese - Campionamento del minerale caricato su carri ferroviari UNI 6702 Analisi chimica dei minerali - Campionamento UNI 7410 Elastomeri - Materie prime ed ingredienti - Nero di carbonio - Procedimenti per il campionamento delle spedizioni UNI 7701 Elastomeri - Materie prime ed ingredienti - Gomma grezza - Campionamento UNI 9815 Campionamento manuale di idrocarburi alogenati liquidi UNI 9903-3 Combustibili solidi non minerali ricavati da riuti (RDF) - Indicazioni di base per il campionamento sistematico dei combustibili UNI 10244 Cereali - Campionamento dei prodotti macinati UNI EN ISO 3170 Prodotti petroliferi liquidi - Campionamento manuale UNI EN ISO 5555 Oli e grassi animali e vegetali - Campionamento UNI EN ISO 15528 Pitture, vernici e materie prime per pitture e vernici - Campionamento UNI ISO 4296-2 Minerali di manganese - Campionamento - Preparazione dei campioni ISO 1988 Hard coal - Sampling ISO 2309 Coke - Sampling ISO 3082 Iron ores - Sampling and sample preparation procedures ISO 3165 Sampling of chemical products for industrial use - Safety in sampling ISO 3954 Powders for powder metallurgical purposes - Sampling ISO 4296-1 Manganese ores - Sampling - Increment sampling ISO 5500 Oilseed residues - Sampling ISO 8213 Chemical products for industrial use - Sampling techniques - Solid chemical products in the form of particles varying from powders to coarse lumps ISO 8633 Solid fertilizers - Simple sampling method for small lots ISO 8634 Solid fertilizers - Sampling plan for the evaluation of a large delivery ISO/TR 7553 Fertilizers - Sampling - Minimum mass of increment to be taken to be representative of the total sampling unit
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UNI Ente Nazionale Italiano di Unicazione Via Battistotti Sassi, 11B 20133 Milano, Italia
La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci, dellIndustria e dei Ministeri. Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 N 633 e successivi aggiornamenti.