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postazioni possono rivolgersi all'innovativo servizio di consultazione on- UNICoNTO the complete texts of technical standards, continuously updated,
line denominato UNICoNTO. Con UNICoNTO è possibile consultare - may be consulted, just by using an internet connection, provided with a protected
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normativa vigente in Italia e il tribunale competente per qualsiasi
controversia è quello di Milano.

Ente Nazionale Italiano di Unificazione


Membro Italiano ISO e CEN
www.uni.com

Sede di Milano Ufficio di Roma


Via Sannio, 2 – 20137 Milano Via del Collegio Capranica, 4 – 00186 – Roma
Tel +39 02700241, Fax +39 0270024375 Tel +39 0669923074, Fax +39 06 6991604
uni@uni.com uni.roma@uni.com
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Trasporto e distribuzione di gas


NORMA ITALIANA Collaudi a pressione, procedure di messa in esercizio UNI EN 12327
e di messa fuori esercizio delle reti di alimentazione
gas
Requisiti funzionali
GIUGNO 2003

Gas supply systems


Pressure testing, commissioning and decommissioning procedures
Functional requirements

CLASSIFICAZIONE ICS 91.140.40

NORMA EUROPEA
SOMMARIO La norma descrive i principi generalmente applicati per il collaudo a pres-
sione e la messa in servizio e fuori servizio di sistemi di trasporto e distri-
buzione di gas trattati nelle norme funzionali del CEN/TC 234 (vedere
appendice B) ad eccezione delle tubazioni per edifici secondo la UNI EN 1775.
Essi sono stati ricavati dalle regole della tecnica e dalle istruzioni d’uso
dettagliate dei Paesi membri.

RELAZIONI NAZIONALI

RELAZIONI INTERNAZIONALI = EN 12327:2000


La presente norma è la versione ufficiale in lingua italiana della norma
europea EN 12327 (edizione gennaio 2000).

ORGANO COMPETENTE CIG - Comitato Italiano Gas

RATIFICA Presidente dell’UNI, delibera del 25 marzo 2003

UNI © UNI - Milano


Ente Nazionale Italiano Riproduzione vietata. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del presente documento
di Unificazione può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza
Via Battistotti Sassi, 11B il consenso scritto dell’UNI.
20133 Milano, Italia

Gr. 5 UNI EN 12327:2003 Pagina I


ELLE.DI.A. IMPIANTI S.R.L. - 2010 - 629400 - eco

PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-
la norma europea EN 12327 (edizione gennaio 2000), che assume
così lo status di norma nazionale italiana.
La traduzione è stata curata dall’UNI.
Il CIG, ente federato all’UNI, segue i lavori europei sull’argomento
per delega della Commissione Centrale Tecnica.

Le norme UNI sono revisionate, quando necessario, con la pubbli-


cazione di nuove edizioni o di aggiornamenti.
È importante pertanto che gli utilizzatori delle stesse si accertino di es-
sere in possesso dell’ultima edizione e degli eventuali aggiornamenti.
Si invitano inoltre gli utilizzatori a verificare l’esistenza di norme UNI
corrispondenti alle norme EN o ISO ove citate nei riferimenti normativi.

Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.

UNI EN 12327:2003 © UNI Pagina II


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INDICE

1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE 1

2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1

3 DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI 1

4 COLLAUDO A PRESSIONE 2
4.1 Generalità...................................................................................................................................................... 2
4.2 Classificazione dei metodi di prova................................................................................................. 4
prospetto 1 Relazione mezzo di prova/metodo di prova ........................................................................................ 4
4.3 Prove idrostatiche ..................................................................................................................................... 4
4.4 Prova pneumatica..................................................................................................................................... 5
4.5 Individuazione delle perdite................................................................................................................. 6
4.6 Rapporto di prova ..................................................................................................................................... 7

5 MESSA IN SERVIZIO E MESSA FUORI SERVIZIO 7


5.1 Generalità/pianificazione ...................................................................................................................... 7
5.2 Messa in servizio....................................................................................................................................... 8
5.3 Messa fuori servizio ................................................................................................................................. 9

APPENDICE A CRITERI DI SPURGO 10


(informativa)
prospetto A.1 Messa in servizio/messa fuori servizio mediante spurgo diretto per metano........................ 10
prospetto A.2 Messa in servizio/messa fuori servizio mediante spurgo indiretto con azoto
per metano ................................................................................................................................................... 10
prospetto A.3 Volumi minimi di gas inerte per 100 m di lunghezza della tubazione per la completa
eliminazione di aria o gas ....................................................................................................................... 11
prospetto A.4 Volume minimo del raschiatore per lunghezza di tubazione per metano ............................... 11

APPENDICE B ELENCO DELLE NORME DEL TC 234 12


(informativa)

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UNI EN 12327:2003 © UNI Pagina IV


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Trasporto e distribuzione di gas


NORMA EUROPEA Collaudi a pressione, procedure di messa in esercizio EN 12327
e di messa fuori esercizio delle reti di alimentazione
gas
Requisiti funzionali
GENNAIO 2000

Gas supply systems


EUROPEAN STANDARD Pressure testing, commissioning and decommissioning procedures
Functional requirements
Systèmes d'alimentation en gaz
NORME EUROPÉENNE Essais de pression, modes opératoires de mise en service et de
mise hors service des réseaux d'alimentation en gaz
Prescriptions fonctionnelles
Gasversorgungssysteme
EUROPÄISCHE NORM Druckprüfung, In- und Außerbetriebnahme
Funktionale Anforderungen

DESCRITTORI

ICS 91.140.40

La presente norma europea è stata approvata dal CEN il 6 maggio 1999.


I membri del CEN devono attenersi alle Regole Comuni del CEN/CENELEC
che definiscono le modalità secondo le quali deve essere attribuito lo status di
norma nazionale alla norma europea, senza apportarvi modifiche. Gli elenchi
aggiornati ed i riferimenti bibliografici relativi alle norme nazionali corrisponden-
ti possono essere ottenuti tramite richiesta alla Segreteria Centrale oppure ai
membri del CEN.
La presente norma europea esiste in tre versioni ufficiali (inglese, francese e
tedesca). Una traduzione nella lingua nazionale, fatta sotto la propria respon-
sabilità da un membro del CEN e notificata alla Segreteria Centrale, ha il me-
desimo status delle versioni ufficiali.
I membri del CEN sono gli Organismi nazionali di normazione di Austria,
Belgio, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda,
Italia, Lussemburgo, Norvegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito,
Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizzera.

CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles

© 2000 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.

UNI EN 12327:2003 © UNI Pagina V


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PREMESSA
La presente norma europea è stata elaborata dal Comitato Tecnico CEN/TC 234 "Tra-
sporto e distribuzione di gas" la cui segreteria è affidata al DIN.
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o me-
diante pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro luglio 2000, e
le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro luglio 2000.
In conformità con le Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei
seguenti Paesi sono tenuti ad adottare la presente norma europea: Austria, Belgio, Dani-
marca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Nor-
vegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizze-
ra.
Il CEN/TC 234 "Trasporto e distribuzione di gas" ha redatto una serie completa di norme
funzionali, che tratta tutte le parti del sistema di alimentazione di gas a partire dal luogo in
cui questo viene immesso nel sistema di trasporto fino all'allacciamento agli apparecchi a
gas per uso domestico, commerciale o industriale.
Nella preparazione della presente norma si è supposto che l'utilizzatore abbia delle cono-
scenze di base in materia di trasporto e distribuzione di gas.
I sistemi di trasporto e distribuzione di gas sono complessi e l'importanza della sicurezza,
sia a livello della loro costruzione sia a livello del loro utilizzo, ha portato allo sviluppo di
codici di pratica e istruzioni d'uso molto dettagliati nei Paesi membri. Queste disposizioni
dettagliate comprendono norme riconosciute sulla tecnica del gas nonché richieste spe-
cifiche fissate dagli organi legislativi dei Paesi membri.

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1 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE


La presente norma europea descrive principi generali applicati per il collaudo a pressione
e la messa in servizio e fuori servizio di sistemi di trasporto e distribuzione di gas trattati
nelle norme europee funzionali del CEN/TC 234 (vedere appendice B) ad eccezione delle
tubazioni per edifici secondo la EN 1775. Essi sono stati ricavati da codici di pratica e
dalle istruzioni d'uso dettagliate dei Paesi membri.
Le procedure descritte sono utilizzabili per le prove di resistenza meccanica, le prove di
ermeticità e le prove combinate.
La presente norma non specifica le pressioni di prova, la durata delle prove e i criteri di
accettazione.
Misure supplementari o metodi diversi di prova, messa in servizio e fuori servizio possono
essere richiesti dal sistema legislativo del singolo Paese membro o a discrezione del
gestore delle tubazioni.
La presente norma europea contiene principi generali per sistemi di trasporto e
distribuzione di gas. Gli utilizzatori della presente norma europea dovrebbero sapere che
possono esistere norme nazionali e/o codici di pratica più dettagliati nei Paesi membri del
CEN.
La presente norma europea è finalizzata ad essere utilizzata congiuntamente a queste
norme e/o codici di pratica nazionali, che stabiliscono i principi generali di cui sopra.

2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non
datati vale l'ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento.
EN 837-1 Pressure gauges - Bourdon tube pressure gauges - Dimensions,
metrology, requirements and testing
EN 837-2 Pressure gauges - Selection and installation recommendations for
pressure gauges
EN 837-3 Pressure gauges - Diaphragm and capsule pressure gauges -
Dimensions, metrology, requirements and testing
EN 1775 Gas supply - Gas pipework for buildings - Maximum operating
pressure ≤5 bar - Functional recommendations

3 DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI
Ai fini della presente norma europea si applicano le seguenti definizioni e abbreviazioni.

3.1 persona autorizzata: Persona competente incaricata dell'esecuzione di determinati


interventi sui sistemi di trasporto e distribuzione di gas.

3.2 persona competente: Persona che possiede l'istruzione, l'esperienza e l'abilitazione


necessaria per l'esecuzione di interventi sui sistemi di trasporto e distribuzione di gas.
Nota I procedimenti di abilitazione, se esistenti, sono definiti all'interno dei singoli Paesi membri.

3.3 autorità competente: Ente autorizzato del Paese membro ad assicurare che il gestore
della tubazione soddisfa i requisiti della presente norma e di altre norme applicabili.

3.4 gestore della tubazione: Impresa pubblica o privata autorizzata a progettare, costruire e/o
gestire e mantenere un sistema di trasporto e distribuzione di gas.

UNI EN 12327:2003 © UNI Pagina 1


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3.5 sistema di trasporto e distribuzione di gas: I sistemi di canalizzazioni comprendenti le


tubazioni e le installazioni per il trasporto e la distribuzione di gas.

3.6 canalizzazione: Un sistema di tubazioni con le relative installazioni fino al punto di


consegna. Tali tubazioni si sviluppano prevalentemente sotto terra ma comprendono
anche parti in superficie.

3.7 tubazione: Insieme di tubi e raccordi.

3.8 pressione di progetto (DP): Pressione su cui si basa il calcolo di progetto.

3.9 pressione di esercizio (OP): Pressione presente in un sistema durante il normale


funzionamento.

3.10 pressione di esercizio massima (MOP): Pressione massima per l'utilizzo continuo di un
sistema in condizioni di funzionamento normali.
Nota Per "condizioni di funzionamento normali" si intende l'assenza di guasti alle installazioni o disturbi al flusso di
gas.

3.11 pressione limite in caso di guasto (MIP): Pressione massima, di breve durata, limitata da
dispositivi di sicurezza, che può essere raggiunta in un sistema.

3.12 limite di esplosione inferiore (LEL): Concentrazione di gas combustibili o vapore nell'aria,
al di sotto della quale l'atmosfera gassosa non è esplosiva.

3.13 prova di resistenza meccanica: Procedimento specifico che permette di verificare che le
tubazioni e/o le installazioni soddisfano i relativi requisiti meccanici.

3.14 prova di tenuta: Procedimento specifico che permette di verificare che le tubazioni e/o le
installazioni soddisfano i relativi requisiti di tenuta.

3.15 prova combinata: Procedimento specifico che permette di verificare che le tubazioni e/o
le installazioni soddisfano i relativi requisiti di resistenza meccanica e tenuta.

3.16 messa in servizio: Misure necessarie per un primo riempimento di una tubazione ultimata
o di un impianto in superficie con gas di esercizio e per il successivo inizio della
distribuzione di gas.

3.17 messa fuori esercizio: Misure necessarie per la messa fuori servizio di tubazioni e
impianti in superficie riempiti con gas e per l'interruzione del sistema di alimentazione.

3.18 spurgo: Procedimento che permette di eliminare in sicurezza l'aria o il gas inerte presente
nelle tubazioni e nelle installazioni mediante l'impiego di gas o il procedimento inverso. Si
distinguono i seguenti metodi:
- spurgo diretto: eliminazione completa di aria mediante gas o viceversa;
- spurgo indiretto: eliminazione completa di aria mediante gas inerte seguita dalla
completa rimozione mediante gas o viceversa; in alternativa mediante una barriera
(composta da gas inerte o da un raschiatore) tra l'aria e il gas o viceversa.

4 COLLAUDO A PRESSIONE

4.1 Generalità
L'applicazione dei requisiti per il collaudo a pressione deve essere eseguita da una
persona autorizzata.

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La pressione di una prova di resistenza meccanica o di una prova combinata deve essere
maggiore della pressione limite in caso di guasto (MIP) del sistema. La pressione di una
prova di tenuta, che di norma segue la prova di resistenza meccanica, può essere minore
della MIP del sistema. Se non è stata eseguita in precedenza nessuna prova di resistenza
meccanica, come nel caso di:
- brevi estensioni di sistemi di tubazioni esistenti, e
- collegamenti di tratti nuovi e tratti esistenti in cui si devono verificare gli elementi di
raccordo,
la pressione di tenuta deve raggiungere almeno la pressione di esercizio del sistema.
Tutte le indicazioni relative alla pressione si riferiscono a pressioni manometriche
(pressioni relative) misurate alla pressione atmosferica presente al momento della prova.
Il gestore delle tubazioni o l’autorità competente deve redigere una procedura scritta
tenendo conto delle condizioni locali, delle legislazioni nazionali, delle norme e/o dei
codici di pratica e fissare i seguenti punti:
- metodo di prova;
- pressione di prova;
- durata della prova;
- mezzo di prova;
- criteri di accettazione;
- oscillazioni di pressione e volume ammesse;
- pressione minima nel sistema di trasporto e distribuzione gas esistente;
- metodi di individuazione delle perdite;
- scarico del mezzo di prova;
- smaltimento dell'acqua.
Il metodo e la pressione di prova da applicare dipendono dai materiali impiegati, dal tipo
dei raccordi, dal campo d'impiego previsto e dalle prescrizioni delle norme funzionali per
sistemi di trasporto e distribuzione di gas (vedere appendice B).
L'oscillazione massima ammessa per pressione/volume dipende dai materiali, dalla
pressione, dal diametro e dall'ubicazione della sezione di prova.
È necessario tenere conto degli effetti delle oscillazioni della pressione atmosferica e/o
delle oscillazioni di temperatura, in particolare nel caso in cui un tratto della sezione di
prova non sia completamente interrato.
Se viene sottoposto a prova un materiale plastico, si dovrebbero considerare gli effetti
delle caratteristiche di scorrimento durante l'applicazione della pressione e la fase di
prova.
Esempio: polietilene
La pressione nella sezione di prova deve essere portata al livello richiesto in condizioni
controllate. Per la verifica delle pressioni devono essere impiegati manometri almeno di
classe 0,6 con un campo di misura massimo pari a 1,5 volte la pressione di prova. Se
appropriato, può essere impiegato un dispositivo per la registrazione della pressione di
classe 1. Ci si deve assicurare che l'intera sezione di prova sia pressurizzata. Per tenere
conto delle variazioni della temperatura che possono influenzare la pressione di prova, si
può impiegare un dispositivo di misurazione della temperatura con una precisione minima
di 1 K.
Gli strumenti di misura devono essere conformi alle relative norme o specifiche ed essere
corredati da certificati di taratura validi. I manometri devono essere conformi, se
applicabili, alle EN 837-1, EN 837-2 e EN 837-3.
I dispositivi di prova devono essere in grado di resistere alla pressione di prova indicata.
Si deve prestare attenzione affinché il tratto di prova non sia sottoposto a una pressione
maggiore della pressione di prova stabilita.
Devono essere adottate misure idonee ad evitare possibili rischi per le persone e
l'ambiente.

UNI EN 12327:2003 © UNI Pagina 3


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Per quanto possibile, le tubazioni dovrebbero essere interrate, eventuali parti scoperte
devono essere adeguatamente protette.
Durante la fase di aumento della pressione nessuna persona autorizzata deve entrare
nell'area di parti scoperte della sezione di prova o lavorare in corrispondenza di questa.
Se necessario, devono essere esposti degli avvertimenti di pericolo.
Solo lavori direttamente collegati al collaudo a pressione devono essere eseguiti sulla
sezione di prova.
Non devono essere effettuati collaudi a pressione su valvole chiuse.
Tutte le tubazioni che non sono resistenti alla forza assiale devono essere protette contro
movimenti durante la prova mediante misure di progetto o mezzi esterni.
Una volta concluso il collaudo a pressione con esito positivo, la sezione di tubazione
dovrebbe essere messa in servizio al più presto possibile. In caso di ritardi tra la prova e
la messa in servizio, la sezione di tubazione dovrebbe restare in pressione. Prima della
messa in servizio deve essere controllata la pressione al fine di assicurarsi che il tratto di
tubazione non abbia subito danneggiamenti.

4.2 Classificazione dei metodi di prova


Il prospetto 1 riporta la relazione tra metodi di prova, mezzi di prova e relativi sottopunti
della presente norma.

prospetto 1 Relazione mezzo di prova/metodo di prova

Acqua Aria o gas inerte Gas alla pressione di esercizio


Metodo di misurazione del volume 4.3.2.1
Metodo di misurazione della pressione 4.3.2.2 4.4.2.1
Metodo di controllo visivo 4.3.2.3 4.4.2.2 4.4.2.2
Metodo di misurazione della pressione differenziale 4.4.2.3

4.3 Prove idrostatiche

4.3.1 Generalità
Si dovrebbe utilizzare acqua per le prove idrostatiche. L'acqua impiegata non deve aver
alcun effetto corrosivo sulle parti della tubazione. La sezione di prova e l'acqua non
devono essere contaminate, in quanto ciò potrebbe compromettere le prove e il
successivo servizio della sezione di prova. Devono essere adottate misure idonee per il
corretto smaltimento dell'acqua al termine delle prove.
La prova idrostatica può essere preceduta da una prova preliminare con aria o gas inerte
a bassa pressione (max. 0,5 bar). Questa prova preliminare non deve sostituire la prova di
tenuta.
La lunghezza della sezione di prova dipende dalle differenze di altezza del terreno e dalla
necessità di evitare pressioni elevate in corrispondenza dei punti più bassi a causa della
pressione idrostatica supplementare, tenendo conto anche dei materiali impiegati per la
costruzione del tratto di prova.
La pressione di prova deve essere mantenuta nel punto più alto della sezione di prova, ed
eventualmente controllata con un manometro idoneo.
Durante l'incremento della pressione, è necessario controllare quest'ultima per garantire
che non vengano superati i limiti di carico critico dei materiali.
Esempio: limite di snervamento minimio fissato per l'acciaio o rapida propagazione delle
cricche per il polietilene.
Se necessario, devono essere adottare misure idonee contro il congelamento dell'acqua.
Durante il riempimento non dovrebbe rimanere aria nei punti più alti del tratto di prova.

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Il sistema usato per il riempimento del tratto di prova dovrebbe avere una capacità
d'acqua sufficiente per mantenere un flusso d'acqua costante e uniforme affinché, in
primo luogo, sia ridotto al minimo il volume d'aria intrappolato e, in secondo luogo, si
possano superare i carichi limite idraulici dovuti alle differenze di altezza del terreno.
Se possibile, l'alimentazione dell'acqua dovrebbe avvenire nel punto più basso del tratto
di prova.
In caso di difficoltà nell'alimentazione dell'acqua e nel successivo svuotamento finale
della tubazione, si dovrebbero applicare appositi raschiatori alle estremità della
tubazione.
Nel caso in cui la quantità di acqua da aggiungere o la caduta di pressione siano
inaccettabili si dovrebbero verificare le apparecchiature di prova e l'assenza di perdite.
Se non fosse possibile individuare l'ubicazione di una perdita mediante controllo, si deve
applicare un metodo descritto in 4.5.

4.3.2 Metodo di prova idrostatica

4.3.2.1 Metodo di misurazione del volume


Non appena si raggiunge la pressione di prova fissata, dopo aver permesso alla
pressione e alla temperatura di stabilizzarsi, si deve effettuare la prima lettura della
pressione.
La pressione nella sezione di prova deve essere mantenuta costante compensando ogni
eventuale caduta di pressione con l'aggiunta di acqua. La quantità di acqua aggiunta
necessaria deve essere registrata.

4.3.2.2 Metodo di misurazione della pressione


Non appena si raggiunge la pressione di prova fissata, la sezione di prova deve essere
isolata dalla fonte della pressione. Dopo aver permesso alla pressione e alla temperatura
di stabilizzarsi per un periodo di tempo adeguato, si deve effettuare la prima lettura della
pressione.
La pressione deve essere registrata durante la prova e/o all'inizio e alla fine del periodo di
prova.

4.3.2.3 Metodo di controllo visivo


Tutte le parti della tubazione devono essere scoperte e accessibili. I raccordi devono
essere privi di lubrificanti, pitture, rivestimenti, avvolgimenti protettivi e simili.
Non appena si raggiunge la pressione di prova fissata, la sezione di prova deve essere
sottoposta a controllo visivo per individuare eventuali perdite. La pressione di prova deve
essere mantenuta per l'intera durata del controllo visivo.

4.3.3 Smaltimento dell'acqua


Il metodo di smaltimento dell'acqua deve essere indicato nella procedura scritta.
La sezione di prova deve essere svuotata in maniera appropriata.
Esempio: pistone raschiatore.
Prima della messa in servizio deve essere presa in considerazione un essiccamento del
tratto di prova.

4.4 Prova pneumatica

4.4.1 Generalità
L'interramento della tubazione può essere preceduto da una prova preliminare con aria o
gas inerte a bassa pressione (max. 0,5 bar). Questa prova preliminare non deve sostituire
la prova di tenuta.

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Il metodo di evacuazione dell'aria o del gas inerte deve essere indicato nella procedura
scritta. La pressione deve essere rilasciata in modo controllato attraverso appositi tubi di
scarico fino a quando l'intera sezione di prova non raggiunge la pressione atmosferica.

4.4.2 Metodi di prova pneumatica

4.4.2.1 Metodo di misurazione della pressione


La prova deve essere effettuata con aria o gas inerte conformemente alla procedura
scritta.
Non appena si raggiunge la pressione di prova fissata, la sezione di prova deve essere
isolata dalla fonte della pressione. Dopo aver permesso alla pressione e alla temperatura
di stabilizzarsi, si deve effettuare la prima lettura della pressione.
La pressione deve essere registrata durante la prova e/o all'inizio e alla fine del periodo di
prova.

4.4.2.2 Metodo di controllo visivo


Nel caso di stazioni di regolazione, misurazione e compressione nonché tubazioni in
superficie di serbatoi per gas, la prova pneumatica dovrebbe essere eseguita di norma
alla pressione di esercizio con aria, gas inerte o gas. Nel caso di prove su brevi
ampliamenti e raccordi (vedere 4.1) la prova può essere effettuata con gas a pressione di
esercizio.
Tutte le parti della tubazione devono essere scoperte e liberamente accessibili. I raccordi
devono essere privi di lubrificanti, vernici, rivestimenti, avvolgimenti protettivi e simili.
Se si impiega un liquido per l'individuazione di perdite o uno strumento appropriato nella
verifica dell'ermeticità, questo deve essere specificato nella procedura scritta. Il liquido
per l'individuazione di perdite non deve avere effetti corrosivi sulle parti della tubazione.
Esempio: corrosione, formazione di cricche da tensioni interne.
Dopo che è stata raggiunta la pressione di prova fissata, l'intera sezione di prova viene
sottoposta a un controllo visivo per individuare eventuali perdite. La pressione di prova
deve essere mantenuta per tutta la durata del controllo.

4.4.2.3 Metodo di misurazione della pressione differenziale


Le prove devono essere effettuate con aria o gas inerte conformemente alla procedura
scritta.
Non appena si raggiunge la pressione di prova fissata, la sezione di prova deve essere
isolata dalla fonte della pressione. Dopo aver permesso alla pressione e alla temperatura
di stabilizzarsi, bisogna effettuare la prima lettura della pressione.
Se una parte della sezione di prova non può essere completamente interrata, si devono
considerare gli effetti delle oscillazioni di temperatura.
Il recipiente di riferimento deve essere sempre mantenuto in condizioni simili a quelle
della sezione di prova.
Il recipiente di riferimento, compresi i dispositivi di misurazione della pressione
differenziale, i tubi flessibili e i raccordi, deve essere sottoposto a un controllo di tenuta
prima delle prove mediante un fluido per l'individuazione di perdite.
Il recipiente di riferimento deve essere separato dalla sezione di prova almeno con due
rubinetti collegati in serie in modo da impedire ogni scambio tra i due sistemi separati.
Il recipiente di riferimento deve essere collegato alla sezione di prova mediante un
apposito dispositivo di misurazione della pressione differenziale.
Devono essere registrate le pressioni e le temperature.

4.5 Individuazione delle perdite


Se la prova di pressione si conclude con esito negativo, devono essere effettuate ulteriori
indagini per localizzare le perdite secondo quanto indicato nella procedura scritta.
È possibile scegliere tra metodi diversi.

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Esempio 1: suddividere la sezione di prova e ripetere la prova sulle sezioni più piccole;
Esempio 2: aggiungere un colorante all'acqua per poter meglio individuare la perdita;
Esempio 3: aggiungere dell'esafluoruro di zolfo (SF6) ed effettuare il controllo con un
apposito rivelatore;
Esempio 4: aggiungere dell'elio ed effettuare il controllo con un apposito rivelatore;
Esempio 5: aggiungere del metano (CH4) con una concentrazione al di sotto del limite di
esplosione inferiore ed effettuare il controllo con un apposito rivelatore;
Esempio 6: aria o gas inerte nell'area di bassa pressione unitamente a un fluido di
individuazione delle perdite;
Esempio 7: metodo agli ultrasuoni.

4.6 Rapporto di prova


Una volta conclusa con esito positivo le prove di pressione, la persona autorizzata
responsabile della prova deve redigere un rapporto di prova contenente almeno le
seguenti informazioni:
- gestore della tubazione;
- nome della persona che esegue la prova;
- ubicazione e descrizione della sezione di prova;
- data della prova;
- MOP del sistema;
- procedimento di prova;
- livello della pressione di prova;
- mezzo di prova;
- durata della prova;
- risultato della prova;
- se richiesti, certificati di prova dei componenti della tubazione.

5 MESSA IN SERVIZIO E MESSA FUORI SERVIZIO

5.1 Generalità/pianificazione
L'applicazione delle prescrizioni per la messa in servizio e la messa fuori servizio deve
essere effettuata da una persona autorizzata.
I lavori e le operazioni di misurazione devono essere preparati accuratamente. Se
necessario, deve essere preparata una procedura scritta corredata da un piano di lavoro
(vedere anche 4.1).
Sezioni di tubazione nuove possono essere messe in servizio solo una volta superato con
successo una prova di pressione.
In casi eccezionali e a giudizio del gestore della tubazione una sezione di tubazione
esistente può essere messa nuovamente in servizio senza un ulteriore collaudo a
pressione; ma in questo caso si dovrebbe prendere in considerazione un successivo
monitoraggio continuo mediante apposito dispositivo di controllo del gas.
Esempio: ionizzazione di fiamma, semiconduttore.
Per la messa in servizio e la messa fuori servizio di sezioni di tubazioni, si può ricorrere
allo spurgo diretto o indiretto. L'appendice A fornisce ulteriori indicazioni sullo spurgo.
Si deve tenere conto delle caratteristiche fisiche specifiche del gas spurgato.
Esempio: LPG, miscele propano/aria.
Gli utenti della fornitura di gas che possano essere interessati dai lavori dovrebbero
essere informati prima che questi abbiano inizio.

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Durante tutte le operazioni di spurgo:


- per tutte le parti metalliche della tubazione interessate dall'operazione di spurgo,
deve essere predisposto e mantenuto un collegamento metallico e, se necessario, la
messa a terra;
- non ci devono essere fumo, luci scoperte o altre fonti di accensione nelle vicinanze
dei punti di ventilazione e si dovrebbero predisporre appositi cartelli di segnalazione;
Esempio: cartello "Vietato fumare".
- devono essere adottate misure per prevenire scariche incontrollate di elettricità
statica da tubi in plastica;
- devono essere disponibili protezioni acustiche idonee;
- devono essere disponibili estintori d'incendio pronti all'uso;
- se necessario, dovrebbe essere disponibile in loco un numero sufficiente di
autorespiratori;
- si devono indossare indumenti protettivi adatti;
- devono essere disponibili sistemi di comunicazione tra gli operatori adeguati;
- devono essere eseguiti spurghi completi senza interruzione; per grandi volumi si
dovrebbe tenere conto della possibilità di impiegare compressori di riserva;
- si dovrebbero prendere precauzioni per evitare che il rilascio di gas o gas inerte porti
a una mancanza di ossigeno;
- al fine di evitare la formazione di strati, si deve avere cura di garantire una sufficiente
velocità di flusso; per maggiori indicazioni, vedere i prospetti A.1 e A.2.
Il processo di spurgo è concluso non appena viene misurata una concentrazione di gas
accettabile in corrispondenza della valvola di campionamento del tubo di sfiato.

5.2 Messa in servizio


Prima della messa in servizio l'intera sezione di tubazione deve essere portata a
pressione atmosferica. Si deve inoltre fare in modo che gas, miscele di gas/aria e gas/gas
inerte possano fuoriuscire solo dal tubo di ventilazione previsto.
Il tubo di ventilazione dovrebbe trovarsi all'altra estremità della sezione di tubazione da
spurgare e dovrebbe essere controllato per l'intera durata del processo di spurgo.
Nelle condutture, il tubo di ventilazione deve:
- essere di metallo;
- scaricare verticalmente nell'atmosfera libera ad almeno 2,5 m dal livello del suolo;
- essere situato a una distanza sufficiente da potenziali fonti di accensione;
- essere applicato in un punto in cui sia improbabile una fuga di gas verso gli edifici;
- essere dotato di una valvola di regolazione e una valvola di campionamento;
- in caso di collegamento a un tubo di plastica, essere messo a terra;
- essere normalmente privo di tagliafiamma; se considerata necessaria, deve essere
presa in considerazione la conseguente riduzione della velocità del flusso di gas.
Se deve essere messa in servizio una rete di distribuzione, si dovrebbe impiegare per lo
spurgo un tubo flessibile dotato di taglifiamma oppure di un'estremità metallica per
scaricare nell'aria aperta. Il tubo flessibile dovrebbe essere tenuto fermo o fissato in loco
e si dovrebbe tenere conto della direzione del vento.
Il flusso di gas deve essere adeguatamente controllato durante le operazioni di spurgo. La
pressione nel sistema di trasporto e distribuzione di gas esistente non deve essere
minore del minimo fissato nella procedura scritta. Se consentito, il flusso di gas in una
tubazione di PE può essere controllato per mezzo di un dispositivo a pinza.
Dopo lo spurgo, la sezione di tubazione deve essere portata al livello della pressione di
esercizio in condizioni controllate.

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5.3 Messa fuori servizio


Per la messa fuori servizio di una sezione di tubazione mediante spurgo diretto il gas può
essere eliminato per mezzo di un compressore attraverso il tubo di ventilazione oppure
mediante un eiettore abbinato a un ingresso di ventilazione.
La sezione di tubazione interessata deve essere separata dal sistema di trasporto e
distribuzione di gas mediante metodi appropriati e consentiti.
Esempio 1: se si utilizza un eiettore per aspirare il gas dalla sezione di tubazione, viene
impiegato un sistema di doppia otturazione per ottenere la separazione dal sistema di
trasporto e distribuzione di gas.
Esempio 2: se si utilizza un compressore per spostare il gas dalla sezione di tubazione si
adottano mezzi affidabili di separazione affidabile al fine di evitare che l'aria compressa
entri nel sistema di trasporto e distribuzione di gas.
Dopo aver sfiatato il gas a pressione atmosferica, lo sfiato deve essere chiuso e il tubo di
ventilazione deve essere sottoposto a una prova per assicurarsi che non si sia verificato
un incremento della pressione in seguito a un fenomeno di ritorno di gas non identificato.
Prima della messa fuori servizio bisogna considerare la riduzione della quantità di gas
immessa nell'aria aperta. Lo scarico deve in ogni caso essere eseguito in condizioni
controllate.
Una sezione di tubazione che deve rimanere inattiva per un periodo prolungato deve
essere messa fuori servizio, separata dal sistema di trasporto e distribuzione di gas e
chiusa alle estremità.

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APPENDICE A CRITERI DI SPURGO


(informativa)
I prospetti riportati qui di seguito contengono informazioni specifiche per le operazioni di
spurgo.
Se il diametro della tubazione si discosta da quello indicato nei prospetti seguenti, si
dovrebbe utilizzare il valore del diametro immediatamente più grande.

prospetto A.1 Messa in servizio/messa fuori servizio mediante spurgo diretto per metano

Diametro nominale del tubo Velocità minima di spurgo Portata minima


mm m/s m3/min
150 0,6 0,7
200 0,7 1,4
250 0,8 2,4
300 0,9 3,9
450 1,0 9,6
600 1,2 20,4
900 1,5 60,0
1 200 1,7 120,0
Nota 1 La velocità massima di spurgo non dovrebbe essere maggiore di 20 m/s al fine di evitare che si formino turbolenze
e/o che si sollevi polvere.
Nota 2 Solitamente, lo spurgo mediante compressore è adatto fino a un diametro nominale di 250 mm. Per diametri
superiori risultano più efficaci gli eiettori.

prospetto A.2 Messa in servizio/messa fuori servizio mediante spurgo indiretto con azoto per metano

Diametro nominale del tubo Velocità minima di spurgo Portata minima


mm m/s m3/min
150 0,6 0,7
200 0,6 1,2
250 0,6 1,8
300 0,6 2,6
450 0,6 5,8
600 0,6 10,2
900 0,6 22,9
1 200 0,6 40,7

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prospetto A.3 Volumi minimi di gas inerte per 100 m di lunghezza della tubazione per la completa eliminazione di
aria o gas

Diametro nominale del tubo Volume minimo per 100 m di tubatura


mm m3
100 1,3
150 3,0
200 5,0
250 8,0
300 12,0
400 20,0
450 25,0
600 45,0
750 70,0
900 100,0
1 050 135,0
1 200 175,0

prospetto A.4 Volume minimo del raschiatore per lunghezza di tubazione per metano

Lunghezza Oltre 250 Oltre 500 Oltre 1 000 Oltre 1 500 Oltre 2 500 Oltre 5 000
m fino a 500 fino a 1 000 fino a 1 500 fino a 2 500 fino a 5 000 fino a 10 000

Diametro nominale Volume minimo del raschiatore


del tubo m3
mm
100 1 1 2 2 4 8
150 1 2 3 7 9 18
200 2 4 5 8 16 32
250 3 5 8 13 25 50
300 4 8 11 18 36 72
400 7 13 19 32 64 128
450 8 16 24 40 80 160
600 15 30 45 75 150 300
Nota Una bottiglia o una batteria di bottiglie di azoto con un regolatore potente fornisce una portata massima di 1 m3/min.
Il dispositivo all’azoto dovrebbe essere in grado di fornire la portata minima, per esempio una portata di 2,6 m3/min
per lo spurgo di un tubo di alimentazione di 300 mm (vedere prospetto A.2) mentre tre bottiglie di azoto ognuna con
relativo regolatore ad elevate prestazioni vengono impiegate contemporaneamente per il riempimento. Per diametri
nominali maggiori di 315, si consiglia l’impiego di contenitori con azoto liquido per ottenere le velocità e i volumi
necessari.

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APPENDICE B ELENCO DELLE NORME DEL TC 234


(informativa)
EN 1594 Gas supply systems - Pipelines for maximum operating pressure
over 16 bar - Functional requirements
EN 1775 Gas supply - Pipework for buildings - Maximum operating
pressure ≤5 bar - Functional recomendations
EN 1776 Gas supply - Natural gas measuring stations - Functional
requirements
EN 1918-1 Gas supply systems - Underground gas storage - Functional
recommendations for storage in aquifers
EN 1918-2 Gas supply systems - Underground gas storage - Functional
recommendations for storage in oil and gas fields
EN 1918-3 Gas supply systems - Underground gas storage - Functional
recommendations for storage in solution mined salt cavities
EN 1918-4 Gas supply systems - Underground gas storage - Functional
recommendations for storage in rock caverns
EN 1918-5 Gas supply systems - Underground gas storage - Functional
recommendations for surface facilities
EN 12007-1 Gas supply systems - Pipelines for maximum operating pressure
up to and including 16 bar - General functional recommendations
EN 12007-2 Gas supply systems - Pipelines for maximum operating pressure
up to and including 16 bar - Specific functional recommendations
for polyethylene (MOP up to and including 10 bar)
EN 12007-3 Gas supply systems - Pipelines for maximum operating pressure
up to and including 16 bar - Specific functional recommendations
for steel
EN 12007-4 Gas supply systems - Pipelines for maximum operating pressure
up to and including 16 bar - Specific functional recommendations
for renovation
EN 12186 Gas supply systems - Gas pressure regulating stations for
transmission and distribution - Functional requirements
EN 12279 Gas supply systems - Gas pressure regulating installations for
service lines - Functional requirements
EN 12327 Gas supply systems - Pressure testing, commissioning and
decommissioning procedures - Functional requirements
EN 12583 Gas supply systems - Compressor stations - Functional
requirements
EN 12732 Gas supply systems - Welding steel pipework - Functional
requirements

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UNI
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di Unificazione dell’Industria e dei Ministeri.
Via Battistotti Sassi, 11B Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 Nº 633 e successivi aggiornamenti.
20133 Milano, Italia

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