UNI riconosce al cliente di questo prodotto scaricato on-line dal For this product downloaded online from the UNI webstore (hereafter referred to
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COPYRIGHT COPYRIGHT
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compresi i diritti di proprietà intellettuale. UNI, including those of intellectual property.
NORMA EUROPEA
SOMMARIO La norma descrive i principi generalmente applicati per il collaudo a pres-
sione e la messa in servizio e fuori servizio di sistemi di trasporto e distri-
buzione di gas trattati nelle norme funzionali del CEN/TC 234 (vedere
appendice B) ad eccezione delle tubazioni per edifici secondo la UNI EN 1775.
Essi sono stati ricavati dalle regole della tecnica e dalle istruzioni d’uso
dettagliate dei Paesi membri.
RELAZIONI NAZIONALI
PREMESSA NAZIONALE
La presente norma costituisce il recepimento, in lingua italiana, del-
la norma europea EN 12327 (edizione gennaio 2000), che assume
così lo status di norma nazionale italiana.
La traduzione è stata curata dall’UNI.
Il CIG, ente federato all’UNI, segue i lavori europei sull’argomento
per delega della Commissione Centrale Tecnica.
Le norme UNI sono elaborate cercando di tenere conto dei punti di vista di tutte le parti
interessate e di conciliare ogni aspetto conflittuale, per rappresentare il reale stato
dell’arte della materia ed il necessario grado di consenso.
Chiunque ritenesse, a seguito dell’applicazione di questa norma, di poter fornire sug-
gerimenti per un suo miglioramento o per un suo adeguamento ad uno stato dell’arte
in evoluzione è pregato di inviare i propri contributi all’UNI, Ente Nazionale Italiano di
Unificazione, che li terrà in considerazione, per l’eventuale revisione della norma stessa.
INDICE
2 RIFERIMENTI NORMATIVI 1
3 DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI 1
4 COLLAUDO A PRESSIONE 2
4.1 Generalità...................................................................................................................................................... 2
4.2 Classificazione dei metodi di prova................................................................................................. 4
prospetto 1 Relazione mezzo di prova/metodo di prova ........................................................................................ 4
4.3 Prove idrostatiche ..................................................................................................................................... 4
4.4 Prova pneumatica..................................................................................................................................... 5
4.5 Individuazione delle perdite................................................................................................................. 6
4.6 Rapporto di prova ..................................................................................................................................... 7
DESCRITTORI
ICS 91.140.40
CEN
COMITATO EUROPEO DI NORMAZIONE
European Committee for Standardization
Comité Européen de Normalisation
Europäisches Komitee für Normung
Segreteria Centrale: rue de Stassart, 36 - B-1050 Bruxelles
© 2000 CEN
Tutti i diritti di riproduzione, in ogni forma, con ogni mezzo e in tutti i Paesi, sono
riservati ai Membri nazionali del CEN.
PREMESSA
La presente norma europea è stata elaborata dal Comitato Tecnico CEN/TC 234 "Tra-
sporto e distribuzione di gas" la cui segreteria è affidata al DIN.
Alla presente norma europea deve essere attribuito lo status di norma nazionale, o me-
diante pubblicazione di un testo identico o mediante notifica di adozione, entro luglio 2000, e
le norme nazionali in contrasto devono essere ritirate entro luglio 2000.
In conformità con le Regole Comuni CEN/CENELEC, gli enti nazionali di normazione dei
seguenti Paesi sono tenuti ad adottare la presente norma europea: Austria, Belgio, Dani-
marca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Nor-
vegia, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia e Svizze-
ra.
Il CEN/TC 234 "Trasporto e distribuzione di gas" ha redatto una serie completa di norme
funzionali, che tratta tutte le parti del sistema di alimentazione di gas a partire dal luogo in
cui questo viene immesso nel sistema di trasporto fino all'allacciamento agli apparecchi a
gas per uso domestico, commerciale o industriale.
Nella preparazione della presente norma si è supposto che l'utilizzatore abbia delle cono-
scenze di base in materia di trasporto e distribuzione di gas.
I sistemi di trasporto e distribuzione di gas sono complessi e l'importanza della sicurezza,
sia a livello della loro costruzione sia a livello del loro utilizzo, ha portato allo sviluppo di
codici di pratica e istruzioni d'uso molto dettagliati nei Paesi membri. Queste disposizioni
dettagliate comprendono norme riconosciute sulla tecnica del gas nonché richieste spe-
cifiche fissate dagli organi legislativi dei Paesi membri.
2 RIFERIMENTI NORMATIVI
La presente norma europea rimanda, mediante riferimenti datati e non, a disposizioni
contenute in altre pubblicazioni. Tali riferimenti normativi sono citati nei punti appropriati
del testo e vengono di seguito elencati. Per quanto riguarda i riferimenti datati, successive
modifiche o revisioni apportate a dette pubblicazioni valgono unicamente se introdotte
nella presente norma europea come aggiornamento o revisione. Per i riferimenti non
datati vale l'ultima edizione della pubblicazione alla quale si fa riferimento.
EN 837-1 Pressure gauges - Bourdon tube pressure gauges - Dimensions,
metrology, requirements and testing
EN 837-2 Pressure gauges - Selection and installation recommendations for
pressure gauges
EN 837-3 Pressure gauges - Diaphragm and capsule pressure gauges -
Dimensions, metrology, requirements and testing
EN 1775 Gas supply - Gas pipework for buildings - Maximum operating
pressure ≤5 bar - Functional recommendations
3 DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI
Ai fini della presente norma europea si applicano le seguenti definizioni e abbreviazioni.
3.3 autorità competente: Ente autorizzato del Paese membro ad assicurare che il gestore
della tubazione soddisfa i requisiti della presente norma e di altre norme applicabili.
3.4 gestore della tubazione: Impresa pubblica o privata autorizzata a progettare, costruire e/o
gestire e mantenere un sistema di trasporto e distribuzione di gas.
3.10 pressione di esercizio massima (MOP): Pressione massima per l'utilizzo continuo di un
sistema in condizioni di funzionamento normali.
Nota Per "condizioni di funzionamento normali" si intende l'assenza di guasti alle installazioni o disturbi al flusso di
gas.
3.11 pressione limite in caso di guasto (MIP): Pressione massima, di breve durata, limitata da
dispositivi di sicurezza, che può essere raggiunta in un sistema.
3.12 limite di esplosione inferiore (LEL): Concentrazione di gas combustibili o vapore nell'aria,
al di sotto della quale l'atmosfera gassosa non è esplosiva.
3.13 prova di resistenza meccanica: Procedimento specifico che permette di verificare che le
tubazioni e/o le installazioni soddisfano i relativi requisiti meccanici.
3.14 prova di tenuta: Procedimento specifico che permette di verificare che le tubazioni e/o le
installazioni soddisfano i relativi requisiti di tenuta.
3.15 prova combinata: Procedimento specifico che permette di verificare che le tubazioni e/o
le installazioni soddisfano i relativi requisiti di resistenza meccanica e tenuta.
3.16 messa in servizio: Misure necessarie per un primo riempimento di una tubazione ultimata
o di un impianto in superficie con gas di esercizio e per il successivo inizio della
distribuzione di gas.
3.17 messa fuori esercizio: Misure necessarie per la messa fuori servizio di tubazioni e
impianti in superficie riempiti con gas e per l'interruzione del sistema di alimentazione.
3.18 spurgo: Procedimento che permette di eliminare in sicurezza l'aria o il gas inerte presente
nelle tubazioni e nelle installazioni mediante l'impiego di gas o il procedimento inverso. Si
distinguono i seguenti metodi:
- spurgo diretto: eliminazione completa di aria mediante gas o viceversa;
- spurgo indiretto: eliminazione completa di aria mediante gas inerte seguita dalla
completa rimozione mediante gas o viceversa; in alternativa mediante una barriera
(composta da gas inerte o da un raschiatore) tra l'aria e il gas o viceversa.
4 COLLAUDO A PRESSIONE
4.1 Generalità
L'applicazione dei requisiti per il collaudo a pressione deve essere eseguita da una
persona autorizzata.
La pressione di una prova di resistenza meccanica o di una prova combinata deve essere
maggiore della pressione limite in caso di guasto (MIP) del sistema. La pressione di una
prova di tenuta, che di norma segue la prova di resistenza meccanica, può essere minore
della MIP del sistema. Se non è stata eseguita in precedenza nessuna prova di resistenza
meccanica, come nel caso di:
- brevi estensioni di sistemi di tubazioni esistenti, e
- collegamenti di tratti nuovi e tratti esistenti in cui si devono verificare gli elementi di
raccordo,
la pressione di tenuta deve raggiungere almeno la pressione di esercizio del sistema.
Tutte le indicazioni relative alla pressione si riferiscono a pressioni manometriche
(pressioni relative) misurate alla pressione atmosferica presente al momento della prova.
Il gestore delle tubazioni o l’autorità competente deve redigere una procedura scritta
tenendo conto delle condizioni locali, delle legislazioni nazionali, delle norme e/o dei
codici di pratica e fissare i seguenti punti:
- metodo di prova;
- pressione di prova;
- durata della prova;
- mezzo di prova;
- criteri di accettazione;
- oscillazioni di pressione e volume ammesse;
- pressione minima nel sistema di trasporto e distribuzione gas esistente;
- metodi di individuazione delle perdite;
- scarico del mezzo di prova;
- smaltimento dell'acqua.
Il metodo e la pressione di prova da applicare dipendono dai materiali impiegati, dal tipo
dei raccordi, dal campo d'impiego previsto e dalle prescrizioni delle norme funzionali per
sistemi di trasporto e distribuzione di gas (vedere appendice B).
L'oscillazione massima ammessa per pressione/volume dipende dai materiali, dalla
pressione, dal diametro e dall'ubicazione della sezione di prova.
È necessario tenere conto degli effetti delle oscillazioni della pressione atmosferica e/o
delle oscillazioni di temperatura, in particolare nel caso in cui un tratto della sezione di
prova non sia completamente interrato.
Se viene sottoposto a prova un materiale plastico, si dovrebbero considerare gli effetti
delle caratteristiche di scorrimento durante l'applicazione della pressione e la fase di
prova.
Esempio: polietilene
La pressione nella sezione di prova deve essere portata al livello richiesto in condizioni
controllate. Per la verifica delle pressioni devono essere impiegati manometri almeno di
classe 0,6 con un campo di misura massimo pari a 1,5 volte la pressione di prova. Se
appropriato, può essere impiegato un dispositivo per la registrazione della pressione di
classe 1. Ci si deve assicurare che l'intera sezione di prova sia pressurizzata. Per tenere
conto delle variazioni della temperatura che possono influenzare la pressione di prova, si
può impiegare un dispositivo di misurazione della temperatura con una precisione minima
di 1 K.
Gli strumenti di misura devono essere conformi alle relative norme o specifiche ed essere
corredati da certificati di taratura validi. I manometri devono essere conformi, se
applicabili, alle EN 837-1, EN 837-2 e EN 837-3.
I dispositivi di prova devono essere in grado di resistere alla pressione di prova indicata.
Si deve prestare attenzione affinché il tratto di prova non sia sottoposto a una pressione
maggiore della pressione di prova stabilita.
Devono essere adottate misure idonee ad evitare possibili rischi per le persone e
l'ambiente.
Per quanto possibile, le tubazioni dovrebbero essere interrate, eventuali parti scoperte
devono essere adeguatamente protette.
Durante la fase di aumento della pressione nessuna persona autorizzata deve entrare
nell'area di parti scoperte della sezione di prova o lavorare in corrispondenza di questa.
Se necessario, devono essere esposti degli avvertimenti di pericolo.
Solo lavori direttamente collegati al collaudo a pressione devono essere eseguiti sulla
sezione di prova.
Non devono essere effettuati collaudi a pressione su valvole chiuse.
Tutte le tubazioni che non sono resistenti alla forza assiale devono essere protette contro
movimenti durante la prova mediante misure di progetto o mezzi esterni.
Una volta concluso il collaudo a pressione con esito positivo, la sezione di tubazione
dovrebbe essere messa in servizio al più presto possibile. In caso di ritardi tra la prova e
la messa in servizio, la sezione di tubazione dovrebbe restare in pressione. Prima della
messa in servizio deve essere controllata la pressione al fine di assicurarsi che il tratto di
tubazione non abbia subito danneggiamenti.
4.3.1 Generalità
Si dovrebbe utilizzare acqua per le prove idrostatiche. L'acqua impiegata non deve aver
alcun effetto corrosivo sulle parti della tubazione. La sezione di prova e l'acqua non
devono essere contaminate, in quanto ciò potrebbe compromettere le prove e il
successivo servizio della sezione di prova. Devono essere adottate misure idonee per il
corretto smaltimento dell'acqua al termine delle prove.
La prova idrostatica può essere preceduta da una prova preliminare con aria o gas inerte
a bassa pressione (max. 0,5 bar). Questa prova preliminare non deve sostituire la prova di
tenuta.
La lunghezza della sezione di prova dipende dalle differenze di altezza del terreno e dalla
necessità di evitare pressioni elevate in corrispondenza dei punti più bassi a causa della
pressione idrostatica supplementare, tenendo conto anche dei materiali impiegati per la
costruzione del tratto di prova.
La pressione di prova deve essere mantenuta nel punto più alto della sezione di prova, ed
eventualmente controllata con un manometro idoneo.
Durante l'incremento della pressione, è necessario controllare quest'ultima per garantire
che non vengano superati i limiti di carico critico dei materiali.
Esempio: limite di snervamento minimio fissato per l'acciaio o rapida propagazione delle
cricche per il polietilene.
Se necessario, devono essere adottare misure idonee contro il congelamento dell'acqua.
Durante il riempimento non dovrebbe rimanere aria nei punti più alti del tratto di prova.
Il sistema usato per il riempimento del tratto di prova dovrebbe avere una capacità
d'acqua sufficiente per mantenere un flusso d'acqua costante e uniforme affinché, in
primo luogo, sia ridotto al minimo il volume d'aria intrappolato e, in secondo luogo, si
possano superare i carichi limite idraulici dovuti alle differenze di altezza del terreno.
Se possibile, l'alimentazione dell'acqua dovrebbe avvenire nel punto più basso del tratto
di prova.
In caso di difficoltà nell'alimentazione dell'acqua e nel successivo svuotamento finale
della tubazione, si dovrebbero applicare appositi raschiatori alle estremità della
tubazione.
Nel caso in cui la quantità di acqua da aggiungere o la caduta di pressione siano
inaccettabili si dovrebbero verificare le apparecchiature di prova e l'assenza di perdite.
Se non fosse possibile individuare l'ubicazione di una perdita mediante controllo, si deve
applicare un metodo descritto in 4.5.
4.4.1 Generalità
L'interramento della tubazione può essere preceduto da una prova preliminare con aria o
gas inerte a bassa pressione (max. 0,5 bar). Questa prova preliminare non deve sostituire
la prova di tenuta.
Il metodo di evacuazione dell'aria o del gas inerte deve essere indicato nella procedura
scritta. La pressione deve essere rilasciata in modo controllato attraverso appositi tubi di
scarico fino a quando l'intera sezione di prova non raggiunge la pressione atmosferica.
Esempio 1: suddividere la sezione di prova e ripetere la prova sulle sezioni più piccole;
Esempio 2: aggiungere un colorante all'acqua per poter meglio individuare la perdita;
Esempio 3: aggiungere dell'esafluoruro di zolfo (SF6) ed effettuare il controllo con un
apposito rivelatore;
Esempio 4: aggiungere dell'elio ed effettuare il controllo con un apposito rivelatore;
Esempio 5: aggiungere del metano (CH4) con una concentrazione al di sotto del limite di
esplosione inferiore ed effettuare il controllo con un apposito rivelatore;
Esempio 6: aria o gas inerte nell'area di bassa pressione unitamente a un fluido di
individuazione delle perdite;
Esempio 7: metodo agli ultrasuoni.
5.1 Generalità/pianificazione
L'applicazione delle prescrizioni per la messa in servizio e la messa fuori servizio deve
essere effettuata da una persona autorizzata.
I lavori e le operazioni di misurazione devono essere preparati accuratamente. Se
necessario, deve essere preparata una procedura scritta corredata da un piano di lavoro
(vedere anche 4.1).
Sezioni di tubazione nuove possono essere messe in servizio solo una volta superato con
successo una prova di pressione.
In casi eccezionali e a giudizio del gestore della tubazione una sezione di tubazione
esistente può essere messa nuovamente in servizio senza un ulteriore collaudo a
pressione; ma in questo caso si dovrebbe prendere in considerazione un successivo
monitoraggio continuo mediante apposito dispositivo di controllo del gas.
Esempio: ionizzazione di fiamma, semiconduttore.
Per la messa in servizio e la messa fuori servizio di sezioni di tubazioni, si può ricorrere
allo spurgo diretto o indiretto. L'appendice A fornisce ulteriori indicazioni sullo spurgo.
Si deve tenere conto delle caratteristiche fisiche specifiche del gas spurgato.
Esempio: LPG, miscele propano/aria.
Gli utenti della fornitura di gas che possano essere interessati dai lavori dovrebbero
essere informati prima che questi abbiano inizio.
prospetto A.1 Messa in servizio/messa fuori servizio mediante spurgo diretto per metano
prospetto A.2 Messa in servizio/messa fuori servizio mediante spurgo indiretto con azoto per metano
prospetto A.3 Volumi minimi di gas inerte per 100 m di lunghezza della tubazione per la completa eliminazione di
aria o gas
prospetto A.4 Volume minimo del raschiatore per lunghezza di tubazione per metano
Lunghezza Oltre 250 Oltre 500 Oltre 1 000 Oltre 1 500 Oltre 2 500 Oltre 5 000
m fino a 500 fino a 1 000 fino a 1 500 fino a 2 500 fino a 5 000 fino a 10 000
UNI
Ente Nazionale Italiano La pubblicazione della presente norma avviene con la partecipazione volontaria dei Soci,
di Unificazione dell’Industria e dei Ministeri.
Via Battistotti Sassi, 11B Riproduzione vietata - Legge 22 aprile 1941 Nº 633 e successivi aggiornamenti.
20133 Milano, Italia