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Sociologia generale Lineamenti di sociologia generale

GLI ELEMENTI ALLA BASE DELLA COSTRU- cultura e ne fa un’impresa infinita.


ZIONE DI SENSO Il risultato è una visione della conoscenza come appro-
priazione quantitativa di definizioni standardizzate.
Iniziare un capitolo, dedicato a un tema che il buon-
senso potrebbe trovare insulso è sia utile che efficace. IL PARADIGMA
Utile perché mette in luce il cuore del problema; efficace La deriva del sapere trae origine dal progressivo venir
perché lo fa attraverso un’esperienza quotidiana, anodina dato per scontato del sapere stesso. È un’estroversione che
(inoffensiva) che si trasforma in un momento di vertigi- viene affermandosi dalla seconda metà del ‘600 e connota
nosa incertezza. la forma e la prassi del conoscere, configurandolo come
Il cuore del problema è il fatto che il modo corrente di scoperta di leggi e meccanismi oggettivi.
conoscere il mondo tende a divenire sempre più fuorviante Lo sviluppo della tecnologia e l’affrancamento da li-
e a far nascere strane idee su categorie e dicotomie, chiare mitazioni e servitù conferiscono a questa visione una forza
e distinte. che le consente di presentarsi come la sola possibile, la
Nel passaggio della descrizione specialistica a quella sola umana.
che gli inglesi chiamano, realtà incasinata, le convenzioni Nonostante gli innegabili successi l’attuale figura del
e le certezze della prima si appannano e spesso soccom- sapere non è la sola possibile.
bono al disordine e alla contraddittorietà della seconda.
Sebbene la strategia esplicita fondata sui livelli di analisi Come osservava Einstein, “tutto è cambiato tranne il no-
micro, meso e macro abbia un indubbio valore, lo scopo è stro modo di pensare”. Einstein notava anche che “non si può
quello di mostrare come tale strategia necessiti di essere risolvere un problema con la stessa mentalità che l’ha gene-
bilanciata da un discorso sul senso della realtà che affermi rata”.
che essa è anche una, interconnessa e contraddittoriale. Edgar Morin ha dedicato la sua intera opera allo studio
CONOSCERE LA CONOSCENZA della conoscenza, convinto che una sua migliore compren-
sione sia un presupposto per il superamento dell’impasse
IL CONTRADDITTORIALE che colpisce la cultura globale. Ha focalizzato l’attenzione
Per spiegare il contraddittoriale è sufficiente una nota sulle dinamiche profonde del sapere, facendo tesoro dei
dotta. Esso descrive alla perfezione lo strano rapporto che lavori di altri pensatori, come Thomas Kuhn.
lega il discorso sul reale e l’esperienza diretta che di que- Dalla teoria di Kuhn viene uno dei concetti cardine del
sto si ha. Il primo tenta di imporre al suo oggetto caratteri pensiero moriniano, il paradigma. È un termine che desi-
che non ha e di forzarlo così a divenire simile a un’idea gna di un modello di riferimento, come accade per i verbi
preconcetta; la seconda smentisce sovente tale pretesa e latini. Kuhn lo utilizza per indicare una matrice disciplinare,
comprende le strategie soggettive e collettive che donano il sapere condiviso da una comunità di scienziati che, in un certo
senso al mondo e consentono di trovare un posto al suo momento storico, è il fondamento indiscusso dell’attività di ri-
interno. cerca e ciò che le dà una forma.
Il termine contraddittoriale deriva dalla teoria di un fi- Morin accentua la connessione tra visione del mondo e
losofo rumeno del ‘900, Stéphane Lupasco, impegnato paradigma, facendo del secondo il modello della prima.
nello sviluppo di una logica non aristotelica. I latini lo Attraverso la selezione e articolazione di operazioni logi-
chiamano aut/aut, o/o. È uno strumento per imporre coe- che che definiscono la pensabilità di qualcosa all’interno
renza a una realtà riottosa, ma una sua errata applicazione del sistema.
può avere costi cognitivi. La soluzione che si è affermata
viene da Hegel. La sua dialettica prevede una possibilità Al suo intero verrà spontaneo applicare le operazioni
di conciliazione degli opposti senza residui, capace di ge- logiche privilegiate. “Il livello paradigmatico è quello del
principio di selezione delle idee che sono o integrate nel di-
nerare una sintesi che è superamento delle posizioni ini-
scorso e nella teoria, o escluse e rifiutate” e orienta la dire-
ziali, la sintesi definisce una nuova posizione a partire
zione della ricerca e le procedure che essa adotterà per va-
dalla quale si rinnova il ciclo.
lidarsi.
Nell’uso di contraddittoriale esso definisce un’opposi-
LA CONOSCENZA
zione che non può essere superata da sintesi successive,
ma permane generando energia. La retorica della scoperta non è adatta a rappresentare
l’essenza dell’atto cognitivo, essa implica la preesistenza
Contraddittoriale viene recepito come strumento ne- di quello che viene rivelato che dev’essere individuato
cessario di comprensione della realtà un altro pensatore grazie ad apposite strategie che seguano una pista. Queste
del ‘900, Gilbert Durand, attento alla relazione fondamen- strategie costituiscono la ricerca e la rappresentano come
tale tra ragione e universo simbolico-immaginale e all’on- attività procedurale. Il contributo del ricercatore sta nel se-
nipresente molteplicità di significati di ogni manifesta- guire in modo neutrale le tracce oggettive limitando al
zione culturale. Quello che vogliono mettere in evidenza massimo ogni interferenza.
questi autori è la tensione sottostante a ogni tentativo di
interpretazione del reale, che sta al centro dell’idea di Se vi è coproduzione della conoscenza, se questa è una
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delle interpretazioni della realtà tra le tante possibili, il LA CULTURA OGGETTIVA
rapporto dell’uomo con essa e i frutti che ne derivano e il La cultura oggettiva è considerata come un vasto re-
suo ruolo all’interno dei processi che la generano devono pertorio di strumenti, ideali e realizzazioni all’interno del
essere ripensati, utilizzi e responsabilità. quale i diversi autori mettono in evidenza le componenti
Lo scambio circolare ininterrotto che sempre più ap- che più si confanno alla loro prospettiva. Edward Tylor ne
pare come il processo fondamentale dell’esistente, è la sti- privilegia il versante intellettuale e morale. Bronislaw Ma-
pula di un accordo temporaneo tra lo sforzo di compren- linowski focalizza l’attenzione sulle correlazioni funzio-
sione dell’uomo e l’ambiente che lo circonda e l’uomo nali tra i diversi elementi e sulla crescente importanza
deve essere pienamente consapevole dello scarto essen- della tecnologia e delle conquiste tecniche.
ziale tra l’uno e l’altro che questo comporta. Si tratta di un insieme multiforme e in continua espan-
Il sapere non ha più tratti rassicuranti cui si è abituati. sione che differisce profondamente da un gruppo all’altro
Come afferma Brian Arthur, economista e membro del e da un momento storico all’altro e che sfida gli sforzi co-
Santa Fe Institute per gli studi sulla complessità, che so- noscitivi di coloro che ne fanno oggetto di riflessione.
stiene da tempo la necessità di abbandonare la metafora Charles Darwin ha dato una risposta alla domanda che
meccanicista di Newton a favore di un approccio più dice, come potesse essere possibile che i linguaggi e con-
orientale. vinzioni e produzioni siano così diversi, incomparabili e
sovente opposti e la sua risposta iniziale a questo pressante
Brian Arthur è uno studioso che ha avuto coraggio di interrogativo si avvale di suggestioni derivanti dalle sue
indossare il nuovo paio di occhiali fornitigli dalla stessa teorie sull’evoluzione della specie. È una soluzione che
scienza del XX secolo. La perdita di normatività è stata
concilia esigenze teoriche e simboliche e osservazione.
rilevata da scoperte cruciali maturate al suo interno. Di
Fornisce all’antropologia una missione conoscitiva in ar-
queste scoperte e delle loro conseguenze per il paradigma monia con la gerarchia di valori che viene affermata e un
corrente non si parla. solido fondamento.
Kuhn l’ha definita inerzia, la resistenza del paradigma
Max Weber in un passaggio di una delle sue opere, Il
a quello che lo smentisce e ne mina le fondamenta. L’iner- metodo delle scienze storico-sociali, parla della cultura:
zia è prevedibile, poiché l’intera struttura sociale dipende
“la cultura è una sezione finita dell’infinità priva di senso del
anche dal paradigma ed è improbabile che le élites domi- divenire del mondo, alla quale è attribuito senso e significato
nanti rinuncino alle proprie rendite di posizione per amore dal punto di vista dell’uomo”. La retorica della scoperta è del
del sapere e della sua coerenza. tutto assente.
La conoscenza è frutto di un processo complesso che Come ricorda Maffesoli, “c’è una distinzione classica
vede coinvolte numerose sfere di senso e necessità. Mi- nella filosofia tedesca tra la realtà e il mondo reale. La realtà
chel Maffesoli ricorda che tre sono i moventi del cono- ingloba il mondo reale e le dà senso”. La realtà è la infinità
scere: la libido dominandi (sapere per il potere che ne con- priva di senso del divenire del mondo, il mondo reale è la
segue), la libido sciendi (sapere per il sapere) e la libido somma delle sezioni finite che i diversi gruppi se ricavano.
sentiendi (sapere per la gioia e il piacere che ne derivano).
Va osservato che l’articolazione delle libidines suggerisce La cultura può essere intesa come il risultato dell’ap-
che la conoscenza non è un affare solo razionale, Morin plicazione alla realtà della prima figura del paradigma.
sostituisce il primato esclusivo dell’homo oeconomicus La realtà in cui l’uomo vive è il frutto di una riduzione
con un caleidoscopio di coppie contraddittoriali (vedi I inconsapevole, della messa in forma di una materia stupe-
Sette Saperi). facente e numinosa fino ad addomesticarla abbastanza da
LA CULTURA poterla comprendere. Perché le sue capacità intellettive
non sono all’altezza di un confronto non mediato con la
Termine passe-partout, col quale si spiegano un’infi- realtà e la necessità di una sua semplificazione è ineludi-
nità di questioni, cultura, una parola problema e non una bile. Questa constatazione: dovrebbe indurre a una certa,
parola soluzione, appare come uno stratagemma attra- sana umiltà nei rapporti col mondo e a una dose di cautela
verso il quale si finge di aver capito. nella valutazione delle conseguenze dell’agire; dovrebbe
Parola problema segnala uno snodo cruciale nella com- fornire il modello della conoscenza.
prensione della realtà. Qualcosa di importante che si arti- Questo impone un atteggiamento contraddittoriale an-
cola in diverse sfere di significato, la connessione, tra le che ne confronti di sé stessi, la disponibilità a fare come
quali è tutt’altro che evidente, ma che manifestano nondi- se il sapere fosse sempre affidabile, conservando accesa al
meno quella che Wittgenstein chiamava aria di famiglia. tempo stesso la fiammella della consapevolezza del suo
Soggetti, gruppi e istituzioni partecipano all’opera di essere frutto di numerosi adattamenti e transizioni. Macro,
messa in forma del mondo che è la cultura. Non sottrae meso e micro possono ora esser interpretati come quadri di
spessore e utilità a categorie consolidate, permette di con- comprensione di portata diversa, accomunati dall’insistere
sullo stesso oggetto, la realtà sociale nella sua complessità,
netterle al di là dell’apparente paradosso della portata e
mettendone in risalto aspetti e dimensioni particolari.
dell’estensione incommensurabile-
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La cultura oggettiva si configura da un lato come l’in- CULTURA SOGGETTIVA E IDENTITÀ
sieme dei loro prodotti; dall’altro come un mosaico di pro- Accettando la retorica delle incertezze scientifiche,
vince finite di significato. La cultura di un gruppo si tra- l’uomo si è sottratto alla responsabilità che discende
sforma. dall’atto della scelta, responsabilità dovuta in gran parte
Questa crescente difficoltà di decodifica del mondo in all’imprevedibilità dei suoi risultati. È un accento sulla
cui si vive alimenta il clima di incertezza e ansia diffuso e fase procedurale che imita il metodo scientifico e mira a
che spinge molti autori a ripensare le strategie conoscitive replicare la sua assertività securizzante.
adottate. Il più limpido interprete dei cambiamenti che ne sareb-
ECCEZIONALISMO COGNITIVO E INCERTEZZA bero derivati è stato Max Weber, che ha esplorato le sue
forme e modalità in campi diversi. In azione razionale ri-
Scrive Vandana Shiva, filosofa indiana e ambientali-
spetto allo scopo/azione razionale rispetto al valore si ri-
sta:
trova il tema e il dilemma che ne scaturisce per i soggetti
“La definizione di scientifico data ai sistemi moderni di co- contemporanei.
noscenza e quella di non scientifici, riserva ai saperi tradizio-
nali non ha tanto a che fare con il sapere, ma con il potere. Il Con la prima categoria, Weber intende l’azione econo-
positivismo e i metodi della verifica e della falsificazione erano mica, tesa alla massimizzazione dei profitti e restia a ogni
tutti basati sull’ipotesi che la moderna conoscenza scientifica limite o preoccupazione etica, con la seconda tratteggia
potesse essere definita indipendentemente dalle mediazioni so- una diversa forma di razionalità, dove l’elemento di giu-
ciali”. dizio soggettivo è vincolante e l’importanza del fattore
economico gli è subordinata.
Shiva chiama in causa l’eccezionalismo cognitivo ca-
ratteristico dell’impresa scientifica, l’idea che essa ottenga L’azione razionale rispetto allo scopo è più comoda ri-
un sapere universale dal quale sono assenti influenze sto- spetto all’azione razionale rispetto ai valori.
riche, sociali e culturali. Epistemologia, sociologia della
Queste caratteristiche eroiche sono il fondamento della
scienza e storia delle idee hanno dimostrato che questa as-
cultura soggettiva. Che è qualcosa che ha a che fare con la
serzione dogmatica non risponde al vero.
sfera di senso. La soggettiva è la parte dell’oggettiva, che
Se i successi hanno generato e consolidato un’attesa fi- si è appresa longo i vari processi di formazione e educa-
deistica nei mezzi efficaci prodotti dall’alleanza scienza- zione. È impossibile avere una vaga idea di quello che sa-
tecnologia, il disvelarsi di conseguenze impreviste del loro rebbe possibile conoscere. Già agli inizi del XX secolo
utilizzo su una scala globale ha messo in crisi questa fede. Simmel scrive: “i problemi più profondi della vita moderna
Una riflessione immune da pregiudizi sta portando molti scaturiscono dalla pretesa dell’individuo di preservare l’indi-
autori a riaffermare la limitatezza delle possibilità di com- pendenza e la particolarità del suo essere determinato di fronte
prensione. Nelle parole di Beck: alle forze preponderanti della società, dell’eredità storica, della
cultura esteriore e della tecnica”.
“solo gli eventi della seconda metà del XX secolo ci hanno
reso più comprensibile ciò che intendeva Socrate con la sua Sono indipendenza e particolarità a essere in gioco
enigmatica affermazione: “io so di non sapere”. La società tec- nella cultura soggettiva. Essa è per un verso la forza crea-
nico-scientifica ci ha dato ironicamente la fatale consapevo- trice da cui la cultura oggettiva trae origine; per un altro la
lezza, noi non sappiamo quello che non sappiamo .” capacità originale di giudizio e orientamento che consente
di vivere nella società dandole un senso; per un altro an-
La non esaustività della conoscenza scientifica traspare
cora il processo circolare di trasmutazione dell’esperienza
senza mezzi termini dai risultati più significativi cui essa
e dello studio nello strumentario critico e cognitivo che
stessa è giunta già agli inizi del XX secolo.
alimenta e consente creazione e valutazione.
Una consapevolezza variabile di questa situazione si è
Affinché dalla tensione che le lega scaturisca un cir-
diffusa nel corpo sociale, contribuendo ad alimentare il
colo virtuoso, cultura oggettiva e soggettiva dovrebbero
clima di incertezza che caratterizza l’attuale momento sto-
essere in equilibrio, mentre nella modernità le forze pre-
rico. Incertezza che deriva da un disequilibrio nelle com-
ponderanti della società, dell’eredità storica, della cultura
ponenti dell’atteggiamento verso la scienza e in genere
esteriore e della tecnica mettono più a rischio la sopravvi-
verso la scienza e in genere verso il sapere esperto. Sin
venza dell’autonomia soggettiva. La proliferazione incon-
dalla nascita, la scienza migliore non ha perso di vista
trollata della cultura oggettiva si traduce in una continua
l’aspetto processuale e contraddittorio del suo farsi. Que-
richiesta di attenzione.
sto ha portato all’inversione fondamentale tra verifica e
falsificazione proposta da Karl Popper come critico orien- Dispiegare negli anni la propria cultura soggettiva vuol
tativo della ricerca. Occorre distinguere in metodo della dire farsi misura di sé stessi, inverare l’antico comando
falsificabilità dall’ideologa che ne consegue. Nel quadro delfico -conosci te stesso- e divenire così effettivamente
dell’eccezionalismo cognitivo, è questa ad aver prevalso e unici, come la retorica corrente suggerisce di fare invece
la componente retorica e propagandistica si è affermata in attraverso strategie ingannevoli che passano per le merci
modo sempre più acritico. e il consumo.

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Il legame tra identità e soggettività realizzata può non anche il rispetto dei tempi fino alla durata dei silenzi.
sembrare evidente. Ci si accorge che si tratta di due facce
Nella questione dell’oggetto della sociologia si ritrova
della stessa medaglia.
lo stesso tema che informa il ruolo, si tratta di strategie
LA MORALE analitiche di indubbia utilità, ma che in mancanza di una
Il tentativo di risolvere i dilemmi attraverso la scienza riequilibratura sul versante sintetico-contestuale condu-
e il massiccio ricorso ai dati non ha avuto successo e risal- cono a letture incomplete e alla lunga fuorvianti.
gono questioni che si erano date frettolosamente per supe- Dahrendorf pur conservando la tradizionale coppia
rate. struttura/azione, indica nel ruolo l’anello di congiunzione
Il fatto è che la scienza non ha voce in capitolo per tra i due opposti. In esso convivono e interagiscono aspetti
quanto riguarda le divisioni più spinose con cui gli uomini che il pensiero sociologico aveva fino ad allora immagi-
si confrontano costantemente. nato come alternativi. La retorica moderna tende a negare
ogni forma di limite a favore di un’immagine di autono-
Molti pensatori del XX secolo hanno esplorato confi- mia soggettiva priva di sfumature.
gurazioni diverse del tertium non datur applicato alla mo-
MODELLI DI COMPORTAMENTO E ASPETTATIVE
rale come l’annoso dibattuto sul relativismo dimostra. Af-
frontando la questione con la logica aut/aut le scelte sono Il ruolo è un insieme di modelli di comportamento fi-
entrambe estreme. O l’applicabilità universale si un pre- nalizzato alla soddisfazione di un bisogno o desiderio dif-
cetto oppure l’arbitrio totale nei comportamenti. Quello fuso nel corpo sociale. Da un punto di vista strutturale si
che si nota nella maggior parte dei casi è una logica con- tratta di un ausilio e di uno strumento di regolazione, un
testuale che non può dirsi valida per ogni evenienza. Ri- modo di rendere più semplice la vita dei membri del
sulta dall’articolarsi e correlarsi dei diversi livelli di com- gruppo. Quel che dev’essere chiaro a chi studia il sociale
plessità in gioco in un momento dato e ha la stessa cogenza è che si tratta di casi specifici, di realizzazioni empiriche
di una norma tradizionale. È in grado di adattarsi al mutare particolari e non di necessità strumentali. Come aveva af-
delle circostanze. La saggezza di vita è questo, la capacità fermato Durkheim l’opposizione tra norme e libertà è
di vedere l’equilibrio tra particolare e universale che ogni falsa. La libertà soggettiva può esistere solo grazie alle
caso specifico nasconde e comportarsi e giudicare in ac- norme, all’interno di un sistema di regolazione e riduzione
cordo ad esso. L’esperienza quotidiana è la prova provata della realtà che ribadisce localmente quello che si è visto
che la separazione tra sapere e valore da cui origina la a proposito della cultura.
scienza moderna non è la sola condizione possibile. Si
Questo significa riconoscere la coesistenza e la co-
tratta di un’abilità che deriva dell’esperienza e dalla sua
stante azione reciproca che lega la realtà esterna e il mar-
elaborazione che si è chiamata cultura soggettiva, risale ad
gine di libertà dell’attore e l’elemento di indeterminazione
Aristotele che intendeva “la capacità di emettere giudizi sen-
che ne consegue. Questo andirivieni tra fattore limitante
sati in relazione ad un contesto, laddove la sensatezza corri-
sponde al non fasi guidare dogmaticamente da principi astratti, esterno e strategia soggettiva nell’affrontarlo è quello che
ma dalla considerazione della situazione concreta”. Il giudizio caratterizza il ruolo, la tensione creativa costante che sca-
è correlato con il contesto entro il quale dev’essere appli- turisce dall’articolarsi dello spazio definito dalle regole e
cabile; saggezza è la capacità di riconoscere il contesto e dal movimento soggettivo al suo interno. Come osserva
il quantum di saper vivere esperito ad esso pertinente. Mongardini nelle situazioni sociali è possibile:

IL RUOLO “per l’attore sia un giocatore con le regole, nel senso che la
loro validità viene ridiscussa nelle pratiche della vita quoti-
Tutti sono portatori sani di ruoli sin dalla nascita. Tutti diana, sia un giocatore tra le regole utilizzando o meno quegli
sono esperti nel giudicare le interpretazioni proprie e altri spazi che esse mettono a disposizione della volontà dell’attore.
fino a dettagli impercettibili e nel valutare le sanzioni po- Il margine tra le regole non può essere né troppo largo né
sitive o negative che esse meriterebbero. Si tratta di quello troppo stretto. Se fosse troppo largo l’attore perderebbe quella
che in sociologia si definisce sapere tacito o incorporato, sicurezza istituzionale sulla quale solo può innestarsi il rischio
del suo gioco. Se al contrario il margine di gioco fosse troppo
un sapere del quale si dispone senza esserne consapevoli.
stretto, l’attore sentirebbe venir meno il suo spazio di libertà e
Il ruolo è parte ineliminabile di sé stessi, che influenza con esso il valore della sua partecipazione”.
le proprie scelte e i propri comportamenti, parte dai con-
L’interdipendenza e la relazione richiedono una modi-
fini incerti, con una forte vocazione al protagonismo e
fica nella definizione proposta del ruolo. Le regole,
all’accentramento, che spesso riesce a presentarsi come
l’aspetto strumentale, forniscono il supporto necessario
tutto il sé pur essendo molto vicino a una maschera. Ruolo
all’azione individuale e collettiva, sicurezza istituzionale.
deriva dal latino rotulus, che tra i diversi significati ne pre-
Il margine di libertà è il quantum imponderabile che sfuma
senta due istruttivi: l’elenco delle cause da trattare in tri-
le pretese alla previsione sul versante soggettivo. Il ruolo
bunale che era inderogabile; il canovaccio della commedia
può essere compreso come l’insieme delle aspettative che
romana. Canovaccio e non copione: il primo è uno scena-
derivano dall’occupare una specifica posizione sociale.
rio; il secondo è il testo della pièce teatrale come pensato
dall’autore e richiede la memorizzazione delle battute e L’aspettativa è il luogo del condizionale o la

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percezione informe del possibile non coincidere tra il do- realtà a determinare il ricorso alla fiducia; la seconda
ver essere e l’essere. pensa che:
LE DIMENSIONI IMPLICITE DELL’ASPETTATIVA “quando si ha a che fare con individui, la vulnerabilità con-
nessa al carattere rischioso dell’azione chiama n causa altri
RELAZIONALITÀ
elementi, che poco hanno a che fare con il calcolo stesso. Fi-
La relazionalità, parlare di aspettative significa aspet- darsi comporta aspettative e veicola rappresentazioni”.
tarsi qualcosa da qualcuno e ragionare in questi termini Pendenza trova nel suo lavoro la possibilità di superare
inserisce subito in un contesto, rende il progetto e l’azione
l’ennesima frattura, per lui:
reali e concreti.
“i due caratteri sembrerebbero inestricabilmente intrec-
Nell’idea di aspettativa è evidente la contemporaneità ciati. Quello che ricaviamo dal suo lavoro è l’impressione che
tra l’aver titolo ad aspettarsi e l’esser colui da cui ci si sia possibile generalizzare il carattere duale della fiducia,
aspetta. Questo ravviva la percezione delle proprie respon- estendendolo fino alle situazioni irriflesse del mondo dato per
sabilità e genera un’interessante dinamica che si inserisce scontato”.
nel quadro della morale locale. Mette in una posizione di
superiorità morale che deriva direttamente dalla relazione Accanto alla fiducia istituzionale o sistemica e a quella
e taglia corto con la diffusa pratica della ricerca di alibi. interpersonale, dovrebbe aggiungersi quella naturale o in-
genua, caratterizzata dalla non intenzionalità. La fiducia si
La vita associata ha una componente emotiva e valo- può intendere come:
riale che le letture economistiche e meccanicistiche attuali
sono incapaci di apprezzare e sacrificare. “un’aspettativa positiva che l’altro porterà a termine un
compito che ha effetti su di noi. Non importa se tale compito sia
FARE COME SE espresso e l’aspettativa consapevole. Quello che è veramente
determinante per l’azione fiduciaria è il carattere dell’attesa, i
Il sapere dell’incertezza può esser parte della saggezza,
cui effetti possiedono le caratteristiche della problematicità”.
ma rischia di essere un ostacolo all’agire, portare alla pa-
ralisi e all’angoscia. La convivenza con la finitudine della L’incertezza chiama in causa modalità di rapporto col
vita è da sempre il compito primo dell’umanità e le culture mondo che non possono essere solo razionali e l’onnipre-
e le religioni vengono da molti intese come strategie di senza della fiducia indica una direzione specifica per il
compromesso e accettazione o di occultamento di questo proseguimento e la conclusione delle riflessioni.
fatto fondamentale. Mettono a disposizione dei loro se-
LA RELIGIONE
guaci rappresentazioni e credenze, fondate e condivise.
Oggetto di studio per pochi, come se fosse di poco
L’unica tattica possibile è il fare come se le garanzie
conto e di nessun interesse per il resto della società. We-
esistessero. Nella gran parte dei casi si progetta e si pre-
ber, Durkheim e Simmel l’hanno considerata centrale
vede come se tali gesti rispondessero al vero, come se i
nella comprensione del loro tempo, un argomento cruciale
diversi scarti cui sono soggetti non dovessero rivelarsi.
del quale discernere le molte implicazioni, che andava li-
Il fatto che spesso il come se si realizzi deriva dalla rete berato dai pregiudizi illuministi e che ne facevano
delle reciproche aspettative. Questo non sarebbe possibile nient’altro che menzogne mirate allo sfruttamento dei de-
senza un ultimo ingrediente che consente di compiere que- boli.
sto impegnativo salto, la fiducia. RELIGIONE E RELIGIOSITÀ
LA FIDUCIA
È uno dei pochi fenomeni che si trovano in tutte le so-
Si ponga mente a quante volte si è sentito pronunciare cietà umane, modi diversi, dèi diversi, ma un comune rin-
la parola fiducia e ci si accorge che si è individuato il re vio al trascendente, tanto che Simmel costruisce sull’in-
clandestino del tempo. Se ne parla in politica, economia tuizione di una costanza antropologica di questo tratto la
e finanza, nei rapporti interpersonali e istituzionali. sua teoria. Simmel afferma che un oggetto tanto com-
plesso dev’essere compreso sulla base di una coppia con-
La si invoca ovunque, ma resta inesistente.
cettuale, religiosità e religione. Simmel ritiene che un og-
La fiducia è il fondamento del come se, ciò che per- getto partecipi della sfera religiosa, per un’attribuzione di
mette di superare l’abisso che divide il progetto dalla sua quel senso da una particolare sensibilità:
realizzazione, il fattore imponderabile che trasforma una
“le cose sono religiosamente significative e si elevano in
semplice aspettativa in un reale supporto all’azione e configurazioni trascendenti perché ed in quanto fin dall’inizio
all’esistenza. Se non si credesse di poter realizzare qual- sono state recepite attraverso la categoria religiosa e questa ha
cosa, non si giungerebbe neanche al tentativo. determinato la loro formazione prima che esse avessero una va-
Si è in presenza di un oggetto contraddittoriale nel lidità coscientemente e totalmente religiosa”.
quale calcolo e fede convivono in un ineliminabile stato La sensibilità che rende le cose religiose è la religiosità.
tensivo che si divide tra la concezione razionale e conce- La guidano qualità emozionali, simboliche immaginali:
zione normativa della fiducia. La prima ritiene che sia la
mancanza di informazioni e di capacità di controllo sulla “quando improvvisamente siamo colpiti e scossi nel più
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profondo del nostro essere, non dalla straordinaria bellezza o Quest’ultima spesso manca e per capire cosa acquistare e
sublimità delle manifestazioni della natura, ma spesso da un perché diventa necessaria una schiera di esperti che recla-
raggio di sole che accarezza le foglie, o dalla curvatura di un mano il potere di definire e indirizzare l’operato dei nuovi
ramo nel vento, da qualcosa apparentemente per nulla partico- soggetti in minore. È una dinamica che trasforma il sog-
lare che grazie a una consonanza segreta con l’essere del no-
getto in una forma vuota.
stro essere lo fa vibrare in un particolare moto emozionale”.
L’approccio consumista al problema pretende di risol-
La costante antropologica individuata da Simmel:
verlo una volta per tutte a condizione di poter acquistare
“intende i contenuti dell’esistenza come energia che os- tutto ciò che il sistema giudica necessario a tal fine. È una
serva, agisce e sente e rende così possibile porre di fronte a sé promessa vincolante e per giunta verificabile.
un mondo concreto plasmato da essa – il mondo della religione
di fronte alla religiosità che di per sé è una condizione priva di La deriva della religiosità ricomincia e una delle ipo-
oggetto o un ritmo dell’interiorità”. tesi più accreditate per la nuova destinazione è il ritorno
alla religione, che l’attualità testimonia traumaticamente
La religione è l’oggettivazione e organizzazione di sempre più spesso.
quel che la religiosità ha riconosciuto come religioso, la
formulazione di un credo, il suo articolarsi in gerarchie ri- CREDERE
tuali, l’architettura dei templi e il potere temporale. Questo La crisi della cultura monodimensionale della moder-
è quello che il senso comune intende per religione e che è nità ha restituito alla religione esausta una forza di sedu-
stato ed è ancora criticato. Nella coppia simmeliana non zione che affonda le radici in esigenze umane a lungo mi-
vi è legame assoluto e necessario tra l’uno e l’altro mo- sconosciute che sono di nuovo al centro del gioco della
mento la religione è il modo prevalente attraverso il quale cultura.
la religiosità si è data nella storia, ma non è l’unico. Con
la religiosità diviene possibile ricercare la dimensione re- A questo punto si presenta un’ulteriore difficoltà, che
ligiosa di fenomeni che non hanno nulla a che vedere con si può illustrare collegando a quanto detto un’idea di Sen-
questa sfera d’esistenza. nett che è una delle chiavi di volta del suo Declino
dell’uomo pubblico, la disponibilità a credere. Si tratta
Il primo avvistamento si ha nei dintorni della scienza. della capacità di credere in ciò che non esiste e di agire in
La ragione che si afferma nel mondo occidentale a partire accordo con questa convinzione. Ciò che non esiste com-
dalla metà del XVII secolo non tollera nessuna minaccia prende gli alieni verdi e la libertà, un dio opportunamente
alla sua supremazia, non ha fatto altro che completare la preconfezionato e l’idea di divinità, come anche la grand
separazione delle esigenze (religiosità) dalla struttura che parte delle idee che da sempre hanno costituito la forza
ne era scaturita (religione), mostrando con chiarezza i suoi propulsiva del genere umano. L’uomo ha agito in nome di
interessi mondani. qualcosa che non esisteva si creda che dovrebbe esserci e
Queste esigenze richiedono altri mezzi per essere sod- lotti per far sì che questo si avveri. Lo stesso verbo avve-
disfatte ed è in primis la scienza nascente a essere sovrac- rare implica la transizione tra un qualcosa che prima non
caricata di un senso trascendente c’è e poi è lì. Se si sminuisce la capacità di credere in ciò
che si immagina piuttosto che in ciò che è dato ed esi-
Queste esigenze richiedono altri mezzi per essere sod- stente, l’intera sfera dei valori perde di senso. L’attualità
disfatte ed è in primis la scienza nascente a essere sovrac- dimostra questo rischio meglio di qualunque ragione.
caricata di un senso trascendente e soteriologico, relativo
alla salvezza dell’anima. Il discorso scientifico ha un ver- “la fede rimane un bisogno sociale fondamentale anche
quando l’umanità smette di credere negli dèi. Ciò che caratte-
sante tecnico, suscita passioni, attese e speranze, fin
rizza la nostra epoca non sono le tendenze scientifiche e razio-
quando quest’entusiasmo diviene sospetto agli occhi dei nalistiche, ma il fatto che la scienza viene usata contro l’idola-
guardiani dell’ortodossia. tria. Questa incompatibilità è cominciata nell’Illuminismo e da
La religiosità è costretta a cercare altri materiali da ri- allora non ha mai cessato di rafforzarsi. Nel XIX secolo si passò
vestire della sua aura e trova l’eroe del XIX secolo, il Sog- da una religione senza idoli a una condizione più introspettiva:
le credenze si concentrarono sempre più sulla vita immediata
getto, percependo le profondità mistiche di cui la Riforma
dell’uomo e sulle sue esperienze, assunte a criterio di ciò egli
gli ha fatto dono. Sulla scorta delle tesi calviniste sulla può credere. L’immediatezza, la sensazione, la concretezza:
predestinazione, il successo, l’originalità acquistano una una volta bandita l’idolatria è solo in quest’ambito che può na-
dimensione di salvezza che resterà loro attaccata anche scere la fede. Demistificati gli dèi, l’uomo mistificò la propria
quando l’energia creatrice le avrà abbandonate. Il punto condizione”.
debole della dinamica interiore sta nel suo riflesso este-
riore. La prospettiva è andata progressivamente restringen-
dosi e i codici di credenza sono diventati soffocanti.
Il riduzionismo economicistico ha buon gioco nel pro-
porre una variante di questa catena di conseguenze che ne I codici di credenza non hanno a che fare solo con il
capovolge il senso. Le merci diventano segno manifesto soprannaturale, ma definiscono anche le modalità con cui
di successo, significando allo stesso tempo potere mone- si ricopre un ruolo, la convinzione con cui le differenti ri-
tario, gusto educato e capacità originale di selezione. chieste e aspettative che in esso trovano espressione ven-
gono soddisfatte.
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Sociologia generale Lineamenti di sociologia generale
“i ruoli non sono semplici pantomime o rappresentazioni in
cui la gente mette meccanicamente in mostra i segni emotivi
giusti nel posto e nel momento giusto. I ruoli implicano anche
dei codici di credenza: fino a che punto, e a quali condizioni, le
persone prendono sul serio il comportamento proprio e altrui,
e le situazioni in cui vengono a trovarsi? Al di là della catalo-
gazione dei comportamenti, si pone il problema del valore at-
tribuito al comportamento specifico di una data situazione”.
Ogni cosa si trasforma in ripetizione sterile e alla lunga
si inceppa. Occorre sbloccare la capacità immaginativa
degli uomini e ridare dignità agli ideali che ne dovrebbero
orientare l’azione. Hillman l’ha descritto in questo modo:
“Bertrand Russell, il filosofo inglese, afferma nella sua ana-
lisi della convinzione che - un contenuto è preso seriamente in
considerazione solo quando ci fa muovere concretamente -.
L’azione nasce dalle credenze. Facciamo agire le nostre cre-
denze. E il nostro muoverci segue una loica in accordo con la
nostra credenza”.
L’inaridirsi della capacità di credere implica anche il
ridursi della capacità di agire nel singolo e dei gruppi dei
quali fa parte.
Il discorso che vuole legittimo solo il dimostrabile, il
quantificabile, il verificabile si è imposto con tanta effica-
cia da rendere impensabile che un atto di fede possa dare
senso alla vita al di là e nonostante le smentite. Per supe-
rare l’impasse è necessario un atto immaginativo che per-
metta di credere nella possibilità di credere e di recuperare
così fiducia sufficiente per agire a favore delle proprie
convinzioni.

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