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Sociologia generale Lineamenti di sociologia generale
Il legame tra identità e soggettività realizzata può non anche il rispetto dei tempi fino alla durata dei silenzi.
sembrare evidente. Ci si accorge che si tratta di due facce
Nella questione dell’oggetto della sociologia si ritrova
della stessa medaglia.
lo stesso tema che informa il ruolo, si tratta di strategie
LA MORALE analitiche di indubbia utilità, ma che in mancanza di una
Il tentativo di risolvere i dilemmi attraverso la scienza riequilibratura sul versante sintetico-contestuale condu-
e il massiccio ricorso ai dati non ha avuto successo e risal- cono a letture incomplete e alla lunga fuorvianti.
gono questioni che si erano date frettolosamente per supe- Dahrendorf pur conservando la tradizionale coppia
rate. struttura/azione, indica nel ruolo l’anello di congiunzione
Il fatto è che la scienza non ha voce in capitolo per tra i due opposti. In esso convivono e interagiscono aspetti
quanto riguarda le divisioni più spinose con cui gli uomini che il pensiero sociologico aveva fino ad allora immagi-
si confrontano costantemente. nato come alternativi. La retorica moderna tende a negare
ogni forma di limite a favore di un’immagine di autono-
Molti pensatori del XX secolo hanno esplorato confi- mia soggettiva priva di sfumature.
gurazioni diverse del tertium non datur applicato alla mo-
MODELLI DI COMPORTAMENTO E ASPETTATIVE
rale come l’annoso dibattuto sul relativismo dimostra. Af-
frontando la questione con la logica aut/aut le scelte sono Il ruolo è un insieme di modelli di comportamento fi-
entrambe estreme. O l’applicabilità universale si un pre- nalizzato alla soddisfazione di un bisogno o desiderio dif-
cetto oppure l’arbitrio totale nei comportamenti. Quello fuso nel corpo sociale. Da un punto di vista strutturale si
che si nota nella maggior parte dei casi è una logica con- tratta di un ausilio e di uno strumento di regolazione, un
testuale che non può dirsi valida per ogni evenienza. Ri- modo di rendere più semplice la vita dei membri del
sulta dall’articolarsi e correlarsi dei diversi livelli di com- gruppo. Quel che dev’essere chiaro a chi studia il sociale
plessità in gioco in un momento dato e ha la stessa cogenza è che si tratta di casi specifici, di realizzazioni empiriche
di una norma tradizionale. È in grado di adattarsi al mutare particolari e non di necessità strumentali. Come aveva af-
delle circostanze. La saggezza di vita è questo, la capacità fermato Durkheim l’opposizione tra norme e libertà è
di vedere l’equilibrio tra particolare e universale che ogni falsa. La libertà soggettiva può esistere solo grazie alle
caso specifico nasconde e comportarsi e giudicare in ac- norme, all’interno di un sistema di regolazione e riduzione
cordo ad esso. L’esperienza quotidiana è la prova provata della realtà che ribadisce localmente quello che si è visto
che la separazione tra sapere e valore da cui origina la a proposito della cultura.
scienza moderna non è la sola condizione possibile. Si
Questo significa riconoscere la coesistenza e la co-
tratta di un’abilità che deriva dell’esperienza e dalla sua
stante azione reciproca che lega la realtà esterna e il mar-
elaborazione che si è chiamata cultura soggettiva, risale ad
gine di libertà dell’attore e l’elemento di indeterminazione
Aristotele che intendeva “la capacità di emettere giudizi sen-
che ne consegue. Questo andirivieni tra fattore limitante
sati in relazione ad un contesto, laddove la sensatezza corri-
sponde al non fasi guidare dogmaticamente da principi astratti, esterno e strategia soggettiva nell’affrontarlo è quello che
ma dalla considerazione della situazione concreta”. Il giudizio caratterizza il ruolo, la tensione creativa costante che sca-
è correlato con il contesto entro il quale dev’essere appli- turisce dall’articolarsi dello spazio definito dalle regole e
cabile; saggezza è la capacità di riconoscere il contesto e dal movimento soggettivo al suo interno. Come osserva
il quantum di saper vivere esperito ad esso pertinente. Mongardini nelle situazioni sociali è possibile:
IL RUOLO “per l’attore sia un giocatore con le regole, nel senso che la
loro validità viene ridiscussa nelle pratiche della vita quoti-
Tutti sono portatori sani di ruoli sin dalla nascita. Tutti diana, sia un giocatore tra le regole utilizzando o meno quegli
sono esperti nel giudicare le interpretazioni proprie e altri spazi che esse mettono a disposizione della volontà dell’attore.
fino a dettagli impercettibili e nel valutare le sanzioni po- Il margine tra le regole non può essere né troppo largo né
sitive o negative che esse meriterebbero. Si tratta di quello troppo stretto. Se fosse troppo largo l’attore perderebbe quella
che in sociologia si definisce sapere tacito o incorporato, sicurezza istituzionale sulla quale solo può innestarsi il rischio
del suo gioco. Se al contrario il margine di gioco fosse troppo
un sapere del quale si dispone senza esserne consapevoli.
stretto, l’attore sentirebbe venir meno il suo spazio di libertà e
Il ruolo è parte ineliminabile di sé stessi, che influenza con esso il valore della sua partecipazione”.
le proprie scelte e i propri comportamenti, parte dai con-
L’interdipendenza e la relazione richiedono una modi-
fini incerti, con una forte vocazione al protagonismo e
fica nella definizione proposta del ruolo. Le regole,
all’accentramento, che spesso riesce a presentarsi come
l’aspetto strumentale, forniscono il supporto necessario
tutto il sé pur essendo molto vicino a una maschera. Ruolo
all’azione individuale e collettiva, sicurezza istituzionale.
deriva dal latino rotulus, che tra i diversi significati ne pre-
Il margine di libertà è il quantum imponderabile che sfuma
senta due istruttivi: l’elenco delle cause da trattare in tri-
le pretese alla previsione sul versante soggettivo. Il ruolo
bunale che era inderogabile; il canovaccio della commedia
può essere compreso come l’insieme delle aspettative che
romana. Canovaccio e non copione: il primo è uno scena-
derivano dall’occupare una specifica posizione sociale.
rio; il secondo è il testo della pièce teatrale come pensato
dall’autore e richiede la memorizzazione delle battute e L’aspettativa è il luogo del condizionale o la
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percezione informe del possibile non coincidere tra il do- realtà a determinare il ricorso alla fiducia; la seconda
ver essere e l’essere. pensa che:
LE DIMENSIONI IMPLICITE DELL’ASPETTATIVA “quando si ha a che fare con individui, la vulnerabilità con-
nessa al carattere rischioso dell’azione chiama n causa altri
RELAZIONALITÀ
elementi, che poco hanno a che fare con il calcolo stesso. Fi-
La relazionalità, parlare di aspettative significa aspet- darsi comporta aspettative e veicola rappresentazioni”.
tarsi qualcosa da qualcuno e ragionare in questi termini Pendenza trova nel suo lavoro la possibilità di superare
inserisce subito in un contesto, rende il progetto e l’azione
l’ennesima frattura, per lui:
reali e concreti.
“i due caratteri sembrerebbero inestricabilmente intrec-
Nell’idea di aspettativa è evidente la contemporaneità ciati. Quello che ricaviamo dal suo lavoro è l’impressione che
tra l’aver titolo ad aspettarsi e l’esser colui da cui ci si sia possibile generalizzare il carattere duale della fiducia,
aspetta. Questo ravviva la percezione delle proprie respon- estendendolo fino alle situazioni irriflesse del mondo dato per
sabilità e genera un’interessante dinamica che si inserisce scontato”.
nel quadro della morale locale. Mette in una posizione di
superiorità morale che deriva direttamente dalla relazione Accanto alla fiducia istituzionale o sistemica e a quella
e taglia corto con la diffusa pratica della ricerca di alibi. interpersonale, dovrebbe aggiungersi quella naturale o in-
genua, caratterizzata dalla non intenzionalità. La fiducia si
La vita associata ha una componente emotiva e valo- può intendere come:
riale che le letture economistiche e meccanicistiche attuali
sono incapaci di apprezzare e sacrificare. “un’aspettativa positiva che l’altro porterà a termine un
compito che ha effetti su di noi. Non importa se tale compito sia
FARE COME SE espresso e l’aspettativa consapevole. Quello che è veramente
determinante per l’azione fiduciaria è il carattere dell’attesa, i
Il sapere dell’incertezza può esser parte della saggezza,
cui effetti possiedono le caratteristiche della problematicità”.
ma rischia di essere un ostacolo all’agire, portare alla pa-
ralisi e all’angoscia. La convivenza con la finitudine della L’incertezza chiama in causa modalità di rapporto col
vita è da sempre il compito primo dell’umanità e le culture mondo che non possono essere solo razionali e l’onnipre-
e le religioni vengono da molti intese come strategie di senza della fiducia indica una direzione specifica per il
compromesso e accettazione o di occultamento di questo proseguimento e la conclusione delle riflessioni.
fatto fondamentale. Mettono a disposizione dei loro se-
LA RELIGIONE
guaci rappresentazioni e credenze, fondate e condivise.
Oggetto di studio per pochi, come se fosse di poco
L’unica tattica possibile è il fare come se le garanzie
conto e di nessun interesse per il resto della società. We-
esistessero. Nella gran parte dei casi si progetta e si pre-
ber, Durkheim e Simmel l’hanno considerata centrale
vede come se tali gesti rispondessero al vero, come se i
nella comprensione del loro tempo, un argomento cruciale
diversi scarti cui sono soggetti non dovessero rivelarsi.
del quale discernere le molte implicazioni, che andava li-
Il fatto che spesso il come se si realizzi deriva dalla rete berato dai pregiudizi illuministi e che ne facevano
delle reciproche aspettative. Questo non sarebbe possibile nient’altro che menzogne mirate allo sfruttamento dei de-
senza un ultimo ingrediente che consente di compiere que- boli.
sto impegnativo salto, la fiducia. RELIGIONE E RELIGIOSITÀ
LA FIDUCIA
È uno dei pochi fenomeni che si trovano in tutte le so-
Si ponga mente a quante volte si è sentito pronunciare cietà umane, modi diversi, dèi diversi, ma un comune rin-
la parola fiducia e ci si accorge che si è individuato il re vio al trascendente, tanto che Simmel costruisce sull’in-
clandestino del tempo. Se ne parla in politica, economia tuizione di una costanza antropologica di questo tratto la
e finanza, nei rapporti interpersonali e istituzionali. sua teoria. Simmel afferma che un oggetto tanto com-
plesso dev’essere compreso sulla base di una coppia con-
La si invoca ovunque, ma resta inesistente.
cettuale, religiosità e religione. Simmel ritiene che un og-
La fiducia è il fondamento del come se, ciò che per- getto partecipi della sfera religiosa, per un’attribuzione di
mette di superare l’abisso che divide il progetto dalla sua quel senso da una particolare sensibilità:
realizzazione, il fattore imponderabile che trasforma una
“le cose sono religiosamente significative e si elevano in
semplice aspettativa in un reale supporto all’azione e configurazioni trascendenti perché ed in quanto fin dall’inizio
all’esistenza. Se non si credesse di poter realizzare qual- sono state recepite attraverso la categoria religiosa e questa ha
cosa, non si giungerebbe neanche al tentativo. determinato la loro formazione prima che esse avessero una va-
Si è in presenza di un oggetto contraddittoriale nel lidità coscientemente e totalmente religiosa”.
quale calcolo e fede convivono in un ineliminabile stato La sensibilità che rende le cose religiose è la religiosità.
tensivo che si divide tra la concezione razionale e conce- La guidano qualità emozionali, simboliche immaginali:
zione normativa della fiducia. La prima ritiene che sia la
mancanza di informazioni e di capacità di controllo sulla “quando improvvisamente siamo colpiti e scossi nel più
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profondo del nostro essere, non dalla straordinaria bellezza o Quest’ultima spesso manca e per capire cosa acquistare e
sublimità delle manifestazioni della natura, ma spesso da un perché diventa necessaria una schiera di esperti che recla-
raggio di sole che accarezza le foglie, o dalla curvatura di un mano il potere di definire e indirizzare l’operato dei nuovi
ramo nel vento, da qualcosa apparentemente per nulla partico- soggetti in minore. È una dinamica che trasforma il sog-
lare che grazie a una consonanza segreta con l’essere del no-
getto in una forma vuota.
stro essere lo fa vibrare in un particolare moto emozionale”.
L’approccio consumista al problema pretende di risol-
La costante antropologica individuata da Simmel:
verlo una volta per tutte a condizione di poter acquistare
“intende i contenuti dell’esistenza come energia che os- tutto ciò che il sistema giudica necessario a tal fine. È una
serva, agisce e sente e rende così possibile porre di fronte a sé promessa vincolante e per giunta verificabile.
un mondo concreto plasmato da essa – il mondo della religione
di fronte alla religiosità che di per sé è una condizione priva di La deriva della religiosità ricomincia e una delle ipo-
oggetto o un ritmo dell’interiorità”. tesi più accreditate per la nuova destinazione è il ritorno
alla religione, che l’attualità testimonia traumaticamente
La religione è l’oggettivazione e organizzazione di sempre più spesso.
quel che la religiosità ha riconosciuto come religioso, la
formulazione di un credo, il suo articolarsi in gerarchie ri- CREDERE
tuali, l’architettura dei templi e il potere temporale. Questo La crisi della cultura monodimensionale della moder-
è quello che il senso comune intende per religione e che è nità ha restituito alla religione esausta una forza di sedu-
stato ed è ancora criticato. Nella coppia simmeliana non zione che affonda le radici in esigenze umane a lungo mi-
vi è legame assoluto e necessario tra l’uno e l’altro mo- sconosciute che sono di nuovo al centro del gioco della
mento la religione è il modo prevalente attraverso il quale cultura.
la religiosità si è data nella storia, ma non è l’unico. Con
la religiosità diviene possibile ricercare la dimensione re- A questo punto si presenta un’ulteriore difficoltà, che
ligiosa di fenomeni che non hanno nulla a che vedere con si può illustrare collegando a quanto detto un’idea di Sen-
questa sfera d’esistenza. nett che è una delle chiavi di volta del suo Declino
dell’uomo pubblico, la disponibilità a credere. Si tratta
Il primo avvistamento si ha nei dintorni della scienza. della capacità di credere in ciò che non esiste e di agire in
La ragione che si afferma nel mondo occidentale a partire accordo con questa convinzione. Ciò che non esiste com-
dalla metà del XVII secolo non tollera nessuna minaccia prende gli alieni verdi e la libertà, un dio opportunamente
alla sua supremazia, non ha fatto altro che completare la preconfezionato e l’idea di divinità, come anche la grand
separazione delle esigenze (religiosità) dalla struttura che parte delle idee che da sempre hanno costituito la forza
ne era scaturita (religione), mostrando con chiarezza i suoi propulsiva del genere umano. L’uomo ha agito in nome di
interessi mondani. qualcosa che non esisteva si creda che dovrebbe esserci e
Queste esigenze richiedono altri mezzi per essere sod- lotti per far sì che questo si avveri. Lo stesso verbo avve-
disfatte ed è in primis la scienza nascente a essere sovrac- rare implica la transizione tra un qualcosa che prima non
caricata di un senso trascendente c’è e poi è lì. Se si sminuisce la capacità di credere in ciò
che si immagina piuttosto che in ciò che è dato ed esi-
Queste esigenze richiedono altri mezzi per essere sod- stente, l’intera sfera dei valori perde di senso. L’attualità
disfatte ed è in primis la scienza nascente a essere sovrac- dimostra questo rischio meglio di qualunque ragione.
caricata di un senso trascendente e soteriologico, relativo
alla salvezza dell’anima. Il discorso scientifico ha un ver- “la fede rimane un bisogno sociale fondamentale anche
quando l’umanità smette di credere negli dèi. Ciò che caratte-
sante tecnico, suscita passioni, attese e speranze, fin
rizza la nostra epoca non sono le tendenze scientifiche e razio-
quando quest’entusiasmo diviene sospetto agli occhi dei nalistiche, ma il fatto che la scienza viene usata contro l’idola-
guardiani dell’ortodossia. tria. Questa incompatibilità è cominciata nell’Illuminismo e da
La religiosità è costretta a cercare altri materiali da ri- allora non ha mai cessato di rafforzarsi. Nel XIX secolo si passò
vestire della sua aura e trova l’eroe del XIX secolo, il Sog- da una religione senza idoli a una condizione più introspettiva:
le credenze si concentrarono sempre più sulla vita immediata
getto, percependo le profondità mistiche di cui la Riforma
dell’uomo e sulle sue esperienze, assunte a criterio di ciò egli
gli ha fatto dono. Sulla scorta delle tesi calviniste sulla può credere. L’immediatezza, la sensazione, la concretezza:
predestinazione, il successo, l’originalità acquistano una una volta bandita l’idolatria è solo in quest’ambito che può na-
dimensione di salvezza che resterà loro attaccata anche scere la fede. Demistificati gli dèi, l’uomo mistificò la propria
quando l’energia creatrice le avrà abbandonate. Il punto condizione”.
debole della dinamica interiore sta nel suo riflesso este-
riore. La prospettiva è andata progressivamente restringen-
dosi e i codici di credenza sono diventati soffocanti.
Il riduzionismo economicistico ha buon gioco nel pro-
porre una variante di questa catena di conseguenze che ne I codici di credenza non hanno a che fare solo con il
capovolge il senso. Le merci diventano segno manifesto soprannaturale, ma definiscono anche le modalità con cui
di successo, significando allo stesso tempo potere mone- si ricopre un ruolo, la convinzione con cui le differenti ri-
tario, gusto educato e capacità originale di selezione. chieste e aspettative che in esso trovano espressione ven-
gono soddisfatte.
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Sociologia generale Lineamenti di sociologia generale
“i ruoli non sono semplici pantomime o rappresentazioni in
cui la gente mette meccanicamente in mostra i segni emotivi
giusti nel posto e nel momento giusto. I ruoli implicano anche
dei codici di credenza: fino a che punto, e a quali condizioni, le
persone prendono sul serio il comportamento proprio e altrui,
e le situazioni in cui vengono a trovarsi? Al di là della catalo-
gazione dei comportamenti, si pone il problema del valore at-
tribuito al comportamento specifico di una data situazione”.
Ogni cosa si trasforma in ripetizione sterile e alla lunga
si inceppa. Occorre sbloccare la capacità immaginativa
degli uomini e ridare dignità agli ideali che ne dovrebbero
orientare l’azione. Hillman l’ha descritto in questo modo:
“Bertrand Russell, il filosofo inglese, afferma nella sua ana-
lisi della convinzione che - un contenuto è preso seriamente in
considerazione solo quando ci fa muovere concretamente -.
L’azione nasce dalle credenze. Facciamo agire le nostre cre-
denze. E il nostro muoverci segue una loica in accordo con la
nostra credenza”.
L’inaridirsi della capacità di credere implica anche il
ridursi della capacità di agire nel singolo e dei gruppi dei
quali fa parte.
Il discorso che vuole legittimo solo il dimostrabile, il
quantificabile, il verificabile si è imposto con tanta effica-
cia da rendere impensabile che un atto di fede possa dare
senso alla vita al di là e nonostante le smentite. Per supe-
rare l’impasse è necessario un atto immaginativo che per-
metta di credere nella possibilità di credere e di recuperare
così fiducia sufficiente per agire a favore delle proprie
convinzioni.