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LOGICA E CONOSCENZA SCIENTIFICA DI JEAN PIAGET

INTRODUZIONE
a) Nel 1967 viene pubblicato Biologie et Connaisance di Piaget, dove vengono collegate le regolazioni
o organiche e i processi cognitivi, collocandoli su un terreno epistemologico, fondato sul concetto di
isomorfismo (forma uguale/costituito da elementi uguali) tra evoluzione biologica e cognitiva. Pone
a confronto le funzioni e le strutture dell’organismo con quelle denotanti le differenti forme della
conoscenza secondo una successione di livelli di complessità crescente. L’ipotesi centrale è che i
processi cognitivi siano sia la risultante dell’autoregolazione organica (di cui riflettono gli essenziali
meccanismi) e come gli organi più differenziati di questa regolazione in seno alle interazioni con
l’esterno.
b) L’opera di Piaget fu criticata da Evert Willem Beth, un logico olandese. Al seguito di queste critica
Piaget sostiene la necessità di condurre studi basandosi su più punti di vista, e la necessità di
coordinare risultati logici e dati psicologici. Quindi bisogna condurre studi riferendosi non ad un
oggetto puntuale ma ad un soggetto epistemico.
c) Nel 1950 vengono pubblicate tre opere fondamentali di Emile Mayerson, Leon Brunschivcg ed Ernst
Cassirer, che segnano l’avvio idi una nuova corrente di studi. Si analizza da un punto di vista
psicogenetico e storico-critico le costruzioni delle conoscenze in un vasto ambito di discipline. si
tratta di studiare le conoscenze non più da un unico punto di vista logico, ma tendendo conto
anche della loro componente storica.

Nel 1967 viene pubblicato Logica e conoscenza scientifica che prende in considerazione la logica, a cui viene
attribuita la prima posizione, seguita da matematica, fisica, biologia, e le scienze dell’uomo.

Piaget propone una lettura meta-psicologica, in quanto volta ad esaminare le varie modalità con cui gli altri
autori discutono a proposito di come si sviluppino ed evolvono specifiche discipline. l’epistemologia
genetica coglie le illimitate ed indefinite costruzioni che il soggetto individuale, così come i soggetti nella
loro storia, realizzano o potranno realizzare. In questo modo la diatriba tra la prospettiva empiristica e
quella innatista è superata da un nuovo strumento di studio chi costituisca dialetticamente le conoscenze.
La dialettica è da intendersi come il metodo generale che consente di andare al di là di statiche posizioni e
superare tutte le barriere. Il problema della conoscenza costituisce l’asse portante nell’opera di Piaget, in
cui abbiamo l’assunto che le differenti forme in cui si suddividono le conoscenze siano il prodotto di una
costruzione, che prende avvio da una globale situazione caotica e che nel loro perfezionamento
comportano molteplici modalità di strutturazione che non sono mai fisse ed immobili anzi si rinnovano e
cambiano.

La posizione costruttivista di Piaget trae le sue fondamenta in due componenti: quella più esplicitamente
filosofica (fenomenologia) e quella epistemologica (costruttivismo), che egli ha cercato di sintetizzare in un
costruttivismo dialettico. Egli sottolinea che sussiste un principio di inseparabilità tra l’atto di conoscere
qualcosa e quello del conoscere se stessi. L’esperienza per Piaget è un’attività di compartecipazione
dell’individuo alla produzione della conoscenza, dell’esperienza fa parte anche la comunicazione. Ne deriva
che anche a livello del linguaggio non esiste un insieme di proposizioni oggettive, ovvero sempre valide.
Interazione tra soggetto conoscente ed oggetto da conoscere è il modo in cui si formano le conoscenze, che
possono essere intese quali azioni compiute dal soggetto nei confronti dell’oggetto, che si dipanano lungo
un percorso di evoluzione cognitiva. La conoscenza del soggetto non è quella di un soggetto in sé ma quella
dell’atto che gli consente di cogliere i rapporti tra gli oggetti e quello tra lui stesso e gli oggetti.
→ Si deve sottolineare l’irreversibilità di ogni conoscenza, esaminata nella sua formazione e sviluppo.
Le conoscenze sono di volta in volta costruite e dunque acquisite, e costituiscono una struttura in
virtù della quale il soggetto dispone degli strumenti adatti a fare proprie situazioni nuove.
All’interno del processo di evoluzione cognitiva sussiste una dinamica che comporta una continua
instabilità e destrutturazione, che si risolve in una successiva ricostruzione ed una nuova
stabilizzazione.
→ Si ha una crescente complessificazione dei fenomeni conosciuti e di quelli conoscibili. Siccome ogni
fenomeno produce una sua rappresentazione attiva da parte del soggetto, si ha che la nostra
conoscenza è costantemente modificata rispetto al fenomeno colto nella sua immediatezza. Questo
grazie all’astrazione riflettente.
→ I fenomeni in quanto tali sono colti sincronicamente e diacronicamente e questo per consentire
una loro effettiva assimilazione e dunque comprensione. C’è l’assoluta necessità di correlare
sempre la modalità sincronica e quella diacronica poiché solo in questo modo sarà possibile
cogliere i rapporti tra le conoscenze e le scienze, la loro immediatezza o mediatezza, l’aggancio al
futuro tramite il passato e la ripresa del passato verso il futuro. Questo favorisce un’effettiva
interazione tra soggetto conoscente ed oggetto da conoscere.

Qualsiasi costruzione cognitiva si fonda su un metodo dialettico di ragionamento, che trae sempre origine
da precedenti esperienze e dalla loro componete euristica. Bisogna tradurle in proposizioni che rimandino
a possibili conoscenze, che in quanto tali possono essere passibili di riproduzione e i ulteriori ampliamenti.
La nozione di verità deve essere sostituita con quella di possibilità e dunque, non si dovrà più ricorrere a
dimostrazioni tramite deduzione quanto invece ad accettazione per argomentazione. Gli obbiettivi che si
pone il costruttivismo: nell’ottica piagetiana occorre immettere una prospettiva teleologica con cui si indica
una concezione secondo la quale gli eventi si realizzano per uno scopo o un fine, e quella teleonomica dove
ci si rifà al finalismo insito delle strutture e delle forme tipiche degli organismi viventi dovuto all’azione della
selezione naturale.

Il costruttivismo è una delle più esplicite manifestazioni della teoria della complessità, poiché lo si può
intendere quale una continua e dinamica integrazione tra differenti prospettive teoriche, le quali sono
collegate tra loro in contesti decentrati e sconnessi. Piaget ha posto le basi relative al superamento
dell’alternativa atomismo/olismo ed alla concezione dell’organismo come insieme di sistemi gerarchico e
stratificato ed ha colto che la chiusura di un sistema deve essere intesa in senso organizzazionale e perciò
non si contrappone ma si accompagna alla sua apertura termodinamica. Non esiste più una gerarchica che
stabilisca la maggiore o minore importanza dei livelli dei sistemi viventi, anzi emerge la necessità di una loro
correlazione. Abbiamo il superamento del vecchio ordinamento secondo cui la complessità di un oggetto
fosse l’ostacolo più grande per la conoscenza oggettiva. Si è collocati in una dimensione cognitiva altra, in
cui viene superata la visione di Kant e si adotta quella di Edgar Morin che distingue la causalità esteriore e
causalità interiore, dove quest’ultima rimanda ad una finalità immanente che diventa evidente con
l’emergere di organizzazioni sempre più complesse. Bisogna uscire dalla causalità lineare ed entrare in una
causalità complessa che è relazionale.

Il termine epistemologia si rifà alla ricostruzione dei metodi utilizzati dalle scienze nelle sue analisi,
sottolineando la genesi e la formazione delle stesse. J. Piaget parla di differenti epistemologie (logica,
matematica fisica biologia e scienze dell’uomo) presentando come:
1. Esterne: volte ad esaminare i percorsi o procedimenti razionali
2. Interne: dedite allo studio degli elementi propri della scienza in questione.
Sono importanti i lavori di George Boole e G. Frege che presentano la seguente situazione: la logica è della
matematica, ne è una parte, tuttavia analizzando la matematica e ricercandone i suoi fondamenti, vediamo,
che si può ricondurli a proposizioni della logica generale. A questo punto di entra nuovamente nel campo
della filosofia, intesa come filosofia della matematica. Definiamo epistemologia interna alla matematica lo
studio dei problemi riguardanti la genesi e la formazione dei concetti. J. Piaget si rifà ad un’epistemologia
interna alle scienze trattate. Bisogna individuare i possibili collegamenti delle differenti forme della
conoscenza in modo da far derivare la loro unitarietà sulla base delle loro epistemologie interne. Piaget
propone anche un’epistemologia derivata: una riflessione riguardo a quelli che sono i significati di ciò che di
volta in volta si acquisisce, interconnettendoli con l’insieme delle nozioni possedute in campi ad esso
connessi. L’epistemologia genetica, attraverso lo studio della psicologia genetica della conoscenza, diviene
un’effettiva teoria scientifica, che si spinge oltre le teorie neokantiane, neopositiviste e della filosofia
analitica.

Implicazione significante: rimanda ad una connessione, un rapporto che si pone tra due proposizioni
(antecedente e conseguente) con l’intento di evidenziare le relazioni dei rispettivi valori di verità. Vale a
dire che in una tavola di verità concernente due preposizioni, alle quali si assegnano tutti i possibili valori di
verità e falsità. L’implicazione è sempre vera salvo quando A sia vera e B falsa. Si divide poi:
1. Implicazione materiale: concernente la definizione formale delle due proposizioni
2. Implicazione semantica: tiene conto del significato della prima proposizione che solo se vera
impone verità alla seconda.
L’implicazione significante, nella visione psicogenetica è strumento di coordinazione tra gli schemi di
azione.

E. von Glaserfeld apporta un’apertura al costruttivismo e ritiene che la conoscenza sia un processo ancor
prima di un risultato, formata dall’azione e dall’interazione e da intendere come una ricerca di agire a
pensare in relazione ai fini preposti. Questo impedisce di ridurre l’epistemologia costruttivista ad una
semplice per quanto utile metodologia didattica ed a dotarla di un alto valore filosofico. Siccome ciò che si
apprende tramite costruzione è condizionato dalle influenze dell’ambiente sociale, si tende ad investigare
su quanto quest’ultimo abbia influenza sulla crescita cognitiva dell’individuo. Piaget rimanda ad una lettura
del costruttivismo volta ad esaminare le comunicazioni interne ai sistemi sociali, oltre alle possbili strategie
di apprendimento. Il costruttivismo si è amplificato a proposito della modalità di intendere la conoscenza in
rapporto al progresso della cibernetica, nell’ottica del costruttivismo la cibernetica è lo strumento con cui si
indaga una realtà costruita ed agita dal soggetto stesso. Da qua deriva la divisione di Forster tra cibernetica
prima e seconda cibernetica. Il testo di Piaget apporta nuove nozioni alla teoria dei sistemi, che ora può
essere letta dal punto di vista di un sistema auto-referenziali che pur essendo organizzativamente chiuso, è
in grado di compensare le perturbazioni provenienti dall’ambiente esterno, mantenendo la propria
organizzazione.

NATURA E METODI DELL’EPISTEMOLOGIA


1.L’ESPISTEMOLGIA E LE SUE VARIETA
L’epistemologia può essere intesa
1. come lo studio delle conoscenze valide (dove il termine costruzione comprende sia le condizioni di
accesso sia le condizioni propriamente costruttive.
2. Lo studio del passaggio da stati di minore conoscenza a stati di conoscenza più avanzati.
L’epistemologia è stata per parecchio tempo una delle branche della filosofia, ma oggi è legata alle
riflessioni che gli scienziati fanno a proposito delle loro discipline. L’epistemologia, come la logica, si fonda
su un’analisi di carattere scientifico, perché la natura dei problemi di cui si occupa comporta una
coordinazione tra ricerche logiche, psicologiche e metodologiche.
Le grandi forme di epistemologia
La relazione tra filosofia e scienze:
· La conoscenza scientifica vuole arrivare ad una certa oggettività con metodi sia deduttivi che
sperimentali. Questa oggettività non esclude l’attività del soggetto, che deve però essere diviso in:
→ Soggetto epistemico: attività di classificare, numerare e ordinare, è comune ai soggetti allo
stesso livello di sviluppo.
→ Soggetto individuale/psicologico: simbolizzazione di una serie di numeri tramite immagini
mentali diverse per ogni individuo.
Quindi la conoscenza scientifica vuole giungere ad una oggettività tramite un duplice moto di
adattamento all’oggetto e di decontrazione del soggetto individuale.
· Un sistema filosofico tende a considerare la totalità dell’esperienza vissuta. Ma questo pone un
problema di conoscenza perché prima o poi sarà riflessa la personalità del suo autore.

Le teorie della conoscenza vengono classificate in 3:


1. Metascientifiche: Quelle che prendono avvio da una riflessione sulle scienze e tendono ad
espanderla in una generale teoria della conoscenza.
2. Parascientifiche: Quelle che, basandosi su una critica delle scienze, tendono a pervenire ad un
metodo di conoscere distinto dalla conoscenza scientifica.
3. Scientifiche: Quelle che si collocano all’interno di una riflessione sulle scienze.

Le epistemologie meta-scientifiche
La prima delle grandi epistemologie è stata incentrata sulle matematiche ed era realista. Questa
epistemologia era quella greca e si basava sulle operazioni logico-matematiche che si sono costruite nella
storia prima dell’esperienza fisica, chimica e biologica, sono ricavate dalle azioni del soggetto sull’oggetto e
possono essere utilizzate senza coscienza della loro esistenza. Pitagora riteneva che i numeri interi
costituivano gli elementi degli oggetti e delle figure ma il realismo pitagorico è sfociato in una crisi con la
scoperta dei numeri irrazionali. Platone ipotizza l’esistenza di forma ed idee che non derivano dal mondo
sensibile ma da un universo distinto dalla realtà sensibile, in cui il soggetto può percepirle per intuizione
diretta ma immateriale. L’epistemologia platonica ha costituito una dottrina meta-scientifica. Aristotele
attribuisce alle forme e alle idee un ‘esistenza indipendente dal soggetto ed ai quali lo stesso soggetto era
subordinato: da qui la teoria delle Forme immanenti agli oggetti, che determina le loro proprietà. Il
soggetto scopre queste forme attraverso la percezione degli oggetti e l’astrazione. Il problema è che
Aristotele ha mancato la connessione tra logica e matematica. Solo tra il XVI e il XVII abbiamo una presa di
coscienza con un’attitudine sintetista (libertà delle costruzioni). Due eventi fondamentali sono stati:
1. La costruzione dell’algebra, quale disciplina autonoma valida ed importante tanto quanto la
geometria
2. La sintesi dell’algebra e della geometria in una geometria analitica scopre da Cartesio.
Cartesio è in opposizione con Aristotele e fonda la moderna epistemologia esprimendo tre idee centrali:
1. L’esistenza di un soggetto cosciente e non più contemplativo
2. Un parallelismo tra estensione e pensiero, incorporando così il movimento nel dominio delle idee
chiare e distinte
3. Generalizza le possibili applicazioni della matematica e della fisica. Questo produce un importante
teoria della causalità che occupa tutta la moderna epistemologia. La scoperta del Cogito ha portato
al superamento del realismo degli antichi.
Newton e Leibniz hanno inventato il calcolo delle flussioni o anali infinitesimale. Kant si è definitivamente
staccato dal realismo delle apparenze, per collocare nel soggetto l’origine della necessità deduttiva e delle
differenti strutture che rappresentano l’oggettività. Ha scoperto il ruolo delle categorie a priori, la
possibilità dei giudizi sintetici a priori da aggiungere ai giudizi analitici. Tutti questi autori hanno superato le
precedenti teorie e ne sono usciti, da qua deriva il concetto di epistemologia meta scientifica.

Le epistemologie parascientifiche
Si sforzano di prendere avvio da una critica particolarmente restrittiva per fondare una conoscenza di
differente forma. Importante è la teoria della conoscenza costruita da Bergson. L’idea è che la scienza è
sempre meno obiettiva e sempre più simbolica, nella misura in cui procede dal fisico allo psichico,
attraverso quel che è vitale. Esisterebbe quindi una differenza tra le conoscenze di natura intuitiva da un
lato e scientifica e razionale dall’altro. C’è un’inadeguatezza della scienza e nell’intelligenza nel raggiungere
l’essenziale potere di costruzione continua dovuta ai processi mentali e vitali. Bergson si impegna a
difendere due nozioni:
1. L’intelligenza è legata all’azione
2. L’autentica conoscenza è una costruzione continua e creatrice di nuove strutture.
Bergson ha svolto una buona critica dell’immagine ma ha mancato quella dell’operazione in quanto tale.
In conclusione, le antitesi bergsoniane descrivono solo una dualità di aspetti all’interno delle funzioni
cognitive e non una critica all’intelligenza in quanto tale e neppure alla scienza. La ricerca opposizione tra
tempo fisico e durata psicologica risulta fittizio.

L’epistemologia fenomenologica
L’idea essenziale è che esista una intuizione delle essenze, ma che le essenze siano inseparabili dai
fenomeni o dai fatti. Il passaggio dal fatto all’essenza viene chiamata riduzione fenomenologica e consiste
in una sorta di liberazione dalla natura e dal proprio corpo. Secondo Husserl gli studiosi ricorrono
continuamente all’intuizione delle essenze, ma senza dubitarne: se le contestano non è in funzione della
stessa ricerca scientifica ma quando fanno filosofia della loro scienza e cedono alle credenze positiviste od
empiristiche. In psicologia vuol giungere ad una teoria della conoscenza quale vissuto intenzionale. In
psicologia vuol giungere ad una teoria della conoscenza quale vissuto intenzionale. L’altro aspetto della sua
dottrina consiste nel volere superare le scienze od alcune tra queste. La fenomenologia si propone di
fornire l’analisi dettagliata, che tende a superare un certo numero di discipline, alcune formali ma altre
genetiche, e ritiene di poter completare quest’ultime tramite una ricostruzione delle genesi ideali. Husserl
vuole cogliere l’origine del mondo poiché le forme sono allo stesso tempo le essenze determinanti. Husserl
ammette la legittimità della psicologia in quanto scienza della natura, per quanto si limiti allo studio del
soggetto reale inserito nell’universo spazio-temporale. Husserl si converte all’anti-psicologismo e si sforza
di andare oltre ai dati sperimentali nella direzione delle essenze e per dare vita ad una psicologia
intenzionale atta a questo superamento.

Le epistemologie scientifiche
Propongono l’esclusivo fine di spiegare la conoscenza scientifica e non mirano più alla conoscenza in
generale, si propongono di derivare il valore della conoscenza scientifica ma con una novità: si trovano alla
presenza di una proliferazione di scienze considerevole e di un divenire imprevedibile. Le scienze sono
intese sempre più aperte e non definitive. Hanno tre origini:
1. Presenza di continue trasformazioni delle scienze e alcuni epistemologi hanno la pretesa di stabilire
i principi di queste attraverso un sistema di norme ne varietur (esempio è Comte)
2. Interesse dei filosofi a ricercare nella filosofia delle scienze le informazioni che le riflessioni
speculative non poteva loro fornire a proposito delle trasformazioni della conoscenza
3. Riflessione degli stessi studiosi sugli strumenti di conoscenza di cui dispongono per le loro scienze.
Le correnti positiviste
Vuole stabilizzare le trasformazioni, tendendo da un lato a delimitare le frontiere, e dall’altro a stabilire una
volta per tutti i principi ed i metodi di queste stesse scienze. Molto importante è l’opera di Comte:corso di
psicologia positiva. Il punto iniziale del positivismo di Comte è che esiste una stabile frontiera tra la filosofia
metafisica e le scienze, basata sulla stessa natura dei loro rispettivi problemi. Secondo il positivismo
esistono problemi che per natura sono scientifici e quindi comportano certi specifici metodi di soluzione, e
vi sono altri che spettano alla metafisica. Secondo Comte la scienza si occupa di fenomeni e non della
natura delle cose, e la scienza conosce solo leggi ed ignora il modo di produzione dei fenomeni, vale a dire
la causalità. Riduce il ruolo della deduzione ed impone agli studiosi la considerazione di sfere di reltà tra
loro irriducibili. Vuole porre delle barriere tra i fenomeni ed i modelli che li ampliano o tra le leggi da un lato
e le cause dall’altro, riducendo queste ultime alla deduzione applicata a tali modelli. Il neopositivismo
contemporaneo segna un progresso dall’epistemologia di Comte.

L’epistemologia interna alle scienze


È destinata a chiarire i problemi generali dei fondamenti in funzione dei bisogni spontanei della scienza
stessa, è particolarmente sorprendente sul terreno delle matematiche. L’epistemologia matematica è nata
prima di qualsiasi progresso della logistica e degli sforzi dei logici per riportare la matematica alla logica.
L’idea della riduzione della matematica e della logica ha dato luogo a due correnti opposte, una favorevole
e una sfavorevole ad una simile ambizione. Sono state fondamentali le opere di Poincaré e di Gonseth che
ipotizza una continuità fondante tra le più elementari forme del pensiero naturale e le costruzioni logico-
matematiche. La tradizione di assiomatizzazione logica ha dato luogo a numeri lavori come la costruzione di
sistema di Hillbert e la dimostrazione di Godel sull’impossibilità di provare la non contraddizione di un
sistema attraverso i mezzi appartenenti a questo sistema. Nella fisica abbiamo un ribaltamento delle
nozioni derivato dai mutamenti della scala di osservazione. La biologia, non ha raggiunto lo stadio in cui si
collocano questioni epistemologiche interne, ma ci sono due problemi: il primo riguarda le relazioni tra il
soggetto in quanto biologico e l’oggetto in quanto organismo, e l’altro il soggetto in quanto organismo e
l’oggetto in quanto ambiente. La psicologia e le scienze umane sollevano problemi epistemologici che
prolungano quelli della biologia. Si interrogano riguardo ai possibili modi di acquisizione delle conoscenze
da parte del soggetto in generale.

2.I METODI DELL’EPISTEMOLOGIA


o I metodi d’analisi diretta: i metodi dell’epistemologia consistenti nel cercare di derivare attraverso
una semplice analisi riflessiva le condizioni di conoscenza in gioco in avvenimenti di crisi. L’analisi
diretta solleva dei problemi e verrà sostituita dall’analisi formalizzante oppure da quella genetica.
Un esempio di analisi diretta è l’opera di Poincarè nel suo duplice aspetto relativo all’intuizione del
numero ed all’intuizione geometrica. Il tema generale della sua riflessione è il mistero
dell’adeguarsi della deduzione matematica alla realtà fisica. Cerca di attribuire ai numeri ad ai
ragionamenti numerici un fondamento più profondo di quello della logica ed allo stesso tempo
suscettibile di rendere conto del loro specifico adeguamento alla realtà fisica. Si domanda perché
esistono parecchie geometrie mentre a suo avviso esisteva solo un’aritmetica. Per quanto
concerne il numero il suo metodo consiste nel mostrare che ogni tentativo di ridurre il numero ad
altra cosa differente da se stessa implica già il numero e si colloca all’interno di un circolo da cui
non si esce, se non riconoscendo il carattere primitivo ed irriducibile di questa struttura di numero.
Per quel che concerne le attività del soggetto descrivendo il numero dalle azioni del soggetto, si
ritrova sempre al punto di partenza di tali condotte una condizione preliminare di carattere allo
stesso tempo necessario e generale che sarebbe l’intuizione di n+1, dunque la certezza di poter
incessantemente aggiungere un’unita alle precedenti unità.
o Analisi formalizzante: i metodi che arricchiscono l’analisi diretta dei processi di conoscenza con un
esame delle condizioni della loro formalizzazione della coordinazione tra questa formalizzazione e
l’esperienza. Metodo utilizzato da Frank sulla nozione di causalità. I metodi del positivismo logico
procedono affrontando i problemi passo a passo in relazione alle trasformazioni delle scienze. Il
metodo è incentrato sull’analisi logica del sapere, per tale motivo essi sono chiamati analisi
formalizzante oppure movimento per l’unità delle scienze. Il progetto è quello di giungere
simultaneamente ad una unificazione del sapere scientifico e ad un metodo comune per tutte le
scienze, che fosse di garanzia non unicamente riguardo agli errori ma contro l’accumulazione di
concetti privi di senso e di pseudo problemi, che hanno saturato le discussioni epistemologiche. Si
presuppongono due condizioni inseparabili: il rispetto dei fatti ovvero la fedeltà all’esperienza, ma
anche l’elaborazione di un linguaggio comune ed esatto, e quest’ultima rappresenta l’originalità del
positivismo logico, rispetto a quello classico. Ciò che la scuola si attende da un tale linguaggio è un
triplice risultato di purificazione, semplificazione e sistematizzazione. L’idea centrale del
positivismo logico riguardo alle strutture logico-matematiche è che queste costituiscono
essenzialmente un linguaggio e nient’altro. A tal proposito la dimostrazione della scuola comporta
due momenti complementari: un’analisi diretta della logica e delle matematiche per ricavare i loro
aspetti linguistici e una teoria generale tendente a confermare che la loro componente formale è
riconducibile proprio alla logica.
o Metodo storico-critico: espande i metodi di analisi diretta risalendo dall’esame di un attuale insieme
di dottrine sino allo studio della loro formazione. Il problema storico-critico è affrontato, quando si
giunge ad utilizzare la ricostruzione storica con l’intento di analisi “critica” per scindere le rispettive
componenti della deduzione e dell’esperienza nel momento della formazione di un principio. Il
metodo storico-critico consisterà nell’individuare come di fatto ha proceduto colui che ha scoperto
il principio o coloro che ne hanno anticipato la scoperta. Si tratta di ricostruire con precisione a
quale tipo di esperienze hanno fatto ricorso, quali deduzioni hanno ricavato, e grazie a quale
sistema deduttivo sono giunti ad immaginare queste esperienze. Il metodo storico-critico ha
conosciuto e conosce un impulso particolare negli autori francofoni e con Brunschvigc è sfociato in
una specifica epistemologia.
o L’epistemologia genetica: tende a cogliere le condizioni psicologiche di formazione delle
conoscenze elementari ed a coordinare questi risultati con lo studio delle condizioni di
formalizzazione. Si tratta, per ogni particolare problema epistemologico, di precisare e
sistematizzare da un lato il richiamo della psicogenesi e dall’altro lato di completare l’analisi
psicogenetica tramite analisi dirette e grazie all’analisi formalizzante.

LOGICA
Ogni disciplina scientifica si amplia di per sé stessa in una epistemologia interna che è la teoria dei propri
fondamenti, e un’epistemologia derivata che consiste nel mettere quella interna in relazione con quella
delle altre scienze. Nel caso della logica l’epistemologia interna quasi si confonde con la logica stessa.

Le possibili interpretazioni epistemologiche della logica


Possiamo classificare le epistemologie derivate della logica secondo una tavola con due dimensioni:una
corrisponde alle interpretazioni sia trascendentali sia naturali, e l’altra alle interpretazioni in funzione di
dati d’esperienza. Ne derivano sei possibili varietà:
1. L’interpretazione trascendentale fondata sui soli dati oggettivi che è rappresentata dalla teoria
platonica degli esseri logici, questo significa che la logica costituisce l’assiomatica delle idee
sussistenti. A questa assiomatizzazione spetta fornire le regole del vero e del falso, ovvero
costruire il proprio fondamento.
2. L’interpretazione trascendentale basata sulle strutture del solo soggetto che è costituita
dall’apriorismo.
3. L’interazione trascendentale del soggetto e degli oggetti: ricerca le origini della logica in
un’intuizione pura delle essenze, implicando sia un’attività dell’io trascendentale, sia un insieme di
essenze immanenti a questa attività.
4. L’intepretazione naturale che tende a ricondurre l’origine della logica ad una lettura di dati di
scienze. Posso far uso di linguaggi differenti e uno di questo è quello dell’esperienza. Si passa dal
fatto alla norma, e se la logica può essere intesa come un’assiomatizzazione dei dati psicologici,
questi vengono concepiti in un’ottica empirica.
5. L’interpretazione naturale che rimanda a strutture completamente costruite, come le strutture
operatorie, delle coordinazioni, che intervengono tra le azioni che collegano il soggetto agli oggetti.
6. L’interpretazione naturale che rimanda a ritenere l’assiomatizzazione di attività e strutture
operatorie del soggetto, stabilendo che non si tratta del soggetto individuale ma di quello
epistemico, colto nelle sue parti comuni a tutti i soggetti dello stesso livello di sviluppo.
le prime tre rendono difficile l’interpretazione della logica formalizzata come si presenta nella sua funzione
cognitiva e nella sua struttura. Il pensiero naturale invece è più povero e meno coerente delle logiche
assiomatiche e pertanto non si sarebbe in grado di considerarle come sua formalizzazione, il pensiero
naturale si può formalizzare in alcuni suoi elementi, comporta un aspetto normativo nella coscienza del
soggetto.

La logica in quanto assiomatizzazione delle strutture operatorie del soggetto


Lo sviluppo della logica formale non è mai conchiuso ma consiste in ricostruzioni dovute ad esigenze
emergenti durante il percorso. Il problema è: di che cosa la logica è la formalizzazione? La logica è la
formalizzazione del pensiero operatori, a qualsiasi livello della sua storia, in modi non ancora formalizzati
assiomaticamente. Ai livelli superiori, si tratterà di operazioni differenziati ed astratte da altre operazioni di
livello meno evoluto, ed in cui alcuni elementi sono stati astratti per poi essere ricombinati in nuove
operazioni. Per cogliere le sorgenti non formalizzate e neppure riflesse della logica, occorrerebbe
ricostruire lo svolgimento del pensiero operatorio attraverso molteplici civiltà, questi dati mancano
completamente ma possiamo comunque dare una risposta ai molteplici interrogativi del soggetto.
1. Le operazioni elementari seguono delle azioni , e sono proprio le azioni elementari che iniziano a
condurre verso gli oggetti fisici e si svolgono in un contesto di esperienza. Questa può essere:
o Esperienza fisica: ricavare le proprietà degli oggetti attraverso una semplice astrazione.
o Esperienza logico-matematica: informazione è ricavata dalle azioni svolte sugli oggetti.
L’astrazione non è più semplice, ma è riflettente. L’esperienza logico-matematica non può
essere intesa come un’esperienza interiore, in tal senso l’idea di ordine è costruita
dall’intelligenza e le si impone con necessità. L’idea di ordine è il risultato di ricostruzioni
graduali e sempre più ampie.
2. Il passaggio dalla successione temporale alla connessione extra-temporale indica le tappe dello
sviluppo psicogenetico delle operazioni logiche.
o Primo periodo: abbiamo delle messe in relazione che costituiscono uno schematismo
prefigurante le future operazioni, ma internamente alle azioni, che si svolgono sempre nel
tempo.
o Secondo periodo: le azioni senso-motorie del primo periodo iniziano ad interiorizzarsi in
rappresentazioni. Pensiero operatorio che si caratterizza dalla difficoltà nel cogliere le
trasformazioni e quindi cogliere le invarianti comuni ad ogni trasformazione reversibile.
o Terzo periodo: si raggiunge una certa reversibilità. Viene chiamato livello delle operazioni
concrete, ovvero delle operazioni di classi o di relazioni ancora basato su oggetti
manipolabili e non su enunciati verbali, come le ipotesi.
o Quarto periodo: abbiamo una generalizzazione delle classi che conduce a una
classificazione che è la combinatoria, questa combinatoria permette alle operazioni di cassi
e relazioni di completarsi con operazioni proporzionali. Questa struttura formale raggiunge
una completa reversibilità nelle due forme che sono l’inversione e la reciprocità.
3. Abbiamo la comparsa della necessità logica che rappresenta il problema centrale della psicogenesi
delle strutture operatorie. Riguarda in che modo i collegamenti estemporanei possano divenire
necessari e come questa necessità logica si sostituisca alla semplice esperienza di uno svolgimento
psicologico nel suo determinismo. L’ipotesi è che la logica del logico consista in
un’assiomatizzazione delle strutture operatorie rese necessarie dal loro completamento e dalla loro
chiusura. Il logico procede per astrazioni riflettenti che prendono avvio da qualche cosa. Il punto di
partenza sono gli stessi legami che sono le strutture operatorie, dunque le strutture chiuse che
assicurano il suo funzionamento.
4. Lo sforzo di formalizzazione o di assiomatizzazione a cui il logico si dedica consiste in una condotta
psicologica tra le altre. Per ogni nuovo livello dello sviluppo mentale le nuove strutture operatorie si
elaborano in virtù di un duplice processo di astrazione riflettente e di costruzione propriamente
detta a partire dal livello inferiore, e ricostruzione ampliata al livello successivo. L’assiomatizzazione
della logica non è solo riflessiva ma anche costruttiva poiché crea nuovi strumenti operatori che
superano per potenza ed estensione quelli del pensiero naturale.

EPISTEMOLOGIA DELLE MATEMATICHE


Bisogna combinare l’analisi logica, necessaria per cogliere i presupposti più generali, con un’analisi
genetica, la sola adatta ad individuare i più elementari modi di formazione.

La costruzione del numero naturale


È possibile considerare le matematiche come un sistema di costruzioni che si basano nel loro punto di avvio
sulle coordinazioni delle azioni e delle operazioni del soggetto, e che procedono attraverso una successione
di astrazioni riflettenti. Il bambino al livello preoperatorio non giunge ad una nozione di numero, anche se
verbalmente impara a contare. Nel livello operatorio, vero i 7 anni, giunge all’idea operatoria del numero e
vi perviene basandosi su due strutture operatorie di natura logica:
1. Raggruppamento additivo delle classi
2. Seriazione, ovvero il concatenamento delle relazioni aritmetiche transitive
Da queste strutture si ricava la successione dei numeri naturali, attraverso l’astrazione delle qualità, ovvero
l’eliminazione delle differenze che consente di considerare gli elementi come unità. Questa astrazione
comporta un’equivalenza generalizzata, quindi una possibilità di qualsiasi sostituzione e queste generali
possibilità di sostituzione implica un ordine vicariante.

Strutture matematiche ed operazioni del soggetto


Lichnerowicz parla di due essenziali operazioni:
1. Il prodotto degli insiemi ExF: deriva dai raggruppamenti additivi
2. L’insieme delle parti E: compare più tardi, intorno ai 11 anni, spontaneamente e senza nessuna
formazione scolastica a tal proposito.
Esistono delle strutture madri dalle quali si producono tutte le strutture particolari, per differenzazione e
attraverso combinazioni:
o Strutture algebriche: il cui prototipo è il gruppo, caratterizzato dalla sua struttura operatoria, la sua
reversibilità, la sua associatività e la presenza di un elemento neutro
o Strutture d’ordine: una forma importante delle quali è quella del reticolo, che concernono le
relazioni
o Strutture topologiche: che si fondano sulla nozione di intorno, limite e continuità-
Queste strutture rappresentano il massimo dell’astrazione e di generalità. L’analisi genetica, però, conduce
ad altre realtà iniziali, le più elementari, la base per una successione di astrazioni riflettenti e di costruzioni.
Sono tre tipi di strutture irriducibili le une con le altre e danno via a molteplici combinazioni tra le stesse,
generando strutture più particolari.
o Strutture concernenti oggetti che sono manipolati per mezzo di operazioni, la cui forma di
reversibilità è l’inversione.
o Strutture concernenti relazioni, che sono manipolate per mezzo di operazioni, la cui forma di
reversibilità è la reciprocità.
o Strutture il cui modo di scomposizione si basa sui soli intorni .

La costruzione dello spazio


Il piano senso motorio è il punto di partenza della costruzione dello spazio. Svolge un ruolo genetico che
non è a priori ma che si costruisce gradualmente nel corso dei primi 18 mesi di vita. A livello della
rappresentazione preoperatoria è istruttivo constatare l’assenza di un insieme di invarianti che
diventeranno poi essenziali per la messa in atto del pensiero geometrico. Vi è una valutazione ordinale fra i
punti di avvio, prima di qualsiasi considerazione a proposito degli intervalli tra i punti di arrivo e di partenza.
Quanto a questi intervalli, una distanza nello spazio vuoto non ha lo stesso valore di una lunghezza in uno
spazio colmo. Si formano due raggruppamenti operatori:
1. Composizione partitiva: scomposizione di un tutto continuo in parti infinite in differenziate ed una
ricomposizione additiva ma indipendente da ogni metrica
2. Ordinamento lineare delle posizioni: si costruisce partendo dagli intorni unidimensionali e a parti
dai 7 anni conduce all’inversione dell’ordine, alla trasformazione di un ordine ciclico in lineare e
viceversa.
Da allora prendono avvio due grandi sistemi di operazioni che si costruiscono sincronicamente, il primo
subordinandosi alla presa in esame dei punti di vista e l’altro tramite strutturazione metrica. Una volta
acquisita un’elementare invarianza delle distanze, diviene possibile la misura. Affinché vi sia una misura
monodimensionale occorre essere in grado di suddividere la retta in differenti segmenti. La misura è data
da una sintesi di partizione e spostamento, secondo uno stesso meccanismo costitutivo. C’è un
parallelismo tra le operazioni spaziali e le costruzioni logico aritmetiche.

PROBLEMI DELL’EPISTEMOLOGIA DELLE MATEMATICHE


Ci sono due problemi fondamentali: come possono possibili le matematiche e da dove proviene il loro
legame con la realtà? Il fatto è che, non si mai potuto realizzare un accordo a proposito di ciò che siano gli
esseri matematici.
Alternanza di realismo e costruttivismo nelle interpretazioni storiche della natura degli oggetti matematici
Gli esseri matematici sono consistono in esseri come tutti gli altri, anzi forse non costituiscono nemmeno
degli esseri. È importante chiedersi se il primato dell’essere sia imponga necessariamente per definire
l’oggetto di una scienza. Boutroux ha cercato di caratterizzare l’ideale scientifico dei matematici, ovvero il
modo in cui nel corso della storia hanno concepito l’oggetto della loro disciplina. Ci sono tre grandi periodi:
1. Periodo contemplativo in cui gli oggetti matematici sono intesi come esseri da noi indipendenti e
che lo spirito contempla dall’esterno. Ci sono due avvenimenti: la promozione epistemologica del
realismo nella filosofia platonica delle matematiche che attribuisce ragione agli esseri, e
l’interruzione di questa corrente di pensiero nel corso del periodo alessandrino. L’analisi di Desanti
a proposito della crisi degli incommensurabili ci pone in presenza di un conflitto tra l’aspetto
ontologico del numero e quello operatorio per mostrare che se l’ostacolo è la tendenza a
sostantificare i risultati, allora la soluzione è l’autonomi delle composizioni operatorie. Queste
operazioni sono incentrate sulla misura e non sulla costruzione in quanto tale del numero: lo stesso
tipo dell’oggetto matematicamente componibile non sarebbe il numero intero ma la frazione di
grandezza. La mancanza del gruppo degli spostamenti è dovuta al carattere intra e interfigurale
delle relazioni stabilite dalla geometria greca.
2. Periodo sintetico in cui la matematica è concepita come il prodotto di sintesi operatorie, al cui
interno di dispiegano liberamente le costruzioni del soggetto. È il periodo dell’incorporazione
dell’algebra nel dominio delle scienze, della scoperta della geometria analitica e dell’invenzione del
calcolo infinitesimale tramite generalizzazione dell’algebra. Abbiamo la storica presa di coscienza
delle operazioni, poiché gli esseri matematici non costituiscono più oggetti indipendenti dai loro
costruttori ma appaiono come il risultato delle sintesi.
3. Periodo analitico dove si riscopre l’esistenza di fatti matematici non esterni a noi ma di una
intrinseca oggettività. Questo periodo è caratterizzato da un divario storico caratterizzato da una
separazione tra un periodo di oggettività intrinseca caratterizzata dalla scoperta delle strutture, e
dal periodo sintetizzante in cui la costruzione sembrava più libera perché non erano state
evidenziate le generali condizioni del funzionamento operatorio. Le strutture dell’oggettività
intrinseca indicano un progresso nell’interiorizzazione rispetto alle operazioni più isolate del
periodo sintetizzante.
Non vi sono più esseri matematici nel senso ontologico del termine, poiché per ciascun livello della scala è
possibile assumere come oggetti gli elementi dei livelli inferiori e le stesse operazioni, possono divenire
degli oggetti matematici di una teoria posta ad un livello superiore.

Costruzione e rigore
Se gli esseri logico-matematici sembrano prodotti di una costruzione il problema è quello di comprendere
come questa costruzione sia in grado di regolarsi e di rimanere rigorosa, pur dando vita a oggetti nuovi.
Questo prende il nome di problema della fecondità e del rigore e si suddivide a sua volta in due
sottoproblemi
1. Il problema logico del riduzionismo : le nuove strutture che la costruzione genera si riducono a
quelle utilizzate come strumenti per la stessa costruzione, oppure la costruzione introduce novità
irriducibili e questo legittima logicamente la nozione di costruzione.
2. Il problema psicologico consiste nello stabilire se una scoperta era predeterminata oppure
preformata nell’insieme delle conoscenze già acquisite.
Il problema della costruzione ha attraversato diverse fasi. La costruzione è la specificazione degli oggetti, la
cui esistenza è garantita dagli assiomi, dunque è la possibilità produrli o denotarli uno ad uno. Inizialmente
la costruzione è stata opposta all’identificazione, successivamente il movimento logicista ha introdotto altre
due idee contrarie alla costruzione.
o Riduzione della matematica e della logica: è fallito perché è impossibile dedurre i numeri di classi e
relazioni logiche senza una sintesi. Questa sintesi produce la costruzione del ragionamento ricorsivo
che permette di generalizzare una proprietà per l’intera successione dei numeri.
o Natura tautologica dell’una e dell’altra: non si riduce ad una identità ma si basa su una
combinatoria ed esprime la situazione nella quale un insieme di alternative è sempre vero.
Oggi il problema della costruzione si pone sul terreno dei limiti e delle condizioni della formalizzazione:
dato che una teoria formalizzante non assicura la sua coerenza, l’unica via per raggiungere questo rigore
consiste nel costruire un sistema, che superi quello precedente inglobandolo completamente. In questo
modo Gentzen ha assicurato la non-contraddizione dell’aritmetica classica. Questo produce un
cambiamento, si passa dalla prospettiva piramidale ad una che basa su una serie di costruzioni continue,
ciascuna delle quali colma le lacune della precedente. Sussistono due problemi:
1. Il problema sollevato da Cournot: divide due dimostrazioni matematiche, le prime si occupano di
stabilire la verità di una conclusione, e le seconde la ragione di questa conclusione. Ci si chiede in
cosa consiste questa ragione: una dimostrazione è tanto più soddisfacente quanto più sovente
faccia appello alle leggi di composizione della struttura dell’insieme più prossimo, da cui dipende
questo teorema.
2. Ci si chiede come sia possibile come le costruzioni conservano la loro coerenza e rigore . È la realtà
delle strutture che rende possibile la stabilizzazione e nello stesso tempo la costruttività.

Costruzione ed accordo con la realtà fisica


Se vi è la possibilità di una costruzione matematica allora vi è la possibilità di una regressione senza fine. È
una regressione finita dal punto di vista logico ma senza fine da quello epistemologico. Ogni realtà esterna
alle stesse matematiche è matematizzabile, secondo un processo di assimilazione che si è fatto sempre più
stretto nel corso della storia. questa assimilazione ha tre caratteri:
1. Presto o tardi vi è sempre un successo nella ma tematizzazione
2. Questo successo non implica che le matematiche si limitino a copiare il reale, anzi vi sono continui
superamenti che se avvengono liberamente fanno sì che l’adeguamento al reale sia più efficace.
3. Frequentemente vi è un’anticipazione dello schema matematico rispetto al contenuto fisico che
finisce per colmarlo, poiché una tale anticipazione può comportare intervalli di tempo
considerevoli.
Il problema consiste allora nel comprendere come le costruzioni deduttive siano in grado di assimilare il
reale, superarlo senza compromette l’assimilazione. Si sviluppano una serie di ipotesi:
o Una afferma che le matematiche per quanto siano deduttive nel loro metodo, traggono una parte
della loro sostanza dalla stessa esperienza. Le esperienze possono essere generali e sono quelle che
farebbe il soggetto nelle fasi di formazione prescientifica delle matematiche e le esperienze delle
sperimentazioni particolari che sono all’origine della costruzione di nuove teorie matematiche.
o Un’altra ipotesi sottolinea le quattro fasi che conducono all’assimilazione del reale :
1. Sistemazione dei dati di esperienza: fase indipendente dalla matematizzazione e non è possibile
constatare o registrare un fatto senza un quadro logico matematico.
2. Il modello intuitivo e qualitativo che il fisico assume come guida prima della formalizzazione
attraverso la fisica teorica. Dato che la traduzione dei dati metrici non può essere immediata, è
importante costruire uno schema esplicativo. Abbiamo il perfezionamento del quadro logico-
matematico e l’invenzione di un modello di riferimento ad un tal quadro.
3. Matematizzazione di un tale modello sotto forma di una teoria già astratta, ma reperibile
ancora dalla fisica teorica.
4. Il passaggio dalla fisica teorica alla fisica matematica. Consiste nel promuovere l’amalgama
della fase 3 con l’esistenza matematica.
La fisica-matematica non ricava le sue strutture dall’esperienza: le accomoda dall’esperienza dopo
averla assimilata, poiché questa assimilazione inizia a partire dalle strutturazioni elementari.
o Un’altra ipotesi si basa su tre osservazioni: affinché una conoscenza possa essere considerata come
copia di un oggetto o di un processo, occorre che questi siano indipendenti. Nulla esclude che le
estreme strutture del reale siano isomorfe alle strutture logico matematiche. Nella misura in cui
una teoria sia stata elaborata imitando un modello sperimentale esterna ad essa, questa imitazione
obbedisce alle leggi. Quindi a qualsiasi livello le strutture logico matematiche si accordano
strettamente con il contesto reale ma senza provenire in modo diretto da quello.
Tutte queste ipotesi interpretano il costruttivismo logico matematico tramite astrazioni riflettenti, partendo
dalle strutture operatorie del soggetto e in questo modo ci si inserisce in una regressione senza fine che
risulta utile per raggiungere la realtà biofisica all’interno del soggetto. Abbiamo cinque tappe della
regressione:
1. Mettere in relazione il pensiero logico matematico scientifico con le operazioni logico matematiche
del pensiero naturale.
2. Mettere in relazione le operazioni logico matematiche del pensiero naturale con le strutture senso
motorie.
3. Mettere in relazione le strutture senso motorie con le strutture del sistema nervoso.
4. Mettere in relazione le strutture del sistema nervoso con le strutture della morfogenesi organica
5. Mettere in relazione le strutture della morfogenesi organica con le leggi della biologia molecolare.
Alle origini della conoscenza forse si trova una realtà biofisica che assicurerebbe l’accordo tra l’organismo e
le strutture fisiche, secondo un’armonia che si sarebbe stabilita senza essere prestabilita.

Empirismo-platonismo-apriorismo e dialettica
L’empirismo è insufficiente perché considera l’essere vivente composto da strumenti, mentre l’ambiente
fisico consiste in fenomeni e l’assimilazione del reale attraverso gli strumenti degli esseri viventi e pensanti
può essere solo progressiva. Il platonismo senza oggetto trascendentale si limita a prendere atti del duplice
processo di matematizzazione della realtà sensibile e della crescente necessità interna alle costruzioni
deduttive. Decidere la non contraddizione dell’universo formale nel nome della sua esistenza rappresenta
solo un’avventura. L’apriorismo ha un carattere statico dovuto alla sua illusoria esigenza di
trascendentalismo o cominciamento assoluto. L’interpretazione dialettica è quindi quella più adeguata,
l’idee centrali sono quelle di sviluppo e di sintesi. La sintesi consiste nel proporre una tesi T, negarla in
antitesi non-T e superarle entrambe conciliandole con S, che abbia in sé l’essenziale di T e di non-T ma con
l’aggiunta di nuove proprietà, che eliminano la contraddizione.

L’EPISTEMOLOGIA DELLE SCIENZE UMANE


L’epistemologia del biologo e quella dell’essere vivente, in quanto soggetto od origine del soggetto,
corrispondono a due differenti problemi essenziali.

Classificazione delle scienze dell’uomo


o Le scienze umane nel senso stretto del termine, ovvero un gruppo di discipline che hanno come
oggetto le attività dell’uomo e voglio ricercare le leggi ovvero le relazioni funzionali suscettibili di
verità o falsità rispetto al loro adeguamento reale. I loro metodi consistono sia in sistematiche
osservazioni, sia in deduzioni sia in sperimentazioni. Queste sono la sociologia, psicologia,
antropologia culturale, estetica sperimentale, linguistica, economia politica, econometria, logica
simbolica e epistemologia scientifica.
o Le discipline storiche in senso ampio, il cui obbiettivo è la ricostruzione l’interpretazione del
passato. il presente è incomprensibile senza conoscenza storica. Queste sono le ricostruzioni
filogenetiche in biologia, la pan teologia e la storia della terra.
o Le discipline giuridiche, si occupano di norme e non di fatti, una legge è intesa nel senso giuridico
del termine, ovvero un sistema di doveri e di diritti e non una relazione funzionale.
o Le discipline filosofiche: morale, metafisica, teoria della conoscenza in generale. Alcune discipline si
sono distaccate dalla filosofia per costituirsi come discipline autonome (psicologia, sociologia,
logica ed epistemologia delle scienze). La filosofia di per sé consiste in una ricerca dell’assoluto o in
un’analisi delle totalità dell’esperienza umana, comprendendovi i problemi concernenti i valori.
o
Esame delle relazioni interdisciplinari
La sociologia si occupa di studiare le regole i valori e i segni, e le combinazioni di queste rappresentato
l’oggetto strutturale della sociologia. Esistono strette analogie tra alcune correnti sociologiche, quali quelle
di ispirazione durckheimiana e la linguistica soussuriana. Esistono delle relazioni anche con l’economia
politica, soprattutto dopo il marxismo, si tratta di rapporti globali tendenti ad evidenziare l’azione
dell’economia sull’insieme della società viceversa. La psicologia ha rapporti evidenti con la sociologia, dato
che l’uomo è un essere sociale a partire dall’acquisizione dell’imitazione e del linguaggio. Ha dei rapporti
con la neurologia e con la biologia perché il funzionamento delle funzioni mentali è collegato a quello del
sistema nervoso e dell’organismo nel suo insieme. Le interazioni con la linguistica sono meno ampie, legate
all’insufficiente preparazione linguistica degli psicologi. Oggi però qualcosa sta cambiando, la psicologia
cerca di analizzare le funzioni del linguaggio e il funzionamento della parola, distinta dalla lingua da qua
psicolingua). Le relazioni con l’economia politica sono scarse, mentre quelle con la logica e l’epistemologia
in generale sono fondamentali: con la scoperta dei limiti della formalizzazione i logici hanno preso in
considerazione il problem del soggetto, mentre la psicologia ha preso in considerazione la formazione di
strutture logico matematiche. La linguisticaè legata alla biologia per quanto riguarda le leggi utilizzate dalla
biologia statistica, alla neurologia perché il linguaggio è una funzione semiotica, e alla sociologia.
L’economia politica inizialmente non aveva dirette relazione ma questo cambia con la teoria del gioco e
della fantasia di Neumann che viene utilizzata anche nella psicologia del pensiero e nella percezione, con la
dottrina di Marx che la collega con la sociologia, e con il contributo di Granger che mostra l’economia in
direzione delle scienze fisiche. La logica e l’epistemologia sono in relazione con tutte le altre. La posizione
chiave oggi è occupata dalla cibernetica che tende a proporre la teoria e la realizzazione pratica di
meccanismi allo stesso tempo programmati ad autoregolatori come lo sono gli esseri viventi e vi giunge
utilizzando modelli che può ricavare da ogni settore delle matematiche e dall’algebra e dalla stessa logica.

Scienze dello spirito e scienze naturali


Nel pensiero tedesco le manifestazioni del Geist sono sfociate in una dottrina di opposizione tra la
comprensione (relativa alle intenzioni immanenti ad ogni percorso della mente) e la spiegazione causale (la
sola in gioco nei campi della fisiologica e della fisica chimica). Questo porta a una contrapposizione tra le
scienze dell’uomo e le scienze della natura. Per quanto riguarda i metodi non c’è nessuna opposizione tra
queste due scienze, sia che si tratti di sperimentazione (dove l’unica differenza è che questa si presenta più
limitata nelle scienze dell’uomo rispetto a quelle della natura), sia che si tratti di misure e calcolo. Esistono
delle differenze per quanto riguarda il ruolo della deduzione ma non è così importante da poter introdurre
un’opposizione. Per quanto riguarda i domini ricoperti dalle scienze, le scienze dell’uomo finiscono per
dispiegarsi anche nel campo delle scienze della natura, e le generalizzazioni delle scienze della natura
riguardando anche quelle dell’uomo. I concetti utilizzati introducono invece più marcate opposizioni. Le
strutture sociali si rifanno alle norme ai valori e ai segni, e una norma comporta un’altra secondo un legame
di implicazione e non di causalità. I segni che esprimono queste implicazioni aggiungono un rapporto di
designazione. Quindi, le scienze dell’uomo comportano l’impiego di specifici concetti di implicazione e di
designazione, mentre quelle delle scienze della natura si fondono sulla causalità. In conclusione la
distinzione tra la spiegazione e la comprensione non contrappone le scienze dell’uomo e quelle della natura
ma mette in evidenza due aspetti irriducibili ma indissociabili della conoscenza e ogni scienza tende a
conciliarle in vari modi: le scienze dell’uomo le conciliano nel soggetto umano mentre quelle della natura
nella coordinazione tra dati sperimentali provenienti dall’oggetti e gli strumenti deduttivi forniti dal
soggetto.

L’epistemologia del soggetto umano


Se l’epistemologia interna delle scienze dell’uomo non differisce nei suoi tratti principali da quelli delle
scienze, il secondo grande problema da prendere in esame è quello dei contributi di queste discipline per lo
studio della conoscenza spontanea o naturale del soggetto umano in generale.
Posizione del problema
Il modo in cui l’uomo è riuscito a costruire le conoscenze esatte, proviene da un numero più elevato di
fattori di quanto si possa immaginare. Bisogna considerare: il ruolo del sistema nervoso ed il problema delle
sue formazioni, i meccanismi della psicogenesi, il problema sociogenetico, la codifica e decodifica delle
informazioni e dei legami tra conoscenza e la sua espressione semiotica, l’insieme dei problemi di decisioni
e strategie dell’organizzazione dell’esperienza. Ci sono tre tipi di realtà nel processo di costruzione delle
conoscenze:
1. Strutture iniziali: svolgono un ruolo parziale di determinazione nelle costruzioni
2. Processi aleatori
3. Costruzioni: dirette da esigenze sia esterne che interne.

Le differenti forme di equilibrazione


La nozione di autoregolazione coordina questi tre processi pur conservando la loro autenticità.
L’autoregolazione prende avvio da strutture iniziali, di cui assicura il mantenimento, presuppone
l’intervento di due elementi aleatori (gli elementi perturbatori esterni e gli avvenimenti casuali), può dare
luogo ad una successione di costruzioni dirette internamente. Non sempre le strutture dell’equilibrio sono
legate alle autoregolazioni, ma lo sono sempre in situazioni che interessano direttamente la conoscenza.
Nel caso dei segni arbitrari il senso di una parola non dipende dalla storia ma dal sistema della lingua
considerata e parliamo di un equilibrio momentaneo. La stessa cosa vale per i valori non codificati, mentre
per i valori codificati, l’equilibrio dipende dalla storia ed è collegato ad una equilibrazione maggiorante. Per
quanto concerne la logica o le norme che regolano il pensiero, l’equilibrazione delle coordinazioni tende
alla reversibilità operatoria quale sistema di compensazione. Un ruolo importante è quello delle
composizioni probabilistiche nei processi di equilibrazione, che conduce alle strutture logiche e si manifesta
in due modi: uno dal punto di vista del soggetto dove nello sviluppo preoperatorio non si trova nessuna
forma di ragionamento, dal punto di vista relativo alla spiegazione causale dello stesso processo di
equilibrazione dove ciascuno degli stadi dello sviluppo non è il più probabile fin dall’inizio ma lo diviene una
volta raggiunte le acquisizioni dello stadio precedente.

CLASSIFICAZIONE DELLE SCIENZE E PRINCIPALI CORRENTI


Bacone: classifica le discipline in base alle facoltà dell’animo umano che sono la ragione (strumento delle
matematiche, della fisica e della filosofia), la memoria (genesi della storia) e l’immaginazione (produce la
poesia).
Ampère: classifica le scienze sulla base dei loro contenuti dividendo tra
· Scienze cosmologiche: scienze matematiche, scienze fisiche, scienze naturali, scienze mediche.
· Scienze nosologiche: scienze filosofiche, scienze letterarie, scienze etnologiche, scienze politiche.
Ogni scienza specifica è suddivisa a sua volta in 4 sotto specie che sono:
1. Sottospecie autoptiche: descrittive
2. Sottospecie criptoristiche: derivano da leggi generali
3. Sottospecie troponimiche: derivano da leggi di trasformazione
4. Sottospecie criptologiche: vogliono cogliere ciò che avviene nelle leggi di trasformazione
Spencer: il principio di classificazione delle scienze è da ricercare nel loro grado di astrazione all’oggetto. Si
sviluppa così una serie lineare che va dalle scienze più astratte (vertono sulle forme in cui cu appaiono i
fenomeni), a quelle astratte-concrete (ricercano i fattori dei fenomeni), per arrivare a quelle concrete
(concernono i prodotti dei fattori). La logica per spencer concerne le relazioni tra gli oggetti ed è
l’espressione delle leggi del pensiero. Le sue scienze astratte fanno intervenire il soggetto e non soltanto
l’oggetto, e il problema si pone riguardo alle connessioni tra la psicologia e la logica.
Comte: classificazione delle scienze in modo che lo studio razionale di ciascuna sia fondato sulle leggi più
importanti della precedente e quindi ciascuna costruisce il fondamento della successiva. È una successione
caratterizzata da due proprietà: decrescente generalità perché ogni scienza possiede un dominio più
limitato della precedente, e una crescente complessità perché ciascun nuovo dominio e più ricco del
precedente. Il problema fondamentale di Comte consiste nella logica che lui considera come logica naturale
che però non pone in nessun schema. La parte astratta delle matematiche è una estensione della logica
naturale. La logica è allo stesso tempo l’origine delle matematiche e il prodotto bio sociologico dell’uomo.
Cournot: la sua classificazione si presenta sotto forma di una tavola a doppia o tripla entrata. La prima
dimensione è data dalla serie lineare di Comnte: 1. Scienze matematiche 2. Scienze fisiche 3. Scienze
biologiche 4. Scienze nosologiche 5. Scienze politiche
Una seconda dimensione comporta tre punti di vista:
1. Punto di vista teorico indipendente dalla storia
2. Punto di vista storico
3. Punto di vista tecnico ovvero pratico
Cournot riserva posiziona la llgica nelle scienze nosologiche, è il fondamento di partenza delle
matematiche.
Naville: toglie la logica dalla serie teorica e la colloca nella serie pratica. È possibile porsi tre tipi di domande
riguardo agli oggetti della conoscenza:
1. In cosa consistono le leggi? Le leggi sono relazioni di dipendenza. L’analisi delle leggi o nomologia
caratterizza una prima serie detta teorematica che prende avvio dalla nomologia pura e si sviluppa
tramite le matematiche, la fisica-chimica, la biologia somatica, la sociologia e la psicologia.
2. Che cosa è reale? A questa domanda risponde la storia in quanto scienza dei fatti. Ne fanno parte
l’atronomia, geologia, zoologia e botanica.
3. Che cosa è buono e che cosa non lo è? Queste sono le discipline canoniche, divise a loro volta il
telecanoniche o scienze dei fini e delle norme e proxicanoniche che determinano le regole
dell’azione in tutti i domini.
Reymond: si propone di ristabilire la perduta unitarietà. Secondo Reymond è artificioso separare le leggi dai
fatti poichè la natura dei fatti che preside a quella delle leggi. È artificioso anche opporre troppo i valori ai
fatti, poiché ogni giudizio è sia un giudizio si esistenza sia uno di valore. Giunge ad un dualismo che
giustifica tramite l’analisi del giudizio di esistenza. I giudizi si presentano in due forme irridibili: o sono
monovalenti (conferiscono al loro oggetto un solo modo di essere) o bivalenti (attribuiscono al loro oggetto
due possibili valori). Il problema è che la logica non si limita a solo due valori.
Kedroff: ha il merito di approcciare da vicino un sistema ciclico, in quanto ispirato dal punto di vista
dialettico. Propone un sistema con struttura a fuso. Nella parte centrale abbiamo due serie parallele delle
scienze naturali N e le scienze filosofiche Ph, tra queste è collocata la psicologia Ps che deriva da quelle
naturali e filosofiche. Le matematiche M si pongono tra le scienze N della natura e le scienze filosofiche Ph,
mentre le scienze tecniche si collocano tra le scienze naturali e le scienze sociali (conseguono quelle
naturali). Le scienze umane si costituiscono tra le scienze filosofiche e quelle sociali.
Guye: una serie lineare che procede attraverso aritmetica, geometria, cinematica, fisica, biologia,
psicologia. Si basa su due osservazioni: 1. Nozioni inizialmente indipendenti possono diventare
interdipendenti, 2. È più facile spiegare un dominio più semplice partendo da uno più complesso.

Il sistema ciclico delle scienze II


Il sistema delle scienze si divide in quattro grandi insieme di scienze: 1. Le scienze logico matematiche 2. Le
scienze fisiche 3. Le scienze biologiche 4. Le scienze psico sociologiche. Ordinate da uno a quattro ma con
intersezioni interne e quindi non riducendosi ad una semplice serie chiusa ma ad una ciclica.
I differenti possibili sensi di una classificazione delle scienze
A. Il dominio materiale: l’insieme degli oggetti su cui la scienza si conduce. Segue un ordine ciclico.
B. Il dominio concettuale: l’insieme delle teorie elaborate da queste scienze sul suo o suoi oggetto.
segue un ordine lineare.
C. Il dominio epistemologico interno : insieme delle teorie che hanno per oggetto la ricerca dei
fondamenti o la critica del dominio concettuale B. Segue un ordine lineare.
D. Dominio epistemologico derivato: paragona i risultati ottenuti tramite le scienze considerata con
quelli delle altre scienze. I problemi posti sono quelli delle relazioni tra il soggetto e l’oggetto nella
scienza considerata e stabilire in che modo la sua costruzione sia stata possibile. Nelle matematiche
e nella fisica questo dominio prolunga il dominio C. segue un ordine ciclico.
Nella classificazione delle scienze bisogna tener conto di tutti questi livelli perché sono tra loro
interdipendenti.

Le differenti forme di dipendenza tra le scienze


Queste relazioni di dipendenza sono di diversi tipi perché le differenti discipline non procedono allo stesso
modo. ci sono sei tipi di relazioni di dipendenza:
1. Riduzione unilaterale di una scienza o teoria causale ad un’altra
2. Riduzione per interdipendenza di scienze o teorie causali : una scienza più complessa può essere integrata in
una più semplice, in questo modo arricchisce quella più semplice e la trasforma in un nuovo sistema.
3. Messa in corrispondenza di un sistema causale con un sistema implicativo sino all’assimilazione del primo al
secondo.
4. Messa in corrispondenza di un sistema causale con un sistema implicativo con ricerca di isomorfismo : il
principio di isomorfismo subentra nel momento in cui ogni riduzione unilaterale è incettabile.
5. Interdipendenza tra due sistemi implicativi tramite astrazione riflettente: questa relazione di indipendenza
è l’equivalente della riduzione per interdipendenza tra sistemi di ordine causale. Il processo consiste nel
creare nuove strutture più ricche partendo da quelle più semplici, quindi astrarre dalla struttura
elementare i suoi caratteri generalizzabili riflettendoli sotto forma di una più ampia struttura che ingloba
tutto o parte della prima.
6. Riduzione tra due sistemi implicativi tramite assiomatizzazione : è allo stesso tempo un’espansione della
precedente ed il corrispondente della relazione tra sistemi di ordine causale ma sul terreno implicativo.

Il sistema ciclico delle scienze II


I domini materiali A presentano una struttura di ordine ciclico perché il dominio materiale delle scienze
matematiche si fonda su una logica più o meno elaborata che si basa a sua volta su una logica naturale
dove abbiamo sia una dipendenza per astrazione (tipo 5) sia un’assiomatizzazione propriamente detta (tipo
6). I domini concettuali B costituiscono una serie lineare perché la logica tende ad evitare tutti i circoli e
perché una scienza deduttiva si basa su sé stessa e non si richiama a nessuna situazione sperimentale. I
domini epistemologici interni C sono anch’essi lineari perché il dominio dell’epistemologia interna è quello
che critica i metodi di questa stessa scienza che nella serie B sono lineari. I domini epistemologici derivati D
abbiamo un ordine ciclico perché collega le epistemologie delle altre scienze e non unicamente la propria.
Relazioni tra la logica e le scienze psico-sociali: nei domini materiali A il dominio logico e quello psico
sociologico sono in una relazione di dipendenza tramite assiomatizzazione nel senso che gli oggetti della
logica sono dati come postulati creati da un’assiomatizzazione tramite formalizzazione delle strutture
operatorie del soggetto. Nei domini concettuali B non esiste alcuna dipendenza della logica rispetto alle
scienze psico sociologiche e una scarsa dipendenza di
quest’ultime rispetto alla logica (per il fatto che le discipline sociologiche non sono abbastanza progredite
per dare luogo a una formalizzazione). Nemmeno i domini epistemologici interni C presentano dei rapporti
di dipendenza ciclica. I domini epistemologici derivati D abbiamo una relazione di dipendenza, il dominio
epistemologico derivato della logica è lo studio della natura della logica e della natura ontologica degli
esseri logici rispetto alle differenti possibili sfere di realtà.
Relazioni tra le scienze logico-matematiche e le scienze fisiche: tutte le classificazioni, esclusa quella di
Kedroff, collocano le matematiche all’inizio delle loro serie ed antecedenti alla fisica, perché le
matematiche non fanno ricorso alla fisica ma la fisica utilizza le matematiche per strutturare il proprio
dominio. I domini materiali A gli esseri logico matematici e quelli fisici provengono da due distinte origini,
ovvero la conoscenza fisica si ottiene per astrazione, partendo dagli stessi oggetti mentre quella logico-
matematica è ottenuta per astrazione partendo dalle azioni esercitate su questi oggetti. I domini
concettuali B si tratta di un’assimilazione progressiva di entrambi: quelli fisici sono assimilazioni progressive
di un qualsiasi fatto fisico partendo da elementari forme di osservazione. C’è una transizione impercettibile
dalla fisica sperimentale alle matematiche tramite la fisica teorica e matematica. I domini epistemologici
interni C le scienze fisiche dipendono da quelle matematiche perché utilizzano strumenti logico matematici.
I domini epistemologici derivati D ci sono legami tra l’epistemologia fisica e i settori in cui quella logico-
matematica è inseparabile da quella psico sociologica.
Relazioni tra le scienze fisiche e le scienze biologiche: dal punto di vista dei loro domini materiali A e
concettuali B le discipline biologiche dipendono dalle scienze fisico-chimiche e logico-matematiche. Per
quanto riguarda i domini epistemologici interni C delle scienze biologiche anch’esse dipendono dalle
scienze fisico-chimiche e logico-matematiche in quanto gli studi dei biologi hanno considerazioni logico-
matematiche. nel dominio epistemologico derivato D le discipline biologiche si fondano sull’organizzazione
vivente. La biologia comporta un ampio dominio D in cui esiste una netta interdipendenza tra i livelli
biologici e psico-sociologici.
Relazione tra le scienze psico-sociologiche e quelle biologiche: sia i domini materiali A e quelli concettuali B
delle scienze umane costituiscono casi specifici del dominio A delle scienze biologiche., mentre il dominio B
delle scienze sociali si stacca da quello biologico in quanto concerne le società umane che non dipendono
dalla biologia. Domini epistemologici derivati C abbiamo un parallelismo tra i fatti di coscienza e le
sequenze fisiologiche che equivale ad un isomorfismo tra le strutture implicatrici e quelle causale. Si
considerano i corto circuiti dalla psico fisiologia b al logico matematico a come riduzione del livello
superiore b a quello inferiore a. Nei domini epistemologici derivati D questi corto circuiti vengono intesi
come riduzioni da un altro termine superiore a, logico matematico, ad un altro inferiore b psico fisiologico.
Il cerchio delle scienze, i corto circuiti e le interazioni incrociate
Vi sono corto circuiti quando una relazione di dipendenza conforme all’ordine gerarchico da 1 a 4 salta una
tappa collegando due discipline senza transitare per quelle intermedie. Definiamo intersezione incrociata il
caso in cui sussiste scambio di influenze tra due discipline, non contigue in qualsiasi ordine.

CORRENTI DELL’EPISTEMOLOGIA SCIENTIFICA CONTEMPORANEA

Prima triade → ANTIRIDUZIONISMO RIDUZIONISMO COSTRUTTIVISMO


(strutture senza genesi) (genesi senza struttura) (strutture e genesi)
Ricorso a realtà
Seconda triade trascendentali concepite
↓ come essenze…

1. Platonismo 4. Empirismo
OGGETTO ...indipendentemente da Riduzione alla 7. Dialettica della
ogni oggetto conoscenza dell’oggetto natura
non trascendentale o
fisico.

5. Normalismo e
2. Apriorismo … convenzionalismo
SOGGETTO indipendentemente da Intervento del soggetto 8. Relativismo storico
ogni soggetto che è ridotto all’attività
trascendentale con le sue linguistica consistente nel
intuizioni a priori coordinare segni
convenzionali.

6. Identificazione
Riduce l’attività del
soggetto all’impiego del
INTERAZIONE 3. Fenomenologia … principio di identità e
OGGETTO x indipendentemente sia dal concepisce la conoscenza 9. Dialettica
SOGGETTO soggetto che dall’oggetto degli oggetti come una
riduzione del complesso
al semplice, e ritrova in
ogni processo cognitivo
un’interazione tra
l’identico razionale e il
diverso imposto dal reale.

Le comuni tendenze delle epistemologie interne delle differenti scienze


Per quanto concerne il dominio C esistono molte tendenze generali rintracciabili in tutte le discipline.
o Tendenza che evidenzia l’esistenza di strutture irriducibili , ovvero che non si possono ridurre a più
semplici elementi. Le proprietà di queste strutture incommensurabili rendono conto delle proprietà
elementari. Si considerano le leggi di una struttura in quanto sistema d’insieme. La troviamo nella
gestalt in psicologia e nelle matematiche anti-riduzioniste.
o Tendenza riduzionista tesa a ricondurre il superiore all’inferiore o il complesso al semplice. Si
sviluppa nei settori biologici o psico-sociologici.
o Tendenze nel cercare la chiave dell’intellegibilità in una progressiva costruzione di strutture. Si
sviluppa nel terreno delle scienze dello sviluppo.
I metodi fondamentali del dominio C abbiamo tre correnti interpretative:
o Tendenza che fa ricorso ad intuizioni primitive: si sviluppa nelle matematiche
o Composizione atomistica: tendenza a spiegare le proprietà dei sistemi iniziando da quelle dei loro
elementi. I caratteri specifici delle strutture d’insieme sono considerati come riducibili e non
inerenti alle totalità in quanto tale. Metodo utilizzato è la scomposizione degli elementi.
o Metodo relazionale: consiste nel manipolare le relazioni i cui termini risultano indissociabili dalle
stesse relazioni. Prende avvio da una costruzione di relazioni, ognuna delle quali è già per un verso
totalizzante e che approdano a strutture di insieme o totalità. Sostituisce alle sintesi globali o
totalizzanti o all’analisi lineare, una composizione di interazioni sia genetici sia sincronici.
Confrontando le nozioni di storia, evoluzione e genesi con l’esistenza delle strutture, ci si orienta in tre
direzioni:
o Le strutture rispetto alla genesi: può condurre ad uno strutturalismo senza genesi
o Il primato del divenire rispetto alle strutture: può sfociare in un genetismo senza strutture
o Coordinazione delle due prospettive che conduce ad intendere ogni struttura come il prodotto di
una genesi ed ogni genesi come procedente a partire da strutture anteriori.

Classificazione delle tendenze proprie alle epistemologie “derivate”


Il superamento trascendentale
Il modello per il superamento trascendentale della conoscenza scientifica è fornito dalla fenomenologia. Il
superamento trascendentale è il passaggio dal soggetto psicologico all’io ideale ed al mondo delle essenze.
Husserl è stato fondamentale per questo superamento, in particolare la riduzione epistemologica o
liberazione dall’universo in quanto spazio-temporale, a vantaggio di un accesso alle idee pure ed
extratemporali. C’è una convergenza tra ciò che in campo psicologico chiamiamo decontrazione del
soggetto rispetto all’io e quello che Husserl chiama riduzione. Non è possibile fondare sulla fenomenologia
la dimostrazione di un superamento trascendentale. La norma della logica si basano su se stessa e le
essenze trascendentali ne indebolisce il fondamento.

I superamenti interni
Ci sono superamenti continui e un carattere si progressiva totalizzazione. Superamenti interni significa che
il sistema si rinnova espandendosi, ma che si espande e si rinnova contemporaneamente senza superare le
proprie frontiere ma soltanto rielaborandole. Questi superamenti avvengono perché l’oggetto si modifica
secondo l’accezione che è la fine di ogni scienza, questo perché l’oggetto non si presenta su un solo piano
ma è distribuito secondo scale di osservazione così differenti che relazioni, modelli o strutture adeguate per
una scala non lo sono per un’altra. Nemmeno il soggetto è dato in forma permanente poiché si elabora in
funzione degli strumenti materiali od interiorizzati che produce per agire sull’oggetto. l’oggetto conosciuto
e il soggetto sono condotti, in funzione delle azioni, ad un duplice movimento correlativo di oggettivazione
ed interiorizzazione. Ciascuno di questi due processi si caratterizza con due movimenti, la cui simmetria si
può considerare longitudinale, di progressiva costruzione e di riflessione retroattiva. Quindi abbiamo
l’oggettivazione ed interiorizzazione da un lato e la progressione e retroazione dall’altro: questo è il
quadruplo aspetto della costruzione proprie ai differenti tipi del sapere. Queste caratteristiche non si
distribuiscono mai su un piano uniforme ma attestano la presenza di continue opposizioni da superare e di
perpetui ostacoli, esterni ed interni, da sopravanzare. Essendo il soggetto un sistema di azioni e di
coordinazioni che le collegano, per cogliere le relazioni tra l’oggetto e le strutture non basta considerare la
situazione ad un livello particolare dello sviluppo psicologico ma bisogna risalire alle genesi e comparare tra
loro le tappe del divenire. Nel risalire alle origini si constata che ogni azione svolta dall’essere vivente nel
contesto presuppone una ordinazione di forma generali, ovvero pre-logiche e pre-matematiche.

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