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Capitolo quattro:
La metodologia scientifica e la sociologia si sono spesso poste la domanda gli oggetti
con cui la scienza ha a che fare sono osservabili in quanto esistono o esistono perché
sono osservabili?
Galileo Galilei risponde in parte a questa domanda distingue nei corpi qualità primarie
(oggettive) e secondarie (soggettive). Le proprietà primarie (=quelle visibili dell’oggetto),
come per esempio il moto, il volume, …, esistono indipendentemente dalla natura umana e
l’uomo può farne sensata esperienza; le qualità secondarie (costruite dalla sensibilità
dell’individuo), invece, non esisterebbero senza l’osservazione.
Si tratta della tesi della doppia residenza = distinzione tra entità naturalmente
residenti/esistenti nell’oggetto sottoposto all’osservazione (proprietà oggettive), ed entità
attribuite ad esso che esistono solo nel soggetto osservante (proprietà soggettive).
Inoltre, le proprietà primarie, se ridotte integralmente possono dare vita agli effetti delle
qualità secondarie la riduzione si ottiene attraverso la sperimentazione fisica, in cui le
osservazioni in un determinato tempo, vengono ricondotte a osservazioni precedentemente
effettuate. In questo modo, le qualità secondarie vengono ridotte a semplici nomi di cui non
è possibile fare esperienza associando al termine oggettivo l’idea di non ulteriormente
riducibile le qualità primarie sono oggettive.
Domanda alla base del dibattito sul realismo scientifico oggetti di studio della scienza
sono reali? Le relazioni tra gli oggetti sono reali?
Inoltre, egli è convinto che è bisogna distinguere l’esperienza, l’evento e il meccanismo per
arrivare alla concezione realistica della scienza.
Le tesi neopositiviste hanno, però, dei limiti, come la concettualizzazione nella riflessione
e nella pratica scientifica. Il filosofo tedesco Brentano, a tal proposito, parla della capacità
di percepire mentalmente gli oggetti (intenzionalità). Meinon, filosofo austriaco, riprende
questo concetto e separa l’intenzionalità diretta verso essenza, da quella indiretta verso
esistenze; la prima è superiore in quanto va a creare una categoria astratta.
La demetaficizzazione del realismo è accettabile nel solo caso in cui non venga eliminata la
parte del pensiero.
MEMO si è analizzato un realismo che riduce l’attività scientifica alla ricerca degli
elementi fondamentali della realtà. Concettualizzazione = attività del soggetto ricercatore, il
cui scopo è la costruzione di immagini, di rappresentazioni fantastiche, che possono essere
condivise o meno da altri ricercatori.
-Realismo e spiegazione:
Lo scienziato realista si interessa alla spiegazione e alla predizione dei fenomeni per
controllarli e produrre infine dei risultati sperimentali. Per esempio, Hempel cerca di proporre
un metodo con il quale arrivare a questa spiegazione scientifica egli afferma che,
collegando un fenomeno ad un insieme di altri fenomeni empirici (ritenuti la causa di esso),
i quali sono selezionati da un corpus di conoscenze basate su esserti teorici ed empirici,
essi diventano fenomeni di rilevanza esplicativa “ceteris paribus” ( = a parità di tutte le altre
circostanze), solo ed esclusivamente se tutte le altre circostanze non cambiano. Infatti, tra i
fattori scelti ci potrebbero essere dei meccanismi lenti o elementi che ne implichino il
cambiamento è fondamentale che ogni asserzione sia controllata empiricamente.
Il controllo empirico valido nel caso in cui l’evento da spiegare, i fattori esplicativamente
rilevanti e le conoscenze generali che ne permettono la selezione, sono collegabili secondo
procedure più o meno stabili e collegate a materiale osservativo.
L’idea di base consiste nel credere che gli effetti del processo generativo non sono
prestabiliti, ma dipendono dal contesto, sono contingenti e che gli effetti del resoconto
esplicativo devono essere concettualizzati e associabili a materiale osservativo.
Pawson, ad esempio, ritiene che la coesione sociale è un meccanismo che può originare I
modelli di relazione osservabili concetto ripreso da Merton = la relazione x e y è sempre
mediata da Z, il quale è susseguente a x, ma antecedente a y.
Il modello OCM non è senza fine perché la realtà sociale stratificata (Pawson) ha uno strato
di fondo oltre il quale è impossibile indagare. Però, il metodo dei meccanismi è solo ipotetico
poiché si potrebbe giungere a spiegazioni sociologiche corrette anche senza una relazione
tra x, y. Infatti, possono presentarsi fattori indipendenti da x e propri del contesto la
concettualizzazione è necessaria alla creazione di ipotesi che non possono essere giudicate
né vere né false a priori; la loro correttezza è determinata dall’esperienza empirica e dalla
considerazione dei potenziali fattori z che influenzano il meccanismo x-y.