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Se vero che la filosofia, non appena si dichiara riflessione o coincidenza, pregiudica ci che trover, necessario che ancora una volta essa riprenda tutto, respinga gli strumenti chelariflessioneelintuizione si sono date, sinstalli in un luogo in cui esse non si distinguanoancora,inesperienzechenonsianoancora state elaborate, che ci offranocontemporaneamente, mescolati, il soggetto e l oggetto, lesistenza e lessenza, e forniscano quindi alla filosofia i mezzi per ridefinirli(MerleauPonty,1993,p.147). Inquellaparte,cheMerleauPontyriuscitoaportareacompimento,dellibroIlvisibile elinvisibilerimastointerrottoacausadellasuamortelautoreaffrontaesviluppaun unicotemafondamentale:checosalinterrogazionefilosofica.Linterlocutoreprincipale
Memorandum14,abril/2008 BeloHorizonte:UFMGRibeiroPreto:USP ISSN16761669 http://www.fafich.ufmg.br/~memorandum/a14/alesbello06.pdf
AlesBello,A.(2008).Esseregrezzoehyleticafenomenologica:lereditfilosoficadiIlvisibileel invisibile Memorandum, 14, 6278. Retirado em / / , da World Wide Web http://www.fafich.ufmg.br/~memorandum/a14/alesbello06.pdf
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in questo silenzioso dialogo Descartes, esponente della filosofia riflessiva. Si pone subito,allora,laquestioneriguardantelafunzionedellariflessione.Se MerleauPonty si domanda, in ultima istanza, quale siail senso e il ruolo della filosofia, deve constatare che questo tipo dindagine non pu prescindere dalla riflessivit. Nello stesso tempo si rende conto che il rischio della riflessivit la chiusura della filosofia su se stessa, lavvitamentodelpensierocheperdelaltrodas. DiquestoparadossoconsapevoleMerleauPonty.Egliloesplicita,infatti,scrivendo:A prima vista questo movimento riflessivo sar sempre convincente: in un certo senso simpone, la verit stessa, e non si vede come la filosofia potrebbe farne a meno (1993, p.57). E chiaro che il momento del pensare un momento fondamentale. E chiaro anche che lautocoscienza, di cui parla Descartes, un aspetto umano imprescindibile,cicheautenticamenteumano,cichedistinguelessereumanoda tutti gli altri esistenti. E comprensibile anche che si consideri la riflessivit e lautoriflessivitcomecichevaledipiinassoluto.MerleauPontyloriconosce,quando affermachepropriolacomprensionedallinternodituttocicheiovivoche:far sempre della filosofia riflessiva non solo una tentazione, ma anche un cammino che si deveseguire(idem). A questo punto, per, la domanda radicale: si tratta di appurare se questo tipo di indagine, cos come si tradizionalmente configurata, riesca veramente a cogliere il legame natale fra me, che percepisco, e ci che percepisco. In questa espressione natale si coglie lintenzione profonda dellautore, direi la sua aspirazione. Perch di unaspirazione si tratta, quella di trovare un luogo nuovo per un nuovo inizio con una nuovamodalit.Eilprimoluogononilpensiero,malapercezionechemimettein contattoconilmondo.Sitratta,allora,dimuoverepropriodallanozionedimondo. SidettochedietrolafilosofiariflessivasitrovaDescartes,ma,inrealt,sitrovaanche Kant.Laprovadici,secondoMerleauPonty,chenellAnaliticacisiriferiscequialla Critica della Ragion pura , Kant muove dal presupposto di un mondo possibile. In tal modo, lanalisi riflessiva cade in uningenuit, perch, per costituire il mondo, si presuppone la nozione di mondo, in quanto precostituito. Certamente, anche Kant riconosce la validit dellirriflesso, dichiara di iniziare da esso, ma, allora, necessario andare fino in fondo su questa via, mettere in crisi la filosofia riflessiva e stabilire una relazionereciprocafralariflessioneelirriflesso,fraoriginarioederivato,fracondizionee incondizionato (1993, p. 60). Per usare i termini dellautore fra fede percettiva e riflessione. Ilfilosofochesembraessereriuscitoacogliereesuperareilpuntodeboledellafilosofia riflessiva,secondoMerleauPonty,Husserl.Lacorrelazioneo,addirittura,lacoincidenza fra riduzione trascendentale e riduzione eidetica, proposta da Husserl nel 34 delle Meditazioni cartesiane, interpretata da MerleauPonty come un nuovo modo di intenderelariflessione:Rifletterenoncoincidereconilflussodallasuaoriginefinoalle sueramificazioniestreme,farscaturiredallecose,dallepercezioni,dalmondoedalla ercezione del mondo, sottoponendoli ad una variazione sistematica, alcuni nuclei intelligibili che le resistano, muoversi dalluno allaltro in modo che lesperienza non smentisce,machecidsoloisuoicontorniuniversali(1993,p.70). Lafenomenologia,dunque,definitacomeunasuperriflessione,che,daunlato,sipone la questione della genesi del mondo esistente, ma, dallaltro, anche della genesi dellidealizzazione riflessiva. In tal modo, Husserl affronta il problema eluso dallatteggiamentoriflessivo,stabilendounacorrelazionetraspiritoemondo,cheperlui sono,paradossalmentesipotrebbeaggiungere,troppoperfettamentecoestensiviperch luno possa essere preceduto dallaltro e troppo distinti perch luno possa involgere laltro(1993,p.71). In tal modo, MerleauPonty coglie veramente lintenzione della fenomenologia husserliana, secondolaquale non possibile pensare adunapreesistenzadel mondo a me, perch il mondo sempre un mondo per me ma non si tratta di una chiusura solipsistica, al contrario, il mondo privato che indovino allorigine dello sguardo altrui non tanto privato da impedirmi che, nello stesso tempo, io ne divenga il quasi spettatore(idem).
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In margine al testo che si sta esaminando, intitolato, appunto, Riflessione e Interrogazione, scrive lautore che intende mostrare che la riflessione sopprime lintersoggettivit. Per mostrare ci, necessario ritornare sullanozione di mondo e indagaresullasuapreesistenza,intendendola,per,nelsensochecununicosignificato eununicaidealitdel mondo,pur essendo lenostrevitenoncommensurabili.Al livello del significato, la mia percezione e la percezione che un altro ha del mondo sono la stessae,intalmodo, con la correlazione di principio del pensiero e delloggetto di pensiero, si stabilisce una filosofia che nonconoscendifficolt,nproblemi,nparadossi,n capovolgimenti:unavoltapertutte, io ho colto in me, conlapuracorrelazionedicoluichepensaediciche egli pensa, la verit della miavita, che anche quella del mondo e quella delle altre vite (MerleauPonty, 1993,p.72). Sembra, allora, che laspirazione si sia realizzata: si giunti ad una filosofia in cui la riflessione,insensohusserliano,riflessionespeculare,sguardo.MerleauPontyaquesto punto scrive in margine che avrebbe voluto dedicare un paragrafo alla riflessione nel senso di Husserl. In realt rimangono solo poche righe, ma molto eloquenti, perch il modo di intendere la riflessione da parte del fenomenologo tedesco si distacca dal collegantekantiano,cherintracciasololecondizionidipossibilit,etrovaalloriginedi ogni riflessione una presenza a s massiccia, il Noch im Griff della Ritenzione e, attraverso esso, l Urimpression, e il flusso assoluto che li anima. Questa riflessione presuppone la riduzione della Natura alle unit immanenti (idem, p. 73). Si tratta, pertanto, di procedere alla Tematizzazione dellimmanenza psicologica, del tempo interno(idem). Gi da queste indicazioni si pu constatare che nella ricerca di una nuova dimensione MerleauPonty si pone sulla scia di Husserl da diversi punti di vista: nelluso del linguaggioenellusodeiconcetti. Movendodadomandequotidianeebanaliquali:dovesono?Cheora?Egliosservache necessario indagare checosasiano lo spazio eil tempo,passare,cio, dal piano dei fattia quello dellessenze, ma,giunti aquesto punto,si percorsasolo unaparte del camminochedeveessereprolungatofinoalladomandariguardanteilrapportofraspazio etempoelaloroessenza.Cisignificapassaredallospazioedaltempo,comeesseri, allEssere.Sembrerebbe questaunindaginemetafisicoontologica ein partelo , anche seiltermineEssere,benchscrittoconlamaiuscola,perdailcaratterediAssolutocheha avutonellatradizione.Tuttavia,essomantieneunasuaassolutezza,collocandosialdil, aldisottodeifattiedelleessenzeeaprendounanuovaprospettivaontologica.Lanovit sta nellaggettivo che lo designa, selvaggio o grezzo. E credo che per comprendere questanovitsianecessariocercarneloriginenonesplicita,bensremotanellascoperta delladimensionepassivapropostadaHusserl. Nellopera che si sta esaminando, il riferimento a questo aspetto fondamentale dellindagine husserliana c e non c. Ci sono luoghi in cui appare la ripresa di alcuni suggerimenti provenienti dalle opere di Husserl, altri in cui le espressioni sono cos diverseooriginalichesembraesserelontanidalui.Tuttavia,sipusupporrechelintera argomentazione sia ispirata alla lettura dei testi husserliani, soprattutto ad alcuni manoscritti. Una prova di ci si trova nelle Note di lavoro pubblicate come appendice al testo gi elaborato, in particolare in un appunto del febbraio del 1959, riguardante il primo abbozzodellontologia.Ilprogettochiaro:sitrattadistabileunacontinuitfrairisultati della Fenomenologia della percezione e la nuova ontologia e, pi precisamente, dello Svelamento dellEssere selvaggio o grezzo mediante il cammino di Husserl e della Lebenswelt,incuisivieneasboccare(idem,p.200)eritornaladomandaChecosa lafilosofia?IldominiodelVerborgen(eoccultismo)(idem). IltermineLebensweltinHusserlrimandaadunterritoriochecomprende,alsuointerno, una complessit che richiede una paziente analisi, contenendo in se stesso tutte le
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operazioni e sedimentazioni culturali e, nello stesso tempo, la sfera precategoriale che consentedidescriverelagenesidiquelleformazioni. Di ci consapevoleMerleauPonty:infatti,asuo avviso,lindaginesi devesvolgere su due versanti, quello della descrizione essenziale dei fenomeni e quello dellaloro genesi precategoriale.Pertanto,larispostachesicercapiinaltodeifattiepiinbasso delleessenze,nellEssereselvaggioincuiessieranoindivisieincui,dietroosottole scissuredellanostraculturaacquisita,continuanoadesserlo(1993,p.200)equesto veramenteilprogrammahusserliano,anchesecondottoconunamodalitpeculiareche si cercher di illustrare. Dico subito che quello che determina la differenza fra le due posizionilatteggiamentocriticoassuntodaMerleauPontyneiconfrontidellariduzione trascendentale tuttavia, necessario approfondire il significato della riduzione stessa, percogliereleeventualipossibiliconvergenze. Un primo motivo di vicinanza fra i due pensatori rintracciabile nellaccettazione sostanziale,dapartediMerleauPonty,del34delleMeditazioniCartesiane diHusserl, in cui trattato il rapporto fra la riduzione eidetica e quella trascendentale. Si tratta, quindi, in primo luogo, del tema delle essenze, tema considerato imprescindibile da MerleauPonty.Husserlscrivenelparagrafocitato: Se noi dunque pensiamo la fenomenologia formata puramente secondo il metodo eidetico come scienza intuitiva a priori,tutte le ricerche di essenzenon sono altro che rilevazioni delluniversale ego trascendentale in generale, che contiene in s tutte le pure variazioni di possibilit del mio io esistente di fatto e questio stessocomepossibilit(Husserl,1931/1960,p.120). Pur non accettando la validit della sfera trascendentale, credo che MerleauPonty si interessialloperazionecheconducealtrascendentale.Infondo,sitrattadelloperazione regressiva che va dal fatto allessenza, da un lato, ma, dallaltro, ad un essere grezzo. Particolarmente significativo , a mio avviso il seguente brano che si trovanel capitolo dedicatoaInterrogazioneeintuizione: Quandolafilosofiacessadiesseredubbioperfarsisvelamento,esplicitazione,inquanto sistaccatadaifattiedagliesseri,ilcampocheessadischiudedifattosdisignificati odiessenze,machenonsonoautosufficienti,chemanifestamentesiriferisconoainostri attidiideazionee,grazieaquesti,sonoprelevatidaunesseregrezzoincuisitrattadi ritrovareallostato selvaggioi corrispondenti dellenostre essenzeedei nostri significati (MerleauPonty,1993,p.130). E proprio qui che MerleauPonty coglie il senso delle proposta husserliana nel movimento che va dallalto al basso e dal basso in alto. Ci induce a constatare che il percorsopuesserecosdelineato:1)laricercafilosoficaunprocessodidisvelamento 2)essamuovedaifattiperesplicitarneisignificatioleessenze3)leessenzesononostri atti di ideazionecherimandano non direttamenteai fatti,main senso fenomenologico trascendentaleadunadimensionegrezzaoselvaggia. E opportuno, allora, fermarsi, in primo luogo ad esaminare la presa di posizione del fenomenologofrancesesultemadellessenza. Laquestionedelleessenze Iduelivellidellaltoedelbassosidelineanoconriferimentoalladimensioneesperienziale delvisibile,chelEssereattuale,dicuileessenzecostituisconolevariantipossibili.Ma, poich lideazione un fatto importante e ineludibile, per dirla con Husserl, si pu muoveredallideazionestessaperdomandarcichecosasiaecomesideterminie,quindi, scendere verso lEssere grezzo per poi risalire, con maggiore consapevolezza, da questultimadimensioneversolalto,versolideazione. Ilvisibile,dalqualeMerleauPontyprendelemosse,apreversolinvisibileche,miparedi capire, diverge in una doppia direzione: verso lessenza, lidealit, e verso la regione selvaggia. Ma, nonostante la divaricazione, non c una separazione, tutto unito e connessofinoalpuntocheegliconsideralambitoincuiviviamolambitodellesistenza edellessenzagrezze(1993,p.135),definizionechesembraparadossaleseriferitaalle
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essenze, macon la qualesi intende dire chefatticit eidealit sono indivise. Si tratta, piuttosto, di unarchitettura, di una stratificazione, di livelli dessere in cui noi siamo sempre immersi, immersi come corporeit. Il movimento non pu essere quello del decentramento dellio in una realt meta, una Wesensschau senza luogo e senza tempo, perch anche i pensieri sentono la pressione dello spazio e del tempo e dellEsserecheessipensano(Idem,p.134). QuestasembrerebbeessereunacriticaallavisionedessenzadicuiparlaHusserl,ma, alcontrario,sitrattadiriconoscerechelostessoHusserlnonhamaiottenutounasola Wesensschauchepoinonabbiaripresaerielaborata,nonpersmentirla,maperfarledire cichedapprimaessanonavevadettocompletamente(idem,p.135). Se distinguiamo le due riduzioni, che Husserl, in verit, tiene sempre connesse, pur dando a ciascuna di esse una sua specificit, notiamo che lesigenza husserliana di accentuare fortemente il ruolo gnoseologico della visione dessenza nasce dallinsufficienza, da lui messa in evidenza, della chiusura positivista in un mondo puramente fattuale. La grande battaglia, che egli ingaggia con latteggiamento naturalistico,loconduceadevidenziarecheanchechiritienechelescienzesianolunica fontevalidadiconoscenzacostrettoadusaregiudizieprincipiformali,trattidallalogica formale. Pertanto, ogni scienza pienamente sviluppata , secondo Husserl, vincolata allessenza delloggettualit in generale (Husserl, 1977/2002, p. 25) sia dal punto di vista ontologicoformale (logica formale, aritmetica, analisi matematica, ecc) sia dal puntodivistaeideticomateriale,perch ogniveriteideticarelativaalleessenzepure iviinclusedevefornirelaleggecuivincolataquelladatasingolaritdifatto,comeogni altrapossibilesingolaritingenerale(idem).Comesivede,illegameconlafattualit ritenuto necessario da parte di Husserl, soprattutto nel campo delle scienze empiriche, che solo apparentemente possono essere considerate prive del riferimento a ci che essenziale. MerleauPonty comprende molto bene il legame che Husserl aveva individuato fra la fattualiteleideticameno valida rispetto allintenzionedi Husserl,come si evincenel testooraindicatodelleIdeeperunafenomenologiapuraeunafilosofiafenomenologica, laltra sua affermazione, secondo la quale la variazione eidetica frutto dellimmaginazione e della visione solitaria del filosofo mentre essa il supporto e il luogostessodiquellaopiniocommunischechiamiamoscienza(MerleauPonty,1993,p. 135). Riguardo allaprimapartedellobiezione, si pu notarechenel 4 del Ilibro delleIdee per una fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica Husserl collega lideazione, cheintuizionedessenza,allaliberafantasia,laqualeforniscelapossibilitdifoggiare variazionirispettoallefigurespaziali,agliavvenimentisociali,allemelodieecosvianon si tratta di attribuire lideazione alla fantasia, piuttosto, di un lavoro in comune fra fantasia e intuizione intellettuale, che non si riduce, come intende MerleauPonty, allimmaginazione del filosofo, ma presente in tutti gli esseri umani, appartenente, pertanto,allanostrastrutturatrascendentale,cheilfilosofosilimitaaporreinevidenza. Per quanto riguarda il rapporto fra variazioneeideticaescienza, si giindicato che proprioHusserladosservarechelescienzesifondanosullavisionedessenzaeanzi,egli aggiunge: De facto, il positivista rifiuta le conoscenze essenziali, solo quando riflette filosoficamente lasciandosi ingannare dai sofismi dei filosofi empiristi, ma non quando, nellatteggiamento normale delle scienze naturali, pensa e giustifica le sue asserzioni come ricercatorescientificodellanatura.Inquestultimocaso si lascia largamente guidare da evidenze eidetiche (Husserl,1977/2002,p.53). Quindi, Husserl sarebbe pienamente daccordo con il pensatore francese e, pertanto, lobiezionediquestultimononvalida. Passiamooraadesaminarelasecondariduzione:quellafenomenologicotrascendentale. Anche in questo caso si punotare una certa vicinanza, ma, come si accennava sopra,
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pineicontenutichenonnelprocedimentometodologico.Infondo,lagrandedifferenza risiedenelfattocheMerleauPontynonaccettalascopertadelladimensionecoscienziale con i suoiErlebnisse (1993). Tuttavia, egli daccordo con Husserl nellindividuare uno strettorapportofrapassiviteattivitnellaconoscenza,perchciconsenteallafilosofia stessa di tener conto della verit e dellessere, ma anche del mondo e quindi, sostanzialmente, a considerare necessaria la regressione fenomenologica, lo scavo che conduce alla Lebenswelt, ad una sfera passiva, grezza, che scoperta movendo dalla corporeit e dalle sue cinestesi, come direbbe Husserl, dalla carne, come dice Merlau Ponty.Puntoquestodistraordinariacoincidenza,maanchedilontana,comecercherdi indicare. Si tratta, allora, di entrare nella sfera della passivit hyletica e stabilire un rapportoconladimensionedellEsseregrezzooselvaggio. Checosasignifica corpovivente :unosguardodallinterno Lingresso nella dimensione hyletica, per Husserl, avviene attraverso la corporeit altrettanto accade perlingresso nellEssere grezzo da parte di MerleauPonty. Allora, questachenecessarioesaminare.IniziamodaHusserl. Unatentazioneallaqualenonsiriescearesisterequelladiporsidifrontealcorpoper analizzarloquasigirandointornoadesso,comefosseunoggettoesterno.Echiaroche la filosofia occidentale nata proprio grazie alla possibilit che ha lessere umano di oggettivare,cioditrattaretuttocichecisipresentacomeoggettodiriflessioneedi indagine. E questo , in effetti, realizzabile. Anche lessere umano stato oggettivato, pi o meno esplicitamente si colto fin dalla speculazione greca che egli o ella diremmo oggi si trova in una situazione paradossale, per usare lespressione cara a Husserl(1),diesserecontemporaneamentecoluichefalanalisiecoluichelasubisce.I terminicheormaiusiamocomeconsolidatitradizionalmenteperindicaretalesituazione, quelli, cio, di soggetto e oggetto, debbono essere esplicitati e la loro esplicitazione consente di comprendere che lessere umano inteso come qualche cosa su cui possibile esercitare la riflessione, quindi objectum e come luogo dal quale inizia la riflessionestessa,luogoprofondochesitrovasotto,nelsensocheallorigineditutte le sua capacit e determinazioni, il subjectum, appunto. Tale definizione ha nella tradizionefilosofica,inparticolaredaBoezio,ilsensodiunarealtmetafisica:infatticon lespressione subjectum si traduce il termine aristotelico di upokeimenon, cio il nucleo profondosoggiacenteatutteledeterminazionicontingenti. Il termine soggetto, ormai entrato nel linguaggio filosofico, non si riferisce sempre ad unentitchepossiedetalespessore.LotroviamoancheinKanteinHusserl,iqualinon muovono da una definizione metafisica. Ma entrambi sono interessati a penetrare in questa realt per sondarla, analizzarla, sezionarla si potrebbe aggiungere, riconoscendone il ruolo attivo, perch ci che sta al fondo di tutte le determinazioni , ancheperlafilosofiaclassica,nonunmomentodiassoggettamentoodipassivit,come potrebbe far ritenere il termine per la sua assonanza con ci che assoggettato, al contrario un centro di attivit. Ci sar sempre pi tenuto presente e specificato nella speculazionemoderna chesi impegna, come stato detto, in unopera di penetrazione analitica. In questo contesto opportuno inserire la posizione della fenomenologia classica, la qualeprocedeadunoscavosuigenerismovendonondallasuperficie,madallinteriorit. La via di accesso individuata a iniziare dal modo stesso in cui noi essere umani cogliamo noi stessi e il mondo circostante, dalla dimensione e dal terreno della nostra consapevolezzadinoistessiedicichefuoridinoi.Questaladimensionedegliatti, delle operazioni di cui abbiamo consapevolezza, che viviamo in ogni momento della nostraesistenza,questisonogliattichesonodanoivissuti,inostrivissuti,parolacon la qualetraduciamo in italiano il termine tedescoErlebnisse, non possedendo la nostra linguaunsostantivoequivalente. Gli atti che viviamo sono da noi colti coscienzialmente, ci vuol dire che ci rendiamo conto di viverli esemplificando si possono indicare quello della percezione, del ricordo, dellimmaginazione, del pensiero, e cos via. Particolare importanza riveste latto percettivo,perchciponeinmododirettoeimmediatoincontattoconilmondoesterno
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la percezione, pertanto, il vissuto dal quale muovere per iniziare unindagine che conducesuccessivamenteadesaminarelavastagammadeglialtrivissuti.Asuavoltala percezionepuesseresottopostaadanalisiedaquestopuntochecirendiamocontodi compieretaleattoattraversoilmediumdellasensibilitedaquestopuntochediventa esplicitoiltemadellacorporeit.ProprioperchMerleauPontyconsentenelconsiderare la percezione come lavvio dellindagine, possiamo definire il suo approccio fenomenologico. Tornando a Husserl, per procedere nellindagine ci pu aiutare lanalisi da lui compiuta nel secondo volume delle Idee per una fenomenologia pura e una filosofia fenomenologica, trascritto dagli appunti stenografici da Edith Stein (Husserl, 1977/ 2002)infatti,lapercezioneinquantoattodanoivissutocirimandaallesensazioniche lacostituisconoefraquesteimportanzaprimariahannolesensazionitattilievisive.Esse si distinguono perchle prime sono localizzate e le seconde non lo sono. In ogni caso, entrambe sono fondamentali per la conoscenza delle cose fisiche, ma anche per il loro rimando al corpo proprio. Questultimo, da un lato, si presenta come una cosa fisica, dallaltrocomeuncorposenziente(Leib)moltodiverseancheinquestultimocasosono le sensazioni attraverso le quali cogliamo un oggetto fisico inanimato e quelle che riguardanoilcorpoproprio: EcosscriveHusserlilmiocorpoproprio,entrando in una relazione fisica con altre cose materiali (colpo, pressione, spinta, ecc.), non offre soltanto lesperienza dieventifisici,inriferimentocolcorpoproprioeconle cose, bens anche specifici eventi somatici del genere che abbiamo denominato sensazione localizzata. Simili eventi non si danno nelle cose meramente materiali (Husserl,1977/2002,p.148). Alla percezione della cosa fisica va aggiunta la percezione del corpo proprio che in contattoconlacosafisica.Sidelinea,intalmodo,unaseriedipercezionicheassumono unimportanza straordinaria, perch costituiscono la ragione per cui sentiamo il nostro corpo e lo consideriamo come proprio. Le sensazioni tattili in questo caso hanno unassoluta precedenza rispetto alle altre sensazioni, ad esempio quelle visive, perch possiedono il doppio riferimento che si indicato: Quello che chiamo corpo proprio visto, non una cosa che vista e che vede, mentre il mio corpo proprio, quando lo tocco, qualcosa che tocca e che toccato (Idem, p. 150). Ci significa che il ruolo dellasensazionevisivadiversodaquellodellasensazionetattilelavistadasolanon dilcorpoproprioeneppureludito,senoncifosseiltattononavremmolasensazione delcorpochepossediamo. Lanalisi,chesicondotta,sololabaseperulteriorisviluppiestremamentesignificativi. Le sensazioni localizzate, insieme con quelle che derivano dagli altri sensi, ci danno la possibilitdicogliereglioggettinellospazio,esercitanounafunzionecostitutivaperla costituzione delle cose sensoriali (Idem, p. 154), come si esprime Husserl siamo in quellasferacheeglidefiniscelargamentehyletica,usandolaparolagrecaneltentativodi indicareunadimensionechenonstataesaminataintuttalasuapotenzialitechela base per formazioni di grado superiore come, appunto, la costituzione di oggetti fisici. Tale sfera non riguarda solo il rapporto del corpo proprio con ci che esterno, ma comprendeanchealtrigruppidisensazionichesonodefinitisentimentisensoriali,come ilpiacere,ildolore,latensioneeilrilassamento,ilbenessereeilmalesserechesonoalla basedellavitadeisentimentiedellevalutazioni. Checosalahyleticafenomenologica Se lindividuazione dei vissuti costituisce la geniale scoperta husserliana e ci che caratterizzalasuaindagine,lanalisideivissutistessiponeinevidenzaladuplicitfrail momentonoeticointenzionaleeilmomentohyleticoomateriale.Ladescrizionediquesta duplicit, gi contenuta nel primo volume delle Idee per una fenomenologia pura, approfondita,comesidettosopra,nelsecondovolumeincorrelazioneconlanalisidel corpo vivente (Leib), il quale non ha soltanto localizzazioni relative alle sensazioni
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sensoriali, che esercitano una funzione costitutiva per gli oggetti che appaiono nello spazio, ma anche relative a sensazioni di gruppi completamente diversi e lesemplificazioneefficace,perchHusserlsiriferisceaisentimentisensorialiequesto unpuntoparticolarmenteimportante. Che tale argomento continui ad essere presente nelle sue ricerche confermato da un cospicuo numero di manoscritti degli anni Trenta dei gruppi C e D, nei quali i due momentisopraindicatisonopresenti.Inparticolare,nelMs.trans.C10,senzatitolodel 1931(Husserl,1931/1973),sicoglieilnessofraleunithyleticheeleaffezioni,perch anche seluniversohyletico un universo non egologico, in quanto si costituisce senza linterventodellio,tuttavia,liosemprepresente,comeluogodelleaffezioni,esempre attivo. Unapreziosaesemplificazioneinquestadirezionecontenutainuntestonelqualenonsi sospetterebbe certamente di trovare una simile applicazione, Lastruttura della persona umana, che raccoglie le lezioni tenute da Edith Stein nel semestre invernale 193233 presso lIstituto di Pedagogia Scientifica di Mnster. Riflettendo sul tema dello spirito, lautriceaffermacheilmondodellospiritoabbraccialinteromondocreato. Per dimostrare ci Edith Stein esamina un blocco di granito. Indubbiamente, a suo avviso,sitrattadiunaformazionematerialenellaquale,tuttavia,sirivelaunsenso,essa piena di senso, perch, anche se non percepiamo una spiritualit personale, tale formazione costituita secondo un principio strutturale proprio, del quale sono parte essenziale il suo peso specifico, la sua consistenza, la sua durezza anche la massa, il fattochesipresentiinblocchienormi,noningranellioframmenti(Stein,1992/2004, p.166),macicheimportantepernoiechevalesulpianodelleaffezionidicuiparlava Husserl, consistenel fatto che esso richiama la nostra attenzione in modo singolare. Infatti,lasuairremovibileconsistenzaelasua massanon sono solo qualcosache cade sottoinostrisensiechelaragioneconstatacomeunarealt.Isensielaragionesono colpitiinteriormenteinessisirivelaanoiqualcosainquestarealtleggiamoqualcosa. Il qualcosa, cheviene a questo punto individuato, non soltanto un sensosimbolico, chepurepresente,maeccoemergereilmomentohyleticodelvissuto,perchilblocco ci parla di unimperturbabile stabilit e di una sicura affidabilit come qualit ad esso adeguate limperturbabilit, la stabilit, laffidabilit sono risonanze interiori, danno un senso di benessere o malessere, quello descritto da Husserl a proposito dellaspetto hyleticodelvissuto,sensochenonlostessochepuesseresuscitatodallargillaodalla sabbia. Percontinuareilparagoneconleanalisihusserlianeecogliereleassonanze,lequali,nel reciproco rimando, chiariscono i risultati ai quali giungono i due fenomenologi, opportuno riprendere alcuni passi del manoscritto husserliano sopra citato. Sitratta del riferimento a quei gruppi di sensazioni localizzate, che svolgono un ruolo analogo, di materialiappunto,aquellodellesensazioniprimariepergliattivissutiintenzionali,quali la durezza, la bianchezza ecc. Questi gruppi di sensazioni, in quanto sensazioni localizzate, secondo Husserl hanno unimmediata localizzazione somatica, talch per ogni essere umano riguardano in modo immediatamente intuitivo il suo corpo vivente (Leib)inquantosuocorpoproprio,comeunoggettivitsoggettiva,chesidistinguedalla cosa puramente materiale corpo proprio attraverso lo strato di sensazioni localizzate (Husserl, 1977/2002, p. 155). Queste ultime difficili da analizzare e da illustrare continuaHusserl formanolabasedellavitadeldesiderio,dellavolont,lesensazioni di tensione e di rilassamento dellenergia, le sensazioni dellinibizione interna, della paralisi, della liberazione (idem). Con questo strato si connettono, per, le funzioni intenzionali, i materiali assumono una funzione spirituale, cos come accade per le sensazioniprimariechevengonoafarpartedipercezioni,sullequali,poi,sicostituivano giudizi percettivi,ecc. (idem). Si indica, pertanto, una stratificazione, che ha un doppio versante:unoconoscitivo,formatodallesensazioniprimarie,percezioni,giudizipercettivi e uno psichicoreattivo, formato da sentimenti sensoriali e valutazioni. Il livello percettivo,giudicativoevalutativostadallapartedellanoetica. Si delinea cos chiaramente il rapporto fra hyletica e noetica, ma il momento hyletico sembra trascinare quello noetico, da qui la perentoria affermazione husserliana:
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...linteracoscienzadiunuomoinuncertomodolegataalsuocorpovivoattraversola sua base hyletica (idem), tuttavia la duplicit non eliminata infatti, gli atti vissuti intenzionali non sono localizzati e non costituiscono uno strato del corpo proprio. Lautonomiadelmomentospiritualerispettoaquellomateriale,chepureneconsentela manifestazione, , in tal modo, ribadita la percezione, in quanto afferramento tattile della forma, non sta nel dito che tocca, in cui sono localizzate le sensazioni tattili il pensiero non veramente localizzato intuitivamente nella testa come le sensazioni localizzateditensione(idem).Husserlosservachespessociesprimiamocos,ecisipu domandare perch ci avvenga si potrebbe rispondere che la forza attrattiva della localizzazione hyletica fa concentrare lattenzione sul corpo proprio, dove il termine hyletica non sta ad indicare la materia nel senso tradizionale, ma un tipo nuovo di materialit,gidaluipropostonel85delIlibrodelleIdee,(1952/2002) perilquale, chiaramente, egli alla ricerca di un termine nuovo e crede di poterlo trovare nel vocabolo greco hyle. Si tratta dellindividuazione di una dimensione prima mai ben delineataeperquestomancanoancheleparoleperesprimerla. Hyleticaeintenzionalit Se la hyletica si manifesta in modo preminente nellambito gnoseologico, numerosi accenni diHusserlneindicanouna pi ampia funzione. Lahyleticacoinvolge, come si visto,inprimoluogolasferaaffettivaeimpulsivacheallabaseeinquestosensosi puparlaredihyle,ciodimateriadellavalutazionenoetica.Analizzandogliattiumani nella loro stratificazione, Husserl afferma chein essi presenteunentelechia cieca e organica che agisce a livello impulsivo, essa diventa esplicita a livello volontario, passando da unintenzionalit impulsiva ad una consapevole. Seguendo la via del comportamento praticoetico e non di quello puramente gnoseologico, possibile approfondireiltemadellentelechiaeilsuosensoteleologico. Certamente pi nota linsistenza di Husserl sulla teleologia della storia, da intendersi come scoperta di un fineimmanentein essa e come appello etico alla realizzazione del finestesso.Maleragioniultimedellesistenzadiquestadimensionesonodarintracciarsi inquellocheeglidefiniscenecessariorinvioaifattioriginaridellahyle(Husserl,1973, p.386),chesembrerebbeincomprensibilesenonsifossemessainrisaltolintenzionalit presente a livello impulsivo. Si manifesta anche in questo caso il rimando, sempre attuato da Husserl, dalla sfera della consapevolezza, conoscitiva ed etica, quella da lui definitacategoriale,allasferaprecategoriale.Eilcamminodaluiindicatoche,sullavia della logica, va da quella formale a quella trascendentale (Logica formale e trascendentale)(Husserl,1929/1966)e,sullalineadellagnoseologia,dallacoscienzaalle sintesipassive(Lezionisullesintesipassive)(Husserl,1966/1993),lequalisono,comesi noterpiavanti,allabasedellaformazionediogniconoscenzanellintrecciofrasoggetto eoggetto,primachequestiduemomentisianoeffettivamentedistinti. Non a caso, in appendice alle Lezioni sulla sintesi passiva, si trovano le considerazioni preliminari allelezionisullalogicatrascendentale. Si gidetto che, attraverso lanalisi genetica,Husserl scendenelleformazioni di senso fino ad arrivareai gradi pi nascosti dellapassivit.QuestocamminoaritrosopropriodiquellacheeglichiamaRckfrage, unaregressionechedifficileoperare,perchgliesseriumanivivonoallasuperficiedel processo, dove si danno gi i risultati e per sciogliere tali risultati e cogliere la loro genesi necessario uno sguardo attento, consapevole, scientifico, ma di una scientificit che non di tipo costruttivo, bens decostruttivo, non perch rinunci alla ricercadisenso,maperchscavapertrovaresempresensiulteriori. Ladimensione hyleticaquella chebeneficiadi pi da questoscavo,perch, mentrele sedimentazioni culturali, come prodotti noetici, si presentano ben strutturate, anzi strutturate in un modo che comunemente considerato definitivo, e che cresce attraverso continue ulteriori stratificazioni, la via genetica, che conduce alla sfera della passivit, rimaneignorata perun duplice motivo:chi vive alivello prescientifico,chein questo caso vuole dire acritico e ingenuo, non si accorge del processo genetico presuppostodaogniconoscenzaedaognirisultatoottenutoalivellodellaprassidaltra parte, chi vive a livello scientifico, proprio a causa della sempre maggiore
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specializzazione del sapere, della sua ramificazione e della sua complessit naturalmente qui ci si riferisce in particolare alla cultura occidentale , crede di giustificaretuttoattraversoquestotipodisapereenonsiponelaquestionedellastessa genesidelsapere. E in questo contesto che la filosofia ha assunto fin dalla cultura greca antica un ruolo critico, ma non ancora riuscita, secondo Husserl, a smascherare lorigine delle sedimentazioni. Ci chiaramente espresso in quello che si pu chiamare il suo testamentospirituale(Husserl,1992/2004). Lafenomenologiahusserliananataconlintentodiprocedereaquestosmascheramento ehaesaminatolescienzematematiche,fisicheequelleriguardantilasferaumana,allora chiamate scienze dello spirito. Accanto a queste e allinterno di queste, i problemi dei procedimenti logici, cio dellorganizzazione del pensiero assumevano per Husserl un ruolo sempre pi importante e si erano sedimentati nellalogica formale, certamente di origine aristotelica, ma sempre pi raffinata ed astratta come stavano dimostrando i neopositivisti.Husserldaccordochequestotipodilogicapossaessereutilestrumento nellelaborazione delle scienze, ma il problema si sposta: come si sono elaborate le scienzeelastessalogicaformale? Questa domanda stata sempre presente nel percorso husserliano e la risposta, seguendo il filone delle sue opere sulla logica filone molto importante perch confinanteconquellodellescienzematematiche,conlequalieraavvenutalasuaprima formazione intellettuale data non sul terreno della stessa logica, ma su quello pi profondodellagenesidelleoperazionilogicheallinternodellastrutturatrascendentaledei vissuti. I due scritti pi significativi in questa direzione sono Logica formale e trascendentale, in cui si muove dal terreno gi costituito della logica formale, per retrocederefinoalleoperazionieagliattiche,purnonessendotuttiditipoconoscitivo, debbono essere studiati sotto un profilo conoscitivo, quindi sul piano gnoseologico, ed Esperienza e Giudizio (Husserl, 1948/1995), in cui si percorre il cammino che va dal primo coglimento percettivo delle cose al livello giudicativo. In realt, si tratta di un duplicelavoroascendenteediscendentecompiutocorrelativamente,congrandecapacit diandaredalleformazionigicostituiteallalorogenesie,viceversa,diripercorreredalle primeoperazionicostitutiveilprocessofinoaraggiungereilivellipialti. Nellavorodiscavosiinseriscono,comesigiindicato,leLezionisullasintesipassiva, che studiano le operazioni preliminari rintracciabili per la formazione della conoscenza percettiva, la qualenon il primo gradino della conoscenza, ma giil risultato di un processo anteriore basato essenzialmente sullassociazione, cio sulle operazione primitive che, attraverso il contrasto, la successione e la coesistenza consentono di definire, in prima istanza, i campi percettivi. In questa fase, soggetto e oggetto sono ancoraindistintiesoloalivellopercettivoavvieneladistinzione. Intaleprospettiva,ilproblemadellasensazioneedellasuaoriginerivisitatoedanche ilrapportofralanoesiintenzionaleelahyle,materiachesipresenta.E,perci,possibile rintracciare due modi in cui si parla di questo particolare materiale della sensazione internaedesterna,chesichiamahyle.Secondolanalisistatica,condottanelleIdeeper unafenomenologiapura, lahylelamateriaacuilanoesidunsignificato,ediventa materia per ulteriori operazioni, ad esempio la piacevolezza data dalla visione di un colore mi spinge a scegliere quel colore, a valutarlo positivamente e, quindi, diventa materiadiungiudizio.Alcontrario,nellaprospettivagenetica,chemetteinevidenzala sfera passiva,lahyle possiedegiunasua strutturaintenzionale, checonsentead essa dipresentarsiinmodoconfigurato. Pi in generale lo scavo archeologico, che qui si tenta di ricostruire movendo dalle sparseanalisi di Husserl,serve allascopertadelleragioni ultime, chesi congiungono conleragioniprimeopipalesi.Percomprenderetalescavo,opportunoesaminareun testoscrittonel1931,intitolatoTeleologia(Husserl,1931/1973),checompendiatutto il cammino finora descritto, aggiungendo nuovi ed inediti elementi. Il sottotitolo suona Implicazionedelleidos:intersoggettivittrascendentalenelleidos:iotrascendentale. Il manoscritto inizia con una tensione riscontrata a livello trascendentale fra lorientamento dellessere umano verso la perfezione, verso lautoconservazione e la
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presenza di sempre nuove contraddizioni. Ma lidea di perfezione si presenta, secondo Husserl, come unideaguida nella sua valenza etica. Si tratta di una nozione preontologica, cio presente fin dallinizio, che acquista valore ontologico attraverso la riflessioneepuassumereunvaloretrainanteperlavolontcheintalmodohailsuo fine esplicito e la forma esplicita della meta, dello scopo, della totalit di tutti gli scopi individuali e sopraindividuali (intersoggettivi, riguardanti tutta lumanit) (Husserl, 1931, p. 379). Ed qui che si innesta il tema della storia e del suo senso e bisogna ricordarecheperHusserllastoriahaunsensoeunfine,essapercorsadaunavolont metafisica, che produce un processo infinito o meglio tendente allinfinito. Ogni elemento finito, pur nella sua oscurit, vive nella forma dellinfinit. E linfinit appare nella forma temporale come successione temporale di momenti finiti, ma la sua ultima vera natura quella del nunc stans, quindi delleternit qualitativamente diversa dal tempo. Tutto il discorso di Husserl ruota intorno ad una realt profonda che guida la storia, manifestandosi come volont infinita, giustificante i vari gradi di volont infatti, ogni essere umano dapprima sente unoscura volont di vivere, poi, tende verso mete di perfezione,anchesenongiungemaiarealizzaretaleperfezioneinaltritermini,comesi evincedaitestihusserlianirivoltiallequestionietiche,comemailessereumanovedeci che buono e riconosce ci che male? Perch ha una sorta di nostalgia di una situazione migliore di quella in cui costretto a vivere? A questo punto della sua riflessioneHusserlipotizzaunasituazionedicomprensionecollettivadicichebuonoe positivoesidomandachecosaaccadrebbesetuttiisoggettipotesserodestarsiinsenso etico, cio comprendere ci che positivo. E si chiede, ancora, come pu accadere la diffusione di ci che stato colto in modo genuino da alcuni, e si riferisce al ruolo di alcunecomunit, ad esempio le Chiese, sottolineando la funzionecheesse hanno nella diffusionedi ci chebuono,oppure si ponesu un piano eticoreligioso,quando pensa allopera missionaria o alla spinta verso limitatio e, presumibilmente, si tratta dellimitatiodiCristo. Accanto al livello eticoreligioso, si delineano quello pedagogico e quello eticopolitico. Tutte queste dimensioni tendono ad un fine e si tratta di stabilire perch e se sono connesse ad un elemento sotterraneo unitario, costituentela formadi tutte leforme. Tutti i livelli di realizzazione umana lungo il cammino storico trovano la loro giustificazioneinDio.ScriveHusserl: La volont assoluta universale che vive in tutte le soggettivit trascendentali e che rende possibile lessere individualeconcreto della soggettivit totale trascendentale,lavolontdivina,laqualepresuppone per tutta lintersoggettivit non nel senso che questultima preceda la prima e sia possibile senza di essa(eneppurenel senso in cui lanimapresupponeil corpo) ma come strati strutturali, senza i quali questa volont non pu essere concreta (Husserl, 1931/1973, p.381). Intalmodosistabilisceunacorrelazioneprofondafragliesseriumanieladivinit,che nonsipresentalontanaedestranea,mavicinaeattiva. Iltesto,chesistaesaminando,particolarmentesignificativo,perchinessosimedita ancora di nuovo sul rapporto fra ladimensione esistenzialeumana, lacapacit, sempre umana,dicoglierecicheessenzialee,quindi,diindividuarelasferatrascendentale,la lastratrasparente,comemisembradipoterladefinire,sucuisiimprimonoivissutiin un processo di continuo rimando.Husserl osserva che, mentre, in generale, possibile cogliereilmomentoessenzialeoeidosdiqualunquerealt,prescindendodallessereodal non essere della realizzazione dei momenti essenziali, nel caso dellessere umano leidos: io trascendentale impensabile senza lio trascendentale come fattuale (Husserl, 1931/1973, p. 385). Questo significa che si stabilisce una correlazione fra lontologiamondanaelontologiaassoluta, cio fra lestrutture esistenziali del mondo e quelleessenziali,elacorrelazionetrovailsuonessoproprionellessereumano.
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Edproprioalivellodellasferatrascendentalechesichiariscelastrutturadelfatto.Il fatto essere umano, attraverso la ricerca regressiva, individuato nelle sue strutture originariechesiconfiguranoinunprimomomentoalivellohyleticolahyleoriginariasi presentaconlecinestesi,cioconimovimentioriginari,conisentimentioriginari,congli istintioriginari.Etuttoquestomaterialeoriginariositrovainunaformadiunit,chela forma essenziale prima della mondanit. Proprio perch questo si mostra nellessere umanoimmediatamente,apparegiindicatoalivelloistintivo,lacostituzionedituttoil mondo, che contenuto nella sua grammatica essenziale, nel suo alfabeto essenziale neilivelliprofondidellessereumanostesso,ecicheindicato,nonsolounastruttura passiva,inconscia,istintivaunitaria,maanchepossedenteunasuafinalit.Lateleologia simanifestaalivellotrascendentale,mahalasuaorigineneifattioriginaridellahyle (nelsensopiampio)senzaessinessunmondosarebbepossibileenessunasoggettivit totale trascendentale. Stando cos le cose si pu dire che questa teleologia, con la sua fatticit originaria, ha il suo fondamento in Dio? Perveniamo alle ultime questioni di fattoallequestionidifattooriginarie,alleultimenecessit,allenecessitoriginarie (Husserl,1931/1973,p.385). Non solo si dice genericamente che tutte le cose hanno un fine, ma si analizza partitamenelastratificazionedellarealtattraversolastratificazionepresentenellessere umanopergiungereallaconclusione,secondolaqualenonsololeopereculturalioquelle dello spirito, i processi volontari, che caratterizzano gli esseri umani, non solo lesame degliorganismiedeilorolivellidisviluppoediperfezionecomesileggeneltestocitato delle Idee , ma anche quel mondo oscuro, degli istinti originari, dei sentimenti, dei movimentifisiciepsichiciinconsapevolihannounsenso.Esensoefine,causaformalee causa finale, come direbbe Aristotele, sono correlativi, perci la teleologia definita la formaditutteleforme:infatti,riscontrabileatuttiigradidellarealt. E se tutto,non soloilivelli dirazionalit,leopere dello spirito,maanche le dimensioni considerate caotiche e magmatiche, nonostante lapparente irrazionalit, hanno un senso,alloranonsipufareamenodiattribuireloriginediquestosensoaDio. Nelcasodiquestopercorso,chesipotrebbedefinirecomequellodellahyletica,liniziosi ha, come sempre in Husserl, nella dimensione dell esperienza vissuta, ma si esce da essa perch le ragioni ultime anche sul piano della hyletica, si trovano nel fatto che nulla a caso, al contrario necessario rintracciare fin dalledimensioni pi profonde unateleologia,unafinalite,quindi,ilrimandoadunafatticitoriginariapuessere compreso fino in fondo, se si constata che essa ha il suo fondamento in Dio (Husserl, 1931/1973,p.385). HyleticafenomenologicaedEsseregrezzo In quale senso si pu stabilire un rapporto fra i risultati delle analisi husserliane sopra indicatielapropostateoreticadiMerleauPonty?Amioavvisosipossonoindividuaretre punti,riconducibilialgrandetemadelvisibileedellinvisibile:1)lanalisihusserlianadel corpo con le sue dimensioni tattili e visive, che corrisponde al tema merleaupontiano dellacarne,2)il rimando alladimensionehyleticacon lasuaintenzionalitimpulsiva, che trova echi in quella dellEssere selvaggio, 3) la ricerca di una nuova ontologia che accomunaiduepensatori.Sitratta,inultimaanalisi,diesaminareilcontenutodelledue ontologiepercoglierneleaffinitedancheledifferenze. Si visto che per Husserl fondamentale la dimensione trascendentale come luogo di individuazionedistruttureuniversalichesideclinano,per,sempreinmodosingolareed empirico. Negli appunti preparati per la prosecuzione della stesura del suo libro, MerleauPonty individualasuanuovaontologiacomecapacedimettereincrisilenozionidisoggettivit trascendentale, di soggetto, di oggetto in favore della presa di coscienza della filosofia come prescienza, in quanto espressionedici cheprimadellespressioneechela sostieneatergo(MerleauPonty,1993,p.185)infatti,tutteleanalisiparticolarisulla Natura,sullavita,sulcorpoumano,sullinguaggiocifarannoentrarenellaLebenswelte nellessereselvaggioe,camminfacendo,ionondovrastenermidallentrarenellaloro
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descrizione positiva, e nemmeno nellanalisi delle diverse temporalit dirlo sin dalla introduzione(Idem,p.185). Si possono notare, pertanto, due cose, sulle quali necessario soffermarsi: in primo luogo chelaregressione, di cuiparla Husserl,nonsirisolve inuna contrapposizionefra soggettivit trascendentale e Lebenswelt, perch i due termini si comprendono solo attraverso un reciproco rimando e, in secondo luogo, che MerleauPonty stabilisce un identit fra Lebenswelt ed essere selvaggio. Daltra parte, mi sembra che ci sia una vicinanza nel modo di intendere la Lebeneswelt da parte di MerleauPonty: La ricerca dellavisioneselvaggia(Idem,p.199). LacriticadiMerleauPontycontroiltrascendentalenonesplicitamenterivoltaaHusserl, potrebbe essere,piuttosto,rivoltaaKant,ma, in ogni caso,ancheHusserl considerala soggettivit trascendentale come un punto di partenza e di arrivo imprescindibile. La novit,comesivisto,costituitadallindividuazionedellasferacoscienzialeconisuoi vissuti,chenonpresainconsiderazionedaMerleauPonty. Ci consente di capire come mai egli proceda dallindividuazione dellimportanza della corporeit,macomenonpossacogliereilsensoultimodelladimensionehyletica.Eppure le analisi husserliane su di essa hanno straordinarie affinit con quelle condotte dal fenomenologofrancesesultattoesullavista. Valelapenasoffermarsisuquesteperprocedereadunparagone. Si pu prendere lavvio dallanalisi del colore rosso, condotta da MerleauPonty nel capitolodedicatoaLintreccioIlchiasma.Dallanalisidimolteplicioggetticheoffrono il colore rosso egli ricava, in primo luogo, che esso una specie di stretto fra orizzontiesterniedinternisempreaperti,qualcosachevieneatoccaredolcementeefa risuonare a distanza diverse regioni del mondo colorato o visibile, una certa differenziazione,unamodulazioneeffimeradiquestomondo,equindimenocoloreocosa chedifferenziafracoseecolori,cristallizzazionemomentaneadellesserecoloratoodella visibilit (MerleauPonty, 1993, p. 149). Ed rivelativo, pertanto, di un tessuto che foderaivisibili,chelisostiene,checarne. Ci accade, in verit, perch, se ci si pone dalla parte del vedente e qui c lo spostamento verso il soggetto proprio dellindagine fenomenologica , si nota che lo sguardo avvolge, palpa, sposa le cose visibili non a caso, ma secondo una legalit direbbeHusserl,chestabilisceunacorrelazionepercuinonsipudirechicomanda,seil soggettoolecose.Talecorrelazionecomprensibileattraversolapalpazione,perchl che linterrogante e linterrogato sono pi vicini. Se leggiamo le analisi husserliane sul tatto,sicoglieilsensoditalecorrelazione.Infatti,neltattononsolocoinvoltoilcorpo, ma si costituisce il corpo stesso, perch imprescindibile il riconoscimento delle sensazionilegateallamano,maancheatuttalacorporeit.Iltattodiffusosulcorpo,in realt, lorigine dellesperienza dei confini del corpo e, quindi, della consapevolezza del corpostessoinfatti,possodirechehouncorpo,perchcunesperienzatattilediffusa elocalizzata.Comesivistosopra,lalocalizzazionefondamentalepercomprendereil sensodellasferahyleticaneldoppioversanteegologicoenonegologico,tattodellecosa esternaodiquellacosachechiamoilmiocorpo,cherispondeconlesuesensazionialla miamanosenzienteesenso dellagradevolezza o meno nel caso del liscio o del ruvido, che si manifesta, allora, come reazione psichica, facente parte anchessa della sfera hyletica. Mentre Husserl afferma la supremazia della sensazione tattile su quella visiva per la costituzione del corpo proprio, MerleauPonty, che pur riconosce il sorgere di un sentimentopassivocoseglilochiamadelcorpoedelsuospazioattraversoiltatto, stabilisce una sorta di parit o addirittura di scambio di validit fra tatto e vista: Dobbiamoabituarciapensarecheognivisibilericavatodaltangibile,ogniesseretattile promesso in un certo qual modo alla visibilit e che c sopravanzamento, sconfinamento,nonsolofrailtoccatoeiltoccante,maanchefrailtangibileeilvisibile cheincrostatoin esso,cos come reciprocamente, iltangibilestessonon unnulladi visibilit,nonprivodiesistenzavisiva.Poichilmedesimocorpovedeetocca,visibilee tangibileappartengonoalmedesimomondo(MerleauPonty,1993,p.151152).
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Indubbiamente non si tratta di stabilire semplicemente la circolarit fra i due tipi di sensazioni.AncheHusserl accetta che il medesimo corpo vedee tocca e chevisibile e tangibile appartengono al medesimo mondo, si tratta, piuttosto di individuare le caratteristicheessenzialideidueordinidiesperienzee,quindi,sullabasedellesueanalisi sempre rigorose, si pu dire che non accetterebbe che la visione sia palpazione con lo sguardo se non in senso metaforico, ma accetterebbe che occorre che anchessa si iscriva nellordine dessere che essa ci svela, occorre che colui che guarda non sia estraneoalmondocheguarda(MerleauPonty,1993,p.151). A proposito di tale estraneit si pu dire che Husserl, scavando nella sfera passiva, constatalindistinzione originaria fra soggetto e oggetto, esplicitando analiticamente ci cheMerleauPontyponesolocomerimandoalterrenoindistintodellEsseregrezzo. A lcunitrattifondamentalidellontologiadiM erleauP onty Poichilfenomenologofrancesenonriuscitoacompletareilsuolavoro,nonpossiamo pretendereunanalisi dellaregionedellEsseregrezzo.Ci sono,tuttavia, alcuneNotedi lavoro, che possono essere indicative. In particolare, un brano che potrebbe essere accostatoalladescrizionecondottadaHusserl.Sinotatochequestultimosiriferiscead unasferaprofonda,istintiva,laquale,tuttavia,possiedeunasuaintenzionalit.Merleau Pontyindividuaunintenzionalitlatentecheidentificaconlastrutturafondamentaledella Zeitigung. Lintenzionalitlatentecessa di essere vitadellacoscienzaperdiventarevita intenzionale.Si tratta di quello che Husserl chiamava Triebintentionalitt? Di questa, in realt,nonparlaMerleauPonty,comesenonconoscessequestaspettodelleanalisidi Husserl, non coglie lo scavo archeologico che egli ha compiuto, se lo accusa di essersi fermatoallacoscienzaimmanentesenzaaverindividuatoildoppiofondodellamiavita dicoscienza(MerleauPonty,1993,p.191). Husserl,al contrario di quantoritieneMerleauPonty,lo haindividuatotanto vero che paragonaquestosottofondoaddiritturaallinconscio,dicuiparlalapsicoanalisi,nellesue Lezioni sulle sintesi passive (2). Daltra parte, MerleauPonty sembra riconoscere ci, soprattuttocommentandoleMeditazionicartesiane.Unpuntodiconvergenzarispettoal trascendentaledicuiparlaHusserlrappresentato,infatti,dallanotadelfebbraio1959, in cui egli riconosce, rimanendo allinterno delle Meditazioni cartesiane, la validit del campo trascendentale come superamento, da parte di Husserl, della concezione cartesiana della mens sive anima, ma anche del superamento della stessa soggettivit trascendentalesullalineadellasintesipassivacheinquelloperadiHusserllegataalla conoscenzadellalterit,cheinizia,secondoHusserl,comeeglisiesprimenel51,dalla ursprnglichePaarung,lappaiamento originario.Pur non facendo riferimento esplicito a tale espressione, MerleauPonty individua la dimensione passiva attraverso il tema dellintersoggettivit, piuttosto che quello della conoscenza del mondo fisico, in altri termini tiene conto, come si detto, delle Meditazioni cartesiane e non dei manoscritti husserlianichesono,inseguito,statipubblicatisottoiltitolodiSintesipassive. Lanalisi delleMeditazioni gli consentedi cogliere attraversolintersoggettivituno degli itinerari che Husserl privilegiava, come stato indicato sopra, quello che conduce alla storia.NeisuoiappuntiMerleauPontyscrive: Il passaggio allintersoggettivit contraddittorio solo nei confronti di una riduzione insufficiente, Husserl ha ragioneadirlo.Maunariduzionesufficienteconduceal di l della pretesa immanenza trascendentale, conduce allo spirito assoluto inteso come Weltlichkeit, alGeistcomeIneinanderdellespontaneit,essostesso fondato sullIneinander estesiologico e sulla sfera della vita come sfera dellEinfhlung e di intercorporeit (MerleauPonty,1993,p.189). Siapre,comesigivistoinHusserl,ancheperilfenomenologofranceselaquestione della storia riconducibile al tessuto connettivo dellIneinander, che costituisce la dimensionemondanadellespirito(Idem,p.191).Lospiritorimanda,pertanto,allasfera deltessutoconnettivointersoggettivo,fondatosulrapportofralecorporeitdeisingoli.
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Appare, a questo punto, un terminechefinora non era stato usato, quello diGeist, da ricondurre sempre, e in questo caso esplicitamente, alle analisi husserliane. Gennaio 1959, scrive MerleauPonty: Husserl: i corpi umani hanno un altro lato, un lato spirituale (Idem, p. 185) ed espone il suo progetto: Nel 1 volume, dopo natura fisica evita, fare un 3 capitolo in cui il corpo umano sar descritto come dotato di un lato spirituale (Idem, p. 186). Si tratta di un ampio progetto che riprende e approfondisce i miei primi due libri dice MerleauPonty, nella prospettiva dellontologia. Il visibile e linvisibile rappresenta, come si gi potuto constatare, un compimentodelcamminodiricercainiziatonellaFenomenologiadellaPercezione. Sempre descrivendo il suo progetto di una nuova ontologia, MerleauPonty propone di mettere il evidenza tutte le radici ed apre la via allanalisi del linguaggio. Il trascendentale,allora,intesocomeevidenziazionedellagentesensorialecheilcorpo elagenteidealechelaparola(Idem,p.189). Le parole conclusive della parte dellopera elaborata da MerleauPonty sono dedicate al ruolodellinguaggio.Inuncertosenso,comediceHusserl,tuttalafilosofiaconsistenel restituire un potere di significare, una nascita del senso o un senso selvaggio, una espressione dellesperienza attraverso lesperienza che illumina specialmente la sfera particolaredellinguaggio(Idem,p.170).Duepuntisonoparticolarmentesignificativiin questo brano: il fatto che ci che selvaggio ha un senso e questo troverebbe una confermaneltemadellintenzionalitlatente,allaqualecisigiriferitiechecisiaun nesso fra senso e linguaggio e questultimo non solo linguaggio articolato citando Valery,infatti,MerleauPontysostieneche...illinguaggiotutto,perchessononla voce di nessuno,perch lavocestessa dellecose,delleondeedei boschi(Idem, p. 170). Lo stretto legame, ma ancora meglio lidentit fra senso e linguaggio rimanda anche,allinternodellacorrentefenomenologica,alleanalisidiHedwigConradMartius,la qualeaffermaneisuoiDialoghiMetafisici(ConradMartius,1921/2006eAlesBello,2006) (3)chelecoseparlanoperchesprimonolaloroessenza,illorosenso,anchesenonsi trattadiunlinguaggioarticolato,echeillinguaggioarticolatolespressionepropriadel sensodellessereumanocheunesserecorporeo,psichico,masoprattuttospirituale. Anche per MerleauPonty il tema del linguaggio legato alla questione del senso e questultimoaquellodellospirito.Laspiadicilasuaaffermazione,secondolaquale non basta lalinguistica per capire il linguaggio. Se le parolehanno un senso ci non finalizzatoalfattocheillinguistaloscopra,ma:laParolaoperantelaregioneoscura dallaqualeprovienelaluceistituita,allostessomodoincuilasordariflessionedelcorpo su se stesso ci che noi chiamiamo luce naturale (MerleauPonty, 1993, p. 169). Lintreccio,ilchiasmasiistituiscefralasignificazioneelamolteplicitdeimezzifisiologici e linguistici della elocuzione cos come la visione porta a compimento il corpo estesiologico.MerleauPontylanciaunesortazioneaseguirepidavicinoilpassaggiodal mondo muto al mondo parlante. Credo che questo dia la possibilit di legare senso a selvaggio,daunlato,maanchesensoespirito,dallaltro. Lanuovaontologia,che,intalmodo,delineatadaMerleauPonty,assumeicaratteridi un nuovo umanesimo (Idem, p. 186), ma anche di una nuova metafisica, che si fonda sulla constatazione di una Offenheit, di uninfinit che si presenta diversa dallapertura classicaversolatrascendenzaproposta,comesidettosopra,daHusserl,machein entrambi i pensatori intesa come superamento della fattualit, la quale, per, non esclude la fattualit stessa. Maggio 1960: Io sono contro la finitezza nel senso empirico,esistenzadifattochehadeilimiti:eccoperchsonoperlametafisica.Maessa nonnellinfinitopichenellafinitezzadifatto(Idem,p.163). Non facileprocedere adun bilanciosenzacorrereilrischio di schematizzaretroppo la ricchezza concettuale delle analisi dei due fenomenologi. La lettura dei loro testi rivela unaria di famiglia, che consente di ritenere MerleauPonty, per alcuni aspetti, uno fra i pisensibilieredidiHusserl.
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interroghi sistematicamente a partire dal concreto fenomeno del mondo e che venga a conoscere se stesso, lego trascendentale, nella sua concrezione, nella sistematica dei suoistraticostitutiviedellesuefondazionidivaliditinespresseeocculte.()Attraverso questo procedimento sistematico si attinge dapprima la correlazione del mondo e della soggettivittrascendentaleobiettivatadellumanit(Ivi,55,p.213). (2) Mi sono interessata di questo argomento e del rapporto Husserl Freud in BinswangereredediHusserl(Binswanger,2006) (3) Sitrattadiundialogosullanalisifenomenologicadellacostituzionedellanaturaedel suosignificatospirituale,condottoconoriginalitefinestileletterario.Illibroilprimo delleoperedellautricetradottoinunalinguastraniera. N otaalriguardodellautrice Angela Ales Bello docente di storia della filosofia contempornea presso la Pontifcia Universit Lateranense, Roma, Italia. Dirige il Centro Italiano di Ricerche Fenomenologiche. Integra il corpo editoriale de diverse riviste scientifiche italiane e straniere, tra cui: Per la filosofia, Segni e Comprensione, Analecta Husserliana, Phenomenological Inquiry collabora con Recherches Husserliennes e Studien zur interkulturellen Philosophie. Contatto: Pontificia Universit Lateranense, Facolt di Filosofia, Piazza San Giovanni in Laterano n.4, Citt del Vaticano (00120). Email: alesbello@tiscali.it.
Dataderecebimento:30/ 07 / 200 7 Datadeaceite:15/ 10/ 200 8