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01.

Il progresso
in filosofia

Che cos’è la giustizia? Che cos’è la Non bisogna pensare che si abbia Spesso la filosofia ha ottenuto i suoi
verità? Che cos’è la conoscenza? progresso solo quando si arriva a risultati migliori collaborando con altre
Che cosa sono l’immaginazione, risultati certi e universalmente condivisi. discipline. Del resto, è molto improbabile
il pensiero, lo spazio, il tempo, Del resto, anche nelle scienze come che si possano tracciare nette linee
i numeri…? Sono queste le domande la fisica e la biologia non c’è la garanzia di confine tra i vari settori del sapere,
a cui i filosofi vogliono dare risposta. che le teorie oggi accettate non saranno tra cui il sapere filosofico. Ad esempio,
La filosofia è ambiziosa e fa progressi. rimesse in discussione in futuro. i filosofi si sono interrogati a lungo sulla
Ma sembra comunque ragionevole natura del linguaggio. Si sono chiesti
Ad esempio, si sono trovate molte buone sostenere che gli scienziati facciano quale ne fosse l’origine, se gli animali
ragioni per sostenere che è ingiusto grandi progressi e che la nostra abbiano sistemi di comunicazione evoluti
trattare gli esseri umani come schiavi comprensione dell’universo sia per come quello umano, perché esistano
e le donne come inferiori agli uomini. molti aspetti migliore e più dettagliata molti linguaggi e non uno solo, se i nomi
Questo è un progresso, anche per di quanto non fosse anche solo un delle cose corrispondano alla loro natura
la nostra conoscenza della natura della paio di secoli addietro. Le applicazioni intrinseca o siano arbitrari,
giustizia in generale, rispetto ai tempi pratiche delle scienze lo rendono e più in generale che cosa sia un segno
in cui Aristotele sosteneva il contrario. evidente anche ai profani. (linguistico o meno). La scoperta di
Dalla filosofia il progresso si è poi Gottlob Frege dei meccanismi logici con
diffuso a tutta la società perché le buone Anche i risultati negativi - come arrivare cui esprimiamo la generalità (diciamo ad
ragioni trovate dai filosofi sono state a stabilire che qualcosa non può essere esempio “Tutti gli uomini sono mortali”)
abbastanza convincenti da trasformare come una volta si pensava che fosse - ha segnato l’inizio della logica moderna.
il senso comune. costituiscono un progresso. Sembra Al tempo stesso ha rivelato una struttura
che Platone sottoscrivesse la tesi per matematica presente in tutte le lingue
Ma si tratta proprio di un progresso, cui la conoscenza è credenza vera umane – la ricorsività –, e con questo
o non è forse un semplice cambiamento e giustificata – in altre parole, che una ha gettato le basi per una teoria
di opinione? Forse è vero per noi che persona conosce ad esempio il teorema linguistica, la grammatica generativa
tutti gli umani hanno diritto a un uguale di Pitagora (e cioè sa che l’area del di Noam Chomsky, che condivide con
rispetto, ma la stessa cosa non era quadrato costruito sull’ipotenusa di le scienze “dure” della natura la capacità
vera per Aristotele e per i Greci suoi un triangolo rettangolo è uguale alla di prevedere e non solo di spiegare a
contemporanei. Pensare che la verità somma delle aree dei quadrati costruiti posteriori i fenomeni. Rispetto al Cratilo
sia relativa a qualcosa - una persona, sui cateti) se e solo se: platonico e a L’origine del linguaggio di
un’epoca, o una cultura - è sottoscrivere (1) crede che l’area del quadrato Johann Gottfried Herder, è evidente che
una particolare concezione della costruito sull’ipotenusa di un triangolo abbiamo fatto grandi progressi.
verità, e cioè il relativismo. Anche su rettangolo sia uguale alla somma delle
questo punto si sono fatti progressi, aree dei quadrati costruiti sui cateti;
ma non perché si sia arrivati a stabilire (2) ha ragioni per crederlo; e inoltre
con sicurezza che la verità è relativa e (3) è di fatto vero che l’area del quadrato
nemmeno perché si sia arrivati a stabilire costruito sull’ipotenusa… Ebbene, non
il contrario, bensì perché oggi abbiamo molti anni fa Edmund Gettier ha mostrato
le idee più chiare sulle conseguenze con un famoso esperimento mentale che
delle varie posizioni. La logica, che questa tesi platonica sulla conoscenza
è parte e strumento sia della filosofia non può essere vera. Non possiamo
sia della matematica, nel Novecento ancora dire di sapere che cosa sia la
ha esplorato in profondità la nozione conoscenza, ma i filosofi sono oggi
di verità e ha ottenuto alcuni dei suoi concordi nel pensare
risultati più significativi studiando di sapere che cosa essa non è.
i paradossi come quello del mentitore
che erano già noti ai filosofi greci.
02.
Il concetto
di filosofia
in Wittgenstein

Se qualcuno ci chiedesse di che cosa Il suo obiettivo è un altro: non ci La prima attribuisce alla cattiva filosofia
si occupano la fisica o la biologia forse consente di impadronirci di un insieme l’origine di quei nodi che il filosofo è
risponderemmo così, senza di proposizioni vere sui fatti della vita chiamato a sciogliere; un’altra ci invita
preoccuparci troppo della circolarità di coscienza, ma (per rimanere fedeli a cercare l’origine dei fraintendimenti nel
della definizione: diremmo che la fisica al nostro esempio) ci aiuta a districarci linguaggio e nella sua scarsa perspicuità.
si occupa delle interazioni tra grandezza nei molti significati che questa parola Un tratto le accomuna: Wittgenstein
fisiche come la massa, l’energia può assumere. Nel Tractatus sembra pensare che la mancanza
o il movimento, mentre la biologia si Wittgenstein osservava che la filosofia di chiarezza abbia sempre la forma di un
occupa della morfologia, della fisiologia, non è una teoria – non mette capo a un fraintendimento, e che non ci sia altro da
dell’anatomia, ecc. degli organismi insieme coerente di proposizioni vere – fare per il filosofo che riparare gli strappi
viventi. Ci sono fatti fisici e la fisica ma un’attività: il suo obiettivo è raggiunto che abbiamo accidentalmente fatto
li studia, e ci sono fatti biologici quando riusciamo a comprendere nella rete dei nostri concetti, restituendo
e la biologia li studia – e non è difficile il senso del nostro linguaggio, senza la sua forma originaria: “La filosofia
comprendere che una simile risposta fraintenderlo. Si badi bene: questo non non può in alcun modo intaccare
potrebbe andare bene anche per significa che la filosofia non abbia un l’uso effettivo del linguaggio;
spiegare di che cosa si occupino progresso. Chi deve districare i nodi può solo descriverlo. E non può
la psicologia, la chimica, l’economia, o di una matassa che si è aggrovigliata nemmeno fondarlo. Lascia tutto come è”
la sociologia. Ma che dire della filosofia? procede dapprima alla cieca e poi con (ivi, § 124).
Possiamo davvero pensare che vi siano crescente metodicità, e questo vale
fatti e oggetti filosofici? Si potrebbe anche per i nodi della filosofia. Si tratta di una prospettiva di indagine
forse tentare di rispondere positivamente La filosofia dunque fa progressi, ma che riceve nelle Ricerche filosofiche
a questa domanda ricordandoci dei temi questo non significa che i suoi sforzi uno sviluppo molto ricco, ma che resta
di cui la filosofia si è sempre occupata – si connettano in una teoria, in un sistema
per molti versi discutibile. Wittgenstein
la coscienza, per esempio. E tuttavia, di proposizioni vere. sembra in fondo ritenere che sia
basta gettare lo sguardo sugli sviluppi possibile individuare nell’uso consueto
delle neuroscienze per scoprire che Non è difficile trovare nelle Ricerche del nostro linguaggio un sistema
anche questo presunto “oggetto filosofiche passi che confermano questa coerente di concetti, ma è dubbio
filosofico” sta trovando altrove la sua linea di pensiero che fa della filosofia uno che le cose stiano sempre così:
sede, proprio come è accaduto ad altri strumento di chiarificazione concettuale talvolta è proprio il farsi avanti di nuove
presunti oggetti filosofici: lo spazio, di cui c’è bisogno quando, per una conoscenze e di nuove prospettive
il tempo, il movimento, la vita. Aristotele,
ragione o per l’altra, non riusciamo teoriche che ci costringe a mettere
Cartesio o Kant potevano forse pensare a orientarci nei nostri pensieri. in luce quanto di oscuro vi era
che la natura della materia fosse La forma di un problema filosofico nel sistema dei nostri concetti più
un oggetto della filosofia: oggi – si legge nell’osservazione 123 delle elementari. Insomma, la convinzione
semplicemente non lo crediamo più. Ricerche filosofiche – è: non mi ci wittgensteiniana che la filosofia non
Ma se non ci sono né oggetti né fatti raccapezzo più, e questa prima debba intaccare l’uso effettivo del
filosofici, che posto può esserci immagine ne suggerisce un’altra, che ha linguaggio finisce per sancire
per la filosofia? un vago sapore kafkiano: siamo come una frattura di principio tra l’indagine
mosche in una bottiglia cui la trasparenza filosofica e l’indagine scientifica – una
Sono considerazioni simili a queste che del vetro suggerisce di continuo false vie frattura che di per sé non è ancora
spingono Wittgenstein a ripensare il ruolo d’uscita. La via d’uscita tuttavia c’è, implicata dalla tesi della specificità dei
della filosofia. Se le scienze empiriche e il “compito del filosofo consiste problemi filosofici e dalla natura degli
occupano per intero il campo di ciò che nell’insegnare alla mosca la via d’uscita obiettivi che la filosofia si pone.
si può conoscere e danno (o possono, dalla trappola” (ivi, § 309).
in linea di principio, dare) una risposta
a ogni interrogativo di natura fattuale, La filosofia è dunque un’attività che mira
allora la filosofia non può assumere alla chiarificazione concettuale, ma che
a sua volta un compito conoscitivo. cosa rende confusi i nostri concetti
e ci induce a fraintenderli? Wittgenstein
suggerisce una serie di ipotesi.
03.
“Philosophical Plumbing”.
Il Filosofo come un idraulico
dei concetti

“Is philosophy like plumbing?” Ma se anche i problemi filosofici non si Ma uno dei suoi meriti è proprio quello
Possiamo, cioè, paragonare il filosofo presentano con la stessa urgenza ed di sottolineare l’utilità e l’importanza che
a un idraulico? evidenza di quelli idraulici, essi possono la filosofia può avere nella nostra vita
ostruire silenziosamente i nostri modi quotidiana, ai cui bisogni concreti può
È con questa domanda che si apre il di pensare, e quindi di agire, con contribuire in molti modi, talora indiretti,
celebre saggio Philosophical Plumbing conseguenze assai serie. Così, per ma non per questo meno significativi.
di Mary Midgley, una delle più importanti prendere un esempio tra i tanti possibili,
filosofe anglosassoni dell’ultimo secolo. mentre sembra chiaro a tutti che una Proprio questa idea della filosofia
società giusta è una società di uomini come disciplina sensibile alle esigenze
La risposta di Midgley è positiva: sì, liberi ed eguali di fronte alla legge, della vita quotidiana e calata nella loro
il paragone tra filosofo e idraulico, che non sempre è altrettanto chiaro che concretezza è uno dei temi portanti del
a prima vista può apparire inappropriato, il concetto di libertà può essere inteso lavoro di Mary Midgley – recentemente
è invero calzante. in due sensi molto diversi tra loro: scomparsa all’età di 99 anni, ultimo
un senso negativo, legato all’assenza membro vivente di uno straordinario
Tanto l’attività del filosofo quanto quella di costrizioni esterne (“libertà da”) gruppo di donne filosofe anglosassoni
dell’idraulico sono rese necessarie e uno positivo, legato alla possibilità di i cui altri membri erano Elizabeth
dal fatto che società e culture elaborate determinare autonomamente le proprie Anscombe (1919-2001), Philippa Foot
come le nostre si basano su sistemi azioni (“libertà di”); una mancanza (1920-2010) e Iris Murdoch (1919-1999).
complessi – siano essi sistemi di tubi di chiarezza su questa distinzione può Per saperne di più sulla vita e le opere
o di concetti – della cui esistenza rendere inefficaci, se non addirittura di queste importanti autrici,
tendiamo a non renderci conto fino a controproducenti, le nostre azioni volte che costituiscono un esempio unico
che qualcosa in essi non si inceppa o si a promuovere la libertà degli individui. di “scuola filosofica” interamente
guasta, richiamando la nostra attenzione. femminile, vi invitiamo a visitare il ricco
In entrambi i casi i sistemi in questione Lo stesso vale per il concetto sito del progetto In Parenthesis
sono estremamente intricati, poiché di eguaglianza, che può essere (https://www.womeninparenthesis.couk/)
non nascono dal disegno unitario di – e storicamente è stato – interpretato supportato congiuntamente
una singola mente che li ha concepiti in modi tra loro molto diversi, che devono dalle Università di Durham e Liverpool.
e realizzati in modo organico, ma sono essere distinti chiaramente gli uni
venuti costituendosi nel tempo dagli altri se si vuole promuovere
attraverso stratificazioni successive, efficacemente un’agenda egalitarista.
spesso casuali, disordinate, e incoerenti Nella misura in cui riteniamo che valori
con le precedenti. È anche per questo come libertà ed eguaglianza siano
che guasti o intoppi nei sistemi importanti nelle nostre vite, dunque,
in questione, affatto infrequenti, il lavoro del filosofo non sarà meno
sono tutt’altro che banali da riparare. necessario di quello dell’idraulico.
Una volta localizzato il problema, non è
detto che sia possibile o consigliabile Un diverso tipo di scetticismo rispetto
ricostruire tutto da capo – la delicata arte a questo paragone tra filosofi e idraulici
del rattoppo può essere preferibile –, potrebbe sorgere da parte di coloro
e l’intervento di specialisti, quali che lo ritengono irriverente nei confronti
appunto gli idraulici e i filosofi, si renderà nei confronti della filosofia, alla quale
dunque necessario. vanno associate immagini ben più nobili,
come quella di “regina di tutte le
Questa analogia tra filosofi e idraulici può scienze”, di “nottola sacra a Minerva”,
suscitare due diversi tipi perplessità. o simili. Ma anche questo tipo di reazioni
Da un lato, qualcuno sarà portato a altezzose, che considerano l’analogia
mettere in dubbio la reale necessità con l’opera idraulica in qualche modo
del lavoro filosofico rispetto a quello svilente, lasciano il tempo che trovano.
idraulico. Le falle nel sistema dei nostri Certo, l’idea del filosofo come un
concetti non generano infiltrazioni “idraulico dei concetti” non è altro che
né allagamenti, e possono facilmente un’immagine, che come tale ha dei limiti
restare inosservate, portando così e chiaramente non va presa alla lettera.
a dubitare della loro stessa esistenza.
04. I Paradossi
di Zenone

Zenone di Elea, vissuto nel V secolo a.C., i paradossi sono accomunati dalla sfida Di contro, quello che non ha grandezza
fu allievo e probabilmente amante al senso comune e alle opinioni non esiste, dunque se i molti esistono,
di Parmenide. Noto per la sua brillante maggiormente condivise dagli uomini. hanno grandezza, quindi hanno parti;
intelligenza, per l’ampio numero dei suoi Sono cioè, letteralmente, para-dossi, tali parti, se esistono, hanno parti; ancora,
scritti, e per aver sfidato il potere tirannico rivolti contro (para) l’opinione (doxa). queste parti, se esistono, hanno parti;
nella sua città natale, Zenone è entrato e così all’infinito.
a pieno titolo nella storia della filosofia Appartiene al primo gruppo, ad esempio,
occidentale soprattutto per i paradossi l’argomento secondo cui se le cose sono Più noti sono gli argomenti contro
elaborati in difesa della teoria del maestro molte, allora sono contemporaneamente il movimento, tra cui spicca il celeberrimo
e rivolti contro il senso comune. In realtà, finite e infinite: finite, perché sono tante paradosso di Achille, al quale è dedicata
la sua fama è inversamente proporzionale quante sono; infinite, perché se due cose un’altra scheda di approfondimento a sé
alle informazioni che possediamo su di lui: sono distinte, significa che c’è una terza stante. Un ulteriore argomento, un poco
i frammenti superstiti non superano, cosa tra le due (che le distingue), ma meno noto, contro il movimento riguarda
complessivamente, le duecento parole allora ce ne sarà un’altra tra altre due, due masse in movimento in uno stadio
e le informazioni dossografiche sono un’altra ancora tra altre due ancora, e così e una terza ferma. Il paradosso consiste
spesso ripetitive e non brillano per all’infinito. In altri termini, se esistono due nel fatto che se due masse si muovono
chiarezza. Non solo, dunque, fatichiamo cose, C1 e C2, il loro numero è finito, l’una incontro all’altra, risulterà che metà
a ricostruire correttamente gli argomenti ovvero due; perché siano distinte, però, è del tempo equivale al doppio. Si immagini
paradossali zenoniani, ma ci sfuggono necessario che esista C3: esisterà dunque uno stadio e un corridore C1, che parte
in parte le sue reali intenzioni: fu C4 (che distingue C3 e C1), ma anche dall’estrema sinistra verso destra, un
un provocatore, addirittura un sofista, C5 (che distingue C2 e C3), e così corridore C2, che parte dall’estrema destra
oppure un serio filosofo interessato ad infinitum. Il postulato sottinteso è che verso sinistra, e un osservatore O, fermo
davvero a difendere l’Eleatismo? se due cose sono distinte, allora sono nel mezzo: per O lo spostamento sarà
L’atteggiamento di Zenone verso la distinte da una terza cosa. Zenone, stando di un’unità da parte di entrambi i corridori,
filosofia è ipotizzato da Platone nel dialogo alle nostre fonti, non si preoccupò di ma per i corridori sarà il doppio, perché si
Parmenide, nel quale il personaggio legittimare questo aspetto, convinto saranno mossi di due unità (1+1). Qualche
Zenone dichiara di non aver mai voluto evidentemente che l’efficacia retorica critico ha visto in questo paradosso
sostenere qualcosa di originale, ma di aver dell’argomento fosse salva. un’anticipazione della teoria della relatività
semplicemente difeso il maestro per generale, ma Zenone non vuole affermare
amore della polemica. Questa descrizione Un secondo argomento viene attribuito la relatività del movimento, quanto la sua
è concorde con le nostre fonti, da cui non a Zenone da Platone, ancora nel assurdità logica.
emerge una filosofia originale di Zenone, Parmenide: se i molti sono, allora sono
sebbene gli siano attribuite alcune tesi, contemporaneamente simili e dissimili. Tra i paradossi (per dire così) “minori”,
coerenti con il pensiero di Parmenide. Il perché non è chiarito esplicitamente, ma merita menzione quello della particella del
si può immaginare la seguente soluzione: grano di miglio, che secondo l’argomento
I paradossi di Zenone sono argomenti se le cose sono molte, ciascuna è almeno farebbe rumore cadendo: se infatti un
fortemente retorici, sebbene cerchino simile a se stessa e diversa dalle altre, medimno (poco più di 50kg circa) di grano
anche un certo rigore argomentativo, dunque è contemporaneamente simile fa rumore cadendo, sosteneva Zenone
finalizzati a demolire, non senza una certa e dissimile. (pare, contro Protagora), un singolo grano
malizia, le tesi avversarie. L’aspetto farà rumore e la decimillesima parte di un
logico-matematico dei paradossi Un terzo argomento contro la molteplicità, grano farà la decimillesima parte di rumore,
non va enfatizzato. Nonostante molte riportato da Simplicio, è ancora più difficile ma pur sempre rumore. Oppure il
formulazioni e soluzioni moderne da ricostruire in modo affidabile. paradosso del luogo: se tutto quello che
dei paradossi zenoniani dipendano L’argomento vuole sostenere – come esiste è in qualcosa e il luogo esiste, allora
da avanzate teorie matematiche, si evince dalle fonti – che se ci sono esiste anche il luogo del luogo (essendo il
infatti, questo aspetto non appartenne molte cose, esse contemporaneamente luogo in qualcosa), e il luogo del luogo del
alle intenzioni e alle competenze del non hanno grandezza e hanno infinita luogo, e così ad infinitum. Qualsiasi
filosofo di Elea. Non è facile ricostruire grandezza. È probabile che la chiave fossero le intenzioni di Zenone, i suoi
i singoli argomenti, perché le nostre interpretativa dell’argomento fosse la contemporanei non poterono ignorare
fonti non sono sempre chiare e coerenti. nozione di parte: se le cose hanno le difficoltà implicate dall’accettazione
Possiamo però distinguere tre grandezza, allora hanno parti, ma se di una realtà molteplice e dinamica: tanto
macro-tipologie di paradosso: (I) contro hanno parti non sono uguali in ogni le radici di Empedocle quanto i semi
la molteplicità; (II) contro il movimento; aspetto, dunque non sono propriamente di Anassagora e gli atomi di Democrito
(III) di varia natura. Pur diversi tra loro, un’unità; ciò che ha grandezza, dunque, furono tentativi di “salvare i fenomeni”
non è un’unità. facendosi carico dell’Eleatismo e dei suoi
paradossi.
05.
Il paradosso
di Achille
e la tartaruga

Che molti degli oggetti che ci circondano Achille colma quello spazio, ma nel Ma è bene sottolineare che l’attendibilità
nella vita quotidiana siano in movimento frattempo la tartaruga ne ha percorso di simili “prove sperimentali” è
è un’idea che nessuno di noi metterebbe altro ancora. Achille copre quell’altro esattamente quanto Zenone intendeva
mai in discussione. Del resto, se adesso spazio ancora, ma nel frattempo la confutare. La risposta di Diogene non
ti trovi in questo museo è perché ci sei tartaruga lo ha distanziato di ancora altro sembra quindi delle più convincenti.
arrivato muovendoti da un punto A ad un spazio. La gara prosegue così all’infinito: Tentativi di soluzione del paradosso ben
punto B. Non la pensava così il filosofo per quanto Achille si avvicini alla più articolati si basano su riflessioni di
Parmenide, fondatore della scuola tartaruga, non riuscirà mai a superarla. natura matematica e richiedono nozioni
eleatica, vissuto tra il VI e il V secolo a.C. che furono elaborate solo molto tempo
Come apprendiamo dai pochi frammenti Con i suoi paradossi, Zenone intendeva dopo gli argomenti di Zenone.
pervenutici del suo poema Sulla Natura, mostrare che le nostre percezioni di Il matematico fiammingo Gregorio di
Parmenide sosteneva che, a dispetto movimento altro non sono che pervicaci San Vincenzo (1584-1667), ad esempio,
di quanto possa apparire ai nostri occhi, illusioni. Potrà anche sembrarti di aver gettando le basi della teoria delle serie
la realtà non può essere soggetta ad percorso dello spazio nel recarti infinite, argomenta che può darsi il caso
alcun tipo di mutamento. Il movimento è in questo museo: la realtà, secondo che un numero finito sia il risultato della
un tipo di mutamento. Dunque, nulla può Zenone, è che questo è impossibile. somma di un infinito numero di distanze
mai trovarsi in movimento. Se infatti ti Una delle idee al cuore della sua filosofia finite. In altri termini, è possibile
spostassi da un punto A a un punto B, è che si possa dimostrare che le cose dimostrare che, contrariamente a quanto
non ti troveresti più nel punto A, stanno come da lui descritte creduto da Zenone, la somma delle
mutando così la realtà. Nel tentativo semplicemente immaginando scenari infinite distanze progressivamente
di difendere la teoria di Parmenide, come quello appena presentato. In altri coperte da Achille ha come risultato
Zenone di Elea, filosofo vissuto in Magna termini, la mera riflessione sul concetto un numero finito, che sta per la distanza
Grecia tra il 490 e il 430 a.C., ha di movimento sarebbe sufficiente a finita da questi complessivamente
elaborato alcuni argomenti – noti oggi mostrare che il movimento è impossibile, coperta prima di raggiungere la tartaruga.
come paradossi di Zenone – volti invalidando così le credenze del senso Dal fatto che Achille percorra un’infinità
a mostrare l’impossibilità logica del comune, basate sulle nostre ingannevoli di distanze finite non segue quindi che
movimento. Il più famoso è forse percezioni. Nei millenni sono state la distanza complessiva da lui coperta
il paradosso di Achille e la tartaruga. proposte svariate soluzioni al paradosso. debba essere a sua volta infinita.
Achille piè veloce e una lenta, lentissima
tartaruga si sfidano in una gara di corsa. La tradizione attribuisce a Diogene Il paradosso sarà poi discusso anche
Chi vincerà? La risposta è a prima vista di Sinope (410 circa-323 a.C.) un curioso da Bertrand Russell, Alfred North
ovvia: vincerà il più veloce, vincerà tentativo di confutarlo: egli si limitò Whitehead, William James, e diversi altri
Achille! Ma ne siamo proprio sicuri? ad alzarsi in piedi per poi percorrere filosofi e scienziati, che continuano
Supponiamo che al via la tartaruga abbia qualche metro. Questo offrirebbe una tutt’oggi a subirne l’indiscutibile fascino.
qualche metro di vantaggio. I due dimostrazione fisica della falsità delle
partono. Nel tempo che Achille impiega teorie di Zenone.
per percorrere i metri che lo separano
dalla tartaruga, quest’ultima lo ha
distanziato di un po’ di spazio.
06. Il Paradosso
di Buridano

Un asino affamato ha a disposizione due Senza questa premessa implicita,


mucchi di fieno assolutamente identici, non è possibile derivare P3 da P1 e P2.
piazzati alla stessa distanza. Non avendo Ma P0 non sembra plausibile: è casomai
alcuna ragione di preferire uno piuttosto più ragionevole sostenere che:
che l’altro, non può scegliere quale (P0*) È razionale scegliere un’opzione
mangiare, e muore di fame. se non ci sono altre opzioni a essa
preferite.
Questo paradosso deve il suo nome Dato che la scelta di entrambi i mucchi
a una presa in giro della filosofia di fieno è compatibile con P0*,
di Jean Buridan (circa 1300-1360), anche scegliendo un mucchio a caso l’asino
se ci sono versioni più antiche non si comporterebbe in maniera
in Aristotele e Al-Ghazali. irrazionale. Ma c’è di più: vediamo
La sua struttura consiste in due ora che il paradosso è basato su
premesse: un sotterfugio. Le opzioni dell’asino
(P1) L’asino deve scegliere fra due sono tre, non due: non mangiare è una
opzioni identiche; terza opzione che l’asino può scegliere
(P2) Se due opzioni sono identiche (quindi la premessa P1 è falsa.)
non c’è ragione di preferire una piuttosto Ma un asino razionale dovrebbe capire
che l’altra. Da queste due premesse che la terza opzione è la peggiore
viene derivata una conclusione di tutte. Ed essendo razionale non
apparentemente assurda: dovrebbe sceglierla, poiché così
(P3) Per l’asino è razionale non scegliere facendo violerebbe P0*. Dunque ci sono
alcuna opzione. buone ragioni per rigettare anche P3.
Come risolvere il paradosso?
Secondo alcuni, come Buridan stesso
e Spinoza, in alcuni casi non è irrazionale
scegliere di non scegliere.
La maggior parte dei filosofi tuttavia
ritiene che il paradosso vada risolto
in modo diverso. Innanzi tutto c’è una
premessa nascosta:
(P0) È razionale scegliere un’opzione
soltanto se essa è preferita
a tutte le altre.
07.
Il problema dei confini
e i paradossi
della vaghezza

Se qualcuno ci regala un centesimo, È importante osservare che non è un Alcuni filosofi sostengono che le regole
quel centesimo non ci rende ricchi. problema rispondere a queste domande. del linguaggio non sono (e non possono
Se non eravamo ricchi prima, quel La legge ci fornisce la fascia di reddito neanche essere) precise fino a dettagli
centesimo non ci ha fatto diventare che delimita la ricchezza. Le ricerche minuti. Le regole del linguaggio sono
ricchi. E se siamo già ricchi e regaliamo mediche ci dicono quali sono le quantità grossolane ed è per questo
un centesimo, non è questo che ci fa di cibo che delimitano la malnutrizione che – secondo questi filosofi – non
perdere la ricchezza. Generalmente e qual è l’età in cui iniziano i processi di riusciamo a stabilire confini precisi;
riconosciamo che una differenza deperimento. Inoltre, qualche indagine e qualunque confine è arbitrario.
di un solo centesimo non può far statistica ci può dire la misura
diventare ricca una persona povera che discrimina l’altezza. Ma sappiamo C’è infine una terza spiegazione che
o viceversa. che questi confini sono arbitrari. si può dare all’assenza di confini.
Questa spiegazione, che si applica
Questa osservazione può essere estesa La domanda che si pongono i filosofi è: almeno ad alcuni casi, prende l’avvio
ad altri casi. Un millimetro non può fare perché questi confini sono arbitrari? da considerare com’è fatto il mondo
la differenza fra una persona alta e una Le risposte che sono state fornite indipendentemente da come lo
che non lo è. Il passaggio di un solo sono tre. Vengono offerte qui di seguito, conosciamo e da come ne parliamo.
secondo non può fare la differenza fra lasciando al lettore la possibilità Supponiamo ad esempio che l’intero
quando siamo giovani e quando non lo di scegliere il proprio personale universo sia in continua trasformazione
siamo. E l’ingestione di un solo granello punto di vista. e in questo processo l’esistenza
di riso non può fare la differenza fra chi biologica inizi e termini gradualmente.
è malnutrito e chi non lo è. Una prima proposta è che i confini Se accettiamo questa eventualità,
ci sono, ma non sappiamo riconoscerli. non possiamo stabilire confini precisi
È naturale pensare che in tutti questi I legislatori, i medici e gli scienziati per l’inizio di una vita perché la realtà
casi il passaggio fra l’avere una certa si sforzano di riconoscerli, ma non ci impedisce di trovarne uno: i confini
proprietà (essere ricco, alto, giovane, riescono a stabilirli con precisione in questi casi non ci sono. Ci sono solo
malnutrito, ecc.) e il non averla più perché le capacità cognitive umane sono modificazioni graduali del mondo,
è graduale e non immediato, limitate. In base a questa interpretazione, e qualunque tentativo di riconoscere
ed è per questo che non si diventa c’è un istante – ahimè! – in cui ho un confine preciso ci è precluso
poveri perdendo solo un centesimo. smesso di essere giovane, ma mi è dalla realtà stessa.
La ricchezza, la giovinezza e la accaduto senza che potessi
malnutrizione si perdono gradualmente. accorgermene. C’è un centesimo
Ma quando inizia il processo graduale che mi renderebbe inequivocabilmente
che ci fa perdere queste proprietà? ricca, ma vivo ignorando quale sia.
E c’è un granello di riso che delimita
C’è un’età (diciamo 10 anni) in cui la definitiva malnutrizione, ma non
una persona è giovane senza dubbio, sappiamo quale sia.
ma qual è l’età in cui inizia il processo
graduale che porta alla fine della Secondo altri filosofi, non sono i limiti
giovinezza? C’è una certa quantità cognitivi che spiegano l’arbitrarietà
di denaro (diciamo 10 milioni di euro) dei confini. Dobbiamo considerare
che rende chi la possiede invece il funzionamento delle espressioni
inequivocabilmente ricca, ma qual è la linguistiche. Usiamo espressioni
somma di denaro che segna l’inizio del linguistiche per descrivere la realtà che
processo graduale che porta alla perdita ci circonda e per fare distinzioni al suo
della ricchezza? C’è una certa quantità interno. Ad esempio, ci può essere utile
di cibo (diciamo 10 grammi di riso alla dire se una certa persona è giovane
settimana) che rende malnutrita una o no, se è alta o no, se è ricca o no.
persona che si nutre solo con quella, Per poter usare correttamente
ma qual è la quantità di cibo che segna le espressioni linguistiche, queste
l’inizio del processo che porta alla fine devono essere governate da regole.
della malnutrizione? Ma quali sono le regole precise per
il funzionamento di “essere ricco”,
“essere giovane”, “essere alto”?
08.
Sii ragionevole:
scegli bene
la tua speranza!

Quando parliamo di paradossi spesso E, come ricorda Loïc a Félicie, aveva Insomma: la ragione non può dirci
intendiamo semplicemente delle tesi dato una risposta molto simile col suo se Dio esiste o no, ma ci impone
che appaiono contrarie al senso celebre argomento della “scommessa”. di riconoscere che è più ragionevole,
comune. Il termine viene dal greco, Il problema di Pascal era quello della vita ossia più vantaggioso secondo
ed indica proprio ciò va contro (para) cristiana. Senza la fede e con le sole il calcolo delle probabilità, vivere come
le opinioni universalmente accettate forze della nostra ragione, dice Pascal, se Dio esistesse. Per dirla con le parole
come vere (doxa). Per esempio: ha non siamo capaci di dimostrare di Félicie: “Vivere nella speranza
senso vivere di speranze? Sembrerebbe l’esistenza di Dio. Nell’incertezza, non che Dio esista è una vita che vale
proprio di no. Un’esistenza vissuta sarebbe allora meglio vivere cercando più di molte altre”.
all’insegna di una speranza che potrebbe soltanto la felicità terrestre, qui e ora,
anche andare delusa è una vita sprecata. senza curarsi del nostro destino dopo Vivere di speranze non è dunque
Meglio essere pratici, realisti, la morte? L’agnostico dice: “Io di Dio sempre un atteggiamento paradossale.
dice la doxa. non so niente e dell’aldilà me ne Dipende se la speranza che si è scelta
infischio.” O invece, è comunque è degna di essere vissuta. Félicie non
In un film di qualche anno fa nel nostro interesse, anche se non esita, sa di aver scelto bene, e la
(Conte d’hiver), il regista Eric Rohmer si ha la fede, vivere scommettendo sua speranza sarà ricompensata.
ci racconta la storia di Félicie, una sull’esistenza di Dio, e agire da buoni Alla fine del film, incontrerà per caso
giovane ragazza parigina che durante cristiani come se esistesse? Charles, su un autobus.
una vacanza in Bretagna s’innamora I due si ritrovano, piangono di gioia.
di un coetaneo, Charles. I due vogliono Per rispondere a questi interrogativi
andare a vivere insieme ma alla fine Pascal mette a frutto le sue ricerche
dell’estate Charles deve partire per un sul calcolo delle probabilità. Calcoliamo
periodo negli Stati Uniti. Alla stazione, dunque. Se Dio esiste, ricompensa
gli innamorati si scambiano gli indirizzi con una vita infinita e infinitamente felice
con la promessa di rivedersi presto. chi rinuncia per lui alla felicità terrestre.
Ma per un lapsus inspiegabile Félicie La decisione se scommettere o no su
scrive un indirizzo sbagliato. Gli anni Dio dipende dal calcolo della cosiddetta
passano, vediamo Félicie intenta ad “speranza matematica”, definita come
accudire la figlia nata dalla relazione il prodotto del guadagno moltiplicato
con Charles, con il quale però non è per la probabilità.
più riuscita a mettersi in contatto. Visto che senza la fede non sappiamo
La ragazza è divisa tra due spasimanti, se Dio esiste o no, la probabilità sarà
Loïc e Maxence, che la corteggiano sempre uguale a 1/2 – ci sono cioè tante
assiduamente, ma non sa decidersi. probabilità che Dio esista quante che
Spera ancora di ritrovare Charles. non esista. Ma nel caso della
“Ma se tu stessa riconosci che le tue scommessa a favore di Dio il guadagno
chances sono nulle,” gli obietta Loïc consiste in una felicità e in una vita
in una scena chiave del film, “perché eterne e infinite. La scommessa è
sprecare la tua vita per niente?!”. quindi sicuramente vantaggiosa perché
E Félicie risponde: “Ma se ritrovassi il guadagno è infinitamente più grande
Charles, sarebbe una gioia così grande di quanto abbiamo “puntato” (la nostra
che sono disposta a dare la vita per vita terrestre e finita). E ciò sarebbe
questo. D’altronde non starei rischiando. vero anche se la probabilità che Dio
Vivere nella speranza è una vita che esista fosse infima.
vale più di molte altre”.

La risposta di Félicie è davvero


convincente? O non si tratta piuttosto
di un paradosso? Il filosofo francese
Blaise Pascal (1623-1662) si era
posto più o meno la stessa domanda.
09. Il dilemma
del prigioniero

Due rapinatori sono stati arrestati da Questi disastri possono essere prevenuti
un astuto sceriffo. I due hanno nascosto da un’autorità esterna, per esempio
il malloppo, e non ci sono prove da una cupola mafiosa che avverte
sufficienti per dimostrare che hanno i rapinatori che chi confessa muore.
compiuto la rapina. Possono tuttavia Thomas Hobbes (1588-1679) utilizzava
essere incriminati per possesso di armi un argomento simile al dilemma del
da fuoco, un reato che prevede prigioniero per sostenere la necessità
una pena lieve (un anno di reclusione). di un’autorità monarchica con diritto
Lo sceriffo li rinchiude in celle separate, assoluto di vita e di morte sui singoli
senza lasciare lor la possibilità cittadini, per impedire che questi ultimi
di comunicare, e dice a ciascuno: si molestassero a vicenda.
“Se confessi di avere compiuto la rapina, Oggi lo si usa per giustificare gli
e ci permetti di incriminare il tuo interventi a difesa dei beni comuni,
complice, otterrai uno sconto (sei mesi per esempio le tasse dello Stato
in prigione) invece della massima pena sui prodotti che rovinano l’ambiente.
(quattro anni). Ma se entrambi
confessate, sarete condannati a tre Chi sostiene questa interpretazione nega
anni di prigione”. I prigionieri sanno che che ci sia una contraddizione fra P1 e P4.
possono cavarsela con un solo anno se Mentre P1 afferma che ai prigionieri intesi
rifiutano entrambi l’offerta dello sceriffo. come gruppo non conviene confessare,
Ma poiché ciascuno ha un incentivo P4 dice che confessare è vantaggioso
a confessare, finiscono per cedere per ogni prigioniero inteso come singolo
e restano in galera per tre anni. individuo. Entrambe le affermazioni
possono essere vere allo stesso tempo.
Il dilemma del prigioniero è uno
dei problemi più famosi della teoria dei Resta il fatto che molti trovano
giochi – una branca delle scienze sociali profondamente contro-intuitiva l’idea
sviluppata nella seconda metà del che, nel dilemma del prigioniero,
Novecento grazie al lavoro di matematici non confessare sia irrazionale.
come John von Neumann e John Nash. Per superare anche questo problema
La prima formulazione, attribuita a Merrill possiamo chiederci se abbia senso
Flood e Melvine Dresher, risale al 1950. suggerire ai due prigionieri di prendere
Il paradosso ha la seguente struttura: una decisione di gruppo. In questo caso
(P1) Ai prigionieri conviene non essi potrebbero decidere razionalmente
confessare; di non confessare – basterebbe
(P2) Se uno confessa, all’altro conviene che effettuassero un ragionamento
confessare; collettivo invece che un ragionamento
(P3) Se uno non confessa, all’altro individualistico, e seguissero poi
conviene confessare; le direttive del gruppo invece
(P4) Quindi, qualsiasi cosa faccia l’altro, di comportarsi come individui isolati
a ogni prigioniero conviene confessare. e indipendenti. Questo punto di vista –
Come risolvere il paradosso? sostenuto da filosofi come Robert
Secondo molti teorici dei giochi si tratta Sugden, Susan Hurley, e Raimo Tuomela
di un paradosso apparente: è purtroppo – permette di salvare l’intuizione che
vero che in alcune situazioni ciò che non confessare non sia necessariamente
è razionale dal punto di vista del singolo una strategia irrazionale.
individuo può avere conseguenze
collettivamente disastrose.
10. L’Antigone
di Sofocle

L’Antigone di Sofocle mette in scena uno I due protagonisti aderiscono però con un altro essere umano, che per
scontro tra due personaggi, Creonte re entrambi all’ideologia del principio lui conta più della ragion di stato
di Tebe e sua nipote Antigone. Creonte identitario che distingue un ingroup o dell’onore familiare. Il suicidio è l'unica
ha ordinato di riconoscere i massimi da un outgroup. Non siamo perciò via rimastagli per sfuggire sia alla crudeltà
onori a Eteocle, fratello di Antigone, di fronte a due concezioni etiche degli obblighi impostigli dal padre,
che era morto difendendo con successo radicalmente in contrasto, bensì a due che antepone l’obbedienza agli affetti
Tebe dall’assalto dell’esercito di Argo. differenti modi di applicare la regola familiari, sia la glaciale pietà religiosa
Il fratello di Eteocle, Polinice, si era fondamentale della politica, descritta della promessa sposa, disposta
invece unito agli invasori, attaccando nelle Eumenidi da Eschilo: “E scambio a rinunciare a lui in nome di una legge
la propria città, ed era morto in tale ci sia di gioie nella comune concordia; astratta che ci fa dubitare della sua
tentativo infruttuoso. L’ordine di Creonte e unanime odio ai nemici”. sincerità, allorché pronuncia il verso
decreta che il cadavere di Polinice sia più famoso della tragedia: “Io esisto
lasciato insepolto, alla mercé dei corvi Il legame che unisce Antigone a Polinice per amare, non per odiare”.
e dei cani, per aver tradito i suoi non è l’amore ma la parentela, la cui
concittadini. Chiunque disobbedisca priorità sul legame politico deriva
a tale divieto sarà lapidato a morte. da una concezione religiosa più antica
Dare ai due fratelli stessa sepoltura e indiscussa (come dimostrala
minerebbe la sua idea di stato, basata commozione dei cittadini di Tebe
sull’amore per i propri concittadini di fronte alla condanna di Antigone).
e l’odio per lo straniero e, ancor più, Sofocle contrappone il carattere tirannico
per chi gli si allea. del decreto regio al gesto di pietà
di Antigone, portando gli studiosi
La logica di Creonte — “ama gli amici, a interpretare il testo come il conflitto
odia i nemici!” — è però inaccettabile tra la legge artificiale del re e quella
per Antigone, che considera i propri naturale, o divina, difesa dalla ragazza.
fratelli degni degli stessi onori funebri. Creonte teme innanzitutto l’anarchia,
Antigone decide di dare sepoltura Antigone teme l’empietà che nasce
a Polinice e va incontro all'ira di Creonte dal disprezzo per le prime regole che
e all’inevitabile condanna a morte. si insegnano nella cerchia familiare.
L’asimmetria politica dei due morti appare Ma anche l’atto di Antigone è
ad Antigone irrilevante rispetto a quanto obbedienza a una legge che di naturale
essi condividono, ossia il legame non ha nulla. Risponde a un’altra norma
di sangue tra di loro e con lei stessa. positiva e non meno artificiale,
benché più radicata nella tradizione.
Per molti studiosi Sofocle caratterizza
lo scontro fra Creonte e Antigone Un terzo personaggio è il vero
come opposizione tra la legge positiva oppositore a Creonte. È suo figlio
della città, che prescrive l’obbedienza Emone, promesso sposo di Antigone,
all’autorità civile, e quella naturale, non alla cui condanna per amore si oppone.
scritta ed eterna degli dèi, che impone Con ciò rompe sia l’obbedienza al re sia
la pietà verso i congiunti. Tuttavia quella al padre, al punto da meritarsi
per entrambi è giusto amare gli amici l’epiteto ingiurioso di “servo di femmina”,
e odiare i nemici. Hanno però una diversa rivelandosi mosso unicamente
idea del “noi”: per Creonte il noi da un affetto che non nasce da una
(la comunità) è la città, e dunque legge positiva e politica né “naturale”
chiunque operi a suo vantaggio; e religiosa ma è di natura elettiva
per Antigone è la famiglia in senso e singolare. Emone non è disposto
più ristretto, i cui membri sono uniti a permettere che il re o la tradizione
da un legame di sangue. Un criterio abbiano la meglio sul suo sentimento
politico e funzionale, il primo, mentre e perciò antepone all'idea di una
il secondo segue le linee dell’affinità comunità (statale o familiare, dominata
biologica e di nascita. dal re o dai congiunti) il rapporto
11.
Pascal
e le ragioni
dell’amore

Quante volte abbiamo scartato il dolcetto Facciamo un ultimo passo, seguendo


e scoperto, all’interno, l’immancabile ancora Pascal in questo esperimento
massima: “Il cuore ha le sue ragioni mentale: “Dov’è dunque l’io, se non è
che la ragione non conosce”? Il senso è né nel corpo” – la bellezza fisica –
chiaro. Come la rosa, anche l’amore è “né nell’anima” (le qualità intellettuali)?
senza perché. Anzi, la formula sembra E d’altro canto, potremmo forse amare
suggerire che è quasi assurdo chiedere il corpo o l’anima di una persona facendo
al cuore – l’organo dell’amore – delle astrazione di queste qualità, “che
giustificazioni razionali per le sue scelte. essendo soggette a scomparire, non
Questo però non vuol dire che non costituiscono propriamente il nostro io”?
si siano dei motivi per cui ci s’innamora Insomma alla fin fine, conclude Pascal,
di una certa persona. Potrebbero essere “noi non amiamo mai una persona, ma
difficili da precisare – per esempio, soltanto delle qualità”. Tu sostieni che è
una maniera di parlare, di camminare, me che ami, e nessun altro, ma questo
di abbassare gli occhi. Chi lo sa? “me” è introvabile.
Mi sono innamorato di te, proprio
di te, e non so perché – ma il mio cuore La conclusione di Pascal è che quando
lo sa, “ha le sue ragioni”. diciamo “il cuore ha le sue ragioni che
la ragione non conosce” vogliamo forse
Le cose stanno proprio così? Forse no. dire che se il cuore non avesse le sue
Facciamo un passo indietro. A scrivere ragioni tutti i nostri amori sarebbero
la frase da cui siamo partiti è un filosofo senza fondamento. Ma non è forse
francese del Seicento, Blaise Pascal proprio questa (malgrado tutto),
nei Pensieri. E ai suoi occhi, la massima l’essenza dell’amore? L’amore, come
“le cœur a ses raisons que la raison ne la rosa, è senza nessun perché – non
connaît pas” costituisce la conclusione solo senza ragioni ma anche senza
di un ragionamento più articolato su cosa motivi, infondato e perciò assoluto.
vuol dire amare fondato su un particolare
esperimento mentale.

Supponiamo che Francesca affermi di


amare Paolo per la bellezza del suo viso,
e supponiamo che a Paolo venga una
verruca sul naso. Il viso di Paolo sarà
deturpato e la sua bellezza verrà meno.
Pascal commenta: “Una persona che
ama una certa altra persona a causa
della sua bellezza, la ama davvero?
No di certo, perché basterà una piccola
verruca, che uccide la bellezza senza
però uccidere la persona, a far sì
che non la ami più”. Supponiamo ora
che Francesca ami Paolo per la sua
intelligenza e la sua memoria. È proprio
lui che ama? Un incidente, una malattia,
il tempo potrebbero ottundere le sue
facoltà intellettuali. E se Francesca
ha amato Paolo per quelle qualità,
la persona che amava è scomparsa,
anche se fisicamente le sta ancora
di fronte. Era un’altra la persona quella
di cui di cui si era innamorata?
12. L’animale
uomo

Avete mai guardato un animale dritto Come può l’uomo conoscere per mezzo
negli occhi? Che si tratti di un gatto, dell’intelligenza i moti interni e segreti
di una capra, di un cavallo o di un degli animali?” Per esempio, “perché
rinoceronte, si ha sempre la stessa un papero non potrebbe dire così:
sensazione. Ci sembra di scorgere ‘Tutte le parti dell’universo mi riguardano,
qualche tratto che riconosciamo la terra mi serve a camminare, il sole
– lo sguardo mansueto del bove, quello a darmi luce, le stelle a ispirarmi i loro
fiero del leone, quello pieno di sconfinata influssi; ho il tale vantaggio dai venti,
fiducia del cane. Ma allo stesso tempo il tal altro dalle acque. Non c’è cosa
gli occhi degli animali ci sembrano che questa volta celeste guardi con
anche sempre un po’ assenti. altrettanto favore quanto me. Sono
Come se vivessero in un mondo tutto il beniamino della natura: non è forse
loro, separato dal nostro, un po’ l’uomo che mi nutre, mi alloggia,
come i bambini molto piccoli. mi serve? È per me che fa seminare
e macinare. Se mi mangia, così fa
Questa esperienza ci porta spesso l’uomo anche col suo compagno,
a formulare (anche solo implicitamente) e così faccio io con i vermi che
un giudizio di valore. Certo l’animale è uccidono e mangiano lui’.”
simile a noi, ma alla fin fine gli mancano
sicuramente quelle qualità che fanno Montaigne ci invita a ridimensionare
di noi uomini la specie che domina il giudizio che abbiamo sulle nostre
il pianeta Terra. Insomma: lo sguardo capacità intellettuali e, più in generale,
spesso assente e le pupille delle bestie, sulla posizione privilegiata dell’animale
scure come la china, sono il segno uomo. Rinunciamo all’orgoglio,
della loro inferiorità rispetto all’uomo, rinunciamo a costruire gerarchie:
che solo possiede la vera intelligenza, “Noi non siamo né al di sopra né al
una coscienza di sé perfettamente disotto del resto dei viventi”, ci ricorda
sviluppata, ecc. Montaigne. E conclude: “C’è qualche
differenza, ci sono ordini e gradi; ma
Proviamo però a ragionare in maniera sotto la forma di una stessa natura”.
contraria. E per farlo, lasciamoci guidare
da un filosofo che ha saputo dubitare
di tutte le facili evidenze, e cioè
Montaigne (1533-1592) che si chiede:
“Quando gioco con la mia gatta, chi sa
se lei non fa di me il suo passatempo
più che io di lei?” E se fosse invece
proprio il contrario? Se fosse lei
a giocare – e a prendersi gioco di me?
Immaginiamo, cioè, che sia il gatto
a giocare con noi.

Questo caso immaginario porta


Montaigne a concludere che è soltanto
per una forma di assurda vanità che
l’uomo “trasceglie e separa se stesso
dalla folla delle altre creature, fa le parti
agli animali suoi fratelli e compagni,
e distribuisce loro quella porzione
di facoltà e di forze che gli piace.
13. L’esperimento
del genio maligno

Il demone maligno non poteva mancare gli esperimenti mentali che decidono 4. Gli esperimenti mentali sono facili?
in un Museo della Filosofia, perché ci della sua possibilità logica. Non lo sono, e l’ipotesi del genio maligno
permette di farci qualche domanda Un genio maligno non c’è, ma ci basta lo dimostra. Cartesio muove
sulla natura degli esperimenti mentali. immaginarlo: gli esperimenti mentali da una certezza: ritiene di sapere che
ci liberano dai vincoli empirici. non possiamo ingannarci quando
1. Qual è lo scopo di un esperimento diciamo “io penso”. Formula per questo
mentale? 3. Perché gli esperimenti mentali l’ipotesi di un genio ingannatore perché
Cartesio si chiede se è possibile possono essere utili per il filosofo? crede di sapere che almeno
un inganno radicale – se è possibile Gli esperimenti mentali sono importanti, una proposizione sfuggirà all’inganno.
cioè essere sempre vittime dell’errore. eppure potrebbe sembrare che siano L’ipotesi del genio maligno assume
Gli errori fanno parte della vita, poco più di un gioco perché ci invitano tuttavia un significato inatteso non
ma non basta mostrare che talvolta a rispondere ai nostri quesiti sulla base appena comprendiamo che cosa implica.
ci sbagliamo per decidere se un inganno di quello che ci sembra giusto pensare. Il demone vuole ingannarci sempre,
radicale è possibile. Immaginiamo Non è così. Anche se gli esperimenti ma può farlo? Per ingannarci, deve fare
allora un astuto demone che si sforzi mentali non ci insegnano alcun fatto affidamento sulla comprensione
di ingannarci e che riesca a farci credere nuovo, possono lo stesso stupirci: reciproca: può ingannarci sul risultato
vero quel che è falso. Basta una sua negli esperimenti mentali i concetti di una somma come 5+7, ma per farlo
paroletta, e l’errore più assurdo ci sono sottoposti a prove inconsuete, deve rinunciare alla sua astuzia
sembrerà evidente. Il demone, tuttavia che devono essere immaginate e condividere con noi il concetto del 5,
non riuscirà nel suo intento e Cartesio nel dettaglio e questo ci costringe del 7 e della somma. Se ci ingannasse
ha un buon argomento per sostenerlo. a comprendere meglio quello che anche su questo non potremmo
Siamo certi di leggere questa scheda, avevamo pensato. Torniamo al nostro comprenderlo, ed è tutt’altro che ovvio
ma il demone potrebbe ingannarci: problema: è possibile un inganno che sia possibile un linguaggio in cui si
potrebbe trattarsi di un sogno. radicale? Per rispondere a questa mente sempre. Un demone, che
Ma anche se immaginiamo che sia domanda dobbiamo immaginare che tentasse di ingannarci sul significato
un sogno, sarebbe ugualmente vero forma possa avere un simile inganno delle parole, si voterebbe al silenzio.
che ora crediamo di leggere questa – e non è facile. Possiamo sbagliarci Forse il diavoletto maligno non può
scheda. Il demone ci sprofonda sempre nel pesare gli ingredienti ingannarci sempre, ma se ci provasse
nell’errore, ma basta poco per ritrovare di una ricetta solo se la bilancia non sarebbe difficile opporgli la certezza
la verità: il demone può ingannarci funziona bene. Per poter dubitare del cogito: se non avessimo un criterio
su una proposizione qualsiasi, ma sensatamente di ogni nostra asserzione della verità a che titolo potremmo
non sul fatto che ora la crediamo vera. dobbiamo immaginare qualcosa di simile: razionalmente sostenere che
Posso dubitare di quello che ora penso, dobbiamo dubitare della “bilancia” la proposizione “io penso” è vera?
non di essere un io che ora pensa così. che soppesa le verità. L’ipotesi del Il Barone di Münchhausen emerge dalle
L’esperimento mostra che un inganno diavoletto entra in scena qui: formulare acque tirandosi per il codino della
radicale non può esistere. l’ipotesi del genio maligno significa dare parrucca. Queste cose, si dirà, accadono
corpo al sospetto che la ragione sia solo nelle favole; ma non facciamo
2. Qual è il vantaggio degli uno strumento distorto, incapace qualcosa di simile quando cerchiamo
esperimenti mentali sugli esperimenti di distinguere il vero dal falso. di dimostrare razionalmente la razionalità
reali? Cartesio propone alcune ragioni Un inganno universale è possibile solo della ragione? Gli esperimenti mentali
per dubitare: in determinate circostanze, se possiamo dubitare della nostra sono divertenti, ma non sono facili,
i sensi ci ingannano e talvolta è persino ragione e se possiamo sostenere ed è per questo che la storia
possibile confondere il sogno con che tutto quello che riteniamo vero, del diavoletto non è ancora conclusa.
la veglia. Si può mostrare razionale e necessario potrebbe essere
sperimentalmente che le cose stanno falso, assurdo o accidentale, e che se
così, ma ogni esperimento reale è legato ci appare in un modo piuttosto che
a circostanze concrete e potrebbe nell’altro dipende solo dal fatto, del tutto
accadere che in certi casi di fatto casuale e contingente, che siamo fatti
non accada mai di sbagliarsi. Il nostro così e ragioniamo così. Forse non
problema tuttavia è la possibilità sospettavamo che questa fosse
dell’errore: agli esperimenti concreti la posta in gioco: gli esperimenti mentali
che decidono della probabilità ci sorprendono e ci aiutano a capire
di un evento si devono contrapporre meglio i concetti di cui ci avvaliamo.
14.
L’esperimento
del cervello
in una vasca

L’esperimento che ora proponiamo Sulla base di questo esperimento alcuni


assomiglia, nella sua formulazione, filosofi hanno proposto una nuova
all’esperimento del genio maligno. caratterizzazione della nozione
È stato però utilizzato in chiave diversa di conoscenza. Hanno sostenuto
rispetto a quella cartesiana. che fra le nostre credenze vere, ce ne
Ecco l’esperimento. Stai leggendo sono molte che sono particolarmente
il testo sotto i tuoi occhi. Vedi altre importanti: sono quelle che cambiano
persone intorno a te e senti le loro voci. al cambiare dei fatti. Queste credenze
Se uno scienziato sadico ti avesse rapito, hanno il diritto ad essere considerate
espiantato il tuo cervello, messo in una conoscenze. Per esempio, guardi fuori
vasca con un liquido organico per dalla finestra e vedi che piove.
tenerlo in vita, te ne renderesti conto? Credi che stia piovendo. Se non
Immagina che i neuroni che formano piovesse, e tu guardassi sempre fuori
il tuo cervello siano collegati a una dalla finestra, tu crederesti che non stia
potente macchina dalla quale piovendo. Perciò, tu sai che sta
provengono impulsi che generano piovendo. La credenza di non essere un
sensazioni tattili, visive e acustiche cervello in una vasca oppure la credenza
e che tu creda di stare leggendo di non stare sognando non sono sensibili
il foglio, di vedere persone e sentire le alla verità. Se tu fossi un cervello
loro voci. Le tue esperienze sarebbero in una vasca, continueresti a credere
indistinguibili da quelle che hai qui di non esserlo. Per questo non sai
ed ora. Come fai allora a sapere di non essere un cervello in una vasca.
di non essere un cervello in una vasca? Altri filosofi hanno invece cercato
E se non lo sai, come fai a sapere che di dare una caratterizzazione più precisa
hai un corpo, che ci sono altre persone del contenuto dei nostri pensieri.
intorno a te e, più in generale, che esiste Supponiamo che io pensi che l’acqua è
il mondo esterno? limpida. Io posso avere un pensiero
sull’acqua perché nel mondo c’è acqua,
La Macchina per la Demolizione delle me ne hanno parlato, l’ho usata.
Nostre Credenze Consolidate ha fatto Se l’acqua non fosse mai esistita
il suo sporco lavoro. L’Obiezione o io non avessi avuto nessun incontro
Scettica, rivolta contro chi afferma di – neppure verbale – con l’acqua, non
non aver dubbi sull’esistenza del mondo potrei avere pensieri che vertono
esterno, muove da un esperimento sull’acqua. Il cervello dell’esperimento
mentale come questo. Lo scettico per ipotesi non può interagire con nulla.
conclude che anche ammesso che Perciò non può avere pensieri che
il mondo esterno alla nostra mente vertano sull’acqua. Per la stessa ragione
esista, non possiamo saperlo. non può neppure pensare di essere un
cervello in una vasca. È infatti connesso
Possiamo però arginare questo attacco. causalmente solo con la macchina che
Gli esperimenti mentali non sono infatti gli manda impulsi elettrici. Perciò o il
solo carburante per la Macchina cervello nella vasca non ha pensieri,
di Demolizione delle Nostre Credenze oppure ha pensieri sugli impulsi elettrici.
Consolidate. Spesso sono il carburante Ma essere un cervello in una vasca non
per la Macchina delle Nuove Teorie. equivale a essere un impulso elettrico.
Dunque, se pensa “sono un cervello
in una vasca” pensa qualcosa di falso
perché non ha pensieri che vertono
sul cervello in una vasca.
15. L’esperimento
del Trolley

Immaginate che un sadico abbia legato se soddisfano quattro condizioni: e accanto a voi c’è un uomo molto
cinque persone a un binario sul quale a. L’azione che causa gli effetti non è in corpulento. Se voi lo scaraventaste
corre velocissimo un treno e che abbia sé cattiva o sbagliata; giù dal cavalcavia riuscireste a salvare
legato una persona a un binario b. L’agente intende fare il bene e non le cinque persone, ma lui morirebbe.
secondario. Immaginate ora anche che recare il danno, È moralmente lecito ucciderlo, se questo
il macchinista non possa fermare il treno, né come mezzo né come fine. Tuttavia è l’unico modo che avete per salvare
ma abbia la possibilità di manovrare uno dei due effetti (quello nocivo) pur le cinque persone? La risposta è no,
lo scambio in modo tale da deviarlo essendo previsto non è inteso perché far cadere l’uomo corpulento
sul binario dove si trova l’uomo solo. (a differenza del primo effetto che è è una violazione del suo diritto di vivere.
Il macchinista deve perciò scegliere previsto ed inteso. Invece, far deviare il treno sul binario
in condizioni di urgenza se sacrificare c. Non esiste altro modo di fare il bene secondario non viola alcun diritto.
la vita di un uomo per salvare cinque senza produrre il danno. Reindirizza una minaccia comunque
uomini oppure lasciar morire i cinque. d. Il rapporto tra effetto buono ed effetto esistente su una persona anziché su
Il macchinista non ha alcuna relazione dannoso previsto è ragionevolmente cinque. È vero che il numero dei morti
con le persone coinvolte e la sua vita proporzionato. è ridotto e il danno minimizzato,
non è messa a repentaglio. Non ha Deviare il treno soddisfa 1-4. In ma la cosa importante è che la minaccia
dunque interessi personali a compiere particolare, secondo questa teoria, che non può comunque essere sventata.
un’azione anziché un’altra. Supponiamo il macchinista non intende uccidere Ci saranno sempre vittime.
che scelga di deviare il treno. l’uomo legato al binario secondario. Vi convince la risposta?
Perciò l’azione è moralmente corretta.
Molti hanno l’intuizione che la sua azione Invece, il medico, a differenza del 3. La teoria di Königsberg
sia moralmente corretta. Ma gli stessi macchinista, intende uccidere il suo (Immanuel Kant 1724-1804). C’è un modo
che hanno questa intuizione hanno paziente. L’asimmetria fra i due casi è per risolvere il problema: nessun essere
anche una reazione di orrore al pensiero evidente se consideriamo uno scenario umano deve essere considerato come
di un medico che sacrifica un uomo in cui il paziente fugge. un mezzo per perseguire un fine, per
sano, espiantandone gli organi vitali per Il medico cercherà un’altra vittima. quanto il fine sia buono. Per esempio
salvare altri cinque uomini gravemente Invece, se l’uomo da solo sul binario non possiamo mai, in nessuna
feriti. Come giustificare la prima riuscisse a fuggire, il macchinista condizione usare la tortura per estorcere
intuizione? Qual è la differenza fra il caso sarebbe ben contento. informazioni che salvino vite umane.
del macchinista e quello del medico? Vi convince la risposta? Vi è però chi sostiene che, se le
conseguenze di una certa azione
Queste domande hanno sollevato 2. Teoria della distinzione fra doveri sono catastrofiche, un singolo individuo
una discussione vivacissima e l’estesa positivi e doveri negativi può essere usato come un mezzo
letteratura sull’argomento ha generato – Philippa Foot (1920-2010); Judith per evitarle. Qual è la vostra posizione?
una vera e propria disciplina, la Jarvis Thomson (1929-). Introduciamo
cosiddetta “Carrellologia” (l’esempio la nozione di dovere negativo e dovere
originario di Philippa Foot coinvolgeva positivo. Abbiamo il dovere positivo
un carrello ferroviario – un Trolley). di aiutare gli altri e il dovere negativo
Ecco alcune delle risposte possibili di non uccidere le persone. Si potrebbe
(a fianco sono indicati illustri esponenti sostenere che per il medico il dovere
della teoria): negativo di non danneggiare l’uomo
sano domina sul dovere positivo di
1. Dottrina del duplice effetto salvare vite umane. E per il macchinista?
– Tommaso D’Aquino (1225-1274). Come possiamo allora giustificare
Le azioni a duplice effetto sono quelle l’intuizione che la sua scelta è
azioni complesse che producono moralmente corretta? Se rispondiamo
conseguenze di due tipi differenti. che in tal modo minimizza il danno
Il macchinista nell’esempio svolge ci esponiamo a una miriade di
un’azione a duplice effetto perché controesempi. Considerate allora
una conseguenza è il salvataggio quest’altro caso. Ancora una volta
di cinque persone e l’altra è la morte il treno sta per travolgere cinque
di una persona. La teoria dice che persone. Lo scenario è però cambiato.
queste azioni sono moralmente corrette Siete su un cavalcavia che dà sui binari

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