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Questi valori sono presi come riferimento di base per le 2 categorie di persone nel
calcolo delle barriere. Si prende a riferimento la situazione illustrata in figura.
Cap. 6 le schermature 1
dsec
dsca
A = tubo X
M = paziente
dpri C = persona protetta dalla barriera
primaria per fascio primario
E = persona protetta dalla barriera
secondaria per radiazione diffusa o di
fuga
Cap. 6 le schermature 2
Erogazione normalizzata di un tubo X a ddp costante, con target in tungsteno, per vari tipi di filtrazione. Il valore
di erogazione dato per 1 mm di Be corrisponde a filtrazione nulla (1 mm di Be è lo spessore della finestra di
uscita del tubo).
In letteratura si trovano le curve di attenuazione di larghi fasci X nel materiale. Ogni
materiale ha un diagramma caratteristico (Pb, Fe, Perspex, calcestruzzo, ecc.) in cui viene
fornito il valore di K in funzione dello spessore schermante, alla distanza di un metro dal
target (anticatodo). Nei diagrammi (alcuni esempi dei quali sono riportati alle pagine
seguenti) compare una famiglia di curve K, generate al variare della tensione applicata.
Ai fini delle curve di trasmissione poco importa l'omogeneità del fascio, interessa solo la
tensione di picco.
Cap. 6 le schermature 3
Trasmissione di fasci x non collimati in
perspex. Generatore a ddp costante, target
in tungsteno, filtrazione 1 mm Be.
Cap. 6 le schermature 4
Trasmissione di fasci x non collimati in piombo. N.B.: i fasci alle varie energie presentano differenti
caratteristiche di filtrazione del tubo.
Trasmissione di fasci x non collimati in cemento. N.B.: i fasci alle varie energie presentano differenti
caratteristiche di filtrazione del tubo e target in differenti materiali.
Cap. 6 le schermature 5
Per progettare una barriera di protezione primaria si calcola K considerando il limite P, il
carico di lavoro W, il fattore d'uso U, il fattore di occupazione T e la distanza d. Una volta
noto K, utilizzando i grafici precedenti e scegliendo la tensione medesima del tubo, si
ottiene lo spessore corrispondente del materiale da utilizzare per la barriera.
Esempio
Si deve proteggere un'area controllata dal fascio primario di una macchina per terapia a
mA min
raggi X da 250 kVp, che ha un carico di lavoro W 20.000
settimana
L'area da proteggere è a 2,5 m dal fuoco del tubo e il fattore d'occupazione è T = 1. Il
fattore d'uso della barriera sia U = 1 ; inoltre, trattandosi di lavoratori di tipo A, il limite di
2
mR R
dose settimanale è P 40 0,04
settimana settimana
Andando a sostituire i valori nell'espressione di K:
K
2,5 m 2 0,04 R / sett. 2,5 10 5
R
2,5 10 4
mGy
mA min 1 mA min mA min
20.000 2 1
settim.
Cap. 6 le schermature 6
Barriere protettive secondarie
Servono per schermare la radiazione diffusa e di fuga. Si valutano gli spessori
separatamente per le 2 componenti. Se sono circa uguali, allora l'intensità di dose oltre
tale spessore sarà doppia rispetto quella voluta, quindi basta aggiungere 1 SEV del
materiale allo spessore più grande tra i due trovati. Se la differenza tra i due spessori
calcolati è di uno spessore decivalente o più, allora è sufficiente utilizzare lo spessore
maggiore tra i due calcolati.
Radiazione diffusa.
La sua intensità dipende da:
1) Angolo di scattering
2) Energia del fascio primario
3) Area scatterante
I rapporti tra intensità scatterata e intensità incidente, alla distanza di 1 m dal corpo
scatterante, per un campo irraggiato di 400cm2, sono valori che si trovano tabulati in
funzione dell'angolo di scattering (vedi tabella sottostante). Normalmente si assume tale
angolo pari a 90° perché così la radiazione compie il percorso più breve per raggiungere la
barriera e incide perpendicolarmente su di essa.
Cap. 6 le schermature 7
a = percentuale di rateo di esposizione della
radiazione diffusa rispetto la primaria
Sia X n il rateo di esposizione a 1 metro dal fuoco per una corrente I = 1 mA
(erogazione normalizzata), desumibile dai grafici una volta stabilito il ∆V e il filtraggio. Se il
corpo diffondente è ad una distanza dsca dal fuoco del tubo e se la barriera attenua la
radiazione diffusa di un fattore Bsx, allora per una corrente I avremo un'esposizione
settimanale P:
a Xn I t F
P Bsx X s Bsx
d sca d sec
2 2
400
Ma I t WT e U = 1 per la radiazione diffusa, perciò risolvendo rispetto BsxXn e
chiamando questo prodotto Kux:
d sca d sec
P 400
K ux
2 2
aWT F
Si fanno le seguenti ipotesi conservative:
1) Per ∆V 500 kV: l'energia della radiazione scatterata è uguale a quella del fascio
primario
2) Per ∆V > 500 kV la radiazione X è degradata nello scattering come se fosse un
fascio da 500 kV e il rateo di esposizione a 1 m dal corpo diffondente è pari allo 0,1
% del fascio primario nel punto di diffusione.
Le ipotesi considerate si basano sul fatto che per E 500 keV i fotoni perdono poca
energia nello scattering ed i fotoni ad energia più alta vengono scatterati a 90° con una
distribuzione circa uguale a quella dei raggi X generati a 500 kV.
L'erogazione del tubo aumenta tuttavia all'aumentare della differenza di tensione
applicata, ∆V. Per tenere conto di ciò Kux è ridotto da un fattore f che dipende da ∆V: i
valori sono tabulati.
kV f
500 1
1000 20
2000 300
3000 700
Sulla base di ciò si ha:
P (d sca ) 2 (d sec ) 2 400 R
K ux a 1 m dal corpo scatterante.
a W T F f mA min
Esempio
Calcolare la barriera secondaria per proteggere un'area non controllata dalla radiazione
diffusa di un tubo a raggi X da 250 kVp. Il carico di lavoro settimanale è
W 20.000 mA min . La distanza fuoco-corpo irraggiato è dsca = 0.5 m e la barriera
secondaria è posta a 3 m dal corpo diffondente. Il fattore di occupazione dell'area è T = 1.
Il limite settimanale per l'area non controllata (pubblico) è
2 mR R 0,02 mSv 20 Sv
P 0,002
settimana settimana settimana settimana
Cap. 6 le schermature 8
La frazione scatterata a 90° per ∆V = 250 kV si legge nella tabella di pagina 7 ed è
0,0019. Sostituendo tali valori nell'espressione di Kux:
Radiazione di fuga
L’energia che fuoriesce dalla cuffia del tubo è monocromatica, essendo filtrata dalla
cuffia stessa. Lo spessore emivalente per essa dipende quindi dalla differenza di
potenziale applicata al tubo.
mGy
Per un tubo da diagnostica la massima fuga concessa è 1 a 1 m dal fuoco quando
h
il tubo sta lavorando alla massima tensione e massima corrente.
Per una macchina che lavora per t minuti alla settimana, l'esposizione settimanale per
radiazione di fuga a "d" metri dal fuoco sarà:
0.1 Rh 1 mGy
h
0,1 t
X L 2
d 60
Ai fini progettuali il carico di lavoro WUT è uguale al prodotto della corrente per il tempo
di funzionamento t; poiché U = 1 per la radiazione di fuga ed essendo inoltre per quanto
detto WUT I t , avremo:
0,1 WT
X L 2
d 60 I
Se l'esposizione massima settimanale è P e la barriera attenua la radiazione di fuga di
un fattore BLX, avremo:
WT
P BLX X L BLX
d 600 I
2
P d 2 600 I
Risolvendo si ha B LX
WT
Nel caso di macchine per terapia fino a 500 keV, il limite per la radiazione di fuga è
mGy 1R P d 2 60 I
10 , ovvero , valore per cui la relazione precedente diviene B LX .
h h WT
Esempio
Consideriamo ancora il tubo a raggi X da 250 kV per terapia con corrente max 20 mA e
carico di lavoro 20.000 mA min .
settimana
La macchina dista 3 metri dalla zona non controllata con fattore di occupazione T = 1; il
mR R
limite di dose è P 2 0,002
settimana settimana
Si ha:
mA
0,002 3 60 20
2
B LX 1,08 10 3
20.000
e così si può trovare il numero di spessori equivalenti per ottenere tale riduzione:
Cap. 6 le schermature 9
3
lg 1,08 10
n
1 3 3
1,08 10 n lg 1 2 lg 1,08 10 n 9,85
2 lg 12
Dalla tabella si trova che il SEV per il calcestruzzo per raggi X da 250 kV è 2,8 cm; la
barriera dovrà pertanto avere uno spessore pari a 2,8 cm 9,85 27,6 cm.
Per la radiazione diffusa era stato trovato uno spessore dalla barriera di calcestruzzo di
36 cm.
La differenza tra le due è di 8,4 cm. Sempre dalle tabelle si trova che lo spessore di
decimazione nel calcestruzzo per ∆V = 250 kV è 9.0 cm. Poiché la differenza per le due
barriere è minore dello spessore decivalente, lo spessore finale per la barriera secondaria
sarà il maggiore dei valori trovati, aumentato di un SEV: come risultato finale si ottiene
quindi 36 cm 2,8 cm 38,8 cm .
Cap. 6 le schermature 10
SCHERMATURA DI SORGENTI γ E FATTORE DI BUILD-UP
In condizioni di buona geometria, l'attenuazione di un fascio γ è descritta da una legge
esponenziale:
I I 0 e x
Quando vengono meno queste condizioni e si ha la presenza di un fascio allargato,
questa relazione sottostima lo spessore della schermatura necessaria a causa dei γ che
possono giungere nel punto considerato dopo aver subito degli scattering.
Coefficienti di trasmissione di raggi gamma da Cs-137, Co-60 e Ra (in equilibrio con i suoi discendenti) nel
calcestruzzo. La curva interrotta rappresenta la trasmissione dei gamma di Co-60 in condizioni di buona
geometria; le altre tre rappresentano la trasmissione di fasci non collimati
Ad esempio consideriamo γ del Co-60 in calcestruzzo e supponiamo di voler ottenere
una trasmissione del fascio pari a 1/10. In condizioni di buona geometria sono necessari
7" (circa 17,5 cm) di spessore. Per un fascio allargato, invece, tale spessore comporta una
riduzione di 1/4; per trasmettere il 10% è necessario aumentare lo spessore a 11" (circa
27,5 cm).
Quando si progettano schermature per fasci allargati, pertanto, bisognerebbe utilizzare
(se disponibili) i diagrammi di trasmissione per quel materiale e per quel dato radionuclide,
costruiti sperimentalmente. Alcuni esempi di questi diagrammi di trasmissione sono
riportati alla pagina seguente.
Cap. 6 le schermature 11
Coefficienti di trasmissione in ferro di raggi γ prodotti da alcuni radionuclidi, in condizioni di fascio allargato.
Cap. 6 le schermature 12
Nel caso in cui questi dati non siano disponibili, si può modificare la relazione di
attenuazione in buona geometria come segue, introducendo il fattore B:
I B I 0 e x
Il coefficiente B si chiama fattore di build-up ed è sempre >1. E' definito come il rapporto
tra l'intensità della radiazione primaria più quella scatterata e la radiazione primaria. Può
essere applicato al flusso di radiazione o all'intensità di dose.
In letteratura si trovano dei diagrammi o tabelle in cui i fattori B sono calcolati per varie
energie γ e diversi assorbitori, come nel grafico seguente.
Fattore di build-up in piombo, per una sorgente gamma isotropa con energia dei fotoni E0.
In questi grafici lo spessore dell'assorbitore è espresso in lunghezze di rilassamento:
μx.
1
Una lunghezza di rilassamento: x 1 x è quello spessore che attenua un fascio
1
collimato di un fattore .
e
Quando si deve valutare lo spessore dello schermo necessario ad ottenere un dato
abbattimento dell'intensità di dose, si hanno 2 incognite e una sola equazione.
Infatti il fattore B dipende dallo spessore dello schermo, che è incognito. E' necessario
pertanto procedere ad approssimazioni successive, partendo da uno spessore dello
schermo “ragionevole” (generalmente più grande di quello che sarebbe necessario in
buona geometria).
Cap. 6 le schermature 13
Esempio
E' necessario progettare un contenitore sferico in piombo per una sorgente di Na-24
mR
con attività 1 Ci, tale che l'intensità di esposizione a 1 m sia 10 . In ogni
h
disintegrazione il sodio 24 emette due γ in cascata:
1 2,75 MeV
2 1,37 MeV
Valutiamo il Γ a 1 metro per i due γ tramite una forma approssimata:
Rm 2
0,48 E ( MeV ) (*)
hCi
Rm 2
2, 75 0,48 2,75 1,32 la (*) vale solo se il branching = 1!
hCi
Rm 2
1,37 0,48 1,37 0,657
hCi
In condizioni di buona geometria, per il γ di energia più elevata, considerando μ = 0,475
mR
cm-1e volendo abbattere l'intensità di esposizione a 10 avremo:
h
I 10
e x e 0, 475 x
I 0 1320
da cui x 10,25 cm
Il SEV di piombo per tale energia è 1,46 cm.
Aggiungiamo mezzo SEV = 0,73 cm allo spessore calcolato e ricalcoliamo
l'attenuazione:
mR
I 1320 e 0, 475 (10, 25 0, 73) 7,14
h
Vediamo come questo spessore di piombo attenua il γ più molle:
mR
( 0,621 cm 1 ) I 657 e 0, 62110,98 0,72
h
L'esposizione totale ad 1 metro sarà data dalla somma dei due contributi:
mR
X 1m 7,86
h
Ma tale calcolo è stato fatto in buona geometria.
Consideriamo ora il fattore di build-up: esaminiamo il γ di alta energia e aggiungiamo un
altro 12 SEV: 10,98 cm 0,73 cm 11,71 cm
Una lunghezza di rilassamento nel piombo per E 2,75 MeV vale:
1 1
x 2,1 cm
0,475
11,71
Pertanto lo spessore dello schermo equivale a 5,6 lunghezze di rilassamento.
2,1
Con il relativo diagramma (lo stesso riportato anche a pagina 13) troviamo il valore di B.
Cap. 6 le schermature 14
Dal grafico
x 5,6 B 3.13
Introducendo tale valore nella
relazione di fascio allargato si
ottiene
I 1320 3,13 e 0, 47511, 71
mR
15,3
h
Cap. 6 le schermature 15
CALCOLO DEL RATEO DI ESPOSIZIONE DA SORGENTI γ DI
ATTIVITA' NOTA
Sorgenti puntiformi
Nota l'attività A della sorgente e il Γ specifico del radionuclide, il rateo di esposizione ad
una distanza d dalla sorgente (supposta isotropa) sarà
Rm 2 A(Ci )
X d 2
hCi d ( m)
Sorgente lineare
E' il caso, ad esempio, di un tubo entro al quale scorre rifiuto liquido contaminato.
Supponiamo che l'attività specifica per unità di lunghezza sia Cl , espressa in Ci/m, e
valutiamo l'intensità di esposizione nel punto P.
C dl
dX 2 l 2
lh
d2
Per avere il rateo di esposizione totale, integro lungo le linee, separatamente, il tratto
che sta a destra e quello che sta a sinistra del piede della perpendicolare alla linea del
punto P:
Cl l Cl
l1 l
l
2
dl dl
X p Cl Cl 2 arctg 1 arctg 2
0
l h
2 2
0
l h 2
h h h h
Sorgente piana circolare
Supponiamo che abbia un raggio R (m) e una concentrazione superficiale di Ca (Ci/m2).
Cap. 6 le schermature 16
L'intensità di esposizione dovuta alla corona circolare compresa tra r e r dr valutata
nel punto P a distanza h sarà:
C a 2r dr
dX p
r 2 h2
per cui
R2 h2 R
R
rdr
X C a 2 C a ln
0 r 2 h2 h 2 h
Ci
L’attività specifica sia Cv 3 , e sia μ il coefficiente d'assorbimento lineare del
m
-1
materiale (m ). E' necessario stimare l'effettiva attività superficiale (apparente) dopo aver
calcolato l'assorbimento nello spessore. L'attività superficiale dovuta allo strato dx e
profondità x sarà:
Ci
d (C a ) C v dx e x 2
m
Integrando su tutto lo spessore t:
1 e
t
Cv
C a C v e x dx t
0
Con il valore di attività superficiale (apparente) trovato posso utilizzare la formula della
sorgente piana
R2 h2
C
X p v 1 e t ln
R
h
h2
Cap. 6 le schermature 17
SCHERMATURA DI SORGENTI BETA
E' necessario adottare un prima schermo che arresti la radiazione β, quindi a basso
numero atomico, e uno schermo più esterno per fermare la radiazione di bremstrahlung
creata dal frenamento dei β, quindi materiale ad alto n° atomico.
Esempio
Supponiamo di avere 50 ml di soluzione acquosa contenente
10 Ci di Sr-90 in
mSv
equilibrio con Y-90. L'esigenza e quella di avere un rateo di dose 0,1 a 1 m. Le
h
energie massime e medie dei β emessi sono:
90
Sr 0,54 0,19 g
R max 2 0,11 1 22,4 E 2 1
90
Y 2,27 0,93 cm
Lo schermo per i β deve fermare i β da 2,27 MeV dell'Ittrio. Il loro range (calcolato con
la formula di Flammersfeld) è 1.1 g/cm2. Usiamo una bottiglia di polietilene di densità ρ =
0,95 per contenere la soluzione. Lo spessore della parete dovrà essere
1.1 g / cm 2
1,16 cm
0,95 g / cm 3
Passiamo ora al calcolo dello schermo per gli X da bremβtrahlung. Per stimare il rateo
di dose a 1 m da radiazione di frenamento, iniziamo valutando la frazione di energia così
dissipata:
f 3,5 10 4 Z E max (MeV)
La maggior parte dei β saranno assorbiti nell'acqua, quindi bisogna calcolare lo Z
efficace in H2O:
2 16
Z H 2O 1 8 7,22
18 18
Sostituendo nell'espressione di f:
f 3,5 10 4 7,22 2,27 5,73 10 3
L'energia (potenza) dissipata per decadimento dei β dell'Y-90 è:
E MeV MeV
E 3,7 1011 Bq 1 0,93 3,44 1011
t Bq s
Supponiamo che la radiazione di frenamento sia emessa da un punto virtuale al centro
della sorgente, valutiamo l'intensità di dose a 1 m.
dE dm dm dm
Ricordiamo che D e che dE NE dl ; poiché abbiamo dl
dm dv dA dl dA
per cui
NE dE
dE dm dm , da cui D
dA dm
Cap. 6 le schermature 18
Pertanto l'intensità di dose sarà:
dE
D
dmdt dt
Tornando al nostro esempio
MeV J
f E ( ) 1,6 10 13 ( )
s MeV J
m 2 s
4 (1) (m)
2 2
1,293 mkg3 4 1m 1 Gykg 10 3 mSv
2 J
Gy
h
Cap. 6 le schermature 19
SCHERMATURA PER NEUTRONI
Si può fare una stima dello schermo necessario per una sorgente di neutroni utilizzando
3
la sezione di rimozione. Per neutroni fino a 30 MeV questa è circa della sezione totale.
4
Bisogna comunque considerare che l'assorbimento di neutroni può indurre radioattività nei
materiali e produce radiazione γ (di cattura).
Esempio
Si deve schermare una sorgente di Pu-Be da 5 Ci che emette 5 10 6 n/s, in modo da
avere un rateo di dose alla superficie 15 Sv / h . L'energia media dei neutroni prodotti è 4
MeV.
Consideriamo uno schermo sferico di acqua: poiché la cattura neutronica nell'idrogeno
dà luogo a γ da 2,2 MeV, calcoliamo uno schermo che dia una dose massima da neutroni
veloci pari a 10 Sv / h (cioè utilizziamo un valore al di sotto del limite di rateo di dose, in
modo che esso non venga superato anche una volta che verranno considerati i γ), che
n
corrisponde ad un flusso di 6 .
cm 2 s
Schermatura del flusso di neutroni veloci
La sezione d'urto totale per E n 4 MeV è pari a 1,9 b per l'idrogeno
1,7 b per l'ossigeno
(Dove 1b 10 24 cm 2 )
1 g / cm 3
Poiché l'acqua contiene 6,022 10 23 mol 1 2 6,7 10 22 atomi/cm3 di
18 g / mol
3
idrogeno e (calcolati allo stesso modo) 3,35 10 atomi/cm di ossigeno, il coefficiente
22
Cap. 6 le schermature 20
Flusso termico uscente
I neutroni termici che escono dalla superficie dello schermo sferico possono essere
stimati con la formula:
n
R n
th 0 e L n0 = intensità di sorgente = 5 10 6
RD s
R = raggio sfera = 39 cm
D = coefficiente di diffusione (per l'acqua D = 0,16 cm)
L = lunghezza di diffusione ( per l'acqua L = 2,88 cm)
nell'ipotesi che siano tutti termalizzati (il raggio della sfera è molto maggiore della
lunghezza di diffusione).
Si trova:
39
5 10 6 n / s n
th e 2 ,88
0,08 th2
4 39 cm 0,16 cm cm s
n
Tale flusso è così piccolo rispetto il massimo ammissibile di 6 2 che in pratica
cm s
può essere trascurato.
Schermatura della radiazione γ di cattura
La cattura di nth da parte dell'idrogeno genera γ da 2,26 MeV. La sfera d'acqua
costituisce quindi una sorgente distribuita di radiazione γ.
n
Il flusso neutronico uscente dalla sfera è di 6 2 , pertanto dalla superficie totale
cm s
n
della sfera di raggio R = 39 cm escono 1,2 10 5 , circa il 2,4% dei n emessi dalla
s
sorgente: il rimanente 97% è assorbito dall'acqua, dando una “attività specifica" per i γ
da 2,26 MeV pari a
4,9 10 6 / s " Bq"
C 19,7
cm 3
39 cm 3
4
3
La formula che fornisce l'intensità di dose da una sorgente sferica omogenea è
4
1
D C
2
1 e r
mGy m rad
Sostituendo 2,7 per MBq a 1 cm 10 4
h h mCi
0,046 cm 1 per fotoni da 2,26 MeV in H 2 O
r 39 cm
MBq
C 19,7 10 6
cm 3
otteniamo
4
1
D 19,7 10 6 2,7 2
1 e 0, 04639 6 10 3
mGy
rateo di dose da γ
2 4,6 10 h
Il rateo di dose totale alla superficie dello schermo, dato da neutroni e γ sarà pertanto:
Gy Gy Gy Gy
D 10 6 16 , che è oltre i 15 richiesti.
h h h h
Cap. 6 le schermature 21
Per ridurre i γ si può aggiungere acido borico (H3BO3) all'acqua, poiché nella cattura
di nth il boro emette γ da soli 0,48 MeV (nel 93% dei casi). La sua solubilità è 63,2 g / l e
il peso molecolare PM = 61,84. La concentrazione di atomi di Boro nella soluzione
satura è :
l N AV
63,2 g / l 10 3
ml 6,03 10 23 molecole 1 atomo di B 6,17 10 20 atomi di B
g mol molecola ml
61,84
mol
frazione di mole
in 1 ml
mGy cm 2
Considerando Γ specifico = 0,62
h MBq
0,097 cm 1 (coefficiente di assorbimento in H 2 O per γ di 0,48 MeV)
Cap. 6 le schermature 22