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ESERCIZI

RISOLTI 2.1, 2.2, 2.3 e 2.4 (Tracce)

1) Un filo di lega di rame ricoperto di una guaina di materiale isolante ha un diametro d = 2.2 mm (con la
guaina isolante il diametro complessivo è di 3 mm) ed una lunghezza L = 65 m, e può sostenere una densità
di corrente massima jmax pari a 3.5 x 106 A/m2. La resistività della lega di rame è ρ = 1.4 x 10-8 Ω/m a
temperatura ambiente.

→ Calcolare la corrente massima imax che può scorrere nel filo. Calcolare, nella condizione di massima
corrente circolante: il campo elettrico nel filo, la potenza sviluppata per effetto Joule, e l’energia dissipata
in 15 s.

Nella guaina isolante non passa corrente. La corrente massima è

imax = jmax Σ

dove Σ = π(d/2)2 . Quindi imax = jmax π(d/2)2 = 3.5 x 106 x 3.14 x 4.84 x 10-6/4 = 13,30 A

Per determinare il campo elettrico, si ricordi che esso è il medesimo in modulo lungo tutta la lunghezza del
filo. Iniziamo col calcolare la differenza di potenziale ai capi del filo. In condizioni di corrente massima essa
vale:

dove R = ρL/Σ . Quindi V = imax ρL/Σ = 13,30 x 1.4 x 10-8 65 x 4 /(3.14 x 4.84 x 10-6) = 3.19 V

Il campo è quindi dato da E = V/L= 3.19/65 = 4.91 x 10-2 V/m.

La potenza sviluppata per effetto Joule è

P = imax V = 13,30 x 3.19 = 42.43 W

L’energia dissipata in 15 secondi sarà W = 15 x P = 636.5 J

2) Due resistenze elettriche R1 = 8 Ω e R2 = 26 Ω sono collegate in parallelo. Ai loro capi si applica una
differenza di potenziale V = 75 V.

→ Calcolare la resistenza equivalente, le correnti che circolano nelle due resistenze, la corrente totale, e la
potenza in esse sviluppata per effetto Joule.

La resistenza equivalente è R = R1R2/(R1+R2) ovvero R = 26 x 8/34 = 6.12 Ω

Le correnti circolanti sono i1 = V/R1 e i2 = V/R2, ovvero i1 = 75/8 = 9.38 A, i2 = 75/26 = 2.88 A. La corrente
complessiva è i = i1 + i2 = 12.26 A che è ovviamente anche uguale a V/R.

La potenza sviluppata in ciascuna resistenza è P1 = i1V e P2 = i2V ovvero P1 = 9.38 x 75 = 703 W e P2 =

2.88 x 75 = 216 W.

3) [Problema 5.5 pag. 137 – Mazzoldi; vedere la figura esplicativa sul testo] Un conduttore cilindrico cavo di
lunghezza d = 2 cm ha raggi a = 2 mm e b = 5 mm; esso è costituito da una sostanza di resistività ρ = 2 Ωm.
Una forza elettromotrice E = 20 V può esser applicata al conduttore in modo che la corrente fluisca
parallelamente all’asse del cilindro o radialmente dalla superficie interna alla superficie esterna. Calcolare
nei due casi: a) l’intensità di corrente i, b) la potenza P dissipata e c) la densità di corrente j sulle superfici
terminali.

Nel primo caso la sezione attraversata dalla corrente è Σ = πb2-πa2 = π(b2-a2), pari a Σ = 6.60 x 10-5 m2. La
resistenza vale R =ρd/Σ = 2 x 2 x 10-2/6.60 x 10-5 = 606 Ω.

La corrente circolante vale quindi i = E/R = 20/606 = 0.033 A. La potenza dissipata è E 2/R = 400/ 606 = 0.66
W. Infine, la densità di corrente è data dalla corrente divisa per la sezione trasversale del conduttore in cui
questa fluisce, ossia j = i/Σ = 0.033/6.60 x 10-5 = 500 A/m2.

Il secondo caso è geometricamente più complesso. La sezione attraversata dalla corrente varia di
dimensioni passando dal raggio interno a a quello esterno b. Consideriamo un raggio r compreso tra i limiti
a e b. L’area della sezione è l’area della superficie laterale cilindrica di base pari a 2πr ed altezza pari a d.
Quindi Σ = 2πrd. Consideriamo ora il contributo infinitesimo alla resistenza (dR) dovuto ad un anello di
materiale di lunghezza dr (tra r e r+dr) e sezione Σ = 2πrd. Si ha dR = ρdr/( 2πrd).

ρ b dr ρ b
La resistenza complessiva incontrata dalla corrente è R = ∫ dR = ∫ = ln ovvero 2 x ln 2.5
2πd a r 2πd a
/ (2 x 3.14 x 0.02) = 14.6 Ω. La corrente è i = E/R = 20/14.6 = 1.37 A, la potenza dissipata è E 2/R = 400/ 14.6
= 27.4 W. Infine, la densità di corrente in corrispondenza della superficie interna (di raggio a) vale j = i/Σ =
i/(2πad) = 1.37/ ( 2 x 3.14 x 5 x 10-3 x 2 x 10-2) = 5.45 x 103 A/m2; quella in corrispondenza della superficie
esterna vale j = i/(2πbd) = 1.37/ ( 2 x 3.14 x 2 x 10-3 x 2 x 10-2) = 2.18 x 103 A/m2.


4) Un circuito RC viene scaricato chiudendo un interruttore all’istante t = 0. La differenza di potenziale tra le
armature del condensatore è inizialmente pari a 180 V. la capacità del condensatore è C = 40 mF. La
differenza di potenziale fra le armature del condensatore è monitorata con continuità e si osserva che dopo
15 s si è ridotta a 12 V.

→ Calcolare la costante di tempo τ del circuito e la sua resistenza complessiva R. Quale sarà la differenza di
potenziale tra le armature del condensatore dopo 20 s dalla chiusura dell’interruttore?

La costante di tempo del circuito τ = RC interviene nella relazione V(t) = V(0)e-t/ , pertanto
τ

τ = t/ln(V(0)/V(t)) dove t = 15 s e il simbolo ln rappresenta il logaritmo naturale (in base e).

Eseguendo il calcolo, τ = 15/ln(180/12) = 15/ln(15) = 15/2.71 = 5.54 s.

Poiché la capacità del condensatore C è nota, la resistenza del circuito è subito trovata:

R = τ/C = 5.54/4x 10-2 = 138,5 Ω.

Dopo 20 s dalla chiusura dell’interruttore la ddp fra le armature vale:

V(20 s) = V(0) e-20/ ovvero 180 x e-20/5.54 = 180 x e-3.61 = 180 x 0.027 = 4.86 V
τ

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