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In un’area critica, ovviamente, ho necessità di vedere in maniera rapida e comprendere l’ECG quando ho un
paziente in arresto cardiaco, quindi, è incosciente e non respira. Subito applico queste manopole metalliche
sul paziente e vedo che tipo di tracciato ha. Nell’immagine:
vediamo queste parti arancioni che non sono altro che dei gel pads,
ovvero: su queste piastre elettriche si mette del gel che funge da conduttore di energia elettrica e servono
anche ad evitare che, in caso di una scarica elettrica, si possano procurare delle ustioni al paziente.
Gli elettrodi li poniamo a destra, sinistra e in basso a sinistra (cresta iliaca). Alla destra si posiziona
l’elettrodo rosso (lo si posiziona sulla prominenza ossea), a sinistra (in alto) l’elettrodo giallo e a sinistra (in
basso) l’elettrodo verde.
ECG a 12 derivazioni:
L’ECG a 12 derivazioni utilizza degli elettrodi posizionati sulle estremità degli arti inferiori e superiori e sul
torace del paziente.
**Per individuare il quarto spazio intercostale si parte dall’angolo o manubrio di Louis che corrisponde al
secondo spazio intercostale e si scende.
N.B.!!!! V4.V5, V6 corrispondono anche alla posizione delle placche adesive che, nell’immagine
precedente, l’abbiamo viste messe in maniera longitudinale, ma le possiamo mettere anche in maniera
trasversale seguendo appunto la linea V4, V5, V6.
Una volta che abbiamo posizionato gli elettrodi, facciamo partire il tracciato. Questo è il tracciato che
vediamo:
Come leggere una striscia ECG rapidamente? Attraverso una serie di domande:
C’è attività elettrica organizzata? Quando parliamo di attività elettrica ci riferiamo al complesso
QRS. Quindi, se io vedo il complesso QRS (non necessariamente preciso) ci poniamo la domanda
precedente.
Qual è la frequenza ventricolare? Che notiamo attraverso la lettura di quante onde R vediamo nel
tracciato.
Il ritmo è regolare o irregolare?
Il QRS è normale (stretto) o largo?
È presente attività atriale? E se è presente di che tipo?
Come sono correlate l’attività atriale e ventricolare? Cioè: ad ogni onda P vediamo subito seguire il
complesso QRS?
In questa immagine:
C’è attività elettrica organizzata? Si, perché vediamo dei complessi QRS ben definiti.
Qual è la frequenza ventricolare? Con il metodo visto prima, possiamo dire che ha una frequenza
ventricolare, di 150 battiti al minuto circa. Questo perché se, prendiamo, due complessi QRS ci sono
due quadratini a separare i due complessi e per la formula: 300:2=150, viene appunto fuori che,
questo soggetto, ha 150 battiti al minuto.
Il ritmo QRS è regolare o irregolare? È un ritmo irregolare.
È stretto o largo? È stretto
C’è attività atriale? Le onde P non si vedono, ci saranno sicuramente ma, io non riesco a definirli.
In questo caso avremo una TACHICARDIA SOPRA VENTRICOLARE. Sopra ventricolare perché vediamo che i
complessi QRS sono stretti, le onde P, non le vediamo ben definite perché il ritmo è piuttosto veloce.
Altro tracciato:
C’è attività elettrica organizzata? Sicuramente sì perché vedo i complessi QRS
Qual è la frequenza ventricolare? Questo soggetto ha 140 battiti al minuto.
Il QRS è normale (stretto) o largo? È entro i 3 quadratini quindi è stretto, quindi normale.
C’è attività atriale? Non si vedono le onde P per cui non possono neanche dire se c’è relazione tra le
onde P e i complessi QRS.
In questo caso parliamo di un ritmo irregolare con complessi stretti, se noi riuscissimo a nascondere tutti i
complessi QRS, vedremmo una sorta di fibrillazione atriale. Pe cui questa è una TACHICARDIA SOPRA
VENTRICOLARE senza onde P chiaramente visibili, chiamata FIBRILLAZIONE ATRIALE.
Altro tracciato:
Questo è un tracciato che, possiamo definire FLUTTER. Flutter perché, la caratteristica di questo tracciato, è
la presenza di queste onde a denti di sega. È definito 4:1 perché se contiamo, vediamo 4 onde flutter ed un
complesso QRS.
Altro tracciato:
In questo tracciato non vediamo alcuna attività elettrica (non son presenti i complessi QRS), non posso
definire nessuna frequenza ventricolare, vediamo solo attività atriale perché c’è la presenza dell’onda P.
Questa, quindi, è una situazione di ASISTOLIA. Si chiama asistolia perché vediamo la linea ondeggiante. Il
trattamento non cambia nei due casi perché dobbiamo massaggiare il paziente perché è in arresto cardiaco.
Altro tracciato:
Questo tracciato viene definito BAV DI PRIMO GRADO. Non ci preoccupiamo se vediamo un paziente con
questo tracciato perché spesso ci si convive.
Altro tracciato:
Qui vediamo che ci sono i complessi QRS, che il ritmo è irregolare e abbiamo 50-60 battiti al minuto
(bradicardia). I complessi QRS sono stretti, le onde P le vedo in maniera molto chiara. Che correlazione c’è
tra le onde P ed il complesso QRS? Nella prima parte vedo che onda P e complesso QRS è entro cinque
secondi, andando avanti noto che la distanza P-R aumenta e aumenta sempre più fino a che non vedo
un’onda P che non è più condotta. Questa caratteristica si ripete all’infinito. Questo è un BAV di secondo
grado di tipo uno. Anche in questo caso, non ci preoccupiamo (sempre se il paziente sta bene).
Altro tracciato:
C’è attività elettrica organizzata perché vedo il complesso QRS, la frequenza è di 45 battiti al minuto. Se
vediamo il tracciato che c’è sotto contiamo 8 quadratini tra due complessi QRS e siccome è il tracciato è
regolare, possiamo fare: 300:8=37.5 battiti al minuto. Il ritmo QRS è irregolare nel tracciato sopra e regolare
nel tracciato sotto. Il complesso QRS è stretto o largo? È largo sopra, sotto è stretto. Le onde P le vediamo in
maniera chiara sia sopra che sotto. L’anomalia è nell’intervallo tra onda P e complesso QRS. Nel tracciato
superiore: ad ogni onda P segue un complesso QRS anche se un po’ largo; poi, però, vedo che ci sono tre
onde P che seguono un solo complesso QRS (in questo intervallo il cuore non si contrae, non c’è nessuna
gittata cardiaca). In questo caso, il paziente potrebbe avere una sincope. Anche nel tracciato inferiore,
vediamo due onde P senza alcun complesso QRS. Qui ci troviamo a circa sei secondi senza che ci sia una
contrazione ventricolare. Questo tracciato è detto BAV di secondo grado di tipo due e, in questo caso, ci
preoccupiamo (anche se il paziente sta bene).
Altro tracciato:
C’è attività elettrica, la frequenza ventricolare è di 300:10=30 battiti al minuto (è bradicardico, meglio: bradi
aritmico). I complessi QRS son larghi. Non c’è alcuna relazione tra onda P e complesso QRS. Quindi atrio e
ventricolo non si parlano (-cit.) tant’è che il ritmo è ventricolare perché gli stimoli partono dal ventricolo.
Questo tracciato è un BAV COMPLETO O DI TERZO GRADO. Ci preoccupiamo anche perché, con un ritmo
del genere, il paziente non sta bene. Spesso questi ritmi son dovuti ad infarto.
Settale
Anteriore
Laterale ecc.
Il cuore viene sezionato e lo vediamo in maniera aperta.
C’è attività elettrica, la frequenza è di circa 80 battiti al minuto, i complessi QRS son stretti, le onde P le
vediamo, ogni complesso QRS è preceduto da un’onda P e siamo nell’ambito dei cinque secondi. Detto ciò,
lo correliamo alla sintomatologia del paziente, il paziente sta bene e questo tracciato anche se vediamo
delle alterazioni del tratto ST, non ci preoccupiamo per nulla.
Se l'ostruzione coronarica conduce all'arresto totale del flusso sanguigno nel territorio irrorato dall'arteria
interessata, provocando nell'ECG un sopraslivellamento del tratto ST, l'infarto è denominato STEMI (ST
elevation myocardial infarction). Se, invece, l'occlusione della coronaria è parziale o transitoria, come
evidenziato dalla presenza di sottoslivellamento del tratto ST all'esame elettrocardiografico, l'evento è
definito NSTEMI (Non-ST elevation myocardial infarction.
Altro tracciato:
Bypassiamo anche qui le solite domande e cominciamo a vedere ciò che non ci convince. Vediamo che a V4,
V5 e V6 cosa notiamo? Notiamo che il 4 ST è sopraelevato. Anche V2, V3 e aVL sono alterati. Essendo un ST
sopraelevato è uno stemi e il paziente va portato all’attenzione del medico per una riperfusione. Se
vogliamo entrare nel merito della sede che ha coinvolto questo infarto, vediamo l’omino (con lo schema
delle precordiali) e vediamo V4, V5 e V6 son situati nella parte laterale del cuore; anche V2, V3 quindi la
parte anteriore è coinvolta ed anche aVL. Quindi, possiamo dire tranquillamente che questo è un infarto
stemi in sede antero-laterale con sopraslivellamento ST.
Altro tracciato:
Anche in questo tracciato abbiamo delle alterazioni. Le alterazioni le vediamo in aVf,in II e III derivazione ed
il tratto ST è sopraelevato. Essendo sopraelevato, è uno stemi. Se prendiamo il nostro omino vediamo dove
son presenti le alterazioni: in terza derivazione, in aVf (piede inferiore) e, infine, in seconda derivazione.
Quindi questo è un’IMA in sede inferiore con sopraslivellamento ST
Altro tracciato:
Qui ci sono diverse alterazioni: i Tratti ST son alterati in V1, V2 e V3 (che sono le precordiali). In particolare
notiamo che il tratto ST è sottoslivellato però questa depressione è un po’ troppo marcata rispetto alla
normale depressione che avevamo visto nel tracciato iniziale di un N- stemi. Motivo per cui, con i tratti ST
sono così sottoslivellati, il cardiologo sospetta un infarto posteriore. Tecnicamente si potrebbero prendere
le precordiali (da V1 a V6) e si potrebbero mettere a livello dorsale. Questo è un IMA in sede posteriore con
sopraslivellamento ST.
Adesso introduciamo un altro aspetto dell’area critica importante: il monitoraggio delle pressioni cruente.
Dopo aver monitorato il cuore attraverso l’ECG, il paziente di una terapia intensiva, va monitorato. Il
monitoraggio può avvenire in maniera cruenta o in maniera non cruenta.
N.B.!!!!!!!!!Da qui,il prof ha letto le slide senza aggiungere nulla
(dalla slide 31 alla 48) e ho reputato no-sense riportarle così tal
quali. (bisogna, ovviamente, studiarle).
Valentina Durante