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Corso di Sistemi Energetici II

Exergia
Prof. Francesco Fornarelli
francesco.fornarelli@poliba.it

Dipartimento di Meccanica, Matematica e Management (DMMM),


Politecnico di Bari, via Orabona 4, 70125 Bari, Italy

Richiami di termodinamica
Sistema termodinamico
• Sistema: si definisce sistema una massa costante e definita individuata da
una superficie ideale di separazione dal resto dell’universo
• Sistema termodinamico: se il fluido all’interno del sistema è omogeneo ed
in equilibrio termodinamico
• Condizioni termodinamiche: lo stato termodinamico è univocamente
determinato una volta note due di esse.
• Ambiente circostante: porzione dello spazio che interagisce con il sistema
attraverso la superficie di separazione. Usualmente si considera come
ambiente l’atmosfera terrestre in condizioni standard.

Sistema termodinamico

• Sistema isolato: un sistema si definisce isolato se l’ambiente circostante


non influenza le caratteristiche termodinamiche del sistema.
• Universo: l’insieme di sistema ed ambiente circostante costituisce un
sistema isolato che prende il nome di universo

Primo principio della termodinamica


Considerato un sistema di massa m, il primo principio della termodinamica in
forma lagrangiana assume la seguente forma:

L + Q = ΔE

E = U + Ec + Eg + Ef
La somma del lavoro meccanico e del calore forniti al sistema dall’esterno
comporta una variazione equivalente di energia del sistema stesso.
Primo principio della termodinamica
Macchina a flusso permanente (approccio euleriano)

2 2

[ ]
· · c2 c1
Pi + Q = m h2 − h1 + − + g(z2 − z1)
2 2
2 2
c2 c1
Li + Qe = h2 − h1 + − + g(z2 − z1)
2 2
Primo principio della termodinamica
Per le macchine motrici:
2 2

[ ]
· · c1 c2
Pi,ott − Q = m h1 − h2 + − + g(z1 − z2)
2 2
2 2
c1 c2
Li,ott − Qe = h1 − h2 + − + g(z1 − z2)
2 2
Secondo principio della termodinamica
Per una trasformazione reversibile ciclica con dE=0, omogeneo:
dQrev
∮ T
=0
Questa quantità definisce lo stato termodinamico del sistema in
modo univoco e la definiamo entropia:
2
dQrev
∫1 T
S2 − S1 =
Secondo principio della termodinamica
Per una trasformazione irreversibile:
2
dQ
∫1 T
S2 − S1 − ≥0

In forma infinitesima:

TdS − dQ ≥ 0
Secondo principio della termodinamica
Per un sistema a massa costante:
TdS ≥ dQe
Possiamo introdurre la quantità di entropia generata dal sistema:
Sgen o σ con dSgen ≥ 0
Tale che:
dQe
dS = + dSgen
T
Secondo principio della termodinamica
dQe
dS = + dSgen
T
Aumento di entropia:
• a causa degli scambi termici con l’esterno
• a causa delle irreversibilità

Secondo principio della termodinamica

N
dQi
∑ Ti
dS = + dσ Forma lagrangiana
i=1
Generazione di entropia per irreversibilità termica interna
• Due serbatoi di calore a differenti temperature
• Elemento conduttore di calore tra i due serbatoi
• Flusso termico dal serbatoio a temperatura più
alta a quella più bassa
• Condizioni stazionarie
Q Q
− + Sgen = 0
TA TB
Q Q
Sgen = σ̄gen = −
TB TA

Generazione di entropia per irreversibilità meccanica interna

• Trasformazione irreversibile infinitesima tra due stati di equilibrio A e B


• dL e dQ siano rispettivamente il lavoro ed il calore scambiati nella
trasformazione
• sistema è omogeneo a temperatura uniforme
• Assenza di reazioni chimiche

Irreversibilità di natura meccanica


Generazione di entropia per irreversibilità meccanica interna


• Trasformazione reversibile infinitesima tra A e B
• dLrev e dQrev siano rispettivamente il lavoro ed il calore scambiati nella
trasformazione
TdS = dQrev ≥ dQ
Essendo i due stati A -B coincidenti per le due trasformazioni (irreversibile
e reversibile), per il I principio della termodinamica:
dLrev + dQrev = dL + dQ
Quindi:
dLrev ≤ dL

Generazione di entropia per irreversibilità meccanica interna


La differenza tra il lavoro di una trasformazione irreversibile e quello di
una trasformazione reversibile rappresenta il lavoro aggiuntivo che devo
fornire al fluido nel caso di macchina operatrice e prende il nome di lavoro
delle resistenze passive
dLw = dL − dLrev
Fisicamente è una parte di lavoro che degenera in calore ed è pari a:
dLw = Tdσ = TdS − dQ
Secondo principio della termodinamica
Macchina a flusso
permanente

dS = St+Δt − St = [(S1′2 + S22′)t+dt] − [(S11′ + S1′2)t] = (S22′)t+dt − (S11′)t


dS = dm(S2 − S1)






Secondo principio della termodinamica
N ·
Qidt
∑ Ti
dm(S2 − S1) = + dσ̄CV
i=1

dσ̄CV Produzione di entropia per irreversibilità interne al


volume di controllo
Dividendo per dt:
N ·
· Q i ·
∑ Ti
m(S2 − S1) = + σCV
i=1
Secondo principio della termodinamica
·
Dividendo per m :
N
Qi
∑ Ti
S2 − S1 = + σCV
i=1

σCV Entropia generata all’unità di massa


Per flusso unidimensionale:
2
dQ
∫1 T
S2 − S1 = + σCV
Secondo principio della termodinamica
Nel caso di trasformazione adiabatica:

S2 − S1 = σCV ≥ 0

In una trasformazione adiabatica reale l’entropia è sempre crescente!


Secondo principio della termodinamica
Secondo principio della termodinamica
Entropia generata dallo scambio termico tra il serbatoio a
TR e la superficie della macchina:

( TR Ti )
Qi Qi
σQi = − −

Sommando tutti i contributi:

( R )
QR Qi

σQR = − −

QR = Qi
T R
Ti R
Secondo principio della termodinamica
Entropia generata dallo scambio termico con il serbatoio a TR
nell’unità di tempo:
· ·

( TR )
·σ = − Q R Q i

QR −
R
T i

Entropia generata dallo scambio termico con il serbatoio a T0


nell’unità di tempo:
· ·

( T0 ∑ )
·σ = − Q 0 Q i
Q0 −
amb
T i
Secondo principio della termodinamica
Entropia generata dallo scambio termico totale nell’unità di
tempo è pari alla somma dei due contributi:
· · N ·

( T0 )
·σ = − Q 0 Q R Q i
TR ∑
Q + −
i=1
Ti
Sostituendo nell’espressione:
N ·
· Q i ·
∑ Ti
m(S2 − S1) = + σCV
i=1
· ·
· Q R Q 0 · ·
m(S2 − S1) = + + σQ + σCV
TR T0
Secondo principio della termodinamica

In generale per un numero Nj di serbatoi:


Nj ·
·
Qj
Q
· 0 ·
∑ Tj
m(S2 − S1) = + + σtot
j=1
T 0

Con:
·σ = σ· + σ·
tot Q cv

Vedi esempio 1.3.5 sulle dispense


Scambio termico tra due serbatoi di calore
Q Q
Sgen = −
TB TA

( TB TA )
1 1
σQ = Q −

Trasferiamo la stessa quantità di calore in modo reversibile


Scambio termico tra due serbatoi di calore
MT:
TA − T0
LA = Q
TA
PDC:
TB − T0
LB = Q
TB

( TB TA )
Q Q
Lrev = LA − LB = T0 −

Lrev = T0σQ
Espansione libera di un gas

L + Q = U2 − U1
L=0 Q=0 U2 = U1
Per un gas ideale: T2 = T1
Espansione libera di un gas
Valutiamo la variazione di entropia di questo processo:
p1VA VA + VB
ΔSisol = M(S2 − S1) = ln >0
T1 VA
L’espansione libera di un gas rappresenta quindi una
trasformazione irreversibile
Espansione libera di un gas
Consideriamo una possibile trasformazione reversibile tra gli stati 1 e 2.
Nella fattispecie, una espansione isoterma con T=T1

Q1 = Lp
Valutiamo il lavoro:
VA + VB
Lp = Lesp = p1VA ln
VA
Ed il calore:
T1 − T0
LHP = Q1
T1
Quindi:
T1 − T0 VA + VB
LHP = p1VA ln
T1 VA
Espansione libera di un gas
Quindi:
p1VA VA + VB
Lrev = Lesp − LHP = T0 ln
T1 VA
Il lavoro reversibile netto è pari al calore Q0
prelevato dall’ambiente a temperatura T0. Il
lavoro perduto per irreversibilità è quindi pari a:
Lrev = T0σ
Espansione reale in turbina
Ipotesi:
• Gas perfetto
• Trasformazione adiabatica
• Politropica con esponente m
• Variazione nulla di energia cinetica

Espansione reale in turbina


m−1

T1 ( p1 )
T2 p2 m

Lavoro ottenuto:
(Li)ott = cp(T1 − T2) = AL220L0
Lavoro resistenze passive:
m−k
Lw = R(T1 − T2) = A101220
m−1
Entropia per irreversibilità:
T2 p2
σ = S2 − S1 = cp ln − R ln
T1 p1
Espansione reale in turbina
La stessa trasformazione può
essere reversibile se:
Qe,rev = Lw
Forniamo questo calore tramite una
serie infinita di pompe di calore che
operano lungo la trasformazione 1-2 e
la temperatura T0

T0 LHP = A1′122′ Lavoro HP

Q0 = A101′2′20 Calore sottratto all’ambiente

Q0 = T0(S2 − S1) = T0σ






Espansione reale in turbina
Dal I principio:
(Li)ott,t = cp(T1 − T2) + Qe,rev

Il lavoro netto prodotto sarà:


(Li)ott,rev = (Li)ott,t − LHP

(Li)ott,rev = cp(T1 − T2) + T0σ

Llost = T0σ
Lavoro perduto
L’energia che diviene inutilizzabile per compiere lavoro nel corso di una
trasformazione irreversibile è pari a T0 volte l’entropia creata nel corso
della trasformazione a causa dell’irreversibilità stessa.
ATTENZIONE!
Lavoro perduto non significa energia persa, l’energia si conserva come
sappiamo dal I principio della termodinamica, ma significa che parte
dell’energia non può essere utilizzata per produrre lavoro. Introduciamo il
concetto di qualità dell’energia.

Qualità energetica
Introduciamo il concetto di qualità dell’energia in riferimento al lavoro ed
al calore. Il lavoro rappresenta una forma di energia qualitativamente
migliore del calore, questo è deducibile ricordando che mentre il lavoro è
trasformabile interamente in calore, non è vero il contrario.

Definiamo quindi qualità energetica di un fluido la sua capacità di produrre


lavoro.

Trasformazione esternamente reversibile

Ipotesi:
• Scambi termici reversibili
• Consideriamo la forma del I PTD
euleriano per macchine motrici

Trasformazione esternamente reversibile


N
· · ·

Q = Q0 + Qi, Flusso termico scambiato
i=1

N 2 2

[ ]
· · · c1 c2

Pint,ott = Q0 + Qi + m h1 − h2 + − + g(z1 − z2) I PTD
i=1
2 2
N · ·
· Qi Q 0 ·
∑ Ti
m(s2 − s1) = + + σCV II PTD (sole irreversibilità interne)
i=1
T 0
Trasformazione esternamente reversibile
Da I PTD - T0 II PTD

N 2 2

∑ ( ) ( ) ( )
· T0 · c1 c2 ·
Pint,ott = Qi 1 − +m h1 − T0s1 + + gz1 − h2 − T0s2 + + gz2 − T0σCV
i=1
Ti 2 2
Definisco:
2
c
b = h1 − T0s + + gz Disponibilità (Availability)
2

( Ti )
T0
θi = 1 − Fattore di Carnot
Trasformazione esternamente reversibile
Sostituendo:
N
· · ·

Pint,ott = Qiθi + m(b1 − b2) − T0σCV
i=1

Consideriamo una macchina che lavori tra gli stessi stati termodinamici ,1 e 2, ma in modo
internamente reversibile. Consideriamo gli stessi flussi termici, a meno di quello con l’ambiente.
N
· ·

(Pint,ott)rev = Qiθi + m(b1 − b2)
i=1
·
Essendo dal II PTD: σCV ≥ 0
·
Pint,ott = (Pint,ott)rev − T0σCV
P =Tσ · Teorema di Guoy-Stodola
lost 0 CV
Trasformazione esternamente reversibile
Essendo:

Pint,ott ≤ (Pint,ott)rev · ·
Q0 ≤ (Q0)rev

Poiché è sempre valido il I PTD:

N 2 2

[ ]
· · · c1 c2

Pint,ott = Q0 + Qi + m h1 − h2 + − + g(z1 − z2)
i=1
2 2
Trasformazione esternamente reversibile
In termini di lavoro all’unità di massa:
N


Lint,ott = Qiθi + (b1 − b2) − T0σCV
i=1

Con:

σCV Entropia generata all’unità di massa per irreversibilità interne al volume di controllo
N


(Lint,ott)rev = Qiθi + (b1 − b2) Nel caso di trasformazioni
i=1 interne reversibili
Trasformazione esternamente reversibile
Per trasformazioni con variazione continua di temperatura:

∫1 ( T)
2
T0
Lint,ott = 1− dQ + (b1 − b2) − T0σCV

• Lavoro disponibile perduto


Llost,CV = ICV = (Li)ott,rev − (Li)ott = T0σCV • (lost available work)
• Irreversibilità

Trasformazione esternamente ed internamente irreversibile


N
· · ·

Pint,ott = Qiθi + m(b1 − b2) − T0σtot
i=1

·σ = σ· + σ· Entropia generata totale


tot CV Q

Per trasformazione totalmente reversibile:


N
· ·

(Pint,ott)rev = Qiθi + m(b1 − b2)
i=1
Trasformazione esternamente ed internamente irreversibile
Dividendo per la portata in massa:
N


Lint,ott = Qiθi + (b1 − b2) − T0σtot
i=1


(Lint,ott)rev = Qiθi + (b1 − b2)
i=1

Itot = (Lint)ott,rev − (Lint)ott = T0σtot


Exergia
Ipotesi:
• Trasformazione totalmente
reversibile
• Scambio di calore solo con
l’ambiente

(Lint,ott)rev = (b1 − b2)

Per trasformazione irreversibile:


Lint,ott = (b1 − b2) − T0σtot

Exergia
Se passiamo da uno stato generico in condizioni di equilibrio con l’ambiente:
T0 = 298.15 K e p0 = 1 atm = 1.01325 bar

(Lint,ott)rev = (b − b0)

Ricordando che:
2
c
b = h − T0s + + gz
2
b0 = h0 − T0s0 ; h0, s0 = f(T0, p0)
Exergia
Definiamo exergia il massimo lavoro ottenibile (o lavoro potenziale) da un fluido che si porti in
condizioni di equilibrio meccanico e termico con l’ambiente (stato morto Ec=Eg=0)

e = (b − b0)

Nota:
e0 = 0
Flusso di exergia termica
Ipotesi:
• Macchina termica reversibile di
Carnot
I PTD:
· ·
(Pint,ott)rev = Qi − Q0
II PTD:
· ·
dQ Qi Q0
∮ T
=0→ =
Ti T0

Flusso di exergia termica


Combinando I PTD e II PTD:

( Ti )
· T0
(Pint,ott)rev = Qi 1 −

( Ti )
· · T0
EQi = Qi 1 −

Dalla definizione di exergia, possiamo definire il flusso exergetico come la potenza interna
ottenibile da una macchina reversibile che cede calore all’ambiente associata ad un flusso
termico entrante Q.

( Ti ) associata a Qi
T0 Trasferimento di exergia
EQi = (Lint,ott)rev = Qi 1 −
Flusso di exergia termica
( Ti )
· · T0
EQi = Qi 1 −

Osservazione:
A parità di flusso termico entrante, il flusso exergetico entrante, equivalente al lavoro
potenzialmente estraibile da un flusso termico, risulta tanto maggiore quanto più alta è la
temperatura alla quale è fornito tale flusso termico. Analogamente, il flusso di exergia
persa da un flusso termico uscente è tanto minore quanto minore è la temperatura alla
quale esso viene scaricato.

Lavoro perso per differenza finita di temperatura

Riesaminiamo questo caso, in precedenza affrontato attraverso il I ed il II PTD, tramite


l’analisi exergetica.
Ipotesi:
·
m=0
Pint = 0
Lavoro perso per differenza finita di temperatura
N
Qiθi + Itot = − (EQ,A − EQ,B) + Itot
· · · · ·

Pint = 0 = −
i=1

( TA ) ( TB )
· · · · T0 · T0
Itot = EQ,A − EQ,B = Q 1 − −Q 1−
· ·

( TB ) ( TA )
· Q Q ·
Itot = T0 − = T0σQ
Lavoro perso per differenza finita di temperatura
Moltiplicando per un intervallo di tempo Δt

( TB ) ( TA )
Q Q
IQ = T0 − = T0σQ
Lavoro perso per differenza finita di temperatura
Nell’ipotesi di serbatoi di calore
internamente reversibili:
QA
ΔSA =
TA
| QB |
ΔSB =
TB
con:
| QA | = | QB | = | Q |
Sul diagramma T-S:
A122010 = A344020
Lavoro perso per differenza finita di temperatura
Dall’equazione dell’irreversibilità di
scambio termico:

IQ = T0(ΔSB − ΔSA)

IQ → 0 se TB → TA

IQ ↑ se TB → T0

Ricordando che l’irreversibilità è pari


alla perdita di lavoro reversibile:

( TA ) ( TB )
T0 T0
IQ = LA − LB = Q 1 − −Q 1−
Lavoro perso per differenza finita di temperatura
Ricordando che l’irreversibilità è pari
alla perdita di lavoro reversibile:

( TA ) ( TB )
T0 T0
IQ = LA − LB = Q 1 − −Q 1−

IQ = LA − LB = Q − T0ΔSA − Q + T0ΔSB
IQ = A122′1′ − A32′4′4 = A4′2′2040 − A1′2′2010








Lavoro perso per differenza finita di temperatura
L’irreversibilità associata ad uno scambio termico con differenza finita di temperatura può
essere interpretata come il lavoro perso rispetto ad una trasformazione reversibile.

Nota: per trasformazione reversibile associata allo


scambio termico bisogna considerare un sistema
reversibile come quello in figura e non una
macchina reversibile di Carnot. Quest’ultima
infatti non garantirebbe la stessa Q in ingresso ed
uscita.
Bilancio exergetico
Possiamo quindi riscrivere l’equazione di bilancio energetico considerando il flusso di
exergia termica associato al flusso termico Qi alla temperatura Ti:
N
· · · ·

Pint,ott = E1 − E2 + EQi − Itot
i=1
Con: · ·
E1 = me1 Flusso di exergia associato alla portata in ingresso
· ·
E2 = me2 Flusso di exergia associato alla portata in uscita
·
EQ Flusso di exergia termica associato al flusso termico
·
Itot Exergia persa per irreversibilità sia interne che esterne
L’exergia può variare per: scambio termico, portata in massa, lavoro. Positiva se entrante,
negativa se uscente.
Bilancio exergetico

Possiamo quindi riarrangiare l’equazione di bilancio exergetico per una macchina a flusso
permanente:

(Flussi exergetici in uscita) = (Flussi exergetici in ingresso) − (Perdite exergetiche)


Bilancio exergetico
In termini di lavoro all’unità di massa, dividiamo per la portata in massa:


Lint,ott = e1 − e2 + EQi − Itot
i=1

Nel caso di variazione continua della temperatura tra 1 e 2:

∫1 ( T)
2
T0
EQ = 1− dQ
Rendimento exergetico
·
Pint,ott = (Pint,ott)rev − T0σtot
Esprimiamo quindi in termini di rendimento quanto la trasformazione considerata differisca
da una trasformazione priva di perdite. Chiamiamo questo rendimento

RENDIMENTO EXERGETICO o RENDIMENTO DI SECONDO PRINCIPIO


(Rendimento Razionale)
Pint,ott ·
T0σtot
ηII = =1−
(Pint,ott)rev (Pint,ott)rev

Rendimento exergetico
·
Nel caso di una macchina termica con flusso di calore in ingresso pari a Q1

Pint,ott
ηth = · Rendimento di I Principio
Q1
ηth
ηII =
ηth,rev

Rendimento di I Principio del processo reversibile


Rendimento exergetico
Il rendimento exergetico può essere definito anche in assenza di lavoro associato alla
trasformazione definendolo come:

Output Exergetico Exergia distrutta
ηII = =1−
Input Exergetico Input Exergetico
L’input e l’output exergetico vanno definiti opportunamente nel processo considerato. Esso
infatti può non coincidere con tutta l’exergia in ingresso al sistema, così come quella in
uscita. Più correttamente per input exergetico si considera l’exergia messa a disposizione.
Exergia di un gas perfetto
( p0 )
T p
e = h − h0 − T0(S − S0) = cp(T − T0) − T0 cp ln − R ln
h
T0

se p ≥ p0 → e ≥ 0 ∀ T
Espansione reale in turbina
Ipotesi:
ΔEc = 0
Qe = 0

Lint,ott = h1 − h2 = cp(T1 − T2) = AL220L0


Espansione reale in turbina
Nel caso di trasformazione isoentropica tra le stesse pressioni:

Lad,ott = h1 − h2,is = cp(T1 − T2,is) = AL2is10L0

Lad,ott = Lint,ott + A22is1020

A22is1020 Lavoro perso per irreversibilità


Espansione reale in turbina
Ricordando che il rendimento isoentropico è definito come:
Lint,ott T1 − T2
ηis = =
Lad,ott T1 − T2,is
1
1−
T2 1− m−1
T1 βe m
ηis = T2,is
= 1
1− 1− k−1
T1 βe k
Espansione reale in turbina
Considerando un rapporto di espansione infinitesimo:
βe → 1 ηis → ηy
k m−1
ηy =
k−1 m
Espansione reale in turbina - analisi exergetica
Valutiamo la capacità del fluido scaricato dalla turbina di compiere un ulteriore lavoro di
espansione. Applichiamo quindi l’equazione di bilancio dell’exergia:

Lint,ott = (e1 − e2) − iCV


Ricordando che:
e1 − e2 = (h1 − T0S1) − (h2 − T0S2) = (h1 − h2) + T0(S2 − S1)
Lint,ott = h1 − h2
Risulta:
Lint,ott = (e1 − e2) − T0(S2 − S1)
Espansione reale in turbina - analisi exergetica
Possiamo quindi esprimere l’irreversibilità interna alla turbina come:

iCV = T0(S2 − S1) = A2′1′1020

Del lavoro perso per irreversibilità nell’espansione in


turbina solo una parte è persa in modo definitivo.


Espansione reale in turbina - analisi exergetica
In termini di rendimento exergetico otteniamo:
Lint,ott iCV e2
ηII = =1− −
e1 e1 e1
Dal secondo principio della termodinamica:
dT dp
TdS = cpdT − vdp ⟹ dS = cp −R
T p
Espansione reale in turbina - analisi exergetica
Sostituendo:

( p1 ) (k − 1 p1 )
T2 p2 k m − 1 p2 p2
iCV = T0(S2 − S1) = T0 cp ln − R ln = T0 R ln − R ln
T1 m p1
iCV = T0(1 − ηy)R ln βe
Possiamo quindi esprimere il rendimento exergetico come:

cp(T1 − T2)
ηII =
cp(T1 − T2) + RT0(1 − ηy)ln βe + e2

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