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DOMANDE DIRITTO COMMERCIALE

SLIDES 1: IMPRESA

1) Ai sensi dell’art. 2082 c.c., è imprenditore: (A)


a) Chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata, al fine della
produzione e dello scambio di beni e di servizi;
b) Chi esercita un’attività economica, al fine della produzione e dello scambio di beni e
di servizi;
c) Chi esercita un’attività economica organizzata, al fine della produzione e dello
scambio di beni e di servizi;

2) Qual è la ratio dell’art. 2082 c.c.? (B)


a) Definire chi è imprenditore;
b) Definire in termini oggettivi un comportamento dell’imprenditore, che si sostanzia
in un’attività qualificata che prende il nome di “impresa”;
c) Definire che cos’è l’impresa;

3) Un’attività produttiva: (A)


a) È un’attività destinata a produrre un’utilità che prima non c’era;
b) È un’attività destinata a produrre una sequenza di comportamenti, finalizzati a
trarre un’utilità di un qualcosa che si ha già ;
c) Non serve che l’attività sia produttiva, dal momento che l’art. 2082 c.c. non richiede
tale qualifica;

4) Che cosa si intende per attività produttiva svolta “professionalmente”? (C)


a) Che deve essere l’unica attività svolta dall’imprenditore e deve essere svolta
continuativamente;
b) Che deve mirare al conseguimento di una pluralità di risultati;
c) Che deve essere svolta in maniera abituale, stabile e reiterata;

5) Qualificare un’attività produttiva come “organizzata” significa che: (A)


a) Vi sia una eterorganizzazione nel processo produttivo;
b) L’attività produttiva venga svolta esclusivamente con il lavoro personale del
titolare;
c) I fattori produttivi, capitale e lavoro, ricorrano congiuntamente;

6) Il requisito dell’economicità connota l’attività : (A)


a) Sul piano del metodo che deve essere seguito nel suo svolgimento;
b) Sul piano del profitto che si vuole conseguire;
c) Sul piano del fine, economico o ideale, che viene perseguito;
7) Un libero professionista: (C)
a) Non è mai imprenditore;
b) È sempre imprenditore;
c) È imprenditore, solo se l’esercizio della professione costituisce elemento costitutivo
di un’attività organizzata in forma di impresa;

8) Es. il medico che presta servizio all’interno della propria clinica: (A)
a) È imprenditore;
b) Non è imprenditore;
c) Quando presta servizio nella clinica non è imprenditore e nemmeno professionista;

SLIDES 2: CATEGORIE DI IMPRESA

1) Per attività agricole essenziali si intendono: (A)


a) Le attività dirette alla cura e allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase
necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che utilizzano o
possono utilizzare il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine;
b) Le attività dirette alla cura e allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase
necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che devono utilizzare
il fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine;
c) Le attività dirette alla cura e allo sviluppo di un ciclo biologico o di una fase
necessaria del ciclo stesso, di carattere vegetale o animale, che non utilizzano il
fondo, il bosco o le acque dolci, salmastre o marine;

2) Per attività agricole connesse si intendono: (B)


a) Le attività di manipolazione, trasformazione e commercializzazione che
provengono esclusivamente dall’attività agricola essenziale;
b) Le attività di manipolazione, trasformazione e commercializzazione che
provengono prevalentemente dall’attività agricola essenziale;
c) Le attività di manipolazione, trasformazione e commercializzazione che non
provengono assolutamente dall’attività agricola essenziale;

3) Nella piccola impresa, come disciplinata dal Codice civile, la prevalenza del lavoro
del titolare e dei componenti della famiglia deve essere intesa: (B)
a) In senso quantitativo, cioè verificando che il lavoro del titolare e dei componenti
della famiglia valga più in termini economici rispetto agli altri fattori impiegati
nel processo produttivo;
b) In senso qualitativo, cioè verificando che il lavoro del titolare e dei componenti
della famiglia costituisca il fattore essenziale, imprescindibile e centrale nel
processo produttivo;
c) Sia in senso quantitativo, sia in senso qualitativo;
4) L’art. 1, c. 2, l. fall. : (C)
a) Ammette l’apertura delle procedure concorsuali di fallimento e di concordato
preventivo nei confronti dei titolari delle imprese che si attestino al di sotto dei
parametri fissati;
b) Esclude l’apertura delle procedure concorsuali di fallimento e di concordato
preventivo nei confronti dei titolari delle imprese che si attestino al di sopra dei
parametri fissati;
c) Esclude l’apertura delle procedure concorsuali di fallimento e di concordato
preventivo nei confronti dei titolari delle imprese che si attestino al di sotto dei
parametri fissati;

5) Un’impresa finanziaria: (B)


a) È un’impresa agricola;
b) È un’impresa civile;
c) È un’impresa commerciale;

6) Un fenomeno imprenditoriale, in base alla natura: (C)


a) Può essere al tempo stesso impresa agricola ed impresa commerciale;
b) Può essere al tempo stesso impresa agricola, impresa commerciale ed impresa
civile;
c) È o un’impresa agricola o un’impresa commerciale;

7) Per “crisi” si intende: (A)


a) lo stato di difficoltà economico-finanziaria che rende probabile l'insolvenza del
debitore, e che per le imprese si manifesta come inadeguatezza dei flussi di
cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate;
b) lo stato di difficoltà economico-finanziaria che rende improbabile l'insolvenza
del debitore, e che per le imprese si manifesta come inadeguatezza dei flussi di
cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate;
c) lo stato di difficoltà economico-finanziaria che rende sicura l'insolvenza del
debitore, e che per le imprese si manifesta come inadeguatezza dei flussi di
cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate;

8) “Impresa minore” è l'impresa che presenta, tra gli altri requisiti, un attivo
patrimoniale di ammontare complessivo annuo: (A)
a) non superiore ad euro trecentomila nei tre esercizi antecedenti la data di
deposito della istanza di apertura della liquidazione giudiziale o dall'inizio
dell'attività se di durata inferiore;
b) superiore ad euro trecentomila nei tre esercizi antecedenti la data di deposito
della istanza di apertura della liquidazione giudiziale o dall'inizio dell'attività se
di durata inferiore;
c) non superiore ad euro trecentomila nei sei esercizi antecedenti la data di
deposito della istanza di apertura della liquidazione giudiziale o dall'inizio
dell'attività se di durata inferiore
SLIDES 3: INIZIO E IMPUTAZIONE DELL’IMPRESA

1) L’inizio dell’impresa coincide: (C)


a) Con l’intenzione di dare inizio all’attività ;
b) Con l’iscrizione nel registro delle imprese;
c) Con l’effettivo inizio dell’esercizio dell’attività di impresa;

2) La fine dell’impresa coincide: (A)


a) Con il momento in cui nella realtà concreta viene meno il fenomeno produttivo
qualificabile come impresa;
b) Con la messa in liquidazione del complesso produttivo;
c) Con l’eliminazione dell’ente;

3) La fine dell’impresa consente l’apertura di una procedura concorsuale: (A)


a) Per l’anno successivo alla cessazione, a condizione che lo stato di insolvenza sia
antecedente alla cessazione dell’iniziativa o si sia verificato nell’anno successivo;
b) Per gli anni successivi alla cessazione, a condizione che lo stato di insolvenza sia
susseguente alla cessazione dell’iniziativa o si sia verificato nell’anno successivo;
c) Per l’anno successivo alla cessazione, a condizione che lo stato di insolvenza sia
susseguente alla cessazione dell’iniziativa o si sia verificato nell’anno successivo;

4) Il criterio di imputazione dell’impresa presuppone: (B)


a) Che l’impresa venga esercitata materialmente dall’imprenditore;
b) Che l’impresa venga svolta a nome dell’imprenditore e nel suo interesse;
c) Che l’impresa venga svolta perseguendo un interesse estraneo a quello
dell’imprenditore;

5) Es. se dopo il fallimento della società si accerta l’esistenza di un ulteriore socio, il


fallimento della società : (C)
a) Non deve mai essere dichiarato nei confronti del socio occulto;
b) Può essere dichiarato anche nei confronti del socio occulto;
c) Può essere dichiarato anche nei confronti del socio occulto, entro certi limiti di
tempo;

SLIDES 4: STATUTO
1) L’obbligo di pubblicità è informato: (A)
a) Al principio di tipicità ;
b) Al principio di atipicità ;
c) A nessuno dei due principi;

2) L’iscrizione nel registro delle imprese deve essere richiesta entro il termine di: (A)
a) 30 giorni dall’inizio dell’impresa o dal verificarsi del fatto o dell’atto oggetto di pubblicità ;
b) 60 giorni dal concreto avvio dell’iniziativa imprenditoriale;
c) 90 giorni dal concreto avvio dell’iniziativa imprenditoriale;

3) L’iscrizione nel registro delle imprese è subordinata ad un controllo, finalizzato a verificare:


(B)
a) Il rispetto della regolarità formale della domanda con cui si chiede l’iscrizione;
b) Il rispetto della regolarità formale della domanda e del principio di tipicità ;
c) Il rispetto della regolarità formale della domanda e del principio di atipicità ;

4) La presunzione di conoscenza dei fatti o degli atti delle società di capitali, per i quali la legge
prescrive l’obbligo di pubblicità , è: (C)
a) Assoluta, con possibilità per i terzi di eccepire la propria ignoranza;
b) Relativa, con impossibilità per i terzi di eccepire la propria ignoranza, per i primi 10 giorni;
c) Relativa per i primi quindici giorni ed assoluta dal sedicesimo giorno;

5) Fatto salvo che non sia diversamente disposto dal dato normativo e fatta salva la disciplina
relativa alle iscrizioni di imprese agricole, di regola che effetto deriva dall’iscrizione di una
società in una sezione speciale? (A)
a) Di pubblicità notizia;
b) Di pubblicità dichiarativa;
c) Di pubblicità costitutiva;

6) Il libro degli inventari è una scrittura tenuta secondo il criterio: (B)


a) Cronologico, per cui vanno indicate giorno per giorno tutte le operazioni relative
all’esercizio dell’impresa;
b) Sistematico, per cui vanno indicati e valutati tutti gli elementi patrimoniali attivi e passivi
dell’impresa ed estranei all’impresa;
c) Cronologico e sistematico congiuntamente;

7) L’institore, in quanto collaboratore preposto all’esercizio dell’impresa o ad una parte di essa:


(B)
a) Non può alienare o ipotecare i beni immobili del preponente, in via assoluta;
b) Non può alienare o ipotecare i beni immobili del preponente, se non è stato autorizzato;
c) Non può alienare, ma può ipotecare liberamente i beni immobili del preponente;

8) L’institore: (A)
a) È tenuto alla spendita del nome dell’imprenditore per gli atti che intende compiere;
b) Non può spendere il nome dell’imprenditore, in quanto può agire solo in nome proprio;
c) Non può agire né in nome né per conto dell’imprenditore;

9) Il procuratore: (B)
a) Ha rappresentanza processuale, in quanto preposto all’impresa;
b) Non ha rappresentanza processuale, in quanto non è preposto all’impresa;
c) Non ha rappresentanza processuale, a meno che questa non sia stata a lui conferita;

10) I commessi sono: (C)


a) Collaboratori preposti all’esercizio dell’impresa o ad una parte di essa;
b) Coloro che in base ad un rapporto continuativo, hanno il potere di compiere per
l’imprenditore gli atti pertinenti all’esercizio dell’impresa;
c) Collaboratori che compiono gli atti che comporta ordinariamente la specie di operazioni
cui sono incaricati;

SLIDES 5: AZIENDA

1) L’interruzione dell’attività dell’azienda determina: (C)


a) L’estinzione dell’azienda, in quanto la continuità nello svolgimento delle attività costituisce
un presupposto essenziale per la sua esistenza;
b) La continuazione d’azienda, sempre;
c) La continuazione dell’azienda, almeno sino a quando l’insieme non venga concretamente
disgregato;

2) Affinché sia possibile individuare un ramo d’azienda: (B)


a) Deve sussistere una completa separazione organizzativa rispetto alle restanti parti del
complesso;
b) Non è necessario che sussista una completa separazione organizzativa rispetto alle restanti
parti del complesso;
c) È sufficiente che sia tenuta una contabilità separata;

3) Affinché sia possibile avere “trasferimento d’azienda”, le parti: (B)


a) Possono escludere dal trasferimento uno o più dei singoli beni d’azienda, anche se si tratta
di elementi essenziali del complesso;
b) Possono escludere dal trasferimento uno o più singoli beni d’azienda, solo nella misura in
cui non si tratti di elementi essenziali del complesso;
c) Possono omettere di specificare quali beni sono destinati a restare in capo all’alienante;

4) L’art. 2556 c.c. , per il contratto traslativo che abbia ad oggetto aziende relative ad imprese
soggette a registrazione, impone la forma scritta: (B)
a) Ad substantiam;
b) Ad probationem;
c) Nessuna delle due, in quanto il contratto traslativo è a forma libera;

5) Sono soggetti all’obbligo di iscrizione i trasferimenti: (B)


a) Di qualsiasi azienda, purché tutte le parti siano imprenditori soggetti al medesimo obbligo;
b) Di qualsiasi azienda, purché almeno una delle due parti sia un imprenditore soggetto
all’obbligo;
c) Di solo quelle aziende per le quali la legge prevede l’obbligo;

6) L’art. 2557 c.c. vieta all’alienante dell’azienda di: (A)


a) Iniziare, dopo il trasferimento, qualsiasi attività imprenditoriale che sia idonea a sviare la
clientela dell’azienda ceduta;
b) Continuare, dopo il trasferimento, qualsiasi altra attività , che l’alienante esercitasse
parallelamente a quella servita dall’azienda ceduta;
c) Iniziare una nuova attività imprenditoriale e continuare attività parallele;

7) Il divieto di concorrenza, sancito dall’art. 2557 c.c., ha una durata di: (C)
a) Due anni dal trasferimento e le parti non possono prevedere termini più ampi;
b) Tre anni dal trasferimento, ma le parti possono prevedere limiti più ampi, purché non si
ecceda la dura di dieci anni dal trasferimento;
c) Cinque anni dal trasferimento;

8) In caso di trasferimento di azienda agricola, il divieto di concorrenza ha riguardo: (B)


a) Esclusivamente alle attività essenziali;
b) Esclusivamente alle attività connesse, sempre che vi sia un rischio di sviamento della
clientela;
c) Tanto alle attività essenziali, quanto alle attività connesse, posto che entrambe possono
concorrere a determinare il rischio di sviamento della clientela;

9) Il diritto di recesso, sancito dall’art. 2558 c.3 c.c., può essere esercitato dal terzo contraente: (C)
a) Entro un mese dalla notizia del trasferimento, se sussiste una giusta causa;
b) Entro due mesi dalla notizia del trasferimento, anche in assenza di giusta causa;
c) Entro tre mesi dalla notizia del trasferimento, se sussiste una giusta causa;

10) Nel trasferimento di un’azienda commerciale, l’acquirente dell’azienda risponde dei relativi
debiti: (A)
a) Solo ed esclusivamente se essi risultano dalle scritture contabili obbligatorie;
b) Se essi risultano dalle scritture contabili obbligatorie, ma la previsione è derogabile dalle
parti;
c) Anche se essi non risultano dalle scritture contabili obbligatorie;

SLIDES 6: ASSOCIAZIONI IN PARTECIPAZIONE


1) Nelle associazioni in partecipazione, l’attività lavorativa svolta dagli associati consente a loro di
ricevere come retribuzione: (A)
a) Il diritto di ottenere una parte degli utili della ditta;
b) Il diritto a non partecipare alle perdite della ditta;
c) Il diritto a non assumersi il c.d. rischio di impresa;

2) Gli associati in partecipazione: (A)


a) Possono pretendere dall’associante il rendiconto dell’attività ;
b) Non possono vedersi ampliati i propri poteri;
c) Non possono avere poteri di controllo sull’attività dell’imprenditore;

3) Se l’azienda in partecipazione è in passivo, gli associati partecipano alle perdite: (A)


a) Nella stessa misura in cui godrebbero degli utili;
b) In misura diversa dal loro godimento degli utili;
c) Oltre all’apporto che hanno fornito all’impresa;
SLIDES 7: CONSORZI
1) Possono essere parti del consorzio: (C)
a) anche i professionisti intellettuali e/o le società tra professionisti;
b) quelle persone fisiche e/o giuridiche che, pur svolgendo attività economica, non sono
qualificabili come imprenditori;
c) quelle persone fisiche e/o giuridiche che sono qualificabili come imprenditori;

2) Nei consorzi, la perdita della qualità di imprenditore che cosa determina? (B)
a) Il solo recesso, ma non l’esclusione del consorziato;
b) Il recesso o l’esclusione del consorziato;
c) Né il recesso, né l’esclusione del consorziato, in quanto la qualità di imprenditore è
sufficiente che sussista al momento costitutivo del consorzio e non anche nel suo
perdurare;

3) La quota di partecipazione del consorziato receduto o escluso: (A)


a) Si accresce proporzionalmente a quella degli altri consorziati;
b) Si estingue con il recesso o l’esclusione del consorziato;
c) Rimane in capo al consorziato receduto o escluso;

4) I consorzi con attività esterna si caratterizzano: (C)


a) Per non avere un’organizzazione comune;
b) Per avere un’organizzazione comune, volta alla predisposizione di una regolamentazione
convenzionale dei rapporti reciproci degli imprenditori consorziati;
c) Per avere un’organizzazione comune, volta a disciplinare l’attività imprenditoriale svolta
dal consorzio con i terzi;

5) La c.d. “mutualità consortile” mira: (C)


a) A conseguire un utile da ripartire tra i soci;
b) A soddisfare un bisogno personale dei soci;
c) A conseguire un vantaggio di carattere tipicamente imprenditoriale;

6) Le società consortili c.d. miste si caratterizzano: (B)


a) Per la presenza essenziale di soci non imprenditori alla realizzazione delle finalità
consortili;
b) Per la presenza strumentale di soci non imprenditori alla realizzazione delle finalità
consortili;
c) Per la presenza essenziale e strumentale di soci non imprenditori alla realizzazione delle
finalità consortili;

SLIDES 8: SEGNI DISTINTIVI


1) La capacità distintiva indica: (C)
a) La capacità del segno di distinguersi da altri;
b) La capacità del segno di identificare scelte riferibili ad un gruppo di imprenditori;
c) La capacità del segno di identificare scelte riferibili ad uno e un solo imprenditore;

2) Il principio di confondibilità , posto a tutela dei segni distintivi, è: (C)


a) Assoluto;
b) Assoluto, avuto riguardo al luogo ed alla tipologia delle attività svolte;
c) Relativo, avuto riguardo al luogo ed alla tipologia delle attività svolte;

3) Il rischio di confusione dei segni distintivi può essere, oltre che attuale, anche potenziale: (C)
a) Per tutti i segni distintivi;
b) Per i segni distintivi non registrati come marchi;
c) Per i segni distintivi registrati come marchi;

4) La funzione distintiva della ditta si concretizza: (A)


a) Nell’imputabilità di scelte organizzative aziendali;
b) Nell’imputabilità di strategie commerciali di accreditamento delle qualità di un prodotto o
di un servizio;
c) Nell’imputabilità delle strategie commerciali nei rapporti spersonalizzati, non istituiti
direttamente dall’imprenditore con i terzi interessati;

5) Il segno distintivo che compare in grande evidenza grafica sulla confezione di un prodotto è:
(C)
a) Una ditta;
b) Un’insegna;
c) Un marchio;

6) La teoria c.d. oggettiva della ditta riconosce la necessità dell’utilizzo di espressioni letterali, al
fine di: (B)
a) Individuare il titolare dell’attività ;
b) Individuare l’organizzazione imprenditoriale;
c) Individuare tanto il titolare dell’attività, tanto l’organizzazione imprenditoriale;

7) Si ha ditta derivata, quando: (C)


a) La ditta viene formata con elementi maggiormente idonei, rispetto al nome o alla sigla
dell’imprenditore, ad attrarre l’attenzione del pubblico;
b) La ditta è priva di nome o di sigla;
c) In caso di trasferimento, non viene imposto l’inserimento in essa del nome o della sigla
dell’acquirente;

8) La tutela della ditta si estingue quando: (C)


a) Sia decaduto il diritto del titolare all’uso del segno;
b) Sia prescritto il diritto del titolare all’uso del segno;
c) Sia cessato l’uso del segno da parte del titolare;

9) L’insegna può essere costituita: (C)


a) Solo da espressioni letterali, al pari della ditta;
b) Necessariamente con l’indicazione del nome e della sigla dell’imprenditore;
c) In qualunque modo, con espressioni letterali, disegni e figure;

10) L’insegna: (B)


a) È soggetta alla disciplina della concorrenza sleale, in quanto segno distintivo utilizzato e
conosciuto dal pubblico, a fronte di un rischio potenziale, da accertare in relazione al solo
territorio di attività dell’imprenditore;
b) È soggetta alla disciplina della concorrenza sleale, in quanto segno distintivo utilizzato e
conosciuto dal pubblico, nei limiti di un rischio di confusione, da accertare in relazione al
territorio e al settore merceologico di attività dell’imprenditore;
c) A differenza della ditta, non è soggetta alla disciplina della concorrenza sleale;

SLIDES 9: IMPRESE ANOMALE

1) La società di fatto si contraddistingue rispetto alla società irregolare, perché: (A)


a) Manca l’atto costitutivo, cioè il documento necessario per procedere alla pubblicità ;
b) È iscritta nel registro dell’imprese;
c) Gode di personalità giuridica;

2) La società di fatto: (B)


a) Se esercita attività commerciale, è regolata dalle norme della società semplice;
b) Se esercita attività non commerciale, è regolata dalle norme della società semplice;
c) Se esercita attività non commerciale, è regolata dalle norme della società in nome collettivo
irregolare;

3) Il fallimento di una società di fatto che esercita attività commerciale: (B)


a) Non determina automaticamente il fallimento dei soci;
b) Determina il fallimento di tutti i soci, palesi ed occulti;
c) Determina il fallimento dei soli soci palesi, ma non anche di quelli occulti;

4) Si ha società occulta (C)


a) Quando tra i soci vi è la volontà di costituire una società , ma tale volontà
inconsapevolmente non viene manifestata all’esterno;
b) Quando tra i soci vi è la volontà di costituire una società , ma il vincolo sociale rimane
occulto solo tra i soci e non per i terzi;
c) Quando tra i soci vi è la volontà di costituire una società , ma tale volontà consapevolmente
non viene manifestata all’esterno e il vincolo sociale rimane occulto per i terzi;

5) In una società occulta, l’attività di impresa: (C)


a) Deve essere svolta in nome e per conto della società ;
b) Deve essere svolta in nome, ma non per conto della società ;
c) Deve essere svolta per conto, ma non in nome della società ;

6) Una società apparente può essere assoggettata a fallimento? (A)


a) Si, in quanto si tratta di società che esiste tutte le volte in cui il comportamento dei soggetti
è stato tale ingenerare nei terzi l’opinione che essi agiscono come soci;
b) No, si tratta di una società che non esiste e gli apparenti soci possono eccepire la sua
inesistenza;
c) No, poiché esistono degli espressi divieti legali;

SLIDES 10: IMPRESA E FAMIGLIA

1) In caso di azienda gestita da entrambi i coniugi e costituita dopo il matrimonio, la gestione


spetta ai coniugi: (A)
a) Disgiuntamente per gli atti di ordinaria amministrazione e congiuntamente per quelli di
straordinaria amministrazione;
b) Disgiuntamente per gli atti di straordinaria amministrazione e congiuntamente per quelli
di ordinaria amministrazione;
c) Disgiuntamente, tanto per gli atti di ordinaria amministrazione, quanto per gli atti di
straordinaria amministrazione;

2) In caso di debiti contratti nell’interesse della comunione, i creditori possono aggredire: (C)
a) Solo i beni comuni;
b) Liberamente, il patrimonio personale dei coniugi per la totalità del credito;
c) In via sussidiaria, il patrimonio personale dei coniugi, nella misura della metà del credito;

3) In caso di impresa coniugale su azienda non coniugale, si applica la disciplina: (C)


a) Della comunione legale;
b) Della separazione legale;
c) Della società di fatto;

4) Il patto di famiglia prevede che un imprenditore possa trasferire ad uno o più discendenti: (C)
a) L’azienda, ma non le quote di partecipazione al capitale della società di famiglia;
b) L’azienda, insieme alle quote di partecipazione al capitale della società di famiglia;
c) L’azienda o le quote di partecipazione al capitale della società di famiglia;

5) L’impresa familiare: (B)


a) È sempre una piccola impresa;
b) Anche un’impresa non piccola può essere impresa familiare;
c) È , di fatto, un’impresa coniugale;

6) Nell’impresa familiare, in caso di insolvenza, soggetti sottoposti al rischio di fallimento sono:


(B)
a) Tutti i familiari che vi collaborano;
b) Il solo familiare che la esercita;
c) Solo i familiari che risultino essere insolventi;

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