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Si distinguono in:
Temporanea: necessaria nel caso in cui il tratto intestinale non può essere preparato
adeguatamente per l’intervento chirurgico a causa di un’occlusione intestinale che restringe
il lume intestinale (per malattia stessa o per formazione di tessuto cicatriziale). Oppure può
essere confezionata per permettere ad una infiammazione o ad un sito chirurgico di guarire
senza contaminazione da parte del materiale fecale.
Permanente: richiesta quando la patologia o il suo trattamento compromette la normale
funzione intestinale, quando i muscoli che controllano l’evacuazione non funzionano
correttamente o devono essere rimossi per eliminare la malattia, le cause più comuni sedi
queste condizioni sono il cancro rettale, malattia infiammatoria intestinale (rettocolite
ulcerosa), morbo di crohn, traumi addominali, infezioni addominali, tumori.
SCOPI/OBIETTIVI:
MATERIALE OCCORRENTE:
TECNICA DI ESECUZIONE: Prima di prepararsi il materiale bisogna vedere che tipo di stomia è,
la grandezza e i pezzi. Successivamente bisogna informare il paziente riguardo la procedura,
rendendolo parte attiva del processo per l’educazione all’autogestione. Rispettare la privacy del
paziente con un paravento. Si effettua il lavaggio delle mani e dopo di che si indossano i guanti
monouso. Posizionare il paziente in una posizione il più confortevole possibile, sistemando al di
sotto della sacca un telino impermeabile. Scollegare la sacca utilizzata prendendola dal bordo nella
parte superiore per evitare perdite. Osservare se vi sono eventuali scariche, e mettere la sacca usata
nel contenitore per rifiuti. Togliere il materiale fuoriuscito con della carta igienica. Lavare
accuratamente la stomia con l’acqua tiepida dall’esterno verso l’interno. Asciugare tamponando
delicatamente con la carta igienica evitando di strofinare o di utilizzare disinfettanti per prevenire
possibili irritazioni. Esaminare lo stato della cute e della mucosa, prendere la misura della stomia
per tagliare il foro nella sacca. Riscaldare la placca con l’idrocolloide. Sistemare la placca
sull’orifizio e assicurarsi che l’adesivo abbia fatto presa. Riordinare il materiale e l’unità del
paziente. Registrazione in cartella clinica dell’esecuzione della pratica, della presenza di eventuali
anomalie della cute o della mucosa, quantità e aspetto delle feci (il materiale fecale derivante
dall’ileostomia, rispetto a quello della colostomia, è molto liquido ed essendo ricco di acidi dunque
corrosivo per la mucosa, per questo motivo si consiglierà al paziente una dieta povera di scorie,
ossia fibre, soprattutto in un paziente con patologia preesistente). I tempi di sostituzione dei presidi
sono: per i sistemi a due pezzi, dunque formate dalla placca e dal sacchetto, la sostituzione della
placca avviene ogni 2-3 giorni, mentre per la sacca 1-2 volte al giorno. Il sistema monopezzo invece
presenta la placca unita direttamente alla sacca con foro pretagliato in diversi diametri e va
cambiato 1-2 volte al giorno. (evitare di radere la zona peristomale per evitare possibili irritazioni e
infezioni).
COMPLICANE:
ALTRE STOMIE
Oltre alla stomia intestinale esiste anche la tracheostomia, la PEG (gastrostomia endoscopica
percutanea), la PEJ (digiunostomia endoscopica percutanea), le urostomie (cistostomia,
ureterostomia, ureterosigmoidostomia). In quest’ultime la pulizia va fatta da interno ad esterno.