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CONSIDERAZIONI RIGUARDANTI IL MANOSCRITTO

Né il genere, né tantomeno l'autorialità determinano il raggruppamento dei poemi all'interno


del manoscritto Donaueschingen 104. I contenuti vengono piuttosto raggruppati secondo la
prima lettera della prima parola di ogni componimento. Tutti i poemi, la cui prima parola inizia
con A, vengono agglomerati in un singolo gruppo, mentre quelle che iniziano con Z sono state
probabilmente copiate alla fine della raccolta. (WESTPHAL 1993:7)

Westphal (Westphal 1993:5) prosegue nell'illustrazione del manoscritto suggerendo che “Le prime
sette lettere che si incontrano (A,E,G,D,I,U/V/W,S) potrebbero dare origine ad un nome , Ägidius,
che si riferirebbe probabilmente a una figura esterna alla produzione del manoscritto”.
Gli altri testi sono invece raggruppati arbitrariamente.

Perché l'autore ha scelto di utilizzare un raggruppamento simile?


Non conosciamo il contesto storico che attornia questo manoscritto, ma probabilmente l'autore
stava cercando di disfare la struttura tipica imposta ai testi in versi in moltissimi manoscritti di
quest'epoca. Dunque il Donaueschingen 104 non è solo una somma arbitraria tra le sue parti
ma rappresenta certamente un portavoce degli altri manoscritti di questo periodo.

È una Sammelhandschrift für kleine Reimpaargedichte, ovvero una raccolta di brevi testi in
versi in tedesco (WESTPHAL 1993:8)

Questo tipo di racconto apparve per la prima volta nel XIII secolo e continuò ad essere prodotto nei
territori germanofoni fin dopo l'inizio del XVI secolo. Iniziò a cadere in disuso soltanto con utilizzo
della stampa e della prosa.
L'importanza che assumono questi manoscritti è da ricercarsi nella stessa visibilità di cui godevano
questi stessi poemi durante quest'epoca, soprattutto in area tedesca.

Secondo la studiosa Sarah Westphal, gli studiosi sono stati lenti nell'identificare, nel descrivere, nel
definire le sequenze che caratterizzano tali manoscritti.

Una delle ragioni è che la cornice contestuale utilizzata per analizzare i testi medievali è
soltanto in parte adeguata per riflettere sugli stadi evolutivi della recezione di tali manoscritti.
Tra questi contesti c'è anche il genere, fra tutti il più produttivo, ma anche il più limitante .
(WESTPHAL 1993:8)

IL GENERE

La questione delle Maren è abbastanza complessa. È un genere rappresentativo del periodo a


cavallo tra il XIII e il XV secolo, infatti la Märe è nata appunto nel XIII secolo, ma essendo uno dei
generi più produttivi, è sopravvissuta a lungo in quanto genere letterario in area germanica.
(I manoscritti dell'epoca contenevano più racconti, non erano assolutamente come i libri di oggi).
Alcuni manoscritti possono essere descritti propriamente dal punto di vista del genere.
Ci sono dei manoscritti che raccolgono esclusivamente favole e i discorsi sull'amore cortese. Spesso
questi poemi sono raggruppati in piccoli gruppi che confermano la classificazione moderna in
generi, ma si trovano anche manoscritti miscellanei, il cui genere è difficile da stabilire e che “sfida
il concetto di genere come principio di identità e separazione”.
La lotta tra lo studio del genere letterario e la codicologia accade quindi quando un singolo genere
viene utilizzato come singola o unica lente, attraverso la quale il manoscritto viene visto ed
interpretato. Dal punto di vista del genere, molti manoscritti sembrano neutrali o quantomeno
strutture variegate, particolari mescolanze di tutto ciò su cui gli scribi passivi potevano mettere le
mani, essendo i testi di cui facevano utilizzo probabilmente scarsi. Questa visione distorta è
supportata però dalla nozione di manoscritto come “mero ricettacolo di testi”.
Il genere è una caratteristica molto limitante che determina sostanzialmente i limiti della
tassonomia, specialmente il modo in cui diventa un fine a se stesso.
Si potrebbe anche ampliare questa visione, considerando come i generi vengano combinati nei
manoscritti.
L'approccio critico si sposta quindi da una tassonomia a sé stante verso la sincronia dei generi di chi
ha prodotto, letto e posseduto tali manufatti.
Questo spostamento produce risultati interessanti, perché i compilatori di tali manoscritti
combinano spesso storie di amore fedele, o Mären, con discorsi sull'amore cortese e la cortesia in
gruppi dai cinque ad otto testi.
Questi gruppi appaiono tendenzialmente all'inizio del manoscritto o del fascicolo, generando una
particolare predilezione per i temi cortesi, come ci si aspetterebbe da una letteratura tipicamente di
stampo medioevale.
Nonostante questi poemi possano provenire da periodi differenti e da luoghi differenti, questi gruppi
variano tendenzialmente poco rispetto ai temi trattati.
A causa di questa mancata variabilità nei temi proposti e a causa del loro essere punti fissi nella
ricezione storica, la Westphal propone di chiamare questi testi “Minne constellations”.

Molti dei racconti proposti nelle Minne constellations non si trovano nella tipica narrativa dei
fablieaux, sono molto più esigenti in termine di stile.

“Essi considerano l'amore cortese e il matrimonio come un vero e proprio banco di prova per la
morale” (Westphal 1993:10)

Non mancano infatti racconti il cui finale è caratterizzato da un topos narrativo con una morale ben
radicata in sé. Si tratta infatti del cosiddetto Liebestod, o morte degli amanti; per eccesso d'amore,
per una passione non calibrata, gli amanti andranno incontro ad un destino tragico, già predisposto
dall'eccessiva passione che l'uno prova per l'altro.
Un esempio è appunto il caso di Hero und Leander [46ra-49ra (LV ra-LVIII ra)] nel manoscritto
Donaueschingen 104. I due giovani amanti ovidiani sono divisi dal destino: le rispettive famiglie
impediscono loro di potersi vedere, costringendo Leandro a muoversi di notte, ma l'ostacolo più
grande viene costituito dal mare.
Il destino si frappone tra i due giovani amanti e la vicenda troverà il suo compimento in un tragico
epilogo; Leandro affogherà nel mare dell'Ellesponto, mentre Ero, che trova il cadavere di Leandro
sulla riva, muore di crepacuore.
Questo è evidentemente un caso di Liebestod: un'accesa passione che coraggiosamente combatte il
proprio tragico destino, finendo però per essere sconfitto.

Queste caratteristiche sono tipiche di quest'ambiente, anche se per un lettore moderno questi aspetti
sono finiti in secondo piano o completamente perduti.
Si potrebbe dire che il motivo per cui queste produzioni proliferarono nel ME risiede in questi stessi
racconti, che hanno favorito la diffusione di questi manoscritti. Il topos dell'amor cortesee
dell'eccesso di passione, riscontrabile in molti autori latini fondamentali per la letteratura del ME, è
ciò che mantiene in vita questa tradizione.

La codicologia ha il potere di di destabilizzare il genere come categoria d'analisi e di creare nuovi


spazi teoretici. La principale critica sollevata a Fisher (Fischer 1983) risiede in chi ha messo in
dubbio la sua definizione di Mären e lo status canonico del corpus, che lui definisce sotto il termine
ombrello di Mären.
Studien zur deutschen Märendichtung - Hanns Fischer - Google Libri
Una delle idee di Fischer nel definire il genere è che tutti i brevi testi in versi appartengono ad un
singolo gruppo basato sul criterio – tipicamente medievale- di brevità e stesura dei versi. È una
buona distinzione da fare – soprattutto in questo periodo- ma non invulnerabile.

Alcune volte possono apparire dei testi prosaici raggruppati laddove vi sono testi in versi. Anche i
versi appaiono secondo diverse impostazioni, non sempre prevedibili. Ciononostante, rimane il fatto
che i coloro che scrivevano questi manoscritti consideravano queste Reimpaargedichte
fondamentalmente simili tra di loro.
Kuhn e Fischer fanno la distinzione tra la narrativa e il discorso. Secondo Fischer, il discorso ha
un'esposizione stagnante, mentre la narrativa consiste di eventi animati in successione temporale.
Ci sono prove che i contemporanei conoscessero una tale distinzione, ma sono scarse.
I Minnereden sono infatti un gruppo indiscutibilmente discorsivo, nonostante essi posseggano
dialoghi e scene narrative.
Questa tendenza a mescolare i generi non è necessariamente però fuorviante, ma prova a descrivere
un aspetto complesso dell'intertestualità medievale, in cui gli elementi sono cambiati e scambiati
all'interno delle costrizioni di brevità e forma in versi.
Così si può parlare di narrativa come raggruppamento di testi e di testi con segmenti discorsivi.
Le Mären con prologhi discorsivi rimangono effettivamente in mezzo a una parte di narrativa e una
di discorso.

IL LIEDERSAAL-HANDSCHRIFT

Il Liedersaal-Handschrift è la raccolta di testi brevi in versi più rappresentativa del 15 secolo in


relazione alla dimensione del testo e della varietà dei versi.
In questo manoscritto, i poemi sono raggruppati secondo la lettera dell'alfabeto della prima parola
della prima linea del testo.
Esso dà la precedenza a una panoramica atipica, mostrando come uno scrittore di tali manoscritti
può creare un certo “disordine”.
La creazione di un disordine sistematico è stato calcolato per disfare un certo ordine codicologico.
Difficilmente ci si aspetterebbe di trovare un raggruppamento di Minne all'interno del Liedersaal.
Ma i testi non sono stati agglomerati per il loro piano alfabetico, gli ultimi due appartengono al
gruppo di ventinove poemi che precedono il gruppo A nel manoscritto. Tuttavia questo
raggruppamento non occupa ancora la posizione d'apertura. I testi che vanno dal numero 1 al 23
sono un agglomerato separato, una raccolta di singole lettere d'amore, che sono state riconosciute
come un'aggiunta al repertorio originale del manoscritto.
Il gruppo delle Minne inizia con il numero 24 “Frauentreue” e arriva fino al numero 29 “Die Minne
von Gericht”, ma include anche la numero 30 “Die Zauberkraut” e il numero 31 “Der Sperber”.
Entrambe iniziano con una parola che inizia per A; esse appartengono sia al corpus ordinato
secondo l'ordine alfabetico che al raggruppamento delle Minne.
Rispetto agli altri, questo raggruppamento è atipico, perché più lungo rispetto agli altri. Qui cinque
Minnereden (discorsi d'amore) si uniscono a tre Mären, le quali appartengono al gruppo tematico
che costituisce il range di rappresentazione dal quale questo raggruppamento fa derivare il suo
genere stesso. “Frauentreue” e “Das Auge” rappresenta l'undicesimo gruppo, quello dei racconti
sulla fedeltà.
“Der Sperber” appartiene al quinto gruppo tematico, come storia riguardante la seduzione di una
persona ignorante. Der Sperber era un testo veramente popolare e di successo, giudicando dai
numeri di versioni parallele, quindi le sue riapparizione in questo ambiente codicologico potrebbe
essere una dimensione ulteriore della sua popolarità.
Data la presenza preponderante di Maren e Minnereden nel Liedersaal Handschrift, ci si potrebbe
chiedere se ci siano effettivamente altri raggruppamenti che assomigliano ad agglomerati di Minne.
La risposta è negativa.
Nonostante il Liedersaal Handschrift aggiunge due testi in più all'undicesimo gruppo tematico, “Das
Herzmäre“ n. 133 e “Hero und Leander” n. 45, questi ultimi poemi non formano tale
raggruppamento.
Il loro ambiente è abbastanza variabile in relazione al loro genere. Essi non permettono di
focalizzarsi unicamente su un gruppo di cinque/otto testi. Il modo più o meno meccanico con il
quale il compilatore attinge dalle fonti e il modo di raggruppare i testi in ordine alfabetico, va
decisamente contro alla preservazione di altri raggruppamenti.
Lo studio del genere è limitato al tipo di conoscenza storica che può produrre. È considerevole che
il concetto dei gruppi tematici, nonostante fosse basato su criteri immanenti, ha aiutato a rendere
visibile una delle caratteristiche che meglio definisce questi raggruppamenti.
I gruppi tematici chiave rappresentano le donne e le Minne in termini di potenziamento e capacità.
Sorgendo dalla pratica codicologica, quest'idea è basata nella tradizione storica e potrebbe indicare
un riflesso dei possessori dei manoscritti e dei produttori con i quali i valori cortesi erano
strettamente collegati.

GLI SCRITTORI DEI MINNEREDEN → Il numero di testi che sono propri di un autore o che
sono ad esso attribuiti in un manoscritto suggerisce che gli autori avessero una conoscenza letteraria
fuori dal comune. Altri segni indicativi di ciò includono gli abbondanti discorsi, testi allegorici, il
topos amore-morte e poemi che includono il coinvolgimento della figura femminile. Sembra
appropriato che esse vengano posizionate all'inizio.

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