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tempia serena
Studi in onore
di Giuseppe Aric
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MARCO FORMISANO
Louer les princes des vertus qu'ils n'ont pas, c'est leur
dire impunement des injures
La Rochefoucauld
5 Cfr. S. MORTON BRAUND, Praise and ProtrejJtic in Early Imperial Panegy,ic: Cicero,
Seneca, Plin) , in M. Whitby, The Projmganda or Power. The Role o[ Panegy,ic in Late
Antiquity, Leiden 1998, p. 53.
6Di questa opinione soprattutto C.E.V. NIXON, Latin Panegyric in the Tetrarchic and
Constantinian Period, in B. Crocke et a. (ed.), History and Historians in Late Antiquity,
1983, p. 96. Cfr. anche M. MAUSE, Die Darstellung des Kaisers in der laleinischen
Panegyrik, Stuttgart 1994, p. 42.
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7 Cos indica anche R. REES, Layers or Loyalty in Latin Panegyric, Oxford 2002, p. 188,
dove ricorda che this quintcssentially public geme would have been of very
ephemeral interest to the generaI publio>.
8 Cfr. A. GIARDINA - M. SILVESTRINI, Il principe e il testo, in G. Cavallo et a., Lo spazio
letterario di Roma antica, voI. II, Roma 1989, p. 579 e D. LAsSANDRO - G. MICUNCO,
Panegirici Latini, Torino 2000, p. 59ss.
9 La questione della composizione affrontata in uno studio, ancora valido bench
di un secolo fa, da R. PICHON, L'origine dll reclleil des Panegyrici Latini, Rvue des
tudes anciennes 8 (1906), pp. 229-249.
IO Seguono i panegirici di Mamertino per Giuliano del 362, di Nazario per
Costantino del 321, di autori anonimi per Costantino del 312 e del 310, di
anonimo per Massimiano e Costantino del 307, di anonimo per Costanzo del 297,
il discorso di Eumenio pro instanrandis scholiis del 298, di Mamertino per
Massimiano e Diocleziano del 289 e per Massimiano del 291.
SPECULUM PRINCIPIS, SPECULUM ORATORIS: SUI PANEGYRICI lATINI 585
Il Su una lettura 'separata' dei singoli discorsi insiste invece SABBAH, De la Rhtoru]1le
la cOllllllunication jJOlitique: les Pangyriques latins, p. 366. A parer mio tale
considerazione se da un lato giova alla comprensione del contesto storico in cui il
discorso stato pronunciato, dall'altro non agevola l'individuazione dei caratteri
estetici e del discorso del genere.
12 eu'. M. DURRY, Pline le Jeune. Pangyrique Trajan, Paris 1938, pp. 27ss. e
MORTON BRAUND, Praise 'and Pmtreptic in Ea1'ly IrnjJe1ial Panegyric: Cicem, Seneca,
Pliny, p. 66.
13 Sulle teorie antiche del discorso d'elogio si veda l'imponente lavoro di L.
PERNOT, La rhtorique de l'eloge dans le rnonde grco-1'01llain,2 tomes, Paris 1993.
14 Per questi trattati si veda D. RUSSELL, The Panegyrists and Their Teachers, in
Whitby, The Propaganda oJ Porver. The Role oJ Panegyric in Late Antiquity, pp. 17-49.
15 Si veda l'utile lista di testi 'panegiristici' fornita da MAUSE, Die Dantellung des
C'est l'loge qui est ici objet d'tude, par une volontaire drobade devant
la cible que l'loge nous propose: refusant de garder l o l'loge s'efforce
de diriger notre regard, nous avons retourn le miroir pour examiner
l'loge et ses facettes. Dans l'loge du Prince, il y a surtout loge 2o
19 I. COGITORE - F. GOYET (ed.), Devenir mi. Essais su?' lo, littmture adresse au Prince,
Grenoble 2003, p. 7.
21 Cfr. BARTSCH, The Art oJ Sincerity: Plini5 Panegyricus.
22Il termine sjJeculurn jJrincijJis si riferisce ai trattati di carattere parenetico composti
soprattutto in et medievale al fine di indicare al sovrano modelli di
comportamento nella gestione del potere. Cfr. la voce FiiTstenspiegel in R.-H.
BAUTIER (ed.) Lexikon des MittlealteTS, Miinchen 1989, voI. 4, col. 1040ss.
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25 Cos anche REES, Layers DJ Loyalty in Latin PanegyTic, reputa la presenza del senato
del Panegirico pliniano: non enirn periculwn est ne, cmn loqunr de humanitate, expmbmri
sibi sU/jJerbiam credat, cum de frugalitate luxwiam, cum de clementia crudelitatern, C'um de
libemlitnte avaritiam, cum de benignitate livorem, cum de continentia libidem, cmn de labore
ineTtiam, cum de jrtitudine timoTem (3, 4).
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anche p. 189). Si veda anche MAUSE, Die DaTStellung des KaiseTS in der lateinischen
Panegyrik, p. 50. Spiega le differenze tra il moderno concetto di propaganda e
l'attitudine all'elogio del sovrano degli antichi una pagina di S. MAZZARINO, Antico,
tardoantico ed era costantiniana, Bari 1974, p. 16. Cfr. GIARDINA - SILVESTRINI, Il
princiPe e il testo, p. 610.
35 BARTSCH, The Art o[ Sincerity: Pliny's Panegyricus, p. 179.
36 CIORAN, Esercizi di ammirazione. Saggi e ritratti, p. 17.
37 MORTON BRAUND, Pra'ise and Protreptic in Early Imperial Panegyric: Cicero, Seneca,
Pliny, p. 66, la quale ricorda l'influenza del de clementia senecano sulla costruzione
di questo aspetto del panegirico.
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38 Da questo presupposto mi pare che muova gran parte della letteratura sul
panegirico, che non riesce a isolare il fatto formale dal contesto storico. Dal punto
di vista metodologico, per l'individuazione del genere andr messa in evidenza
quella che SABBAH, De la Rhtm"ique la c01nrnunication politique: les Pangyriques
latins, p. 369, chiama dissociazione tra forma e contenuto" del panegirico, contro
la quale egli invece auspica una runion de la forme et du contenu che serva ad
un ensemble de moyens servant transmettre efficacement des messages
politiques prcis lis des circostances particulires (pp. 369s.). A tal proposito mi
sembra pi proficua la considerazione sottesa al lavoro di Bartsch su Plinio, gi pi
volte citato, basata proprio sul paradigma della separazione tra piano lessicale e
piano dell'intepretazione.
39 Qualcuno ha attribuito al panegirico persino una funzione 'giornalistica', di
modele de comportement dans le dilconrs antique et mdival, Roma 1980 (si veda
soprattutto la Prsentation) e quello di P. VON MOOS, Geschichte alI ToPik. Das
rhetonlche ExemPlum von del' Antike zur Neuzeit u,nd die historiae im "Policratus"johanns
von Salisbllry, Hildesheim - Ziirich - New York, 1988. Cfr. anche la monografia di J.
CHAPLIN, Livy's l!-xemjJlary History, Oxford 2000, sul ricorso agli exempla nel genere
storiografico.
42MAUSE, Die Darstellung des Kailers in del' lateinischen Panegyrik, pp.58 s. mette in
evidenza come l'utilizzazione di exempla da parte del panegirista avesse come fine
anche quello di innescare un gioco intellettuale di riferimenti dotti, che superasse i
confini della Unterhaltung, per diventare elemento di coesione del gruppo formato
da imperatore e uditorio, in presenza dci quale si svolgeva il cerimoniale e veniva
pronunciato il panegirico.
43 Cfr. B. MAHR, Modellieren, Beobachtung und Gedanken zur Geschichte des
Modellbegrifft, in S. Kramer et a. (ed.), Bild - Schrift - Zahl, Miinchen 2003, p. 63.
Ringrazio della segnalazione Claudia Peppel, autrice della Tesi di Dottorato dal
titolo Der Manichino. Technisierte Korperimaginationen in del' Avantgardekunst.
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Novam mihi propono dicendi legem ut, cum omnia videar silere quae
summa sint, ostendam tamen inesse laudibus vestris alia maiora (5,5).
44 COGITORE - GOYET (ed.), Devenir roi. Essais S'ur la littrature adresse au Prince, p. 9.
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46 Cfr. MACCORMACK, Art and Ceremony in Late Antiqnity, pp. 169s. e GIARDINA -
SILVESTRINI, IljJrincijJe e il testo, p. 606ss.
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Huc, huc totas, pii vates, doctamm noctium conferte curas, hoc omnibus
litteris linguisque celebrate, nec sitis de opemm vestromm perennitate
solliciti. Illa quam praestare historiis solebatis ab historia veniet aeternitas
(44,4-5).
47 Per la metafora del panegirico come 'splendido' teatro si vedano le belle pagine