Documenti di Didattica
Documenti di Professioni
Documenti di Cultura
INDICE:
1. LABORATORIO DI LETTURA
La lettura rapida e il campo visivo
La lettura di orientamento
(G. Durrell), Uno strano scimpanz
(S. Paolucci, Storia, vol. II), I mulini
(Da fiabe, novelle e racconti inglesi), Lo sciocco Jack
Esercizi di orientamento: i concetti chiave per le tecniche di studio e il riassunto.
(T. Carbone) Elefante
Nel primo caso i punti di fissazione sono undici ed ogni sguardo ha colto 2 lettere; nel secondo i punti
di fissazione sono cinque ed
ogni sguardo ha letto 4-5 lettere.
Nella lettura rapida si diminuiscono i punti di fissazione:
Nel primo caso lo sguardo si ferma solo tre volte e nel secondo una volta soltanto, cogliendo insieme
22 lettere!
Progressivamente, ripetendo gli esercizi pi volte a distanza di qualche giorno e di qualche tempo,
dovresti migliorare il tuo
campo visivo, cio il numero di lettere che gli occhi riescono a percepire in un solo momento di
fissit.
Con un solo colpo d' occhio si possono leggere abbastanza facilmente 7-9 lettere, con un po' di
allenamento 13-15.
Aumenta cos, lo ripetiamo ancora, non solo la velocit di lettura ma soprattutto la possibilit di
comprendere meglio e con maggiore prontezza, riuscendo a registrare blocchi di parole pi ampi e
perci di senso pi compiuto.
LA LETTURA DI ORIENTAMENTO
La lettura di orientamento serve a stabilire un primo contatto tra il lettore e il testo: scorrendo
velocemente il testo, il lettore si orienta, comprende di cosa si tratta, si fa un 'idea delle parti pi
interessanti.
Per questo tipo di lettura necessario applicare la stessa tecnica che hai imparato lo scorso anno per
la lettura di scorrimento: non leggere il testo parola per parola, ma scorrerlo, attraversarlo per colpi
d'occhio, facendo attenzione solo a ci che si cerca.
Con l'allenamento, la selezione del contenuto avviene in modo rapido ed efficace: l' occhio scivola
via sulle parti che non interessano, si ferma quando una parola o una frase lascia intuire la presenza
dell'informazione desiderata.
Cosa differenzia la lettura di scorrimento da quella di orientamento?
Lo scopo per cui si legge.
Infatti la lettura di scorrimento una tecnica di consultazione finalizzata a:
1. reperire dati e informazioni precise in un elenco, un vocabolario, un indice, un'enciclopedia,
un articolo...
2. ritrovare dati o informazioni gi note
3. ripassare un argomento gi studiato, rileggendo solo i passi pi importanti
Invece la lettura di orientamento una tecnica di esplorazione.
Con quale scopo si esplora un testo ?
1. per individuare l' argomento per farsi un' idea globale del contenuto
2. per capire come organizzato
3. per selezionare le parti pi interessanti
Con la lettura di orientamento si fa, cio, un rapido esame del testo per capire prima di tutto se ci
interessa o no, e poi per conoscere in modo sommario qual il contenuto e come strutturato.
Nella lettura di orientamento dove opportuno fermare l'attenzione degli occhi e della mente?
1. sul titolo del testo (e sull'occhiello e sul sommario se si tratta di un articolo di giornale) e sui titoli dei
paragrafi; essi riassumono, infatti, i contenuti essenziali dell'argomento trattato
2. sulle prime ed ultime righe del testo; di solito nella parte iniziale l' autore presenta l' argomento e
nella parte finale ,riassume i contenuti essenziali, riferisce le conclusioni
3. sulle prime e ultime righe di ciascun paragrafo; ci consente di cogliere lo sviluppo del discorso e la
struttura del testo
4. sulle parole o frasi chiave, cio quelle pi significative rispetto all'argomento trattato, a volte messe
anche in evidenza dalla sottolineatura o dal diverso carattere di stampa.
La lettura di orientamento una tecnica di grande aiuto nello studio.
Infatti diventa pi facile imparare un nuovo argomento se ci si sa orientare nel testo, se si guidati
dall'idea generale che se ne ricavata, se si conoscono preventivamente le parti pi importanti, se si
capito come l'autore ha strutturato il suo discorso.
N1 LETTURA DI ORIENTAMENTO.
Nel farsi un'idea del contenuto di un testo, spesso, il lettore aiutato dal fatto che alcune parole chiave
o alcune frasi sono messe in evidenza con un diverso carattere tipografico o con la sottolineatura.
6
(G. Durrell)
Ho conosciuto un gran numero di animali attraenti e piacevoli, dai topi agli elefanti, ma non ne ho
mai visto uno che si potesse paragonare a Chumley per la sua forza, il fascino della sua personalit e
la sua intelligenza. Dopo averlo conosciuto per un po di tempo si cessava di considerarlo un animale;
si considerava piuttosto un affascinante, malizioso e ossequioso vecchio signore che si era, per
qualche ragione da lui soltanto conosciuta, travestito da scimpanz. Le sue maniere erano perfette:
mai afferrava il cibo e cominciava a ingozzarsi come facevano le altre scimmie, senza prima salutarti
e ringraziarti con una serie di espressivi huu huu. Allora mangiava con delicatezza e lentamente,
spingendo quei pezzi che non voleva n da una parte del piatto con le dita. L 'unica eccezione alle
buone maniere a tavola veniva alla fine del pasto, quando afferrava il piatto e il bicchiere vuoti e li
lanciava il pi lontano possibile.
Naturalmente aveva molte abitudini che lo facevano sembrare pi umano, e il fumare era una di
queste. Sapeva accendere la sigaretta altrettanto bene sia coi fiammiferi che con l'accendisigaro; poi
si stendeva sul dorso per terra, con una mano sotto la testa e le gambe tirate su e accavallate, espirando
gran nuvole di fumo nel cielo e ogni tanto esaminando la sigaretta con aria professionale per vedere
se era il caso di scuotere la cenere. Se lo era, egli eseguiva l'operazione attentamente con un'unghia.
Se gli si dava una bottiglia di limonata e un bicchiere si versava da bere con tutta la cura e la
concentrazione del pi famoso barman mentre prepara un aperitivo. Era l'unico animale che non ho
incontrato che pensasse a dividere le cose con gli altri: molte volte, se gli davo alcune banane o due
o tre mango egli ne sceglieva uno e me lo porgeva con un' espressione interrogativa sul volto, e poi
dava un grugnito di soddisfazione se io l'accettavo e sedevo per terra accanto a lui a mangiarlo.
(da G. Durrell, Coccodrilli, danze e tamburi, trad. L. Sarfatti, Milano, Vallardi, 1988)
1. Chi il protagonista del brano ?
2. Del protagonista l'autore narra: (segna con una crocetta ci che ti sembra corretto)
le sue avventure
le sue origini
le caratteristiche umane
le caratteristiche fisiche D la sua fine.
N 2 LETTURA DI ORIENTAMENTO. Leggi soltanto il titolo, l'introduzione, l'inizio di ciascun
capoverso e la conclusione: mettili in evidenza con il colore o la sottolineatura. Poi rispondi alle
domande che trovi in fondo al testo.
I mulini
a) Hai notato che nell'introduzione l'autore esprime il concetto fondamentale e che lo ribadisce
nella conclusione ? Di quale concetto si tratta ?
b) Con la lettura di orientamento ti sei fatto un'idea di quale tipo di informazioni contiene il
testo? Di' brevemente di cosa tratta.
8
c) Hai notato la struttura del discorso ? L' autore tratta l' argomento - il mulino ad acqua seguendo l'ordine cronologico e illustrando per ciascun periodo i luoghi di diffusione, l'uso e
i vantaggio Sei d'accordo?
- Prova a visualizzare in uno schema la struttura del brano.
-Se leggi tutto il testo ne ricavi anche delle informazioni sul funzionamento dei mulini.
N3 METTERE IN ORDINE LE SEQUENZE. Il racconto stato diviso in dieci parti disposte in
disordine. Devi ricostruire la successione logica e temporale delle sequenze e indicare lordine
numerico nelle caselle.
STRATEGIA. Per prima cosa devi leggere un paio di volte tutto il testo per farti un'idea generale
del contenuto. Poi devi cercare la sequenza che presenta la situazione iniziale e subito dopo la
sequenza che in modo logico si collega alla prima: rileggile insieme per controllare l'esattezza della
tua scelta. Scrivi i numeri nelle caselle e continua allo stesso modo. Impegnati a prevedere, anticipare,
il possibile sviluppo della storia in modo coerente con ci che precede.
Lo sciocco Jack
Il luned Jack. And ancora una volta a lavorare e si mise al di un proprietario di mucche, che gli
diede un asino per ricompensarlo della sua fatica. Sebbene Jack fosse molto forte, trov ben faticoso
e difficile issarsi l'asino sulle spalle, ma alla fine ci riusc, e incominci a camminare lentamente verso
casa, con il suo premio.
Il giorno seguente Jack si mise al servizio a un altro contadino che promise di dargli un formaggio
cremoso per i suoi servizi. Alla sera Jack prese il formaggio, e and a casa portandolo in testa.
-Questa minaccia alla fine scroll Jack che and, un giorno, a servizio da un contadino che abitava
vicino; e guadagn un penny; ma, mentre tornava a casa, non avendo mai posseduto prima dei soldi,
lo lasci cadere in un ruscello.
-Sciocco -disse sua madre -avresti dovuto metterlo in tasca.
-Un'altra volta far cos -rispose Jack.
La mamma di Jack visse felice con loro finche mor.
-Un' altra volta far cos -rispose Jack.
Il giorno seguente Jack, usc di nuovo e and a servizio da un panettiere, che non volle dargli
nient'altro per il suo lavoro che un gatto. Jack prese il gatto e cominci a portarlo in mano con molta
attenzione, ma in breve fu costretto a lasciarlo andare poich il gatto lo graffi. Quando arriv a casa,
sua madre url:
-Stupido, avresti dovuto legarlo con una funicella, e tirartelo dietro. Unaltra volta far cos -disse
Jack.
Ora accadde che, nel tratto di strada che doveva percorrere, abitasse un ricco signore con la sua
unica figlia, una bella ragazza, sfortunatamente sorda e muta; non aveva mai riso in vita sua, e i dottori
dicevano che sarebbe guarita solo quando qualcuno l'avesse fatta ridere.
Il giorno seguente Jack usc di nuovo e si mise al servizio di un proprietario di mucche, che, per la
sua giornata di lavoro, gli diede una brocca di latte. Jack prese la brocca e la mise nella tasca grande
della giacca, con il risultato di versare tutto il latte prima di arrivare a casa.
9
RIASSUMERE UN TESTO
Come fare il riassunto
1. Il primo passo da compiere per fare un riassunto quello di comprendere il testo rispondendo
alle seguenti domande:
CHI?
qual l'argomento
i motivi dell'azione
il luogo in cui avviene l' azione
il tempo dell'azione
lo svolgimento dei fatti e la conclusione
(T. Carbone)
Elefante
11
(Lev Tolstoj)
Il giudice probo
N1 Leggi il seguente racconto e poi dividilo nelle sue tre parti fondamentali: INIZIO-SVILUPPOCONCLUSIONE (separa con una linea le tre parti).
Un re algerino, Bauakas, voleva sapere di persona se era vero quello che gli avevano detto, che in
una delle sue citt c' era un giudice probo che riconosceva subito la verit, e che nessun filibustiere
poteva sfuggirgli. Bauakas si travest da mercante e si diresse a cavallo verso quella citt dove abitava
il giudice. Durante il viaggio si avvicin a Bauakas uno storpio e gli chiese l'elemosina. Bauakas
gliela diede e fece per proseguire, ma lo storpio lo trattenne per l'abito.
- Che cosa ti occorre! -chiese Bauakas. -Non ti ho forse dato l'elemosina?
- Me l'hai data -disse lo storpio. -Ma fammi ancora una grazia. Conducimi sul tuo cavallo fino alla
piazza. Ho paura di essere travolto dai cavalli e dai cammelli.
Bauakas fece sedere lo storpio dietro di lui e lo condusse fino alla piazza. L Bauakas ferm il
cavallo, ma l'accattone non scese. Disse Bauakas:
- Che fai, non scendi? Siamo arrivati.
13
ESERCIZIO
N1, L'INIZIO
La situazione iniziale del protagonista: che cosa desidera il re Bauakas?
Qual il fatto che mette in moto la storia ?
N2 LO SVILUPPO
Quali fatti si narrano in questa parte del racconto ?
Quali difficolt deve superare il re Bauakas?
N3 LA CONCLUSIONE
Il re Bauakas ha soddisfatto il suo desiderio?
15
(Italo Calvino)
Marcovaldo
ESERCIZIO
Leggi attentamente il racconto e poi:
A. dividilo in sequenze (otto/dieci)
B. in margine al testo scrivi QUale segnale introduce una nuova sequenza
C. sintetizza in una breve frase il contenuto di ogni sequenza (l'esercizio gi avviato)
Quel mattino lo svegli il silenzio. Marcovaldo si tir su, con la sensazione, di qualcosa di strano
nell'aria.
Non capiva che ora era, la luce tra le stecche delle persiane era diversa da quella di tutte le ore del
giorno e della notte. Aperse la finestra: la citt non c'era pi, era stata sostituita da un foglio bianco.
Aguzzando lo sguardo, distinse, in mezzo al bianco, alcune linee quasi cancellate che
corrispondevano a quelle della vista abituale: le finestre e i tetti e i lampioni l intorno, ma perdute
sotto tutta la neve che c' era calata sopra nella notte.
- La neve! Grid Marcovaldo alla moglie, ossia fece per gridare, ma la voce gli usc attutita. Come
sulle linee e sui colori e sulle prospettive, la neve era caduta sui rumori, anzi sulla possibilit stessa
di far rumore; i suoni, in uno spazio imbottito, non vibravano.
And al lavoro a piedi; i tram erano fermi per la neve. Per strada, aprendosi lui stesso la sua pista,
si sent libero come non s'era mai sentito. Nelle vie cittadine ogni differenza tra i marciapiedi e la
carreggiata era scomparsa, veicoli non ne potevano passare, e Marcovaldo, anche se affondava fino a
mezza gamba ad ogni passo e si sentiva infiltrare la neve nelle calze, era diventato padrone di
camminare in mezzo alla strada, di calpestare le, aiuole, d' attraversare fuori delle linee prescritte, di
avanzare a zig-zag.
16
Quando invece si riassumono i contenuti disponendo gli avvenimenti nella successione in cui sono
accaduti, rispettando i rapporti di tempo e di causa, si ricostruisce la storia.
In certi testi narrativi - soprattutto nelle fiabe e nei miti la storia e l' intreccio coincidono perche
gli avvenimenti sono raccontati secondo l' ordine logico- temporale .
I racconti in cui l'intreccio e la storia coincidono sono i pi facili da ricordare perch sono costruiti
secondo lo schema della realt che quello a cui siamo abituati.
Spesso, con le anticipazioni o i flashback (flash = lampo + back = indietro: significa, cio, narrare
un fatto accaduto in precedenza, prima del punto cui giunta la narrazione; una tecnica molto usata
nei film) lo scrittore vuole suscitare l'interesse, l'attenzione, la partecipazione emotiva di chi legge.
(Esopo)
Tra i vari modi possibili di raccontare, quello che racconta i fatti secondo un ordine rigorosamente
cronologico, allineandoli l'uno dietro l'altro cos come sono avvenuti, indubbiamente il pi
elementare: facile da utilizzare per chi racconta e facile da capire per chi ascolta o legge.
Questa tecnica narrativa, che vede la perfetta coincidenza tra fabula e intreccio, produce infatti testi
semplici e chiari ed la tecnica usata nelle favole, un genere letterario che per lo pi destinato a un
pubblico popolare e che mira ad attirare l'attenzione del lettore sulla morale. della vicenda pi che
sull'ingegnosit dell'intreccio.
Semplice e lineare, con uno sviluppo narrativo che segue l'ordine cronologico dei fatti, , per esempio,
la seguente favola di Esopo.
Un topolino correva avanti e indietro sopra il corpo di un leone addormentato. Quello si svegli e,
afferratolo, stava per mangiarselo. Ma il topolino lo scongiur di lasciarlo libero, dicendogli che se
l'avesse salvato gli avrebbe ricambiato il favore; il leone sorrise e lo lasci andare. Non molto tempo
dopo il felino fu catturato da alcuni cacciatori che lo legarono con una robusta corda a un albero.
Il topolino, che aveva sentito i suoi lamenti, rosicchi la corda e lo liber, dicendogli: Un giorno
tu sorridesti di me, pensando che io non fossi in grado di ricambiarti il favore. D'ora innanzi, invece,
sarai convinto che esiste- la gratitudine anche presso i topi. La favola insegna che quando nella vita
mutano le vicende, anche i pi forti possono aver bisogno dei pi deboli. (da Favole, a cura di F. Maspero, Bompiani, Milano, 1992)
ESERCIZIO
Riscrivi la favola iniziando:
dal momento in cui il topolino sente i lamenti del leone catturato dai cacciatori;
dalla fine del racconto, cio dalle parole con cui il topolino spiega al leone il suo comportamento.
Confronta le tre versioni della favola: quella originale e quella che hai scritto tu manipolando
lordine degli eventi. Quale delle tre versioni ti sembra pi efficace? In quale delle tre ti sembra
che la morale abbia maggior risalto? Perch?
19
Napoleone Simpson
Sono ancora molto giovane, non ho nemmeno ventidue anni. Il nome che porto adesso molto
comune e piuttosto plebeo: Simpson. Dico "che porto adesso", poich soltanto da poco tempo che
mi chiamo cos, in quanto
ho adottato legalmente questo cognome l'anno scorso per entrare in possesso di una grossa eredit,
lasciatami da un lontano parente, il nobiluomo Adolphus Simpson, a condizione che assumessi il
nome del testatore, il cognome, dico, non il nome di battesimo. Il mio nome di battesimo Napoleone
Bonaparte o, per essere pi preciso, questi sono il mio primo e il mio secondo nome.
Ho preso il nome di Simpson con una certa riluttanza, poich del mio vero patronimico, Froissart,
provavo una punta d'orgoglio, perdonabilissimo, in quanto mi faceva credere fermamente di essere
un discendente dell'immortale autore delle Chroniques.
Il mio nome per, come ho detto, diventato Simpson, per atto legale, e con tanta avversione da
parte mia che c' stato un momento in cui sono stato in dubbio se accettare o no l'eredit condizionata
a quella clausola inutile e antipatica.
Per quanto riguarda le doti personali, non me ne mancano. Anzi, credo di essere ben fatto e di
possedere ci che i nove decimi del mondo chiamano una bella faccia. Sono alto un metro e ottanta.
I miei capelli sono neri e ricci. Il mio naso abbastanza ben disegnato. I miei occhi sono grandi e
grigi e, sebbene, in realt, siano indecentemente deboli, tuttavia il loro aspetto tale, che non fa
sospettare alcun difetto. Questa debolezza, per, mi ha sempre dato molto fastidio.
Sono ricorso a ogni rimedio, tranne quello di portare gli occhiali. Sono giovane e bello, naturale
che non mi vadano a genio e che mi sia rifiutato categoricamente di adoperarli. Infatti, non conosco
nulla, come gli occhiali, che sfiguri la fisionomia di una persona giovane, o che le imprima in ogni
tratto un'aria da saccentone, se non proprio da vecchio baciapile. Un monocolo, d'altra parte, ha un
sapore veramente frivolo e mondano. Finora sono riuscito a fare ameno sia dell'uno che degli altri.
Ma basta adesso con questi particolari puramente personali, che, in fin dei conti, non hanno molta
importanza!
Mi limiter ad aggiungere che mio temperamento sanguigno, violento, passionale, entusiastico e
che in tutta la mia vita sono stato un devoto ammiratore delle donne.
(da Gli Occhi, in I racconti, trad. di G. Sardelli, Feltrinelli, Milano, 1978)
ESERCIZI
Da questo brano di Eolgar Allan Poe cerca di ricavare le informazioni necessarie per compilare una
scheda come quella riportata qui di seguito.
Nome...
Et
Sesso
Condizioni sociali
Aspetto fisico...
Aspetti del carattere.
Sottolinea nel testo i diversi tipi di informazioni che forniscono e indica quello, o quelli, di essi che
ti sembrano contenere le indicazioni pi complete ed esaurienti per, quanto riguarda:
- i dati anagrafici;
- laspetto fisico del personaggio
- il carattere del personaggio.
21
22
(Frederic Brown)
Sentinella
1 .Leggi il racconto lasciandoti avvincere dalla storia. Poi rileggilo e rispondi alle domande.
Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo ed era lontano cinquantamila anni-luce
da casa.
Un sole straniero dava una gelida luce azzurra e la gravit, doppia di quella cui era abituato, faceva
d'ogni movimento un' agonia di fatica.
Ma dopo decine di migliaia d'anni quest'angolo di guerra non era cambiato. Era comodo per quelli
dell'aviazione, con le loro astronavi tirate a lucido e le loro superarmi; ma quando si arrivava al
dunque, toccava ancora al soldato di terra, alla fanteria, prendere la posizione e tenerla, col sangue,
palmo a palmo. Come questo sfottuto pianeta di una stella mai sentita nominare finche non ce lo
avevano sbarcato. E adesso era suolo sacro perche c' era arrivato anche il nemico. Il nemico, l'unica
altra razza intelligente della Galassia . crudeli, schifosi, ripugnanti mostri.
Il primo contatto era avvenuto vicino al centro della Galassia, dopo la lenta e difficile colonizzazione
di qualche migliaio di pianeti; ed era stata la guerra; subito; quelli avevano cominciato a sparare senza
nemmeno tentare un accordo, una soluzione pacifica.
E adesso, pianeta per pianeta, bisognava combattere, coi denti e con le unghie.
Era bagnato fradicio e coperto di fango e aveva fame e freddo, e il giorno era livido e spazzato da un
vento violento che gli faceva male agli occhi. Ma i nemici tentavano d'infiltrarsi e ogni avamposto
era vitale.
Stava all'erta, il fucile pronto. Lontano cinquantamila anni-luce dalla patria, a combattere su un
mondo straniero e a chiedersi se ce l' avrebbe mai fatta a riportare a casa la pelle.
23
(Ray Bradbury)
Leggi il racconto lasciandoti catturare dall'intreccio. Poi rileggi le domande che trovi in margine.
Il giorno del mio quarantottesimo compleanno, mentre giacevo a letto la sera accanto a mia moglie,
mentre i bambini dormivano nelle altre stanze silenziose della casa illuminata dalla luna, pensai: Ora
mi alzo e vado a uccidere Ralph Underhill.
Ralph Underhill!, gridai fra me, in nome del cielo, chi ?
Ucciderlo trentasei anni dopo? Perche?
Ovvio, mi dissi, per quello che mi ha fatto quando avevo dodici anni.
Un'ora dopo mia moglie si svegli, udendo un rumore.
-Doug ? -chiam. -Che cosa stai facendo ?
-Le valigie. Parto per un viaggio.
-Oh -mormor. Poi si gir e si rimise a dormire.
-In vettura! Tutti in vettura! -Il grido del capostazione percorse il marciapiede della stazione.
Ci fu un gran sbattere di porte e il treno cominci a muoversi.
Ero partito per il Passato.
Attraversando il Kansas, la seconda notte di viaggio, fummo investiti da una formidabile tempesta.
Rimasi alzato fino alle quattro del mattino, ascoltando la furia del vento e dei tuoni. Nel pieno della
bufera vidi la mia faccia, una stampa fotografica in negativo riflessa sul finestrino gelido, e pensai:
24
1 QUESTIONARIO
- Chi il personaggio che narra la storia?
- Narra una vicenda di cui testimone, di cui protagonista o alla quale estraneo?
- Il narratore racconta in prima o in terza persona?
2 AUTORE -NARRATORE
Qual il nome dellautore del racconto
Qual il nome del narratore?
27
per indurre il lettore a credere che si tratti di una storia realmente accaduta
4 FLASHBACK
Nel racconto, oltre a quello segnalato, ci sono altri momenti in cui la narrazione dei fatti non rispetta
l'ordine temporale ma riferisce fatti accaduti in precedenza.
Riconoscili e scrivi in margine FLASHBACK.
5 INIZIO -SVILUPPO -CONCLUSIONE
A. Qual la situazione iniziale del protagonista? Quale problema deve risolvere?
B. Nello sviluppo del racconto il protagonista narra le azioni che compie e riflette sui motivi che
lo spingono a vendicarsi dell'amico di un tempo. Elenca sia le azioni che i motivi del suo
rancore.
C. Come si conclude il racconto? Il protagonista ha risolto il suo problema? riuscito a
modificare la situazione di squilibrio da cui ha preso avvio la vicenda?
6 TEMA DEL RACCONTO
Il racconto che hai letto costruito intorno al tema della sofferenza che talora accompagna
il sentimento dell'amicizia.
Il protagonista, da ragazzo, voleva bene all'amico per si sentiva una sua vittima; gli sembrava che
Ralph non ricambiasse il suo affetto ma si divertisse soltanto a tormentarlo.
Quando poi, ormai adulto, egli rivede l'amico, capisce che il legame che li univa era molto importante
anche per Ralph.
Completa queste osservazioni con esempi presi dal testo, che esprimano in modo significativo il tema
del racconto.
Al contrario lo spazio pu essere privo di riferimenti con il mondo reale: lo scrittore crea luoghi
immaginari per rendere pi credibili i personaggi e l'intreccio di un racconto fantastico.
Lo spazio pu essere raffigurato soprattutto in funzione dei protagonisti; in questo caso lo scopo
dello scrittore non tanto quello di ambientare le azioni egli eventi quanto di descrivere con maggiore
intensit gli umori, i sentimenti, la personalit dei personaggi.
TEMPO
Come gi sai, gli elementi essenziali di una storia sono i personaggi, le azioni che compiono o gli
eventi in cui sono coinvolti, e il tempo durante il quale si svolgono i vari episodi e l' intera vicenda.
La dimensione temporale riguarda soprattutto:
l' epoca in cui l' autore situa la vicenda
il momento in cui l' azione ha inizio
la durata dell'azione
la successione delle varie azioni
A volte l'epoca e la durata dei fatti sono espressi in modo esplicito e preciso, a volte soltanto in modo
generico o indiretto.
Non sempre l'intreccio segue l'ordine cronologico bens spesso presenta anticipazioni o flashback.
La maggior parte delle storie sono narrate al passato; in questo modo pi facilmente il lettore indotto
a credere che i fatti raccontati siano reali poich sembrano gi accaduti.
Altre volte le storie sono narrate al presente come se accadessero sotto gli occhi del lettore. Pi
raramente lo scrittore sceglie di raccontare tutta una storia al futuro perche in questo caso deve
limitarsi a riferire fantasie, sogni e progetti del personaggio ben sapendo che la curiosit di chi legge
rivolta a scoprire come davvero si sviluppa e si conclude la vicenda.
(Anton Cechov)
Il grasso e lo smilzo
In un testo narrativo, di norma, il lasso di tempo necessario alla narrazione non coincide con quello
reale. Il testo che segue, incentrato su una breve scena dialogata, presenta invece una durata narrativa
che corrisponde, all'incirca, alla durata reale, cio alla durata che l'episodio narrato avrebbe se
avvenisse realmente.
A una stazione della ferrovia di Nikolaievsk s'incontrarono due amici: uno grosso, l'altro smilzo. Il
grosso aveva giusto allora pranzato in stazione, e le sue labbra, velate di burro, luccicavano come
ciliegie mature.
Mandava odore di xeres e di fior d'arancio. Lo smilzo invece era appena uscito dal carrozzone, ed era
carico di valigie, fagotti e scatole di cartone. Odorava di prosciutto e fondi di caff. Da dietro il suo
dorso spuntavano una donna magrolina dal mento lungo: sua moglie, e un alto studente ginnasiale
con un occhio socchiuso: suo figlio.
29
QUESTIONARIO
30
Le opere in cui prevale la subordinazione (detta anche ipotassi) presentano in genere periodi lunghi
e complessi e lessico pi ricercato; c' una proposizione principale alla quale sono collegate le
proposizioni subordinate per mezzo delle congiunzioni subordinanti che stabiliscono legami logici di
causa, di conseguenza, di tempo, di fine ecc.
Esempio: poich ho finito i compiti, esco per andare a trovare Luca.
Dopo aver finito i compiti, esco per andare da Luca.
Il ritmo della narrazione pi lento perche sviluppa delle analisi e propone dei ragionamenti.
Questo tipo di prosa non pi molto frequente nella narrativa contemporanea; invece molto usata
nelle opere di carattere scientifico nelle quali indispensabile precisare le relazioni tra i vari aspetti
dellargomento trattato se si vuole far comprendere largomento in modo corretto ed efficace.
ESERCIZIO
(Marcel Proust)
2.padiglione: edificio costruito vicino ad un altro pi importante; in questo caso vicino alla casa della zia
Leonie.
LE FIGURE RETORICHE
Come hai gi osservato leggendo le poesie, le parole possono essere usate non solo in senso letterale
ma anche in senso figurato.
Il senso letterale il significato proprio di una parola, il primo
che si trova sul vocabolario.
Se, ad esempio, cerchi sul vocabolario la parola valanga, trovi una definizione simile a questa:
massa di neve o ghiaccio che si distacca dalla sommit di un monte e precipita a valle slittando sui
pendii, accrescendosi di volume durante la caduta.
Ma una o pi parole insieme possono essere usate in modo diverso dal linguaggio ordinario per creare
significati nuovi o aggiungere sfumature, allo scopo di ottenere uno speciale effetto espressivo.
Ad esempio la parola valanga acquista un significato nuovo se usata nell' espressione Per le
vacanze gli insegnanti ci hanno dato una valanga di compiti. Qui la parola valanga significa una
grande quantit, ma comunica questo concetto di una grande quantit in modo pi suggestivo ed
originale .
Nell'esempio di linguaggio figurato che hai letto, la parola valanga costituisce la figura retorica
della metafora ( = spostamento di significato) e anche dell' iperbole ( = esagerazione).
Sono molti i modi in cui si pu modificare il linguaggio e molte sono, perci, le figure retoriche.
Nel laboratorio di poesia hai gi studiato la metafora, la similitudine, (es. E curioso come un gatto),
l'allitterazione (es. Sciacqua, sciaborda, scroscia, schiocca, schianta), l'ossimoro (es. Una disperata
allegria), la sinestesia (es. Un freddo sorriso).
Anche gli autori di testi narrativi ricorrono spesso a queste e ad altre figure retoriche usate come
elementi per rendere il loro stile personale, coinvolgente ed efficace, come scoprirai nei racconti che
seguono.
33
RIASSUMENDO
1. Un testo narrativo un testo che narra una storia.
Gli elementi essenziali di una storia sono i personaggi, le azioni che compiono o gli avvenimenti in
cui sono coinvolti, il tempo durante il quale avvengono i fatti narrati.
2. In un testo narrativo, in genere, possibile distinguere l'inizio, lo sviluppo e la
conclusione.
L'inizio della storia contiene informazioni sul protagonista, sull'ambiente e sull'epoca in cui si svolge
la vicenda che lo riguarda, sulla situazione in cui si trova; nello sviluppo si narrano le azioni del
protagonista, nella conclusione si presenta la situazione finale.
3. Un testo pu essere diviso in sequenze.
Ogni sequenza deve costituire una parte unitaria, compiuta del racconto .
opportuno riassumere il contenuto di una sequenza con una frase che, per comodit, si pu chiamare
titolo .
4. I racconti sono costituiti da enunciati narrativi, descrittivi e riflessivi.
In una storia gli enunciati narrativi sono indispensabili perche servano a narrare ci che accade ai
personaggi; quasi sempre sono presenti gli elementi descrittivi che descrivono un ambiente, un
personaggio, un oggetto, un evento; spesso si trovano anche gli elementi riflessivi che esprimono le
riflessioni, le idee, i sentimenti.
5. In ogni testo narrativo si possono individuare la storia e l'intreccio.
Quando si riassumono i contenuti del racconto rispettando l'ordine dei fatti scelto dallo scrittore, si
ricostruisce l'intreccio; quando, invece, si riassumono i. contenuti disponendoli nella successione
logica e temporale in cui i fatti sono accaduti, si ricostruisce la storia.
Spesso, infatti, l'autore non narra gli avvenimenti secondo l'ordine in cui sono accaduti ma ne anticipa
alcuni (narra ad esempio, la conclusione prima dello stesso inizio della vicenda) o introduce un flashback per raccontare un episodio avvenuto anche molto tempo prima dei fatti che sta raccontando.
6. In ogni testo narrativo e importante capire chi e il narratore.
L' autore lo scrittore, cio la persona reale che ha scritto il racconto o romanzo.
Il narratore , invece, il personaggio a cui l'autore affida il compito di narrare la vicenda.
L' autore e il narratore coincidono solo quando lo scrittore racconta la sua vita.
Il narratore pu esprimersi in prima o in terza persona e pu raccontare una vicenda di cui stato
protagonista o testimone, oppure una vicenda a cui estraneo.
7. I personaggi sono l'elemento pi importante di una storia.
Di solito sono esseri umani ma ci sono anche animali, figure fantastiche o oggetti animati.
Nella storia si narra ci che fanno o ci che accade loro.
I personaggi si distinguono in principali, detti anche protagonisti secondari, detti anche comparse.
A volte il narratore presenta il personaggio in modo diretto, altre volte la descrizione indiretta e il
lettore deve ricavare le caratteristiche del personaggio dagli indizi disseminati nel testo.
34
Il testo argomentativo
E' un testo in cui l'autore affronta un determinato problema e "argomenta", cio
sostiene con argomenti la propria opinione su di esso, cercando di convincere il
lettore della validit delle sue idee.
Esistono molti tipi di testi argomentativi: saggi, articoli di giornale, discorsi dei
politici, prediche dei sacerdoti, temi scolastici. ..
La loro struttura generalmente la seguente:
PROBLEMA
ANTETESI-----------------------------ARGOMENTI DELLANTITESI
CONFUTAZIONE
CONCLUSIONE
35
ESERCIZIO
(Umberto Eco)
Giorni fa, lavorando distrattamente di zapping, sono caduto su un canale dove andava in onda una
sorta di lungo spot, o di annuncio di una trasmissione a venire.
Ho l'impressione che fosse sulla Quattro o sulla Cinque, ma non ne sono sicuro (e questo conferma
quanto sia pi ideologicamente indifeso il telespettatore rispetto al lettore di giornali il quale sa
sempre con esattezza chi gli sta parlando).
Si stavano pubblicizzando i prodigi del Cd-rom, e cio di questi dischetti ipermediali che ci possono
dare l'equivalente di una intera enciclopedia, con colori, suoni, e possibilit di istantanei collegamenti
tra ar-gomento e argomento. Siccome sto facendo qualche esperienza in questo campo, e quindi
conosco l'argomento, seguivo distrattamente.
Sino a che, a un certo punto, ho udito fare anche il mio nome: si stava dicendo che io affermerei che
questi dischetti sostituiranno definitivamente i libri.
Nessuno, a meno che non sia paranoico, pu pretendere che gli altri leggano tutto quello che scrive,
ma almeno pu sperare che non gli facciano dire il contrario, specie se lo stanno usando, illecitamente,
come "testimonial" di qualcosa. Sta di fatto che vado ripetendo ai quattro venti che il Cd-rom "non"
potr sostituire il libro.
Ci sono due tipi di libro, quelli da consultare e quelli da leggere, i primi (il prototipo l'elenco
telefonico, ma si arriva sino ai dizionari e alle enciclopedie) occupano molto posto in casa, sono
difficili da manovrare, e sono costosi.
Essi potranno essere sostituiti da dischi multimediali, cos si liberer spazio, in casa e nelle biblioteche
pubbliche, per i libri da leggere (che vanno dalla Divina Commedia all'ultimo romanzo giallo).
I libri da leggere non potranno essere sostituiti da alcun aggeggio elettronico. Sono fatti per essere
presi in mano, anche a letto, anche in barca, anche l dove non ci sono spine elettriche, anche dove e
quando qualsiasi batteria si scaricata, possono essere sottolineati, sopportano orecchie e segnalibri,
possono essere lasciati cadere per terra o abbandonati aperti sul petto o sulle ginocchia
quando ci prende il sonno, stanno in tasca, si sciupano, assumono una fisionomia individuale a
seconda dell'intensit e regolarit delle nostre letture, ci ricordano (se ci appaiono troppo freschi e
intonsi) che non li abbiamo ancora letti, si leggono tenendo la testa come vogliamo noi, senza imporci
la lettura fissa e tesa dello schermo di un compiuter. amichevolissimo in tutto salvo che per la
cervicale. Provate a leggervi tutta la Divina Commedia, anche solo un'ora al giorno, su un computer,
e poi mi fate sapere.
36
ESERCIZIO
l) Qual il problema di cui si discute nel brano che hai appena letto?
.
2) Qual la tesi sostenuta da Umberto Eco?
37
.
5) Quali sono le principali caratteristiche del testo argomentativo?
a)..
b)......
c)..
LABORATORIO DI POESIA
LA METRICA
l'insieme delle norme che regolano la lunghezza dei versi e delle strofe, la distribuzione degli accenti
ritmici e l'alternarsi delle rime; queste norme, che sono state ricavate dalle poesie del passato assunte
come modelli, sono state rispettate, anche se con una certa libert, da tutti i poeti fino alla fine
dell'Ottocento.
L'ENJAMBEMENT una caratteristica del linguaggio poetico che consiste nello spezzare, tra
la fine di un verso e l'inizio di quello successivo, una frase o un gruppo di parole che normalmente si
leggono di seguito, senza pause.
(Es. Mammina, quante;
dolci piccole stelle! -U. Betti)
LA STROFA un raggruppamento di versi. Fra una strofa e l'altra i poeti lasciano uno spazio
bianco. A seconda del numero dei versi di cui sono costituite, le strofe si chiamano: distico (due
versi), terzina (tre versi), quartina (quattro versi), sestina (sei versi), ottava (otto versi).
La strofa libera non ha un numero fisso di versi; in essa i versi non hanno un numero fisso di sillabe
e le rime non seguono un ordine prestabilito.
IL SONETTO una poesia costituita da quattordici versi endecasillabi, divisi in due quartine e
due terzine.
LA RIMA l'uguaglianza delle lettere con cui finiscono due parole, dall'ultimo accento tonico in
poi. La rima al mezzo la rima formata da una parola che si trova alla fine di un verso con un'altra
che
38
L'ASSONANZA una rima imperfetta: si ha quando due parole hanno, nella parte finale, vocali
uguali ma consonanti diverse. (Es. mare -sale)
LA CONSONANZA un'altra rima imperfetta: si ha quando due parole, nella parte finale, hanno
consonanti uguali ma vocali diverse. (Es. tramonto -incanto)
L'ONOMATOPEA una parola che con il suo suono riproduce o imita un rumore o una voce
della realt. (Es. chicchirich -scricchiolio)
L'ACCENTO RITMICO quell'accento con cui si rafforza l'accento tonico di alcune parole
del verso; molto raramente l'accento ritmico cade anche su una sillaba che non ha l'accento tonico.
(Es. Nel mezzo del cammin di nostra vita -Dante Alighieri)
LA SIMlLITUDINE una figura retorica con cui si paragonano due soggetti (il primo e il
secondo termine di paragone); la similitudine pu essere breve o lunga e complessa. (Es. Il sole dentro
la sera come il nocciolo nel frutto -F. Garca Lorca)
LA METAFORA una figura retorica con cui si esprime un significato utilizzando delle parole
che normalmente vengono usate con un significato diverso. (Es. Il vento un cavallo -P. Neruda)
39
(Aldo Palazzeschi)
Rio Bo
1 Tre casettine
2 dai tetti aguzzi,
3 un verde praticello,
4 un esiguo ruscello: Rio Bo,
5 un vigile cipresso.
6 Microscopico paese, vero,
7 paese da nulla, ma per...
8 c' sempre disopra una stella,
9 una grande, magnifica stella,
10 che a un dipresso...
11 occhieggia con la punta del cipresso
12 di Rio Bo.
13 Una stella innamorata?
14 Chi sa
15 se nemmeno ce l'ha
16 una grande citt.
Leggi pi volte e ad alta voce la poesia di Palazzeschi e poi rispondi alle seguenti domande:
a) Nella poesia ci sono..versi (scrivi il numero dei versi) .
b) I versi della poesia sono versi .perch non hanno un numero fisso di
sillabe.
c) Tra il v. 1 e il v. 2 c' un , infatti il poeta ha spezzato tra i due versi un
gruppo di parole che normalmente si leggono di seguito, senza pause.
Riconosci nella poesia gli altri versi in cui il poeta ha adottato la stessa tecnica?
tra il v. ....e il v..tra il v.. e il v.
d) Nei vv. 3 e 4 le parole praticello e ruscello formano una rima ..
e) Nei vv. 6 e 7 le parole vero e per terminano con le stesse lettere.
Fanno rima ? SI o NO
Perche?..........................................................................................................................................
f) Nella poesia ci sono due parole in rima che si differenziano solo per l'iniziale diversa. Quali
sono?..................................................................................
g) Quali sono le altre parole della poesia che fanno rima ?
.
h) Nella poesia si attribuiscono dei comportamenti e dei sentimenti umani al cipresso e alla stella,
perci si fanno delle ...
40
Quali
sono
le
parole
con
cui
il
poeta
umanizza
il
cipresso
e
stella?............................................................................................................................................
la
i) Nella poesia si usano molte frasi senza verbo, cio frasi Trascrivine almeno
due:
l) Completa ciascuna delle seguenti affermazioni scegliendo una delle frasi elencate nelle soluzioni:
L' argomento della poesia
Il tema della poesia ...
SOLUZIONI: un piccolo paese - una stella che brilla su un paese -la rivalit fra i piccoli paesi e le
citt - il fascino di un piccolo paese immerso nella natura.
Il racconto d'avventura
Il racconto d'avventura un genere narrativo tra i pi avvincenti in quanto presenta avvenimenti che
si susseguono con un ritmo incalzante e imprevisto.
La struttura pi complessa di quella della fabula (o storia, che espone la successione dei fatti in
ordine temporale) ed caratterizzata da un intreccio in cui compaiono spesso salti cronologici
(flashback e anticipazioni) che rendono pi articolata la sequenza tipica del testo narrativo (inizio,
sviluppo e conclusione).
Fabula
INIZIO
SEQUENZA1
CONCLUSIONE
SEQUENZA2
SEQUENZA3
Intreccio
INIZIO SEQUENZA1 SEQUENZA2
SEQUENZA3 CONCLUSIONE
Il contenuto presenta:
.avvenimenti verosimili (che, cio, potrebbero essere realmente accaduti);
.avvenimenti immaginari
sfondo storico (si veda, ad esempio, Robin Hood, personaggio immaginario ma collocato nella
realt dell'Inghilterra del 1200);
svolgimento di un viaggio;
situazioni impreviste.
I personaggi sono "a tutto tondo", cio descritti con molti dettagli sia per quanto riguarda l' aspetto
fisico sia per quanto riguarda la psicologia.
41
ESERCIZIO
LIMBOSCATA
(Elisabeth Chadwick)
Nel passo che segue, Ginevra, la bellissima Lady di Leonesse, vittima di un 'imboscata che il crudele
principe Malagant le ha teso nella foresta. La salva l 'intervento tempestivo di sir Agravaine.
Ginevra era talmente immersa nei suoi pensieri da non accorgersi del bell'uomo in piedi accanto alla
pozza, ne tanto meno della pozza. La luce offuscata della foresta e lo scorrere monotono degli alberi
l' avevano spinta a ritirarsi in se stessa. Stava per incontrare
" e, sposare Art di Camelot, presto sarebbe stata una moglie e una regina con nuovi incarichi e nuove
responsabilit. Era sia ansiosa sia eccitata, due sentimenti contrastanti con cui convivere.
42
QUESTIONARIO
1.Il
narratore
interno
o
esterno?
Da
che
cosa
lo
deduci?
.
5. Chi il protagonista?...........................................................................................
6. Chi lantagonista?.............................................................................................
7. Dove si sta recando Ginevra?..............................................................................
8. Tra le tecniche narrative usate presente lanticipazione? Se si dove?
.
9. E' usato anche il flashback? Se s, individua le parole che lo introducono e riportale nelle righe
sottostanti
.
10. le azioni dei personaggi sono descritte con precisione?
.
12. Quali sequenze compaiono in questo brano? (puoi dare pi di una risposta)
Descrittive
Narrative
Riflessive
Dialogate
13. Come descritta Ginevra? Si pu considerare un personaggio a tutto tondo? Perche?
.
14. Il carattere di Ginevra contrapposto a quello di altri personaggi: quali?
Il racconto di fantascienza
Il nome "fantascienza" dato dall'unione di due termini: fanta[sia] + scienza, infatti i luoghi, le
situazioni e i personaggi fantastici che appaiono in questi racconti vengono presentati come realmente
esistenti, scientificamente possibili.
Attenzione quindi a non confondere la fantascienza con il fantasy! In questultimo tutto magico o
soprannaturale, nella fantascienza invece vengono fornite vere e proprie spiegazioni scientifiche alle
invenzioni fantastiche.
Oggetto della fantascienza il futuro: la scoperta e l'esplorazione di nuovi mondi, l'incontro con
esseri dotati di un'intelligenza superiore a quella umana, l'utilizzazione di macchine in grado di
superare i limiti dello spazio e del tempo e di viaggiare nell'universo.
Quindi:
Il tempo della narrazione (che, attenzione!, non il tempo verbale ma il tempo in cui si
svolge la vicenda) quasi sempre il futuro. Pu comunque accadere (ma raro) che il tempo
della narrazione sia il presente, oppure che il passato e il futuro vengano mescolati insieme
attraverso un espediente, quello della macchina del tempo. Altre volte, invece, il racconto
ambientato in un futuro che, a seguito di catastrofi naturali, si presenta come regredito, ossia
la vita tornata a livelli primitivi.
I luoghi della narrazione possono essere o la Terra o gli spazi Extraterrestri. Nel primo caso
i luoghi consueti (la citt, la casa, la scuola...) hanno la funzione di tranquillizzare il lettore
che si sente a suo agio in luoghi noti, in una realt apparentemente normale. Cos maggiore
sar la sua sorpresa a mano amano che il racconto comincer a svilupparsi. Quando invece i
luoghi della narrazione sono-gli spazi extraterrestri (universo, pianeti sconosciuti, profondit
marine...), da subito compaiono il mistero e il pericolo.
45
Il narratore pu essere interno, ossia uno dei personaggi e quindi direttamente partecipe
dell'azione, oppure esterno. Nel primo caso il racconto scritto in prima persona, nel secondo
caso in terza.
(Bianca Pitzmo)
QUESTIONARIO
1.Nel brano che hai letto il narratore :
interno
sterno
2. Dove ambientato il racconto?
sulla Terra
su Deneb
4. Questo racconto appartiene al genere fantascientifico, in cui compaiono spesso oggetti o creature
strane" Lo ""strano" dipende, naturalmente, dal punto di vista da cui viene osservato. Sai dire perch
Mo una creatura strana per i terrestri?
48
.
8. Tra le tecniche narrative usate in questo brano, presente il flashback? Se s, individua le parole
che lo introducono e riportale nelle righe sottostanti.
Descrittive
Riflessive
Narrative
Dialogate
10. Quale o quali sono le sequenze che dominano nel brano?
Descrittive
Riflessive
Narrative
Dialogate
49
I QUOTIDIANI
Si chiamano quotidiani i giornali che escono tutti i giorni. A seconda del loro contenuto i quotidiani
si distinguono in:
quotidiani indipendenti: (o d'informazione): non esprimono le idee di un partito o di un
gruppo politico ma si propongono di informare i lettori in modo imparziale; a volte, per,
anche se non lo fanno in modo esplicito, diventano i portavoce dei gruppi finanziari di cui
sono propriet.
Es. Corriere della Sera, La Stampa, la Repubblica...
quotidiani politici: (o di partito): esprimono le opinioni di un gruppo politico o di un
partito ed interpretano le notizie alla luce della loro linea.
Es. LUnit, lAvanti, Il Popolo,
quotidiani economici: si occupano soprattutto di economia.Es. Il Sole-24 Ore, il Fiorino,
Corriere Mercantile,...
quotidiani sportivi: si occupano di sport.
Es. La Gazzetta dello Sport, Tuttosport,...
A seconda della loro diffusione i quotidiani si distinguono in:
quotidiani a diffusione nazionale: sono diffusi su tutto il territorio nazionale si occupano di
problemi che interessano tutta la popolazione e riservano delle pagine speciali alle notizie di
cronaca locale.
Alcuni di essi inseriscono per ogni regione in cui hanno una redazione delle pagine di cronaca
locale diverse.
Perci, chi compera ad esempio la Repubblica a Roma trova le pagine di cronaca che si
riferiscono al Lazio; chi la compera a Milano, trova le notizie di cronaca relative alla
Lombardia.
Es. Corriere della Sera, Il Sole-24 ore, la Repubblica,
quotidiani a diffusione locale: sono diffusi soprattutto in una,certa zona; dedicano molto
spazio ai problemi e ai fatti delle localit in cui vengono venduti.
Es. L 'Eco di Bergamo, Il Giornale di Vicenza, Quotidiano di Lecce,
NORD OVEST
NORD EST
CENTRO
SUD ISOLE
52
53
LAVORO DI GRUPPO
DISTINGUERE GLI ARGOMENTI DI UN QUOTIDIANO
1. Con il seguente esercizio potete rendervi conto della variet di argomenti che vengono illustrati
su un quotidiano e potete esercitarvi a capire velocemente di quale argomento parla un articolo.
A. Dividete la classe in gruppi.
Tutti i gruppi devono esaminare lo stesso quotidiano d'informazione, dello stesso giorno. E
bene che ogni gruppo abbia a disposizione pi copie dello stesso quotidiano.
B. Sfogliate il quotidiano: per ogni argomento elencato nella tabella cercate tutti gli articoli che
lo trattano; evidenziate i loro titoli con lo stesso colore e poi scrivete nella casella vuota il
titolo dell'articolo che rispetto all'argomento considerato, occupa pi spazio sul giornale.
C. Al termine del lavoro confrontate le tabelle compilate dai diversi gruppi e rispondete alle
seguenti domande:
-avete scritto nella tabella gli stessi titoli?
-avete classificato in modo diverso qualche articolo ?
-avete dimenticato qualche articolo ?
ARGOMENTO
Politica estera
Politica interna
Cronaca
internazionale
Cronaca italiana
Economia
Sociologia
Diritto
Filosofia
54
2. LAVORO DI GRUPPO
SCOPRIRE TUTTI GLI ARGOMENTI DI UN QUOTIDIANO
Per avere una panoramica completa degli argomenti trattati da un quotidiano d'informazione
ripetete l'esercizio precedente con ciascuna delle sette copie settimanali del giornale che avete scelto.
3. LAVORO DI GRUPPO
CONFRONTARE QUOTIDIANI DIVERSI
Per confrontare lo spazio diverso che i giornali dedicano ai vari argomenti ripetete l'es. n.1
esaminando tre o quattro quotidiani d'informazione dello stesso giorno.
Preparate per ciascun quotidiano una tabella come la precedente.
Assegnate ad ogni gruppo di ragazzi un quotidiano diverso ed al termine del lavoro confrontate le
tabelle che avete compilato rispondendo alle seguenti domande:
- quale giornale presenta una maggior variet d'argomenti?
- confrontate nelle tabelle un argomento per volta:
- I titoli riportati si riferiscono alla stessa notizia ?
- Quali giornali hanno considerato la stessa notizia come la pi importante?
55
Cronaca: un articolo che informa su un fatto avvenuto nelle ultime ore o commenta un fatto d'
attualit. Ci sono articoli di:
- cronaca bianca (fatti politici, amministrativi, sindacali; fatti curiosi, avvenimenti comici, episodi
di onest e bont) ;
- cronaca nera (incidenti, sciagure, fatti delittuosi);
- cronaca rosa (storie sentimentali);
- cronaca gialla (scandali, fatti misteriosi).
Elzevro: un articolo di carattere culturale; i giornali che seguono ancora la tradizione di dedicare
la terza pagina alla cultura la aprono con l' elzevro , collocato in alto a sinistra.
(L' elzevro ha preso il nome dai tipografi Elzevier che nei secoli XVII e XVIII lo stampavano con i
caratteri incisi dal pittore fiammingo Van Dyck).
Inchiesta: un articolo che riferisce i risultati di un'indagine, a volte condotta con interviste; spesso
l' inchiesta corredata di dati statistici e di diagrammi che visualizzano i risultati ottenuti.
Recensione: un articolo che presenta e valuta criticamente un libro, un film, uno spettacolo teatrale
o televisivo, una mostra.
Pu essere un articolo lungo o anche molto breve; pu essere collocato nelle pagine dedicate alla
cultura o in quelle dedicate agli spettacoli.
Rubrca: un servizio che si offre al lettore con cadenza periodica (tutti i giorni, una volta alla
settimana, una volta al mese); ogni rubrica ha una collocazione fissa in una certa pagina in modo che
il lettore la trovi facilmente.
Ci sono rubriche dedicate ad argomenti molto diversi: alla lingua italiana, alI ' economia, alla
salute, alle ricette, al giardinaggio, ecc.
56
IL TITOLO E LARTICOLO
Fino a pochi anni fa tutti i quotidiani italiani, osservando una regola che deriva da una lunga
tradizione, formulavano i titoli distinguendo in essi tre parti diverse:
Oggi si seguono poco le regole tradizionali ed ogni quotidiano ha introdotto qualche novit per
rendere i titoli pi efficaci ed evidenti.
Il titolo di un articolo deve essere coerente con il suo testo: spesso invece, per attirare lattenzione dei
lettori, si inventano dei titoli incoerenti, formulati in modo scorretto.
Leggi la seguente tabella:
57
2. LAVORO COLLETTIVO
CERCA TITOLI GIUSTI E TITOLI SBAGLIATI
58
2. UNA GARA
CHI TROVA PI IN FRETTA UNA NOTIZIA?
Sai individuare velocemente su un quotidiano una notizia che ti interessa?
Mettiti alla prova in una gara con i tuoi compagni: il tuo insegnante dir qual la notizia che
59
1. TROVA I TITOLI
60
61
62
63
LINFORMAZIONE E IL COMMENTO
Quando leggiamo una notizia sul giornale dobbiamo tenere presente che:
Il giornalista non fornisce sempre il maggior numero possibile di informazioni
sull'argomento di cui parla; talvolta deve limitarle per ragioni di spazio, talvolta invece
dimentica intenzionalmente dei particolari, dei dati, delle testimonianze: in entrambi i casi
fa una scelta che esprime il suo punto di vista e che condiziona il lettore.
2. LE INFORMAZIONI E I COMMENTI
Nel seguente articolo il giornalista ha mescolato le informazioni( le trovi sottolineate) e i commenti,
i suoi e quelli di altre persone. Leggi attentamente larticolo e le annotazioni che trovi al lato, poi
rispondi alle domande.
66
67
il giornalista si esprime in tono scherzoso perche ritiene che il fatto non sia grave,
anzi faccia sorridere
il giornalista si esprime con ironia e sarcasmo per farci capire che le autorit sono
irresponsabili a non preoccuparsi di una situazione cos pericolosa per i bambini
- Qual la tua opinione personale? (scegli l'affermazione con cui concordi).
scandaloso il fatto che dei bambini debbano stare in un'aula cos pericolosa
la situazione dei bambini solo divertente: essi non corrono dei seri pericoli.
C. Prova a riscrivere l'articolo distinguendo bene le informazioni dai commenti: prima spiega in
modo sintetico ci che succede in quell'aula, poi aggiungi l'e opinioni del giornalista e quelle
dell'assessore e del direttore.
LATRUTTURA DI UN ARTICOLO
Un grande personaggio nella storia di Milano, Ettore Conti, diceva che nessun oratore deve alzarsi a
parlare se non ha gi ben chiara in testa la frase finale del suo discorso.
Allo stesso modo nessun giornalista dovrebbe mai incominciare a scrivere senza avere prima tracciato
la scaletta del suo articolo.
La scaletta indica il decorso dell'articolo, l'ordine in cui si susseguiranno le sue varie parti. Per me
la scaletta una necessit psicologica; anche se improvvisavo una cronaca al telefono, sentivo il
bisogno di buttar gi su un pezzo di carta, prima di incominciare la dettatura, qualche appunto su quel
che avrei dettato.
L 'articolo si compone di un'apertura; di un corpo centrale; di una conclusione. Quanta pena pu
costare la ricerca della prima frase!
Le regole cambiano secondo il genere di articolo che si scrive.
L'apertura pu enunciare (specie se si tratta di un articolo di cronaca) gli elementi essenziali di un
fatto che si riferir, oppure pu essere costituita da un episodio, da un aneddoto.
Per il primo caso, quello in cui si enunciano gli elementi essenziali del fatto che si riferir, gli inglesi
hanno inventato la regola dei cinque W , secondo la quale l'apertura deve rispondere a cinque
domande che in inglese cominciano appunto con quella lettera dell' alfabeto :
WHO - CHI ha fatto ci che si sta per raccontare
WHAT - CHE COSA ha fatto
WHEN - QUANDO l'ha fatto
IWHERE - DOVE l'ha fatto
WHY - PERCHE l'ha fatto
68
da Il buon giornale
Io credo nel buon giornalismo, e sono convinto che lo stile giornalistico possa diventare bellissimo,
purch risponda a determinate regole, e segua determinati modelli.
La prima regola semplice: 1o stile giornalistico esige frasi brevi e lineari.
Si racconta che un direttore della Neue Ziircher Zeitung abbia detto a un giovane redattore, il giorno
dell ' assunzione: Quando scriver un articolo, si ricordi che ogni frase ha un soggetto, un predicato,
un complemento oggetto. Punto. Poi di nuovo soggetto, predicato, complemento, e un altro punto. Se
una volta sentir il desiderio di adoperare un aggettivo, venga prima nel mio ufficio a chiedermi il
permesso.
E una regola splendida. Cerco di tenerla sempre presente, e anche in questo istante, mentre scrivo
queste annotazioni, tengo (d' occhio i miei periodi per accertarmi che non si allontanino troppo dallo
schema.
Soggetto, predicato, complemento oggetto.
Gi i complementi indiretti, con le locuzioni prepositive, disturbano la semplicit lineare
della frase; gli avverbi rischiano di renderla torbida, di appesantirla; le frasi subordinate, infine, danno
al periodo un andamento tortuoso, simile a un percorso fatto di strade principali, di strade secondarie,
di gallerie e di viadotti.
importante la punteggiatura che stabilisce il ritmo.
bene che ogni frase sia semplice, lineare: soggetto, predicato, complemento. Ma le frasi devono
avere una loro continuit, e giocare l'una con l'altra, ora con fluidit, in modo da integrarsi, ora in
contrapposizione, con effetto da contrappunto.
importante decidere quando si va a capo.
Vi fu un periodo nel quale il Messaggero acquistava, e ripubblicava, le corrispondenze dall'estero
della Gazzetta del Popolo, quindi anche le mie. Le pubblicava, di solito, tali e quali, per seguendo
la regola, allora in vigore in quel giornale, di andare a capo dopo ogni punto fermo. Quando vedevo
la mia pur modesta prosa cos smontata, frase per frase, e ridotta a una successione di brevi
enunciazioni telegrafiche, provavo sofferenza.
Ogni capoverso deve esporre, sviluppare e concludere un ragionamento, un concetto, un pensiero
compiuto; l' insieme dei concetti costituisce un articolo.
Se il capoverso spezzettato in tante frasi a se stanti, addio logica, addio costruzione generale.
come se una sinfonia fosse ridotta ad una marcia militare.
ovvio che bisogna adoperare parole di uso comune e non termini strani che pochi conoscono;
credo che quella di farsi comprendere sia una buona regola per tutti quelli coloro che scrivono;
certamente lo per chi scrive nei giornali.
I vocaboli stranieri vanno usati con parsimonia, e comunque sempre tradotti, perche i lettori non sono
tenuti a conoscere lingue straniere.
70
71