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Norma Italiana
CEI EN 60439-3
Data Pubblicazione Edizione
1997-09 Prima
Classificazione Fascicolo
17-13/3 3445 C
Titolo
Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per bassa tensione (quadri BT)
Parte 3: Prescrizioni particolari per apparecchiature assiemate
Copia concessa a ANSALDO S.F. SPA e ANSALDO BREDA in data 16/01/2006 da CEI-Comitato Elettrotecnico Italiano
NORMA TECNICA
COMITATO
ELETTROTECNICO CNR CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE • AEI ASSOCIAZIONE ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA ITALIANA
ITALIANO Copia concessa a ANSALDO S.F. SPA e ANSALDO BREDA in data 16/01/2006 da CEI-Comitato Elettrotecnico Italiano
RIPRODUZIONE SU LICENZA CEI AD ESCLUSIVO USO AZIENDALE
SOMMARIO
La presente Norma fornisce prescrizioni supplementari per i quadri di distribuzione con involucro (ASD)
fissi, costruiti in serie (AS) per uso all’interno, contenenti dispositivi di protezione e destinati sia alle ap-
plicazioni domestiche sia all’applicazione in altri luoghi cui hanno accesso per il loro uso persone non
qualificate. Possono essere inclusi anche dispositivi di controllo e/o segnalazione.
La presente Norma costituisce la ristampa consolidata, secondo il nuovo progetto di veste editoriale, del-
la Norma pari numero ed edizione (Fascicolo 1926); essa incorpora la Variante V1 pubblicata preceden-
temente in Fascicolo separato (Fascicolo 2504 V).
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DESCRITTORI
apparecchiature assiemate di protezione per bassa tensione; personale non qualificato;
INFORMAZIONI EDITORIALI
Norma Italiana CEI EN 60439-3 Pubblicazione Norma Tecnica Carattere Doc.
CDU 621.316.54.027.2:621.315.67
LEGENDA
(UTE) La Norma in oggetto deve essere utilizzata congiuntamente alle Norme indicate dopo il riferimento (UTE)
(IDT) La Norma in oggetto è identica alle Norme indicate dopo il riferimento (IDT)
I Comitati Nazionali membri del CENELEC sono tenuti, in accordo col regolamento interno del CEN/CENELEC,
ad adottare questa Norma Europea, senza alcuna modifica, come Norma Nazionale.
Gli elenchi aggiornati e i relativi riferimenti di tali Norme Nazionali possono essere ottenuti rivolgendosi al Se-
gretario Centrale del CENELEC o agli uffici di qualsiasi Comitato Nazionale membro.
La presente Norma Europea esiste in tre versioni ufficiali (inglese, francese, tedesco).
Una traduzione effettuata da un altro Paese membro, sotto la sua responsabilità, nella sua lingua nazionale e
notificata al CENELEC, ha la medesima validità.
I membri del CENELEC sono i Comitati Elettrotecnici Nazionali dei seguenti Paesi: Austria, Belgio, Danimarca,
Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Italia, Lussemburgo, Norvegia, Olanda, Portogallo, Regno
Unito, Spagna, Svezia e Svizzera.
I diritti di riproduzione di questa Norma Europea sono riservati esclusivamente ai membri nazionali del CENELEC.
C E N E L E C
Comitato Europeo di Normalizzazione Elettrotecnica Secrétariat Central: Comité Européen de Normalisation Electrotechnique
European Committee for Electrotechnical Standardization rue de Stassart 35, B - 1050 Bruxelles Europäisches Komitee für Elektrotechnische Normung
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INDICE GENERALE
Rif. Argomento Pag.
1 GENERALITÀ 1
1.1 Oggetto ........................................................................................................................................................................................... 1
2 DEFINIZIONI 1
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6 CONDIZIONI DI SERVIZIO 4
7 PROGETTO E COSTRUZIONE 4
7.7 Suddivisioni interne all’apparecchiatura mediante barriere o diaframmi ....................................... 6
A L L E G AT O
ZA informativo Deviazioni di tipo A 15
Fig. 101 Circuito di prova per la verifica della coordinazione delle caratteristiche .................................. 19
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PREFAZIONE
In seguito alla decisione presa dal Comitato Tecnico del CENELEC TC 17 D, du-
rante la riunione di Bruxelles nell’ottobre 1989, la Norma Internazionale
IEC 439-3: 1990, con le modifiche comuni preparate dal CLC/TC 17 D, è stata sot-
toposta alla Procedura unica di Accettazione (UAP) del CENELEC nell’aprile 1990
per essere accettata come Norma Europea.
Il testo del documento di riferimento è stato approvato dal CENELEC come
EN 60439-3 il 10 dicembre 1990.
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AVVERTENZE
Il testo della Pubblicazione IEC 439-3 (1990) è stato approvato dal CENELEC
come Norma Europea con modifiche comuni riportate nel testo della presente
Norma, evidenziandole con barre verticali a margine.
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PREFAZIONE ALLA MODIFICA A1
Il testo del documento 17D(CO)53, preparato dal sottocomitato 17D “Apparec-
chiature assiemate di protezione e manovra a bassa tensione” del TC 17 “Appa-
recchiature di protezione e di manovra”, è stato sottoposto al voto parallelo
IEC-CENELEC nel settembre 1992.
Il documento di riferimento è stato approvato dal CENELEC come Modifica A1
alla EN 60439-3 l’8 dicembre 1993.
Le date di applicazione sono le seguenti:
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AVVISO DI ADOZIONE
Il testo della Modifica 1 (1993) alla Pubblicazione IEC 439-3 (1990) è stato appro-
vato dal CENELEC come Modifica alla Norma Europea senza alcuna variazione.
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1 GENERALITÀ
1.1 Oggetto
Sostituire la seconda nota con quanto segue.
La presente Norma fornisce prescrizioni supplementari per i quadri di distribuzio-
ne con involucro (ASD) fissi, costruiti in serie (AS) per uso all’interno, contenenti
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2 DEFINIZIONI
Aggiungere:
2.3.3.3 Banco
Non si applica.
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4 CARATTERISTICHE ELETTRICHE DELLE APPARECCHIATURE
Tab. 1
5.1 Targhe
Aggiungere come seconda frase:
Le targhe possono essere affisse dietro a una porta o una copertura mobile.
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Aggiungere:
r) corrente nominale del quadro di distribuzione (4.2.2).
5.2 Identificazioni
Aggiungere:
I diagrammi e i simboli usati devono essere conformi alle Norme IEC pertinenti.
6 CONDIZIONI DI SERVIZIO
7 PROGETTO E COSTRUZIONE
7.1.1 Generalità
Aggiungere all’inizio del primo capoverso quanto segue:
Le apparecchiature destinate ad essere usate da persone non qualificate devono
essere progettate come apparecchiature assiemate di protezione e di manovra
per bassa tensione, costruite in serie (AS).
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Aggiungere alla fine dell’articolo:
Qualunque copertura che debba essere tolta durante l’installazione o la manuten-
zione non deve essere utilizzata come supporto di componenti ai quali sono col-
legati dei conduttori se questi ultimi sono sottoposti a una qualunque sollecita-
zione quando la copertura viene rimossa. In questo caso, si deve invece usare
una porta a cerniera.
Le porte e simili provviste di cerniera devono permettere libero accesso e facilità
di manovra dei componenti incorporati.
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7.4.5 Passaggi di servizio e manutenzione all’interno dell’apparecchiatura
Non si applica.
I fusibili per i circuiti di uscita devono essere conformi alle prescrizioni generali
della Pubblicazione IEC 269-3(1) o alla Norma Nazionale pertinente in cui viene
stabilita una prassi per tale uso.
Aggiungere all’inizio:
Le parti estraibili non sono ammesse in apparecchiature destinate ad essere in-
stallate in luoghi in cui persone non qualificate hanno accesso per il loro uso.
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8 PRESCRIZIONI PER LE PROVE
Ordine di prova
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Tab. 7b Elenco delle prove individuali da effettuare
Prova individuale
Caratteristiche da controllare Riferimento
in conformità a 8.1.2
a) Cablaggio, funzionamento 8.3.1 Ispezione dell’apparecchia-
elettrico tura compresa l’ispezione del
cablaggio e, se necessario,
prova del funzionamento
elettrico
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Per ciascuna sequenza di prova devono essere forniti quattro distinti campioni.
Ogni campione deve superare tutte le prove di cui in a), c), d), e), g), o h). Se il
primo campione sottoposto a una sequenza di prova la completa in modo soddi-
sfacente, non sono necessarie ulteriori prove per quella sequenza. Se tuttavia un
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campione sottoposto a una delle prove di cui in b), f), i), j), k), l) o m) si guasta,
la sequenza di prova relativa deve essere ripetuta sugli altri tre campioni e non
deve verificarsi alcun guasto.
Una prova di tenuta alla tensione applicata non è richiesta per i quadri di distri-
buzione che contengono solamente sbarre e/o cablaggi del circuito principale
prefabbricati, né per semplici costruzioni in cui è sufficiente un semplice control-
lo secondo a).
Per questa prova il quadro di distribuzione è percorso dalla sua corrente nomina-
le (4.2). Questa corrente deve essere distribuita fra il numero più piccolo possibi-
le di circuiti di uscita in modo che ciascuno di questi circuiti sia percorso dalla
sua corrente nominale moltiplicata per il fattore di contemporaneità nominale in-
dicato in 4.8. Se non si può ottenere il carico totale esatto per un numero di dis-
positivi percorsi da questa corrente, un solo circuito può essere percorso da un
valore inferiore per arrivare a un totale corretto. I fusibili o i piccoli interruttori
automatici devono essere adattati come specificato dal costruttore e la dissipazio-
ne di energia dei fusibili deve essere indicata nel rapporto. (Le prove possono es-
sere eseguite utilizzando fusibili fittizi che abbiano una dissipazione di energia
massima come specificato nelle Specificazioni pertinenti).
Nota Il fattore di contemporaneità appropriato deve essere indicato dal costruttore nel rapporto della
prova di tipo.
8.2.2.2 Aggiungere:
Questa prova si esegue senza i componenti destinati ad essere montati nelle
aperture dell’involucro dell’apparecchiatura.
Aggiungere:
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8.2.9.1 La prova deve essere effettuata utilizzando un apparato di prova come descritto
nella Pubblicazione IEC 68-2-63 (1991). Prova Eg. impatto con martello. La prova
viene effettuata dopo che il campione è stato a temperatura di –5 °C ± 1 K per
2 h e ogni colpo deve avere un impatto di 0,7 J.
8.2.9.2 Il campione con la copertura, o l’eventuale involucro, deve essere fissato come
per l’uso normale o posto contro un supporto rigido.
Devono essere applicati tre colpi in tre punti separati di ciascuna delle cinque
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facce accessibili e all’eventuale porta. I colpi non devono essere applicati a sfon-
dabili per le entrate e uscite dei cavi, ai componenti interni conformi ad altre
Norme o ai mezzi di fissaggio che si trovano arretrati al di sotto della superficie
in modo da non essere sottoposti a impatto.
Le entrate dei cavi che non sono fornite di sfondabili devono essere lasciate
aperte. Se invece sono fornite di sfondabili, due di questi devono essere aperti.
Prima di applicare i colpi, devono essere strette le viti di fissaggio delle basi, dei
coperchi e simili con una coppia uguale a quella indicata in Tab. 13.
8.2.9.3 Dopo la prova i campioni non devono presentare alcun danneggiamento ai fini
della presente Norma. In particolare, le parti che seguono non devono mostrare
danni:
n coperchi che, quando rotti, rendono accessibili le parti in tensione o compro-
mettono l’ulteriore utilizzo dell’apparecchio;
n i mezzi di azionamento;
n i rivestimenti e le barriere di materiale isolante e simili.
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Devono essere ignorate le incrinature non visibili con visione normale o corretta
senza ulteriore ingrandimento e le incrinature superficiali su parti stampate in fi-
bre rinforzate simili. Devono essere trascurate leggere ammaccature che non ri-
ducono le distanze di isolamento in aria e superficiali al di sotto di valori specifi-
cati e piccole schegge che non compromettono la protezione contro la scossa
elettrica.
8.2.11.1 Il quadro di distribuzione deve essere tenuto per 168 h in una stufa ad una tem-
+2
peratura di ( 70 0 ) °C.
Gli elementi di costruzione delle apparecchiature (inclusi involucri, coperchi,
ecc. ) non devono subire cambiamenti che impediscano un ulteriore uso del qua-
dro di distribuzione.
L’identificazione deve essere ancora facilmente leggibile.
È ammesso provare singole parti (pannelli, cassette, involucri ecc.) del quadro di
distribuzione, se si prendono precauzioni appropriate per rendere la prova rap-
presentativa.
Quando i componenti installati sono suscettibili di influire sul risultato della pro-
va, tali componenti devono venire incorporati per la prova.
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8.2.11.2 Le parti di materiale isolante necessarie a sostenere le parti che portano corrente
sono sottoposte alla prova di pressione con la sfera mediante l’apparecchiatura
mostrata nella Fig. 1 della presente Norma.
Nota Ai fini di questa prova un conduttore di protezione, PE, non si considera come una parte che
porta corrente.
za di 20 N.
La prova viene eseguita in una cella di riscaldamento ad una temperatura di
(125 ± 2) °C. Dopo 1 h la sfera viene rimossa. Il campione viene poi fatto raffred-
dare, entro 10 s, approssimativamente alla temperatura ambiente mediante im-
mersione in acqua fredda. Il diametro dell’impronta causata dalla sfera viene mi-
surato e non deve superare i 2 mm.
8.2.11.3 Le altre parti di materiale isolante non necessarie a sostenere le parti che portano
corrente, sebbene siano in contatto con esse, sono sottoposte alla prova della
sfera come in 8.2.11.2, ma la prova viene effettuata ad una temperatura di
(70 ± 2) °C oppure ad una temperatura di (30 ± 2) K in più rispetto alla sovratem-
peratura della parte corrispondente determinata durante le prove di sovratempe-
ratura (secondo 8.2.1.3), a quella delle due che è più elevata.
8.2.12.3 Precondizionamento
Il provino viene lasciato per 24 h in un’atmosfera con una temperatura compresa
tra 15 °C e 35 °C ed un’umidità relativa tra 35 % e 75 %, prima di iniziare la prova.
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Per la prova, si devono seguire le procedure fornite in 9.1, 9.2 e 9.3 della Pubbli-
cazione IEC 695-2-1.
Dopo ciascuna prova è necessario pulire l’estremità del filo incandescente da
ogni residuo di materiale isolante, per es. mediante una spazzola.
8.2.12.5 Severità
La temperatura dell’estremità del filo incandescente deve essere conforme alla
Tab. 12. La durata dell’applicazione deve essere di (30 ± 1) s.
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Tab. 12
Ai fini della presente prova, un conduttore di protezione (PE) non viene conside-
rato come una parte che trasporta corrente.
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8.2.13 Verifica della resistenza all’umidità
La resistenza all’umidità del quadro di distribuzione deve essere verificata confor-
memente alla Pubblicazione IEC 68-2-3 (1969)(1) nelle condizioni che seguono.
La prova deve essere applicata al quadro di distribuzione con l’involucro, con le
barre e i terminali al loro posto ma senza gli altri componenti che vengono con-
templati dalle proprie Norme di prodotto.
Le eventuali aperture d’accesso devono essere lasciate aperte. Se sono forniti di
sfondabili, uno di questi deve essere aperto.
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Le parti che possono essere rimosse senza l’aiuto di un attrezzo devono essere ri-
mosse e sottoposte al trattamento di umidità con le parti principali. Gli sportelli a
molla devono essere lasciati aperti durante questo trattamento.
Prima di essere posti nella camera di prova, i campioni devono essere lasciati a
temperatura ambiente per almeno quattro ore prima della prova.
La durata della prova deve essere di quattro giorni.
Dopo questo periodo le parti rimosse devono essere reinstallate e i coperchi ri-
chiusi.
L’apparecchio viene quindi sottoposto a una tensione di prova a frequenza indu-
striale per 1 min del valore di 2 Ue con un minimo di 1000 V tra le diverse parti
come specificato nell’Allegato K della Pubblicazione IEC 947-1 (1988)(2). Tale ve-
rifica deve essere effettuata entro un’ora dal termine del periodo di 4 giorni.
8.2.14 Verifica della resistenza meccanica dei mezzi di fissaggio degli involucri
La presente prova viene applicata solo a quegli elementi che non sono parte in-
tegrante di altri componenti contemplati nelle relative norme di prodotto.
Le viti o i dadi devono essere serrati e allentati:
n 10 volte quando le viti sono in materiale isolante;
n 5 volte in tutti gli altri casi.
Le viti o i dadi accoppiati con una filettatura di materiale isolante devono essere
completamente rimossi e reinseriti ogni volta.
La prova deve essere effettuata utilizzando un cacciavite o una chiave adeguati
applicando una coppia come indicato in Tab. 13.
Le viti e i dati devono essere serrati senza strappi.
Se una vite ha una testa esagonale con taglio per il serraggio con cacciavite e i
valori nelle colonne II e III di Tab. 13 sono differenti, la prova deve essere effet-
tuata due volte:
n prima applicando alla testa esagonale la coppia specificata nella colonna III
utilizzando la chiave;
n quindi, su un nuovo campione, applicando la coppia specificata nella colon-
na II utilizzando un cacciavite.
Se i valori nelle colonne II e III sono gli stessi, deve essere effettuata solo la pro-
va con il cacciavite.
Durante la prova, le connessioni avvitate non devono allentarsi e non deve esser-
ci alcun danno, come la rottura delle viti o il danneggiamento dei tagli delle te-
ste, delle filettature, delle rondelle o delle staffe, o danneggiamenti degli involu-
cri e dei coperchi, che compromettano l’ulteriore utilizzo dell’apparecchio.
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ALLEGATO
ZA informativo Deviazioni di tipo A
Deviazione di tipo A: Deviazione nazionale dovuta ai regolamenti la cui modifi-
ca, al presente, esula dalla competenza dei membri del CEN-CENELEC.
La presente Norma Europea rientra nell’ambito della direttiva CEE 73/23/CEE.
Nota (Regolamento interno CEN/CENELEC Parte 2, 3.1.9): Nel caso in cui le normative rientrino
nell’ambito delle Direttive CEE, è opinione della Commissione delle Comunità Europee
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(OJ No G59, 9.3.1982), per effetto della decisione della Corte di Giustizia nel caso 815/79 Cre-
monini/Vrankovich (Atti della Corte Europea 1980, p. 3583) che il rispetto delle deviazioni di
tipo A non è più vincolante e la libera circolazione dei prodotti conformi a tali norme non do-
vrebbe essere limitata tranne nel caso sia attuata la procedura di salvaguardia prevista dalla
direttiva in questione.
Le Regolamentazioni relative alla fornitura di energia elettrica (Electricity Supply Regulation 1988,
S.I. 1988 No. 1057) richiedono ai fornitori di elettricità di indicare la massima corrente di cortocircuito
presunta ai terminali di alimentazione. Tale informazione viene fornita nella Pubblicazione P25 della
Electricity Association. Per soddisfare tali condizioni devono essere incorporate le seguenti prescrizioni:
Definizioni aggiuntive
2.1.11 Quadro di distribuzione cliente: Assieme integrato, per il controllo e la distribuzione dell’energia elettrica,
principalmente in ambienti domestici e similari, che incorpori mezzi manuali di isolamento bipolare sui
circuiti di entrata, la cui polarità può essere osservata. Sono progettati per essere utilizzati esclusivamente
con dispositivi di protezione specifici sui circuiti di uscita e sottoposti a prove di tipo per l’utilizzo con ali-
mentazione con un fusibile di cortocircuito di 100 amp.
Nota Nel regno Unito, comunemente noto come quadro dell’utente (Consumer Unit).
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Art. nº Deviazione di tipo A
e) L’impedenza utilizzata per limitare ai valori richiesti la corrente di guasto presunta di cortocircuito
deve essere inserita sul lato di alimentazione del circuito.
I resistori devono essere collegati tra la linea e il neutro dopo le impedenze per la regolazione della
corrente presunta, per ottenere una corrente di 10 A per fase alla tensione nominale dell’alimentazio-
ne. Se viene utilizzata una induttanza ad aria, deve essere connesso in parallelo a questa un resistore
che consumi approssimativamente 1% della corrente attraverso l’induttore.
Con il consenso del costruttore, può essere utilizzato un valore di corrente di derivazione.
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* La presente prova deve iniziare 5 s dalla fine della prova a 1,13 In.
Corrente di prova
Valori nominali Tempo Risultato
Corrente nominale
A h
5(6) 0,75 ) )
15(16) 1,0 ) 1,0 ) Fusibile
20 1,0 ) ) intatto
30(32) 1,25 ) )
45 1,5 ) )
5(6) 0,75 ) )
15(16) 1,0 ) 2,0 ) Fusibile
20 1,0 ) ) fuso
30(32) 1,25 ) )
45 1,5 ) )
Tab. 103 Sezioni dei conduttori in rame sul lato di carico del dispositivo di protezione in prova
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Art. nº Deviazione di tipo A
8.2.3.3 Condizioni del circuito. La tensione applicata non deve essere inferiore al 100% e non superiore
al 110% della tensione nominale monofase del dispositivo finale di protezione del circuito. La tensione di
ritorno misurata due cicli dopo l’operazione non deve essere inferiore al 95% né superiore al 105% della
tensione nominale monofase del dispositivo finale di protezione del circuito e deve essere mantenuta per
almeno 30 s dopo l’interruzione della corrente di cortocircuito. Il limite massimo di 105% può essere su-
perato con il consenso del costruttore.
Il valore della corrente di cortocircuito presunta deve essere 16 kA 0% a un fattore di potenza di
0,6 ±0,05 determinato mediante taratura a oscillogramma preso con un collegamento d’impedenza trascu-
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rabile posto come indicato in Fig. 101. Tutte le parti dell’apparecchio normalmente messo a terra durante
il servizio, compreso il suo involucro, devono essere isolate da terra ma devono essere collegate al neu-
tro dell’alimentazione o a un neutro artificiale sostanzialmente induttivo, che consenta una corrente di
guasto presunta di almeno 100 A. Tale collegamento deve comprendere un dispositivo affidabile, come
per es. un fusibile, che consista in un cavo di rame del diametro di 0,1 mm e di lunghezza non inferiore
a 50 mm, per la rivelazione dei guasti di corrente e, se necessario, un resistore per limitare il valore della
corrente di guasto presunta approssimativamente a 100 A.
8.2.3.4 Sequenza di prova. Il quadro di distribuzione cliente deve essere sottoposto alle seguenti due
prove A e B con le uscite munite di un dispositivo finale di protezione del circuito con la massima cor-
rente termica nominale. Se i dispositivi finali di protezione del circuito hanno un valore nominale di cor-
tocircuito inferiore a 16 kA, devono essere effettuate due ulteriori prove A e B con un dispositivo di cor-
rente termica minima. Inoltre, se il quadro di distribuzione cliente è progettato per accettare diversi tipi
o gamme di dispositivi di uscita, ciascun tipo deve essere provato separatamente.
Le due prove sono le seguenti:
a) Prova A. Con il circuito collegato come sopra descritto, con tutti i fusibili in posizione e tutti gli inter-
ruttori chiusi, viene applicata la tensione di prova controllando il punto sull’onda per provocare l’ini-
zio del guasto tra 0° e 20° (elettrici) della tensione crescente.
b) Prova B. Deve essere applicata una ulteriore operazione di cortocircuito dopo adeguata preparazione
come indicato nella tabella in base ai risultati ottenuti dopo la prova A. Se gli interruttori sono com-
presi nel quadro di distribuzione cliente, la prova dovrà essere effettuata chiudendo un interruttore
con il circuito di prova. Se vengono utilizzati i fusibili, la prova dovrà essere come per la prova A.
Durante la prova dovrà essere applicata della garza grezza all’esterno dell’involucro, a tutte le aperture,
per es. le ventilazioni d’arco e le maniglie. La garza non deve prendere fuoco.
La garza deve essere pulita, asciutta, in cotone di approssimativamente 30 g ´ 40 g per metro quadro.
Quando viene posizionata, la garza deve essere avvolta a pieghe larghe in modo tale che gli angoli non
siano esposti direttamente all’arco o alla scarica. Si considera che la garza si sia incendiata quando è visi-
bile la fiamma. Un imbrunimento non viene considerato come bruciatura. La garza può essere cambiata
dopo ogni prova B. Il rapporto di prova deve indicare i particolari di I 2t ottenuti dalla combinazione dei
dispositivi durante la prova. Può essere utilizzato un nuovo quadro di distribuzione cliente dello stesso
progetto per ciascuna delle due sequenze di prova.
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Art. nº Deviazione di tipo A
in funzione
Circuito finale MCB conforme con Nulla Sostituire il fusibile Sostituire il fusibile
Preparazione la BS 3871 o RCCB di riferimento di riferimento, apri-
per la prova B conforme con la re l’interruttore
BS 4293
Fusibile conforme Ricaricare il fusibile Sostituire il fusibile Sostituire il fusibile
alla BS 3036 di prova di riferimento. di riferimento
Ricaricare il fusibile
di prova
Fusibile conforme Sostituire il fusibile Ñ Ñ
alla BS 1361 di prova
8.2.3.5 Condizioni dopo la prova. Nel caso il commutatore di entrata sia un dispositivo di protezione, per
es. un interruttore differenziale (RCCB), il rapporto di prova deve indicare quale dei dispositivi di prova è en-
trato in funzione durante la prova, cioè il dispositivo di entrata o di uscita.
Il dispositivo di indicazione del guasto di terra deve essere intatto e il grado di protezione dell’involucro non
deve essere danneggiato.
La resistenza di isolamento (a) deve essere misurata entro 3 min dal termine della serie di prove. La resistenza
di isolamento per (b) e (c) deve essere misurata non appena possibile dopo la misura di (a), e i tempi di mi-
sura (b) e (c) vengono registrati nei rapporti di prova. I valori devono essere misurati a 500 V in c.c. e non de-
vono essere inferiori ai seguenti:
a) 0,10 MW tra il terminale di entrata del dispositivo finale di protezione del circuito e il terminale corri-
spondente con il dispositivo di isolamento aperto e con il fusibile fuso in posizione oppure l’MCB aperto,
a seconda di quale soluzione è applicabile.
b) 0,25 MW tra i terminali del dispositivo finale di protezione del circuito e la terra, con il fusibile del circuito
finale ricaricato la cartuccia del fusibile di cortocircuito finale sostituita oppure l’MCB richiuso, a seconda
di quale soluzione è applicabile, e con il dispositivo di isolamento all’entrata aperto.
c) 0,25 MW tra i terminali d’entrata del dispositivo finale di protezione del circuito e qualsiasi altra parte me-
tallica che sia stata messa a terra ed esposta in servizio.
Le condizioni del dispositivo d’isolamento all’entrata devono essere conformi alle specifiche di prodotto per
quanto riguarda le proprietà isolanti.
I conduttori non devono essere deformati in modo da diminuire le distanze superficiali e in aria di cui in
7.1.2. Non deve esserci allentamento delle parti utilizzate per la connessione dei conduttori.
Nel caso all’interno di un quadro di distribuzione cliente sia incluso un RCCB, se ne deve controllare il funzio-
namento. Con l’RCCB completamente chiuso e collegato a un’alimentazione a 0,85 volte la tensione nominale
±5%, deve essere fatto funzionare il dispositivo di prova. L’RCCB deve aprirsi.
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Fig. 101 Circuito di prova per la verifica della coordinazione delle caratteristiche
Nota 01 e 02 sono connessioni d’oscillografo
Lire 42.000
NORMA TECNICA Sede del Punto di Vendita e di Consultazione
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