Sei sulla pagina 1di 2

Dottrina epicurea

Il tema principale affrontato da Epicuro è: la ricerca della felicità.


Epicuro studia come l’uomo può fare per raggiungere un tale
obiettivo, chiedendosi quali sono i bisogni dell’uomo.
La sua filosofia è basata interamente sull’etica, sul piacere (voluptas)
e sulla conoscenza della natura.
Conoscenza della natura: libera l’uomo dalla superstizione e lo fa
vivere libero dalla tradizione paura degli dei e del proprio destino

Tetrafarmaco
Gli dei non devono essere temuti
Non bisogna temere la morte
Il piacere è facilmente procurabile
Il dolore è facilmente sopportabile

1) Gli dei non devono essere temuti perché sono individui perfetti
e, proprio per la loro natura perfetta, si disinteressano alle
faccende degli uomini, non intervenendo in alcun modo.
2) La morte non deve essere temuta perché dopo la morte non c’è
vita; se la vita è fatta di dolore costante derivante da una
moltitudine di situazioni, la morte è la negazione della vita.
Se la morte è la negazione della vita allora dopo la morte non
c’è nulla, nemmeno dolore. Perché temere la morte allora?
3) Il piacere è facilmente procurabile ma dev’essere indirizzato nel
modo giusto. Epicuro distingue 3 tipi di piaceri:
- Naturali e necessari  come ad esempio bere, mangiare e
respirare
- Naturali e non necessari  il mangiare in abbondanza, il
bere vino, mangiare le ostriche, il sesso, …
- Non naturali e non necessari creati dall’uomo, come ad
esempio l’orgoglio, l’ambizione, il desiderio di gloria e
ricchezze…
Questi ultimi sono per Epicuro i più pericolosi poiché allontanano gli
uomini dalla felicità e dall’Autarkeia (autosufficienza).
L’Autarkeia è raggiungibile preferendo i bisogni naturali e necessari.

La logica: è strettamente legata con le sensazioni.


Le sensazioni sono rese possibili dai 5 sensi, tramite la vista o il tatto
per esempio c’è un contatto tra l’uomo e l’oggetto.
Tutto ciò che l’uomo avverte tramite i sensi ha un valore di verità per
lui. Collegamento posteriore con l’empirismo.
Tramite i sensi avviene la conoscenza (collegamento anche con Kant,
Hegel e Schopenhauer).
L’universo è illimitato ed eterno, la materia infatti è infinita, non si
crea né si distrugge, si trasforma e basta.
Epicuro riprende il concetto dell’atomismo di Democrito secondo cui
la materia è formata da particelle minuscole che entrano in contatto
fra di loro, aggregandosi e disgregandosi in corpi differenti.
L’aggregazione e la disgregazione sono possibili grazie al Clinamen
(orientamento) degli atomi nello spazio che fra di loro creano una
sorta di trama; alcuni orientamenti sono più forti, e si formano così i
solidi, mentre altri sono più deboli, formando liquidi e gas.

Potrebbero piacerti anche