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COSTRUZIONI IN ECONOMIA E CAPITALIZZAZIONE DEI COSTI

Non è frequente che la lettura dei bilanci evidenzi processi di capitalizzazione dei costi non correttamente
rispondenti alla prassi ispirata dai Principi Contabili, con effetti negativi sulla chiarezza e trasparenza del
bilancio.

Di seguito le linee guida

Le aziende possono essere spinte:

per motivi di necessità, non esistendo sul mercato beni con le desiderate caratteristiche,

per motivi di convenienza,a costruire internamente beni o fattori produttivi durevoli anziché acquistarli.

Gli aspetti significativi nella gestione di tali operazioni attengono quanti e quali costi capitalizzare.

Spesso appare necessaria - affiancata alla tradizionale ed obbligatoria contabilità generale - l'alimentazione
di una contabilità analitica, che permetta di individuare i costi riferiti alla specifica lavorazione o commessa
interna.

Regole contabili generali

Contabilmente, nel caso in cui l'immobilizzazione, materiale o immateriale al termine dell'esercizio, non sia
ancora terminata, le scritture contabili saranno:

Immobilizzazioni in corso e acconti a Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni

La voce dello Stato patrimoniale B.I.6 ''Immobilizzazioni in corso e acconti'' trova contropartita in Conto
Economico alla voce A.4. ''Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni'' che rettifica, in modo indiretto,
i costi che non sono di competenze economica dell'esercizio in chiusura in quanto riferiti alla lavorazione
interna.

Secondo l'interpretazione del Principio Contabili n. 11 CNDC - CNR, in questa voce devono essere compresi
anche gli oneri finanziari da capitalizzare, invece di portarli in rettifica della voce C.E. C17 ''oneri finanziari''.

A fine esercizio avremo le seguenti situazioni:

Stato patrimoniale

Immobilizzazioni

in corso 200

Conto Economico

Materie prime 400 Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 200

Stipendi 800

Ammortamenti 400

Servizi 150

Oneri diversi 100


Questo procedimento si ripete per tutti gli esercizi fino a quando il bene non risulti completato.

Nell'esercizio in cui termina la costruzione del bene, supponiamo si tratti di un impianto, contabilmente
avremo:

Impianto a Diversi

Immobilizzazioni in corso 200

Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 1000

Se l'immobilizzazione viene completata all'interno dell'esercizio (non a cavallo tra due), i costi relativi alla
sua realizzazione vengono imputati direttamente alla relativa voce dell'immobilizzazione senza transitare
dal conto ''immobilizzazioni in corso e acconti''.

Nel caso la realizzazione del bene venga data in appalto a fornitori esterni, i costi fatturati devono essere
imputati direttamente alla voce B.I.6 ''Immobilizzazioni in corso e acconti''.

Se però tali costi sono stati contabilizzati insieme agli altri costi di esercizio occorre rettificarli attraverso il
conto A.4. ''Incrementi di immobilizzazioni per lavori interni'' e seguire lo stesso procedimento visto per i
costi sostenuti internamente.

La valutazione dei beni costruiti ''in economia''

I beni costruiti internamente devono essere valutati al minor valore tra il costo di realizzazione e il valore di
mercato, se disponibile.

Qualora il costo risultasse superiore ai prezzi di mercato, senza giustificazione tecnica, l'eccedenza rispetto
ai prezzi di mercato non potrebbe essere capitalizzata e rappresenterebbe un costo di esercizio.

Nel caso in cui il prezzo di mercato non sia disponibile, il costo di produzione va confrontato con il valore
recuperabile tramite l'uso o la vendita del bene (e.g. la vendita di un brevetto).

La corretta stima dei costi sostenuti per la realizzazione del bene in economia non è quindi un aspetto da
trascurare.

Sopravvalutare i costi significa togliere costi di esercizio e trasformarli in costi pluriennali, determinando un
aumento fittizio di utile dal punto di vista economico ed un annacquamento di capitale dal punto di vista
patrimoniale.

Per contro, una sottovalutazione di tali costi determina un minor risultato di esercizio ed una riserva
occulta.

I costi di produzione per la realizzazione del bene comprendono:

i costi di acquisto delle materie prime necessarie alla costruzione del bene;

i costi diretti relativi alla costruzione in economia del bene (materiali e mano d'opera diretta, spese di
progettazione, forniture esterne). In questa categoria rientrano quindi anche eventuali onorari di
professionisti e progettisti, consulenze.
i costi indiretti nel limite di ciò che è specificamente connesso alla produzione del bene in economia, ad
esempio la quota parte delle spese generali di fabbricazione e di oneri finanziari. Tuttavia, nel caso in cui la
costruzione in economia abbia natura occasionale, la quota parte delle spese generali di produzione
possono essere escluse.

Mentre non devono mai essere sommate al costo di fabbricazione del bene realizzato, le spese generali di
tipo amministrativo.

Non sono capitalizzabili i costi di natura straordinaria, relativi a scioperi, incendi, calamità naturali sostenuti
durante la costruzione del bene. Tali costi rimangono componenti negativi di reddito di competenza
dell'esercizio in cui hanno avuto manifestazione.

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