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ATTIVITÀ DIDATTICHE 1

Temi in preparazione alla maturità

Ammortamento, contabilizzazione Economia aziendale (Classe 5a Istituti tecnici)


La parte a trattazione obbligatoria del tema riguarda il concetto di ammor-
delle operazioni di gestione e di tamento, le scritture contabili sui beni strumentali e il prestito obbligazio-
assestamento, bilancio sintetico nario e il bilancio con dati a scelta.
I punti a scelta hanno come oggetto alcuni prospetti della Nota integrativa
a stati comparati, prospetti della e il calcolo dell’IRES.
Nota integrativa, calcolo delle
imposte
di Stefano RASCIONI

L’ammortamento è un procedimento tecnico-contabile mediante il quale i costi pluriennali vengono ripartiti in più
esercizi, in modo da “distribuire” il costo dei beni strumentali in tutti gli anni di vita utile dei beni stessi.
Il candidato tratti gli aspetti civilistici, contabili e fiscali dell’ammortamento, evidenziandone anche i riflessi sul
reddito di esercizio. Successivamente consideri la seguente situazione aziendale.
La Castel spa è un’impresa industriale di grandi dimensioni quotata nei mercati di Borsa, che produce macchinari
industriali di precisione, avvalendosi di immobilizzazioni materiali che rappresentano il 55% dei suoi impieghi.
Durante l’esercizio n1 avvia la produzione di un nuovo macchinario, cedendo beni strumentali obsoleti per 500.000
euro (ammortizzati del 90%) e acquistando nuovi beni strumentali per 2.500.000 euro, finanziando tale acquisto
mediante l’emissione di obbligazioni alla pari. Per effetto del lancio del nuovo macchinario, il ROE sale dal 4% al
5,50%, e il ROI cresce di due punti percentuali. Il maggior peso dell’indebitamento si riflette sulla situazione finan-
ziaria dell’impresa, che tuttavia resta abbastanza equilibrata, con un leverage pari a 2,5, ma con qualche difficoltà
nel far fronte ai pagamenti a breve termine, dovuta anche all’aumentato volume delle rimanenze.
Il candidato presenti:
a. gli articoli in P.D. relativi alla cessione e all’acquisto dei nuovi beni strumentali e all’emissione del prestito ob-
bligazionario, indicando anche la collocazione in bilancio dei conti utilizzati e la loro natura;
b. le scritture di assestamento al 31/12/n1 relative alle precedenti operazioni, indicando anche la collocazione in
bilancio dei conti utilizzati e la loro natura;
c. il bilancio di esercizio sintetico a stati comparati della Castel spa, che riflette le operazioni sopra riportate.

Successivamente il candidato svolga uno dei seguenti punti.

1. Compilare i prospetti della Nota integrativa al 31/12/n1 relativi al patrimonio netto, alle immobilizzazioni im-
materiali, alle immobilizzazioni materiali (Fabbricati, Impianti e macchinari, Attrezzature, Altri beni) e alle
passività consolidate della Castel spa.
2. Calcolare l’IRES a carico della società nell’esercizio n1 considerando tre variazioni fiscali.

Dati mancanti opportunamente scelti.

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ATTIVITÀ DIDATTICHE 2
Svolgimento del tema di maturità

Ammortamento, contabilizzazione
delle operazioni di gestione e di
assestamento, bilancio sintetico
a stati comparati, prospetti della
Nota integrativa, calcolo delle
imposte
Ammortamento
I beni strumentali sono quei beni che formano la struttura organizzativa e produttiva dell’impresa e che vengono uti-
lizzati per più anni, come i fabbricati, gli automezzi, gli impianti. Il costo sostenuto per l’acquisizione di detti beni,
quindi, per il principio contabile della competenza economica, non può essere assegnato per intero all’esercizio in cui
esso è sostenuto, ma deve essere ripartito per tutti gli anni in cui il bene è utilizzato. La determinazione degli anni per
i quali un bene strumentale viene utilizzato deve essere fatta in via preventiva, nell’esercizio in cui esso è disponibile
per l’impresa e pronto all’uso, in base alla vita utile stimata, tenendo conto del periodo di tempo nel quale si reputa che
possa partecipare proficuamente al ciclo produttivo, consentendo la fabbricazione di beni la cui vendita sia in grado
di determinare ricavi che coprano i costi di produzione e permettano il conseguimento di utili. La vita utile stimata
dipende, quindi, sia dalla senescenza, cioè dal deperimento fisico del bene dovuto all’utilizzo, sia dall’obsolescenza,
cioè dal superamento tecnologico dovuto all’introduzione di nuovi beni strumentali più funzionali e tecnicamente più
evoluti. Possono influire sulla vita utile dei beni strumentali anche il mutamento delle dimensioni aziendali o i cambia-
menti nelle mode e/o nei gusti dei consumatori, rendendoli inadeguati all’attività produttiva. La vita utile di ogni bene
strumentale deve essere valutata periodicamente, in modo da accertare che non si siano verificati mutamenti rispetto
alla stima originaria.
La vita utile stimata di un bene strumentale determina quindi il numero di anni in base al quale deve essere ripartito il
suo costo, assegnandone una quota-parte a ogni esercizio di utilizzo. La ripartizione viene di solito effettuata per quote
costanti, vale a dire suddividendo il costo storico (cioè il costo sostenuto al momento dell’acquisto, aumentato degli
oneri accessori), al netto dell’eventuale valore di realizzo, per il numero di anni corrispondenti alla stimata vita utile
del cespite patrimoniale. Il procedimento tecnico contabile tramite il quale si effettua detta ripartizione prende il nome
di ammortamento.
Il codice civile, all’art. 2426, specifica che il costo delle immobilizzazioni deve essere sistematicamente ammortizzato
in relazione alla residua possibilità di utilizzo del bene. Contabilmente, la parte del costo pluriennale assegnata a ogni
periodo amministrativo deve essere registrata in Dare di uno specifico conto economico acceso ai costi di esercizio
Ammortamento e in contropartita in Avere di un conto economico acceso a una rettifica indiretta dei costi pluriennali
Fondo ammortamento. Il Fondo ammortamento aumenta anno dopo anno per il sommarsi delle quote di ammorta-
mento annuali e la differenza con il costo storico costituisce il valore contabile del bene; alla fine del periodo di am-
mortamento il Fondo ammortamento eguaglia il costo storico del cespite patrimoniale.

Esempio Il 10/01/n1 un’impresa industriale acquista un impianto del costo di 150.000 euro che prevede di utilizzare
per 10 anni stimando, al termine del periodo di vita utile, di realizzare dalla sua vendita 10.000 euro. Determiniamo la
quota di ammortamento e, relativamente ai valori interessati dall’esempio, compiliamo la Situazione economica e la
Situazione patrimoniale al 31/12/n1 e al 31/12/n8.

La vita utile stimata del bene strumentale è 10 anni, quindi la percentuale di ammortamento a quote costanti è 10%.
L’ammortamento va calcolato sul costo storico del bene al netto del presunto valore di realizzo.
euro (150.000 – 10.000) = 140.000 euro valore da ammortizzare
euro (140.000 × 10%) = 14.000 euro quota di ammortamento costante

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ATTIVITÀ DIDATTICHE 3
Svolgimento del tema di maturità

Situazione economica dell’esercizio n1

Costi Ricavi
Ammortamento impianti e macchinari 14.000

Situazione patrimoniale al 31/12/n1

Attività Passività e netto


Impianti e macchinari 150.000 Fondo ammortamento impianti e macchinari 14.000

Al termine dell’esercizio n8 la quota di ammortamento rimane costante a 14.000 euro, mentre il fondo ammortamento
somma 8 quote di ammortamento calcolate al 31/12 di ogni anno in sede di scritture di assestamento. La differenza tra
costo storico e fondo ammortamento (38.000 euro) costituisce il valore contabile del bene.

Situazione economica dell’esercizio n8

Costi Ricavi
Ammortamento impianti e macchinari 14.000

Situazione patrimoniale al 31/12/n8

Attività Passività e netto


Impianti e macchinari 150.000 Fondo ammortamento impianti e macchinari 112.000

La quota di ammortamento è un costo che influisce direttamente sul reddito di esercizio. Un aumento della quota di
ammortamento, a parità di altre condizioni, riduce il reddito di esercizio; una diminuzione, sempre a parità di altre con-
dizioni, aumenta il reddito di esercizio. L’art. 2426 del c.c., quindi, stabilendo un ammortamento sistematico a quote
costanti, vuole evitare che le quote di ammortamento siano variate da un esercizio all’altro con la finalità di influire, a
seconda della convenienza del momento, sul risultato economico di un esercizio.
Mentre il codice civile impone un ammortamento ispirato al principio contabile della prudenza basato sulle residue
possibilità di utilizzazione dei beni strumentali, lasciando quindi una certa elasticità all’imprenditore nella determina-
zione della quota parte di costo da far gravare sul reddito di esercizio, il fisco si pone lo scopo di determinare un red-
dito da assoggettare a tassazione in maniera certa, documentata e univoca, indipendentemente dal settore in cui opera
l’impresa. Il TUIR, quindi, per i beni strumentali materiali, stabilisce che le quote di ammortamento sono deducibili, a
partire dall’esercizio di entrata in funzione del bene, se calcolate in misura non superiore a quella derivante dall’appli-
cazione di determinate percentuali stabilite in una tabella ministeriale. Dette percentuali sono calcolate per categorie di
beni omogenei in base al normale consumo dei beni stessi; la prima quota di ammortamento viene calcolata applicando
una percentuale ridotta della metà. Per i beni strumentali immateriali, invece, il TUIR stabilisce dei limiti massimi di
deducibilità annui. L’eventuale ammortamento civilistico effettuato in più rispetto all’ammortamento fiscale massimo
consentito, sia per i beni materiali, sia per i beni immateriali, costituisce un componente positivo di reddito fiscale.

a. Articoli in P.D.
La Castel spa, per finanziare l’acquisto dei nuovi impianti, in data 1/02/n1 emette un prestito obbligazionario decennale
del valore nominale di 3.000.000 di euro, al tasso annuo 4,50%, godimento 1/02 e 1/08, rimborsabile a quote costanti a
partire dall’1/02 dell’esercizio successivo (n2). Il prestito, formato da 30.000 obbligazioni del valore nominale di 100
euro ciascuna emesse alla pari, viene sottoscritto da un sindacato bancario che percepisce la commissione 0,50% sul
valore nominale. Il versamento del prezzo di emissione avviene il 15/02. Il disaggio, dato che l’emissione è alla pari,
viene calcolato soltanto per la commissione bancaria.

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Svolgimento del tema di maturità

Per il periodo 1/02/n1-15/02/n1 vanno calcolati i dietimi, cioè gli interessi versati dai sottoscrittori, in quanto il pa-
gamento del prezzo di emissione è avvenuto dopo l’inizio della maturazione della prima cedola. Per effetto di questo
conguaglio, all’1/10/n1 gli obbligazionisti riscuoteranno l’intera cedola. La società non applica l’imposta sostitutiva in
quanto quotata in mercati regolamentati.

3.000.000 × 2,25 × 14
euro = 5.220,99 euro dietimi
18.100

01/02 06.70 SINDACATO BANC. C/SOTTOSCR. sottoscritto prestito obbligazionario 3.000.000,00


01/02 13.01 PRESTITI OBBLIGAZIONARI emesse 30.000 obbligazioni 3.000.000,00
15/02 18.20 BANCA X C/C versamento obbligazionisti 3.005.220,99
15/02 41.12 INTERESSI SU OBBLIGAZIONI dietimi per 14 giorni 5.220,99
15/02 06.70 SINDACATO BANC. C/SOTTOSCR. riscossione sottoscrizione 3.000.000,00
15/02 09.03 DISAGGIO SU PRESTITI commissione sindacato bancario 15.000,00
15/02 18.20 BANCA X C/C addebito commissione 15.000,00

L’1/04/n1 l’impresa cede in permuta un impianto del costo storico di 500.000 euro al prezzo di 60.000 euro, ammortiz-
zato, al momento della cessione, del 90%, acquistandone uno nuovo del costo di 2.500.000 euro.

01/04 02.12 FONDO AMM.TO IMP. E MACCH. g/c fondo ammortamento 450.000,00
01/04 02.02 IMPIANTI E MACCHINARI g/c fondo ammortamento 450.000,00
01/04 05.02 CREDITI COMMERCIALI DIVERSI fattura n. 28 su Italyplants spa 72.000,00
01/04 02.02 IMPIANTI E MACCHINARI fattura n. 28 su Italyplants spa 60.000,00
01/04 15.01 IVA NS/DEBITO IVA su fattura n. 28 Italyplants 12.000,00
01/04 02.02 IMPIANTI E MACCHINARI plusvalenza 10.000,00
01/04 21.20 PLUSVALENZE ORDINARIE plusvalenza 10.000,00
01/04 02.02 IMPIANTI E MACCHINARI fattura n. 14 da Italyplants spa 2.500.000,00
01/04 06.01 IVA NS/CREDITO IVA su fattura n. 14 Italyplants 500.000,00
01/04 14.01 DEBITI V/FORNITORI fattura n. 14 da Italyplants spa 3.000.000,00

Per quanto riguarda la natura dei conti tipici utilizzati e la loro collocazione in bilancio, possiamo redigere il seguente
prospetto:

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Conto Natura Collocazione in bilancio


Sindacato bancario c/sottoscrizione Conto finanziario acceso al credito verso il SP (Attivo) C II 5) crediti verso altri
sindacato bancario
Prestiti obbligazionari Conto finanziario acceso al debito verso gli SP (Passivo) D 1) obbligazioni
obbligazionisti
Banca X c/c Conto finanziario acceso a entrate o uscite del Non affluisce in bilancio in quanto il saldo viene
c/c bancario girato a Banche c/c attivi o Banche c/c passivi
Interessi su obbligazioni Conto economico acceso a un costo d’esercizio CE C 17) interessi e altri oneri finanziari
Disaggio su prestiti Conto economico acceso a un costo pluriennale SP (Attivo) D Ratei e risconti
Fondo ammortamento impianti e Conto economico che rettifica un costo Non appare in bilancio in quanto viene detratto dal
macchinari pluriennale costo storico dell’immobilizzazione a cui si riferisce
Impianti e macchinari Conto economico acceso a un costo pluriennale SP (Attivo) B II 2) impianti e macchinario
Crediti commerciali diversi Conto finanziario acceso a un credito SP (Attivo) C II 1) crediti verso clienti
IVA ns/debito Conto finanziario acceso al debito verso Non affluisce in bilancio in quanto il saldo è girato al
l’Amministrazione finanziaria dello Stato conto IVA c/liquidazione
Plusvalenze ordinarie Conto economico acceso a un ricavo di esercizio CE A 5) altri ricavi e proventi
Debiti v/fornitori Conto finanziario acceso al debito verso il SP (Passivo) D 7) debiti verso fornitori
fornitore

b. Scritture di assestamento
Le scritture di assestamento al 31/12/n1 relative al prestito obbligazionario comprendono la rilevazione del rateo pas-
sivo e l’ammortamento del disaggio di emissione. Il rateo è calcolato per il periodo 1/08-31/12, cioè per 152 giorni:

euro 3.000.000 × 2,25 × 152 = 55.760,87 euro rateo passivo


18.400
Il disaggio su prestiti, in base ai principi contabili, deve essere ammortizzato in ogni esercizio di durata del prestito in
proporzione agli interessi di competenza. Per semplicità, dato anche l’importo non rilevante, possiamo tuttavia effet-
tuare l’ammortamento in base alla durata del prestito obbligazionario, assegnando una quota costante a ogni esercizio:
euro (15.000/10) = 1.500 euro quota annuale ammortamento disaggio

31/12 41.12 INTERESSI SU OBBLIGAZIONI rateo 1/08-31/12 55.760,87

31/12 16.01 RATEI PASSIVI rateo 1/08-31/12 55.760,87

31/12 41.13 AMMORTAMENTO DISAGGIO quota di competenza esercizio 1.500,00

31/12 09.03 DISAGGIO SU PRESTITI quota di competenza esercizio 1.500,00

Al 31/12/n1 viene anche rilevato, tra gli altri, l’ammortamento del nuovo impianto acquistato l’1/04. Supponendo una
percentuale di ammortamento del 12,50%, per 9 mesi (periodo dall’1/04/n1 al 31/12/n1), abbiamo:

euro 2.500.000 × 12,50 × 9 = 234.375 euro quota ammortamento nuovo impianto


100 × 12

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31/12 35.02 AMMORT. IMP. E MACCHINARI quota ammortamento 234.375,00


31/12 02.12 FONDO AMM.TO IMP. E MACCH. quota ammortamento 234.375,00

Per quanto riguarda la natura dei conti tipici utilizzati e la loro collocazione in bilancio, possiamo redigere il seguente
prospetto:

Conto Natura Collocazione in bilancio


Ratei passivi Conto finanziario acceso a un debito SP (Passivo) E Ratei e risconti
Ammortamento disaggio Conto economico acceso a un costo di esercizio CE C 17) interessi e altri oneri finanziari
Ammortamento impianti e Conto economico acceso a un costo di esercizio CE B 10 b) ammortamento delle immobilizzazioni materiali
macchinari

c. Bilancio sintetico a stati comparati


Per la redazione del bilancio sintetico al 31/12/n la traccia dice che la Castel spa è un’impresa industriale di grandi
dimensioni quotata nei mercati di Borsa, con immobilizzazioni materiali che rappresentano il 55% dei suoi impieghi e
con un ROE del 4%. Inoltre, dato che per effetto dei nuovi investimenti attuati nell’esercizio n1 il leverage sale a 2,5,
possiamo ipotizzare che questo indice al termine dell’esercizio n sia leggermente inferiore, per esempio 2,2. Inoltre
ipotizziamo un ROI di 3 punti superiore al ROE, quindi 7%, e per il calcolo dei ricavi di vendita un ROS all’8,50%.
Se stimiamo il totale degli impieghi pari a 28.050.000 euro, avremo:

euro (28.050.000 × 55%) = 15.427.500 euro immobilizzazioni materiali

totale impieghi 28.050.000


leverage = = 2,2 = = 2,2, da cui x = 12.750.000 capitale proprio
capitale proprio x

utile di esercizio x
ROE = = 0,04 = = 0,04, da cui x = 510.000 utile di esercizio
capitale proprio 12.750.000

reddito operativo x
ROI = = 0,07 = = 0,07, da cui x = 1.963.500 reddito operativo
totale impieghi 28.050.000

reddito operativo 1.963.500


ROS = = 0,085 = = 0,085, da cui x = 23.100.000 ricavi di vendita
ricavi di vendita x

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Stato patrimoniale sintetico al 31/12/n

ATTIVO PASSIVO
anno n anno n
A) Crediti verso soci − A) Patrimonio netto
- Capitale sociale 12.000.000
B) Immobilizzazioni 15.897.500 - Riserve 750.000
Immateriali 470.000 - Utile d’esercizio 510.000
Materiali 15.427.500 Totale patrimonio netto 13.260.000

C) Attivo circolante 12.090.500 B) Fondi per rischi e oneri 138.000


Rimanenze 3.726.500
Crediti 8.134.000 C) Trattamento di fine rapporto 4.890.000
Disponibilità liquide 230.000
D) Debiti (di cui 2.156.000 scadenti 9.717.000
oltre l’esercizio successivo)
D) Ratei e risconti 62.000
E) Ratei e risconti 45.000

Totale attivo 28.050.000 Totale passivo 28.050.000

Per la compilazione del Conto economico sintetico dell’esercizio n, oltre all’inserimento dei dati calcolati in preceden-
za, ipotizziamo che le imposte, evitando lunghi calcoli, si possano ragionevolmente assumere con un valore prossimo
e inferiore all’utile di esercizio, il risultato della gestione straordinaria sia di importo irrilevante e il risultato della
gestione finanziaria sia negativo. Ipotizziamo anche un incremento delle rimanenze di prodotti in lavorazione, semila-
vorati e prodotti finiti di 210.000 euro e, in assenza di altri ricavi e proventi, otteniamo un valore della produzione di
23.310.000 euro.

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ATTIVITÀ DIDATTICHE 8
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Conto economico sintetico esercizio n

anno n
A) Valore della produzione
Ricavi delle vendite e delle prestazioni 23.100.000
Variazione delle rimanenze di semilavorati e prodotti 210.000

Totale A) 23.310.000
B) Costi della produzione
Costi per materie prime 9.707.790
Costi per servizi 1.125.160
Costi per il personale 8.150.700
Ammortamenti e svalutazioni 2.398.450
Variazione delle rimanenze di materie prime e materie di consumo – 132.000
Accantonamenti per rischi e oneri 96.400

Totale B) 21.346.500
Differenza tra valore e costi della produzione (A – B) 1.963.500
C) Proventi e oneri finanziari
Proventi 638.440
Oneri 1.649.000

Totale C) – 1.010.560
E) Proventi e oneri straordinari
Proventi
Oneri 10.830

Totale E) – 10.830

Risultato prima delle imposte 942.110

Imposte dell’esercizio – 432.110

Utile dell’esercizio 510.000

Nell’esercizio n1, tenendo conto dei vincoli della traccia e di quanto svolto nei punti a. e b.:
• le immobilizzazioni materiali, nonostante la dismissione e l’ammortamento, aumentano per effetto dell’acquisto
del nuovo impianto del costo storico di 2.500.000 euro;
• il leverage peggiora a 2,5. Stimando che il totale degli impieghi aumenti per effetto dell’avvio della nuova produ-
zione, e ipotizzando il valore a 32.125.000 euro, abbiamo: 32.125.000/x = 2,5, da cui x = 12.850.000 eurocapitale
proprio, che contabilizza complessivi accantonamenti a riserva per 100.000 euro;
• i debiti a medio/lungo termine aumentano per effetto dell’emissione del prestito obbligazionario, comprendendo
ora la quota del prestito rimborsabile oltre l’esercizio successivo, cioè 2.700.000 euro;
• la voce Ratei e risconti attivi comprende il disaggio sul prestito obbligazionario, il cui importo è al netto della quota
di ammortamento: euro (15.000 – 1.500) = 13.500 euro. La voce Ratei e risconti passivi comprende il solo rateo
sul prestito obbligazionario;
• il ROE aumenta al 5,50%. Dato un capitale proprio di 12.850.000 euro: x/12.850.000 = 0,055, quindi x = 706.750
euro utile di esercizio;
• il ROI aumenta di due punti, quindi è pari a 9%: x/32.125.000 = 0,09, da cui x = 2.891.250 euro reddito operativo;
• gli altri ricavi e proventi registrano la plusvalenza realizzata con la cessione del vecchio impianto per 10.000 euro;
• la gestione finanziaria presenta un risultato negativo maggiore rispetto all’esercizio precedente per effetto del mag-
giore indebitamento;

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Svolgimento del tema di maturità

• l’indice di liquidità secondaria, pari al rapporto: Crediti + Liquidità/Debiti a breve, anche non tenendo conto della
delibera di distribuzione degli utili, è inferiore a 1, denotando una certa tensione nei pagamenti a breve.

Possiamo inoltre ipotizzare che:


• dato che l’impresa ha più di 49 dipendenti, per i lavoratori che non hanno optato per il fondo pensione, il Trattamen-
to di fine rapporto deve essere versato al Fondo INPS. Quindi il Trattamento di fine rapporto aumenta solamente
per la rivalutazione dei Debiti per TFR preesistenti al netto della ritenuta fiscale 11%. Ipotizzando un coefficiente
di rivalutazione del 2,5% e nessun pensionamento, abbiamo:
euro (4.890.000 × 2,5%) = 122.250 euro rivalutazione TFR esistente
euro (122.250 × 11%) = 13.447,50 euro ritenuta fiscale su rivalutazione
euro (122.250,00 – 13.447,50) = 108.802,50 euro rivalutazione netta TFR;
• i debiti a breve termine aumentano per effetto dell’incremento della produzione;
• anche i crediti aumentano, per effetto dell’espansione dell’attività produttiva;
• il ROS aumenta al 10% per effetto della migliorata efficienza produttiva connessa all’acquisto del nuovo impianto
tecnologicamente più avanzato. Quindi 2.891.250/x = 0,10, da cui x = 28.912.500 euro ricavi di vendita, con un
aumento notevole sull’esercizio precedente per effetto del lancio del nuovo prodotto;
• i costi di produzione aumentano per effetto dell’espansione dell’attività produttiva, in particolare i costi per materie
prime e i costi per servizi per effetto di una campagna pubblicitaria intrapresa per il lancio del nuovo prodotto;
• le rimanenze aumentano per effetto dell’espansione dell’attività produttiva, come da allegato prospetto della Nota
integrativa:

Variazioni intervenute nelle rimanenze

Descrizione Valori al 31/12/n Aumenti Diminuzioni Valori al 31/12/n1


Materie prime 1.381.910 1.000.030 2.381.940
Semilavorati 468.590 250.420 719.010
Prodotti finiti 1.876.000 1.514.050 3.390.050
Totali 3.726.500 2.764.500 6.491.000

Dato che le rimanenze al 31/12/n costituiscono le esistenze iniziali dell’esercizio n1, possiamo calcolare la variazione
delle rimanenze da iscrivere in Conto economico:
euro (719.010 + 3.390.050 – 468.590 – 1.876.000) = 1.764.470 euro variazione delle rimanenze di semilavorati e
prodotti finiti
euro (1.381.910 – 2.381.940) = – 1.000.030 euro variazione delle rimanenze di materie prime

• la gestione straordinaria ha ancora un peso irrilevante nella determinazione del reddito di esercizio.

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Stato patrimoniale sintetico al 31/12/n1

ATTIVO PASSIVO
anno n1 anno n1

A) Crediti verso soci A) Patrimonio netto


– - Capitale sociale 12.000.000
B) Immobilizzazioni 16.183.875 - Riserve 850.000
Immateriali 280.000 - Utile d’esercizio 706.750
Materiali 15.903.875 Totale patrimonio netto 13.556.750

C) Attivo circolante 15.856.925 B) Fondi per rischi e oneri 172.000


Rimanenze 6.491.000
Crediti 9.122.000 C) Trattamento di fine rapporto 4.998.803
Disponibilità liquide 243.925
D) Debiti (di cui 4.056.000 scadenti 13.341.686
oltre l’esercizio successivo)
D) Ratei e risconti (di cui 84.200
disaggio su prestiti 13.500) E) Ratei e risconti 55.761

Totale attivo 32.125.000 Totale passivo 32.125.000

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Conto economico sintetico esercizio n1

anno n1
A) Valore della produzione
Ricavi delle vendite e delle prestazioni 28.912.500
Variazione delle rimanenze di semilavorati e prodotti finiti 1.764.470
Altri ricavi e proventi 10.000

Totale A) 30.686.970
B) Costi della produzione
Costi per materie prime 13.723.605
Costi per servizi 3.650.120
Costi per il personale 8.710.200
Ammortamenti e svalutazioni 2.619.725
Variazioni delle rimanenze di materie prime – 1.000.030
Accantonamenti per rischi e oneri 92.100

Totale B) 27.795.720
Differenza tra valore e costi della produzione (A – B) 2.891.250
C) Proventi e oneri finanziari
Proventi 847.980
Oneri 2.319.745

Totale C) – 1.471.765
E) Proventi e oneri straordinari
Proventi 13.415
Oneri

Totale E) – 13.415

Risultato prima delle imposte 1.406.070

Imposte dell’esercizio – 699.320

Utile dell’esercizio 706.750

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1. Prospetti della nota integrativa


Movimenti intervenuti nelle voci del patrimonio netto

Descrizione Capitale Riserva Riserva Riserva Utile Totali


sociale legale statutaria straordinaria d’esercizio
Importi al 31/12/n 12.000.000 300.000 300.000 150.000 510.000 13.260.000
Destinazione utile esercizio n:
• a riserve 25.500 25.500 49.000 – 100.000 −
• dividendi – 410.000 – 410.000

Utile 31/12/n1 706.750 706.750

Importi al 31/12/n1 12.000.000 325.500 325.500 199.000 706.750 13.556.750

La riserva legale è pari alla percentuale di legge, il 5% dell’utile di esercizio. Si ipotizza inoltre un capitale sociale formato
da 1.000.000 di azioni da 12 euro nominali e un dividendo di 0,41 euro per azione. La Castel spa, tenendo conto dell’inve-
stimento nell’acquisto del nuovo impianto, effettua un accantonamento a riserva straordinaria più elevato, pur mantenendo
la distribuzione di dividendi, opportuna in quanto la società è quotata in mercati regolamentati.

Movimenti intervenuti nelle immobilizzazioni immateriali

Immobilizzazioni immateriali Costo originario Fondo ammortamento Valore di bilancio


Costi di ricerca e sviluppo
Valore al 31/12/n 500.000 300.000 200.000
Ammortamento 20% su 500.000 100.000

Valore al 31/12/n1 500.000 400.000 100.000


Brevetti

Valore al 31/12/n 900.000 630.000 270.000


Ammortamento 10% su 900.000 90.000

Valore al 31/12/n1 900.000 720.000 180.000

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Movimenti intervenuti nelle immobilizzazioni materiali

Immobilizzazioni materiali Costo originario Fondo ammortamento Valore di bilancio


Fabbricati (industriali)
Valore al 31/12/n (valore dell’area 800.000) 7.500.000 2.412.000 5.088.000
Ammortamento 2% su 6.700.000 134.000
Valore al 31/12/n1 7.500.000 2.546.000 4.954.000
Impianti e macchinari
Valore al 31/12/n 9.800.000 2.450.000 7.350.000
Alienazioni (inizio aprile) – 500.000 – 450.000
- storno fondo − 450.000
- ricavo realizzo − 60.000
- plusvalenza 10.000
Acquisti (inizio aprile) 2.500.000

Ammortamento 12,50% × 9/12 su 2.500.000 234.375

Ammortamento 12,50% su 9.300.000 1.162.500


Valore al 31/12/n1 11.800.000 3.396.875 8.403.125
Attrezzature industriali e commerciali
Valore al 31/12/n 3.152.500 630.500 2.522.000
Ammortamento 10% su 3.152.500 315.250
Valore al 31/12/n1 3.152.500 945.750 2.206.750
Altri beni (automezzi)
Valore al 31/12/n 850.000 382.500 467.500
Ammortamento 15% su 850.000 127.500
Valore al 31/12/n1 850.000 510.000 340.000

Nel Conto economico al 31/12/n1 gli ammortamenti corrispondono alla somma di tutti gli ammortamenti registrati in
Nota Integrativa, a cui va aggiunta la svalutazione prudenziale dei crediti:

euro (100.000 + 90.000 + 134.000 + 234.375 + 1.162.500 + 315.250 + 127.500) = 2.163.625 euro totale ammortamenti
euro (9.122.000 × 5%) = 456.100 euro svalutazione prudenziale dei crediti
euro (2.163.625 + 456.100) = 2.619.725 euro importo voce Ammortamenti e svalutazioni

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Movimenti intervenuti nelle passività consolidate

Descrizione Importi al 31/12/n Aumenti Diminuzioni Importi al 31/12/n1


Debiti per TFR 4.890.000 108.803 – 4.998.803
Debiti v/banche a medio termine
Prestiti obbligazionari 2.156.000 800.000 1.356.000
– 2.700.000 – 2.700.000

7.046.000 2.808.803 800.000 9.054.803

Nello Stato patrimoniale il totale delle passività consolidate corrisponde alla somma del Trattamento di fine rapporto e
dei debiti scadenti oltre l’esercizio successivo:

euro (4.998.803 + 4.056.000) = 9.054.803 euro totale passività consolidate

2. IRES dell’esercizio
L’IRES (Imposta sul reddito delle società) viene determinata applicando l’aliquota 27,50% sul reddito imponibile delle
persone giuridiche, calcolato apportando le rettifiche fiscali, in aumento e/o diminuzione, al reddito lordo d’esercizio. Il
TUIR, infatti, a differenza del codice civile che detta norme di valutazione ispirate al principio della prudenza, si pone
l’obiettivo di determinare un reddito da assoggettare a tassazione uniforme per le diverse imprese, certo e oggettiva-
mente verificabile, ispirandosi ai seguenti principi:
• inerenza dei costi alla produzione del reddito, cioè un costo, per poter essere deducibile, deve essere strettamente
legato allo svolgimento dell’attività aziendale;
• competenza fiscale dei costi e ricavi rispetto all’esercizio del quale si vogliono determinare le imposte;
• certezza dei costi, cioè un costo, per poter essere dedotto, deve essere documentato;
• iscrizione in bilancio dei costi che vengono portati in deduzione;
• imputabilità specifica, cioè un costo può essere dedotto se riferito a un’attività di gestione da cui derivano ricavi
e costi che formano il reddito d’impresa.

Nell’esempio considerato, quindi, la base di partenza è il reddito lordo dell’esercizio n1, cioè 1.406.070 euro, al quale
vengono apportate rettifiche fiscali inerenti:
a. la svalutazione dei crediti;
b. l’ammortamento;
c. le plusvalenze.

a) Svalutazione dei crediti


Secondo il TUIR, le svalutazioni dei crediti commerciali sono deducibili in ciascun esercizio nel limite massimo dello
0,50% del valore nominale dei crediti stessi. Se tuttavia in un esercizio l’ammontare complessivo delle svalutazioni
dedotte supera il 5% del valore dei crediti, l’eccedenza concorre a formare il reddito fiscale dello stesso esercizio.
I crediti iscritti in bilancio al 31/12/n1 ammontano a 9.122.000 euro, di cui 8.950.000 euro siano quelli di natura com-
merciale, per i quali il fisco ammette la deducibilità dello 0,50%. Abbiamo visto che l’impresa ha calcolato una sva-
lutazione civilistica, tenendo conto del presunto valore di realizzo dei crediti, del 5%. Il fondo rischi su crediti fiscale
ammonti a 378.200 euro. Quindi:

euro (9.122.000 × 5%) = 456.100 euro svalutazione crediti iscritta in bilancio


euro (8.950.000 × 0,50%) = 44.750 euro svalutazione fiscalmente ammessa
euro (8.950.000 × 5%) = 447.500 euro importo massimo del fondo rischi su crediti fiscale
euro (378.200 + 44.750) = 422.950 euro importo del fondo rischi su crediti fiscale

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Il fondo rischi su crediti fiscale, anche tenendo conto dell’accantonamento dello 0,50%, è inferiore al limite massimo
consentito. Quindi, il componente positivo di reddito fiscale viene calcolato solamente per le svalutazioni civilistiche
eccedenti le massime svalutazioni fiscali consentite:

euro (456.100 – 44.750) = 411.350 euro componente positivo di reddito fiscale riferito alla svalutazione crediti

b) Ammortamento
Il TUIR detta norme precise per ciascun cespite da ammortizzare, stabilendo periodi di ammortamento e coefficienti.
In particolare, per quanto riguarda le immobilizzazioni immateriali presenti nello Stato patrimoniale della Castel spa:
• i costi di ricerca e sviluppo possono essere ammortizzati per quote costanti nell’esercizio stesso e nei successivi,
ma non oltre il quarto. In pratica, per essi il fisco stabilisce un periodo massimo di ammortamento di 5 anni (coeffi-
ciente 20%), coincidente con quanto stabilito dal codice civile per gli oneri pluriennali, che parimenti devono essere
ammortizzati in un periodo non superiore a 5 anni. Quindi, come da Nota integrativa, dato che l’ammortamento è
stato effettuato al 20% e l’ammortamento civile corrisponde all’ammortamento fiscale, non viene rilevato alcun
componente positivo o negativo;
• i brevetti sono fiscalmente deducibili in misura non superiore al 50% del costo storico. Il codice civile stabilisce
che i brevetti siano ammortizzati in base alla loro durata economica. Nell’esempio considerato, i brevetti vengono
ammortizzati in un periodo di 10 anni, che rientra ampiamente nel periodo massimo consentito dal fisco. Quindi,
anche per i brevetti, non viene rilevato alcun componente di reddito fiscale.

Per quanto riguarda le immobilizzazioni materiali, come detto, le quote di ammortamento sono deducibili a partire
dall’esercizio di entrata in funzione del bene se sono calcolate in misura non superiore a quella derivante dall’appli-
cazione di appositi coefficienti, diversi da settore a settore, stabiliti in un’apposita tabella approvata con decreto del
Ministero dell’Economia e delle Finanze. Nel primo esercizio di entrata in funzione del bene il coefficiente viene ridotto
della metà. L’ammortamento dei fabbricati va calcolato applicando il coefficiente di ammortamento al costo originario
del cespite al netto del valore attribuito all’area edificata. Per calcolare l’ammortamento fiscale il valore attribuito a tale
area non può essere inferiore al 20% del costo complessivo dello stesso fabbricato (30% se il fabbricato è industriale).
Tenendo conto dei coefficienti civili esposti nella Nota integrativa e ipotizzando i coefficienti fiscali, possiamo costruire
la seguente tabella:

Bene strumentale Coeffic. di Coeffic. di Ammortamento Ammortamento fiscale Componente di


ammort. civile ammort. fiscale civile reddito fiscale
Fabbricati industriali (1) 2% 2% 134.000 5.250.000 × 2% = 105.000 + 29.000
Impianti e macchinario 12,50% 12,50% 1.162.500 9.300.000 × 12,50% = 1.162.500 −
234.375 2.500.000 × 6,25% = 156.250 + 78.125
Attrezzature 10% 10% 315.250 3.152.500 × 10% = 315.250 −
Automezzi 15% 12,50% 127.500 850.000 × 12,50% = 106.250 + 21.250
Totale componenti positivi reddito fiscale + 128.375

(1) Il costo attribuito all’area edificabile non può essere fiscalmente inferiore al 30% del costo complessivo del fabbricato. Quindi:
euro (7.500.000 × 30%) = 2.250.000 euro
euro (7.500.000 – 2.250.000) = 5.250.000 euro valore fiscale ammortizzabile

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c) Plusvalenze
Secondo il TUIR le plusvalenze concorrono a formare il reddito fiscale interamente nell’esercizio in cui sono state re-
alizzate oppure, a scelta del contribuente, se i beni dai quali derivano sono stati posseduti per un periodo non inferiore
a 3 anni, in quote costanti nello stesso esercizio e nei successivi, ma non oltre il quarto.
Supponendo che la Castel spa decida di ripartire la plusvalenza in cinque esercizi, avremo:

euro (10.000 : 5) = 2.000 euro quota annua di tassazione della plusvalenza

Quindi, per il calcolo del reddito fiscale, il reddito di bilancio deve subire una variazione in diminuzione per l’intero im-
porto della plusvalenza (10.000 euro) e una variazione in aumento per la quota fiscalmente di competenza (2.000 euro).

d) Calcolo dell’IRES
Calcoliamo il reddito fiscale e su di esso applichiamo la percentuale 27,50%:

euro (1.406.070 + 411.350 + 128.375 – 10.000 + 2.000) = 1.937.795 euro reddito fiscale
euro (1.937.795 × 27,50%) = 532.893,63 euro IRES dovuta

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