Ricordate Giggino ‘a Purpetta, il forzista indagato per camorra?
Ha rotto con
FI e ora Renzi vuole candidare in Campania il figlio: Armando ‘a Purpettina
Domenica 7 agosto 2022 – Anno 14 – n° 216
Redazione: via di Sant’Erasmo n° 2 – 00184 Roma
tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230
LA RESA Chiede di aprire al M5S: no del Pd Mannelli
Fratoianni si consegna
al duo Letta&Calenda
p Mezza Sinistra italiana contraria alla linea del segretario
e il voto online tra gli iscritti è indetto domani o martedì.
L’ex premier dem s’accorda anche con il ministro degli
Esteri, mentre il leader di Azione pronto ad alzare il prezzo
STATO-MAFIA LE MOTIVAZIONI DELLA SENTENZA D’APPELLO CHE ASSOLVE LO STATO
“Giusto trattare con Riina”
Borsellino non lo sapeva
» CONTRO I “NAZIGREEN”
Ma attorno a Jova
non c’è proprio
un bell’ambiente
» Virginia Della Sala
J
ovanotti può piacere o
no, ma la valutazione di
alcune questioni va oltre
il gusto. Dire che “greenwa-
shing” è una “parola che fa
schifo come chi la pronuncia”
rientra in questa casistica.
A PAG. 22
q MARRA A PAG. 2 - 3
LE NOSTRE FIRME.
• Padellaro Toscana, via l’ecomostro a pag. 12
• Spinelli Come si perdono le elezioni a pag. 19
• Montanari Il patto delle due destre a pag. 13
• Lerner La sinistra scorda i sindacati a pag. 15
• Mercalli Politici, parlateci del clima a pag. 13
• Spadaro Il papa e i bimbi nel cuore a pag. 13
PARLA CARLO ROVELLI APOCALYPSE CIAO
“Così stravince Spread e Borse:
la destra: meglio nessun disastro
l’intesa Pd-5S” nel dopo-Draghi
q CALAPÀ A PAG. 3 q BORZI A PAG. 7
E “ALLEARSI” CON ZU BINU
LA TRATTATIVA DEL ROS CI FU
MA PER FERMARE LE STRAGI.
TRATTÒ PURE DELL’UTRI, MA
NON C’E PROVA CHE AVVISÒ B.
q CAIA E LO BIANCO DA PAG. 8 A 11
CON UN’ANALISI DI MARCO LILLO
INTERVISTA AL PM NINO DI MATTEO
“Fatti confermati, ma passa
l’idea che coi boss si tratta”
q LO BIANCO A PAG. 10
QUEI POSTI LAST MINUTE La cattiveria
Ministri, nomine Uno dei punti principali
del patto Azione-Pd è che
di fine stagione la domenica Fratoianni
deve accompagnare
la moglie di Calenda all’Ikea
q PROIETTI A PAG. 6 WWW.FORUM.SPINOZA.IT
MARCELLO MAZZARELLA ANKARA INVITA I 2 CAPI
“Ho dormito per tre Ucraina, nuova
anni in strada, poi fase: ora i russi
Proust m’ha salvato” puntano al Sud
q FERRUCCI A PAG. 20 - 21
y(7HC0D7*KSTKKQ( +?!"!{!"!/
a 1,80
a-1,80
Arretrati:
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aa3,00
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Critica
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12della
con– politica
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guerra
internazionale”
Arretrati: “Ioe posso”
la
estoria”
3,00
Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46)
Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
In che Stato
» Marco Travaglio
L
eggendo le motivazioni del-
la sentenza d’appello sulla
trattativa Stato-mafia, si
capisce bene perché ci sia voluto
quasi un anno: non potendo ne-
gare i fatti documentati, bisogna-
va frammentarli, isolarli, selezio-
nare quelli funzionali ad assolve-
re gli uomini dello Stato (per i
boss pluriergastolani qualche an-
no non cambia nulla) e scartare i
più imbarazzanti. Tipo il furto i-
stituzionale dell’agenda rossa di
Borsellino e il depistaggio istitu-
zionale del falso pentito Scaranti-
no: mai citati in 3mila pagine, co-
me se il movente e la tempistica di
via d’Amelio potessero prescin-
dere da elementi così cruciali. Il li-
vello politico-istituzionale della
strategia stragista 1992-’94
scompare con i fatti che lo prova-
no: resta il super-ego di Riina, che
fa tutto da solo per mania di gran-
dezza. E la trattativa del Ros di
Mori e De Donno con Riina?
Un’iniziativa privata, “improvvi-
da”, ma a fin di bene: l’“interesse
dello Stato” di “cessare le stragi”.
Quale Stato l’avesse ordinata, con
quali norme o direttive, non si sa.
Non certo lo Stato che servivano
Falcone, Borsellino e le loro scor-
te, uccisi perché con Cosa Nostra
non trattavano, ma combatteva-
no, purtroppo ignari dell’ “inte-
resse” di calare le brache a Riina
dopo Capaci e financo “allearsi”
con Provenzano dopo le stragi di
Firenze, Roma e Milano. Lo Stato
parallelo e fellone che tradisce i
suoi servitori e cittadini, perché -
disse Lunardi, ministro di B. -
“con la mafia si deve convivere”.
Pazienza se già allora tutti sa-
pevano (report Criminalpol e
Dia) che le stragi miravano a pie-
gare lo Stato a trattare, dunque
cedere non le avrebbe fermate,
ma incoraggiate e moltiplicate.
Pazienza se gli artefici dell’ “im-
provvida iniziativa” e di quelle
conseguenti (mancata perquisi-
zione del covo di Riina, mancate
catture di Provenzano e Santa-
paola) non furono cacciati con di-
sonore, ma promossi ai vertici dei
Servizi, coperti con depistaggi e
menzogne di Stato, difesi come e-
roi da governi e stampa di regime.
Senza che nessuno, nemmeno gli
ingenuissimi giudici della sen-
tenza “spezzatino” che rinnega il
metodo Falcone (un solo maxi-
processo per centinaia di delitti,
per non frammentare le prove e
perdere il quadro d’insieme), si
domandi perché. Noi continuere-
mo a domandarlo e a pretendere
risposte dai magistrati. Per ora
sappiamo che la trattativa ci fu:
fra il Ros e Riina, fra Brusca, Ba-
garella, Mangano e Dell’Utri. La
sentenza, pur minimalista, con-
ferma quei fatti ripugnanti e non
cancella una sola parola che ab-
biamo speso in questi anni per
raccontarli. Chi parlava di tratta-
tiva “presunta” o “inesistente”, ca-
lunniando i pochi pm e giornalisti
che ne parlavano, dovrebbe ver-
gognarsi e scusarsi, come quei ca-
rabinieri e politici. Che non sono
q A PAG. 16 “improvvidi”, ma traditori.
2 l POLITICA IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 7 Agosto 2022

VERSO LE URNE • L’ACCOZZAGLIA FINALE

Cocomero a fette
Il patto col Pd “contro
la destra e per la Carta”
Ma mezza SI non ci sta:
voto online atteso domani

I
l dado è tratto: la lista Verdi-Sinistra si è imbar-
cata nel carrozzone del Pd, tra un fendente di
Carlo Calenda e l’altro. Salgono a bordo, Fra-
toianni&Bonelli, con il primo che vive una gior-
nata surreale, contestato in Assemblea nazionale,
dove al voto incassa ancora il 61% dei consensi, ma
subendo la storica e prestigiosa voce della sinistra
che risponde al nome di Luciana Castellina: “Non
posso votare per il segretario. Stiamo imboccando
una strada sbagliata”. E il voto degli iscritti? I circa
quattromila tesserati di Sinistra italiana si espri-
meranno lo stesso perché così ha deciso la commis-
sione di garanzia del partito, convocata nel pome-
riggio, mentre Fratoianni si presentava al Nazare-
no con Bonelli in barba alla cosa: tra lunedì e mar-
tedì il voto online ci sarà, ma sarà inutile?

Fratoianni&Bonelli si consegnano
e ingoiano: “Porte chiuse a Conte”
PARTE “UNIONE
POPOLARE”:
LOGO E NOMI
LUIGI DE MAGISTRIS
ha presentato il logo della
sua Unione popolare, lista
unica che conterrà
candidati della società
civile, Rifondazione
comunista, Potere al
popolo e Dema. Quasi
chiusa la lista dei
candidati e tra i primi
nomi ci sono simboli
antimafia come Piera
Aiello, già parlamentare
E anzi, più che in barba in
sfregio, dal momento che l’in-
contro al Nazareno con Letta è
avvenuto proprio mentre la
commissione si riuniva. Sem-
bra che sia stata tutta una far-
sa. Dalla minoranza di Sini-
stra italiana Serena Pillozzi
spiega gli scenari a cui si andrà
incontro con il voto a cui sa-
ranno chiamati gli iscritti
sull’apposita piattaforma: “La
consultazione a questo punto
ci sarà (domani alle 12 o mar-
tedì alle 9) ed è giusto così per
due motivi: prima di tutto lo
prevede lo Statuto; inoltre l’a-
spetto politico, in una fase così
delicata è stata cambiata la li-
sia esteso anche al M5S”. Ma
anche questo aspetto è stato
subito disatteso e non rispet-
tato con la stretta di mano al
segretario del Partito demo-
cratico, perché Letta si è pre-
murato di affermare: “Sul Mo-
vimento cinque stelle abbia-
mo fatto una scelta di coeren-
za. Non è utile ora allargare o
modificare il perimetro delle
LA TRATTATIVA
t
intese”. Per Fratoianni si tratta
di “impedire un governo di e-
strema destra”. Tanto che Let-
ta precisa, infatti: “Quello con
Sinistra e Verdi non è un ac-
cordo di governo, non sarebbe
serio viste le tante differenze
in politica estera riscontrate
durante il governo Draghi”.
Insomma, rosso-verdi al tavo-
lo e sostanzialmente inermi,
Letta accoglie Di Maio
per ottenere “il rapporto di 80
a 20% tra Pd e Verdi-Sinistra
nei collegi” come ha spiegato
Letta, in una conferenza stam-
pa dove l’entusiasmo dell’elet-
tore di sinistra avrà toccato li-
velli altissimi, si fa per dire,
quando il segretario dem ha
spiegato, appunto: “È un ac-
cordo obbligato dalla legge e-
lettorale”. Pessima legge elet-
torale per tutti che nessuno in
cinque anni di legislatura ha
provato seriamente a cambia-
re. Intanto da più a sinistra
Luigi de Magistris, presentan-
do il simbolo della sua Unione
popolare, attacca: “Le facce di
Fratoianni e Bonelli sono più
serene, hanno ottenuto le due
poltrone che li appagano. In
ammucchiata con Brunetta,

Calenda alza il prezzo

5stelle, e Pino Masciari.
“Una delle prime iniziative
pubbliche la faremo nel
paese di Messina Denaro”,
ha annunciato l’ex sindaco
di Napoli. Sarà candidata
anche l’ambientalista
Pinuccia Montanari, già
assessora a Roma con la
nea del partito rispetto al con-
gresso del 2021 e all’opposi-
zione al governo Draghi”. Se
vincerà comunque la linea
Fratoianni sarà come se nulla
fosse stato, ma se non andasse
così e prevalesse tra gli iscritti
la minoranza stretta attorno a » Wanda Marra sua lista. Quanti? Per chi? È an- minali per dei civici, si vedrà. un’altra di calvario più o meno
Luciana Castellina, alla stessa cora da vedere, dato che peral- Numeri che in sé sono molto simile.

Raggi, e la giornalista
Chiara Prato del Tg2.
Pillozzi, a Silvia Prodi, alla se-
natrice Elena Fattori? “Intan-
to, bisogna dire – spiega anco-
ra Pillozzi –che la consultazio-
ne rischia di essere viziata,
perché per molti sarà inutile
essendo stato declamato come
già chiuso l’accordo con Enri-
co Letta. Certo, se dovesse pre-
valere la nostra linea il gruppo
dirigente dovrà prenderne at-
to e dare attuazione all’esito
della consultazione”. La mino-
ranza chiede di mandare all’a-
ria qualsiasi ipotesi di coali-
zione con Pd e Calenda e di ri-
cercare ancora l’intesa con
Movimento cinque stelle e al-
tre forze di sinistra.
L
uigi Di Maio varca la porta
del Nazareno: è l’immagi-
ne del giorno. Che per-
mette - a sera - di far annuncia-
re a Enrico Letta che l’accordo
c’è anche con “Giggino” e con
Bruno Tabacci. In una confe-
renza stampa alla presenza di
entrambi.
Cartoline impensabili in un
passato neanche troppo remo-
to. Ma ora il ministro degli E-
steri fa parte a pieno titolo della
coalizione. Tanto che nel collo-
quio si è parlato anche del dirit-
to di tribuna: ovvero della pos-
sibilità di ospitare lo stesso Di
Maio o Tabacci nelle liste dem.
Operazione complicata per
tro Letta si è impegnato con Ca-
lenda a non presentare nei col-
legi ex M5S.
Per capire la natura dei patti
bisogna fare dei complicatissi-
mi conti matematici. Perché
nell’accordo stretto con Impe-
gno civico, il Pd cede un poten-
ziale 8% dei collegi uninomi-
nali e si tiene il 92%: il calcolo
va fatto sui voti in proporzione
dei due partiti insieme. Così co-
me il 70% per il Pd e il 30% per
Azione, nel patto con Carlo Ca-
lenda. E l’80% per i dem e il
20% in quello con Sinistra ita-
liana e Verdi. A sera, al Nazare-
no hanno chiara, seppur in ma-
niera ufficiosa, la distribuzione
poco significativi: perché i col-
legi vanno divisi in sicuri, buo-
ni, persi. E dunque, ora parte
un’altra partita. Dopo una set-
timana in cui Enrico Letta ha
portato la croce, se ne annuncia
IL MERCATO
ALL’UNINOMINALE
AI ROSSOVERDI
Tra le immagini della gior-
nata, c’è anche quella in cui a
metà della conferenza stampa
nella quale al Nazareno annun-
cia l’accordo raggiunto con Ver-
di e Sinistra italiana, Letta si al-
lontana. Perché per l’ennesima
volta in questi giorni di vera
passione, le tessere del puzzle
non combaciano. Fratoianni e
Bonelli hanno appena detto sì,
ma Calenda ha ricominciato a
minacciare, a chiarire - a chiun-
que lo cerchi - che “così non va
b en e”. Dopo aver passato la
mattinata a twittare il suo altolà
a qualsiasi ripensamento possi-
bile sull’alleanza con M5s.

PARLERÀ OGGI a Mezz’ora in

Oltretutto nella mozione
con cui Fratoianni in mattina-
ta ha ottenuto il 61% in As-
semblea nazionale si legge:
“Lavorare perché tale accordo
tutti i soggetti coinvolti. Tanto è
vero che resta aperta la forma
della candidatura di Di Maio
stesso. Anche se sono previsti
dei collegi uninoniminali per la
dei collegi uninominali: sui
200 complessivi, 120 vanno al
Pd (il 60%), 50 ad Azione (il
25%), 30 ai Verdi (15%). Se poi
Di Maio chiederà negli unino-
20% E 80% AI DEM più da Lucia Annunziata: al
Nazareno si sono chiesti per
tutto il giorno se di nuovo ri-
metterà in discussione i patti.
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 7 Agosto 2022 POLITICA l 3

INTERVISTA • Carlo Rovelli Scienziato

“Così vincerà la destra

L’alleanza Pd-5Stelle
era la strada migliore”
» Giampiero Calapà prio dall’esposizione mediatica...

“L’
alleanza fra 5stelle e Pd era la
Mi piacerebbe ci fosse un dibattito sui proble-
mi reali. Una parte considerevole dei mezzi di LO SBERLEFFO
migliore soluzione possibile, in- comunicazione in Italia lavora come se le de-
vece consegneremo il Paese alle cisioni fossero già state prese, dando per
destre”. Il professor Carlo Ro- scontato che siano quelle giuste. Spesso lo fa
velli – 66 anni, veronese, vita tra Canada e in disaccordo con la maggioranza degli italia-
Francia dove insegna all’Università di ni. Faccio un esempio: le spese militari. Se-
Aix-Marseille, “profeta” della gravità quanti- condo un sondaggio recente e molto appro-
stica a loop, autore del best seller mondiale da fondito dell’Università di Pisa, l’80% degli i-
oltre un milione di copie, tradotto in quaran-
tuno lingue, Sette brevi lezioni di fisica(Adel-
phi, 2014), simpatico come un personaggio di
taliani è contrario all’aumento delle spese mi-
litari, ma politici e organi di stampa danno
per scontato che sia la cosa giusta da fare.
RENZI VA
Psicodrammi
Bonelli, Zavatta,
Letta, Fratoianni
The Big Bang Theory – guarda con appren-
sione al delinearsi dello scacchiere politico i-
taliano in vista delle elezioni del 25 settem-
E la stessa cosa è valsa per l’invio delle
armi in Ucraina. Perché?
Perché lo ha deciso Washington e noi siamo
DA SOLO
e Conte.
Sotto, Di Maio
e Rovelli FOTO
bre, con una consapevolezza: “Siamo uno
Stato vassallo di Washington”.
Professore, com’è la politica italiana vi-
uno Stato vassallo.
Lo stesso Draghi ha goduto di un con-
senso più raccontato dalla stampa che
PER SCELTA
ANSA/LAPRESSE sta dall’estero? Immagino sarà colpito
dalla frammentazione a sinistra...
Con il sistema elettorale vigente mi sembra
reale, non crede?
Draghi è stato trattato come se fosse un su-
pereroe. In Italia i partiti pensano che non
(ALTRUI)
chiaro che la frammentazione sia suicida. È il possono governare se non hanno l’ok degli
Gelimini, Carfagna, Calenda,
Di Maio...”. E anche l’ex pre-
neo-micro partito del mini-
stro degli Esteri ormai ex Cin-
modo per lasciare il Paese alla destra.
In Francia avete avuto la sinistra di Mé-
Stati Uniti, inutile girarci attorno. Francia e
Germania non agiscono così, e fanno bene. , FA CALDO e i
pensieri diven-

mier Giuseppe Conte decide
di intervenire sul tema: “Di-
fendere la Costituzione vuol
dire avere idee chiare, non fare
ammucchiate e spartizione di
collegi elettorali e posti”. Dopo
l’auto-consegna di Fratoian-
ni&Bonelli al Nazareno Letta
que stelle Luigi Di Maio. E so-
no le parole di Di Maio a se-
gnare il vero de profundis
del “programma” dei ros-
so-verdi nell’ammucchiata
col Pd: “Le coalizioni sono
definite e chiare, ora difende-
re l’Agenda Draghi”.
G. CAL.
‘‘
lenchon determinante per la vittoria di Attenzione, non sono anti-americano, tano confusionari, ok:
Macron alle presidenziali e vincente tutt’altro. Quella che ritengo sbagliata è la lo- ma il balletto dialetti-
alle legislative. In Italia si gica dello scontro, la polarizzazione nella co di Matteo Renzi
potevano creare condizio- quale la discussione politica italiana e in- sui veti dei cattivoni
ni simili? ternazionale è caduta, per cui se non sia- del centrosinistra è la
La sinistra francese è riuscita ad mo totalmente allineati su Washington spia di una condizio-
unirsi e questo ha pagato. Il risul- allora siamo con le forze del male e siamo ne psicofisica di cui il
tato è di spostare a sinistra la po- anti-democratici. nostro forse dovreb-

Il Movimento?
chiude il patto anche con il litica della Francia. Spero an- Non è così, chia- be prendersi più cura.
cora che i dirigenti dei ramente. Ieri Renzi ha pianto
partiti italiani siano ab- Insomma, l’a- sul Corriere della Sera:
bastanza saggi da riu- genda Draghi “Letta parla con tutti
scirci. Comprendo le
difficoltà, ovviamen-
te, ma la politica è
DeMa? Sto sbandierat a
dal Pd come
b a s e p r o-
tranne che con noi, è
una piccola vendette
personale per le vi-
mediazione.
In più in Italia
c’era una base: la
con chi lotta gra mmat ica
n o n f u n z i o-
na?
cende del passato.
Pensava di ferirci”. Il
giorno prima (5 ago-

per eliminare
maggioranza Ho votato per il sto) invece Renzi si
che sostenne il Partito democra- vantava di essere cor-
Conte II... tico molte volte, teggiatissimo, ma di

Nel frattempo, la tensione con
Matteo Renzi è alle stelle: ieri il
segretario del Pd ci ha tenuto a
far filtrare la sua irritazione
contro di lui che in un’intervi-
sta lo aveva accusato di regalare
Palazzo Chigi alla Meloni con i
suoi veti. Una lettura che ha i-
spirato a Letta la definizione
per il fu Rottamatore di “Guin-
ness dei primati”negativo. Solo
un assaggio di quel che accadrà
in campagna elettorale.
“Oggi si chiudono queste di-
scussioni complicate, ci abbia-
mo messo pazienza e determi-
diseguaglianze
La politica è trova-
re il compromesso
anche fra idee e vi-
sioni diverse. Dob-
biamo vivere assie-
me, e farlo anche
quando non siamo
d’accordo. Fin dall’ini-
zio di questa legislatu-
ra mi è sembrato che
l’alleanza tra Cinque stelle e Par-
tito democratico fosse la migliore
fra le soluzioni possibili. Dati i
nazione”, ha detto Letta in sondaggi, non vedo ora grandi
serata. Più un auspicio che alternative, se non lasciare il
una certezza: già oggi Ca- Paese alle destre.
lenda potrebbe cercare di ri- Come avrà visto in Italia
mettere in discussione tutto. negli ultimi giorni al cen-
Un’arma spuntata, però, vi- tro della discussione po-
sto che i Radicali vogliono re- litica c’è stata la figura di
stare con il Pd e hanno il sim- Carlo Calenda. Un ex
bolo. “Non ne possiamo più”: ministro, pompato da
al Nazareno l’insofferenza or- stampa e tv senza che sia
mai è comunque al livello mas- mai passato da un gran-
simo. Chissà che Letta non ac- de successo elettorale. E
carezzi l’idea di scendere dalla gli stessi sondaggi, che
croce e andare da solo. Minac- lo danno anche al 6%,
cia fatta recapitare a tutti in potrebbero essere
questi giorni. sovrastimati pro-
pensando che preferire la solitudine:
fosse il più adatto “Continuano a pro-
a gestire la cosa porci alleanze, accor-
pubblica, a gover- di, seggi, non conce-
nare. Adesso non piscono che si possa
credo che lo farò. fare una battaglia se-
Voglio votare per ria, di libertàe corag-
un partito che gio”. Il 4 agosto giura-
metta al centro i va stentoreo: “Il Pd ha
problemi reali: proposto anche a noi
l’emergenza climatica, la pandemia, la cre- il diritto di tribuna,
scente diseguaglianza economica, e soprat- ma non mi faccio can-
tutto portasse l’Italia ad essere una voce di pa- didare per salvare una
cificazione sullo scenario internazionale, in- poltrona”. Il 27 luglio
vece di allinearsi con chi gioca con il fuoco per invece piangeva di
imporre un predominio con la violenza. nuovo: “C'è qualcuno
Restano i 5stelle. E l’Unione popolare di che mette il veto su di
De Magistris che in più ha anche la dif- noi per antichi ranco-
ficoltà di dover raccogliere le firme in a- ri”. Un giorno voglio-
gosto. no candidarlo (ma lui
Quello che posso dire è che sono all’ascolto si rifiuta), il giorno
di questa pur breve campagna elettorale e dopo gli mettono veti
delle idee che verranno espresse. Apprezze- infantili. È come quelli
rò ogni punto di vista che non sia acritica- che sono sempre sin-
mente schierato nella bellicosa polarizza- gle per scelta. Altrui.
zione attuale, che ci vuole o sottomessi agli
Stati Uniti o alleati con i nemici. Il mondo
ha bisogno di voci di pace, non di alleanze
per il predominio.
4 l POLITICA
A VOLTE TORNANO • Candidati illustri
Armando Cesaro Il figlio
di Purpetta vale oro (e voti)
I renziani lo vogliono in lista
» Lorenzo Giarelli e Ilaria Proietti
I
l padre ha annunciato un passo indietro,
sazio delle 8 legislature di fedele mili-
tanza berlusconiana. Il figlio invece è
fuori dal giro da qualche anno e le ele-
zioni del 25 settembre sembrano proprio
l’occasione giusta per rientrare. Trattasi
della dinastia dei Cesaro: Luigi – più noto
come Giggino ’a purpetta – ha promesso
che non si ricandiderà in Parlamento; l’e-
rede Armando, ex capogruppo di Forza I-
talia in Regione Campania, è dunque cor-
teggiatissimo ché ai voti suoi (tanti, record
assoluto di preferenze nel centrodestra nel
2015, quando furono 28 mila) potrebbe ag-
gregare la dote del padre, per anni dominus
di Sant’Antimo e della pro-
vincia di Napoli tutta.
Ecco allora perché tra i
tanti che stanno avvicinan-
do Armando per convin-
cerlo a candidarsi ci so-
no anche gli emissari
di Italia Viva. Per
Matteo Renzi, che
probabilmente cor-
rerà da solo alle Po-
litiche, le speranze
di entrare in Par-
lamento sono affi-
date proprio ai ras
delle preferenze, politi-
ci navigati con una soli-
da rete di fedelissimi
nei propri territori. Co-
me i Cesaros, appunto.
DIVERSE FONTI c onf er-
mano al Fatto gli abboc-
camenti tra Italia Viva e
Armando, il quale per il
momento non ha ancora
confermato la candidatura
e, anzi, a chi gli chiede una
confidenza assicura di non
voler correre per il seggio
Roma. Ma i dinieghi, in que-
sta fase di composizione del-
le coalizioni (prima ancora
delle liste), si confondono
con la pretattica.
D’altra parte, come detto, i renziani si
contendono l’ambito pacchetto dei voti di
famiglia con una folta concorrenza e Cesaro
può permettersi di aspettare. Pur non es-
sendo mai uscito formalmente, da tempo
Armando si è allontanato da Forza Italia, di
cui è stato capogruppo in Regione e in cui
adesso è appena tornato l’eurodeputato
Fulvio Martusciello come coordinatore
campano. Difficile che si ricomponga la
frattura, ma Cesaro potrebbe essere un no-
me valido anche per tutti gli altri centristi
sulla scheda elettorale, a partire da quelli
alleati con FI (dalla lista di Maurizio Lupi in
giù). E dunque Renzi.
Fonti campane danno conto pure di con-
tatti tra uomini di Italia Viva e Giggino, il
padre di Armando, arruolato per mettere
una buona parola per la causa di Matteo.
I TRASCORSI nel centrodestra del rampollo
della famiglia non sono certo un problema,
anzi. Anche perché già alle scorse ammini-
strative di Napoli, quelle vinte nel 2021 dal
“giallorosa” Gaetano Manfredi, molti de-
gli uomini vicini a Cesaro junior si erano
già spostati verso il centro. Destino co-
mune a parecchi degli scontenti di For-
za Italia e dintorni, che si organizzaro-
no nella lista “Azzurri per Manfredi”
sotto la guida dell’ex berlusconiano
Stanislao Lanzotti. Cesaro se ne tenne
fuori, ma quell’operazione di un anno
fa indica bene la metamorfosi eletto-
rale di parte del fu gruppo dirigente
forzista della Provincia di Napoli.
Oro che luccica agli occhi dei ren-
ziani, che in Campania pensano di
candidare il consigliere regionale Vin-
cenzo Santangelo e l’ex eurodeputato Pd
Nicola Caputo, oggi assessore all’Agricol-
tura di Vincenzo De Luca. L’appeal dei
Cesaro, però, è altra roba. E anche se da
settimane Armando continua a dire “no,
no” a chiunque provi a strappargli una
conferma sulla candidatura, forse il suo è
solo un modo per citare il Vangelo: “Sia in-
vece il vostro parlare sì, sì, no, no; il di più
viene dal maligno”. Neanche a dirlo - e
senza qui voler confondere il sacro e il pro-
fano -, il Vangelo di Matteo.
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IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 7 Agosto 2022
Claudio Lotito Operazione
niente rischi: il presidente
si fa blindare dalla destra
L
ui non ha mai mollato l’osso neppure
per un minuto perché al laticlavio da
senatore ci tiene come non mai. E ora
si scalda per scendere in campo ché la
panchina non è il suo forte: Claudio Lotito
aspetta solo di sapere con quale maglia, alla
fine è un particolare irrilevante. Lo vogliono
leghisti e meloniani, figurarsi Forza Italia
che l’ha già candidato nel 2018 in quel di Sa-
lerno. Dove, quand’era ancora patron della
Salernitana che poi era riuscito a portare in
Serie A, aveva fatto “una campagna eletto-
rale splendida”. Poi però le urne avevano pre-
miato l’altro azzurro Vincenzo Carbone, la-
sciando Lotito attonito e soprattutto senza il
tanto agognato seggio a Palazzo Madama
che da allora reclama. E che non intende far-
si sfuggire alle prossime politiche
del 25 settembre. “Ha un profilo
che lo rende il candidato ideale
della coalizione di centrodestra
per un collegio uninominale. Di
proposte ne ha avute tante e
lui è più che disponibi-
le. Certo non a fare il
parlamentare sem-
plice: come minimo,
una volta eletto pre-
tenderà la presi-
denza di una com-
missione.
“L’UOMO È COSÌ ,
non è un gregario”
dice chi ci parla. E
non si fa fatica a
crederlo e non solo
perché nel mondo
del calcio, da patron
della Lazio si fa sentire,
eccome. Ma anche al Se-
nato ormai ne conosco-
no la natura, ancorché
per quanto abbia stre-
pitato a furia di ricorsi e
carte bollate, lo scran-
no in questa legislatura
ormai agli sgoccioli gli è
rimasto precluso. Per
quanto persino nella
conferenza dei capi-
gruppo del 19 lu-
Presto eletti?
“Purpettina”
e il patron della
Lazio, papabili
onorevoli FOTO
ANSA/LAPRESSE
glio, il giorno prima che precipitassero i de-
stini del governo Draghi, la senatrice forzista
Maria Alessandra Gallone fosse tornata a
chiedere l’approdo in Aula della pratica che
lo riguarda alla luce della diffida che Lotito -
tramite l’avvocato Romano Vaccarella - ave-
va fatto recapitare alla presidente Maria E-
lisabetta Alberti Casellati. Per chiedere an-
cora una volta che l’emiciclo votasse per con-
fermare quanto già deciso in Giunta per le e-
lezioni nel 2020, quando era stata invalidata
l’elezione di Vincenzo Carbone dopo il ricor-
so proprio di Lotito che per questo aveva mo-
bilitato le migliori menti del diritto, dall’am-
ministrativista Federico Tedeschini all’ex
ministro Giovanni Maria Flick, passando per
l’altro presidente emerito della Consulta, Ce-
sare Mirabelli fino al costituzionalista Mas-
simo Luciani, che è pure consulente del
Guardasigilli, Marta Cartabia, e scusate se è
poco. Pareri che però s’erano dovuti scontra-
re con la tattica politica.
CARBONE, per salvare il seggio, si era trasfe-
rito armi e bagagli tra le file renziane, ossia
nell’allora maggioranza giallorossa che non
ne aveva voluto sapere di calendarizzare la
sua decadenza da senatore. E quindi niente:
la questione poi era passata in cavalleria,
complice la pandemia, la crisi del governo
Conte II, poi Draghi, la guerra in Ucraina e le
cavallette (in Sardegna) avevano fatto il re-
sto. Lasciando Lotito a bocca asciutta, ma in-
domito. L’ingiustizia subìta non resterà im-
punita a lungo: per lui si profila un seggio si-
curo, giusta la stima da curva dell’intero cen-
trodestra. Che sarebbe ben felice di candi-
darlo o almeno così gli dicon tutti, da Berlu-
sconi in giù. Ma dove? Ché “in fondo cam-
pano non è. E oramai ha ceduto la Salerni-
tana” fanno notare i maggiorenti azzurri: a
sud del Garigliano solo posti in piedi nei col-
legi buoni, sicuri, blindati. Forse qualcosina è
ancora libero in quelli ritenuti contendibili,
ma non è detto. Intanto il suo arcinemico
Carbone l’altro giorno ha abbandonato Ren-
zi per riaccasarsi con Forza Italia che lo ha
accolto a braccia aperte. Nella speranza che
porti in dono un tesoretto di voti - e chissà -
pure quelli in libera uscita dei Cesaros, suoi
amici di lunga data.
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6 l POLITICA
I MIGLIORI • Il governo è finito, ma i ministri sono molto attivi
» Ilaria Proietti
S
i fa presto a dire addio.
Tra promozioni, assun-
zioni e nomine di nuove
commissioni, il gover-
no Draghi pare ancora in sella.
Altro che cerimonie di com-
miato: la ministra renziana E-
lena Bonetti, invece di pensa-
re agli scatoloni del trasloco, il
giorno dopo lo showdown di
SuperMario al Senato, ha in-
detto l’interpello per scegliere
un dirigente preposto al moni-
toraggio delle politiche della
famiglia. Il sottosegretario del
Pd Vincenzo Amendola ha
fatto addirittura meglio: ha i-
potecato il posto di tutto ri-
guardo di coordinatore
dell ’ufficio mercato interno
del Dipartimento delle politi-
che europee, pure lui quando i
destini dell’esecutivo erano già
abbondantemente segnati.
Per non parlare di Renato
Brunetta, come sempre inar-
rivabile: tra il 3 e il 5 agosto,
con un piede già fuori dall’u-
scio di Palazzo Vidoni, si è sca-
piccolato per riuscire a mette-
re il timbro su ben tre incarichi
di direzione generale, vacanti
da addirittura 15 e 7 mesi e da
allora gestiti senza grandi
crucci ad interim. Ma Brunet-
ta non ha voluto attendere un
minuto di più, figurarsi lasciar
fare al suo successore. E non
solo lui, per onestà: le nomine
last minute per promuovere
dirigenti, ma anche per pre-
miare consulenti oltre il 90°
minuto, tirano assai.
ECCO ALLORA il buon Brunet-
ta, fuori tempo massimo, bri-
gare per scegliere il coordina-
tore dell’Ufficio per la sempli-
Affari poco correnti Bonetti, Amendola, Cingolani,
Tabacci, Carfagna, Di Maio, Orlando, Garavaglia:
finché c’è vita, assumono e promuovono fedelissimi
ficazione e la digitalizzazione,
quello dell’Ufficio per la quali-
tà della performance e le rifor-
me e per finire il coordinatore
dell’Ufficio per l’organizzazio-
ne ed il lavoro pubblico. Nono-
stante la recente circolare di
Draghi abbia chiarito cosa si
possa fare e cosa no per un go-
verno dimissionario preposto
al disbrigo degli affari corren-
ti. Ed ecco pure le polemiche,
severe ma giuste: in una nota
congiunta Classi Dirigenti
delle Pubbliche Amministra-
zioni (AGDP) e l’associazione
Allievi della Scuola Nazionale
dell’Amministrazione hanno
chiesto alla Presidenza del
Consiglio dei Ministri l’imme-
diato ritiro degli interpelli in
questione e di “assicurare la
necessaria vigilanza presso
tutte le pubbliche ammini-
strazioni affinché non si ripe-
tano simili episodi di eviden-
te lesione dei principi di buon
andamento e imparzialità del-
le Pubbliche Amministrazioni
stabiliti dall’articolo 97 della
Costituzione”. Ce l’hanno in-
somma col solito ministro del-
la Pa, ma l’operazione nomine
fuori tempo massimo, non ri-
guarda solo lui, anzi: basta al-
zare lo sguardo in particolare
al Segretario generale della
Presidenza Roberto Chiep-
pa, che dovrebbe vigilare. Ma
tant’è. Anche ai piani alti di Pa-
lazzo Chigi, quanto a nomine
last minuteci han dato dentro:
Brunetta&C. fanno il pieno
di nomine in zona Cesarini
il Dipartimento per il coordi-
namento amministrativo, per
dire, il 2 agosto ha indetto un
interpello per un incarico di
consulenza, studio e ricerca.
Mentre il Dipartimento per la
programmazione e il coordi-
namento della politica econo-
mica che risponde niente me-
no che a Bruno Tabacci ne ha
indetto un altro per seleziona-
re il coordinatore del Servizio
Pr o g ra m m i
e interventi
di rilevanza regionale e terri-
toriale, nell’ambito dell’Uffi-
cio Investimenti immateriali e
coesione territoriale. Quan-
do? Il 26 luglio mentre il sot-
tosegretario di antico rito de-
mocristiano già era probabil-
mente in tutt’altre faccende af-
faccendato per via delle immi-
nenti elezioni. Ma poco male:
Tabacci mentre battezzava la
nuova creatura con Luigi Di
Maio, al dipartimento di via
della Mercede la-
vorava per le
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 7 Agosto 2022
nomine ancora possibili. E lo
stesso è accaduto al Ministero
per il Sud di Mara Carfagna:
mentre c’era già aria di buria-
na per Draghi, il 19 luglio ha e-
levato a rango di suo consiglie-
re Daniele Perchiazzi dell’A-
genzia della coesione territo-
riale. Il 21 luglio il ministro
della Transizione ecologica
Roberto Cingolani, mentre
SuperMario saliva al Colle, fir-
mava il decreto per ingaggiare
come esperto in
m a t e r i a e-
Al Senato
I ministri
del governo
Draghi
applaudono
il premier
dimissionario
FOTO ANSA
nergetica il professor Ennio
Macchi. E prima ancora, il 19,
sborsando 25 mila euro, aveva
nominato il magistrato tar
Rocco Vampa suo consigliere
giuridico. E qualche giorno
prima per un contratto da 55
mila euro, aveva pure recluta-
to Ghislana Caon per occupar-
si di media e comunicazione
social.
E ANCORA. Il ministro leghista
al Turismo Massimo Garava-
glia il 4 agosto ha regalato un
posto al sole a Ludovica Casel-
lati, la figlia della presidente
del Senato, piazzata nella
commissione di esperti che
studieranno e pianificheran-
no i destini del cicloturismo in
Italia. Il ministro del Pd An-
drea Orlando invece ha da
ultimo chiamato a sé
al Ministero del
Lavoro Andrea
Massera, digital
strategist del Pd
ligure. Ma il col-
paccio più gran-
de resta quello
del titolare della
Farnesina Luigi
D i Ma i o c h e a
metà giugno ha
r e c l u t at o c o m e
consigliere per l’a-
nalisi delle politi-
che pubbliche in ma-
teria di aero-spazio, A-
lessandro Strozzi. A
mezzo servizio con il
Quirinale: formato al-
la Scuola di politiche
di Enrico Letta,
Strozzi è da maggio
nella segreteria del
presidente della Re-
pubblica in persona.
Chapeau.
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 7 Agosto 2022
SPAURACCHI
t smentite dagli stessi mercati: più che SuperMario decide Francoforte
IL MEF A MOODY’S
“NIENTE RISCHI”
DALLE ELEZIONI
IL MEF SMENTISCE
la revisione al ribasso
del rating italiano decisa
da Moody’s, definendola
“opinabile". Per il
ministero i numeri
dell’economia nazionale,
come dimostra il dato più
che positivo sul Pil del
secondo trimestre, sono
buoni e il governo è
"fiducioso" sull'attuazione
del Pnrr", con “le elezioni
anticipate” che “non
costituiscono un’anomalia
nel contesto delle
democrazie europee"
ISTERIE INTERESSATE Gli allarmi dei giornali su spread e Borse
Dopo Draghi l’Armageddon?
Ecco perché non s’è verificato
» Nicola Borzi
A
vrebbe dovuto essere
una valle di lacrime
nella quale gli unici
suoni sarebbero stati
lamenti e stridore di denti cau-
sati della versione finanziaria
delle dieci piaghe bibliche. In-
vece di acqua mutata in san-
gue, rane, zanzare, mosche ve-
lenose, ulcerazioni, grandine,
locuste, tenebre l’Italia sareb-
be stata colpita da decollo dello
spread, crollo della Borsa, fuga
dei capitali, esplosione del de-
ficit e del debito pubblici, di-
soccupazione, povertà, fame e
altre catastrofi a scelta. Lo sce-
nario da fine del mondo è stato
dipinto dai media prima du-
rante e dopo la caduta del “go-
verno dei migliori”. Fatti salvi i
numerosi problemi lasciati ir-
risolti da Franco, Brunetta,
Carfagna, Cingolani&C., l’ “Ar-
mageddon” che dalla Penisola
avrebbe dovuto trasmettersi
come una pandemia ai mercati
globali per la fine dell’esecuti-
vo Draghi, alla faccia dei
menagramo, sinora non
si è verificato e non per u-
na fortunata congiun-
zione astrale: a smenti-
re i presagi di sventura
sono stati fattori non
casuali.
LO STILLICIDIO di ter-
rore per la prospettiva
di restituire al Paese
l’esercizio del diritto
costituzionale di voto
è stato sparso dal co-
retto che ha unito
buona parte dei me-
dia nazionali, specie
quelli degli editori più
sensibili alle provviden-
ze del Dipartimento per l’E-
ditoria di Palazzo Chigi – ma
anche ad altri aiuti di Stato –.
Una partitura unica, quella
delle geremiadi per l’ “allarme
rosso”. Il 15 luglio (il giorno do-
po le dimissioni di Draghi re-
spinte da Mattarella) hanno
svettato Repubblica (edita da
Gedi della famiglia Elkann-A-
gnelli): “L’allarme di Bruxelles:
‘Davvero lo mandate via?’ Vola
lo spread, Borse giù”, mentre
La Nazione,Il Resto del Carlino
e Il Giorno (gruppo Monrif di
Andrea Riffeser Monti, presi-
dente della Fieg, la federazione
degli editori) titolavano “L’in-
teresse nazionale: ecco perché
l’Italia non può perdere Dra-
ghi” e il Messaggero di France-
sco Gaetano Caltagirone con il
commissario Ue Paolo Genti-
loni avvertiva “Europa in ansia,
all’Italia serve un leader forte”.
Il giorno dopo, Repubblica al-
ternava bastone (“Senza gover-
no Pil a rischio, l’allarme di
Confindustria”) e carota (“Lo
scudo di Super Mario”), sulla
Stampa Luigi Di Maio ammo-
niva “Se Draghi va a casa addio
aiuti agli italiani” e il confindu-
striale Sole 24 Oresalmodiava il
de profundis: “Il timore dei
mercati? Che la crisi italiana
dia fiato ai falchi Bce”. Due gior-
ni dopo Mf p r e c o n i z z ava
“La Borsa vede il Draghi 2”
(dove?). Il 20 luglio Il Foglio
titolava “Draghi è un argi-
ne”, mentre Repubblica da-
va voce alla profezia del ren-
zianissimo Davide Serra
(“Se il governo cade Roma
sarà abbandonata a se stes-
sa”). Il giorno dopo, quando
Draghi veniva mollato da
Lega e Forza Italia, sempre
R e p u b b l i c a i n d i c av a “ L a
preoccupazione dell’Europa
‘Ora rischiamo la tempesta
perfetta’”, Mf oscillava tra “L’I-
talia senza paracadute” e “Se ne
va anche l’ultima risorsa”, sulla
Stampa un altro Mario, Monti,
si stracciava le vesti (“Questa
crisi provocherà danni gravi”)
perché su “Tassi e debito pub-
blico ora il Paese è senza scudo”
e sul Messaggero il solito Gen-
tiloni, redivivo colonnello Ber-
nacca, strillava ancora alla
“tempesta perfetta”.
IN REALTÀ, se si osservano i dati
di mercato, si nota che sin dai
suoi albori l’esecutivo Draghi
ha visto lo spread tra i BTp ita-
liani e i Bund tedeschi crescere
progressivamente sopra quota
100 e non abbandonarla più
dagli inizi di aprile 2021, per
“CORETTO” sfondare i 250 (mai più
GLI ALLARMI raggiunti nemmeno du-
rante e dopo la crisi di
A COMANDO governo) il 14 giugno
DEGLI EDITORI
scorso, quando le elezio-
ni anticipate non erano
NON VEDONO nemmeno ipotizzabili.
Per essere “scudo”, Su-
LA REALTÀ perMario dunque non
ha funzionato benissi-
mo. D’altronde i media
nazionali hanno carica-
to la figura di Draghi di poteri
taumaturgici, ma a contenere
lo spread non è stata tanto la
magica all ure di “s alvator e”
dell’ex premier quanto la Bce
che continua a comprare titoli
italiani con il reinvestimento
degli utili dell’operazione Pepp
e ha varato il nuovo scudo anti
spread. Così il Pil resta al rialzo,
anche se l’arrivo della recessio-
ne globale è già indicato dalla
frenata della produzione indu-
striale, con l’inflazione rincor-
sa dall ’aumento dei tassi
dell’eurozona. Meccanismi sui
quali l’“agenda Draghi” non ha
avuto (né avrebbe potuto eser-
citare) alcuna influenza. Sono
gli stessi mercati, evocati come
spettri, a smentire gli interes-
sati iettatori: i personalismi
messianici non hanno senso,
sono solo una forma di babau.
ECONOMIA l 7
LA MISURA
t
Flop extraprofitti:
errori della tassa
sul caro-energia
» Carlo Di Foggia
M
ario Draghi l’ha messa giù durissima, parlando di “in-
tollerabile atteggiamento elusivo” delle aziende dell’e-
nergia, e ha lanciato una caccia agli evasori della cosid-
detta “tassa sugli extraprofitti”. Eppure, i numeri non tornano.
Come noto, il problema nasce da una figuraccia: l’esecutivo
contava di incassare 10,5 miliardi, ma nei giorni scorsi il Tesoro
ha dovuto ammettere che, al momento di versare l’acconto a
fine giugno, l’incasso si è fermato a 1,23 miliardi. Il buco dun-
que oscilla tra i 7 e i 9 miliardi. Nel decreto Aiuti appena licen-
ziato sono state perciò inasprite le sanzioni e ridotti i tempi per
il ravvedimento operoso per costringere le imprese a pagare.
La nuova tassa è stata inserita nel decreto bollette di marzo,
poi ampliata a maggio. È costruita in un modo grossolano per-
ché tassa la differenza tra attività e passività, al netto dell’Iva,
realizzate dalle imprese
del comparto energeti-
co tra ottobre 2021 e a-
prile 2022. Se questa
differenza è superiore al
10% (o 5 milioni) rispet-
to allo stesso periodo
dell’anno prima, si paga
un’aliquota del 25%. La
tassa, insomma, colpi-
sce il maggior valore ag-
giunto, che però non è
composto solo dai pro-
fitti. Il Tesoro ha scelto la
via più facile, dal mo-
mento che aveva già i
dati delle fatturazioni elettroniche per sti-
mare l’imponibile, esponendosi a rischio “ELUSORI”
contenzioso. Secondo il Sole 24 Ore, le a-
ziende hanno boicottato la misura nell’i- CIFRE BASSE
dea che finirà stritolata dalle cause. Il ri- MA LE GRANDI
ferimento è alla “Robin tax”, la tassa sui
profitti delle società del comparto elettri-
IMPRESE
co introdotta nel 2008, sempre in una fase PAGANO TUTTE
di rialzo dei prezzi, e bocciata dalla Con-
sulta nel 2015 senza però obbligo per lo
Stato di restituire le somme prelevate.
Il problema è che nulla si sa di contenziosi avviati e comun-
que le aziende dovrebbero subire accertamenti e sanzioni
dall’Agenzia delle Entrate per anni prima di ottenere una de-
cisione. Il Tesoro stimava una platea di 11 mila imprese, di cui il
98% è di piccole dimensioni: da loro però doveva arrivare me-
no della metà dell’incasso, il grosso infatti era previsto venire
dalle grandi imprese. Queste ultime, però, starebbero pagan-
do, stando ai dati comunicati al mercato (e al Fatto). Il proble-
ma semmai sono gli importi: si va dai 42 milioni di utility come
Iren ai 90 della Saras, ai 36 di Erg, solo per citarne alcune. Il
caso più eclatante riguarda i due colossi di Stato. Eni pagherà
560 milioni, la cifra più elevata anche perché è estrae molto de-
gli idrocarburi che vende, con costi bassi. Enel pagherà invece
70 milioni. Il nodo è tutto qui: se il più grande gruppo italiano
paga una cifra così ridotta, è impossibile arrivare ai 10,5 mi-
liardi previsti. Non è però possibile ipotizzare atteggiamenti e-
lusivi da un’azienda controllata dal Tesoro. Il sospetto è che la
misura non prenda a pieno il saldo netto dell’attività di vendita
di energia ai clienti a prezzi fissi inseriti in contratti siglati da
tempo, e che infatti vedono crollare i margini dei gruppi (Enel
-80%, A2a -93%, Iren -68%). Insomma, le stime del Tesoro
forse erano sovradimensionate, come peraltro segnalato dal
Servizio bilancio del Senato e dall’Ufficio parlamentare di bi-
lancio, l’authority dei conti pubblici. Intanto, però, mentre lan-
cia strali agli evasori, il governo ha eliminato dalle bozze la tassa
sugli extra-profitti fatti sul gas, che avrebbe colpito Eni.
8 l CRONACA
STATO-MAFIA • LE MOTIVAZIONI DI APPELLO
Tremila pagine
Quasi un anno fa
il giudizio di II grado
Per i magistrati, gli ex
ufficiali del Ros
assolti negoziarono
con Riina: “Iniziativa
improvvida, ma
per fini solidaristici”
TAPPE GIUDIZIARIE
Dalle condanne all’Appello
che ribaltò i primi verdetti
• Parte l’inchiesta “Sistemi criminali”
Così si chiamava l’inchiesta su un presunto golpe
che avrebbe visto protagonisti negli anni ’90 Cosa
nostra, massoneria deviata, pezzi di Stato ed
eversione nera. Dopo 2 archiviazioni, l’indagine
viene riaperta nel 2008 con le rivelazioni di
Massimo Ciancimino, figlio dell’ex sindaco di
Palermo. A marzo 2013 11 persone vanno a giudizio.
• 20 aprile 2018 - Sentenza di 1° grado
Condannati a 12 anni gli ex generali Mario Mori e
Antonio Subranni; lo stesso per l’ex senatore
Marcello Dell’Utri; 8 anni per l'ex colonnello
Giuseppe De Donno; 28 anni per il boss Leoluca
Bagarella; 8 per Ciancimino condannato per
calunnia, ma assolto dal concorso esterno.
Prescritto Giovanni Brusca.
• 23 settembre 2021 - Sentenza d’Appello
La Corte di Assise di Appello di Palermo smonta la
sentenza di primo grado. Gli ex ufficiali dei
Carabinieri vengono assolti perché il fatto non
costituisce reato. In altri termini, la trattativa fu
legittima, non sussistendo né il dolo né la volontà
da parte degli ex ufficiali Antonio Subranni, Mario
Mori e Giuseppe De Donno di consolidare il ricatto
mafioso alle Istituzioni italiane.
“LA TRATTATIVA CI FU: P
» Saul Caia e Giuseppe Lo Bianco
PALERMO
L
o Stato trattò
c o n C o s a No-
stra, ma per i
giudici non è
reato e fu condotta per ragioni
di interesse nazionale. Sono ar-
rivate dopo un anno le motiva-
zioni della sentenza di secondo
grado sulla Trattativa Sta-
to-mafia. Emesso dalla corte di
Assise d’Appello di Palermo il
23 settembre 2021, il verdetto
ha assolto gli ufficiali del Ros
Giuseppe De Donno, Mario
Mori e Antonio Subranni “per-
ché il fatto non costituisce rea-
to”. E l’ex senatore azzurro e
co-fondatore di Forza Italia
Marcello Dell’Utri “per non a-
vere commesso il fatto”. Unici
condannati i boss Leoluca Ba-
garella (a 27 anni), cognato di
Totò Riina, e Antonino Cinà (a
12 anni) al quale è stata riqua-
lificata l’accusa in tentata mi-
naccia pluriaggravata a corpo
politico dello Stato.
Nelle oltre tremila pagine
della sentenza, la Corte spiega
“l’improvvida iniziativa”dei ca-
rabinieri (approfondita nel
pezzo di Giuseppe Lo Bianco)
di trattare con Cosa nostra,
sfruttando la figura dell’ex sin-
daco di Palermo, Vito Cianci-
mino. Negoziazione che sareb-
be stata “accettata da Riina” e
che fu portata avanti, aprendo
un “canale di comunicazione”
con la mafia. Una strategia pe-
rò che, secondo i giudici, venne
utilizzata per “la salvaguardia
dell’incolumità della collettivi-
tà nazionale e di tutela di un in-
teresse generale, e fondamen-
tale, dello Stato”.
IL RUOLO DI DELL’UTRI Sulle ac-
cuse mosse dalla Procura all’ex
senatore Dell’Utri invece, se-
condo i giudici, “non si ha pro-
va”, “nonostante le sue ramifi-
cate implicazioni nell’antefat-
to”, che “abbia portato a termi-
ne quel progetto ricattato-
rio-minaccioso” nei confronti
dello Stato, e quindi “l’ultimo
miglio” della comunicazione a
Silvio Berlusconi (approfondi-
to nell’articolo di Marco Lillo).
Dell ’Utri ne avrebbe avuto
“piena conoscenza” per le sue
“reiterate interlocuzioni, inter-
corse fino a dicembre del 1994,
in particolare con Vittorio
Mangano”, boss di Porta Nuova
e poi ‘stalliere di Arcore’.
I FAVORI A PROVENZANO I giu-
dici ritengono “sconcertanti le
omissioni” che seguirono alla
cattura del boss Riina, e in par-
ticolare alla mancata perquisi-
zione del suo covo. E ritengono
che sia stato favorita la “latitan-
za soft” del padrino Bernando
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 7 Agosto 2022
Provenzano, e che la mancata
cattura sarebbe stata detta da
“indicibili ragioni di ‘interesse
nazionale a non sconvolgere gli
equilibri di potere interni a Co-
sa Nostra”.
L’UCCISIONE DI BORSELLINO
Quello che la Corte, presieduta
dal giudice Angelo Pellino, “re-
puta certamente provato” è “il
progetto di uccidere il giudice
Paolo Borsellino, abbia avuto
una improvvisa accelerazione
ed esecuzione, ancora una volta
per volere di Riina, proprio nei
giorni immediatamente prece-
denti alla strage di via d’Ame-
lio”. La prova si fonderebbe sui
riscontri delle dichiarazioni dei
collaboratori di giustizia Gio-
vanni Brusca e Salvatore Can-
cemi. Brusca “ha riferito che
nel primo o nel secondo incon-
tro che ebbe dopo la strage di
Capaci, Riina gli aveva dato in-
carico di organizzare l’omicidio
dell’onorevole Mannino (Calo-
gero, ndr), ma pochi giorni pri-
ma della strage di via d’Amelio
l’incarico gli venne revocato
senza dargli alcuna spiegazio-
ne”. Mentre Cancemi “fa rifer-
mento a una riunione avvenuta
dopo la strage di Capaci, nella
quale Riina assumendosene la
responsabilità aveva manife-
stato l’improvvisa urgenza di
uccidere anche Borsellino”. Aula bunker
In questo contesto “la Corte La Corte d’Appello
non nasconde le criticità emer- di Palermo il giorno
se nella collaborazione di Can- della sentenza. A
cemi e Brusca”, ma spiega che lato, Mori, Subranni
tali dichiarazioni trovano “un i- e De Donno
‘‘
naspettato straordinario ri- FOTO ANSA
scontro nelle parole di Riina”,
all ’epoca detenuto nel
carcere di Opera, che il 6
agosto 2013 disse: “Non tanza e rilevanza, ha avuto l’ef- vono i giudici - sono stati i se-
era stato, non era stu- fetto di rompere ogni indugio e gnali di disponibilità al dialogo
diato da mesi... studiato Riina, inducendolo a sconvol- pervenuti a Riina attraverso
alla giornata”. “La Corte gere la ‘scaletta’ del Ciancimino, proprio nel perio-
L’ultimo miglio
ritiene che quell’input programma crimi- do immediatamente prece-
dato da Riina al suo in- noso”. La corte esclu- dente alla strage di via d’Ame-
terlocutore affinché si de l’omicidio possa lio”. Se i possibili “segnali di ce-
uccidesse Borsellino “ricollegarsi alle in- dimento dello Stato”, “perven-
con urgenza nel giro di
pochi giorni, (mettendo
da parte altri progetti o-
manca: la prova dagini conseguenti
alla collaborazione
di Gaspare Mutolo”
nero a Riina nel periodo imme-
diatamente antecedente alla
strage di via d’Amelio, come la
micidiari già in più a-
vanzata fase di esecuzio-
ne), tra i quali quello di
che Dell’Utri (che “semmai pote-
vano apparire più
pregiudizievoli, non
Corte ritiene provato con cer-
tezza”, sarebbe “quindi logico
ritenere che Riina, compiacen-
riportò a B. la
Mannino”, all’epoca e- già per i mafiosi, ma dosi dell’effetto positivo per
sponente di riferimento per alcuni alti espo- l’organizzazione mafiosa pro-
nella Dc siciliana e mi- nenti della polizia e dotti dalla strage di Capaci,
minaccia mafiosa
nistro, “possa avere tro- per taluni magistra- possa essersi determinato a re-
vato origine nell’inte- ti”). Né alla “prospet- plicare con via d’Amelio, quella
ressamento di Borselli- tata nomina di Bor- straordinaria manifestazione
n o a l r a p p o r t o m a- sellino alla Procura di forza criminale”.
fia-appalti, tanto più Nazionale Antima-
che ancora lontana era fia, frutto di un’im- CONSO E SCALFARO La Corte
la collaborazione che provvisa ‘uscita’ tele- non manca di bacchettare i
Angelo Siino avrebbe visiva del ministro pubblici ministeri, per aver
intrapreso con la giusti- dell’Interno Vincen- coinvolto il ministro Giovanni
zia soltanto molto tem- zo Scotti, di un go- Conso o il presidente della Re-
po dopo”. Nei 57 giorni, che verno in fase di rinnovo e che e- pubblica Oscar Luigi Scalfaro
passarono tra la strage di Capa- ra stata già respinta dallo stesso rispetto al cedimento alla mi-
ci e quella di via d’Amelio, “è giudice”. naccia mafiosa per poi “dover
piuttosto evidente - scrivono i “L’unico fatto noto di sicura compiere acrobazie dialettiche
giudici - che in quel periodo de- rilevanza, importanza e novità per affrancarli da un giudizio
ve essersi verifica ben altra eve- verificatosi in quel periodo per postumo di responsabilità pe-
nienza, che per la sua impor- l’organizzazione mafiosa - scri- nale ingeneroso e fuorviante”.
 ‘‘
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 7 Agosto 2022
Quell’improvvida iniziativa dei Carabineri ebbe effetti nel tramutare la strategia della mafia
ER INTERESSE NAZIONALE”
CARABINIERI Patto Covo di Riina e cattura Provenzano
“Omissioni da Mori
e De Donno: erano
alleati di Zu Binnu”
PALERMO
L
a trattativa fu “un’opera-
zione più di intelligence
che non di polizia, con
l’obbiettivo in effetti di di-
sinnescare la minaccia stragista
incuneandosi con proposte e ini-
ziative fortemente divisive all’in-
terno di spaccature già esistenti
in Cosa Nostra e persino all’inter-
no dello schieramento egemone
(quello dei corleonesi)’’. A distan-
za di 30 anni dalla stagione stra-
gista, in 4 righe inserite all’inizio
della motivazione della sentenza,
i giudici di appello destrutturano
il dibattito etico sulla trattativa
con le incursioni nella ragion di
Stato per ricondurre la risposta
dello Stato alle “bombe del dialo-
go’’, come le definì Luciano Vio-
lante, a un’operazione di intelli-
gence del reparto antimafia di ec-
cellenza dell’Arma. Con una stra-
tegia precisata in un’ipotesi ben
definita: “Esclusa - scrivono i giu-
dici - qualsiasi ipotesi di collusio-
ne con i mafiosi, se Mori e Su-
branni potevano avere interesse a
preservare la libertà di Provenza-
no, ciò ben poteva essere motiva-
to dal convincimento che la lea-
dership di Provenzano, me-
glio di qualsiasi ipotetico e
improbabile patto, avrebbe
di fatto garantito contro il
rischio del prevalere di pul-
sioni stragiste o di un ri-
torno alla linea dura di
c on tra pp os i zi on e
violenta allo Stato”.
A QUASI 80 anni
dallo sbarco an-
gloamericano in
Sicilia a seguito
del quale venne fornita
a Cosa Nostra una de-
lega in bianco nella ge-
stione dell’ordine pub-
blico, i giudici di appello
ripropongono uno sce-
nario che vede ancora u-
na volta protagonista e
garante di comportamenti
un esponente di vertice della
mafia in nome di inconfes-
sabili interessi nazionali. I
giudici lo scrivono in modo
chiaro: i carabinieri a-
vrebbero voluto “favorire
la latitanza di Provenza-
no in modo soft” perché
esistevano “indicibili ra-
I giudici della Corte d’Appello di Palermo •
gioni interesse nazionale a non
sconvolgere gli equilibri di potere
interni a Cosa Nostra che sanci-
vano l’egemonia di Provenzano e
della sua strategia dell’invisibilità
o della sommersione almeno fino
a che fosse stata questa la linea
imposta a tutta l’organizzazione’’.
In sostanza, secondo la corte, “un
superiore interesse spin-
geva ad essere alleati
del proprio nemico
per contrastare un
nemico ancora
più pericoloso”.
In questo qua-
dro investigativo
l’interesse del Ros
per la latitanza di
Provenzano non è fi-
nalizzato alla sua cat-
tura, ma, scrivono i giudi-
ci, “conoscere la rete di
favoreggiatori era
essenziale per po-
tere esercitare co-
munque una
pressione sul
boss corleonese,
e alimentare in lui
la consapevolezza
che i Carabinieri a-
vessero la possibilità e
Il dialogo “Favorirono la
latitanza del boss per
spaccare Cosa nostra”,
la sua leadership opposta
“alle pulsioni stragiste”
la capacità di porre fine alla sua
latitanza, e tuttavia non l’avreb-
bero fatto finché vi fosse stata una
convenienza in tal senso”. Insom-
ma “si voleva ‘proteggere’Proven-
zano, ossia favorirne la latitanza
in modo soft, e cioè limitandosi ad
avocare a sé vari filoni d’indagine
che potevano portarne alla cattu-
ra, ma avendo cura al contempo
di non portare fino in fondo le at-
tività investigative quando si fos-
se troppo vicini all’obbiettivo’’.
IN QUESTO nuovo scenario do-
vranno adesso essere letti gli epi-
sodi, agli atti del processo, della
mancata cattura del boss a Mez-
CRONACA l 9
zojuso, nell’ottobre del ’95, sia
quello, accaduto 3 anni dopo, del
sequestro di 7 floppy disk in casa
di Giovanni Napoli, uno dei suoi
favoreggiatori, con “la contabilità
di un reticolo di società e una de-
cina di nomi’’ che sembrano costi-
tuire il tesoro immobiliare del
boss e sui quali non risulta avviata
alcuna attività investiga-
tiva. E nello stesso
contesto, per i giudi-
ci, si inquadra la
mancata perqui-
sizione del covo di
Riina; a prescin-
dere dall’esisten-
za o meno di do-
cumenti compro-
mettenti nella cassa-
forte del capo dei capi, i
Ros “si sarebbero ugual-
mente determinati ad
astenersi da una
perquisizione im-
mediata perché il
significato di quel
gesto era soprat-
tutto simbolico,
dovendo esso ser-
vire a lanciare il se-
gnale di buona vo-
lontà e di disponibilità
a proseguire sulla via del
dialogo’’. Per i giudici, infi-
ne, è sorprendente che a Vi-
to Ciancimino, durante le
interlocuzioni del ’92, “non
una sola domanda fu fatta,
per tutto il corso della se-
conda fase della collabora-
zione che avevano instaura-
to, sul conto di Bernardo
Provenzano”. “Lo sconcerto
è maggiore – chiosano - se si
considera che Ciancimino
si era detto disponibile a
cooperare senza più remore cri-
minali, invitando (De Donno, n-
dr) a dirgli cosa volessero da lui”.
“Nulla da obbiettare che la scelta
prioritaria fosse la cattura di Rii-
na - si legge - ma non (si, ndr)
comprende come tale scelta im-
pedisse, contestualmente al lavo-
ro di ricerca sulle mappe sulla do-
cumentazione richiesta da Cian-
cimino, di compulsare quest’ulti-
mo per avere notizie utili alle in-
dagini anche nei riguardi dell’al-
tro corleonese. A meno che, ed al-
lora tutto avrebbe una spiegazio-
ne plausibile, i due obbiettivi non
fossero tra loro incompatibili”.
G.L.B.
10 l CRONACA IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 7 Agosto 2022

STATO-MAFIA • LE MOTIVAZIONI DI APPELLO

L’INTERVISTA
Nino Di Matteo
Pm del processo:
“Mi chiedo cosa
penserebbero
i servitori dello
Stato morti per
piegare i boss”

» Giuseppe Lo Bianco

L a trattativa ci fu.
Ma gli ufficiali
dei carabinieri
vengono assolti
perché, contattando Ciancimi-
no, “non vollero rafforzare la
minaccia mafiosa allo Stato per
strappare al Governo conces-
sioni favorevoli agli interessi
mafiosi, ma, semmai avrebbe-
ro voluto tali concessioni come

“ALTROCHÉ
male e come mezzo necessario
per sventare una minaccia in
atto’’. E fermare le stragi. Temo che la sentenza possa es- forzare il dialogo.
Dottor Di Matteo, lei che i- sere letta come una legittima- È quello che abbiamo sostenu-
dea s’è fatto? zione a dialogare con la mafia, to noi in primo grado. Oggi la
Anche questa corte ha ritenuto che faccia passare l’idea che sentenza sottolinea la gravità e-
che la trattativa ci fu, fu iniziata con la mafia si può convivere. vidente dell’omissione di un at-
da esponenti dello Stato, fu ac- Spero che non abbia effetti, noi to doveroso da parte di una
cettata da Riina e si svolse a continueremo a pretendere struttura di polizia giudiziaria.

TEOREMA... MA
partire dalle settimane succes- che gli estorti denuncino i loro La sentenza conferma che
sive alla strage di Capaci men- estorsori, io continuo a pensare tre governi - Amato, Ciam-
tre era ancora caldo il sangue che il comportamento di uno pi e Berlusconi - vennero
delle vittime. Con buona pace Stato che cerca Riina in nome ricattati dalla mafia. An-
di quanti lo definiscono un teo- di una ragione di stato non di- che se nell’ultimo caso non
rema o fantomatica trattativa. chiarata con un atto del potere c’è prova che fu il senatore
C’è però un passaggio che mi la- politico è inaccettabile in una Dell’Utri a veicolare la mi-
scia perplesso e mi suscita, an- democrazia. Ogni qualvolta lo naccia. Lei che ne pensa?
zi, preoccupazione. Stato ha cercato il dialogo con È un problema di valutazione

CHI DIALOGÒ È
Quale? la mafia ne ha accresciuto a di-
Quello in cui si afferma che la smisura un potere di ricatto no-
trattativa era volta ad un fine di tevolissimo. E c’è anche un al-
tutela dello Stato. Nella sen- tro passaggio che leggo con
tenza ormai definitiva della preoccupazione.
corte di assise di Firenze si af- Prego.
fermava che quella iniziativa L’opportunità, nella strategia
del Ros di contattare Vito Cian- del Ros, che prevalesse una fa-
della prova. Anche questa corte
riconosce la valenza dei rap-
porti mafiosi di Dell’Utri anche
dopo il ’92, lo assolve perché
non ritiene sufficientemente
provata la veicolazione a Berlu-
sconi.
E cosa intende rispondere

LEGITTIMATO”
cimino avesse rafforzato in Rii- zione moderata su quella stra-
na il convincimento che la stra- gista. Questo è un passaggio
tegia di attacco alle istituzioni preoccupante, sembra quasi
pagasse inducendolo a fare al- distinguere una mafia con cui si
tre stragi. Mi chiedo con preoc- può dialogare e un’altra da
cupazione cosa penserebbero sconfiggere. Anche questo con-
oggi di quelle parole le decine di cetto rischia di sdoganare il
esponenti delle istituzioni, non principio che lo Stato può dia-
solo magistrati, ma agenti di logare con la mafia.
polizia, carabinieri, anche poli- Sul Ros la Corte ha ricono-
tici che nel contrasto alle co- sciuto che la mancata per-
sche mafiose per il rifiuto al dia- quisizione del covo di Riina
logo e al compromesso hanno il 15 gennaio 1993 è stato
perso la vita. un segnale di incoraggia-
Cosa teme in particolare? mento al dialogo per raf-
oggi a quanti negli anni
hanno ridicolizzato la vo-
stra inchiesta e il processo
definendolo una ‘’ boiat a
pazzesca’’?
Spero che storici e opinionisti
abbiano oggi la correttezza di
dire che la trattativa ci fu. Sono
fiero di avere contribuito con
gli altri colleghi a far venire fuo-
ri fatti e circostanze che sono
stati ritenuti provati e che han-
no attraversato la storia d’Italia
nel periodo più buio dello stra-
gismo mafioso.
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 7 Agosto 2022
Baci
Silvio Berlusconi
L’ASSOLUZIONE
con Marcello
“Elementi per ritenere
Dell’Utri ai Circoli
del buon governo
nel 2007
FOTO ANSA
che Dell’Utri e i boss
strinsero un patto”
» Marco Lillo
M
arcello Dell’Utri è stato assol-
to perché non è stato provato
al di là di ogni ragionevole
dubbio che abbia veicolato
all’allora premier Berlusconi la minaccia
stragista e allo stesso tempo “trattativi-
sta” di Cosa Nostra nel 1994.
L’assoluzione dell’ex senatore di For-
za Italia nella sua motivazione assume
un retrogusto amaro. Ci sono molti fatti
imbarazzanti per Dell’Utri e per la storia
di Forza Italia nella ricostruzione delle
motivazioni della sentenza di assoluzio-
ne in appello del processo “Trattativa”.
In sintesi per i giudici le cose sono an-
date così: i boss della mafia stragista Gio-
vanni Brusca e Leoluca Bagarella hanno
inviato tramite Vittorio Mangano le loro
minacce stragiste e le loro richieste a
Dell’Utri. Il cofondatore di Forza Italia
non ha solo ascoltato ma ha anche for-
nito rassicurazioni a Mangano (perché
riferisse ai suoi mandanti) su imminenti
provvedimenti (poi non approvati anche
per la caduta del Governo Berlusconi)
graditi a Cosa Nostra che stavano matu-
rando in Parlamento.
L’assoluzione dipende da “l’ultimo
miglio” come lo definisce la Corte di As-
sise di Appello rubando la terminologia
alle telecomunicazioni. La minaccia del-
la mafia non è provato che abbia rag-
giunto il destinatario finale, parte offesa,
il premier Silvio Berlusconi. Quindi
niente minaccia a corpo politico, niente
reato. La sentenza di primo grado am-
metteva che non c’era una prova grani-
tica sull’ultimo miglio ma riempiva il
“buco” argomentando con la cosiddetta
‘prova logica’: “vi sono, tuttavia, ragioni
logico-fattuali che conducono a non du-
bitare che Dell’Utri - scrivevano i giudici
di primo grado - abbia effettivamente ri-
ferito a Berlusconi quanto di volta in vol-
ta emergeva dai suoi rapporti con l’asso-
ciazione mafiosa ‘Cosa nostra’ mediati
da Vittorio Mangano (‘ma, in preceden-
za, in altri casi, anche da Gaetano Cinà’)”.
Per la Corte di Assise di Appello però la
prova logica va usata con maggiore par-
simonia e Dell’Utri va assolto sulla base
del principio “in dubio pro reo”.
Per la Corte di Appello è confermato
che “da tali indici fattuali si può ottenere
conferma che anche in questo periodo
(cioè dopo che il Governo Berlusconi si
era insediato) proseguirono gli incontri
Ultimo miglio Manca la prova che abbia
trasmesso la minaccia a B.: niente reato.
Il concorso esterno? Già assolto
tra Mangano e Dell’Utri. Viceversa, da
questi stessi dati, non è possibile trarre
una conferma ulteriore ed altrettanto si-
cura circa il fatto che del contenuto ditali
incontri sia stato messo al corrente an-
DATE SIMBOLO
1992
23 MAGGIO Giovanni
Falcone viene ucciso a
Capaci: con luimuoiono la
moglie Francesca Morvillo
e 3 agenti della scorta.
19 LUGLIO Paolo
Borsellino perde la vita
nella strage di via
D’Amelio, a Palermo. Con
lui muoiono cinque agenti
della scorta.
1993
15 GENNAIO Totò Riina
viene arrestato. Gli uomini
del Ros, guidati dal
capitano Ultimo, lo
fermano mentre esce da
una villetta, a Palermo. I
Ros entrano nel covo solo
il 2 febbraio: è vuoto.
31 OTTOBRE
I carabinieri sanno che
Bernardo Provenzano si
trova in un casolare di
Mezzojuso (Palermo). Ma
non lo arrestano
CRONACA l 11
che Silvio Berlusconi”.
Anche i giudici di appello ritengono
che Marcello Dell’Utri abbia incontrato
nel 1994, Vittorio Mangano l’ex fattore
della villa di Berlusconi ad Arcore nei
primi anni settanta. La prima volta
nell’estate del 1994 e la seconda nel di-
cembre. In entrambi i casi Mangano ri-
ceve rassicurazioni da Dell’Utri sul lavo-
rio in corso per far approvare norme fa-
vorevoli alla mafia. Mangano torna a Pa-
lermo e riferisce le rassicurazioni di
Dell’Utri a Salvatore Cucuzza, il boss che
condivideva con lui la guida del manda-
mento di Porta Nuova. Quanto Cucuzza
diventa un collaboratore racconta tutto.
Per la Corte di Appello, Cucuzza è atten-
dibile. Nel primo incontro “Mangano ha
appreso, in assoluta anteprima, della
modifica del regime processuale dell’ar-
resto per il reato di cui all’art. 416 bis c.p.
(associazione mafiosa, Ndr)”. Cioè, se-
condo i giudici, sarebbe provato che
Mangano, spedito dai boss stragisti Bru-
sca e Bagarella, incontrava Marcello
Dell’Utri mentre Berlusconi era al Go-
verno ed è provato anche che Dell’Utri
rassicurava Mangano sul fatto che l’arre-
sto dei mafiosi, grazie a una norma in i-
tinere, sarebbe diventato più difficile. La
Corte di Appello crede anche alle rivela-
zioni di Cucuzza sul secondo incontro
Mangano-Dell’Utri del dicembre 1994.
I giudici di appello credono che “effetti-
vamente Dell’Utri abbia ricevuto, anco-
ra una volta in anteprima, una notizia ri-
servata sugli imminenti progetti norma-
tivi e che ha sollecitamente comunicato a
Mangano affinché egli, come ha fatto
conversando con Cucuzza, la trasmet-
tesse agli uomini di “cosa nostra” per o-
norare il suo impegno assunto in fase
pre-elettorale”.
Anche qui Berlusconi per i giudici
non c’entra. Dell’Utri potrebbe aver ap-
preso le notizie sui provvedimenti gradi-
ti ai boss da altri esponenti della maggio-
ranza.
I giudici scrivono di “elementi tali da
far ritenere che in quel periodo, tra il
1993-1994, Dell’Utri abbia effettiva-
mente incontrato personaggi mafiosi
(non solo siciliani, come emerge dalla ci-
tata intercettazione Pittelli vedi infra)
per intessere un patto politico-matioso
nel quale si inserivano (...) gli incontri di
Mangano con Dell’Utri per recapitargli i
desiderata di Cosa Nostra”. I giudici han-
no assolto Dell’Utri “nonostante il suo
pesante coinvolgimento nella fase
pre-elettorale ed anche post-elettorale
(con delle azioni tali da assumere astrat-
tamente rilievo per una differente fatti-
specie di reato, tuttavia coperta dall’in-
tangibile giudicato assolutorio di cui si è
detto intervenuto per i fatti di cui agli
artt. 110 e 416 bis c.p. successivi al 1992)”.
Per la Corte di Appello Dell’Utri “aveva
piena conoscenza” del progetto ricatta-
torio di Cosa Nostra. Però non potrà es-
sere chiamato a risponderne perché sen-
za trasmissione del ricatto a Berlusconi
non c’è ‘minaccia a corpo politico’. Al li-
mite un concorso esterno in associazio-
ne mafiosa ma per questo reato per il pe-
riodo dopo il 1992 Dell’Utri è stato già
assolto.
12 l PIAZZA GRANDE
NONC’ÈDICHE
DANIELE LUTTAZZI
PERTINI, DE GASPERI, LEONE
E BERLINGUER: GLI ZOMBIE
IN AULA FANNO UNA STRAGE
“S
apevamo fin dall’inizio di dover combattere con-
tro zombie che avrebbero fatto di tutto per scon-
figgerci o, ancor peggio, contagiarci” (Beppe
Grillo, blog, 30.07.22).
“Il purismo è ipocrita, perché implica la concezione di
un sé separato dal male del mondo” (Ncdc, 16.06.20).
ZOMBIES A MONTECITORIO (2009) Nella puntata preceden-
te: Paolina procura a Filippo Berlusconi il verbale di un
pm sul primo assalto degli zombies a Montecitorio. Fanno
sesso per due giorni. Ingelosita, Nilde scatena gli elementi
contro Filippo, che si risveglia in ospedale.
“Buongiorno, dottor Berlusconi. Come andiamo oggi?”.
“Benissimo, professore, grazie. E lei?”. “Ecco il termome-
tro”. “In bocca?”. “Sì. Deluso?”. “Quando mi dimetterete?”.
“Se tutto va bene, alla fine della settimana”. “Grazie, pro-
fessore”. “Chiamo l’infermiera per il clistere”. “Io non pago
per i suoi clisteri!”. “Offro io”. Filippo trascorse la degenza
leggendo e rileggendo quel verbale di secoli prima, la sua
nuova ossessione: “L’irruzione in Montecitorio, dove de-
putati, senatori e delegati regionali erano riuniti in seduta
comune per l’elezione del presidente della Repubblica, av-
venne verso mezzogiorno e fu ripresa da un usciere. Lo
stesso riferisce che gli zombies superarono facilmente le
barricate di fortuna allestite nell’atrio. Il filmato mostra
l’ingresso del primo zombie allo sfondamento del porto-
ne: ha distintamente le fattezze dell’ex-presidente della
Repubblica Sandro Pertini. Dietro di lui sono riconoscibili
gli zombies di De Gasperi, Berlinguer, Leone, Pajetta, Ma-
lagodi, Fanfani, Rumor, Nilde Iotti, Tina Anselmi, Donat
Cattin. Alle loro spalle incalza una moltitudine di zombies,
che hanno preso d’assalto anche le uscite laterali e quelle su
piazza del Parlamento: Montecitorio è circondato. Nelle
sale stampa si diffonde il terrore, perché il rumore e le urla
fanno presagire il peggio. Ci sono decine di giornalisti: non
se ne salverà nessuno. Alcuni deputati sono alla buvette e
non si accorgono di nulla, altri salgono al secondo piano
per rifugiarsi nei saloni: salone della Lupa, sala gialla, bi-
blioteca del presidente, salone della Regina. Un gruppo di
quindici, che verrà massacrato dalla furia degli zombies, si
trova nel corridoio dei busti. Intanto, nell’aula, gli onore-
voli decidono di barricarsi, attendere gli zombies, fronteg-
giarli. Grave errore, come vedremo. Chi si trova nel Tran-
satlantico è travolto subito. Cinque o sei bussano dispera-
tamente alle porte dell’aula, che però restano chiuse. Scap-
pano inutilmente all’arrivo degli zombies, che dopo averli
divorati sfondano le porte, si spargono per l’emiciclo e
prendono ad azzannare i presenti sotto i nudi forsennati
del grande fregio di Sartorio. Le riprese a circuito chiuso
mostrano un deputato a brandelli, conteso dalle fauci di
Saragat e di Piccoli, e un altro a cui Zaccagnini morde il
naso. In pochi istanti tutta l’aula rigurgita di zombies: è
una carneficina. Dai sopravvissuti viene riferito costante-
mente l’urlare disumano e libidico degli zombies mentre
procedono alle scarnificazioni: agghiacciante quello di Al-
cide De Gasperi che squarta dilania sventra macella Silvio
Berlusconi. I racconti delle vittime superstiti, terrificanti,
sono stati resi in maniera assolutamente genuina in sede
dibattimentale, sono state analizzati tutti gli aspetti del lo-
ro racconto, ma in tre anni di inchiesta non è stato possibile
ottenere dalle autorità una lista completa degli zombies
che hanno partecipato all’irruzione. I tentativi di indivi-
duazione hanno incontrato palesi difficoltà, se non com-
portamenti di ostruzione. È straordinario per esempio che
lo zombie di Andreotti non sia presente in questi elenchi,
anche se è ben visibile nei filmati”. (6. Fine)
2022:lo zombie di Casaleggio esce dalla tomba, prende
un traghetto e va a sbranare Grillo a Porto Cervo.
Letta va alle urne
puntando alla sconfitta
E se il centrosinistra ritenesse più
conveniente perdere consapevol-
mente le elezioni (piano non e-
spressamente dichiarato dal Pd)
ed evitare così di governare un
Paese impoverito, privato di vitali
risorse energetiche, sommerso
dal debito pubblico e sottoposto ai
reiterati diktatdi Stati Uniti e Ue?
E porsi più comodamente all’op-
posizione, dal pulpito della quale
snocciolare ricette miracolose?
JAMES DANIELI
Certo, travestiti da partigiani.
M. TRAV.
La politica è ostaggio
della burocrazia
Nel corso degli anni, in Italia, sia-
mo riusciti a privatizzare i mono-
poli (autostrade, ferrovie, teleco-
municazioni, energia, ecc), i mer-
cati e le professioni rendendone
difficile l’accesso, spesso a scapito
dei cittadini. Un Paese, il nostro,
dove diventa difficile persino fare
l’allenatore di calcio se non si ha
giocato in serie A e dove ci sono
corporazioni che regolano in ma-
niera stringente l’accesso alle pro-
fessioni e alle attività. Mi chiedo se
questa sorta di “burocrazia disin-
centivante” abbia giocato un ruo-
lo anche nelle scelte politiche di
questi ultimi giorni. Mi riferisco
in particolare alla questione della
raccolta delle firme per la presen-
tazione delle liste che, visti i tempi
ristretti e l’estate, forse ha condi-
zionato la scelta delle alleanze per
le elezioni. Ma siamo sicuri che i
detentori di questi simboli (anche
se di partiti piccoli) non diventino
poi “soci di maggioranza” di que-
ste alleanze, condizionandone le
scelte politiche? Che siano essi, al-
la fine, i veri lasciapassare su chi
può o non può entrare nel pano-
rama politico italiano?
MIRKO SPEZIALI
Gli elettori di sinistra
non premieranno i dem
Qualora ce ne fosse ancora biso-
gno, il Pd ha rivelato la sua anima
gettando definitivamente la ma-
schera: quella di un agglomerato
di tribù di politicanti della peggio-
re specie, divenuto ormai ricetta-
colo di scorie di ogni colore e ap-
prodo di voltagabbana, trasfor-
misti e opportunisti. Credo pro-
prio, stavolta, che il segretario
(pover’uomo) di simile accozza-
glia abbia fatto male i propri conti,
malgrado farnetichi che la legge
elettorale impone la costruzione
di ampie coalizioni. Gli elettori di
sinistra (o quel poco che è rimasto
di essi) difficilmente potranno ac-
cordare il loro consenso a tale ma-
leodorante aggregazione e poco
importa (nel mio caso nel modo
più assoluto) se la destra dovesse
Direttore responsabile Marco Travaglio
Vicedirettore responsabile libri Paper First Marco Lillo
Vicedirettori Salvatore Cannavò, Maddalena Oliva
Caporedattore centrale Edoardo Novella
Caporedattore vicario Eduardo Di Blasi
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Società Editoriale il Fatto S.p.A.
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IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 7 Agosto 2022
Inviate le vostre lettere (max 1.200 battute) a: il Fatto Quotidiano
00184 Roma, via di Sant'Erasmo n° 2 - lettere@ilfattoquotidiano.it
SENZARETE
ANTONIO PADELLARO
Fermate l’eco-mostro in Toscana
“UN’ULTIMA DOMANDA: rigassificatori sì o no? la Regione Toscana istanza relativamente a un
Sì, certamente, e se fosse necessario anche davanti Progetto di Impianto Geotermico, denominato Val
a casa mia”. di Paglia, nel comune di Abbadia San Salvatore e
DA UN TALK SERALE nel comune di Radicofani interessato dagli im-
patti ambientali”. L’impianto “ubicato in prossi-
CONTRO L’ACRONIMO NIMBY (Not in My Back mità del sistema di falde idriche del Monte Amiata
Yard, “Non nel mio cortile”) si registra una vasta e e sul confine del Sito Unesco Parco della Val d’Orcia
indignata sollevazione di quelli che l’Agenda Dra- occupa cinque ettari di suolo con tre gruppi di po-
ghi (ma anche Calenda e Meloni) che abitando ai stazioni e 10/17 pozzi tra reiniezione e produzione
Parioli, o all’Eur, o tra i fronzuti rami del Bosco oltre un gruppo di condensatori costituito da 40
Verticale, sicuri che nessuno mai li disturberà, im- torri alte 12 metri con produzione sonora di 104
partiscono civici fervorini agli abitanti di Piom- decibel”. Avete letto bene, una mostruosità nel cuo-
bino. E di qualsiasi altro sfortunato luogo indivi- re della Toscana felix, in uno dei luoghi più belli e
duato per farvi una discarica, un termovaloriz- amati del pianeta. Le signore dell’Amiata e della
zatore, fosse anche un buco nel terreno, purché a Val d’Orcia allegano un’intervista di Alberto Asor
forte impatto ambientale (ben lontano, s’intende, Rosa (“sfregio inconcepibile”) e una documentata
da Piazza Euclide o dal soave Laghetto). Antiche inchiesta, datata 2015, della nostra Virginia Del-
dispute rivitalizzate dall’allarme energetico, in la Sala. Titolo: “Geotermia, sono dieci le centrali
vista del generale (inverno) Putin. Insomma, non pilota in Italia che producono quantità risibili ma
scherziamo, l’Ucraina val bene un impianto nel legate a un giro di 5 miliardi l’anno di incentivi. In
cortile per non farci morire di freddo. Radicofani, ballo, i soliti noti”. Infatti, l’impianto di Val di Pa-
fine luglio. Siamo nella rocca celebrata per le gesta glia “prevede un incentivo di 400 milioni di euro
di Ghino di Tacco. Stefano, Edoardo, Luca e i loro con un investimento di 160 milioni di euro”. Leg-
amici (si sono chiamati Pyramid, dove c’è la base e giamo che la potenza aggiuntiva dell’ecomostro,
l’altezza), figli di una generazione che non passa il oltre a essere antieconomica, andrebbe a sommar-
tempo a piangersi addosso, organizzano ogni an- si a una produzione di energia già sufficiente per
no, al Bosco Isabella, “La posta letteraria”, dove si la zona. In attesa di un sacrosanto ripensamento
parla di libri con chi li ha scritti. E, insieme alle da parte di Eugenio Giani, presidente della Regio-
loro mamme, Anna, Cinzia, zie, nonne che armate ne Toscana – esponente di quel Pd che in queste ore
(come solo le donne sanno) di determinazione, a- sottoscrive patti ambientalisti con Verdi e Sinistra
more per la propria terra, conoscenza dei problemi Italiana – diciamo che questa volta la difesa del
– inserite in un fronte compatto con cittadini, a- meraviglioso “Cortile”, patrimonio dell’Umanità,
gricoltori, operatori economici del termalismo, as- ci riguarda davvero tutti.
sociazioni ambientaliste, sindaci e gruppi consi-
liari –informano il giornalista giunto da Roma di Antonio Padellaro - il Fatto Quotidiano
un’enormità così riassunta. “Sorgenia Le Casci- 00184 Roma, via di Sant’Erasmo n°2
nelle srl, in data 23/09/2019, ha presentato presso lettere@ilfattoquotidiano.it
vincere a mani basse le elezioni lista riguardo gli assassini, che, chiarato, mettendo invece le mie
del prossimo settembre. Spero tradotta con attenzione, era: parole molto più in disparte nel
soltanto di poter godere della sod- “Non abbiamo mai voluto ven- testo più piccolo. Distinti Saluti.
disfazione di vedere restituiti alle detta, solo quello che prevede la REG GREEN
loro occupazioni (?) gran parte di legge. L’uomo che guidava è stato
simili personaggi, con particolare condannato a venti anni di carce-
riguardo al fenomeno politico re, e così ha scontato la pena pre-
creatore (per meno di 24 ore) del vista ed è stato in seguito rilascia-
movimento dell’ape laboriosa e to. Quello che ha sparato il colpo è
degli altri 65 geniali compari che diventato un collaboratore di giu-
l’hanno seguito fulminati sulla via stizia, e ha avuto una vita buona
di Città della Pieve. abbastanza agli arresti domicilia-
GIUSEPPE TARTARICI ri da permettergli di diventare pa-
dre di due bambini. Lascio agli i-
DIRITTO DI REPLICA taliani il compito di decidere se
Vi ringrazio per l’articolo sull’uc- questa sia una punizione suffi-
cisione di mio figlio Nicholas, di ciente per aver ucciso un bambino
sette anni. Contribuirà a stimola- innocente”. Turba il fatto che, in u-
re la donazione degli organi e a na questione così seria come l’uc- LEGGI, GUARDA, ASCOLTA,
salvare molte vite. Purtroppo pe- cisione di un bambino, qualcuno ESPLORA. Inquadra il Codice QR e
rò, il titolo acchiappa-attenzione abbia semplicemente inventato accedi a FQEXTRA, la versione digi-
distorce notevolmente l’opinione per l’imponente titolo due citazio- tale del nostro quotidiano
che ho espresso alla vostra giorna- ni piuttosto diverse da quanto di-
Cinzia Monteverdi Centri stampa: Litosud, 00156 Roma, via Carlo Pesenti n°130;
(Presidente e amministratore delegato) Litosud, 20060 Milano, Pessano con Bornago, via Aldo Moro n° 4;
Antonio Padellaro (Consigliere) Centro Stampa Unione Sarda S. p. A., 09034 Elmas (Ca), via Omodeo;
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IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 7 Agosto 2022 PIAZZA GRANDE l 13

SOSCLIMA
PATTO TRA LE DUE DESTRE: LUCA MERCALLI

IL PD DI DRAGHI E I FASCISTI
Al comizio elettorale

D nessuno parla mai

unque, non ci sarà TOMASO MONTANARI sono schierati – senza riserve
nessun fronte co- mentali – dalla stessa parte
stituzionale. Alla (quella occidentale) in questa

di crisi ambientale
possibilità (varia- cola alleanza di centro-destra dall’establishment (dal Reddito guerra”. Ora, la curia in questione
mente declinabi- non governerà il Paese, ma di fat- di cittadinanza al decreto digni- non è romana: semmai america-
le) di una coalizio- to consegnerà governo e Costitu- tà, dall’opposizione a un atlanti- na. L’accreditamento atlantico di
ne “tecnica” non politicamente zione nelle mani di una coalizio- smo cieco e al riarmo fino alla Fratelli d’Italia, i paterni consigli
omogenea, ma pensata per im- ne à la Orbán. L’unica spiegazio- sconfessione del greenwashing di Mario Draghi a Giorgia Melo-

pedire a una destra di matrice fa-
scista di mettere le mani sulla Co-
stituzione antifascista (unica so-
luzione consentita da questa im-
monda legge elettorale), si è pre-
ferita una piccola alleanza di cen-
tro-destra imperniata su quella
che ora si chiama Agenda Draghi
(cioè lo stato delle cose: l’unica
costituzione che sta davvero a
cuore). La responsabilità di que-
sta scelta scellerata, e delle sue
conseguenze, ricade sul Pd di E-
nrico Letta. Il patto leonino (do-
ve il leone non è il Pd…) con A-
zione di Carlo Calenda, prodotto
social-mediatico dai contorni
grotteschi, contiene atlantismo
incondizionato e armato, cresci-
ta non sostenibile, propensione
al presidenzialismo.
L’adesione (pregressa)
di Articolo 1-Mdp e
quella (successiva) di
Sinistra Italiana forni-
scono striminzite foglie
di fico a sinistra, ridu-
cendo questi piccoli
soggetti politici ad a-
genzie di collocamento
per i loro gruppi diri-
genti. In questo senso,
l’addio al Parlamento di
Pierluigi Bersani e il vo-
to contrario di Luciana
Castellina sottraggono
provv idenzial mente
due figure carismatiche
a un ben triste epilogo.
Non solo questa pic-
ne di quello che appare un suici-
dio collettivo è la ferma volontà
di Letta di non stringere nemme-
no un’alleanza tecnica con il Mo-
vimento 5 Stelle di Giuseppe
Conte. Ora, la ragione di questa
cieca avversione non è, come si
vorrebbe, la caduta del governo
Draghi (dovuta innanzitutto alla
scelta insensata di chiedere la fi-
ducia sull’inceneritore di Roma,
e prima a quella di teleguidare la
scissione di Di Maio), ma a qual-
cosa che sta a monte: e cioè alla
presa d’atto, da parte del blocco
sociale cui Letta risponde, dell’“i-
naffidabilità”di Conte. Per quan-
to moderati siano stati gli scosta-
menti dell’“avvocato del popolo”
dal binario unico predicato
di Cingolani…) e nonostante i
suoi cedimenti (il cui più grave fu
la sottoscrizione dei decreti sicu-
rezza di Salvini, ispirati alla linea
Minniti), Conte è avversato, o-
diato, attaccato come il pericolo
pubblico numero uno. E cioè co-
me un pericolo più grave dell’ar-
rivo al governo di Giorgia Melo-
ni.
Questo, mi pare, è il vero signi-
ficato politico dell’operazione
Letta-Calenda, nato per difen-
dere la costituzione materiale: la
preparazione di una piattaforma
pattizia da proporre all’estrema
destra al governo. Il Corriere del-
la Sera, con Angelo Panebianco,
lo preconizzava già a maggio: “Ci
fu un momento nella Firenze del
tardo Duecento in cui
il legato pontificio riu-
scì a costringere guelfi
e ghibellini a governa-
re insieme la città. Un
po’per celia e un po’sul
serio ci si può chiedere
se dalle parti della cu-
ria romana ci sarà
qualcuno così autore-
vole da convincere i
due partiti che saran-
no probabilmente più
votati alle prossime e-
lezioni, Pd e Fratelli
d’Italia, a governare
insieme. Dal momen-
to che, grazie all’intel-
ligenza e al coraggio
dei loro leader, essi si
ni sui nomi di alcuni mini-
stri-chiave (quelli utili a mettere
in sicurezza la crescita insosteni-
bile, ma dipinta di verde, del P-
nrr) e alcuni segni evidenti nel
mondo mediatico inducono a
leggere la manovra di Enrico
Letta in questo senso. L’antifa-
scismo strumentale riscoperto in
queste settimane sarà rapida-
mente archiviato in nome dei co-
muni interessi (il lodatissimo
Crosetto, presidente della fede-
razione dei produttori di armi, è il
ponte naturale per l’intesa): non
forse fino a un governo Pd-Fdi (a
meno che a guidarlo non sia Dra-
ghi), ma assai probabilmente fi-
no a una riforma della Costitu-
zione che tenga insieme il presi-
denzialismo caro all’estrema de-
stra (ma anche a Renzi, Calenda
e a parti importanti dello stesso
Pd) con l’orribile autonomia dif-
ferenziata (fortemente voluta
anche dai governatori Pd, con in
testa l’ineffabile Bonaccini).
È evidente che questo patto
tra le due destre, l’Agenda Draghi
e la Fiamma di matrice fascista, è
il punto d’arrivo del costante spo-
stamento a destra del quadro po-
litico e del senso comune: il Pd
sta solo pavimentando l’ultimo
tratto di una strada che ha, in tut-
ti questi anni, pervicacemente
costruito. Ed è anche evidente
che questo scenario nero ha oggi
un solo nemico rilevante: il Mo-
vimento 5 Stelle di Conte.
I
n Italia – Una nuova ondata di caldo ha segnato la
prima settimana di agosto con temperature fino a
39,5 °C giovedì 4 a Firenze-Peretola e 39,0 °C ve-
nerdì 5 a Ferrara. A seguito dei rovesci talora vio-
lenti del 27-28 luglio la portata del Po a Pontelagoscuro
(sempre presso Ferrara) è aumentata dal minimo sto-
rico di 104 metri cubi al secondo registrato pochi giorni
prima, il 24, ai 285 m3/s del 2 agosto, un valore che resta
pari ad appena un terzo del normale per il periodo, ma
che almeno ha permesso un arretramento di una decina
di chilometri del cuneo salino. Ulteriori nubifragi ve-
nerdì 5 sulle Alpi al termine di una giornata canicolare,
numerose colate di fango e detriti dalla Val Ferret
(Courmayeur) alle Dolomiti, con gli eventi più rovinosi
in Val di Fassa e Badia (123 mm sono piovuti a Pozza di
Fassa, in gran parte in un’ora, rete Meteonetwork), e-
pisodi ricorrenti nell’estate alpina ma di violenza pro-
babilmente intensificata dall’atmosfera troppo calda.
Per il resto la siccità rimane severa. Le statistiche Cnr-I-
sac dicono che, come già maggio e
giugno 2022, anche luglio è ri-
sultato il secondo più roven-
te nella serie storica nazio-
nale con inizio nel 1800
(2,3 °C sopra media), in-
feriore solo al luglio 2015;
ma, considerando insie-
me i primi sette mesi, l’an-
no finora è sia il più caldo
mai registrato in tutto il Paese,
con anomalie più marcate al
Nord-Ovest, sia il più secco, con
un deficit di precipitazione cumu- CATASTROFE
lata del 46% a scala italiana. Siamo
di fronte a una situazione climati- AFA, SICCITÀ,
ca grave e completamente nuova, CARESTIE
in cui ondate di calura e siccità, e
più in generale gli eventi atmosfe-
ED EPIDEMIE:
rici estremi, divengono sempre L’UMANITÀ
più incalzanti e impattanti con il RISCHIA
passare degli anni su ecosistemi, e-
conomia e società, e che richiede a- L’ESTINZIONE

ILVANGELODELLADOMENICA
zioni strutturali di mitigazione e a-
dattamento a lungo termine di cui
tuttavia quasi non c’è traccia anche nell’attuale campa-
gna elettorale. Per questo gli scienziati italiani del clima
ANTONIO SPADARO S.I.* hanno rivolto una “Lettera aperta alla politica italiana”
chiedendo di considerare la crisi climatica come un
problema prioritario per il futuro, e offrendo il proprio

Papa Francesco “Il nostro cuore contributo per elaborare strategie concrete ed efficaci.

NEL MONDO – Anche il resto dell’Europa centro-occi-

sa farsi sorprendere dai bambini?” dentale ha affrontato la nuova e intensa ondata di calore
che ha preso le mosse dal Marocco (dove lo scorso wee-
kend le temperature hanno sfiorato i 48 °C) e dalla pe-
nisola iberica per poi estendersi verso Nord-Est. In

G
esù e i suoi sono sulla loro stra-
da verso Gerusalemme. Gesù
ha lasciato la Galilea. Vi farà ri-
torno dopo la sua Risurrezio-
ne. Da lì i suoi saranno chia-
mati a “fare discepoli in tutte le
nazioni”. Ma adesso per strada vengono “por-
tati a Gesù dei bambini perché imponesse lo-
ro le mani e pregasse”.
I bambini sono la variabile impazzita di o-
gni discorso serio. Gesù stava parlando di co-
se molto serie. Gli si erano appena avvicinati
alcuni farisei per metterlo alla prova. Gli ave-
vano chiesto se fosse lecito a un uomo ripu-
diare la propria moglie per qualsiasi motivo.
Gesù aveva risposto parlando della “durezza”
del loro cuore. I discepoli gli avevano appena
detto che le sue parole erano forti e “non tutti
le capiscono”. Gesù, secco, aveva risposto “Chi
può capire, capisca”. Discorsi seri, duri. E a-
desso ecco che, dopo i farisei, arriva un grup-
po di bambini, probabilmente urlanti. Che
discorsi seri vuoi fare con dei bambini che ti
ballano davanti? Il clima severo e serio del di-
scorso e delle risposte di Gesù ai farisei sem-
brava ora essere rovinato dall’arrivo di queste
presenze scomode, invadenti con la loro u-
manità priva di filtri, di regole, di modi. E al-
lora ecco che “i discepoli li rimproverarono”.
Che cosa avranno detto? Con quale tono?
Francia, nei dintorni di Lyon e Strasburgo mai in un se-
Non si capisce, però, perché i discepoli ab- Percepisce l’azione di contenimento, come colo si erano raggiunti 40,5 °C come giovedì pomerig-
biano rimproverato i bambini e non invece le fosse una prigione. E prosegue: “Non impe- gio, e la secchezza dei suoli non ha precedenti a livello
persone che li avevano portati da Gesù. I di- dite che i bambini vengano a me; a chi è come nazionale; in Svizzera record per agosto di 38,3 °C a Gi-
scepoli volevano agire subito, calmare quelle loro, infatti, appartiene il regno dei cieli”. Non nevra, in Germania punte fino a 39,6 °C in Renania-Pa-
piccole pesti che stavano abbassando il livello avrebbe potuto essere più chiaro: il regno dei latinato, e il Reno e l’Elba sono in magra storica. Con la
del discorso del Maestro col loro chiasso. In cieli è del fedele che sa essere come un bam- persistenza degli anticicloni nordafricani e l’assenza di
realtà Matteo non ci dice nulla del loro com- bino, che non sottopone la sua fiducia ai co- episodi di maestrale in grado di rimescolare l’acqua, il
portamento. È come se i discepoli dici delle opportunità. La vitalità di Mediterraneo tra il Golfo del Leone e il Tirreno ha e-
dicessero che il bambino, proprio un bambino è una sfida che misura stesamente raggiunto temperature di 30 °C in super-
perché bambino, va rimproverato, AI DISCEPOLI la capacità di chi gli sta accanto di ficie, da 4 a 6 °C sopra media e nefaste per gli ecosistemi
sedato, ammaestrato. Il bambino è uscire da schemi troppo rigidi che marini. In Giappone dopo il caldo estremo sono arri-
immaturo. Possiamo dedurre la GESÙ È STATO spengono la fede. Chi è rigido non vate piogge alluvionali da primato, 415 mm in 24 ore
loro irrequietezza dal rimprovero, CHIARO: può esprimere fiducia. nella prefettura settentrionale di Niigata, ma a soffrire
però. Fossero stati zitti e buoni non
ci sarebbe stato alcun bisogno di
“IL REGNO DEI quei E così Gesù impone le mani a
bambini e “andò via di là”. Il
gravi inondazioni sono stati pure l’Uganda e il Kentuc-
ky con un bilancio rispettivamente di 10 e 15 vittime. Un
rimproverarli, di adattare queste CIELI È DEI PIÙ suo sembra un gesto definitivo. E team di scienziati coordinato dall’Università di Cam-
creature anarchiche alle buone PICCOLI: noi restiamo con alcune domande: bridge – nell’articolo Climate Endgame: Exploring ca-
norme della società. I discepoli so- “Abbiamo il cuore abbastanza a- tastrophic climate change scenarios apparso su Procee-
no spaventati dall’anarchia, da ACCOGLIAMOLI” perto da lasciarci sorprendere ogni dings of the National Academy of Sciences – esorta a in-
questa espressione inquieta e fuori giorno dalla creatività di un bam- dagare meglio i meccanismi che potrebbero portare a
controllo del desiderio del divino. bino, dalle speranze di un bambi- cambiamenti climatici catastrofici e al collasso dell’u-
Forse anche dalla spontaneità semplice e fra- no? Mi lascio sorprendere dai pensieri di un manità attraverso eventi estremi, carestie, guerre ed e-
gorosa, inconsapevole. C’è sempre qualcuno bambino? Mi lascio sorprendere dalla since- pidemie, con l’obiettivo di stimolare le politiche clima-
che vuole addomesticare Dio, ma anche qual- rità di un bambino? Mi lascio sorprendere tiche e la resilienza di fronte al più grande rischio esi-
cuno che vorrebbe addomesticare chi si acco- anche dalle mille monellerie di un bambino? stenziale che stiamo correndo, purtroppo ancora nel
sta a Dio per contenere la sua fede, la sua fi- Ho il cuore aperto o l’ho già chiuso, sigillato in disinteresse di gran parte della società.
ducia, in forme accettabili, permesse, ordina- una specie di museo di conoscenze acquisite,
te, codificate, sostanzialmente borghesi. di metodi assodati in cui tutto è perfetto?”
Gesù interrompe l’azione repressiva. In- (Papa Francesco).
terviene con la sua parola e dice: “Lasciateli”. *Direttore de “La Civiltà Cattolica”
14 l ZOOM IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 7 Agosto 2022

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LA PANDEMIA
NEL TORINESE
“Ho figlia e alibi”:
caos per la t-shirt
dell’assessore

“H
o una figlia bellissi-
ma. Ho anche una
pistola, una pala e
VERSO SETTEMBRE un alibi”: la scritta compare
sulla maglia di un assessore di
Rientro a scuola, un centro del Torinese, Map-
pano, in una foto postata onli-
i presidi: “Linee ne. È bastata a scatenare la
protesta. “Una dichiarazione
guida sono vaghe” sopra le righe attribuibile a un
padre geloso e possessivo” ha
detto la consigliera Marcella
Maurin, già assessora alle pari

A
parte il titolo che mesco-
la termini inglesi latini
ed inglesi: “Indicazioni
strategiche ad interim per pre-
paredness e readiness ”, per i
presidi c’è poco di nuovo nelle
linee guida per il rientro a scuo-
la a settembre. “Poteva essere
una cosa molto più semplice e
lineare - spiega il presidente
opportunità a Borgaro. La
candidata sindaca alle elezio-
ni del 12 giugno aggiunge.
“Trovo di pessimo gusto che
un uomo delle istituzioni pos-
sa anche goliardicamente po-
stare una foto simile – afferma
–. Le donne non appartengo-
no a nessuno, nemmeno ai ge-

Covid, altri 158 morti. Il governo verso dell’Andis Paola Bartoletto -

hanno forse voluto recuperare
dei termini dall’Oms”. Il presi-

lo stop all’isolamento degli asintomatici dente dell’Associazione Nazio-

nale Presidi di Roma Mario
Rusconi le definisce “molto ge-
n er i c he ” e che "non offrono

S
ono 35.004 i nuovi casi di Covid (38.219 venerdì) e e senza mascherine. Occorre poi, però, un ulteriore sforzo spesso indicazioni percorribi-
158 i morti (175) che portano a 173.062 le vittime per implementare l’installazione di impianti per la ven- li”. Se la situazione pandemica
dall’inizio della pandemia. Ieri sono stati 229.180 i tilazione meccanica controllata nelle aule. La scuola è da non peggiorerà, solo il perso-
tamponi, tra molecolari e antigenici, processati (223.852 sempre una priorità della nostra agenda politica. Il pro- nale scolastico e gli alunni “a ri-
il giorno prima) che fanno rilevare un tasso di positività al gressivo ritorno alla normalità passa anche da qui”. Certo schio” dovranno indossare la
15,3% (17,1%). Ancora in calo i ricoveri (-374 rispetto a ieri la dichiarazione sugli impianti di ventilazione meccanica mascherina. “Ma chi individua nitori”. Battaglia, assessore al
per un totale di 9.023) e le terapie intensive (-15 rispetto a sembra fatta da un oppositore e non da un membro del questa caratteristica di ri- Bilancio e alle Attività produt-
ieri per un totale di 336). governo in carica, dal momento che in un paio danni è schio?” chiede Rusconi. Racco- tive, ha ridimensionato. “Un
“Il prossimo obiettivo? La revisione dell’isolamento stato fatto veramente poco in merito nonostante gli ap- mandato poi, in caso di recru- episodio goliardico. Ero an-
per i positivi asintomatici al Covid: una prima riduzione pelli degli esperti e del mondo della scuola. descenza del virus, il distanzia- dato a prendere mia figlia, ab-
subito e la definitiva eliminazione della misura nelle pros- Intanto in Cina circa 80mila turisti sono bloccati nella mento di un metro “ma ancora biamo visto la maglietta e l’ab-
sime settimane”. L’annuncio è del sottosegretario alla Sa- località balneare di Sanya, sull’isola tropicale di Hainan, non ci si rende conto che parec- biamo acquistata, ma è una
lute Andrea Costa dopo la decisione di tornare a scuola dopo che le autorità hanno dichiarato un focolaio di Co- chi studenti sono stati obbligati battuta. Non credo di aver leso
senza l’uso della mascherina: “Passi avanti importanti per vid-19 e imposto un lockdown. Le restrizioni sono entrate alla dad perché le aule non per- la sensibilità di tutte le donne
permettere agli studenti di tornare in classe senza ma- in vigore sabato mattina, dopo che sono stati registrati mettevano il distanziamento. del mondo. Anche mia figlia è
scherine. Secondo le linee guida dell’Istituto superiore di 229 casi confermati venerdì e altri 129 sabato. Il Partito La situazione in gran parte è ri- rimasta basita dalle reazioni:
sanità, infatti, se la situazione epidemiologica rimarrà comunista al governo in Cina si attiene fermamente a un masta immutata”. E poco sa- la vicenda è stata strumenta-
immutata, dovranno indossare l’Ffp2 solo personale sco- approccio “zero Covid”, che è sempre più in contrasto con rebbe stato fatto anche sul tra- lizzata, parlare di violenza di
lastico e alunni fragili. Il documento va, dunque, nella di- il resto del mondo. Un recente focolaio a Shanghai si è dif- sporto pubblico. genere è un’esagerazione”.
rezione da me auspicata e promossa da mesi. Del resto fuso così tanto che le autorità hanno messo in lockdown
l’obiettivo del governo è quello di far tornare i nostri ra- l’intera città, la più grande della Cina, per 2 mesi, bloc-
gazzi e le nostre ragazze a settembre a scuola in presenza cando milioni di persone con ripercussioni economiche.
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 7 Agosto 2022
CLIMA ROVENTE
\/
IL RIGASSIFICATORE
Piombino, lite
Giani-sindaco:
“Sa dire solo no”
I
l rigassificatore di Piombino
continua a dividere. L’attac-
co, ieri, è stato sferrato dal
commissario straordinario
dell’opera, il governatore to-
scano Eugenio Giani (Pd): “Il
sindaco di Piombino sa solo di-
re no. Quindi continui per la
sua strada, quella della polemi-
ca e del creare intorno a sé il
consenso populista”. A stretto
giro è arrivata la replica di
Francesco Ferrari, il primo cit-
tadino di Fratelli d’Italia che ha
coalizzato attorno a sé una pro-
testa locale bipartisan: “Alla lu-
ce della caduta del governo
Draghi ho chiesto le dimissioni
di Giani, ritengo giusto che la
decisione sul futuro di questo
progetto così dannoso per la
città sia rimesso nelle mani
della futura guida politica del
Paese nella sua piena capacità”.
Giani ha ribadito di essere al la-
voro sulle opere compensative
per la città, investimenti in in-
frastrutture, porto e riqualifi-
cazione: “Io lavoro per Piombi-
no”. Argomenti che sono avver-
sati dal fronte del no all’im-
pianto: “Niente può essere ba-
rattato con la sicurezza dei cit-
tadini”, è la posizione di Ferra-
ri. Sul caso ieri è intervenuto
anche Nicola Fratoianni, se-
gretario di Sinistra Italiana che
ha attaccato il ministro della
transizione ecologica Roberto
Cingolani: “Ci sono aspetti da
chiarire. A marzo era stata for-
mulata una proposta alternati-
va, meno impattante, ma nes-
suno ne è stato informato. L’o-
perazione Piombino va sospe-
sa”. Nel centrosinistra si an-
nuncia difficile la coabitazione
tra il fronte rossoverde e Carlo
Calenda, favorevole a “milita-
rizzare Piombino” pur di por-
tare a termine l’infrastruttura.
MARCO GRASSO
\/
DOPO LE ALLUVIONI
Rischio idrogeologico,
indagato sindaco Olbia
LA PROCURA di Tempio Pausania
q ha chiuso l’inchiesta sul rischio idro-
geologico e indagato formalmente il sin-
daco di Olbia, Settimo Nizzi, e il dirigente
dell’ufficio tecnico, Antonello Zanda. A
novembre il gip aveva disposto il sequestro
preventivo di 18 opere “incongrue"”: ponti
e sottopassi ritenuti pericolosi perché im-
pedirebbero il deflusso dell’acqua e che a-
vrebbero dovuto essere già demoliti, indi-
viduati come concausa delle alluvioni del
2013 e del 2015. Interventi programmati
secondo il Piano Mancini (poi bocciato
dalla Regione Sardegna), mai eseguiti, no-
nostante fossero stati esclusi dalla proce-
dura di Via perché urgenti. In sintesi, sa-
rebbero accusati della mancata esecuzio-
ne del piano per la messa in sicurezza.
L’Italia tra maltempo
e incendi dal Carso alla Puglia
È RECORD d’incendi in Ue: dal primo gen-
naio i roghi hanno distrutto un’area più gran-
de della Liguria, il quadruplo rispetto alla me-
dia degli ultimi 16 anni. L’ultimo sul Carso do-
ve il vento e il fumo hanno causato la chiusura
GRAN BRETAGNA
Il tribunale ha deciso: dopo mille battaglie,
staccate le macchine al piccolo Archie
A
rchie Battersbee è morto. Dopo settimane di
battaglie legali tra i genitori e i medici, sono state
staccate le macchine che tenevano in vita il
12enne, in coma da quando, ad aprile, era stato trovato
privo di sensi dalla madre Hollie Dance in casa ed era
stato tenuto in vita da una combinazione di interventi
medici, tra cui ventilazione e trattamenti farmacolo-
gici. L’incidente domestico lo ha aveva ridotto in stato
vegetativo e in una condizione definita dai medici di
morte delle cellule cerebrali “altamente probabile”.
Parlando davanti al Royal London Hospital di Whi-
techapel, la signora Dance ha detto che il suo “bellis-
simo bambino” è morto alle 12.15 di ieri. I genitori di
Archie hanno combattuto una lunga battaglia legale
perché venisse mantenuto in vita.
Venerdì i tribunali britannici avevano respinto la ri-
chiesta della famiglia di trasferire il 12enne in un o-
spedale specializzato nell’assistenza ai malati termina-
li. L’ospedale aveva sostenuto che le condizioni del
bambino erano così instabili che spostarlo ne avrebbe
accelerato la morte. Inoltre la Corte europea dei diritti
dell’uomo si era rifiutata per la seconda volta di inter-
\/
IL NIGERIANO UCCISO
Polemica al corteo
per Alika: “E Pamela?”
ALMENO 500 persone hanno par-
q tecipato al corteo di Civitanova
Marche per l’ambulante nigeriano Alika
Ogorchucku che il 29 luglio è stato aggre-
dito e ucciso dopo aver chiesto l’elemosi-
na: la moglie Charity e due dei sei fratelli
hanno deposto un mazzo di fiori e alcune
piantine. Era presente anche il comitato
nazionale antirazzista, formato da
150-200 persone : i partecipanti si sono in-
ginocchiati con il pugno alzato alla manie-
ra del 'Black Lives Matter'. Qualcuno dal
corteo ha ricordato anche Pamela, la 18en-
ne fatta a pezzi dal nigeriano Oseghale a
Macerata nel 2018. “Cosa c'entra Pamela?
- ha chiesto una partecipante dal palco -
Condanniamo anche quello. Il razzismo e-
siste. Io lo subisco tutti i giorni”
del tratto dell’autostrada A4 Villesse - Sistia-
na e del traffico ferroviario. In Puglia brucia
invece la pineta di Castel del Monte, evacuati
il maniero e alcune ville e strutture ricettive.
Intanto, Trentino Alto Adige e Valle d’Aosta
nella morsa del maltempo: ieri i residenti e i
turisti evacuati in val di Fassa sono rientrati
ma ora è allerta su Veneto e Toscana.
venire nel caso. Parlando a Sky News, notte tra venerdì
e sabato , la madre Hollie Dance ha detto che l’ospedale
aveva chiarito che non c’erano più opzioni.
La controversia è solo l’ultimo di una serie di casi
che si sono susseguiti nel Regno Unito e che hanno
visto contrapporsi il giudizio dei medici e la volontà
delle famiglie e dei genitori. In base alla legge britan-
nica, è comune che i tribunali intervengano quando
genitori e medici non sono d’accordo sul trattamento
medico da riservare a un bambino. In questi casi, in-
fatti, l’interesse superiore del bambino deve preva-
lere sul diritto dei genitori di decidere ciò che riten-
gono sia meglio per i loro figli.
Annunciando la morte del figlio ai media, la signora
Dance ha detto che Archie “ha lottato fino alla fine:
posso solo dire che sono la mamma più orgogliosa del
mondo. Era un bambino così bello e ha combattuto fi-
no alla fine, e sono così orgogliosa di essere sua madre”.
Alla domanda se potesse fare qualcosa di più, la mam-
ma del ragazzino ha risposto: “No. Ho fatto tutto quello
che potevo fare. Ho fatto tutto quello che avevo pro-
messo al mio bambino. E l’ho fatto".
\/
12 VITTIME IN CROAZIA
Si schianta bus polacco
diretto a Medjugorje
TRAGEDIA in Croazia: 12 persone
q sono morte e 32 sono rimaste ferite,
19 delle quali in modo grave, quando il bus
a bordo del quale si trovavano è uscito di
strada, finendo in un fossato. Sono pelle-
grini polacchi diretti al santuario di Med-
jugorje, in Bosnia, con un viaggio organiz-
zato dal gruppo della Confraternita di San
Giuseppe. L’incidente è avvenuto intorno
alle 5.40 ora locale, quando l’autobus su
cui viaggiavano è uscito di strada lungo la
A4 tra Jarek Bisaski e Podvorec, a nordest
di Zagabria. Il ministero della Giustizia e il
procuratore generale della Polonia hanno
ordinato alla Procura di Varsavia di avviare
un’indagine. Secondo una tv di Zagabria,
l’incidente potrebbe essere stato causato
da un colpo di sonno dell’autista.
ZOOM l 15
l
IL COMMENTO
PERCHÉ MUORE
LA SINISTRA?
GUARDATE
AI 6 SINDACALISTI
» Gad Lerner
T
roppo sporchi brutti e cat-
tivi per essere meritevoli di
solidarietà i sindacalisti
Si Cobas e USB accusati di asso-
ciazione a delinquere dalla pro-
cura di Piacenza? Ieri, per fortu-
na, il tribunale del Riesame ha
revocato l’ordine di custodia cau-
telare emesso nei loro confronti il
19 luglio scorso. Ma se cercate un
perché alla sparizione di una si-
nistra politica degna di questo
nome nel nostro paese, il disinte-
resse che circonda l’inchiesta pia-
centina viene a pennello.
Ben nota è la brutalità dei rap-
porti di lavoro instaurati nel set-
tore della logistica, vero e proprio
sistema nervoso della nostra eco-
nomia. Fatica e sfruttamento so-
no la norma vigente nel ricchis-
simo capitalismo della mobilità.
Qui non stiamo parlando di pa-
droncini ma di colossi come GLS,
Amazon, Sda, TNT, UPS, tra gli
altri. Sarebbero queste aziende le
SOLIDARIETÀ?
TROPPO
SPORCHI
BRUTTI
E CATTIVI...
“vittime” dei sei sindacalisti ar-
restati, sotto inchiesta insieme a
oltre cento lavoratori indagati a
piede libero, per lo più stranieri e
quindi doppiamente ricattabili.
Gli imputano pratiche estorsive e
azioni violente. Ma già in passa-
to sono stati scagionati dall’accu-
sa infamante di agire per arric-
chimento personale.
Il ricorso a forme di lotta dure,
talvolta per resistere all’impiego
di veri e propri mazzieri alle por-
te dei magazzini, è stato l’esito i-
nevitabile dell’isolamento sof-
ferto da questi lavoratori. Ebbe-
ne, nessun dirigente della sini-
stra - trattandosi di sindacati di
base extraconfederali - ha avuto
niente da ridire se per agire con-
tro di loro si è fatto abnorme ri-
corso al reato associativo. Un
bruttissimo precedente, la ripro-
va di un distacco dalla sofferen-
za vissuta nel mondo del lavoro
dipendente che non promette
niente di buono.
Se poi l’accusa di associazio-
ne a delinquere e di arricchi-
mento personale vi ricorda altre
vicende (leggi Riace), beh, non vi
sbagliate.
16 l ESTERI
DONBASS, FUGHE E RESISTENZA
Treni in rotta verso Ovest
“AMNESTY COME
MOSCA”: MOLLA
LA DIRETTRICE
OKSANA POKALCHUK,
direttrice di Amnesty
International Ucraina,
si è dimessa ieri dopo
la pubblicazione di un
articolo dell’ong per
i diritti umani in cui si
accusava Kiev di mettere
in pericolo la popolazione.
“Questo studio è diventato
uno strumento della
propaganda russa” ha
detto Pokalchuk. Zelensky
ha accusato Amnesty
di complicità
con il Cremlino.
IL REPORTAGE Kiev ai civili sul fronte: “Lasciate le vostre case
prima dell’inverno”. Molti residenti però decidono di restare
» Alfredo Bosco
BAKHMUT
N
ella piccola stazione
ferroviaria di Pokrov-
sk anche oggi diverse
centinaia di persone
perlopiù famiglie e anziani si
ammassano per prendere il
treno che le porterà a Dnipro.
In mezzo a loro c’è Kolya che
è nato e cresciuto nel Donbass:
“Il mio villaggio era stato preso
dai russi, non è andata meglio
quando gli ucraini lo hanno li-
berato, mi chiamavano co-
munque traditore. Dei separa-
tisti non mi posso fidare, ma i
soldati russi non mi hanno
trattato male. Ho perso la mia
casa, è completamente brucia-
ta. Non mi piace Zelensky, è
corrotto come tutti quanti. Lo
era anche Yanukovych, ma al-
meno lui considerava la gente
del Donbass”. Da giorni è scat-
tata l’evacuazione della regio-
ne di Donetsk, il governo di
Zelensky è stato chiaro: è ob-
bligatoria.
LA VICE PREMIER Iryna Vere-
shuk ha dichiarato: “Gli abi-
tanti della regione di Donetsk
devono evacuare, non ci sarà ri-
scaldamento per l’inve rno,
molti impianti sono andati
perduti”. La gente qui ha senti-
to questo messaggio come un
avvertimento. Sono ancora mi-
gliaia e migliaia i civili che ri-
mangono nelle loro case e l’eva-
cuazione viene fatta da corag-
giosi volontari sia ucraini che
stranieri, che con i loro piccoli
furgoni si addentrano nelle cit-
tà sotto mira dell’ar tiglieria
russa come Bakhmut: “R i-
schiamo molto, per prelevare
magari tre o quattro persone,
molti sono anziani che avreb-
bero bisogno di una vera assi-
stenza ma ci siamo solo noi. Pe-
rò lasciano le loro case più per-
ché sono i figli che insistono, lo-
ro vorrebbero rimanere e si
sentono quasi rapiti.” Le eva-
cuazioni sono particolarmente
complesse, spesso bisogna rag-
giungere persone con gravi dif-
ficoltà nei quartieri più esposti,
dove le linee di contatto sono
solo a pochi chilometri. Biso-
gna essere veloci, e non c’è tem-
po neanche per un ultimo salu-
to ai propri affetti. Si nota dalle
espressioni di chi sale sul treno
che non c’è nessuna fretta, se
non quella di prendere un po-
sto a sedere dopo aver atteso
davanti i cancelli della stazione
magari sotto una lunga pioggia
estiva. Lasciare la propria casa
e non sapere più se ci sarà mai
un ritorno è straziante, ma non
si manifesta. Colleghi corri-
spondenti sentono da giorni u-
na particolare ostilità nei loro
confronti, in particolar modo a
Bakhmut: “L’altro giorno un
uomo ha tentato di accoltellar-
ci, ci odiano, dicono che bom-
bardano le zone dove noi lavo-
riamo, ma è assurdo!” Eppure
un fondo di verità c’è, in ogni a-
rea residenziale fotografare è
rischioso perché subito si nota-
no mezzi militari ucraini na-
scosti, molto a ridosso delle ca-
se ancora abitate. Dove ci sono
loro è ovvio che il terreno di-
venta un bersaglio. La segreta-
ria generale di Amnesty Inter-
national, Agnes Callamard, ac-
cusa l’esercito di Kiev di: “met-
tere in pericolo gli abitanti che
soffrono questo conflitto aven-
do documentato che sono
spesso presenti in aree come
residenze abitative, scuole e o-
spedali.”
LA RISPOSTA del governo di
Kiev non si è fatta attendere
tramite il ministro degli esteri
Dmytro Kuleba: “Questo com-
portamento di Amnesty Inter-
national non consiste nel tro-
vare e denunciare la verità al
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 7 Agosto 2022
mondo, ma nel
creare una falsa
e q u i v a l e n z a ”. Speranze
L’assurdità di di salvezza
questa guerra è Civili
proprio lì, tutto si alla stazione
mischia nel fan- di Pokrovsk.
go di una pioggia Sotto, nei treni
battente e i colpi verso Dnipro
di mortaio conti- FOTO A. BOSCO
nuano a fare vit-
time da una par-
te e dall’altra. Le notizie ripor-
tano che i russi hanno pratica-
mente preso Soledar, città fa-
mosa per la sua miniera di sale.
Oramai sono alle porte di Ba-
khmut e quindi si stanno velo-
cemente indirizzando verso la
capitale della regione Krama-
torsk. Persino Pesky, l’avampo-
sto storico ucraino verso Do-
netsk è perduto, preso dalle
truppe separatiste. A Krama-
torsk, la situazione da settima-
ne si è fatta paradossale. Molti
invece sono rientrati perché
hanno finito i soldi ed erano
stufi di non poter stare nelle
proprie case, preferiscono ri-
schiare. Natalia, una ragazza
che affitta case ci dice: “Sono
tornati in tanti, basta scendere
per strada per vederlo, magari
temi di non avere il riscalda-
mento per l’inverno, ma alme-
no sei a casa e non in una città
che ti considera straniero senza
denaro.” Questo si nota anche
parlando con gli abitanti di qui:
“Io sono semplicemente stufo e
stanco, odio questa guerra, ma
non credo che nell’ovest del
paese ci vogliano bene.”
L’allarme suona, alle dieci di
sera scatta il coprifuoco e un al-
tro giorno si chiude in un con-
flitto sempre più periferico sia
per le agende politiche dell’U-
nione Europea sia per i cuori di
chi vive lontano, ad ovest.
UCRAINA: LA GIORNATA
t
Il nuovo fronte è
a Sud. Erdogan:
spinge incontro
Putin-Zelensky
D
al Donbass verso sud. Per
lanciare un brutale assal-
to ormai sempre più pre-
vedibile. La linea del fronte del
conflitto tra Mosca e Kiev si spo-
sta veloce e silenziosa: sarebbe-
ro 25mila, secondo l’intelligen-
ce britannica, i soldati russi che
la Difesa di Mosca ha schierato
nella parte meridionale dell’U-
craina. In parte, si tratta di rin-
forzi in arrivo dalla Federazione,
ma alcune divise sarebbero arri-
vate anche dalla Crimea. Insie-
me a nove gruppi di battaglia –
ognuno composto da circa 800
uomini - sarebbe stata riposizio-
nata anche l’artiglieria, hanno
riferito gli 007 di Londra. Dopo
i bombardamenti dei giorni
scorsi - di cui russi e ucraini si ac-
cusano vicendevolmente - è sta-
to spento uno dei reattori della
centrale nucleare di Zapori-
zhzhia. Secondo quanto riferito
dall’Energoatom, società ucrai-
na energia atomica, esiste “un
grave rischio per il funziona-
mento in sicurezza dell’impian-
to”. Nei pressi della città sotto
ZAPORIZHZHIA
SPENTO UNO
DEI REATTORI.
ENERGOATOM:
“GRAVI RISCHI”
controllo delle forze russe l’eser-
cito di Mosca ha distrutto un de-
posito di carburante di 50mila
tonnellate destinate alle truppe
gialloblu. Secondo Oleksandr
Starukh, a capo dell’am mi ni-
strazione regionale, due linee di
trasmissione dell’energia sono
danneggiate, un’altra è scollega-
ta dalla rete. In caso di inciden-
te, le evacuazioni dal sito nu-
cleare sarebbero impossibili.
Non cessano i bombardamenti
iniziati il 24 febbraio scorso che
hanno tolto la vita ad almeno
361 bambini, mentre altri 702
sono rimasti feriti: lo ha riferito
ieri, sul suo canale Telegram,
l’ufficio del procuratore genera-
le di Kiev. Ancora secondo le au-
torità gialloblu, circa 41.900
soldati russi sono stati uccisi
dall’avvio del conflitto. Ieri, un
giorno dopo l’incontro con Pu-
tin a Sochi, il presidente Erdo-
gan ha offerto a Zelensky e all’o-
mologo russo di tenere un in-
contro in Turchia.
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 7 Agosto 2022 ESTERI l 17

Per i bombardamenti la partita

TEL AVIV Juve-Madrid si gioca a Torino
IL CONFLITTO frena anche lo sport. “In ragione
degli ultimi sviluppi, l’amichevole tra Atletico
Madrid e Juventus, in programma domenica 7 a-
gosto in Israele è stata cancellata". Così si apriva
il comunicato della Juve che ieri annunciava l'an-
nullamento del match a causa delle nuove ten-
sioni che stanno riguardando la Striscia di Gaza.
ll comunicato ha confermato le informazioni del
documento diffuso dalla squadra spagnola poco
prima. La gara che doveva essere disputata al
Bloomfield Stadium di Tel Aviv, in Israele, era sta-
ta semplicemente annullata. In seguito il club ha
fatto marcia indietro: bianconeri e colchoneros
scenderanno in campo oggi alle ore 18 alla Con-
tinassa, sede di allenamento della Vecchia Si-
gnora. Si tratta dell’ultima amichevole prima
dell’inizio della serie A.

ISRAELE
t Il cielo su Gaza: missili
della Jihad e droni ebraici
SI MUORE AL BUIO A Tel Aviv spiagge chiuse e popolazione nei rifugi anti-aerei, 5 i feriti
Nella Striscia almeno 20 i morti. Colpito l’unico impianto energetico funzionante

» Fabio Scuto l'intercettare i proiettili sparati

KABUL: BOMBA
IN ZONA SCIITA
DELLA CITTÀ
ALMENO 2 morti e 22
feriti: è il nuovo, funesto
bilancio della bomba
esplosa ieri in un
quartiere sciita a Kabul,
nell’area di Puli-e Sokhta,
la stessa dove 2 giorni fa
8 persone sono rimaste
uccise in un attacco
dell’Isis. Il nuovo attentato
non è stato rivendicato,
ma è probabile che
la responsabilità ricada
sulla fazione dell’Isis
della provincia di
Khorasan, Il gruppo ha
intensificato gli attacchi
alle moschee e alle
minoranze religiose in
tutto il Paese da quando
i talebani hanno preso
il potere il 15 agosto
dello scorso anno.
Macerie
Uno degli edifici
distrutti da un raid
israeliano ieri
a Gaza
FOTO ANSA
I
l cielo sopra Gaza è affollato.
Si incrociano i missili spa-
rati dalla Jihad islamica in
reazione alla morte di Ta-
yseer al Jabari - il loro coman-
dante ucciso venerdì scorso
con un raid mirato - i caccia con
la Stella di David, i micidiali
droni che scrutano il bersaglio
con le telecamere, i missili an-
ti-missile sparati dagli Iron
Dome. L’ululare delle sirene è
incessante nelle aree israeliane
circostanti la Striscia - Sderot,
Netivot - ma anche Tel Aviv, do-
ve le spiagge sono state chiuse,
costringendo quasi 1 milione di
israeliani nei rifugi anti-aerei
aperti per l’occasione dalle mu-
nicipalità. Traffico, attività
produttive e commerci sono in-
terrotti fino a nuovo ordine
dell’Home Front Command.
CONTENUTI i danni finora e solo
5 israeliani feriti superficial-
mente mentre correvano nei ri-
fugi, due militari feriti. Dall’al-
tro lato della Barriera di sicu-
rezza, a Gaza, la situazione è
ben diversa. Raid aerei, colpi di
artiglieria e droni continuano a
colpire e oltre 2 milioni di abi-
tanti cercano rifugi di fortuna.
Il numero delle vittime è salito
verso aree popolate. Secondo la
radio militare israeliana, finora
Hamas non sta partecipando
attivamente ai combattimenti.
Certo il leader di Hamas Ismail
Haniyeh ha incolpato Israele
per l’escalation iniziata venerdì
e ha minacciato che “tutte le op-
zioni sono aperte”. Ma finora i
suoi comandanti militari sono
nei tunnel sotto la città di Gaza
mentre i suoi “lanciatori” at-
tendono ordini che probabil-
mente non arriveranno. Ha-
mas non sembra ansioso di la-
sciarsi trascinare in uno scon-
tro prolungato con Israele.
CERTO è che la discesa in campo
di Hamas può trasformare
questa battaglia in una guerra
totale. Ma stando alle valuta-
zioni dell’intelligence israelia-
na Hamas non si unirà alla
campagna poiché “può solo
perdere”, l’aumento del nume-
ro di gazawi che lavorano in I-
sraele e il controllo del movi-
mento islamico sulle esporta-
zioni palestinesi dalla Striscia
sono importanti elementi per
mantenere una stabilità inter-
TAIWAN na. La scommessa israeliana di
dividere il fronte islamista di
t TRUMP “PELOSI HA DATO UNA SCUSA ALLA CINA” Gaza potrebbe risultare vin-
cente. La Jihad islamica è il più

Ancora manovre e minacce

a 20 - difficile distinguere i mi- piccolo dei due principali grup-
liziani dai civili colpiti - e quello pi militanti palestinesi nella
dei feriti ospedalizzati è oltre i Striscia, ampiamente superata
150. La notte sarà ancora più in numero dal gruppo al potere

cinesi contro l’isola ribelle

Fronte arabo spaccato
Hamas: “Le opzioni
sono aperte”. Non entra
però nel conflitto
a fianco del gruppo,
rifornito di armi dall’Iran
tetra, l’unica centrale elettrica
della Striscia ha cessato di fun-
zionare per mancanza di car-
burante, ospedali come l’Al
Shifa di Gaza City hanno ener-
gia soltanto per le prossime 72
ore. Gli ultimi dati delle forze di
difesa israeliane stimavano ieri
sera in poco meno di 400 il nu-
mero di razzi lanciati verso I-
sraele dalla Jihad islamica pa-
lestinese. Pochi i danni perché i
militari dell’IDF affermano
che il sistema di difesa missili-
stica Iron Dome ha avuto un
tasso di successo del 95% nel-
» Luana De Micco
T
aiwan resta accerchiata
dalle forze cinesi a quattro
giorni dall'inizio delle ma-
novre militari scatenate dalla
visita nell'isola di Nancy Pelosi,
la speaker della Camera dei
rappresentanti degli Stati Uniti.
Ieri Taipei ha segnalato la pre-
senza di aerei caccia e navi da
guerra cinesi nell'area intorno
all'isola, alcuni dei quali avreb-
bero più volte superato la linea
mediana nello Stretto di Tai-
wan, e accusato la Cina di “si-
mulare un attacco” in piena re-
gola. L'agenzia di stampa stata-
le cinese, Xinhua, ha del resto
pubblicato la foto scattata da u-
na sua nave nelle immediate vi-
cinanze delle coste taiwanesi.
Poi l'esercito cinese ha confer-
mato: “Stiamo verificando la
capacità di attacchi terrestri e
marittimi all'isola”. La tensione
dunque resta alta. Secondo l'a-
genzia France Presse le mano-
vre militari cinesi potrebbero
durare fino ad oggi. Pechino ha
interpretato la vi-
sita di Nancy
Pelosi come
una “p ro-
v o c a z i o-
ne” e ha
sospeso la
cooperazio-
ne con gli Stati
Uniti tra l'altro
nel campo della Difesa e nella
lotta contro il riscaldamento
climatico. Il segretario di Stato
Usa, Antony Blinken, l'ha accu-
sata di “prendere in ostaggio
questioni di importanza globa-
le come la crisi climatica”. Wa-
shington deve “smetterla di
vendere armi” a Taiwan, ha re-
plicato la portavoce del mini-
stero degli Esteri cinese, Hua
Chunying. Alla Cina è arrivato il
sostegno della Russia. Ieri
Wang Yi, ministro degli Esteri
cinese, che venerdì ha incon-
trato l'omologo russo, Sergey
Lavrov, a margine delle riunioni
dell'Associazione delle nazio-
ni del sud-est asiatico (A-
sean), ha ringraziato Mo-
sca per aver “riaffermato il
suo sostegno al principio di
Una Cina”. A criticare Nan-
cy Pelosi e la sua visita a Tai-
wan è stato Donald Trump:
“Che ci faceva a Taiwan? - ha
detto l'ex presidente Usa -. Era il
sogno della Cina. Le ha dato la
scusa” per provocare l'escala-
tion. Intanto, un alto funziona-
rio taiwanese, incaricato di su-
pervisionare la produzione di
missili per far fronte alla minac-
cia cinese, è morto ieri in con-
dizioni ancora misteriose. Il suo
corpo è stato ritrovato in una
stanza d'albergo di Hengchun,
nel sud di Taiwan.
di Hamas. Ma gode del soste-
gno finanziario e militare di-
retto dell'Iran ed è diventata la
forza trainante nell’impegnar-
si in attacchi missilistici contro
Israele. Hamas, che ha preso il
controllo di Gaza nel 2007
strappandolo militarmente
all’Autorità Nazionale Palesti-
nese di Abu Mazen, è spesso li-
mitata nella sua capacità di a-
gire perché ha la responsabilità
di gestire gli affari quotidiani di
un territorio impoverito e sem-
pre sull’orlo di una catastrofe
umanitaria. La Jihad islamica
non ha tali doveri ed è emersa
come la fazione più militante,
sfidando a volte anche l’auto-
rità di Hamas. L’arci-nemico
di Israele, l’Iran, fornisce alla
Jihad addestramento e dena-
ro, ma la maggior parte delle
armi del gruppo sono prodot-
te localmente. Negli ultimi
anni ha sviluppato un arsena-
le pari a quello di Hamas, con
razzi a lungo raggio in grado di
colpire l'area metropolitana
di Tel Aviv, dove ieri sera sono
risuonate più volte le sirene di
allarme.
18 l ITALIA
QUESTIONI COMICHE Il maestro dello stand-up
Seinfeld: stesso monologo
ma l’effetto è assai diverso
» Daniele Luttazzi
LA STAND-UP COMEDY
S
tiamo analizzando il de-
butto di Jerry Seinfeld al
Tonight Show di Johnny
Carson (NBC, 1982, ti-
nyurl.com/2p99nz5d). Ha e-
sordito riciclando iljokesul me-
teo, già fatto l’anno prima nello
special HBO. Ci ha aggiunto un
topper su un programma per
bambini (Qc #116). In apparen-
za irrilevante, quel topper svol-
ge una funzione importantissi-
ma: sposta il personaggio
di Jerry dal terreno spi-
ritoso (ostile) del mo-
nologo HBO al terreno
comico (infantile), più
adatto al pubblico genera-
lista del Carson Show. (Se
mi avete seguito finora, sa-
pete che comoedia est omnis
divisa in partes tres, cfr. Qc
#48.) Ne trarrà giovamento an-
che il pezzo finale su Bob Hu-
ghes, come vedremo.
JERRY: La gente viaggia
TUTTE dappertutto per avere il clima
LE SETTIMANE preferito. Gli sciatori vanno in
SUL “FATTO” Svizzera per la neve. Sono stato
DA 118 SETTIMANE, in Svizzera una volta. Paese
Daniele Luttazzi racconta stupendo. Grande Paese. E, cosa
sul “Fatto Quotidiano” interessante, senza guerre da
cos’è e come funziona 500 anni. Impressionante. E u-
la comicità. Anche per na grande fortuna
mettere un po’ di ordine, per l’esercito svizze-
visto che di comicità ro. (Qualche risata.)
si parla e si scrive Non so se avete mai
spesso a sproposito. visto un coltellino
La bibliografia di dell’esercito svizzero:
questa e delle puntate non è un granché co-
precedenti delle me arma. (Risate e
“Questioni comiche” applausi. Jerry co-
si possono trovare mincia a divertirsi).
sul blog di Daniele: C’è un cavaturaccio-
danieleluttazzi. lo, un apribottiglia.
wordpress.com Fanno dei gran pic-
nic, non dico di no.
(Risate). Uno ti at-
LA FOTO DI DANIELE tacca, cosa fai, estrai
LUTTAZZI il tagliaunghie? (Ri-
È DI OTTAVIO sate. E ora il milking
CELESTINO con una scenetta
d i a l o g a t a : Je r r y
sguaina il tagliaun-
ghie e lo agita verso
l’avversario.) ‘Fatti
sotto, amico!’ (Risa-
te. E per finire il top-
per). ‘Se fai fuori me,
dietro c’è uno con un
cucchiaio’. (Risate e
applausi. Jerry si
prende un tempo,
prosegue). Così tor-
no dalla Svizzera. E devo pas-
Mostri sacri sare dalla dogana. È gente mol-
Jerry Seinfeld, to efficiente. Ti fanno domande.
decano della Un tizio mi fa: ‘Ha delle pian-
observational te?’. ‘No’. ‘Alcolici?’. ‘No’. E mi
comedy chiede pure: ‘D ro gh e ?’. Ora:
questa è davvero una tecnica ef-
ficace, per quel tizio? (Risate.
Ribadire l’ovvio cui di solito
non si pensa è tipico dell’obser-
vational comedy). Ci basiamo
sulla fiducia, adesso? (Risate).
Prende gente incredibilmente
stupida, in questo modo? (Mil-
king con scenetta dialogata).
‘Droghe?’. ‘Bingo! Mi hai sco-
perto!’ (Euforico come uno stu-
pido, allarga le braccia e si im-
mobilizza per richiamare risate
e applausi, che infatti arrivano.
Infine il top per i per bol ico ).
Il cambio Bob Hughes,
oggetto dell’ironico
body shaming, diventa
“amico”. E così muta
la prospettiva della gag
‘Non so come hai fatto!’ (Risa-
te). Torno negli Stati Uniti. Ero
molto confuso, quando guida-
vo l’auto là. Ma sono molto con-
fuso anche guidandola qui.
(Imposta la premessa a mo’ di
paragone, per dare continuità
alla routine). Gli incroci sono
così grandi! Ogni corsia ha le
sue cose. Arrivi al semaforo (a-
nima la scena agitando le brac-
cia): divieto di svolta a destra,
divieto di inversione a U, divie-
to di svolta a sinistra, solo svol-
ta a sinistra. Il mio cartello pre-
ferito è “Svolta a sinistra - ok”.
(Risate e applausi. Jerry ha fat-
to una pausa fra ‘svolta a sini-
stra’ e ‘ok’, e rimarcato l’ok con
tono entusiasta e gesto consono
del braccio). Non è bello? Niente
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 7 Agosto 2022
che voi. Basta leggere
il Libro dei Record.
Gag spiritosa Ci sono cose incredi-
"Certo, marito e bili. Avete mai visto
moglie possono il tipo che ha il record
essere amici, ma di uomo più grasso
questo non del mondo? Bob Hu-
dovrebbe ghes. 1400 libbre. Si-
ostacolare il gnore e signori, que-
matrimonio” st’uomo si è lasciato
KURT ARD un po’andare. (Risa-
te. E adesso Jerry,
forse sopraffatto
dall ’emozione del traguardo
imminente, sbaglia la premes-
sa della battuta successiva). Mi
sentivo male a parlare di lui sul
palco perché, sapete, qualcuno,
voi potreste essere, voi potreste
pesare un migliaio di libbre e
dire: ‘Non sta parlando di me’.
(Grandi risate. Mimica e ritmo
hanno persuaso il pubblico alla
risata nonostante Jerry abbia
cannato la battuta, Qc #91)
Quest’uomo ha un problema se-
rio di peso. (Risate. Jerry, esi-
bendo un controllo sovrumano
dopo l’errore di prima, attende
sorridente: arriva l’applauso).
Spero sempre che Bob risolva il
problema. (Questa nuova pre-
messa trasforma il personaggio
di Jerry, che d’ora in poi pro-
nuncia le battute con l’allegria
di un amico di Bob. Confronta-
te le due versioni: c’è un cambio
rilevante di ruolo
att a n z i a l e , d a
Anti-soggetto ad
Aiutante, Qc
#4 4: sparisce lo
scherno del mo-
nologo HBO, e le
battute, da spiri-
tose che erano,
diventano comi-
che. Cambiare il
personaggio
cambia il senso
delle battute:
anche se le pa-
role restano le
stesse, di fatto
sono battute di-
verse). Che fac-
di personale. (Risate. Ripete la sia sbagliato nel mo- Gag comica Tre cia una dieta. E
frase del cartello, esagerando do più ovvio possibi- figure identiche, cali di...200 lib-
prosodia e mimica, quasi imi- le. Qualcosa di così tre ruoli attanziali bre. (Risate). Non
tando un ubriaco californiano). semplice che anche diversi. Soggetto, farebbero nean-
‘Svolta a sinistra? Ok’. (Risate. tu puoi sistemarlo. Opponente, Anti- che un’a m m a c-
E ora il milking impostato co-
me un paragone). ‘Non ci fa im-
Un gigantesco inter-
ruttore acceso-spen-
Soggetto.
LOU MYERS
catura. (Risate.
Anche l’ammac-
pazzire che tu svolti a sinistra’.
(Risate.) ‘È ok’ (Risate.) In pra-
to. (Risate e applau-
si. Il gigantesco favo- Gag umoristica
catura-scherno è
diventata un’am-
tica: ‘Svolta e sbrigati’. (Risate e risce la risata perché "25 sottomarini maccatura gio-
applausi. Seinfeld eccelle nelle spaventoso, Qc #2, 5, nucleari, 200 carri cosa). E un suo a-
definizioni riassuntive buffe, 13; e perché si presta armati, 250 missili mico cosa gli di-
Qc #114). È come se interagisse- all ’anti-climax, Qc terra-aria...Ops, rebbe? ‘Sai che
ro con te. ‘Svolta a sinistra? Ok’. #26, 71, 72) È uno sbagliato lista stai benissimo,
(E ora altro milking, con esem- degli stilemi preferi- LEE LORENZ Bob?’ (Risate). ‘A
pi dialogati). Dovrebbero inte- ti da Woody Allen: quanto sei sceso,
ragire di più. ‘Svolta a destra? “Un sandwich gi- 1200 libbre?’(Ri-
Perché no?’. (Risate. Il terzo è il gantesco”, “porzioni gigante- sate). ‘Sei uno schianto, baby.
topper). ‘Inversione a U? Diver- sche di formaggio Gouda”, “un Guardati’. (Risate e applausi.
titi’. (Risate. Jerry aspetta il si- immenso panino imburrato”, Jerry annuisce a Bob, sorriden-
lenzio e passa alla nuova gag). “un’enorme crêpe”, “tradisce dogli da amico). E lui cosa po-
L’altro giorno stavo guidando e sua moglie con un grande opos- trebbe risponderti? ‘Sai che mi
mi è successa una cosa orribile. su m”, “la bolletta sarà enor- sento una favola?’ (Jerry allar-
L’auto si è rotta. È la cosa peg- me”). Queste sono cose incredi- ga le braccia e si immobilizza:
giore: stai guidando e l’auto si bili. È il mio lavoro: parlare di risate e applausi copiosi. E qui
rompe. E cosa fai? Fai finta di cose incredibili. (La dichiara- aggiunge un milking comico, a
sapere il fatto tuo. Scendi zione di poetica, già fatta nello conferma del nuovo territorio
dal l’auto, apri il cofano, ci special HB O, rinforza il suo in cui ci troviamo.) ‘G uar da
guardi dentro. (Risate alla pan- personaggio e fa da perno alla questi pantaloni!’(Ci balla den-
tomima). Cosa stai cercando? gag in arrivo, il body shaming tro. Risate). ‘Adesso devo com-
(Risate). Se c’è qualcosa di rotto su Bob Hughes, Qc #117). Ci so- prarmi dei vestiti nuovi!’ (Ap-
non puoi ripararlo. Stai lì spe- no un sacco di cose incredibili plausi. Jerry saluta).
rando di trovare qualcosa che nel mondo. Potete trovarle an- (118. Continua)
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 7 Agosto 2022 ESTERI l 19

GUAZZABUGLIO ELETTORALE

.PERDERE LE ELEZIONI: .
. L’OPERAZIONE LETTA.
» BARBARA SPINELLI

P
rima ancora che cominci la campagna elettorale
possiamo dare per scontate due cose: la vittoria
delle destre e con essa lo stravolgimento presi-
denzialista della Costituzione, ottenibile con u-
na maggioranza di due terzi senza bisogno di re-
ferendum.
Tutto fa pensare che il guazzabuglio elettorale confezionato da Enrico Letta lo
sappia, l’accetti, forse perfino lo voglia. Che il Pd finga di voler vincere, quando
invece si è tramutato non solo in partito centrista ma in un ufficio di colloca-
mento che spartisce seggi con partitini affamati di posti e visibilità in TV. Come
nel 2008 quando Veltroni affossò il governo Prodi e oppose all’Ulivo la “vo-
cazione maggioritaria” del Pd, con l’intento/speranza di divenire primo partito
italiano ma perdendo clamorosamente le elezioni.
Se così non fosse, se esistesse una coalizione dotata di un minimo di realismo
e decisa a combattere seriamente le destre, la storia del dopo-Draghi non sa-
rebbe sfociata nelle scemenze di questi giorni, che alcuni nobilitano chiaman-
dole suicidio. Innanzitutto Letta avrebbe ripreso i contatti con Conte, non in-
sisterebbe nel giudicare imperdonabile un atto di sfiducia che senza lo strappo
di Lega e Forza Italia non avrebbe privato Draghi della maggioranza, non a-
vrebbe adescato con qualche seggio Bonelli e Fratoianni (il quale di sfiducie ne
ha espresse cinquantacinque) dando a credere che incorporando Fratoianni si
allarga a sinistra. Dal vicolo cieco di veti e controveti si poteva uscire imboc-
cando la via di un’alleanza elettorale fra diversi, Conte compreso, e però unita da
un pensiero dominante: proteggere la Costituzione da sovvertimenti più volte
bocciati dagli italiani. Nel guazzabuglio mancano sia il principio di realtà sia il
pensiero dominante.
Ma soprattutto, il Pd non avrebbe scritto con Calenda il patto politico-i-
deologico che vede un partitino e un leader dai toni sguaiati esercitare un’i-
naudita egemonia culturale sul Pd. Ora si capisce come mai Letta si sia in-
caponito per mesi a definire “largo” il campo con 5 Stelle, rifiutando l’agget-
tivo “progressista”preferito da Conte o Bersani. Perché già lavorava a un neo-
centrismo che non contemplasse più la divaricazione fra destra e sinistra (fra
Agenda Draghi e Agenda Sociale) ma introducesse uno spartiacque perden-
te: lo scontro di civiltà.
Lo spartiacque di Letta e Calenda si adatta alla seconda guerra fredda: da
una parte gli “europeisti-atlantisti”, che abbracciano incondizionatamente il
riarmo anti-russo deciso da Washington e Nato; dall’altra i “putiniani”, di de-
stra e 5 Stelle, che secondo Letta e Calenda si accingerebbero anche a disfare
un’UE già parecchio disfatta per conto suo. Draghi sarebbe stato addirittura
silurato dal Cremlino, come ha scritto La Stampa per via di una domanda piut-
tosto banale rivolta da un funzionario dell’ambasciata russa a un rappresen-
tante leghista (“La Lega intende uscire dal governo Draghi?”). Frontmen vente atlantista come tutti i Verdi europei.
Non a caso Letta ha evocato come riferimento le elezioni dell’aprile 1948. L’Agenda Draghi Col passare dei giorni appare probabile che Draghi sia stato il vero
Riferimento ominoso, visto che anche allora si sbandierò uno scontro di ci- neoliberista artefice dei presenti garbugli, avendo voluto dimettersi a ogni costo no-
viltà: i comunisti italiani, con cui fino a gennaio si era scritta la Costituzione, è il nerbo del nostante disponesse di una maggioranza solida e assecondato da Mat-
venivano dipinti nei manifesti elettorali come scheletri vestiti con l’uniforme patto tra Letta tarella. I motivi, scrive Giovanni Di Corato nel blog Econopoly, sono sia
dell’Armata Rossa. e Calenda geopolitici sia economici. Sempre più italiani son contrari all’invio di
Un altro elemento dello spartiacque centrista è rappresentato dall’apologia FOTO LAPRESSE armi all’Ucraina, dunque meglio andare al voto subito invece che fra un
dell’Agenda Draghi. Subito dopo la caduta del governo il PD l’evocò con pru- anno, specie se la guerra continua e se Washington apre un secondo fron-
denza, ma su spinta di Calenda l’Agenda è ora il nerbo del patto fra i due au- te contro Pechino, dopo la dissennata visita di Nancy Pelosi a Taiwan.
toproclamati frontmen della campagna (Letta e Calenda), accendendo patur- Intrecciata con la geopolitica c’è poi l’economia: Draghi prevede nuvole, ma
nie ininfluenti in Fratoianni che entra nel cartello spacciandolo per centro-si- sarà uragano. Perfino Giorgia Meloni è in allarme, dice che Draghi “è fuggito”,
nistra. Saranno draghiani “il metodo e l’azione” – dice il patto con Calenda – e chiede tramite Guido Crosetto patti anti-crisi con l’opposizione futura. L’A-
l’adesione incondizionata alla Nato contro Russia e Cina. genda Draghi è fedele al neoliberismo; liberalizza i contratti precari sottopa-
La scommessa di Letta, e ovviamente di Calenda, è che il mini-partito gati; ha scritto riforme della giustizia che intaccano l’autonomia della magi-
Azione diventi maxi pescando voti a destra. Scommessa inane: le destre stratura e accorciano arbitrariamente i processi; smantella le misure sociali
sarebbero forse indebolite, almeno al Senato, all’unica condizione di un introdotte dai governi Conte (reddito di cittadinanza, decreto dignità, super-
fronte con 5 Stelle. A Calenda Letta ha regalato uno spazio un po’ meno bonus per l’edilizia). Quanto al salario minimo, il ministro Pd Orlando non
sproporzionato nei collegi uninominali (24% invece dei 30 promessi) e i fissa cifre e chiede accordi preliminari con le parti sociali, fin qui contrarie o
camaleonti Di Maio, Gelmini, Carfagna ricevono regalucci. Fratoianni e riluttanti. Il disegno di legge sulla concorrenza, infine, liberalizza senza vincoli
Bonelli, ottusamente inghiottendo i controsensi di Letta (“Siamo separati normativi, a cominciare dai trasporti Uber e dalla privatizzazione dell’acqua,
ma compatibili… questo patto non è di governo”) si sono infine acconten- respinta in tre referendum. L’aumento delle spese militari colpisce settori co-
tati di porticine di servizio. “Senza intesa parliamo con Conte”, suonava me sanità, scuola, ricerca, e il Welfare inviso alle destre. Nessuna considera-
per qualche ora il ricatto di Fratoianni, non seguito da Bonelli che è fer- zione, infine, per le proteste bipartisan contro il rigassificatore a Piombino,
piazzato alle banchine del porto e non a 22 km
dalla costa come a Livorno.
SPARTIACQUE In questo clima da seconda guerra fredda per il leader Pd Calenda arriva a dire: sì a rigassificatori e ter-
movalorizzatori, “se necessario militarizzando
da una parte ci sono gli “europeisti-atlantisti” schiacciati su Usa e Nato, le aree”. Se questi sono i piani e il linguaggio del
neo-centro, a opporsi da sinistra non resta che il
dall’altra i “putiniani” di destra e dei 5 Stelle che vorrebbero disfare la Ue “campo giusto” di Conte.
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20 l SECONDO TEMPO IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 7 Agosto 2022

Pompei, nuovi ambienti Heche in gravi condizoni

Nel sito archeologico è stato scoperto un L’attrice statunitense, 53 anni, è stata
armadio rimasto chiuso per 2 mila anni, ricoverata in ospedale dopo essersi
con dentro il corredo di stoviglie, piattini schiantata con la sua Mini Cooper
di vetro, ciotole di ceramica e vasi contro una casa a Los Angeles

L’INTERVISTA
I Marcello Mazzarella L’attore e le tante difficoltà
prima del teatro e del successo con il film di Ruiz

“Sono sopravvissuto per tre

anni dormendo per strada
Con Proust la mia salvezza”

“C’
» Alessandro Ferrucci
è stato un momento in cui tut-
ti pensavano fossi un attore
geniale. Chiedevano di me.
S’interrogavano, interpreta-
vano ogni mia sfumatura co-
me qualcosa di speciale”. E co-
sì a Marcello Mazzarella offri-
vano riflettori e suggestioni,
coperte di lino e teste pronte
ad annuire, pronte a inqua-
drare il suo volto dentro un
contesto da divo. E poi? “(Sor-
ride) Forse si sono ricreduti”.
O forse non hanno capito il
suo lato B, il lato celato ma
denso di luce, dove l’avventu-
ra finisce dove inizia l’uomo,
dove l’uomo rinasce quando
BIOGRAFIA affronta la passione: “Ho la-
MARCELLO sciato quattro posti fissi, mi
MAZZARELLA hanno preso per pazzo, ma
Il suo primo ruolo impor-
tante è quello di Marcel
Proust ne Il tempo ritrova-
to.
E fino a quel momento avevo
arrancato: galleggiavo tra la
legittima speranza, la necessa-
ria determinazione e il timore
fosse solo una follia; (pausa)
poi ho conosciuto Raúl Ruiz
(regista cileno) ed è mutato il
contesto intorno e dentro di
me; (pausa) devo ringraziare
Piero Citati e il suo libro dedi-
cato a Proust: ho preparato il
ruolo sulle quelle pagine.
Dall’anonimato a un cast
incredibile.
(R ide ) Io tra Catherine De-
neuve, Emmanuelle Béart,
Vincent Pérez e John Malkovi-
ch.
Intimidito.

‘‘
Nasce nel 1963 a dovevo diventare attore”. E in Per niente; (pausa) in mezzo a
Erice, nel Trapanese. nome dell’ossessione è fuggito loro non interpretavo Proust.
Si arruola dalle certezze e ha scoperto Io ero Proust;
giovanissimo in l’approssimazione più estre- (p au s a ) tempo
Marina, partecipando ma: quella della strada. dopo mi trovavo sotto; (cambia tono) ricordo
alla missione Per tre anni ha vissuto den- a Mosca, su un Malkovich sul set: era una ri-
italiana in Libano fra tro una tenda, sotto il cielo di sata continua, un agitarsi, un
l’82 e l’84. Dopo le Roma. urlare. Io zitto lo ammiravo.
prime esperienze in
Ero stato
Bohémien. Tempo dopo ho capito che era
teatro, debutta al Homeless. un modo per allentare la ten-
cinema con il film Situazionista. sione; (si porta la mano al
“Stanno tutti bene” O in cerca di una “strada”. mento) a volte credo che l’Ac-
di Giuseppe
Tornatore. Nel ‘97
recita in “Nirvana” di
Fino a quando è diventato
Proust in un film di Ruiz e
quella strada si è riempita di
scelto per fare cademia rovina gli attori.
Per Proietti non era così
essenziale.
Gabriele Salvatores,
mentre l’anno
successivo ottiene
stelle.
Insomma, la credevano
geniale.
Montalbano; (Ci ripensa) Rovina è esagera-
to, ma altera la personalità,
mentre l’unico aspetto fonda-

un ruolo nel noir di A un certo punto viaggiavo in
Claudio Caligari un’atmosfera di allegria e sod-
“L’odore della notte”. disfazione, accettato dal cine-
Nel ‘99 è il
ma internazionale; (pausa)
protagonista de “Il all’improvviso trovavo ovun-
tempo ritrovato” del que fotografi e giornalisti che
regista cileno Raúl mi chiamavano, che moltipli-
Ruiz, dove interpreta cavano questa euforia. E io mi
lo scrittore francese sentivo finalmente nel posto
Marcel Proust. Dagli giusto all’interno generale
anni 2000 comincia dell’esistenza.
a recitare in tv: Le girava la testa.
l’ultimo ruolo, Ero un palombaro del piacere.
accanto a Claudio Da perdere i giusti riferi-
Santamaria, nella menti.
serie tv “L’Ora” Se il pugile non ha un bravo al-
lenatore, un allenatore prepa-
rato a valutare correttamente
peso e categoria, rischia di
prendere i ceffoni.
Quindi...
Il cinema italiano ha un difet-
to: ti utilizza, si serve di te e poi
ti rimpicciolisce.
Un vortice.
È il retaggio del neorealismo, il
problema è che allora c’erano
dei geni dietro la macchina da
presa, oggi molto meno.
poi ci hanno
ripensato
set con Depardieu; durante un
cambio di scena mi ferma e re-
gala una perla: “Marcello, ci
sono attori che recitano e atto-
ri che vivono”.
Esempio di condizione
proustiana.
Di estraneità totale e Ruiz lo
permetteva, non ti trattava co-
me una tazzina da caffè, ma
prima di entrare sul set cerca-
va di costruire una relazione u-
mana; (pausa) amo quei regi-
sti che vivono la storia, quelli
che si piazzano la telecamera
in spalla e affondano den-
tro al set.
Sarebbe un attore per-
fetto per Abel Ferrara.
Ci ho provato, ma non mi si
è filato; (torna a prima e
so rr id e) il provino per
Proust era in francese e non
conoscevo una sola parola in
quella lingua.
Le è andata bene.
Recitare con Emmanuelle
Béart è benissimo.
Si è innamorato di lei?
(Sorride) La volevo sposare,
ma era fidanzata.
Torniamo a quel successo:
lo ha saputo gestire?
Allora, quando mi mettevano
un microfono o una telecame-
ra davanti, cominciavo ad agi-
tarmi, cadevo nel panico, te-
mevo le critiche.
Poliedrico Oggi?
Al centro una Un po’ me ne fotto.
scena tratta da Il suo collega Tom-
“L’Ora”; in alto maso Ragno sostie-
con Depardieu; ne qualcosa di simi-
a destra, ne le.
“Il cacciatore” Lui ne ha passate tal-
e, in basso, nel mente tante, conosce
film su Proust così bene la sofferenza,
da poter temere solo la
morte; (p au sa ) forse
neanche la morte; (al-
tra pausa) Tommaso e Mauri-
zio Lombardi sono tra i mi-
gliori attori della scena teatra-
le attuale e Maurizio è un altro
che non teme nulla, in grado di
giocare e scherzare anche un
secondo prima del ciak: per lui
la pioggia lo bagna e il vento lo
asciuga.
E lei?
Prima del ciak? Me la faccio
mentale è non avere paura,
non perdere la fiducia in noi
stessi.
L’ha mai persa.
Come attore di cinema dipen-
di da varie dimensioni, com-
preso il montaggio: in molte
occasioni sono stato massa-
crato, magari perché doveva-
no inserire il figlio di o la mo-
glie di.
Ha mai temuto un ruolo?
Quando sono diventato Ber-
nardo Provenzano (nella serie
Il cacciatore): troppo iconico,
troppo misterioso, troppo in-
globante e soprattutto i perso-
naggi mi entrano dentro, mi
deformano, mi influenzano e
non volevo contagiarmi da un
uomo del genere.
E poi?
Mi hanno consigliato di tor-
nare il palombaro di un tem-
po, in grado di immergersi
negli abissi; (pausa) nella vi-
ta ho occupato quasi tutte le
caselle delle esperienze, ep-
pure sono qui.
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 7 Agosto 2022
Belotti vicino alla Roma
Dopo aver definito la cessione di
Shomurodov, i giallorossi proveranno a
chiudere per l’ex capitano del Torino: per
lui un’offerta da 3 mln annui fino al 2025
Sopravvissuto.
Sono partito da Erice e ho la-
sciato quattro posti fissi.
Alla Checco Zalone.
Ero un palombaro della Mari-
na, quindi due anni a Beirut
nel Battaglione San Marco, ho
lavorato con la Legione Stra-
niera e con i Marines statuni-
tensi; poi ho vinto dei concorsi
statali ma in me è nata la crisi.
Che è successo?
Non era ciò che desideravo.
E allora?
Sono partito per Roma e men-
tre cercavo casa vivevo nell’O-
stello della Gioventù; una not-
te mi hanno rubato quindici
milioni, tutto quello che avevo
messo da parte. È stata la mia
fortuna.
Perché?
Non avevo più scuse.
Soluzione?
Per tre anni sono soprav-
vissuto grazie alla Ca-
ritas, mangiavo a San
Pietro e dormivo per
strada, sotto gli alberi
o tra le macchine;
(cambia tono) ho co-
nosciuto i bassifondi,
quelli veri, non quelli rac-
contati da chi per strada
non è mai stato.
Sempre senza paura.
Assolutamente! E non ho la-
sciato il mio sogno da attore: la
mattina mi lavavo e andavo in
cerca di provini, fino a quando
Claudio Caligari mi ha chia-
mato per il suo secondo film
(L’odore della notte) e grazie al-
Luchè, ricavi in beneficenza
Il rapper devolverà i guadagni de “La
Notte di San Lorenzo”, suo ultimo singolo,
alla Fondazione Cannavaro-Ferrara per
aiutare i bambini delle periferie di Napoli
Questo è il bello: lì avevo l’ar-
madietto ed era la mia casa;
(Sorride) la notte dormivo per
strada, anche proprio a villa
Borghese dentro una tenda; la
mattina entravo in palestra,
mi lavavo, cambiavo e recupe-
ravo la mia dignità.
Dalle stelle alle stalle è
perfetto per lei.
Per l’inverno avevo trovato un
posto perfetto: sopra i soffioni
della metropolitana, così non
sentivo il freddo.
Che periodo era?
Il 1998 e la successiva salvezza
è stato Ruiz, per questo lo rin-
grazio in continuazione; (ab-
bassa la voce) quando mi ha
preso ho mollato i miei vestiti
da “s trada”, ma prima di la-
sciarli li ho ringraziati per la
compagnia e il calore di quegli
anni.
In quei tre anni, oltre alla
‘‘
palestra, cosa faceva?
Niente, se la palestra era chiu-
sa mi lavavo con i Pampers, poi
leggevo, pensavo, cercavo ogni
scappatoia mentale per non
deprimermi e soprattutto gi-
ravo con il book fotografico per
i provini.
Mangiavo
Il cibo?
Mangiavo pochissimo,
un po’ di più se ottenevo
una comparsata al cine-
pochissimo,
ma o un ruolo a teatro.
I suoi colleghi sape-
vano della situazio-
un po’ di più
ne d’indigenza?
Alcuni.
E...
Un amico mi ha ospita-
se ottenevo
to qualche giorno in un
sottotetto vicino a Fon-
tana di Trevi; quei tre
un ruolo
anni sono stati un’av-
ventura fantastica.
A Erice sapevano?
Nooooo, assolutamen-
al cinema
te, non avrei mai per-
messo alle persone di ri-
dere di me.
o in scena
Addirittura.
Avrebbero commenta-
to: hai lasciato quattro
posti fissi, tutti ambiti,
per ridurti così; (pau-
sa) ma io volevo le emo-
zioni, soprattutto dopo
la morte di mio padre,
mentre da impiegato e-
ro un depresso.
In quei tre anni non
ha mai pensato: for-
le cinquecentomila lire guada- se ho fatto la cazzata?
gnate la mia vita è cambiata. Eccome! (Sorride) Prima di
In che modo? Ruiz mi aveva scelto Alberto
(Ride) Mi sono iscritto nella Sironi per un ruolo importan-
palestra sotto villa Borghese. te nella serie tv Montalbano;
Luogo di vip: costosa. una sera mi chiama Alberto, si
SECONDO TEMPO l 21
scusa, e mi confessa di averci
ripensato.
Una botta.
Avevo speso tutti i soldi per
comprare i libri di Camilleri.
Neanche sua madre sape-
va?
Le chiedevo giusto la ricarica
del cellulare; (ride) possedevo
un telefono così grande da
sembrare una lavatrice; (pau-
sa) dopo lo smacco di Montal-
bano ho passato una notte
complicata e invece il giorno
dopo è arrivata la chiamata da
Cinecittà per il provino con
Ruiz.
Porta e portone.
Allora sono andato in palestra,
ho aperto l’armadietto e ho in-
dossato il mio abitino da pro-
vino. Quando sono arrivato a
Cinecittà non me ne fregava
nulla, ero pronto a tutto, anche
a bluffare sul francese.
In quei tre anni ha mai ri-
schiato un’aggressione.
No, era una Roma diversa, più
inclusiva, più dolce.
O lei era più incosciente.
Non lo so; (sorride) comunque
dormivo sempre con qualcosa
accanto a me, nel caso avessi
dovuto difendermi.
Gli aspetti più complica-
ti?
Gli odori, il cibo, il dover reci-
tare tutte quelle preghiere, al-
trimenti alla Caritas non bec-
cavi nulla; (pausa) almeno mi
aiutavano.
Tra poveri c’era solidarie-
tà?
Macché, ho visto persone mas-
sacrarsi per una lampadina;
tutta quella retorica di bontà e
condivisione è spesso una ca-
volata, soprattutto si è costretti
a lottare per quel poco.
Ha mai sparato?
Ho il porto d’armi.
Ripeto: ha mai sparato?
Solo al poligono, per fortuna.
Ha dichiarato: “Ho accet-
tato tutti i ruoli per poter
vivere”. Ora è chiaro per-
ché...
È così, non potevo sottrarmi. E
questa storia, questo atteggia-
mento ha contribuito alla mia
formazione.
Allora li rifarebbe tutti.
Se avessi avuto la libertà eco-
nomica ne avrei girati tre o
quattro; (pausa) non esistono
solo le star del cinema, ma pu-
re gli esseri umani.
Chi è lei?
Bisognerebbe chiederlo ai
miei personaggi.
@A_Ferrucci
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22 l SECONDO TEMPO
NO BEACH, NO PARTY Il musicista se la prende con “eco-nazisti” e “greenwashing”,
una “parola che fa cagare”, dimostrando così rancore più che sensibilità ecologica
Jova “lotta” da Fermo: non è
una hit a salvare l’ambiente
» Virginia Della Sala
J
ovanotti può piacere, come
no, ma la valutazione di alcu-
ne questioni dovrebbe anda-
re oltre il gusto musicale e la
simpatia. Dire, come ha fatto, che
“greenwashing” è una “parola che
fa cagare”, “un hashtag” che “fa
schifo come chi lo pronunciaӏ una
di queste questioni. Nel mondo del
musicista c’è uno scontro sulla
complessità che va oltre i ritornelli,
i tormentoni e pure le autorizza-
zioni per l’organizzazione di un
mega evento da 65 euro a biglietto
sulle spiagge. Il cantautore si è sfo-
gato in una diretta Instagram: era
nel pieno della tappa a Lido di Fer-
mo, una delle più osteggiate dalle
associazioni ambientaliste (che,
però, sostengono di essersi quasi
sempre rivolte alle amministrazio-
ni e non a Jovanotti).
Riassunto: per un paio d’anni,
dopo la precedente tappa del con-
certo a Lido di Fermo, gli ambien-
talisti spiegano di aver lavorato –
anche con esperti ingaggiati dal
Comune –per riportare parte della
spiaggia, adattata all’installazione
di palco e strumenti e calpestata da
migliaia di persone, nelle condi-
zioni precedenti, quindi con la ve-
getazione dunale che era stata
spianata dalle ruspe (l’accesso,
spiegano, era contingentato anche
per le persone). Poco tempo fa han-
no scoperto che quello stesso tratto
di litorale – Area di tutela del Fra-
tino, un uccello – avrebbe ospitato
nuovamente il concerto. I comita-
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 7 Agosto 2022
ti, ma anche semplici facevano capo a tre delle
cittadini, lo hanno criti- società che lavorano per
cato, i social si sono SUI SOCIAL l’evento. “Sappiamo co-
riempiti di pareri, il te- me lavorano le agenzie
ma ha generato engage-
La polemica (di stampa, n d r)” ha
ment e oscurato per un circola online detto Jovanotti, che ha
po’ l’altro lato delle spie- e inizia parlato di “killeraggio”
gazioni: la partnership e mediatico “collaudatis-
il confronto di Jova con a “suonare” simo”. Il lavoro nero, di-
il Wwf, gli screening più forte : ce, non c’è. Poi ha parla-
ambientali per mesi pri- to di leggi che vanno ri-
ma dei concerti, l’aver e lui risponde spettate e che se non
diminuito - anche, ma vanno bene vanno cam-
non solo, sentito il Wwf - biate con un metodo
il numero di spiagge, e le “democratico”. Ma defi-
diverse attività di sensibilizzazione nire “eco-nazista” chi esprime le
e gestione dei rifiuti. proprie idee con parole che a lui
Come non bastasse, alla vigilia non piacciono potrebbe non essere
del concerto è uscita la notizia che la giusta strada democratica. An-
l’Ispettorato del lavoro aveva tro- che se per un po’ dovessero risuo-
vato 17 persone non in regola che nare più forti della sua musica. “Sorci verdi” Jova inviperito contro gli attivisti
IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 7 Agosto 2022 SECONDO TEMPO l 23

I DISEGNI DI DISEGNI IL LUNGO ADIÓS

Tutti i lavoratori hanno diritto a una vacanza. Voi direte, come altri ingiusti, “E che lo chiami lavoro, il tuo?”. Sorvolo, e generosamente non vi lascio soli. L'ANTOLOGIA D'ESTATE, con
le strip più gettonate '21-22, una a settimana, vi terrà compagnia ovunque passiate le ferie, sotto l'ombrellone, appesi a una rupe o a casa. In questa strip del '21, forse premonitrice viste
le dichiarazioni di Francesco, immaginavo come sarebbe stata la vita di uno che il Papa ha tentato di farlo a modo suo, anzi di Gesù Cristo, imperdonabile nel Vaticano.
24 l ULTIMA PAGINA IL FATTO QUOTIDIANO Domenica 7 Agosto 2022

\/
MORTO A 80 ANNI
Schroen, il killer
Cia che non uccise
Osama Bin Laden

L
a sua missione era “cattu-
rare Bin Laden, ucciderlo
e portare a Washington la
sua testa in una scatola di
ghiaccio”. Per lo meno è questo
quello che raccontò quando la-
sciò la Cia Gary Schroen, il pri-
mo agente dell’intelligence Usa
inviato in Afghanistan mentre
le macerie delle Torri Gemelle
non erano state ancora spente.
Era l’uomo sul campo che do-
veva riportare subito in patria
lo scalpo dell’emiro del terrore:
per farlo, nel 2011, gli furono
forniti un gruppo di ufficiali pa-
ramilitari, un cellulare satelli-
tare e milioni di dollari da de-
stinare a chi forniva informa-
zioni sul saudita. Stava per co-

minciare la guerra dei vent’an-

ni di Washington a Kabul. Per
catturare Bin Laden le divise a
stelle e strisce ci hanno messo
però dieci anni, ma è stato co-
munque Schroen il “First in”,
ovvero “Il primo dentro”, titolo
del libro che ha poi pubblicato
quando ha lasciato la Cia nel
2005 per entrare in una spirale
di complottismo e ossessione
anti-partito democratico.
I servizi segreti lo reclutaro-
no quando era ancora al colle-
ge. In 35 anni lunghissimi in cui
ha prestato servizio, ha saputo
scalare vertici e poltrone, fino a
diventare uno dei più fidati e-
missari di Langley. Capo sta-
zione a Islamabad, Pakistan, ha
anche supervisionato le opera-
zioni della Cia in Iran. Rimase
comunque l’Afghanistan il
campo dove i suoi contatti for-
nivano maggiori informazioni,
in quelle valli dove trascorse
anni divenne amico del “leone
del Panjshir” , il leggendario
Ahmad Shah Massoud, gene-
rale dell’Alleanza del Nord. An-
che quando ha smesso di essere
una spia, è rimasto nel mirino
di Al Qaeda. Tutti i media del
mondo hanno notato che la sua
morte arriva dopo quella del
capo di Al Qaeda Ayman al-Za-
wahri, che nel 2001 era il brac-
cio destro di Bin Laden.
MIAC

PROGRAMMITV

08:00 Tg1 08:40 Radio2 Social Story 08:00 Protestantesimo 07:30 Due Mamme di Troppo 07:59 Tg5 07:22 Cartoni animati 07:30 Tg La7 19:10 Burlesque
08:20 Weekly 10:15 Tg2 Dossier 08:35 Sulla via di Damasco 10:05 Cascina Vianello 08:45 Viaggi Del Cuore 09:41 Una Mamma Per Amica 07:55 Omnibus - Meteo 21:15 Palma, un amore di cane
09:00 Tg1 11:00 Rai Tg Sport 09:10 O anche no 11:55 Tg4 09:50 Luoghi di Magnifica Italia 12:25 Studio Aperto 08:00 In Onda (r) (2021)
09:40 Azzurro - Storie di mare 11:15 Shakespeare & Hathaway 09:40 Geo Magazine 12:24 Detective Extralarge 10:00 Santa Messa 13:00 Sport Mediaset 08:40 Uozzap COMIC 23:10 Paycheck
10:30 A Sua immagine 12:05 Tv Raider 10:00 Di là dal fiume e tra gli 14:32 Flikken - Coppia In Gial- 10:50 Melaverde 13:45 E-planet 10:35 Camera con Vista 01:10 3 Days to Kill
10:55 Santa Messa 13:00 Tg2 alberi lo 13:00 Tg5 14:16 Speed Racer 11:00 Meraviglie senza tempo
12:00 Recita dell'Angelus 14:00 Wild Italy 11:05 Storia delle nostre citta' 15:30 Tg4 -Diario di Guerra 13:41 L'arca DI Noè 03:10 Van Helsing
16:55 Modern Family - Machu Picchu 05:20 Kung Fu Panda
12:20 Linea Verde Estate 15:50 Squadra Omicidi Barcel- 12:00 Tg3 16:34 Alfred Hitchcock Presen- 14:00 Beautiful 17:30 Studio Aperto - 12:30 La cucina di Sonia
13:30 Tg1 lona 12:25 Quante storie ta 14:20 Grand Hotel 13:30 Tg La7
14:00 Sissi, destino di un'impe- 17:30 Squadra Speciale Stoc- 13:00 Il posto giusto 17:00 Seminole 16:21 Inga Lindstrom 17:52 Verona - Bari
ratrice carda 14:15 Tg3 18:58 Tg4 20:02 Coppa Italia Live 14:00 Bell'Italia in viaggio
18:45 Avanti Un Altro 16:55 Un povero ricco
16:00 I migliori dei Migliori anni 19:00 NCIS New Orleans 14:30 Speciale 1/2 h in più 19:45 Tg4 20:00 Tg5 21:15 Monza - Frosinone 15:15 La Mandragola
17:15 Amore mio aiutami 20:00 Little Big Italy
18:45 Reazione a catena 20:30 Tg2 16:15 Juliet, naked 19:50 Tempesta d'amore 20:40 Paperissima Sprint - 23:14 Coppa Italia Live
23:43 Libera Uscita 20:00 Tg La7 21:25 Sono nata il 23
20:00 Tg1 21:05 NCIS Los Angeles 13 19:00 Tg3 20:30 Controcorrente Estate
20:35 Techetechetè 21:50 Bull 6 20:00 Blob 21:25 Sharm El Sheikh 21:21 Contra - La Parte Avver- 01:36 E-planet 20:35 In Onda 23:35 Operazione N.A.S.
21:25 La dama velata 22:40 The Blacklist 8 20:25 Sapiens Files 23:42 Il Sipario Strappato sa 02:06 Studio Aperto - La Gior- 21:15 Miss Marple 01:55 Affari a quattro ruote:
23:30 Tg1 Sera 23:30 La Domenica Sportiva 21:25 Kilimangiaro Estate 01:55 Tg 4 - Ultima Ora 23:25 Tg5 nata 00:45 Tg La7 Notte l'auto dei sogni